o Im ■■dl w0 mmm Lelo XI - Štev. 5 (245) Čedad, 15. marca 1984 UREDNIŠTVO in UPRAVA Autorizz. Tribun, di Trieste n. 450 Čedad - Via B. De Rubeis 20 Tel. (0432) 731190 Izdaja y—ZTT Poštni predal Čedad štev. 92 ’ Casella postale Cividale n. 92 Tiskarna R. Liberale - Čedad Izhaja vsakih 15 dni Posamezna številka 500 lir Naročnina: Letna za Italijo 10.000 lir Za inozemstvo 15.000 lir Poštni tekoči račun za Italijo Založništvo tržaškega tiska Trst 11-5374 Odgovorni urednik: Izidor Predan Quindicinale Za SFRJ - Žiro račun 50101-603-45361 «AD1T» DZS, 61000 Ljubljana Gradišče 10/11 • Telefon 223023 Sped. in abb. post. II gr. 70 Poštnina plačana v gotovini OGLASI : mm/st + IVA 18% legalni, finančni, upravni L. 500 mali oglasi 300 L. beseda, osmrtnice in zahvale a moduli Ma noi non ci stancheremo A proposito della legge di tutela degli sloveni ed in particolare di quelli della provincia di Udine due sono le definizioni ricorrenti in questi ultimi tempi: occasione storica ed anello debole della catena. Entrambe sono legate al timore ed al pericolo che gli sloveni della provincia di Li-dine siano esclusi dalla legge di tutela, che nel disegno di legge in fase di preparazione da parte del governo prevalga in altre parole la posizione della Democrazia cristiana. Nella nostra più che decennale battaglia per il riconoscimento dei diritti costituzionali, forse mai la reazione a tale possibilità e stata cosi tempestiva, la mobilitazione così ampia. Hanno preso posizione le forze e organizzazioni culturali, le forze politiche più sensibili, le amministrazioni comunali di Faedis e Grimacco, la Comunità montana delle valli del Natisone; ha reagito la Chiesa locale appoggiata dal suo vescovo. Ma non basta. Dei problemi degli Sloveni della provincia di Udine, relatore Ferruccio Clavora, si è ampiamente dibattuto all’ ultimo comitato centrale del SKGZ (Unione e-conomica e culturale slovena). Ribadita é stata ancora una volta l'unità di tutti gli sloveni della regione; figli di una stessa madre, quelli della Provincia di Udine sono il figlio più fragile e per questo tanto più bisognoso di aiuto e sostegno. E’ dunque inac- cettabile qualsiasi divisione al loro interno che sarebbe artificiosa e letale per la comunità nazionale che vive nella provincia di Udine. Due sono stati inoltre gli avvenimenti degni di rilievo di questi ultimi giorni. Giovedì 23 febbraio i fedeli sloveni della nostra regione sono andati in pellegrinaggio a Roma. Durante l'udienza particolare dal Papa il giorno successivo i fedeli sloveni della provincia di Udine hanno consegnato al Santo Padre una pergamena in cui chiedevano il suo appoggio nella loro legittima richiesta di vedersi garantiti i diritti nazionali (ne riferiamo più ampiamente in altra parte del giornale). Il 29 febbraio si è svolto invece a Cividale nella sede del circolo Ivan Trinko un incontro tra i rappresentanti culturali e politici degli sloveni della provincia di Udine e la delegazione unitaria degli sloveni (organismo che o-pera già da una decina di anni e che è composto da tutte le organizzazioni in cui gli sloveni si riconoscono: l'Unione culturale ed economica slovena, l’Unione slovena, la Confederazione delle organizzazioni slovene, il PCI, PSI ed i circoli culturali sloveni della provincia di Udine). All' affollatissima assemblea a cui sono intervenuti tra gli altri anche i sindaci di Pulfero Manzini, di Grimacco Bonini e di Drenchia Na- (Continua a pag. 2) Romanje Slovencev v Rim Beneški verniki prosili Papeža za pomoč Il Natisone è nostro, difendiamolo! (pag. 3) V organizaciji kulturnega društva Studenci in Doma se je avtobus beneških Slovencev iz Nediških dolin in Tera odločil za svetoletno romanje v Rim. Kot romarji so se beneški Slovenci pridružili rojakom iz Slovenije, ki jih je vodil metropolit in nadškof iz Ljubljane Alojz Šuštar in slovenski škofje. Slovenci iz Videmske pokrajine v spremstvu dr. don Emila Cenciča, gospoda don Marja Laurenčiča ter -prof. Jurija Bankiča so hoteli tudi na tak način izkazati lastno identiteto ter postaviti v luč povezanost med Slovenci. V občutku pripadnosti širši slovenski narodni skupnosti so, kol slovenski kristjani, izkazali tisto kulturno bogastvo, ki so bili včasih prisiljeni skrivati: to je narodno zavest, jezik, identi- 8 Marzo a CON LA PER S. Pietro al Natisone e Liessa MIMOSA IN MANO I NOSTRI DIRITTI E' ormai il settimo anno consecutivo che la Zveza beneških žen - Unione donne del la Benecia organizza nelle Valli del Natisone la festa dell'8 marzo. Da quella prima manifestazione del 1978, GRIMACCO Lo Stato deve tutelare gli Sloveni A pochi giorni dall’Ammini-strazione di Faedis, che ha inviato alle autorità governati-Ve e parlamentari un documento sulla minoranza slove-J13 *n cui si chiedeva che dal-a legge di tutela non venissero escluse le popolazioni slovene della provincia di U-mne, un importante passo in questo senso è stato fatto an-che dal comune di Grimacco. La giunta ha infatti votato Una delibera che recita termalmente: "Considerato che il Parlamento si appresta ad esaminare i disegni di legge per la mela della minoranza slove-a nella regione Friuli Vene-*la Giulia, presentati dai vari Pmtiti ed avuta notizia che nche il Governo ne presenta uno; Richiamata la delibera del Consiglio Comunale del 16.7. 1978, con la quale si definisce la posizione del comune di Grimacco rispetto alle necessità di tutela e sostegno delle vitali esigenze della popolazione del nostro comune; Ritenuta detta posizione ancora valida; All’unanimità Chiede che si attui pienamente l'art. 6 della Costituzione della Repubblica con la promulgazione di una legge che tuteli efficacemente i cittadini di parlata slovena del comune di Grimacco; Auspica che la nuova legge favorisca, neH’ambito di una tutela globale e paritaria, lo sviluppo culturale, linguistico, sociale ed economico della nostra popolazione, con l'obiettivo primario di garantire a tutti i cittadini del Comune la possibilità di vivere in loco e per chi lo desidera di usufruire dell' insegnamento della lingua slovena nelle scuole pubbliche». La presente delibera è stata votata ed approvata dal consiglio comunale del 29 febbraio dopo un ampio dibattito in cui è emerso che la maggioranza dei consiglieri giudica indispensabile ed impellente l'emanazione di una legge di tutela. Sentito l'intervento del consigliere Luigi Vogrig che si è dichiarato d'accordo con l’esigenza di difesa e valorizzazione del dialetto sloveno locale, ma contrario all’introduzione di scuole con lingua d'insegnamento slovena, il consiglio comunale ha approvato la delibera della giunta con 9 voti favorevoli, uno contrario e nessun astenuto. svoltasi significativamente in una fabbrica di Cemur nel comune di S. Leonardo, la giornata internazionale della donna è divenuta anche nella Slavia Veneta un importante appuntamento. Un momento si di grande aggregazione, ma anche occasione per informare, stimolare il dibattito e la riflessione non solo sulla tematica femminile che pure è sempre stata in primo piano, ma anche sulla emarginazione della donna come appartenente ad una minoranza nazionale non tutelata e ad una comunità socialmente ed economicamente degradata. L’anello di congiunzione di tutte le manifestazioni dell’8 marzo nelle Valli del Natisone è sempre stata la rappresentazione teatrale in dialetto sloveno del Beneško gledališče. Così è stato anche quest’anno. Il primo appuntamento è stato giovedì 8 marzo dove, alle 20.30, presso la palestra della scuola media di S. Pietro al Natisone. Il Beneško gledališče ha presentato la commedia di Bruna Dorbolò «Benecia 1984» che affronta i problemi, le contraddizioni e la diversa presa di coscienza tra due donne, una rimasta al paese, l'altra rientrata dopo un periodo di emigrazione all’estero. E' una rappresentazione però dove vengono (Continua a pag. 2) teto, ki so vir našega dostojanstva. Zato nepozabno je bilo srečanje z papežem Janežem Pavlom II. na posebni avdienci petek 24. februarja v veliki dvorani Pavla VI. ko nas je Sv. Oče pozdravil v našem slovenskem jeziku. Po nagovoru nadškoga Alojzja Šuštarja je papež Janez Pavel II v slovenskem jeziku izrekel dobrodošlico prisotnim, zaželel slovenskemu božjemu ljudstvu, kot bratrom, naj ohranijo skupno dobro ter je podelil vsem zbranim in slovenskemu narodu svoj apostolski blagoslov. Consortium musicum iz Ljubljane ga je pozdravil s slovensko pesmijo. Na koncu so predstavniki beneških Slovencev podarili papežu gubanco, žganje, pridelke naše zemlje, pa še beneški koledar, medžupnijski list Dom ter spomenico s pismom mons. I. Trinka in g. Kramarja njegovim prednikom. Zaprosili so ga naj s svojo papeško močjo poseže v obrambo Slovencev v Videmski pokrajini. V mesecih, ko italijanski parlament bo razpravljal o zakonu za zaščito slovenske manjšine v Italiji, naj se zavzame za priznanje statusa manjšine Slovencev v Videmski pokrajini in torej se jim prizna pravica uživanja lastne kulture, izobraževanja v materinem jeziku in pravi- (Nadaljevanje na 2. strani) Msgr. Marino Qualizza župnik videmske stolnice Msgr. Marino Qualizza, odgovorni urednik Doma, predsednik istoimenske založniške zadruge in profesor na videmskem semenišču, je prejšnji mesec bil imenovan za župnika videmske stolnice (duomo). Vodil bo torej najpomembnejšo in najštevilnejšo župnijo naše škofije. Nadomeščal bo župnika Pecile, ki je bil imenovan za škofa. Msgr. Marinu Qualizzi, zavednemu sinu naših dolin, saj je doma iz S. Lenarta, kjer se je rodil 1940. leta, ki se je vedno boril za jezikovne kulturne in šplošne pravice Slovencev iz videmske pokrajine, častitamo za tako pomembno napredovanje. Obenem pa izražamo prepričanje, da kljub temu, da bo še bolj aktiven v cerkvenem življenju, se bo še vedno boril skupaj z nami, ramo ob rami, za priznavanje naših pravic. R E S I A Importante documento votato dal consiglio comunale Zakonski osnutek komunistov za razvoj gospodarstva ob meji Il Consiglio Comunale di Resia, con una discussione protrattasi per due sedute consecutive, 27 gennaio e 28 febbraio, ha approvato il seguente documento in ordine al problema della tutela globale della minoranza slovena in Italia: «IL CONSIGLIO COMUNALE in relazione alla preannunciata presentazione del disegno di Legge del Governo per la tutela della minoranza etnica di lingua slovena CHIEDE si tenga conto dei locali problemi etnici, linguistici ed e-conomici nel rispetto della volontà della popolazione interessata». La predisposizione di questo documento ha registrato, come era prevedibile, il riemergere di due tesi contrapposte che, senza alcuna animazione, sono state sostenute e sviscerate in tutti i loro aspetti, partitici, politici, etnici, linguistici ed economici. La maggioranza consiliare, di formazione etereogenea, ma con preponderanze socialiste, ha sostenuto con senso obiettivo che i resiani sono, senza dubbi di sorta, etnicamente di ceppo slavo e che, per quanto attiene alla loro collocazione fra le minoranze etniche in Italia, essi sono riconducibili alla minoranza etnica slovena e di questa debbono seguire le sorti ai fini della loro tutela linguistica ed economica. Il dividere i resiani dalle altre minoranze contermini significa non volere quei riconoscimenti sanciti dalla Costituzione Italiana ed andare Večkrat se vprašamo, če je morebitno sprejetje zakona za globalno zaščito slovenske narodnostne skupnosti s strani rimskega parlamenta ta zadnja prilika, da bojo tudi Slovenci iz videmske pokrajine (...) enako priznani kakor tisti, ki živijo na Tržašem in Goriškem. Večkrat se vprašamo, kako je mogoče govoriti, da Slovenci iz videmske pokrajine sploh niso Slovenci, da sicer izvirajo iz nekakšnih praslovanskih ljudstev, a da ta njihov starodavni izvor nima nič skupnega s slovenskim narodom, nič skupnega z ljudmi, ki živijo v Trstu in v Gorici, na Bovškem, Tolminskem, v Brdih ali na Krasu, da njihov jezik ni jezik, ampak nekakšen dialekt, ki ga stare matere tu pa tam uporabljajo. (...) Večrat se vprašamo, če je zares taka sramota uporabljati izraz blagoglasne govorice domačega rodu (...) zares taka sramota biti sin drugačne matere, biti to, kar v resnici si: Slove- nec (...). Odkod in zakaj sramota? Mar zato, ker tu ni slovenskih šol, ker ni pogojev za dostojno življenje, ni pogojev za gospodarski razvoj, za razvoj iz nerazvitosti (...). In se večkrat tudi vprašamo, zakaj večinski narod, ki inevitabilmente incontro alla assimilazione con il gruppo etnico maggioritario friulano. La minoranza consiliare, appartenente alla D.C., ha sostenuto che i resiani sono si di ceppo slavo, ma non ha voluto specificare però a quale etnia di questo vasto gruppo essi debbano essere ricondotti. Per loro, la tutela va fatta in un modo che non hanno saputo definire chiaramente ma che, in sostanza, avversano in quanto la parola «sloveno» non lo nominano mai e non vogliono neanche sentirlo nominare. Con questa logica, essi sarebbero capaci di dimostrare piuttosto che i resiani sono turchi, anziché attenersi alla logica dei fatti, confermati e riaffermati ripetutamente anche scientificamente da e-sperti italiani, nonché esteri. Il Sindaco, Sergio Di Le- Evropski urad za manj razširjene jezike, institucija, ki je nastala v okviru Evropskega parlamenta po odobritvi listine o pravicah narodnih manjšin, je na svoji zadnji seji, ki je bila no4 vembra lani v Bruslju, povabil manjšinske organizacije, naj naslovijo vsem političnim strankam poziv, naj v svoje volilne programe za letošnje evropske volitve, ki bodo 17. junija, vključijo tu- razpolaga z vsemi sredstvi oblasti, ki se stalno sklicuje na vrednote kulture, pravice, svobode, narod žlahtnosti fantazije, okusa in umetniške ustvarjalnosti, zakaj ta narod, s pomočjo nekaterih svojih predstavnikov tu, na tem emarginiranem področju stalno, vztrajno, trdo nastopa proti vsakemu, še tako plemenitemu poskusu uveljavljanja univerzalnih vrednot narodne prvobitnosti, človeškega dostojanstva in boja za življenje; zakaj negacija resnice, neizpodbitne slovenske pristnosti, navad, pesmi, religioznosti, poštenosti, pridnosti in požrtvovalne delavnosti (...). Kako večinskemu narodu lahko škoduje ta slovenska svojevrstna stvarnost, zakaj taka strumentalizacija in spreobračanje resnice (...). Ignazio Silone, ki je del svoje velike literarne ustvarjalnosti posvetil zaostalim, in osamelim goratim predelom italijanskega juga in njihovim obubožanim prebivalcem, imenovanih «Cafoni», je med drugim tudi zapisal, da je italijanski jezik umetna tvorba, da se tega jezika lahko naučiš samo v šoli, da «Cafon», ki je pripadnik pristne, resnične, plemenite ljudske prvobitnosti, ostane «Cafon», če se ne nauči tistega knjižnega jezika, ki ga nardo, alla conclusione del dibattito, ha ribadito le tesi della maggioranza ed ha aggiunto anche che, in merito al problema in questione, è stata posta in essere una disinformazione totale che tende a far credere presso l’opinione pubblica locale che, essere qualificati di minoranza slovena, significa appartenere di fatto alla Jugoslavia, come se in proposito non ci fosse stato un trattato di Osimo che ha chiuso definitivamente le controversie di confine lasciateci in eredità dal fascismo. Esaurita la discussione, il documento è stato posto ai voti ed ha ottenuto la sua approvazione unanime da parte della maggioranza consiliare e il voto contrario dell’unico consigliere di minoranza presente. Luigi Paletti di problematiko vrednotenja manjšinskih jezikov in kultur. V Italiji se je na to vabilo odzvalo 100 organizacij. Pismo, ki so ga naslovili vsedržavninm vodstvom vseh političnih strank, razen neofašistične, so podpisali predstavniki albanske, katalonske, hrvaške, frankoprovan-salske, furlanske, grške, ladinske, okcitanske, romske, sardinjske, nemške in seveda slovenske manjšine. povzdigne iz anonimnosti v tako imenovano omiko (...). Velja poudariti, da vprašanje dialektov in knjižnega jezika je zapopadeno v kulturi vsakega naroda kot temeljna vrednota neprekinjenega organskega procesa presnavljanja in preoblikovanja v izrazu ljudske identitete. Tako, kakor so napo-litanščina, sicilijanščina, to-skanščina, veneto-lombard-ščina itd. italijanski dialekti, tako tudi Benečani, Rezijani, Kanalskodolinci so Slovenci, beneška, rezijanska, briška, goriško-kraška in tržaško-kraška govorica slovenski dialekti. Vmesne poti ni. Vsaka druga oblika pojmovanja kulture in njenega izraza pomeni asimilacijo. Zadnja prilika torej, toda ne v časovnem smislu, pa čeprav čas ne deluje nam v prid, ne za naš boj, ne za slovensko narodnostno skupnost v Italiji (...). Zadnja prilika za demokracijo, za začetek zdravljenja, ra\ kastih obolenj na tem kriznem področju evropske civilizacije. V nekem smislu pa vendar tudi prilika, da odpremo oči, da skupaj stopimo napiej, da bo premagan strah, da bomo in da bodo vsi vedeli, kar mora vedeti vsak svoboden in kulturen človek. Mozione per la tutela della minoranza slovena in Italia Il Consiglio Direttivo dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione ha trasmesso al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati, ai Capigruppo dei partiti politici del Senato e della Camera, ai Capigruppo dei partiti politici della Commissione Affari Costituzionali, ai Senatori e Deputati del Friuli-Venezia Giulia, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli Affari Regionali una Mozione per la tutela della minoranza slovena in Italia, approvata all' unanimità nella seduta del 29.2.84. «L'Istituto friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, nell’imminenza della discussione in Parlamento della legge di tutela della minoranza slovena in Italia, ispirandosi ai valori di libertà, u-guaglianza, parità di diritti, sanciti dalla Costituzione quale risultato della lotta di Liberazione, sollecita in modo vivissimo il Parlamento, il Governo e i partiti democratici ad approvare, nel tempo più breve, la legge in oggetto. In particolare afferma l'esigenza che anche agli Sloveni della Provincia di Udine vengano riconosciuti i fondamentali diritti costituzionali per la salvaguardia della loro i-dentità, lingua, cultura e sviluppo economico». L’ANPI delle Valli del Natisone per la tutela degli sloveni L’ANPI delle Valli del Natisone ha inviato nei giorni scorsi alle autorità parlamentari, governative e al Capo dello Stato il seguente telegramma: «In riferimento alla proposta di legge governativa, l’Assemblea dell’ANPI delle Valli del Natisone, combattente per la libertà d’Italia e la fratellanza e l’amicizia tra i popoli, chiede per gli sloveni della provincia di Udine tutela indi-visibile, ampia e paritaria per garantire piena libertà di diritti nazionali, di cultura, di lingua, di giustizia sociale, politica ed economica alla popolazione slovena del Friuli». A pochi giorni di distanza il presidente della sezione dell'ANPI delle Valli del Natisone Mario Bergnach ha ricevuto la risposta dalla segreteria generale della Presidenza della Repubblica. «In relazione al telegramma indirizzato al Presidente della repubblica, desidero informarla che su quanto in esso prospettato si è provveduto ad interessare i competenti organi di governo». Telegram AIDLCM predsedniku Craxiju Podpredsednik Mednarodnega združenja za zaščito ogroženih jezikov in kultur (AIDLCM) prof. Boris Pahor, je naslovil na predsednika ministrskega sveta naslednji telegram: «Pričakujemo hitro sprejetje zakona o globalni zaščiti slovenske narodnostne skupnosti Furlanije-Julji-ske krajine brez diskriminacij na račun slovenskega prebivalstva videmske pokrajine, kot je zahtevala e-notna slovenska delegacija». Tisoč milijard v obdobju petih letih za razvoj obmejnega gospodarstva vzdolž vsega obmejnega pasu dežele Fur-lanije-Juljiske krajine; ustanavljanje mešanjh podjetji; finančne, davčne in carinske olajšave podpora naložbam, znastvenim raziskavam, obnavljanju tehnologije; skrb za zaposlovanje mladih. Taki so v zelo grobih obrisih posegi, predvideni v zakonskem predlogu KPI za razvoj obmejnega področja, ki sta ga v petek 24. februarja predstavila v Čedadu poslanca Baraccet-ti in Cuffaro. Predstavitve zakona, ki so ga številni med prisotnimi ocenili za «močnega» in «izzivalnega», so se med drugimi udeležili čedaj-ski župan Pascolini, predsednik industijske cone Jacolutti, predstavnik Zveze industrij-cev Conte. V razpravo, ki jo je vodil načelnik komunistične svetovalske skupine v skupščini Gorske skupnosti Nadi- Romanje v Rim (Nadaljevanje s 1. strani) ca humanega razvoja kot dokaz spoštovanje naše identitete. «Naše velike težave — pravi med drugim dokument — so se začele s prehodom pod italijansko upravo zaradi njene jezikovne politike, ki je hotela iztrebiti naš jezik in naše z njim povezano izvirno in tipično versko izražanje. S fašizmom so se od leta 1922 dalje stvari še poslabšale in tako je v letu 1933 prišlo do prepovedi pridiganja katekizma, molitev in prepevanja svetih pesmi v slovenščini. Po vojni so Slovence zadele še druge politične in ideološke težave. Na žalost nam cerkvena oblast ni nudila tiste pomoči, ki smo jo od Cerkve pričakovali in ki nam bi jo Cerkev morala nuditi. Predvsem politična ocena situacije je žrtvovala pravice naroda politiki, ki zanikuje človeka, kot je to bil fašizem. Bistvena sprememba je nastala s prihodom sedanjega nadškofa ms gr. Alfreda Battistija, ki s svojo apostolsko odprtostjo skrbi, da ne bi v nas ugasnil dar vere, če se izčrpa naravna človeška osnova, ki izhaja iz naše zgodovine, iz jezika, iz dragocene in izredno občutene verske tradicije. Nepriznavanje naše narodne identitete nam jemlje vse šole in izobraževanje v našem jeziku. Duhovniki so skozi stoletja pridigali Kristusov evangelij svojim ljudem, tako da so poudarjali moč obnove in človeškega napredka, ki ga Evengelij vsebuje. Dobro so pazili, da ga niso identificirali z nikakršnimi nacionalističnimi težnjami, vendar niso nikoli pozabili, da je Evangelij inkarnacija božjega sinu, "propter nos homine et prop-ter nostram salutem”, (zaradi nas ljudi in zaradi naše sreče). To "salus" so vedno jemali celovito, nikoli razdrobljeno. V teh mesecih bo v italijanskem parlamentu — zaključuje dokument — razprava o zakonu o zaščiti Slovencev ob vzhodni italijanski meji in torej tudi o priznavanju obstoja slovenske manjšine v videmski pokrajini. Obstaja velika ne-varost, da Slovenci v videm- ših dolin Battocletti, so med drugimi posegli tudi deželni svetovalec Pascolat, pokrajinski svetovalec Petricig in Ferruccio Clavora. Kljub temu, da je že dolgo govor o mednarodni vlogi naše dežele, so poudarili komunisti, je vse doslej ostalo pri besedah. Za ovrednotenje te mednarodne vloge, ki izhaja iz obmejnostnega značaja, ni bilo storjeno nič stvarnega in obrobnost dežele je prevladala nad njeno vlogo mostu. Predlog KPI, ki zaobjema območje ob mej z Jugoslavijo vključeno v videmski sporazum in z Avstrijo, torej gorsko skupnost Karnije, naj bi v duhu osimskega sporazuma in v skladu z določili Evropske gospodarske skupnosti (EGS) pospešil ustanavljanje mešanih prostih con, kjer bi nalagali kapital podjetniki iz vseh držav EGS pa tudi vzhodnoevropske države in neuvrščeni. ski pokrajini tega priznanja ne bomo deležni in da bomo z zakonom obsojeni na izumrtje. V preteklosti, ko je bila ta nevarnost še večja, smo se preko svojih duhovnikov že večkrat obrnili na vaše predhodnike. Danes je naša lokalna Cerkev s svojim škofom glasnik naših želja. Obračamo se tudi na Vas, presveti oče, da s svojo papeško močjo posredujete za našo obrambo. Naša želja je, da ohranimo svojo vero in da jo izražamo v skladu s svojo identiteto; da realiziramo svojo človečnost v moči vere in kot božji sinovi v popolni zdrm žitvi s Kristusom». Ma noi non ci stancheremo (Continuazione dalla 1a pag.) mor, dopo un ampio ed articolato dibattito è stata sottoscritta da tutti i presenti u-na risoluzione che riportiamo a pagina 5. Per il 15 aprile inoltre le organizzazioni slovene operanti nelle Valli del Natisone, del Torre, in Resia e Valcana-le organizzano a Cividale una grossa manifestazione culturale a cui parteciperanno tutti i cori, i musicisti, i balletti folkloristici, teatro, ecc. Una dimostrazione in più, se ce ne fosse bisogno, che gli sloveni nella provincia di Udine esistono, rivendicano i propri didiritti e soprattutto non vogliono più essere ignorati. 8 Marzo (Continuazione dalla 1“ pag ) messi sotto accusa dai giovani anche i genitori, gli adulti j che non si sono opposti con \ decisione ed hanno passivamente subito che gli venisse- \ ro tagliate le radici, i legami \ con le tradizioni e la cultura locale. Lo spettacolo è stato arric- ! chito anche dall’esibizione ; delle donne del gruppo fol- ! kloristico «Stu ledi» che han* ; no presentato canzoni popolari slovene sulla tematica : femminile. Domenica II marzo nella palestra di Liessa alle 15 si H \ ripetuta la commedia dop° l'esibizione di Bogdana Hei" man, una squisita interpreta di antiche ballate e canzoO1 popolari slovene, accompa' gnata da Matja Terlep e Mi Omerze! Terlep. EVROPSKE VOLITVE Stranke naj upoštevajo vprašanje manjšin Večkrat se v_ Govor F. Benedetiča v imenu enotne delegacije na skupnem zasedanju v Čedadu IL NATISONE E’ NOSTRO - DIFENDIAMOLO! «Il Natisone è nostro». «Difendiamo il nostro Natisone». «Poiana predone "rapace” del Natisone». «Regione, provincia dove siete? Le Valli non dimenticano». «Poiana non ridurre il Natisone ad una fogna». «I valligiani uniti chiedono le salvaguardia del loro territorio». «Le valli del Natisone non vogliono morire». Questi ed altri in dialetto sloveno erano gli slogans scritti sugli striscioni che hanno fatto da contorno alla manifestazione pubblica in difesa del Natisone organizzata sabato 10 marzo al Ponte S. Quirino dal comitato per la difesa del Natisone. Un folto gruppo di cittadini, di giovani e meno giovani, ma anche rappresentanti del comune di S. Pietro al Natisone e di Pul-fero, nonché i consiglieri provinciali Petricig e Melissa, - dopo l’intensa attività di questi giorni che ha portato tra l’altro alla raccolta di 3 mila firme di cittadini e la presentazione di innumerevoli opposizioni formali - sono questa volta scesi in strada. Rallentando il traffico e distribuendo agli automobilisti in transito dei volantini hanno fatto così opera di sensibilizzazione ed allo stesso tempo manifestato la propria protesta contro il progetto del Consorzio Acquedotto Poiana che intende potenziare la rete idrica con la captazione della sorgente Arpit. Le popolazioni delle Valli del Natisone hanno già pagato un prezzo altissimo con l’emigrazione, l’arretratezza economica, lo snaturamento ... Manifestazione in difesa del Natisone dicembre 1980 delle proprie tradizioni ed ora non sono più disposte a subire ed a vedere depauperato il proprio habitat naturale, è stato detto nel corso della manifestazione che si è svolta in modo organizzato e pacifico. Una manifestazione senza altro riuscita che verrà ripetuta sabato 17 marzo questa volta a Cividale perchè anche gli utenti dell’Acquedotto Poiana conoscano i termini della questione. Come è stato da più parti ribadito, esistono delle soluzioni alternative alla captazione dell’Arpit, con la fornitura dall’Acquedotto del Friuli Centrale per esempio ed altre ancora che potrebbero essere addirittura più pratiche ed economiche, senza quindi distruggere il parco fluviale ( riconosciuto dalla Regione) e 1’ ambiente del Natisone. Il presidente del Consorzio Acquedotto Poiana e sindaco di Cividale - si legge- va inoltre in un volantino -farebbe bene a riflettere su un progetto che esperti, tecnici coscienziosi, circoli culturali ed associazioni sportive e amministratori (sin-daci, esecutivo dell’Azienda di Soggiorno e Turismo, consiglio direttivo della Comunità Montana) avversano con forza. Il prossimo appuntamento, prima ancora della manifestazione di sabato 17 a Cividale, è una serata organizzata dal Centro Studi Nediža di S. Pietro al Natisone per venerdì 16 alle ore 20.30 dove verranno proiettate delle diapositive di Alberto Dorbolò e ci saranno degli interventi articolati per illustrare il ruolo del fiume Natisone nella storia, nella cultura e nella economia delle Valli nonché il progetto presentato dal Consorzio Acquedotto Poiana. Interverranno anche i cori Pod lipo e Nediški puobi. Corvo I 'tctacu^c/, io sono il padre delle tue valli, infatti da me hanno preso il nome: Valli del Natisone. Non sorridere solo perchè mi vedi scarno e stanco, io ho ospitato i tuoi antenati, infatti sulle mie sponde si trovano i resti dei più antichi insediamenti locali, io ho plasmato il carattere dei tuoi padri, io oggi vorrei da-re gioia anche a te se mi saprai amare. Ricordo i bei tempi quando fra il vociare delle donne che cercavano di trattenermi con lunghe lenzuola linde che io accarezzavo e le risa dei bimbi che saltellavano Slfi bianchi sassi da me levigati, pronti a tuffarsi nel mio fresco grembo, io fuggivo frettoloso per impigliarmi gorgogliante e riden-te fra mille schizzi nelle ruo te del vecchio mulino... eh, tempi passati! Eppure la valle mi ama ancora, le grandi rocce sul- le mie sponde si lasciano ancora accarezzare e gli alberi si chinano su di me per rispecchiarsi... perchè anche voi non mi avete difeso? Perchè un po' alla volta, avete lasciato che mi svenassero ed ora forse mi lascie-rete morire? Certo non perchè non mi amate, ma perchè se molto vi ho insegnato sull'essere modesti, cristallini, lavoratori silenziosi e disponibili, una cosa ancora non l'avete imparata! Ora ti racconto, ai bei tempi che ti dicevo, quando scorrevo ancora veloce, limpido e virile, non appena qualcuno osava lasciare le mie splendide sponde men che pulite, partivo in piena e di notte, nel silenzio della valle, il mio brontolio rabbioso echeggiava facendo rabbrividire gli uomini, ma io correvo avanti sicuro nel mio profondo letto e quando mi calmavo e la pulizia Troviamoci tutti martedì 20 marzo alle ore 10 al municipio 'di Cividale dove ci sarà là visita sopralluogo . f. No all’Acquedotto Poiana PERCHE' In difesa del nostro Natisone naše Nediie hanno firmato 3.000 cittadini delle Valli del Natisone. Hanno presentato opposizione al progetto del Consorzio Acquedotto Poiana: la COMUNITÀ' MONTANA VALLI DEL NATISONE ...RICORDATE le numerose opposizioni manifestate da Enti Pubblici ed Associazioni locali nel recente passato relative al prelievo di un'ulteriore quantitativo di acqua dal fiume Natisone in quanto ciò pregiudicherebbe ulteriormente il suo già precario equilibrio annullandone la funzione ed inducendo danni irreversibili sotto il profilo sociale, economico e naturali- sico, stravolgenti l’assetto fisico di tutta la Valle; ...RICORDATO ALTRESÌ’ come la Comunità Montana già nel 1981 con proprio documento ha già chiesto agli organi responsabili la revoca dei provvedimenti relativi alla captazione della sorgente «ARPIT» da parte del Consorzio per l’Acquedoto Poiana, interessando in particolare l’Assessore ai LL.PP. il quale, nel comunicarf la volontà del Consorzio di soprassedere alla nuova captazione, in data 16 settembre 1981 ha rimandato l’eventuale derivazione dell’acqua suddetta ad una decisione da adottarsi comunque collegialmente fra tutti gli Enti interessati; ...RITENUTA ALTRESÌ’ oggettivamente velleitaria ed infondata la richiesta di un'ulteriore attingimento di acqua da parte del Consorzio Poiana in quanto il Consorzio per l'Acquedotto del Friuli Centrale potrebbe supplire alle esigenze periodiche di acqua del Poiana; Sulla vicenda della sorgente Arpit, a seguito del diffuso e fermo dissenso manifestato dalle popolazioni delle Valli del Natisone, sono state presentate alla giunta regionale due interpellanze: una dei consiglieri Riuscetti e Magrini (PCI) e una del consigliere Cavallo (DP). I due rappresentanti comunisti chiedono di conoscere lo stato del progetto anche in ordine ad analisi e costi, benefici e possibili alternative; se la giunta non intenda rivedere l’intera questione alla luce di una più compiuta analisi che tocchi tutti i problemi e non solo gli aspetti tecnici, e se non intenda intervenire perchè non si dia inizio ad opere connesse con la realizzazione del progetto in assenza di un piano generale regionale delle acque. II consigliere di Democrazia proletaria nella sua interpellanza chiede di sapere se la giunta intende confermare il suo parere favorevole dato al Consorzio acquedotto Poiana e pone all’attenzione due ordini di problemi: l’intrecciarsi di tubi per cui le Valli sarebbero servite dall’Acquedotto del Friuli centrale mentre l’acqua del posto viene convogliata all'esterno delle Valli stesse ed il problema della funzionalità, controllo e manutenzione della rete di distribuzione del consorzio Poiana. Problema quest’ultimo sollevato per sapere se corrisponde al vero che lungo la rete si perda il 40% e dal serbatoio sul monte dei Bovi durante le ore notturne un altro 15% per un totale di perdite superiore alla metà dell’acqua captata dalla sorgente. era completa, le mie acque tornavano trasparenti e la vita sulle mie sponde più vivace che mai! Ragazzo mio, tutti voi qui troppa polvere avete lasciato su questa valle, troppi soprusi senza protesta, partite anche voi: la legge e l'onestà sono i vostri argini, correte entro essi sicuri, se volete vedere ancora la vostra terra splendida e vivace, correte, non lasciate inaridire il vostro cuore ed il vostro fiume. Affettuosamente, spero per sempre, XH .tur n.oXòc-'ne testo di Bruna Dorbolò a cura del Comitato per la difesa del Natisone Petizione sottoscritte de tremile cittadini l sottoscritti cittadini dei comuni interessati alla tutela e alla valorizzazione del Natisone si oppongono alla captazione della sorgente Arpit e a qualsiasi ulteriore prelievo dalle sorgenti del fiume, poiché incalcolabile sarebbe il danno per le attività turistiche e ricreative legate a tale patrimonio ambientale (già nella passata stagione estiva è stata sospesa la balneazione per il paventato pericolo di malattie legate all’esiguità di acqua, non si intende ora subire un depauperamento irreversibile del fiume e la sua trasformazione, nei mesi di scarsa piovosità, in un rigagnolo maleodorante). I problemi di approvvigionamento idrico del Consorzio Acquedotto Poiana possono essere agevolmente risolti, con soddisfazione di tutti gli utenti di tale servizio, con u-na maggiore fornitura da parte dell’Acquedotto Friuli Centrale e/o con interventi atti a contenere gli sprechi e le perdite dei serbatoi e della rete di distribuzione. D’altra parte i comuni delle Valli del Na- tisone usufruiscono già della fornitura dell' Acquedotto Friuli Centrale per la distribuzione locale dell'acqua potabile e ciò al fine di garantire un servizio efficente senza provocare un degrado inaccettabile del territorio. Convinti di una responsabile attenzione degli organi competenti alle ragioni esposte, ribadiamo la nostra ferma opposizione al prelievo di acqua dalle sorgenti del Natisone ed in particolare dal-l’Arpit che costituisce uno dei maggiori affluenti del fiume; invitiamo altresì il Consorzio Acquedotto Poiana ad intraprendere altre vie per garantirsi I' approvvigionamento idrico, in modo tale da giungere gradualmente alla riduzione di prelievo dalla stessa sorgente Poiana nei periodi a basso indice di piovosità e restituire così al fiume Natisone quelle caratteristiche naturali che lo rendono oggetto di attenzione da parte di turisti, sportivi e cittadini amanti del contatto genuino con i valori della natura. il COMUNE DI S. PIETRO AL NATISONE ...Ricorda che l’assessore regionale ai LL.PP. in data 16-9-81, aveva rimandato la richiesta del consorzio acquedotto Poiana ad una decisione collegiale fra tutti gli Enti interessati... ...Rammenta di aver già affrontato l’argomento con ordine del giorno 26 novembre 80 ». 93 e, avvalendosi delle constatazioni di studiosi come Marinelli, Borghese, Foramitti, sui danni derivanti da un’ulteriore captazione e conseguente riduzione di portata del fiume, di aver espresso parere negativo al prelievo delle acque a qualsiasi sorgente del Natisone... il COMUNE DI PULFERO ...Ritenuto fondamentale per il territorio del Comune di Pulfero l’apporto ecologico-turistico del Natisone considerato bene ambientale protetto ai sensi della legge 29-6-1969 ». 1497 e anzi valutato necessario un intervento per la sua sistemazione e valorizzazione...; il COMUNE DI GRIMACCO ...Ritenuto che tale prelevamento ridurrebbe notevolmente la consistenza idrica del fiume Natisone con conseguente grave turbamento dell’equilibrio ambientale e naturale delle aree interessate dal percorso del fiume e visti gli ordini del giorno dei comuni di S. Pietro al Natisone, Pulfero e della Comunità montana facendo proprie le osservazioni ed opposizioni in essi e-spresse esprime la propria solidarietà... l'AZIENDA AUTONOMA DI SOGGIORNO DI CIVIDALE E VALLI DEL NATISONE ...fa proprio il documento del consiglio direttivo della Comunità montana... L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA PULFERO ...ritenuto fondamentale il ruolo del fiume Natisone ( bene ambientale protetto ai sensi della Legge 29-6-1937 n. 147) per le attività ricreative v turistiche e per lo sviluppo di un'area depressa ed emarginata e valutato in tal senso un doveroso intervento da parte degli enti proposti per la sua valorizzazione...; il CORO POD LIPO ...I comuni di Premariacco, Cividale e S. Pietro al Natisone hanno nei loro programmi l’impegno per la realizzazione del Parco del Natisone; è indubbio che tale valida iniziativa, se accompagnata dal depauperamento del fiume e dalla sensibile riduzione della sua portata d’acqua, si ridurrebbe in una beffa per i cittadini, gli amanti della natura, i turisti ed i contribuenti che vedrebbero inutilmente spesi fondi della collettività ed un bene inestimabile quale il Natisone ridotto, nei mesi estivi, ad un rigagnolo maleodorante... il CENTRO STUDI NEDIŽA ...Non sono secondarie per noi le motivazioni di ordine culturale ed affettivo. Il Natisone è infatti parte integrante del sistema dei valori culturali, storici ed etnici della comunià slovena delle nostre vallate. Lungo le anse del fiume si è svolta la vita delle generazioni passate, si sono snodate le vicende di cui parla la nostra storia, si è affermata una civiltà con caratteri specifici di cultura, di lingua e di autonomia. Per questo il degrado del fiume viene vissuto dalle nostre popolazioni come un trauma, come atto di prepotenza da parte di interessi estranei e speculativi, come un ulteriore ed estremo tentativo di spoliazione della comunità del principale dei suoi simboli... il CIRCOLO CULTURALE IVAN TRINKO ...si oppone al prelievo in quanto il fiume rappresenta un aspetto importante per la Benecia dal punto di vista ambientale, paesaggistico, sportivo, economico, ricreativo e turistico riconosciuto anche dalla legge 29-6-1939 e dal Piano urbanistico regionale. Il fiume Natisone ha rappresentato e rappresenta un simbolo fondamentale per la cultura della nostra comunità, presente sia nella tradizione popolare, sia nei scritti di molti poeti e scrittori quali Trinko, Podrecca, Me-nichini ed altri. A tale proposito citiamo quanto scrive Carlo Podrecca nel suo libro Slavia Italiana a proposito del Natisone: «Quegli poi che oggi voglia accompagnare il corso del Natisone... dovrà convenire che, e per le sue ardite tortuosità e pelle rive altissime tagliate a picco e pei massi ciclopici che in tutti i sensi e forme ne ingombrano il letto, è forse il fiume più singolare d’Italia... Ed inoltre Società pescatori sportivi - Pulfero; Società pescatori sportivi -S. Pietro al Natisone; circolo culturale Rečan; Društvo beneških likovnih u-metnikov (Associazione artisti della Benecia); Beneško gledališče; Zveza beneških žen; Riserva di caccia di S. Pietro al Natisone; sezione comunale federazione italiana caccia; Ciccone Nino, il rappresentante dei pescatori del colleffio di Cividale. SAN SE ZMISLILA ) l_DE NIESAM ŠE "N, PLAČALA ABONAMENT ~^ZA NOVI MATAJUR PUST 1984 Tej Sv. Valentin u zbuja zemljo od spanja, zatu ke «Sv. Valentin ima ključe do korenin», itako Pust, ke u re do pepeunice, u odanja zi-mo-smart Pust u je stara navada ke na kaže naša človje-ka vezana nei zemljo, na sonce. Z maškero u naš stari Človek tjeu odnati zimo, prebuditi zemljo, ke na velazji-la od smarti zime tou vila-zim. Več mašker to se je pokazalo, več rjepe, koranià to paršlo. Hudo odšlo. Pustni ples u parnašau boastvo a njivah, koncé brez pleulja, veliko rast. Zatu so plesali, norjili z velikim pustom. Pleši, pleši vrana! ne morem plesat, san sama, pleši, pleši, kuos! ne morem plesat, zatuo k san buos. Come S. Valentino risveglia la terra dalla sonnolenza, perchè «S. Valentino ha le chiavi fino alle radici delle piante», così il Carnevale, che si allunga alle Ceneri, sospinge l’Inverno - Morte. Il Carnevale è un’antica tradizione che caratterizza la nostra gente legata alla terra, al sole. Con la forza magica della maschera il nostro antico uomo volle allontanare l'inverno, risvegliare la terra, che scivolava dalla morte invernale verso la Primavera. Quante più maschere si presentavano, tante più rape, carote maturavano. Veniva cacciato il cattivo. Il ballo carnevalesco produceva ricchezza nei campi, i solchi senza maleerbe, il rigoglio di crescite. Ecco perchè ballavano, impazzivano con il grande Carnevale. Balla, balla cornacchia! non posso ballare, son sola, balla, balla, merlo! non posso ballare, son scalzo! Dal foglio interparrocchia-le «Pod lipo MED NAMI s križem» di Prosnid, Platišča, Brezje, Tipana, Viškorša, Vizònt, Zavarh, Bardo, Ter, Podbardo. Društvo beneških likovnikov organizira samostojno razstavo akademskega slikarja Dušana Lipovca Otvoritev bo v petek 30. marca ob 19,30 v Beneški galeriji v Špetru. Razstava bo odprta od 30. marca do 28. aprila. Duo /e jau, samuo Duo je jau, de je pust samuo za te mlade? V saboto 3. marca so tu rikoverje v špietre dokazal, de pust nie-ma liet. Okuole dvieh popu-dan se je tle zbralo puno takih, ki niemajo vič «dvajst liet». Pravijo, de jih je bluo vič ku 120. Paršli so na veliko maškerato od vsieh devetih kamunu naših dolin -gor z Dreke samuo na tri - pardružli so se jim še adni od tistih, ki žive tu rikoverje. Lepuo so bli napravjeni, miei so vsake sort maškere; je biu tudi kajšan nunac oblječen tu babo. Parvo je bila sfilata: vsaka maškera se je paršla pokazat na palco an tle so ji nardil fotografijo za spomin na tel ve-seu dan. Tek je buj mu, se je mahtih (ponosno) daržu ta pred judmi an ta pred... makino fotcgrafiko. Defile nie biu še paršu h koncu, ki je bla že začela loterija. Vsakemu so dal suoj Šenk, ki je biu fa jan an nucen, takuo de so bli vsi radi... an če je paršu možu regipet an žen toskan... je biu an ražon vič za se posmejat. Te pravo veseje se je vi-dlo, kar so se parkazal tisti od Beneškega gledališča an začel igrat «Preklete gra-bje». Puno je bluo šepetanja an smejanja med našimi starčki, ker nieso njegadni vidli teatro po našim. «Ma tuole so muorli priet vekunštat an napravt», ie jala na žena, ki ni mogla viervat, de so igrauci iz naših kraju, de an tle par nas imamo take lepe reči. Vso niih raduost so pokazal z velikim pjuskanjem rok, ki je šlo rauno v sarce igrau-cem. Po igri so godli Ezio Ka- Videli smo jih vsake sort Manifešt po zidovih, volantini po ošterijah, oglasi na časopisih (giornalah).... vsi so te vabil na veselo pustovanje. Na njekim manifestine sam prebrala: «Lie-sa (telovadnica) - sabota 3. marca - velik ples maške-ran - ob 20. uri Beneško gledališče z igro Preklete grata je - ob 21. uri ples z kom-plesom Pal - o punoči «gara di ballo (giallo)» z bogatimi Šenki». Vse tuole je organiza lo kulturno društvo Rečan iz Lies. Takuo tisto saboto sam se lepuo namalala an se nesla na Liesa. Beneško gledališče nie igru «Preklete grabje» zak Celesta (Graziella Tomase-tig) je oboliela. Vič ku kajšan je pogondernju nomalo: vsi imajo radi naše gledališče an vsi ga hodejo radi gle- dat... Vse se je pomerilo, kar je komples Pal začeu gost. So začele parhajat an maškere: pajaci, kočac, pisič, stare nune, sudatje, sonce, luna, Pierrot, gaspuod, mun-dja, perfin kardinal! Jih je bluo vsieh barvah: armeni, bieli, čarni, srebarni... Nad-vo san učakala punoči za videt, ka pride reč «gara di ballo (giallo)». Ob tisti ur so razdelil med vsiem nieke številke, potle so nardil estracjone. Vebral so dvie številke kupe an takuo vsak je muoru plesat s svojim parom, naj je biu mož al žena. Pru smiešno je bluo videt plesat kočaca z ženo, kardinala s pajacam, pajaca z jabuko... Na koncu so pre-mjal pet paru, ki so narlieuš plesal. Ist šele na viem kuo so zbral, ker vse je skakalo, de /e p te mlade lutu an Gusto Mokeš. Vsi so veselo plesal, nie manjkalo krostolnu, paninu in kak taj vinca! Za tole lepo fešto, ki je šla napri do 6 ure in jo je organizala gorska skupnost Nediških dolin (comunità montana) so puno preskar-biele, se potrudile in diela-le Gabriella Totolo asistent social an assistenti domiciliari, ki jim gre vsa čast an pohvala. Parpravle so Šenke, no male same, no malo so jih zbrale po butigah, napra-vle lepuo maškere, zbrale godce an takuo puno judi. Loredana barlielo, se mešalo. Potle je bla tudi sfilata od vsieh mašker an takuo so vebral te narlieuš (jolli), te narbuj gardo (niek gard mož, ki je pru strašnuo gledu), te narbuj seksi (ma je imiela noge ku rakle an je bla suha ku daska, de za me nie bla pru za nič seksi), te narbuj karateristik (kardinal), te narbuj original (jabuka) an narbuj lepo skupino (argentini). Vsak od telih tle je imeu njega premio: cedilo, bukau, klobasice... Kar sam šla gor od tuod, an nie bluo masa zagoda, Pal jo je šele godu an puno od njih so jo šele mocnuo vindal... Pru an liep pust, ku tisti ki so bli ankrat tle par nas. Daniela PONTEACCO Multicolore concerto in maschera alla scuola di musica Con pezzi al pianoforte, alla chitarra, al flauto ed alla fisarmonica si è svolto il concerto in maschera presso la Scuola di Musica di Pon-teaeco (S. Pietro al Natiso-ne), diretta dal maestro prof. Nino Specogna. Egli stesso ha presentato ai nu-' merosi invitati il significato della festosa iniziativa: unire il momento deirallegria del carnevale con quello dell'impegno e dello studio richiesto dalla musica. Applauditissime le varie esecuzioni di musiche classiche e popolari eseguite dagli allievi, piccoli e grandi, principianti e già valenti pianisti, tutti in maschera per la grande occasione, seguiti con trepidazione da maestri e genitori. Purtroppo, come ha detto nel suo saluto l’assessore Blasetig in rappresentanza dell’amministrazione comunale, l’aula di Ponteacco è ormai incapace di tenere tanti allievi (una cinquantina) e tanta gente e vanno prospettate subito soluzioni nuove, perchè la Scuola di Musica possa svolgere in pieno quella grande opera educativa che si è proposta alla sua istituzione. PETJAG Pustni nastop glasbene šole Je že an par let, ki glasbena šola v Petjagu ima v programu več nastopu in srečanj med šolskim letom, tako da bi otroci imeli več možnosti se potruditi in pokazati, kaj znajo. Nastopi se pripravljajo ob praznikih, kot so Božič, Velika noč, itd. Letos smo se zmenili, da otroci lahko nastopijo tudi v maskah. Smo se malo bali, da bo nastop zgledal manj resen, ampak če glasba je prisotna v vseh manifestacijah ljudi, je prav, da je tudi za pust. Otroci so to zelo radi sprejeli, rekli so nam pa, da se moramo tudi mi učitelji obleči in pustova-ti z njimi. Tako za enkrat ne bojo učitelji resni in o-troci ustrašeni, ampak se bodo vsi skupaj veselo igrali. V nedeljo 26. februarja je bilo veliko mask in ljudi, staršev in prijateljev, da niso stali vsi v dvorani. Nino Specogna je povedal, zakaj ta nastop in kako se lahko poveže veselje z resnostjo dela in učenja. Potem je pozdravil Blasetig v imenu občine špeter. Potrdil je potrebo po večjih prostorih, ker Petjag ne more več udr-žati toliko ljudi: več kot 50 otrok in 6 učiteljev. Otroci so igrali na klavir, harmoniko in kitaro. Tiste, ki niso hoteli, da bi jih spoznali, so predstavili kar z imenom maske. Na koncu so bile nagrade za najlepše, najbolj simpatične, najbolji čudne in ... za vse maske, ki jih je dajal pajaco. Na sladki konec se je prikazala «fatina» s krostoli in pijačo. VILMA Spoznavajmo naše kraje TARČMUN Tarčmun na Tarčmvinu, tarčmunski, Tarómùnjani, ital. Tercimonte, 1981 109 preb.; fara tu, avtobusna postaja na Vartačah 2 km, občina, pošta, osnovna šola, zdravnik in otroški vrtec v Sovodnjem 8 km, sodnija in železniška postaja v Čedadu 20 km. Nadmorska višina 645 do 704 m cerkev Sle-mensko naselje na hrbtu, ki seže sem od Matajurja ter deli Sovodenjsko dolino v dva dela. Dostop po stranski cesti, ki se v bližnjih Vartačah deli od asfaltirane turistične ceste za Matajur in konča pri tarčmunski cerkvi GEOGRAFSKI OPIS Naselje obsega dva gručasta dela: Dolenji Tarčmun in Gorenji Tarčmun, ki ga imenujejo tudi Pri Golobih, od istoimenskega priimka Golob (it. Golop). Sleme, kjer stoji vas, obdajo na vzhodu potok Reka, na zahodu potok Aborna in na severu njen pritok Mieščak. Na severu se dvigata Planina in Kau (904 m). Bližnje vrtače in doli so: Vartača, Dolina, Dou in Velika dolina v smeri proti Jeroniščem. Okrog vasi so številna ledinska imena: Višnje, Za bukujo, Laze, Japlenca, Za mlako, Močila, Golo bardo, Hlievinca, Miera, Krasca, Starmolina, Na pane, Planja, Ruohat, Hosca, Varh, Dobičje, Glava, Polica, Na brieste, Čelo, Za grajo, V rauni, Okrojca, Meja, Pod figuco, Barlog, Polog, Lašča, Goli potok je običajno suh. Skrivca, Mačma, Rob, Na Prelazu, na Tnale, na Tardine, Uodica, dov Lieh, na Opok, na Prelazu, pod Lipo, za Gabre, pod Ra-tan, Skočida, Drienovščak, v Križnah, pod Klanac. Zaradi slemenske lege je bila oskrba s pitno vodo zelo problematična; ker je bil v vasi na voljo komaj kak zbiralnik kapnice, so hodili po njo k odmaknjenim studencem, predvsem pod Koritom. Prvi vodovod je bil napeljan leta 1934. Zdaj ga napaja močan studenec Ropo-talka, ki je vzhodno od Mašer okrog 850 m. nadmorske višine. Pod vasjo, nad mostom «Na rantah» so kraške jame: znamenita Velika jama, ki je bila zatočišče že neolitskega človeka; jama pod Figovco, o kateri trdi ljudska pripovedka, da so v njej nekdaj bivale divje žene ali Krivopete, svetovalke ljudem v vsakdanjih opravilih in napovedovalke hude ure, ki so za plačilo zahtevale, da so zanje kradli o-troke, ki so jih potem pojedle; ok. 250 m dolga jama, Ta pod Čelan. V bližini je še majhna jama Mala peč. KMETIJSTVO Kmetovanje je zelo skromno, ker so obdelane le še terasaste njivice na sončnih pobočjih, ki dajejo nekaj krompirja, fižola in zelenjave za domače potrebe. Druge njive, kjer so pridelovali oves, ječmen, pšenico in ajdo so opuščene in so zdaj tam travniki. Nekdanje sadjarstvo, - jabolke, hruške, in češplje so nekoč prodajali v Čedad ali pa predelovali v mošt - prepada. Zdaj se domačini zadovoljujejo s tem, kar iim nudi sama narava; nekai več nabirajo le kostanja, ki ga tudi prodajajo, nekoč so ga pa zamenjavali v Furlaniii za koruzo. Vinogradništvo, ki je dajalo pretežno belo vino, ie skoraj opuščeno. V vasi je majhna mlekarna, ki predeluje okrog 250 1. mleka na dan. ARHITEKTURA IN JAVNI OBJEKTI Tipične hiše v beneško-slovenskem slogu z lesenimi pajuoli (mostovži) in kritimi s slamo so izginile. Po zadnjem potresu leta 1976 ima večina železobetonske terase, železne ograje in udo- bnejšo notranjo opremo, sanitarije, kopalnice, in namesto ognjišč moderne kuhinje. Okrog hiš so ponekod kazoni (seniki), kriti s pločevino. Tisti, ki imajo še slamnato streho, razpadajo. Hlevi so ločeni od stanovanjskih hiš in so nadstropni; spodaj je živina, zgoraj senik, s katerega mečejo krmo v spodnji prostor skozi «trombo». Krave molzejo ročno, sede na stolu. Domala vsaka hiša redi enega ali dva prašiča. Svoj čas so izdelovali okusne «amce (pršut), zdaj pa največ salame, klobase, itd. V vasi sta dve gostilni brez kuhinje, trgovina z jestvinami, trafika, župnijska cerkev iz leta 1891 predstavlja zadnjo predelavo in razširitev njenih prednic. Majhna cerkev, ki je postala kasneje gotska (znaki so šele vidni) in so jo leta 1542 razširili, je bila sezidana gotovo dosti prej. Zvonik je iz leta 1829. Nad stranskim oltarjem sta dva slovenska napisa iz leta 1900 na spomin Svetega Leta: «Kristusu Odrešeniku v čast na koncu XIX stol.». Od številnih fresk na zunanjih stenah se je ohranilo le pri žanukni hiši Križanje z latinsko- slovenskim napisom «žena glej tvoj sin, glej tvoja mati ». Na steni nekega kazona zunaj vasi pri glavni cesti je majhna Marijina podoba. Freske so delo slikarja-naivca iz Nem (Nimis) Giacoma Nemeghi-nija, ki je tod potoval ok. leta 1905 in 1922 in se je v naših krajih podpisoval kot Jakob Malar. Beneške hiše imajo navadno naslednje prostore: hišo (kuhinjo) in izbo (tinello) v pritličju, kamre v drugem nadstropju in nato še solar (podstrešje). Svoj čas so bile v izbah tudi peči, kjer so pekli kruh. (B. Z.) On. Andreotti di ricordarle La delegazione unitaria rappresentativa dei partiti e delle organizzazioni della minoranza slovena in Italia ha appreso con viva sorpresa e rammarico le Sue dichiarazioni, rilasciate a Belgrado e riguardanti la posizione della nostra minoranza e le prospettive della sua tutela legislativa. In particolare ci hanno colpito le considerazioni riguardanti quella parte della nostra comunità che vive nella Provincia di Udine e la sottolineatura delle differenze storiche che caratterizzano gli sloveni dell’Udinese rispetto a quelli di Trieste e Gorizia. L’unica differenza storica tra le varie parti della minoranza slovena in Italia deriva infatti dalla durata del periodo di assimilazione cui sono state sottoposte. La maggioranza degli sloveni nella provincia di Udine fa parte dello stato italiano da 118 anni e non ha mai goduto di alcun diritto. L’assenza di un’istruzione in lingua slovena ha fatto sì che le tradizioni culturali siano state conservate e sviluppate, malgrado vessazioni e discriminazioni, prevalentmente mediante l’uso della sua forma dialettale. Ciò nonostante, la esistenza stessa di attività culturali, sociali, economiche e politiche sta a dimostrare il dovere costituizionale dello stato a tutelare questa parte della nostra minoranza alla pari con il resto della comunità nella regione. Ci consenta, Signor Ministro, di segnalarLe in merito quanto affermato nel decreto della curia arcivescovile di Udine in data 25-3-1976 e in cui venne sancito l’uso della lingua slovena nella sacra liturgia: «Nella realtà della nostra Diocesi udinese (...) vive lungo la fascia di confine che va dallo Judrio fino a Tarvi- ci permetta che...................... sio, una numerosa comunità di fedeli di parlata slovena...». «In considerazione di tutto ciò il mìo predecessore ha riconosciuto ed approvato verbalmente l’uso della lìngua slovena nella sacra liturgia, sempre presente, attraverso i secoli, nella Slavia italiana. Ritengo utile e necessario (...) confermare in forma pubblica ed ufficiale tale riconoscimento approvando l’uso di libri liturgici in lingua slovena (...) in tutte le parrocchie della Diocesi di parlata slovena». La profonda conoscenza dei problemi della propria gente ha, del resto, ispirato anche il recente telegramma che l’Arcivescovo di Udine, monsignor Battisti ha inviato congiuntamente a 16 sacerdoti della zona alle autorità dello Stato e in cui «unendosi alle legittime richieste di istituzioni, privati, cittadini della comunità slovena della provincia di Udine (...) chiedono che ad essa vengano riconosciuti i propri diritti costituzionali senza discriminazione con gli altri sloveni della regione». Desideriamo pertanto ribadire come siainaccettabileper tutti gli sloveni in Italia ogni discriminazione nei confronti della sua parte finora meno tutelata, che è quella della provincia di Udine. Crediamo inoltre che la comprovata lealtà degli sloveni di questa zona allo Stato italiano non debba essere punita con la limitazione dei loro diritti, ma al contrario esaltata dal riconoscimento delia loro i-dentità linguistica e culturale, quali appartenenti alla minoranza slovena e dalla tutela dei loro diritti, compreso quello all'istruzione in lingua slovena ed al recupero di prospettive di sviluppo e di superamento della situazione di degrado economico e sociale della zona. ‘/mie* Otroški kotiček La comunità slovena è una sola: no alle divisioni MOZIONE approvata durante la seduta congiunta della Delegazione unitaria degli Sloveni in Italia e degli operatori culturali e amministrativi sloveni della provincia di Udine. Cividale, 29 febbraio 1984. Prescindendo dal fatto che le organizzazioni e gli operatori culturali sloveni della provincia di Udine riconoscono di essere pienamente rappresentati dalla delegazione unitaria slovena e che tale rappresentanza a pieno titolo viene riconosciuta da tutta l'opinione pubblica slovena, sentiamo la necessità di organizzare questa seduta congiunta proprio mentre il Governo sta elaborando la propria proposta di legge per la tutela globale della minoranza slovena. Ci sono infatti pervenute voci preoccupanti sull’esistenza dì ipotesi in base alle quali gli sloveni delle provincìe di Trieste e Go.izia vedrebbero riconosciuto lo status di minoranza slovena, mentre gli sloveni della provincia di Udine verrebbero definiti di origine slovena o slava e pertanto non verrebbero loro riconosciuti uguali diritti. Tutti i partecipanti alla seduta congiunta ribadiscono l'unità della minoranza slovena, da Tarvisio a Muggia, che deve quindi godere di tutti i diritti in misura eguale prescindendo dalla provincia in cui vive. Coloro che tengono a sotto-lineare la «diversità» degli sloveni nella provinincia di Udine, basano le loro affermazioni sulle con*-seguenze delle pressioni effettua- te sulla popolazione slovena sin dal momento in cui vennero a far parte dello stato italiano ben 118 anni fa. Gli sloveni della provincia di Udine non si sono differenziati dal resto delia comunità slovena per queste pressioni, nè tantomeno le misure messe in essere nel periodo Immediatamente successivo all'annessione e tendenti alla loro rapida assimilazione. Vennero infatti istituite scuole con lingua di insegnamento italiano ed emesse direttive ufficiali in questo senso. I giornali dell'epoca pubblicarono allora articoli in cui esplicitamente veniva ribadita la necessità di una rapida assimilazione degli sloveni di queste terre. Venne proibita ogni liturgia in lingua slovena, requisiti i catechismi sloveni. Nel secondo dopoguerra vennero perseguitati tutti coloro che osavano chiedere il riconoscimento dei diritti nazionali della comunità slovena. In periodo di grande miseria, che ha provocato un'emigrazione di massa, vennero istituite anche nei villaggi minori abitati da sloveni scuole materne ed elementari affinchè I bambini potessero dimenticare quanto prima la lingua, parlata nell'ambito familiare. Gli sloveni della provincia di Udine hanno conservato la propria parlata malgrado le vessazioni e le pressioni messe in atto. Si tratta di dialetti originali sloveni. Malgrado tutte le vessazioni e le pressioni messe in atto, gli sloveni della provincia di Udine hanno conservato la propria parlata, dia- letti originali sloveni, le proprie tradizioni, i canti sloveni. Hanno costituito propri circoli culturali sloveni, organizzazioni e giornali. Non deve invece meravigliare se in genere non padroneggiano la lingua slovena letteraria, poiché non hanno mai avuto la possibilità di frequentare una sola ora scolastica di lingua slovena. Ecco perchè riteniamo ingiusto ed inaccettabile il riferimento a questa situazione da parte di chi cerca di negare loro il riconoscimento della loro appartenenza alla nostra minoranza. Al massimo ci vorrà del tempo per superare i ritardi causati da pressioni e condizionamenti dovuti alla volontà politica del potere. L'istituzione dì scuole slovene nella provincia di Udine quindi non può essere rappresentata come imposta dall'alto, bensì considerata come possibilità di opzione per ì genitori, che potranno scegliere tra la scuola italiana e quella slovena, come già avviene nelle province di Trieste e Gorizia. Al contrario dobbiamo considerare come imposizione ogni tentativo di negare questa opzione. I genitori sarebbero infatti costretti, come ora, ad iscrivere i propri figli nelle scuole italiane. I partecipanti alla seduta congiunta hanno considerato anche tutti gli ostacoli e la versione palese con cui vennero in passato soffocate nella provincia di Udine tutte le iniziative tendenti all'affermazione della comunità slovena, nonché gli sforzi attuali per la loro realizzazione. Hanno pertanto confermato l’esigenza che l’ema-nanda legge di tutela globale debba valere per tutta la popolazione slovena nella regione Friuli - Venezia Giulia e cioè in 21 comuni della provincia di Udine, In 8 comuni della provincia di Gorizia ed in tutti i 6 comuni della provincia di Trieste. I partecipanti alla seduta congiunta ribadiscono che la legge di tutela deve essere globale anche dal punto di vista dei suoi contenuti. Deve cioè riferirsi a tutte le materie che comunque influiscono sulla vita e gli interessi della minoranza slovena, dando quindi alla popolazione slovena la possibilità di godere dei propri diritti in tutte le situazioni. Ciò vale per gli ambiti socio-economico e scolastico, dove il problema più scottante è quello dell'istituzione di scuole con lingua d’insegnamento slovena nella provincia di Udine, nonché l'autonomia dell'ordinamento scolastico sloveno; vale per l'uso garantito della lingua slovena nei pubblici uffici e nelle scritte; vale per l'aiuto finanziario della cultura slovena, delle sue istituzioni, dei mezzi di comunicazione di massa ed in tutti i campi ripetutamente citati nelle nostre prese di posizione. La delegazione unitaria slovena: Circoli culturali sloveni della provincia di Udine - Partito comunista italiano - Partito socialista italiano - Unione economico culturale slove - Unione slovena - Confederazione delle organizzazioni slovene GII operatori culturali ed amministrativi sloveni della provincia di Udine. An San ÈBèa, brez tlet, je wgià an velik kaman gor a» leto, kjer je spau Arpit, an o« ji je jaude vsak krat, ki mu varie en kanta«, »zame adao ne« a« takso je naredit. Sabit je sniedu adito uco ari pette adno za adne vse ste. ARPIT Ser na Matajure je ; iiveit an «t#ž strašan, -, ki se je klica Arplt. žalostna, zak je zgubila vsence. t je vzett éeéato an je je snledtt * / I MARCATORI 12 Reti: Barbiani Cristiano. 11 Reti: Jussig Ezio. 8 Reti: Chiacig Flavio, Fiorentini Flavio, Caucig Roby. 7 Reti: Balus Valentino. 6 Reti: Del Negro, Clavora Mauro, Chiacig Walter, Zarko Rot, Zorzini Flavio. 5 Reti: Trusgnach Gianni, Dorbolò Michele, Fiorentini Massimo, Sedi Roberto, Stu-lin Adriano, Birtig Roberto, Cernoia Claudio. 4 Reti: Specogna Daniele, Bordon Daniele, Ipnotico Antonio, Szklarz Federico, Mia-no Massimo. 3 Reti: Simonelig Marino, Stulin Claudio, Busolini Vanni, Paoloni. 2 Reti: Pinatto Cesare, Cernoia Paolo, Dorbolò Emiliano, Terlicher Federico, Trusgnach Gabriele, Flaibani Giorgio, Sturam Nicola, Cher, Pironia. 1 Rete: Scaravetto Claudio, Costaperaria Guido, Specogna Roberto, Paravan Alberto, Sittaro Ugo, Pozzi Roberto, Gariup Marino, Bledig Franco, Tomasetig Pio, Urli Luca, Tomasig Sergio, Relativo Mariano, Bordon Paolo, Onesti Cristian Valnatisone-Pulcini Zuiz Andrea, Scuderie Andrea, Domeniš Andrea, Birtig Cristian, Juretig Antonio, Du-garo Antonio, Busolini Mauro, Drecogna Edo, Coren A-driano, Comugnaro, Vogrig, Fontanini, Picogna, Lendaro, Canci, Zogani. CLASSIFICHE 1.a CATEGORIA Valnatisone 30; Juniors 29; Cussignacco, Maniago 28; Codroipo 24; Julia, Flu-mignano 22; Spilimbergo 21; Visinale, Pro Tolmezzo 18; Union, Cividalese 17; Sangiovannese 16; Chions 15; Colloredo 14. 2.a CATEGORIA Tavagnàfelet 35; Olimpia 32; Gaglianese 30; Real U-dine 28; Savognese, Nati-sone 25; Dolegnano 24; Stella Azzurra 23; Corno 21; Torreanese 20; Faede-se, Audace 17, Nuova Udine 15; Buttrio, Reanese 14; Chiavris 13. 3.a CATEGORIA Girone C Arteniese 29; Pro Osop-po, Colloredo M.A. 26; San-giorgina, Tricesimo, Forti e Liberi 24; Rangers 18; Alta Val Torre 15; Ciseriis 16; Asso 12; Donatello 9; Atletica Buiese 8; Ancona 5; Colugna 4. (Sangiorgina, Tricesimo, Osoppo, Rangers, Alta Val Torre, Donatello: una partita in meno). Girone E Aurora 23, Azzurra, Fulgor 22; Manzano 21; To-gliano, Linea Zeta, Pulfero 20; S. Gottardo 18, Savor-gnano 17; Paviese, Serenissima 14; Bearzi 12; Nimis 9. (Azzurra, Pulfero, S. Gottardo, Manzano: una partita in meno). UNDER 19 Trivignano 32; Manzane-se 29; Cussignacco 28; Cividalese 20; Sangiorgina 19; Valnatisone 18; Tarcen-tina 17; Stella Azzurra 11; Medeuzza 9; Lauzacco 8; Risanese 2. GIOVANISSIMI Torreanese 27; Manza-nese 22; Serenissima 21; Valnatisone 19; Buttrio 17; Cividalese 16; Percoto 12; Gaglianese 8; Azzurra 7; Aurora 2; Faedis 1. RIPRESA CAMPIONATI GIOVANILI DI CALCIO CAT. ESORDIENTI 17 MARZO CATEG. PULCINI 1 APRILE Nel prossimo numero : «Il calcio giovanile nelle valli, situazione attuale illustrata dai tecnici, prospettive perii futuro, con i dirigenti». Servizio curato da Paolo Caffi. LO SFORI I RISULTATI NATO A CLODIG Pietro Pietro Fanna, è nato a Clodig di Grimacco il 23 giugno 1958. Muove i suoi primi passi della sua carriera calcistica a Moimacco, passa all’Udinese, per essere poi ceduto all’Atalanta di Bergamo. Dal 1975 al 1977 gioca in serie B con la squadra meneghina disputando cinquantacinque gare realizzando sei reti. Approda alla Juventus ed esordisce in serie A il 18 settembre 1977 a Napoli, Napoli • Juventus 1-2. Vince il suo primo scudetto, che viene ad aggiun gersi ai successivi del 1980/ 81, 1981/82, partecipa alla coppa dei campioni in tre delle sue edizioni. Ricordo il suo bel gol nella gara di Atene contro il Panathinaikos, il 1 ottobre del 1980, la Juve venne eliminata la gara successiva con il Widzew Lodz, questo si riferisce all’altra coppa, la UEFA. In campionato con la maglia bìanconera disputa centouno incontri andando a bersaglio tredici volte. Nel 1982/83 dopo essere passato al Verona trascina con l'entusiasmo di un ragazzino gli scaligeri al quarto posto, che frutta la partecipazione alla coppa UEFA. Fino ad oggi ha segnato in campionato quattordici reti. La sua carriera nelle nazionali giovanili: ventitré presenze con sei reti. Attualmente ha incominciato la strada che dovrebbe portarlo in Messico ai mondiali del 1986, ha fatto parte dell’Olimpica, e ha esordito in Nazionale maggiore diventando uno dei perni su cui potrà contare Enzo Bearzot. Conosci il Novi Matajur? Certamente, lo conosco benissimo, mio nonno era un vecchio abbonato. Entrando in famiglia lo scorrevo volentieri, almeno nella sua parte 1.a CATEGORIA Cusignacco - Valnatisone 3-1 Valnatisone - Visinale 4-0 2.a CATEGORIA Faedese - Audace 1-1 Gaglianese - Savognese 0-0 Audace - Dolegnano 2-2 Savognese - Reanese 2-2 Buttrio - Savognese 0-1 Nuova Udine - Audace 2-2 3.a CATEGORIA Alta Val Torre - Rangers 1-0 Fulgor - Pulfero 0-1 Pulfero - Manzano (r. i. c.) Donatello - Alta Val Torre (r. i. c.) UNDER 19 Valnatisone - Medeuzza 3-0 Cussignacco - Valnatisone 5-2 NELLE NOSTRE VALLI, UN ESEMPIO PER I GIOVANI Fanna è arrivato in Nazionale Parte del pubblico all'incontro di Valnatisone-Cividalese Alessandro Zogani e Claudio Venlca Due manzanesi alla ”corte„ di Specogna GIOVANISSIMI scritta in italiano ed a me più comprensibile. Inoltre essendo un giornale che tratta i tanti e vari problemi che assillano gli abitanti dove io sono nato ed ho vissuto la mia giovinezza l’ho sempre stimato e gradito. Quale consiglio puoi dare ai ragazzini che incominciano a praticare il calcio? Consiglierei di iniziare con grande entusiasmo. Se poi si vuol davvero fare i calciatori bisogna fare le cose con tanta serietà e sacrificio, senza tralasciare per nulla gli obblighi di ogni buon scolaro. Senza la scuola non ci si prepara alla vita. Sulla stampa nazionale parlano del tuo paese di nascita indicando Moimacco, perché? Probabilmente i cronisti sportivi delle grandi testate non conoscendo bene i nostri Comuni scambiano con facilità Moimacco con Grimacco. Inoltre possiamo veramente dire che calcisticamente sono partito dalla U.S. di Moimacco, perché ai miei tempi la U.S. di Grimacco non esisteva. Resta sempre vero che i primi calci al pallone li ho dati coi miei amici nel Campetto delle scuole elementari di Clodig dove sono nato. Conosci l’attività calcistica delle squadre delle Valli? Conosco queste nuove squadre ad esempio Valnatisone, Audace, Savognese, Togliano ecc. in quanto i miei vecchi amici sono giocatori in queste formazioni e leggo le loro belle affermazioni, evidentemente con alterne vicende, proprio sul Novi Matajur. Del rinnovamento degli uomini della Valnatisone, nella scorsa estate, i primi acquisti effettuati dal presidente Angelo Specogna rispondevano ai nomi di Claudio Venica e Alessandro Zogani. Sostituire Walter Beu-zer, per nove stagioni consecutive, ultimo baluardo a difesa della rete della Valnatisone e Bruno Jussa, roccioso difensore che si è trasferito a Manzano in cerca di nuovi stimoli, non era considerata impresa facile, ma i due ragazzi di Manzano dopo un periodo di ambientamento sono parte integra- ta della grande famiglia san-pietrina. Di gara in gara i due giovani manzanesi hanno dimostrato che la fiducia in loro riposta era ben spesa: Zogani nonostante sia partito ad assolvere gli obblighi di leva è stato convocato nella rappresentativa regionale; per lui però le porte sono rimaste chiuse in quanto per ragioni di servizio non può partecipare agli allenamenti ed è un vero peccato. Venica, invece, ha trovato la fiducia nei propri mezzi proprio qui a S. Pietro non facendo rimpiangere Beuzer, ma diventando addirittura uno dei beniamini del pubblico locale, assieme all’altro straniero, Zilli e Zogani pilastri di base della difesa azzurra. Prima dell’inizio di un incontro casalingo recente mi ha fatto piacere sentire l’opinione del forte difensore; sono rimasto meravigliato dellentusiasmo di questo ragazzo nei confronti della società e dei compagni di squadra e l’attaccamento ai colori sociali; penso che questo ragazzo vada indicato come esempio da seguire per le giovani leve. Percoto - Valnatisone 1-2 Valnatisone - Gaglianese (r. i. c.) Luigi (Vigi) Guion portiere dell’A.S. Pulfero Na sliki videmo Pierina Fanna, ženo Lauro an njih čičico, ki seda ima šest miescu an se imenuje Cristina. Che giudizio puoi dare sul nostro convalligiano Paolo Miano? Mi fa piacere che ci sia anche un’altro mio convalligiano che sta facendosi onore in una società affermata come l’Udinese che, a mio avviso, è fra le migliori del nostro campionato nazionale. Sei entrato di prepotenza e soprattutto con grandi meriti acquisiti sul campo, prima nell’olimpica e recentemente nel clan azzurro, quali sono i tuoi progetti futuri? Poter dare sempre di più e rimanere nel giro della nazionale azzurra, penso che questo sia il sogno e desiderio di ogni serio professionista. E’ difficile per te fare il papà? Purtroppo il mio lavoro mi fa star lontano dalla famiglia, ma nelle ore in cui posso ritrovare la mia intimità ne sono orgoglioso e felice. Quale episodio fino ad oggi nella tua carriera, ricordi più volentieri? E’ un ricordo che è molto lontano, risale al momento in cui dai giovanissimi dell’Udinese mi hanno offerto la possibilità di passare in un collegio di Bergamo per dedicarmi totalmente alla scuola ed allo sport. (Intervista raccolta dal nostro collaboratore A. R.) Strauiino Antonio Valnatisone - Esordienti. Na sliki : gospod Cernet med prijatelji iz Topolovega KANALSKA DOLINA T ZBOGOM DON MARIO Petek 2. marca je bil nesrečen in žalosten dan za vso Kanalsko dolino. Že v jutranjih urah je v cestni nesreči pri Ospedalettu zgubil življenje don Mario Cernet, župnik v žabnicah. Imeu je 68 let. žalostna novica se je raznesla kot blisk po Kanalski dolini in Benečiji, od koder je bil gospod Mario doma. Natančno, kako se je zgodilo, nam ne bo najbrž nikdar mogoče zvedeti. Gospod Mario se je moral večkrat na teden voziti z avtobusom ali vlakom v Videm, zaradi njegove bolezni. Opravjal je dializo v videmski bolnici, ker je bolehal na ledvicah. Tisti dan je zamudil vlak in avtobus, bolezen pa ga je tako pritiskala, da si ni upal čakati naslednjega dne, nujno je potreboval očistiti kri, zato se je vsedel na svoj avto in se spustil na pot, pri Ospedalettu pa ga je čakala smrt. Trčil je v nek kamion Tir iz Trevisa. Ostal je na mestu mrtev. Rajnik Mario Cernet se je rodil 1916. leta v črnem vrhu - občina Podbonesec, kot edini sin kmečke družine. Bil je vojna sirota, saj ubožec ni nbi poznal svojega očeta, ki je že pred njegovim rojstvom padel na fronti. Mario je preživel otroška leta v črnem Vrhu, potem je želel postati duhovnik. Odšel je študirat v videmsko semenišče, kjer se je srečal z prof. Ivanom Trinkom, kateri mu je dal - kot drugim beneškim duhovnikom - dar zavednosti in «žegan slovenstva». Gospod Mario Cernet je bil posvečen v duhovnika 1940. leta. Njegovo mladost je kot kaplan preživel v Topolovem, kjer ni bil ljudem samo navadni mašnik, Antonio BARBARINO, Consigliere comunale dall’anno 1970 ed ex Sindaco, ci ha lasciati. La sua scomparsa, avvenuta presso l’Ospedale Civile di Udine la mattinata del 21 febbraio scorso, ha rattristato tutti e, in modo particolare, i resiani che in quasi 15 anni della sua attività amministrativa gli avevano sempre dato il massimo di fiducia. E' stato Egli, infatti, l’amministratore che, per tre legislature continue, pač pa njih voditelj, zdravnik, bolničar, svetovalec in branilec. Ne samo Topolovo, spoznala ga je vsa Benečija, kot vestnega in vz-glednega duhovnika, čvrstega moža z visokimi in globokimi moralnimi čednostmi. Bil je pošten in trdno zaveden beneški Slovenec. Jz Topolovega je bil premeščen v Laze pri Podbonescu, potem ko je tam umrl župnik Anton Cuffolo - Bevkov kaplan Martin Čedermac. Tu je ostal le nekaj let, potem se je spustil visoko: postal je župnik v žabnicah in Sv. Višarijah. Če je le mogel, je obiskal rojstne kraje in prijatelje, koder je opravljal svojo duhovniško službo. Njegova izguba je nenadomestljiva, posebno če pomislimo, da imamo tako malo narodnostno zavednih duhovnikov. Manjkal bo Kanalski dolini, manjkal bo vsem beneškim Slovencem. To je dokazal tudi njegov velik pogreb, ki je bil v Zab-nicah v nedeljo 4. marca popoldne. Poleg predstavnikov cerkve iz Kanalske doline so bili na njegovom pogrebu številni duhovniki iz Beneške Slovenije, prisoten je bil tudi videmski škof Battisti. Pogreba so se udeležili predstavniki manjšinskega življenja, med njimi deželni svetovalec Drago Štoka, ki je skupaj s profesorjem Močnikom imel poslovilni govor, župan iz Grmeka Bo-nini in predsednik teritorialnega odbora SKGZ za videmsko pokrajino Viljem černo. Dragi gospod Mario, mirno počivaj v naročju slovenske zemlje, ki si jo nadvse ljubil in hvala ti za vse, kar si napravil za svoj - za naš narod. Doric ha ottenuto ogni volta il più alto numero di consensi e la testimonianza, così, della stima e dell'affetto che godeva indistintamente presso la popolazione. Era Egli un amministratore pubblico più vicino ai poveri e ai bisognosi che ai potenti, che non era benvoluto dai baroni partitici perchè il suo lavoro era volto a fare più gli interessi generali che di parte, che non ricercava risultati vistosi, ma pretendeva il giusto per non scendere mai a compromessi, che, in definitiva, era vicino alla sua gente e di questa condivideva sacrifici e gioie. La sua nomina a Sindaco nell’anno 1980 era stata salutata con favore unanime e nei suoi quasi tre anni di permanenza in carica aveva saputo creare in Resia un clima di fiducia generale e, quello che è più significativo, aveva risvegliato negli animi dei propri amministrali la consapevolezza dei loro diriti, quali amanti della libertà e del vivere pacifico con tutti. Un male incurabile ha costretto, purtroppo, Antonio Barbarino a dimettersi da Sindaco nell’ottobre dell’anno 1982, ma aveva però conservato la carica di Consigliere comunale e come tale si è interessato dei prò- DREKA BRIEG-MOJMAH Kar se rodi an otrok, vsi začnejo naglo gledat kamu je podoban: «ima moje oči... ima moje ustaca...». Kar pa se je rodiu Martin, an tuo-le se je gajalo petak 17. fe-brarja v čedajskem špitale, nie bluo obednega problema odločit, kamu je biu podoban: takuo debeu, 4 kile an 350 etu, an takuo duh, 56 centimetru, nie mu bit podoban ku Šivčicjam. Preča bo buj velik ku mama Ma-riuccia! Martin Namor je parnesu puno vese j a tatu Mauriziu, ki je tudi dreški šindak, mami Mariucci Fre an vsi žlahti, posebno no-nam. Z njim se veseljo tudi slovienska društva an posebno... «Krošnjari». BREG VISINALE DELLO JUDRIO Puno ljudi na pogrebu Genia Gašperina U goriškem špitalu je u-maru Trinco Eugenio-Genio Gašperinov iz Brega, ki je živeu z družino u Visinale dello Judrio že puno ljet. Ni biu še dopunu 65. ljet. Rajnik Genio je biu puno poznan, ne samo po Benečiji pač pa po vsem Laškem. Po uejski je šu tudi on djelat u belgijanske miniere, od koder se je varnu invalid, pun silikoze (prahu na plju-čah). čeprav je biu bolan, ni nikdar stau križem rok. Po Laškem se je uveljaviu (afermou), kot dobar kupec in mašetar (mediatori, posebno v prekupčevanju sveta, stanovanj in drugih nepremičnin. Zatuo je biu tudi povsod poznan. Biu je dobar, pošten in simpatičen človek, kar je pokazu tudi njega velik pogreb, ki je biu v petak 2. marca v Visinalu ob Idrijci, čeprak je biu delovni dan, niso mogli vsi ljulje v cerkev. V cerkev in do groba so ga nesli štiri prijatelji - minatori s svojimi karakterističnimi klobuki, za njim pa so nesli ban- ha lasciati blemi comunali sino alla fine, nonostante le sue sofferenze. La sua figura di uomo, di cittadino e di amministratore è stata ricordata con appropriate parole dal Pievano di Resia, sac. Alfonso Barazzut-ti, alla Messa di funerale svoltosi giovedì 25 febbraio e che ha visto presenti tutti gli Amministratori comunali, i Sindaci dei Comuni di Moggio Udinese, Resiutta, Pontebba e Malborghetto Vaibruna, del Presidente della Comunità Montana Canal del Ferro - Val Canale, dei Rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri di cui era un ex appartenente e di una grande moltitudine di gente di tutti i ceti convenuta da tutti i paesi e borgate della Val Resia ed anche dai paesi limitrofi. All atto della tumulazione, un ultimo saluto commosso e riverente è stato fatto, ad Anonio Barbarino, dal Sindaco di Resia, Sergio Di Lenardo, per ricordare la sua opera e il suo insegnamento e per porgere alla moglie ed ai familiari il suo cordoglio e quello dell’Amministrazione comunale che, per ricordare in maniera più tangibile la memoria dello scomparso, aveva decretato, per quella giornata, il lutto cittadino. Luigi Paletti diero beneških minatorjev -Zveze beneških izseljencev. Na progrebu sta bile «obe Dreke», tista, ki živi na starem mestu in tista, ki živi na Laškem, bilo je tudi puno Lahov in drugih prijateljev iz vseh krajev. SV. LENART KOSCA V pandiejak 20. febrarja je v čedajskem špitale umani Giuseppe Obit - Betacu iz naše vasi. Imeu je 78 liet. V žalosti je pustu ženo, sinove an vso žlahto. Njega pogreb je biu v Kosci v sriedo 22. febrarja. ŠKRUTOVO V sriedo 22. febrarja je na svojim domu umaru Leonardo Tomasetig iz naše vasi. Imeu je 73 liet. V žalosti je pustu sina, hčere an vso žlahto. Njega pogreb je biu v Sv Lienarte v petak 24. febrarja. ŠKRUTOVO V saboto 25. febrarja sta se poročila v veliki cierkvi na Stari Gori Giuliana Leonardi iz naše vasi an Dor-gnach Eddi iz Utane. Novičam želmo veselo skupno življenje. PRIEŠNJE V petak 10 febrarja se je v čedajskem špitale rodiu an liep puobič, dali so mu ime Matteo. Marna je Carla Qualla - Balhova iz Gorenje Vasi (Podboniesec), tata pa Mario Bordon-Petraju iz Podguore. Malemu Matteu, ki bo živeu z družino v Pri-ešnjem, želmo veselo življenje. BREG-DOLENJE BARDOČAMPEJ Praznovala sta trideset let skupnega življenja Če nam pride z zamudo fotografija iz Amerike, Avstralije al pa Afrike, ni obedne čude. Ni velike čude tudi če nam pride prepozno fotografija iz europskih dežel. čuda je, da nam je par-šla s tako veliko zamudo ta- Je proti vsem pravilom in principom trgovanja, bud-garstva komerčja; je pruoti poštenosti in zatuo, ker je proti poštenosti, je tudi proti zakonu (leču), če storeš, parsileš plačjat človeku nje-ko blaguo, ki ga nečje kupit, zak njema denarja al pa mu ni všeč! Tuole se dogaja Ijetos z italijanskimi delavci. Oni so proti temu, da bi kupili in postavli rakete — mišilne na Comisu. Pravijo, da so predragi, da nam njeso potreb ni, da je za delavce potrebna buj velika pečenka, bi-šteka, več obutev in oblačila, več šuol, fabrik in špitalu, ne pa kupuvat lajšne reči, ki parnesejo lahko sa-t muo škodo in nesrečjo u družino. Če pa pru čjejo tele mišilne, naj jih plačjajo le naša fotografija iz čam-peja pri Fojdi, se more reč, da nam stoji vas za kotam. Potlé smo zvjedel za skrivnost: fotograf jih je ujeu u «škatlo» in jih je daržu za-parte puno cajta, dokjer jih ni «žvilupu» čeprav sta bla Ret in ne flash tisti, ki jih čjejo, ne pa delavci, ki imajo probleme za služiti vsakdanji kruh za se in njih družine. Kot vedno, kot saldu delavci niso bli uslišani u njih željah. Governo in kapitalisti čjejo, da prav delavci plačajajo rakete na Comisu, zatuo so par-pravli dekret za jim stisnit premično lestvico (scala mobile) in skrajšat druge pravice. Vse tele reči pravijo delavcem s teškimi besedami, da jih večina ne zastop. Kakuo bi bluo lahko dat za-stopit buozim an ne šuola-nim ljudem, da stisnjena «scala mobile» bi imjela en par šteng al pa en par ko-ličju manj, kar bo pomenilo za delovca par stuo tav-žent lir manj na koncu leta! Zdi se pa le, da so delavci to resnico spoznali, z.a- oba že lepuo «žvilupana». Mislim, da ste jih že spoznali: sta Celestino Ruttar -Mihelinov iz Brega pri Dreki in Maria Marinig - Uekova iz Dolenjega Barda (garmi-ški komun), ki živita u Čampe ju pri Fojdi. Poročila sta se 12. septembra 1953. leta, potle sta puno ljet živjela u Belgiji, dokjer ni Celestino zaslužu, kot minator invalidski penzion. Imata dva sina in eno hči. Adan od sinov se je že po-ročiu, takuo da sta Maria an Celestino že nona. Tridesetletnico skupnega življenja sta praznovala doma, na dan 12. septembra lanskega leta, zato pravimo, da nam je paršla fotografija z veliko zamudo. Svoj praznik sta praznovala v intimnosti, ob dobri domači torti in se boljši kapljici Celeštovega vina. želimo jim še puno zdravih, srečnih in veselih let skupnega življenja. pustili fabrike in šli prote-štavat po plačili - trgih velikih italijanskih mest proti dekretu, ki jim stiska moč-nuo al pa že preveč stisnjen pretošelj. Šli so spontano, tudi proti volji nekaterih sindikatov, ki so jih tjeli obruzdat. Keneda, dragi bravci, de vam ni treba, de vam po-vjem, da so vse moje simpatije in vsa moja solidarnost na strani delavcev. To ste že zdavno zastopili! Na koncu pa vam muoram še nekaj po-vjedat: obsojam tiste sinda-kaliste, ki bi bli parvi med delavci, če bi sedeu ti Palazzo Chigi predsednik ministrov, ki se ne kliče Bettino! Vas pozdravja vaš Petar Matajurac R e s I A L’ex sindaco Barbarino ci Qui Belgio: tanti cari saluti a tutti. Ed un favore: in tanti ci chiediamo come fare a rinnovare l’abbonamento al Novi Matajur. Con la comodità del telefono, il vostro giornale è diventato la nostra mensile corrispondenza: fatti, avvenimenti, persone ecc... Grazie per l’ospitalità e per l’informazione. Tre dei tanti rimasti. :'v •• • •• Un affettuoso saluto ai nostri lettori in Belgio a cui ricordiamo che per abbonarsi al nostro giornale basta inviare 15 mila lire, tramite vaglia internazionale specificando nome, cognome e indirizzo, alla nostra redazione: Novi Matajur -Via De Rubeis 20, 33043 Cividale - Udine. PISE PETAR MATAJURAC Zakaj bi muorli delavci plačati raketne izstrelke (missili) na Comisu če oni jih nečjejo ? KAJ SE JE ZGODILO PO NAŠIH DOLINAH BENEDIL SRL Si informano gli interessati che l’impresa di costruzioni edili Benedii s.r.l. entro il 31.03.84 darà inizio ad un programma di edilizia convenzionata per la costruzione, in S. Pietro al Natisone, di n. 24 alloggi. Il suddetto programma fruirà di un mutuo edilizio di 15 anni a tasso agevolato. Possono essere ammessi alle agevolazioni di cui sopra sia i residenti che i lavoratori emigrati, purché in possesso dei requisiti richiesti dalla legge. Verranno inoltre costruiti 12 alloggi che potranno essere acquistati da coloro che hanno diritto a beneficiare dei contributi per la ricostruzione, ai sensi della L. R. 63/77. Per informazioni rivolgersi agli uffici dell’impresa, in Cividale del F. Via Manzoni 14, tel. (0432) 730614/ 732019. GRMEK Sv. Valentin Zmislimo se an na bližnjega Kje so tiste ljeta, kar se je za Sv. Valentin gor na Ljesah zbralo tkaj ljudi, de še Sv. Jakop jih je teškuo u-daržu. Ljeta so šle napri, tisti buj stari, ki so gor dar-žal viero so pomarli an cjer-ku je zgubila nje muoč. Vsedno je bia vsake ljeto pietà maša, ma popudan se je vse zgubilo an vič ku kaj-šan se je nesu v Ažlo za usta zmočit an pojest kajšan strukj. Ljetos pa nje blua ku po navadi - ku že dugo ljet. Nie še bla za dobro končala ura češčenja, ku gu te-lovadnico-palestro se je zbralo puno ljudi. Ob treh an pu so se Lino, Franco on Mirco parnesli na palko an veselo zagodli. Takuo je za-čeu an ljep popudan ki z muziko, dokumentarjem an loterijo je šu napri do šeste ure. Za parložnost telega praznika je teu naš famoštar don Azeglio pokazat tiste fil- mate an diapositive, ki so napravli tuole polietje on an njega kolaboratorij, ku so šli v Tanzanijo zidat tisto hišco v spomin našega dragega gaspuoda Rina Markiča, ki nas je premasa za-goda zapustiu. Don Azeglio nam je takuo lepuo ilustru tole daželo, kua živijo teli ljudje, de se mi je zdielo, de sam dol. Ne samua mene, ma še kajšnemu drugemu je šla marščalca po har-batu, kar smo gledal tiste filmate, ki Marina, Rosetta in Renato so takua lepua komental. Med dnim an drugim fil-matom so lepua zagodli naši godci: ankrat so paršli Franco, Mirco, Lino an Gui-dac, potle so nam pokazal še kar znajo narest Berto an Bepo iz Trebežarja, Bepic iz Zverinca an Enrico Tru-sgnach iz Tapoluovega. Za-pjeli so Ana, Franco an Guidac. Mrak se je že djelu ku so končale diapositive, an priet ku se je luč paržgala v dvorani so že Loretta Bemich an nje prijateljca iz Čedada začele predajat biljete za loterijo, denar od katere je namenjen za pejat napri dje-lo, ki smo ga začel v Tanzaniji. Za ljep an zanimiv popudan se muormo zahvalit tudi Aldu Klodiču - Tedole-njih, ki je po domače vodu an povezavu cieu program. Na sliki videta naše godce, ki so takua lepua godli (an ki bi jih radi poslušal vič krat); manjka Lino, ki je napravu tole sliko! Loretta Canalaz « : • • : m A SAN PIETRO AL NATISONE ZONA PEEP VENDESI VILLE A SCHIERA DI NUOVA COSTRUZIONE PRONTA CONSEGNA RICCHE FINITURE TRICAMERE - DOPPI SERVIZI POSTO MACCHINA MUTUO FINANZIARIO QUINDICENNALE PER L. 44.000.000 A TASSO AGEVOLATO PER CONTRIBUTO REGIONALE. RIVOLGERSI A: IMPRESA EDILE SPECOGNA ANGELO SAN PIETRO AL NATISONE TEL. 731625 - 732463 - 727133 SEVCE Zapustu nas je Vigi Nježen Višno, da je biu Pauletig Luigi - Vigi Nježen po domače - najstarejši mož gar-miškega komuna. Učaku je 88 ljet. Po kratki bolezni je umaru u čedajskem špitalu u soboto 25. februarja. Rajnik Vigi je biu tajšan djelovac, tajšan garač, da jih je rjedko tajšnih. Djelu je do svojih zadnjih dni. Biu je tudi «Cavaliere di Vittorio Veneto», sa je naredu 1111111 wmm ■M//Z - mBm wmsm. Va ' Zi wBm /•: />-•: vso to parvo ujesko pri Al-pinih. Njega pogreb je biu na Ljesah, u pandiejak 27. februarja. Na pogreb je par-šu tudi sin Beppino - Tomaž iz Kanade. Njemu, bratru Giuliu in vsi žlahti naj gre naša tolažba, rajnkega Vigia pa bomo ohranili v lepem in venčnem spominu. LOMBAI V petek 24. februarja je umarla v čedajskem špitalu Stefania Tomasetig - Koce-rjova iz naše vasi. Ranjka Stefania, ki je dočakala 80 liet, je zadnje lieta živiela v Gallianu pri sinu Piu, ki je na naglo umaru prve dni setemberja, no nedieljo, ko je šu na jago. Po teli hudi nesreči je šla živet h hcieri le v Galliano. Podkopali smo jo v nedieljo 26. februarja v britof S. štuoblanka. Ries puno ljudi jo je spremljalo k zadnjemu počitku, čeglih je bila zlo slava ura an puno snega. HOSTNE CARRARIA U videmskem špitalu je umaru Francesco Dreszach - Franc študincju po domače. Imeu je 64 let. Rajnik Franc je djelu vič ljet u bel-gijanskih minierah, od koder se je varnu velik invalid. Ukupu je hišo u Carrari, blizu Čedada, kjer je živeu z družino in kjer je biu tudi podkopan u pandiejak 27. febrarja. Februar je spet pokazu, da je strupen: Sneg, daž, gruom in... kozomor Furlani pravijo: «Febra- rut, pies di dut!» kar pomeni po slovensko: «Februar najslabši!». Ne samo Furlani, tudi mi imamo o februarju svojo kulturo in pregovore. Naj povem samuo dva. Februar je jau januarju: «So srečni ljudje, da sem takuo majhen in da njesam na tvojem mestu!». Drugo (le januarju, ki govori februar): «če bi biu na tvojem mestu, bi stuoru edilvalli di DORGNACH RINO & C. ».a.s ČEMUR SV. LENART - 8. LEONARDO Tel. 0432-723010 Vendita materiali per l'edilizia Prodaja gradbenega materiala A utotraspertl A vtoprevoz zmarznit otroka u maternim trebuhu, lonac na ognjišču bi se zadaj kuhu in v njem bi vrela voda, spredaj pa bi zmarzavu in ledeneu!». Stari pregovori še zmje-raj, še saldu veljalo. Tudi letos nam je februar pokazu, da zna in more bit strupen, da zna nagajat in bit žleht. Smo imeli vič mraza, snega in slave ure, kot u drugih zimskih mjescih. Presenečenje (sorpreso), ki nam jo je pa letos naredu februar, ni bla samuo zavoj o mraza in snega, pač pa tudi za gruom in kozomor. Se rjedko kada zgodi, da u tem mjescu gar-mi in pada kozomor, pa se je le zgodilo u saboto 25-.2-1984. Po dolinah je garmelo, na nekaterih krajih je padal sneg, po drugih daž in nekje-pa kozomor. In če se narava (natura) takuo spreminja, zakaj se čudimo, če se spreminjajo tudi ljudje? Želeli pa bi, kot vsi vi, da bi se ljudje in natura pomikali saldu na buojš in da bi to slabe ostalo za nami. SREDNJE PRESERJE V naši vasi v adnim tiednu smo zgubil dva vaščana. Vse je pretresla žalostna novica, da je ponoč med pan-diejkam 13. an torkam 14. febrarja na naglim umaru na svojim domu Valentino Sibau- Tinac šuoštarju iz naše vasi, ki pru 13. febrarja je dopunu 77 liet. V žalosti je pustu ženo, sina, hčera an puno žlahte. Njega pogreb je biu go par Sv. Pavle (černecje) v sriedo 15. febrarja. V petak 17. febrarja, po dugi boliezni je v čedajskem špitale umaru Paolo Predan -Kravarčjak. Imeu je samuo 62 liet. Paolo je živeu sam an takuo, z njega smartjo, v naši vasi se je zaparla še na hiša. Podkopali so ga v soboto 18. febrarja go par Sv. Pavle (černecje). PODGUORA V petak 17. febrarja se je blizu naše vasi zgodila na garda nasreča, v kateri je zgubu življenje naš vasnjan Armando Bordon - Petraju. Imeu je samuo 42 liet. Armando se je z motorinam peju iz Podguore pruot provincialni ciesti, kar motorin se mu je spcpuznu an on je padu na tla, blizu rieke. Ušafal so ga nieki dieluci, ki so spuščal darva atu blizu an ki so naglo dal «alarme». Buog Armando je biu že u-maru. Njega pogreb je biu gu Oblic v nediejo 19. febrarja. PRESERJE’ - ČEDAD Po dugi boliezni je umaru Antonio Coszach - Poliskac iz Preseriji. Imeu je samuo 63 liet. Tona Poliskacu je biu šu že mlad dielat v mino v Belgio an gor «zaslu-žu» penzion an silikozi. 2e vič liet je živeu v Čedade an tle je umaru ponoč med torkam 21. an sriedo 22. febrarja, pogreb pa je biu le v Čedadu v četartak 23. febrarja. SOVODNJE ČEPLEŠIŠČE Smo že pisal žalostno novico, da je 5. ženarja lietos na naglim umarla na svojem domu Erminia Cocea-nig poročena Gariup, Tona-cove družine iz naše vasi. Sada objavjamo nje fotografijo v spomin vsieh tistih, ki so jo imieli radi. Dne 11. marca so minula stiri leta od kar nas je zapustil naš dragi in nikdar pozabljen ROBERTO BLASCO Z neomajano ljubeznijo se ga spominjajo oče, mama, brat Ivo, vsi sorodniki in številni prijatelji. Čedad 11.3.1980 - 11.3.1984 V nediejo 25. marca bomo muorli vsi premaknit za no uro napri kazalce, (špere) naših ur zak pride spet v veljavo una «legal». Takuo od dvieh popuno-či 25. marca do treh popu-noči 30. setemberja bomo imiel no uro dneva vič. DEŽURNE LEKARNE FARMACIE Dl TURNO Od 17. marca do 6. aprila Od 17. do 23. marca Čedad (Fornasaro) tel. 731264 S. Giovanni al Nat. tel. 756035 Premariah tel. 729012 Od 24. do 30. marca Čedad (Pelizzo) tel. 731175 Corno di Rosazzo tel. 759057 Špeter tel. 727023 Od 31. marca do 6. aprila Čedad (Fontana) tel. 731163 Manzan tel. 754167 Sv. Lenart tel. 723008 Ob nediejah in praznikah so odparte samuo zjutra, za ostali čas in za ponoč se more klicat samuo, če ričeta ima napisano -urgente». MALI OGLASI PICCOLI ANNUNCI Cercasi apprendista termoidraulico. Per informazioni telefonare al 731190 oppure al 733575.