TASSA POSTALE PAGATA ESCE IE SABATO Viva la glor iosa Rivoluzione 0* Ottobre, esempio ai lotta bei popoli per la libertà | —— la democrazia I ——4 La iiOiSlffi Lolla ORGANO. DELL'U. A l. S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO DI TRIESTE Il popolo sovietico sta a guida deW umanità pro~ grossista, per la sua cempietà fede nelle mete della Rivoluzione df Ottobre Molotov DIREZIONE - REDAZIONE . AMMINISTRAZIONE: Riva Castelleone 2 — C/.PODISTRIA, tei. 9 ABBONAMENTI: Zona B: anno jugl. 300; semestre jugl. 170; trimestre jugl. 90. Zona A: anno L. 700; semestre L. 370; trimestre L. 190 — Jugoslavia: anno din. 90; semestre din. 48; trimestre dm. 25 ANNO I SABATO 6 NOVEMBRE 1948 N. 10 - UN NUMERO : JGL. 7.—. L. 15.—, DIN. 2.- Il popolo vive nel clima delle sue vittorie 51 anni di progresso legano salda-mente l'umanità füHÜLfi : ——— » ' ■ Celebriamo l'anniversario la saldezza dei propositi co 31 anni or sono, giti operai ed 1 contadini della Russia e dèlie altre nazioni oppresse dallo zari-smo, sotto la guida di Lenin e S’.aTiìn, abbatterono il potere dei latifondisti e dei capitalisti instaurando di potere dei Soviet, nuova democrazia proletaria. Sorse così per la prima volta nella storia, uno stato nuovo, il primo stato socialista. La rivoluzione d’ottobre, oltre che abbattere il tradizionale potere delle classi sfruttatrici nel proprio paese, instaurando il nuovo potere Sovietico, ruppe le maglie dell’imperialismo sopra un’immenso ed esteso paese; al movimenti operai rivoluzionari ed ai movimenti di liberazione nazionale nei paesi coloniali e semicoloniali in lotta contro l’im-periàlìsmo, si aggiunse un nuovo e decisivo fattore: il nuovo stato socialista coni la sua democrazia proletaria, con enormi risorse economiche, con la sua Armata Rossa, invincibile armata di operai e contadini. I proletari di tutto il mondo, tutti i popoli che gemevano sotto il giogo dell’imperiaCismo videro nel nuovo Stato la meta delle loro aspirazioni. Per la prima volta mela storia, il proletariato di un grande paese in’alleanaiza con le larghe masse di lavoratemi non proletarie della città e della campagna, si accingeva pratica-mente a realizzare le grandi idee del socialismo di Manc e di Engels. II mondo imperialista, nel quale dominavano due o tre nazioni progred'te vincitrici nella guerra del 14-18, che tenevano entro un sistema di sfruttamento il proletariato, e soggiogati 1 paesi deboli d’Europa e la maggior parte dei popoli della terra, temette per la propria sorte e cercò immediatamente di soffocare il giovane potere degli operai e dei contadini. Sotto la guida dei paesi Imperialisti più forti, 14 paesi capitalisti intervennero in Russia appoggiati dagli eserciti dei generali bianchi, di Vrangel, Kolčak ed altri. Ma la tenacia e la volontà nella lotta dei proletari e delle altre masse lavoratrici della Russia e delle altre nazionalità del vecchio impero; a cui si aggiunse l’aiuto df milioni di proletari dell’Europa e di milioni e milioni di uomini dei popoli oppressi che lottavano contro Tim-peria’ùsmo e il suo sistema di oppressione e di sfruttamento, per la loro liberazione, indignati ed esasperati ancor più dal piani deli’imperialTsmo rivolti a soffocare il primo paese del socialismo, culminò con la vittoria della rivoluzione su tutti 1 suoi nemici interni ed esterni. La rivoluzione d’ottobre aggiungendosi agli effetti della prima guerra mondiale, aveva gettato Il mondo Imperialista in una profonda crisi; l’idea del socialismo, đeBa liberazione sociale e nazionale che aveva vinto in Russia e trasformato il vecchio impero, da pri rione dei popoli che fu sótto gli Zar, in un paese libero. In cui vivevano affratellarti e liberi i popoli di tante nazionalità, si propaivò fulmineamente fra gii oppressi e gli sfruttati dì tutto il mondo. «La rivoluzione d’ottobre — sono le parole del . comp. Stalin — ha aperto la strada alle idee del socialismo facendole pervenire sino agli strati medi non proletari dei contadini di tutte le nazionalità, essa ha fatto della bandiera ded socialismo una bandiera popolare anche per essi, in ciò consiste il torzo merito della rivoluzione di ottobre». La rivoluzione d’ottobre si differenzia fondamentalmente da tutte le precedenti rivoluzTon1. Nessun avvenimento aveva così profondamente scosso il mondo nessun avvenimento precedente ebbe un tale significato universale per la storia umana. Gli sfruttati ed i popoli oppressi del mondo videro sorgere un sistema nuovo, un sistema senza sfruttati e sfruttatori, videro sorgere uno stato nuovo, uno stato composto da una comunità di popoli liberi ed uguali. L’esistenza di questo stato ed il suo sviluppo ulteriore mostravano praticamente la realizzabilità delie aspirazioni degli sfruttati e degli oppressi, mostravano praticamente la possibilità e la necessità della fine del capitalismo e äeüi’imperialismo, dello sfruttamento da’l’oppressione delle miserie e delle guerre che esso comporta. Tale formidabile compito, tale formidabile iniziativa toccò al popolo lusso ed agli . altri popoli che compongono l’URSS. Tale grande compito toccò alla classe operaia ed al suo partito di avanguardia il PC(to), il Partito di Lenin e Stalin. In un periodo, dal punto di vista della storia estremamente breve, i popoli della Russia con all’avanguardia la classe operaia ed il suo Partito Comunista bolscevico sotto la guida di Lenin prima e del suo degno discepolo, il compagno Stalin, poi, lottando contro difficoltà inaudite, che soltanto una volta nella storia potevano e dovevano essere superate, la vecchia Russia arretrata e barbara si trasformò radicalmente. La creazione della società socialista esigeva non solo la liquidazione dell’arretratezza dél-l’industria e dell’agricoltura ereditata dallo zarismo bensì un’incremento straordinario e continuo dei mezzi di produzione e delle forze produttive nel campo dell’industria e dell’agricoltura. 1 piani quinquennali Staliniani aasoCvettoro questo compito per cui si ebbe un’impulso grandioso dell’industria, dell’agricoltura, dela scienza e della nuova cultura socialista; al posto della vecchia società divisa in classi sorse una società nuova senza classi sfruttatrici, si creò l’unità del popolo sovietico. L’imperialismo internazionale non rinunciò mal di strappare ai popoli questa loro conquista: il primo stato socialista. Essi tramavano continuamente contro la URSS allo- scopo di distruggerla. Essi armarono le mani a Hitler ed alla reazione tedesca per fare della Germania un pugno di acciaio contro il paese del socialismo. Essi circondarono questo paese di stati reazionari, essi inscenarono una formidabile campagna di menzogne contro il paese del socialismo, nel tentativo di demoralizzare le masse oppresse del mondo intero, essi per lunghi anni preparavano l’invasione armata deE’URSS. La competizione e to contraddizioni nel campo imperialistico sollevarono a pretendere al dominio mondiale la Germania hitleriana, che con l’aiuto dei suol partner l’Italia ed il Giappone fascisti scatenavano la seconda guerra mondiale. Inevitabilmente ' aspiranti al dominio mondiale dovevano scontrarsi con TU. R.S.S., poiché non era possibile realizzare questo dominio senza scontrarsi coi il paese del socialismo, baluardo delila pace e della libertà dei popoli. L’URSS nella seconda guerra mondiale fu a caro della lotta dei popoli contro Voccupatore barbara fascista. Essa fu il principale, fi più conseguente fattore della coalizione antihitleriama. La guerra contro II fascismo, contro la peggiore forma di dominio del capitato imperialista mobilitò nuove e nuove forze contro l’imperialismo ed II suo sistema. I popoli oppressi e soggiogati dal fascismo intens'fica-rano ovunque la resistenza contro Toocupatore. La classe operaia ed I loro Partiti di avanguardia 1 Partiti Comuristi erano nelle prime file della • lotta Nell’Europa occupata sorsero ben presto centri di insurrezione popolare armata contro l’occuipa- tore alla cui testa nelle prime ! affermò la fede assoluta nella file si trovava la classe operaia invincibilità della Armata Ros-e comunista. L’odio contro il bar- sa. Le autorità politica e morale baro nemico dei popoli ed il j dedl’URSS accrebbe enormemente grandioso esempio di eroismo l’autorità e l’influenza della clas- dell’Armata Rossa e dei popoli sovietici nella guerra patria contro la Germania hitleriana e la reazione fascista coallzzata d’Europa inspirarono e generarono in questi movimenti popolari un eroismo di masse ed un accani-51 mento nella lotta che mai prima nella storia furono riscontrati. Così nella Jugoslavia già dopo i primi giorni che seguirono l’attacco proditorio delle armate hitleriane contro il paese del socialismo, iniziò la insurrezione popolare armata sotto la guida della classe operaia ed il suo partito d’avanguardia IH Partito comunista jugoslavo contro l’occupa tare e la borghesia traditrice interna. Cosi avvenne in Polon a, in Grecia e man mano nel corso della guerra Antifascista ‘negli altri paesi dei Balcani, in Italia ed In Francs. Dovunque si affermò l’eroismo della classe operaia e del popolo risorto, dovunque si se operala dei suoi Partiti Comunisti si affermò e fu proporzionale alla lotta dei popoli contro lo oecupatore fascista. In generato si affermò il ruolo dirigente dei Partiti comunisti riella lotta por l’indipendenza nazionale e non solo per l’indipendenza nazionale dei popoli, bensì anche per la loro stessa conservazione fisica contro i pazzeschi piani di distruzione dei conquistatóri fascisti pretendenti al dominio /non diale Senza il ruolo liberatore del! paese del socialismo, senza la lotta accanita ed eroica dei suoi poponi, senza la sua Invincibile Armata Rossa l’umanità non si sarebbe potuta liberare dal feroce conquistatore fascista. Tutto ciò fu possibile in virtù della rivoluzione d’ottobre e della vittoriosa marcia dai popoli deil’URSS nella costruzione socialista del proprio paese. Gli avvenimenti della seconda guer- ra mondiale confermarono Ha giustezza della politica del PC (b) e del governo dell’URSS seguita in confronto agli stati imperialisti ed in confronto ai compiti delila costruzione del socialismo nelVintemo del paese, politica che aveva trasformato l’URSS in un potente stato, dal punto di vista economico, politico, militare e ohe avendo eliminato le classi sfruttatrici all’interno del paese aveva creato in tempo, quella formidabile unità del popoli del-l’URSS, che rese invincibili le sue armate liberatrici. Come effetto della guerra liberatrice deU’URSS e come effetto della rivolta del popoli oppressi contro il fasc’smo, nella Europa orientale e centrale sorsero le nuove democrazie popolari a rafforzare il fronte della democrazia « dell’antimperiall-smo nel mondo, mentre un poderoso movimento di liberazione contro T’mperialismo di centinaia di milioni di pontini si sviluppa in Europa e in Asia. (continua In 4.a pag.) Proclama dal PCILT per le elezioni Il Comitato Centrale del PC TLT, nella sua riunione dei 30 ottobre c. a., ha discusso sulla situazione politica in riferimento alle future elezioni amministrative. Constatando che nell’interesse delia lotta contro l’ingerenza dell’imperialismo nei nostri problemi interni e contro la reazione locale, fautrice di questo imperialismo, è assolutamente necessario che le forze democratiche si presentino unite alle elezioni e che le divergenze interne, Che attualmente regnano nel movimento democratico non devono essere di imnedimmto a questa unità. Per tale ragione: Condanna tutti i tentativi da parte di disgregatori professionali del movimento operaio, di impedire la azione unitaria delle forze democratiche alile elezioni, e Invita la classe lavoratrice é tutte le masse democratiche italo-slave a lottare per questa unità. Dà mandato al Comitato Esecutivo dì mobilitare tutte le proprie forze in questo senso naU’iriteres-se delTtniero movimento democratico del Territorio di Trieste. IL COMITATO CENTRALE DEL PC TLT ,,£e inqiulie denunciano Soltanto le de-Bolezze dei liquidatoli' Lenin Elezioni nel Goriziano Serva di monito Giorni fa si sono concluse le elezioni amministratiTje a Gorizia. Il risultato della partecipazione non unitaria alle elezioni è il frutto di una errata politica che si conduce specialmente a Gorizia dall’entrata in vigore del trattato di pace. L’incomprensione del ruolo del Fronte popolare, che era rappresentato allora nel goriziano dall’UAIS, da parte del PCI, ha provocato una aspra crìtica da parte dei competenti rappresentanti del movimento operato, ed ha portato alla divisione. E’ noto come gli sloveni in Italia abbiano insistito perché 3b UAIS continuasse a sussistere per l’avanti non solo nelltnteres-se d’una efficacia lotta per 1* conquista dei propri diritti nazionali, ma anche nell’interesse della lotta per la conquista dei diritti di tutta la popolazione lavoratrice democratica del goriziano, e sopratutto nell’interesse delTunità del movimento democratico. E’ anche noto che la direzione goriziana del PCI ha respinto queste richieste con T opportunistica scusa che in tal caso i partiti reazionari rintanerebbero ai comunisti italiani di condurre una politica floslava, c cioè antiitaliana. Per questo il PCI ha sciolto l’UAIS e si è messo sùla linea politica di allora del PCI in Italia. In questa maniera agli sloveni In Italia è rimasta come unica organizzazione politica, che garantiva loro reificaci® lotta per i propri diritti nazionali, l’Osvo-bodftia franta, «n quanto è logico che non tutti gli aderenti al-l’OF si sarebbero iscritti al PCI come pretendevano i dirigenti goriziani:. Però questi dirìgenti non erano soddisfatti neppure nel nome OF poiché ritenevano il nome stesso - come irredentistico e La situazione economica nel circondario istriano Nell’ analisi del Laurenti comp. considerazioni e prospettive chiare Sabato 31 u. s., di comp. Laurenti ha ampiamente prospettato ed analizzato la situazione del nostro circondario, in un discorso tenuto a Pirano. Alla conferenza, cui era stata invitata tutta la popolazione dii Pirano, è intervenuto un folto pubblico in ogni ordine di- posti del teatro Tartini. E comp. Laureati, inizia il suo discorso tratteggiando brevemente quella che fu la situazione politica ed economica della nostra zona, nel tempi passati. Traccia quindi un quadro dell’epoca attuale. ' H popolo lavoratore, egli dice, ohe ha tanto sofferto e che è stato così duramente provato durante la lotta e la guerra contro 11 fascismo, non vuol più sentire a parlare di guerre poiché sente la necessità della pace per ricostruire quanto è stato distrutto e rovinato durante la guerra passata. Guerra che era di liberazione e di riscatto della vera democrazia, pier i paesi dell’oriente europeo. Nei mentre per le nazioni imperiali capitalistiche era il fomite di nuove conquiste e di maggior dominio. Il popofo lavoratore sul quale ricadono I maggiori sacrifici e tributi di sangue durante e dopo la guerra, non dà più ascolto alle lusinghe ed ormai sa sottrarsi alle nuove mene e abili manovre degli imperialisti per sottometterlo- Le forze popolari sono in continuo aumento. I paesi dell’oriente europeo consolidano le conquiste democratiche raggiunte, nel mentre gli imperialisti perduti i mercati: ne: paesi a democrazia popolare, tutto fanno per sbarrare il passo alla inarrestabile marcia delle forze popolari. ' L’epoca attuale è contraddistinta dalla lotta fra le due forze maggiori del mondo In continuo ed insanabile, ossìa dalla letta degli imperialisti per dominare, cui fa riscontro l’altra delle nazioni a potere popolare per non subire U đomtrio e la servitù. Questo breve preambolo, afferma il comp. Laurenti, era neces vogliono formare e consolidare j stimato pane giallo e più di uno un trampolino di lancio per le ne aveva approfittato per bron- progiettate offensive contro l’Europa orientale: Noi invece vogliamo fare di Trieste un punto di untone od una base di pace fra i popoli. I riflessi di questa gigantesca lotta causano sensibili ripercussioni nei nostri problemi politici ed economici. OTa il conferenziere fa alcuni brevi accenni sulla recente Mostra delle attività economiche di Capodistria, precisando che non si trattava di una fiera, ma di una rassegna della nostra economia attuale dopo il lavoro di ri-costruzione e di rafforzamento compiuto a seguito della guerra. La Mostra h. servito come base di studio per un’esame di ciò che è stato fatto finora, e per la scelta delle vie migliori sulle quali fa progredire le nostra economia nel'futuro. La esposizione ha d: most?«.to 1 progressi ottenuti nel nostro circondario dopo il 1945, quando a causa della’ guerra che per' cinque anni ha devastato e messo in rovina l’Europa, il patrimonio economico della nostra zona risultò completamente distrutto. Dopo la liberazione si presentarono a noi due possibilità di risolvere il problema economico, ossia per poter vivere o dovevamo ricadere in braccio all’imperialismo, oppure dovevamo aggiungere nuovi sacrifici per il bene comune. II nostro popolo, non ha esitato un momento solo, scegliendo la lotta, una dura lotta ed irta di ostacoli, ma che era ed è Tunica giusta strada. Ora possiamo affermare con assoluta tranquillità e certezza di essere passati dalla situazione tragica di allora, alle condizioni discrete attuali. Pane ce n’è per tutti, esclama £1 comp. Laurenti, anche se nero, ma mangiabile e, c'ò ohe più conta, pane nostro! La reazione speculava sulle nostre diffico’tà per fomentare agitazioni e discordie, ma di fronte all’atteggiamento deciso e risolu- sario poiché il nostro Terr torio to del nostro popolo, ha dovuto si trova fra questi due grandi an- fare, macchina indietro, tagonismi. Gli anglo-americani Noi l’anno scorso abbiamo con- tolare e uscire in lamentele. La adozione del pane giallo per un breve periodo era dovuta ad una logica e naturale misura per adeguare la nostra economìa a quella jugoslava. Alf’eeonomia del generoso popolo jugoslavo il quale — checché ne dicano, malignino certuni — fornendo magnifica prova dii vero spirito internazionalista, privandosi del proprio pane, ha aiutato aOcune nazioni dell’orient e europeo in gra vi, difficoltà per mancanza di cereali, inviando per i popoli decine di migliaia df vagoni carichi del suo grano. La nostra situazione è molto migliorata da allora, e ciò grazie alla Jugoslavia che sta incrementando e potenziando la sua economia attraverso il pano quinquennale e. grazie ai nostri sforzi e sacrifici per il potenziamento delia nostra economia. L’anno scorso abbiamo dovuto ohfudere gli stabilimenti dell’Industria conserviera, ma poi con sfarzi sovrumani abbiamo risolto questo problema e raggiunto l’attuale livèllo economico che sarà migliorato nel futuro. Paesi imperialisti ricahi di immense colonie, si dibattano melile ristrettezze e la laro economia è ih continuo regresso, nel mentre da noi progredisce il miglioramento. Anche coloro che ci criticavano e auspicavano il ritomo dei capitalisti, oggi riconoscono con questo nostro contìnuo progresso. Gli incerti ed 1 titubanti devono ormai comprendere che è giunta l’ora di aggiungere la loro azione ài nostri sforai per la costruzione di un migliore avvenire. (vivi applausi accolgono questo invito alla collaborazione di: tutti). Un anno fa I nostri stabilimenti di Isola erano Chiusi perchè i pescatori consi deravano le ■ cose j mento solo dal lato egoistico e preferi- verità vano portare il pesce a Trieste anziché consegnarlo alle nostre fabbriche per la lavorazione. Il potere popolare tentò con le buone maniere e con la persuasione d’bidiurre i pescatori a consegna- re il pesce alla nostra industria, ma fu opera vana e le nostre fabbriche rimasero chiuse durante lo scorso inverno. Per sopperire alla mancanza di pesce salato, ne abbiamo tentato l’acquisto perfino in Turchia e nel Portogallo, ma invano, poiché gli imperialisti che controllano quelle nazioni, imposero il loro veto sapendo che il pesce era destinato ad un paese a democrazia popolare. Essi preferirono la perdita di. valute pregiate e il puzzo del pesce in putrefazione nei magazzini, acehè questo servisse a temperare le ristrettezze dei nostri operai. Mancava anche il latte, e questo pure doveva essere acquistato con la valuta pregiata che, a sua volta, si otteneva solo esportando all’estero la nostra produzione conserviera. Si era cosi formato un circolo vizioso per rompere il quale emerse la necessità di impartire una lezione ad alcuni pescatori. Questi ora si sono finalmente accorti, non solo di non aver rimesso materialmente, ma anzi di aver contribuito al rafforzamento deU’economia del nostro circondario, quindi al benessere di tutti. Noi che Tanno scorso fummo costretti a licenziare operai dalle fabbriche, ora, con l’aumento della produzione e delle attività economiche in genere, difettiamo di mano d’opera. Molto progresso abbiatno realizzato anche nel campo dell’agricoltura. L’anno scorso le campagne sono state lavorate alla meno peggio per mancanza di fertilizzanti e di sementi; questo anno il lavoro dei contadini è risultato proficuo e fruttuoso. Oggi non possiamo lamentarci per la nostra situazione economica attuale. Non nuotiamo nella sovrabbondanza, ma quanto è di-, sponibile viene equamente distribuito. A Trieste, considerata da certuni la «mecca» delTabbondan-za, ci sono 3J.OOO disoccupati. Ivi nelle vetrine dei negozi è esposta ogni: grazia di Dio, ma a prezzi proibitivi per la massa dei lavoratori e consentiti per i portafogli ad armonica dei capitalisti e (continua In 4.a pag.) esempio ne chiedevano il cambiamento, sempre di fronte alla paura di essere rinfacciati dalla reazione italiana di unirsi, loro comunisti, con gli irredentisti. Anche a ciò’ gli appartenenti all’OF hanno acconsentito e hanno ribattezzato il glorioso e tradizionale nome dell’OF in Fronte democratico degli sloveni’ lin Italia. Il PCI quindi non considerava il programma progressista e veramente democratico déll’OF come doveva fare ma bensì opportunistica-» mente schivava gli attacchi della reazione Invece di difendere la giusta posizione di principio sul problema nazionale degli sloveni in Italia, come Insegnano Marx-Engels-Lenln e soprattutto Stalin. Analogamente, è noto che alle elezioni governative gii appartenenti al fronte democratico degli sloveni si sono inclusi nel fronte popolare unitario e i membri del FDS diedero compatti, decìsi e onestamente il loro contributo nel raggiungere il numero dei voti per il fronte. Segui la risoluzione dell’Ufficio informazioni e le elezioni municipali ■ di Gorizia. Nel periodo fra i due avvenimenti non vi fu alcun attacco recìproco pubblico fra il PCI ed il FDS. probabilmente perchè i dirigenti del PCI si tendevano conto di aver errato nel risolvere 11 pobi ernia nazionale degli sloveni In Italia. Però nel-l’imminenza delle elezioni i dirigenti del PCI si sono ded’si di presentarsi alle elezioni con la propria lista d-» soli e attaccarono il FDS e volevano distruggerlo con la scusa che si tratta di un gruppo nazionalista e trockista eoe. Chi porta dunque la re-sporasahiilità se i due gruppi democratici si presentarono separatamente alle elezioni? Evidentemente il PCI che improvvisa“ mente nièlVimnrnanza dette elezioni ha ritenuto necessario ohe la discussione e la scissione sulla base dèlia risoluzione dell’Ufficio informazioni si estendesse anche al FDS come fece Viđali ed i suoi accoliti a Trieste. Come vediamo la scissione del movimento democratico nel Goriziano è stata imposta dal PC e non dal FDS e non si può quindi dire del tradimento del movimento democratico da parte del FDS come fa l’organo frazionista di Viđali. (continua- in 4.a pas.) I Sindacati iugoslavi alla Federaz. Sind. Mond. BELGRADO — I delegati al primo Congresso dei Sindacati Unici jugoslavi, il quale ha terminato i suoi lavori dopo una sessione di sei giorni ( a Belgrado, hanno rivolto un telegramma di saluti alila Federazione Sindacale Mondiale. «E primo . Congresso dei Sindacati Unici jugoslavi, si dice nel telegramma, ha dimostrato che questi ultimi mobilitando le masse per la realizzazione dal piano quinquennale, dell’industrializzazione e dell’elettrificazione, sotto la direzione del Partito comunista jugoslavo stane no edificando nel loro Paese la patria socialista dei lavoratori:. Esprimendo anche questa volta la nostra fedeltà all’opera di solidarietà proletaria, si dice nel telegramma, siamo disposti ad impegnare anche per l’avvenire le nt tre forze per la Federazione Sindacale Mondiale, solido bastione ed arma potente diet proletariato internazionale e di tutte le , forze democràtiche deìTumanità nella lotta contro l’imperialismo». PANORAMA DEL SABATO L’intervista concessa da Stalin ad un redattore della «Pravda» è stata pubblicata su centinaia di quotidiani, in tutto il mondo; naturalmente essa ha suscitato un’alto clamore di smentite e di commenti: smentite alle affer- mazioni del Generalissimo Stalin circa la mancata osservanza da parte anglo-americana, dei due ccordi che sarebbero stati raggiunti con le Potenze occidentali — rispettivamente a Mosca ed a Parigi — per risolvere il problema di Berlino ed aprire la strada ad ulteriori soluzioni del grossi problemi internaz'anali che ancora sono sul tappeto; e commenti i più svariati a tal! precise affermazioni. Certo che un’intervento tanto autorevole e il momento e la forma in cui questo è avvenuto non potevano piacere a certi circoli di oltre atlantico, ma, se da un lato affermare, in questo mo-storico, del'e spiacevoli sino a Ieri ignorate da centinaia di milioni di uomini, costituisce un bel gesto di franchezza e di sincerità politica, dall’altro, la confutazione di queste verità, fatta in modo inurbano e violento — tanto ohe tradl- discnezione — proprio da quei settori della diplomazia internazionale che, da mesi, tessono Intorno all’Europa tutta una dete di intrighi e di Patti politici, economici e militari che preludiano ad un futuro ancora pù tetro del presente, non sono certo atteggiamenti lodevoli e, men che me--no, tali da favorire le future relazioni tra le nazioni. Se un critico onesto ed Imparziale dovesse pronunziare un verdetto nei confronti delTAme-rica, accusando questa di non volere la pace fra i popoli e fra le nazioni, le prove contro di essa sarebbero tanto da schiacciare la sua diplomaz'a sotto il peso della più severa condanna. Da tre anni a questa parte, chi fornisce largamente, a destra e a sinistra, a tutti i Paesi di questo mondo — esclusi naturalmente quell i cui ordinamenti sociali ed economici interni a le’ non piacciono — materiali bellici rii ogni spec’e per incrementare gli odi e per spingere i popoli a odiarsi e a massacrarsi tra di loro, è soltanto l’America. Cittamone alcuni di questi Paesi: Turchia. Grecia, Cina, Francia, Italia, Belgio, Olanda, Inghil- sce il rancore per l’inattesa in- terra. Egitto; ancora qualche me- se o qualche successo diplomatico e sarebbe la volta della Germania. Eppure, in quella grande Nazione che è l’America, si parla costantemente e solamente di pace, di democrazia, di progresso, di diritti dei popoli e degli uomini, di giustizia intemazionale! Ma i popoli sinceramente democratici di questa vecchia, povera e travagliata Europa non scambiano per verità la retorica. Gli" uomini europei vogliono che la pace venga raggiunta per le vie della collabo razione e non dell’inganno che si appoggia sulla forza delle baionette. Le alte sfere dirigenti la politica estera degli Sta#: Uniti, sono ’ state sorpreso dagli avvenimenti cinesi; la posizione militare di Clang Kal Seek e delle sue armate del Kuomintang era gene-ra’mente ritenuta forte e non. dava motivo a preoccupazioni di sorta, specie dopo le grandi for-nitore di materiale bellico df ogni spedo, che gli Stati Uniti ebbero cura di far affluire nei magazzini dell’armata nazionalista jiegili ultimi dodici mesi. Invece, il recente grave, rovo- (contìnua in 4.a par Soliamo legli uomini senza principi possono le veoflqoaiiro ere ed anche in di lei e di ni' emtezhne pulsa ira le messe Lenin La nostra Lolla Potere popolare sinonimo di prosperità Osservando i risultati si comprende lo spirito La ricostruzione edilizia precede a passi da gigante, grazie pure al valido contributo deli'Amminìstrazione Militare Jugoslava Con l’aiuto del Potere Popolare e dell’Amministrazione militare dell’A.. J., l’opera di edificazione e di ricostruzione edilizia, nel circondario istriano ha assunto un ritmo febbrile; in tutte le eittà, paesi eoe. si lavora alla ri-costruzione di ob.ettivi distrutti durante la lotta di liberazione, si lavora alla costruzione di edifici di utilità pubblica, di case, strade, ponti ecc. Nel circondario Istriano, non si era mai visto simile fiorir di opere, in ogni paese l’attività edilizia aumenta, dappertutto vedi sorger nuovi edifici, scuole, case del cooperatore, cooperative ed altri obiettivi economici. Tutto questo progredir di opere è dovuto alla realizzazione del programma di costruzione edilizia, emanato dal Potere Popolare nell’ambito del rinnovamento e del rafforzamento dell’economia Popolare nella zona Jugoslava del TLT. Mai si era visto un simile ritmo di attività poiché le class borghesi avevano fatto di tutto per ostacolare il progresso economico e culturale della pacifica e operosa popolazione dell’Istria. Durante la recente Mostra delle attività economiche della zona B del TLT, Una parte a se aveva avuto la ricostruzione ed attività nel campo costruttivo dell’edilizia,- con grafici e statistiche veniva chiaramente disegnato lo sviluppo raggiunto nella zona, dall’attività di ricostruzione, Inoltre venivano esposti dei campionari dell’industria dei laterizi; nonché tipi di pietre necessari ali’edilizia, provenienti dalle cave esistenti nel nostro circondario, inoltre alcuni t’pi di tubature in cemento eseguite dal-l’,EDILTT PuH-tore mai costruitesi nel nostro circondario). Industria che ha accresciuto notevolmente la sua capacità produttiva. Senza questi prodotti l’opera di ricostruzione sarebbe renz’al-tro stata ostacolata se non impedita. li merito del lavoro svolto e delle varie iniziative avutesi da noi, va esclusivamente al Dipartimento costruzioni del Comitato Popolare Circondariale, il quale ha portato a termine fino ad ora un vastissimo programma di lavori pubblici, lavoro eseguito con il concorso materiale prestato dalla VUJA e dalle autorità Popolari. Nel campo dell’attività edilizta una parte imoortantissima ha avuto l’edificazione di nuovi edifici scolastici, resasi necessaria per lo stato di latente abbandono che regnava in questo camno nel-l’Istria, seppur per ben 20 anni, la culla della bimillenaria civiltà aveva «illuminato e raccolto sotto le sue ali la italianissima Istola» l'istruzione e la cultura degli abitanti di questa terra era totalmente trascurata! Le scuole esistenti venivano totalmente abbandonate. Lo sforzo del governo di allora era lesto a togliere quanto più poteva agli abitanti di questa terra. Perciò si era resa necessaria quest’opera. ed il Potere Popolare, aveva preso immediatamente le misure oer risolvere questo grave problema. Sono state costruite le seguenti scuole: a Isola, scuola elementare slovena comprendente quattro classi, una sala per le con- f(^rp