ACTA HISTRIAE • ¡ 1 • 2003 • I prejelo; 2002-03-1) UDK 327(450:497.4){0: una origínale intesa fra Italia, di sicura fede atlantica; Austria, neutrale; Jugoslavia, non allineata; Ungheria, ancora nel Palto di Varsavia,. La costruzione immaginata poteva apparire generica e poco convincente (Ferrarís, 1993), tanto piü che ben presto uno dei quattro sostegni, la Jugoslavia, precipitava nella sua crisi esistenziale. Invece !a nuova organizzazione, diretta dall'Itaha, si esten- deva a macchia d'oíio in tutta la regione, ed anche oltre sino alia Bielorussia, e diven- tava come Iniziativa Centro Europea (InCE) strumento utíle per una política italiana regionale, ove non era assente una venatura di gelosía nei confronti delta Germán ia. Ma altra era ia rilevanza dell'operazione: Vitalia riscopriva nel bacino danubiano- balcanico un suo interesse precipuo differenziato e specifico e non piü solo parte di una política di avvicinamento e di dialogo con l'Est in generale. L'Itaiia si ritagliava una política danubiano-balcanica. Nel nuovo assetto europeo a Roma si pensava di poter legare un settore dell'Europa danubiana-balcanica (senza la Germania) al Me- diterráneo per il tramite deli'Italia, nuovamente crocevia, Ancora una volta O sipo - litik (Fassino, 1998), nuova incarnazione di una continuitá di indirizzo. ma ora con- cepita in modo piü mirato ad un livello regionale danubiano-balcanico, in cni litaba pretendeva essere la protagonista príncipale. VI A questo punto L'imposíazione del la política verso la Jugoslavia non é di facile lettura (De Michelis, J994).7 Poteva apparire una eccezione deila política italiana verso l'Est, oramai non piü separato dalla cortina di ferro. Nel giugno 1991 ci si lascia ancora cullare dalla speranza, sempre piü esile, che la Federazione jugoslava possa ancora salvarsi. La diplomazia italiana da Belgrado non comprende cosa stia accadendo e nuila prevede dello sbocco de! processo di dis- soltizione giá in atto: ritiene che la federazione jugoslava sia destinata a rimanere, ed 6 L'inCE nmpliava le fin¡t)iíü delta associazione fra regioni confinan ti, defta Aipe-Adria, nonché ta piü antica Arge-Alpi. 7 Cfr. lntervíssa a O. De Micíieiis in "Avaoti" (1 8 marzo i 990). 8 8 ACTA HISTRtAE - 1 1 - 2003 • 1 Luigi ViUQiro FERRAR1S: fll-ílNE CONSIDERACION! S l 'L l .E RELAZSON! ÍTALO-SLOVENE. SI -102 è influenzada, o persino succube, delle argomentazioni serbe; si dimostra incapace di comprendere i sommo vi menti pera i tro già in atto a Zagabria e Lubiana. Errori di valutazione e di previsione, comuni anche in aître capital! europee (Ferraris, 1994b; Lucarelli, 1998; Zuccorti. 1992), ma la dipîomazia italiana in loco avrebbe dovuto essere piu avverîit.a. La spiegazione di questa cecità puô essere trovata nella convin- zione, troppo a lungo accarezzata, che la Jugoslavia, tuttora nella sua compagine fe- derale, fosse un vantaggio per ¡"Italia e non dovesse modificare il proprio assetto cercando di trasformare il desiderio in realtà: un palese ri fi uto di percepire, cultu- ral mente prima ancora che politicamente, i motivi profondi del decadimento della formula federativa jugoslava, Nonostante l'amicizía e le buone relazioui la Jugosla- via non faceva parte della cultura generale italiana, né delle sue classi dirigent!, ïuttavia le regioni dei Nord-Est, e in ispecie la Regione Friuli-Venezia Giulia, anda- vano oltre sottoscrivendo sin dal 1991 accordi, esercitando cosí una pressione su Roma. Riflettevano quegli accordi regionali una linea política compiuta, o erano solo manifestazione di autonomía in relazione al dibattito interno suscitato da alcune forze politíche e vociferan ti a favore della "secessione" o quasi ovvero infine era solo ricerca di vantaggi economico-commerciali? (Censis, 1992) Neli'autunno 1991 l'ltaiia si rende conto che l'insistenza tedesca di accettare i fatti compiuti ha una sua razionalità e vi si adegua senza tuttavia ben calibrare la propria posizione. Non si tiene forse atiento conto che gli interessi itaíiani e tedeschi non erano coincidenti se non altro per la vicinanza geográfica italiana. A qtiesto punto le derive regionalistiche, dettate da interessi contingent!, stingono sulla posi- zione governativa italiana e intorbídano la scella a favore della frammentazione oramai inevitabile della federazione jugoslava. Di qui le molte critiche all'atteggia- mento italiano e ancor piii l'accusa, tanto rípetuta quanto non convincente alia luce dei fatti, di un riconoscimento affrettato o unílaterale della Germania (Caracciolo, 1994; Pirjevec, 2001, 100 segg.). Le incertezze o le incongruenze8 portano con sé alcune conseguenze, non positi- ve e non n LIO ve nelía conduzione della política estera italiana, ricca di idee, ma non sempre pertinace nel perseguirle e nel finalízzarle. Ed infatti la presenza italiana nel- Tarea rímane a un livello insoddisfacente, mentre massicci e generosi sono I'apporto del volontariato (in numero superiore a quello di qualsiasi altro paese europeo) e ri- levante la cooperazíone a livello locale (Paolini, 1996). Tuttavia la vísione italiana è nítida, sebbene non vi corrisponda un'adeguata azione di política estera: occorre consolidare la regione nella sua globalità senza ele- vare nuovi mûri e in questa dírezíone si muovono alcune speculazioni parapolitiche, come 1 'Euroslavia di (Progetto Euroslavia, 1995) e atteggiamenti di diffi- cile decifrazione verso la Serbia (Bianchini et al., 1992). 8 Come la affrettata visita dell'ailora Presidente della Repubbiiea Cossíg;! a Lubiana e Zagabria nei 1992. 89 ACTA HISTKIAE • I¡ • 2003 • I Utigi Vitiorio l-'ERRARIS: ALCUNE CONSlDERAZIONi S U U . f i RELAZIONI IT AI.O-SLOVENE SL - 102 v n In ques to con tes to si innesta to spec i f ico r a p p o r t o con la S lovenia . Anzi sulla po- s iz ione c o m p i e s s í v a i ta l iana nel la r eg ione s t ende u n ' o m b r a il r appor to con la S love- nia. E p p u r e la p r i m a visita di una de l egaz ione gove rna t iva s lovena in un paese dei - I 'Unione e u r o p e a ha luogo a R o m a il 15 o t t ob re 1991, gu ida ta dal M i n i s t r o degl i Esteri R u p p e l . Q u a l e i ' a t t egg iamen to i ta l iano nei con f ron t ! del la S l o v e n i a ? Pud esse re s intet iz- za to in a lcuni punt i c h e s e g u o n o la c rono log ía deg l i even t i e c h e ind icano a n c h e le s t rade segu i t e per a f f ron ta r i i : a) L ' ident i ta s lovena trova súbi to , nei 1991, l a rgo c o n s e n s o in Italia. Vi e r a n o mot ivi real is t ic! in tale cons ide raz ione : ie r idot te d i m e n s i o n ! e la compa t t ezza é tnica del n u o v o S ia to , la chiara identitá cu l tu ra le e l ingüis t ica , 1 'appartenenza del la S love- nia piü al bac ino d a n u b i a n o che a que l lo ba lcan ico , la brevi ta del conf l i t to pe r J'indi- p e n d e n z a e qu ind i la stabili ta r á p i d a m e n t e acquis i ta ( P i r j e v e c , 1993). b ) La v ic inanza a Tr ies te asso lveva una e v i d e n t e f u n z i o n e posi t iva , e il gia ceri- nato i n t e r e s samen to del la r eg ione F r iu l i -Venez i a G iu i i a ne e ra la lógica c o n s e g u e n - za, in r ag ionc del la sensibi l i ta a ind iv iduare nella S loven i a un i n t e r l o c u t o r e r e g i o n a l e di spec ia le p ro f i l e . c) P r eoccupaz ion i per la d iv is ione della r eg ione is t r iana fra d u e stati e c ioé la rot tura di una ant ica identi ta s tor ica, la qua le , i n d i p e n d e n t e m e n t e dal n u m e r o degl i i taliani res ident ! e coinvol t i , r appresen tava un re tagg io cu l tu ra le n o n d iment ica to . d) R ivend icaz ion i da par te degli "esodat i" italiani e quindi p rob lemi c i rca il t r a t t amento de l l e mino ranze i ta l iane in S loven ia e Slovene in Italia. U n in te r roga t ivo sovras tava q u e s t e cons ide raz ion i settoviali. L a d l s so luz ione de l la Jugos lav ia , c h e aveva o f f e r t o a lungo la ga ranz ia de l la s icurezza alia f ron t ie ra or ién- tale, po teva c a m b i a r e i termini di g iudiz io sul la f ron t i e ra o r ién ta le i ta l iana, i m p o s t a dal T ra t t a to di pace? N e p o t e v a n o d u n q u e d i s c e n d e r e inc i t amen to o mot ivaz ion i p e r r i cons idera re appun to i! r a p p o r t o con gli stati a est di Tr ies te , a c o m i n c i a r e dal la S lo- ven ia? Si ins inuava la t en taz ione i tal iana di in te rp re ta re i Tra t ta t i d i O s i m o e di Roma quali atti legati ad un con tes to d ive r so e quindi di in ter rogars i sul la eventua l i t á di una mod i f i ca pe rché g ius t i f íca ta dal la nuova s í tuaz ione pol í t ica , terr i tor iale e nor- mat iva . La t en t az ione po teva t eó r i camente ave re un s u o f o n d a m e n t o raz iona le , da l m o m e n t o c h e que i Trat ta t i e rano síati negozia t i in c i r cos t anze di ve r se e in ba se a p resuppos t i o rma i superan". M a e ra rag ionevo le : e v o c a r e d o p o Hels inki r ev i s ion i sm! terri torial i ? 5 E d infatt i isolate r imase ro le voci per cosi d i r e revis íonis te , m a quei rari accenn i , p o c o med i t ad invero , e r ano suff ic ient i per a v v e l e n a r e ii c l ima , sopra t tu t to in quan to in S loven ia vi si a t t r íbuiva un va lore a s s o l u t a m e n t e sp ropo rz iona to . 9 Inter vis ta a E. Colombo in "!1 Giom;üe" (5 tiovembre 1992). 9 0 ACTA mSTRIAE - 1 1 - 20(13 • i Luiigi Vüiorio 1-ERRAR1S: ALCI NK CONSÍDERAZIONI S l ' L L E RIÍLAZS0NI ITALO-SU'JV&MK. 8 M 0 2 infatvi sai p iano uf f ic ia le . ben piü r i levante , si pensa solo ad un a g g i o r n a m e n t o del le in tese alia luce de l l e rnutate c i r c o s t a n z e , 1 0 ma nessuna in tenc ione di apr i re un con tenz ioso i r redent is t ico fra 1'al t ro non coe ren te con i 'Atto Fina ie di Hels inki , né con il Tra t ta to di P a c e del 1947. T u t u m a n o n ci si po teva sot t rar re a i l ' es igenza di di- v e r s a m e n t e va lu ta re ii p rob l ema de l le m i n o r a n z e in un d ive r so c l ima pol í t ico ed an- c h e il des t ino del le p ropr ie íá immobi l iar i naz iona l i zza te in reg ime social is ta . Nonostarcte la caute la de l l ' o r i en tamenlo u f f i c ia le , error i ven ivano c o m m e s s i da pa r t e i tal iana in ispecie neíia p re sen taz ione di q u e s t e e s igenze prudent i e quegl i erro- ri ven ivano soítolineati da iu t emperanze o a f f re t ta t í o avventa t i accenni di alcuni rc- sponsabi l i polit ici . Q u e s t o avva lo ró i ' impress ione , non so lo in S loven ia , c h e ¡'Italia, avvalendo.si de l la sua fo rza negozia le nel c o n t e s t o e u r o p e o , vo les se r ivis i tare il r appor to pat t iz io c o n il n u o v o stato e, per c o n s e g u i r é i suoi finí con t ingen t i , vo les se f a r leva stií con- d iz ionament i europei (i cos iddet t i cri teri di C o p e n h a g h e n del 1993 per il p rocesso di a d e s i o n e a l i 'Ue) per imped i ré alia S loven i a di avv ia re íl negoz ia to per en t ra re a f a r pa r t e del la C o m u n i t a e poi U n i o n e E u r o p e a . N e der iva va un c l ima di d i f f i d e n z a rec ip roca f a c e n d o r i emergere , in m o d o ana- cronis t ico , passat i torti e passat i c r imin i , e q u e s t o a di ré il vero soprat tut to per un at- t egg iamen to s loveno, c h e p o t r e b b e esse re d e f m i t o di ecces so di d i fesa con r igidi tá e iníziat ive, a n c h e ufficiaU, di s e g n o negat ivo . E' d i f f ic i ie non g iud ica re i n o p p o r t u n e o i n c o n g r u e !a pubb i i caz ione uf f ic ia le di un v o l u m e d e d i c a t o ai "cr imini" c o m m e s s i dal l ' í ta l ia du ran te l ' occupaz ione del la S love - nia nel 1941-1943 o l'altra p u b b i i c a z i o n e dal t i to lo p rovoca to r io "Slovenia-I ta l ia : da! d i sp rezzo al r i c o n o s c i m e n t o " 1 ! . R ipo r t a r e indie t ro la storia non fac i l i tava il c o m p i t o di conv ivenza e t rovare in fatti del la s tor ia di j e r i ragioni di est i l i ta per la conv ivenza di oggi era in con t radd íz íone c o n i cr i teri d e ü ' e s s e r e i n s i e m e in Eu ropa , c h e invi ta a non usare ¡a s tor ia c o m e uno s t r u m e n t o di r i to rs ione o di r ivalsa. Infatti se, c e r t a m e n t e vi e r ano s ta te co lpe i tai iane in un d i v e r s o c o n t e s t o s to r ico e pol í t ico, da par te del la Slo- venia s e m b r a v a c h e non ci sí r endesse a p p i e n o con to c h e appai t enere a l l 'Europa s igni- ficava evi tare di cos t ru i re il f u tu ro su l í e m a c e r i e de i r icordí del passato. VIII Per supe ra re l 'attrito fra in tend iment i vena t i d i ta !une amb igu i t a e reazioni eccess i - ve, si fa rá s t rada una diversa ímpos taz ione , u n ' i m p o s taz íone di m a g g i o r respiro euro- peo . 10 Come risulta da un documento del Ministero degli Affarí Esíeri in dala 5 maggio i 994 cónsul tato in vi a confidencia le. 11 II volunte, pubblicaio nel marzo 1996, auíore Boris M. GoraaC con prefazionc del Ministro tleg.it Es- tén della Slovenia, Zoran Thaler. 91 ACTA HISTRIAE * 1Í • 2003 • 1 Luigi ViHoric FERRARIS: AECTJNE CONSIDERAZiONI SULLE RELAZION1 ¡TALO-SLOVENE. SI-102 Era buon dir i t to d e ü ' E u r o p a di p re tendere e a t t endere dal la S ioven i a l ' acce t taz ione de l le r egó le e o m u n i di c o m p o r t a m e n t o concernen t i gii interessi dei c i t tadin i c o m u n i - tari nel diri t to di p ropr íe tá e ques to doveva d iven ta re il c u o r e de l p r o b l e m a , piü c h e cedere a r ivend icaz ion i nos ta lg iche supera te da i í empi , s e b b e n e v ive nei sen t iment i . N o n o s t a n t e le mol te cr i t iche, du ran te il p r i m o G o v e r n o B e r l u s c o n i l 'allora Min i - stro degii Esteri Mart i no riuscí a negoc ia re con il s u o o m o l o g o s l o v e n o Pe te r le un acco rdo (ad Aqu i l e j a ne l í 'o t tobre 1994), che s e m b r a v a po te r e s se re di r ec ip roca sod- d is faz ione . L ' a c c o r d o v e n n e con tes ta to e pos to in non e s s e r e da t l ' i n t rans igenza de!- l 'oppos iz ione interna s lovena a l i m e n t a n d o cosi a d i smí su ra p o i e m i c h e sterili e por- t ando ad uno s ta l lo de! negoz ia to , e non per responsab i l i t á i tal iana. L a S iovenia r i t enne prefe r ib i íe appel lars i ad altri paes i e u r o p e í (in p r i m o iuogo Aust r ia e G e r m a n i a ) p re sen tando il s u o c a s o c o m e e s e m p i o di " p e r s e c u z i o n e " d a pa r t e di un rnembro piü for te d e l f a s s o c i a z i o n e per i 'Europa o addi r i t tu ra di p repo tenza . Un 'ope raz ione con q u a l c h e es i to a l m e n o nel la s t ampa di rnolti p a e s i . ' 2 L a mode raz io - n e i tal iana e la cautela del le is t i tuzioni e u r o p e e indusse ro la S i o v e n i a ad u n at teggia- m e n t o p iu rag ionevole . e m e n o po l émico . Nel f a g o s to 1995, a M a d r i d du ran te la P re - s idenza spagnt iola de l l 'Ue, v iene ind iv idúala una pos i z ione equ i l íb ra la , consegna t a in d i c e m b r e nel cos idde t to d o c u m e n t o Solana , s o s t a n z i a l m e n t e r i f l e s so di una so luz ione immag ina t a dall ' I tal ia . C o m p r o m e s s o a lungo non acce t t a to da l la S ioven i a e soprat- tut to dai suoi pol i t ic i , i qual i s e m b r a v a n o nasconders i d i e t r o le d i f f i co l t a f r a p p o s t e da l l 'Assemblea Naz iona l e s lovena , c o m p e t e n t e per le neces sa r i e m o d i f i c h e cos t i tu- zionali . Tut tav ia {'opera di c o n v m c i m e n t o ha successo . L ' l l apr i l e 1996 ii S o b o r s loveno app rova una r i so luzione , che risulta c o n f o r m e al m e m o r á n d u m s p a g n u o l o del di- cembre . Súb i to si é pront i da pa r t e i tal iana a r i c o n o s c e r e c h e vi e ra o r a m a i una pos- síbilitá conc re ta per supe ra re lo stal lo. II 16 apr i le in c o ü o q u i a R o m a del sot tose- gre tar io s loveno Ignacy G o l o b con il suo o m o l o g o i t a l i a n o 1 3 si g iunge a sb locca re il negoz ia to in quan to si me t t e in c h i a r o il conce t to c h e la q u e s t i o n e su! t appe to era il p r inc ip io del la non d i s c r im inaz ione dei ci t tadini c o m u n i t a r i , m e n t r e la ques t i one de- gii indennizz i era un fa t to b i la tera le ogge t to di s epa ra t e negoz ia t i ( M a n z i n , 1997) . L ' in tesa di p r inc ip io v e n n e poi pe r f ez iona ta dal s u c e e s s i v o G o v e r n o P rod i -D in i e dal So t tosegre ta r io agí i Ester i Fass ino . II c a m m i n o verso i i n e g o z i a t o di a d e s i o n e della S iovenia al ie is t i tuzioni e u r o p e e po t e va d t inque r i p r e n d e r e il s u o c a m m i n o (Bianchi - n í -Dassu , 1998) , a v e n d o la S ioven ia d imos t r a to di vo le r lo p e r c o r r e r e a n c h e nei f aü i s econdo i pr incipi i comuni ta r i . In ques to s enso la f a v o r e v o l e d e c i s i o n e del C o n s i g l i o E u r o p e o di F i r e n z e in g iugno 1996 ancora sot to P r e s i d e n z a i tal iana. C h e n o n vi f o s s e r o ostilita o p revenz ion i i ta l iane ve r so la S ioven i a ven iva d imo- st ra to del res to dal la c i r cos tanza c h e p ropr io d u r a n t e la P r e s i d e n z a i tal iana del p r i m o 12 Cfr. quaie rispos ta alia stampa tedesca Ferraris (1994a; 19%). !3 L'omologo italiano era l'atitore di questo saggio. 9 2 ACI A HISTRIAE • 11 • 2003 • ! Luist Vhiorio FËRRARÎS: ALCUNECONSlDERAZlONi SULLE R1U.AZÍON! (TALO-SLOVENE. S M 0 2 semestre 1996, e nonos tante la crisi di governo e le imminent! elezioni, I'Iíalia si fe- ce un dovere di contattare tutti i paesi candida ti deil'Est per associare quei paesi con continuità ai dibauito europeo e al processo di elaborazione dei criteri di revisione del Trattato di Maastricht, que!la revisione che ponerá poi ai Trattato di Amsterdam. Era necessario associarii da subito e considerar!i tutti alia stessa stregua, senza va- lutazioni pregiudiziali nel contesto del cosiddetto "dialogo strutturale" e questo di~ mostvava í'assenza di pregiudiziali contro la Siovenia. IX Dopo ii lugl.io 1996 soprattutto su impulso dell'allora Sottosegretario Fassino si avvia una fase di una nuova Ostpolitik in "salsa italiana" (Fassino, 1997; Bozzo- Simon-Belli, 1997), quasi a continuazione della precedente Ostpolitik- L'mteresse per TEst doveva concentrarsi neifEuropa del Sud-Est, danubiana o balcanica, quale "priorità delle relazioni estere italiane".14 L'antica Ostpolitik doveva attuarsi in. una specifica regione, sebbene non dovesse essere abbandonato ii rapporto importante con la Russia e neppure quello con l'Ucraina. L'Italia si riteneva dunque in grado di elaborare una sua política balcanica, che si prolungasse sino all'Ungheria e all'Au- síria, lasciando forse in un secondo piano persino la Polonia, cui erano andate tante inclinazioni italiane- Le sue linee guida possono essere ricondotti ad alcuni elementi (Ferraris, 1995; Jean, 1996), i quali nella loro complementarietà sfociano in una architettura di azione política nella regione che si proietta nel tempi lunghi15 e che vorrebbero essere ben delineate soprattutto nel quadro multilatérale (Ministero Affari Esteri. 2000, 68 segg.): a) occorre che l'Europa agisca per plenamente integrare TEuropa orientale in generale, e quella sud-orientale, in particolare nella compagine europea. LEuropa, e l'Italia, possono e debbono sostenere una política regionale e non perseguire una scelta settoriale a seconda le preferenze o le simpatie per l'uno o l'altro attore. Questo a vantaggio délia stabilità e della pacificazione della regione, ma altrettanto della síabüitá europea nel suo complesso. La opinione italiana che tutti i paesi della regio- ne (con leecezione provvísoría, di quei!i coinvolti nel conflitto jugoslavo e del pro- blema del Kosovo e della Serbia, e questo carnbierà di contenuto dopo il 1999) do- vessero essere ammessí al negoziato di adesione non ebbe successo: ne derivó la inopportuna divisione in due gruppi effettuata dal Consiglío Europeo di Lussembur- go del 1996, conetia poi nel 1999 e. la Siovenia verme a far parte del primo gruppo, con il pieno consenso italiano. Lo Stesso dicasi per la NATO, quando invano litaba 14 Cosí Fassino in un ¡ion paper confidenziale. Oltobre 1996. 15 Tu i (a vía la posizione della Siovenia non viene sempre messa adeguatanieme a fuoco: ad. esempío tra- íase i and oía (Greco, 2001). 9 3 ACI A HISTRIAE - 1 1 - 2