ANNO XXIY. Capodistria, 16 Gennaio 1890. N. \2 LA PROVINCIA DELL'ISTRIA Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione.— Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Ogrn.-u.rLO a. casa sul a, Gli altri artisti (Continuazione vedi N. 6 e seg.) 16. E questi per certo va celebrato fra i grandi; ma in quanto alla sua persona, ed ai suoi lavori, c1 è parecchia ombra, che solo studi diligentissimi varranno a far diradare. Il K. lo riporta due volte, del che non trovo argomento per dargli ragione. Dapprima lo fa capitare quale Istriano Domenico (ex Istria); e poi lo ripresenta più tardi come Kopranin Domenico, vale a dire italianamente il Capodistriano (o da Capodistria). Le fonti sono le stesse, e non vi ha alcun dubbio sulla identità porsonale, sebbene oscura. Fu architetto valente, già noto intorno al 1450 a Venezia; e, a dire del Zani, „scultore bravissimo". Lavorava nel 1460 pel granduca di Toscana a Firenze, come lo ricorda l'Averulino. Si afferma eziandio eh' egli fosse quel «maestro Domenico ingegnere" il quale comparisce tra gli ausiliari di Antonio Eicci, autore del palazzo ducale di Venezia circa l'anno 1485. Dall' esame delle varie notizie è tratto il benemerito Tedeschi a conchiudere, che quest' ottimo artista dev'essere nato a Capodistria negli ultimi anni del 1300 o nei primi del 1400. Propenderei, in considerazione delle date suddette, pella seconda versione. Morì a Vicovaro, 27 miglia lontano da Roma, sulla strada di Subiaco, mentre accudiva al lavoro di un «graziosissimo tempietto." Fonti. Il K cita: Antonii Averulini, Architectura ab Antonio Asculano e materna lingua in latinam conversa, etc. Nella Biblioteca di S. Marco tra i manoscritti Class. Vili, Cod. II. — Jacobi Morelli Biblioteca Manuscripta graeca et latina. Bassani 1802 T. I, p. 405. — Nuova raccolta d'opuscoli di Colegerà, T. 37. — Cadorin Giuseppe: Pareri di XV Architetti e Notizie storiche intorno al Palazzo ducale di Venezia, Venezia 1838, pag. 135. — Il Tedeschi (v. Provincia 1883 N. 18, e 1886 N. 15). vi aggiunge: Giornale della Società storica Lombarda (31 dicembre 1883, A. X, fase. IV). — Cesare Promis — nella Braidense a Milano, sotto il titolo Miscellanee 759-19. Dr. E. N. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. Dall'Arsa al Timavo i. Le razze . Nella Revue des Deux Mondes dell' anno scorso si legge una serie di articoli sulle condizioni della penisola balcanica, e vi si tratta del suolo, delle razze e d'altre importanti questioni con brio e disinvoltura francese, saltando a pie' pari qualche difficoltà, azzardando ipotesi ; ma in fondo mirando gi-isto quasi sempre. ') E poiché tra le varie cose dettevi, molte convengono anche alla nostra provincia, così mi è parso opportuno di ripeterle qui con le necessarie modificazioni. E per vero la piccola nostra provincia presenta molti punti di contatto con la penisola balcanica ; dall' Arsa al Timavo, quale miscuglio di razze ! Sloveni, Morlacchi, Serbi, Slavi italianizzati ; e non ci mancano neppure i Rumeni rappresentati dai Cici, proprio come nella grande penisola balcanica; e lasciamo la questione del suolo per ora. C' è però, in' affretto a dirlo, questa grande differenza, che sui Balcani mentre nelle città la civiltà greca dà ancor qualche segno di vita con conati individuali, smarrita quasi in quel mare magnum di razze diverse, nell' Istria invece la civiltà italiana s'impone e s'imporrà sempre, speriamo, e lotta compatta non con isforzi parziali d'individui, ma di tutto un popolo forte delle sue tradizioni, della sua storia, e della secolare cultura. Ciò premesso seguiamo lo scrittore francese, e vediamo come le sue parole facciano al caso nostro. „Si tratta di sapere, scrive egli, come le razze si siano mescolate nell' interno della penisola, e se le antiche popolazioni non abbiano lasciato alcuna traccia ') Du Danube a L'Adriatique. sulla terra occupata dagli Slavi." E più oltre — Un eccellente scrittore slavo Costantino Iiretchek, scrisse : Non mai sulla terra un popolo soggiogato è scomparso senza lasciare una goccia di sangue nelle vene del vincitore, e una parola nella sua lingua. Neil' Istria veramente non si tratta in questo senso di vinti e di vincitori : gli Slavi sono venuti alla spicciolata, e l'antica razza latina poi italiana rimase vincitrice. I vinti sarebbero da noi invece gli Slavi, vinti nella pacifica e secolare vittoria della civiltà: e sono questi precisamente gli Slavi del Quieto, prima venuti, ed italianizzati in parte. Nelle campagne intorno a Buje, a Momiano, a Grisìgnana però, qualche goccia di sangue slavo c' è e qualche parola nella lingua italiana : la stessa Trieste informi col jaritz, la pesterna, la duca, la smetena ecc. in uso fino a pochi anni or sono. „È sorprendente, dice altrove lo scrittore francese, la vitalità di certe razze nobili lungamente oppresse. È constatato che il sangue romano guadagna da per tutto sulle popolazioni limitrofe. Per cogliere la natura sul fatto convien visitare le rive del Danubio." E del Quieto pure. E della vitalità di certe razze sono anche testimonio i poveri Pici, che sono i Rumeni dell' Istria. Lo scrittore francese rimase anche maravigliato di molte altre anomalie uotate nelle varie razze slave dei Balcani. Di qua Slavi del più bel biondo, di là capigliature nere, accenti strani e crudeli, parole da sfondar P ugola ; e voci, e canti armoniosi nello stesso tempo , bellezze grossolane e puri profili greci. Cercate la donna, conchiude 1' articolista queste differenze provengono dai matrimoni contratti dagli Slavi invasori, con Traci ed Uliri o antichi abitatori della penisola balcanica. L' osservazione è giustissima; e darà molto filo a dipanare ai filologi panslavisti che sognano una Tracia, un Illiria, un Italia e per poco un' Europa slava fino dai tempi preistorici. Ma non fa al caso nostro. Rari i matrimoni tra Slavi ed Italiani nell' Istria oggi ; rarissimi e forse nulli nel passato. Possibili oggi, con Slavi italianizzati ; non manca qualche esempio perfino di blasoni macchiati; ma sono scappatelle di gioventù riparate in Articulo mortis ; e poi poche rondini non fanno primavera. È un fatto che molte anomalie si riscontrano tra quelli dei Balcani; le modificazioni però, il felice dirozzamelo non fu opera di matrimoni, ma della civiltà, del contatto con la razza latina : fu forse effetto dell' aria stessa e del suolo. Tocchiamo di queste anomalie. Secondo lo scrittore francese reca maraviglia la dolcezza la sonorità della lingua slava in bocca della donna serba. "La donna nella Serbia parla con voce armonica, quasi come l'italiano. E la ragione è evidente. La lingua slava rozza, ripiena di consonanti e d'accenti guturali, passando per la bocca delle antiche donne della Tracia e dell'Illiria, ha perduto in parte la sua rozzezza, ed ha preso delle inflessioni meridionali. Le gole delle donne sono ammirabili nel vellutare i suoni più duri. Bisogna sentire una giovinetta serba declamare un brano di poesia; si rimane sorpresi dal suono della sua voce che si spande in cascate cristalline. Ci scommetto che ella ci metterebbe della grazia anche nel pronunziare il nome della città di Trn donde le vocali sono bandite come le bocche inutili da una fortezza asssediata. Panni di vedere i guerrieri serbi del IX secolo, in atto di obbligare quelle care creature illiriche e traciche a gargarizzare la bocca con lo slavo, maravigliati della bellezza della loro lingua su quelle rosee labbra." (pag. 345). Avviene lo stesso anche in Istria. Basta entrare in una chiesa di campagna, e sentirvi cantare lo Sveto Sveto Sveto, dalle mandriere, per rimanere maravigliati della dolcezza ed armonia della tìtessa lingua così aspra e forte sulle labbra del morlacco, e del prete cranzo che vocia del pergamo maledicendo agl'Italiani. La stessa sonorità e dolcezza ammiravasi nella chiesa di Lovrana e di altri luoghi della Liburnia, quando ancor usavasi la liturgia slava antica, e la poesia di Giobbe nelle ufficiature da morto risonava mesta ed armonica sotto alle volte della chiesa : così mi diceva P amico Stiglitz, Dio lo riposi; buono e colto prete di Lovrana. Questa modificazione fu prodotta nella Serbia, secondo il francese, dalle donne illiriche e traciche ; In Istria invece dal contatto con la gente di razza latina. Siamo noi che abbiamo addolcito l'ugola agli slavi; è effetto questo della nostra aria marina,, del nostro cielo. Ed io non so se il Croato, che si vuol sostituire oggi ai vari dialetti slavi parlati dal volgo nelle campagne, abbia tanta virtù. Non pare, se i figliuoli dei contadini stentano ad apprenderlo nelle scuole. Egli è un fatto adunque che se gli Slavi, i dipendenti degli antichi barbari Vendi oggi sono in gran parte un popolo civile; se la loro causa è simpatica oggi presso tutte le colte nazioni, J) lo devono al contatto con la civiltà greca nella penisola J) Vedi l'opera recente — Letterature Slave di D. Ciàmpoli Milano. Edizione Hoepli 1889. balcanica, e con la latina ed italiana poi nella piccola penisola nostra. Questo ben dovrebbero tenere sempre a mente gli Slavi, anziché sognare origini remote e supremazìe mondiali che eccitano il riso. E ciò è tanto vero, che quanto minore, o più recente è questo contatto, più è dominante ancor la rozzezza e l'antica ferocia: ce lo provano gli ultimi venuti nell' agro di Pola, e che tanto diedero a fare ai provveditori veneti ed al governo francese poi. Una tale differenza notasi pure, scrive il francese, nella penisola balcanica. Gli Slavi che accolsero nella Bosnia e nell'Erzegovina, la religione di Maometto; i feroci abitanti delle montagne sono i peggiori oggi e lo furono sempre nella storia. Quindi vennero sulle terre croate i famosi Uscocchi, che se anche rimasti cristiani di nome, troppo bene dai Turchi appresero il mestiere di assassinare e rubare. Lungi adunque dal contrastare, la civiltà italiana nell' Istria, devono gli Slavi pel loro interesse vivere con questa in buona armonia. Antichi e recenti fatti ci dimostrano che ne hanno bisogno davvero. Evidente è la pittura che 10 scrittore della Revue ci fa della donna slava, di quella stessa donna di cui ha decantato la voce melodiosa. „— Nei paesi colonizzati dagli Slavi, scrive egli, le donne sono rustiche e mal formate, vigorose in gran parte, e buone per farne delle eccellenti bestie da soma. Nel primo fiore della loro gioventù, sono più fresche che seducenti, scrive il Signor de Scudèry; più appariscenti che frescha, più esuberanti che belle. Si direbbe che come le loro antenate si prestarono a civilizzare i barbari, così elle stesse nel corso dei secoli siano state da quelli ridotte allo stato di barbarie. —" Le fioraje mandriane di Trieste e le pesterne del Craguo sono ancha oggi tali e quali: sono belle, ma spesso hanno, come si dice, a Milano, la bellezza dell'asino. Continua lo scrittore della Revue ■— «Nelle relazioni col sesso forte hanno delle abitudini che sono agli antipodi con gli usi della gente civile. Non solamente la sposa segue come un piccolo cane 11 marito; ma le ragazze bacciano la mano dei giovani con un umiltà che muove lo stomaco. Scendono esse a tali atti servili, come se fossero la cosa più naturale del mondo, e la potenza dipendesse da quattro peli che ornano il mento dei giovinotti. Non ho mai assistito a questo baciamani, senza sentirmi la voglia di pigliare per la barba, e di scuotere questa pelosa ed inpertinente divinità." Rammento anche io di aver veduto di simili atti di umiltà pecorina, ma d'altro genere. Davanti ad un prete istriano in calze e scarpe si buttò a terra una contadina slava del territorio di Trieste, e gli bacciò le fibbie : 1' argento sulle scarpe, invece dei grossi stivali da carrettiere, aveva prodotto una certa impressione sulla sua fantasia. Fin qui dei difetti ; ora per essere giusti delle buone qualità morali. Ed ecco come il Francese di manica larga inalza il diapason. „Noi scopriamo sotto lo Slavo incolto un bene più prezioso dell'oro, più bello della bellezza. Sotto gli abbaruffati capelli brilla uno sguardo che ci attira. „ — E qui da capo una litania di difetti fisici per venire alla seguente conclusione. — „Tutto ciò è triste a vedersi, pure se voi ascoltate, quest' uomo incolto, se osservate la sua indulgente bontà, la sua pazienza non già brutale ma ragionevole, persino filosofica dovrete convenire che c' è in lui una grandezza maggiore di quella dell' affittajuolo americano pulito, ma calcolatore ed ogoista. C' è nello Slavo uno stoicismo foderato di bontà" (pag. 348) Di questa povertà contenta e sprezzo dei comodi della vita alla Diogene, congiunta ad una grettezza originale e comica abbiamo esempi anche tra gli Slavi dell' Istria. Rammento che nell' anno del colera si facevano a Capodistria le fiammate di ginepro per purificare 1' aria; così credevasi allora. Un vecchio slavo entrò nello studio del D.r Combi con la pipa ripiena di ginepro, invece di tabacco. — Che cosa diavolo fatte? domandò l'avvocato. — Voi altri zittadini xe matti, rispose il vecchio, credè ginevra bona contro colera, e la mandò in aria. Mi invece fumar ginevra, e mandar drento — La trovata del fumar ginepro per corrompere l'aria e risparmiare nello stesso tempo denaro è degna dell' umorismo del Dickens. E di questi buoni Slavi, contenti nella loro povertà, facili, in ottime relazioni con gl'Italiani, ne avevano molti in Istria, prima che i caporioni croati venissero ad aizzare le plebi della campagna contro i cittadini. I caporioni croati poi poco hanno di comune con la dolcezza e bontà dei Serbi, decantata dallo scrittore della Revue ; sono anzi il rovescio della medaglia. Così ne avviene che il contadino slavo perde quel po' di buono avea da natura; e può ringraziare i suoi buoni apostoli, se si abbrutisce e diventa ogni giorno peggiore. Il dirozzamento della razza slava, in contatto nella penisola balcanica con gli antichi Traci ed Illiri, è un fatto storico ; l'abbiamo veduto. Aizzare oggi le razze slave sparse nella campagna tra l'Arsa e il Timavo, non è cosa allegra per noi ; ma il danno maggiore toccherà agli Slavi medesimi, i quali, se stiamo ai fatti recenti hanno sempre un grande bisogno della striglia italiana e di fare, come dice il Francese, i gargarismi, per modificare Y apparato glottologico. P. T. ---——.--- UOTIZIE sullo stato della pubblica istruzione in Istria durante il dominio DELLA REPUBBLICA VENETA (Continuazione vedi numero 22) 1729. 3. dicembre Pinguente Anzolo Zustinhn Capitano di Raspo, nella sua Relazione finale dei 3 dicembre 1729 dice che la comunità di Pinguente, sebbene non abbia altre rendite che l'utilità di due Fontici, mantiene con queste il Precettore ed il Medico. Filze relazioni 1741 Capodistria Paolo Condulmier Podestà e Capitanio di Capodistria dice — che in la Metropoli (Capodistria) fiori-riscono le belle lettere. Senato Rettori Filza 259 Relazione 26 Luglio 1741. 1744. 23. maggio Pinguente Da Relazione dei Capitani di Raspo Vincenzo Bembo e Marc'Antonio Mocenigo sull' amministrazione delle scuole laiche di quel Capitanato risulta che erano 78 di numero . e che da queste si provvedeva al Medico e al Precettore. Un tempo vi contribuivano tutte, poi 10 delle più povere furono esentate. Senato Rettori — Filza 265 — Rolazione inserta nel Decreto 5 Giugno 1744. 1760. 4. dicembre Buje Il senato approva P istituzione di un pubblico ì recettore in Buje, col salario di lire 109, giacché Buje per la distanza della città di Capodistria e per la condizione de1 suoi abitanti, non è in grado di approfittare di quella scuola, comune beneficio della provincia. Senato Mar. — Registro 236 ad 131. 1784. 16. Agosto Pinguente Gasparo Moro Capitano di Raspo nella sua Relazione 16 agosto 1784 scrive: «La comunità di Pinguente, che niente possiede «nè in fondi, nè in veruna altra sorte di rendite, a tutte „le spese che sono indispensabili supplisce coi soli ci-„vanzi degli utili del Fontico, ed allo stipendio del Mendico Chirurgo e Precettore della gioventù vi concorrono Je scuole laiche ed in parte la clemenza di Vostra « Serenità con stabiliti metodici assegnamenti di quella „pubblica cassa. Filze Relazioni 1784. 30. Agosto Capodistria Lodovico Morosini, podestà capitanio di Capodistria, facendo parola nella sua Relazione del fondaco, il di cui soldo dice aumentato a lire 41624:8, soggiunge, «che nullostante non può più equilibrarsi con gli ag-«gravi d'indispensabile necessità che gli restano infissi, «come lo sono gli stipendi per la maggior parte ai due «Medici condotti, oltre i salarj de' Ministri, et una annuale assegnazione al Collegio dei Padri delle scuole „pie, che è il solo luogo per la provincial educazione e vper le pubbliche scuole in tutta la provincia stabilito «e regolarmente mantenutosi in corrispondenza di una «così salutare e prediligibile istituzione. Filze Relazioni 1617. Montona-Capodistria Il Reverendo Don Francesco Bonfini era Precettore pubblico a Montona coli' annuo stipendio di ducati 200. Lo si desiderava a Capodistria allora priva o quasi di Precettore; (era tempo di guerra la guerra di Gradisca) ma la Città non poteva disporre che di ducati 100. Pensarono allora i Sindici del Comune d'impetrare che sieno applicati al Precettore i denari che la camera fiscale dava per le Fiere di S. Nazario e di Risano nonché per le feste del Carnevale interrotte per i presenti moti di guerra. Bernardo Tiepolo Capitanio di Raspo e Vice Proveditor Generale (Vice Generale) nella Provincia dell' Istria, approvò la proposta dei Sindici per il tempo della sua Carica e della Guerra. Quindi il Bonfini fu condotto per tre anni con 200 ducati e la Casa. 1789 Capodistria 11 Collegio degli Scolopii in Capodistria era in decadenza — il Seminario Vescovile prosperava. Si progettava di fondere i due Istituti, cioè di trasportar il Seminario nell' Edificio che serviva al Collegio e di secolarizzare i Maestri Scolopii e unirli coi Maestri del Seminario — di porre il nuovo istituto col nome del Seminario sotto la dipendenza del Vescovo, riservato per altro un Sindacato al Comune in quanto alla istruzione dei Laici, chè il Seminario avrebbe dovuto servire anche a questi come servivano quelli di Padova e Murano. — 11 progetto era caldeggiato dal Conte Agostino Carli-Rubbi. del quale e' è una Lettera datata 18 marzo 1789 diretta al Consultore in Iure Sig. Pietro de Franceschi per consiglio ed appoggio. Mon risulta se abbia avuto effetto. La posizione con 8 pezze (Suppliche del Comune dì Capodistria, Deliberazioni di quel Consiglio. Terminazioni di quel Podestà Capitanio, Ducali ecc. si trova nell' Archivio - Deputazione ad Pias Causas N. 92. Codice segnato — Dottori — Professori — Studj — Collegii — Scuole — Seminarj. (Continua) -----saxes*--------- Seminario o Collegio ài Capodistria (Continuazione vedi N. 7 e seg.) Alla presenza dell'IIlmo, et Ecc.mo S. Gio. Gabriel Contarmi Pod.à e Cap.o Protettore benigno del Coll.o Doue Antonio Bisiach q.m Zuanne Furiano habi-tante in questa Città, da questo giorno in poi per se Eredi etc. et in perpetuo ha uenduto, et alienato, sicome uende et aliena per seruitio del Coll.o che deue labri-carsi in questa Città, con Decreti deli' Ecc.mo Senato alli Ss. Cap. Carlo Vergerio, e Cau. Oratio Fin Siudici et alli Ss. Cau. Olimpo Gauardo, Gon. Antonio Brutti, Andrea Tarsia Deputati alla Fabrica del med.mo Coli.io, e per nome del med.mo compranti, et acquistanti Vna Casa soleuata coperta de Coppi già da esso Venditor acquistata a liuello dalla Veneranda Confraternita di S. Ant. Abbate di q.ta Città come di ciò appar in In-strom.to stipolato per mano del S. Nicolò Bratti Pub.co Nod.o sotto li 19 Zugno 1670. al quale, etc, posta essa Casa in questa Città nella Contrà di Porta Ogni Santi; Confina dalla parte dinanzi il Piazzaletto, dalla parte dietro le ragioni della scuola di S. Maria Nona, già acquistate per d.o Coll.o, dall' altra ragioni di Donna Aurelia Bobota, pur acquistate dallo stesso Coll.o, e dall' altro lato Strada Pub.ca con tutte le sue ragioni, habentie , e pertinenze, compreso anco li miglioramenti p. lui Ant.o fatti in detta Casa, ad hauer, tener, goder, e liberam.te dispouer. Estimata da m.ro Zuanne Isdrael Muraro perito eletto dalle parti, ualer lire mille settecento sinquanta otto, ma d'accordo ualutata lire Mille cento setta due ch'è in ragion di quattro per cento ; A conto del qual prezzo essi SS. Sindici e Deputati p. nome del d.o Coli.io s'obligano di corrisponder alla detta Confrat.a di S. Antonio lire quarantasei soldi disdotto, I ch'è obligata in Virtù di d.o Inst.o la d.a Casa, Importano di Capitale lire settecento ottanta tre, et il rimanente, che consiste in lire trecento ottantanoue per intiera e compita sodisfate liora segl'esborsano à conto Ducati quindeci in tanta ualuta corrente, che tirò à se, restando creditor per saldo lire due cento nouantasie, quali promettono essi SS. Siudici, e Deputati nomine ut sup. di quelle esborsare per tutto il mese d'Agosto prossimo al d.o Venditore: nel qual tempo habbia da rinontiar il dominio della Casa med.ma. Douendo detti SS. Compratori far seguir il Decreto, et approbat.e che fosse necessaria dell'Inst.o sud.o 1670 19 Zugno tra esso Ant., e gl'Intesti della Scuola di S. Antonio; e tanto promettono le parti, cioè li detti SS. Sindici e Deputati sotto obbligatione dagl1 affetti e beni di d.o Coll.io e d.o Venditore nei proprii beni presenti, e futuri di mantener, guarentar et osseruar la presente uenditione, et Giurorno. etc. Adì Dom.ca 7. Giugno 1676 Fu stridato al luoco, et hora soliti p. m. Pietro Fagher V. Com.r Presenti Bastian Picot et Antonio da Ponte, testimoni etc. Rizzardo Vida p. la Veneta Aut.à Pub.o Nod.o. Nel Nome del N.ro Sig. Giesù Christo Amen ; l'anno della sua Natiuità Mille sei cento settanta sie ; nell' inditione X.ma IIII, Giorno di Sabato 6 del mese di Zugno. Fatt'in Capod' Istria nella Sala del Pret.o Palazzo : Presenti il Sig Giac.o Fin ed il S. Cap. Gaspare Albertini testimoni etc. Alla presenza dell' lll.mo et Ecc.mo Sig. Gio. Cabriel Contarmi Pod.à et Cap.nio Protetor benignissimo del Coll.io. Doue li SS. Girolamo Barbabianca, Christoforo Sereni q'm Ottauio, et Dottor Dionisio Grauise Proued.ri eletti, e Deputati dal Capitolo della Confrat'a di S. Maria Noua à stabilir à nome ut sup. l'infras.ta alienazione e uendita da q.to giorno in poi, et in perpetuo p. nome di d.a Confrat.a, e per causa dell' eretione del Coll.o approbato dall' Ecc.mo Senato e raccomandato partico-larm.te al zelo, et incessante applicat.e di Sua Ecc.za, hanno uenduto, et alienato, si come uendono, et alienano alli SS. Cap. Carlo Vergerio, e Cau. Oratio Fini Sindici, Cau. Olimpio Gauardo, Gou. Antonio Brutti, Dottor Andrea Tarsia, et Dottor Agostin Vida Deputati alla Fabrica di d.to Boll.o qui presenti, e per nome del d.o Coll.o acquistantil, e compranti Vna casa soleuata, coperta de Coppi, con Corte, et horto e con tutte le ragioni habentie e pertinenze, posta in questa Città nella Contrà di Porta Ogni Santi tra li suoi Confini, e contigna alla Chiesa di d.a Confraternita Estimata da M.ro Vuanne Isdrael perito eletto dalle parti ualer lire tre Mille, e nouanta ; Mà d' accordo in lire Mille, e sei cento, il che riesce anco in benef.o di d.a Confraternità, perchè dalla medesima Casa si ricauaua soli ducati dieci d'affitto all' anno, per essere in istato cattino, e rouinoso, et questa p. il prezzo med.mo de lire Mille sei cento ; À conto de quali assume obligatione il» Col.o sud.o di contribuir lire quaranta tre ad un sacerdote, che cele-hrarà tante messe nella d.a Chiesa, giust' all' obligationi, che ha la detta Confrat.a, che importano di capitale Lire settecento disisette ; et il rimanente, che consiste in Lire ottocento ottanta tre per l'intiera e compita soddisfatione hanno quelle effettiuamente esborsate in tanto dinaro effettiuo che tiro-tno a se, e del prezzo med.mo gli fanno fine, e quetat.e perpetua. Tanto (carte 58) promettendo le parti, cioè detti SS. Venditori per nome della Confraternita sud.a et li compratori per nome del Coll.o di tanto mantener, osseruar, e guarentar sot-t'obligazione ecc. Dichiarando che la Chiesa di d.a Confrat.a habbia à seruire à commodo di d.o Coll.o con la sopraintendenza e Dominio però della Confrat.a, douendo li Colleg.ti intendersi unuti alla Confrat.a med.ma, et lurauerunt Adì Dom.ca 7 Zugno 1676 Fu strid.o al luoco, et hora soliti per m. Pietro Fagher V. Com. ; Presenti Bastian Picot, et Antonio da Ponte, testimonii Rizzardo Vida p. la Veneta Aut.à Pub. Nod.o Nel Nome del Nostro Sig., Giesù Christo Amen, l'anno della sua Matiuità Mille sei cento settantasei, nell' inditione X.ma 4.ta, Giorno di Giouedì 19 del mese di Nouem.e, Fatt'in Capod'Istria nella sala del Pretoree Palazzo ; Presenti li SS. Dottor Santo Grisoni et Pietro Vittori, testimoni ecc. Alla presenza dell'lll.mo, et Ecc.mo S, Gio. Cabriel Contarini Pod.à Cap.io Dignissimo di q.sta Città protettor benignissimo del Seminario. Donna Cattarina relita in primo uoto dal q.m Ger.mo Padouan, et in secondo dal q.m Gaspero Amoreuole, facendo come aene di sua prop.a, e libera ragione datogli in permuta dal S. Dottor And.a Tarsia come si legge in Pub.co Insito stipolato dal S. Nicolò Brutti Nodaro de dì 17 Marzo 1668, ueduto da me infras.to, al quale ecc, da q.to giorno in poi et in perpetuo hà dato, cesso, uenduto, transferito e liberam.te alienato alli Spettabili Sig. Caualiere Olimpo Gauardo, et Oratio Fini Sindici di questa Città Nec non al Sig. Gou. Antonio Brutti rappresentanti le ragioni del Seminario, che deue farsi col beneplacito ottenuto da S. Ser.tà, e p. nome dello stesso accettanti, acquistanti, compranti, e rice-uenti Vna Caseta soleuatar coperta de Coppi con Cor-tesella e con tutte le ragioni alla medesima spettanti, e pertinenti, posta in questa Città nella Contrà di Porta Busterla, confinante con la strada pub.ca, con le ragioni di Zuanne Bobot, e de m. Nicolò Busico detto Giasche, saluis ecc., stata estimata al tempo dell'anted.o Instrom.to, coni' in quello si legge lire quattrocento trenta tre soldi dieci, et riceuuta in se dalla d.a Venditrice per lire due cento sedici soldi quattordici in raggion di tre per cento, mà le parti predette sono di presente conuenuto d'accordo in lire trecento, e Vinti, che la ualutano à ragion di quattro e mezzo per cento ; A conto della quale summa li antedetti SS. acquistanti hanno eftettiuamente contato, et, esborsato lire nouanta tre, che tirò la pred.a Donna a se alla presenza ut supra. Il rimanente che consiste in lire duecento Vinti sette promettono, et s' obligano d' effettiuam.to sborsargli in danaro contante, e moneta corrènte nel fine delle stride del presente Instrom.to se tacite, e quiete passeranno senz' alcuna con-trad.ne ogni cauillat.e remota. Tanto promettono attender, mantener, et osseruar, diffender, e guarentar hine inde sotto perpetua obligat.e, et bypotheca de tutti, e cadauna loro beni presenti e uenturi, cioè la Venditrice de propri, et li SS, acquistanti di quelli del Seminario et Iurauerunt Adì Dom.ca 22 Nouem.e 1676 Fu strid.o al luoco, et hora soliti p. m. Pietro Fagher V, Com. Presenti M.ro Alberto Albertini, et M.ro Iseppo Dinari, testi-mona ecc. Rizzardo Vida p. la Ueneta Aut.à Nod,o —-------------------- 2ST otìzie L' I. E. Luogotenenza ha vietato il trasporto delle ceneri di Giuseppe Revere; ed ha prevenuto la presidenza municipale di Trieste che ai confini furono dati gli opportuni ordini di opporsi all'introduzione. Abbiamo ricevuto dal consiglio direttivo della società di mutuo soccorso fra triestini, istriani e goriziani che ha la sua sede in Roma, la relazione sull'operosità sociale durante il terzo anno di vita, dalla quale relazione stralciamo i seguenti dati : La Società ebbe un introito di lire 1836.10, risultante la maggior parte dal capitale rimasto nell'anno precedente, parte dalle contribuzioni dei soci e parte in fine da varie oblazioni. Il passivo fu di lire 840, delle quali ben lire 640.50 furono esborsate per sussidi concessi a comprovinciali — triestini, istriani, dalmati e trentini — che immigrarono in Roma. Il patrimonio sociale era quindi al 1 novembre 1889 di lire 996.10. Siccome con le contribuzioni dei soci la società non potrebbe conseguire gli scopi per i quali è stata istituita, così il consiglio direttivo fa caldo appello a tutti, perchè vogliano anche in avvenire aiutare la società. E noi ci lusinghiamo che i comprovinciali considerato lo scopo umanitario di questa istituzione, vorranno essere ben larghi di ajuti contribuendo ognuno secondo le proprie forze. Furono sequestrate tutte le copie rinvenute dai librai di Trieste, delle Terze Odi barbare di Giosuè-Carducci. A questa misura diedero motivo le note odi Mi-ramar e Aduna bottiglia di Valtellina nel 1848; questo odi, secondo il decreto del Tribunale, riscontrano gli estremi dei crimini previsti dai paragrafi 64 e 65 a, offesa ai membri della Casa regnante e perturbazione della tranquillità pubblica. Riportiamo con vero piacere, la seguente notizia dall' Istria del 4 corr., quale atto di compartecipazione sentita, alle dimostrazioni fatte in occasione del suo quarantesimo anno di servizio al sig. Giovanni Sussa direttore contabile della giunta provinciale: «Giovedì, 2 andante, il signor Giovanni Sussa, direttore contabile della giunta provinciale, compiva quarant' anni di onorata e laboriosa carriera. In tale incontro tutti gì' impiegati contabili - giuntali si sono presentati al loro capo, esternandogli, colle loro felicitazioni, tutta la loro stima e riconoscenza. Interprete di tali sentimenti si fece il revidente contabile sig. Michele Ghersina, il quale con appropriata allocuzione, fece conoscere appunto al signor direttore quanto amato e rispettato ei fosse, mentre sarebbe giustizia di desiderargli eh' ei possa per lungo tempo godersi ili sereua tranquillità il ben meritato riposo — e questo in guiderdone di tanti anni di vita proficuamente operosa, spesa a pubblico vantaggio. Però un sentimento di ben inteso egoismo l'induceva ad esprimergli un loro voto ardentissimo, ed era quello, che il signor Sussa, continuando a rimanere al posto che tanto degnamente occupa, abhia ad esser loro conservato quale amorevole e ben amato superiore, duce e maestro loro valentissimo. Il signor Ghersina chiuse il suo dire, facendo voti che il Cielo conservi nel signor Direttore quella ammirabile vigorìa di corpo e d'intelletto, di cui è doviziosamente dotato, affine di poter prestare per molti anni ancora l'intelligente e zelantissima sua opera a vantaggio della provincia. Il signor Sussa, a questa cordiale se anche modesta manifestazione di sentimenti dei suoi subalterni, restò vivamente commosso ed espresse i suoi ringraziamenti e la sua viva riconoscenza. Disse quanto affezionato egli sia a tutti loro, non solo per le personali loro qualità, ma per quella zellante cooperazione colla quale sempre lo hanno assistito. Lasciò infine intravedere di non essere proprio assolutamente deciso di abbandonare tantosto la direzione del dipartimento contabile drovinciale; ciò che in tutti produsse la più gradita impressione. — E in così dire strinse a tutti cordialmente la mano. E noi pure, mentre in questa ricorrenza ci associamo alle fervide felicitazioni dei signori impiegati giuntali, nutriamo, come loro, la speranza, ehe il signor Sussa possa durare ancora lungamente nella sua qualità di Direttore contabile provinciale. Apprendiamo con piacere che il nostro comprovinciale dott. Isidoro Furlani, già direttore del giorale V Adriatico di Venezia, e fino ad ora redattore-capo della Lombardia di Milano, ha assunto la direzione del reputato giornale V Italia, anche di Milano. Al valente direttore i nostri migliori auguri. -------- Cose locali Rappresentanza comunale. Decima seduta, 22 giugno 1889, ore 7'/2 pom., presidenza del podestà G. Cobol, commissario governativo L. cav. Bosizio-Thurn-berg; presenti 17 rappresentanti. Ordine del giorno: Approvazione del p. v- della IX seduta 26-28 marzo. — Comunicazioni ufficiose. — 1. Nomina di due rappresentanti a membri della commissione elettorale per l1 elezione dietale della città. — 2, Conto preventivo del civico Monte di pietà prò 1889. — 3. Supplica di Giuseppe Bullo, massaro del Monte per aumento di stipendio. — 4. Facoltà all' amministrazione del civico Ospitale di stipulare due mutui attivi. — 5. Proposta di aumentare la quota di salario al pubblico canicida. — 6. Supplica di Vittorio Cocever di Ambrogio per un sussidio onde poter frequentare l'i. r. scuola industriale di Trieste. — 7. Detta di Francesca vedova G. B. Gaino per condono di pigione arretrata della casa civ. N. 317 di ragione del ospitale civico. — Mancato il numero legale, il presidente stabilisce la seduta di seconda convocazione per il giorno 24 alle ! ore 5 l/2 pom. 24 giugno; presidente il podestà, commissario governativo cav. L. Bosizio Thurnberg, presenti 16 rappresentanti, quattro sostituti; assenti non giustificati 12. Letto ed approvato il verbale dell' antecedente seduta. Podestà fa le seguenti comunicazioni: „Legge una lettera del cav. L. Bosizio Thurnberg i. r. capitano distrettuale, con la qual partecipa la sua nomina a dirigente il capitanato distrettuale di Gorizia, e si congeda con manifestazioni gentili verso il podestà e la rappresentanza. ,Commemora i concittadini della classe dei pescatori Filippo Perini di Antonio, Antonio Vascon di Luigi, Nazario Vascon di Luigi, Nicolò, Antonio e Fran-: cesco fratelli Zetto di Alessandro, vittime dell'uragano scatenatosi la notte del 16 al 17 aprile ; descrive le pratiche fatte presso la società della pesca in Trieste e presso la luogotenenza onde venire in ajuto alle famiglie dei periti; nella colletta aperta il comune concorse con fior. 50, o la somma raccolta sorpassò i fiorini 1500. — „ Venne nominato il custode provvisorio della cella mortuaria con fior. 200 di salario annuo. „Furono estratte le sei graziali per doti del pio fondo della contessa Grisoni-Pola. „La defunta Maria Folegato legò all' asilo di carità per l'infanzia f. 200; e f. 100 all'ospitale civico. „La direzione del gruppo „Pro Patria, diresse la seguente. Ill.mo signore Si fu con la più viva compiacenza che legemmo il pregiato foglio 30 marzo 1889 N. 324 col quale la S. V. ci significava che la cittadina Rappresentanza, nella sua tornata 13 febbraio dee. deliberava d' inscrivere il nostro Comune a socio perpetuo di questo Gruppo della Società „Pro Patria" col canone di fior. 50, onore quanto ambito altrettanto caro. L'appoggio morale e materiale di questa illustre città sempre orgogliosa del nome italiano, ci rinfranca e rincuora siili' aspro cammino che conduce ai santi fini sociali. Voglia la S. V.Illustrissima rendersi interprete di questi sensi presso la spettabile Rappresentanza cittadina e gradire il nostro particolare profondo rispetto. La direzione (lei gruppo ,,Pro Patria" Capodistria, li 27 aprile 1889. All'Ill.mo Signor Giorgio Cobol, podestà La deputazione deliberò di provvedere in maniera meglio appropriata alle tende del Caffé della Loggia ed alla sovrastante cornice. La giunta provinciale convalidò nella sua omologazione 1' atto fondazionale eretto dal comune per celebrare il giubileo di regno di S. M. l'Imperatore, nonché ì contratti stipulati colla società francese di conserve alimentari d'Isola perla concessione dell'uso dei fondi sotto il Belvedere. Fu conferito il diritto di tumulazione nei fondi riservati del civico cimitero alla Sig.a Maria V.a Paolo Rigo ed al Sig.r Luigi Degiusto fu Francesco. Vennero approvate le delibere superiori al prezzo di grida dell' erba del Prato di Semedella dei ciglioni del Belvedere e pel fondo attiguo al campo del Canicida. Nella leva di quest' anno furono arruolati per conto del nostro comune 19 coscritti della prima categoria, 14 della seconda e 9 della terza. Primo punto dell' ordine del giorno. Quali membri della commissione per 1' elezione del deputato della nostra città alla dieta provinciale vengono nominati i rappresentanti De Mori Nazario e Martissa Carbouajo Giovanni. Secondo punto. Si approva il conto del civico Monte di Pietà coli' introito di f. 2410,67 coli' esito di f. 2244,47 col civanzo di f 166,20 '/2 e resta incaricata la deputazione sovra proposta del relatore del comitato di finanza di osservare ai mezzi per regolare in avvenire l'amministrazione gravata recentemente dall'importo sulla rendita, in aumento il piede d'interesse sui pegni od altrimenti in modo d'assicurare un bilancio positivamente attivo. Dal terzo punto si delibera a maggioranza di passare all' ordine del giorno. A pieni voti si autorizza l'amministrazione del civico Spedale alla stipulazione dei due mutui attivi posti al quarto punto dell' ordine del giorno. Si delibera pure ad unanimità al quinto punto 1' aumento del salario del pubblico canicida da f. 81,99 a f. 100 come proposta dalla deputazione in seguito a rescritto capitanale. Al sesto punto, sopra proposta della deputazione la rappresentanza placida 1' assegno di f. 50 a Vittorio Cocever di Ambrogio per recarsi all'i, r. scuola industriale di Trieste; assegno esborsabile quando il petente a studio completo produca un certificato di frequentazione e di buon profitto. Al settimo punto, si delibera di condonare al petente l'importo di f. 20 da lui dovuto al civico Spedale quale frazione arretrata della casa a tutto 24 agosto p. v. Prima di chiudere la seduta il presidente propone di esternare all' 111. Sig.r Cav. Luigi de Bosizio che probabilmente assiste per 1' ultima volta alle sedute della rappresentanza, la più viva compiacenza per la meritata distinzione ottenuta ed insieme ringraziamento per 1' a-morevole sollecitudine oud' egli per otto anni si studiò ognora di promuovere gl'interessi morali e materiali del comune. La rappresentanza dimostra il proprio consentimento alle manifestate espressioni assorgendo unanime. L'ili. commissario governativo a sua volta risponde colle più sentite grazie alla dimostrazione graditissima assicurando riuscirgli penoso il distacco di questa città che considera sua seconda patria, e facendo voti che ogni adopramento del consiglio cittadino sia sempre coronato dai più brillanti e prosperi risultati. Nominati due rappresentanti per la firma del protocollo il Podestà chiude la seduta alle ore 7.45 pom. 11 giorno 2 corr. ebbe luogo nella sala dell'ospitale civico la formale consegna del pio stabilimento alle quattro suore terziarie dell' ordine francescano di Padova, cui per deliberato 29 novembre p. d. della rappresentanza cittadina venne afidato il servizio interno della denefica istituzione. Presenziarono la modesta cerimonia l'ill.mo sig. podestà, la deputazione comunale, l'i. r. segretario di luogotenenza sig. G. Pennello, quale rappresentante l'autorità politica, il proposito capitolare Mons. Petronio, il parroco Mons. Mecchia, la onor. direzione dello stabilimento, la rev.ma superiora generale M. Placida de Rocco, venuta espressamente da Padova ed altre distinte persone. Furono tenuti discorsi analoghi alla circostanza dal sig. podestà e da mons. Petronio alla presenza delle religiose e dei ricoverati. Quindi i c pi delle autorità civili ed ecclesiastiche, guidati cortesemente dall' on. direzione ispezionarono le infermerie, la cucina e tutti i locali del pio luogo. La solennità, per quanto modesta, non poteva riuscire più decorosa e commovente; e lasciò in tutti i presenti la migliore impressione. In seguito alla riapertura del concorso al posto di medico comunale, la patria rappresentanza, nella sua seduta del 30 dicembre u. v., nominò al detto posto l'unico concorrente Dr. Nicolò Baicich di Cherso, attualmente medico in Pisino, che assumerà il servizio col 1 febbrajo p. v. In esecuzioue ad espresso desiderio della defunta Sig- Maria Ved. Godigna nata Martinolli, gli onor. Sig. Avv. Emilio ed Ing. Rinaldo Nobile elargirono l'importo di fior. 500 ad incremento del fondo intangibile dell' ospedale, civico _ L'onor. Sig. Dr. Pio Marchese Gravisi, nell' abbandonare questa sua città nativa fece tenere all' 111 Sig. Podestà la somma di fior. 100, destinandola in parti eguali ai poveri ed al civico asilo di carità per 1' infanzia. Elenco dei Signori che con offerte a favore dell'ospitale civico si dispensarono dello scambio di vi-glietti e visite nell' ocasione del capo d' anno. D.r Belli e famiglia f. 2. — Angelo Biseontini fu Nicolò f. 1. — Bonifacio Don Giacomo f. 1. — Alessandro Bratti f. 1. — Cobol Giorgio f. 2. — Cadamuro Morgante Francesco e Consorte f. 2. — Calogiorgio Giorgio e famiglia f. 2. — Dolnitscher Caterina f. 3. — De Rin Francesco e Consorte f. 3. — Driuzzi Giovanni sol. 80. — Dragovina Edoardo f. 10. — Dragovina Francesco f. 1. — Derin G. B. e famiglia f. 2. — De Mori Nazario f. 2. — Del Bello D.r Nicolò f. 2. — Debellich Pietro f. 2. — De Favento Don Giovanni canonico f. 2. — De Favento Giorgio f. 1. — Avvocato Gallo e famiglia f. 5. — Genzo Cav. Giovanni e Consorte f. 2. — Famiglia Gianandrea Gravisi f. 2. — Giuseppe Gravisi fu Gianandrea f. 2. — Gregoretti Antonio f. 1. — Kalker Adolfo f. 2. — IacopiC Augusto giudice f. 3. — Nicolò de Ma-donizza f. 5. — Pietro de Madonizza f. 3. — Manzoni Domenico f. 2. — Mahoritsch Cav. Rodolfo f. 2. — Conjugi Merkel f. 10. Carlo Mason f. 1. — Pellegrini Antonietta f. 2. — Scaf-fenhauer Neys Adolfo i. r. Capitano Distrettuale f. 5. — Sandrin Giuseppe e famiglia f. 2. — Sandrin D.r Antonio f. 2. — Fratelli Conti Totto e famiglia f. 5. — Venuti Leonardo f. 1. — Francesco Vicich e famiglia f. 5. Bollettino statistico municipale di Dicembre 1889 Anagrafe-. (Nati e battezzati) 30; fanciulli 10, fanciulle 20;. morti 30, maschi 9 (dei quali 6 carcerati) femmine 10, fanciulli 3, fanciulle 6, nati morti un maschio e una femmina. — Trapassati: 7. Gruden Giuseppina V.a Francesco d'anni 80. — P. T. (carcerato) da Gradisca d'anni 20. — 9. Garetta Antonia moglie di Giacomo d'anni 51. — 13. Scher Giovanna V.a Tomaso d'anni 52. — 18. Albanese Caterina di Diodato d' anni 36. — Grio Ce-ciglia V.a Dionisio d'anni 82. — 19. Gaino Francesca V.a Giambattista d'anni 77. — S. G. (carcerato) da S. Casciano di Zara d'anni 28. — Riosa Catterina V.a Antonio d'anni 81 —- I. F. (carcerato) da Selce in Dalmazia d'anni 21. — 23. Rasman Anna moglie di Pietro d'anni 24. — Delconte Elena moglie di Francesco d'anni 68. — Deponte Antonia V.a Antonio d'anni 69. — 25. Scher Anna di Nazario d'anni 50. — 27. Pogliato Giov. Battista fu Antonio d'anni 82. — 28. — S. V. I. (carcerato) da Castel-nuovo Dalmazia d'anni 25. — 30. L. F. (carcerato) da Unter-"YVelseher d'anni 40. — Zago Rocco fu Matteo d'anni 73. — 31. F. A. (carcerato) da Alcona d'anni 58. — Più fanciulli 3, fanciulle 6 al di sotto di 7 anni, nonché un maschio ed una femmina nati morti. —- Polizia : Denuncia per infrazione al regolamento sulla macellazione 1, arresti per sospetti di furto 1 ; certificati d'indigenato 1, di buona condotta 4. - Usciti dall'i, r. Casa di pena 10, dei quali 4 dalmati, 2 istriani, 2 triestimi e 2 goriziani. Sfrattati-. 11. — Insinuazioni di possidenti per vendere al minuto vino di proprio prodotto 7, per Ettolitri 17, prezzo al litro da soldi 36 a 48. — Certificati per spedizione di vino 2 per Ettolitri 21 Per spedizione di sardelle salate 11, per barili 80 del peso di chilogr. 4300; per spedizione di salamoja 1, per barili 1, del peso di chilogr. 100; passaporti per animali bovini 5, per capi 5. — Nulla osta per permesso di viaggio marittimo 1; per rinnovazione del permesso di viaggio marittimo 2. Libretti di lavoro 2. — Animali macellati: Buoi 48 del peso di chilogr. 11710, con 444 chilogr. di sego; VBoche 20 del peso di chilogr. 3164, con 148 chilogr. di sego; vitelli 42, castrati 43 Bollettino delle malattie zimotiche. Capodistria: Angina difterica rimasti dal mese precedente casi 2, dei quali 1 è morto, l'altro guarito. — Lazzaretto: nulla.