Arheološki vestnik (Arh. vest.) 44. 1993, str. 209-211 209 Storia militare di Milano nel quarto secolo* Jaroslav ŠAŠEL Izvleček Uredniški odbor Arheološkega vestnika se je odločil, da objavi predavanje, ki ga je Jaroslav Šašel imel v Milanu leta 1987 na simpoziju Milano capitale dell'Impcro in ki ga ni mogel več dopolnili z opombami. V kratkem pregledu vojaške zgodovine Mediolana v 4. st. je poudaril pomembnost alpskega zapornega sistema, ki je ščitil prehode čez vzhodnoalpski prostor v Mediolan. Alpske zapore so začeli izgrajevati že v 3. st.. v 4. st.. istočasno z razvojem in naraščajočo pomembnostjo Mediolana. pa se je sistem razvil v Tractus ltaliae circa Alpes. Abstract The editorial committee of Arheološki vestnik has decided to publish the lecture of Jaroslav Šašel, which he gave in Milan in 1987 (Milano capitale dell'Impcro) and for which he was unable to complete the footnotes. In a short survey of the military history of Mediolanum in the 4,h Century, he emphasises the importance of the Alpine blockside system, which protected the approaches from the Eastern Alpine Region into Italy and defended all of the northern Italian towns, but above all Mediolanum. This system, the construction of which had already begun in the 3 Century, grew into the Tractus ltaliae circa Alpcs in the 4th Century, which coincides with the development and increased importance of Mediolanum. L'ltalia č militarmente vulnerabile ovunque. Tre quarti dei suoi confini sono formati dalle coste. Ne la flotta di Miseno ne quella di Ravenna sarebbero mai state in grado di prevenire un pericolo di sbarco. Neanche il massiccio delle Aipi - dal Tropaeum Al-pium sulla frontiera eolla Narbonensis sino al finis ltaliae et Norici presso la stazione di Atrans nelle Alpi Orientali, con i suoi 22 varolii - presentava per gli invasori un ostacolo serio. La definizione di un inexsu-perabilis finis ltaliae, formato dalle Alpi, č basato sull'illusione ottica piu che sulla realta. L'attuazione delle imprese militari attraverso le catene montuose o nella Gallia o nei Balcani presentava a stento problemi per il comando deH'armata; pero anche il varcare delle Alpi in senso opposto poneva pochi problemi agli antagonisti. Cili avvenimenti ostili e le incursioni predatorie attraverso i passi alpini richiedevano una risposta militare immediata. La rcalizzazione della difesa nelle vallate delle Alpi e tra le colline prealpine spesso eonsisteva solo nel rinforzare gli ostacoli che offriva la configurazione geografica. Piu difficile era la protezionc delle citta contro un nemico gia disceso nella Cisalpina. Protezione di Mediolanum, per esempio, o di Aquileia. * I.a redazione licW'Arheolo.iki wstnik ha dcciso di pubbli-carc I'ultima rclazionc di Jaroslav Šašel. tenuta a Milano in occasionc del Convegno Milano capitate dell'lmpero (1987). II testo č quello lasciato da J. Šašel. che non ha potuto complclarlo con le note per la pubblicazionc negli Atti del convegno. Si ringrazia Professorc Claudio Zaccaria per aver riletto il daltiloscritto. Mediolanum sta sulla direttrice che connette Test coll' ovest; e sta simultaneamente sull'asse nord-sud che prende I'inizio dal limes Rhaeticus, passa attraverso il Cunus Aureus e giunge fino al fiume Po. Isolate fortezze lungo le vie d'invasione esistevano in forma rudimentale ancora dal primo e secondo secolo - per esempio, sin dagli anni dei quattro imperatori o dalle guerre marcomanniche. Inoltre esistevano ancora forti eretti per il controllo dei transiti attraverso il fiume Po e attraverso i varchi alpini. Tutti questi acquistano importanza durante il terzo secolo sia coi movimenti dei generali-imperatori - Settimio Sevcro. Massimino il Trace, Valeriano, Gallieno, Au-reolo, Quintillo - sia con le incursioni predatorie da Oltralpe, per esempio nel 261 coll'incursione degli Alamanni fino a Milano, e nel 270 con quella degli Alamanni e Jutungi. Superate le Alpi la sicurezza della pianura dipendeva dalla strategia e dagli impianti militari eretti intorno ai punti critici. Secondo il concetto difensivo allora in vigore, i forti esistenti furono rinforzati, e ne furono aggiunti nuovi, finch d il disegno strategico non ottcne I'aspetto di fascie fortificate intorno a Mediolanum e alle altre citta. L'idea era di estendere la cinta protettiva nello spazio geografico fino alle ultime possibility ancora ragionevoli. Analogamente erano messi sotto un rigoroso controllo ncH'armata anche i valichi alpini, particolar-mente quelli piu nevralgici, come la zona nord-orien-tale dell'ltalia, la Venetia et Histria, sotto l'egida della metropoli di Aquileia. 210 Jaroslav Šašel Nella regione augustea decima e compreso lo stretto ingresso in Italia dai Balcani, ingresso limitato a nord dalle Alpi Giulie, a sud dai due golfi dell'Adriatico settentrionale. Tutti i movimenti tra le due penisole, politici e civili, stavano sotto il controllo del baluardo nord-orientale dell'Italia, ove era sistemato anche il quartier generale della zona confinaria. Nel caso che le difese relative e le catene di forti nel poligono carsico ed alpino non resistessero alia pressione ostile, la pianura ai piedi delle Alpi serebbe stata aperta fino alle catene delle Alpi Occidentali. Esempi cospicui sono le mosse tattiche di Alarico, di Attila, di Teode-rico, di Alboino. Per queste ragioni le due citta poste sulla stessa linea di arroccamento sono state interdipendenti. Al limite orientale della direttrice settentrionale stava Aquileia, sorta dalla necessita di proteggere militar-mente la Pianura Padana. Le sorti della pianura e delle citta lungo la via verso l'occidente dipendevano dall'efficacia del poligono militare delle Alpi Giulie creato tra le citta di Forum Iuli, Emona e Tarsatica. Come Clavenna sulla via verso la Rezia, cosi Aquileia era la chiave per chiudere o controllare i movimenti che venivano dall'Illirico e si dirigevano verso il quartier generale dell'armata. Coll'elevazione di Mediolanum a capitale dell'im-pero e sede del comando dell'armata la responsabilita di proteggerla efficacemente divenne piu accentuata. Gli inizi della corte hanno le radici che risalgono al 1° secolo a. C. Quale sede imperiale la citta venne sporadicamente adoperata durante il 3° secolo, per divenire durante il 4" press'a poco reggia permanente. L'elevazione ebbe luogo durante I'inverno 290/291, cioe in occasione dell'incontro tra Diocleziano e Mas-simiano, quando Massimiano costitui I'ltalia settentrionale quale territorio per il mantenimento A&Wexercitus comitatensis e della corte, a quando dai doveri ufficiali dei governatori provinciali furono tolti i comandi delle unita militari, che furono sottoposte al comando dei duchi. Ricapitolando si possono riassumere i criteri dello stato maggiore per la difesa dell'Italia settentrionale per i primi tre secoli dell'impero come segue. Nei secoli primo e secondo assicurarono la pace della pianura le azioni militari ad hoc ed i baluardi sporadicamente disposti. Nel secolo terzo furono messi sotto controllo quasi permanente i punti critici, come i passi alpini e le citta-chiave, particolarmente con i baluardi disposti conformemente ai dati geografici in anelli fortificati. Dal quarto secolo in poi il precedente concetto difensivo dell'armata - cioe la difesa isolata delle citta o dei varchi - divenne inadeguato. Le pressioni simul-tanee dalla parte delle Alpi Orientali, Settentrionali e Occidentali esigevano per la sicurezza dell'Italia subal-pina, cioe per le regioni IX, X, XI, misure stabili e complessive, particolarmente per la sicurezza tli Mediolanum e di Aquileia. Le premesse erano state create dalle riforme tattiche dell'armata e della sua conformity alle esigenze della cavalleria nomade. Dopo Diocleziano furono stanziate nella regione unita mobili sistematicamente dislocate attraverso la Cisalpina. Sotto la responsabilita del generale per la difesa dell' Italia, cioe del comes Italiae, erano posti i numeri dei Sarmati, Alamanni, Taifali, Gepidi - per lo piu unita di cavalleria e di arcieri che agivano come squadre-lampo di soccorso - accantonati nelle citta-for-tezze quale Opitergium. Verona, Cremona, Modena, Parma, Augusta Taurinorum, Eporedia, Dertona, No-varia, Vercellae, Forum Fulvi, Patavium, Pollentia, Quadrata, Bononia. Oltre ai numeri erano accantonate attraverso la penisola dalla seconda meta del secolo 4" in poi (o poco prima) 8 legioni palatine, 21 auxilia palatina, 5 legioni comitatenses, 2 legioni pseudocomitatenses; e inoltre gli squadroni di cavalleria: 7 vexillationes pala-tinae e 1 vexillatio comitatensis. Dove stavano di guar-nigione, salvo eccezioni. non e possibile definirlo. Da aggiungere sono i forti sui punti nevralgici di passaggio attraverso il fiume Po. Cos! presso Augusta Taurinorum, Industria, Rigomagus, Valentia (nei pressi di Ticinum), Placentia (qualificata velut clau-stra), Cremona (notoria belli secies), Brixellum, Hosti-lia, Ravenna. Per le unita elencate producevano armi le officine militari: archi e frecce Concordia, scudi Cremona, scudi ed armi bianche Verona, corazze Mantova, archi Ticinum, spade e sciabole Luca. Inoltre lo stato maggiore comprese nel nuovo schema di difesa anche zone di protezione che stavano sotto il comando dei duchi. Cosi il Norico Mediterra-neo, la Rezia Prima e Seconda, la Savia. le province nelle Alpi Occidentali, le basi militari e le fascie d'accesso prealpine, che sono state affidate ai federati - Breoni, Alamanni, Baiuvarii, Goti - ed ai loro numeri. In questo contesto sono da valutare anche le milizie locali e l'attuazione dell'autodifesa delle citta, com'e noto per Mediolanum, Verona, Roma ed Aquileia. Questa era la prima delle due premesse ideate dallo stato maggiore che portarono direttamente alia seconda, alia creazione cioe della difesa complessiva, chia-mata tractus Italiae circa Alpes. Una parziale veduta del funzionamento del concetto e del meccanismo e offerta tramite la Notitia dignitatum occidentalium. databile alia fine del 4" secolo nella redazione oggi conosciuta - che pero non e che uno degli anelli della catena di aggiornamenti e redazioni che risaliva fino a Diocleziano. Nel capitolo XXIV č registrato il tractus Italiae circa Alpes - chiamato altrove nel manuale anche il limes Italiae - che stava sub dispositione viri spectabilis comitis Italiae, mentre stava, egli stesso a sua volta sub dispositione viri illustris magistri peditum praesentalis. I comites detenevano il supremo comando nelle province confinarie e nei distretti di frontiera, come in Illirico, o in Britannia e anche nei territori difensivi come il tractus Argentoratensis. Tutti insieme erano subordinati al generalissimo, cioe al magister utriusque militiae - rispettivamente peditum e equitum - come lo era anche il comandante della zona del tractus Italiae circa Alpes. Cosi era divenuto manifesto che la difesa locale in vigore prima del 4" secolo non era piu adeguata alle esigenze del giorno dopo il 4" secolo. II territorio )( Brennero Teurnia Aguntum Virunum Vipitenum Monte Croce Cunus Aureus lulium Carnicum Julier Glemona Atrans Emona Verruca Feltria Forum luli Tridentum In Alpe Poenina Comum Opitergium Concordi Augusta Praetoria Brixia EPOREDIA Altinum Patavium VERONA ■ MEDIOLANVM Tarsatica Novaria HVercellae Rigomagus Moncenisio Quadrata Segusio Mantua X Tic in urn Cremona Industria AVGVSTA ■ * TAVRINORVM Host ilia Alp is Cottia Valentia Placentia Hasta Dertona Brixellum Forum Fulvi Parma Velleia Pollentia Mutina ^P/VNA Bononia Ravenna Vada Sabatia ALB1NGAVNVM Albintimilium X Luca ' Tropaaum Augusti Cemenelum Pisae Ancona Forum luli Sistema difensivo delle Alpi Poznoantični obrambni alpski sistem O CittA fortificata Utrjeno mesto x Fabbriea d'armi Tovarna orožja □ Ouartier generale Glavni štab | Porto sul fiume Po Rečno pristanišče Storia militare di Milano nel quarto secolo 211 alpino dovette essere strategicamente frazionato; ogni frazione era concentrata - secondo il concetto ideato dallo stato maggiore - intorno ai valichi, pero tutte le frazioni insieme erano rette in modo unitario. Nella pianura invece era in vigore la difesa territoriale. In tal modo la dislocazione delle unita dell'armata settentrionale comincia a coincidere - cronologicamen-te, territorialmente, da un punto di vista storico e strategico, con lo sviluppo di Mediolanum e coll'idea-zione del tractus. Tre esempi, per illustrare il funzionamento della difesa settentrionale. II primo. Attraverso i varchi alpini occidentali sfondo nell'anno 350 Flavio Magno Magnenzio, riusci a occupare la capitale, prosegui verso Aquileia, che cadde, e s'impadronl della zona dei claustra Alpium luliarum. Nel frattempo s'affrettavano le unita di Constanzo II, per raggiungere la zona confinaria tra Italia e Illirico; furono pero respinte e costrette a ritornare a Cibalae, poiche la manovra tattica dello stato maggiore nemico consisteva nel tentativo di tagliare alle truppe regolari il collegamento coll'oriente e colle loro basi. Pero il 28 settembre 351 le truppe di Magnenzio furono sconfitte presso Mursa, e, mentre si battevano in ritirata, distrussero le comunicazioni e chiusero la zona dei claustra. Dopo la presa del castello di Ad Pirum sulla sella delle Alpi Giulie, nel settembre 352 1'oppositore era costretto a cancellare il progetto Italia-Illirico. La via per Mediolanum di-venne aperta. II secondo. Lo stesso percorso attraverso le Alpi Occidentali fino a Mediolanum e lungo la via dell'ar-roccamento subalpina prendeva l'armata d'occidente sotto 1'imperatore Magno Massimo nel 387. Aquileia cadde. All'usurpatore riusci 1'occupazione della zona militare, cioe, dei claustra Alpium luliarum, ed inoltre lo sfondamento verso Siscia. Sull'errore di calcolo dei progetti tattici di Flavio Teodosio, Magno Massimo indeboli la zona confinaria, il che bastd all' imperatore regolare per la vittoria nel luglio 388 e lo sfondamento verso Aquileia. II terzo. Nclla primavera del 393 le unit& di Arbo-gaste occuparono Mediolanum e nell'estate del 394 riuscirono a chiudere la zona confinaria. Alio stato maggiore di Teodosio riusci di prendere possesso della zona, cadendo cosi nella trappola messa in atto dai nemici. Cioe al momento dell'invasione delle unita di Teodosio nel poligono fortificato il magister militum Arbogaste chiuse le porte di uscita. Stando chiuse anche le porte di sortita l'azione per l'armata d'oriente era militarmente perduta. Pero il miracolo presso il Fluvio Frigido - il giorno dopo - favoriva la vittoria dei cristiani. Era il 6 settembre 394. Teodosio si dirigeva verso la metropoli settentrionale. Le sezioni note delle difese alpine per la sicurezza della pianura erano le seguenti. la. La sezione nord-orientale chiamata claustra Alpium luliarum, colla sede del duca ad Aquileia. 2a. La sezione intorno al Brennero, con la sede del comando a Tridentum. La piazzaforte di Verruca (Doss di Trento) era definita dal re Teoderico addirit-tura quale tenens claustra provinciae (Italiae?). 3a. La fortezza di Comum reggeva la sezione del valico di Spluga. 4a. La sezione per il controllo dei passaggi attraverso la Alpis Graia et Poenina, con il centro ad Augusta Praetoria. Le fortificazioni erano designate anche clau-surae Augustanae. 5a. La sezione del Moncenisio e Monginevro chiamata anche claustrum Italiae; la sede del duca era a Segusium. II concetto ideale della difesa settentrionale, e par-ticolarmente di Mediolanum quale citta-capitale dell' impero, correva su un doppio binario. Primo, la difesa delle entrate in Italia attraverso i passi alpini attuata secondo le zone. Secondo, la difesa territoriale della pianura per mezzo delle unita-lampo mobilitate in caso di uno sfondamento dei passi alpini. Inoltre era affidata alia Cisalpina la manutenzione dell'armata d'ltalia. Nelle citta industriali erano situate le officine per il rifornimento di armi alle unita. I comandi erano nei centri dei distretti, lo stato maggiore a Mediolanum. Rifcrimcnto bibliografico: Claustra Alpium luliarum 1, Kat. in monogr. 5, 1971. ŠAŠKL, J. scritti minori ripubblicati nel cap. Ill (Military History) c VI (Late Antiquity and the Early Middle Ages) di Opera selecta. Situla 30, 1992.