Anno I. Sig* ' Silvio Gabrielli Capodistria, 15 No\ '\n. 4 BOLLETTI del Consorzio Agrario Distrettuale Cooperativo con sede a Capodistria Uffici di Presidenza e sede sociale: Via Giuseppe Verdi N. 317. Magazzini di acquisti e vendite Porta della Muda 906 Stampato per cura del « Consorzio Agrario Distrettuale Cooperativo di * Capodistria» « Servizi Conti Correnti ed assegni postali N. 11/440 Teledrammi: Sardos — Capodistria. Telefono : Capodistria N. 33. Concimazione dei prati naturali. I prati, per dare degli abbondanti prodotti, abbisognano di una concimazione completa contenente tutti gli elementi indispensabili al loro regolare sviluppo: anidride fosforica, potassa, azoto ed in certi casi la calce. Crediamo di dover seriamente pensare a questa concimazione in vista della mancanza dei foraggi e dell'alto prezzo degli stessi. Con una appropriata concimazione unitamente a razionali lavori culturali (spurgo degli scoli, allontanamento dei sassi, distruzione delle male erbe, erpicature ecc.) si può benissimo elevare le produzione dei nostri prati del doppio ed anche del quadruplo e più. Non bisogna dimenticare che la concimazione esercita una grande influenza sulla qualità del foraggio. La concimazione fosfatica p. e. ha una grandissima importanza perchè i sali fosfatici che si accumulano nel foraggio sono indispensabili per lo sviluppo degli animali (femmine gestanti per la formazione delle ossa del feto, e di più i sali dell' acido fosforico sono pure necessari per gli animali giovani e per la produzione del latte). Nessuna delle sostanze minerali è tanto utile per lo sviluppo dell'erba come la potassa; l'azoto è indispensabile per lo sviluppo rigoglioso delle piante e per la formazione delle sostanze azotate tanto necessarie all'alimentazione degli animali. Una buona concimazione per i prati naturali da praticarsi annualmente per ogni ettaro sarebbe la seguente: 6 q.li scorie Thomas - 3 q.li cainite oppure 1V2 di solfato o cloruro di potassa. Attualmente le scorie non si trovano e cosi pure i sali potassici, perciò indichiamo la seguente concimazione per ogni ettaro: 3 q.li di perfosfato -l'/s q.li salino potassico oppure 10 q.li cenere di legna, da darsi in autunno o sul finire d'inverno erpicando fortemente prima e dopò lo spandimento del concime. Ogni due o tre anni si darà una concimazione azotata adoperando da uno ad l1/, q.li di solfato ammo-nico o nitrato di soda da spargersi sul finire dell'inverno, però non più tardi della prima settimana di Marzo. La concimazione dei prati naturali può venir fatta anche a base di terriciati, cessino, colaticcio, la quale deve venire completata con 2 q.li di perfosfato da spandersi prima degli altri. Per i prati vecchi, umidi e per quelli che si trovano su terreni rossi è necessaria ogni 3 o 5 anni una somministrazione di 10-15 q.li di calce spenta da darsi in autunno. Concimazione dei medicai. (erba spagna) Non consiglieremo mai di concimare la medica con letame da stalla. Prima di tutto perchè lo stallatico non contiene gli elementi necessari alla vegetazione nelle proporzioni volute, poi perchè la medica, come tutte le altre piante della stessa famiglia, può fare a meno dell'azoto assimilandolo direttamente dall'atmosfera (aria) infine perchè il letame favorisce lo sviluppo d'altre piante (graminacee spontanee) che riescono dannose allo sviluppo della medicà stessa e non è escluso di portarvi col letame la terribile cuscuta (la seta dei prati) che in breve distrugge il medicaio. Per l'impianto del medicaio, si sceglierà un terreno profondo e ben concimato negli anni antecedenti; è un errore quello, che purtroppo si riscontra non di rado qui da noi, di destinare per medicai quei terreni che non possono servire a nessuna coltura, sassosi, sterili e poco profondi affidandovi il seme senza una conveniente preparazione e concimazione del terreno. E' naturale che facendo così non si ritraggono che dei prodotti scarsissimi. Per la formazione del medicaio consigliamo la seguente concimazione per ettaro: Scorie Thomas 8—10 q.li oppure Perfosfato minerale 5-6 q.li Solfato di potassa 2 q.li oppure cenere di legno 10 q.li Gesso 3 q.li Tutti questi concimi vanno ben sotterrati avanti la semina. Nelle terre poverissime sarà necessaria la somministrazione di 1 quintale di solfato ammonico o di nitrato di soda. Annualmente si concimerà il medicaio con 3 q.li di perfosfato ed uno di solfato di potassa (o 10 q.li di cenere di legna) d'autunno o d'inverno erpicando prima e dopo lo spandimento. Si somministreranno inoltre 3 q.li di gesso, in primavera, a vegetazione avanzata, preferibilmente al mattino quando le piantine sono ancora bagnate dalla rugiada. Concimazione del trifoglio rosso o pratense. (trifoiòn) 11 trifoglio pratense viene seminato in primavera nel frumento. Riguardo alla concimazione non si fa altro che aumentare la dose di perfosfato e sali potassici alla serhina àel frumento. La concimazione che si praticherà l'anno seguente si ridurrà allo spargimento di 3—4 q.li di gesso, da darsi in primavera come si è accennato parlando dell'erba medicà. Concimazione dei piselli. Nella concimazione dei piselli, fave, fàgiuoli, lenti ecc. bisogna tener conto della proprietà che hanno queste piante di assorbire direttamente l'azoto dall'aria, perciò si danno concimazióni deboli d'azoto ed anche queste solamente nei terreni magri perchè coltivando i piselli dopo una pianta concimata lautamente con stallatico la concimazione azotata si om-mette del tutto. Sarebbe uno spreco concimare tali pisnte con concimi azotati, dato anche l'attuale prezzo dell'azoto (9 lire circa il cbg.). In certe condizioni però tale concimazione può essere rimunerativa raggiungendo le piante uno sviluppo più rapido e più rigoglioso. Perciò noi raccomandiamo di adottare le seguenti concimazioni: a) Per piselli nelle colture da campo per 100 nr chg 5 perfosfato, chg 1 solfato di potassa oppure salino potassico ed in mancanza di questo 5 chg di cenere di legna e 1/2 chg di solfato ammonico; quest'ultimo si può ommettere nel caso che il terreno abbia ricevuto l'anno antecedente una concimazione con stallatico od altri concimi organici. I concimi si possono dare scli o mescolati distribuendoli uniformemente nei solchi (aguari) coprendoli leggermente con terra. Si avverte che adoperando il salino potassico o la cenere questi non dovranno venir mescolati col solfato ammonico per non andare incontro a delle perdite di azoto; col perfosfato si uniranno soltanto al momento dello spandimento. Il salino potassico specialmente bisognerà spargerlo da solo qualche tempo prima della semina potendo questo esercitare un'azione caustica alle giovani piantine. Nelle terre rosse si aggiungerà ai detti concimi 2 chg. di gesso. b) Per i piselli nella coltura degli orti e per quelle in certe posizioni privilegiate, ove i prezzi ottenibili sono più alti, si applicherà sempre una concimazione azotata impiegando da 1 a l'/2 chg. di solfato ammonico o nitrato di soda. Concimazione delie vile. Nella concimazione della vite dobbiamo distinguere quella che si fa all'impianto o fondamentale e quella periodica o di produzione. Come per tutte le piante arboree, specialmente per la vite, è di grandissima importanza di assicurare una lunga e prospera esistenza. All'impianto delle viti, per ogni ettaro, si daranno da 10 a 15 q.li di scorie Thomas o 20 q.li di fosfato minerale, che contiene quantità variabili di anidride fosforica insolubile, da 5 o 600 q.li di stallatico ben decomposto. Tutti questi concimi vanno sotterrati profondamnnte prima dell'impianto. Con tale concimazione le viti non abbisognano per 3-4 anni di alcun alimento. Concimaz one con io stallatico. S'impiegano da 200 a 400 q.li di stallatico corretti con 3 q.li di perfosfato per ettaro che si danno in autunno, dopo la vendemmia interrandoli a 15-25 cm a seconda che il terreno sia più o meno asciutto o umido (più asciutto più profondo e viceversa). Lo stallatico può venire sostituito con terricciati fatti di lettime di boschi, vinacce, spazzature, alghe, ecc. imbevuti con colaticcio, orina o cessino. Per viti, isolate o piantate a filari distanti, s'impiegheranno da 3 a 5 chg di stallatico corretti con 50 grm. di perfosfato per ceppo. Concimazione di mantenimento o di produzione. Le viti vanno concimate annualmente, o almeno ogni secondo anno, alternando i concimi chimici con 10 stallatico e col sovescio. Non è consigliabile adoperare esclusivamente e sempre i concimi chimici specialmente nei nostri terreni pesanti, perchè se anche con questi si forniscono le viti di tutti i materiali fertilizzanti indispensabili al loro sviluppo non si migliorano punto le condizioni fìsiche del terreno. Non è possibile adottare lo stallatico corretto, data la sua scarsa produzione. Teniamo ben a mente che sarà utile ed economico di alternare le concimazioni. Concimazione chimica. Si impiegano per ogni ettaro: Da 5 a 7 q.li di perfosfato (7-10 q.li scorie) l'/2 a 272 q.li solfato di potassa (da 672 a 12'/2 q.li cenere) 200 a 300 chg. nitrato di soda o solfato ammonico da darsi in autunno o sul finire d'inverno distribuendo i concimi uniformemente ed interrandoli con una zappatura o vangatura. Adoperando 11 nitrato di soda questo lo si darà in primavera alla prima zappatura. Se le viti sono piantate a filari distanti, conviene concimare ceppo per ceppo impiegando da 100 a 180 grm. di perfosfato da 45 a 80 grm. di solfato di potassa (200-350 cenere) e da 20 40 grm. di nitrato di soda o solfato ammonico, distribuendo i concimi su tutta la superfìcie del filare per una striscia di almeno 1 metro di larghezza. Riguardo poi all'adottare una concimazione forte o debole o a modificarla dipende dal buon senso del viticultare stesso a seconda del terreno, dello stato delle viti, della produzione ecc. In generale nelle vallate, in terreni umidi e profondi, si darà meno azoto ; (nitrato di soda, solfato ammonico, stallatico, cessino ecc.) nei terreni di collina e secchi si completerà la concimazione di perfosfato e potassa con una forte somministrazione di sali ammoniacali o nitrato di soda. Se la vite ha gran sviluppo nel legno, si limiterà la dose di sali ammoniacali e nitrati ; se la produzione nel legno è scarsa la si aumenterà. Per vigneti deperiti e trascurati saranno sempre da adottarsi i concimi chimici perchè con queste concimazioni le viti riprendono prontamente vigore e ritornano fruttifere. In collina, dove la spesa del trasporto per lo stallatico è forte. I concimi chimici aumentano la quantità dell'uva senza peggiorarne la qualità. Il sovescio. Due parole soltanto su questa importante ed economica concimazione, la quale può sostituire vantaggiosamente quella dello stallatico. Che cosa è il sovescio? Il sovescio consiste nella coltivazione d'una pianta, che, a sviluppo completo, viene falciata e sotterrata andando cosi ad arricchire colle sue spoglie il terreno in sostanze fertilizzanti rendendolo in pari tempo più soffice. Per il sovescio si coltivano le cosidette piante accumulatrici e conservatrici di azoto. Noi consigliamo le prime. Avanti di passare alla semina bisognerà, non avendolo ancor fatto, provvedere alla concimazione del terreno adoperando del perfosfato e del solfato di potassa in ragione di 5 q.li del primo e 1-1 Va del secondo per ettaro. Alla concimazione azotata non occorre pensarci perchè queste piante hanno la proprietà di assimilare l'azoto direttamente dall' aria, da ciò il nome di accumulatrici. Per le terre bianche corrispondono: La veccia (sesarela) che si semina in autunno o primavera a spaglio, sola o assieme ad una pianta tutrice (segale), impiegando 200 litri di seme per ettaro. Le fave vernine, si seminano in Settembre, le marzuole in Febbraio o Marzo, impiegando da 200 a 250 litri di seme per ottaro. Per le terre rosse sono indicati: Il trifoglio incarnato, che va seminato in fine d' estate adoperando da 100 a 120 chg. di seme vestito per ettaro. I lupini si seminano in Settembre in ragione di 150-250 litri per ettaro. Tutte queste coltivazioni quando sono in fioritura (i lupini più tardi) vengono falciate e sotterrate. Col sovescio si porta nel terreno una quantità d'azoto pari a quella di una concimazione di 300 q.li di stallatico ben conservato. Concimazione delle piante da frutta. Si deve raccomandare agli agricoltori, che nel fare le buche per l'impianto di fruttiferi, tengano separati i tre strati di terreno che vanno rimessi tome segue: 1. In fondo alla buca la terra mediocre assieme alle zolle mescolata con 2 chg. di scorie o perfosfato, sopra a questa la terra buona mescolata con i/t chg. di perfosfato e 1-2 chg. di cenere oppure da 200 a a 400 grm. di solfato potassico, da ultimo va messa la terra meno buona del sottosuolo che si copre con uno strato di stallatico paglioso. Concimazione nei primi anni. Per ogni pianta: 100 gVm. perfosfato, 40 grm. solfato o cloruro di potassio (200 grm. cenere) da spargersi intorno in autunno o all' inverno, e da interrarsi con zappatura) 40 grm. di nitrato di soda da darsi in primavera a vegetazione incominciata. Concimazione per le piante mature o di produzione. La concimazione "si pratica spargendo i concimi per un raggio di l1/, metro oltre alla superficie coperta dalla fronda impiegando: 100 grm. perfosfato 30-40 grm. solfato o cloruro di potassio (per peschi 50 grm.) e 40 grm. di nitrato di soda per m\ 1 concimi si spargono in copertura e s'interrano con una leggera zappatura per le piante a nocciuolo (peschi, armellini, susini) per le piante di frutta a granella (peri, pomi) e per i ciliegi bisogna aprire quà e là, ad intervalli, delle fosse interrando i concimi più profondamente. Il nitrato di soda va dato sempre a vegetazione avanzata in due riprese ; dopo la metà di Luglio non si deve concimare. Sui prati si fa la concimazione da Novembre a Febbraio tagliando le zolle per circa ll/2 metri in più della superficie occupata dalla corona, e messe queste a parte si versano 20 litri di buon colaticcio o succo di letame di stalla diluito in altrettanta acqua, e quando la terra l'avrà bene assorbito si spargeranno 6-7 chg. di perfosfato, 1-1'/2 chg- di solfato di potassa oppure 4-5 di cenere e i/t di solfato ammonico e si zapperà leggermente procurando di non danneggiare le radici, indi si rimmetterannno le zolle a posto. Tale concimazione si ripete ogni 5 anni. Concimazione di fruttetti specializzati. A questi fruttetti si somministrerà per ogni ettaro : 4 q.li perfosfato V/t q.li solfato potassico (6-8 cenere) 2 q.li solfato ammonico I concimi vanno sparsi alla volata a tutto campo alla fine d'inverno e interrati con zappatura o vangatura. Se le piante portano molte frutta, onde impedire la caduta delle stesse e l'imperfetta maturazione dei rami fruttiferi, sarà buona pratica quella di somministrare del nitrato di soda in ragione di 30 grm. per m2, da darsi in Maggio ed altri 30 grm. a metà Giugno o ai primi di Luglio, non più tardi. Invece dei nitrato di soda si può, con vantaggio, adoperare nella stessa misura il sale nutritivo (vedi concimazione piante in vaso, nelle risposte a quesiti) che serve ad affrettare la maturazione delle frutta e dei rami. Più attive si sono dimostrate le concimazioni liquide fatte al piede della pianta con soluzioni aH'l0/oo di nitrato di soda o di sale nutritivo. E' naturale che quanto più carico di frutta è un albero, altrettanto più intensive dovranno essere le concimazioni onde nutrire i frutti dell' annata e le gemme fruttifere per l'anno venturo. Per piante deperenti si aumenterà la dose di nitrato sodico, per piante troppo vigorose e poco fruttifere si aumenterà la dose di fosforo e potassa ommettendo del tutto la concimazione azotata. II sovescio, come indicato per i vigneti, può essere adottato, con vantaggio, anche nella frutticoltura. Risposte a quesiti. Alla Signora F. Isola Lei desidera alcuni cenni sulla coltura delle rose e sulla concimazione delle piante in vaso? Per la coltura delle rose scelga una posizione soleggiata ed aperta. L'impianto delle rose si fa dall' autunno alla primavera, escluse le giornate troppo fredde, in terreno bene preparato per tempo e concimato con stallatico decomposto o terricciato (la rosa ama terreno piuttosto tenace, ma permeabile e ricco di sostanza organica.) Le rose, per bordura, si collocano a 25 cm. di distanza, quelle che si vogliono allevare ad alberello a 60-80 cm. procurando che il punto dell'innesto venga a stare sotto terra. Prima di passare all'impianto bisogna fare un po' di toillette alle piantine, tagliando la parte aerea più corta possibile, levando le radici guaste e rotte ed immergendole in una miscela di argilla, fimo bovino e colaticcio. Eseguito l'impianto si copre il terreno con letame paglioso e s'annaffia abbondantemente sino a a tanto che sono attecchite. La concimazione si pratica annualmente durante l'inverno con stallatico. In primavera poi quando si scorgono i bottoni si danno 50 grm. per m2 della seguente miscela raccomandata dal Pucci : Perfosfato 70%, Nitrato di soda 25%, Solfato di ferro 5°/0. Questi concimi vanno interrati con una leggera zappatura. La potatura si eseguisce: A) Per le rose ad una sola fioritura in Gennaio o Febbraio accorciando i rami di uno o due terzi della loro lunghezza a seconda della rigogliosità degli stessi e sopprimendo i succhioni. B) Per quelle rifiorenti, dopo ogni fioritura, tagliando via del tutto i rami che hanno fiorito ed i deperenti, accorciando quelli vigorosi e sopprimendo i succhioni. Le altre cure consistono nel tenere il terreno mondo dalle male erbe con ripetute sarchiature, col combattere i pidocchi ed i brucchi con soluzioni di estratto di tabacco all'1-2% e col combattere la pan-nosa delle rose (Phragmidium subcorticum) con irrorazioni al 72% di solfuro di potassio e ripetute solforazioni. Concimazione dei fiori in vaso. Ecco quanto raccomanda a proposito il Dottor Paolo Wagner: 1. Riempiendo i vasi si aggiunga ad ogni chg di terra 15 grm. di panelli oleosi in polvere e 3 grm. di scorie Thomas (perfosfato) finemente macinate. Se i vasi sono già preparati si possono spargere i detti concimi alla superficie della terra contenuta nel vaso procurando di mescolarli assieme alla stessa. 1 2. Di annaffiare le piante in vaso ogni otto giorni, dal Marzo al Settembre, con una soluzione di sale nutritivo al l/2°/oo 0 l°/oo C/«"l Srm- in 1 ^tro d'acqua) in modo da umettare completamente la terra. Il sale nutritivo é una miscela composta del: 30% di fosfato ammonico 25% di nitrato di soda 25% di nitrato di potassa 20% di solfato ammonico. Non si devono concimare con questa soluzione le piantine malaticcie e le trapiantate e non ancora attecchite. Le piante che crescono lentamente o si sviluppano poco come le palme, dracene, acacie, gommifere, mirti, adianthum, ciclami, colceolarie, bouvar-die ecc. si inaffiano, con la soluzione di sali nutritivi ogni 2-3-4 settimane; quelle che crescono più celermente ed a sviluppo vigoroso come i gerani i pelargoni le fuchsie, rose, oleandri, eliotropi, verbene ecc. stando alla luce ed al caldo ed essendo sane e vigorose possono essere inat'fiate ogni otto giorni. Da ottobre fino a Marzo i vasi non si concimano o si dà loro eccezionalmente una debole concimazione (V4 °/oo) giorni se collocati in serra calda. POSTA DEL BOLLETTINO" Sig. A. Le consultazioni sono gratuite. Ecco la tariffa per le analisi: per la ricerca del colore L. 16.—, determinazione alcool coli' ebulloscopio L. 3.—, col mezzo della distillazione L. 8.—, acidità complessiva L. 3.—, acidità volatile L. 6.—, complessiva e volatile L. 6.—, estratto secco L. 6.—, secco ed alcool L. 6.—, purezza e finezza dello zolfo L. 3.—, purezza e ger-minabilità sementi L. 6.— Sig. M. Per i primi di febbraio avremo a nostra disposizione un maestro potatore d'olivi toscano. Sg. V. Il Congresso generale verrà tenuto fra giorni. Anzi raccomandiamo ai consortisti di non mancare. La Ditta VALLI Ufficio: TRIESTE, Via Cassa di Risparmio 13,1 Cantina: CAPODISTRIA, nel magazzino Martissa Carbonaio. 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