Josip Jernej CDU 801.27-07 Zagreb LINGUISTICA PRAGMATICA E STUDI CONTRASTIVI l. E risaputo che la pragmalinguistica, al pari della sociolinguistica (con cui ha in comune molti temi) nasce per una specie di re.azione allo strutturalismo saussuria­no e aI trasformazionalismo chomschiano. Trattasi comunque di una importante ac­quisizione della Iinguistica contemporanea che studia la Iingua non in quanto siste­ma astratto, ma ·come strumento di comunicazione concretamente usato.1 "Com­prendere e studiare l'uso effettivo del Iinguaggio, come di altri segni, edivenuto una esigenza pressante dei nostri giorni. "2 • Nell'intricato labirinto delle teorie linguistiche moderne -per usare le parole di Giulio Lepschy3 -ci sembra in ogni caso molto convincente l'impostazione se­miotica del Morris secondo cui noi, oltre alla fonologia, distinguiamo tre campi di investigazione Iinguistica, e precisamente iI campo della pragmatica, quello della se­mantica e quello della sintassi.4 Invertendo l'ordine di questi tre componenti, come fa iI De Mauro,5 possiamo dire che intendiamo pienamente una frase quando lava­lutazione sintattica (relativa ai rapporti funzionali dei componenti della frase tra lo­ro) e semantica (relativa ai rapporti della frase con i loro possibili denotati) si inte­grano con la valutazione prammatica, relativa ai rapporti tra dictum e dicens, ossia tra segno e utente. Va notato che qui si parla solo di frasi, e che siamo quindi ancora fuori della sfera della linguistica testuale. Usando ancora le parole del Morris nella bella versione di Silvio Ceccato, "se in un caso si fa esplicito riferimento a colui che parla o, esprimendoci in modo piu ge­nerale, a chi usa un Iinguaggio, allora siamo nel campo della pragmatica. "6 Ed ea questo punto che va messo bene in rilievo come 1' informazione referenziale di un messaggio, oltre al significato denotativo, oggettivo, include spesso anche significati emotivi; affettivi, stilistici e connotativi in genere, in base ai quali va analizzata la pertinenza comunicativa dei singoli enunciati che possono anche oltrepassare i limiti della proposizione. Siamo allora nel campo della Iinguistica testuale iI cui recente avvento ha segnato uno sviluppo decisivo della struttura informativa del Iinguaggio, rendendo possibile l'applicazione di criteri piu estensivi e piu sistematici nelle anallisi pragmalinguistiche.7 . . 1 2 3 4 5 6 Gaetano Berruto, La sociolinguistica, Bologna 1987, 4. Charles Morris, Segni, /inguaggio, comportamento, Milano 1963 (trnella prefazione a Ducrot-Todorov, o.c., XIIL Morris, o.c., 211 (sulla scia di R. Carnap). Tullio De Mimro, lntroduzione alla semantica, Bari 1966, 151. Morris, o.c., 211 (sempre citando R. Carnap). aduz. di Silvio Ceccato ), 11. 2. Dopo questa breve delineazione introduttiva, passiamo alla trattazione con­creta del nostroproblema. L'occasione ci viene offerta da una recente importante ri­cerca del nostro festeggiato, l.'illustre italianista croato prof. Pavao Tekavčič, ricer­ca intitolata "Verso una pragmatica contrastiva delle cosiddette 'particelle' in ser­bocroato e in italiano" .8 Trattasi di quelle forme particolari espressive che in deter­minati contesti perdono il loro significato di base assumendo funzioni comunicative specialL Secondo le parole di Tekavčič, queste forme "non esprimono soltanto la sfera soggettiva del parlante e sintatticamente non tutte sono fuori di frase".9 Una posizione, quindi, che si discosta in parte da una definiziorie largamente diffusa. 3. Gia in precedenti pubblicazioni Pavao Tekavčič ci aveva fornito una casistica relativamente vasta dell'uso di queste forme, chiamate apptinto 'particelle', termine in verita polivalente e che l'autore usa "faute de mieux", cioe in mancanza di una voce piu appropriata che specifichi meglio queste forme espressive. Nel suo recente lavoro sopra citato, al quale faremo riferii:nento nel corso della nostra esposizione, il nostro autore constata · innanzi tutto che le grammatiche croate e serbe trattano il problema delle 'particelle' in maniera insufficiente, mentre le grammatiche italiane non lo tratterebbero affatto.10 Le ricerche del Nostro gli hanno fruttaio un inventa­rio di 149 unita serbocroate di cui ben 94 rappresentano integrazioni originali sue in aggiunta alle sole 55 riscontrate nelle quattro grammatiche esaminate.11 Quanto alle 'particelle' italiane che secondo una tradizione linguistica non vengono trattate se­paratamente nelle grammatiche, ma vengono incluse tra le parti invariabili del dis­corso, massime tra gli avverbi, Tekavčič ne elenca una considerevole. quantita nel corso del suo lavoro. Sono sempre ricerche compiute con fine intuito che interessa­no particolarmente da una visuale contrastiva e piu precisamente nel campo della lessicografia bilingue. Nelle sue varie ricerche l'autore ci offre esempi interessanti di raffronto fra l'italiano e il serbocroato. In alcuni casi avremmo desiderato anche un tertium comparationis, praticamente il tedesco, come lingua egemone dell'Europa centrale, a cui l'autore ricorre solo sporadicamente nel corso della sua trattazione. 4. Prendiamo ad esempio la particeila serbocroata "samo" che in origine ha si­gnificato restrittivo12 corrispondente all'italiano so/o, soltanto, solamente. 1 voca­bolari assegnano in ambedue le lingue due funzioni fondamentali a queste forme13 e cosi anche in tedesco: 7 Interessanti a tal proposito i lavori di K. Lichem e di M. Berretta. 8 Eriportato il titolo del riassunto italiano dello studio (pag. 193). II titolo originale ecitato nella bibliografia in calce. · 9 Tekavčic, o.c. (1989), 193. 10 Tekavčic, o.c., 129. Va detto comunque che i vocabolari piu recenti (in particolare lo Zingarelli) trattano in maniera abbastanza diffusa i problemi dei significati connotativi delle parti invariabili del discorso, specie per gli avverbi. · 11 Tre recenti grammatiche croate e una serba. 12 II concetto di restrizione viene elaborato da P. Tekavčic in un ampio saggio del 1984. 13 So/o ecomunque in primo luogo aggettivo. 1. Funzione avverbiale: Ulaznica stoji samo petsto dinara. II biglietto costa solo cinquecento dinari. Die Eintrittskarte kos tet nur fiinfhundert Dinar. 2. Funzione di congiunzione: Samo ne znam da ti je to točno. Soltanto non so se cio sia esatto. Nur weiss ich nicht ob das stimmt. Dal significato originario, primitivo della forma samo si sono sviluppate in se­guito alcune funzioni pragmatiche che vengono finemente analizzate dal nostro au­tore e tradotte in italiano con forme appropriate. Alla versione italiana abbiamo ag­giunto anche qui e in seguito la nostra traduzione in tedesco.14 1) Significato esortativo: Samo nastavite tako, Continui pure cosi, Fahren Sie nur so fort, mladicu, i uspjeh je, giovanotto, e il succeso mein Junge, und der osiguran! esicuro! Erfolg ist gesichert ! 2) Lo stesso in senso ironico: ReCi cu sve tati! Diro tutto a papa! Ich sage alles dem Papa! -Samo reci, pa -Diglielo pure, e -Sag es ihm nur, dann ceš vidjeti! vedrai! wirst du schon sehen! 3) Samo come rafforzamento di una proibizione: Nemoj mi samo reCi Non dirmi soltanto Sag mir nur nicht da sve to nisi (non dirmi poi) dass du dies alles vec prije znao. che tutto cio non nicht schon friiher lo sapevi gia prima. gewusst hast. 4) Samo denotante un particolare interesse o meraviglia: Kako ti samo pada Come mai ti viene Wie fiillt dir nur so na pamet tako in mente qualcosa etwas ein (so etwas nešto! di (una cosa) simile! in den Kopf)! Gdje ste ga samo Dove mai lo avete Wo habt ihr ihn nur pronašli, kad nitko trovato, se nessuno gefunden, da niemand ne zna njegovu adresu? conosce il suo indirizzo? seine Anschrift kennt? 14 1 significati pragmatici di samo vengono trattati dal nostro autore nell'o.c. (1989), alle pagg. 145-146. A questi esempi di usi pragmatici della "particella" samo possiamo aggiungerne degli altri1 5 : 5) In proposizioni "ottative": Kad bi samo došao! Se solo venisse ! Wenn er nur kame! Da samo mogu dobiti Se potessi ricevere questo Dass ich nur dieses taj novac prije denaro prima detla Geld vor der Abreise od/aska! partenza! bekiime! 6) In senso condizionale: Idi se igrati, samo Va a giocare, basta che Geh spielen, 'nur lass me pusti na miru! mi lasci in pace! mich in Ruhe! 7) In frasi interrogative (in aggiunta al num. 4): Kako je samo došao Come ha fatto a venire Wie ist er nur hierher ovamo? qui? gekommen? Osservazione. -Come risulta da alcuni degli esempi citati, la "particella" sa­mo non,viene sempre tradotta in italiano. Diversa einvece la situazione per il tedesco. Nel grande Vocabolario della lingua croata o serba dell'Accademia di Zaga­bria, sotto la voce samo, definita come avverbio e congiunzione, vengono elencati costrutti che a volte si avvicinano semanticamente a quelli piu sopra elencatL S. Una tipica funzione pragmatica viene assunta talora dall'avverbio lijepo, de­rivato dall'aggettivo lijep (it. bello, ted. schOn). Tekavčic ci da innanzi tutto due esempi di uso di questo avverbio nel suo significato primario (nel quale puo essere sostituito anche da altre forme, comefino, divno, krasno).l5a 1) Lijepo in funzione primaria: Tata, po/ožio sam Papa, ho dato Papa, ich habe die zadnji ispit. l'ultimo esame. letzte Priifung abgelegt. -Lijepo, sine moj! -Bene, figlio mio! -Schon, mein Sohn! 2) Lijepo in senso ironic9: Tata, opel sam pao Papa, sono stato bocciato Papa, ich bin wieder na ispitu. di nuovo all'esame. durchgefallen bei der -Lijepo, sine moj! -Ma bravo, figlio mio! Priifung. -Schon, mein Sohn!16 15 v. la nota 20. ISa Tekavčii:, O.C. (1989), 147. 16 In ambedue gli esempi le versioni, italiana e tedesca, sono nostre. Per quanto in italiano esista l'avverbio bellamente, esso negli esempi sopra cita­ti sarebbe fuori posto, come bene osserva il nostro autore. Percio egli propone in questi casi locuzioni del tipo che bel/o!, questa si che ebella! (quest' ultima locuzio­ne specie in senso ironico). 1 significati pragmatici dell'avverbio /ijepo si riscontrano soprattutto nel lin­guaggio colloquiale per indicare partecipazione, affabilita, impegno, ironia. Tekav­čič ci offre alcuni esempi di questo uso e osserva che per l 'italiano in questi casi si