ANNUARIO DELLA CIVICA SCUOLA REALE SUPERIORE ALL’ ACQUEDOTTO IN TRIESTE PUBBLICATO ALLA FINE DELL’ ANNO SCOLASTICO 1911-1912 TRIESTE STAB. ARTISTICO TIPOGRAFICO G. CAPRIN 1912. ANNUARIO DELLA C1VICA SCUOLA REALE SUPERIORE ALL’ ACQUEDOTTO IN TRIESTE PUBBLICATO ALLA FINE DELL’ ANNO SCOLASTICO 1911-1912 TRIESTE STAB. ARTI3TICO TIP03RAFIC0 G. CAPRIN 1912. EDITRICE LA DIREZIONE DELLA SCUOLA. CINQUANT’ANNI Dl AUTONOMIA DELLA SCUOLA INI el novembre 1852 il Municipio cittadino faceva aprire a sue spese presso la Caposcuola maschile di Cittä nuova, situata allora in via S. Lazzaro, una civica Scuola Reale con due corsi, ampliata, nove anni dopo, con 1’apertura di un terzo corso; e il 29 gennaio 1862 1’ i. r. Ministero di Stato con dispaccio N. 12062, mentre approvava l’apertura di questo terzo corso, decretö che questa scuola venisse immediatamente dichiarata autonoma. II relativo dispaccio giunse ali’ istituto appena nell’aprile e non portö esteriormente aleun cambiamento nell’andamento dell’istruzione, che continuö affidata ai docenti della Caposcuola, alla quäle la Scuola Reale era annessa. Tuttavia la data de! 29 gennaio 1862 segna il giorno in cui ufficialmente ebbe principio l’autonomia di quell’istituto; ed il 29 gennaio 1912 ricorse perciö il cinquantenario di quest’avvenimento. II comitato eletto dal Corpo insegnante in una conferenza tenuta nel settembre 1906 affinche avvisasse il modo di celebrare questa ricorrenza, deliberava di ricordarla con una pubblicazione sulle condizioni del-1’insegnamento nelle Scuole Reali a Trieste prima e durante questi cinquanta anni di autonomia. II professore Rocco Pierobon, che assunse questo incarico, pubblica il risultato delle sue ricerche nella monografia che segue. A questa la Direzione della scuola aggiunge alcune tavole statistiche che riguardano: il Personale insegnante fino dalla concessione dell’auto-nomia, comprendente dunque per il primo anno anche i docenti della Scuola Reale annessa alla Caposcuola; la frequentazione della scuola in questi cinquanta anni di autonomia, con indicazioni sul numero delle classi, dei corsi paralleli, del medio, massimo e minimo numero di allievi avuti in una classe; un elenco dei candidati che diedero presso quest’istituto l’esame di maturitä, tenuto per la prima volta nell’anno scolastico 1869-70, ed una distinta delle monografie pubblicate nel corso di questo periodo negli annuari della scuola. La Direzione. ROCCO PIEROBON SULL’ ISTRUZIONE TECNICA A TRIESTE. . La Trieste del 1808 su 25480 abitanti in cittä, contava le seguenti scuole : 1. Un ces. reg. ginnasio con tre classi di grammatica e due di umanitä. Nato in tempi di guerra e di guerra grossa contro la Francia e la rivoluzione (1791), tedesco, non sapeva vivere e non si decideva a morire. Quello de’ Gesuiti che io aveva preceduto, esaurito da’ suoi 153 anni di vita (1620-1773), soppresso l’ordine, aveva tentato quattro anni di fortuna a Fiume; vi si era imbastardito ed era tornato a morire in patria (77-81) non lungi da’ luoghi della gloria passata, nell’ex seminario. 2. Una scuola matematico-nautica di 2 corsi. Era al suo quinto sballottamento. Dapprima nel collegio stesso de’ Gesuiti, trattata da un gesuita (1754), per la soppressione dell’ordine e per mancanza di alunni trasportata a Fiume, (1773-1781) a Graz, a Lubiana, riattata a Trieste (1785), funzionava in una delle stanze della cancelleria civica nell’edificio magistratuale. Nata a’ tempi di Maria Teresa, si conservava italiana. 3. Una ces. reg. caposcuola normale (Musterhauptschule) di quattro classi, alla šalita del Castello nel giä edifizio del Seminario, tedesca dalla nascita (1775), e nella quäle dal 1805 (decr. 11 agosto i 1805), i candidati al magistero potevano fre-quentare i corsi semestrali di pedagogia. Si modellava sulla prima scuola normale aperta a Vienna nel 1771 nella casa par-rocchiale di S. Stefano, ma da noi era in disistima per 1’esoticitä dell’istruzione, per i modi maneschi de’ maestri, e i patrizi la disertavano, esempio il Rossetti cui il padre mandö a Prato. La manteneva un fondo chiamato fondo scolastico normale rag-granellato da rendite intercalari ecclesiastiche, da porzioni libere del patrimonio delle confraternite, da tasse provinciali su balli mascherati e sulle produzioni teatrali, da certe fondazioni su processioni, da legati pii, da tasse speciali ereditarie, da sussidi magistratuali ecc. 4. Le benedettine, del monastero di San Cipriano. Messe al bivio tra chiudere o darsi al magistero, sotto Giuseppe II nel 1780, le monache avevano aperto una scuola normale di tre classi, tedesca, e sovvenuta per ordine deli’imperatore dalla cassa civica. Dal 1816 fu caposcuola. C’ erano ancora: 5. Sei maestri per le scuole triviali maschili e quattordici per le femminili. 6. Tre pubblici educatori e tredici pubbliche educatrici delle creature picciole — tutti trenta sei autorizzati. L’insufficenza, 1’infima qualitä di alcune scuole, 1’ istruzione straniera, 1’ instabilitä di altre, giustificano 1’enfasi onde e ac-cennato ad una nuova foggia dali’oratore deli’Accademia degli Arcadi, quando tra essi il 9 settembre veniva acclamato pre-sidente il governatore conte Goess: «Al benigno influsso di quest’ astro novello (lui, il governatore) si risveglieranno non vi e da dubitare, i dotti talenti e s’impiegheranno col piti fervido zelo alla coltivazione delle scienze, delle lettere e delle belle arti, locche tanto piti šara necessario da qui innanzi, affinche sien eglino di specchio e di sprone agli allievi della scuola reale, la quäle qui per quella munificenza di Francesco Augusto, che padre de’ suoi popoli lo rende, non andrä guari, si ergerä». Ordinatore fu Giuseppe Prechtl che presentö il piano di una Accademia Reale o scuola di commercio e navigazione in cattivo momento, il 9 maggio 1809, alla vigilia della venuta de’ Francesi. Naturalmente quel suo piano era un adattamento a quello escogitato dalla Commissione aulica di revisione sco-lastica, sanzionato nella legge del 10 febbraio 1804, e con-forme il quäle le Reali entravano nella categoria delle scuole tedesche o popolari cosi chiamate per distinguerle dalle latine o ginnasio, ed erano la seconda edizione di un tipo creato a Vienna dal badese I. G. Wolf nel 1771, comprendente tre corsi di cui uno preparatorio, e prefiggentesi lo scopo di «insegnar quel tanto che bastasse a differenziare il commerciante dal ri-vendugliolo». A Trieste vi si sarebbe magari sacrificato il ginnasio, ina nessuno avrebbe sparsa una lagrima, mentre 1’Accademia oltre che portare il prestigio delle cose nuove, veniva ad asso-rellarsi alla scuola nautica, quella dalle tradizioni cospicue per l’autoritä de’ professori — il primo era stato uno spodestato gesuita, il padre Orlando, il secondo l’abate Luigi nobile de Capuano, il terzo, Stadler de Breitweg, insegnava dal 1796; — per la solennitä degli esami, d’indole completamente settencesca, per le feste di chiusura, cui l’arcade rettorica di qualche romano-sonziaco infiorava, alla presenza dell’Eccelso Governo di Trieste e di tutte le autoritä; per 1 appoggio dei Governatori ehe dal foglio ufficiale vi allettavano la gioventti con la varietä delle materie: marina, mercanzia, milizia, agrimensoria, architettura, arti meccaniche, con la promessa di sussidi e di preferenza negi’impieghi. Di materie poi ce ne sarebbero state, altro ehe quelle! Al direttore, da eleggersi per concorso, si sciorinavano cosi: La dottrina e la storia della religione, il ben leggere, la ortografia, la calligrafia, il disegno, 1’ aritmetica, i temi in iseritto di diversi generi, la geografia, la storia, la scienza del commercio, la legge cambiaria, la storia naturale, la fisica, la chimica, la serittura doppia, la matematica, le principali lingue europee! (Osserv. 23 sett. 1808). E gli esami di concorso e gli esami pubblici con premi avrebbero guadagnato un novo splendore, allettamento non piccolo in un tempo in ehe 1’ 1. R. Magistrato, i letterati, le persone nobili facevano ressa nella gran sala del consiglio patricio per sentire un allievo della IIa umanitä a de-cantare magari «le lodi deli’idioma tedesco in un’orazione molto energica» (Osserv. 10 sett. 1808). Certo stona che proprio allora negli appelli per coscrizione a’ proprietari di casa si met-tessero in un fascio individui, creature da scuola e animali, ma i tempi erano piti da martinella che da studio, e se la guerra cessava un momento, era per ricominciar piti fiera------------ Installatisi i Francesi, il maresciallo deli' impero, gover-natore generale delle provincie illiriche, emanö da Lubiana i! 4 luglio 1810 1’ordine relativo ali’organizzazione della pubblica istruzione nelle provincie illiriche, secondo il quäle avrebbero avuto ginnasi Gorizia, Trieste, Monfalcone, Capodistria, Rovigno, Fiume, Segna, Scardona, Trati, Sebenico, Spalato, Veglia, Zara, Lesina, Macarsca, Ragusa, Cattaro e licei Trieste, Gorizia, Capodistria, Fiume, Zara, Ragusa. L’italiano, lungi dali’esser bandito, veniva elevato a lingua di coltura anche ne’ ginnasi e ne’ licei d’oltre i confini linguistici, — splendida e gradita illu-sione — come parlando di quei tempi ebbe a dire in tempi dif-ficili il Fachinetti. Naturalmente di una scuola Reale, emanazione oramai secolare dello spirito tedesco, non e parlato, e nemmeno probabilmente sarebbe detto niente della veccliia scuola nautica, se, non sapendo cosa farne, visto ehe c’era, non 1’avessero incorporata al Liceo. Ritornati gli Austriaci, per non disturbare 1’ineubazione della Reale, fu allontanato il Ginnasio e mandato ad insegnare a Capodistria sotto la guida o de’ Piaristi, o di altri religiosi o di sacerdoti, provvisoriamente in vernacolo ita/iano, firiche sciolta che sarä la casa de’ Piaristi ed allontanati i padri (1817) si procederä al lento intedeschimento (1820-25). 11 seminario di Capodistria sarä traslocato a Gorizia, ove si creerä il ginnasio tedesco (1818), e si cercherä di mandarvi i Triestini, mentre tutta 1’Istria e Trieste avranno delle scuole, con de’ maestri ehe fungeranno contemporaneamente da segretari o serivani o sa-grestani o organisti, a volte sacerdoti, a volte caporali, tedeschi o cragnolini, o ehe la scuola ccnservi parvenza di bilinguitä o sia addirittura, per ingraziarsi la dispotica autoritä, richiesta tedesca. Isolato e il caso di Fasana. La cittä — marittima — di Fasana ha scuola italiana, e sola delle altre cittadine al mare vanta negli avvisi di concorso 1’ appellativo di marittima, a quanto pare, viatico e riconoscimento d’ italianitä. Infatti 1’ Adriatico era considerato ancora italiano, tanto e vero ehe rimaneggiandosi il progetto di dare 1’attesa gemella alla scuola nautica, ne fu ri-spettata la semisecolare italianitä e ehe la Dalmazia conservö italiane tutte le sue scuole, e che per il Ginnasio di Zara essendo pošto in concorso il pošto di maestro di grammatica, si doman-dava ehe sapesse possibilmente la lingua tedesca, cosi umilinente da movere a riso, chi consideri che in cittä, in borgate dove nessuno avrä conosciuto il tedesco si sollecitava o s’imponeva (era tutt’ uno) o scuola tedesca per i maschi e bilingue per le femmine, o bilingue per i maschi, e per le feminine maestra ehe sapesse tedesco, e il tedesco, come una maestä aveva prece-denza anche nel nome su altra lingua e che in Capodistria (ne essa, ne Pirano, ne Rovigno, ne la piccola Umago ecc. andarono rono mai nobilitate deli’ aggettivo — marittima —) sino la scuola di mušica 1’avevano tedeschizzata. Assottiliate cosi le scuole, e non le superiori soltanto, a punizione forse de’ Triestini ehe secondo il Kreil (Zur Memnosine) «volevano esser italiani», onde la risposta del Rossetti nel 18, la scuola Reale sorse fi-nalmente. Organizzatore questa volta fu il nobile (don) G. de Volpi e il suo progetto su proposta della Eccelsa I. R. Aulica Commissione centrale di organizzazione fu accettato da S. Maestä il 6 febbraio 1817. Con detto progetto 1’ erigenda scuola di Trieste veniva dopo quella di Brünn (1811) e di Brody (1815), contemporanea a quella di Leopoli, ma pareggiata in dignitä. soltanto a quella della capitale, sottostava all’ autoritä del direttore della sezione nautica, mentre le prime obbedivano alla stessa soprastanza delle scuole po-polari. Soltanto che quella di Brünn era di tre classi, poiche seguiva un piano di breve durata, formulato nel 1809. Con la aritmetica mercantile, la contabilitä mercantile, la scienza del commercio, il diritto mercantile e cambiario, la merciologia si trascinava dietro tutto quel bagaglio di materie di cui giä s’era alleggerita nel 15 la Reale di Vienna in grazia deli’essere di-scesa a far da preparatoria al Politecnico ehe ivi il Prechtl, dopo la sua attivitä tergestina, aveva fondato, ad imitazione deli' Istituto tecnico di Praga (1806), imitazione a sua volta della scuola politecnica di Parigi. Come a Vienna, dappertutto dove c'era una scuola tecnica superiore, le Reali ne diventavano le due classi pieparatorie. Da noi invece, prima di essere ciö, la scuola fu commerciale ad oltranza e come tale decantata dal Lugnani in quella prolu-sione del 4 novembre 1817 ove parla della connessione ehe hanno tra loro le scienze e il commercio, facendo una parafrasi del piano d’ istruzione, e si dilunga a dimostrare quali e in ehe misura quelle debbano essere apprese per lo studio di questo, ma senza pronunciare una sola volta 1’esotica parola reale, tanto nella letterata burocrazia di allora, lealta, religione, purismo andavano fieramente d’accordo! Difatti anche dopo assunta nel 20 a dignitä superiore col titolo ufficiale di Accademia Reale e di nautica, 1’ Agapito nel 24 la nomina cosi: Accademia di commercio e d’ economia (cosi detta Reale e di nautica), chiaramente dimostrando il maltalento nel rinchiudere 1’aggettivo tra parentesi. Forse gli avrebbe dato venia, se avesse letto ehe il principe Federico Cesi nel manifesto di fondazione deli’Accademia de’ Lincei, diceva ehe vi si sarebbe studiata la vera e real filosofia e le sane discipline matematiche, principio che, tenuto conto della differenza de’ tempi, e lo stesso ehe mosse i Pietisti te-deschi a coltivare le Realien nelle loro scuole pedagogiche e il Semmler a reddare il programma per una scuola Reale mecca-nica e matematica presso la cittä di Halle (1708), programma in cui la prima volta nella storia della cultura fa il suo ingresso la parola Realschule. Del resto questa, ed altrettali, insigne per noi fra tutti «triviale», erano un tributo di onore alla pedagogica Germania presso la quäle non cozzavano con doppioni di altro significato e cui essa, a sua volta onorando, aveva preši al Latino. Faccio seguire l’orario della I. R. Scuola Reale di Vienna, conforme il piano del 1804. Priino corso Secondo corso Terzo corpo Religione . ... ore 2 ore 2 ore (Religione e morale) 3 Conti 3 3 2 Francese 5 5 1 Scrivere 5 3 2 Disegno 3 2 2 Geografia .... 3 2 2 Storia naturale ■ . 3 — 1 Scienza delle lingue 3 — — Storia universale . 2 — — Esercizi di lettura 1 — — Tenitura di libri . . . . 30 3 (I semestre) 2 italiano 5 Matematica . . 4 — Stile 2 2 Scienza della natura . . 2 — Storia del commercio • 30 (11 semestre) 2 Lettura 1 Scienza del commercio (I semestre) 2 Diritto cambiario . . . . (II semestre) 2 Chimica nella sezione mercantiie 3 Economia agronomica . • nella sezione camerale 3 Matematica per artisti 2 E la semplificazione, dopoche diventö preparatoria del Po-litecnico: Religione I Classe 2 11 Classe 2 Esercizi di lettura 1 — Lingua tedesca e stile 3 2 Matematica elementare 4 5 Geografia 2 Storia 2 Storia naturale 3 Disegno 3 Calligrafia 4 Italiano 3 Francese ■ 4 31 30 Materie libere: inglese, boemo, latino. Da noi invece fu insegnato nell’anno scolastico 1820-21, quando tutti i corsi ebbero attivitä, cosi: Anno 1 Sez. commerciale Sez. commerciale (corso elementare) anno 11) (anno 111) Religione 2 3 2 Matematica . . . 3 4 2 Aritmetica .... 2 3 1 Storia naturale . . 3 1 — Storia universale . 3 Storia del commercio 1 — Geografia .... 2 3 2 Disegno 3 2 2 Calligrafia . . . 3 3 2 Tedesco .... 5 3 — Italiano . . 2 2 — Francese 3 31 2 1 Fisica 2 Inglese 5 Tecnologia e mercinomia — 3 Scienza del commercio e introduzioue alla scritturazione . . 2 31 Diritto bancario . . . 2 Chimica 2 Scritturazione . . . Declamazione e stile 3 _3 30 Sezionc nautica Sezione architettonica Anno II Anno III Anno II Anno III Religione.......................... 3 2 3 2 Matematica......................... 4 2 4 6 Aritmetica......................... 1 — — — Geografia.......................... 3 2 3 2 Tedesco............................ 3 — 3 — Francese .......................... 2 — 2 1 Italiano........................... 2 — 1 — Disegno............................ 2 1 4 7 Introduzione alla scrit- turazione....................... 1 Scritlaraiionc 11 2 Calligrafia ....................... 1 — 2 2 Nautica............................ 7 — — — Fisica............................. 2 — 2 Inglese 5 31 Inglese............................................. 5 Arcliilettura 6 2 Stile............................................... 1 — 2 Manovra e costruzione navale . . 13 ^1 31 Diritto marittimo e cambiario • 3 30 Istruzione pletorica come si vede e a cui, quasi non ba-stasse, si aggiunse il neo-greco e si sarebbe aggiunto 1’ illirico, se non restava deserto; pletorica non nella sezione commerciale soltanto, ma nella nautica e in quella architettonica ehe, pre-annunziata nel 17, propugnata caldamente da Pietro Nobile, nacque nel 19, traccheggiö anemica, mori d’ inedia nel 1844. La sovrabbondanza di materie, restate come retaggio alle attuali scuole magistrali, era, sia detto per incidenza, una delle malattie deli’ epoca : le quarte di una scuola normale, divise in due corsi, insegnavano oltre agli oggetti delle tre classi precedenti, l’ ar-chitettura, il disegno, la geometria popolare, la geografia del-1’Austria e d e g 1 i stati stranieri, la stereometria e la meccanica, il bel leggere e la storia naturale. Vigendo per tutte le scuole gli esami di concorso, quelli per la nostra Reale si tennero o alla scuola medesima, e ciö giä dal maggio 1817, ehe il corso preparatorio con il direttore e con quattro professori era costituito, o al Politecnico di Vienna o ali’ istituto tecnico di Praga per le pili materie; per il francese, l’italiano, l’inglese, all’Universitä di Pavia e di Padova, uni-versitä che potevano rilasciare attestati anche per 1’ architettura civile. Le paghe non erano uguali: dal direttore che percepiva 1500 fiorini, dal professore di nautica teorica e matematica con 1000, si andava giu, giü sino ai 600 fiorini di quello di tedesco, e ai 400 di quelli d’italiano, francese ed inglese. 11 Comune dotö l’Accademia di un contributo annuo di 1500 fiorini, a cui la Borsa mercantile ne aggiunse 2000. Nel 1819 fu dal primo comperato un edificio adatto, 1’ attuale, per 68,000 fiorini. ln virtü del decreto del 23 settembre 1821 della Commissione aulica degli studi, ai Concistori confluiva tutto quanto era vitale e avrebbe dovuto essere ideale nell’azienda scolastica: la sopra-stanza alle cose materiali restava invece alle province. Esso decreto dice e quello del 16 agosto 1823 ribadisce che preferito sarebbe a maestro delle Reali chi avesse assolto le Reali stesse o avesse assistito al Corso pedagogico, semestrale, delle normali — era trimestrale per i maestri delle triviali; — che le domande si dovevano rivolgere al Concistoro o alle Giunte co-munali, che gli esami di concorso si sarebbero tenuti nel giorno e nella scuola fissati nel giornale ufficiale e che il decreto di nomina sarebbe impartito dal Concistoro. I maestri erano tenuti ad accompagnare gli allievi all’ufficio divino e a promuoverne il sentimento religioso con l’esempio e con i mezzi meglio idonei, e a sottoscrivere una reversale di non appartenere a societä segrete. Erano atti ad entrare nel corso preparatorio tutti quei gio-vani che avevano assolto la terza normale; che avevano com-piuto il tredicesimo anno di etä o che potevano comunque mostrare d’aver imparato con buon esito tutte le materie prescritte per la terza classe di una caposcuola. Giova ripetere che alla fine di ogni semestre, in questa come in tutte le altre scuole che oggi si chiamerebbero medie, si tenevano pubblici esami e solenni, specialmente dopo il secondo? L’istruzione durava dalle 8 alle 11 e dalle 3 alle 5, eccettuato il sabato, le domeniche e le feste. L’ anno incominciava il 3 novembre e finiva il 21 settembre. Gli allievi durante il corso degli studi erano esentati dal servizio militare. L’ indole de’ tempi, il trono, Metternich tolleravano con sofferenza questo genere di scuole, specialmente se un munificen-tissimo principe, per giunta alto prelato, le dotava prodigalment^ e le faceva dirigere da Piaristi. Sorsero infatti per il Chlumczan-sky, arcivescovo di Praga nel 1834 le scuole Reali di Rakonitz, specialitä per economi, silvicultori e quelle di Reichenberg nel 1837, per fabbricanti e mercanti; ma dopo lungo, lungo tergi-versare fu concesso a’ Boemi (1833) di far precedere da una Reale il loro glorioso Istituto tecnico e agli Stiriani il loro Ioanneo (1840-41), accademia montanistica sorta giä dal 1811. Venezia e Milano ebbero scuole tecniche di tal genere nel 38 e Presburgo iniziö le Reali deli' Ungheria appena nel 46. Da noi con 1’accademia ritenevansi esauriti ad esuberanza tutti gli obblighi scolastici, invece giä nel 1818 il Brodmann ne pro-clama 1’ insufficenza e azzarda di raccomandare ehe alla scuola Reale si aggiungano de’ professori per le scienze (quasi non ce ne fossero abbastanza delle materie !) ginnasiali e la lingua latina «essendo la tanto riguardevole cittä di Trieste 1’unica sede di governo nell’impero austriaco senza un ginnasio o un liceo». Si sentiva la nostalgia di un ginnasio! E si ehe mai come tra il 1819 e il 1824 giacquero in basso i ginnasi del-1’Austria, ridotti a ripetizione meccanica estenuante di regole ed eccezioni, alla preparazione sino ali’ esaurimento di esami co-reografici, e ciö nel tempo lasciato libero dalla messa cotidiana, dagli uffici della settimana santa, dalle funzioni di maggio, dalle processioni di S. Marco, delle Rogazioni del Corpus domini, per le quali si coltivava il vanto di avere propri «celostri» ; isti-tuti ridotti in una parola essi e gli altri tutti ad intorpidimento intenzionale e progressivo deli’intelligenza umana, chi, se ne avesse dubbio, non voglia dimenticare ehe nelle nostre elemen-tari insegnavano a’ maschietti a far la calza, a cucire, a ricamare! Puö essere ehe si avesse in mente 1’ antico ginnasio dei Gesuiti, cui la mancanza e la remota lontananza largivano quei colori del desiderio, che in vita non seppe quasi mai ispirare ai Triestini; certo 1’Accademia peccava di soverchia teoricitä, ne era scuola da tutti; prova ne sia ehe il Comune, costruitale la casa, si sarebbe sottratto volentieri all’obbligo dell’appanaggio, al ehe il Governo, per tagliar corto, sino alla firma incondizio-nata del contratto che voleva imporre, minacciö sospensione di paga tanto al preside del Magistrato, dott. Miniussi, quanto all’assessore magistratuale Giuseppe Muzio Tommasini! (1 sett. 1832). Una cosa le s’invidiava: 1’ italianitä dell’ istruzione: la quäle era temeritä chiedere per le altre scuole. Ma erano scuole quelle li ? con quei veterani delle patrie battaglie per maestri, con quegli studi? con quelle paghe, con quelle richieste delle quali resta tipica nella memoria la bastante conoscenza del-1’ italiano e tedesco per le maestre delle scuole femminili italiano-tedesche di Cittä nuova ! Scriveva ad un amico il Rossetti: «Le scienze e le arti verranno (nella sua adorata cittä) a far dimora, purche ci sia dato un affatto diverso e piü ragionevole sistema di pubblica e privata istruzione, il quäle come e, parmi diretto ad insegnare qualche cosa e sempre male a chi nulla dovrebbe imparare, ed a fare che nulla apprendano coloro che dovrebbero imparare molto e tutto bene» ; e ieggeva nel Gabinetto di Minerva (marzo 1829): »La persona (il maestro) sia mai sempre nazionale, cioe spettante cogli alunni a quella o quelle nazioni che, par-lando la stessa lingua natia, vengono, per ceppo primitivo o per innesto di famiglia, da un’origine medesima». Ma se 1’alto suo spirito civico vegliava, piü alacre, piü sospettoso, piü spie-tato vigilava lo spirito de’ tempi. Ma, sübito che un bagliore di luce attraversa le tenebre, ed e emanato nel 39 lo statuto ferdinandiano, il quäle concede al Comune una rappresentanza col titolo di Corpo municipale consultativo, aggiunto all’I. R. Magistrato politico - economico, eccoti esso corpo, o meglio Domenico Rossetti, che lo presie-deva, nella seduta del 13 febbraio 1840 deliberare: 1) che la seconda scuola normale tedesca sia riorganizzata e ridotta a scuola normale e elementare italiana; 2) che si crei un ginnasio italiano con un maestro per il tedesco; 3) che alla prima scuola normale sia aggiunto un maestro di lingua italiana; 4) che la spesa per la scuola elementare e pel ginnasio, qualora si con-cedano in lingua italiana, e quando non si possa immediatamente disporre del fondo scolastico, sia frattanto antecipata dall’ erario civico sino a che quel fondo non sia definitivamente sistemato. Questa domanda, oltre al valore intrinseco, ci dovrebbe rilevare un altro fatto, 1’ esistenza cioe di una seconda normale, press’ a poco elementare al num. 4, ma che in realtä non era ne quella ne questa. Non era normale, perche nessuna provincia poteva averne piü d’una delle normali... se anche 1’aveva. Si trattava di una caposcuola tedesca, aperta in Cittä nuova nel 1826-27 a spese deli’ I. R. Magistrato politico-economico e ehe con le normali non aveva di comune, come pur avveniva in altre caposcuole, neanche la quarta divisa in due classi, quelle due classi ehe sostituivano le Reali in quei luoghi ehe le deside-ravano e che data la fretta deli’ epoca a sodisfare i bisogni dello spirito (9 Reali in 34 anni!) non potevano ottenerle. Au-mentavano la confusione nella terminologia (brutto sintomo!) come s’e visto o come ancora meglio si poteva vedere nel «Osservatore triestino» del 18 febbraio 1819. Questo giornale, enumerando le scuole introdotte dali’Austria dopo la Restaura-zione, dice : Siffatte caposcuole, con le quarte classi divise, sono a Trieste, Fiume, Capodistria e Gorizia, delle quali perö solo quelle di Trieste e Gorizia portano il nome di Caposcuole normali, le altre due Caposcuole e una riga piü sotto: In tutte queste quattro Caposcuole normali... Bisogna credere perö che quando il Rossetti dettava quel voto, non era piü il fiducioso di una volta, non quello del 14, non quello del 32, allorche patrocinante per il Magistrato il miglioramento deli’ istruzione, lo avevano pasciuto di promesse il relatore scolastico dalla commissione aulica, il conte Kolowrat, il relatore per i Ginnasi, giacche pochi giorni prima ali’ amico Nobile, sull’opportunitä di mandare il piccolo Gatteri o a Venezia o in altro luogo, aveva seritto: «Qui le nostre scuole normali tedesche sono fatte a posta perche i nostri fanciulli italiani non imparino ne la lingua ne le cose ehe dicesi volersi loro insegnare» (27 gennaio 1840). E le chiamavano Romane, per antifrasi, ma ancor oggi a Rovigno in una curiosa sorvivenza di spauracchio atavico si grida dalle mamme a’ bimbi cattivi: «Ti manderö alle scuole tedesche!» Quando nel 44 l’Accademia vide adempiuti i suoi voti e fu Accademia di commercio e nautica nelle due classi superiori, elevate al rango di un istituto filosofico (si poteva dire univer-sitario ch’ era lo stesso), allora il corso preparatorio, istituito bienne, fu tenuio parallelo alla Reale, con il rango del Ginnasio. Cosi e detto, con ehe si capisce ehe le Reali venivano model-landosi sempre piü sul tipo viennese, oppure a fissarsi sul livello delle doppie quarte, con le quali divideranno d’ ora innanzi le esperienze, confonderanno i nomi, talmenteche quando si penserä a Trieste di aggiungere alla Caposcuola cosi impropriamente battezzata dal Rossetti, una classe, si sarä oltreche tiepidi come vedremo, anche perplessi sul tipo da darle. La risposta alla deliberazione del 40 fu un diniego, ma il diniego questa volta fu sentito come non mai prima di allora, e piü si procederä e piü acre se ne sentirä la ferita. Tutta la letteratura de’ nostri luoghi, concorreva a questa nuova sensi-bilitä: la «Favilla» (36-46) e i suoi Gazzoletti, Fachinetti, Besenghi; le strenne, di cui una parve al Tommaseo delle meglio d’ltalia; lo Zaiotti ehe nel libro finito a Trieste nel 43, Della letteratura giovanile, seriveva: «E innanzi tutto studino(i giovanetti) con fervorosa pazienza lo stupendo nostro idioma... Noi italiani ehe abbiamo la piti bella lingua ehe si parli nel mondo» ; le rappre-sentazioni di Gustavo Modena; le tragedie del Revere; l’«Os-servatore triestino» stesso in cui il Formiggini poteva dettare: «L’lstria e paese poco noto all’Italia e pure le appartiene per posizione geografica, per lingua, per costumi, per memorie, per desideri». E bisogna leggere quäle valore si desse alle piccole conquiste nel campo pedagogico, ehe entusiasmo destassero le scuole di canto del Sinico ehe si erano tirate dietro i canti popolari, almeno quelli italiani finalmente! e a cui partecipavano, con quäle entusiasmo! il Dali’Ongaro, 1’ideatore, il Tommaseo, il Gazzoletti ecc , per i versi ; il Sinico, il Manna, il Ricci per la mušica. E come se la ricantano la genesi di quella scuola e come sono fieri dell’averla introdotta, di Francia. i primi in terra italiana (1844)! Era un gioiello familiare. Quando il Cobden fu a Trieste, quella e i giardini d’infanzia, tra i luoghi di coltura, gli vollero segnalare. Ci si risente dopo un ineubo medievale, si aspira a coltura, e si comprende ehe la scuola, perche sia fattiva dev’essere nazionale. Invece: strappato a Capodistria il Ginnasio proprio allora ehe vi si era permesso un corso italiano, e aperto a Trieste (1842), completamente tedesco ; lasciato al-1’Istria il risibile ginnasio francescano di Pisino a 60, 80 fiorini all’anno per professore, e in cui ogni ispezione finiva con 1’im-posizione di chiuder qualche classe; a Gorizia tedesco il passato, il presente, il futuro: queste le risposte a' sogni nazionali. Si cambiö e vero qualche etichetta da tedesca in italiana a qualche scuola elementare e non da’ tempi dello Stadion soltanto — in Istria il mutamento era giä cominciato dal 29-30 (Pirano) sino al 38-39 (Capodistria); — ma non si licenziarono i caporali maestri e con loro non si licenziarono ne l’ignoranza ne la bestialitä. Per la Dalmazia, vada; perseverasse pure nelle sue scuole italiane ; il Civico Magistrato di Fiume chiedesse per la Capo-scuola e per la scuola nautica maestri italiani, il Capitanato del libero distretto marittimo di Buccari aprisse il concorso in italiano e anche fosse permesso (decr. 4 maggio 1846) che ne ginnasi del Litorale i privatisti potessero essere esaminati in italiano!, purche non si attentasse al carattere tedesco di Trieste, e Con-cistoro vescovile, Direzione e professori del Ginnasio, stampa germanica e viennese e quanti congiuravano contro 1’ italianitä delle nostre terre non sentissero discorsi «ribelli», e requie avesse pure la Rappresentanza comunale diventata trepida dopo la morte del Rossetti a que’ venti di frenesia spiranti da Roma e turbinanti per tutta la penisola. Requie che durö per poco naturalmente, che venne la Rivoluzione, e le prime concessioni del Governo (20 agosto 48) — istruzione provvisoria italiano-tedesca al Ginnasio — e il nuovo assalto della costituente (De Rin, Baseggio) — 26 sett. 1848 — istruzione italiana in tutte le scuole —, e alla risposta che procrastinava, il piü audace rin-calzo (13 nov.) — istruzione italiana completa, facoltä politico-legale, seminario. Interessante duello in cui la voce del diritto, come di mano in mano la rivoluzione viene domata, e fatta affievolire sino al dispaccio ministeriale del 15 novembre 1850 con il quäle e ri-badita la schiavitü al tedesco non solo, ma e chiesto un sussidio di 500 fiorini se si volevano aggiungere al Ginnasio due classi. Non dirö che si corresse a ripari: dirö che furono nominati cinque delegati alla questione ginnasiale che tramortiti proposero, l’uno, per le inferiori 1’italiano, per le superiori il tedesco; due insieme, per le prime sei 1’italiano, per le ultime due il tedesco; il quarto, il tedesco per le prime sei, 1’italiano per le due ultime; il quinto una formola bislacca a base di tedesco Invano su tutti s’erge il De Rin, tumultua la galleria: la reazione era terribile, il consiglio, il decennale, era in gran parte formato da gente o timida o mancipia, e fu coraggio il vincere la proposta di chiedere istruzione italiana nelle prime quattro classi e tedesca nelle ultime, come fu facile su tutta la nostra rivoluzione scolastica col dispaccio del 26 sett. 1851 porre la pietra sepolcrale e ordinäre tedesca la scuola, italiana l’ istruzione religiosa nelle prime classi e concedere un pošto tra le materie anche allitaliano. In premio della concessione il Comune pagherebbe i 5000 fiorini con 1’aggiunta di 2600 per i locali. Comunque, tanto rimestio d’ idee, in tutta Europa, non po-teva non avere il suo contraccolpo anche in Austria. E infatti, durante la tempesta e dopo rischiarata 1’ aria, si fece piü per la scuola che non si fosse fatto in un secolo: creato un mi-nistero deli’istruzione pubbiica il 23 maržo 1848, cambiato nel luglio 1849 in un ministero per il culto e per 1’ istruzione, deciso per il reclutamento de’ maestri il 17 sett. 1848 un corso pre-paratorio di un anno, portato a due nel luglio 1849; aggregata alla Luogotenenza, in luogo del Gubernio passato, con decisione del 24 ott. 1849 una 1. R. Autoritä scolastica provinciale — questo il titolo — ehe nelle nostre provincie (Trieste, Istria, Gorizia, Gradišča) fu formata da un referente, da un consigliere scola-stico per le scuole popoiari e per le nautiche, e da un ispettore per i Ginnasi e le Accademie nautiche, e finalmente pubblicato il 26 sett. 1849 dal ministro Thun il Piano di organizzazione giä beli’e progettato nel 48 dagli herbartiani, il viennese Francesco Exner e il prussiano Ermanno Bonitz, piano ripresentato dal ministro, e per suggerimento di molti ampliato, nel Rapporto ali'Imperatore il 12 febbraio 1851, sanzionato il 2 inarzo, e de-finito nello Statuto del 13 agosto 1851. La grande novitä, rispetto alle Reali, e che quelle classi preparatorie del Politecnico di Vienna, le Reali per eccellenza, o le due quarte classi delle normali, furono innalzate di un gradino, o ehe restassero di due classi, ancora incorporate alla loro scuola madre, o meglio ehe fossero indipendenti con tre classi. Aggiunte a questre tre classi altre tre fu ottenuto il parallelismo con il ginnasio e col Liceo e fu creata una nuova foggia di scuola media senza il latino. Come cömpito generale lo Statuto copia il Piano del 49: «Le scuole reali stanno fra le scuole popoiari e gl’ istituti tecnici. Esse postulano oltre ad una coltura generale, ehe tentano di dare senza bisogno impellente delle lingue antiche e delle letterature classiche, tanto un grado medio di preparazione alle occupazioni industriali, ehe un avviamento agli studi tecnici. Si dividono in scuole Reali inferiori o cittadine e scuole Reali superiori». S’era fatto un bel taglio alle pompose istruzioni del 1809 ehe dicevano: «Le scuole Reali sono istituti d’istruzione borghesi di qualiiä superiore, ehe si caratterizzano dal loro scopo. II quäle mira a formare commercianti bene istruiti ed utilizzabili per i differenti rami delle industrie borghesi, per il commercio, le fabbriche, le manifatture, per leconomia, la forestale, la mezzana burocrazia, in generale per quelle applicazioni per le quali non si richiede una dottrina superiore». Dice invece lo Statuto: «Le Reali, se autonome, abbracciano almeno tre anni. Dove lo richiedano le condizioni del commercio, possono essere aggiunti alle Reali inferiori di 3 anni altri anni per l’insegnamento pratico in branche meglio specializzate». Nel Piano del 49 alle tre classi si aggiungeva un corso pratico di tecnologia e merciologia ehe tentato a Gumpendorf fece mala prova. «Per corrispondere ai bisogni di coloro ehe si dedicano al commercio per tempo, s’istituiranno oltre alle Reali inferiori (di tre anni) anche Reali di due classi. Coteste ehe saranno da considerarsi come continuazione delle scuole popolari, restino come per lo passato, unite ad esse» e rilascino attestati valevoli per le altre. Ancora dallo Statuto: «La scuola Reale superiore continua 1’istruzione cominciata nelle inferiori in maniera pili scientifica: essa compie la misura della coltura umanistica generale da darsi in quelle, e serve nello stesso tempo da preparazione specia-lizzata per gli studi tecnici». Nel Piano del 49 i termini erano tenuti piü vaghi come di chi aveva ancora da aspettare ehe cosa sarebbero riuscite queste nuove scuole. Rispetto alle materie lo Statuto sembra smentire il postu-Iato sentito nel Piano di far delle Reali d egi’istituti di coltura generale, inquantoche turba completamente 1’ equilibrio tra le discipline scientifiche e le materie letterarie: trasporta per esem-pio nella terza classe 1’ architettura, la tenitura de’ libri, il di-ritto cambiario e daziario, oggetti ehe il Piano riserbava al quarto corso pratico; aggiunge nella quarta la teoria delle macchine; toglie ogni prestigio allo studio delle lingue forestiere, relegandole tra le materie libere; aumenta sino a 53 le ore del disegno — a mano libera, architettonico, geometrico — e, pro-babilmente perche risultavano preminenti le materie pratiche e queste non sembravono oggetto da esami teorici, non indulge all’idea d’istituire gli esami di maturitä. Buona e acquisita per l’avvenire fu 1’idea di rendere indipendente la chimica, dalla quarta in poi. I locali andavano a carico dei comuni; le spese di manutenzione, quelle per gli oggetti didattici e per la ser-vitü forniva un fondo locale, alimentato dalle tasse d’iscrizione e dalla metä del didattriro. Dal 50 molte quarte classi del vecchio stampo, per sug-gerimento del ministro stesso, furono adottate a sistema reale; dal 51 poi, dopo la pubblicazione dello Statuto, fu un chiederne ed aprirne a gara: segno de’ tempi e delle illusioni che creano le nuove istituzioni. Le prime complete si staccarono dal Poli-tecnico di Vienna sdoppiandosi, e sorsero nel III0 e VII0 distretto; delle altre che furono istituite successivamente a Linz, a Sali-sburgo, a Klagenfurt, a Lubiana, a Königgrätz, a Troppavia, a Brünn, quali furono autonome e quali aggregate alle normali. Naturalmente non tutte funzionarono subito a rigor di legge, non foss’ altro per deficenza di docenti, onde ad esempio nel 50 per coprire de’ posti a Ragusa e a Zara si chiedono gli esami di concorso che le leggi del 49 avevano aboliti. Rispetto alla lingua d’ istruzione il progetto del 49 pro-clamava, ogni lingua del paese poter essere lingua d’ insegna-mento ne’ Ginnasi, e nelle Reali doversi insegnare la madre-lingua come materia principale e la seconda lingua del paese e il tedesco come materie libere — di che aveva approfittato Praga coll’iniziare quell’anno stesso la prima Reale boema. Le disposizioni del 51 anche in questo segnano un regresso: suo-nano piü restrittive al num. 1 : Ogni lingua del paese, in quanto sia idonea, puö essere lingua d’istruzione, e piü arbitrarie al num. 2: la scelta di essa si fonda sui bisogni della popolazione. II criterio dell’ idoneitä giustifica le Reali della Dalmazia, eccetto le italo-croate di Cattaro, italiane a Ragusa, a Zara (dal 50) e a Spalato (dal 62 al 1886-87, poscia croate), sebbene nel 48 i deputati di essa avessero giä protestato contro tutte le scuole italiane della provincia; giustifica pure la conferma fatta a Praga nello Statuto del 51 della Reale del 49, e 1’ ot-tenimento a vero dire lungamente atteso delle Reali comunali boeme di Kuttenberg (58-59) e di Pisek (60-61); esso criterio legittima 1’ italianitä delle reali di Rovereto e di Pirano (dal 55), e di quella scriatella di Rovigno ehe nel 63 con un solo maestro aveva racimolato 20 scolari e anche di quella di Buccari (dal 52), a dispetto del Ielačič, che due anni prima aveva promesso a Fiume di croatizzarle tutte le scuole; il concetto deli’insuffi-cenza avrä forse prevalso acche la Carniola non abbia avuto sino adesso ehe il recente saggio di Reale sloveno-tedesca ad Idria, mentre fu ed e tedesca quella di Lubiana ; 1’idiliio centra-listico che 1’Ungheria, a denti stretti, tentava con 1’Austria, a regime scolatico dipendente dal ministero di Vienna, avrä pro-vocato le sue Reali, che tante ne ebbe e tante furono tedesche, come tedeschi aveva sempre i Ginnasi, anche quello di Segna, anche quello di Fiume croatizzati a idillio svanito nel 63; il di-spotismo tornato feroce spiega le Reali di Trieste e di Gorizia (dal 51) ehe si aggiunsero alle normali e furono tedesche. Cioe dispotismo dali’ un canto e servilismo dali’ altro, che non franca interpretazione delle leggi, non sinceritä animo le trattative del Consiglio decennale per la quarta classe (primo corso di tec-nica inferiore o Reale dunque, secondo il Piano e lo Statuto) da aggiungersi alla caposcuola di Cittä nuova, quella caposcuola ehe il popolo senza sottilizzare continuava a chiamare imperiale-regia perche nata al tempo che il Magistrato civico-economico fu imperiale-regio, ma piü perche, quantunque civica, niente in ispirito la distingueva da una scuola imperiale-regia. Mai scuola fu votata con maggior tiepidezza! Un assistente scolastico ne aveva caldeggiata l’introduzione giä nel 50, e il Conci-storo vescovile Taveva appoggiata; ma il Consiglio minore munici-pale nella tornata del 3 luglio 1850 deplora di non poter risolvere un argomento cosi importante in vista della «imminente» rior-ganizzazione del sistema scolastico; una commissione nominata piü tardi per provvedere a miglior frequentazione e contro il vagabondaggio torna sull’ argomento, ma per dissuadere anche essa il Consiglio dal prendere decisione a motivo della pendente riorganizzazione; il referente don Bonifacio ne ripropone nella seduta del 20 settembre 1852, 1’ attivamento; ma ancora 1’ oggetto viene aggiornato, perche sia fatto progetto d’ istituzione di tutt' e due le sezioni secondo quelle prescrizioni ehe regolano 1’argomento; e finalmente il 23 ottobre per rinnovata proposta del referente viene deliberato di attivare quella classe per un anno, in via provvisoria, per puro esperimento. Quanto calore ! Gli e ehe si sarebbe voluto osare e non si aveva il coraggio; crucciava il sapere quello che inevitabilmente doveva avvenire. E chi non črede legga dal rugiadoso ottimi-smo del dott. Formiggini, relatore di un’ altra commissione di otto membri delegata un anno prima a riferire sulle scuole di citta, legga con quäle trepidazione dopo elogi zuccherini ai di-rettori ecclesiastici, egli arrischi doglianza per le due sole ore d’ italiano nella I. R. Caposcuola sussidiata dal Comune, e per la totale trascuranza di essa nelle altre scuole «ehe la pro-nuncia chi non l’ha succhiata con il latte non puö insegnarla altrui». Fino 1’avviso di concorso, giunse a pie di funerale, il 6 novembre appena. Un maestro provvisorio per 1’insegnamento delle materie letterarie e scientifiche avrebbe ricevuto 700 fio-rini con indennizzo di alloggio, il maestro di lingua italiana 600 fiorini con 100 d’indennizzo; un maestro di terza classe 450 fiorini con 100 a titolo di miglioramento. <‘In quanto a lingue, gli aspiranti a’ posti di IV e III classe dovranno comprovare la conoscenza e il sicuro maneggio della tedesca ed italiana. Sara poi sufficiente ehe il maestro di questa ultima lingua comprovi la perfetta conoscenza di essa. Chi non avesse ancora pubblicamente insegnato a sensi della Circolare del 18 gennaio 1849 num. 12 presidenziale relativa al dispaccio ministeriale deli’11 dicembre 1848 num. 8309 concernente la procedura pel rimpiazzo delle cattedre vacanti presso i ginnasi e reali, dovrä assoggettarsi ad una prelezione di prova presso ad uno degli stabilimenti di pubblica istruzione. Esso inoltre dovrä obbligarsi d’impartire verso lo stesso onorario 1’istruzione anche in un secondo corso di quarta o iecnica inferiore, qualora esso venisse aggiunto. II maestro di quarta classe poi dovrä in ispecie legittimare il possesso delle cognizioni e requisiti addi-mandati dai recenti regolamenti, dichiarando di volersi adagiare a quella distribuzione delle materie fra il personale insegnante che a maggior prosperamento della istruzione potesse in seguito venire ordinata». La scuola cresceva benino, ma il Consiglio non le si af-fezionava. Si pensö anche, ad imitazione della locale I. R. normale e Reale inferiore che dal 1852-53 su tre classi elementari aveva tre corsi reali, e di quella di Gorizia, di aggiungervi un terzo corso, come risulta da un avviso di concorso del 25 ot-tobre 1854, per un catechista che doveva obbligarsi ad inse-gnare in quello, nel caso venisse aggiunto: ma restö intenzione, infusa di quell’ apatia che e caratteristica di allora. Apatia nelle rivendicazioni nazionali; che a votare le spese secondo le di-sposizioni dello Statuto, (pag. 25) per la soprannominata 1. R. Reale non trovo si andasse per le lunghe. Dal suddetto catechista l’ordinariato vescovile di Trieste e Capodistria richiedeva la perfetta conoscenza dell’italiano, del tedesco, del cragnolino. E non faccia stupore: a tempo del Consiglio decennale il magistrate continuava a vendere come prima del 48, e come gli altri comuni, i libri scolastici, italiani, tedeschi, cragnolini e se uno chiedeva come mai, potevano rispondere: e non vedete per quali ragioni si sospende la Favilla? (quella di Hermet). O non sapete di quel giovane che si chiama Amadeo e che lo scrivono Teofilo sugli attestati, perche 1’altro nome puzza sa-baudo ? Per la formazione di maestri in queste sottoreali la cittä di Praga aveva provvisto coli’ aggiungere al corso di preparandi per caposcuole un corso per maestri reali, e l’Austria inferiore aveva largito degli stipendi chiamati di disegno per licenziati maestri che volessero abilitarsi per le Reali dipendenti, stipendi che dimostrano ancora una volta l’importanza che si annet-teva al disegno in quelle piccole Reali. Ma erano ripieghi. Ur-geva la legge. 11 2 novembre 1854 usci 1’ ordinanza del ministro del culto e dell’ istruzione concernente le disposizioni per la creazione di candidati per le Reali inferiori a due o tre classi annesse alle Caposcuole: 1) De’ corsi per maestri di Reali dipendenti saranno creati nelle Reali complete di sei classi; 2) La scelta di dette Reali spetterä al Ministro; Direttore di questi corsi sarä il direttore dell’ istituto. Candidati potranno essere o gli assolti delle Reali complete, oppure, per eccezione, de’ tre corsi reali piti dei due delle magistrali, oppure, con ulteriori facilitazioni, chi dimostri conoscenze speciali di chimica e disegno. Faranno gruppo: 1) Lingue (lingua d’insegnamento, geografia, storia, storia naturale). 2) Aritmetica, goometria e disegno geometrico, architettura e disegno relativo, disegno a mano e fisica. 3) Storia naturale, fisica, chimica, aritmetica. Di disagno e di calligrafia tutti devono mostrare cognizioni. L esame ehe si teneva dopo due anni presiedeva l’I. R. ispettore scolastico, un sacerdote, in presenza deli’ ispettore dioce-sano, o di altro commissario destinato dali’ordinariato; del direttore, un sacerdote; del catechista; dei professori delle materie ehe potevano pure essere de’ sacerdoti. L’attestato doveva segnare oltre alla diligenza ed al progresso nelle materie di gruppo, anche quello nella religione, nel disegno e nella calligrafia. Ogni maestro doveva spronare il candidato a sensi religio s i. Eleggeva il concistoro vescovile. Fioritura antecipata di questo stesso albero direi le 9 commissioni parrocchiali isti-tuite nel 52 dal Consiglio, affine di provvedere alla frequenta-zione nelle scuole e contro il vagabondaggio, di cui relatore fu il Lugnani, poeta, consigliere, direttore dell’Accademia di commer-cio e gran chietino nei vecchi anni. Formate dal parroco o da altro ecclesiastico, dal catechista con due membri secolari, erano adibite alle scuole elementari, alle Caposcuole, alla Reale e miravano a promuovere la frequentazione giornaliera e domeni-cale, a tutelare gl’ interessi del comune e a cooperare alla re-ligiositä e moralitä deli’istruzione. Insomma, dovunque rabbri-vidavasi ancora del Quarantotto, ivi si studiavano maniere d’im-possessarsi della scuola: dell’universitä, col reprimere e allonta-nare gli spiriti esaltati; delle Reali, col non svincolarle dalle elementari ; de’ ginnasi, col metterli sotto la direzione di una delle tante chieresie, piaristica, (esempio Gorizia nel 50), fran-cescana (Pisino), teologica ecc., in maniera di averne nel 1885 ridotti 181 a sacristia, e gli altri 85 affidati a gente contro la quäle, dopo la riammissione de’ Gesuiti nel 54 a Ragusa, 1’impotente malcontento dell’epoca si sfogö col coniare il vo-cabolo significativo di gesuitanti. 11 conte ministro aveva promesso assai: ogni provincia secondo lo Statuto avrebbe dovuto avere una Reale superiore: ma l’aspettavamo noi, l’aspettava Zara, benche espressamente nominati in quello, 1’aspettava Gorizia (sup. appena dal 63-64); fuori dalle province privilegiate e dalla sua Boemia, si direbbe che a malincuore vedesse prosperare 1’ organismo a cui aveva dato vita. Eppoi se largiva con una mano, toglieva con 1’ altra, quando sottoscriveva tutte quelle ordinanze dal 50 al 55 che approdarono al Concordato, per il quäle, riavuti dalla Chiesa i fondi di religione e degli studi, i vescovi nella loro qualitä di pastori dovevano dirigere 1’ educazione religiosa della gioventü in tutte le scuole pubbliche e private e vigilare affinche in nessun ramo deli’istruzione avvenisse qualcosa che contrastasse alla fede cattolica o alla purezza morale. Neanche i libri, quelli curati dal Dall’Ongaro sotto l’egida dello Stadion, furono tollerati: sostituiti a Vienna pessimamente al doppio costosi. Divieto fu fatto agli študenti italiani di con-tinuare gli studi nei licei italiani del Lombardo-Veneto (giä nel 51). Protestano i comuni; protestano per quel che possono e per quello che capiscono i bimbi stessi che con gli occhietti piccini avevano visto prepararsi la rivoluzione. Alla distribuzione de’ premi al Ginnasio un ragazzo recitö in tedesco e bene — zitto; uno in italiano e male, e tutti, da tutti i punti della sala ad applaudire freneticamente (50). Nel 54 uscirono delle nuove disposizioni riflettenti la lingua d’insegnamento. Dicevano parlando de’ ginnasi e tanto meglio comprendendo le Reali: Valga come massima fondamentale che 1’ istruzione sia impartita sempre e dappertutto nella lingua me-diante la quäle puö essere nel miglior modo promossa la coltura degli scolari, per cui si userä in ogni caso quella nella quäle gli scolari hanno familiaritä e speditezza tali da poter attendere all’istruzione con pieno profitto; anche ivi, ove in seguito a ciö, la lingua tedesca non puö essere l’esclusiva lingua d’insegnamento, 1’istruzione sia impartita in tutti i ginnasi, ad eccezione del Lombardo-Veneto, in tale misura da raggiungere una cono-scenza fondata di essa, perche in ogni caso nelle classi supe-riori 1’istruzione dev’essere tedesca. Giunse poi un decreto ministeriale (8 agosto 1859) per il quäle si derogava anche da quest’ultima disposizione e si ri-metteva l’aggiudicazione de' mezzi migliori a rendere proficuo l’insegnamento del tedesco — obbligatorio in tutte le classi — a quegli enti cui spettava la cura del ginnasio e la nomina de’ maestri. Fu un’ esplosione di giubilo: ogni giornale della monarchia, e non i liberali soltanto, ma gli ufficiali, come lo «Czas» gali-ziano, che ricorda i tempi quando gli scolari venivano bastonati se non parlavano anche tra loro tedesco, come il «Messaggero» della Transilvania, come il nostro «Diavoletto* (esso!) fiorisce di argomenti in favore dell’istruzione nella madrelingua; per bocca del De Rin I’ agonizzante Consiglio trova accenti di as-sentimento, due. tre, cinque volte (14 ott., 2 dicembre 1859, 14 sett., 5 ott., 19 ott. 1860); l’Ungheria e poi tutto uno spettacolo: in un fiat con furore e con tempesta si sbarazza delle invise scuole e noi, noi soli, se mai, cademmo in recrudescenza di mali, che piü alte suonano le proteste de’ giornali sciovinisti, e 1’ «Ostdeutsche Zeitung» deplora anzi che il tedesco non sia introdotto ne’ tribunali, che l’elemento italiano sia anche troppo numeroso, e si rammarica che adottando le nuove leggi Trieste cesserebbe affatto di sentire e pensare in tedesco ; si mina la italianitä dell’ Accademia (cfr. Verbale del com. 7 ott. 1861, e rapporto alla Camera di commercio e d’industria de’ delegati agli esami 11 ott. 1861); si esalta in mala fede la scuola de’ Mechitaristi, un collegio-convitto poliglotta, dal nov. 1859, con istruzione italiana che veniva da Vienna, e che oltre alle materie ginnasiali col greco e col latino, insegnava il francese, 1’ inglese, il tedesco, il turco, con cattedre di declamazione; che piü? nel 1 urto co’ nuovi tempi, le vecchie scuole coi vecchi maestri, le civiche stesse, anche le elementari, ostentano un solo spirito, far prevalere il tedesco sull’ italiano, nell’istruzione, negli atteggi tutti (cataloghi, orari, attestati), sino al punto di una quarta classe di 110 scolari de’ quali uno solo moströ la prova di calligrafia scritta in italiano. Fortunatamente quando una commissione sco-lastica bollava queste miserie, giä la diana della liberazione aveva squillato, che dal diploma del 20 ottobre 1860, era nato il primo consiglio liberale, il quäle, in funzione di dieta, il 22 aprile 1861 aveva decretato: 1) Lingua esclusiva d’ insegnamento in tutte le scuole pubbliche, tanto erariali che comunali della cittä di Trieste e delle contrade suburbane sia l’italiana. 2) Nelle scuole delle ville e del suburbio, 1’istruzione sia promiscua, italiana e slava, secondo il bisogno. Era la fiaccola agitata in tempi tenebrosi dal Rossetti, raccolta dai Kandier, Baseggio e De Rin ed ora corruscante in faccia al ministro di stato per la sanzione sovrana. La quäle tardava. Sollecitata al parlamento dal deputato Porenta (14 luglio 1861), venne finalmente e negativa per questo criterio: Visto che il tedesco doveva essere appreso per gli studi su-periori e che si desiderava che i Triestini non andassero a Padova, prima lo apprendevano e meglio era Infatti perche anche nelle Reali inferiori s’insegna il tedesco? Perche da quelle si passa al Ginnasio, il quäle essendo tedesco, ecc.... Essendo perö risultato che molti alunni delle Reali non passavano al Ginnasio, ma all’Accademia di commercio e nautica, si permetta 1’italiano come lingua d’istruzione nelle Reali.... civiche e si avviino pur pratiche di parallele al Ginnasio*). Era troppo: nella seduta del 30 luglio 1861 il dott. Nobile propone che s’invii protesta a Sua Maestä contro gli errori del ministro di stato e si faccia la storia delle scuole triestine da una com-missione composta dai soliti tre membri della commissione gin-nasiale (Baseggio, Viezzoli, — il terzo Sandrinelli non vedo abbia partecipato) e da altri tre (dott. Nobile, dott. Picciola e vicepresidente Cumano). Niente potrebbe illustrare meglio le idee di quei tempi quanto il commento della «Donau Zeitung» alla proposta del dott. Nobile. Tanto ribelle parve essa a quel giornale, e tanto ribelli gli applausi della galleria, amante di scandali, che il Municipio non permise la si riproducesse integralmente, che la «Sferza» e il «Diavoletto» pel terrore ammutolirono. II memoriale, magnifico monumento di storia municipale, letto giä l’otto di agosto e firmato da tutti i membri del Consiglio, e inoltrato a Sua Maestä. Avrä da attendere prima che il ministro di stato risponda. Intanto un’altra commissione (Baseggio, Machlig, Viezzoli, Pitteri, Picciola) *) Con quante cautele vedi l’avviso nell’«Osservatore» 27 ott. 1861. eletta allo scopo di esaminare e riferire sulla condizione presente delle civiche scuole elementari, lesse un lungo rapporto (il 3 ottobre 1861), ehe e una vera Ratio studiorum de’ diritti e de’ doveri di Trieste in materia scolastica, distesa in 21 capitoli discussi in parte quel giorno stesso, in parte nella tornata del 7 e deli’8 ottobre. Si concreto nel numero 1) ehe a cominciare dal prossimo anno scolastico in poi venga appartata dalle civiche scuole elementari maschili e femminili e come mezzo e come materia di istruzione la lingua tedesca, riservandola soltanto alla scuola Reale inferiore della civica Caposcuola di Cittä nuova, e inten-dendosi impartita in italiano; nel numero 2) ehe venga attivato il terzo corso della scuola Reale inferiore, la quäle, per liberarla da’ vincoli clericali, sia divisa dalla Caposcuola, e segua una tendenza commerciale ed industriale. 11 dispaccio ministeriale del 18 ott. 1861 N. 6661, ietto nella seduta del 6 novembre 1861 segna la fine deli’istruzione tedesca nelle civiche elementari e Reali, ma ribadisce il giogo tedesco nelle classi maggiori del-1’ 1. R. Caposcuola normale, nelle Reali erariali, e nel Ginnasio, annuendo a ehe il Comune si paghi delle parallele, se gli stavano tanto a cuore. Con ciö si violava cinicamente la risoluzione del 20 luglio 1859; nonpertanto quel governo che per bocca del ministro di stato aveva risposto al deputato Riccobona (il 6 di-cembre 1861) ehe gli chiedeva dopo le sollecitazioni del Muni-cipio di Trieste, della Dieta istriana, delle civiche rappresentanze di Trento e Rovereto, se ci fosse speranza di veder riaperta 1’Universitä di Padova a’ nostri študenti, di si... ma 1) ecce-zionalmente, di caso in caso, dietro speciale domanda e in base a tali circostanze ehe lo giustifichino irremissibilmente necessaria, mentre invece si esperirebbero, 2) facilitazioni notevoli decam-pando dalle precise disposizioni di legge per chi desse gli esami di legge a Vienna, Graz, Innsbruck, financo a Zara, in quel simulaero di Universitä restata sino al 1884, sotto le stesse modalitä ehe a Padova; quel governo ehe ogni giorno tentava sconnettere, e ogni giorno rendeva piü compatta la difesa, sino al memoriale Baseggio del 18 febbraio 1862, distruggendo ne’ buoni vecchioni il sentimento d’ altri tempi e facendo sorgere la co-scienza de’ nuovi (voto separato Hermet, Homero; quel governo ehe con dispaccio ministeriale 29 genn. 1862 N. 12062 accordava si la chiesta autonomia della nostra scuola, e con rescritto 9 maggio 1896 anche 1’ erezione di un ginnasio italiano, a spese comunali, ma stimava intatti i diritti di farsi per tre quarti man-tenere il suo tedesco; quel governo che si lagnava di quello che faceva lui, render politica una questione di coltura; quel governo che s’ aspettava forse i baciamani, riusci invece ad infiammare di ancora non udite parole il discorso Nobile (3 giugno 1862) e, i giornali viennesi attizzando nel dipingerci briganti, dovette sciogliere irato il Consiglio, dovette cozzare irato in processo a’ nostri occhi vergognoso, rifece insomma per via della scuola in tutti i Triestini l’anima scolastica di Domenico Rossetti. II dispaccio del 18 ottobre 1861 num. 6661 assicurava l’ita-lianitä cosi delle scuole elementari come delle Reali civiche, ma taceva sul distacco della Caposcuola, per ottenere il quäle bisognava presentare all’approvazione ministeriale un piano di insegnamento. Ma come non si voleva perder tempo, subito fu messo in concorso il posto di maestro di tedesco e fu av-viata l’iscrizione per la terza classe, sebbene la Luogotenenza non ne aveva permessa l’apertura che per il 2 dicembre. Pre-sentato il piano, finalmente il Ministero lo approvö col soprad-detto decreto del 29 gennaio 1862 num. 12062 e concesse la chiesta autonomia. Detto piano e ricalcato su quello del 1851 senza dare quel maggiore sviluppo al commercio ed all’industria ch’era nella mente del Consiglio, prova ne sia che i piani di Pirano e di Rovereto sono su per giü gli stessi, riducendosi la differenza p. e. nella seconda cittä, a due ore in piü d’italiano per classe, con un’ ora in meno di tedesco, nella Ia e nella Ila, e alla soppressione della mercinomia nella IHa a vantaggio di una ora di chimica. Maggior divario presenta la Reale di Gorizia per far posto all’ italiano, obbligatorio per gl’Italiani, allo sloveno obbligatorio per gli Sloveni — il 15% de’ Tedeschi a cui vantaggio la scuola era tedesca, optavano o perl’una o per 1’altra lingua —e a tre ore di agronomia nella llla, sino al 1866 quando fu fondata la scuola agraria. A compenso del torto che in lingua nazionale soffriva la maggioranza degli scolari, si tenevano delle lezioni domenicali di chimica in lingua italiana. In talune Reali invece, di nazionalitä omogenea, ne’ paesi tedeschi p. e., a Pirano, a Rovereto, a benefizio della madrelingua o di qualche altra materia, poteva sparire la seconda lingua ehe veniva rele-gata fra le materie libere; anzi delle lingue materie libere ce ne furono piü di una, e in questo primo stadio le preferite furono il francese e 1’italiano. Ecco il piano di Trieste nel 62-63. Fra parentisi le materie e le ore nel piano del 51: Classe Ia IIa III“ Religione....................2 (2) 2 (2) 2 (2) Italiano (lingua d’ insegn.) . 3 (5) 3 (5) 2 (5) Tedesco (IIa lingua) ... 4 (3) 4 (3) 4 (3) Geografia e storia .... 3 (3) 3 (3) 3 (3) Aritmetica applicata col di- ritto cambiario e daziario 4 (4) 4 (4) 3 (3) Geom. col disegno . . . 10(10) 4 (4) 0 (0) Storia naturale..............2 (2) 2 (2) nel II sem. 0 (0) ....................* ® g S S ii Z: 0 <« Chimica .....................0 (0) 0 (0) 5 (6) Disegno a mano libera . . 0 (0) 6 (6) 6 (6) Architettura.................0 (0) 0 (0) 3 (3) Mercinomia...................0 (0) 0 (0) 2 (0) Calligrafia..................2 (2) 2 (2) 2 (2) Neanche una messa fu detta per la proclamazione dell’au-tonomia; i non interessati ne seppero appena: tanto, la terza classe era giä aperta, i professori erano in parte i vecchi maestri, 1’edificio restava lo stesso; eppoi tutta la cittä s’ occupava delle ripulse dello Schmerling e delle prossime difese del Consiglio e aspettava febbrilmente la decisione di fondare un ginnasio co-munale italiano. Dire ginnasio era destare ne’ dotti la memoria di ben altro tipo di scuola, vetusto e provato, e negl’indotti re-suscitare 1’ idea di qualcosa superiore, poiche venti anni prima 1’ apertura del ginnasio ehe si trasportava da Capodistria a Trieste era stata festeggiata alla presenza del vescovo Rau-nicher, del governatore Stadion, di tutte le autoritä. Allora, quegli che ne assumeva la direzione, contemporaneamente preside magistratuale e consigliere di governo, Giuseppe Muzio Tom-masini, per aver detto poche parole in italiano, (oh tristi ultimi mesi di Domenico Rossetti!) parve audace. Pubblicato 1’avviso di concorso il 1° aprile 1862, di 22 concorrenti due soli presentarono 1’ abilitazione di obbligo; meno male ehe le sovvenne 1’ opera gratuita di due cittadini sedenti nel patrio consiglio, il dott. Bartolomeo Biasoletto per la fisica e per la chimica e 1’ ingegnere Giovanni Righetti per 1’ architet-tura. L’ undici luglio bisognö riaprire il concorso a condizioni migliorate: 1000 fiorini e 400 d’indennitä d’alloggio per il di-rettore, 900 fiorini per i maestri abilitati con l’aumento quin-quennale del 5% sull’ onorario fisso. Per l’ erigendo ginnasio comunale, il concorso ehe fu aperto allora con un anno di ante-cipo, contemplava naturalmente paghe tutte superiori: 1800 con 400 d’indennitä di alloggio per il direttore; 1300 ai cinque pro-fessori delle classi superiori; 1200 a quelli delle inferiori; a tutti 1’ aggiunta quinquennale in ragione del 5% sulla paga. Maggiorenne, la nostra scuola abitö come s’ e detto la stessa casa della minorennitä, quella casa Muratti (Via Nuova, S. Giovanni, S. Lazzaro) dove godeva la parte del leone 1’ I. R. Ginnasio dello Stato, per il quäle pagava la pigione il Comune. Era bensi ricordato nel primo atto (19 febbraio 1862) ehe oramai la scuola non dipenderebbe dal concistoro, ma ehe corrisponde-rebbe con la Luogotenenza per tutti gli oggetti didattici e di-sciplinari, e col Comune per tutti gli affari puramente economici; ma troppo pareva risentire del passato e rendeva nullo il voto del consiglio ehe la voleva sciolta dai vincoli clericali quell’avere a capo, seppure direttore non piti ehe provvisorio anche della caposcuola dal 17 dicembre 1860, un abate, allora ehe ecclesia-stici, senza dir del catechista, erano il referente scolastico ma-gistratuale, don Bonifacio, il professore d’italiano, l’I. R. Ispet-tore scolastico, monsignore Pavissich, e ecclesiastico sarebbe stato il commissario vescovile (fu eletto da li a poco il canonico dott. Schneider), il quäle doveva «invigilare come si pratica ne’ ginnasi ehe anche nell’ autonoma Scuola Reale civica 1’ inse-gnamento generale abbia luogo in senso cristiano-cattolico». La tassa scolastica era fissata a fiorini 7 pagabili seme-stralmente alla Tesoreria civica. Sorta senza chiasso, la nostra scuola, nel primo anno poco manco non fosse dimenticata dali’ autoritä — il decreto ehe le accordava diritto di pubblicitä e validita di attestati, una volta tanto, giunse ehe gli esami della Ia e della IIa erano finiti, il giorno prima, 4 agosto, che sotto la direzione imposta del-1’ ispettore Pavissich si cominciassero quelli della 111“. La distri-buzione dei premi fu tenuta entro la scuola stessa. La quäle da pochi giorni aveva finito il suo primo anno d’italianitä e il suo primo semestre di autonomia, che quel consiglio che la aveva uscita di tutela, il primo consiglio liberale, ad essa doppiamente paterno, fu sciolto, tra le altre ragiorti per le troppo appassionate e appassionanti discussioni scolastiche, le quali invero niente po-trebbe lumeggiar meglio ehe il processo contro Antonio Antonaz redattore del «Tempo» e Paolo Tedeschi, suo corrispondente, processo ehe fini tumultuosamente quell’ anno 1862. L’anno 62-63 si apri, rompendo una secolare tradizione, la tradizione deli’ Ognissanti, il primo di ottobre. Veramente il Consiglio nella seduta del 7 ottobre 1861 aveva chiesto per vacanza i mesi di luglio e di agosto: ma la risoluzione sovrana, troncati i termini estremi, del passato e del voto, aveva accor-dati i medi, agosto e settembre, da estendersi pure all’Acca-demia di commercio e nautica e all’ I. R. Ginnasio, con esclu-sione delle elementari ehe dovevano aprire il 16 settembre. Questione grossa questa delle vacanze, e ehe ogni anno ri-fiorisce!, una di quelle altalene dello spirito nelle quali uno stenta direi quasi a trovar 1’ accordo con se stesso. Difatti : Nel 1854 il Concistoro vescovile aveva tentato gli approcci inutil-mente con il Consiglio d’allora per decretare mesi di vacanza quel luglio e quell’ agosto ehe sono chiesti al Governo dagli uomini del 61. Ne, due anni piü tardi, in provincia, aveva ac-colto miglior assentimento, il concistoro, dappoiche ivi piü te-nace durava, in quanto a stagione, 1’ uso di villeggiare alla veneziana. Nel 69 invece (23 luglio), quando Ia Commissione scolastica, in maggioranza forse uccellatori, chiede il ripristino del tradi-zionale settembre ed ottobre, si levano a protesta i padri stessi di famiglia che vogliono sieno mantenuti per vacanze 1’agosto ed il settembre. I migliori oratori del Consiglio scendono in lizza (21 settembre 1869) e interviene la Luogotenenza a ricomandare 1’agosto e il settembre. Questione affine a quella deli’orario ininterrotto o interrotto. L’ orario ininterrotto fu abbandonato nel 77 e un consigliere fa mozione perche piaccia al Consiglio di implorare dal Ministero il ritorno ali’antico, e un’altra voce, ehe avrebbe dovuto valere piü di tutte per lunga pratica, quella del-l’ex direttore del Ginnasio dello stato, il dott. Loser, si leva a difesa della scuola divisa in anti e pomeridiana. II collegio de’ professori deli’Accademia, sezione commer-ciale, giä dal 1851 essendo venuto alla determinazione di pro-porre al Governo un ampliamento ed un’ elevazione di studi ehe portasse la loro all’altezza delle Accademie superiori di Vienna, Pest, Praga, di fresco istituite, e mirando a sbarazzarsi de’ due corsi preparatori — istituiti nel 44 — e della scuola domenicale, postoche del primo preparatorio erano riusciti a ciö fare nel 59, al tempo delle Reali bienni, scaricano per adesso il corso festivo-domenicale sulla nostra Reale, attendendo 1’anno prossimo per liberarsi anche del secondo preparatorio (63-64). Non rechi quindi meraviglia ehe la nostra prima classe avesse nel 1862, 104 scolari e nel 1863, 107; ne ricordo una con 123 a Olmiitz nell’ anno scolastico 1853-54 e una con 114 a Vienna nell’anno 1852-53, senza parlare de’ 205 nella classe elementare e de’ 159 nella prima delle nostre normali nel 1818, cifre quest' ultime tanto fantastiche da togliere ogni fede alla frequentazione. C’ era si il divieto ministeriale del 22 ottobre 1852 di non oltrepassare il numero di 80 per classe, e quello deli’ 11 inarzo 1857 limitante a 50; ma parlava de’ ginnasi e poi nemmeno la capitale aveva potuto darvi subito ascolto, o per tirchieria, o perche mancasse davvero il denaro, o perche non tutti sentissero la santitä dello scopo, sicche la I. R. Luogo-tenenza di Trieste in proposito poteva abbassare un decreto 2 maržo 1864 N. 3618-458/1V ehe sollecitava la Direzione «a fare ogni tentativo» presso la civica rappresentanza, affinche la prima classe contenente piü di cento allievi venisse al piü presto pos-sibile divisa in due sezioni parallele. II che fu fatto subito 1’anno 64-65 in cui se ne erano inseritti 133, sorpassando sempre di 26 rispettivamente 27 per classe il massimo ehe (vedi progresso!) le leggi della Galizia concedano dal 1899 in poi. Ma non questo faccia stupore, sibbene, se possiamo rievo-carle, facciano terrore le condizioni igieniche, si le nostrane ehe le forestiere, senza tener conto naturalmente di quelle che scaturivano, come a Vienna, dove la mortalitä era massima, dall’impuritä dell’acqua. Dal 4 marzo 1863 le scuole Reali ebbero pure la loro deputazione municipale nelle persone dell’avvocato Massimiliano D’Angeli e, con grato animo, del dott. Bartolomeo Biasoletto e del dott. Giovanni Righetti. Lo scopo di essa deputazione era identico a quello delle deputazioni comunali per i ginnasi: 1) far pervenire a cognizione del direttore e del corpo de’ professori i desideri del comune intorno alla scuola Reale; 2) rendere in-formato il Comune de’ bisogni della scuola, mantenendo cosi vivo 1’interesse del Comune per la prosperitä della medesima od invocandone all’uopo l’assistenza; 3) contribuire ad una ferma disciplina nella scuola e ne’ rapporti di buona intelligenza tra la scuola e 1’ educazione domestica. L' insegnamento domenicale aveva anch’esso i suoi ispettori tecnici, scelti dalla civica Rappresentanza nel dott. Righetti e in Giuseppe Sforzi. II Ministero del culto e dell’istruzione cessö nel 1860, spennacchiato di molte delle attribuzioni del 49 e diventö — a meglio sodisfare le mire centralizzatrici nella Cisleitania di allora — un dipartimento del ministero di stato col nome di Consiglio dell’istruzione pubblica. ln attivitä per altro non entrö che il 5 marzo 1864, e fu dicastero di buone intenzioni, ma macchinoso e ingombrante, se miriamo al numero de’ voti, in certe questioni specialmente, dove anche due sono troppi, nell’esame de’ libri scolastici per esempio; stravagante nella distribuzione delle mansioni e inceppato soprattutto dal vassallaggio al ministro di stato, ragione per la quäle a poco riusci anche in linea didattica, la sola del resto ove potesse esplicare una qualche ingerenza. De’ membri eletti dall’imperatore 36 risedevano a Vienna, 18 appartenevano all Universitä, 6 al Ginnasio, 6 alle Reali, 3 alle elementari, uno solo al Politecnico. Insieme con noi del Litorale mancavano di rappresentanti la Dalmazia, la Bucovina, la Slesia, il Salisburgo, la Carinzia e la Carniola. Alle Reali soprastava la Vll Sezione. Nella quäle la necessitä di riformare le scuole tecniche era costantemente sul tappeto. Ne avevano preparato il terreno suoi ammiratori ne’ periodici — Realschule (57-58), Zeitschrift für die oesterreichissen Realschulen und verwandte Lehranstalten (59-61), nella societä Mittelschule (1861) ove fu incubato il Ginnasio-Reale, a prova eretto nel 64-65 a Vienna in due scuole; era penetrata nell’aula del Parlamento, alla Giunta dell’istruzione, giä nel 61, ed ora divideva il campo della VII sezione in due: quelli che volevano ritornare all’ originario Piano di organizzazione, in quanto lo Statuto lo aveva sciupato, e gli altri che ad imitazione della Prussia volevano introdurre il latino anche nelle Reali. Questi restarono in minoranza. Intanto, sui primi brividi di altre arie, arie federative, convenendo le idee della direzione con quelle del consigliere scolastico Pavissich, approvante la delegazione e il ministro di Stato (dispaccio 26 ottobre 1864 N. 9840), fu dato di modificare il piano d’insegna-mento nel nostro giovane istituto, assegnando all’italiano e al tedesco il massimo delle ore consentito dalla legge, dando quel maggiore sviluppo alle materie attinenti al commercio ch' era stato desiderio del primo consiglio, senza intaccare la tendenza tecnica generale. Avviare gli allievi alle Reali superiori, oppure se non volevano o potevano, fornir loro le cognizioni sufficienti agl’impieghi nella vita pratica commerciale, pe’ quali non ne-cessitava la frequentazione dell’l. R. Accademia — questa la mira. — S’ era pure abbandonata nella prima la fisica e scemato il numero delle ore nella geometria, per aumentarla nel secondo corso. Materia libera fu dichiarata nel 65-66 anche il francese, per il quäle tanto la Luogotenenza (16 luglio 1864), che il Con- siglio (7 ottobre 1864) avevano dato il permesso, quest’ ultimo accordando al maestro la riscossione di un canone di fiorini due per allievo, a condizione perö che per ogni quinto pagante uno ne accettasse povero, gratuitamente, e preferendo i distinti. Su 270 scolari se ne inscrissero 16 fra tutte le quattro classi. Se ne avevano avuti di piü -- 24 — 1’anno prima, come prova. II direttore Vlacovich, eletto il 24 settembre 1863, e per il quäle la scuola cominciö soltanto nel 1864-65 quand’ ebbe sotto di se un collegio di professori abilitati, era tanto persuaso della giustezza delle sue idee, che sotto il nuovo piano volle fosse accentuato ch’esso notevolmente si dirferenziava da quello delle altre Reali autonome, cosa che anche noi ripetiamo volentieri, perche invero nel suo piccolo, esso anticipa parecchi criteri del piano normale. Attraverso un orario che era stato transitorio per 1’anno 64-65, esso andö in pieno vigore nell’ anno 65-66, 1’anno sco-lastico stesso in cui, giusta il decreto del ministero di stato 8 agosto 1865 N. 5717/C. U., la scuola godette definitivamente il diritto di pubblicitä. La risoluzione sovrana poi del 6 febbraio 1866 accordö il titolo di professore oltreche ai docenti dei pub-blici ginnasi e dei ginnasi-reali anche a quelli delle Reali autonome, approvati a norma di legge, Ecco 1’ orario dell’anno scolastico 65-66: Religione................. Italiano.................. Tedesco .................. Geografia e storia . . Aritmetica .............. Geometria e rel. disegno Storia naturale . . . Fisica.................... Chimica................... Disegno a mano . . . Architettura e rel. disegno Mercinomia................ Calligrafia............... 2 5 5 3 5 7 3 2 3 4 3 4 4 1 5 III. 2 4 4 3 3 1 5 4 3 2 2 Nella seduta del 21 febbraio 1866 viene letta: 1) una pe-tizione di 800 cittadini, perche alle Reali sieno aggiunte le classi superiori; 2) una domanda di sussidio del direttore dell’Acca-demia di commercio e nautica per creare nella sua scuola delle classi tecniche che fungessero quasi da Reali; 3) una proposta della Luogotenenza per il distacco deli’I. R. Caposcuola dalle Reali inferiori. Accettando la seconda domanda, come si fece, si credette di ovviare con 550 fiorini alle spese che involgeva la prima, benche il consigliere Hermet, mente non sai se piü vigile o piü agile, proponesse lo studio anche di quella. Accettare la terza avrebbe voluto dire continuare a pagare insieme col fondo scolastico la metä della pigione, provvedere alla conservazione deli’ edificio, di cui del resto il Comune era proprietario, le legna, secondo patti statuiti nel 46 *) ed aggiungerci le spese per i mezzi d’istruzione e per la servitti giusta decreto 18 ottobre 1852. La risposta fu data il 26 maržo: «La rappresentanza co-munale non ha nulla in contrario che la Eccelsa Luogotenenza prenda quelle misure che crederä opportune per la elevazione della scuola Reale inferiore unita all’i. r. Caposcuola normale a Reale autonoma, sempreche non gliene derivi aggravio maggiore di quanto contribuisce ora, tanto in locali, quanto in altro, e ciö tanto piü in quanto che essa ora ha giä una spesa considerevole pel manteniniento assoluto di una propria scuola autonoma, resasi indispensabile pei bisogni della popolazione». Dapprima gli attestati erano abbastanza semplici, delle Reali e del Ginnasio; si graduava l’allievo che, in complesso, o si meritava il premio o vi si approssimava, otteneva la prima classe in progresso o la seconda; poi, accanto a ciascuna nota del progresso furono ammarginate delle osservazioni che la illu-strassero o legittimassero e che mi figuro una caccia martorizzante agli eufeminismi, per i professori; indi si ritornö alla nota semplice, con a destra la rispettiva firma del professore; si classificava l’attenzione e si tollerava l’appena sufficiente. 11 decreto mini-steriale 2 marzo 1866 N. 4634/C. U. fissö nuove norme da noi applicate subito nell’anno 66-67. Caddero la nota deli’attenzione, 1’appena sufficiente e simili imprecisioni. Restarono : per la costumatezza, 1’esemplare, il lodevole, il conforme, il poco conforme e il non conforme; per la diligenza, il perseverante, il sodisfacente, il sufficiente, 1’incostante, il poca; per il progresso, il distinto, 1’eminente, il lodevole, il sodisfacente, il sufficiente, 1’insufficiente, l’affatto insufficiente. La classe distinta andava riservata a quei casi rari di uno scolare che in qualche materia avesse dimostrate cognizioni superiori alle richieste nella sua classe. *) Le spese per piccole riparazioni venivano sopportate 3/6 dal fondo scolastico, Ve dal Comune, V6 dal Magistrato come autoritä fondiaria (Grundobrigkeit), Ve dal fondo camerale come patrono. Per la prima c/asse con eminenza 1’attestato non doveva contenere nessuna classe inferiore al sodisfacente, ed almeno una delle note «distinto o eminente»; di piü il numero delle classi «distinto o eminente» doveva essere almeno di uno su-periore a quelle delle classi «sodisfacente». Lo scolare che avesse meritato la nota «poco conforme» in costumatezza non poteva riportare in nessun caso la prima classe con eminenza. La prima classe era data a chi non riportasse nessuna nota inferiore al sufficiente. Bastava un solo insufficiente per meritare la seconda classe complessiva. L’ esame di riparazione poteva essere con-cesso solo a chi avesse riportato in una sola materia la nota insufficiente. La terza classe veniva data a tutti quelli che avevano riportato tre insufficienti oppure un insufficiente e un affatto insufficiente. 11 proposito di alleggerire le Reali da materie piü conve-nienti a scuole professionali, create o da crearsi, di renderle istituti di coltura «generale», e di avviamento, come il Ginnasio all’ Universitä, esse al Politecnico, approdö nel 1867 ad un decreto ministeriale num. 3837, 21 agosto, che apporta alcune modifica-zioni al piano: opera d’involuzione verso i criteri exneriani e bonitziani del 49, idee cambattute e vagliate in seno all’ ex con-siglio dell’ istruzione pubblica ed ora ricomparenti con piü auto-ritä, dacche il primo presidente di quello, poi presidente della camera de’ deputati, dal giugno 1867 e ministro del rinato mi-nistero del culto e dell’ istruzione. Cadono la teoria delle mac-chine nella VIa delle Reali complete, da noi quelle materie della IIIa che s’ erano insegnate dal testo del dott. Blodig e vertevano sulle piü importanti prescrizioni legali sulle dogane e sui generi di privativa dello stato ; sono accresciute le ore di geografia e di storia e spostate quelle di fisica dalla 1“ e IIa alla lla HIa, (da noi furono ripartite tra la Ila e la llla, laddove prima erano 5 nella IIa); sono diminuite le ore di chimica nella Illa e il di-segno architettonico e assorbito da quello a mano Iibera, esso stesso falcidiato alquanto nella Ia classe. Conforme a questo progetto circa fu aperto il quarto corso nel 67-68: Religione..........................2 Italiano...........................4 Tedesco .......................... 4 Geografia e storia.................4 Matematica e geometria ... 7 Descrittiva........................3 Storia naturale (zoologia) . . 2 Chimica............................3 Disegno .......................... 4 in via affatto interinale, secondo il voto del consiglio del 4 ot-tobre 1867, voto dato proprio all’ ultimo momento e forse a malincuore, perch^ pareva sprecata la spesa di 2000 fiorini, se poi si sarebbero aperti que’ tali corsi all’Accademia. E difatti anche il «Cittadino», il giornale piti avanzato di allora, ammo-niva fin nel settembre che 1’ erezione di quei corsi a spese del governo con concorso del Comune rendeva superfluo 1’ intero corso superiore nella reale autonoma. Sennonche da li a poco giunge un dispaccio luogotenenziale che notifica 1’abbandono de’ corsi e chiede sovvenzione al Comune per innalzare a superiori le proprie Reali inferiori! La risposta fu data e negativa il 18 gennaio 1868. Quella domanda, iniqua anche prima, diventava risibile alla vigilia della pubblicazione delle nuove leggi, di cui il tenore non poteva essere dubbio, dato I’ atteggiamento delle diete e del parlamento nel 67 e il discorso del trono e la risposta ad esso delle due camere: ainpliamento delle autonomie provinciali, geremiadi sugli errori del passato e affermazione solenne della bancarotta del sistema reazionario. Rispetto al punto piti sensibile del quäle ultimo argomento, la nostra Dieta, in risposta a parere richiesto dal messaggio imperiale per la convocazione di quel parlamento, aveva giä espresso desiderio — 26 febbraio 1867 — che «1’ organamento e la sorveglianza delle «proprie scuole popolari e medie spettasse alle Diete provin-«ciali, col diritto alla nomina de’ docenti; che si rivedesse il «Concordato, convenzione deplorata e fatale che offuscö la piti «fulgida delle glorie legislative dell’Austria e produsse perniciosi «effetti si' nelle interne che nelle esterne relazioni della mö-«narchia». O-ueste parole che prima non avrebbero firmato i piü audaci, firmarono allora i tiepidi, relatore il barone Scrinzi, che, eletto in quella dieta a deputato al parlamento, dalle gal-lerie fu urlato e fischiato, tanto era popolare! Anni prima, certo, sarebbe stato un altro affare. Non che 1’ argomento non avesse appassionato, ma scottava, ed era stato infatti soffocato per tre diete ; e comparve solo in quella del 65, occasionante un dispaccio luogotenenziale che imponeva di culto cristiano-cattolico i docenti della nostra Reale e al quäle era stata data risposta col proporre che, conforme la patente del 2 ottobre 1860, la parificazione di tutte le confessioni religiöse al godi-mento dei diritti politici e civili avesse applicazione, e era stata eletta una commissione per regolare l’ingerenza del clero nella privata e nella pubblica istruzione (29 novembre 1866). Ma a chi non piacque la petizione dietale del 67, benche firmata anche dallo sloveno Nabergoi, a chi urtavano le ulteriori sollecitatorie de’ cittadini, e le piü calde petizioni del consiglio, e i voti unanimi di quello comunale di Gorizia, si fu ad alcuni villici di Servola, i quali — primo baleno alla tempesta che fatalmente doveva scatenarsi — fecero voto, i piü segnando con croce, che il concordato restasse intatto. Ma il Governo aveva altro che attendere agli analfabeti di Servola, se passö sopra all’in-dirizzo rivolto all'imperatore da 25 arcivescovi e vescovi, guida.ti dal principe arcivescovo di Vienna; e il 25 maggio 1868 ebbe san-zione la legge scolastica con la quäle furono emanate disposi-zioni fondamentali sui rapporti della scuola con la chiesa. II num. 1 diceva: La suprema direzione e sorveglianza su tutta 1’istruzione e 1’educazione spetta allo stato e viene eser-citata da organi a cid legalmente chiamati- II 2: Senza detrimento da questo diritto di sorveglianza resta affidata la cura ed immediata ispezione dell’insegnamento religioso e degli esercizi religiosi nelle scuole popolari e medie alla rispettiva chiesa ovvero comunione religiosa. L insegna-mento degli altri rami deli’ istruzione e indipendente dall inge-renza di qualunque chiesa o comunitä religiosa. II 3: Sono accessibili a tutti i cittadini dello Stato senza distinzione di professione religiosa le scuole e gl' istituti di educazione fondati ovvero sostenuti totalmente ovvero in parte dallo stato, da una provincia oppure dai comuni. II 10: A dirigere e sorvegliare 1’educazione, quindi anche le scuole popolari e le istituzioni pedagogiche, vengono inca-ricati in ogni regno e paese: 1. Un consiglio scolastico provin-ciale — autoritä suprema provinciale — 2. Un consiglio di-strettuale per ogni distretto scolastico. 3. Un consiglio scolastico locale per ogni comune. Con cib finiva il Concordato tra note di dolore e clamori di gioia. Alloqui e violento anche Pio IX dichiarando nulle quelle leggi. Da noi il 24 giugno gli spodestati padroni, 1’ ispet-tore concistoriale Schvab e il consigliere di luogotenenza Pa-vissich indissero una conferenza che dichiarata illegale dal direttore Timeus provoca 1’uscita sua e de' suoi consenzienti dali’ adunanza. Attaccato il Timeus inurbanamente dal foglio uf-ficiale, e difeso nella seduta consiliare del 26, ripreso in un reseritto luogotenenziale del 29. II 10 luglio scoppiano tumulti, il 13 si scatenano le furie clerico-slave e scorre sangue citta-dino. Al suggello cruento tennero dietro le sribite rivendicazioni dali’ una parte, e i primi tentennamenti, le schermaglie, le aperte opposizioni dall’altra: — La messa giornaliera, ove prima, ove dopo, cade; ridotti gli esercizi spirituali, son tolte le pratiche di maggio e, mentre tutto il corpo insegnante negli anni antecedenti prendeva Pasqua, e in provincia si comunicava ad ogni visita episcopale, ora, per la comunione generale nella chiesa di Sant’ Antonio, dalla dire-zione vien fatta non piri ehe raccomandazione di dare il buon esempio. — E ripetuta con maggior insistenza dalla nostra direzione la domanda deli’esenzione della scolaresca dalla processione del Corpus domini. Nel 65 e 67 s’ era chiesta in čausa di un morbo infantile, ora anche in seguito a maggior libertä. II Municipio fece un passo in avanti: rese edotto 1’ordinariato vescovile ch’ esso non permetteva, perdurando 1’ epidemia, per quell' anno, che gli allievi delle classi elementari intervenissero alla processione teoforica. A proposito della quäle processione e curioso che alla Luogotenza non volessero concedere alla nostra scuola il rango che le competeva, immediatamente avanti il Ginnasio comunale, rango che le era tolto dalla Reale dello stato, ancorche unita alla Caposcuola. Non saprei ben dire quante volte e per quante vie il direttore Vlacovich ricorresse per avere giustizia. Retaggio del passato, le questioni di precedenza toccavano al vivo, come poche. Cluando nel 42 fu trapiantato il Ginnasio di Capodistria a Trieste, subito la direzione dell’Accademia volle fosse precisato il rango ehe le spettava sul nuovo istituto, e la Commissione aulica degli studi, giungendo alle ultime radici della meticolositä, rispose: i professori della Reale e Nautica rispetto all’etä singolarmente preši essere equivalenti, come corporazione pero venir dopo. — E fondata la Societä pedagogico-didattica di cui e appro-vato lo statuto nel 1869. — La societä del Progresso fondata pure in quell’ anno 1868 e che raccoglieva il fior fiore della cittadinanza fa voto «ehe coli’ aprirsi del nuovo anno scolastico la lingua italiana sia la esclusiva lingua d’ insegnamento nelle scuole normali e nel Ginnasio dello stato. Al voto fanno eco 5871 cittadini (cfr. seduta 28 sett. 1868) ehe chiedono 1’italianizzazione delle scuole ehe ancora non 1’avevano e in parte erano sostenute con peculio del comune, 1’ i. r. Ginnasio, 1’ i. r. Normale con annessa Reale. B risposto con la richiesta del Governo di trasformare il Ginnasio comunale in Ginnasio dello Stato, garantendo 1’italianita deli istruzione, come, se non per le Reali e il ginnasio di Gorizia, ne per il ginnasio di Pisino, esso aveva fatto per il ginnasio di Capodistria, e proprio richiamandosi alle leggi fondamentali, sebbene quello fosse risorto nel 1848 a patto di progressiva te-deschizzazione. Rigettata 1’offerta, questo argomento segna il gioco dei partiti nella nostra vita comunale. 11 29 gennaio 1871 la commissione scolastica riferi sull’ opportunitä di riattivare le trattative, e la Rappresentanza nego; nel 1881 invece (seduta del 15 giugno) una commissione incaricata a studiare economie, proponendo la cessione, 22 voti ebbe favorevoli, 23 contrari! Nel 95 chiedend o a sua volta il Governo 1’assunzione in ammi-nistrazione sua non del Ginnasio soltanto ma delle scuole medie in generale, e la faccenda essendo rimandata alla commissione scolastica, essa commissione, ripetendo un voto espresso dalla societä del Progresso (pres. Benussi) esprime il parere di non nominare nemmeno delegati (pres. Moise Luzzatto) (cfr. seduta 30 aprile 1896). — Poiche giä nella seduta del 23 aprile 1868 era stata ri-chiesta revisione del patto dei 9500 fiorini ehe il Comune pa-gava al Governo per l’i. r. Ginnasio, nella seduta del 2 di-cembre 1869 e deciso, su proposta della commissione di finanza, di radiare senz’ altro dal preventivo quest’ importo, come pure quello di 5800 fiorini per 1’ Accademia di commercio e nautica. Per 1’ i. r. Ginnasio, il Comune fu sollevato a datare del I(' gen-naio 1871, per 1’ Accademia la bega si trascinö a lungo, e con una tinta un po’ buffa quando il direttore di essa chiese aumento di locali e il Comune disse no (aprile 77), a cui la Luogotenenza minacciando di far valere in via giudiziaria il di-ritto di servitii in quattordici giorni, il Consiglio ridisse no. Su-bentrö ehe nel 1883 il Comune dovette pagare per l’indennitä d’ alloggio del direttore anche gli arretrati e promettere di con-tinuare a pagarla; ehe nell’ 85 il Governo si dichiarö disposto a pagare 80000 fiorini per entrare in possesso di tutto lo stabile, che il Comune non pote accondiscendere per 1’ esiguitä deli’ importo; e che esso deve concorrere ancor oggi al mantenimento di quella scuola. — Si domandano informazioni sull’ ammontare della facoltä della disciolta societä di Gesü (21 settembre 1868). 11 commis-sario imperiale risponde il 2 ottobre ehe il patriinonio cosiddetto del collegio e della chiesa de’ Gesuiti ammontava a 107311 fiorini e un altro, assegnato al mantenimento del seminario a 45124 fiorini, formanti tutte e due patrimonio dello stato. Non accontentando la risposta, e incaricata una giunta a dilucidare la questione. Dopo lungo tergiversare, la pendenza ebbe fine nella seduta del 27 settembre 1879 in ehe 1’ avvocato del Comune dichiarava non esistere titolo legale aila rivendicazione. — Molto laboriose furono pure le trattative per gli stipendi ginnasiali provenienti dalle rendite del soppresso ginnasio de’ Gesuiti, (il secondo de’ soprannominati patrimoni) e per il diritto di presentazione de’ candidati, diritto ehe il comune esercitava da oltre mezzo secolo. Ne’ primi del 73 la Luogotenenza si diceva ancora disposta a proporre al ministero una convenzione col comune, ne’ sensi ehe quest’ ultimo godesse qualche diritto e che gli stipendi fossero da accordare ali’ uno e ali’ altro gin-nasio, il governativo e il comunale. La commissione scolastica delegata a rispondere, deliberö ehe fosse sollecitata la deci-sione dal tribunale deli’ impero (seduta del 10 maggio 1873): nel frattempo, sul finire dell’anno, il ministro aveva giä negato il diritto di presentazione. D’ altronde, in tema stipendi, quanto non si trascinarono i processi per quelli Ananian, finche de-finitivamente furono aggiudicati al Ginnasio dello stato nel 1880? — - S’ insiste sulla domanda quarantottesca, ripetuta il 5 gen-naio 1867, della facoltä legale (30 settembre 1868) e, piti tardi, (24 febbraio 1875) e adottata la proposta d’ istituire un politec-nico in lingua italiana a Trieste, idea propugnata dal nostro direttore Vlacovich in un suo Progetto d’ un piano generale degli studi in Trieste, esclusi gli umanitari. — E chiesta nel 69 una scuola magistrale, secondo gli ordi-namenti del maggio, perche i corsi aggiunti alle vecchie i. R. normali e alla Caposcuola delle Benedettine restavano impeciati di tutti i mali insanabili del passato. Fu concessa invece a Ro-vigno nell’anno scolastico 1870-71, di nome italiana, con un ap-pioppatole «illirico» che soffocö si 1’ italiano, ma non salvo se stesso. Soppressa prima ehe avesse compiti i tre anni, secondo la legge scolastica istriana di allora, fu trasportata nel 72-73 a Capodistria, dove vennero a portarvi nel 75-76 il loro barbaro contributo anche le Magistrali di Trieste e di Gorizia, le anti-chissime del Litorale. Dovrö ridire che cosa diventasse questo istituto, italiano, sloveno, croato, tedesco con lingua ufficiale te-desca, con tedesco 1’ insegnamento deli’agronomia, del disegno, della ginnastica, della calligrafia, deil’ organo, del violino, del pianoforte, del canto e della storia della musica, intanto che senza speranza non che di evasione nemmeno di risposta si am-mucchiavano le richieste del nostro Consiglio nell’ 83, 84, 85, i due lunghi rapporti dell'87, la sollecitatoria del 93 e quella del 96? — Le servitii verso le donne furono le ultime rimestate. Una piccola dote che si pagava alle monache (525 fiorini) dal 1780 la Luogotenenza volle si continuasse anche quando quelle scuole non ottemperavano piti affatto alle esigenze donde nascevano gli obblighi del comune — e messa con le spalle al muro, — lo richiese si facesse in via amichevole: gentilezza ehe il Consiglio inurbanamente non volle fare (7 dicembre 1877), ma a cui fu costretto dal Tribunale contenzioso (sentenza 15 settembre 1881) colla solita aggravante del pagamento degli arretrati. Tutto questo fervore di rivendicazioni ci allontanö dal campo de’ nostri studi, ma non esauri il memorando anno 1863, al quäle torniamo. Udito il parere deli’associazione «Scuola popolare» di Vienna e gli aigomenti svolti nel settembre 1867 nel congresso de’ inaestri a Vienna, e prestato orecchio a’ voti di molti enti locali, tra i quali avrebbe aggiunto i suoi anche la benemerita nostra commissione scolastica del 61 se non avesse temuta 1’ intempestivitä, il ministro del culto e deli’istruzione, fiiosofeg-giando con argomento non meno arduo del leopardiano «per te stesso al polo ergi la mente», volle aboliti i premi. La commissione scolastica del 68 prima ancora della pubblicazione del de-decreto, per averne avuto sentore, aveva votato in favore de’ premi; poi il 27 maggio aveva fatto votare al Consiglio la mas-sima di mantenerli nelle scuole elementari, forse piü di tutto per far valere 1’ osservazione «non potersi il comune, sull’ appoggio del principio costituzionale ehe regge 1’impero, ritenere obbli-gato ad ottemperare ali' ordinanza ministeriale»; ma dopo ehe anche i professori del Ginnasio e della Reale (19 giugno 1868) si esternarono contrari, fu da essa commissione insieme con la deputazione della scuola Reale proposta per le scuole medie del comune l’ abolizione, e il Consiglio l’ accettö a patto ehe fos-sero conservate il diploma con graduatoria e l’ esposizione de’ disegni e de’ temi. Cosi fu fatto e la nostra scuola andö lodata quell’ anno 68 per una mostra di disegni a mano, meccanici, geometrici, architettonici, deserittivi, per prove di calligrafia ornamentale e per atlanti geografici, per componimenti italiani e tedeschi, e financo per due saggi di poesia di due scolari della quarta. Gli scolari deli’ I. R. Ginnasio invece e quelli deli’ l. R. Accademia li ricevettero anche quell’anno, i loro premi, pagati dal Comune s’ intende, dalle mani del Luogotenente. Per i nostri il piü che secolare spettacolo era finito l’ anno antecedente, nella sala addobbata a festa, in presenza de’ consi-glieri Fidler e Pavissich, di mumeroso pubblico, del Luogotenente incoraggiante con belle parole, e il professore di botanica in-trattenendo gli alunni sull’ utilitä degli alberi fiancheggianti le strade e i giardini pubblici. Certo piti sfoggio e piü sfarzo usava il settecento quando per gli esami alla Scuola matematico-nautica 1’allocuzione di un arcade in costume patrizio fu festa cittadina e la stampa nell’«Osservatore» avvenimento letterario. Ma giä nel 70 il Ministero cambiava tono e permetteva i premi la dove vigevano tuttora e dove esistevano i fondi, con cautele che per la loro burocratica sofisticheria meritano d’es-sere ricordate, se addirittura non ne formano un insuperato mo-dello. Bastava eccellere in una materia sola per essere degni di premio, anche se la somma totale d el 1 e classi ne escludesse — ma bisognava essere eminentista — appartenere alle tre classi superiori — e ehe il verdetto de’ professori fosse una-nime — ma fosse rimarcata 1’ eccezionalitä del caso — e una volta tanto. E per finire la storia di un argomento appassionante forse ancora oggi gli animi, i premi per cinque anni restarono anche nelle elementari aboliti, se non in atto, in potenza, ehe il Comune stimava competere a se la decisione deli a massima, e il Go-verno negava, finche, richiesto ehe ne fu il ripristino al Consi-glio dalla commissione scolastica, e, stanziata da quello (12 maggio 1873) la somma di 1500 fiorini; di nuovo ne fu negata la competenza e fu permesso di concederli in forma di «regali e ricordi». Nel 78 incancreni la piaga per la quäle vanno aboliti senza tanta filosofia: deplorevoli inconvenienti suscitati dali’ira dei posposti e perdita di tempo grandissima nella preparazione degli spettacoli mendaci. Ed ecco la faccenda di nuovo trattata al Consiglio (24 giugno 1878) dopo interpellati i maestri, non tutti a vero dire contrari, ed ecco rifioccare i discorsi. Nulladimeno i premi restarono aboliti anche nelle elementari. Se definitivamente non osereidire: un’ordinanza ministeriale (22 settembre 1897) li am-mette ne’ Ginnasi di scancio, insieme con le feste scolastiche, e sotto la copertela del patriottismo; in Francia, tanto per va-riare, in aleuni istituti si distribuiscono in principio deli’ anno sčolastico, come in principio de' corsi universitari si dänno gli esami di maturitä. Ma la questione spinosa rappresentavano i tre consigli da eleggersi per la sorveglianza delle scuole. Giä nella prima se-duta dopo la promulgazione delle leggi fondamentali, una voce aveva lamentato la posizione del Consiglio di poco essersi cam-biata nella nomina de’ maestri, poiche se prima decideva vir-tualmente il Concistoro, ora la Luogotenenza (11 gennaio 1868): poscia, nella piccola controversia de’ premi si era notato il tono di comanao, e fu chiesto dove mai andasse a finire l’ autonomia del Comune, se financo i premi non gli era permesso di largire. Adesso, come la giunta incaricata dello studio sul progetto governativo concernente la sorveglianza delle scuole riferisce per bocca del dott. Gregorutti, la Dieta decide (39 settembre 1868) ehe, date le condizioni peculiari di Trieste, bastino due consigli, il provinciale e il locale, eliminando il distrettuale; ehe il clero resti escluso dal consiglio locale, e a malincuore sia ammesso nel provinciale, con voto consultivo soltanto, e a parita di condizione per tutte le confessioni. A questo progetto non essendosi accordata la Sanzione sovrana, sino ali’ attiva-zione di una legge provinciale, con ordinanza ministeriale del 10 febbraio 1869 restö fissato ehe le funzioni sino allora spettanti al concistoro vescovile e ali’ ispettore scolastico supe-riore diocesano di Trieste passassero alla Luogotenenza in quanto non riguardassero la religione e gli esercizi religiosi (§ 2 della legge del 25 maggio), e le funzioni degl’ ispettorati scolastici al Comune di Trieste, il quäle «formerä separato di-distretto scolastico e provvederä nella sfera d’ azione delegata agli oggetti della sorveglianza scolastica distrettuale». Delle due disposizioni dura ancora la prima, la seconda fini, come tutti sanno, nel 1906. Non ehe la mancanza di una legge di sorveglianza non fosse sentita prima e dopo e oggi e spesso, e piti e meno acuta, e acutissima quando (seduta del 15 ottobre 1884) fu chiesto di creare un delegato municipale per le scuole elementari e il Governo non assenti, visto ehe c’ era l’ ispettore scolastico distrettuale, con urla e grida delle gallerie e ricorso del Consiglio al ministro deli’interno; oppure quando il Governo intro-dusse nelle scuole popolari e cittadine de’ libri di lettura senza ehe il Comune e i suoi organi ne sapessero niente, e Felice Venezian tenne un discorso ehe cosi arguto il patrio Con-siglio non aveva ancora udito (15 ottobre 1884): gli uomini di quei tempi combattevano ancora tenaci per l’ indivisibilitä e i diritti autonomici del Comune e non volevano cedere al Governo, il quäle invece di grado in grado diritti, indivisibilitä, tradizioni veniva sempre piu scalzando. E anche quando una legge parve realizzarsi nel 1890, proclamatane l’ urgenza giä nella seduta inaugurale della Dieta, elettane una giunta speciale di nove membri, presentatane da quest’ ultima la relazione, conciliativa di molto, (26 novembre) la conchiusione fu resa frusta dalla tenace, drammatica offesa deli’ avvocato Cambon. Ritornö ancora sul tappeto (tornata dietale del 17 febbraio 1894); ma invano. Con il Tirolo andavamo d’accordo coine l’Oriente e l’occidente, il sole e le tenebre: noi volevamo seuotere gioghi: quello vo-leva aggiogarsi di pili, e in aleuni distretti i primi ispettori laici furono accolti a sassate e per adempiere al loro munere dovettero farsi scortare dalla gendarmeria. Secondo la legge fondamentale del 21 dicembre 1867 le Reali furono dichiarate di eompetenza delle Diete. Per cosi inau-dita autonomia, vinta per l’ insistenza de’ Polacchi a’ voti de’ quali aggiunsero i loro i deputati triestini, tutto l’ organamento ehe si veniva concretando con ordinanze e poi, tappa a piü larga avan-zata, con le modificazioni del 21 agosto 1867 (vedi pag. 43), correva pericolo di far naufragio; onde il ministro Hasner, scaltrito dalla presidenza nel passato Consiglio deli’ istruzione, corse pronto a’ ripari, a’ nuovi organi legiferanti mandando un progetto di legge concernente le Reali, a freno e orientamento. Riduco a’ minimi termini il memoriale ehe lo precede: 1. Eliminate le materie professionali, le Reali tendano ad una coltura generale. 2. S’ introducano lingue moderne; si aumentino le ore di storia e geografia nell’ intento di ottenere una coltura umanistica, come in Germania. Le lingue moderne s intendano materie obbli-ligatorie, ehe altrimenti falliscono al loro scopo, come avevano fallito dietro il progetto del 51 : ne s’ insegnino frivoleggiando in brevi conversazioni, Tra esse, il francese e dichiarato propedeu-tjca dello spirito. 3. Si aumentino i corsi da sei a sette, e ciö per evitare il sovraccarico intellettuale, contro il quäle sorgevano i primi lagni. 4. Le Reali inferiori finiscano con la quarta, le superiori constino delle rimanenti tre classi. 5. S’ introducano, ad imitazione de’ ginnasi, gli esami di niaturitä. 1 responsi ehe furono dati dalle Diete concordano nel pro-porre il commiato ali’architettura e nelle sperticate accoglienze alle lingue moderne. L’italiano, data la perdita del Lombardo e la recentissima del Veneto, dove non fu subito bandito, restö ancora per poco. Durö e dura in Carinzia, nella fedele Klagen-furt, la quäle giä sulla fine del settecento ne stipendiava pub-blico maestro; dura nel Tirolo e nel Vorarlberg; avversato al-1’ incontro fu dove aveva maggior diritto di vivere, a Trieste, nella Dalmazia, a Gorizia, a Pola, in quella Reale della marina in cui ammessi e provati via via il croato, il francese, 1’ inglese, dali’ anno scorso appena fu pensato ali’ italiano. Alcune Diete proposero, altre, come la nostra, non esclusero per 1’ avvenire, una ottava classe. La morava riusci a far passare due ore di logica formale, la Dieta carinziana un’ora di economia nazionale nelle rispettive settime: quella abolita nel 95; questa perdurante senza entusiasmo. Attorno a questo tempo, e prima e poi, di Diete legife-ranti su discipline tecniche, le attitudini scolastiche del Consi-glio cittadino furono anche troppo esercitate per non dire scon-certate da’ problemi economico-didattici ehe gli veniva affac-ciando il direttore Vlacovich. II quäle il 16 maržo 1868 s’ era rivolto alla deputazione per le Reali, perche fosse completata in tre corsi superiori, successivamente uno per anno, la sua diletta scuola; perche i professori delle inferiori fossero pareggiati a quelli delle superiori e a quelli del Ginnasio; perche fosse aperto il concorso per i professori occorrenti; perche la tassa scola-stica, eguale per tutti, fosse di 18 fiorini, come al Ginnasio. Portata dal relatore dott. Giovanni Righetti nella seduta consi-liare del 23 aprile 1868 e caldeggiata, la proposta sembrö tut-tavia eccessiva, e tanto per guadagnar tempo fu rimessa per parere alla commissione di finanza, accontentandosi quel giorno il Consiglio di discutere se non conveniva alla vigilia di tanta novitä di licenziare tutti i professori, con quel procedimento ve-nuto in moda nelle elementari per sbarazzarsi de’ preti, e indire nuovi concorsi per rinominare soltanto quelli i cui brevetti fos-sero regolari. Nella seduta del 3 giugno fu approvata una so-spensione, ma cosi poco persuadente, ehe fu giocoforza correg-gerla nella seduta deli’otto giugno con la decisione: «Avviati i passi necessari per 1'adesione governativa, sia incaricata la De-putazione preposta alla scuola Reale autonoma di proporre tutti quei provvedimenti che crederä necessari all’ uopo di completare 1’ occorrente personale insegnante». Finalmente, relatore il dott. Biasoletto, il 26 giugno fu raggiunto 1’ accordo, e il V corso fu aperto secondo 1’ordinanza ministeriale 23 aprile 1868 num. 10331: e i piü direttamente interessati, i licenziati cioe del quarto corso ringraziano riconoscenti a mezzo della stampa la rappresentanza cittadina e il direttore Vlacovich. Queste titubanze hanno la loro spiegazione. Quelli ehe s’ erano lusingati delle Reali, di-ciamole cosi, all’Accademia, non si persuadevano cosi presto della necessitä di avanzare la nostra, e prestavano forse piü facile orecchio a certe voci ehe si susurravano di rigori so-verchi, di spiacevoli fatti contro Israeliti. 11 completamento della Reale dello Stato poi rendeva chi tiepido e chi perplesso. Per-plesso s’ era mostrato per esempio lo stesso dott. Righetti ehe 1’ avrebbe sovvenuta (cfr. pag. 44, nella seduta del 18 febbraio 1868), tiepido qualche altro, troppo memore ehe il corpo insegnante giä da un anno non voleva soggiacere alla censura delegatizia delle pubblicazioni nel programma e mandava per le stampe certe asciutte graduazioni degli scolari, ehe non ag-giungevano al prestigio della scuola. La cosa si accomodö nel 70. In quanto all’ equiparamento richiesto pure dal direttore, di tutti i professori tra di loro e con quelli del Ginnasio, provvide due anni piü tardi la legge ministeriale del 9 aprile 1870, a sensi del § 11 della quäle, fu riconosciuta nel computo degli anni di servizio reciprocitä tra i professori dello Stato e quelli delle scuole medie comunali di Trieste. L’ orario per questa V» classe nell’anno 1868-69 fu il se-guente: Religione . . 2 Italiano . 3 Tedesco 3 Geografia e storia . 4 Matematica 6 Descrittiva . . . . . 3 Storia naturale . 2 Fisica . 3 Chimica . 3 Disegno . 4 33 L’ anno seguente, secondo approvazione luogotenenziale 28 giugno 1869 num. 6840/11 fu aperto il sesto ed ultimo corso. Religione ......................2 ltaliano........................4 Tedesco ....................... 4 Geografia e storia .... 4 Matem. (algebra egeometria) 5 Descrittiva.....................3 Storia naturale.................2 Fisica..........................5 Disegno a mano...............4 33 Materie libere, la mercinomia, il francese, la declamazione, la ginnastica — altrove obbligatoria — il canto. Alla fine deli’anno furono dati i primi esami di maturitä. Di rigore per chi voleva passare al Politecnico, erano stati provati in alcuni luoghi giä 1’ anno prima, quando ancora molte Diete non avevano trattato 1’ argomento, secondo disposizioni provvisorie (27 maggio 1869). Da noi di 13 scolari annunziatisi, 9 si presentarono. Preceduti da alcuni saggi di abilitä nel disegno, gli esami in iscritto furono elaborati dal 18-21 luglio in tedesco, in italiano, in descrittiva e in matematica (a Vienna soltanto in tedesco, in descrittiva e in matematica); a voce si diedero di storia e di geo- grafia, di matematica, di fisica, di chimica, di storia naturale. Dispense in questo periodo novissimo furono accordate soltanto nella storia e nel disegno a chi ne avesse dimostrato cognizione ed abilitä sufficienti ne’ sei semestri anteriori. Presidente della commissione esaminatrice fu 1’ i. r. ispettore scolastico provin-ciale Antonio Stimpel; presenziarono gli esami il podesta Baz-zoni, il consigliere aulico Carlo de Fidler e i consiglieri muni-cipali dott. Biasoletto, dott. Moise Luzzato e dott. G Righetti. In quelle province le cui leggi per le scuole Reali avevano avuto la sanzione durante g)i anni 68-69, 69-70, le Reali furono ampliate dal promesso, promosso e desiderato settimo corso nell’anno 70-71, con ulteriori cambiamenti inspirati al ministero da una commissione appositamente nominata e ehe si raccolse il 18 giugno e il 6 luglio del 1870, e alla quäle avevano pure partecipato due membri della nuova societä «Scuola reale» isti-tuita da’ secessionisti tecnici della «Scuola media» aleuni mesi prima, e ehe con grande zelo aveva saputo attirare I’ attenzione sui problemi piü urgenti di questa categoria di scuole. Nella nostra, poiche la Dieta non aveva fatto ancora proposte, anzi aveva taciuto, i cambiamenti succedettero per via d’ ordinanze. Un’ ora d’ italiano nella VIa andö sacrificata alla ripetizione della chimica degli anni antecedenti e alla continuazione delle analisi di gabinetto, iniziate 1’ anno prima. Fini per sempre 1’ architettura, dopo il piü brillante stato di servizio. Materia d’ obbligo nella economico-matematica scuola Reale di Berlino del 1747, proclamata di utilitä per le quarte classi delle scuole normali e coposcuole nel 23, sezione a parte deli’ Accademia di commercio, (cfr. pag. 16) aveva continuato neile terze classi delle Reali. Finalmente, dopo tre anni ehe ne era stata eletta la commissione (seduta dietale 2 settembre 1868), fu proposto, discusso e nella seduta del 14 ottobre 1871 approvato in terza lettura il progetto di legge per le scuole Reali. Ne riporto qui i paragrafi ehe valgano ad indicare 1’orientamento ehe si sarebbe se-guito e quelli d’ indole politica ehe lo fecero naufragare. § 2. Le scuole Reali complete consistono per ora di sette classi, di cui ognuna forma un corso annuale. § 4. Colle scuole Reali inferiori possono con riguardo alle condizioni economiche della provincia, venir congiunti de’ corsi speciali di economia rurale e d’ industria. Per intendere a Trieste 1’economia rurale si ricordi che relatore di questo progetto era il Biasoletto, quel Biasoletto che era stato il caldo provveditore di una scuola agraria per giovani contadini del territorio, aperta il 10 aprile 1842. § 6. Sono specificate le materie d’insegnamento. Tra le lingue, 1’ italiano, il tedesco, il francese e 1’ inglese. § 7. La lingua d’ insegnamento nelle scuole Reali pubbliche e 1’ italiano. A questo paragrafo si oppose, subito alla prima lettura il commissario governativo, mentre il barone Pascotini, persona non sospetta, si senti in obbligo di ricordare che giä alla ca-mera de’ deputati egli aveva rimostrato sul modo in cui fu eretta a Trieste, senza consultare i fattori legislativi della provincia, la Reale tedesca. S’ intenda da ciö che il paragrafo colpiva proprio questa scuola, la quäle per alcuni ancora, al fuoco delle leggi fondamentali, puö sembrare eslege. § 8. L' insegnamento della religione e limitato ai soli quat-tro corsi inferiori, con due ore per settimana. Oltre alla lingua d’ insegnamento, la lingua tedesca e obbligatoria in tutte le sette classi; la francese nelle quattro inferiori, 1’ inglese nelle tre su-periori. § 11. Di regola il numero degli scolari in una classe non poträ essere maggiore di 50- La dove il numero degli scolari arriva a 60 secondo la media di tre anni, si poträ accettarne oltre 50 soltanto sotto la condizione che vengano istituite delle classi parallele. § 14. Soltanto quelle persone addette all’ istruzione le quali hanno ottenuto un attestato di abilitazione al magistero possono essere impiegate quali professori effettivi presso le Reali. § 18. La nomina de’ professori e maestri per le scuole Reali dello Stato viene fatta sopra proposta dell’ autoritä sco-lastica dal ministero del culto e dell’ istruzione, quella delle scuole Reali civiche dal Consiglio della cittä. § 19. L’istituzione di una scuola Reale e permessa a chiun-que, premesso che l’ordinamento della medesima non contenga nulla che sia contrario agli scopi generali d’ istruzione di simili istituti. L’ istituzione va quindi unita alle seguenti condizioni: a) Che lo statuto e il piano d’ insegnamento, come pure ogni cambiamento relativo, riportino 1’ approvazione da accordarsi dal Ministero del culto e deli’istruzione, sopra proposta deli’auto-ritä scolastica. b) Che i rispettivi professori comprovino la piena loro abi-litazione ali’ insegnamento in tale istituto. § 20. E accordato a ogni scuola Reale il decreto di lasciare attestati semestrali e di maturitä valevoli per lo Stato, se il piano d’insegnamento non differisce da quello portato dalla presente legge. II Ministro non propose questo progetto alla sanzione so-vrana per il tenore de' § 6, 7, 8, giusta i quali «dali’ un canto resterebbe tolta a parte rilevante della popolazione la possi-bilitä di fruire di un’ istruzione superiore nella propria lingua, mentre dali’ altro verrebbe leso il principio vigente in tutte le leggi provinciali sulle scuole Reali che cioe la lingua d’ insegnamento e fissata da chi mantiene la scuola». Veramente a questa obiezione era stato giä risposto durante la discussione dietale, richiamandosi per il § 7 alle leggi dell’Austria inferiore da cui esso era tolto di peso e per il quäle a Vienna era messa fuori combattimento la minoranza čeca. Ulteriori motivi davano le disposizioni sotto il § 14, 19, 20, giusta le quali «nulla osterebbe alla istituzione di scuole con direttori e maestri non austriaci». Alcuni paragrafi furono ritoccati nel 73, per esempio: 11 § 8. La lingua d’insegnamento nelle scuole Reali pub-bliche e 1’ italiana; per le scuole Reali private, quand’ anche ri-vestite dal diritto di pubblicitä, la scelta della lingua d’ insegnamento spetta a chi mantiene la scuola. II § 15.........Gli esteri devono riportare il riconosci- mento ministeriale degli esami subiti fuori di stato e conseguire la cittadinanza austriaca. Essendo stato respinto anche questo progetto, fu deciso di prescindere dal proporre ulteriori modificazioni, per altro — senza pregiudizio dei diritti spettanti alla provinciale rappresen-tanza dalle leggi fondamentali dello Stato, — nella sessione dietale del 23 aprile 1875. lntanto 1’ istituto era stato compreso nel numero di quelli de’ quali — vien fatto rapporto annuale alle camere di coinmercio e d’industria; — indi gli fu segnalato il be-nefizio deli' incondiZionata ammissione de’ suoi allievi della VI“ (dal 1873 della VII*) al volontariato di im anno, e con decreto ministeriale 25 agosto 1871 nutn. 8389 gli fu riconosciuto il di-ritto di pubblicitä, con ehe i suoi licenziati dal 73 in poi go-dettero il beneficio di essere ammessi ai politecnici di Vienna, Brünn e Graz senza esami di ammissione, previo esame di ma-turitä, dato s’ intende secondo la legge definitiva promulgata il 9 gennaio 1872, mentre, sintomatico abbastanza, dal febbraio 1873, gli allievi deli’ Istituto privato de’ Mechitaristi dovevano subire gli esami presso la nostra scuola per ottenere attestati validi e riconosciuti dallo Stato. Da ultimo, sul dispaccio ministeriale del 7 novembre 1870, num. 11436, nell’anno scolastico 1872-73, in ritardo sugli altri istituti, fu aperto il VII corso, con le stesse facilitazioni altrove sperimentate, di concedere cioe ad allievi di attitudini e cogni-zioni speciali, il passaggio dalla llla nella V“ saltando la IV“ ehe restava l' ultima delle inferiori, da prima delle stiperiori ch’era stata anteriormente. Allora, anno scolastico 72-73, le Reali ebbero questo orario: I II III IV V VI VII Religione 2 2 2 2 — — — Italiano 5 3 3 3 3 3 3 Tedesco 4 4 4 4 5 4 4 Francese — 3 4 4 3 3 3 Geografia e storia .... 3 3 3 3 3 3 3 Aritmetica e mateinatica 5 3 3 3 6 5 6 Geometria e disegno geom. 5 4 2 2 — — — Geometria deserittiva . . - — — — 3 3 3 Storia naturale 3 2 — — 2 2 9 Fisica — — 4 2 — 4 4 Chimica — -- — 2 3 3 2 Disegno a mano — 4 4 4 4 — — Calligrafia 2 1 — — — — •— Disegno meccanico . . . — — — — — 2 2 29 29 29 29 32 32 32 Materie libere: Stenografia — Ginnastica — Canto. II disegno meccanico fu desiderato dal Consiglio della cittä. La religione nelle superiori fu cassata: era ministro-pre-sidente 1’Auersperg e ministro deli’istruzione lo Stremayr. Che 1’ inglese, annunziato per le superiori dal direttore nel programma dell’anno anlecedente, manchi, sorprende, perche, invano fre-nando alcuni collegi di professori, ma incalzante 1’ associazione Scuo/a reale, per amore di coltura umanistica, dal 72-73 inco-mincia per tutta 1’Austria 1’ insegnamento ad alta pressione delle lingue moderne. Davvero da que’ primi furori alle sudate formole moderne, non poche scuole soffersero di tale equilibrio instabile, da persuaderci che nelle ordinanze succedentisi a furia non do-minava sempre ne il buon senso ne la sinceritä politica, esem-pio insigne Trieste, Gorizia, Lubiana, le tre capitali senza legge scolastica per le scuole Reali. A Trieste, nelle Reali dello Stato, aperte in parte con denari del fondo scolastico nel 70-71, il francese, sul modello deli Austria inferiore, preludeva di botto con cinque ore nella prima, ne aveva quattro nella seconda e tre per ciascuna delle restanti. Poi si volle 1’ obbligatorietä del-I’inglese (dal 1881), a spese deli’ italiano, relegato nelle infe-riori, e dello sloveno che da allora fu materia libera, in due se- zioni a tre ore 1’una sino ali’86, in tre sezioni a due ore 1’una, poi; ma quanti credete ehe ce ne fossero degli Sloveni, nel 1881 su 231 scolari? Otto. Resta perö che questo sloveno riu-sciva gratamente utile a coonestare quasi 1’ imposizione di un arbitro, il tedesco. Miracolo ehe si rinunziasse al neo-greco, visto ehe nel 68 la Luogotenenza lo aveva suggerito al Consiglio cit-tadino per le nostre Reali, per le quali fu anche approvato ma non effettuato. L' ultima formola del 1910 mantiene nella llla obbliga-torio il francese, obbliga a scelta de’ genitori o rappresentanti, a tutti gli scolari 1’ italiano e lo sloveno, continua nelle superiori 1’inglese per quegli scolari che non hanno frequentato 1’italiano nelle inferiori o non lo continuano nelle superiori. A Gorizia ne’ primi anni irruppe il francese subito come a Trieste, ad onta dello sloveno e deli’ italiano, secondo il piano del 70 condizionatamente obbligatorio, per deviazione arbitraria, come fu detto pepatamente in una seduta triestina (18 ottobre 1875) obbligatorio a salti fino al 1875. Ma in tutti e due i luoghi, nelle prime classi, la religione, con la quäle non si voleva scherzare, fu giocoforza insegnarla in italiano, per quanto si avesse tentato, per alcuni anni, di nascondere 1’ esuberanza deli’ elemento in-digeno goriziano col dividere nelle statistiche, italiani da friulani (cfr. il Processo del Tempo 1862). Attualmente a Lubiana, forse la piü tempestata di prove e riprove, 1’ italiano nelle superiori e obbligatorio per gli scolari a cui non e obbligatorio lo sloveno, il quäle essendo obbligatorio per gli Sloveni, ne segue presso a poco ehe 1’ italiano e obbligatorio per i Tedeschi, e il francese si comincia dalla terza. Ne’ piccoli luoghi di provincia, s’ inerudeli meno, con le lingue forestiere. A Pirano il francese cominciö obbligatorio nel 75-76 da materia libera ch’ era stata ne’ primordi insieme col tedesco, obbligatorio solo dal 71 che quelle Reali furono assunte dallo Stato. L’ inglese in alcuni luoghi non riusci ad imporsi mai, non ivi, non a Rovereto; anzi non fu nemmeno tentato. Le altre materie restano pressoche inalterate in quanto che quelle anteriormente ristrette nelle tre furono stemperate nelle quattro classi inferiori. Subito dopo istituita la VIIa con il piano surriferito, un pic-colo cambiamento per un’ora di meno di francese nella terza e nella quarta, in favore, nella terza, della storia, nella terza e nella quarta, della geometria (anno 73-74); uno spostamento nelle ore di fisica dalla terza nella quarta; un aumento nella seconda, nella quarta, nella quinta e nella settima nelle ore di geografia e storia a vantaggio della storia, da cominciarsi nel secondo corso (sino allora s’ insegnava in terza 1’ evo antico, in quarta il medio, per ricominciare in quinta 1’ antico, in sesta il medio, in settima il moderno); il francese spostato e circoscritto alle superiori (75-76); 1’ abolizione del disegno meccanico (76-77), materia da scuole industriali che nascevano e giä prosperavano altrove e che noi aspettavamo : tutte queste prove e non ten-tate senza uno scopo, annunziano un vero interesse all’ istru-zione tecnica nel dicastero dell’ istruzione in generale (Czedik, Durmreicher) e nel ministro dott. Carlo Stremayr in particolare. Questo interesse, a cui ascriviamo le di lui spesse visite alle scuole tecniche, non esclusa la nostra, approdö nel decreto del 15 aprile 1879 num. 5607 con il quäle e chiamato normale un piano escogitato sulle esperienze giä fatte; che si comincia nell’Austria inferiore e si stabilisce a falsariga di tutte le Reali. Ed infatti la Luogotenenza, partecipandolo alla nostra Di-rezione, invita a proporne quelle sole modificazioni ehe fossero richieste dalle circostanze speciali deli’istituto, restando escluse le vedute personali del corpo insegnante. Che se queste parole sembrano agreste, non tali erano quelle del ministro che cosi proemiava: «Le disposizioni del piano didattico sulla meta e sulla «misura deli’ insegnamento, benche rilevino il quanto e il come «la materia vada trattata, non escludono tuttavia in aleun modo «la possibilitä che nella pratica avvengano differenze notabili. «Guesta possibilitä si fonda sulle divergenze di opinioni rispetto «alla relativa importanza o difficoltä di talune partite di una «disciplina, sull’opportunitä di questo o quel metodo, soprattutto «sulla capacitä degli scolari e sul limite da non varcarsi, senza « so vraccaricarli». E infatti il ministro non che proclive ad eventuali modificazioni dipendenti da speciali condizioni di ambiente, aleune innovazioni effettuö per aver attinto a un memoriale che 1’ as-sociazione «Scuola reale» gli aveva fatto pervenire e che con-teneva un commento circostanziato del suo progetto. «Tali divergenze», continuava il ministro. «non soltanto tolgono a quel tanto di concordanza che rende possibile senza difficoltä e danno il trasferimento degli scolari, ma ostacolano pure il raggiungimento della meta prefissa, inquantoche ecces-sive pretese in una materia pregiudicano le prestazioni degli scolari nelle altre. Considerazioni cosiffatte fanno intendere la necessitä di speciali istruzioni per 1’ insegnamento nelle singole discipline». Cosi nacqaero le Istruzioni per 1’ inseguamento nelle scuole Reali, edite contemporaneamente al piano normale e a cui nel 1889 ne furono aggiunte di speciali per i Ginnasi, istruzioni che molti negligono, che da molti vedo vituperate, ma che dai piti čredo non siano lette nemmeno. Attraverso le inevitabili transizioni, il piano normale ap-provato per la nostra scuola, entro in vigore nell 81-82: I II III IV V VI VII Religione 2 2 2 2 -- — — Italiano 4 4 4 3 3 3 3 Tedesco 4 4 4 4 3 3 3 Francese — — — — 3 3 3 Storia e geografia . . . . 3 4 4 4 3 3 3 Aritmetica e matematica . 4 4 3 4 5 5 5 Geometria e disegno geom. 6 3 3 3 — -- — Descrittiva — — — — 3 3 3 Storia naturale 3 3 — — 3 2 3 Fisica ■ . . . — — 3 3 — 3 4 Chimica — — — 3 3 3 — Disegno a mano — 4 4 4 4 3 4 Calligrafia 1 1 1 — — — — 27 29 28 30 30 31 31 1 divari con gli anni anteriori non sono molti: al ministro premeva soprattutto d’ iniziare un periodo di maggiore stabilitä. Rispetto alla geografia e alla storia era da intendersi, cosi da noi, come in tutta la monarchia, ehe nelle superiori s’insegnasse solo storia. La ginnastica, materia d’obbligo altrove, da noi, insieme con la stenografia, formava materia libera. Altrettanto ne’ paesi alpini, con questa differenza che da noi provvedeva la civica Scuola di ginnastica, la quäle giä dali’ inizio della nostra Reale veniva sollecitando i nostri a parteciparvi in massa, mentre li si rinunziava, perche alla ginnastica non fossero sacrificate le ore di religione delle classi superiori. Coincide con la pubblicazione del piano normale anche lo studio di nuove norme disciplinari. Le quali, approvate dalla Delegazione municipale il 24 ottobre 1879, furono sanzionate nel 1880 e sono tuttora in vigore, benche aleuni paragrafi oramai non consonino ne con gli usi della scuola, ne con le leggi generali. Interessante e il paragone tra queste, il Regolamento di-sciplinare approvato il 5 agosto 1864 e un estratto di regolamento pubblicato nel primo programma del 62-63. Mentre le leggi disciplinari per 1’ I. R. Scuola Reale su-periore di Gorizia edite nel 62 in italiano e tedesco dicevano a § 2: Essendo la coltura morale e religiosa base di ogni buona scuola, lo scolaro cattolico sarä tenuto ad assistere con devozione al giornaliero ufficio divino, nonche a tutti gli altri esercizi religiosi obbligatori della scuola, le nostre tanto nella Ia che nella lla edizione, hanno sibbene che dovere di ogni sco-lare e d’ intervenire a tutte le pratiche religiöse prescritte, ma non e detto che la messa deva essere giornaliera. L’obbligo della preghiera cominciante e chiudente l’istruzione, cade nelle norme del 1880. A Gorizia (u. s.) si diceva: II fumare in luoghi pub-blici e rigorosamente vietato, come d’ altronde e sconsigliato in casa per salute e per economia. L’argomento, dimenticato nella prima relazione di Trieste, espresso nella seconda in forma stre-pitosa: E proibito fumare tabacco; e ovattato nella terza: £ proibito di fumare nell’ interno e nelle adiacenze deil’ istituto ed in pubb/ico. Nel 62-63 si concedevano alcuni minuti di riposo dopo la seconda ora, con 1’ osservazione che anche allora gli scolari staranno in piedi e sempre silenziosi, accordando loro di appro-fittare di quel breve intervallo per soddisfare a’ propri bisogni e sempre uno alla volta. Nella llla redazione i riposi diventano due di dieci minuti ciascuno, dopo la seconda e dopo la terza ora. II § 4 della Ia redazione suona: Ogni scolaro deve tutto il rispetto, manifestato con segni esteriori di ossequio e di urba-nitä non solo ad ogni singolo docente deli’ istituto, ma ben anco a tutte le persone costituite in autoritä. Qualunque mancanza di insubordinazione e rispetto non sarä tollerata e occorrendo punita pure coli’ allontanamento dall’ istituto, di giä corretto e mitigato nel 64 e definito nell’80: Ogni scolare dovrä manifestare tutto il rispetto con segni esteriori di ossequio e d’ urbanitä ad ogni singolo professore dell’ istituto e ad altri superiori non solo in iscuola, ma anche fuori. II § 13, dal tanfo provincialesco, cade nella IIIa edizione: L’accesso ai teatri, ai balli pubblici ed alle locande e tollerato soltanto in compagnia de’ genitori o de’ loro rappresentati. In vista a particolari circostanze poträ uno scolaro rivolgersi al Direttore per ottenere qualche speciale permesso. E cade pure il § 14 della seconda redazione: Di sera dopo il tiro del cannone e proibito severamente ad ogni scolare di trovarsi fuori di casa solo od in compagnia di altre persone, fuorche de’ propri genitori o di chi ne fa le veci. 11 § 13 delle norme attuali sembra ispirato da qualche tu-multuosa scenata dopo scuola: Finita 1’ istruzione gli scolari usciranno in silenzio nell ordine e turno indicato al momento, conservando compostezza e auiete, e difilati si porteranno alle loro case, evitando ogni rumore od attruppamento, perche — quel-1’ ordine e turno indicato al momento — non c’ era nelle anteriori. Rendono testimonianza deli’ infiltrarsi di costumi giornali-stici e politici nella gioventii i § 21 e 22 delle norme attuali, di cui c’ e niente nelle anteriori. § 21. Sono severamente proibite tutte le collette tra gli scolari, in ispecialitä quelle allo scopo di fare un dono al capo della scuola od ai docenti per qualsiasi motivo e sotto qualsi-voglia forma. E altresi severamente proibito agli scolari di far pubblicare ringraziamenti od altra qualsiasi manifestazione verso il capo della scuola ne’ giornali od in altro modo. § 22. Gli scolari non possono prender parte ad associa-zioni di qualsiasi genere e specialmente politiche, e non possono nemmeno istituire tra di loro sodalizi di sorta senza il permesso del corpo insegnante. Poco in confronto a quello che si ordinava a Zara a’ tempi del carbonarismo, quando direttore del ginnasio e direttore di polizia erano una persona (1829): Non šara accettato ali’ istituto chi deforma la sua faccia con lasciarsi crescere la barba alle guance e sotto il mento, seguito de! corollario eccitante curiositä: Cosi tornerä il decoro e il buon ordine in questo istituto. L’estratto del Regolamento disciplinare del 62-63 ha un capitolo quarto intitolato «Penalitä». Ogni trasgressione alle leggi scolastiche verrä punita secondo le circostanze, pili o meno aggravanti, colla seguente graduazione: 1. Colla riprensione a quattr’ occhi, o alla presenza de’ condiscepoli per parte de’ singoli docenti, ovvero pronunciata pubblicamente dal capoclasse. 2. Colla ritenzione dello scolaro nella scuola dopo la fine delle lezioni, «sotto la continua ed immediata sorveglianza di un membro del corpo insegnante per turno» aggiunge il regolamento del 1864. Colla degradazione, ossia col trasferimento dello scolaro ad un pošto inferiore. 4. Con 1’esclusione dalla scuola. Questo numero e meglio chiarito nel Regolamento e nelle Norme in quanto vi si dice che l’espulsione poträ avverarsi: per la terza in due semestri consecutivi, per l’ostinata negligenza, e per qualche fatto isolato di decisa ostinazione o d’ immoralitä. Questa co-dificazione nelle tre edizioni voleva certo essere, e non fu ehe un po alla volta 1’ abbandono al sistema, delle busse, degli schiaffi, delle pedate, delle sfiancate, delle staffilate, delle — sardelle — delle nasate sul banco, degli orecchi d’ asino, delle tirate per i capelli, delle croci colla lingna sul pavimento, — vedi la poesia dello Zorutti, — delle ventiquattro ore di reclu-sione a pane ed acqua in cantina, ventiquattro ore ehe furono date a Capodistria nel 1831, e tutta la cittä visse sospesa in un pensiero: Le sopporterä, non le sopporterä? Le sopportö alla perfezione, ma la storia ha dimenticato di registrare 1’azione morale della cantina nell’ avvenire di quell’ uomo. La bufera scatenatasi sotto il ministero Taaffe contro la scuola elementare con la novella del 2 maggio 1883, contrari i voti degl’Italiani al Parlamento, e quell’altra minacciante pili grave dalla consorteria Liechtenstein nel 1888, tra le quali due date continuo dovevano vigilare le forze liberali della cittä, il patrio consiglio, la societä del «Progresso» e per quel che poteva la societä pedagogico-didattica, tale bufera lasciö quasi intatta la scuola Reale: anzi essa segno degli anni di grande favore in tutte le sfere, cosicche nell’anno 84 (7 febbraio) fu eliminata con le disposizioni per gli esami al magistero la differenza sino a quell’anno vigente nelle qualifiche tra professori delle Reali e del Ginnasio; le due commissioni esaminatrici furono riunite; gli anni aumentati a quattro, tanto per i Politecnici che per gli Universitari, lasciando agli anni venturi di rompere una per volta le ultime barriere sino alla perfetta reciprocanza. II piano normale del 79 restö inalterato sino all’ordinanza ministeriale del 24 maggio 1896 N. 909 per la quäle la religione fu introdotta nelle classi superiori delle due Reali di Trieste con 1’ aumento di un’ora nell’istruzione complessiva della quinta, col sagrifizio di un’ora di chimica nella sesta e di un’ora di disegno nella settima. Alla pronta protesta (27 luglio 1896) del Consiglio segui la minaccia della Luogotenenza di togliere la pubblicitä alla quinta per 1’anno 1896-97, e bisognö obbedire. Era 1’ epoca delle richieste ruvide. Perche 1’ ispettore aveva trovati non sufficienti i mezzi didattici per la geografia e la storia, tosto la Luogotenenza invita (26 gennaio 1895) a provve-dere; enon essendo speditamente obbedito, il Luogotenente, previ accordi col ministro, minaccia la chiusura delle parallele (24 maggio 1896), dopodiche il Consiglio vota il suo buon diritto ad averli italiani. I rapporti erano tesi tra il Governo e il Consiglio, come a Vienna. Li tardava la conferma alla nomina a borgo-mastro del Lueger, a Trieste del direttore delle nostre Reali. Eletto il dott. Francesco Fridrich il 19 luglio 1895, per due volte il ministro gli aveva negata la conferma, costringendo il Consiglio ad una nuova nomina. Rieletto il 15 gennaio 1896, finalmente il 3 settembre 1896 fu confermato. II rigido giustiziere, l’ ispettore scolastico provinciale di quel tempo, aveva pure sollecitato il pensionamento di due professori, e avendo tentato un consigliere di perorare almeno per uno, gli fu risposto dal commissario imperiale che il giudizio su singoli docenti spetta per legge uni-camente ali’ispettore scolastico provinciale. II ehe ricordo perche il consigliere difensore che dovette sentire queste crude parole, era l’avvocato Cambon, l’oppositore alla legge di sorveglianza. Si era nell’anno, se ben si ricorda, della ripulsa a nominare delegati per trattare la statizzazione delle medie, ma gia. due anni prima, sotto il regime dello stesso ispettore, era incominciato un certo attrito. II 12 ottobre 1893 e 1’11 dicembre 1893 la Luogotenenza aveva comunicato ehe la deputazione ginnasiale non poteva ispezionare i protocolli, ne i temi di maturitä. Protestano con il Consiglio la deputazione colpita e la nostra, e alla vigilia degli esami di licenza di quell’anno, non essendo pervenuta revoca aleuna, i membri deli’una e dell’altra deliberano di aste-nersene. La cosa ebbe fine col dispaccio ministeriale 11 febbraio 1895. — Viene concesso alle due commissioni di prendere ispe-zione, ove ne esternino il desiderio, de’ temi di maturitä, dopo finito Fesame, in una stanza deli’edificio scolastico. Non cosi degli altri atti. — L’ ordinanza del 24 maggio 1896 era stata prodromo al nuovo piano normale emanato il 23 aprile 1898, dopo un’inchiesta rivolta a’ fattori competenti, e fatto tesoro delle relazioni uffi-ciali, delle critiche su per i libri pedagogici e per i giornali, delie conferenze, e soprattutto delle riunioni de’ professori delle scuole medie tedesche deli’ Austria, che da undici anni si tene-vano circa ogni biennio a Vienna; si forti oramai erano gli aiuti che concorrevano alle sfere ministeriali. Q.uesto piano doveva smorzare le lamentele sui mancati progressi nelle lingue e al-leggerire certe materie e certe classi. Esso ebbe da noi com-pleta validitä nel 1900. I II in IV V VI VII Religione 2 2 2 2 2 2 1 Italiano 4 4 4 4 3 3 3 Tedesco 6 5 5 3 3 3 3 Francese — — — — 3 3 3 Storia e geografia . . . 3 4 4 4 3 3 3 Aritmetica e matematica . 3 3 3 3 5 4 5 Geometria e disegno . 1 2 2 3 — — — Descrittiva — — — — 3 3 3 Storia naturale . . . . 2 2 — — 2 2 3 Fisica — — 3 2 — 4 4 Chimica — — — 3 3 2 — Disegno a mano 4 4 4 4 3 2 2 Calligrafia 1 1 — — — — 26 27 27 28 30 31 30 Attenuate in genere le pretese, furono ridotte come si vede, le ore d’istruzione in quasi tutte le classi, a spese di qualche scienza e a favore di qualche lingua, nelle inferiori, e della re-ligione, nelle superiori; fu perö consigliato, nella speranza di ottenere piü favorevoli risultati, di radunare quante piü materie in una persona. Se il consiglio, nell’intenzione del ministro, doveva servire da avviamento o da prova all’ istituzione de’ maestri di classe, mai ministro fu meno ascoltato, mai speranza fu peggio delusa. Gli e che ad una volontä diritta e sicura e ne-cessariamente tirannica o paurosa, in quell’ epoca di naufra-gante parlamentarismo, di quattro ministeri in due anni, di § 14, d’impiegati per ministri, di ostruzione palleggiatesi da Tedeschi a Cechi, nessuno credeva; e che il criterio de’ maestri di classe, risbocciante per un po’ in quella temperie pedagogica, fu prima appassito che fiorito. Sedata la tempesta, i referenti del ministero deli’ istruzione pubblica nel dare conto nel 1902 della loro attivitä quinquennale alla commissione del bilancio, rilevarono di aver raccomandato nello studio delle lingue il metodo analitico-diretto, e si vantarono di aver dato il massimo sviluppo alla lingua d’istruzione. Cio naturalmente non vale per noi che conforme il decreto mini^eriale 19 marzo 1900 avemmo un piano normale per 1’insegnamento dell’italiano ne reboante invero ne illogico, ma con 1’aumento di una sola ora in quarta, laddove il tedesco ebbe 6 ore in prima, 5 in seconda, e 5 in terza, su una di meno in quarta. Ma in quel tempo era da ringraziare che non ci mettessero fuori dalla vita, noi che azzardavamo chiedere ancora 1’ Uni-versitä, non smaltito il dolore per le tabelle bilingui, tra 1’ infuriare della tempesta scatenata dal Badeni con l’ordinanza sulle lingue, quando gli urti nazionali erano piü violenti che mai, e il partito cristiano-sociale alzava la testa (vedilo trionfare nella religione delle superiori), e i Tedeschi esasperati volevano staccarsi da Roma per idealmente meglio unirsi a quelli d’oltre i confini, e noi peggio de’ Ruteni che avevano sul collo un solo nemico, gli avevamo tutti, i Tedeschi delle alpi e delle valli, gli slavi del sud e del nord, e i luegeriani poi!. . . Concludo. Quando da noi sorsero nel 17 le Reali, infuriava sulla regione il secondo anno di fame. L’ orrenda visitatrice tornö piü volte, e piü cruda e piü generale nel 1847. Ora, ad onta del carovivere, nessuno, se non forse coloro che si sentono eredi de’ pochi che allora scialavano, nessuno penserä che quelli sieno stati tempi economicamente migliori dei nostri. ln quel torno, in alcuni numeri deli’ «Osservatore», un anonimo volle dimostrare quanto fossero inutili le scuole teoriche ad un commerciante pratico. Piü tardi, per misoneismo, lo stato che frapponeva osta-coli a tutte le attivitä, anche a quella del nostro Lloyd, come si sa, ne trovö molte per le scuole, sino per quelle de ciechi, e infinite acche per esempio la Boemia avesse una Reale (1833) da farle da antisala alla sua antica scuola tecnica: piü tardi ancora (1865), e questa volta per grettezza, dietro proposta della sua giunta di finanza, il parlamento stesso cancellö metä del preventivo per il Consiglio d’istruzione, costringendo il presi-dente Hasner a rinunziare alla carica. Ora non c’e anima di Metternich redivivo spero che non affretti col desiderio alla sua patria la scomparsa totale dell’analfabetismo. Si gareggia nel creare scuole come per lo passato nel disertarle. Solo chi aveva sete di sapere, vi s’inscriveva allora : e le prime nostre nautiche ebbero a scolari piü uomini fatti che elementi giovanili. Piü tardi fu pošto un limite all’etä degli scolari tra il quindicesimo e il diciottesimo anno, dapprima, tra il tredicesimo e il quindicesimo, in seguito. Cioe fu scritto: ma ciascuno ricorderä quella clausola (cfr. p. 17) in grazia della quäle gli allievi durante il corso degli studi restavano esenti dal servizio militare. E ce ne volle prima che ad ogni categoria di scuola corrispondessero scolari di etä conveniente, indice de’ piü sicuri per valutarne la razionalitä e regolaritä di funzione: e ce ne volle prima che si preparasse — non ho detto ottenesse — I’ attuale rnentalitä scolastica de’ padri a favore de’ figli! Opera dura e faticosa, e una delle poche attivitä, se fu sincera, che abbia esplicato il consiglio decennale: se fu sincera dico, perche allora il Ministero, per tacere de’ Concistori qua e lä ostili, fiaccamente procedeva, sino ad esprimersi nel 53 addirittura contrario ad azioni coercitive. E se il Ministero .... Con l’ accidia degli scolari, con la tenuitä del dispendio — II Politecnico di Vienna costava nel 62 allo stato 222000 corone quanto costa circa il Ginnasio al nostro Comune — si livellano le condizioni economiche de’ maestri. Non parlo dell’ Accademia, dove vigevano categorie d’insegnanti pagati, alla stregua de’ tempi, profumatamente, ma dove il profes-sore di nautica, il Breitweg, dopo cinquant’ anni di servizio e la medaglietta d’oro, continuava il suo servizio per otto anni ancora; parlo de’ primi maestri delle sottoreali, dopo il 52, adi-biti pure alla caposcuola, e che piü di una volta si rivolsero al Comune per mezzo della stampa, perche si ricordasse di loro. Ma che avrebbe fatto il Comune, se lo stato, che non ammet-teva critiche al suo sistema scolastico nemmeno a Vienna, pena il sequestro o peggio del giornale che le azzardava, lo stato dico ancora nel 58 vietava di sposarsi a’ quei sottomaestri che non fossero bene provvisti o non stessero per contrarre un matrimonio vantaggioso ? Inetti, senza entusiasmo, incapaci di de-starlo, e vero; ma fossero stati abilissimi, entusiasti, comunicativi, sarebbe stato lo stesso, sacrificati com’erano in quel complesso di circostanze per cui ii Magistrato corrispondeva con lo spedale in tedesco, bandiva concorsi ad appalti in tedesco, vendeva libri tedeschi, italiani, slavi, vedeva mutate in tedesche le sue stesse scuole, senza reazione, per apatia, per sospetto, per acquiescenza, per paura, o che so io. Certo fu altra cosa a’ tempi costituzio-nali, dopo il decreto d’autonomia. Solo che da quel controsenso ch’erano state sino allora di tedesco e di clero, dovettero cadere nel farraginoso delle altre consorelle, dalle quali la semplicitä del disegno exneriano ora esulata da tempo, ma alla quäle i fattori competenti fu poi necessario riattingessero, sfrondando, o scaricando tutto ciö che fosse esuberante su que’ nuovi or-ganismi scolastici che furono le scuole cittadine, le industriali dello Stato, e che noi avemmo in ritardo, nel 76-77 le prime, contemporanee all’erezione della scuola superiore di commercio Revoltella, nel 86-87 le seconde. Valga come esempio del benefizio gradatamente effettuantesi il nostro insegnamento deil’ italiano. Finche ci furono tre classi, si esauriva (cosi era scritto) giä in seconda la sintassi, per dare poi breve ragionato riassunto della grammatica in terza, aggiungendovi nozioni sullo stile, sul parlar figurato, sull’ arte metrica. Sistemizzate le superiori, non e a dire, stando al programma s’intende, di cosa non s’insaccasse il cervello degli scolari! In prima-. I principi fondamentali della grammatica e le principali regole della pronuncia. Idea del periodo, della proposizione e delle altre parti principali. II discorso e le sue parti e la loro divisione e 1’ ufficio di ciascheduna e le concordanze. II verbo e la concordanza di esso col nome. In seconda: Riassunto del sopraddetto. In terza-. Purezza, pro-prietä, convenienza ed armonia della locuzione. De’ tropi e delle figure rettoriche. Precetti ed esempi per i componimenti della vita pratica e stile d’affari. Terminologia tecnica in tutti e due i semestri. Note filologiche sulle letture fatte. In quarta: Fonti del pensiero. Dello stile secondo i vari prosatori e i periodi della letteratura. Elementi di versificazione e di storia letteraria dalle origini a tutto il secolo XIV con mag-giore riguardo a Dante. In quinta: Storia letteraria dei secoli XiV, XV e XVI. Letture e commento deli'Inferno di Dante, testo Brunone Bianchi. Precetti di rettorica desunti dal Picci. In sesta: Lettura e interpretazione del Purgatorio e di passi scelti del Paradiso. Storia letteraria dal secolo XVII a’ giorni nostri. Precetti di oratoria e di drammatica. Quando fu aggiunta la settima classe (anno 72-73), 1’ inse-gnamento dell’italiano fu di molto spianato, e in prima non si trattö piü che della proposizione semplice e composta e si stu-diarono le principali parti del discorso soltanto. In seconda restö la sintassi, differenziata in terza in sintassi semplice e figurata e limitata in quarta in questo modo: complemento della sintassi. In quinta-. Della locuzione figurata, delle figure rettoriche. II Trecento e il Quattrocento, origine del teatro e dell’epopea ro-manzesca. In sesta: II Cinquecento con la lettura di buona parte dell’Orlando. In settima: II Seicento e il Settecento con molti canti di Dante. Malauguratamente in questi ultimi anni ritornö il confusio-nismo nella distribuzione della materia letteraria, specie per 1’ utopia di concentrare in tre anni quella di quattro del ginnasio superiore. Tanto e vero che non si e mai sicuri in questioni scolastiche d’ aver raggiunto un qualche porto. Quanto agli ar-gomenti de’ temi, si preludia con esercizi stilistici di forma imitativa (62-63), poi si pretendono (64-65) esercizi preparatori allo scrivere lettere, consistenti nel formulare proposizioni cosi incomplesse come complesse, piü tardi (69-70) nella seconda come cömpiti si pretendono favole e racconti; indi si richiedono, nella terza racconti morali e storici, descrizioni e componimenti della vita pratica. e si fanno esercizi sui tropi e sulle figure, dissertazioni, epigrammi e apologhi in versi! II Carrara era buon testo, ma vi si aggiungevano in terza i racconti del Carcano e le lettere del Giordani, in quarta 1’Osservatore del Gozzi e da ultimo in seconda i Promessi Sposi, assaggiati nel 69-70 con parsimonia, ma continuati 1’ anno dopo non dirö con furore, ma con delirio. Premesso che si doveva leggerli tutti e farne «con-siderazioni morali di lingua e di stile, prendendo un capitolo per settimana, ed esigendone il sunto da tutti gli scolari in apposito quaderno e 1’ esposizione con le proprie parole del fatto in esso contenuto», per gli esempi a memoria «in prosa e in verso» era da attenersi quasi esclusivamente al Manzoni, e le composizioni scolasticlie dovevano consistere in racconti, descrizioni, tutto desunto dallo studio di quel romanzo. I cömpiti (ce n’ erano anche di geografia e storia, deno-minati «occupazioni domestiche») i cömpiti d’italiano si dänno uno alla settimana in prima e in seconda, due al mese in terza, ne’ primi anni; poi dal 63-64 ogni mese uno in prima; in seconda e in terza ogni quindici giorni; indi, nel 69-70 si cominciano dal quarto mese, per farne uno al mese in tutte le classi; poi si ricade nello scolastico settimanale, nelle prime, nel mensile dalla terza in poi... e lo zigzagare vale per il tedesco, si propaga al francese, e a tutte le altre lingue, finche dal 1898 (rispett. 1900) al 1908, vien acquetandosi in disposizioni sempre piü di-screte. Anno ben importante queslo 1908 in che per il decreto ministeriale del 29 febbraio sugli esami di maturitä e per quello dell’11 giugno un nuovo spirito ricrea la scuola. E coronamento di uno sforzo inteso a renderla piü agile e meno teatrale, e il cui principio fu la liberazione da quelle incrostazioni di parata e di festa, onde in ispirito continuava 1’ architettura gesuitica oltre il seicento e il settecento (vedi pag. 50) la continuazione fu un’ulteriore semplificazione degli attestati (vedi pag. 42), proseguita nel 86 (decreto 26 gennaio) coli’ omettere la gra-duatoria, il distinto nel progresso, l’esemplare nel comportamento, e un gran sintomo fu il fastidio provato per la logorrea e la grafomania degl’ispettori scolastici provinciali nel 1883, e ri-provato nel 1899. A dare un altro aspetto alla scuola, buon contributo vi arrecarono gli studi fisiologici sull’ anima infantile, sulla pubertä e quelli soprattutto sull’ igiene. Dal 55 (7 maggio — decreto sulla maniera di ovviare al sovraccarico ne’ Ginnasi) — non c’ e vocabolo che per via abbia assunto un senso piü pregnante, piü vitale e talvolta piü pauroso del vocabolo sovraccarico. Ed ecco il decreto 17 febbraio 1876 indirizzato a tutte le autoritä sco-lastiche provinciali su questo argomento, le disposizioni del 30 maggio 1885 secondo le quali si mandava a casa la scolaresca nelle ore canicolari, ed ecco il dispaccio ministeriale del 15 settembre 1890 relativo alla cura della salute degli scolari, e il decreto ministeriale del 20 ottobre 1893, «la scuola dover ovviare a tutto quello che puö scemare il benefico effetto delle domeniche e feste, giorni di ricreazione per gli scolari: doversi quindi stabilire delle norme nell’assegnare i cömpiti domestici agli allievi delle classi inferiori», e quello del 15 settembre 1890 per promuovere gli esercizi fisici tra i giova-netti, e finalmente quello del 24 settembre 1904, nel quäle, rac-colti i risultati ottenuti, si lodano gl’ insegnanti attivi, si spronano gl’ inerti. Nel 1903 (decreto 21 agosto) s’ allargano ancora gl’ in-tervalli, si arieggiano le classi per arieggiare i cervelli, e si ri-ducono le ore d’ istruzione a 50 minuti, che saggiamente furono lidotte a 40 nei calori di questi ultimi due anni, col vantaggio di non intaccare 1' integritä deli’istruzione. Cosa direbbe quel borgomastro del 1864 che scagliandosi contro la campagna che si veniva facendo per la ginnastica, usciva in queste parole: A che giova la ginnastica? Ad ar-rampicarsi meglio sugli alberi per rubar frutta? Migliori in ve-ritä essere i soldati che stanno fermi che quelli che corrono; che cosa avrebbe detto vedendo la ginnastica trattata alla pari di ogni altra materia con le sue brave Istruzioni (1897), e destinate ai candidati al magistero dal 1896 lezioni d’ igiene scolastica alla facoltä medica, con la evidente intenzione di annettervi sempre maggiore importanza (decreto 5 settembre 1905)? E che direbbe de’ giochi all’ aperto, del canottaggio, del tiro a segno, dello ski, del nuoto, de! pattinaggio, promossi, esaltati, delle gite, e della santa istituzione del medico scola-stico? E che direbbe poi delle scuole separate per frenaste-nici e per degenerati che giä si prospettano sull’ orizzonte e sulle quali aver attirato 1’ attenzione del patrio consiglio e del ministero e vanto della direzione della societä pedagogica? (seduta del 20 marzo 1903). Eppure se vogliamo che tutti godano della scuola in le-tizia e in equilibrio, alla risoluzione di questi e di altrettali problemi dovremo necessariamente venire, come a quello che secondo me e all’ altra estremitä e perciö lo tocca, delle classi separate per i migliori. Troppo allettano le scuole medie, anche dopo la delibera-razione presa dal Consiglio nel 1882 di pareggiare l’ assoluzione della VIII classe della popolare al Ginnasio e alla Reale infe-riori, in quanto all’ aspiro a’ civici impieghi, e la parallela or-dinanza ministeriale, ehe raccomanda lo sfollamento, invalorisce gli ostacoli, addita le altre categorie di scuole ecc. Qua e la, ma per breve tempo, deliberazioni consimili sortirono qualche effetto; di poi l’ascesa ricominciö con un crescendo di cui la nostra scuola offre per 1’ appunto un magnifico esempio. Nel 62 stavano in un edificio ehe ancora si puč> vedere tre scuole, il Ginnasio dello Stato, la Caposcuola matrice e la nostra. Nel 73 fu necessario sloggiasse il Ginnasio, perche le stanze lasciate libere occupassero i nostri; nel 78 sloggiö la popolare. Nel 79 venimmo ad occupare 1’ attuale grande edifizio all’Acquedotto che nel 1904 non piti contenendo gli scolari, rese necessaria una succursale provvisoria a San Giacomo, nella di-sadorna, antiquata scuola che prima di tutte (nel 62) fu creata dal Comune a scopo scolastico, e parve non indegna allo scopo, se diede il nome alla via. Infatti il numero degli scolari sino al 71 fu in continuo gradato aumento; sostö nel 71-72 e si disse per la secessione di quegli elementi che trovarono conveniente andare alle Reali dello Stato, di recente autonomizzate ; invece diede un balzo 1’ anno dopo, per ricominciare pero dal 73-74 sino ali’ 83 una progressiva discesa e con un assentimento ehe si ripete dappertutto altrove, nella locale I. R. Reale, in Moravia, nelle due Austrie, nel Tirolo, nel Trentino, nella Carniola, e ehe un fenomeno transillustra ad oltranza, 1’ esodo straordinario anche durante 1’ anno scolastico. Fu effetto del grande fallimento viennese del 73 che provocö la rovina di tante imprese, tante ne tenne in istato di torpore e ne’ tecnici insinuö lo scoraggiamento. Ma uno stato ehe aveva cresciuto la sua rete ferroviaria da 3516 chilometri nel 63 a 11406 nell’ 80, le sue macchine a vapore da 2325 con 36000 cavalli di forza nel 63 a 6672 con 120000 cavalli nel 75, non poteva giustificare un tale scoraggiamento, e d’altronde 1’indirizzo filosofico positivista trionfando, il moto ascensionale ricominciö, e non ostante il ritorno in onore della metafisica continua, e, nelle provincie industriali soprattutto e nelle grandi cittä, i Realisti sorpassano oramai il numero de’ Ginnasiasti, e ciö ad onta delle tarde e poche dotazioni (il primo lascito Cominotti, fu elargito a’ nostri scolari nel 75-76), della penuria de’ locali e del prestigio del gran nome classico. Tale riconoscimento di valore non poteva non condurre ad una parificazione delle forze insegnanti e a quella reciprocitä di cui a pag. 67. A tappe naturalmente. Fu detto dapprima: Le divergenze piccole tra le materie promiscue alle Reali ed al Ginnasio, non legittimando diffe-renze nell’esame, il quäle s’uniforma alle richieste per il Ginnasio, 1’ abilitazione per il Ginnasio vale per la Reale, e non questa per quello, fuori da alcuni casi (30 agosto 1897). Quattro anni pili tardi invece (14 luglio 1904) Furono istituite delle com-missioni universitarie per i licenziati delle Reali ehe volevano stu-diare all’Universitä. Materie di esame: latino, greco e prope-deutica filosofica. Poscia, secondo disposizioni del 7 maržo 1909 il licenziato delle Reali che avesse dato 1’ esame di latino e di propedeutica filosofica era pareggiato agli allievi del Ginnasio-reale e del Ginnasio riformato: poteva attendere quindi agli studi giuridici, medici, e per alcuni gruppi, filologici, vivendo ri- spetto al greco i suoi quattro anni universitari, sotto 1’ ineubo...... sotto la caldissima raccomandazione di dame quando fosse 1’esame, per completare la propria coltura umanistica. Non si poteva pili garbatamente dare ad intendere ehe se ne puo far senza. Finalmente 1’ordinanza ministeriale del 15 giugno 1911, 24113 al capitolo V decreta ehe uguali esigenze negli esatni al magistero per tutti i tipi di scuola — Ginnasi, Ginnasi-reali, Gin-nasi-reali riformati, Reali, scuole medie lipo Teschen, licei fem-minili — presuppongono uguali diritti. Nel maržo 1912 si tenne a Trieste una radunanza de’ di-rettori delle scuole medie. Niente potrebbe segnar meglio il cammino percorso che questa solenne tornata e 1’ esigua radu-nata de’ direttori nel settembre 1853, la vastitä e l’ importanza de’ problemi discussi adesso, e la perplessitä e l’ impaccio del movimento d’ idee di allora, in misura ehe, la proporzione va-lendo e i voti adempiendosi, sarebbe lecito aspettare, dopo un altrettanto lasso di tempo, le questioni scolastiche assurte a pili alti fastigi degl’ interessi umani. E giä nel 61, quando il Comune entrö in possesso degli a lungo desiderati diritti, e le nostre scuole volle autonome, italiane e dirette da laici, visto che laiche non le poteva preten-dere, cominciö a combattere e combatte in ogni occasione, va-namente assai volte, perche le penetrasse uno spirito di tolle-ranza e di liberta: dal lagno del consigliere Baseggio (nel 66), perche non si accettavano gli Israeliti nelle elementari, al 1873 quando affidava ad una giunta speciale di tre membri la com-pilazione di un memoriale per provocare un progetto di legge tendente a togliere 1’obbligo degli esercizi religiosi nelle scuole, memoriale votato nella seduta dietale del 16 gennaio 1876; senza interruzione vigile, sino a’ tempi vicinissimi e ehe paiono lontani — anno 1880 ehe deve ricordare alla Direzione no-stra ehe la riunione di tutti gli scolari di religione israelitica nella medesima parallela e contraria allo spirito de’ tempi. In sostanza, che tu consideri la vita civile oppure la politica, nelle piccole e nelle grandi cose, la scuola e il barometro ehe ne segna ogni cambiar d’ indirizzo e di criterio. 9 gennaio 1865 — 58 professori deli' Universitä di Vienna sono costretti a chiedere parita di condizioni per tutti i professori che concorrono alle dignitä accademiche. — Tramontava 1’astro dello Schmerling e s’avvicinava 1’epoca Belcredi, clerico-assolutista. Autunno 1871 — 11 governo progetta per 14 Diete delle Ieggi elettorali secondo le quali si doveva togliere il diritto elettorale attivo e passivo a tutti i docenti, dal maestro di villa al professore d’ universitä, come pure il voto virile a’ rettori universitari. Procedimento da scalzare 1’ elemento liberale e te-desco specialmente il tedesco, dopo la guerra franco-prussiana. — Ministero Hohenwart, clericaleggiante e slavofilo. — Giä questa del voto non poteva essere facile conquista. Dal primo diniego, fuori da Trieste [1’I. R. Luogotenenza deli’Austria inferiore decreta (24 ottobre 1861) che i maestri ordinari delle Reali in-feriori non possono essere eletti a consiglieri municipali] aspet-tammo sino al 1906, alla vigilia delle elezioni a suffragio universale, perche un professore in attivitä di servizio entrasse in Consiglio, e gliene fosse codificato il diritto. (§ 15 della legge elettorale del 26 agosto 1908)». 25 ottobre 1873 — Decreto ministeriale: 1) Agli scolari non e permesso di prendere parte ne come membri, ne come uditori a nessuna societä, ne di formarne fra loro. 2) Riunioni in numero alquanto grande a scopo letterario o di diverti-mento possono aver luogo soltanto col permesso e sotto la sorveglianza e responsabilitä del corpo insegnante. — Saggia di-sposizione e riconducenteci al ministero Stremayr. Per averla delusa, scrisse in questi ultimi giorni un’ eloquente pagina di storia la Reale di Waidhofen an der Ybbs. 20 dicembre 81 — II Ministro del culto e deli’istruzione d accordo col Ministro deli interno comunica che in avvenire i docenti di qualunque categoria non potranno prender parte a congressi, esposizioni, adunanze di maestri, ecc., all’ estero, senza permesso della competente autoritä scolastica. — Cluesta e 1’ epoca del Taaffe, agitatissima, che si potrebbe dire de’ petardi a Trieste e della novella scolastica a Vienna, epoca in cui, insieme co’ Ruteni e coi Tedeschi liberali, contro quella fummo capeggiati in Parlamento da uno che fu proprio ispettore scolastico delle scuole Reali nell’ Austria inferiore, e lo ricordo con compiacenza, allievo di scuola Reale, il dott. Odoardo Suess, il quäle in chiusa del suo trascinante discorso, un nome gettö come sfida a quelli dell’ altra riva, il nome del nostro Dante. Agosto 1895 — decreto del ministero Kielmansegg, con il quäle diffida gl’ impiegati, i professori, i maestri di mantenere il segreto professionale, di non dimenticarsi della loro posizione sociale nell adempimento de diritti elettorali, di non convocare radunanze pubbliche, di non farsi in breve agitatori politici. — fi un eco della convulsione politica in cui, prima di cadere, il conte Taaffe aveva gettato la Monarchia col suo progetto di suffragio universale. Ma che che di cid, rifacendomi da quello che dicevo in principio, e notando di passaggio a conclusione quasi che, al-meno in azienda scolastica, quelli che sembrano dirigere sono i diretti; resta il grande anzi l’immenso cammino fatto dalla scuola, resta che nessuno puö dubitare della sua efficacia e non sor-ridere de’ sospetti che ha destato; resta che 1’ultima tappa raggiunta or sono tre anni di una concezione piü liberale, oltre agli altri vantaggi, lungi dal far accrescere, ha fatto scemare 1’ indisciplinatezza, prova ne sia il farsi sempre piü rari que’ rintocchi funebri che tanto spesseggiano ne’ primi protocolli scolastici, la notificazione cioe degli espulsi dalle scuole dello Stato; e all’ignoto continuatore da qui a cinquant'anni di questo mio studio, auguro che i suoi verso i miei tempi, sieno quello che i miei verso quelli del nostro cominciamento, certo ehe nella mag-gior luce saprä meglio apprezzare i magnanimi sforzi di quegli attori municipali, tanto piü ammirandi quanto pili lontani e al-cuni tanto lontani da que' suoi tempi avvenire, ehe la scuola italiana nella loro patria stimarono iliusione o chimera, e per essi, nel suo tempo, cerchera continuare 1’inestinguibile gratitudine che io oggi cerco appunto di esprimere con questo lavoro di omaggio alla loro venerata memoria. Numero progressivo PERSONALE INSEGNANTE in ordine cronologico, dalla concessione dell’autonomia della scuola in poi N 0 M E Carattere Materie insegnate Servizio in questa scuola negli anni scol. durata (anni) Direttori. 1 Pietro ab. Nasazio Direttore provv. — 61 62 1863~~63 i'/, 2 Nicolo VlacoviCh Direttore effettivo Fisica, chimica, matem., geometria 63 89 1864'“90 27 3 Stefano Hamerle Direttore effettivo ‘vedi prof. al N. 38) matem., geometria, tcdcsco 90 94 1891_95 5 4 Francesco Dott. Fridrick Direttore effettivo (vedi prof. N. al 52) matematica, fisica, storia naturale „95 04 1896— 1905 10 5 Erminio Suppan Direttore effettivo (vedi prof. al N. 77) matem., geometria descrittiva Dal 1905-06 in poi 7 Professori effettivi, supplenti, docenti straordinari, candidati di prova e assistenti. 1 2 3 4 5 6 7 Don Federico Ettel Giuseppe Koppel Francesco Wram Adolfo Stossich Ambrogio ab. Dott. Boschetti Francesco de Mordax Bartolomeo Dott. Biasoletto Catechista Docente provv. Docente provv. Docente provv. poi prof. effettivo Docente provv. Docente provv. Docente straord. Religione cattolica ; 1861-62 Aritmetica, geom. e relat. disegno Calligrafia Stor. nat., mercin., chimica, geometria, disegno a mano Italiano, geografia e storia Tedesco, italiano Fisica, chimica 61 _ 62 1862~~ 63 61 62 1862 — 63 61 90 1862 — 91 61 62 1862~63 18— — 62 74 61 62 1862 — 63 Vs V/t l‘/a »V. IV. 12 l'/s O o - L. (fl U CA N 0 M E Carattere Materie insegnate Servizio in questa scuola E u 3 OC 2 2 a negli anni scol. durata (anni) 8 Dott Giovanni Rigketti Docente straord. Architettura e rel. disegno 1861 62 62 63 IV. 9 Edoardo Weis Aritmetica appli-cata 1861_62 62 63 l‘/j 10 Ugo Massopust » » Mercinomia 1861-62 l; i-i 11 Antonio ab. Scapin Catechista suppl. poi effettivo Religione cattolica, italiano 62 74 63 75 13 12 Stanislao Milcovich Professore effett. Matem., archittet., geom. e rel. dis., geom. deser. 63 84 64 85 213/,o 13 Simeone Scorlick Professore provv. poi effettivo Geografia e storia, aritm., calligrafia 63 82 64 83 20 14 Pietro Dobrauz Docente straord. Calligrafia . 63 64 1864 —65 2 15 Giovanni Bellantonio supplente Geografia, geom. 1864-65 1 16 Antonio Damianovich - Lingua italiana . 64 68 65 “ 69 4 ‘/s 17 Ferdinando Perko supplente, poi Professore effett. rv Disegno a mano, calligrafia 65 74 66 75 10 18 Dott. Vincenzo Farolfi Supplente Geom. e rel. dis. lg65 67 66 68 3 19 Giuseppe Nazor * 1866-67 II /la 20 Carlo Zamara Matematica , 66 67 67 68 2 21 Dott. Luigi Cambon » Italiano, storia 67 70 1868 ~ 71 4 22 Giovanni Baldo Professore effett. Chimica, fisica 68 96 69 — 97 29 o o.ä U W o (0 N O M E Carattere Materie insegnate Servizio in questa scuola 1 “ 3 OC Z O a. negli anni scol. durata (anni) I 23 Tito Agujari supplente, poi Professore effett. Disegno a mano 68 96 1869~ 97 29 24 Dott. Vitale Laudi supplente, poi Professore effett. matem., geom. e rel. disegno, geom. deserittiva 68 76 1869 77 9 25 Dott. Eugenio Geiringer supplente matem., geom. e rel. disegno, geom. deserittiva 68 70 1869 71 3 26 Dott. Marco Tamaro » Italiano, geografia e storia 68 74 1869 75 67,2 27 Luigi Tommasi assistente Disegno a mano 68 78 1869~~ 79 lOVz 28 29 Giuseppe Depase Erminio Urback supplente, poi Professore effett. supplente, poi Professore effett. matematica, fisica T edesco 69 92 1870 “93 69 71 1&70 —72 73 95 l874 96 24 25'/2 30 Ferdinando Rossi supplente Lingua italiana, storia 69 70 '870 71 2 31 Dott. Giacomo Marcus » T edesco 69 70 1870 — 71 1886-87 22/l2 32 Domenico de Biancki » Italiano, geografia 1870-71 1 33 Siro Monti ■ Tedesco, aritmet. 1870-71 1874-75 1 Vi 2 34 Pio Sandrinelli » Geometria e rel. disegno 1870-71 V.2 35 Alfonso Costa Professore effett. Geografia e storia, italiano 71 92 1872 — 93 21V2 36 Matteo Covrick supplente, poi Professore effett. Matematica, fisica, geom. e rel. dis. 71 83 1872 84 13 37 Enrico de Egger Professore effett. Matematica, fisica 71 74 1872 — 75 4 o o .> *“ (0 c « E o N 0 M E Carattere Materie insegnate Servizio in questa scuola 3 *” ■ß OC O u O- negli anni scol. durata (anni) 38 Stefano Hamerle Professore effett. (vedi direttoril Matematica, geom., tedesco 18— 89 72 90 19 39 Simone Dellagiacoma Professore effett. Storia, italiano, stenografia 1871-72 1 40 Francesco Pastrello supplente, poi Professore effett. Italiano, tedesco, francese 1871 96 72 97 26 41 Emilio Goineau supplente Francese iJl 72 /2 73 2 42 Alfredo Lesky • Francese 1871-72 i /12 43 Bartolomeo Mitrovič Professore effett. Italiano, geografia e storia 72 98 73 ~ 99 27 44 Giuseppe Lezuo . T edesco 72 73 73 “ 74 2 45 Giuseppe Hermann supplente Disegno meccanico ed a mano 72 86 73 87 15 46 Oscarre de Hassek ■ T edesco 1872-73 7, > 47 Giovanni Vintler » * 1872-73 2/ /1 a 48 Maurizio Mussafia Professore effett. Italiano, tedesco, francese 73 04 74 1905 32 49 Giulio HiipscHer supplente T edesco ,1873-74 'h 50 Carlo Brosenback supplente, poi Professore effett. » 1874-75 7.2 51 52 Don Giovanni Venckiarutti Dott. Francesco Fridrick Catechista suppl., poi effettivo supplente, poi Professore effett. (vedi direttori) Religione cattolica Matem., fis., storia nat., geom. e rel. disegno, tedesco ,75 , 01 76 02 IsP 76 77 ,881 94 82 95 27 14s/i2 o O .£ U (0 Servizio in questa scuola W to N O M E Carattere Materie insegnate 1 s Z o negli anni scol. durata u CL (anni) 53 Giovanni Perissini supplente, poi Professore effett. Matem., geomet. e rel. disegno, storia nat., ital., tedesco 1875-76 77 81 1878 — 82 5'/,2 54 Giovanni Antonj assistente al disegno Calligrafia, disegno a mano 75 82 I876 — 83 77/.2 55 Giuseppe Maionica supplente Religione israel. 75 82 1876 83 8 56 57 Vincenzo Miagostovick Emanuele Bertagnolli supplente, poi Professore effett. Professorc effett. Italiano, geografia e storia Matem., geom. e rel. dis., geometria deser., dis. a mano 76 80 ^877 81 94 .03 1895 ,904 1877 95 78 96 15 19 58 Giovanni Dome-nico Antonj supplente Disegno a mano 1877-78 7,2 59 Giovanni Moscotto » » 1878-79 */12 60 Adriano Merlato » Chimica, fisica 1879-80 79 80 V.2 61 Annibale Guidi assistente Disegno a mano 80 81 l8/l2 62 Don Pietro Tomasin Catechista suppl. Religione cattolica 1880-81 V.2 63 Silvio Mitis Candidato di prova Geografia c storia 1880-81 1 64 Giammaria Cattaneo Professore effett. Italiano, geografia e storia 81 86 82 8/ 6 65 Gustavo Hess assist., suppl., poi Professore effett. Calligrafia, disegno a mano Dal 1881-82 in poi 31 66 Giovanni Rovere assistente Disegno a mano 1881-82 81 82 7.2 67 Giovanni Perkauz Candidato di prova poi supplente Chimica, fisica, storia naturale 1882 83 1884-85 86 88 1887 89 47.2 O o .t s s N 0 M E Cara ttere Materie insegnate Servizio in questa scuola 1" ■ß 00 Z. o trn O. negli anni scol. durata (anni) 68 Giovanni Batt. Sencig supplente Calligrafia 1882-83 2ln 69 Matteo Gembrecich « Geometria e rel. disegno, disegno a mano, tedesco 83 85 1884 ~ 86 3 70 Alessandro Morpurgo supplente, poi Professore effett. Geografia e storia, italiano 83 98 1884 ~99 16 71 72 Ettore Luckini Domenico Vatta supplente supplente, poi Professore provv. Matematica, geom. e rel. disegno Geografia e storia, italiano 1883-84 1883-84 1884-85 1899-1900 5As l‘/is 73 Giuseppe Coen supplente Religione israel. 83 96 1884 ~ 97 13 Vs 74 Pietro Petronio Matern., geom. e rel. dis., geometria descrittiva 1884-85 1 75 Giovanni Stancovicn supplente, poi Professore effett. Matern., geoin. e rel. disegno, dis. a mano, tedesco 85 . 04 86~ 1905 20 76 Carlo Ciborra Candidato di prova e supplente Storia naturale 1885-86 1 77 Erminio Suppan supplente, poi Professore effett. (vedi direttori) Matern., geometria e rel. dis., dis. a mano, geom. descr. 86 04 87 1^05 19 78 Riccardo de Luyk supplente, poi Professore effett- Italiano, tedesco, geografia e storia 86 93 1887 —94 8 79 Carlo Lolli Candidato di prova poi supplente Malemat., disegno a mano 1886-87 1891-92 2 80 Emilio Grignaschi supplente, poi Professorc effett. Matematica, fisica Da! 1887-88 in poi 25 81 Carlo Gratzer Candidato di prova, supplente, poi Professore effett. Geografia e storia tedesco, calligrafia , 88 02 1S89 ~ 1903 14 Vs 82 Michele StossicK supplente, poi Professore effett. Storia naturale, matematica 89 . 05 '8yo 06 16'/s o o.t i- W O 10 N O M E Carattere Materie insegnate servizio in questa scuola e dj 5 >-3 Qß Z £ a negli anni scol. durata (anni) 83 Antonio Cocever supplente Geografia e storia, italiano 90 91 1891 “92 2 84 Giuseppe Marass n Disegno a mano 90 91 1891 — 92 2 85 Giovanni Moro assistente, poi Professore effett. Disegno a inano, calligrafia 91 98 1892 ” 99 04 09 1905~“ 10 14 86 Pietro Bonifacio supplente Calligrafia 92 95 1893 96 4 87 Ernesto Cortivo assistente, poi Professore effett. Disegno a mano, calligrafia Dal 1892-93 in poi 20 88 Rocco Pierobon supplente, poi Professorc effett. Italiano, tedesco, francese Dal 1892-93 in poi 20 89 Edoardo Pernici supplente Matern., geom. e rel. dis., fis., callig. 93 06 1894 “ 1907 14 90 Gian Antonio Galzigna ■ Geografia e storia, italiano 1895-96 Vs 91 Edoardo Mazelle » Matematica 95 96 1896 " 97 2 92 Giuseppe Zian Professorc effett. Matern., geometria descr., geom. e dis. geom., dis. a mano, tedesco 1(J96 05 1897 -1906 10 93 Edoardo Stettner Professore provv. T edesco 96 97 1897 98 2 94 Davide Coen supplente Religione israclit. Dal 1896-97 in poi 15'/, 95 Alberto Gilberti » Geografia e storia, italiano 97 98 1898 99 2 96 Ottone Crusiz » Storia naturale, chimica, matemat. 1897-98 99 00 1800 1901 1904-05 25/is 97 Vincenzo Bronzin » Matematica, fisica 97 £9 1898 _ OU 2Va Numero progressivo NOME C a r a t t e r e Materie insegnate servizio in questa scuola negli anni scol. durata (anni) 98 Giovanni Ogris supplente T edesco 97 98 98 — 99 17« 99 Guglielmo Krimmer assistente Disegno a mano, calligrafia 97 98 1898 99 e dal 1899-900 in poi 14 */» 100 Giovanni Marini supplente T edesco 98 99 1899 — 00 2 101 Giulio Basckiera supplente, poi Professore effett. Storia naturale, chimica, matem. 1898-99 e dal 1900-01 in poi 13 102 Don Giusto T amaro Catechista sussid., poi effettivo Religione cattolica 98 99 1899~~00 1902-03 3 103 Pietro Sencig assistente Disegno a mano 98 . 00 1899— 1901 1 lü/i2 104 Guido Antonaz supplente, poi Professore effett. Matem., geometria e dis. geom., fisica 1899-900 e dal 1901-02 in poi 11V2 105 Dott. Luigi Grandi supplente, poi Professore effett. Geografia e storia, italiano Dal 1899-900 in poi 13 106 Dott. MicKele Stenta supplente Geografia e storia, italiano 99 04 1800 ~ 05 6 107 Dott. Giacomo Braun supplente, poi Professore effett. Italiano, ted., geog. e storia, stenogr. Dal 1900-01 in poi 117a 108 Michelangelo Dell' Antonio Professore provv. poi effettivo Italiano, tedesco 00 09 1901 — 10 10 109 Don Andrea Furlan Catechista sussid. Religione cattolica 1900-01 1 110 Dott. Guido lacob supplente T edesco 1900-01 7' 111 Don Giovanni IanossevicK Catechista sussid. Religione cattolica 00 03 1901 ~~ 04 4 112 1 Don Andrea Pacor » » » » 1900-01 21 ! 12 0 0 •£ U CO 4) CO NOME servizio in questa scuola 1" 3 O0 z £ 0. C a r a t t e r e Materie insegnate 1 * * 1 negli anni scol. durata anni) 113 Dott. Carlo Schriefl Professore effett. Tedesco 1900-01 1 114 Edoardo lurizza assistente Disegno a mano, calligrafia 00 09 1901 ~ 10 10 115 Enrico Rossmann supplente, poi Professore effett. Italiano, tedesco Dal 1901-902 in poi 11 116 Diego de Verneda assistente volont. Disegno a mano 01 03 1902 04 3 117 Lorenzo Benevenia supplente Geografia e storia, italiano 02 04 1903 ~ 05 3 118 Attilio Nordio cand. di prova, poi Professore effett. Matem., geometria descr., geometria e disegno geom. Dal 1902-03 in poi 97.2 119 Luigi Borri supplente Geografia e storia, italiano 03 C6 1904 — 07 4 120 Dott. Luigi Candotti Professore effett. Geografia e storia, italiano 03 08 1904 —09 6 121 Don Luciano Luciani Catechista effett. Religione cattolica Dal 1903-04 in poi 9 122 Umberto Stecker cand. di prova, poi Professore effett. Matematica, fisica, disegno geom. Dal 1903-04 in poi 83/ia 123 Francesco Blasig supplente, poi Professore effett. Storia naturale, chimica, fisica C4 09 ^905 10 6 124 Antonio Budinich Professore effett. Geografia e storia, italiano Dal 1904-05 in poi 8 125 Luigi Farolfi Professore provv., poi effettivo Italiano, francese Dal 1904-05 in poi 8 126 Armando Reis Professore provv. T edesco 04 07 1905 — 08 4 127 Don Carlo Saiovitz Catechista sussid. Religione cattolica 98 09 1899— 10 6 o o .> V $ £ u N 0 M E Caratte re Materie insegnate Servizio in questa scuola J* Z o Um Q. negli anni scol. durata ! (anni) 128 Emanuele Gallico assistente Disegno a mano 04 05 05 06 2 129 Giordano Benco | Professore effett. Italiano, francese 05 08 1906~ 09 4 130 Giovanni Cumin » » Italiano, tedesco Dal 1905-06 in poi 7 131 Alfonso Sandri Professore provv., poi effettivo Matern., geometria descr., geometria e disegno geom. Dal 1905-906 in poi 7 132 Rodolfo Cerquenik supplente Storia naturale 1905-96 1 133 Vittorio Furlani supplente, poi Professore effett. Geografia e storia, italiano, tedesco 1905-06 e dal 1906-07 in poi ev. 134 Don Giovanni Predonzan Catechista sussid. Religione cattolica 1905-906 1 135 Luigi Zorzini supplente Italiano, tedesco 05 08 1906 ~ 09 4 136 Giovanni Bartoli Professore provv., poi effettivo Matematica, fisica, disegno geometrico 06 09 07 ~ 10 4 137 Mario Colla supplente Matern, geometria e disegno geom. , 06 07 IQ 07 08 2 138 Carlo Corä supplente, poi Professore effett. T edesco 19°6-10 07 11 47 „ 139 Don Michele Giacomelli Catechista sussid. Religione cattolica , 06 10 07~ 11 4'/2 140 Antonio IvancicK supplente, poi Professore effett. Storia naturale, matematica, fisica Dal 1906-07 in poi 6 141 Francesco Rigo supplente Matern., geometria descr., geometria c disegno geom. u06-08 07 09 3 142 Giuseppe Zolja assistente Calligrafia, disegno a inano 1906 09 1 07 10 4 01 _ KJ -L sro »sivo i N O M E Servizio in questa scuola - MJ £ £ •5 Uß Z 0 u Q- Cara ttere Materie insegnate negli anni scol. durata (anni) 143 Attilio Fonda assistente Disegno a mano, calligrafia Dal 1906-07 in poi 6 144 Alberto Benedetti supplente, poi Professore effett. Geografia e storia, italiano 07 09 1908~ 10 3 145 Oliviero Stua Candidato di prova, poi supplente Matematica, fisica, geom. e dis. geom. 07 08 1908 — 09 2 146 Vincenzo Bronzin supplente T edesco 1908-09 7l2 147 Atanasio CHitter » Geografia e storia, tedesco, italiano 08 09 1909~ 10 l6/l2 148 Antonio Palin Professore effett. Italiano, tedesco, stenografia 1909-10 1 149 Giacomo Furlani supplente — 1909-10 1 150 . Ubaldo Lazzarini T edesco 1909-10 1 151 Cristiano Mauroner Italiano, tedesco Dal 1909-10 in poi 3 152 Mario Picotti Candidato di prova, poi supplente Storia nat., chim., matem., fisica, dis. geometrico 09 10 ,910 11 2 153 Guglielmo Urbanaz supplente Italiano 1909-10 1 154 Alfredo Venturini » 1 Matemat., disegno geometrico 1909-10 1 155 Giuseppe Furlani assistente Disegno a mano 09 10 19io—11 2 156 Vitt. Ferruccio Borri supplente Italiano, francese, tedesco Dal 1910-11 in poi 2 157 Mario Capictano 1 Matemat. disegno geometrico Dal 1910-11 in poi 2 o o •- i~ (0 a w £ 9 N 0 M E Carattere Materie insegnate Servizio in questa scuola 3 QÖ 2 £ o. negli anni scol. durata (anni) 158 Ettore Gregoretti supplente Italiano, tedesco Dal 1910-11 in poi 2 159 Don Giovanni Apollonio Catechista suss. Religione cattolica 1910-11 '/'a 160 Don Giovanni dott. Marsick » » . 1911-12 1 161 Mario Migliorini supplente Italiano, tedesco 1911-12 1 162 Mario Sablich » Storia naturale, chimica 1911-12 1 163 Giacomo Doff-Sotta Docente di ginnast. Ginnastica 1911-12 1 Docenti ausiliari. 1 Dott. Silvestro Nicolini Docente ausiliario Stenografia 72 74 1873‘~75 3 2 Giuseppe Calegari « « 76 88 1077”89 13 3 Lorenzo de Reya « « Ginnastica 82 86 1883 — 87 17 4 Michelangelo Rustia « « « 88 99 1889 — 00 1887-88 1 5 Pietro Demonte « « Stenografia lg90 08 91 ^ 09 19 6 Nicolö Cobol « « Ginnastica 00 07 1901 08 8 7 Eugenio Paulin « « « 02 10 1 03 11 9 8 Giacomo Doff-Sotta « « 1903-904 e dal 1907-08 in poi 6 9 Tullio Cordon « « * 19— 1? 09 11 3 10 Antonio Palin « « Stenografia 1910-11 1 tico -62 -63 -64 -65 -66 -67 -68 -69 -70 -71 -72 -73 -74 -75 -76 77 -78 79 -80 -81 -82 -83 ■84 -85 -86 -87 ■88 -89 90 DATI STATISTICI ro delle classi e sulla frequentazione della scuola, dalla concessione deli’autonomia in poi. Numero I ns c ri tti U s c i r 0 n 0 Rimasero alla fine deli’anno Numero di scolari in una classe (alla fine dell anno scolastico) delle classi delle parallele in m e d a massimo minimo classi infer. classi super. 3 163 15 148 493 493 93 15 „ — 194 28 166 55'3 55’3 — 89 22 55 — 210 25 185 61-6 616 — 96 34 n 1 244 36 208 52 ■ 52 — 61 33 n n 270 44 226 565 56-5 — 69 47 n 2 282 43 239 47-8 47-8 — 57 42 4 1 312 49 263 526 61 19 67 19 5 „ 368 61 307 51-2 68 17 5 77 17 6 2 3941 76 318' 39-7 544 153 68 11 4 4982 109 3892 38-9 493 146 65 12 55 55 455“ 91 3642 364 45'6 15 65 9 7 n 493 83 410 37-3 452 16 66 11 „ 543 168 375 341 424 12 62 11 5285 124 4045 367 46 12 63 7 „ 5 5181 90 428’ 357 432 13 50 7 j? 511s 63 448« 373 437 18-3 52 14 n „ 4892 93 3965 33 374 196 51 11 4 409' 53 3561 324 37-7 18 47 17 n 395' 52 343' 312 374 146 52 13 n 375:l 63 3123 28-4 342 126 51 8 349^ 37 3123 28'4 337 14 46 6 n 372 49 323 29-4 35'2 13-6 39 12 .. 380 70 310 282 342 12 48 6 V 4161 59' 357 325 39 15 50 7 5 444 70 374 312 373 126 47 7 n 6 505! 811 424' 32-7 380 150 45 11 » 5151 801 435 335 38-2 17 6 46 13 V 55 524 98 426 32-8 37-0 186 48 15 * 537 60 477 367 41-3 213 47 16 Anno scolastico Numero I nsc ri 11 i Usci r o no Rimasero alla fine dell anno Numero di scolari in una classe (alla fine deli'anno scolastico) CO -2 u Ji JJ (U 1» ”0 «r CS O. in med i a 0 £ Č0 Iß 03 E 0 E č E classi infer. classi super. 1890—91 7 7 564' 75' 489 349 376 250 46 16 91—92 n „ 590 72 5162 370 39-3 28-6 46 17 92—93 * v 604 71 5285 38-1 396 323 47 26 93—94 n ti 577 65 505 ‘ 394 414 326 50 21 94—95 n v 545 51 493' 38-0 401 310 46 27 95 96 r v 535 71 4631 357 37-8 28-6 46 21 96 97 n „ 524 74 4473 346 367 276 47 18 97—98 „ 555 74 480' 370 39-6 28-3 51 23 98—99 - n 587 65 520- 401 433 29-6 49 21 99—00 n n 627 101 526 40 5 430 320 55 29 1900—01 n 7 626 95 525° 379 426 260 51 24 01—02 v 9 698 102 5951 372 39-7 29-7 48 25 02—03 n 10 711 72 6363 376 406 304 50 22 03—04 n 12 801 91 709* 374 41-4 286 49 21 04—05*) v 13 881 96 7832 392 423 320 58 24 05—06 J) 14 929 132 78512 37-9 414 310 53 22 06—07 » 15 883 109 768° 352 38-1 29-0 45 21 07—08 n » 846 103 742' 337 366 26-2 48 21 08—09 v n 862 99 763 347 379 260 48 20 09—10 v » 898 108 786* 359 37-9 310 45 21 1910—11**) v 10 642 52 5882 347 39-9 307 44 25 L esponente pošto accanto al numero degli scolari contrassegna gli scolari privatisti. *) In quest’anno venne aperta la Succursale di S. Giacomo. **) La Succursale di S. Giacomo viene staccata da questa scuola e resa in-dipendente. ELENCO DEI CANDIDATI cke sostennero presso questa scuola l’esame di maturitä. (II luogo di nascita e indicato solamente presso ai candidati nati fuori di Trieste). 1869-70. Conighi Carlo Cuzzi Arturo Gayer Ruggero da Lovrana Gentille Carlo 5. Menegazzi Enrico da Costantinopoli Piazza Emilio Predonzani Pietro da Pirano Räuber Giorgio Ries Luciano 10. Višin Guido 1870-71. Antony Giovanni da Pordenone Benvenutti Carlo da Capodistria Buttoraz Francesco Chilaiditi Giov. da Costantinopoli 5. Declich Giacinto da Visignano Domini de Riccardo da Fiume Elias Isidoro da Vienna Fröhlich Edoardo da Werschetz (Banato) Glanzmann Edmondo 10. Maraspin Pietro da Pirano Piani Isidoro Senautka Luigi Wallach Eugenio da Spalato 14. Zetto Guido da Capodistria 1871-72. Bonavia Edoardo da Monfalcone Corazza Antonio da Montona Demartin Massimiliano da Lanciano Erco de Pietro da Venezia 5. Mayersbach de Leopol. da Volosca Padovan Carlo Podgornik Massimiliano Revere Alessando da Sebenico Tivoli Giuseppe 10. Zherniak Giovanni 1872-73. Barsan Osvaldo da Pola Erdlen Cristiano da Augusta Mirsky Casimiro da Leopoli Paolizza Andrea da Dörnberg 5. Pcrhauz Giovanni Pillepich Alberto Prister Achille da Gradišča Stossich Michele 9. Venezian Šansone 1873-74. Baschiera Giuseppe Boccasini Ugo da Treviso Bonassin Nicolö Duramani Alessandro 5. Klein Ettore Linz Luigi da Parenzo Machlig Pietro Parenzan Enrico da Pirano Randich Giovanni da Fiume 10. Tempesta Massimiliano Ubaldini Ugo da Canfanaro Vecchi Vico 13. Viola Carlo da Zara 1874-75. Brunetti Ugo Chiasutti Giovanni Darmiani Felice Dollenz Ernesto 5. Ghezzo Luigi Luzzatti Augusto Picot Federico Pregler Enrico Puschi Giusto Rossi Riccardo da Milano 11. Sandalli Isidoro da Capodistria 1875-76. Benvenutti Antonio Marinig Emilio Kosovel Valentino da Cernizza Tedeschi Vittorio 5. Wilhelm Carlo da Fiume 1876-77. Battigelli Antonio Colombicchio de Franc, da Gorizia Cremaschi Virginio da Milano Dequal Giuseppe 5. Drioli Enrico Lazzarini Romeo Licini Giuseppe Mosettig Giovanni Oberdank Guglielmo Wisgrill Giovanni da Karlsbad 11. Zay Carlo 1877-78. Baldini de Giovanni Cepich Arrigo Damiri Giorgio Fama Bartolomeo da Catania 5. Hočevar Roberto Ieroniti Lodovico Morpurgo Emanuele Urban Giovanni 9- Velcich Giovanni 1878-79. Battagliarini Giovanni Battigelli Francesco Blessich Giuseppe da Rovigno Carra Giuseppe 5. Dequal Eugenio Doria Costantino Faifer Luigi Grignaschi Emilio Klein Vittorio 10. Lolli Carlo Mantica conte Guido da Udine Marotti Giuseppe Müller Vittorio da Verona Polli Giorgio 15. Wranitzki Arturo 1879-80. Amodeo Adolfo Beserianni Diodato Cucovich Giovanni Fayenz Adolfo 5. Furlani Giovanni da Albona Marcuzzi Carlo da Pal manova Petronio Luigi Prandi Giuseppe Sanguinazzi Ugo da Spalato 10. Segher Riccardo Simonis Carlo da Venezia Sossich Roberto Tarnaldi Pietro 14. Zecovin Vittorio 1880-81. Bescocca Luigi Camus Carlo da Pisino Chiozza Giuseppe da Scodovacca Ieroniti Aureliano 5. Koloz Giuseppe da Castelnuovo (Istria) Perco Renato da Vienna Polesini de Benedetto da Parenzo Polley Giulio Poscher Giuseppe da Lussingrande Rizzi Floriano da Muggia 11. Scotti Antonio Bussi Marco Girotti Carlo Gratzer Carlo Pauer Alessandro da Fiume 5. Semolich Vittorio 1882-83. Carrer Roberto Ivancich Marco da Lussinpiccolo Ive Francesco Lustig Giuseppe 5. Marinscheg Arturo da Rovigno Micks Riccardo Mosettig Vincenzo Righetti Sergio Scola Vittorio Tosolini Napoleone da Villa Vi-centina 11. Tuliach Giuseppe 1883-84. Carmelich Riccardo Comel Eugenio Depauli Antonio Felszegy Adolfo da Padova 5. Ferrari Carlo Liotö Nicolö Marconetti Arturo Marcovitz Martino da Leopoli Piacentini Giuseppe 10. Sarcianni Giovanni Sturli Vittorio Trevisan Ugo 13. Zerquenik Antonio 1884-85. Busich Giuseppe Cimadori Emilio Donati Silvio da Mezzolombardo Fi nazzer Ettore 5. Giadorov Antonio da Kistagne GrulicK Edoardo Medin Ernesto da Zara Novak Domenico da Pirano Panzera Ruggero IQ- Rastelli Francesco da Pirano Risigari Giuseppe da Pirano Spadaro Pietro da Pirano 13. Ziffer Arturo 1885-86. Berger Ferdinando da Goriansca Cambon Mario Danielli Riccardo Nitsche Carlo 5. Perotti Carlo Rupil Lorenzo da Parenzo 7. Scarpa Ferdinando 1886-87. Bändel Francesco Coretti Ermanno Galassi Ferruccio da Poggio-Rusco Guosdenovich Francesco da Curzola 5. Leeb Bruno Conduri-Liotö Alessandro Krall Vitto rio Mircovich Nicolö da Lussinpiccolo Tribel Ario Vicentini Luciano 11. Viezzoli Lorenzo da Pirano 1887-88. Bruna Antonio Camera Ettore Cavalieri Filippo Cavallarin Vittorio 5. Danelon Nicolö da Parenzo Fegitz Edgardo Ferrari Alessandro Giberti Arturo Metlicovitz Aurelio 10. Puecher Narciso da Ala Scarpa Riccardo Urban Alberto 13. Vaucich Alberto 1888-89. Apollonio Virgilio Contini Paolo Debeuz Gualtiero Feresini Eugenio 5. Penco Clemente Perdich Oliviero Picciola Aurelio Pirajno Francesco da Palermo Sauli Vittorio da Venezia 10. Scoda Angelo Turek Ermanno Valerio Onorato da Gorizia 13. Zencovich Guido 1889-90. Antonaz Dante Buliani Giovanni da Spilimbergo Chiudina Luigi Feriancich Ettore 5. Levi Guido Mann Carlo Manzutto Gaetano da Umago A\auro Italo Mauro Romano 10. Menesini Giovanni Petracco Armando Prister Silvio Schreiber Emilio da Verona Slocovich Augusto Smerchinich Francesco 16. Vladislovich Eugenio 1890-91. Barbich Pietro da Villanova Bartoli Romeo Bcnussi Giovanni da Parenzo Fabris Casimiro da Curzola 5. Fantin Mario Fegitz Ruggero Luzzatto Ettore Maglich Giorgio da Zara Medanich Giorgio 10. Mussafia Vittorio Perco Antonio Perissini Attilio Righetti Giusto Sandrinelli Ugo da Fiume 15. Tessari Gino Ussai Arturo 17. Zencovich Virgilio 1891-92. Achtschin Angelo Ballek Giulio Baschiera Giulio Candussi Guido da Rovigno 5. Crisnig Enrico Cusin Alfredo Forti Angelo Garzolini Eugenio Gortani Luigi da Terzo 10. Ianovitz Giuseppe Ortolani Cesare Russi Ugo Russi Vittorio Sauli Pio Turek Mario 16. Werner Oscar da Cattaro 1892-93. Arrigoni Arrigo Bearzi Pietro da Ampezzo Blasig Francesco da Ronehi Brosch Ermanno 5. Camus Nicolö da Buenos-Ayres Cohen Salomone Costa Giacomo Crusiz Ottone da Pisino Dolzan Salvatore | 10. Fabris Vincenzo da Curzola Leeb Alberto Minerbi Aloise Ofenheimer Adriano Pagnacco Francesco 15. Parmeggiani Franc, da Cervignano Pollanz Achille Schiffrer Emerico da Lubianh Sencig Pietro Tedeschi Romeo 20. Vidulich Stefano da Lussinpiccolo Wagnest Guglielmo 22. Werner Emilio da Cattaro 1893-94. Antonaz Guido Brocchi Giorgio Ghersel Antonio Liotö Giorgio 5. Malessevich Guido da Spalato Morauz Michele Nassiguerra Gualtiero Pelosi Emilio Romano Catone 10. Spongia Guido da Gorizia Tosoni-Pittoni Franc, da Cormons Veronese Ermanno Viezzoli Giuseppe da Pirano 14. Ziliotto Marcello 1894-95. Abeatici Menotti Almagiä Abramo Comas Felice Cosciancicli Mario 5. Dolcetti de Carlo Franic Leonida da Vergoraz Hoyak Guglielmo Penso Renato Pertot Luigi 10. Pippan Silvio Rothbart Guido Rovere Antonio Russaz Giovanni Salem Raffaele 15. Tureck Giuseppe Viviani Cesare 17. Zampari Giovanni 1895-96. Androvich Carlo Anninger Mario Bonora Mario Delzotto Silvio 5. Duimovich Giovauni da Besca Franceschi de Italo da Uinago Götzl Alberto da Magdeburgo Hamerle Ugo Mayer Candido 10. Ogris Massimiliano Pogutz Federico Righetti Marco Carlo Salem Riccardo Sandrinelli Ettore Vianello Amerigo da Treviso 16. Turchetto Vito 1896-97. Arrigoni Alberto Camerino Vittorio Cossutta Ferruccio Forti Aldo | 5. Giacomelli Carlo Goineau Alberto Ianitti Carlo Luzzatto Giorgio Macerata Umberto 10. Menasse Alberto Morpurgo Enrico Pincherle Giuseppe da Gorizia Postogna Giacoino da Muggia Roth Oscarre 15. Scliironi Federico 1897-98. Bunz Gustavo Donaggio Artemisio Feruglio Ferruccio Fonda Umberto 5. Gergich Carlo Gregoretti Francesco Gregorich Augusto Grion Oddone Horn Arrigo 10. Liprandi Antonio Miraz Oreste Napoli Giorgio Nordio Attilio Paolina Ferruccio 15. Privileggi Vittorio da Parenzo Rigo Francesco Schnidersitz Giuseppe da Zara 18. Turek Edoardo 1898-99. Antonaz Aldo Bezek Giuseppe Boiti Giorgio Cervellini Ruggero da Ragusa 5. Chiaruttini Giusto Conforto Ruggero Dall’Armi Gian Carlo Degasperi Benno Flaugnatti Enrico 10. Hohenberger Alberto Rassevieh Stefano Teuschl Attilio Tomadesso Mario 14. Žiberna Antonio 1899-900. Baldo Virgilio Bellussich Marino da Capodistria Bontempo Pietro da Scbenico Comandich Arialdo da Lussinpiccolo 5. Damianovich Simeone Delconte Ettore D’ Este Ramiro Fabbro Egidio Finzi Marco 10. Focke Costantino da Amstellen Godnig Aldo Ivancich Antonio da Lussinpiccolo Luzzatto Ugo Pirini Carlo 15. Ponton Achille Povsich Pietro Sandri Alfonso Sandri Francesco Soletti Luciano 20. Weis Umberto Zangrando Giovanni da Pirano Zerial Francesco 23. Zoch Mario 1900-901. Amoretti Mario da Parma Carli Arturo da Pergine Chero Augusto D’ Elia Alceo 5. Dequal Guido Drasco Ramiro Furlani Vittorio Gabrielli Umberto da Pirano Larcse Vincenzo da Spalato 10. Mandl Alberto Martinolich Giovanni Paulichievich Giulio Postogna Leone da Muggia Sardotsch Leopoldo 15. Somazzi Rodolfo Sulligoi Riccardo Tavolato Benvenuto Venezia Attilio Vianello Attilio 20. Zalateo Arrigo 1901-902. Berlam Bruno da Parenzo Bonnes Salvatore Coen Vittorio Colla Mario 5. Comandich Arrigo da Lnssinpiccolo D’ Acunzo Raffaello Deveggia Romano Fonda Arturo Fonda Eugenio 10. Fornasir Dante da Cervignano Ghersa Umberto da Pinguente Gius Attilio Haag de, Riccardo Mosettig Massimiliano 15. Pirnet Rodolfo Rosmanich Andrea da Antofagasta Saulig Ugo (Chili) Sestan Odo Tosoni Giuseppe 20. Vianello Ernesto Vidrich Ermanno Villaris de Carlo 23. Zaia Oreste 1902-903. Besso Vittorio Bettiol Carlo Buri Romeo Cohen Ernesto 5. Collovich Vincenzo da Porto Said Craglietto Attilio da Pisino Fattorini Giulio Grassi Oliviero Jona Camillo da Vienna 10. Makuz Emilio Massari Umberto Miraz Romildo Piperata Carlo da Lussinpiccolo Sablich Mario 15. Salvatore de, Luigi Scabar Felice Simicich Marco 18. Volterra Davide da Roma 1903-904. Battich Ettore Bleram Ferdinando da Parenzo Bertos Emilio da Gorizia Bradicich Anionio da Pedena 5. Cappelletti Ugo Cavini Carlo Codelli Guido Collovich Luigi da Porto Said Colobig Alberto 10. Eccheli Tito da Trento Fanelli Virgilio Frausin Nicolö da Muggia Greca Giorgio da Loitsch Gregoretti Arturo 15. Grubissich Ant. da DernisfDalmazia^ Lazzarini Ubaldo da Ancona. Martinolich Federico Mazorana Mario Mion Giovanni da Mira 20. Miirovich Ferruccio Nodus Carlo da Pola Picotti Mario Pirnet Eugenio Premuda Antonio da Lussinpiccolo 25. Samaia Giorgio Steritz Michelangelo Venturini Alfredo Zampicri Piero 29. Zaruba Carlo 1904-905. Apollonio Bortolo da Pirano Bandei Aurelio Bautscher Virgilio Bednarz Bernardo 5. Centis Mario Civran Giuseppe da Pravisdomim (Udine) Dejak Carlo da Pola Dessalles d’ Epinois Raoul Gairinger Pietro 10. Gaspardo Carlo da Battuglia Kraljevich Mirco da Pucischie Leiternberger Oliviero da Rovereto Levi Arrigo Masutti Marcello 15. Muley Emilio Nordio Eugenio Pacher Mario da S. Martino (Lu-biana) Pincherle Giuseppe Gustavo Ricamo Vittorio 20. Rinaldi Rinaldo da Portolc Rizzi Girolamo da Lussinpiccolo Sapunzachi Pericle da Fiumicello Sartori Romano Stanich Mario da Pola 25. Stenta Umberto da Pola Sturli Orazio da Vienna Suppan Aldo Tonon Romano Vascotto Ettore 30. Widmann Guido da Coredo (Tirolo) Zmarich Giovanni da Laurana 32. Zovich Giovanni da Punta Sottile 1905-906. Anastasio Guido Apollonio Oliviero Badessich Renato Borri Vittorio 5. Capietano Mario Chenda Otello Coassini Luigi da Dernis (Dalmazia) Colussi Silvio Cosulich Attilio da Lussinpiccolo 10. Dadich Renato Dobner Massimiliano Duimich Enrico da Budapest Forti Italo Gladulich Antonio da Lussinpiccolo 15. Gmeiner Renato Juraga Giacomo da Sebcnico Klun Giovanni Legan Cesare Manzini Carlo da Montona 20. Marocco Guido da Muggia Massek Teodoro Mellinz Rodolfo Miani Bruno Michelli Mario 25. Ortolani Gino Peresson Nicolo da Pirano Petech Tullio da Pisino Savoini Egone da Corfü Schiavon Ivo 30. Toniatti Manlio da Spalato Uxa Luciano Zamperlo Mario 33. Zuculin Aurelio 1906-907. Abeatici Cairoli Batera Mario da Milano Bearz Narciso da Pola Bolaffio Giuseppe 5. Bossi Guido da Pola Catolla Francesco Dapas Domenico da Rovigno Di Veroli Giorgio da Roma Fiorioli Vittorio da Riva 10. Franceschinis Guglielmo Grigolli Bruno da Mori Guillermin Emilio da Venezia Klun Giusto Lazzar Gualtiero 15. Lettich Armando Levi Giulio Levi Leone Luciano Lubich Carlo Maidich Roberto 20. Mann Giorgio Manzutto Alberto Meak Ernesto Migliorini Mario Nordio Ettore 25. Nussa Gastonc Perlot Cesare da Trento Retta Mario Rizzardi Angelo Roghella Carlo da Gorizia 30. Samblich Renato Savorgnani Tullio Seu Pietro Sopranich Elvidio da Alessandria d' Egitto Stark Pietro 35. Tagliapietra Ezio da Petrovia Tamburin Mario Zaia Umberto 38. Zvitanovich Gustavo 1907-03. Antonsich Arturo Bainella Virgilio Basilisco Luigi da Canfanaro Battistig Silvio 5- Borri Gino da Schio Cante Giuseppe Černe Felice Colautti Alcide da Muggia Colautli Arturo 10. Contc Galileo Costantini Mario Diena Umberto Dorati Ugo Fiorioli Alfredo da Riva 15. Gajer Augusto Grün Ermanno Henriquez cav. de Diego Hochegger Antonio Gunalachi Giorgio 20. Lantieri Gastone da Costanti- nopoli Lorenzetti Giuseppe Lorenzini Cesare Loser Arrigo Millin Ernesto da Perzagno (Dal-mazia) 25. Mladineo Ugo da Spalato Montagnari Umberto Morpurgo Adolfo da Gorizia Morpurgo Vittorio Osele Gino 30. Pascolat Riccardo Pellis Quirino Perlot Augusto da Trento Piani Vittorio Polo Riccardo da Zara 35. Pozzo Cesare da Lussinpiccolo Riccoboni Giovanni da Este Rogotizh Augusto Rust Mario Ruzzier Antonio 40. Sardotsch Giovanni Sardotsch Paolo da Capodistria Schott Edoardo Scotti Ruggero da Schio Sulligoi Carlo 45. Türk Gustavo Velcich Riccardo Zannon Adolfo Zecchini Attilio da Molina di Ledro Zimmermann Biagio da Capodistria 50. Zuzic Giulio Arrasich Vincenzo Besso Giorgio da Milano Biele-Bianchi Mario Bonavia Aldo da Monfalcone 5. Braida Umberto Brusini Antonio Calligaris Giusto da Ronclii Castellani Ugo Cocever Ambrogio da Capodistria 10. Colautti Mario da Muggia Dorissa Umberto Farfoglia Giovanni da Grado Frausin Corrado Galvagni Adolfo da Chiusole 15. Galvagni Andrea da Rovereto Gorolimich Giuseppe da Lussin-piccolo Graf Ernesto Lotario Ivancich Giuseppe Karis Giuseppe 20. Kozäs Cimone da Symi (Asia min.) Levi Bruno Lonschar Giuseppe Lugnani Bruno Maron Bruno 25. Micheli Luigi da Trento Nicolich Alessandro da Prosecco Palese Augusto da Fiume Pauletig Giusto da Sagrado Robba Guglielmo da Pola 30. Rocco Rocco da Rovigno Rovere Bruno Sandri Oscar Sbisä Luigi da Parenzo Schoinz Ottone 35. Scrivanich Dalmazio da Lesina Tolentino Giuseppe Gino Tomada Mario Tosoni Armando Urbani Aldo Vecchi Lucio 41. Zilla Enrico 1909-10. Apollonio Mariano Pietro da Portole Basilio Francesco Batera Menotti da Milano Bellia Adelchi 5. Boccuzzi Bruno de Bonfioli-Cavalcabo Arturo da Sacco (Tirolo) Cartagine Luciano Chenda Giovanni Chierzi Domenico da Tuenno (Tirolo) 10 Cuizza Silvio Damiani Virgilio da Enemonzo Dapinguente Andrea da Rovigno Davanzo Nicolö da Pirano Denon Ruggero 15. Dejak Camillo Depangher-Manzini Giuseppe da Pola Destradi Giulio Ferlesch Emilio da Strassoldo Fischer Italo 20. Fonda Ettore da Capodistria Gembrecich Manlio da Parenzo Ghersiach Giorgio Gianni Vincenzo Iuh Bruno 25. Latzer Paolo da Graz Mayer Loris Michalich Mario da Muggia Müller Attilio Paolina Attilio 30. Pascoli Ugo da Muscoli Pascutti Bruno Petinello Renato Piacentini Giulio Sambo Romano 35. Sintich Gastone da Pola Thümel Bruno da Vienna Vaucich Riccardo Viezzoli Ermanno • Walcher Giovanni da Rovereto Zanutti Fortunato 41. Zlobec Renato 1910-11. Adam Rodolfo Arrigoni Arrigo Badocchi Francesco da Pieris Bagatella Nicolo da Cherso 5. Bartole Mario da Pirano Beacco Mario Bettiol Bruno Bonifacio Luciano Borghi Carlo 10. Brun Bruno Cadalbert Alfredo Danielli Vittorio da Neupest Dougan Mario da Muggia Faidutti Marcello 15. Fronz Gracco Gonano Giusto Gorgatto Renato Guadagni Oreste Herbich Carlo da Cormons 20. Kerscak Giovanni Kuckez Ernesto Kunstel Antonio da Marcovaz (Istria) Liebmann Roberto Luzzatto Guido 25. Marass Manlio Marcovig Romeo Marinčič Antonio Michelich Riccardo da Fiume Morpurgo Gino i 30. Negri Giorgio Novak Umberto da Pirano Olivieri Luigi da Aviano Pertot Alberto Pogačnik Giuseppe 35. Primosizh Attilio Ragusin Antonio da Filadelfia Rankel Giuseppe da Cherso Ricci Prospero Rossaro Ferruccio da Rovereto 1 40. Saversnig Adimaro Schaffenhauer-Neys Adolfo da Capodistria Serafini Giuseppe Spadiglieri Italo Speccher Italo da Bressanone (Tirolo) I 45. Suppan Marino Varnerin Giovanni Vuicich Vittorio Wittes Marino Zaban Achiile da Venezia Zacharia Giuseppe l 51. Zaia Luigi MONOGRAFIE pubblicate negli annuari di questa scuola. 1863. Adolfo Stossich. Una escursione botanica sul monte Slavnik nel Litorale. 18 pag. 1864. Nicolö Vlacovich. Importanza delle scientifiche specula-zioni per il progresso dell’industria. 13 pag. 1865. Nicolö Vlacovich. Cenrti sulla fabbricazione dell’olio di oliva, ed in particolare sui vantaggi dell’uso dei torchi idraulici nella medesima. 18 pag., 1 tav. 1866. Nicolö Vlacovich. Sülle forze motrici. 35 pag., 1 tav. 1870. Nicolö Vlacovich. Risparmio di zinco nelle pile e metodo pratico per la riunione di molti elementi. 10 pag. Dott. Vitale Laudi. Determinazione della superficie del triangolo sferico per inezzo del calcolo integrale. 15 pag. 1871. G. B. Baldo. Analisi dell’urina in modo del tutto pratico e sollecito. 10 tav. Ferdinando Rossi. Dante e la natura. 16 pag. 1872. Matteo Covrich. Vibrazioni di una corda elastica tesa formata di due pezzi. 40 pag. 1873. Stefano Hamerle. Sülle caustiche del cerchio. 16 pag. Dott. Vitale Laudi. Durata dell oscillazione del pendolo cicloidale e del pendolo circolare. 4 pag. Dimostrazione della formola che da la superficie del triangolo in funzione dei tre lati. 1 pag. 1874. Alfonso Costa. Poche parole sulla valle del Nilo. 48 pag. 1875. Giuseppe Depase. Sulla ricerca dell’indice di rifrazione della luce nei corpi solidi, liquidi e ga6iformi. 57 pag., 2 tav. 1876. Giovanni Peressini. Alcuni cenni intorno alla geometria assoluta. 32 pag., 2 tav. 1877. Stefano Hamerle. Le catacaustiche delia parabola. 35 pag. 1878. Vincenzo Miagostovich. Lucifero nella Divina commedia. 61 pag. 1879. Stefano Hamerle. Le catacaustiche dell’ ellisse. 35 pag. 1880. Bartolomeo Mitrovič. II commercio medioevale dell’Italia co! Levante. 51 pag. 1881. Stefano Hamerle. Le catacaustiche dell’ellisse. (Conti-nuazione, vedi 1879), 29 pag., 6 tav. 1882. Bartolomeo Mitrovič. !l commercio medioevale dell’ Italia col Levante. (Continuazione, vedi 1880). 81 pag. 1883. Giammaria Cattaneo Delle piü importanti questioni mor-fologiche nella grammatica della lingua italiana. 74 pag. 1884. Maurizio Mussafia. Della prosodia francese. 56 pag. 1885. Stefano Hamerle. Un teorema sulle curve cicliche. 10 pag. — Alcune costruzioni e proprietä della lemniscata. 23. pag. 1886. Bartolomeo Mitrovič. Applicazione della formola «Dante spiegato con Dante» all’idea fondamentale della Commedia. 102 pag. 1887. Alfonso Costa. Colonie europee in Africa. 84 pag. 1888. Alessandro Morpurgo. Vittoria Colonna. Cenni storici e letterari. 82 pag. Nicolö Vlacovich. Cronaca dei primi cinque lustri e con-siderazioni sulle scuole medie. 72 pag., 4 tav. 1889. Stefano Hamerle. Di alcune curve superiori piane in re-lazione coli’ellisse. 29 pag. 1890. Francesco Pastrello. Andrea Chenier. 81 pag. 1891. Dott. Riccardo de Luyk. Ugo, Berengario 11 ed Ottone 1. 72 pag. 1892. Michele Stossich. 1 distomi dei mammiferi. 40 pag. 1893. Bartolomeo Mitrovič. Cipro nella storia medioevale dei commercio levantino. I.a parte 58 pag. 1894. Bartolomeo Mitrovič. Cipro nella storia medioevale dei commercio levantino. (Continuazione e fine). 50 pag. 1895. Erminio Suppan. Proiezioni da due centri. 30 pagine, 3 tav. 1896. Carlo Gratzer. Don Carlos nella storia e nel dramma di Federico Schiller. 75 pag. 1897. Carlo Gratzer. Genesi e morfologia della pianura padana secondo studi recenti. 92 pag., 3 tav. 1898. Michele Stossich. Saggio di una Fauna elmintologica di Trieste e province contermini. 160 pag. 1899. Glistavo Hess. II cerchio nell’architettura. 19 pag. 1900. Ottone Crusiz. Della scomposizione dei composti racemici. 38 pag., 2 tav. 1901. Dott. Luigi Grandi. Relazioni di Trieste con la Republica di Venezia, la Casa d'Absburgo ed i! Patriarcato di Aquileia. 1368-1382. 63 pag., 1 tav. 1902. Giacomo Braun. Montanus e Arigo. Studio stilistico. 55 pag. 1903. Giacomo Braun. II Canto di Regin ed il Canto di Fafnir. Saggio di versione da la Saemundar Edda. 21 pag. 1904. Emilio Grignaschi. Teoria della scarica elettrica. 47 pag. 1905. Gino Farolfi. La tragica e leggendaria storia di Francesca da Rimini nella letteratura italiana. Prima parte. 69 pag. 1906. Gino Farolfi. Idem. Continuazione. 40 pag. 1907. Attilio Nordio. Dell’inviluppo dei piani tangenti comuni a due quadriche. (Quadrispinale sviluppabile). Parte prima. 70 pag., 2 tav. 1908. Attilio Nordio. Idem. Continuazione e fine. 56 pag. 1909. Giordano Benco. Sülle fonti dell’ «Oreste» di Vittorio Alfieri. 27 pag. 1910. Giovanni Cumin. Della vita e della poesia di Pietro Zorutti. Parte prima. Pietro Zorutti nella vita. 33 pag. 1911. Mario Picotti. I Polipeptidi. Parte prima. 59 pag. NOTIZIE SCOLASTICHE per l’anno 1911-1912 COMPILATE DAL DIRETTORE ■ PERSONALE INSEGNANTE. DIRETTORE: 1. Suppan Erminio. PROFESSORI EFFETT1VI: 2. Antonaz Guido, capoclasse della V a, insegnö mateniatica nelle classi I «, III b, V « e VI « ; disegno geometrico nella III ^ e fis/ca nella III« e IV^. — Ore settimanali 21 nel primo semestre, 20 nel secondo. 3 Baschiera Giulio, custode del gabinetto di chimica, insegnö storia naturale nelle classi I a. 11 a e VII a ; chimica nella IV a, V a e VI «, e chimica analttica in due corsi. — Ore settimanali 19. 4. Braun Giacomo, dottore in filosofia, custode della biblio-teca dei professori. capoclasse della II b, insegno lingua ita-hana nelle cl.issi IV a e V b; lingua t.desca nella II b, V b e VII b. — Ore settimanali 18. Insegno ancora stenografta nelle due sezioni del primo corso, nel secondo, e nel corso di perfezionamento. 5. Budinich Antonio, custode del gabinetto di geografia e storia, capoclasse della la, insegnö geografia e storia nelle classi I a II b, III a, IV b, V b e VII a. — Ore settimanali 23. Istrui ancora gli allievi degli ultimi due corsi nel tiro a segno. 6. Cortivo Ernesto, custode del gabinetto A di disegno, insegnö iHsegno a mano nelle classi I a, II«, II c, III a, IV a, V a, VI« e VII«; calligrafia nella la, Ib, e Ic. — Ore settimanali 30. 7. Cumin Giovanni, capoclasse della VII«, insegnö lingua italiana nella VII« ; lingua tedesca nella IV «, V «, VI b e VII« — Ore settimanali 17. 8. Farolfi Luigi, capoclasse della VII b, insegnö lingaa italiana nelle classi 116, IV c e VII b\ lingua francese nella VI a e VII b, — Ore settimanali 18. 9. Furlani Vittorio, capoclasse della JI a, insegno geografia e storm nelle classi I b, II a, III b, IV «, VI a e VII a. — Ore settimanali 22. Diresse ancora gli esercizi di voga degli al-lievi degli ultimi due corsi. 10. Grandi Luigi, dottore in lettere, capoclasse della IV c, insegno geografia e storia nelle classi I c, 1] c, IV c, V a, e VI b. — Ore settimanali 19. 11. Grignaschi Emilio, membro deli' i. r. commissione esa-minatrice per il magistero nelle scnole commerciali superiori, custode del gabinetto di fisica, capoclasse della VI b, insegno mate matica nella VI b e fisica nella III b, IV a, VI b e 'Vila. Ore settimanali 17 nel primo semestre, 16 nel secondo. 12 Hess GustavO, custode del gabinetto B di disegno, insegno disegno a mano nelle classi Ib. I c, II /7, Vib, IV b, IV c, V b, Vib e VII b. — Ore settimanali 30. 1 }. Ivancich Antonio, custode del gabinetto di storia naturale, capoclasse della Ir, insegno matematica nella l c, e storia naturale nelle classi Ib, I c, U b, V. c, V a, V b, VI b e VII Z1. — Ore settimanali 20 nel primo semestre, 21 nel secondo. 14. Luciani don Luciano, esortatore per le classi superiori e custode della bibliotheca pauperum, insegno rcligione cat-tolica nelle classi III«, III b, IV a, IV b, IV c, V a, X b, VI«, VI b, VII a e V1I6. -- Ore settimanali 20. 15. Nordio Attilio, custode del gabinetto di disegno geome-trico, capoclasse della IV/;, insegno matematica nella III« e IV b - disegno geometuco nella lila IV a, e IV b; geometri a deserittiva nella Va, Vib e VII«. — Ore settimanali 23. 16. Pierobon Rocco, insegno lingua italiana neil.i 11' e IV b ; lingua tedesca nella IV b; e lingua fraucese nella VI b, e VII« — Ore settimanali 18. 17. Rossmann Enrico, custode della biblioteca giovanile, capoclasse della \\lb, insegno lingua italiana nella III b e VI b; lingua tedesca nella lic, III b e IV c -- Ore settimanali 20. 18. Sandri Älfonso, capoclasse della V b, insegno matematica nelle classi Ib, V b e VI! b ; geometria deserittiva nella V b, VI a e VII b. — Ore settimanali 20. 19. Stecher Umberto, capoclasse della IV «, insegno matematica nella IV a e VII a ; fisica nella IV c, VI a e VII b, — Ore settimanali 19, SUPPLENTI: 20. Borri Vittorio Ferruccio, capoclasse della I h, insegno lingua italiana nella 1 b, II « e Ilc; lingua fraitcese nella V « e V b. — Ore settimanali 18. Istrui ancora gli allievi degli ultimi dne corsi nel tiro a segno. 21. Capietano Mario, capoclasse della II c, insegno mateinatica e disegno geometrico nelle classi II a, \\b, II c e IV c. -- Ore seltimanali 22. 22. Coen Davide, maestro della Scuola popolare della Comu-nita israelitica, insegno religione israchtica in tutte le classi. Ore settimanali 5 23. Gregoretti Ettore, capoclasse della VI a, insegno lingua italiana nella VI«; e lingua tedesca nella Ib, II« e VIa Ore settimanali 17. 24. Marsich don Giovanni, dottore in teologia. esortatore per le classi inferiori, insegno religione cattohca nelle classi I«, lb, I c, II«, 11^, Ilc. -- Ore settimanali 12. 25. MaurOner Cristiano, capoclasse della III a, insegno lingua italiana nelle classi III«, e V«; lingua tedesca nella I« e III a. — Ore settimanali 17. 2(i. Migliorini Mario, insegno lingua italiana nella I« e lingua tedesca nella Ic. — Ore settimanali 10. 27. Sablich Mario, insegno stori a naturale nella VI«; chimica nella IV'#, IV c, V b e VI4. — Ore settimanali 13 nel primo semestre, 14 nel secondo. DOCENTE DI G1NNAST1CA : 28. Doff-Sotta Giacomo, docente della civica Scuola di gin- nastica, insegno ginnastica nella I«, \ b, II«, II/;, II c, III« III b e, come materia facoltativa, anche nelle classi IV - VII. — Ore settimanali 20. Diresse ancora i giuochi all’aperto. ASS1STENTI: 29. Krammer Guglielmo, assistette ali’ insegnamento del disegno a matio nelle classi II b, III b, IV«, IV b, IV c, V«, S b, Vib, VII« e VII*. - Ore settimanali 31. 30. Fonda Attilio, assistette ali’ insegnamento del disegno a mano nelle classi la, lb, I c, II«, II c, III« e VI«. --- Ore seltimanali 26. PIANO DELLE LEZIONI. SEGUITO DURANTE L’ANNO SCOLASTICO 1911-1912. L’ istruzione venne impartita secondo il piano normale d’insegnamento per le Scuole Reali pubblicato coli' ordinanza deli'i. r. Ministero del Culto e deli’Istruzione d d. 8 aprile 1909 N. 14741, e, per la lingua italiana, secondo il piano didattico fissato con disp. minist, del 22 settembre 1909 N. 20620. Per le lingue tedesca e francese, a sensi del disp. kiogot. dd. 10 novembre 1909 N. VII-602/7-09 resta per il momento in vigore il piano didattico finora in uso. L’insegnamento della religione cattolica segui secondo il piano stabilito dal disp. minist, del 16 gennaio 1906 N. 47887 ex 1905. La ginnastica, in conformita al disp. luogot. d. d 12 ottobre 1911 N. VII-1318-11, fu materia obbligatoria nelle classi I-I1I, e veri ä gradatamente introdotta come tale anche nelle classi IV-VII, nelle quali continuö quest’ anno come materia facoltativa; 1’insegnamento segui secondo il nuovo piano pubblicato colPordin. minist, del 27 giugno 1911 N. 25681. MATERIE D’OBBLIGO. CLASSE I. Religione, 2 ore per settimana. Dottrina della religione cattolica, con spiegazione occasio-nale delle cerimonie e dei riti liturgici. (Fede, Grazia e Ss. Sacramenti; principali feste, e cerimonie dei Ss. Sa-cramenti). Lingua italiana, ore 4 per settimana. Grami/tatica. Avviamento alla retta pronunzia; lipetizione della materia grammaticale richiesta all'esame di ammis-sione, aggiungendovi quatito e necessario per lo studio della lingua tedesca. Leitufa e d esercizi di esposizione orale. (Ä Imeno due ore la settimana). Lettura corretta e chiara di brevi poesie, nella maggior parte narrative, facilmente coniprensibili, di rac-conti, favole, fiabe, leggende. Riproduzione libera e com-mento del brano letto. Riproduzione orale di altre cose udite o iette, e all’occasione esposizione di cose osservate. Recitazione di poesie non troppo ampie, per eccezione anche di piccoli brani di prosa Lav or i m iscritto. In iscuola brevi esercizi di riproduzione e di narrazione secondo i bisogni deli’ istruzione. Ogni semestre 6 brevi compiti di scuola e 3 di casa. Riproduzione di brani letti e narrazioni, di difficoltä gradatamente maggiore. I lavori in iscritto setvono anche da esercizi di ortografia. Ripetizione e applicazione di regole orto-grafiche durante la correzione di compiti. Lingua tedesca, ore 6 per settimana. Pronunzia e lettnra — Morfologia: Articolo. Sostantivo. Nome proprio, l’ronome personale. Aggettivo possessivo. Aggettivo attributivo. Presente indicativo e imperativo dei verbi deboli. Comparazione dell’ aggettivo e dell’avverbio. (Defant, p. I, pag. 1-64). Lavori in iscritto: Brevi dettature in stretta relazione con la materia studiata, piü tardi con lievi modificazioni del testo; risposte a domande facili, tolte dalla mateiia trattata; esercizi di grammatica. Da Natale alla fine dell'anno sco-lastico 7 compiti scolastici, di cui 3 dettature; inoltre esercizi secondo il bisogno. Geografia, ore 2 per srttimana. Esposizione intuitiva dei concetti fondamentali della geografia dapprima in relazione al proprio paese, poi in continuo nesso con la meteria trattata progi essivamente. l’osizione del sole rispttto aH’edificio scolastico e alPa-bitazione nelle diverse ore del giorno e nelle varie sta-gioni (verso la fine dell’ anno riassunzione delle singola osservazioni per dare un’ idea dei movimento spirale del sole). Poi orientazione sulla terra e sulla carta. Nozioni elementari sulla rete dei meridiani e paralkli dei globo. Descrizione e spiegazione delle condizioni di illu-minazione e riscaldamento entro i limiti del proprio paese, in quanto esse dipendono dalla lunghezza del giprno e dali’ altezza del sole. Forme principali della superficie so* lida e liquida, loro distribuzione sulla terra e loro descri-zione. Posizione degli stati e delle cittä piü impoitanti, con esercizi continui di lettura della carta. Esercizi di disegno delle piü semplici forme geogranche. Storia, ore due per settimana. Evo aiitico. Esposizione particolareggiata delle leggende. I personaggi e gli avvenimenti piü importanti della storia, specialmente dei Greci e dei Romani Matematica, ore 3 per settimana. Aritmetica. Le quattro operazioni fondamentali con numeri interi concreti ed astratti, estese gradatamente a numeri piü grandi. Cifre romane. Monete, misure e pesi in uso nella monarcliia. Numeri decimali, considerati dapprima secondo il sistema di posizione, poi come frazioni decimali, insieme con esercizi preparatori per il calcolo colle fra-zionj. (Frazioni comuni i cui denominatori constino di pochi e piccoli fattori primi ehe si possono trattare, con esempi intuitivi, quali numeri concreti speciali senza le cosidette regole per il calcolo con frazioni). Geometria. Esercizi preliminari nell’intuizione dei corpi semplici, specialmente del cubo e della sfera, esercizi nell’uso del compasso, della riga, dello squadretto, della misura metrica e del rapportatore. Misurazione e disegno di og-getti a portata di mano. Proprietä e relazioni delle piü semplici forme geometriche (angolo di 90°, 60°, triangoli isosceli, rettangoli ed equilateri, ecc.), posizione parallela e perpendicolare di rette e piani su figure piane e corpi. Area del quadrato e del rettangolo, superficie e volume del cubo e del paiallelepipedo rettangolare. Lavori in iscrilto. 3 compiti scolastici il semestre, inoltre brevi esercizi domestici di volta in volta. Storia naturale, ore 2 per settimana. Nei primi sei mesi dell anno scolastico : Zoologia, e precisa-mente deserizione di forme tipiche di mammiferi e di uc-celli, con rigtiardo a quelle proprietä biologiclie che possono essere ammesse con certe/.za. Negli ultimi quattro mesi delPanno scolastico: Botanica, e precisamente deserizione delle fanerogame piü semplici Come avviamento alla conoscenza dei c.oncetti morfologicl piü importanti con riguardo ai piü semplici rapporti biologici. Disegno a mano, ore 4 per settimana. Semplici motivi ornamentali piani (tanto moderni ehe storici) sviluppati da forme fondamentali geometriclie. Forme na-turali stilizzate. Oggetti in alzato geometrico. Spiegazioni intorno alle applicazioni delle forme ornamentali rappresentate. Ogni tanto disegno a memoria di forme giä disegnate. Materiali: Matita, colori. Calligrafia, ore 1 per settimana. Corsivo italiano e tedesco. Scrittura rotonda. Ginnastica, ore 2 per settimana. CLASSE II. Religione, ore 2 per settimana. Dottrina della religione cattolica, con spiegazione occasio-nale delle cerimonie e dei riti liturgici (Speranza e Carita, precetti della Chiesa, Sacrificiö della S. Messa, Giustizia cristiana; devozioni, processioni, pellegrinaggi, immagini, altari, ciö ehe nella Liturgia s: riferisce alla S. Messa). Lingua italiana, ore 4 per settimana. Grammatica. Ripetizione e ampliamento delle nozioni gram-maticali giä acquistate, con riguardo a quanto e neces-sario per lo studio della lingua tedesca. Lettura e esercizi di esposizione orale. (Almeno 2 ore la settimana). Estensione della lettura a brani ehe trattino la storia, la storia naturale e la geografia; e a poesie al-quanto piü ampie. Esercizi di dizione come nella classe prima. Lavori in iseritto come nella classe prima. Vi si aggiungono ancora rifacimenti, brevi riassunti e primi saggi di deseri-zione. Lingua tedesca, ore 5 per settimana. Riassunto di quanto fu pertrattato nel corso precedente. Morfologia: I verbi composti. I pronomi. I numerali. Co* niugazione del verbo. (Indicativo attivo e passivo). — De-fant, p. I, pag. 65-110. Lavori in iscritto. Esercizi come nella classe prima. Comniti scolastici: 4 il semestre. Materia per questi esercizi e compiti come nella classe I. Geografia, ore 2 per settimana. II movimento del sole sopra orizzonti di altre latitudini par- tendo dalle cognizioni acquistate per 1’ orizzonte del proprio paese e premettendo la descrizione dei rispettivi paesi; forma e grandezza della terra. Nozioni piu ampie intorno al globo terrestre. L’Asia e 1’Africa: posizione, con6guiazione orizzontale e verticale, idrografia, topografia e climatologia. Vegetazione, prodotti, occupazione degli abitanti in quanto dipendono dal suolo e dal clima, da dimostrarsi con singoli esempi evidenti. L’Europa : Sguardo generale dei contorni. del rilievo e del-T idrografia. L’Europa meridionale e le isole britanniche secondo i criteri esposti per l’Asia e per 1’Africn. Schizzi di carte geografiche (esclusivamente come esercizi). Stori a, ore 2 per settimana. Evo medio ed e^o moderno fino a 11 a pace di Vestfalia: i personaggi e gli avvenimenti piü importi della storia universale, con speciale riguardo alla storia della Monar chia austro ungarica. Matematica, ore 3 per settimana. Aritmetica. Divisori e multipli; fattori primi di numeii dap-prima piccoli, poi maggiori. Generalizzazione del 1 e regole per il calcolo colle frazioni; trasformazione di frazioni comuni in decimali e viceversa. Quanlitä direttaniente ed inversamente proporzionali nel calcolo di conclusione (concetto della dipendenza funzionale). Esercizi continui di calcolo con numeri decimali concreti per mezzo di problemi gradualmente ampliati. I piü semplici calcoli d’ interesse. Geometria. Concetto intuitivo della simmetria di forme solide e piane. Elementi necessari alla determina/.ione di una figura piana per mezzo della costruzione (in sostituzione alle dimostrazioni di congruenza). Svariate applicazioni a inisurazioni nell’aula scolastica, possibilmente anche all’ aperto. Triangoli, quadrilateri, poligoni (particolar-mente i regolari); il cerchio. I corrispondenti prismi, le piramidi, i cilindri ed i coni retti. La sfera per quanto lo ricliieda 1’ insegnamento contemporaneo della geografa. Cambiamento di forma e grandezza delle figure geome-triche col Variarne gli elementi che le determinano. Lavori in iscrittu. 3 compiti scolastici il seinvstre, inoltre brevi esercizi domestici di volta in voita. Disegno geometrico, ore 2 per settimana. Esercizi continuati nell’uso degli stiumenti da disegno. Problemi di costruzione in relazione colla materia trattata nella geometria, applicati anche al disegno di semplici forme ornamentali. Storia naturale, ore 2 per settimana. Nei primi sei mesi deli’anno scolastico: Zoologia. Descri-zione dei rappresentanti principali dei vertebrati 11011 an cora studiati, degli insetti e degli altri invertebrati, e loro modo di vita. Sguardo generale alla divisione dei regno animale. Negli ultimi quattro mesi deli’anno scolastico: Botanica. Descrizione di fanerogame meno semplici e di alcune crit-togame con riguardo alle loro proprietä biologiche. Clas-sificazione generale dei regno vegetale. Disegno a mano, ore 4 per settimana. Introduzione intuitiva nel disegno prospettico: disegno di corpi fondamentali da gruppi adatti di modelli, congiunto col disegno di rispettive forme usuali; breve spiegazione degli effetti prospettici; passaggio al disegno di corri-spondenti oggetti e di semplici oggetti naturali, sia singoli che disposti in gruppo. In secondo luogo continuazione degli esercizi nel disegno piano. Disegni a memoria e schizzi. Mateiiali: matita, crayun (eventualmente anche carbone) e colori. Ginnastica, ore 2 per settimana. CLASSE III. Religione, 2 ore pel- settimana. Primo semestre : Liturgia della chiesa cattolica. Secondo semestre: Storia del Vecchio Testamento Lingua italiana, ore 4 per settimana. Grammatica. La morfologia, la dottrina della formazione delle parole e la teoria della proposizione semplice, trattate sistematicamente, con rguardo alle varieta e alle oscilla-zioni deli’ uso moderno. Esercizi per sviluppare il senso linguistico, da farsi all'occa-sione anche durante la lettura: frasi fatte del linguaggio figurato, nomi di persone e di luoghi, omonimi e sinonimi, cenni silila differenza fra lingua parlata e lingua letteraria, parole di origine dottrinale e parole di origine straniera. Capitoli scelti di semasiologia. Lettura. Ai brani soliti si aggiungono poesie liriche e poesie epiche di maggior ampiezza, brevi descrizioni, da usarsi come modelli per componimenti, racconti alqnanto estesi, di chiara disposizione, analisi piu accurata dello svolgi-mento del pensiero e deli’espressione linguistica. Notizie biografiche su autori noti. Esercizi di recitazione. Esercizi di esposisione orale. Brevi saggi dinanzi alla classe, con preparazione o senza, e precisamente racconti, rias-sunti, e relazioni di fatti osservati direttamenfe. Lavon in iscritto. Esercizi in iscuola secondo il bisogno e secondo il criterio dell’insegnante, specialmente quando si devono preparare gli allievi a nuove forme di esposizione, prima che queste vengano assegnate, come compiti di scuola o di casa. Ogni semestre 4 compiti scolastici e 2 domestici. Descrizioni di varia maniera, contenuti, rifacimenti liberi quanto allo stile, di argomenti conosciuti dalla lettura tedesca. Lingua tedesca, ore 4 per settimana. Ripetizione per sommi capi di quanto fu pertrattato nei corsi precedenti — Morfologia: Coniugazione del verbo (Congiuntivo, attivo o passivo e forme nominali). La pre-posione. L’interiezione. (Defant, p. I, pag. 111-150). Nel secondo semestre le pag. 1-31 della II parte della gram-matica del Defant, ehe si riferiscono alla ripetizione generale della morfologia. Lettura. Schmid, Erzählungen. Lavori in iseritto. Riproduzione libera di piccoli racconti, risposte a domande ehe si riferiscono a cose lette, brevi riassunti di brani di lettura piu ampi. Traduzioni dall’ita-liano nel tedesco Numero dei compiti scolastici e degli esercizi come nella II. Geografia, ore 2 per settimana. I paesi deli' Europa 11011 trattati nella seconda classe (esclusa la Monarchia austro-ungarica). L’America e 1’Australia sečondo i criteri esposti per la seconda classe, special-mente per quanto riguarda la spiegazione delle condizioni climatiche. Ripetizione e completamento della geografia astronomica con riguardo alle nozioni di fisica acquistate dagli scolari in questa classe. Schizzi di carte geografiche come nella classe II. Storia, ore 2 per settimana. L’ etä moderna dalla pace di Vestfalia fino ali'epoca presente. I peisonaggi e gli avvenimenti piu importanti della storia universale con speciale riguardo alla storia della Monarchia austro-ungarica. Matematica, ore 3 per settimana. Principi di aritmetica generale come riassunto deli’insegna-mento finora seguito; regole aritmetiche espresse in parole e con lettere, i piü semplici cambiamenti di forma, esercizi di sostituzione (frequenti prove di calcoli generali mediante sostituzioni di numeri particolari nei dati e nel risultato). Numeri negativi nelle applicazioni piü semplici (scale termometriche e di altezze, livelli deli’ acqua, linea numerale). Relazioni fra aree (confronti, le piü semplici trasformazioni, formule per il calcolo), volumi di prismi e cilindri retti corrispondenti. Misurazioni e confronti su oggetti dell’aula scolastica, e possibilmente anche ali’ aperto. Teorema di Pitagora con svaiiati metodi intuitivi e applicazioni dejlo stesso a figure piane ed ai piu semplici corpi (p. e. diagonale del cubo, altezza di piramidi quadrangolari rego-lari). La piramide (il cono), la sfera ; superficie e volume di questi corpi (per la sfera senza dimostrazione delle formole^ L’aritmetica combinata in vario modo alla geometria: Rap-presentazione grafica delle quattro operazioni aritmetiche con segmenti, e delle espressioni (a-f-b)2, (a—b)2, (a+b), (a—b), (a-)-b)3 ecc. su rettangoli e cubi. Estrazione della radice quadrata e cubica in relazione ai calcoli planime-trici e stereometrici. Operazioni abbreviate. Grado di esat-tezza ehe si intende di raggiungere e quello che si puö realmente ottenere colla misurazione effettiva degli elementi determinatori. Stima e calcolo dei risultati e veti-ficazione di questi per mezzo di susseguente misurazione e pesatura del modello. Ulteriori impulsi allo sviluppo del concetto funzionale: il crescere delle dimensioni lineari, della superficie e del volume delle forme di cui sia giä riconosciuta la simiglianza (coll’intuizione diretta o col dišegno in scala ridotta) in ragione della prima, della se-conda o della terza potenza, rispettivamente della seconda o della terza radice degli elementi determinatori. Le piü semplici equazioni determinatorie, in quanto si venga con-dotti alle stesse coi calcoli planimetrici e stereometrici trattati in questa classe. Lcivori in iseritto. 3 compiti scolastici il semestre inoltre brevi esercizi domestici di volta in volta. Disegno geometrico, ore 2 per settimana. Continuazione ed ampliamento degli esercizi fatti nella seconda classe. Fisica, ore 3 per settimana. Introduzioue: Estensione, stati di aggregazione. Peso, peso specifico. Pressione dell'aria. Del calore: sensazioni termiche, temperatura. Cambiamento di volume dovuto al calore. Termometri. Misura del calore, calorico specifico. Cambiamento dello stato di aggregazione. Pressione dei vapori. Principio della macchina a vapore. Sorgenti di calore. Conduzione del calore, irradiazione. Del magnetisrno : calamite naturali e artificiali, ago magnetico, azione reciproca di dne poli. Induzione magnetica, magne-tizzazione del contatto. Čampo magnetico terrestre. Decli-nazione ed inclinazione magnetica, richiamandosi ai con-cetti astronomici relativi. Bussola. Dell elettncitä: Elettrizzazione per strofinio o per contatto. Conduzione deli’elettricitš. Elettroscopio Distribuzione della carica elettrica. Azione delle punte. Elettrizzazione per inflaenza. Macchina elettrica. Condensatori. Temporale. Parafulmine. Gli elementi galvanici piü semplici. Corrente elettrica. Svi-luppo di calore e di luce dovuto alla corrente elettrica. Elettrolisi (scomposizione dell’acqua e galvanoplastica). Čampo magnetico della corrente. Telegrafo Esperienze fondamentali sull’induzione elettrica. Telefono e microfono. Del snano: Produzione e propagazione del suono. Suoni mu-sicali e rumori. Intensitä e altezza. Corde, diapason, tubi sonori. Riflessione. Risonanza. Percezione del suono Della luce: Sorgenti luminose. Propagazione rettilinea della luce, ombre, fasi lunari, eelissi, camera oscura. Intensita d’ illuminazione. Leggi della riflessione. Immagini negli specchi piani e concavi. Rifrazione (qualitativamente), pas-saggio della luce attraverso piastre, prismi e lenti. Immagini prodotte dalle lenti. Occhio, suo accomodamento, occhiali, angolo visuale, microscopio semplice, dispersione della luce, accennando all’arco baleno' Fenomeni celesti (durante tutto l’anno scolastico): Primo orientamento del sole rispetto alle stelle fisse. Disegno a mano, ore 4 settimanali. Continuazione del disegno di oggetti (anche tecnici e della industria artistica) e di adatti modelli naturali (piante viventi e altre cose naturali di qualsiasi specie) Schizzi. Ginnastica, ore 2 per settimana. CLASSE IV. Religione, ore 2 pel- settimana. Storia sacra del Nuovo Testamento, Lingua italiana, ore 4 per settimana. Grammatica: Studio sistematico della proposizione complessa e del periodo con riguardo alle varietä ed alle oscilla-zioni deli’ uso moderno. Analisi e costruzioni di periodi. Teoria dell’ interpunzione. Esercizi per sviluppare il senso linguistico, come nella classe terza. Lettura come nella classe terza, ma di brani piü difficili, let-tura dei Promessi Sposi del Manzoni (da un’ edizione sco-lastica), che di regola si finirä in questa classe. Secondo il criterio del docente, codesta lettura puö continuarsi anche nella classe quinta e puö esser fatta oggetto di compo-nimenti di casa e di scuola. Notizie delle principali specie di versi e strofe, procurando che 1’alunno riesca a sentire la qualitä dei versi dalla semplice audizione. Avviamento a distiugnere quei generi letterari che sono giä noti agli scolari dalla lettura di numerosi esempi, e la cui caratteristica sia bene delineata. Esercizi di esposizione orale, come nella terza classe. Lavori in iscritto. Per il numero come nella classe terza; gli argomenti sono da prendersi dalle letture (anche da quelle di tedesco) ; composizioni molto semplici; illustrazioni di proverbi, sentenze ecc., di cui il libro ha da dare modelli. Lingua tedesca, ore 4 per settimana. Sintassi: La proposizione semplice. Coordinazione e subor-dinazione delle preposizioni. II discorso indiretto. Propo-sizioni avverbiali (Defant, p. II, pag. 77-122). Lettura : Grimm, Märchen. Lavori i?i iscritto come nella classe terza. Geografia, ore 2 per settimana. Geograßa fisica e politica della Monarchia austro-ungarica con esclusione della parte puramente statistica, perö con particolare considerazione dei prodotti delle provincie, e deli' occupazione, della vita commerciale e delle condizioni di cultura dei suoi popoli. Schizzi di carte come nella terza classe. Storia, ore 2 per soltimana. Avviamento allo studio della storia; storia deli’antichita, specialmenle dei Greci e dei Romani, fino alla caduta del-1’ impero romano d’ occidente. Matematica, ore 4 per settimana. Aritme/ca generale. Spiegazione delle leggi delle operazioni e delle loro relazioni reciproche, esercizi sulle medesime per mezzo di trasfoi mazioni e specialmente colla risoluzione di equazioni determinatorie unitamente alle prove delle stesse fornite dalla sostituzione di risultati (numerici ed alge-brici) nelle equazioni date. Accenni alla variabilitä dei risultati in dipendenza da quella degli elementi del calcolo, coine esercizi per lo sviluppo del concetto funzionale. Studio piü profondo del sistema decadico, ed esercizi piti sem-plici con altri sistemi numerali. Fattori, multipli, frazioni, equazioni di primo grado ad una e piu incognite; rapporti, proporzioni; equazioni di secondo grado pure, in quanto occorrono nell’insegnamento della planimetria. Rappresen-tazione grafica della funzione lineare e applicazione della stessa alla risoluzione di equazioni di primo grado. Planimetria (fino alla congruenza e sue applicazioni comprese). Ripetizione e approfondimento della materia gia trattata con illustrazione del metodo euclidico per mezzo di esempi caratteristici, pertrattazione del resto della materia possi-bilmenle per mezzo di problemi. Problemi di costruzione con metodi generali variati (anche colla costruzione di espressioni algebriche), escludendo tutti quei problemi ehe si possono risolvere soltanto con artifizi speciali. Problemi di calcolo in relazione naturale alla materia rimanente. Lavori in iseritto: 3 compiti scolatici il semestre, inoltre brevi esercizi domestici di volta in volta. Disegno geometrico, ore 3 per settimana. Rappresentazione delle sezioni coniche sulla base delle loro proprietä focali. Tangente in un punto, e tangenti da punti esterni. Relazioni di posizione. Disegno intuitivo della pianta e deli’ alzato di corpi semplici in posizioni speciali rispetto ai piani di proiezione. Concetto della proiezione orizzontale e verticale del punto, della linea ecc. Vera grandezza ed angoli d’inclinazione di segmenti coi piani di proiezione e vera grandezza di figure rettilinee poste in piani proiettanti. Rappresentazione di poliedri. Terze proiezioni e proiezioni oblique di questi corpi. Sezioni con piani proiettanti, sviluppi di corpi a superfici piane, semplici costruzioni di ombre di questi corpi per illuminazione parallela. Urevi esercizi di casa (nel fascicolo) di settimana in setti-mana. Fisica, ore 2 per settimana. Dell’ equilibrio e del moto: Misura delle forze per mezzo di pesi e loro rappresentazione grafica. Lev;i, bilancia, tornio, carrucola, piano inclinato, (condizioni staticlie, composizione e scomposizione delle forze). Centro di gravitä. Specie di equilibrio. Movimento uniforme. Caduta libera. Corpi lan-ciati in alto. Composizione e scomposizione dci movimenti. Rappresentazione grafica del moto di proiettili lanciati in direzione orizzontale e obliqua. Movimento lungo il piano inclinato. Attrito Leggi del pendolo. For/.a centrifuga. Fenomeni fondamentali dell’urto di corpi elastici ed anelastici. Cenili sul concetto di energia, trasformazione di energia meccanica in calore. Ripetizione riassuntiva dei fenomeni celesti e spiegazione degli stessi in base al sistema di Copern co Dci liquidi: Proprieta. Propagazione del la pressione. Livello. Fressione idrostatica. Vasi comuncanti (fenomeni di capil-laritä). Principio di Archimede. I casi piu semplici della determinazione del peso specifico in base alla misura della spinta verticale. Galleggiare dei corpi, areometri a scala. Degli aerifonni: Proprieta, barometri, manometri. Legge di Mariotte. Macchine pneumatiche e pompe. Sifoni. Aerostati. Chimica, ore 3 per settimana. Chtmica e mineralogia: Introduzione allo studio dei fenomeni chimici e avviamento graduale ali’ interpretazione scientifica dci p:u comuni fenomeni, coil’aiuto di esperimenti semplici ed evidenti, comjnciando dallo studio dell’aiia e dei minerali, Pertrattazione dei piü importanti elementi chimici e delle loro principali combinazioni, dei minerali e delle rocce piü comuni, senza riguardo all'ordine sistematico degli elementi. La chimica organica limitata alle cognizioni piü indispen-sabili: il petrolio, i principali idrocarburi, gli alcooli, gli acidi, gli idrati carbonici, i composti del cianogeno, i derivati del benzolo ed i composti albuminoidi. Disegno a mano, ore 3 per settimana. Continuazione e ampliamento del disegno da modelli natu-rali e da oggetti deli’ industria artistica. Vasi singoli e in gruppi. Eventualmente esercizi di figura da stampe e gessi. Schizzi di oggetti naturali e, ali’ occasione, di paesaggi. CLASSE V. Religione, ore 2 per settimana. Primo semestre. Apologetica. Secondo semestre. Dogmatica: Dogmi preliminari. Attributi di Dio, Ss. Trinitä, Creazione. Gesü Cristo. Lingua italiana, ore 3 per settimana. Storiti Ltteraria: (Secondo un Sommario della letteratura italiana fatto con metodo storico da usarsi in tutte le classi superiori). Avviamento allo studio della letteratura. Fatti piü importanti della storia letteraria dalle origini fino al secolo XVI. Letteratura del secolo XVL con speciale riguardo agli autori contenuti nell’ antologia o letti in una edizione scolastica. Letlure: a) dali’Antologia: Scelta di alcune poesie liriche facili di Dante e del Petrarca; alcune novelle del Boccaccio e brevi squarci dal Poliziano. Scelta dai migliori scrittori del secolo XVI, come dal Machiavelli, dal Tasso (Lettere e uno squarcio deli’ Aminta), dal (Jellini, Vasari, Alamanni, Rucellai, Bembo e Michelangelo. Oltre ai brani contenuti nell'Antologia se ne leggeranno, parte a scuola, parte a casa, sotto la direzione deli’ inse-gnante, deli’Orlando Furioso e della Gerusalemme liberata, tutti e due (da un'edizione scolastica) 6 ore al mese. b) Letture scelte di prosatori moderni e contemporanei da un libro di lettura apposito. (Raccolta di prose moderne). Possibilmente saggi deli’ Eneide di Virgilio, 6 ore al mese, '• Esercizi di recite stene. Esercizi di esposizione orale: Possibilmente una volta la settimana brevi relazioni libere (della durata di circa 10 min.) di cose lette od ossei vate. : Componhnenti: 5 il semestre, 3 di scuola e 2 di časa. Per i componenti di scuola si possono lasciare talvolta due ore di tempo. Lingua tedesca, ore 3 per settimana. . Sintassi: Uso dell’articolo. L’oggetto.- Reggenza degli ag- .ir gettivi e dei verbi. Uso delle preposioni. (Defant, p. II, pag. 32-76). — Lettura di brani deli’Antologia, con con-tinuo riguardo alla fraseologia e alla morfologia. Ltivori in iseritto: Riproduzioni piü libere di i.'icconti, lettere. 4 compiti scolastici il semestre. Lingua francese, ore 3 per settimana. Grammatica: Regole di pronunzia e di lettura; elementi della teoria delle forme (comprendendo nello studio dei verbi gli irregolari che piü di frequente occorrono). Regole sin-tattiche necessarie all’intelligenza dei piü facili componi-t . menti. S'- : Lettura: Semplici brani, adatti ad addestrare rallievo nell uso ; - elementare della lingua a voce ed in iseritto. Esercizi di memoria. Lvvori in iseritto: Dettatme, risposte a domande facili in relazione alla mateiia trattata, esercizi di grammatica. Da Natale alla fine dell’anno seolastico 0 compiti scolastici; inoltre esercizi secondo il criterio del docente. Geografia e storia, 4 ore per settimana. Geografia, 1 ora per settimana. L’Europa: Desciizione generale. Ripetizione, comp’et.imento e i.ozioni piü profonde ; • della geografia deli’Europa meridionäle, della Francia, del Belgio, dei Paesi bassi e dell’Ingliilterra, dando maggior ■importanza alle relazioni causali dei fenomeni geografici (plastica del suolo e sua origine; corso del sole e clima ; clima, flora e fauna; sviluppo della civiltk in dipendenza dai fattori geografici, forme economiche e loro cause, scambio del prodotti e vie di comunicazione), L'America e 1’ Aiištralia soirfmariamerlte. Storiti, ore 3 per settimana. Storia del medio evo e dell’etä moderna fiiio alla pace di Vestfalia. Matematica, ore 4 settimanali. Aritmetični: Potenze e radici con esercizf su problemi »on artiliciosi. Equazioni di secondo grado ad un’incognita (e le p ii semplici a piü incogriite). Le piü semplici eqüaziorrr di grado superiore rducibili senza artifici ad equa'zioni quadialiche. Numeri ir-razioriali, immaginari e cömplessi, ])er quanto occörrono nelle solnzioni delle equäzionii sopra ind'cate. Rappresentazione grafica delle funzioni di secondo grado e sua applicazione alla risoluzione delle equazioni quadratiche. Logaritmi. Planit/letna: Continuazione e completamento dölla materia della IV classe. Stereometria: Proprietä fondamentale dell’angolo šolido in generale e del ti iedro in particolare (triedro- polare). Pro-prieta, snperficie e volume del prisma (cilindro), della piramide (cono), della sfera e di parti delia stesša. Teorema di Euler, poliedri regolari. L'ivori in iscritio: 3 compiti scolastici il semestre,, inoltre brevi tsercizi di volta in volta. Geometria descrittiva, ore 3 per settimana. Pertrattazione sistematica dei problemi fondamentali della geometria descrittiva che rguardano il punto, la retta e il piano, con due pröiezToni coordinate ed eventualmente con terze proiezioni, in strctto nesso a quanto venne in-segnato riella classe IV. Applicazione di queste costru-zioiii alla risoluzione di problemi cömplessi, particolarmente aUa rappresentazione di prisnii e di piramidi regolari di data forma e posizione e alla determinaziöne delle loro ombre. Sezioni piane di prismi, di piramidi e di altri poliedri, penetrazione di questi corpi nelle posizioni piü semplici. Brevi esercizi di casa di settimana in settimana. Storia naturale, ore 2 per settimana. Botanica: I Semestre: Breve compendio dell’anatömia e della fisiologia delle piante. Studio sommario delle sporofite fondato su criteri morfologici e filogenetici con speciale riguardo a quelle forme ehe hanno importanza nell’ econo-mia della natura e dell’uomo. II Semestre: Sguardo generale delle famigie piu importanti delle spermatofite nel loro ordine naturale, secondo le relazioni morfologiclie, anatomiche e biologiche. La scelta delle famiglie da per-trattarsi b da farsi con riguardo alle forme utili o dannose. Chittlica, ore 3 per settimana. Chimica inorganica: Ampliamento delle cognizioni di chimi-ca inorganica avute nella IV classe, col sussidio di espeti-menti, pertratlando esaurientemente i metalloidi o loro principali composti, usando le formole chimiche. e appli-cando le leggi ehe reggono lo svolgimento dei fenomeni chimici. Esposizione piana dei fondamenti della fisico-chimica, dei principali concetti chimici, delle teorie e delle ipotesi (Analisi e sintesi chimica, sostituzione, leggi ste-chiometriche e loro interpretazione in base alla teoria atomistica, la teoria della valenza chimica, 1' energia chimica, la termochimica, la dissociazione elettrolitica e la teoria degli ioni, l’equilibrio nelle reazioni chimiche, la velocitk reattiva e le reazioni inverse). Pertrattazione delle caratteristiche generali dei metalli, chimica dei metalli piü importanti e dei loro composti, ap-poggiata al sistema periodico degli elementi, con frequenti paragoni dei metalli fra loro. Disegno a mano, ore 3 settimanali. Disegno di figura dopo spiegazione della testa dell’uomo sul cranio e sul modello vivente. Disegno da stampe an-tiche e moderne e da gessi. Eventualmente esercizio nel disegno di figura dal vero (testa e figura intera). In seconda linea continuazione del disegno e della pittura da oggetti, da piante e da animali imbalsamati. Schizzi nel disegno di figura. CLASSE VI. Religione, ore 2 per settimana. Primo semestre: Dogmatica: Trattato della Grazia e dei Ss. Sacramenti. Secondo semestre: Morale. Lingua italiana, ore 3 per seltimana. Stofia letteraria: I secoli XVII e XVIII. Lettura: a) Dali’ Antologia: Scelta degli sciittori principal! del Seicento (brevi saggi della Secchia rapita del Tassoni e del le opere piü importanti del Marino, Filicaia, Redi, Galilei) e del Settecento (Gozzi, Baretti, Odi del Parini). Ültre a quello che contiene 1’Antologia, sono da leggersi (da un’edizione scolastica), parte in iscuola, parte priva-tamente, sotto la direzione deli'insegnante, II Giorno del Parini, 1111’ opera drammatica del Metastasio, una deli’ Al-fieri e 1111a del Goldoni. Un’ora la settiinana. b) Lettura della Divina Commedia di Dante. L’ inferno (da un’edizione scolastica). Un’ora la settimana c) Dalla Raccolta, come nella V. Un’ora la settimana. Esercisi di recitazione. Esercizi di esposizione orale e componimenti come nella V. Lingua tedesca, ore 3 per settimana. Grammdtica: Ripetizione della morfologia: i capitoli piü importanti della sintassi, seguendo la grammatica dello Stejskal. Eserci/.i di traduzione dall’ italiano in tedesco. (Dali'Antologia italiana). Nel primo semestre, lettura dall’Antologia del Noe, p. I, come nell’ anno precedente, scegliendo brani narrativi e descrittivi piü difficili. Nel secondo semestre, breve sunto della Styria della lettei atura tedesca, dalle origini a Klop-stock, con spec:ale riguardo alla prima epoca di splendore (Noe, |). II). Compiti: Come nella classe V. Lingua francese, ore 3 per settimana. Grammatica: Ricapitolazione e completamento della teoriadel-le forme. Ripetizione e ampliamento delle leggi sintattiche. Lettura di scelti brani proSastici di genere narrativo e de-scrittivo, come pure di facili poesie Contemporaneamente continuazione ed ampliamento degli esercizi orali con li-bera applicazione delle voci e delle frasi apprese. Lavori in iscri/to: Risposte a domande fatte in lingua fran-cese in relazione a cose lette, dettature piü libere, ripro-zioni, versioni di poesie narrative in prosa, esercizi di grammatica. 4 compiti scolastici il semestre, Geografia e storia, ore 3 per settimana. Geografia, I ora per settimana. L’'Europa settentrionale, orientale e centrale (esclusa l’Au-stria-Ungheria) secondo le norme seguite nella classe pre-cedente. L’Africa e 1’ Asia sommariamente. Storia, 2 ore settimanaH. Storia dell'evo moderno dalla pace di Vestfaglia fino al 1815. Matematica, I semestre ore 4, II semestre ore 3 per settimana. Aritmetica: Le piü semplici equazioni logaritmiche e espo-nenziali. Serie aritmetiche (Ji primo ordine) e geometriche, applicazione delle ultime particolarmente al calcolo del-l’interesse composto e di rendita. Goniometria, trigonometria piana e sferica: Le funzioni ango-lari, rappresentazione grafica delle stesse, alla quäle e da ricorrere anche per imprimerne nella mente le proprietä e le relazioni. Risoluzioni di triangoli. Confronti fra i teoremi e metodi trigonometrici e quelli della planimetria e stereometria. Teoria fondamentale della trigonometria sferica limitata a quelle relazioni e formole che trovano applicazione nella rimanente materia da pertraltarsi (nel triangolo obliquangolo limitata in complesso al teorema dei seni e a quello dei coseni). Variata applicazione della trigonometria alla soluzione di problemi di geodesia, di ' geografia, di astronomia ecc., per i quali i rispettivi dati sono da procurarsi possibilmente dagli scolari stessi me-diante misurazioni, sia pure approssimative. Lavori in iscritto: 3 compiti scolastici il semestre, inoltre brevi esercizi di volta in volta. Geometria descrittiva, 3 ore per settimana. Proiezioni ortogonali dei cerchio, ombre portate dallo stesso sopra piani, per illuminazione parallela. Proiezione obliqua 1 ' dei cerchio. Proprietä piü importanti, dal lato costruttivo, dell’elisse, considerata quäle proiezione ortogonale od ob-bliqua dei cerchio, dedotte dalle proprietä corrispondenti dei cerchio. Rappresentazione di cilindri e di coni (partico-" larmertte di' rotazione) e corpi composti dagli stessi, anche 'J! in proiezione obliqua. Piani tangenziali a superfici coniche 1 e Cilindriclie. Sezioni piane, sviluppi e semplici casi di pe-netrazione di queste superfici. Costruzioni di ombre per illumitiazione parallela. Pertratlazione piu profonda delle sezioni [liane del cono di rotazione; dedu/.ione delle pro-prietä costruttivamente piü importanti di queste sezioni. Brevi esercizi di casa, di settimana in settimana. Storia naturale, I semestre ore 2, II semestre ore 3 set tima nali. Zoologia, Somatologia con ispeciale riguardo ai fatti piü importanti della fisiologia e deli’igiene. Le classi degii animali sulla base di forme tipiche conside-r.ite sni lato morfologico, anatomico e, a suo luogo, anche dal punto di vista genetico evolutivo, escludendo tutti i particolari superflui del sistema. Fisica, ore 4 per settimana. Introduziunr: Brevi osservazioni stil compito della fisica. Estensione. Mtccanica: Concetti fondamentali del moto. Moto uniforme e uniformemente variabile. Caduta, resistenza del mezzo. Principio dinerzia, forza. Peso, misura statica e dinamica della for/.a. Massa, sistema assoluto di misura. Principio deli’indipendenza Corpi hinc ati in alto. Lavoro, forza viva ed energia. Parallelogratnma dclle velocitä. Corpi lanciati in ditezione orizzontale ed obliqua (per gli Ultimi soltanto graficamente) Parallelogramma delle forze Moto lungo il piano inclinato. Attrito. Momento di trna forza rispetto ad un punto. Coppie di forze. Centro di gravitä (senza calcoli per determinnre la sua posizione). Specie di equilibrio. Macchine semplici dando lilievo al principio della conservazione del lavoro : leva, bilancia, carnicola fissa mobile (con futii parallele) tagli^, tornio, vite (qualitativamente). Movimento curvilineo di un punto materiale. Forza centri-peta e centrifuga. Moto centrale. (AH’ insegnamento sul moto dei pianeti e sulla gravitazione universale si do-vranno premettere e completare le nozioni di astronomia clie hanno attinenza con questo argomento; in relazione poi alle espeiienze sugli assi permanenti di rotazione si trattera della percess:one, dell’anno trdpico e simili). Moto armonico. Leggi del pendolo. Forze molecolari, elasticita. Url o (soltanto esperimentalmente). Iiironuccnnica: Ripetizione e contiruazione della materia pef-trattata nelle classi inferiori. Influenza detle forze mole-colari sull’equiiibi io dei liqu'di. Correnti. Aeromeccanica: Ripetizione e continuazione della materia pertrattata nelle classi inferiori. Spinta nei gas. Determi-nazione barometrica dell’altezza (senza derivazione della formola). Azione aspirante di lina corrente di gas. Diffu-sione. Assorbimento. Termologia: Termometri. Dilatazione. Legge di Mariotte-Gay-Lussac. Misura del calore. Calorico specifico. Rela-zione fr a il lavoro meccanico e il calore. Ipotesi sul calore. Cambiamento dello stato di aggregazione per effetto del calore. Proprietä dei vapori. Liquefazione di gas. Umiditä deU’aria. Macchina a vapore. Conduzione e irradiazione. Sorgenti di calore. Isoterme. Isobare, venti. Chimica, ore 2 per settimana. C/nmica crganica. Concetto generale dei composti organici e ricerca degli elementi ehe li compongono. Forma di rap-porto atomico, formola molecolare, empirica e razionale. Pertrattazione dei composti organici ehe hanno speciale im-portanza per le derivazioni teoriche, per le industrie chi-miche e agiarie e per lo scambio materiale dei processi vitali, raggruppandoli con ordine sistematico. I principali composti del cianogeno. I derivati piü impor-tanti degli idrocarburi del inetano, etileno e acetilene; i grassi naturah (sapone e candele); gli idrati carbonici (fermentazioni). I derivati principali del benzolo, toluolo, xilolo, dei di e trifenilmetano, della naftalina ed antracene con accenni ai colori del catrame. Alcuni terpeni, i plu importanti composti eterocicli, spe-cialmente derivati della piridina, alealoidi e combinazioni albuminoidi. Disegno a mano, ore 2 per settimana. Continuazione del disegno di figura a pieno effetto. Schizzi in tutti i rami della materia trattata. CLASSE VII Religiotie, ore I pet' settimana Storia della chiesa cattolica. Lingua italiana, ore 4 per settimana. Storia leltemria: II secolo XIX e l’etä presente Sguardo generale sullo svolgimento complessivo della lette-ratura, trattando con maggior ampiezza le partite omesse antecedentemente, in ispecie le origini, il secolo XIV e il XV, e facendo rilevare il nesso della letteratura con la cnltura generale. In nnione con la storia letteraria si leg-gano le opere omesse nelle classi precedenti per la loro difficoltä, e da ultimo si trattino i caratteri e le forme principali della poesia con riguardo alla letteratura mondiale. Lettura: a) Dali’Antologia. Scelta dai piti importanti serit-tori deli’ ottccento, specialmente dal Monti, Foscolo, Man-zoni, Tommaseo, Prat', Aleardi, Zanella, Carducci, Leo pardi, Giusti, Ferrari. b) Parte in iscuoia, parte privatamente sotto la direzione del-1'insegnante (da edizioni scolasticlie): La Bassvilliana del Monti, i Sepolcri del Foscolo e una tragedia del Man-zoni. Saggi deli’Iliade e deli’Odissea di Omero (nelle traduzioni del Monti, Pindemonte e Maspeio). Se ne puo incominciare la lettura gia nella sesta. Fin dove e possibile, lettura di brani magistrali di prosa scientifica, con speciale riguardo di seri i ti estetico-filoso-fici. Anche singoli capolavori della letteratura mondiale si possono leggere in questa classe, come del resto giä nelle classi V e VI, quando la lettura di autori italiani vi dia occasione. Due ore la settimana. c) Lettura della Divina Commedia di Dante (da un’edizione scolastica); r.celta dal Purgatorio e brevi saggi del Para-diso, eventualmente continuazione dell’Inferno. Un’ora la settimana. lisercizi di esposiziviie orale: Come nella V e VI, per altro con esperimenti di vero discorso, della durata di circa 20 minuti; breve critica a cui partecipi la classe. Si lasci agli scolari una certa liberta di scelta entro i limiti sta-biliti dalla scuola e dalle sue norme. Esercizi di recitazione con riguardo alla capacitä individuale e particolarmente agli altri lavori degli scolari Cvmponimenti: Nel I semestre come nella V, nel secondo 4 ' compiti, alternando uno di scuola con uno di casa, con-cedendo talvolta la scelta fra due o tre temi. Nella preparazione e nella discussione dei componimenti si spieghino alcuni concetti logici fondamentali di speciale importanza per lo svolgimento del tema. Lingua tedesca, ore 3 per settimana. Grammatica come nella classe VI. Esercizi di traduzione dall'italiano in tedesco come nella classe VI. La lettera-tura tedesca nella seconda epoca di splendore. Brevi bio-grafie dei maggiori poeti da Klopstock a Goethe, e cenni sulle loro opere principal}. I poeti austriaci (Noe. p. II). Eventuale lettura di un’opera classica da un’edizione sco-lastica. Compiti come nella classe VI, inoltre facili e brevi temi liberi. Lingua francese, ore 3 per settimana. Grammatica: Ripetizione della materia trattata nei corsi pre-cedenti. Completamento della sintassi. Lettura di brani prosastici e poetici di vario genere Lavori in iscri/to: Come nella classe VI, con esigenze maggiori; sunti. Traduzioni dal francese nel 1’ itabano. 4 compiti scolastici il semestre. Geografia e Storia, ore 3 per settimana (per la geogralia. storia e istituzioni politiche e amministrative). a) Geografia della Monarchia austro-ungarica con speciale riguardo a quei fatti della geologia. oro-idrogralia, clima-tologia e della geografia politica ed economica (prodotti, commercio e comunicazioni) ehe determinano la sua strut-tura, il suo aspetto, il clima e la distribuzione degli abi-tanti. Sua posizione nel commercio mondiale. b) Storia: Completamento della storia moderna. Pertratta-zione sommaria della storia della Monarchia austro ungarica nella sua origine, formazione e nel suo sviluppo interno; sue relazioni con gli altri paesi e stati, dando rilievo alla storia della cultura e ai fenomeni economici. c) Jstituzioni politiche e amministiative. Costituzione e ammi-nistrazione della Monarchia austro-ungarica con speciale riguardo ai regni e paesi rappresentati nel Consiglio del-1' Impero, premettendo un’introduzione generale sull’ esspn-za dello stato e sulle sue principali funzioni in riguardo politico, civile ed economico; diritti e doveri dei cittadini. Matematica, ore 5 per settimana. Aritmetica: I casi piu semplici delle permutazioni, combina-zioni e variazioni. Teorema binomiale per esponenti interi positivi. Elementi dei calcolo d> probabilita, con applica-zioni ai piü semplici problemi di assicurazione sulla vita. Geoinetiia nnalitica: Applicazione del metodo analitico alle linee di primo e di secondo grado in continuazione alla rappresentazione grafica di singole funzioni seguita nelle classi precedenti ; ove se ne presenta 1’occasione, accenni alle soluzioni planimetriche dei problemi proposti. II diffeienziale e 1’integrale nelle piu semplici applicazioni delle partite di matematica e di fisica fin qui studiate. Risoluzione approssimativa di equazioni algebriche (even-tualmente di semplici equazioni trascendenti) con metodi grafici. Ripetizione sommaria di tutta la matematica, particolarmente delle equazioni e progressioni, della stereometria, trigono-metria e della geometria analitica, con ampliamento di qualche partita. Applicazione ai diversi rami dell’insegna-mento e alla vita pratica, in sostituzione a problemi pura-mente formali. AccemTi dal punto di vista storico e filosofico. Lavori in iscritto: 3 compiti scolastici il semestre, inoltre brevi esercizi domestici di volta in volta. Geometria descrittiva, ore 2 per settimana. Rappresentazione delle superfici di rotazione coli’ asse normale ad un piano di proiezione, piani tangenziali e se-zioni. Gli elementi della prospettiva, in quanto occorrono alla rap-presentazioiie di oggetti a supei lici piane, dati per mezzo delle sue proiezioni ortogonali. Ripetizione e compietamento dei capitoü della geometria descrittiva pertrattati, da farsi per mezzo di problemi istnitiivi e complessi, riferiti ad applicazioni pratiche. Brevi esercizi di casa, di settimana in settimana, storia naturale, ore 3 per settimana. I semestre. Miueralogia: Studio dei minerali piü importanti quanto alle loro forme cristallografiche, ai loro caratteri fisici e chimici, alla loro formazione e trasformazione ed alle relazioni istruttive a seconda di un sistema, pero con eschisione di tutte le forme rare e di quelle che non sono alla portata degli scolari. Le rocce piü comuni. II semestre. Geologia: La terra come corpo cosmico. Le singole parti della terra (atmosfera, idrosfera, litosfera). Gli elementi esogeni ed endogeni che determinano la formazione e la lenta trasformazione della crosta terrestre (geologia di-namica). Le epoche geologiche con riguardo alle trasformazioni av-venute nel mondo animale e vegetale nel corso dello sviluppo della terra (geologia storica). Rapporti della geologia colla vita pratica (miniere, sorgenti, petrolio, ecc.) Bellezze naturali della patria. Fisica, ore 4 per settimana. (Nel II semestre un’ora settimanale e da dedicarsi esclusi-vamente ad una ripetizione riassuntiva della materia). Magnetismo: Ripetizione dei fenomeni fondamentali. Legge di Coulomb. Massa magnetica. Intensita dei campo. Linee di forza. Posizione dei poli. Momento magnetico. Elementi del magnetismo terrestre. Elettricita statica: Ripetizione delle esperienze fondamentali sulla elettrizzazione per strofinio, contatto e influenza. Macchine d’influenza. La legge di Coulomb e la misura elettrostatica della carica elettrica Campo elettrico, potenziale in un punto dei campo. Potenziale di un conduttore Dilucidazione dei concetto di potenziale per mezzo di esperimento. Capacitä, condensa-tori. Influenza dei dielettrico Energia elettrica di un corpo caricato. Elettricita atmosferica. Correnti elettriche: Differenza di potenziale in un elemento galvanico aperto. Forza elettromotrice, pile. Čampo ma-gnetico della corrente elettrica. Legge di Biot-Savart. La unita elettromagnetica della intensitä di corrente e 1’Ampere. Bussola delle tangenti e galvanometro. Legge di Ohm. Elettrolisi, polarizzazione, elementi costanti, accumulatori. Calore sviluppato dalla corrente. La legge di Ioule. Unitä elettromagnetiche della resistenza e della forza elettromo-trice, Ohm e Voltampere, Watt, Kilowatt-ora. Illumina-zione elettrica. Correnti tei moelettriche. Correnti derivate. Misura della resistenza e della forza elet-tromotrice. Čampo magnetico di un circuito chiuso. Azione reciproca di due correnti. Čampo magnetico di un solenoide. Elettro-calamite e loto applicazioni. Corrente mobile in un campo megnetico. Amperometro e Voltometro. Correnti indotte (accennando al principio della conservazione dell’energia) Spiegazione delle macchine dinamoelettriche. Rocchetto induttore. Telefono e microfono. Raggi Röntgen, Radioattivitä. Telegrafla senza filo. Del woto ondulatorio: Onde progressive trasversali e longitu-dinali. Riflessione e interferenza delle onde. Onde stazio-narie. (Rappresentazione grafica ed esperienze) Principio di Huygens. Acusticu: Produzione del suono Altezza. Consonanza e disso-nanza Note prodotte da corde tese. Armoniclie supe-riori, timbro. Diapason, lastre e membrane, tubi sonori. Risonanza. Organo vocale dell’uomo. Propagazione del suono. Sua intensitä. Riflessione e inteiferenza delle onde sonore. Percezione del suono Ottica: Ripetizione di quanto e stato esposto nella IV classe sulla propagazione della luce. Ipotesi sulla natura della luce. Detenninazione della velocitä di propagazione se-condo il metodo di Römer e quello di Fizeau. Fotometria, riflessione. Immagini negli specchi piani e sferici. Rifrazione. Riflessione totale. Rifrazione attraverso a lastre (sen/.a calcolo) e pristni, deviazione minima (soltanto espe-limentalmente) Detenninazione deli' indice di rifrazione. Lenti, calcolo e costruzione delle irnmagini, aberiazione di sfericitä, Dispersion« della luce. Aberrazione cromatica, lenti acro-matiche. Arcobaleno. Spettri di emissione e assorbimento e le parti piü impotanti dell’anaüsi spettrale (alcuni fatli di astronomia fisica che si collegano a questi fenomeni). Colore dei corpi. ßrevi cenni sulla fluorescenza e fosfore-scenza. Azioni chimiche della luce. Azioni termiche, raggi ultrarossi. Appatati di proiezione, camera fotografica. Occhio. Micro-scopio e cannocchiali dioltici con brevi discussioni sull’ in-grandimento. Interferenza: Colori delle lamine sottili, diffrazione prodotta da fenditure e reticoli. Luce polarizzata per riflessione e rifrazione semplice. Pola-rizzazione per doppia rifrazione. Pinzette a tormalina, prisma di Nicol, rotazione del piano di polarizzazione (saccarimetro). Disegno a niano, ore 3 per settimana. Continuazione del disegno di figura a pieno effetto. Schizzi su tutti i rami della materia trattata. MATERIE FACOLTATIVE Esercizi pratici nel laboratorio chimico (secondo il nuovo piano): I CORSO. Per principianti (allievi della V classe), ore 2 set- timanali. Esecuzione delle principali operazioni: dissoluzione, precipi-tazione, filtrazione, cristallizzazione, distillazione, ecc., eser-citandosi nel 1’ uso degli utensili di laboratorio. Reazione dei principali elementi in composti minerali per via secca ed umida. Ricerche chimiche in rapporto colle lezioni pertrattate in classe, allo scopo di approfondire le cognizioni teoriche. I lavori vengono eseguiti dagli allievi sotto la guida del professore. II CORSO. Per allievi che hanno frequentato giä il I corso (classi VI e VII), 2 ore settimanali. Continuazione delle ricerche eseguite nel I corso, estenden-dole ad alcuni importanti composti organici. Esercizi sem-plici di anali.si volumetrica Per la disposizione esterna, per 1’ accettazione degli allievi e per la durata dell’istrazione restatio in vigore i punti 2, 3 e 4 dell’ordin. ministeriale del 19 luglio 1894 N. 1352 (Bollett. delle ordin. N. 36) Stenografia, soltanto per allievi della classe quarta in su, in tre corsi. CORSO I. Due ore per settimana. Segni stenografici ed unione di essi per la formazione delle parole. Abbreviazione delle parole. Sigle. CORSO II. Due ore per settimana. Abbreviazione logica: a) Abbreviazione radicale; b) Abbreviazione formale; c) Abbreviazione mista. Sigle parla-mentari. Frasi avverbiali Esercizi pratici. CORSO III. üue ore per settimana. Ripetizione della materia pertrattata nel secondo corso e esercizi pratici di perfezionamento. Testo . Manuale di stenografia secondo il sistema di Gabelsberger, adattato alla lingua italiana da Enrico Noe Ediz. 18, curata dal Dr. G. du Ban; Jacobi, Dresda 1909. Ginnastica, per allievi delle classi IV-VII, due ore settimanali per classe. L’istruzione fu impartita secondo il piano d’ insegnamento della ginnastica, pubblicato coli’ ordinanza ministeriale del 27 giugno 1911 N. 25681. PROSPETTO delle ore settimanali d’ insegnamento. M A T E R I E C I, A S S E rt e s I 11 111 IV v VI VII ■ji Religione cattolica 2 2 2 2 2 2 1 13 „ ebraica 1 1 1 1 1 1 1 7 Lingua italiana ... 4 4 4 4 3 3 4 26 „ tedesca . 6 5 4 4 3 3 3 28 „ francese . . — — — 3 3 3 9 Geograiia ( <> 2 2 2 1 1 1° Storia ^ 2 2 2 0 3 2 h 16 Matematica 3 3 3 4 4 Is.4 II s. 3 5 26 (->5) Disegno geometrico (geoin. descrittiva) — 2 2 3 3 3 2 15 Fisica — — 3 2 4 4 13 Storia naturale 2 2 2 1 s. 2 11 s.S 3 11 (12) Chimica — — — ) 3 3 2 8 Disegno a mano ... 4 4 4 3 3 2 3 ; 23 Calligrafia .... 1 1 Ginnastica 0 2 2 — — 6 Somma per i cattolici . 28 28 28 | 29 30 31 ! 31 205 Somma per gl’israelili . 27 27 27 28 29 30 j 00 19b Materie facoltative: Esercizi pratici liel Iaboratorio chiinico (soltanto per allievi delle classi superiori), 2 corsi con due ore settimanali. Stenografi» (per allievi dalla quarta in su), 3 corsi con due ore settimanali. Ginnastica, (per allievi dalla quarta in su) due ore settimanali per classe. LIBRI Dl TESTO. USATI NELL’ANNO SCOLASTICO 1911 1912. (Per l’anno 1912-1913 vedi 1’ annotazione alla fine di questo capitolo). Religione cattolica. Classe I: Catechismo grande della religione cattolica, ediz. Monauni, Trento, 1899-1906. Classe II : Catechismo grande della religione cattolica, come nella classe I; Cimadomo, Catechismo del culto cattolico, ediz. VI-IX, Seiser, Trento 1895-1906. Classe III: Cimadomo, Catechismo del culto cattolico, come nella classe II ; Patiholzer G., Storia sacra deli' antico e del nuovo Testamento, per la gioventü cattolica delle scuole civiche, i. r. disp. dei libri scolastici, Vienna 1908. Classe IV: Panholzer G., Storia sacra deli'antico e del nuovo Testamento, come nella classe III. Classi V e VI : F. S. Schouppe, Breve corso di religione, ed. Artigianelli, Torino 1906. Classe VTI: Zieger Fr. Compendio di storia ecclesiastica, ediz. Monauni, Trento 1908. Lingua italiana. Classe I : Nuovo libro di letture italiane, p I., soltanto ed. Schimpff, Trieste, 1907 ; Curto dot/. G., Grammatica della lingua italiana, ediz. IT VII Vram, Trieste, 1903-1911. Classe II: Nuovo libro di letture italiane, p II, ed. Schimpff. Triestt*, 1900; Curto dot/. G., Grammatica della lingua italiana, come nella classe I. Classe III: Nuovo libro di letture italiane, p. III, soltanto ed. Schimpff, Trieste, 1907; Curto dot/. G., Grammatica della lingua italiana, come nelle classi I e II. Classe IV: Nuovo libro di letture italiane, p. IV, soltanto ed. Schimpff, Trieste, 1909 ; Curto dott. G., Grammatica della lingua italiana, come nelle classi I-III ; Man s oni, Promessi sposi, Hoepli, Milano, 1900. Classe V : Antologia di poesie e prose italiane, p. IV e III, ediz. II, Chiopris, Trieste-Fiume, 1891; Ariosto, Orlando Furioso, ediz. Giusti, Livorno; Tasso, La Gerusalemme Hberata, ediz Hoepli. Classe VI: Antologia di poesie e prose italiane, p. II e III, ediz. II, Chiopris, Trieste - Fiume, 1891 ; Dante, La Divina Commedia, ed. Barbara, Firenze, 1903. Classe VII: Antologia di poesie e prose italiane, p. I e II, ediz. II, Chiopris, Trieste-Fiume, 1891. — Dante, La Divina Commedia, come nella VI. Lingua tedesca. Classe I e II: Defant G., Corso di lingua tedesca, p. I, soltanto ediz. III, Monauni, Trento, 1902. Classe III: Defant G., Corso di lingua tedesca, p. I, come nelle classi 1 e II; Defant G., Corso di lingua tedesca, p. II, soltanto edizione II, Monauni, Trento, 1906 ; Cr. v. Schmid Hundert kurze Erzählungen, Oldenbourg, München. Classe IV : Defant G, Corso di lingua tedesca, p. II, come nella classe III; Grimms Märchen, ausgewählt vom Hamburger Jugendschriften Ausschuss, A. Jansen, Hamburg, 1907. Classe V : Defant G., Corso di lingua tedesca, p. II, come nelle classi III e IV; Noe E., Antologia tedesca, p. I, soltanto ediz. IV, Manz, Vienna 1905. Classe VI : Dr K. Kummer, Deutsche Schulgrammatik, ediz. VII, Tempsky, Vienna, 1906 ; Noe E., Antologia tedesca, p. 1, come nella classe V ; Noe E., Antologia tedesca, p. II, soltanto ediz. IV, Manz, Vienna, 1906; come libri ausiliari: Die deutsche Heldensage (ed. scol. Graeser, Vienna); Lessing, Minna v. Barnhelm (ed. scol. Graeser, Vienna). Classe VII: Dr. K. Kummer, Deutsche Schulgrammatik, come nella classe VI; Noe E., Antologia tedesca, p. II, come nella classe VI; Come libri ausiliari: Kleist, Der zerbrochene Krug (ed. scol. Graeser). Lingua francese. Classe V: Zatelli D., Corso di lingua francese, p. I, sol-tanto ediz. IV, Grandi, Rovereto, 1910; testo ausiliario: Ch. Lebaigue, Morceaux choisis de litterature fran9aise, classe de cinquieme, Ed. XIII, Paris, Belin Freres, 1909. Classe VI: Zatelli D., Corso di lingua francese, p. II, sol-tanto ediz. II, Sottochiesa, Rovereto, 1901 ; L. Herrig, La France litteraire, edition abrčgee, Vienne, Tempsky, 1911. Classe VII: A. Bechtel, Französische Chrestomathie, ediz. IV-VI, Manz, Wien 1892-1902. Geografia. Classe I: Gratzer Dr. C., Testo di geografia per le scuole inedie, p. I, ed. Monauni, Trento, 1905; Kozenn B.-Stenta Dr. M., Atlante geografico ad uso delle scuole inedie, ediz. Hölzel, Vienna 1904. Classe II e III: Gra/zer Dr. C., Testo di geografia per le scuole medie, p. II, ed. Monauni, Trento 1909. Kozenn- Stenta, Atlante geografico, come nella classe I. Classe IV: Morteani L., Compendio di geografia della Mo-narchia austr.-ung. per la quarta classe delle scuole medie, ed. II, Quidde (Schimplif), Trieste, 1910; Kozenn- Stenta, Atlante geografico come nelle classi I-I1I. Classi V - VI: Kozenn-Stenta, Atlante geografico, come nelle classi I-1V. Storia. Classe I: Mayer F, Manuale di Storia per le classi infer. delle scuole medie, p. I, ed. Tempsky, Vienna e Praga, 1898; Putzger F. IV., Historischer Schulatlas, ed. XI-XXXI, Pichler, Wien, 1899-1909. Classe II: Mayer F., Manuale di Storia, p II, ed. Tempsky, Vienna e Praga, 1897; Putzger Historischer Schulatlas, come nella classe I. Classe III: Mayer F., Manuale di Storia, p III ed. Tempsky, Vienna e Praga, 1895 ; Putzger, Historischer Schulatlas, come nelle classi I-1I. Classe IY : Zeelie A , Manuale di storia antica, ed. Monauni, Trento, 1906 ; Putzger, Historischer Schulatlas, come nelle ciassi I-III. Classe Y: Zeehe-Grandi, Manuale di storia, Evo medio, Trento, Monauni, 1910; Putzger, Historischer Schulatlas, come nelle classi I-1V. Classe VI: Gindely A., Manuale di storia universale, vol. III, ed. Tempsky, Vienna e Praga, 1895 ; Putzger F. W., Historischer Schulatlas, come nelle classi I-V. Classe VII : Gindely A., Storia universale, torno III, come nella classe VI ; Hannak Dr. E., Compendio di storia, geografia e statistica della Monarchia aust.-ung. ediz. III, Holder, Vienna, 1894; Putzger F. W., Historischer Schulatlas, come nelle classi I-VI. Matematica. Classi I e II: Wallentin dott. F., Manuale di aritmetica per la prima e la seconda classe delle scuole medie, ediz. Monauni, Trento, 1896. Classe III: Wallentin dott F., Manuale di aritmetica per la terza e quarta classe delle scuole medie, ediz. Monauni, Trento, 1892. Classe IV-VII: Wallentin dott. F., Trattato di aritmetica per le classi superiori dei ginnasi e delle scuole reali, ed. Monauni, Trento, 1895 ; Postet Fr., Raccolta di quesiti di esercizio, ediz. Monauni, Trento, 1895 ; Močnik dott. F., Trattato di geometria, ed. Dase, Trieste, 1891. Geometria, disegno geometrico e geometria descrittiva. Classi II e III: Ströll A., Elementi di geometria, ediz II, Holder, Vienna, 1903. Classi V-VII: Menger G , Elementi di geometria descrittiva, ed. Holder, Vienna, 1888. Storia naturale. Classe I: Schmcil doti. O -E. Scholz, Storia naturale del regno animale, ed. M. Quidde, Trieste, 1910, e regno vegetale, ed. Schimpft". Trieste, 1909. Classe II; Pokorny dott. A., Storia naturale del regno animale, ed. Loescher, Torino e Vienna 1902; Schineil dott. O-E. Scholz, Regno vegetale, ed Schimpft Trieste, 1909. Classe V : Burgei stein dott. A., Elementi di botanica, ed. II, Holder, Vienna 1909. Classe VI: Dott. Grober, Elementi di zoologia, ed. Tempsky, Vienna e Praga 1896. Classe VII: Hochstetter dolt. F. e Bisching dott. A., Elementi di mineralogia e geologia, td. Holder, Vienna, [882 Fisica. Classe III e IV : Dott. G. Krist, Elementi di fisica per le classi inferiori delle scuole reali, ed. Monauni, Trento, 1909. Classi VI e VII: Münch P, Trattato di fisica, ed. Holder, Vienna 1898. Chimica. Classe IV : Fiumi G., Elementi di chimica e mineralogia, ediz. I e II, Grigoletti, Kovereto 1900, e Monauni, Trento, 1904. Classi V e VI: Fiumi G., Trattato di chimica, ed. II-III, Rovereto, 1894, Monauni, Trento, 1905. Neli'anno scolastico 1912-1913 si avranno i seguenti cam-biamenti: Religione: Nella classe II, in luogo del Citnadomo, Cate-chismo del culto cattolico, verrä introdotto il Monti, Com-pendio di liturgia cattolica compilato per le scuole medie e cittadine, Pichler, Vienna, 1912. Lingua tedesca: I libri ausiliari per le classi VI e VII verranno indicati nel corso dell’anno dal rispettivo insegnante. Lingua francese: Cesserä, nella VII, 1’ uso del Beihtel, Französische Crestomathie, e si continuerä col L. Herrig, La France litteraire, usato nella classe VI. Disegno geometrico: Verrä introdotto, nella classe IV, il Coriselli, Avviamento allo studio della geometria descrittiva per la quarta classe delle Scuole Reali, Monauni, Trento, 1911. Storia naturale: Nella II classe, in luogo del Pckorny, Regno animale, si continuerä col Regno animale del ciott.O. Schmeil, adoperato nella I. TEMI DI LINGUA ITALIANA svolti dagli scolari dei corsi superiori CLASSE V A. La ballata (scol.) — Dalla tnia finestra (scol.) — II mare (dom) — Bradamante e Ruggiero (scol.) — II presente e 1’av-venire dinanzi alla mente d’ uno scolaro (dom.) — Le avventure di Angelica (scol.) — Le donne nell’Orlando Furioso (scol.) — Rafifronto tra l’episodio di Cloridano e Medoro e quello di Eu-rialo e Niso (dom.) — L’acqua (scol.) — II Rodomonte del-l’Ariosto e l’Argante del Tasso (scol.), Prof Cr. Mauroner. CLASSE V B. Quando ero bambino (scol.) — La carta (dom.) — La do-menica in cittä (scol.) — II primo canto deli’ Orlando Furioso (dom ) — II colle del Cacciatore (scol.) — I fiumi (scol.) — Rüg-giero e Leone (dom.) — II Carso (scol.) — Le strade ferrate della nostra regione (dom.) — Don Abbondio (scol.). Prof. dott. G. Braun. CLASSE VI A. U allegoria del primo canto deli'Inferno (scol.) — I metalli (dom.) — Mens sana in corpore sano (scol.) — La vita italiana nel seicento, desunta dai Promessi Sposi (dom.) — II libro (scol.) — La selva dei suicidi (scol.) — L’azione della Didone abban-donata (dom). — Sulla tomba d’un amico (scol.) — La chimica nell’industria agraria (dom.) — Natura, scienza ed arte (scol.). Prof. E. Gregoretti. CLASSE VI B. Scolastici: La conquista dell'aria. — Una lezione di antro-pologia. — La frode di Sinone. — L’invenzione della stampa. — II cinematografo. — La rivoluzione francese. Domestici: Ricordi d’ infanzia. -- La vita italiana del sei-cento, desunta dai Promessi Sposi. — II Carducci e la Maremma. — Antonio Pacinotti. Prof. E. Rossmann. CLASSE VII A. Dalla mongolfiera ali’ aeroplano (scol.) — Oltre il rogo non vive ira nemica (dom.) — L’episodio di Ciampolo (Inf. c. XXII) (scol.) — II coro d’ Ermengarda e II cinque maggio (Parallelo,) (dom.) — Ascelta: a) L’uomo e la natura (In nesso alla Ginestra del Leopardi); b) Quali eroismi possa ispirare il sacro amore del vero (scol.) — Denaro e commercio (dom ) - - A scelta: a) Spada e penna; b) Quali motivi possono indurre gli uomini grandi a scrivere le loro memorie? (scol.) — A scelta: a) Quäle credete sia la professione piü confacente al vostro carattere e alle vo-stre attitudini? b) Luce, amore, vita (Herder) (scol.) — Guido e Buonconte da Montefeltro (dom ). Prof. G. Cumin. CLASSE VII B. A scelta: a) Preclari esempi di forte volere tra gli uomini rinnovatori del settecento italiano; b) La sante, la vigueur desprit, la paix du coeur sont les fiuits du travail. Vauvenargues (scol). — Di alcune massime dantesche divenute proverbiali (dom.) — A scelta: a) Di quanto vantaggio sia stato per la cittä nostra il taglio dell'istmo di Suez; b)... Ne le fiamme cosl ardenti Gli elementi De 1’amoreedel pensiero Egli gitta, e le memorie E le glorie De suoi padri e di sua gente. II passato e 1’ avvenire A fluire Va nel masso incandescente (Leggendo 1’ode carducciana: Alle fonti del Clitumno) (scol.) — Valore estetico dei contrasti nelle opere d’arte (dom.) — A scelta: a) La mušica comincia la dove finisce la parola; b) Ai generosi Giusta di gloria dispen-siera e morte (scol.) — A scelta: a) Nello scrivere le mie poesie non ho mai seguito ehe la mia ispirazione — o frenesia — sopraggiungendo la quäle in due minuti io formava il disegno e la distribuzione di tutto il componimento. Questo e il mio metodo; e se 1’ ispirazione non mi nasce da se, piü facilmente uscirebbe acqua da un tronco che un solo verso dal mio cervello. Giacomo Leopardi. Mostrate come neila nobilissima opera di poesia del Recanatese risulti sempre e chiaro un tale metodo di immediata e spontanea ispirazione; b) Gli studi giovano alla progressiva evoluzione della coscienza (scol.) — L’ uomo di genio (dom.) — A scella: a) Dei vari usi delle pietre nella storia dell’uomo; b) Al tempo degli umanisti; c) L’anello di Paeinotti (scol) — La letteratura italiana e stata in ogni tempo popolare in Italia (dom.). Prof L. Farolfi. . RAGGUAGLI STATISTICI. C L A. JSE I i. Numero. a I b c a II b c a III b c a IV b c a /■ b Y a I b VI a 1 b 45 5 Inscritti quindi in tutto 52 52 5i 38 3« 38 52 51 36 37 37 28 26 30 28 28 28 650 Di questi sono: aj Scolari nuovi: promossi ripetenti bj dell’Istituto: promossi ripetenti 52 49 3 45 1 5 6 30 2 5 3o 3 3 35 2 1 5° X 3 48 5 28 3 4 2 27 4 2 2 29 4 1 1 21 5 23 3 26 4 2 2 23 i 28 28 178 8 424 40 Uscirono durante 1’ anno . 8 8 >5 7 4 3 2 1 I 3 * 2 2 1 2 60 Rimasero «alla fine deli’anno: pubblici privati 44 41 36 3i 34 35 5° 5° 35 34 36 ' 26 24 29 26 28 28 590 Somma 44 44 36 3' 34 35 5° 5° 35 34 36 26 24 29 26 28 28 590 2. Luogo di nascita Trieste e territorio Istria Gorizia-Gradisca Dalmazi.i Ti rolo Altre province della monarchia Estero (compr. Ungheria) 3<> 1 1 2 1 3 41 1 1 1 24 1 3 4 1 3 20 5 1 1 4 26 6 2 27 5 1 1 1 41 4 1 4 39 7 4 25 6 2 2 26 3 2 1 2 3° 2 1 1 2 19 5 1 1 16 3 2 2 1 22 2 1 2 2 21 2 1 2 21 2 2 1 2 >5 X 1 5 449 61 18 12 8 7 35 Somma 44 44 3<> 3' 34 35 5o 50 35 34 3<> 26 24 29 26 28 28 590 3. Lingua famigliare. Italiana Tedesca Slovena Greca 41 2 1 44 36 3i 34 34 1 5o 5° • 35 33 1 36 26 24 29 25 1 28 28 584 1 3 2 Somma 44 44 36 31 34 35 5° 5° 35 34 36 26 24 29 26 28 28 590 4 ReligioiiP. Cattolica.................. Greco-orientnle .... Evangel. di conf. elvet. Israelitica................ Senza confessione . • Somma . . 5- Eta. Di anni 11 n 12 » 13 H V *5 IÖ )) 1 7 18 ‘9 r 20 «. 21 22 Somma . . 6. Domicilio dei genitori Triesie Altrove Somma , 7. Classificazione. aj alla fine deH’aimo scol. 19111912: Vennero dichiarati : eminentemente idonei................... idonei.................................. in complesso idonei.................... non idonei...................... . . . , Ammessi ad un esame di riparazione . Non furono classificati..................... Somma b) Completamento della classificazione deli’anno scolastico 19101911: Ammessi all’esame di riparazione . Corrisposero.....................• . . , Non corrisposero o non compar vero 4i 1 41 3 34 1 44 38 5 44 36 11 a ! b 28 I 33 3l 34 1 42 1 23 10 2 1 44 43 I 44 44 I 36 44 44 32 4 36 4 27 3 5 5 44 1 21 8 10 4 1 17 6 8 3 1 44 : 36 7 H 5 3 1 10 12 7 4 I 3' 34 29 i 32 2 ' 2 3i '9 5 6 1 3i 2 21 5 6 34 33 35 13 "5 6 1 35 31 4 34 i 35 1 21 2 7 4 35 S S E 1 1 III IV V VI VII rt a b c a b c a b a £ a £ 45 48 35 33 31 25 22 29 26 27 27 558 1 . . . 1 . 5 1 1 1 . 3 4 1 . . 2 I 2 . 1 22 • 2 ! • 1 • * • * 2 50 5° | • 35 34 36 26 2+ 29 26 28 28 590 . 39 77 10 9 . 84 H 17 8 3 8 79 ib 14 13 11 11 7 8 90 9 8 8 10 10 8 6 9 6 77 1 1 i 5 6 4 8 8 8 7 2 3 53 1 1 4 3 •5 2 7 8 7 8 45 4 4 10 10 28 1 1 6 4 12 2 3 5 • • • ] 1 5o 5° * 35 34 36 26 24 i 29 26 28 28 590 47 44 32 33 32 22 21 27 22 24 21 53& 3 6 • 3 1 4 4 3 2 4 4 7 1 54 5o 50 . 35 34 3<> 26 24 29 26 28 28 590 2 1 7 1 1 2 1 1 25 33 36 27 23 23 17 18 14 15 21 24 377 5 0 2 4 5 5> 5 3 3 4 . 3 3 1 64 5 5 3 [ 1 6 5 IO 5 5 2 65 1 2 1 I 1 1 • 8 50 5° . 35 34 36 26 24 29 26 28 28 590 2 9 8 6 9 4 54 2 . 8 7 6 9 4 # 5i • • 1! 1 • 1 * • • • • 3 0 Ix A SSE I II m IV V VI VII V a b C 1 a b c a b C a b c a b a b a b H Accordato 1’ esame suppletorio ....... 1 1 II ■ 1 ■’ • 1 01 • 1 • ' 1 • 6i Corrisposero . I 1 . I . 1 Non corrisposero . . . . . I . , . . . 1 Non comparvero * • 1 I • 2 o1 • 1 • • • 41 Quindi il risultato finale per l'anno 1910-1911 b il seguente: Eminentemente idonei 1 I I I . 6 3 1 2 1 1 1 19 Idonei 24 24 23 24 28 27 25 27 22 2 3‘ 33 24 25 28 27 25 27 4361 In complesso idonei 7 6 9 9 6 4 5 3 2 5 2 . . «»8 Non idonei 3 7 4 5 5 7 1 2 8 8 8 5 5 3 7i Non classificati • • 1 • 2 o1 1 • 41 Somma . . 35 37 38 39 39 41 3i 3o 32 391 431 . 33 33 34 31 25 28 5882 8. Tasse. Alla fine del I semestre erano: Paganti 23 25 24 14 12 17 15 13 18 16 21 11 '5 «5 8 II 12 270 Esentati della metk 4 * 1 6 3 2 5 1 2 4 3 2 1 1 5 2 45 Esentati . 19 18 16 16 22 21 34 33 17 17 12 11 8 14 17 12 14 301 Totale . . 46 46 4i 36 37 38 51 5' 36 35 37 25 25 30 26 28 28 616 Alla fine del II semestre erano: Paganti l9 18 16 18 15 18 25 19 17 20 22 13 15 15 8 14 *5 287 Esentati della metä 4 6 1 3 4 1 4 , 1 2 2 1 1 2 1 3 2 38 Esentati 21 20 19 10 '5 16 25 27 17 12 12 12 8 12 17 11 11 265 Totale . . 44 44 36 3i 34 35 50 5o 35 34 36 26 24 29 26 28 28 590 Importo pagato: nel I semestre corone 750 825 765 510 405 510 480 465 555 510 690 375 480 465 255 405 390 8835 nel II semestre „ 630 630 495 5*5 510 555 735 630 525 630 690 405 465 480 255 465 480 9165 Totale . . 1380 1455 1260 1095 915 1015 1215 1095 1080 I I4O 13801 0 00 945 945 5i° 870 00 0 18000 La tassa d’iscrizione a cor. 4 ammonto a cor. 208 192 180 20 20 12 4 12 8 l6 4 8 12 696 La tassa per la biblioteca degli scolari a cor. 1 ammonto ... • a cor. 52 52 5« 38 38 38 52 51 36 37 37 28 26 : 3° 28 28 28 649 La tassa duplicati a cor. 2 ammonto a cor. 2 • • 4 • • 4 2 4 • • 2 12 3o 9. Materie libere. Chimica analitica: I corso . . . . . . 5 3 . 8 II corso . . # . 6 . . 6 Stenografia : I corso . . . . . 27 18 17 1 1 1 . 65 II corso . . . • . 2 . 10 9 4 2 . 27 III corso (di perfezionamento) • . . . . . . 1 . 7 8 . 16 Ginnastica • • * • 16 13 10 10 ' 8 6 4 4 71 10. Stipendi. Numero degli stipendisti • I 1 . I . • . . • 2 . 1 . . 1 I 8 Importo totale cor. . 200 200 440 . • . 510 300 . 300 200 2150 === NB. Dal titolo 2 in poi gli scolari privatisti sono resi evident esponente posto accanto al nuinero degli scolari pubblici. BENEFICENZA Per l’acqüisto di libri per scolari poveri e meritevoli il Co-mune provvide generosamente coli’ assegnare a questo scopo 1’ importo di corone 1700.— AllaBibliotheca pauperum pervennero ancora i seguenti doni: Dal signor dott. R. Solla, direttore deli' i. r. Scuola Reale di Pola, alcuni esemplari degli Elementi di botanica del Burgerstein Solla ; e dalla famiglia del compianto allievo Carlo Cesare, 9 libri scolastici per la quinta classe. Vennero sussidiati: Quattro allievi con un importo complessivo di 400 corone-largito anclie quest'anno dall’Illnstrissimo Signor Barone Giovanni Economo. Due allievi con un importo complessivo di 50 corone, largito dai Sig.ri Basilio e Margherita Cassab in memoria del loro indimenticabile figlio Graziadio, giä allievo della scuola. Un allievo della Va con un importo di 200 corone, dalla Rappresentanza municipale di Flume. Godettero stipendi: 1) Un allievo della I b ed uno della I c, dal fondo civanzi di multe di finanza, di annue corone 200. 2) Un allievo della II b, della fondazione Anna ved, Pecota nata baronessa V/ach, di annue corone 440. 3) Un allievo della IV c, della fondazione Dott. Vitale Laudi, di annue corone 210. 4) Un allievo della IV c, uno della V b ed uno della VII a, della fondazione Nicolo Mazzoni, di annue corone 300. 5) Un allievo della VII b, dal fondo scolastico degli addetti alle ferrovie dello Stato, nell’importo di corone 200. Fondo di soccorso per allievi poveri della civica Scuola Reale superiore all’Acquedotto in Trieste. Fu istituito allo scopo di venir in aiuto con sussidi di danaro ad allievi poveri e meritevoli per contegno, diligenza e profitto. II relativo statuto, accolto dal corpo insegnante nella con* ferenza tenuta addi 5 aprile 1906 e dal Magistrate civico con decreto del 3 febbraio 1907 N 21321-06- VI, ottenrie 1’appro-vazione dell’I. R. Luogotenenza del Litorale con dispaccio del 3 maržo 1907 N. VII 295-07. In seguito al distacco, avvenuto nel scttembre 1910, della succursale di questa scuola, diveuuta la seconda Scuola Reale indipendente (di S Giacomo), si rese necessaria la divisione del fondo di soccorso fra i due istituti. La Giunta municipale adottö di ripartire questo fondo in proporzione al numero, avuto alla fine deli’ anno scol. 1909-10, di esenzioni dalle tasse scolastiche accordate agli allievi di questa Scuola e quella di S. Giacomo. (Decreti mag. N. VI-1227/1-10 e N. VI-127/1-12) Spettö cosi alla Scuola Reale sup. di S Giacomo la quota di corone 662.08 ehe fu saldat 1 coll’acconto dato nel 1910-11 e coli'importo pagato quest’anno (vedi Resoconto). Resoconto per 1’anno scolastico 1911-12. Introiti. Libretto della Cassa di risparmio triestina N. 156737 Corone (vedi resoconto 1910-1911) 1665.51 Interessi depositati alla stessa cassa „ , 152.50 lil contanti...................................„ „ I62.92 6-2-11 Dalla signorina E. Vidich in memoria del prof. G. Benco.............................................. 30.— 13-7-11 Dal prof. E. Cortivo.................................. 2.— „ „ Dagli assolti della VII B................................... 2.30 6-9-11 Dalla signorina E. Vidich in memoria del prof. G. Benco.................................................... 30.— 27-9-11 Dalla signora Adele ved Cesare in memoria del figlio Carlo..........................................100.— 28-9-11 Dal s:g. E. P. nella stessa occasione .... 20.- — 26-10-11 Elargizione della Cassa di risparmio triestina . 1000.— 1S-1-12 Dalla famiglia del prof; G. Hess in memoria della sig a Andreina Suringar......................... 10.— 14-3-12 Dali’ allievo della II B Claudio Graovaz per ono- rare la memoria della nonna Maria ved. Braida 25.— 4-5-12 Dal prof. A. Ivancich in memoria della sig.ra Matilde Gladulich....................:..................... 10 — 15-5-12 Ricavato dalla vendita delle notizie scolastiche 38. - Corone I1-6-I2 Dali’allievo M. Woiwodich della IV c ... 4.50 „ „ Civanzi di alcune riparazioni.......................... 131 Interessi pro 1911 sul libretto della Cassa di risparmio triestina............................................ 68.87 Totale . . 3322.91 Esiti. Bollo per la quietanza della Cassa di risparmio trie- Corone stina................................................ 5.— Per otto sussidi in danaro.............................. 400 — Per vestiti e scarpe.................................... 275.— Al fondo di soccorso della Scuola Rešile sup. di San Giacomo, a saldo dare............................... 462.08 Libretto della Cassa di risparmio triestina .... 1853.43 Interessi depositati alla stessa........................ 221.37 In contanti .......................................................... 106.03 Totale . . 3322.91 Fondo gite. 30-4-11 Civanzo della gita di S. Canziano .... Cor. 39.43 Trieste, 15 giugno 1912. II cassiere prof. A. Nordio. La Direzione porge i piu vivi ringraziamenti a tutti i generosi oblatori. AUMENTO DELLE COLLEZIONI SCIENTIFICHE Le spese per i gabinetti e per la biblioteca dei professori furono fatte coli’ importo di 2,000 corone derivante dalla dota-zione fissata dall’ autoritä magistratuale. Vennero assegnate: a) all a biblioteca dei professori . cor. 400 b) al gabinetto di fisica 1) O O i-O c) V „ chimica n 400 d) * n „ storia naturale . „ 240 e) > V n geografia e storia . 140 f) n n „ disegno geometrico. n 100 g) 7) r> „ disegno a mano A . V 100 h) » 9 . B. ff 100 Totale cor. 2,000 A 11a biblioteca dei professori venne assegnato anche 1’ importo di corone 30 derivante da tasse incassate dalla Direzione per attestati duplicati rilasciati. Le spese per la biblioteca giovanile vennero fatte coli’ importo di 649 corone incassato da altrettanti scolari inscritti. 1. Biblioteca dei professori. Custode: prof. dott. G. Braun. DONI: Dali' i. r. Luogotenenza di Trieste: Bollettino delle leggi ed ordinanze per il Litorale austro illirico, 1911-12. Dal Muni cif io di Trieste: Bollettino statistico mensile, 1911-12. — Riassunto di statistica per l’anno 191 r, Trieste 1912. — Prospeito dei personale insegnante e statistica degli allievi delle civiche scnole popolari e cittadine alla fine deli’ anno scolastico [910-11. — Tabella statistica relativa ai civici Giardini d’in-fanzia per 1’anno scolastico 1910 11. — Conto consuntivo del-1' Amministrazione civica di Trieste per 1'anno 1909, Trieste 1911. — id. per 1’anno 1910,Trieste, 1912. — Archeografo triestino, terza serie, vol. VI. — Muratori, Rerum italicarum scriptores, fasc. 88-98 — Archivio storico muratoriano, n. 10. — Francesco Basilio, Le assicurazioni marittime a Trieste, Trieste 1911. — Mario Pasqualis, II comune di Trieste e 1’istruzione primaria e popolare, Trieste 1911. — Filippo Zamboni, Pandemonio, Firenze 1911 (2 esempl.). — Lettere di Filippo Zamboni a Elda Gianelli, Tiieste 1911. Dalla Direzione di fuhblica beneficenza: La beneficenza pub-blica di Trieste nel 1910, Trieste 1921. Dal Curalorio delle biblioteche pofolari comutuili: Relazione virtuale e bilancio pro 1912 delle cinque biblioteche popolari comunali (Anno X). Dali’ Ordinalorio vescovile: Prospectus beneficiorum ecclesia-sticorum et status personalis cleri unitanim dioceseon tergestinae et justinopolitanae ineunte anno MCMXII, Trieste 1912. Dali' i. r. Osservatorio marittimo di Trieste: Rapporto annuale per 1’ anno 1907, Trieste 1912 Dal Curatorio del Museo Commerciale di Trieste: Relazione sulla gestione del Museo Commerciale in Tiieste per 1’anno 1911, Trieste 1912. Dal Museo civico di Rovereto: Elenco dei donatori e dei doni fatti al Museo civico di Rovereto dal 1° gennaio al 31 dicembre 1911. Dali’ i. r. Istituto agrario e Stazione sperimentale in Spatato: Bericht über die Tätigkeit der k k landwirtschaftlichen Lehr-und Versuchsanstalt in Spalato im Jahre 1911. Dali’ i. r. Politecnico di Graz: Programm der k. k. technischen Hochschule in Graz für das Studienjahr 1911-12, Erster Teil. Dali’ i. r. Museo Commerciale austriaco: Studien-Nachrichten der Export-Akademie des k. k. österr. Handels Museums über das dreizehnte Studienjahr 1910-1911, Vienna 1912. Dal Conservatorio di Trieste: Resoconto annuale 1910-11. Dal regio Istituto tecnico superiore di Milano: Programma, Anno 1911-12. Dali’ Universitä Commerciale Luigi Bocconi (Milano): Annuario per l’anno scolastico 1910-11, Anno IX. Dalla Socield Adriatica di scienze naturdli: Bollettino, Volume XXV, parte, II, Trieste 1911. Dali' Unione Stenografica triestina: Enrico Noe, Stoi ia generale della stenografi* esposta in tavole cronologiche, Trieste 1912. Dalla Redazione della Favilla Enimmistica: I numeri del pe-riodico pubbiicati durante 1' anno. Dal Comitato per l’ Associazione fra ex-allievi: Programma e statuto delPAssociazione fra ex-allievi. Trieste 1912. Dali'autore, ing. Emilio Gerosa: L’ impianto idro-elettrico del Cellina, Trieste 1911. — Commemorazione di Antonio Pacinotti, Trieste 1912. Dali’ autore, sig. Eugenio Paulin: La riforma nella civica Scuola di ginnastica, Trieste 1911 ; Educazione fisica? Trieste 1912. Dali’autore, sig. Giorgio Valle: Beiträge zur Kenntnis der diskontinuierlichen Entladungen in gasverdünnten Räumen, Vienna 1912. Dal prof. Gino Farolfi: P. C. V. Boiste, Dictionnaire uni-versel de la langue frangaise, Bruxelles 1840. Dal prof. Guglielmo Krammer: Alpi Giulie, anno XVI (1911) Dal prof. Enrico Rossmann: Alpi Giulie, IX-XII (1904 07), XIV-XV (1909-10). — Prof. Nicolö Batistič, La Nekyia ossia il libro XI deli' Odissea, Zara (Schönfeld). — Dr. Georg Curtius, Griechische Schulgrammatik, 22 Aufl., Vienna 1894. — Contro 1'annessione della Dalmazia alla Croazia, Trieste 1898 -- Dr. Heinrich Ebeling, Schulwörterbuch zu Caesar, Lipsia 1892. - -Ovids Verwandlungen, von Voss, Lipsia (Reclam). —1 Ohiare, fresche e dolci acque, una canzone del Petrarca commentata da A. Gentille, Trieste 1904. — Platone, L’Apologia di Socrate, Vienna (Tempsky); Laches, Vienna (Tempsky) 1892. — E. A. Richter, Kritische Untersuchungen über die Interpolationen in den Schriften Xenephons, Lipsia 1873. — Karl Schenk], Griechisches Übungsbuch, Vienna 1901. — Franz Wüllner, Chorübungen der Münchener Musikschule. Erste Stufe. Monaco 1897. Da Paolo Nasso, scolare della III b: Prof. Dr Giacomo Bo-glich, Studi storici sull’ isola di Lesina, volume I, seconda edi-zione, Spalato. ACQUISTI: Periodici (1911 e 12): Nuova Antologia. — Rassegna biblio-grafica della letteratura italiana. — Bullettino della Societä. Dan tesca. — Atti e memorie della Societä Istriana di archeologia e storia patria. — Bollettino della Societä Geografica italiana. — Annuario scientifico ed industriale XLVIII-1912. — Effemeridi astronomico-nautiche per 1' anno 1912. — Guida generale di Trieste 1912. — Verordnungsblatt für Kultus und Unterricht (2 esemplari). — Jahrbuch des höheren Unterrichtswesens in Österreich, 25. Jahrgang, Vienna 1912. — Zeitschrift für das Real-schulwesen (col supplemento: Berichte über den mathematischen Unterricht in Österreich, fase. S-n). — Germanisch-Romanische Monatsschrift. — Meteorologische Zeitschrift. — Jahrbuch der Chemie, XX-I9IO, Braunschweig 1911. Bertolini: Dizionario universale di storia, fase. 86-92, Milano (Vallardi) — Dizionario di coltura universale, punt. 21-22, Milano (Vallardi). — Meyers Grosses Konversations-Lexikon, VI. Aufl , XXIII. Band (Jahres-Supplement 1910-11), Lipsia 1911. — W. Meyer-Ltibke, Romanisches etymologisches Wörterbuch, fase. 1-4, Heidelberg 1911-12. Scrittori d’Italia, vol. 13-25, Bari (Laterza), 19II-12: Mat-teo Bandello, Le novelle, vol. 1V-V; Giuseppe Baretti, Prefa-zioni e polemiche; Giovanni Berchet, Opere, vol. I; Commedie del cinquecento, vol. I; Giambattista Deila Porta, Le commedie, vol. H; Teofilo Folengo, Opere italiane, vol. I; Teofilo Folengo, Le Maccheronee, vol. II; Vincenzo Gioberti, Del rinnovamento civile d’Italia, vol. I-III; Carlo Gozzi, La Marfisa bizzarra; Giambattista Marino, Epistolario, vol. I. — Pietro Dal Ponte, Dal vero, temi di composizione italiana, Cividale 1897. — Alfredo Nota e Pietro Fontana, Pagine gaie e pagine forti, vol. 1, 2.a ediz , Palermo (Sandron). — Moriz Heyne, Deutsches Wörterbuch, Kleine Ausgabe, Lipsia 1896. — Meyers Historischer Handatlas, Lipsia 1911. — Herder, Der Cid, Lipsia (Reclam), 4 esempl.—Herder, Legenden, Lipsia (Reclam), 5 esempl. — Vorschriten für die Prüfung für das Lehramt und Instruktion für den Unterricht im Turnen an Gymnasien und Realschulen — Verhandlungen der zweiten Konferenz der Direktoren der Mittelschulen im Erzherzogtum Österreich unter der Enns, 2 vol., Vienna 1905-07. La biblioteca conta presentemente 2323 opere in 3848 vo-lumi e 561 opuscoli. 2. Biblioteca giovanile. Custode: prof. E. Rossmann. DONI: Dali’ i. r. Ministero del Cullo e deli’ Istruzione: Fünfundsiebzig Jahre österr. Lloyd, 1836-1911. Dal prof . R. Pierobon: Barrili, Una notte destate. — Bersezio, La parola della morta. Dal prof. E. Rossmann: Dupre, Pensieri snll’ arte e Ricordi autobiografici (2 esempl.). — En Familie, Revue Bimensuelle (A. 1907) — Ma Revue (A. 1907). Dagli scolari (assolti della scuola): M. Suppan, Baccini, Tonino in calzoni lunghi. — Salgari, La riconquista di Monpracem. — Spadiglieri, Marieton, La Terre provenfale — Rostand, Cyrano de Bergerac — Daudet, Tartarin de Tarascon. Dagli scolari: Zanlucchi, U. Mioni, Dal Campidoglio al Cal-vario. — Ortolani, Verne, Una scoperta prodigiosa; 11 raggio verde; Dieci ore di caccia — Generini, La sonata del diavolo (2 esemplari). — Rebez, Causa, La Fata risplendente — Stocco, II tesoro di Pichi-Yinka. — Giraldi (fralelli), Collodi, Storie al-legre. — Collodi nipote, Sulla via della gloria. — Svara, Luca-telli, Pinocchio in automobile. — Meniš, Haidee, Figli d’artista. — Della Savia, Salgari, Le due Tigri. — Muran, Fornari, Storia romana. — Šebenik, Verne, Die Leiden eines Chinesen in China. Da scolari, in soslituzione di libri ferduti: Fava, Francolino. — Vapereau, Esquisse d’ histoire de la Litterature franc;aise — Guerrieri, Le due sorelle di Nancy. — D’Azeglio, Ettore Fiera-mosca. — Collodi, Giannettino. — Salgari, I pirati della Malesia. — Raynal, II nuovo Robinson Crusoe. — Heimburg, L’Altra. ACQUISTI: Ariosto, Bellezze dell’Orlando Fnrioso; Elegie, Sonetti. — Angeli, Stretta la foglia (Novella per i bambini) (2 es.). — Ai-mard, Gli scorridori dell’Arkansas (9 volumi). — Andersen, Tesoro dorato ed altri racconti (2 es). — Albertazzi, Torquato Tasso — Azeglio (D’), Ettore Fieramosca. ■— Barboni, Pagine divertenti. — Bertacchi, Poemetti Lirici e Liriche Umane. — Bontempelli, II Poliziano, il Magnifico, Lirici del 400. — Car-ducci, Poeti d’amore (Bernardo di Ventadorn, Rambaldo di Va-queiras, Iaufre Rudel); Rime nuove (scelta) (2 es.); Su l'Orlando Furioso; Accapigliature ed altre prose (2 es.); Discorsi letterari e storici; Leopardi; Manzoni. — Caro, L’ Eneide di Virgilio (2 es.). — Collodi, II viaggio per l’Italia di Giannettino; Minuzzolo ; Giannettino — Capuana, Cardello; Scurpiddu. — Carlyle, Gli Eroi. — Catani, Rosellino nella luna (Romanzo umoristico); Ba-rabbino — Calandra, Vecchio Piemonte; La Bufera. — Cation, Anecdotes historiques fran^aises; Amüsements dans l’etude du fran-pais. — Cavalli, La storia di Trieste (2 es ). — Des Granges, Histoire de la Litterature frati^aise. — Deledda, Nel deserto (2 es.). — De Foe, Vie et aventures de Robinson Crusoe. — Doumer, II libro dei miei figli. — Elia. II Capitano e ia Sentinella; La Caverna deli’Orso. — Enciclopedia dei Ragazzi (N. 21-35). — Fanciulli, Pippo Sizza aviatoie. — Fucini, Le veglie di Neri (5 es.) — Falorsi, Mitologia — Fogazzaro, II mistero del Poeta. — Fe-nelon, Les Aventures de Telernaque. — Fornaciari, Disegno storico della letteratura italiana. — Favaro, Galileo Galilei. — Flamin», Compendio di Storia della letteratura italiana — Fa-rina, Mio figlio (ediz scol.) — Filippi, Carlo Dickens. — Gi-belli, Idroterapia. — Galilei, Pensieri, motti e sentenze, — Grant Allen, La vita delle piante. — Goldoni, Memorie (2 es.); Com-medie scelte (5 vol."). — Gentile, Brrr che tonfo! -- Kröher, Heiteres für Deutschlernende — Klinger, A bordo del «S. Marco»; II Sempione. — La Lettura (A. 1912). — Livingstone, Lo Zam-bese ed i suoi affluenti. — Margueritte (Paul et Victor), Le Pri- sme. — Malot, Senza famiglia. — Maganza, Ore di svago. — Mantica, II Cece. — Machiavelli, II Principe. — Martini, Chi sa il gfioco non lo insegni. — Nieri, Cento racconti popolari luc-chesi — Neera, II romanzo della fortuna; Duello d' anime. — Novelli, La colonia lunare. — Orlandi, II giovinetto filologo (2 es.). — Orvieto (Laura), Storie della storia del mondo (2 es.). — Panzini, Le fiabe della Virtti ; Piccole storie dei mondo grande. — Pitteri, Patria terra (versi) 2 es.; Dal mio paese, (2 es.). — Piazza G., Ometti e donnine (2 es.). -- Paget Toynbee, Dante Alighieri. — Pascoli, Myricae. — Ramorino, Mitologia classica illustrata (2 es.). — Ravä, Nel mondo dei microrganismi. — Ri-ghi, II Radio. — Rembadi-Mongiardni, II Segreto di Pinocchio ; Aladino a tu per tu con le stelle. — Roncagli, Vita di mare. — Sestan, Orietta. — Serao, I capelli di Šansone. — Stocco, Gli avveiiturieri delle Pampas; II tesoro dei Pichi-Yinko. — Salerno, Che significaf —- Saint-Pierre, Paul et Virginie. — Simoni, Con-gedo. — Salgari, Le figlie dei Faraoni; II fiore delle perle; Al polo Nord; Le selve ardenti; Le meraviglie dei 2000; Cartagine in fiamme. — Scheibler, Sette anni di caccia grossa, — La scienza per tutti (A. 1912). — Tasso, Bellezze della Gerusalemme liberata. — Turri, Dizionario storico manuale della Letteratura italiana (2 es.). — Torraca, Letteratura italiana (Sec. XIII e XIV). — Tumiati, Una primavera in Grecia. — Vigevani, Per viver meglio (La duplice igiene). — Verne, Al centro della terra (2 vol.); Una cittä galleggiante ; U11 viaggio aereo e 5 settimane in pallone; Robur il conquistatore; Avventure del capitano Hat-teras; Nord contro Sud (4 vol.). — Wyss, II Robinson svizzero. — Yambo, Lo scimmiottino verde; Fortunatoper forza. —Zie-linski, L’antico e noi. La biblioteca conta presentemente 1627 volumi. — Furono distribuiti 5811 volumi fra 606 scolari. 3. Gabinetto di Fisica. Custode: prof. E. Grignasclii. ACQUISTI: Apparato per la dimostrazione della telegrafia senza filo. — Termometro a mercurio per temperature fino a 300°. — Ter-mometro a solfuro di carbonio per temperature fino a 9O0. — Arganetto idraulico. 4. Gabinetto di Chimica Custode: prof. G. Baschiera. DONI: Una tabella dimostrante il potere nutiitivo degli alimenti (G. Candusso, VII a). ACQUISTI: Collezione dei principi alimentari componenti : a) Farina di frumento; b) legmni asciutti; c) latte; d) patate; e) vino. — Pic-cola batteria di accumulatori elettrici (4 elementi) a piastre li-bere. — Apparato di filtrazione, di metallo, della capacitä di 5 1 — Lampada a gas, sistema Meker. — 6 bacinelle di ferro smal-tato, 6 boccette per 1’acqua distil 1 ata. — Bicchieri reattivi a ca-lice e bicchieri da bollitura; tubi di vetro difficilmente fusibili, provette, cannule e bastoncini di vetro. — Tubi di gomma ela-stica con rivestimento di tessuto. - Acidi, sali, preparati e reat-tivi analitici. 5. Gabinetto di Storia naturale. Custode: prof. A. Ivancich. DONI: Diversi coleotteri e lepidotteri, (Martellanc, I b). — U11 piccolo gaviale deli’Indo, un’anitra selvatica imbalsamata, due teschi di cinghiale ed 1111 paio di corna d'antilope, (de Nardo, V b). — Un piccolo capriolo della Calabria, (Iglesias, II c). — Un pezzo di quarzo aurifero e un pezzo di rame argentifero, dal-l’America (Pontoni, I c). — Formazioni dendritiche su marna, dalla Dalmazia, (Nitsche II c). — Due preparati microscopici di tri-china, (Decolle V b). — Diversi comuni parassiti del cavallo, (Sepele, Vib).— Alcuni minerali, (Znebel, VIIb). — Un teschio di ursus spelaeus, (Sig. Neumann). — Un’aquila pescatrice, da Carpano, (Sig. A. Fonda). — Una lingua di picchio in alcool; un picchio verde, (prof. Baschiera) — Un piccolo pešce sega, (prof. Sablich) — Diverse conchiglie, minerali e fossili della nostra regione. (prof Ivancich). ACQUISTI: Dodel, Quattro tavole botaniclie, serie Iris. — Sigmund, Trenta preparati microscopici di istologia fisiologica. — 400 scatole di cartone per raccolte di minerali e pietrefatti. — Diversi utensili e reagenti per microscopia. — 7 vas^oi di vetro per piante e tre vasche di vetro per colture di piante acqua-tiche. 6. Gabinetto di Geografia e Storia. Custode: prof. A. Budinich. ACOUISTI: Sydow-Habenicht, Carte deli’ Inghilterra, della penisola ibe-rica e balcanica. — Bamberg, Carta geologica deli’Europa centrale. — Schwabe, Carta storica deli’ epoca delle scoperte — Una collezione di fotografie deli’ Etna. 7. Gabinetto di disegno geometrico. Custode; prof. A. Nordio. ACQUISTI: Toro architettonico con sezioni parallele all asse, ed altro con sezioni a punti doppi. — Tetraedo con sfera circoscritta. — Superficie sferica con parti della stessa scomponibili. — Cubo di filo di ferro per applicare alla tavola nera. 8. Gabinetto A di disegno a mano. Custode: prof. E. Cortivo. ACQUISTI: Modelli imbalsamati: Testa di gabbiano, di coccalina, di corvo e di strix flammea, zampa di civettone, ala di strix flam-mea, testa di capriolo, ima gazza, una pernice, ima quaglia, un ciufifolotto, una poiana, un accipiter nisus. 9. Gabinetto B di disegno a mano. Custode: prof. G. Hess. DONI: Una cuccuma da te e tre chicchere indiane, (G. Floriancic, II b). — Due vasi di terra verniciata (A. Sacher, VII b) ACQUISTI: 24 gessi diversi (bassorilievi, rilievi, busti, puttini, animali e maschere). — Due vasi grandi colorati, un bicchiere da birra e tre zuccheriere colorate, di maiolica. — Tre bicchieri colorati e due scodelle di vetro. -- Due mastellette, due cuceume e nove pezzi diveisi di porcellana. Una colomba ed un pappagallo ondulatore, imbalsamati. ESAMI DI MATURITA’. Anno scolastico 1910-1911. Sessione di estale 1911. Gli esami orali si tennero nei giorni 613 luglio sotto la presidenza del dott. Ruggero Solla, direttore deli’i r. Scuola Reale dello Stato in Pola. Vi intervennero il Magnifico Podesta avv. Alfonso Valerio, i membri della deputazione municipale della scuola on. prof. E. Nordio e D. Risigari, il dirigente del Magistrato civico dott. A. Boccardi e 1’ assessore alla pubbüca istruzione dott. P. Rozzo. Sessione di autuniio 1911. Le prove in iscritto si fecero nei giorni 21-25 settembre, gli esami orali il giorno 26 settembre, sotto la presidenza dell’i. r. ispettore scolastico distrettuale cav. Micliele dott. Stenta Sessione di febbraio 1912. Gli esami in iscritto si tennero nei giorni 14-15 febbraio, le prove orali il giorno 22 febbraio sotto la presidenza del Consigliere aulico cav. Nicold prof. Ravalico, i. r. ispettore scolastico provinciale. 11 risultato complessivo delle tre sessioni e stato il seguente : Pabblici Esterni Totale Si annunziarono ali’ esame 49 10 59 Non furono ammessi — 3 3 Si ritirarono prima degli esami orali . — 2 2 Ricevettero un attestato di maturitä: con distinzione 1 I ad unanimitä di voti '7 2 '9 a maggioranza di voti 28 3 3i Furono rimessi 3 — 3 Somma 49 10 59 Candidati dichiarati maturi. c bfl o S. 55 Cognome e nome Luogo nativo Anni d’ etn Anni cli studio pnbblico I I Adam Rodolfo Trieste 18 7 2 Arrigoni Arrigo . 18 7 3 Badocchi Franc, (esterno) Pier is 23 4 Bagatella Nicolö Cherso 22 9 5 Bartole Mario Pirano '9 7 6 Beacco Mario Trieste 17 7 7 Bettiol Bruno (8 8 8 Bonifacio Luciano *7 7 9 Borghi Carlo v ‘9 8 IO Brun Bruno (esterno) y) 21 11 Cadalbert Alfredo 18 7 12 Danielli Vittorio Neupest (Ungh.) 18 6 13 Dougan Mario Muggia 18 7 14 Faidutti Marcello Trieste 20 9 15 Fronz Gracco 18 8 l6 Gonano Giusto V 18 7 '7 Gorgatto Renato JI 18 7 18 Guadagni Oreste 18 7 '9 Herbich Carlo Cormons 20 8 20 Kerscak Giovanni Trieste 17 7 21 Kuckez Ernesto n 18 7 22 Kunstel Antonio Marcovaz (Istria) 17 7 23 Liebmann Roberto Trieste 18 8 24 Luzzatto Guido , 18 8 25 Marass Manlio V 20 7 20 Marcovig Romeo rt 19 8 27 Marinčič Antonio n l9 8 28 Michelich Ricc. (esterno) Fiume 24 — 29 Morpurgo Gmo Trieste 18 7 30 Negri Giorgio * 17 7 31 Novak Umberto Pirano 17 7 32 Olivieri Luigi Aviano 19 7 33 Pertot Alberto Trieste 20 10 34 Pogačnik Giuseppe n 18 7 35 Primosizh Att. (esterno) v 26 — 36 Ragusin Antonio Filadelfia 18 6 37 Rankel Giuseppe Cherso 21 8 33 Ricci Prospero Trieste 18 7 39 Rossaro Ferruccio Rovereto 18 8 40 Savresnig Adimaro Trieste 20 7 41 Schaffenhauer-Neys Adolfo Capodistria 18 7 bi M O Luogo nntivo An ui Anni O. £ d’eta puliblico 42 Serafini Giuseppe Trieste '7 7 43 Spadiglieri Italo T) 17 7 44 Speccher Italo ISressanone (T11O 23 7 45 Suppan Marino 1 rieste l7 7 46 Varnerin Giovanni 18 8 47 Vuicich Vittorio 21 8 48 Wittes Marino '9 7 49 5° Zaban Achille Vene/.ia 20 7 Zacharia Gius. (esterno) Trieste 19 Si Zaia Luigi * Maturi con distinzioue. r 18 7 Di tutti i candidati maturi dichiararono di dedicarsi agli studi : • Pubblici Esterni Total« . di legge 2 2 di scienze storico filologiche 1 — I „ ,, esatte e naturali 3 2 5 presso Scuole tecniche superiori . . . 17 -» y 20 , montanistiche 2 — 2 „ „ sup. di commeroo . . . 2 — 2 Alla vita pratica l6 — l6 Indecisi 3 — 3 • Somma . . 46 5 Anno scolastico 1911-1912. Sessione di estale 1912. Agli esami in iscritto si presentarono 48 candidati, tutti allievi pubblici della scuola. Furono assegnati i seguenti temi, che si elaborarono nei giorni 1013 giugno; Lingua italiana. Nella sezione A, a scelta : 1) Io reputo venerabile e magnifica la povertä di colui che non ha mai prostituito il suo ingegno al potere ne la sua anima alla sventurä (U Foscolo). 2) La civilta europea (suo sviluppo e stato attuale). 3) Spiegate la ragione delle pene inflitte ai dannati nei primi canti deli'Inferno. II priino tema e stato scelto da 6 candidati, il secondo da 18, il terzo da nessuno. Nella sezione B, a scelta: 1) Illuminismo e principi illuminati nel XVIII secolo. 2) Periodi di luce e d'ombra nella vita, nella storia, nell' arte. 3) II dolore feconda gli spiriti forti. II primo tema e stato scelto da 5 candidati, il secondo da 9, il ter/.o da 10. Lingua tedesca. Nella sezione A: Mit welchem Rechte nennt man die Elektrizität die weisse Kohle? (Tema libero). Nella sezione B: Die wichtigsten Entdeckungen und Erfindungen an der Schwelle der Neuzeit. (Tema libero). Lingua francese. Nella sezione A: Versione dal francese nell’ italiano : La Princesse ennuyce (M.me Stanislas Meunier). Nella sezione B: Versione dal francese nell’italiano : Napoleon en face de Moscou. (Adolphe Thiers). Geometria descrittiva. Nella sezione A: 1) Data una sfera [r = 3 cm. O (o, 8, 10) ] un piano A (7-5. 7-5) 4-3) ed un punto L (7.5, 14.5, 12.5). costruire 1’ ombra propria della sfera, e quella portata sul piano A, se L e il centro d'illuminazione. Determinare i contorni deli’ ombra propria e portata mediante diametri coniugati. 2) Un cerchio (r = 3 cm.), paratlelo al secondo piano, col centro O (4, 7, 4) ruota attorno ad un asse verticale pošto nel suo piano ad una distanza di 4 cm. dal centro. Determinare il piano tangente, alla superficie generata, in quel punto della metk superiore della medesima, ehe ha la proiezione orizzontale A, (- 1.3 5.7). Costruire la sezione della superfice con questo piano. 3) Costruire le proiezioni di un cubo ehe ha la diagonale A (- 4.5, 4, 2), B (3, 10, 10.5), e disegnare le proiezioni di uno dei suoi cilindri inseritti. Neli a sezione B: 1) Una figura composta da un triangolo rettangolo e da un quarto di cerchio deseritto sul cateto minore, col centro sul vertice deli’angolo retto, ruota intorno al cateto maggiore del triangolo. Segare il corpo di rotazione ehe ne risulta mediante un piano che passa per il vertice deli’angolo retto ed e paral* lelo ali’ ipotenusa del triangolo in due posizioni perpendicolari, una delle quali deve essere il meridiano principale. I vertici del triangolo sono A (O, 8, 6) B (o, S, r6) C (- 6, 8. 6). 2) Sono dati: un cono circolare con vertice in A (o, 8, 4), il centro della base parallela a P, in B (o, 8, 12.5) ed il raggio della medesima r = 6 cm, la base e levata; poi un prisma triangolare regolare colla base in Pj e una faccia in P2, deter-minato dal vertice Z (14.4, 5.5, 10). Eseguire la completa co-struzione d' ombre per illuminazione parallela a 45°. 3) Rappresentare 1’immagine di un prisma esagonale regolare che giace dietro il quadro con una faccia sopra un piano orizzontale 0 e un vertice nel quadro. GIi spigoli latei ali formano 6o° con la traccia di o; i lati di questo angolo divergono a destra deli’osservatore. La distanza principale e 13 cm.; il vertice ehe sta nel quadro si trova 3 cm. a sinistra della linea verticale Lo spigolo alla base ha 3 e il laterale 12 cm. Gli esami orali si terrano nei giorni 9-15 luglio, solto la presidenza del direttore deli’ i. r. Scuola Reale dello Stato in Gorizia Vittorio Slop de Cadenberg. II risultato degli esami verrä pubblicato, insieme con quello delle p. v. sessioni di autunno e di febbraio, nell'annuario del venturo anno scolaslico. CRONACA Cessarono quest’ anno di far parte del Corpo insegnante i! supplente Mario Picotti, che passö, nella stessa qualitä. al Gin-nasio superiore comunale, ed il catechista sussidiario Don Giovanni Apollonio. II Corpo insegnante venne completato coli’assunzione dei supplenti Viti. Ferrnccio Borri, Mario Capietano, Davide Coen, Ettore Gregoretti, Cristiano Mauroner, Mario Migliorini, Mario Sa-blich e deli’ assistente al disegno a mano Attilio Fonda (Decr. mag. N. V1-854/r 11). Dalla civica Scuola di ginnastica venne assegnato a quest’istituto il docente Giacomo Doft-Sot/a, e dal-1’ Ordinariato vescovile. come catechista sussidiario, il M. R. Don Giovanni dott. Marsiclt, (dec. maj. N. VI-975-11. Essendo, infine, State sottoposte le scuole comunali alla sorveglianza medico-scolastica, venne nominato a medico scolastico di quest’ istituto il dott. Angelo Luzzatto (vedi Cap. X). Nel corso deli’ anno scolastico all’assistente Gnglielmo Kram-mer venne accordata 1’ efTettivita di servizio nel pošto da esso occupato (Decr. mag. N. VI-1172/1-11 d.d. 7 giugno 1912). * * * Per mettere in assetto la scuola, ehe abbisognava di spa/.io corrispondente allo sviluppo raggiunto, il Consiglio della Cittä giä nel 1910 aveva deliberato 1’ innalzamento di 1111 terzo piano sulla parte postica deli’ edifizio scolastico e la chiusura del tratto della via Giotto situato tra la scuola popolare omo-nima e la nostra scuola. I rispettivi lavori, ai quali andarono congiunti altri, di ordinamento interno ed in dipendenza da quelli, cominciarono nella seconda metä di giugno 1911 e terminarono parte nelle vancanze e parte piti tardi. Nel nuovo terzo piano trovarono pošto due ampie e ben illuminate sale per il disegno a mano, con annessi gabinetti per le relative collezioni; negli altri piani fu reso possibile di ampliare convenientemente 1’ udi-torio di fisica ed il gabinetto di storia naturale; trovarono de-coroso collocamento, quäle mancava prima, la Bibliotheca paupe-rum ed il gabinetto storico-geografico, e fu infine allestita, al piano-terra, una palestra con annesso spogliatoio ad uso esclusivo de-gli allievi di questa scuola. II cortile guadagnato alla via Giotto, un vasto spazio di circa 600 m2, messo in diretta comunicazione colla scuola, di-venne luogo di ricreazione durante gli intervalli, e di esercizi di ginnastica a corpo libero. * * * Gli esami di ammissione al primo corso (sessione di autunno) si tennero nel giorno 16 settembre, quelli alle altre classi, come pure gli esami di riparazione ed i suppletori. nei giorni 16-19 settembre. L’ulficio divino d’inaugurazione del nuovo anno sco-lastico si celebrö il 20 settembre ed il 21 incominciarono le le-zioni regolari Il giorno 4 di ottobre si festeggiö 1’onomastico di S. M. 1’Imperatore con un solenne ufficio divino, al quäle assistettero 1’intero Corpo insegnante e gli scolari cattolici deli’istituto; ed il 20 novembre, anziche il 19, ehe cadeva di domenica, venne celebrata la messa funebre in suffragio di S. M. la defunta Im-peratrice Elisabetta (Decr. luog, N. VII-1482-11). II 21 novembre fu data vacanza per la festa della B. V. della Salute. Poiche il 24 dicembre cadeva di domenica, le vacanze na-talizie, per disposizione ministeriale, cominciarono gia. il 23 dicembre (Disp luog N. VII i6’'2/2-i i). II primo semestre si chiuse il 10 febbraio, ed il giorno se-guente comincio il secondo. Una cinquantina di allievi delle due ultime classi, accompa-gnati dal direttore e da aleuni professori, assistettero il 23 maržo, ehe fu giorno di vacanza (disp luog. N. VII-289/2-12), al varo della nave da guerra „Tegetthoff"; e fu ancora giorno di vacanza il i° di maggio, per le solite passeggiate (Vedi Capit X). L’insegnamento della Religione cattolica fu ispezionato nei giorni 20-23 maggio dal Commissario vescovile Rev.mo Monsignore dott. Carlo Mecchia, e quello della religione israelitica, nel giorno 20 maggio, dall’Ecc.mo signor Rabbino maggioie prof. dott. H. P. Chajes. Fece una visita ancora alla scuola, addi 8 giiigno, il cav. dott. Giusefpe Tominšek, direttore del Ginnasio dello Stato in Marburg ed ispettore speciale per 1’insegnamento della ginnastica Le iscrizioni degli allievi alla prima elasse (sessione di estate) si fecero nei giorni 2-4 luglio, ed il 6 luglio si distribui-rono gli attestati. L’ 8 luglio si terranno gli esami di ammis-sione alla prima elasse ed il 9 luglio cominceranno gli esami orali di maturitä. * * * Le condizioni sanitarie del Corpo insegnante furono soddi-sfacenti ; ad eccezione deli assistente Kvawimev, ehe dovette as-sentarsi dalla scuola, per laringite, dal 19 aprile al 22 maggio, 11011 si ebbero a lamentare ehe brevissime assenze di singoli do centi, causate da leggere indisposizioni o da ragioni familiari. Lbbcro permessi d assenza della durata di 8-11 giorni, per as-soggettarsi all’ esame di abilitazione, il supplente Migliorim, ehe incomincio 1’esame, ed i supplenti Cafietano. Gregor el ti e Sablich, ehe lo compirono. * * -i= Lo stato di salute della scolaresca fu pure soddisfacente. Durante 1 anno la scuola perdette tre dei suoi piü bnoni e bravi allievi: Carlo Cesare della V A, rapito ali’ affetto dei suoi cari addi 24 settembie 1911 ; Dante Valle, della 1 A, morto il 27 di-cembre I9II, e Oliviero Brunetti della Vi A, passato ad altra vita addi 26 febbiaio 1912. Maestri e discepoli, ehe commossi li accompagnarono ali’estrema dimora, serberanno di loro grata memoria. * * * II professore Antonio Ivancich. interessato dei risultati, piü che soddisfacenti, ottenuti in diverse scuole medie dello stato, coli' introduzione di eseicizi pratici dl storia naturale, e convinto della grande utilita di detti esercizi come aiuto e complemento ali'insegnamento della'storia naturale, ottenuto il consenso della direzione, tenne, coadiuvato dal prof. M. Sablich, in via di espe-rimento, durante il secondo semestre di quest’ anno seolasticp, degli esercizi pratici di microscopia botanic^ Ecco la relazione che ne da in proposito il prof. Ivancich: Nella scelta dei preparati da osservare procurai, per quanto possibile, di attenermi alla materia pertrattata in classe durante le lezioni di botanica, pensando di poter in questo modo cor-reggere e raddrizzare concetti, speise volte errati, che si formano gli allievi dal trattamento puramente teorico di cose mai viste, se non figurate piü o meno schematicamente e la cui osserva-zione e possibile soltanto coli' aiuto del microspopio. Al pratico, tenuto 3 ore di seguito settimanalmente, e stato possibile di ammettere soltanto 6 partecipanti (della 5 a, 5 b e 6a), vista la difficoltä di procurarsi i microscopi necessari. e dato che non fn chiesta alcuna tassa d’ iscrizione II numero esiguo poträ venir aumentato in seguito se le condizioni finanziarie del gabi-netto saranno migliorate. Tutti i preparati furono eseguiti dagli allievi, da questi at-tentamente osservati e poi disegnati sotto il continuo controllo mio e del prof. Sablich. Diedi speciale importanza al disegno, prova d’esatta osservazione. Voglio qui riferire, in breve, sulla materia pertrattata nelle diverse lezioni. I. LEZIONE; M/croscojno e sue farti, breve spiegazione della parte ottica, percorso dei raggi e ingrandimento. Furono messi a disposizione degli allievi prezzi correnti illustrati delle migliori case produttrici di microsgopi, acciocche prendessero vi-sione dei diversi modelli. Per entrare poi nell’ uso pratico del microscopio furono osservati preparati giä pronti e si fece anche tosto il primo ten-tativo di disegnare. II. LEZIONE: Saccharomyces cerevisiae: da solo e forma-zione di colonie per gemmazione. Diversi tipi di amidi: patate, fagiolo, frumento, avena, riso ecc. Tutti i preparati furono trattati con soluzione di iodio per osservare la reazione tipica. Cenni pratici sul modo di usare le microreazioni. III. LEZIONE: Uso del rasoio. Modo d'affilarlo. Esercizi di tagli attraverso il fusto di Ecballium elalerium e osservazione sommaria dei tessuti. IV. LEZIONE : Protoplasma in movimento: tagli superficiali su foglie di Elodea cänadensis, Valisneria spiralis; peli staminali di Tradescanlia zebrina. — Irritazione del protoplasma coli’ au-mento di temperatura e uccisione trattando i) preparato con alcool. Osservazione del budello primordiale dopo avvenuta la plasmo'isi provocata da una soluziotie concentrata di zucchero. V. LEZIONE.- Microreazioni delle sostanze proteiche appli-cate al riconoscimento del protoplasma : Reazione di Raspail — Reazione di Millon VI. LEZIONE: Foglie di Tradescanlia zebrina: tagli superficiali sulla pagina inferiore per osservare 1’ antocianina nel succo cellulare. — Trattando con alcool il protoplasma muore e si tinge con reazione alcalina. Semi di Ricinus', tagli attraverso i cotiledoni osservati in alcool. glicerina, acqua, soluzione zuccherina per vedeie i gra-nuli pioteici. VII LEZIONE: Osservazione degli amidi nel latice del-1' Euphorbia epithymoides e E. Wulfenii ; Reazione deli’iodio. Osservazione d’ un protallo di Aspidium filix tmas : Granuli di clorofilla (immersione), amidi autoctoni, cellula apicale, rudimenti fogliari, anteridi, archegoni, spermatozoi. Tagli superficiali sulla foglia di Tmdescanlia zebrina tinti con verde di metilene per Osservare il nucleo. (Immersione). VIII. LEZIONE: Microreazioni del ccllulosio: Cotone trat* tato con iodio e acido solforico, cloruro di ziuco iodato, acido solforico. Microreazioni del legno : Abiex nigra : fusti, tagli trasversali, radiali. tangenziali, trattati con: floroglucina e acido cloridrico, solfato d’ anilina ; osservazione delle punteggiature aerolate. IX. LEZIONE: Tilia: fusti: tagli trasversali trattati con cloruro di zinco iodato per ottenere contemporaneamente la mi-croreazione del legno e del cellulosio. Tilia: fusti; tagli radiali e tangenziali per osservare le diverse sculture negli elementi del legno. Struttura della membrana e canalicoli nelle cellule scleren-cliimatiche del frutto del pero (trattati con acido ciomico), stiut-tura della membrana, pori semplici e spazi inteicellulari schizzo-geni nel midollo di Clematis camuseti Spirogira, osservazione dei cromatofori (immersione). X. LEZIONE: Dictamnus albus: tagli trasversali delle foglie ; spazi intercellulari lisigeni. Ficus elastica: tagli trasversali delle foglie, cistoliti. Zea Mais; taglio longitudinale mediano deli’apice di vege-tazione della radice: Meristema, dermatogeno, periblema, plero-ma, caliptrogeno, caliptra. XI. LEZIONE: Zea Mais: radice taglio traversale : Epi-blema tessuto fondamentale, tessuto fibrovascolare, peli radicali. Iris - Viola tricolor: foglie perigoniali ; tagli trasversali, Epitelio. Amarillis - Clivia - Iris: foglie; tagli trasversali ; epidermide cuticula. XII. LEZIONE: Anatomia del fusto: Dicemlra - Clematis - Viscum: fusti; tagli trasversali; osservazione del tessuto fibrovascolare (fasri chiusi e aperti). Tilia: fusti, tagli trasversali, tangenziali e radiali; accresci-mento in grossez/.a ; cambio ; anelli annuali, raggi midollari elementi del legno. XIII. LEZIONE : Cucurbita - Vitis : fusti; tagli trasversali e radiali. Osservazione dei vasi cribrosi. Sostituzione del periderma ali’ epidermide. Sambucus nigra, Cyiisus /aburnum: fusti; tagli trasversali. XIV. LEZIONE: Anatomia della foglia. Hartregia - Iris - Agave: foglie; tagli trasversali; Osservazione deli' epidermide, Mesofillo e degli stomi. Sambncus uigra: fusti; tagli trasversali. Osservazione delle lenticelle. II pratico fu frequentato assiduamente , per quanto la presenza dei partecipanti non fosse affatto obbligatoria e non esistesse classificazione tinale, e lo svolgimento delle lezioni fu seguito sempre con palese interesse da parte degli allievi. I risultati in quanto allo sviluppo del senso pratico individuale nel preparate, ali' osservazione e riproduzione coii disegno delle cose osservate devo ritenere assai soddisfacenti, e percio consi-dero 1' esito deli’ esperimento molto incoraggiante. EDUCAZIONE FISICA. Un bel progresso e stato fatto quest’ anno nel campo deli’educazione fisica: insegnamento obbligatorio della ginnastica, intanto fino alla terza classe; istituzione del medico scolastico; introduzione degli esercizi del remo, e possibilitä data agli sco- 1 ari di passare alfaperto le pause deli’istruzione. Allestita nell’edificio scolastico una propria palestra di ginnastica con annesso spogliatoio e vasto cortile per gli esercizi a corpo libero (vedi Cronaca), si pote finalmente corrispondere alle esigenze ministeriali quanto all’insegnamento della ginnastica. Per concessione avuta dali’ i. r. Luogotenenza con decreto del 12 ott. 1911 N. VII-131 S-11, questa materia fa resa intanto obbligatoria nelle classi I-III, e verra negli anni seguenti grada-tamente introdotta come tale anche nelle classi IV-VII, nelle quali continuö quest’ anno ad esse materia facoltativa. Gli allievi che la frequentarono fuono divisi in due sezioni, formate, 1’una dagli scolari della IV, 1’ altra da quelli delle classi V-VII. II !S di marzo incominciarono i giuoclii all’aperto nel campo sportivo di Montebello (all'angolo della via D. Rossetti colla via Settefontane), che si tennero due ore la settimana, oltre l’orario d'obbligo di ginnastica, per gli allievi delle classi I-IH, e, in so-stituzione della ginnastica e col medesimo orario, per gli allievi delle classi IV-VII. I giuochi furono molto bene frequentati, specialmente dagli allievi delle classi inferiori, come risulta dal seguente specchietto: . Sez. I SeZ. 11 Sez. III Scz. IV Sez. V la I/> I C 2 il 2 b 2 C 23 j" 3* 4" 4/' 4' 5" 5* 0« 64 7 a 7 b Somma Numero delle giornale in cui si giocb (a I ora) 21 21 21 ■ 23 23 21 21 23 23 23 23 23 23 23 23 23 111 Numero medio dei fre-quentanti, per volta 25 2 3 19 23 22 17 27 21 12 IO 11 6 5 6 2 4 3 236 * * * I! Magistrato civico con decreto del 21 ott. 191 i N.ro VI-480/24-09 coinnnicava ehe il Consiglio comunale aveva adot-tato di sottoporre !e scuole ,e gli istituti di educazione del Comtine, col principio deH’anno scolastico 1911-12, alla sorve-glianza medico-scolastica, ehe comprende: a) la sorveglianza igienica degli edifici scolastici e della loro inobiglia; b) la visita periodica delle scuole e 1’esame degli allievi, come previsto dal relativo regolamehto; c) 1’educazione igienica dei docenti e degli allievi. Informava ancora ehe a medico scolastico per questa scuola veniva noininato il do//. Angelo Luzzatlo e ehe la diiigenza dell azieiida medicos-colastica presso il civico Fisicato veniva affidato aU’aggiunto do/l. Antonio Iellersi/z. II medico scolastico, che cominciö subito la sna attivitä, passo nel corso dell’anno a visite sommarie degli allievi in tutte le classi In quest' oceasione egli richiamö 1'atteuzione de«li allievi sulla ueccssita di curare la pulizia dei locali, si privati ehe pub-blici, del corpo e in pai ticolare dclla bocea ; accennö, a seconda dell’etk degli allievi, ai danni che possono loro derivare dall’uso di alcoolici e del tabacco, ed alle precauzioni ehe si devono avere per evitare di contrarre matattie in genere. Nella prima classe fu fatta una visita individuale piü ac-curata di tutti gli scolari, mentre nelle altre questa si restrinse a quelli ehe ne diedero motivo ln seguito a queste visite fu, per varie ragioni, messo sotto controllo medico il seguente numero di scolari: 1(1 1 h IC 2 a 2 b 2 C 311 3^ 4 n \c 5« 5 <> 611 6 /1 7 a 7/’ Assieme 8 7 6 I 5 2 11 5 4 7 5 7 4 3 S 5 9 vD Fu ancora visitato 1’ edificio scolastico in riguardo igienico e fu resa attenta 1’Autorita magistr. sugli inconvenienti ehe de-rivano dalla cattiva costrnzione dei cessi. Alla fine dell’anno il medico scolastico tenne, esclusivamente per gli allievi delle settime, per quelli dunque che stanno per abbandonare la scuola, due lezioni, la prima sulla profilassi delle malattie veneree e suU’ alcoolismo. la seconda sulla tubercolosi. Ambedue le lezioni furono molto ben frequentate dagli allievi. * * * Gli esercizi del tiro a segno, ai quali s'inscrissero 53 allievi delle dne ultime classi, si tennero in conformitä alle disposizioni pubblicate dal Ministero nel «Programma per gli esercizi facol-tativi di tiro a segno nelle scuole medie» ogni secondo sabato, con due ore per volta, sotto la direzione dei professori A. Budinich e V. F. Borri. Gli esercizi di tiro a capsula si fecero dai primi di ottobre in poi nel vasto cortile della Scuola popolare di via Ruggero Manna, quelli a palla dalla meta di aprile alla fine di maggio, nel bersaglio della Societä triestina dei bersaglieri sul colle del Cacciatore, ehe, a richiesta della Giunta municipale, venne messo gentilmente a disposizione delle tre scuole medie comunali dalla spettabile Direzione di quel sodalizio. A esercizi fiuiti si fece inoltre addi 15 giugno una gara tra gli allievi me-glio quotati delle succitate scuole. Riuscirono vincitori della gara e ottennero i tre premi consistenti in oggetti di valore, donati all’uopo, con gentil pensiero, dal signor Lodovico Pollack, presi-dente della societä dei bersaglieri, gli allievi Riccardo Danielli del Gimiasio comunale, Antonio Sefele e Carlo Fedrigoni di questa scuola. Alla spettabile Direzione della Societä dei bersaglieri e pai ticolarmente al suo presidente signor Lodovieo Pollack siano rese le piü sentite grazie per l’appoggio dato nel corso degli esercizi. * * * II Magistrato civico con deereto deli’1 1 giugno 1912 N.ro VI-1278/2-1 1 comunicava ehe la Giunta municipale nelle sedute del 3 maggio 1911 e 10 aprile 1912 aveva adottato di istituire per le ultime due classi del Gimiasio e per la settima classe delle Scuole Reali comunali 1'esercizio del remo, con cič> che 1 ’ istru-zione dovesse venir impartita da insegnanti della rispettiva scuola; stabiliva inoltre ehe 1’ insegnamento fosse diviso in due periodi, il primo della dnrata di tre mesi (dal 15 maggio al 15 luglio), il secondo della durata di 1111 mese (dal 15 settembre al 15 ottobre) e ehe gli esercizi potessero al caso essere continuati anclie nel periodo delle vacanze per quel numero ristretto di al.mni ehe intendessero di approfittarvi. L’ istruzione, ehe venne affidata al prof. Viitorio Furlani, ebbe principio alla fine di maggio; vi presero parte, molto assi-duamente, in tutto 32 allievi delle due ultime classi, coi quali vennero formati quattro armi di otto allievi, in modo ehe ciascun armo potesse esercitarsi un’ora la settimana. II pri mo periodo degli esercizi terminera col giorno 15 di luglio; e, senza dubbio, da attendersi ehe si annunzieranno degli allievi anche per le esercitazioni durante le vacanze. per cui e molto probabile ehe gli esercizi potranno continuare, con grande vantaggio dei partecipanti, senza interruzione fino al 15 di ottobre. * * * Nel corso deli’ anno vennero fatte le seguenti gite ed escursioni : 1° maggio : 1) In ferrovia fino a Boršt; passeggiata lungo la valle della Rosandra fino alla cascata. Ritorno dalla sponda opposta per Mocco, Borst e Cacciatore. Una giornata. 35 partecipanti della classe la. (prof. Budinich). 2) I11 ferrovia fino a Borst; passeggiata oltre Bogliunz e Dolina alle ruine del castello di S. Servolo. Ritorno per Zaule, diet.ro i Cimiteri, a Montebello. Una giornata. 120 partecipanti delle classi I ft-III. (piof. Mauroner, Bon i, Capietano e Doff-Sotta). 3) Passeggiata per Opcina e Repen sul Monte Volnik. Ritorno per Proseeco e Barcola. Mezza giornata. 30 partecipanti delle classi II-IV. (prof. Furlani). 4) In ferrovia fino a Villa Vicentina. Passeggiata ad Aqni- leia. Visita del Museo e della basilica. Ritorno per la stessa via. Una giornata. 60 partecipanti delle classi IV-VII (Direttore, prof Pierobon, Don Luciani e Gregoretti). 22 maggio: Visita dell’orto botanico con gli allievi della classe Va. (prof. Ivancich). 10 giugno: Visita della Oattedrale di S. Giusto e della Tor Cucherna con gli allievi della Vb. (prof. Hess e Krammer). n giugno: Visita della Cattedrale di S. Giusto e del La-pidario triestino con gli allievi della IV a (prof. Cortivo e Krammer). 13 giugno: Visita del Museo di Storia naturale con gli allievi della III a (prof. Cortivo e Fonda). DECRETI PIÜ IMPORTANTI PERVENUTI ALLA SCUOLA DALLE AUTOR1TÄ PREPOSTE. Disp luog. del 6 ottobre N. VII-987-11. Richiama 1’atten-zione sull’ordin ministeriale del 27 giugno 1911 N 25681, con la quäle vennero pubblicati un nuovo piano didattico e nuove istruzioni per 1' insegn.imento della ginnastica, come pur e alcune indicazioni intorno ai giuochi all’aperto; e comunica che le nuove disposizioni entrano in vigore nel corrente annno scolastico 1911-12. Disp. luog del 12 ottobre 1911 N VII-327/1-10. Rimette copia del disp. ministeriale del 20 settembre 1911 N. 37666, che stabilisce quanto segue : 1 ’rivatisti che hanno ottenuto un atte-stato di maturitä presso 1111a scuola reale, un ginnasio od un ginnasio reale e che intendono di dare 1’ esame di maturitä presso una scuola magistrale, sono da trattarsi secondo 1'ordin. minist, del 30 gennaio 191 1 N. 33071 ex 09 (Boll. delle Ordin. 1910 N. 8) circa le assolte di licei femminili. Disp. luog, del 23 ottobre 1911 N. VIII 1095/45-10 Comunica che all’ insegnamento facoltativo del tiro a segno potranno partecipare soltanto gli scolari di sudditanza austriaca od ungherese. Decr. mag. del 11 novembre 1911 N. VI-1227/1-10. Comunica che la Giunta municipale ha adottato di dividere il fondo di soccorso per allievi poveri in proporzione al nrnnero di esen-zioni dalle tasse scolastiche accordnto agli allievi di questa scuola e quella di S. Giacomo (giä succursale di quest’istituto), ed ha fissata quäle linea di delimitazione dei rioni fra questa scuola e la civ. Scuola Reale sup. di S. Giacomo la seguente linea: via delf Istituto, via Massimo d’Azeglio, via del Solitario, passo Carlo Goldoni, via Silvio Pellico, via del Monte, via degli Artisti, via delle Beccherie, e Capo di Piazza sino al mare. Decr. mag. del 15 novembre 1911 N VI-1189/1 -11 Concede al prof. Vittor.o Furlani la definitivitk di servizio. Decr. mag. del 15 novembre 1911 N VI-1188/1-11. Concede al prof. Antonio Ivancich la definitivitä di servizio. Disp luog. del 14 novembre 1911 N. VII-140S-11. Prende con soddisfazione atto che ad onta delle non poche difficoltä contro cui la Direzione ed il corpo insegnante devono notoria-mente lottare nel disimpegno delle loro mansioni, la disciplina interna ed il profitto furono in complesso buoni. Disp. luog. del 5 gennaio [912 N. VII-18/42-11. Comunica che l'i. r. Min. del Culto ed Istr. con disp. del 9 dicembre 1911 N. 49263 non impedisce ehe, date speciali circostanze degne di cons derazione, i corpi insegnanti dispensino di caso in caso dalla frequentazione di singole ore di ginnastica del po-meriggio scolari ehe abitano ftiori della sede scolastica, spe-cialmente se il loro luogo di dimora e molto lontano da questa. Decr. mag. del 27 gennaio 1912 N. VI-27/1 12. Trova di disporre ehe allievi esciusi dalla frequentazione della seuola per malattie contagiose loro o di loro famigliari, non siano riammessi alla seuola che verso esibizione di analogo attestato da parte del medico scolastico. Disp. luog. del 7 febbr. 1912 N. VII-96/13-11. Rimette copia del decr. minist, d.d. 3 febbraio 1911 N. 8661 col quäle viene modificato il disp. minist, del 30 maržo 1911 N. 866i in questo senso, ehe il primo semestre termini 1’ ultimo sabato prima del 16 febbraio, ed il seeondo semestre cominci colla donienica seguente, con ciö che il lunedi ed il martedi successivi sieno giorni di vacanza Disp. luog. del 16 febbraio 1912 N. VII 376-12. Comunica ehe 1’i. r. Ministern del C ed I con decr. d.d. 25 gennaio I912 N. 41566 ex 1911 ha affidato al direttore del Ginnasio dello Stato in Marburg Dott. Giuseppe Tominšek, dal I. febbraio 1912 fino al 1 luglio 1914, le funzioni di ispettore speciale per 1’insegnamento della ginnastica nelle scuole medie del Litorale, della Carniola, Dalmazia ed in quelle con lingua d’insegnamento italiana del Tirolo. Disp. luog. del 10 maržo 1912 N. VII 558-12. Comunica ehe la commissione della grotta di Adelsberg ha stabilito di ridurie per allievi delle scuole medie e popolari il prezzo d'in-gresso alla grotta a due corone, per visite fatte dal I. maržo al 15 ottobre alle ore 10.30 ant , cioe quando essa e illuminata a luee elettiica. Gli allievi devono legittimarsi con un attestato scolastico. Per visite cumulative di scuole la commissione e disposta ad accordare ulteriori riduzioni verso domanda fatta dalla Direzione della scuola. Decr. mag. del 24 aprile 1912 N VI-1453/10-11. Comunica che la Gin uta municipale ha approvato ehe gli allievi dei tre istituti medi comunali abbiano a fare le eserc'tazioni »el tiro a segno nel bersaglio della Societa triestina dei bersaglieri (vedi Cap. X). Disp. luog. del 5 magg. 1912. N. VII-794-12. Comunica che in seguito al disp. min. del 17 aprile 1912 N. 16409 candi- dati esterni ehe si assoggettano all’ esame di matuiita nelle scuole reali sono da esaminarsi anche »ella storia dell’evo antico. Disp. luog. del 25 aprile 1912 N. VlI-749-12. Richiama 1' atten/.ione snll’ Ord. del Minist del Culto e deli’ Istr. del 5 aprile 1912 N. 14822, colla quäle vengono regolate la durata del-1’anno scolastico e le vacanze nelle scuole medie, compresi i licei femininili, e »elle scuole magistrali, commerciali e nautiche. Quest’ ordinanza, per quanto riguarda le scuole della pro-vincia, stabilisce quanto segue (estiatto del Bollettino delle Ord. A»no 1912 pag. 180): L’ anno scolastico incomincia col giorno 16 di settembre e termina col giorno 15 di luglio. Le vacanze principali durano perciö dal 16 luglio al 15 settembre. Per avere poi il tempo necessario agli esami di maturitä, agli esami dei privatisti ed a quelli di ammissione, come pure al disbrigo degli altri lavori di fine d’anno, 1’ insegnamento va a cessare giä. negli Ultimi dieci giorni prima del principio delle vacanze. Fino allora 1’ istruzione deve esser impartita senza restrizione aleuna. Nel primo o nel secondo di questi giorni liberi si celebrerä 1’Ufficio divino di chiusura e si distribuiranno gli attestati. II primo semestre si chiude con 1’ultimo sabato prima del 16 febbraio, ed il secondo semestre comincia con la successiva domenica; il lunedi ed il martedl seguenti sono pero giorni di vacanza. Le vacanze natalizie durano dal 24 dicembre al 2 gennaio compreso, le pasquali dal mercoledi prima fino a tutto martedi dopo la domenica di Pasqua. Le altre gioi nate di vacanza durante 1’ anno scolastico e e quelle disposizioni speciali che per ragioni locali erano finora in vigore presso singole scuole, »011 vengono alterate con questa Ordinanza. Nota della Cancelleria della Comunitä israelitica del 9 mag. 1912 N. 107. Comunica ehe deli’ispezione dell’istruzione reli-giosa israelitica presso questa scuola viene incaricato 1’Ecc mo Rabbino maggiore sig. prof. Dr. H. P. Chajes. Disp luog. del 12 maggio 1912 N. VII-845-12. Visto il ripetersi, negli ultimi tempi, di infortuni durante gite alpine, si rendono attenti gli scolari ehe fino dallanno 1894 e stato accolto da quasi tutte le societä alpine il seguente modo di contenersi in caso di urgente bisogno di soccorso : Alpinisti clie si trovano in pericolo, domandino soccorso col dare, ad intervalli eguali, un segnale sei volte in un minuto e col ripetere questo segnale, dopo una pausa di un minuto in-tero, eventualmente anche piii volte, fino a ehe si ottenga risposta. La risposta consiste nel dare, ad intervalli eguali, un segnale tre volte in un minuto. I segnali possono essere ottici o acustici. Segnali ottici sono : 1) Un fazzoletto, un piumino, un mantello o altro capo di vestiario attaccati ad un bastone ed agitati. 2) Un’asse, una porta di capanna ecc alzate ed abbassate ad intervalli come indicato prima 3) Durante la notte: fanali alzati e poi mascherati, luce di magnesio o altri fuochi, resi visibili e poi mascherati. 4) Luce riflessa ottenuta per mezzo di uno specchio o di altro oggetto lucente. Trovata la posizione ehe manda la luce riflessa lä dove puo essere vista, si possono ottenere i segnali, come preseritto, col mascherare lo specchio con un cappello o altro oggetto. Di giorno si puö approfittare della luce solare, di notte della luce di un fanale. Segni acustici sono : 1) Chiamate e grida ad alta voce, fischi acuti, dati sempre osservando gli intervalli indicati prima 2) Suoni di tromba, corno od altri istrumenti In mancanza di orologio si calcolano gli intervalli suindicati cosi : Dato la prima volta il segnale, si conta da I fino a 20, si ripete il segnale, si conta di nu<>vo fino a 20, e cosi via ; dopo il sesto segnale si ottiene la pausa piü lunga (di un minuto) col contare da 1 fino a 120, dopo la quäle si ricomincia daccapo. Nel dare la risposta (3 segnali in un minuto) si conta da un segnale all’ altro da l fino a 40. Decr. mag. 3 giugno 1912N VI-1227/1-10 Comunica. fra altre, le seguenti deliberazioni del Consiglio comunale prese nella seduta del 13 luglio 1911: a) Sono sistemati sei nuovi posti di docente effettivo per le dne civiche Scuole Reali, di modo che dei trentatre posti cosi risultanti (esclusi i direttori ed i docenti di religione) ventuno sono assegnati alla Scuola Real*1 all’ Acquedotto e dodici a quella di S Giacomo. b) La dotazione annua per la biblioteca ed i gabinetti delle civiche Scuole Reali e fissata a corone 1300 annue per le prime sette classi ed a corone 70 annue per ogni classe dopo le sette. c) La dotazione per 1’ acquisto di libri per scolari poveri e fissata per cadauna delle Scuole Reali in ragione di corone 100 per classe. ELENCO DEGL1 SCOLARI rimasti nell’ Istituto fino al termine dell’anno scolastico 1911-1912. (L’ asterisco indica gii Affaitati Vito Amodeo Mario di Fr. Antunovic Giuseppe Archer Ermanno Bartole Silvio Biason Pietro Bissaldi Francesco Bole Romano Cadorini Riccardo" Cargnelli Umberto Cirilli Bruno Danese Guido Degrassi Amilcare Depaul Guido Derosa Bruno Dessilla Alessandro* scolari ehe furono di< CLASSE la (44) Di Michiel Enrico Dorbes Emilio Fischer Giorgio Gentilomo Giorgio Giacomelli Carlo Giraldi Guido Hvala Gorazd Hvala Metodio Jellinzig Urbano Kral Giulio* Lederer Mario Levi-Minzi Alessandro Maglich Italo Edoardo Mottoni-Palacios de Ramiro Müller Rodolfo ;i eminentemente idonei). Nezzo Paolo Pelessoni Antonio Petech Renato Pitteri Aldo Portuesi (iiuseppe Ritscher Vittorio Robba Luciano Rubinich Marco Šanson Bruno Skerk Silvio Spangaro Umberto* Vrdoljak Ubaldo Zennaro Ferruccio Böhm Adalberto Busatto Luigi Cicutto Ferruccio Cociancich Ferruccio Colledani Egone Delneri Germano De Nardo Ferruccio* Desantolo Alceo Fabris Galliano Fonda Ermete Forti Davide Tiberio Grablovitz Antonio Lannes Mario Levi Emilio Mandler Bruno CLASSE I b (44) Marangon Stefano Maroevic Marcello Martelanc Alberto Maurig Giorgio Moravek Guglielmo Muiesan Mario Murnig Mario Negde Giovanni Pellarini Carlo Piazza Giuseppe Racah Bernardo Ravalico Marcello Ribolli Vito di Rienzo Umberto Rozman Enrico Ruzzier Arrigo fteghini Augusto Posic Bruno Spechar Antonio Steffutti Dario Tommasini Ugo Trani Mario de Varda Umberto Vascotto Antonio Venier Bruno Voucich Giordano Zavagna Mario Zeh Oscar Zotter Eugenio Amodeo Mario di G. Borghi Vittorio Bravin Bruno Caranzula Stellio Cavazzon Eugenio Corbato Matteo Corneretto Amadeo Demai Vittorio Demenia Ettore Domini conte de Giov. Ettore Glava Vincenzo* Gentili Ezio Adam Clemente d’Alessandro Ettore Amadei Vito Angeli Luigi Augustinzhizh Guido Aumaitre Francesco Bittisnig Marcello Bole Silvio Bonifacio Pietro Borghi Francesco Boschi Edmondo Debegnak Renato Delfiol Umberto Delfiol Vittorio Dellamartina Bruno Del Piccolo Enrico Florjančič Giulio Fonda Bruno Frausin Vir£ilio Garimberti Annibale Gelletich Giuseppe Gherbetz Bruno Graovaz Claudio* Gentilli Emilio Iglesias Salvatore Negode Giorgio CLASSE I c (36) Grassilli Aristide lachsetic Oliviero Lanfredini Giorgio Luccardi Mario Manfredi Nicolo Marsa Galliano Mingotti Romano Novelli Enrico Parenzan Renato Pierobon Giacomo Pittoni Romano Pontoni Mario Šebenik Angelo CLASSE II« 131) Brasolin Francesco Bravi Ireneo Bronzin Raffaele Camocino Alfredo Celic Ernesto Cirilli Ugo Coen Giuseppe Colich Bruno Francesco de Comelli Giovanni Crisantopulo Andrea Cusin Alfredo CLASSE II b (34) Gregorat Antonio de Grisogono Lionello Gropaic Bruno Ierouschek Ermanno Katelan Antonio Kert Rodolfo Klančar Vittorio Klun Antonio Komotar Costantino Lipari Mariano Micic Trifone Mosettig Giacomo CLASSE II c (35) Nemarnich Pietro Nitsche Egone Padoani Romano Slavina Bruno J'toka Antonio Tence Teodoro Tomicich Guido Trampuž Antonio Visentin Emilio Volpi de Virgilio Vucetic Antonio Wengherschin Giusto Zaharjia Edoardo Zorzet Francesco Cuzzi Ezio Danelutti liodolfo Davanzo Dario Delsenno Domenico Ferluga Mario Finzi Adolfo La Scola Arniando Miotto Ercole de Volpi Carlo Mrach Bruno Mrak Vittorio de Nardo Vittorio Nastran Renato Portoghese Ferruccio Poschich Arturo* Pellarin Eusebio Roman Giovanni Vlach Antonio Walmarin Guido Pascot Giacinto Pavan Giuseppe Penco Antonio Picotti Carlo Pogorelz Alberto Poljak Mario Quarantotto Francesco Rebez Bruno Reggio Giacomo Rota Massimiliano Sabidussi Gastone Saplja Enrico Savorgnani Bruno Segre Salvatore Seisa Antonio Shromek Francesco Smrekar Raffaele Stella Mario Stranschi Renato Supancig Silvio Švara Nicolč Tedeschi Milan Tommasini Ferruccio Valentinuz Attilio Valenzin Giulio Venier Carlo de Vergottini Nicolö Zollia Adolfo Zoppolato Luigi Alessandrino Umberto Angeli Emilio Antonini Giovanni Azzoni Ruggero Bencich Marco Bolaffio Giuseppe Briscik Francesco Bulang Emilio Büsch Pietro Callin Carlo Cargnelli Giuseppe Carlet Renato Cesari Luciano (tesari Mario Chalupa Bruno ( hiaruttini Arturo Circovich Augusto CLASSE 111 a (50) de Colombani Umberto Cozzi Angelo D’ Agnolo Umberto Debeuz Alessandro Declich Giorgio Deila Savia Gastone De Mori Arnaldo Denon Riccardo üeschmann Alfredo De Zorzi Umberto Dobre Ermanno Dorcich Silvio Dossi Umberto Duller Giovanni Eppinger Giorgio Filippon Galliano Hatze Giovanni Morpurgo Silvio Pausche Bruno Pittani Umberto Pogliacco Manlio Puppis Marcello* Redaelli Emilio Riavitz Cesare Robba Guido Rossit Giovanni Salom Giuseppe Samblich Gaetano Sandri Vittorio Sbisä Domenico Scantimburgo Mario* Simundja Rodolfo Slamic Renato Antoniani Luciano Carbonaro Manlio Felszegi Egone Gaberšek Giorgio Giovanella Carlo Grandis Mario Kump Siegfried Hvala Zoran Klauer Dionisio Konjenik Giuseppe Lanza Cesare Leban Bruno Lozar Carlo Lupetina Carlo Macor Oreste Maffei Mario Majcen Antonio CLASSE III b (50) Majer Oliviero Marotti Guido Martini Giovanni Mayer Arrigo Mazzoli Giulio Menis Pietro Moradei Vittorio Muran Ettore de Nardo Guido Nasso Paolo Nicolini Francesco Ortolani Argimiro Penne Carlo Pharisien Ugo Pieri Orseolo Sivilotti Aldo Sivilotti Renato Štolfa Vittorio Slossich Plinio Streinz Sergio Tomadesso Ezio Trocha Carlo Velicogna Giovanni Veljak Cesare de Vergottini Bartol. Viezzoli Giuseppe Vram Luigi Wechsler Alberto Zach Silvio Zanlucchi Luciano Zennaro Mario Zuccherich Mario Zuzic Santo Allegretto Renato Amadei Giuseppe Angelini Eniilio Bacich Guglielmo Bearzatto Giordano Birsa Francesco Boban Federico Bonavia Enrico Borghi Guido Borgnolo Galliano Bortololti Alessandro Bosich Francesco CLASSE IV a (35) Brocchi Lucillo Buda Albino Buich Guido Bussanich Federico Camus Bruno Cante Virgilio Carbonaro Roberto Cargnello Tullio Catolla Giovanni Conte Attilio Debiasi Gino Delphi Giorgio Deluch Antonio Frediani Vittorio Gatti Mario Gerdol Rodolfo Giller Attilio Gladich Giovanni Gombač Antonio Gulič Luciano Gulja Mario Olivotto Bruno Yisnovik Gastone Gessi Giorgio Giller Mario Gregoretti Edcardo Hanzal Ettore Hirn Ugo Hirsch Ugo Höller Federico Hreglich Guido Ivancich Giulio Karoschitz Carlo Katalan Ernesto Keiner Augusto CLASSE IV b (34) Konder Federico Kovačič Giovanni Lampe Ca lo Lantieri Giuseppe Magagnato Mario Malusa Enrico Miani Antonio Millevoi Vittoiio Mingotti Luciano Miotti Carlo Morella Albino Morin Mario Nigris Francesco Nodus Giordano Norsa Ettore Palanch Adelio Pirotti Umberto* Pitt Vittorio Rouschias Alessandro Samero Aldo Slamic Francesco Zuttioni Marino Boschetti Oscar Maramaldi Riccardo Mitis Paolo Morpurgo Giorgio Panizon Ettore Petteln Umberto Pittana Bruno Pontelli Guido Poropat Bruno Potok Bruno Rankel Mario Rimini Riccardo* CLASSE IV c (36) Risegari Bruno Sauli Sergio Scampicchio Pietro Sedmak Silvano Sicherl Bruno* Silvestri Giuseppe Sotlar Carlo Spangaro Ferruccio* Sponza Alberto* Tamaro Eldo Tedeschi Bruno* Tenze Ferdinando Tomicich Ettore Valentinuz Mario* Valenzin Raffaele Villis Mario* Violin Carlo Vittori Francesco Waschek Rodolfo Woiwodich Marco Zanusso Umberto Zoff Antonio Zottig Giacomo Zuani Iginio CLASSE V a (26) Apollonio Mariano Gius. Codrig Giorgio Avanzini Guido Bartole Bruno Bastiancich Giuseppe Borghi Mario Camerini Vittorio Camus Alberto* Catolla Guido Cipriani Ermenegildo Cramasteter Gastone Dobauschek Gastone Echardt Bruno Fano Emilio Fogher Antonio Hayek Guido Lusa Cesare Pillin Romeo Pirc Tiziano Postogna Pompeo Rencel Riccardo Rubbino Umberto Sivilotti Marino Skobi tal Vittorio Sulligoi Teodoro Timeus Francesco CLASSE V b (24) Decolle Bruno Devetak Ercole Francechinis Livio Frausin Vittorio Furlani Oreste Gattegno Guido Gelletich Gioas Gerzabek Carmelo Gherzabek Giuseppe Heiland Libero Hrovat Riccardo Ieimou Mario Levi-Minzi Mario Matiz Attilio Mazorana Edoardo Mussinano Costantino de Nardo Mario Pacor Carlo Peresson Ezio Scampicchio Paolo Valentič Giovanni Valenzin Oscar de Zadro Giuseppe Zhepirlo Mario Antoniani Attilio* Battera Bruno Bortolotti Carlo Bortolussi Galliano Büsch Paolo Calligarich Luigi Camocino Paolo Camus Carlo Carlino Mario Celeghin Arturo CLASSE VI a (29) Chiandussi Antonio Conighi Riccardo Cossutta Edoardo Costa Domenico Cozzi Ramiro Damini Luigi De Lorenzi Lorenzo De Savorgnani Marino Dolcher Ernesto Fanin Umberto Frausin Alberto Frediani Neri Gembrecich Diego Moro Romano Oblaschiak Ferruccio Padovan Bruno Risserson Bruno Robba Vittorio Taucer Egidio CLASSE VI b (26) Bradamante Fei dinando Iasbez Silvio Buchbinder Oscar Danese Ermanno Finazzer Guglielmo Gianni Mario Gobis Giovanni Heiland Italo Kers Arrigo* Kucagna Giovanni Ličen Giuseppe Marangon Giovanni Masutti Marino* Mussinano Mario Pieri Pietro Pison Attilio Poduje Amerigo Rovis Fabio Sepele Antonio Stella Gaetano Tabarelli Giovanni Viezzoli Mario Višal Giorgio Zanetti Vittorio Zannier Carlo Zavagna Ireneo Adamič Guido Adamič Romano Astori Bruno Baschiera Vittono Battistig Ferruccio Benussi Antonio Benussi Ugo Boso Ferruccio Bradicich Bruno Candusso Guido Clerici Isidoro Cleva Fiore Contin Osvaldo* Fedrigoni Carlo Ferra de Antonio Herbon Carlo Kabiglio Salomone B. Lamprecht Aldo Lonschar Carlo Lorenzi Enrico CLASSE VII a (28) Coininotti Remigio Deloivnzi Angelo Dinon Giovanni Dorligo Paolo Duimich Guido Ferfoglia Romano Fornasir Virgilio Gridelli Edoardo* Ianki Mario Maiani Antonio CLASSE VII b (28) Lucchi Ciro Luzzatto Lionello Mayer Bruno Merk Giorgio Mirosevic Umberto Mlaker Gualtiero Pauletich Domenico Perotti Francesco Polli Carlo Radman Guido Miazzi Giovanni Morpurgo Emilio Noulian Riccardo Peresson Gabrio Rassevieh Giuseppe Riccoboni Alberto Rinaldi Pio Scampicchio Nicolö Sacher Arturo Sessa Riccardo Simeoni Romano Sindelar Giuseppe Skobrtal Ernesto Tavolato Cesare Tonon Gastone Znebel Francesco A V V I S O PER L’ ANNO SCOLASTICO 1912-1913. L’ iscrizione degli scolari verrä fatta nei giorni 11-14 set-tembre, daile 9 ant a mezzogiorno. Gli scolari clie domandano 1’ ainmissione per la prinia volta, o ehe inteiuiono di riprendere gli studi interrotti, si pre-senteranno, accompagnati dai genitori o dai ioro rappresentanti, alla Direzione deli’Istituto ed esibiranno : 1) in fede di nasci/a: 2) V allesla/o di vaccinazione, 3) 1111 cer/ifica/o medico suila sanitä degli occlii ; 4) i documenti scolastici. Questi consi.stmio : a) per gli allievi ehe domandano 1’ ammissione alla prima classe e clie vengono da una scuola popolare, nell’ attestalo di fre-quentazione ; b) per gli allievi clie domandano 1’ ainmissione alle altre classi e clie vengono da altri i.stituti pubblici, nell’ ultimo attestato srolastico, munito della preseritta clausola di dimissione. La tassa d’ iscrizione per gli scolari che entrano per la prima volta nell'Istituto, e di corone 4.—, il contributo per la biblioteca degli scolari di cor. !.—, da pagarsi ali'atto deli’iscrizione. Gli scolari appartenenti ali’ Istituto si presenteranno da se soli nei giorni suindicati al professore incaricato deli’iscrizione; quelli che hanno da subire 1’ esame di riparazione in una materia, o il suppletorio, s; inscriveranno dopo dati questi esami. AU’atto deiP iscrizione gli allievi pagheranno indistintamente cor. 1.— come contributo per la biblioteca giovanile, e indiche-ranno anche le materie libere che intendono di frequentare. Ritardi che non venissero a tempo debito giustificati, equi-varranno a un volontario abbandono Hella scuola, e, passati < giorni dell’ isctizione, per essei vi riammessi si dovrä chiedere fotmale permesso all’Autoritä superiore. La tassa scolastica importa corone 30 al semestre, e va pagata all’ Esattoria presso il Magistrat«) civico antecipatamente ; puo anche esser pagata in tre rate. Ad allievi poveri e meritevoli per comportamento e profitto la Giimta municipale poträ con-cedere 1’esenzione della tassa o la riduzione a metä. Ad allievi poveri della prima classe, ed a quelli che vengono inscritti in un’ altra classe dopo esame d’ ammissione, il pagamento poträ esser prorogato fino alla fine del i° semeste, ove nel primo periodo di scuola gli aspiranti dimostrino buon contegno e profitto. L’ eseir/.ione o riduzione definitiva avviene in questo caso appena sulla base della classificazione semcstralc L’esenzione e la riduzione valgono soltanto per l’anno scolastico in cui furono concesse, e vanno perdute nel seccndo semestre, se l’allievo nella classificazione semestrale non ha corrisposto nei costumi e nel ptogresso. * * * Per 1’ ammissione alla prima classe si ricliiede : a) 1'eta di 10 anni compiuti o da compiersi entro l’anno solare in cot so ; b) la prova di possedere una corrispondente preparazione. Qnesta vien data per mezzo di un esame che comprende i seguenti oggetti : a) Religione. Si richiedono quelle cognizioni che vengono acquistate nella scuola popolare. Gli scolari provenienti da una scuola popolare i quali nel certifical.o di frequentazione abbiano riportato nella religione almeno la nota «buono», sono dispensati da tale esame. b) Lingua italiana. L’esame vien dato in iscritto ed a voce. Si ricliiede speditezza nel leggere e nello scrivere, sicn- rezza nello scrivere sotto dettatura, conoscenza degli elementi della morfologia e dell’ analisi di proposizioni semplici e complesse. c) Aritnietica. L’ esame si fa in iscritto ed a voce. Si esige la conoscenza delle quattro operazioni fondamentali con nu-meri interi. Per questi esami non si paga alcuna tassa Gli scolari che in base a questo esame sono dichiarati non idonei ad esser ammessi alla scuola media, tanto nella sessione d’ estate che in quella d' autunno, non possono dare una seconda volta 1’ esame di ammissione ne nell’ Istituto dal quäle furono dichiarati 11011 idonei, ne in 1111 altro che abbia la medesima lingua d’insegnamento, ma sono rimandati al prossimo anno scolastico. A questi scolari viene restituita la tassa d’ iscrizione ed il contributo per la biblioteca giovanile, pagati all’atto dell’iscrizione. Per 1’ ammissione alle altro classi si richiede : d) 1’ eta corrispondente, b) la prova di possedere le cognizioni fissate dal piano d’ in- segnamento. Questa vien data o col dimostrare di aver assolto nell’ anno precedente la classe corrispondente di 1111a Scuola Reale di eguale organizzazione o per mezzo di un esame di ammissione. Gli scolari che vengono da Scuole Reali con altra lingua d’ insegnamento o di altra organizzazione, daranno quest’ esame soltanto nella lingua italiana, rispettivamente in quelle lingue moderne nelle quali non ebbero un’ eguale preparazione. Per questi esami 11011 si paga alcuna tassa. Gli scolari che 11011 hanno frequentato nell’ anno precedente una Scuola Reale pubblica, quelli che hanno abbandonato la Scuola Reale prima della classificazione finale e quelli che hanno studiato privatamente, daranno un esame di ammissione, 1' esten-sione del quäle varierä a seconda dei casi. Per questo esame si deve pagare a titolo di tassa d’ esame d’ ammissione 1’importo di corone 24.—. Gli esami (li ammissione alla prima classe si terranno il giorno 16 settembre dalle ote 8 ant. in poi. Gli esami di ammissione alle nitre classi si terianno nei giorni 16 settembre dalle 9 ant alla 1 pom., e 17-18 settembre dalle ore 8 ant. alla 1 pom. Gli scolari obbligati a dare questi esami si presenteranno il giorno 16 settenibre alle ore 9 ant. nella Direzione deli'Istituto, dove verranno debitamente infor-mati in proposito. Gli esami di riparazione e gli esami suppletori si terranno nei giorni 16 settembre dalle ore 9 ant. alla 1 pom., e 17-18 set-tembre dalle ore 8 ant. alla 1 pom. Gli scolari ai quali venne concesso di dare 1’ esame di riparazione, si presenteranno il giorno 16 settembre alle 9 ant. dal rispettivo professore ; quelli cui venne concesso 1’esame stipple-torio, il giorno 16 settembre alle ore 9 ant. nella Direzione del-1’ Istituto. Gli scolari clie non si presentassero nei giorni stabiliti e 11011 potessero giustificare il ritardo, perderanno il diritto di sostenere o di continuare gli esami. II giorno 19 settembre vena celebrato nell’oratorio della scuola 1’ufficio divino d'inaugurazione deH’anno scolastico, ed il giorno 20 settembre alle ore 8 ant. principieranno regolaimente le lezioni. INDICE Cinquant’anni di autonomia della Scuola: Pag. a) Prefazione del Direttore........................................... 5 b) Prof. Rocco Pierobon : Süll’istruzione tecnica a Trieste 7 c) Personale insegnante in ordine cronologico dalla con- cessione deli’autonomia in poi.................................81 d) Dati statistici sul numero delle classi e sulla frequen- tazione della scuola...........................................93 e) Elenco dei candidati che sostennero presso questa scuola 1' esame di maturitä...........................................95 f) Monografie pubblicate negli annuari della scuola . . . 105 Notizie scolastiche compilate dal direttore: I. Personale insegnante.............................................111 II. Piano delle lezioni..............................................114 III. Libri di testo usati nell'anno scolastico 1911-1912 . . 143 IV. Temi di lingua italiana..........................................149 V. Ragguagli statistici............................................153 VI. Beneficenza....................................................160 VII. Aumento delle collezioni scientifidic..........................163 VIII. Esami di maturitä.................................................172 IX. Cronaca della scuola............................................177 X. Educazione fisica ed escursioni...................................183 XI. Decreti piü importanti............................................187 XII. Elenco degli scolari...............................................192 XIII. Avviso per l’anno scolastico 1911-1912..........................198