\ TELEGRAFO OFFICIALE N. 8. ' t ' it ILLIRICHE PROVINCIE Trimestre I. Laybach, sabbato 27 ottobre 1810. INGHILTERRA. Londra, a ottobre. Dopo il fallimento del banchiere Abramo Gold-smid, che si fa ascendere a a6 milioni di lire tornesi, e quello del sig. Recl^rs, di una somma quasi eguale, molte caàe considerabili della nostra città sono esse pure fallite. ( Giorn. dell'Impero ) AMERICA. Estratto d'una lettera di Rio Janeiro a6 agosto . Posso adesso confermare la nuova datavi li 8 del corr. mese in proposito dei nostri vicini. Esiste in questo paese un partito di spagnuoli d' antica razza , che son potentissimi, e decisamente contrarj alle misure di questo nuovo governo , e a tutto ciò che sembra tendere alla indipendenza della colonia. Montevideo ricusa costantemente d' accedere agli atti della nuova Giunta . Le ultime nuove giunte in questa città dalla Spagna e che portano la data del 9 maggio , hanno in certo modo aggiunta forza al partito che sostiene la madre-patria, benché per altro è fuor di dubbio che la maggior parte degli abitanti desidera ardentemente d'entrar nei progetti ed imprese di Buenos Ayres . Ho saputo io stesso recentemente che a Montevideo erano seguite delle sommosse non indifferenti . Dicesi che Liniers continua ad essere in posto. Alla metà dello scorso giugno esso era in un villaggio, detto Cordova, di cui Emmanuele-Giacomo di Xavia è governatore . Gli è questi un uomo di carattere molto intraprendente , e caldissimo partigiano del governo antico. Il commercio di Buenos Ayres> secondo l'ultime nuove, va malissimo. Le varie spedizioni delle mercanzie inglesi aveano ingombrati e ricolmi i mercati. ( Giorn. dell' Impero ) RUSSIA. Pietroburgo, 19 settembre. Un corriere spedito dal generale Kamenslcy ha recata la notizia della compita vittoria da lui riportata il -7 corrente. L'impresa delle bevande, stata ora rinnovata per quattro anni, ineominciando dal 1811} renderà al governo una annua somma di 58,000,000 di rubli. Il nostro cambio continua a ribassare all' ultima borsa egli era a 8 scellini 7/8 banco sopra Amsterdam y ed a 100. centesimi sopra Parigi. Da qualche tempo un nuovo ramo d'industria è fra noi molto protetto, e fa sensibili progressi: questo è la fabbrica dello zucchero di barbabietole, il cui consumo è grande. ( Monitore ) AUSTRIA. Vienna, 3 ottobre. Molte truppe sono partite dalla Gallizia e dagli stati ereditarj per portarsi nella Ungheria . 5o UNGHERIA.1 Presburgo, 7 ottobre . Gl'inglesi non hanno più oggigiorno la minima influenza nel divano. I Dardanelli sono rigorosamente chiusi ai bastimenti britannici a dispetto delle insolenti reclamazioni fatte dalla legazione di quel regno. ( Monitore ) Pancsowa, 2,4 settembre. La festa fatta il 20 a Belgrado àveva per iscopo di celebrare non solo la presa di Cladova, ma anche la vittoria riportata, il 7 corrente, dai Russi sopra i Turchi fra Schumla e Rudschuck. A tenore della capitolazione di Cladova , la guarnigione ne è uscita con armi e bagaglj, e si è ritirata sopra Vidino^ coli' obbligo di non portar le armi per un' anno intiero contro la Russia. Si sono trovati in quella piazza 12 cannoni ed una grande quantità di munizioni. ( Giorn. dell'Impero ) GERMANIA. Amburgo, 8 ottobre . Lettere provenienti direttamente da Londra , ricevute da alcuni negozianti di questa città , riferiscono che le merci coloniali sono talmente accumulate in Inghilterra , che non si sa più che farne . Nissuno vuole più comperare caffè , nemmeno a 65 scellini ( 77 a 78 fran. ) il quintale, Nei soli magazzini della compagnia delle Indie trovansi 9000. casse d'indaco del Bengala. { Giorn. dell'Impero ) CITTÀ ANSEATICHE. Danzìca, ï ottobre . GÌ' inglesi, spaventati dalle confische e dalle perdite alle quali sono andati soggetti nel Mecklembui-ghese e nella Pomerania prussiana, avevano spedito alcuni legni per impedire ai loro bastimenti di entrare a Pillau e negli altri porti dell'antica Prussia . Avendo dipoi saputo che i francesi non occupano quei porti, F ammiraglio Saumarez ordinò nuovamente ai bastimenti mercantili di presentatisi. Infatti otto giorni sono, diciotto di que' bastimenti con ricco carico sì fecero vedere dinanzi a Pillau. — I prussiani vietarono loro l'ingresso: non avrebbero essi fatto meglio, lasciandoli entrare e poi confiscandoli? Nelle vicinanze di Gothenburgo vi sono 600. bastimenti carichi di derrate coloniali e di merci inglesi che non sanno dove andare. Parecchi si sono decisi di far vela per la Russia ; ma se entrano nei porti russi, correranno la medesima sorte di quei di Teneriffa . Frattanto il i.° di novembre si avvicina, epoca nella quale la flotta inglese e quei 600. bastimenti devono abbandonare il Baltico . Le perdite che il commercio inglese soffrirà col ritorno di quesfe merci, sono incalcolabili ; e se a Londra si contano già cento case fallite, questo numero allora infallibilmente raddoppierà . Egli è certo che se, alla prossima primavera, tutte le potenze continentali prenderanno le medesime misure , e le eseguiranno scrupolosamente, l'Inghilterra non potrà resistere a simile esclusion generale del suo commercio. Credesi da alcuni che molti bastimenti inglesi invece di ritornare in Inghilterra, si nasconderanno traile isole della Svezia. Questa potenza però fedele suoi impegni > non mancherà di confiscare quante merci gl'inglesi osassero sbarcare . . ( Giorn. dell' Impero)'- v ;v. $ ■ CONFEDERAZIONE RENANA. SASSONIA Lipsia, 1 ottobre. Alcune lettere giunte qui assicurano che l'ammiraglio inglese Sauinarez , il quale comanda nel Baltico e sulle coste della Svezia, ha ricevuto l'ordine di agira ostilmente contro il commercio della Svezia. La sta-*» gione già molto avanzata scaccierà ben tosto gì' inglesi dal Baltico tanto più eh' essi non hanno alcun porto sullo stesso ove ritirarsi. Si da per sicuro che frà quindici giorni tutte le nostre truppe sassone rientreranno nelle solite loro guarnigioni . Il campo formato presso Dresda sarà esso pure levato. Sappiamo ora officialmente che la dieta del regno di Sassonia si riunirà in Dresda sull' incominciare del prossimo gennajo. Il diritto romano non si studia più in Germania coli'ardore d'altre volte^ e gli scrittori più celebri oc-cupansi ora intieramente a spiegare, commentare ed interpretare il Codice Napoleone: gl'impiegati, e le classi tutte della società applaudiscono alle fatiche de' nostri scrittori, e pagano il giusto tributo d'omaggio dovuto al loro talento ed alla loro erudizione. Il sig. Zachariae fra gli altri si è recentemente distinto col suo diritto pubblico della Confe derazione del Reno , o con un buonissimo trattato sulla eloquenza giudiziaria, stata sino ad ora molto trascurata in Germania . (Monit.) IMPERO FRANCESE» Parigi, 10 ottobre. 'Con un decreto del i4> tutti i beni e rendite situate sul territorio dell'Impero Francese, appartenenti a stabilimenti religiosi , corporazioni, comunità e associazioni ecclesiastiche dei regni e stati stranieri , si dichiarano uniti al demanio del nostro Impero dal momento della soppressione del suo stato maggiore ; del sig. Lair colonnello degli operaj militari, e di tutti gli ufficiali dei corpi della guarnigione. Il tempo era superbo ; una numerosa orchestra , situata al centro delle tavole, univa i suoi concenti alle acclamazioni universali. Alla metà del pranzo, il podestà alzando la voce, disse: Valorosi operaj militari, La città d'Anversa , invitandovi a questo banchetto, vi da a -conoscere, per mezzo mio. il piacere che sente del vostro ritorno. E voi, militari di qualunque sorte, che, eguali ai vostri fratelli in prodezza ed in disciplina , prendete parte all' accoglimento che loro si fa in questo momento, un nobile sentimento di voi medesimi vi dice che sovente avete meritato la pubblica riconoscenza . Indirizziamo i nostri voti all' autore di questa toccante unione, A Napoleone il Grande! Possa egli fare la felicità e la gloria della Francia sì lungo tempo, quanto egli sarà V onore dell'umanità ! Viva l'Imperatore! viva l'Imperatrice! Il più vivo entusiasmo rispose all' espressione di questi sentimenti « ( Monit. ) REGNO DELLE DUE SICILIE. Campo reale di Piala, 2,3 settembre. Ordine del giorno. Si previene l'armata che in esecuzione degli ordini di S. M. il re delle due Sicilie, tutti i bastimenti carichi di merci coloniali, da qualunque parte essi vengano , o su bastimenti americani, o ottomani, oppure con qual si sia altra bandiera, dovranno essere arrestati, confiscati e dichiarati di buona presa, stantechè tutte le bandiere sono simulate ed appartengono al commercio inglese, ed i certificati d'origine sono contrafatti. S. M. ordina perciò a tutti i comandanti delle Provincie, ai comandanti militari sulle coste, ai comandanti d'armi nelle piazze e porti marittimi, d'invigilare , ciascheduno in ciò che lo riguarda, per la rigorosa esecuzione delle sovra-esposte disposizioni, facendo condurre i bastimenti, che venissero arrestati nei porti ove l'autorità marittima dovrà sul momento procedere ai necessarj esami ; ed indicando gli abusi e contravvenzioni al presente ordine. Il generale di divisione, capo dello stato maggiore-generale , segnato Conte Grenier. Napoli, 3 ottobre. Estratto della relazione d'un viaggio al Vesuvio , fatto al momento dell' eruzione del 10 settembre 1810 , dal sig. de la Jumelière, capitano, nel reggimento di Latour-d' Auvergne. Il monte Ecla in Islanda, P Etna in Sicilia, ed il Vesuvio nel regno di Napoli, sono i tre principali Vulcani che esistono in Europa. L'ultimo di questi è un monte che ha 24 miglia di circuito nella sua base, e 597. tese di elevazione . L'eruzione or ora accaduta renderà Panno 1810 rimarcabile ne' fasti del Vesuvio, sì pel modo , onde si è effettuata, che pei disastri dalla medesima prodotti. Non v'è ricordanza che l'eruzione abbia mai avuto luogo senza essere preceduta dai segni che literievansi per usati ; ogni movimento del Vesuvio era costantemente annunziato dall'essiccazione de'pozzi della città di Napoli . Questa volta tale fenomeno non s' è veduto , e con somma sorpresa degli abitanti, nella notte del 10 all' 11 settembre , il Vesuvio ha cominciato a gettar fiamme. Nel -mattino dell' 11, il fuoco divenne più intenso e la lava cominciò a scorrere nella parte dell' est e del sudest della montagna. Verso «era l'incendio si fece più grande , e sull' imbrunire vedevansi già due gran torrenti di fuoco scoscendere sul dorso del Vulcano ; durante le notte tutto rimase in questo stato » La mattina del m un cupo muggito si fece sentire , crescendo sempre gradatamente ; crebbe pure il fuoco , e verso sera l'orizzonte era tutto offuscato dal fumo. Il venta che regolarmente spira in quei contorni, avendo soffiato dalla parte di sud-ovest, disperse le nubi che si addensavano. Il monte continuò a vomitar lava e fumo densissimo , che spargeva in grande distanza un forte odor di zolfo ; il profondo muggire nei fianchi del monte andava pur rinforzando . Curioso di vedere più da vicino uno dei più orridi fenomeni coi quali la natura spaventar possa P uomo , e poste in obblio le sventure di Plinio , a sette ore partii da Napoli per portarmi alle balze del Vulcano , onde giungerne di notte tempo sulla vetta . A otto ore della sera io era a Portici . Di là sino alla sommità del monte , il cammino è lungo e disastroso . Alla metà della strada , presso a poco , trovasi un' eremitaggio , che da lungo tempo ser- ' ve di rifugio ai viaggiatovi ; un buon romito vi abita ed ha cura di prestale per una tenue retribuzione ai çuriosi assetati e spossati delle bevande rinfrescanti , che si pagherebbero a peso d' oro . Nei contorni appunto di quest* eremo si raccoglie quel vino sì famoso , conosciuto sotto il nome di Lacrima Christi. Dall'eremo al piè del cono v'ha un buon quarto di lega di strada sufficientemente praticabile ; mi per arrivare al cratere , è mestieri arrampicarsi quasi perpendicolarmente sopra un monte di cenere , nella quale ad ogni passo ci affondavamo sino alla metà della gamba ; ci mettemmo due ore a salirlo , ed era mezza not-t« allorché arrivammo al cratere . Ci accostammo quanto il calore lo permise , ed accendemmo i bastoni delle nostre guide , tuffandoli nella lava che lentamente scorreva fra le incavature deP cratere . La superficie di questa materia infiammata molto assomiglia ad un metallo in fusione ; ma quando si mette in moto , produce una specie di schiuma che raffreddandosi si rappiglia , e forma allora degli immassi di scoria o specie di rosticci che si rompono , e crepitando precipitano infiammati sino alle falde del monte . Un'acuto odore di gaz acido sulfureo si sviluppa in gran copia da questa sorta di scorie , e colla sua qualità caustica e penetrante rende diffìcile la respirazione . In questa posizione ci credevamo bastantemente sicuri, allorché un improviso spaventevole scoppio che gettò nell' aria all'altezza di più di 100 tese dei massi enormi di rupi infiammate , ci fece conoscere il pericolo al quale eravamo esposti . Nissuno di noi esitò sul partito da prendere . Ci ritirammo , ed in cinque minuti lasciammo dietro di noi uno spazio che a stento avevamo percorso in due ore . Non eravamo ancora giunti all'eremitaggio, quando uno strepito forte oltre modo e spaventoso percosse le nostre orecchie : tosto il vulcano , in tutto il suo furore , cominciò a lanciare una al di là d' ogni credere voluminosa massa di pez,zi di rocci ardenti , spingendoli ad una esterminata altezza , con una forza proiettiva difficile a calci-lare . Siccome la projezione era verticale , quasi tutta quella massa infiammata ricadeva nella voragine del vulcano , che incessantemente la rimandava da se per riceverla di nuovo, toltone alcuni pezzi che, presa un'altra direzione, andavano a cadere lontano . Il principio del giorno i3 presentò presso a poco le medesime scene del mattino del dì precedente . Il vulcano fu tranquillo , e la lava proseguì a scorrere lentamente su i letti da essa formati nella notte : ma verso le quattro ore pomeridiane, un rombazzo terribile e continuo, accompagnato da frequenti scoppj , annunziò una nuova eru eione ; le scosse del vulcano erano sì violenti , che al forte dell' Ovo , costruito sopra una rupe, ove io era allora, alla distanza di quasi quattro leghe , sentivansi delle oscillazioni simili a quelle che produconsi dal terremoto . Verso le cinque ore, cominciò l'eruzione e continuò sino a notte molto avanzata : la materia infiammata inondò questa volta il monte da ogni lato , e tutto lo scorse con un'impeto senza esempio : il Vesuvio in tutta la sua ampiezza più non presentava che una massa di fuoco, e la lava , rovesciando e distruggendo quanto trovava sul suo cammino , produsse i più grandi disastri : molte case ed intiere proprietà rimasero inghiottite ; e pili d'una famiglia , smarrita e piangente , cerca ora indarno il retaggio de' suoi padri , sepolto sotto la lava . A dieci ore della sera , l'eremo era già inaccessibile . Le comuni situate nella parte del sud-est del monte hanno sofferto oltre ogni immaginazione . Il Vesuvio non era più che una gran fiamma , ed il navigatore , molto da lungi , avrà lungamente contemplata questa funesta, spaventosa, illuminazione della natura , etc. ( Monti. ) ---- —— Pubblicazione per la terza volta. A V V I S O . Per parte dell' Imperiale Regio Provisorio Magistrato della Città e Porto franco di Segna , si porta ad universa-le notizia , che è morto li 17 settembre p. p. a Valdagno in Italia il Negoziante , in questa Città domiciliato , Mattio Katnig ; perciò vengono ammoniti tutti quelli , i quali avessero qualche pretesa contro il medesimo defunto Mattio Katnig, d'insinuarsi entro sei mesi , dalla data, del presente Editto innanzi questo Magistrato ; perchà spirato questo fissato termine si passerà alla Pertrattaziona giudiziale delle sostanze lasciate dopo di se dal defunto . Segna li 2.. ottobre 1810. Giovanni Battista de Dragancich Giudice. F. M oni chi eh Cancelliere• v' Cambio di Vienna per Augusta li so ottobre ( 56^) Cambio della Borsa di Trieste li 24 ottobre. Sovrane.......,, 73. So Luigi d'oro .;....„ 52. — Zecchini Veneti . . a.6, ---Imperiali . . „ 2,5. 4^ Taleri della Regina „ ir. 3o ---Crociati. . . . „ v 12. i5 ---Colonnati . . „ 12. 36 ---Bavaresi . . . „ 11. io --- da 5 franchi . ,, 10. 4^ Moneta di convenz. ,, 56o. — Augusta breve . . . ,, 56o. — ---- lunga . . . ,, 535. — Venezia p. s. iB. „ 1. — Parigi p. 1. franco. „ 2. 9 fiorini correnti di Vienna. /