SETTIMANALE DELL’UNIONE ANTIEASCIST ABITALO - SLAVA Anno I - N. 7 CAPODISTR1A, 25 novembre 1945 Prezzo Lire 4.— I popoli della Jugoslavia sono decisi a conservare la propria unità anche nella pace Dichiarazioni del Maresciallo Tito ai giornalisti stranieri e nazionali Potere Popolare e UA1S Il potere popolare è la conquista essenziale della nostra lotta di liberazione. Quando i migliori nostri figli lasciarono le loro case pei' accorrere con le armi in difesa del popolo oppresso, non pensavano certamente a «qualche-» conquista da raggiungere per il popolo. L’alternativa era una sola: o il potere al popolo o ai nemici del popolo; o la democrazia o il fascismo. E questa alternativa continua ad t ssere ancora attuale. Lo sarà finché in tutto il mondo non sarà completamente disti ulto il fascismo, sotto tutte le maschere. Perchè quella gigantesca lotta che ha innondato di sangue tutta P Europa non è terminala; ha solo cambiato carattere. E’ una lotta, che abbraccia tutti i paesi, tutti i popoli. Noi viviamo in un settore, un settore difficile e dalla nostra vittoria dipende in gran parte la vittoria delle altre forze popolari in tutti gli altri paesi. La nostra lotta, la lotta del nostro popolo, del popolo che lavora, è oggi improntata solo sulla difesa del potere popolare. Ogni onesto figlio del popolo deve comprendere questo. Lasciarsi portare su altri campi di lotta significa fare il gioco del nemico del popolo. Tutti gli altri problemi, sono subordinati a quello essenziale, al potei-e nelle mani del popolo. Attraverso il potere, solo avendo nelle propine mani il potere, il popolo potrà risolvere tutti i problemi, economici, sociali, culturali, Menomato di questa conquista non può che lentamente ricadere in quello stato di oppressione che ha caratterizzato il ventennio passato, non solo da noi ma in quasi tutti i paesi del-V Europa. Altre vie, altre forme non ci sono. Vediamo come questo lo abbiano compreso molto bene tutti i popoli che sono scesi nella lotta per la conquista del potere. Vediamo che lo hanno confermato i popoli nelle ultime elezioni in diversi paesi, particolarmente in Jugoslavia. Per noi sta oggi il problema di rafforzare il potere popolare. Ma non basta dire, occorre agire, agire attivamente. Il nostro potere deve lavorare giustamente, onestamente. Ce ne sono molti degli organi che commettono errori. Molta gente sbaglia involontariamente, e questi dobbiamo aiutare ; molti sbagliano, sapendo di sbagliare, e questi dobbiamo allontanare dal potere. Allora sapremo apprezzare veramente la nostra grande conquista, allora il popolo amerà il proprio potere e ne sentirà i benefici. Questo gi-ande compito di difendere il potere, di salvaguardarci dagli attacchi e dal pericolo di ritorno del fascismo, lo ha assunto da noi il fronte unico popolare italo-slavo ; T UATS. Questa orga nizzazione che è sorta nella lotta comune, che abbraccia la grande massa del popolo, di tutti gli onesti cittadini, è il solo fattore, la sola forza politica, che, difendendo il potere, garantirà lo sviluppo in tutti i campi alle masse popolari della nostra regione. Chi questo non comprende, chi questo non riconosce, non può chiamarsi antifascista. Il giorno 16 corr. il maresciallo Tito ha ricevuto i rappresentanti della stampa straniera e nazionale ai quali ha fatto una dichiarazione sulle e-lezioni. Fra l’altro il maresciallo ha detto: «Alle elezioni hanno partecipato 1’ 88 per cento degli e-lettori in tutte le unità federali e ciò rappresenta un vero record. La lista del Fronte Popolare ha ricevuto la stragrande maggioranza di voti, circa sei milioni e mezzo. Molti sono rimasti sorpresi della grande vittoria dei candidati del Fronte Popolare nelle città di Belgrado e Zagabria dove l’opposizione credeva di avere il terreno più favorevole». Che cosa dimostrano i risultati delle elezioni? 1. dimostrano che i popoli della Jugoslavia sono decisi a difendere anche nella pace la loro unità, per difendere e rafforzare le conquiste ottenute nella lotta. 2. dimostrano che i popoli della Jugoslavia hanno fiducia nella propria autorità, ossia nei propri dirigenti e che sono slamate tutte le combinazioni di quelli che credevano di poter portare le masse all’ opposizione a causa delle difficoltà economiche. 3. dimostrano che la grande maggioranza del popolo ha accettato il programma del Fronte Popolare e che le masse popolari sono pronte ad impegnare tutte le forze per mettere in vita il programma senza tener conto delle difficoltà di ogni genere. 4. dimostrano che i nostri popoli decisamente rigettano i tentativi di ritorno al passato, come per esempio il ritorno della monarchia ecc., perchè alle elezioni ci siamo presentati con i motti «per la repubblica federativa». Continuando, il maresciallo ha dichiarato ; «Credo che 1’ e-sito di queste elezioni abbia dimostrato a tutto il mondo, che le varie relazioni inviate all’ e-stero o compilate all’ estero sulla situazione in Jugoslavia da elementi a noi contrari e che avevano creato sfiducia verso la Jugoslavia, non avevano nessuna fondamenta e si basavano solo su inesatte informazioni. L’esito delle elezioni in Jugoslavia e 1’ unità dei popoli sono un grande contributo alla pace nei Balcani e in tutta l’Europa». Il maresciallo Tito ha inoltre risposto a diverse domande rivoltegli dai giornalisti. Fra l’altro è stato chiesto : Il presidente del governo italiano ha dichiarato il giorno 12 che l’Italia desidera avere buoni rapporti con la Jugoslavia. Vor rebbe il signor maresciallo dire qualcosa su questo problema ? Risposta: «Il problema dei rapporti fra due paesi non può avere solo carattere platonico e non può essere espresso solo da dichiarazioni. Il nostro desiderio è quello di avere i migliori rapporti con il popolo italiano. Noi non abbiamo nulla contro il popolo italiano. Alcuni circoli italiani durante tutto il periodo della guerra e special-mente dopo la guerra non vogliono riconoscere ciò che 1’ I-talia ha fatto alla Jugoslavia e invece continuano la loro cam- pagna contro il nostro paese come se nel 1941 fosse stata la Jugoslavia ad aggredire l’Italia e. non viceversa. Noi non ab-b;amo nulla di contrario perchè si inizino buoni rapporti, anzi vogliamo che vengano iniziati. Noi però vogliamo che venga data soddisfazione ai nostri diritti. Credo che si notano già i sintomi di un contatto che ci permette di prevedere che con il governo italiano siamo sulla via di migliorare i rapporti. Potremmo qui toccare un esempio molto interessante che non è stato ancora portato di pubblica ragione. Il governo i-taliano attraverso certi organi ha posto la pretesa che siano ritornati quattromila italiani che sarebbero stati portati via dalia Regióne Giulia. Di che cosa si tratta? Quando è stato concluso l’accordo con il maresciallo Alexander nei riguardi di Trieste, nelle richieste alleate era menzionato che si dovevano ritornare alcuni internati. Noi abbiamo decisamente respinto questa pretesa, perchè non sappiamo nulla di tali internati e non li abbiamo. Noi abbiamo solo prigionieri fatti in combattimento e molti Parlando del problema sloveno Ehrenburg dichiara che Hitler, al tempo dell’occupazione di questo territorio, si era deciso per una distruzione integrale e definitiva della popolazione. La popolazione progressista che possedeva belle scuole, biblioteche, case editrici, fu dichiarata non esistente. Hitler annesse gran parte della Slovenia al terzo Reich a ne cedette una parte minore, inclusa la capitale Lubiana, all’Italia. Larghe zone furono sbarazzate dagli sloveni ivi residenti che furono sostituiti dai nuovi colonizzatori tedeschi. Le popolazioni di interi villaggi furono deportate in Germania per essere adibite ai lavori forzati. I fascisti italiani internarono gli intellettuali sloveni in campi di concetramento. I tedeschi bruciarono quanto esisteva della cultura letteraria slovena nelle biblioteche e nelle case private, di modo che questo Paese, il cui popolo leggeva in proporzione più libri e giornali di qualsiasi altro popolo europeo, fu privato di un prezioso patrimonio culturale. La lingua slovena fu proibita e i colonizzatori tedeschi, sostenuti dagli sgherri della Gestapo, si adoperarono a germanizzare la popolazione, ma la Slovenia non cedette; il popolo si ribellò e i partigiani si batterono infaticabilmente contro gli invasori. In questo Paese ói sono stati meno collaborazionisti che in qualsiasi altra terra europea e questo fu riconosciuto implicitamente dai tedeschi che non si peritavano di massacrarli più empiamente ancora di quanto fecero i serbi. Da qui si può dedurre quale gravoso pedaggio abbia dovuto pagare il popolo sloveno per ottenere la sua libertà. dei quali abbiamo già rimandato a casa. Secondo mè, è un grande scandalo che in un paese si cerchi qualcosa - la quale non è possibile soddisfare - qualcosa che non c’è. Che nella Regione Giulia, dove si è combattuta la guerra partigiana, siano morti molti fascisti è esatto, perchè là operava un intero nostro corpo d’armata. Che più tardi, durante la lotta per la liberazione della Regione Giulia e di Trieste ne siano morti altri è anche giusto, perchè li combattevano a fianco dei tedeschi. Ora pretendono da noi che ritorniamo questi morti. Chi restituirà a noi circa 100.000 vittime che loro ci hanno fatto nel Montenegro e negli altri paesi della Jugoslavia. Se facciamo questo elenco sarà un libro grandissimo. Per questo è assurda tale richiesta. Sulla base di una tale maniera di porre le cose noi vediamo che anche dopo la guerra si fa del danno alla Jugoslavia. Tali elementi non portano certo al miglioramento, ma peggiorano i nostri rapporti». Oltre a questo il maresciallo ha risposto a diverse domande postegli dai giornalisti stranieri. Un giornalista inglese ha recentemente scritto: «Il Mare- sciallo Tito ha più sostenitori nei ceti retrogradi della popolazione jugoslava di quanti non ne abbia nelle classi più colte e progredite, che aborriscono l’attuale Governo e attendono con impazienza aiuti dall’Europa occidentale». La Slovenia può chiaramente confutare queste parole. I capi del partito clericale che hanno appoggiato la politica degli invasori, sono fuggiti in compagnia dei loro padroni, ed ora in Slovenia non esiste un solo partito, una sola fazione o un solo gruppo capace di opporsi al fronte popolare. I sentimenti nazionali sono così chiaramente delineati che nella maggioranza delle parrocchie i prelati cattolici si sono visti costretti a violare i dettami della disciplina ecclesiastica e a rifiutare di annunciare al pubblico il messaggio antigovernativo dei vescovi. È la Slovenia un «distretto retrogrado», come il summenzionato giornalista inglese intende presentarla? No! La Slovenia è un Paese progredito. In Slovenia il 98 per cento della popolazione è letterato. Nei villaggi vi sono 700 scuole primarie, oltre 50 scuole secondarie, e la popolazione totale non eccede il milione e 100 mila abitanti: La circolazione dei giornali e di 50 mila copie : una copia ogni 20 abitanti, inclusi i bambini. Il 70 per cento dei villaggi é fornito di elettricità e vi sono dappertutto eccellenti vie di comunicazione. Lubiana — città con una popolazione di soli 100 mila abitanti — possiede una Università, tre mense e due teatri. La Slovenia ha difeso la prò pria indipendenza, ma molti dei suoi figli all’estero sono ancora privi della libertà. Gli sloveni dicono: «Non avremo pace nè riposo fino a che non saremo sicuri sulla sorte dei nostri fratelli». Quando viene menzionata «Trieste», gli sloveni aggrottano le sopracciglia e diventano di improvviso taciturni. La matematica non può determinare il posto delle Nazioni del mondo. Il piccolo popolo sloveno non può sopportare T idea che il destino di tanti suoi fratelli debba venire deciso senza di esso e contro di esso. Il posto dei coraggiosi sloveni è al tavolo dei vincitori. ............................iiilHIIii SGUARDO iid 'Thmxio- PARIGI - Il gen. De Gaule ha costituito il giorno 21 il nuovo Governo. Presidente dei ministri e ministro della Difesa Nazionale: Generale De Gaule. Ministro per la Guerra: Eduard Mi-chelét (Rep. popol.) Ministro dell'Armamento : Charles Tillon (comunista). Ministri senza portofoglio: Maurice Thorez (comunista), Vincent Auriol (socialisa), Franzis Gay (repubblicano), e Louis Jaquinot (conservatore). Ministro della Giustizia: Henri Teitghen (repubblicano). Ministro per gli Affari Interni: A-drien Tixier (socialista). Ministro per gli Affari Esteri: Georges Bidault (repubblicano). Ministro dell' Economia Nazionale : Francois Biloux (comunista). Ministro delle Finanze: Rennen Pleven (repubblicano socialista). Ministro per l’Industria: Marcel Paul (comunista). Ministro per PAgricoltura e l’Alimentazione : Tanquy Prig-ent (socialista). Ministro dei Lavori Pubblici e delle Comunicazioni : Jules Moch (socialista). ATENE - Temistocles Sofulis, capo del partito liberale, ha composto un nuovo governo. Ha accettato il rinvio del plebiscito per il ritorno del Re ai primi del 1946. LISBONA - Subito dopo le elezioni, domenica sera è stata riammessa la censura su tutta la stampa. Si viene a sapere che poco tempo fa ci sono stati diversi arresti nei circoli del-1’ opposizione. Così sono stati arrestati tutti i membri della Commissione del Movimento dell’ unità de-mocratita nel centro operaio di Barbero. LONDRA - Il redatore diplomatico del «Daily Herald» ha dichiarato le elezioni in Portogallo come un insuccesso per Salazar e che queste possono significare la fine del suo suo governo. LONDRA - Aerei britannici hanno fortemente bombardato la città di Semarana. Gli indonesiani hanno costruito sulle tre principali vie che conducono in città forti barricate. A Surabaja 50 indonesiani hanno circondato e annientato un’avanguardia britannica. Le truppe britanniche avanzano lentamente verso i nidi di mitragliatrici. Le posizioni inglesi vengono attaccate nel centro della città dagli indonesiani a breve distanza. NOVISAD - Circa 200 famiglie montenegrine dei distretto di Plevlja si sono trasferite per la colonizzazione, in base alla riforma agraria, nella Voivodina. Prossimamente un altro gruppo di 345 famiglie lascierà il Montenegro per la colonizzazione della Voivodina. SARAJEVO - Minatori di Karanj, Brezar e Zenica, hanno deciso di dare il ricavato di un ora di lavoro delle loro miniere di carbone agli studenti di Belgrado. Il risultato di questa deliberazione e di questo lavoro solo in una miniera, ha dato ottanta tonnellate di carbone. BELGRADO - Al Maresciallo Tito è giunto il seguente telegramma della Società Jugoslava a S. Paolo in Brasile : «Vi auguriamo molti successi nel lavoro futuro. Noi siamo con Voi. W la nuova Jugoslavia. W il nostro eroico esercito». llja Ehrenburg parla della Slovenia Pagina 2 L” I S TRIA NUOVA CRONACHE ISTRIANE I pili UM t sini Iti KM i [anuria hanno costituito la propria Sezione di ,,Partigiani Giuliani4* intitolata all’Eroe della Brigata ,,Fontanot“ Giulio Kubik «sapevamo che la vittoria non avrebbe significato ancora benessere, tranquillo riposo. Con la vittoria abbiamo creato solo le ,,condizioni“ per lo sviluppo , ed il b messere. La terra che abbiamo liberata dal • l’oppressore straniero ed interno deve essere semi- nata, poi fiorirà; e fiorirà per noi; per il popolo; per quel popolo onesto che con la propria fatica, con il sudore, dimostra di volere il proprio benessere ed il benessere e lo sviluppo di tutta l’umanità». COMUNICATI DELLA SEZIONE PER ILCOMIVIERCIO E L’ALIMENTAZIONE presso il Comitato Distrett. di L, N. Distribuzione Tessere annonarie Fra giorni avrà luogo la distribuzione delle nuove Tessere annonarie- Nella distribuzione le tessere devono essere ricevute dal capo famiglia, il quale deve apporre la propria firma in duplice copia. Con questa firma egli dichiara che il numero delle tessere ricevute corrisponde al numero dei membri presenti nella propria famiglia. Se eventualmente gli vengono consegnate tessere in più, egli deve prenderne soltanto tante quante sono le persone presenti in famiglia e certificare quindi con la propria firma il numero reale delle carte annonarie che ha ricevuto. La firma di un capo famiglia garantisce di non ricevere carte annonarie in altro posto. Le tessere in più devono essere tosto restituite all’ ufficio di prelevamento e non devono essere consegnate a persone che sono giunte in ritardo e non sono ancora segnate nell’ elenco. Queste persone devono denunciarsi all'Ufficio alimentazione per essere iscritte nello schedario. I nuovi arrivati devono denunciarsi su appositi formulari con nome, cognome, località, numero di casa e dati di nascita. Solo in base a questi dati sarà rilasciata la carta annonaria e consegnata soltanto ad un rappresentante del Comitato di L. N. e mai a persone privat'*, special-mente se non saranno in possesso di una dichiarazione del proprio comitato Il nome sulle carte, annonarie 10 può scrivere il Comitato oppure 11 capo famiglia per tutti i membri. La carta annonaria deve tenerla il proprietario e non il negoziante. Ogni carta annonaria, senza distinzione (normale o supplementare) costa L. 2 ; (di questo importo ogni Comitato tiene L. 0.40 ; la Sezione alimentazione distrettuale L. 0.60 e il Comitato regionale L. 1). Dunque per ogni tessera si deve consegnare alla Sezione alimentazione L. 1.60 E’ proibito qualsiasi aumento. Si raccomanda vivamente a tutta la popolazione, di effettuare subito la prenotazione, non appena abbiano ricevuto le tessere. Distribuzione grassi, piselli e sale I consumatori preleveranno, nei prossimi giorni, con le tessere del mese di ottobre : 1) strutto 125 gr. olio 0.125 litri con tutti i cedoiini dei grassi. 2) piselli 1 chg. con i cedoiini 25, 26 e 27 del mese di ottobre. 3) i prenotati delle città di Capodistria, Isola e Pirano preleveranno con i cedoiini n. 22 e 23 del mesi di ottobre 500 gr. di sale. In altri paesi il sale è già stato distribuito. Prenotazioni per il mese di Dicembre I consumatori faranno, con le tessere di dicembre, le prenotazioni nel modo seguente : per i grassi tagliandino »Dec» „11“ per il pane tagliandino «Dee» „23“ per la farina tag'liandino «Dee» ,,24“ per i generi da minestra tagliandino «Dee» „25“ per lo zucchero, sapone ecc. tagliandino «Dee» 103 oppure 203, 303, 403. Questi tag’liandini, applicati su carta comune 10x10=100, i negozianti o panificatori, li dovranno far pervenire al più presto, tramite i dipendenti uffici annonari, alla sezione commercio e alimentazione distrettuale. Solamente in base alle prenotazioni, fatte nel modo sopra indicato, saranno assegnati i generi. Facciamo presente che con le tessere prenotate per il prelevamento della farina non si potrà prelevare il pane o viceversa. Avvisiamo nuovamente i negozianti e panificatori che il resoconto del carico, scarico e giacenza deve essere fatto ogni Lo del mese con i moduli prescritti che possono essere prelevati in questa sezione. I cedoiini si accetteranno esclusivamente se applicati in modo come già parecchie volte comunicato : su fogli di carta 10x10^100 cedoiini. Mii, prima nell’opera di ricostruzione 1 giovani di Popetre hanno ripulito le macerie del proprio paese distrutto Durante la guerra di liberazione, le bande nazi-fasciste hanno bruciato e distrutto quasi la metà del villaggio di Popetre. Ora la gioventù organizzata nell’Unione della Gioventù Antifascista della Regione Giulia, ha portato a termine il proprio piano di lavoro. Costituito un battaglione di lavoro, composto di 48 giovani e 16 pionieri, lavorando complessivamente 1826 ore lavorative ha ripulito dalle macerie tutto il villaggio e si prepara ora a contribuire nell’ edificazione delle nuove case. Nello stesso periodo la gioventù ha organizzato due «miting» ed ha avuto settimanalmente due lezioni di studio. La sala della Casa del Popolo di Isola ha accolto domenica 18 novembre una settantina dei partigiani italiani e sloveni del distretto di Capodistria che si sono riuniti per costituire la propria sezione dell’ Associazione Partigiani Giuliani La sala era semplicemente addobbata con i vessili italiano e sloveno con la stella rossa, ma si sentiva nel-1’ aria un senso di solennità. Si sentiva quell’ aria di forza e di fede che crea un’ adunanza di quei giovani combattenti che non hanno esitato a mettere a repentaglio la propria esistenza per salvare il popolo dalla schiavitù nazi-fascista. Prese per primo la parola il compagno Abram, combattente della brigata Fontanot. Tracciata la storia della lotta di liberazione nella Regione Giulia che ha affratellato le forze sane italiane, slovene e croate egli esorta i giovani reduci dalle formazioni partigiane a riprendere i propri posti di guida e di avanguardia delle masse popolari che oggi, grazie alla loro lotta, possono riprendere con slancio il lavoro di ri-costruzione per la creazione di una vita migliore. «Noi oggi abbiamo il nostro potere popolare - ha detto il compagno Abram - questa non è una conquista casuale, non è un dono elargito magnanimamente al popolo. Il potere popolare è il frutto di una lunga via, di una via di sudore, di sacrifici, di sangue. Non è il frutto della sola nostra lotta, ma della lotta di tutti i popoli amanti della libertà. Senza la rivoluzione di ottobre del popolo sovietico, senza l’eroismo dell’Armata Rossa, degli eserciti alleati ; senza la lotta tenace dei popoli oppressi della Jugoslavia, noi oggi non potremmo essere liberi, avere i nostri comitati popolari , i nostri tribunali, la nostra difesa popolare, il nostro esercito». Parlando della situazione politica attuale nel mondo e, da noi, ii compagno Abram ha detto: «Da noi e nel mondo ci sono molti ancora che vorrebbero il ritorno dei vecchi regimi, del vecchio stato di cose. Tutti quelli che erano legati alla politica di oppressione del fascismo, non vogliono ancora riconoscere che tutto il vecchio è stato spazzato via per sempre, che non c’ è più posto per i disonesti, per i sfruttatori, per gli speculanti. Tutti questi, solidamente uniti fra di loro continuano una lotta sorda per strapparci i frutti della nostra lotta. Le loro armi sono la menzogna, 1’ ipocrisia, sono quelle stesse che hanno usato Mussolini e Hitler. Ma noi non mettiamo in dubbio la nostra vittoria, la vittoria della grande massa del popolo che lavora, così come non abbiamo mai dubitato sulla nostra vittoria contro le orde nazi-fasciste. Nella lotta armata abbiamo vinto perchè eravamo uniti, perchè siamo diventati maestri nel maneggio delle armi che strappavamo al nemico. Ora vinceremo Corso politico amministrativo per i membri dei Comitati Popolari locali a Sfrugnano Il giorno 10 corrente ha iniziato le sue lezioni la scuola distrettuale per la preparazione politico amministrativa dei membri dei comitati popolari dei villaggi e delle città del nostro distretto. Al primo corso che avrà la durata di 14 giorni partecipano 15 allievi. Il programma comprende un breve corso di storia, particolarmente della lotta di liberazione, una serie di lezioni sulle competenze e sui compiti dei comitati popolari, lezioni sulla condotta delle varie sezioni dei comitati e dei registri amministrativi. In tutto 12 ore di lezione al giorno. Durante le ore serali gli allievi si esercitano praticamente a dirigere le riunioni delle assemblee preparando le relazioni sui vari argomenti di competenza dell’ autorità popolare. Il corso viene svolto da competenti nel ramo amministrativo e ogni allievo dopo assolto il corso potrà avere una esatta competenza nei propri compiti Nel più breve tempo possibile funzionerà anche il corso in lingua italiana. L’ISTRIA NUOVA è il nostro giornale. Leggetelo e diffondetelo! ancora perchè continueremo ad essere sempre più uniti e perchè con sforzi e sacrifici diventeremo capaci nel-l’amministrare e nel ricostruire. Ogni partigiano ha og'gi il santo dovere di diventare uno specialista nel prò- ’ prio lavoro, nelle fabbriche, nelle campagne, nella direzione della vita pubblica». L’esauriente relazione del compagno Abram è stata completata da animate discussioni nelle quali i giovani combattenti hanno dimostrato di comprendere molto bene la situazione e la fase attuale della lotta contro le forze reazionarie ed hanno confermato la loro volontà di continuare sulla via intrapresa il giorno che hanno abbandonato le loro case per accorrere al richiamo del popolo in pericolo : la lotta fino alla totale distruzione del fascismo nel mondo. Nella seconda parte della riunione è stata ufficialmente costituita la sezione dei Partigiani Giuliani. Dai nomi proposti per intitolare la sezione, l’assemblea ha unanimemente accettato il nome dell’ eroe della Brigata Fontanot, Giulio Kubik di Trieste, caduto nei combattimenti contro i tedeschi nella Suha Krajna, presso Cocevie nella Slovenia. E’ stata poi eletta la presidenza della sezione, composta da cinque membri, tre italiani e due sloveni. La sede provvisoria è stata fissata nella Casa del Popolo di Isola. Nella seduta stessa sono stati deliberati i compiti futuri dell’associazione che comprendono : 1) una riunione di massa degli ex partigiani e di tutti i collaboratori e simpatizzanti del movimento di liberazione che si terrà a Isola domenica 25 corrente. 2) costituzione di una commissione culturale per l’inalzamento della cultura dei compagni che hanno perduto anni di studio e per la preparazione tecnica degli ex partigiani. 3) costituzione di una commissione per 1’ organizzazione su vasta scala dell’ attività sportiva nella nostra regione. 4) istituzione dell’ufficio iscrizioni e accertamento delle condizioni dei partigiani e delle famiglie dei caduti. 5) apertura di un fondo elargizioni per erigere un monumento ai caduti nella lotta di liberazione del nostro distretto. Prima della chiusura della seduta il compagno Ulcigraj Bruno di Isola ha detto: «Per noi nessun compito deve essere troppo difficile. Sapremo assolverli tutti come li abbiamo assolti nella lotta. Sappiamo che il popolo aspetta molto da noi. Compagni partigiani, uniamoci sempre più fortemente e permetteremo così al popolo di godere i frutti di tanti sacrifici. Non dobbiamo tradire i compagni migliori che per la causa del popolo hanno donato la vita». COnTO VOCilE ISUHHTIiLE sostenuto dal soprano Laura Dagri e diretto dal M.o A. Coltelli Domenica 25 e lunedi 26 corr. alle ore 20.30 precise, avrà luogo nel Teatro di S. Chiara un Concerto vo-cale-istrumentale sostenuto dal soprano Laura Dagri e dalla grande orchestra dell’ENCIS diretta dal M o A. Concili con il seguente programma: Parte prima. 1. Pick Mangiagalli, Gran Valzer viennese, orchestra. - 2. Tirindelli, Primavera soprano e orchestra. - 3. Suppè, Cavalleria leggera orchestra. - Puccini, Manon In quelle trine morbide, soprano e orchestra. - 5. Boieldien, Il Califfo di Bagdad orchestra. Parte seconda. 6. Puccini, Turan-dot, Tu che di gel sei cinta, soprano con acc. di pianoforte. - 7. Debussy, Arabesca, assolo di pianoforte, M.o Conelli. - 8. Cilea, Adriana Lecou-vrer Poveri fiori, soprano con assolo di pianoforte. - 9. Ciaikowsky Sonata in fa assolo di pianoforte, M.o Conelli. - 10 Puccini, Bohème Donde lieta uscì, soprano con acc. di pianoforte. Parte terza. 11. Puccini, Amico Fritz intermezzo per orchestra. - 12. Puccini, Bohème Valzer di Musetta, soprano e orchestra. - 13. Sejbold, Gavotta per violino e orchestra. -14. Suppè, Poeta e contadino orchestra. 15. Mozkowsky, Serenata violino e orchestra. - 16. Arditi, Il Bacio soprano e orchestra. UUoi i Tribunale del Popolo per il giudìzio dei reati fascisti L’ Assemblea Distrettuale di Liberazione Nazionale di Capodistria radunatasi in seduta a Isola ha emesso il seguente^ ,7“ '.“7TT'’ DECRETÒ ’ sulla costituzione del Tribunale del Popolo per il giudizio dei reati fascisti contro 1’ esistenza e la libertà del popolo e delle istituzioni democratiche. Art. 1 Sul territorio del distretto di Capodistria viene costituito il Tribunale del Popolo per il giudizio dei reati fascisti e i complici di essi, per azioni compiute contro il popolo da chiunque si sia sotto il regime fascista oppure sotto 1’ occupazione tedesca. Art. 2 Il Tribunale del Popolo è composto: a) un presidente ; b) 10 membri giudicanti ; c) 5 membri sostituti. Il presidente, i membri ei membri sostituti vengono eletti dall’Assemblea del Comitato di Lib. Naz. Possono essere elette tutte le persone di sesso maschile o femminile che abbiano compiuto i 18 anni, che siano incensurate, che contro di esse non penda alcun procedimento penale, che abbiano il pieno godimento dei diritti civili e che non siano analfabeti. ] Art. 3 Il giudizio di casi in cui le imputazioni contemplino la pena di morte, è deferito al Collegio Plenario del Tribunale del Popolo. In tutti gli altri casi al Senato di 5 membri. Art. 4 Il Tribunale del Popolo giudica tutte le persone che in veste di fascisti o di complici dei fascisti abbiano comunque con le proprie a-zioni attentato all’esistenza ed alla libertà del popolo e delle sue istituzioni democratiche procedendo criminalmente sotto pretesto o per motivi politici, contro la dignità, le persone, i beni, le famiglie, dei propri concittadini o contro le loro organizzazioni. Art. 5 La persecuzione dei reati fascisti sopra specificati si applica retroattivamente dall’ inizio del movimento fascista. Art. 6 I reati fascisti sopra specificati vengono puniti con le seguenti pene: a) pena di morte, b! lavori forzati pesanti a vita o a tempo. c) lavori forzati leggeri a tempo. d) perdita dei diritti civili. e) confisca dei beni interamente o in parte. Le pene possono venir pronunciate cumulativamente in quanto non si escludano a vicenda. Art. 7 E’ punibile ogni giudice che accetti o permetta che altri accettino per lui, che si fa promettere per sè o altri un dono rispettivamente qualsiasi altro utile (prezzo di corruzione) acciocché nell’esercizio delle sue funzioni decida in un dato senso o dia in tale senso il proprio voto oppure influisca su altro giudice di farlo. Egli viene punito con la privazione della libertà personale congiunta ai lavori forzati pesanti, con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e con la confisca del patrimonio nel minimo nell’ ammontare del prezzo di corruzione. In casi gravi viene punito anche con la pena di morte. In ogni caso egli è inoltre tenuto al risarcimento dei danni causati. Art. 8 I criminali di guerra verranno giudicati dai Tribunali competenti. Art. 9 II regolamento sulla gestione e sul funzionamento del Tribunale del Popolo sarà rilasciato separatamente. Art. 10 Il Comitato esecutivo viene, autorizzato ad emettere supplementi oppure mutazioni di questo decreto in quanto che non risultasse nell’ essenza dell’ ordine stesso. Art. 11 Questo decreto entra immediatamente in vigore. I feriti ed invalidi ricoverati all’Ospizio di Ancarano alla Giov. Antifasc. di S. Goriziano I feriti ed invalidi dell’ Armata Jugoslava ricoverati nell’Ospedale di Ancarano hanno inviato alla nostra redazione la seguente lettera: «Vi preghiamo di voler porgere tramite il vostro giornale, i nostri sentiti ringraziamenti alla Gioventù Antifascista di S. Canziano che la scorsa settimana ha voluto renderci visita e così dimostrare ancora una volta quanto siano sentiti i legami di fratellanza fra la gioventù antifascista italiana e slovena». Jlasseyna dei HeaUo- I nemici della prosa La prosa sta languendo. Il resto no, perchè della musica non possiamo lamentarci. Quanto tempo è che non si vede una commedia? Tantissimo. E quei pochi intenditori che vanno a teatro per sentire e gustare, se ne lamentano. Sembra impossibile, ma è proprio una frase vera, udita sere or sono, durante l’ultimo spettacolo. Si enumerarono gli attori che da lungo tempo riposano in panciolle in fatto di prosa, e si fecero le critiche. Chi li voleva vedere ancora sul palcoscenico, chi diceva di essere stanco delle so lite faccie. Qualcuno osò an che dire che era una vera porcheria quella di innalzare tanto un semplice dilettante al punto di consegnarli sempre la prima parte..Nessuno però pensò che quell’attore o attrice non aveva pagato e neppure adoperato le sue arti di seduzione per ottenere la parte principale. E che se era costretto a sostenerla sempre, la colpa non era sua ma di tutto il pubblico. Difatti, di quelli che brontolano sempre, non uno si è visto presentarsi per dare il suo aiuto alla nuova filodrammatica. Si è dovuto ricorrere ai soliti, ai ,,vecchi“, agli unici che per amore dell’arte si iscrissero subito e ancora attendono di avere dei compagni. Con quei soliti „quattro", poco si può fare, e cerca da una parte e dall’altra, pare che qualcosa si stia mettendo su. Ma quel „qualcosa" non soddisferA il pubblico intransigente che vorrà il complesso. E questo purtroppo, almeno in fatto di prosa sarà molto lontano. Quando si chiede ad una fanciulla di aderire ad una data commedia, nel maggior dei casi scoppia in una risata che vale quanto a dire : Tu sei pazzo! — Altre volte sembra pensarci un pò, poi come casualmente chiede: — Che parte ci sarebbe per me ? — Come prin cipio, naturalmente, una parte secondaria. La principale..... „Ah, ma vede, io sono molto occupata. La sera non esco quasi mai.. un’ altra volta. Qualcuna ac- cetta subito, senza chiedere quante parole dovrà dire, viene alla prima riunione, le si affida la parte, promette, sembra felice, poi non si fa vedere più. Tutte così. I giovanotti almeno si comportano meglio. O accettano o non accettano. Purtroppo in questi ultimi tempi non accettano mai ma neppure discutono. Qualche famiglia non permette che la sua figliola venga a recitare perchè ci sono i giovanotti. Questa può essere una. scusa bella e buona, ma ad ogni modo possiamo assicurare che quei pochi filodrammatici sono persone serie e non scapestrati sbarbatelli ; e poi, al passeggio, al cine e al ballo, li ci sono i pericoli, altroché. Quando si parla di teatro sembra parlare solo di sacrificio; il sacrificio c’è, ma c’è anche il passatempo, l’istruzione, la soddisfazione e qualche volta anche... gli applausi. Prendete esempio dai piccoli nuovi attori. Hanno incominciato per gioco, sono saliti sul palcoscenico con poche parole adeguate alla loro età, brevi canzoni che possono rimanere nella loro mente e molte correzioni magari non ancora tutte corrette. Ma promettono bene e la loro volontà è grande. Già parlano di lavorare ancora, a costo di trascurare i giuochi. Soltanto la metà di quei piccoli fossero giovanotti e fanciulle, e la filodrammatica sarebbe in pièno vigore. E dire che c’ è tanta gioventù fiorente qui a Capodistria. Una visita alle Carceri di Capodistria Sul Belvedere si erge massiccio”!’edificio delle Carceri Penali. Sembra un castello. Una volta questo fu un monastero dei Benedettini, poi divenne galera, ergastolo, carcere penale per delinquenti comuni e per i condannati politici. Negli ultimi anni del regime fascista questo fu il centro di raccolta per i deportati e condannati politici specialmente della Slovenia e Croazia. Quivi furono rinchiusi a migliaia i cospiratori croati, sloveni e gli antifascisti italiani di queste terre. Le carceri di Capodistria sono tristemente famose e ben conosciute nei paesi del Litorale, della Slovenia e Croazia. Ora queste carceri sono vuote, 1’ entrata è libera a chiunque. 1 pochi detenuti per reati comuni si trovano nelle carceri femminili della Pretura. Numerose, tetre, sono le celle dei segregati, quelle di punizione al pianoterra fanno paura soltanto a vederle. Queste celle ora vuote e mute, queste porte mas-siccie con triplici catenacci, le forti inferriate, così numerose, le iscrizioni invocanti giustizia e libertà, tutto quello insomma, che parla delle sofferenze materiali e spirituali è anche un severo monito per chi visita questi luoghi. Ora le carceri sono vuote, però non c’ è dubbio che se qui dovesse tornar l’Italia, anche quella del sig. Pđrri, le carceri sarebbero nuovamente zeppe forse di quegli stessi che per la libertà hanno qui già sofferto o combattuto. (Per convincersi di ciò non occorre altro che voi gere lo sguardo oltre certe linee, in carceri consimili). Bella è l’iscrizione in una cella dei segregati, dice: „A-miamoci, non partiamo più di razze, non siamo cavalli, siamo fratelli, unico sangue della medesima umanità*. Qui ed altrove, uniti nelle sofferenze, e sulle montagne, uniti in combattimento contro il comune nemico e per i medesimi ideali è sbocciata dal dolore e dal sangue versato la fratellanza. Lascio le celle, salgo al primo piano, seconda sezione, dove sento il rumore dei motori. Si lavora ! Guardo. Non sono i condannati col vestito a righe come le zebre, sono operai liberi, giovani ed anziani, donne e ragazze. Dappertutto vedo tavole, legname, mobili, macchine, è questa una falegnameria. Si lavora. Chiedo qualche informazione al capo operai. 11 lavoro non manca, ce n’ è anche troppo, il materiale per il lavoro non manca, ma ci vorrebbero ancora degli operai. Ora lavorano circa 40, ne occorrerebbero altri 50. Le paghe sono discrete, alla fine della settimana ogni lavoratore riceve i cascami di legno per uso domestico, la paga ed il guadagno netto dell’azienda che viene distribuito ugualmente tra gli operai. La nuova amministrazione ha già comperato alcune moderne macchine. Gli operai sono contenti del sistema addottalo, una specie di cooperativa, lavorano con più soddisfazione e cura. Le carceri più grandi dell’Istria, della Venezia Giulia, diventeranno la falegnameria, il mobilificio più grande di queste terre. Non sono utopie queste, a ciò si tende, e tutto fa sperare. La K. U. N. L, Commissione per 1’ amministrazione dei beni del popolo, sotto cui amministrazione provvisoria si trova tutto il complesso, amta con ogni mezzo l’impresa, che è sotto la direzione d'un privato. Si lavora, per enti, scuole, per privati, ecc. Ora stanno completando la lavorazione di banchi scolastici per tutte le scuole del distretto. Così mi parlò il capo operai, si congedò e riprese il lavoro. Così mi parlò e confermò il direttore della falegnameria ed aggiunse: «Lavoriamo tutti con soddisfazione, ci comandiamo da soli, il sistema della cooperativa ci sembra il migliore, 1’ operaio ha l’interesse che il lavoro sia fatto bene e con cura. Le autorilà, il potere popolare, ci aiutano in ogni modo». Qui, ove mesi ancora, la gazzarra fascista e nazista voleva soffocare l’anelito alla libertà, al diritto al lavoro, ove soffrirono tanti infelici, ove suonavano le catene ed i catenacci, ove, tra lo sghignazzare degli sgherri veniva soffocato il lamento dei carcerati, qui ora cantano i motori, qui liberi lavoratori lavorano per la ricostru zione. Questa è la maggiore, e la migliore soddisfazione per chi qui dentro soffrì per la libertà ed i diritti del lavoro. a. b. Un felice ritorno Partii da casa con la convinzione che questa lotta poteva durare solo ancora pochi giorni. Era il frutto di quella epoca fascista che teneva tutti nella più completa ignoranza per poter più facilmente compiere le sue infamie e sperare che non verrebbero mai a galla. Ma un giorno per essi tutto tramontò e molte cose vennero alla luce. Qui nelle file partigiane ho conosciuto il vero scopo per cui si combatte e perciò ho L ’ ISTR I!A N Uro V A messo tutte le mie forze a disposizione e mi sono gettato a capofitto nella lotta con la certezza di veder trionfare il popolo di cui faccio parte e a! quale sono fiero e orgoglioso di appartenere, di veder trionfare la causa degli umili da secoli calpestati ma che ora hanno detto il loro „basta*. Combatto e lavoro per ritornare con onore nelle nostre città e portarvi libertà e pace, difendendo questi beni supremi con quell’ arma che mi hanno dato i fratelli sloveni, che costò loro tanti sacrifici e tanto sangue e che io tengo con tanta cura amorosa e dalla quale mai più mi staccherò. Ritornerò a casa, liberatore, dalla mia mamma che ogni mattina all’ alba guarda verso i monti con la speranza di vedere arrivare il suo figliolo fra le file dell’ esercito liberatore, sicura che egli ha fatto il suo dovere per la liberazione degli oppressi. Silvio Bernes DA P1RANO Settimana di fratellanza a Pirano In questa settimana a Pirano si è costituita la nuova G.A.I.; si può chiamarla nuova di idee e di propositi. In questi sette giorni la G.A.l. si è tracciata la linea di condotta da tenere per salvaguardare il popolo dai reazionari e dagli antipopolari, che sotto le spoglie di antifascisti tentano di gettare il nostro paese nel fango del 1919. 11 nostro rcompito principale è oggi di rafforzare i vincoli di fratellanza che lega il popolo italiano e il popolo slavo di questa regione, facendo capire una volta per sempre a coloro che hanno interesse di dividerci, che in questa nostra Istria martoriata vivono due popoli che portano incisi nella carne i segni di una lunga e dura lotta, e che intendono ora vivere affratellati per godersi in pace i frutti del sacrificio dei loro migliori figli. E a coloro che ci taccieranno di filo-slavi, noi risponderemo : che saremo amici e ci uniremo a quello sfato che ci porterà la democrazia e il potere popolare ; questo ci offre oggi.la Federativa e Democratica Jugoslavia, e noi siamo pronti ad accettarlo per il nostro bene, e per il bene del popolo italiano. E’ però nostro intendimento di affratellarci non soltanto con il popolo slavo, ma con qualsiasi popolo, che sia antifascista e che voglia il bene del popolo che lavora. R. G. Domenica in chiusura della settimana della fratellanza a Pirano si è tenuto un grande «miting» al quale hanno partecipato tutti i lavoratori dei campi e della città. , La festa ebbe inizio con un corteo per le vie della città dal quale tra lo sventolio delle bandiere italo-slovene e rosse, si innalzavano le note degli inni rivoluzionari ed ineggianti alla fratellanza. Il corteo ebbe termine in Piazza Tartini dove, sul balcone del Municipio si susseguirono vari oratori del popolo. Da qui si passò poi al teatro Tartini dove i compagni del _______ Pagina 5 coroljdella Marina di Portorose, della Gioventù della Croce Bianca, Portorose e S. Lucia, si sono fatti applaudire nelle varie esibizioni artistiche trattenendo così il pubblico in un interessante spettacolo. La festa ebbe termine con un ballo sia nella Casa del Popolo che nel Teatro Tartini" L. V. Un nostro poeta capodistriano TINO GAVARDO SAN NICOLÒ I. «Chissà quel che ’l me porta?» el ghe [diseva, povero picio, vanti de dormir, e sento volte ’l ghe lo ripeteva, ma eia cossa ghe podeva dir? E quela vose che ghe domandava e «dime, mama» e «cossa» ogni [momento, ghe taiava la carne, ghe taiava ; iera per eia el so più gran tormento. Povero Nini, i altri quasi tuti, sveiandose doman, varia trova se no zogatoleti, almanco fruti ; ma lu gnente, lu iera un disgrassià. E lu che ’l iera bel come una stela la vita sua, la so consolassion, el varia de trovar solo lu, quela matina, svodo el piato sul balcon? Ah ! ma percossa solo i fioi dei siori varia de goder? questo qua po no! chi ga dito che xe solo per lori la cara festa de San Nicolò? No xe fata de carne anca la zente che.vivi zo in cantina o su in sofita? Cossa, forsi xe sangue diferente, no semo tuti quanti de una vita? «Anca ti co, averzendo i bei oceti, ti vardarà, sercando su ’l balcon, ti trovarà, anca ti do regaleti, se credessi de andar fina in presen. Nini dormiva come un anzoleto, de quei che vivi col Signor in siel, e che 'vendo sbalià de andar in leto, fra quatro strasse, ’l riposassi in quel II. ’ De fora in strada iera un mar de zente, che andava e che vigniva per comprar: siore con pachi, careghe, eia... gnente... e ghe vigniva voia de sigar. In meso una vetrina iera messa una picia carossa coi cavai ; che lu el la 'vessi! dio che contentessa! ma quele robe xe pei fortunai. E quele marne che le se portava a casa tante robe de valor, cossa che eia no la le invidiava, cossa che a eia ghe dioleva el cor. Zogatoli, vestiti, arzentaria, pareva che i ghe svoli de lontan, pareva che i volessi ciorla via eia con soli vinti soldi in man... IH. Vardando la miseria de quel piato, più misero de quel nissun lo 'veva : «Nini, no posso più de quel eh’ ò fato, contentite de questo,» e la pianzeva. E tanto che a pianin eia sercava. de verzer sensa strepito ’l balcon, Nini dormiva e forsi ’l se insognava San Nicolò col sesto e col baston. Scienziati sovietici al lavoro. Quello con la barba è Kamanov presidente dell’Accademia delle Scienze Da Buchenwald a Sverin Tuttavia questi piccoli campi sono passali inosservati: Bu-chenwaldl, Auswifz, Belsen, hanno attirato l’attenzione di tutta l’umanità, togliendo così lo sguardo dai medesimi, non meno tristi dei più famosi. Su 1600 effettivi ogni giorno morivano 70 - 120 in seguito a sofferenze materiali e morali senza fine. L’ omicidio più efferrato era diventato così una passione. Durante la distribuzione della zuppa ; acqua sporca con rape o navoni,! detenuti inconsciamente sotto lo stimolo dell’istinto più impellente rompevano le file, ammassandosi confusamente come lupi famelici attorno i «Kibel» di zuppa con uno spasimo della fame che traspariva dal volto macilento dei forzati e che arrivava sino ad ottundere l’istinto di conservazione, poiché i capi inferociti, per ristabilire l’ordine, massacravano sotto l’accesso d’uno spasimo criminoso a destra ed a sinistra, quanti più potevano, con ghigno ripugnante che resterà perennemente fitto nella memoria di coloro che hanno conosciuto questi feroci delinquenti, privi della più infima delle sensibilità morale e materiale. I morenti venivano portati poi alle doccie nudi, accatastati come grappoli umani e lasciati per un tempo indeterminato che generalmente si protraeva anche dopo la morte di questi sventurati. Simili visioni erano all’ordine del giorno. Questi poi venivano sostituiti periodicamente da altri detenuti che venivano dai campi di Dora o Lientmann-stadt. Le fabbricazioni intanto si arrestarono quasi completamente così che tutti questi schiavi specializzati, erano pratica-mente inutilizzabili e conseguentemente di peso morto alla economia tedesca già irreparabilmente scassata, determinando così un campo vero e proprio di annichilimento (vernichtungs- lager). Alcuni gruppi furono trasferiti per destinazione ignota (?), altri nei lavori delle gallerie Stempeda, dove dovevano installarsi le fabbriche della V. 1 e V. 2, altri a far legna nei boschi nelle tenute del principe di Stolberg. Io fui destinato a questo ultimo comando (Holzkomando) assieme ad altri 7 uomini ; francesi, polacchi e cecoslovacchi. Si trattava di alzarsi alle 5 e mezza del mattino, fare circa un’ ora e mezza di marcia forzata attraverso i boschi, calzati di enormi zoccoli olandesi. Così sfiniti con un nutrimento ridotto al minimo, schifoso ed insufficiente, noi avevamo il perentorio ordine di fare otto metri cubi di legna al giorno, pena 25 nervate ad ogni membro del comando per la prima volta, 50 la seconda ed impiccagione la terza sotto la formula «sabotagie». Spesso al ritorno anche quella misera zuppa e la razione del pane ci veniva volatilizzata dagli stessi «stubendienst» o rubato dagli stessi detenuti diventati dei bruti senza vergogna o pentimento, riducendo così di più le nostre possibilità di resistenza materiale e specialmente psichica, poiché i casi di ebetismo, idiozia, nevrosi epilettica, e pazzia violenta aumentavano continuamente. L’assenza di personalità poi era generale, soltanto una apatia o stoicismo colossale poteva reggerci in simili frangenti dolorosi. Le notizie del fronte erano disparate e non sempre consolanti ; lutto faceva credere che ogni cosa concorra contro il nostro destino. Gl’ inglesi e gli americani si ritiravano nei pressi di Trier e di Lussemburgo, le razioni venivano ancora ridotte, il terrore aumentava. Gli sguardi e le speranze dei detenuti allora si rivolgevano verso oriente, verso la Russia ; rullo compressore inarrestabile. Solo i de-gaullisti francesi ed i nazionalisti polacchi preferivano una avanzata anglo - americana, avanzata che a noi esasperati sembrava temporeggiamento oppure inganno, mentre ad o-gni inizio offensivo delle armate rosse i nostri cuori esul- tavano coscienti che ciò significava 20-25 giorni d’ininterrotti attacchi in grande stile, con la conquista di 600-700 km. I tedeschi erano lividi di rabbia ; bunker, trincee si costruivano a tutta forza mentre le mobilitazioni ulteriori di bambini imberbi e vecchi decrepiti, continuavano. Manifestini, placati con il grugno di Federico il Grande o con l’allegorica figura dello eroismo teutonico nell’immagine di Siegfried incitavano la popolazione tedesca alla resistenza ad oltranza la Volkssturm conseguiva già «i primi clamorosi successi» stando al famigerato giornale «Vòlkischer Beo-bachter». I treni praticamente non camminavano più ; ininter-rotii viavai di stormi numerosissimi di fortezze volanti americane rompevano la monotonia della nostra vita insulsa e creavano novelle speranze ad ogni bombardamento nelle città vicine di Sangher - Hausen - Kassel -Nord Hausen. L' ISTRIA NUOVA n at agra fica CAMMINO" lovo, umanissimo un inno innalzalo opolo della Russia Esso esalta la lotta tenace di questo popolo lavoratore che con titanico sforzo riesce a raggi upere la meta, che pareva lontana, irragiungibile, pazzesca.] Tania, Cenerentola, la bionda ragazza ignorante, da! volto mutevole ed espressivo, riesce a conquistare il posto agognato nella vita, a! quale essa ha proteso tutte le sue forze con ingenua ma ferma volontà. Questa piccola donna russa che da umile, inesperta tessitrice nell’immensa fabbrica in cui lavora diventa ingegnere è il simbolo della sua gente infaticabile e silenziosa nella lotta e ne! dolore, serenamente lieta nella conquista della gloria. Una splendida veduta della capitale russa, ricca di bianchì palazzi, di ampie modernissime vie, di colossali monumenti fa da cornice a! film e lascia stupito per la sua bellezza e grandiosità T occhio dello spettatore che ancora si perde incredulo nella vastità della fabbrica tessile dove il moto delle mille macchine accompagna in una possente sinfonia U lavoro dell' uomo. criticus Lo sviluppo delle Cooperative in Serbia BELGRADO, 22 Quest’ anno di vita della Serbia liberata è stato molto fertile dal punto di vista dello sviluppo delle cooperative regionali di consumo. Nella regione esistono 135 cooperative urbane e 2142 rurali. Le cooperative di Jagrines contano 133 mila membri con i consumatori, le cooperative rurali contano 314 mila membri con 1 milione e 280 mila consumatori. Ciò significa che più di un quarto della popolazione serba si avvale ora dell’approvvigionamento cooperativistico. ha dato le dimissioni ATENE, 22 L’ Arcivescovo Damaskinos si è dimesso ieri sera dalla carica di Reggente di Grecia. Come Primo ministro del Governo uscente, Kaneìlopoulos ha dichiarato di avere i poteri per continuare i negoziati col Governo entrante in luogo di Damaskinos In tal caso i ministri del Gabinetto Sophoulis ■presteranno giuramento nelle mani di Kaneìlopoulos. L’ ottantacinquenne Temistocle Sophoulis, capo del parlilo liberale, ha ieri formato il nuovo Gabinetto di unità nazionale dopo le dimissioni del Governo di Panàyotis Kaneìlopoulos . E’ stato deciso che il plebiscito circa la questione del ritorno del Re sarà differito fino all’inizio del 1948, per concentrare tutte le energie su! programma nazionale di ricostruzione che si è assunto il Governo. Esso si è inoltre impegnato a tenere al più presto le elezioni, che dovranno svolgersi in condizioni di normalità. Le dimissioni del Governo di Kaneìlopoulos sono considerate a Londra c me. implicito riconoscimento del suo fallimento, dovuto in parte alla mancanza di buone intenzioni e alla incapacità di soddisfare i più impellenti bisogni della popolazione. MIE ELEZIOIt! POilOiHESI ha partecipato il 25 % dei votanti LISBONA, 22 Il modo con cui si sono svolte le elezioni nel Portogallo, viene vivamente deplorato in una dichiarazione firmata dalla direzione del movimento di opposizione portoghese. Com’è noto, alle elezioni la opposizione non ha partecipato. 11 movimento di opposizione accusa il Governo di non avergli dato la possibilità di partecipare alle elezioni. Sempre secondo le dichiarazioni del movimento di opposizione, la percentuale media dei votanti portoghesi è stata del 25 per cento e non del 70 per cento, coma comunicato dal Governo. // Comitato locale dell’ (JAIS di Valdoltra ha la sezione propaganda meglio organizzata. Sin dalla costituzione della UÀIS nel nostro distretto è sorta a Valdoltra l’organizzazione fra il personale del sanatorio e delle istituzioni di quella località, e subito si sono visti degli ottimi risultati. Particolare interesse hanno’ posto i compagni per la sezione della stampa e propaganda. Costituita una commissione per la propaganda, della quale è presidente il compagno Hu-doles, hanno preparato un piano di lavoro che viene sistematicamente svolto per 1’elevazione della cultura del personale e dei ricoverati al Sanatorio. In primo luogo hanno organizzato la loro biblioteca e per ogni settore il giornale murale. Settimanalmente poi vengono tenute conferenze per ciascun settore, li programma delle conferenze che sono già state assegnate a singoli responsabili comprende : Notiziario degli avvenimenii politici nel mondo ; Storia della lotta di liberazione dei popoli della Jugoslavia, 1’ Unione Sovietica : il suo sviluppo economico, la lotta patriottica ; i rap-pori politici ed economici internazionali. dopo T attuale guerra, la costituzione del potere popolare, la formazione del fronte di liberazione e dell’ UA1S. Oltre a ciò la commissione sta organizzando un corso di lingua russa. L’emulazione fra le organizzazioni L’ (JAIS di Porto rose dopo un mese di attività ha ottenuto i migliori successi Con la settimana della fratellanza I’ UA1S di Portorose ha superato i 500 iscritti ed in proporzione al numero degli abitanti risulta fra i migliori del distretto A tutte le manifestazioni la partecipazione è stata totale. Di propria iniziativa nel corso di due mesi ha raccolto per la Croce Rossa 5.500 lire ; per la stampa dell’ UA1S lire 1.214, e per la bandiera offerta al battaglione Budicin lire 588. Nell’attività del paese si distingue particolarmente la gioventù. Ben 137 giovani sono iscritti nell’ UAIS, Per quattro volte i giovani di Croce Bianca hanno costituito una compagnia di lavoro e si sono uniti alla gioventù slovena per T opera di ricostruzione del villaggio di Smarie. In tutto hanno dato in questi lavori 480 ore lavorative. Ugualmente la gioventù ha dato 150 ore di lavoro per ripulire la strada Portorose - Pirano quando fu inondata dal temporale. Per primi fra le organizzazioni dei. distretto di Portorose, Croce Bianca hanno presentato programmi di arte varia e Filodrammatica, ottenendo grandi successi a Portorose ed a Pirano. Nel campo culturale Io sforzo della giuventù si è orientato per la costituzione della biblioteca cha già funziona e per la tenuta dei giornali murali. Hanno organizzato un corso di cucito al quale hanno preso parte per due mesi 10 giovanette. Fra l’altro durante il corso hanno preparato anche tre bandiere. Con la prossima settimana, sempre organizzato dai giovani, avrà inizio un corso di lingua slovena. In occasione della visita della gioventù So- vietica nella nostra zona, i giovani di Portorose-Crocebianca hanno per primi dato T iniziativa per un regalo da inviare alla d legazione sovietica, offrendo la somma di lire 1.071 raccolta da loro. Anche le donne hanno una forte organizzazione e partecipano attivamente alla vita del proprio luogo. Più di 160 donne sono iscritte nell’ UAIS. Con la gara di emulazione in corso fra viilaggio e villaggio, proseguendo sui buoni risultati ottenuti durante la settimana della fratellanza, le organizzazioni antifasciste di Portorose vogliono realizzare tutto il programma posto sul piano di lavoro. In primo luogo ora si tratta di risolvere il problema delle cooperative e quello dei sindacati. Gli antifascisti di Portorose hanno dimostrato per primi di Comprendere che la situazione ancora difficile in diversi campi della vita non può essere risolta se non con lo sforzo comune di tutto il popolo e per mezzo di una forte organizzazione che inquadri le attività di tutti. Solenni funerali a Decani di sei caduti per la libertà Domenica, 19 novembre si sono svolti a Decani e Scoffie i funerali di se; caduti nella lotta di liberazione. Per esigenze di spazio ne riparleremo ampiamente nel prossimo numero. inserzioni, Corrispondenza, Elargizioni per il nostro giornale, si ricevono negli uffici di Capodistria : Piazza Roma 1. - Isola: Casa del Popolo - Pirano : Comitato dell’ U. A. I. S. Direttore Responsabile MARIO ABRAM Stabilimento Tipografico Giuliano,Capodistria „Istria Nuova" Redazione prncipale: Capodistria — Piazza Roma I Telef. 15 resp. John Redazione recapito: zona di Pirano Casa del Popolo 1. piano resp. Lido Vallarti Redazione recapito: zona di Prrloro-se Comitato di Liberazione Nazionale resp. Rasman Enrico Redazione recapito : zona di Parenzo Sezione stampa e propaganda resp. Stifanich Hinco Redazione recapito: zona di Visinada Casa del Popolo resp. Torceiio Enrico Navigazione ,,Libertas“ CAPODISTRIA ORARIO; Partenza da Capodistria ore 6.15 - ore 9 - ore 15.45 (con toccata all’ Ospizio Marino). Partenza da Trieste ore 7.50 (con toccata all’ Ospizio Marino) - ore 12.30 - ore 17.30. 11 prezzo di passaggio è fissato in Lire 30 per biglietto. E’ stata fondata la COOPERATIVA DISTRETTUALE Acquista ogni genere di prodotti agricoli ed industriali. Vende ogni genere di articoli di abbigliamento, generi alimentari, prodotti agricoli ecc. ecc. Ognuno può diventarne socio. FOTO - RADIO LIBERO PIZZARELLO CAPODISTRIA Via Gian Rinaldo Carli N. 1159 — Telefono N. 7S Rinomato Studio Fotografico — Laboratorio per Io sviluppo, stampa e ingrandimenti per dilettanti. Noleggio apparecchi fotografici Vendita apparecchi e materiale per fotografia Qualsiasi lavoro fotografico a domicilio. Specializzato per lavori fuori studio interni ed esterni. Fotografie ricordo per Comunione. Riproduzioni della massima durata in porcellana Ricordini funebri Lavoro accurato // 20 dicembre ricorrerà il primo anniversario deità fondazione della 24.a Brigata Italiana di L. AL „Fontanot", ia quale inquadrata nelle unità de! VII Corpo dell’ Esercito di L. N. della Slovenia, ha portato ii suo valido contributo alla vittoria sui nazifascismo ed all’ affratellamento dei popoli italiano e sloveno. A cura deli’ Associazione Partigiani Giuliani, Sezione dei distretto di Capodistria - pubblicheremo una breve cronistoria della brigata traendoia dagli appunti di guerra del commissario politico della brigata stessa, comp Abram Mario. Luglio - Agosto 1945 Altipiano di Tarnova CON LA BRIGATA GARIBALDI „TRIESTE11 Con la grande offensiva nella ■ valle della Bača si č concluso il ciclo di operazioni offensive che con il IX'Corpus la nostra brigata ha condotto per tre mesi interrotti, dall’eliminazione del Presidio nemico di Montespino, a Prevallo, Vipacco, S. Lucia e Kneša. Ai primi di luglio la Brigata Triestina ha ripreso il settore Carnizza - Tarnova-Vo-gljerli, accingendosi ad una più intensa preparazione per le battaglie future i tre mesi di com battimenti hanno temprato gli uomini, bisogna preparare i nuovi quadri. Così presso la Scuola Ufficiali del IX Corpus è stato istituito il corso militare politico italiano. Il IX Corpus ci da tutti gli aiuti ed abbiamo ricevuto i primi «bren», divise e scarpe. Ma i bisogni aumentano continuamente. Ogni giorno attraverso la nostra linea di collegamenti con il terreno, giungono alla brigata decine e decine di giovani il nostro battaglione di divisione del Carso irrompe continuamente nei la ger della Todi e libera a cen-iinaia i giovani che passano nelle nostre unità. Dai vari nascondigli abbiamo ormai tratti fuori tutti i fucili. / Ha metà di luglio abbiamo già più di 200 uomini disarmati. La GAP di Monfalcone con i colpi nei vari magazzini non può sopperire a tali esigenze ; da Trieste non giunge nulla. I giovani sono molto combattivi e non chiedono che armi e armi. 11 Corpus più di tanto non può dare perchè i rifornimenti aerei sono scarsi. 25 luglio A Tarnova abbiamo una grande manifestazione per celebrare il primo anniversario della caduta del fascismo. 11 compagno Adriano (Giorgio Jaksetic) ha voluto dare la massima importanza a tale ricorrenza e la cerimonia è riuscita molto bene. Quasi duemila nostri combattenti e diversi reparli delle brigate slovene hanno con entusiasmo salutato !a bandiera italiana con la stella rossa che per la prima volta veniva fatta garrire al vento sulle alture del Tarnovano Àila fine di luglio il nemico intraprende una grande offensiva contro il territorio liberato. Per una settimana intiera le sue puntate sono respinte. L a brigala Kosovel sulla Bainsizza mette in rotta una forte colonna; la Gradnika distrugge otto camion ed uccide un centinaio di nemici a Otelza, le altre brigate del IX Corpus tengono il nemico in iscacco nei settori di Idria ed in quello di Gorizia. La brigata Triestina, malgrado il forte numero di disarmati resiste sulle proprie posizioni e poi ordinatamente, combattendo per ogni palmo di terreno, accorcia la propria linea difensiva. Dopo due settimane di continua guerriglia nei boschi attorno Loqua in cui il nemico subisce delle perdite veramente rilevanti, secondo il piano del Comando del Corpus, le unità rompono il contatto con il nemico. Un nostro battaglione disarmato, composto di circa 300 uomini, viene fatto passare oltre T Isonzo con una marcia difficilissima. A scorta del nostro battaglione il Corpus mette l’intera 17.a brigata «Simon Gregorčič». Ma nel frattempo, per sfuggire alla mobilitazione indetta da Reiner, altre centinaia e centinaia di giovani, del monfalco-nese, Trieste e dei centri della costa istriana raggiungono le nostre formazioni. Sono tutti animati da una grande fede e non chiedono che di entrare in lotta. Le condizioni sono difficili, le vie di rifornimento dei viveri sono controllate dal nemico e le pattuglie devono aprirsi la via combattendo. I sacchi dei viveri vengono portati a spalle per ore e ore di marcia, di notte. (Continua)