ANNALES 3/'93 strokovno delo UDK/UDC 336.74(497.12/.13 lstra)"11/12" SULLA CIRCOLAZIONE MONETARIA IN ISTRIA NEI SECOLI XII E XIII CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA PRESENZA DELLA MONETA FRISACENSE Angelo CIUFFARDI ricercatore, 34100 Trieste, Via S. Pasquale 39, IT raziskovalec, Trst, Via S. Pasquale 39, IT SINOSSI L'articolo vuole portare un contributo alla ricostruzione della storia della penisola istriana utilizzando I'indagine monetaria. Dopo aver brevemente ricordato l'origine e la diffusione della moneta frisacense si valutano i rapporti tra questa e il sistema monetario della Repubblica di Venezia e del Patriarcato di Aquileia, nel quadro delle rispettive sovranità in Istria. L'indagine monetaria è stata sviluppata a livello bibliográfico, e ha permesso di riscontrare una citazione della moneta frisacense nello Statuto di Muggia del secolo XIV, mentre I'analisi degli elenchi di monete ritrovate in tesoretti o scavi archeologici non ha dato frutto. Si pongono quindi alcune ipotesi esplicative dell'assenza della moneta frisacense in Istria. II territorio istriano tra il XII e XIII secolo era sotto I'influenza politico-economica del Patriarcato d'Aqui- leia, dei Conti di Gorizia associati al Ducato di Carinzia e della emergente Repubblica di Venezia (fig.1,4).1 Nell'ipotesi che la moneta possa essere considerata rappresentativa dell'autoritá política dominante nel ter­ ritorio in un dato periodo, si puó cercare di definiré se l'autorità di chi coniava riuscisse a garantiré il valore del métallo prezioso della divisa e a mantenerlo sul mercato. Quando poi una moneta come quella friacense ha avuto corso per un periodo di tempo strettamente delimitate (1125-1286) la presenza di questa moneta ha ancora piú valore nel segnalare la prevalenza di un certo potere politico in terra d'lstria. A questo scopo sono utili i rítrovamenti di ripostigli o tesoretti di monete che awengono sólitamente nei terreni agricoli o in pros- simità di ruderi. L'origine di questi reperti puó essere ricondotta a perdite accidentali della borsa di un in­ dividuo oppure ad occultamenti per preservare "la ric- chezza" da azioni di guerra o di rapiña. Negli anni in questione la realtá económica dell'lstria era suddivisa in zone geografiche: la fascia costiera era caratterizzata dagli insediamenti veneziani miranti a cos- tituire una rete d'appoggio al loro traffico marittimo;2 la zona geográfica che attraversava longitudinalmente la penisola istriana, di cui il perno ideale era Pinguente, era sottoposta al Patriarcato d'Aquileia; mentre la parte piú interna, che aveva come centro Pisino, era sottoposta ai Conti di Gorizia. Quest'ultime due autoritá erano in stretti rapporti con il Sacro Romano Impero e in special modo con il Ducato di Carinzia.3 Ci si puó quindi chiedere se la moneta frisacense (fig.2) sia giunta in térra d'lstria sotto la spinta delle relazioni politiche. commerciali che poteva avere con la Germania (fig.4). Ma quale era l'origine della forza económica esistente nel Ducato di Carinzia nei secoli decimosecondo e 1 Le figure allégate sono tratte dal volum e di Steiner, Itálico, Muggia, Trieste, 1974 (fig.3 e 4) e dal volum e di Corbanese, G .G ., II Friuli, Trieste e l'lstria, dalla preistoria alia caduta del Patriarcato d'Aquileia, U dine, 1983 . 2 Posar-Giuliano, Guido, "Origini del dom inio di Venezia nell'lstria (932-1150)", La porta oriéntale, (1940), p .200. 3 La figura é tratta da Steiner op. cit. 4 La figura é tratta da Steiner ivi. 85