Received: 2013-02-18 UDC 314(450.36+497.57/.58)" 1931/1943" Original scientific article LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO LE FONTI STATISTICHE UFFICIALI ITALIANE (1931-1943) Alessio FORNASIN Universita degli Studi di Udine, Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche, via Tomadini, 30/A, 33100 Udine (UD), Italia e-mail fornasin@uniud.it Marco BRESCHI Universita degli Studi di Sassari, Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, via Muroni, 25, 07100 Sassari (SS), Italia e-mail breschi@uniss.it SINTESI Con questo lavoro intendiamo offrire dei nuovi elementi sul tema del popolamento di Venezia Giulia, Quarnaro e Dalmazia nel periodo che va dal 1931 ai primi anni della Se-conda guerra mondiale, con l'obiettivo che, oltre alle mere risultanze contabili e alla loro interpretazione, si possa giungere a fare maggiore chiarezza su alcuni temi controversi della recente storiografia dell'area alto-Adriatica. Comefonti utilizziamoprincipalmente le serie aggregate a livello comunale degli atti anagrafici di tutte le municipalita delle Provincie di Fiume, Gorizia, Pola, Trieste e Zara. Oltre ad un lavoro di tipo descrittivo, che rilegge le tendenze demografiche di fondo dell'area, si propone una lettura sulle determinanti del popolamento facendo ricorso all'analisi statistica multivariata. Parole chiave: Venezia Giulia, Quarnaro, Dalmazia, fonti demografiche, mobilita, po-polamento THE POPULATION OF VENEZIA GIULIA, KVARNER AND DALMATIA ACCORDING TO OFFICIAL ITALIAN STATISTICAL SOURCES (1931-1943) ABSTRACT The objective of this paper is to offer new elements on the topic ofpopulation of Venezia Giulia, Kvarner and Dalmatia in the period extending from 1931 into the first years of WWI, providing not only mere numerical results and their interpretations, but also a greater clarity on some of the controversial topics of the recent historiography of the Upper Adriatic area. The sources used are primarily the series of personal data aggregated at municipal level from all the municipalities of the provinces of Rijeka, Gorizia, Pula, Trieste and Zadar. In addition to the descriptive type of work, which revises the funda- Alessio FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 mental demographical tendencies of the mentioned area, we also offer an interpretation of the population determinants based on a multivariate statistical analysis. Key words: Venezia Giulia, Kvarner, Dalmatia, demographic sources, mobility, population INTRODUZIONE L'entita della popolazlone delle provlncle nord-orlentall del Regno d'Italla, compren-slva del terrltorl cedutl alla Jugoslavla dopo la seconda guerra mondlale, e, nelle sue llnee generall, ben conoscluta (Perselll, 1993; Mlleta Mattluz, 2005). Per restrlngere l'argomento alla parte centrale del XIX secolo, oltre alla dlsponlblllta del datl censuarl, ltallanl prlma e jugoslavi poi, esistono diverse ricerche che hanno tentato una piu precisa quantificazione della popolazlone. In questo contesto, l'attenzlone degll studlosl e stata posta alle caratte-rlstlche llngulstlche ed etnlche degll abltantl (SATOR, 1946), a causa, prlnclpalmente, del travagllatl percorsl storlcl successlvl alla Seconda guerra mondlale (Pupo, 2002). Dlversl studlosl hanno lmpostato le loro rlcerche con l'lntento programmatlco dl of-frire un quadro il piu possibile preciso della popolazione per quantificare in maniera al-trettanto preclsa ll numero dl profughl, ln masslma parte ltallanl, che furono costrettl a lasclare questl terrltorl ln segulto alla loro annesslone alla Jugoslavla. Questa operazlone non e certo prlva dl lmpllcazlonl ldeologlche, e lnfattl gll esltl del dlversl studl sono non dl rado dlvergentl (due slntesl abbastanza recentl sono Fabrlzzl, 2001 e Manln, 2006, ma si vedano almeno Colella, 1958; Trani, 1980; Žerjavic, 1993; Volk, 2004). Con questo lavoro lntendlamo offrlre del nuovl elementl sul tema del popolamento dl questl terrltorl nel perlodo che va dal 1931 al prlml annl della guerra, nella speranza che, oltre alle mere rlsultanze contablll e alla loro lnterpretazlone, possano anche contrlbulre a fare maggiore chiarezza su alcuni temi controversi della recente storiografia dell'area alto-Adrlatlca. IL TERRITORIO L'area studlata ln questo lavoro puo essere determlnata con grande preclslone. Essa lnfattl e compresa entro del llmltl polltlcl ed ammlnlstratlvl che, benche abblano avuto vita relativamente breve, furono fissati con grande rigore alla fine dei due conflitti mondlall (Blondl et al, 1996). I territori considerati nello studio sono riportati nella figura 1. Oltre all'Istria, che allo-ra per gran parte, dal punto dl vlsta ammlnlstratlvo, dlpendeva da Pola, sono compresl, a ovest, l terrltorl delle attuall provlncle ltallane dl Gorlzla e Trleste, a nord un'ampla fascla dl terrltorlo comprendente l'attuale Slovenla Nord-occldentale, a est Flume, lungo la costa dalmata la comunlta dl Zara e, plu a sud ancora, la plccola lsola dl Lagosta. Durante la breve parentesl successlva all'lnvaslone della Jugoslavla da parte delle forze dell'Asse nell'aprlle Alessio FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 del 1941, I'isola, che fino ad allora era parte costitutiva della provincia di Zara, fu aggregata alla provincia di Spalato che per poco tempo rimase annessa al Regno d'Italia. Fig. 1. Venezia Giulia, Quarnaro e Dalmazia (1924-43) Sl. 1. Julijska krajina, Kvarner in Dalmacija (1924-43) L'area, nel suo complesso, copriva una superficie di circa 9.000 km2. L'insieme di questi territori comprendeva la quasi totalita della popolazione di lingua slovena e croata che viveva entro i confini italiani tra le due guerre, e contava, come vedremo con maggior dettaglio in seguito, grosso modo un milione di abitanti. Il territorio, dopo la Prima guerra mondiale, era stato posto sotto la sovranita italiana in seguito al trattato di Rapallo del 1920, mentre il territorio di Fiume fu annesso al Regno solo dopo il trattato di Roma del 1924. LE FONTI In questo lavoro utilizziamo principalmente le serie aggregate a livello comunale de-gli atti anagrafici e di stato civile di tutte le municipalita delle Provincie di Fiume, Gori-zia, Pola, Trieste e Zara. Alessio FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 L'Istituto nazionale di Statistica ha pubblicato e pubblica ancora questi dati con rego-larlta per tutto il territorio italiano. Tuttavia, per avere un maggior grado di dettaglio, nel nostro lavoro ci siamo riferiti alla documentazione originale conservata presso gli archivi ISTAT. Oltre a questi dati facciamo anche riferimento ai censimenti della popolazione italiana del 1931 e 1936 (ISTAT, 1934; 1937) e al cosiddetto Censimento riservato del 1939 (Mattossi, Krasna, 1998). I dati di stato civile e anagrafici sono organizzati per schede, ciascuna delle quali e relativa ad un singolo comune. Le schede sono raccolte in due serie, la prima e pertinente al periodo che va dal 1931 al 1940, la seconda copre gli anni 1941-45. Tuttavia, a causa degli eventi bellici, questa seconda serie e piuttosto lacunosa. Molti comuni, infatti, non trasmisero piu le informazioni all'ISTAT gia a partire dal 1943, quando, in particolare in questi territori, anche la rete amministrativa statale era ormai completamente disarticolata e in molti uffici non c'era piu nemmeno il personale. Piu nel dettaglio i dati riguardano informazioni di stato civile, riferite alla popolazione presente: nascite e decessi, nati morti e matrimoni. Vi sono poi le informazioni di pro-venienza anagrafica relative quindi alla popolazione residente (le piu utilizzate in questo lavoro), che si riferiscono a nascite, decessi, immigrati ed emigrati, ovvero iscrizioni e cancellazioni anagrafiche1. Tutte le cifre delle singole schede sono tra loro concatenate in modo tale per cui i dati di popolazione presente e residente, con riferimento al primo gennaio di ciascun anno, sono ottenuti a calcolo. Per gli anni 1931 e 1936, sono riportate anche le informazioni sulla popolazione censita. In questi due anni, inoltre, tutti i dati di flusso sono organizzati in maniera da distinguere gli eventi occorsi prima e dopo la rilevazione censuaria che, in entrambi i casi, venne effettuata con riferimento al 21 aprile. Particolare importante: nella prima serie, quella che ha come estremi il 1930 e il 1939, ma non nella seconda, vi e una colonna, intestata "guarnigione" che riporta, analogamente agli altri dati di stato, al primo gennaio di ciascun anno, l'entita numerica dei militari. La colonna e compilata solamente fino al 1936, e fino a questa data l'ammontare confluiva sia nei totali della popolazione presente che di quella residente. Le serie dei dati di flusso sono complete per tutti i comuni fino al 1942 compreso, ad eccezione delle informazioni su immigrati ed emigrati che proprio nel 1942 mancano del tutto. I dati di stato sono completi fino al primo gennaio 1943. Manca, infine, la scheda 1941-45 del comune di Lagosta, probabilmente perche l'isola, dal punto di vista ammini-strativo, fu aggregata alla Provincia di Spalato. Nel periodo considerato furono costituiti dei nuovi comuni con conseguenti variazioni territoriali. In particolare, nel 1931 fu costituito il comune di Abbazia dalla fusione dei comuni di Apriano e Volosca (piu un piccolo territorio del comune di Macuglie). Nel 1934 fu costituito il comune di Brioni Maggiore scorporando dei territori dal comune di Pola. Infine, nel 1937, su scorporazione territoriale da Albona, nacque il comune di Arsia, citta 1 La fonte attribuisce immigrati ed emigrati alla popolazione presente. Le stesse informazioni sono pero utilizzate anche per i saldi contabili della popolazione residente. In questo lavoro, come nell'uso attuale, consideriamo iscrizioni e cancellazioni relative alla popolazione residente, e quindi come dati di origine anagrafica. Alessio FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 di nuova fondazione realizzata dal regime per lo sfruttamento delle miniere di carbone (Zett, 2012). Per utilizzare tutti i dati a disposizione su scala municipale, abbiamo ripor-tato tutte le informazioni di questi comuni con aggregazioni a livello superiore. A titolo di esempio, quindi, i dati di Albona e Arsia sono stati sempre utilizzati aggregati, sotto la voce Albona, anche per gli anni in cui i due comuni erano distinti. Questa operazione, per-tanto, ha permesso di armonizzare tutte le informazioni al medesimo dettaglio territoriale. LA POPOLAZIONE. I DATI DI STATO Il primo obiettivo di questo lavoro e quello di offrire una stima il piu possibile precisa della evoluzione della popolazione presente e residente dell'area. I dati, come anticipato, ci sostengono in maniera puntuale solo fino al 1943. Dopo questo anno, infatti, mancano le informazioni su molti comuni. Nella figura 2 riportiamo l'evoluzione della popolazione presente e residente dal 1931 al 1943 cosi come e riportata dalla fonte. Il riferimento cronologico e posto al primo gennaio di ogni anno. 1100000 -1080000 -1060000 -1040000 -1020000 -Z 1000000 -980000 -960000 -940000 920000 900000 ■Popolazione presente ■Popolazione residente 1931 1932 1933 1934 1935 1936 1937 1938 1939 1940 1941 1942 1943 Anno Fig. 2. Popolazione residente e presente secondo le fonti ufficiali (1931-1943) Sl. 2. Stalno fde jure^ in dejansko fde facto^ prebivalstvo glede na uradne vire (19311943) Alessio FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 I risultati del grafico sono a dir poco sorprendenti. Fino al 1936, infatti, la popolazione residente rlsulta superlore dl circa 12.000 unita a quella presente. Dopo tale data la serle del residenti cala bruscamente e si posiziona al di sotto di quella della popolazione presente di circa 24.000 unita. L'entlta del "salto" nella serle della popolazione residente e la sua templstlca lnduco-no a soffermarsl sul dato della "guarniglone" richiamato in precedenza, la cul entita era dl 46.541 unita al censlmento del 1931 e dl 7.765 in quello successlvo. Naturalmente, in conslderazlone del modo con cul le cifre riportate nelle schede sono costrulte e come si lntrecclano tra loro, la soluzlone dell'anomalla va cercata nel datl cen-suari. Infatti, tra 1931 e 1936 la popolazione presente aumenta, mentre dlminulsce quella residente2. Questa anomalla si produsse per ll dlverso modo con cul furono contegglatl l militari. Le conseguenze che ne derivano non erano sfugglte all'ISTAT, che nel volume dl riepllogo del censlmento del 1936 cosi riporta: «Nel riguardl della dlmora, l'VIII censlmento ha portato un notevole perfezlonamento rispetto a quello del 1931, nella rilevazlone del militari dl leva. Nel 1931, infatti, veniva conslderato come comune dl dlmora abltuale del mllltare dl leva quello ove aveva sede ll corpo presso ll quale egll prestava servlzlo. Contemporaneamente la famlglla del mill-tare, dlmorante ln altro comune lo doveva dlchlarare come temporaneamente assente dal comune in cul essa risledeva. L'VIII censlmento ha conslderato lnvece plu correttamente come comune dl dlmora abltuale del militari dl leva (e, con essl, del richiamati e del volontari) quello ove dlmorava la famiglla. Naturalmente, tale nuovo criterio ha determl-nato delle senslblll varlazlonl nella popolazlone resldente delle clrcoscrlzlonl ove hanno abltualmente stanza fortl contlngentl militari» (ISTAT, 1938). A causa della diversa classificazione adottata, la descrizione della situazione demo-grafica di questi territori si presenta quindi anomala rispetto a quella del resto del paese. A seconda che l militari fossero lnseriti nell'amblto della popolazione presente o residente comporta nella gran parte delle province ltallane un differenzlale tra le due popolazloni pluttosto piccolo, o comunque sfavorevole alla popolazione presente, in quanto l militari dl leva erano stanzlati in altre zone d'Italla o dell'Impero. Nelle province addossate al confine con la Jugoslavia, invece, i militari erano molto numerosi e quindi la differenza tra le due popolazloni oltre ad essere dl segno opposto e pluttosto conslstente. Sulle lmpll-cazlonl che derlvano da queste conslderazlonl dlremo pol. Al momento cl pare lmportante rivedere la serie demografica dei residenti in funzione di quanto evidenziato. L'opera-zione non comporta particolari difficolta, in quanto e sufficiente sottrarre ai residenti il numero dei militari a partire dal censimento del 1931 fino al momento in cui non sono plu contegglati. Naturalmente, cosi facendo, la popolazione antecedente al 1936 vlene sottostimata perche sono esclusl dal computo l militari che erano effettivamente residenti nel comuni in cui furono censlti. L'entlta dell'errore, pero, deve essere per forza molto contenuta. Gli esiti a cui conduce questa operazione sono visualizzati nella figura 3. Nel 1931 la popolazione presente era di 978.887 abitanti e nel 1936 di 1.001.710. Negli stessi anni quella residente ammontava rispettivamente a 990.680 e 977.157 unita. Alessio FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 1100000 -1080000 -1060000 -1040000 -1020000 -Z 1000000 - 960000 -940000 -920000 900000 ' Popolazione residente. Dati originali ■Popolazione residente. Nuove stime Popolazione presente 1931 1932 1933 1934 1935 1936 1937 1938 1939 1940 1941 1942 1943 Anno Fig. 3. Popolazione residente e presente secondo le fonti ufficiali e nu^^e stime della popolazione residente (1931-1943) Sl. 3. Stalno (de jure) in dejansko (de facto^ prebivalstvo glede na uradne vire ter nove ocene stalnega prebivalstva (1931-1943) Come si puo vedere la serle ha ora un andamento molto plu regolare e, in ultima istanza, piu plausibile. In aggiunta a quanto gia detto, facciamo osservare che la correzio-ne nei dati non e certo trascurabile per un censimento "moderno". In questo contesto i 30-40.000 residenti in piu costituiscono circa il 3% della popolazione. Tuttavia, al di la dei numeri, le implicazioni riguardanti i processi demografici e storici dell'area sono di notevole importanza. In primo luogo riguardo alla distribuzione territoriale della popolazione. Infatti l'al-locazione dei militari sul territorio non segue quella della popolazione civile. I soldati si concentrano in alcuni siti sulla base dell'esistenza o meno di infrastrutture realizzate a fini militari. Pola, ad esempio, era una importante base navale, ma comunque tutte le citta capoluogo dell'area erano connotate dalla presenza di importanti contingenti di soldati. La presenza del confine, inoltre, faceva si che molti militari fossero dislocati nei comuni che si trovavano addossati al Regno di Jugoslavia. Un secondo aspetto riguarda la composizione della popolazione su base linguistica. I soldati, infatti, erano tutti o quasi provenienti dal di fuori dell'area e quindi erano di lingua italiana. Poiche una delle stime piu utilizzate per valutare l'entita della popolazione per lingua d'uso fu condotta sulla base della popolazione presente, ci riferiamo al gia Alessio FORNASIN et al. LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 citato censimento riservato del 1939, e evidente che sia al momento del censimento, sia anche volendo fare delle stime retrospettive, i calcoli sulla popolazione presente enfatiz-zano la consistenza della popolazione di lingua italiana rispetto a quelle di lingua croata e slovena. Il terzo punto, di carattere piu tecnico, concerne il calcolo dei tassi demografici, vale a dire del numero di eventi che si verificano in un determinato anno ogni 1.000 persone mediamente residenti. E evidente, infatti, che i tassi risultano diversi a seconda che al denominatore consideriamo o meno il numero non piccolo di maschi ventenni che costi-tuiva la gran parte della "guarnigione". Ulteriori implicazioni riguardano le stime delle migrazioni interne e internazionali che hanno origine in questo territorio e le stime delle perdite della Seconda guerra mondiale. Fonte: Istat 1937 Fig. 4. Densita della popolazione (1936) Sl. 4. Gostota prebivalstva (1936). Vir: Istat 1937 Alessio FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 Un ultimo aspetto, il piu rilevante per quel che riguarda il dibattito storiografico, e invece relativo alla quantificazione numerica dell'esodo degli italiani dopo il passaggio dl questl terrltorl sotto ll controllo o la sovranlta jugoslava. Le stlme relative al numero dl profughl, ancora oggl, sono assal dlstantl tra loro e le poslzlonl degll studlosl lungl dal trovare una slntesl condlvlsa (una recente rassegna delle dlverse clfre proposte sl trova ln Glurlcln, 2011, 220). In questo lavoro non e nostra lntenzlone percorrere tuttl questl teml, ma proporre solo alcunl approfondlmentl rlguardo al prlmo degll aspettl che abblamo messo ln evl-denza, ovvero la dlstrlbuzlone terrltorlale della popolazlone. Per fare questo abblamo predisposto una carta del territorio indagato sulla base dei confini del 1936. In analogia a quanto gla detto ln precedenza, laddove necessarlo abblamo aggregato l terrltorl a llvello Fonte: Mattossi, Krasna 1998. Fig. 5. Lingua d'uso della maggioranza relativa dellapopolazione presente (1936) Sl. 5. Prevladujoči občevalni jezik prebivalstva (1936). Vir: Mattossi, Krasna 1998. Alessio FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 superiore per sfruttare tutti i dati a disposizione tenendo conto della creazione di nuovi comuni. Nella figura 4 sono riportate le informazioni sulla densita della popolazione con rife-rimento al censimento del 1936. In questa come nelle carte successive, in ragione della scarsa utilita della loro rappresentazione cartografica, non sono inclusi i territori della Provincia di Zara. Nell'insieme, la densita di popolazione delle cinque province era di 109,1 abitanti per km2. La concentrazione maggiore della popolazione, con dato sempre superiore ai 100 abitanti km2, oltre che nelle aree urbane si rileva lungo le coste e nei comuni della parte occidentale delle province di Trieste e Gorizia. Quest'ultimo territorio rappresentava la parte piu ricca dal punto di vista agricolo di tutta la Venezia Giulia ed era anche contrad-distinto da una forte vocazione industriale, grazie alla cantieristica e al settore delle co-struzioni aeronautiche che avevano in Monfalcone uno dei centri piu importanti a livello nazionale (Fragiacomo, 1997; Valenti, 2007). La densita demografica della penisola istriana e dei comuni della valle del Vipacco oscillava tra i 50 e i 100 abitanti per km2, mentre l'area meno densamente popolata, con meno di 50 abitanti km2, era costituita da tutta la zona adiacente al confine, quindi dalla parte orientale delle province di Gorizia e Trieste e dalla maggior parte della provincia di Fiume. La figura 5 descrive in forma assai approssimata la distribuzione territoriale della popolazione sulla base della lingua d'uso. La carta e costruita utilizzando le informazioni desunte dal censimento riservato del 1939 (Mattossi, Krasna, 1998). Per gli obiettivi di questo lavoro ci e parso sufficiente classificare i comuni in tre categorie, relative alle tre principali lingue utilizzate, attri-buendo i singoli comuni a italiani, sloveni e croati sulla base della maggioranza relativa dell'una o dell'altra comunita sul territorio comunale3. Benche ci siano ottime ragioni per ritenere che il censimento del 1939 sovrastimi la componente italiana rispetto alle altre, il criterio adottato per costruire la carta - quello cioe di utilizzare la sola informazione della maggioranza relativa - fa si che i risultati sarebbero praticamente coincidenti se invece di questo censimento avessimo utilizzato i censimenti austriaci del 1910 e 1921 o il Cadastre national de l'Istrie del 1945 (Roglic et al., 1946), tutti piu parchi nel computo degli italiani. Abbiamo optato per il censimento del 1939 perche possiamo utilizzare gli stessi confini amministrativi di tutte le altre carte. Per analisi molto piu dettagliate riguardo alla distribuzione della popolazione su base linguistica rimandiamo alla letteratura specifica (Schiffrer, 1946; Klemenčic et al., 1993; Borruso, Porceddu, 2008; Purini, 2010). Osservando la figura possiamo notare che la distribuzione della popolazione secondo la distinzione della lingua d'uso segue con una certa approssimazione quella del popola-mento. Le eccezioni sono molto numerose, comunque, in termini generali, rileviamo che i territori orientali e costieri erano a maggioranza italiana, quelli nord-orientali erano a maggioranza slovena, mentre l'Istria interna era a maggioranza croata. Nel comune di Valdarsa la comunita linguistica maggioritaria era quella Istroromena (Feresini, 1996). Nella carta e stata considerata come croata perche questa lingua d'uso era la seconda in quanto a diffusione. Alesslo FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 LA POPOLAZIONE. I DATI DI FLUSSO Le figure 6 e 7 illustrano la distribuzione territoriale dei tassi di natalita e mortalita. Le due carte dlfferlscono sostanzlalmente l'una dall'altra. Mentre rlguardo alla prlma, possiamo identificare in maniera chiara aree a bassa e alta natalita, la seconda ci rimanda un quadro legglblle con assal meno chlarezza. Fig. 6. Tasso di natalita (1931-41) Sl. 6. Stopnja rodnosti (1931-41) Alessio FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 Fig. 7. Tasso di mortalitä (1931-41) Sl. 7. Stopnja smrtnosti (1931-41) Le aree a piu alta natalita sono l'Istria interna e la parte orientale del territorio, mentre quelle a natalita piu bassa sono le aree urbane di Trieste e Gorizia con i comuni limitrofi. Anche qui, pero, le eccezioni non mancano. La mutua influenza che si realizza tra natalita e mortalita viene sintetizzata nella figura 8, che riproduce il tasso di incremento naturale della popolazione4. 4 Ottenuto come differenza tra il tasso di natalita e di mortalita. Alessio FORNASIN et al. LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 Tranne due soli casi (Moschiena e Lussingrande), tutti i comuni sono connotati da un saldo naturale positivo. Come si puo vedere, le analogie con la carta del tasso di natalita sono notevoli. I livelli di natalita, infatti, contrariamente a quelli della mortalita, variano sensibilmente da comune a comune5, per tale ragione, quindi, sono le sensibili differenze che si riscontrano nel primo tasso a sovrastare quelle del secondo, e percio influenzano in maniera piu decisa il tasso di incremento naturale. Fig. 8. Tasso d'incremento naturale (1931-41) Sl. 8. Stopnja naravnega prirastka (1931-41) La natalita piu bassa e del 14,0 per mille (Trieste), mentre quella piu alta e del 33,2 (Maresego). Per la mortalita, invece, i valori oscillano tra 8,7 per mille (Ossero) e 19,1 (Monte di Capodistria). Alessio FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 La figura 9 riproduce la distribuzione territoriale del tasso migratorio netto6. Con mi-grazioni intendiamo qui iscrizioni e cancellazioni anagrafiche, quindi l'insieme di quei flussi che sono definiti come emigrazioni internazionali, migrazioni interne, mobilita. Fig. 9. Tasso migratorio netto (1931-41) Sl. 9. Stopnja nelegalnih migracij (1931-41) 6 II tasso in questo caso e ottenuto ponendo al denominatore il saldo migratorio medio del periodo, cioe la differenza tra saldo naturale del periodo con l'incremento di popolazione realizzato tra 1931 e 1941. Abbiamo preferito lavorare sul saldo migratorio piuttosto che sul numero di immigrati ed emigrati a causa delle gravi distorsioni gia evidenziate dei dati di base. Alesslo FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 I terrltorl denotatl dalle due colorazlonl plu chlare sono quelll dove ll saldo e negatlvo, vale a dlre sono l comunl dove ll numero dl emlgratl supera quello degll lmmlgratl, l'op-posto vale per l comunl con le due colorazlonl plu scure. Il quadro offerto dalla mappa e facllmente legglblle. Ad attrarre popolazlone sono le aree economlcamente plu dlnaml-che: le cltta (Zara compresa, che non rlentra nella carta); l comunl del monfalconese, vale a dlre la parte occldentale della provlncla dl Trleste; ll Comune dl Albona, sulla costa orlentale dell'Istrla, che, nella loglca con cul abblamo costrulto le mappe, comprende anche ll da poco costltulto comune dl Arsla, ln raplda espanslone per lo sfruttamento delle miniere di carbone. Nuova popolazione arrivava anche nei comuni di confine. Si tratta di localita poco abitate verso le quali si dirigevano dei flussi, magari poco consistenti, che pero erano sufficienti a conferir loro un profilo di crescita demografica. Queste mlgrazlonl avevano un forte connotato economlco e polltlco. Per quanto rl-guarda l'espansione demografica delle aree urbane possiamo parlare prevalentemente di attrazlone dovuta a raglonl dl tlpo economlco. Le polltlche del reglme, lnfattl, tese ad esaltare come posltlvl gll stlll dl vlta e l valorl delle popolazlonl rurall, cercavano, sebbe-ne senza successo, di ostacolare i flussi verso le citta (Treves, 1976). Di tipo economico erano pure quelle mlgrazlonl rlvolte verso le aree lndustrlall e mlnerarle. Non blsogna pero sottovalutare ll fatto che la cresclta dl questl terrltorl era guldata anche da declslonl e finalita politiche che non necessariamente seguivano solo logiche economiche, si pensi, ad esemplo, alla produzlone dl navl da guerra e sommerglblll nel cantlerl dl Monfalcone o ll forte lmpulso allo sfruttamento mlnerarlo orlglnato dalla polltlca autarchlca del reglme, che condusse anche alla fondazlone ex-novo dell'abltato dl Arsla. Era solo polltlca, lnve-ce, la logica che stava dietro al popolamento dei comuni di confine, dove il trasferimento dl lnsegnantl dl llngua ltallana e, parlmentl, dl personale ammlnlstratlvo e mllltare, sl lnquadrava ln un'ottlca dl "ltallanlzzazlone" dl queste aree, una sorta dl baluardo etnlco contro le popolazlonl slavofone (Pupo, Panjek, 2004). Tuttl gll altrl terrltorl rllasclavano popolazlone. In questo quadro rlentrano la magglor parte del comunl dell'Istrla, sla costlera che lnterna, tutto ll Carso, buona parte della provlncla dl Gorlzla merldlonale. Queste erano le aree plu depresse del terrltorlo, dalle quall sl dl-partivano importanti flussi migratori verso l'estero (Kalc, 1996; 1997; Purini, 2000a; 2000b). La sintesi di tutti i flussi fin qui commentati e data dal tasso di incremento demografi-co7, la cui distribuzione territoriale e illustrata nella figura 10. Come sl puo notare, la carta rlcalca per larghl trattl quanto gla abblamo osservato relatlvamente al saldo naturale e al saldo mlgratorlo. Il prlmo, pero, non puo essere con-slderato dlsglunto dal secondo. Un'alta natallta e una bassa mortallta, lnfattl, sono spesso conseguenze dl un saldo mlgratorlo posltlvo. Le mlgrazlonl che abblamo descrltto, lnfattl, e che rlguardavano l comunl dl questa area, colnvolgevano per la masslma parte una popolazlone relatlvamente glovane, quasl tutta ln eta lavoratlva. Tra gll lmmlgratl vl era-no pochl anzlanl e a clo e dovuta anche la bassa mortallta, ma le persone ln eta lavoratlva costltulscono ln larga parte anche una popolazlone nel pleno perlodo rlproduttlvo, da cul dlscendono altl llvelll dl natallta. Questo cl fa concludere che gll elementl plu lmportantl 7 Qul calcolato, per raglonl dl omogenelta con gll altrl tassl, con la formula r" = (tP-0P)/(0P,t). Alessio FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 Fig. 10. Tasso d'incremento della popolazione Sl. 10. Stopnja rasti prebivalstva nel definire le dinamiche del popolamento fossero, in questo torno di anni, la mobilita e le migrazioni interne e internazionali. L'importanza decisiva di questi flussi si realizza nonostante che nel complesso del territorio il saldo naturale sia decisamente superiore al saldo migratorio, essendo il primo pari a 67.138 e il secondo a 25.006. I territori in cui si riscontra un tasso di incremento negativo sono meno numerosi di quelli in cui le emigrazioni superano le immigrazioni. In particolare i comuni dell'Istria crescono quasi tutti, ma in questo caso l'incremento e guidato dal saldo naturale positivo che sopravanza il saldo migratorio negativo. I comuni in cui la popolazione cala sono quelli in cui vi e una concomitante presenza di bassa natalita e di flussi migratori in usci-ta che prevalgono su quelli in entrata. Ricadono in questa casistica molti comuni delle Alesslo FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 provlnce dl Gorlzla e Trleste che formavano l'hlnterland del rlspettlvl capoluoghl. E pos-slblle che fosse proprlo la vlclnanza al centrl urbanl o ad aree partlcolarmente dlnamlche dal punto di vista economico a essere parte importante della loro decrescita demografica. LE DETERMINANTI DELLA CRESCITA Una volta dellneata la dlstrlbuzlone terrltorlale dl alcune delle prlnclpall caratterl-stiche demografiche e possibile individuare il peso che queste hanno sulla crescita della popolazlone. Tab. 1. Regressione lineare multivariata. Le determinanti della crescita della popolazione in Venezia Giulia, Carnaro e Dalmazia (1931-1941) Modello 1 Modello 2 Coef. Std. Err. Slg. Coef. Std. Err. Slg. Tasso dl lncremento naturale 1.359 0.246 *** Tasso mlgratorlo netto 1.206 0.043 *** Lingua maggioritaria (ref. = Italiano) Sloveno -5.088 2.039 ** -0.258 0.860 Croato -5.555 2.778 ** 4.132 1.100 *** Comune di confine 17.319 2.774 *** 0.695 1.311 Centro urbano 7.906 4.389 * -3.494 1.810 * Comune dl nuova costltuzlone 23.769 7.027 *** -0.341 3.012 Costante -3.869 2.510 9.022 0.653 *** Numero dl osservazlonl 127 127 F( 6, 120) 17.33 201.45 Prob > F 0.000 0.000 Adj R-squared 0.438 0.905 Livello di significativita: *** 1%, ** 5%, * 10%. Nota per la lettura della tabella: nella colonna "Coef." sono rlportatl ll segno (posltlvo o negatlvo) e la forza della relazlone tra l'andamento della varlablle dlpendente e dl quelle lndlpendentl, quando ll segno e posltlvo crescono entrambe, quando e negatlvo al dlmlnulre della seconda corrlsponde la cresclta della prlma; plu e alto il valore assoluto maggiore e la forza della relazione. Nella colonna "Sig." e riportato il livello di significativita statistica delle singole variabili, all'aumentare del numero di asterischi aumenta la significativita. La riga "Prob > F" indica il livello di significativita statistica del modello preso nel suo complesso, piu il valore e piccolo piu il modello e significativo. La riga "Adj R-squared" indica il livello di adattamento del modello ai dati. Se il valore e parl a 1 ll modello sl adatta perfettamente al datl, se e 0 non vl sl adatta per nulla. Alessio FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 A tal fine abbiamo costruito, ricorrendo a delle regressioni lineari multivariate, due diversi modelli in cui abbiamo posto come variabile dipendente il tasso di crescita della popolazione. Essi differiscono per il solo fatto che nel primo tra le variabili indipendenti abbiamo inserito il tasso di incremento naturale, mentre nel secondo il tasso migratorio netto. Ovviamente i due modelli devono essere tenuti separati perche la crescita e spiegata completamente dai due tassi. In questo modo e anche possibile identificare qual e l'ele-mento che risulta piu importante nel definire la crescita. Le altre variabili indipendenti, le stesse per i due modelli, sono la lingua d'uso mag-gioritaria del comune, la sua collocazione rispetto al confine (adiacente o meno), se il comune e un centro urbano (i quattro capoluoghi piu Monfalcone) e se, infine, e di recente costituzione (nel modello solo Arsia e Abbazia). Dal confronto tra i due modelli emerge subito che il saldo migratorio, come la lettura congiunta delle carte lasciava intravedere, e di gran lunga l'elemento piu importante nel determinate la crescita della popolazione. Il valore di R2 aggiustato del secondo modello, che indica la sua bonta di adattamento ai dati, supera il 90%, mentre e del 44% nel primo. Poiche l'insieme delle variabili demografiche naturali, sintetizzato nel tasso di incre-mento naturale, e sociali, il saldo migratorio, spiega completamente l'evoluzione di una popolazione, tenendole distinte e considerandole come variabili di controllo, e evidente che con le prime spieghiamo il ruolo nella crescita che assume la migratorieta, con le seconde, invece, natalita e mortalita. Il commento dei due modelli crediamo faciliti la comprensione del ragionamento. Nel primo caso osserviamo che il tasso di incremento naturale e positivamente correlato con il tasso di incremento. La relazioni sono anche significative dal punto di vista statistico. Questo risultato e naturalmente scontato: e del tutto ovvio che il prevalere delle nasci-te sui decessi spinge una popolazione a crescere, mentre opposto sarebbe l'effetto se a prevalere fossero i decessi. Una volta tenuto sotto controllo l'effetto della natalita e della mortalita sulla crescita della popolazione, tutta la variabilita non spiegata del modello e da attribuirsi alla migratorieta. A questo punto, osserviamo che vi e una correlazione negativa tra crescita della popolazione e lingue d'uso maggioritarie slovena e croata. Questa relazione inversa e stati-sticamente significativa, (soglia del 5%) per le comunita in cui prevalgono sia l'una che l'altra lingua d'uso. Si riscontra, quindi, una tendenza ad emigrare dai comuni sloveni e croati, e ad immigrare verso i comuni italiani. Non stiamo parlando pero di un sistema chiuso, vale a dire che gli emigranti sloveni e croati non necessariamente confluivano verso i comuni dell'area a maggioranza italiana, benche questo sia in parte vero per quan-to riguarda i capoluoghi di provincia, ma emigravano verso l'estero. Viceversa, molti italiani provenienti dalle altre province del Regno si trasferivano nella Venezia Giulia. Le tre variabili successive, infine, hanno tutte segno positivo e sono statisticamente significative. Ne deriva, quindi, che i comuni di confine, i centri urbani e i comuni di nuova fondazione richiamavano importanti flussi di immigrati. Il secondo modello considera come variabile indipendente, al posto del tasso d'incre-mento naturale, il tasso migratorio netto. Seguendo la stessa logica delineata per il model- Alessio FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 lo precedente, qulndl, e conslderando ll tasso migratorio netto come variablle dl controllo, quel che risulta e l'influenza del saldo naturale sull'evoluzione della popolazione. Le ri-sultanze del modello evidenziano due variabili significative. Il saldo naturale positivo per le comunita in cul prevale ll croato come lingua d'uso lnclde posltlvamente sulla cresclta, mentre per l centri urbani l'effetto e opposto. Ne deriva, qulndl, che la splnta alla cresclta rilevablle nella magglor parte della penisola lstriana, era dovuta al sovrastare della natall-ta rispetto alla migratorieta, mentre la cresclta del centri urbani pogglava prevalentemente sui flussi migratori. CONCLUSIONI L'utlllzzo dl nuove fontl per ricostrulre l'evoluzlone della popolazione delle province orientali italiane dagli anni precedenti la Seconda guerra mondiale fino ai primi anni del conflitto ha messo in luce come, con i dati fino ad oggi utilizzati, vale a dire la popolazio-ne presente dl provenlenza censuarla, sl alterl ln manlera senslblle la corretta valutazlone della loro compagine demografica. In questo lavoro, dopo aver ricalcolato utilizzando criteri uniformi la popolazione residente per ll periodo 1931-1943, abblamo utlllzzato questl datl per studlare le loglche e l meccanlsml secondo l quall la popolazlone sl e rldlstrlbulta sul terrltorlo. Abblamo vlsto come questa rldlstrlbuzlone, che sl e prodotta essenzlalmente attraverso mlgrazlonl lnterne alle provlnce stesse, mlgrazlonl provenlentl dalle altre province italiane e migrazloni verso l'estero, si artlcolava secondo due loglche: la prlma dl tlpo economlco, la seconda dl tlpo polltlco. La popolazione cresceva nel centri urbani, nelle aree economlcamente plu dlnamiche, nei comuni disposti lungo il confine con la Jugoslavia. Queste dinamiche contribuirono a creare nella regione nuovi equilibri non solo di tipo demografico: la crescita della popo-lazlone dl llngua ltallana, determlnata dalle mlgrazlonl lnterne, e la dlmlnuzlone, quanto meno in termini relatlvl, dl quelle dl lingua slovena e croata, lndotta princlpalmente dalle migrazloni verso l'estero. Se per quanto riguarda la popolazione dl lingua slovena questo processo era accelerato dal llvelll relatlvamente bassl della natallta, per quel che rlguarda quella dl llngua croata sembrano assumere importanza maggiore i flussi migratori verso l'estero che, come abblamo vlsto, lnteressavano princlpalmente l'lnterno della penisola lstriana. Naturalmente, questi nuovi equilibri furono indotti, oltre che da fattori puramente demografici, anche dai processl dl ltallanlzzazlone forzata persegultl dalle polltlche del fasclsmo. Alessio FORNASIN et al. LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 PREBIVALSTVO JULIJSKE KRAJINE, KVARNERJA IN DALMACIJE PO ITALIJANSKIH URADNIH STATISTIČNIH VIRIH (1931-1943) Alessio FORNASIN Univerza v Vidmu, Oddelek za ekonomske in statistične znanosti, via Tomadini, 30/A, 33100 Udine (UD), Italia e-mail fornasin@uniud.it Marco BRESCHI Univerza v Sassariju, Oddelek za ekonomske in poslovne znanosti, via Muroni, 25, 07100 Sassari (SS), Italia e-mail breschi@uniss.it POVZETEK S člankom želimo prispevati nekaj novih elementov k temi poselitve Julijske krajine, Kvarnerja in Dalmacije v obdobju, ki se začenja z letom 1931 in sega še v prva leta druge svetovne vojne, z namenom, da bi lahko ne samo postregli z golimi številčnimi podatki in njihovimi interpretacijami, temveč tudi bolje osvetlili nekaj kontroverznih tem novejšega zgodovinopisja o področju severnega Jadrana. Za vire smo v članku uporabili predvsem na občinski ravni združen niz matičnih evidenc iz vseh občinskih oblasti Reške, Goriške, Puljske, Tržaške in Zadrske pokrajine. Poleg opisnega dela, s katerim smo revidirali osnovne demografske težnje območja, ponujamo tudi interpretacijo odločilnih elementov poselitve, pri čemer smo si pomagali z multivariantno statistično analizo. Potem ko smo orisali ozemeljsko porazdelitev nekaterih glavnih demografskih značilnosti, smo lahko ugotavljali njihov vpliv na rast prebivalstva. Prebivalstvo se je povečevalo v mestnih središčih, na gospodarsko bolj dinamičnih območjih oziroma v občinah, ki so mejile na Jugoslavijo. Omenjene dinamike so na tem področju pomagale vzpostavljati nova ravnovesja, in to ne samo demografskih: porast italijansko govorečega prebivalstva vsled notranjih migracij ter upad, vsaj v relativnem smislu, hrvaško in slovensko govorečih prebivalcev, v glavnem zaradi migracij v tujino. Če so pri slovensko govorečem prebivalstvu ta proces pospešile relativno nizke stopnje rodnosti, pa se zdi, da so na hrvaško govoreče prebivalce imeli večji vpliv migracijski tokovi proti tujini, ki so zajeli predvsem notranjost istrskega polotoka. Ta nova ravnovesja so posledica ne le izključno demografskih dejavnikov, temveč tudi postopkov prisilne italijanizacije, ki jih je izvajala fašistična politika. Ključne besede: Julijska krajina, Kvarner, Dalmacija, demografski viri, mobilnost, poselitev Alessio FORNASIN et al: LA POPOLAZIONE DI VENEZIA GIULIA, QUARNARO E DALMAZIA SECONDO ..., 707-728 BIBLIOGRAFIA Biondi, N. et al. (1996): Il confine mobile: atlante storico dell'Alto Adriatico 1866-1992: Austria, Croazia, Italia, Slovenia, Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia, Monfalcone, Edizioni della Laguna. Borruso, G., Porceddu, A. 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