LA COCCINELLA CHE HA PERSO TRE PUNTINI elli Un racconto tenero ed espressivo che vede come protagonista una coccinella in cerca dei suoi tre puntini neri perduti. La sua incessante ricerca, tra Tadeja Pirnat Batt le piante fiorite di un rigoglioso giardino, ci ricorda quanto sia importante accettare il cambiamento del nostro corpo fisico, in quanto parte integrante del corso vitale. Il racconto ci fa capire come ogni variazi-LA COCCINELLA CHE HA PERSO TRE PUNTINI one possa in realtà portare gioia a chi ci circonda e Tadeja Pirnat Battelli arricchire noi in fatto di esperienza. Vezni list.indd 1 29/06/2022 09:58 LA COCCINELLA CHE HA PERSO TRE PUNTINI Vezni list.indd 1 29/06/2022 09:58 Tadeja Pirnat Battelli LA COCCINELLA CHE HA PERSO TRE PUNTINI Illustrazioni: Nejka Selišnik Traduzione: Eleonora Bianca Battelli Progetto grafico ed impaginazione: Mia Sivec Redazione ed editoria: Multa Verba Books d.o.o., Lubiana 2022 Titolo originale: Pikapolonica, ki je izgubila tri pike 1. edizione digitale © Multa Verba Books, d.o.o. www.multaverbabooks.com info@mvb.si Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, archiviata con sistemi di recupero o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo, sia elettronico, meccanico, fotografico o altro senza il preventivo permesso scritto del proprietario del Copyright. Kataložni zapis o publikaciji (CIP) pripravili v Narodni in univerzitetni knjižnici v Ljubljani COBISS.SI-ID 146143491 ISBN 978-961-96117-5-3 (PDF) Tadeja Pirnat Battelli LA COCCINELLA CHE HA PERSO TRE PUNTINI Illustrazioni: Nejka Selišnik Ai primi raggi di sole di una mattinata primaverile, in un incantevole giardino, una coccinella si sveglia su un petalo di rosa. Gode della vista del giardino fiorito, scaldandosi al sole e odorando il profumo dei fiori. Ad un tratto inizia a sentire un languorino e volando si posa su un altro fiore per vedere se ci sono dei piccoli insetti da mangiare a colazione. Immersa nel profumo inebriante del rigoglioso giardino, si riempie il pancino gustando i piccoli insetti per poi cominciare la sua toilette mattutina: si lava prima la testa, poi il torace e per finire l’addome. Nel mentre si accorge che le mancano tre puntini neri sulla sua corazza. “Com’è possibile? Ieri sera, quando mi sono coricata avevo tutti i miei sette puntini, stamattina invece ne ho solo quattro!” esclama con stupore la coccinella. Preoccupata, si conta velocemente le zampine. “Una, due, tre, quattro, cinque e sei. Uff, menomale, ho ancora tutte le zampine. E le elitre? E le ali? Una e due…e… una e due! Perfetto, ho ancora il mio paio di elitre e il mio paio di ali” si tranquillizza la coccinella. “Però, perché ho solo quattro puntini neri sulla corazza? E se li avessi persi? Forse mi sono caduti nel sonno?”. La coccinella allora decide di andare alla ricerca dei tre puntini neri perduti nel giardino. Vola freneticamente da una foglia all’altra, da un fiore all’altro: si ferma a ogni macchia, chiazza, voglia sperando di trovare i suoi puntini. Nemmeno sul glicine fiorito riesce a trovare un indizio che possa ricondurla ai suoi puntini perduti. Nonostante ciò, lei non si arrende. Vola incessantemente ancora e ancora, per tutto il giardino e, in fine, convinta che i suoi punti si trovino sul gelsomino, si posa su di esso un’altra volta. Purtroppo, invano. I puntini non ci sono e la stanchezza inizia a farsi sentire. Deve riposarsi. Decide così di volare sulla finestra della casetta nel giardino, con l’intenzione di schiacciare un pisolino. Ma poi, una volta arrivata, con la vista sull’intera oasi fiorita, decide di riprendere a cercare i suoi punti perduti. Ad un tratto, lo sguardo della coccinella si posa sulla guancia della bambina che sta dormendo nel lettino della camera. “Ottimo! Finalmente ho ritrovato i miei puntini neri!” si entusiasma. Vola in fretta verso la bimba per vedere i puntini da più vicino. È determinata a riprenderseli. Atterra sulla guancia e pensa a come trasferire i puntini dagli zigomi della bambina alla propria corazza. Decolla e poi atterra sulla guancia, sul naso e ancora sulle ciglia, gli occhi, sul mento e la fronte; le lentiggini però rimangono indelebili sulle guance della bambina, mentre la corazza della coccinella continua a contare solo quattro puntini. Disperata pensa a come trovare una soluzione. Nel frattempo, il solletico dello svolazzare sul viso ha svegliato la bimba dal sonno; vede sul proprio nasino un piccolo e simpatico insetto che spiega e richiude le ali, zampettando su e giù spazientito. La ragazzina si rallegra moltissimo ed esclama: “Una coccinella ha dormito con me! E abbiamo gli stessi puntini! Io ho tre lentiggini per guancia e tu hai quattro puntini neri. Quanto sono felice di questa somiglianza e quanto sono lieta che tu sia qui insieme a me!”. Così la coccinella si rende conto di quanto abbia rallegrato la bambina e fra sé e sé si chiede: “Perché mi sono preoccupata così tanto della mia nuova immagine?” Si fa ammirare ancora un po’ dalla bimba, poi vola sul davanzale della finestra. Lì i raggi del sole svelano alla coccinella i suoi puntini sbiaditi. “Dunque, ho quattro puntini neri e tre puntini trasparenti. I puntini sono solo sbiaditi col sole! È solamente un cambiamento. Nulla ho perso e nulla devo trovare. Mi sento perfetta!”. E la coccinella, sollevata da questa scoperta, decide contenta di godersi il suo giardino colorato. Tendiamo a credere che le storie vengano scritte per appartenere ai bambini sebbene siano gli adulti ad averne, spesso, altrettanto bisogno. Una coccinella che ha perso tre punti è un meraviglioso racconto che narra la paura di aver perso qualcosa di importante per poi comprendere che l’abbiamo sempre portato dentro di noi. L’insegnamento che ci vuole trasmettere sta nella consapevolezza che una perdita non sempre è sinonimo di mancanza ma che, nonostante gli inevitabili cambiamenti, siamo completi e meritevoli di accettazione. Non appena la Coccinella smette di preoccuparsi dei suoi tre puntini perduti, accettandosi nella sua nuova forma, capisce di non avere nessuna parte mancante. Il racconto, nella sua semplicità ci permette di cogliere i suoi aspetti più profondi. Come un delicato percorso meditativo ci riappacifica col nostro essere. Il lettore, prestando l’attenzione alla raffinatezza dei dettagli riesce quasi a percepire l’odore del sambuco e del gelsomino in fiore, provando momenti di pacifica serenità. Le illustrazioni vivide e curate stimolano la nostra immaginazione. Ogni racconto va scritto con l’auspicio di trasmettere qualcosa di prezioso ai lettori, anche a quelli più giovani: questo racconto propone di accettare il cambiamento con garbo, apprezzando ogni piccolo momento. La vita è semplice, ciò che la rende bella sono le piccole cose, come i tre puntini. Un ringraziamento speciale va all’autrice per questo fine seppur efficace racconto. Ana Hazler Vezni list.indd 1 29/06/2022 09:58 Vezni list.indd 1 29/06/2022 09:58 LA COCCINELLA CHE HA PERSO TRE PUNTINI elli Un racconto tenero ed espressivo che vede come protagonista una coccinella in cerca dei suoi tre puntini neri perduti. La sua incessante ricerca, tra Tadeja Pirnat Batt le piante fiorite di un rigoglioso giardino, ci ricorda quanto sia importante accettare il cambiamento del nostro corpo fisico, in quanto parte integrante del corso vitale. Il racconto ci fa capire come ogni variazi-LA COCCINELLA CHE HA PERSO TRE PUNTINI one possa in realtà portare gioia a chi ci circonda e Tadeja Pirnat Battelli arricchire noi in fatto di esperienza.