ORGANO nELLTTNIONE SOCIALISTA DEI f.À VORATORI Anno Vili. - No. 426 Redazione e Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 MARTEDÌ’, 22. novembre 1955 Prezzo 10 din — 20 lire ABBONAMENTI: Annuo din. 420. semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione In o. o. p. Una dichiarazione di Aleksandar^ Ranković sul processo di Udine La persecuzione contro i Partiniani non giova ai rapporti ila lo-jugoslavi Edvard Kardelj, conclusa la vìsita in Inghilterra, è rientrato a Belgrado CONSUNTIVO GINEVRINO IL r PESSIMISMO FUORI LUOGO Edvard Kardelj, vicepresidente del Consiglio esecutivo federale, ha fasciato sabato scorso la Gran Bretagna dopo una permanenza di alcuni giorni, durante i quali ha a-vuto numerosi incontri con le più alte personalità del Governo britannico e in incontro con la stessa Regina Elisabetta. La Stampa londinese continua intanto a mettere in rilievo l’utilità della visita dello statista jugoslavo ai fini deU'a.p-prof'ondimento della reciproca collaborazione. Il comunicalo ufficiale emesso a conclusione della visita di Kardelj in Inghilterra dice che egli «è stato ricevuto in udienza da S.M. la Regina a Palazzo Buckingham. Edvard Kardelj ha avuto dei colloqui sulla situazione internazionale e su problemi di comune interesse con il Presidente del Governo, il Ministro delle Finanze e il Ministro degli Esteri. Il suo programma ha compreso la visita al municipio della città di Londra e all Istituto per le ricerche nucleari di Harwell. Edvard Kardelj è stato ospite a cena da Sua Maestà e a pranzo da sir Antony Eden». Dopo aver rilevato che la visita di Kardelj è stata la continuazione dei contatti personali iniziati dal Presidente Tito nel marzo 1953, il comunicato cosi prosegue: «Gli e-saurienti e cordiali colloqui che. Edvard Kardelj ha avuto con i' Ministri del Governo di. Sua Maestà hanno confermato fino a qual punto i due Paesi abbiano gli stessi fini nella condotta dei loro rapporti intemazionali. I colloqui hanno dimostrato che il Regno Unito e la Jugoslavia attribuiscono la stessa importanza a mantenere l’indipendenza di stati sovrani, alla riduzione della tensione internazionale e al raggiungimento di una pace duratura' è di una vera collaborazione fra tutti i popoli. L’atteggiamento dei due Governi sui metodi per conseguire questi fini comuni è stato apertamente discusso. I colloqui sono stati utilissimi cd hanno dimostrato che fra i due Governi e-siste un alto grado di comprensione e di concordanza di vedute». * Aleksander Ranković, vicepresidente del Consiglio esecutivo federale e presidente dell Unione dei combattenti della Jugoslavia, ha concesso un'intervista alla «Tanjug». Richiesto di esprimere un parere Sui processi attualmente in corso in Italia contro ex combattenti partigiani, egli ha dichiarato: «Questi processi, in generale e quello di Udine in particolare stanno a testimoniare che in Italia certi elementi hanno tuttora la possibilità di agire e di vendicarsi ai danni dei combattenti antifascisti. Non vi è dubbio che costoro tentano in tal modo di ostacolare il generale processo di consolidamento nel mondo e la normalizzazione dei rapporti tra l’Italia e i Paesi che sono stati vittime dell’aggressione fascista. In tutto ciò non è difficile scorgere il desiderio di impedire l’ulteriore Sviluppo di una collaborazione. amichevole e costruttiva tra rifalla e la Jugoslavia. Malgrado che contro simili tendenze i circoli costruttivi in Italia combattano, non si può dimenticare' che la loro opera è finora rimasta senza successo. Gli elementi lantidjemo- cratici sfruttano la loro influenza nell’opinione pubblica per fomentare tramite questi processi una campagna anti-jugoslava». Ranković ha quindi detto che è difficile esprimere lo sdegno degli ex combattenti jugoslavi per quanto riguarda in particolare il processo di Udine, preparato con estrema meticolosità. «Devo dire — egli ha proseguito — che gli ex combattenti jugoslavi hanno chiesto al Comitato Centrale di far udire la sua voce contro gli avvenimenti di Udine». Il compagno Ranković ha infine concluso la sua dichiarazione deplorando che manifestazioni simili a quella di Udine creino un atmo-. sfera poco propizia alla collaborazione tra i due Paesi ed augurandosi che le forze democratiche in Italia fermino in tempo ì processi in- atto. La conferenza de ministri degli esteri delle quattro grandi potenze ha concluso mercoledì scorso i suoi lavori. In tre settimane i quattro ministri seguendo le direttive della- conferenza dei capi di governo, hanno preso in esame il problema della rLuinificazione tedesca e della sicurezza europea, il problema del disarmo e quello dello sviluppo dei rapporti tra Oriente e Occidente. Ora che i lavori sono finiti e che i commenti sono ormai numerosi, s'i può parlare di successo o di insuccesso della seconda conferenza quadripartita dell’anno? Se l’esito venisse giudicato soltanto dal numero delle risoluzioni o delle decisioni votate concordemente sui vari problemi trattati, si potrebbe allora dire che la conferenza è fallita. Ma il criterio del giudizio non sarebbe il più opportuno. Infatti, pur mancando di accordi concreti, la conferenza non è fallita! I ministri hanno- compiuto un utilissimo lavoro nel discernere, tra i numerosi problemi insoluti, quelli che oggi sono maturi per la soluzione dagli altri che invece potranno essere risolti in altre circostanze, quando, stabilita una maggiore fidu- A SCAPITO DEL PRESTIGIO DELLA DEMOCRAZIA ITALIANA OSTINATO IMMOBILISMO Il 31 ottobre 19.53 ed. il 29- luglio 1954 il Parlamento italiano, a camere riunite, tentò di dare attuazione affla nonna oosillituzionale ohe prevede ila nomina di 15 giudici per ilia Coite Costituzionale, ossia iliorgahiismo supremo destinato a giudicare sulla costituzionalità, o meno, delle leggi emesse dal Consiglio dei ministri, previa approvazione del Paiiaonento. Dei 15 giudici 5 sono nominati dal Presidente della Repubblica, 5 dal Consiglilo .della magistratura e 5 debbono essere eletti dal Senato e dalla Camera dei. deputati in seduta comune. Come detto nel’53 é ne!I’54, il Parlamento aveva fatto il tentativo di eleggere i 5 giudici di sua spettanza, per altro senza riuscirvi, dimodoché ha dovuto essere ripetuto martedì scorso. Per ora, però, ve ben .poco di, concreto in quanto due soli giudica sono stati eletti. Un po’ pochi, ma questo sarebbe Il meno se vi fosse la prospettiva di riuscire il 30 novembre, data affla quale è sitato rinviato o-gni ulteriore tentativo. Fin qui la cosa non richiederebbe molto più di un semplice cenno di cronaca, in quanto rimmobili-smo parlamentare non è una prerogativa del solo parlamento roma- CONTRO IL CONSERVATORISMO POLITICO E SOCIALE IL SUD AMERICA Ili FERMENTO Il 16 settembre scarso un «pro-nunciiamdento» di generali sostituiva Peron affla presidenza della Repubblica argentina con il generale Lonardi. Il 14 novembre, a soli due mesi di distanza, il generale Lonardi è stato deposto da un altro «pronunciamianto» che lo ha sostituito con il generale Aranbuiu. Sic transit glorila mundi! Specialmente laddove 1 colpi di mano dei generali fanno da paravento ad interessi inoenfessati. Però, nelle apiparenti beghe di generali e nel contrasto di interessi politici, economici e finanziari del. capitale straniero e della Chiesa Cattolica in Argentina si dimostra operante anche un'altra forza: quella dei lavoratori, bene o male organizzati nella Confederaz one Generale del Lavoro, fondata da Peron, ma ohe a Perma non si dimostrò troppo fedele dopo che il pe-ronismo aveva rivelato tendenze di compromesso. Ed è la forza dei lavoratori e della Confederazione del Lavoro che sta mettendo nei pasticci ili successore del generalo Lonardi. Quest’ultimo, come noto deposto sotto l’accusa di essere troppo «debole» e troppo «tenero» verso i peronisti e, sopratirito, verso la Confederazione del Lavoro che, in dehmitiva, e la spana n-1-l’ocohio dei reggitori post-peronisti dell Argentina. Appena insediato, il ministro del lavoro del generale Aranbuiu affermò ohe intendeva «'stroncare» l’orgamizzazione sindacale. Ed incominciò con l’arresitare dirigenti della Confederazione e la-, voratori membri delle Commissioni interne delle fabbriche. Se Lonardi fosse stato debole non si sà, ma ciò che è oerto è die s-i era dimostrato p.ù accorto, infatti., la presa di posizione dei suoi «e-nergid» successori provocò imo sciopero generale ohe paralizzò -per tre giorni il. 90% della vita ecomn mica argentina. Risultato: lVemer-g.oo» ministro del lavoro di Aran-touru dovette liberare i sindacalisti arrestati e trattare, sotto sotto, con i dirigenti, addomesticati, ma timorosi delle masse, della Confederazione del. Lavoro. Come si svilupperanno le cose non si sà, e non Si votole fare gli astrologi, però non è difficile prevedere ohe la lezione ricevuta induca il governo «energico» di Aranburu ad essere più ca- uto per l’avveniie. Tanto più che della sua sconfitta, in salii tre giorni di sciopero, se .ne sono resi conto anche i lavoratori argentini che gliela hanno inflitta pur non potendo contare nè su una direzione sindacale ooerente, nè su forze politiche di partiti', rimasti troppo affla finestra deiH’iopportueijsmo. Anzi, pensiamo che a far aver «juicio» (se vuole andare «addante» per qualche mese) all’«energico» governo Aranbmo basterà anche il fatto che a .Rosario, Santa Fè, Cordoba e nella stessa Buenos Ayres decine di migliaia di lavoratori continuarono per. un giorno lo sciopero, malgrado gli addomesticali dirigenti della Confederazione del Lavoro avessero dato ordine contrario. Forse quei lavorato-f volevano dimostrare che la crisi politica e sociale dell’Argentina può essere risolta anche senza i «pro-mmeiamiento^» dei generali? Brutto avvertimento senz’altro per 1 i «fazenderos» gallonati, che può trovare conferma nel fatto ohe, contro la maggioranza dej fazenderos gallonati 'della marina e delTa-viazione, a salvaguardare posizioni costituzionali demoeratiele anche se traballanti, può bastare un generale con 20.000 soldati. Come è accaduto a Rio de Janeiro, dove il generale Texé'ra Loti ha mandato a spasso il presidente provvisorio Carlos de Lux ohe gveva minacciato di impedire al Presidente eletto, Kubitschek, di assumere il potere. A mandare all’aria i piani di Lux e soci fàzen-dercs sono basitati un generale e 20.000 soldati che possono contare sui milioni di elettori ohe, dalle fabbriche e dalie campagne, avevano dello, -attraverso le elezioni, che .preferivano Kubrisohe.k a generali deU’aviiaziane ed .agli ammiragli presso i quali De Lux carco inutile rifugio prima della resa, Ad ogni modo, per comprendere lo sviJnppq .degli avvenimenti bisogna tener presente che nel Sud A-iilorica il «generalnime» non è una cosa a se, ma ha dietro interessi ben precisi. Lnsomma, più che di generali delle forze armate, a volte, si tratta solo di società di mutna assicurazione dei privilegi so ciali. ohe però, sotto fa sferza della storia e delle masse, rasentano sempre più spesso il fallimento. no, basta, per convincersene, dare un’occhiata a quanto avviene a Parigi. Però per Roma come per Parigi, Ila corsa và oltre ila semplice cronaca politica interna del paese quando dal Tana!isi dà certe vicende parlamentari e .dii certe votazioni s:i ricavi la convinzione che quel-r.immahiilismo da un problema può trasferirai a un altro e toccare peT-sino sètitori che interessino la vita politica internazionale in quanto I vari pia!r.l.amen|tli, compreso quella, italiano, sono chiamati anche a dare una maggioranza che accetti, o respinga, accordi e trattati di carattere intemazionale. A prescindere dal fatto ohe le relazioni che uno stato allaccia, mediante approvazione del suo parlamento, o non allaccia con altri sitati hanno il loro valore .per creare il tanlo_desi-denato clima di distensione e di cojliiaibaraziione ifnite|rnaizlio.nale. .Con il. ohe è ovvio che le votazioni di Roma trovino eco -logica all’esterq, anche se, apparentemente, si tratta dii un fatto costituzionale interno deilTtailia. Peraltro vedremo come pure su un’altra votazione il Parlamento litaliano non sia riuscito a concludere, benché si trattasse di una sua rappresentanza in seno a un .organismo internazionale. Per la Conte costituzionale i 5 seggi .in palio avrebbero dovuto essere . almeno sei per accontentare tu*». Difetti, la maggioranza governativa, perchè maggioranza, richiede tre giudici di sua scelta, due per la Democrazia Crhildana ed uno per i partiti minori. Gli altri due giudici, ha fatto comprendere la coalizione governativa, vadano pure all’opposizione. E qui le cose si ingarbugliarono .perchè ncn era certo pensabile che i missini ed i monarchici votassero per un candidato socialista, o comunista, e viceversa, L’opposlizione di smfstra qbfoiettò che, ; contando nei paese oltre 10 -miliarii di elettori, era logico ohe i due giudici fossero loro. In caso contrario due milioni dì monarchici e inissimi avrebbero avuto una rappresentanza uguale a quelli di 10 milioni .di socialisti e comunisti.. Per parie loro missini e monarchici dissero chiaro che se i partiti minori della coalizione governativa, con poco più di mezzo milione di eiettori, avessero ottenuto un .giudice ... La Democrazia , Cristiana.) presa la palla al balzo, affermò che se fe destra e la sinistra ncn «i mettevano d’accordo, peggio per loro: senatori e -deputati demacristlaiti a-vrebibero votalo . metà a destra e metà a sinistra, a patto però che da sinistra non si presentasse un candidato comunista. Chi-ara discriminazione politica che la sinistra non poteva accettare. Accadde così che nella prima seduta vennero e-letti due giudici, un democristiano ed un socialista, con Punico modo possibile, ossia ocn i voti della coalizione governativa e delle sinistre, modo che i democristiani non accettarono di continuare perchè Fanfani ribadì che i suoi parlamentari. «mai» avrebbero votato .per un comunista. E da allora votazioni su votazioni, sempre con risultato nullo. Lo stesso risultato si a-vrà anche mercoledì se i democristiani ncn cambieranno, parete. Così la Costituzione della Repubblica ita Vana continuerà ad aspettare» anche se reoemitemente il presidente Gronchi ammonì che «la Costituzione non può essere messa in frigorifero.» Và notato che nel corso delile votazioni non tutti i democristiani seguirono gli ordini di scuderia ed alcuni votarono perii candidato monarchico. Nostalgie? Oppure trattative di corridoio? eia reciproca, le condizioni saranno più favorevoli. Eccezion fatta per il problema tedesco, i punti di vista sulle altre questioni trattate si sono relativamente avvicinati e i ministri sono in grado di presentare ai rispettivi governi lunghi memoriali su quello che già ora si può fare per la sicurezza europea, il disarmo generale e il consolidamento dei rapporti tra Oriente e Occidente. Una analisi pratica delle tre settimane di intensi dibattiti ci indica che il maggior avvicinamento si è avuto sulla sicurezza europea e sul disarmo. Mentre fino a ieri tutte le grandi potenze consideravano come unica forma di sicurezza le alleanze e i blocchi militari, a quest’ulti-ma conferenza ginevrina la necessità di un sistema di sicurezza in Europa e stata acolta come logica conseguenza della fine delia guerra fredda. Si, è vero. 1 rispettivi piani sono stati respinti. Ma quanti i punti in comune. Per quanto concerne il disarmo: unanimità completa sulla questione di principio: la guerra come strumento di politica estera deve essere ripudiata. Tutti hanno concordato di respingere l’uso della forza nella soluzione delle vertenze internazionali,: E’ sul forme e sui metodi della realizazzione di un accordo concreto per l'attuazione e il , controllo, del 'disarmo che gli atteggiamenti sono ancora discordi. Nuove idee .sono affiorate tuttavia durante i dibattiti. La tesi di Me Mil-lan sulla creazione di un equilibrio frq. le forze armate «a basso livello» è senza dubbio interessante e fra essa e la richiesta sovietica per l’abbandono della corsa agli armamenti, potrebbe stabilirsi un vantaggioso tratto d’unione. Comunque quanto è stato detto a Ginevra sul disarmo rappresenta un indubbio contributo allfulteriore pacificazione nel mondo. Di delusione s'i può invece parlare in merito alla discussione sul problema dei rapporti fra Oriente e Occidente. E’ certo però che il mancato accordo su una formulazione formale — ci si perdoni il pleonasmo — non potrà arrestare quel processo che è già in corso, processò di proficua reciproca conoscenza. A Ginevra inoltre s’è latita una positiva distinzione tra ciò che è possibile e ciò che è impossibile, è stato accertato il grado delle misure reali che si possono adottare. Niente di fatto sul problema tedesco. La questione è talmente complessa che lo «status quo» ha ancora le preferenze dell’uria e dell’altra parte. Le porte ad ulteriori negoziati rimangono comunque a-perte. Una futura migliore atmosfera renderà oiù efficace una nuova presa di contatto. E’ necessaria una maggiore . elastjac'ità. E dai-l’una e dall’altra parte sono necessarie due concessioni sostanziali: l’accettazione da parte sovietica del principio delle libere elezioni, chiaramente previsto nelle direttive comuni dei quattro Capi di governo e l’abbandono, da parte delie potenze accidentali, delle condizioni poste dal governo di Bonn che vorrebbe la Germania riunita inclusa nelle alleanze militari occidentali. Universalità dell’ONU Alile \\izioni Unito una inteusa attività diplomatica è in corso fra le varie delegazioni sul problema .delle nuove ammissioni. Si t,ratta di decìdere _sulla proposta del Ca-madà di ammettere in blocco i 18 .paesi che ne hanno fatto richiesta. E’ forse questa iniziativa del ministro degli esteri canadese Pearson uno dei risultati più concreti della distenisone internazionale. Essa è appoggiata anche dail’Unione Sovietica; dèi resto il ministro canadese l’ha presentata immediatamente dopo i suoi colloqui moscoviti e depo i sondaggi operati presso le potenze accidentali. L’antagonismo dei blocchi sembra ormai svanito almeno iin merito a questo proble-■ ma alla cui soluzione esso, è stato sterna Tunica ostacolo. Dal 1950 infatti non sii sono avute nuove ammissioni aM’ONU. Ora la proposta canadese è appoggiata dalia Jugoslavia, dagli stati del Commonvyealt bìilitanulkp,' dai paesi afro-alfa tici, dagli sitati del nord Europa, da numerosi1 paesi dell’America Latina per un totale di. 35 delegazioni sulle 60 presentii alle Nazioni Unite. Nđn si è ancora alla. magrioianza dei due terzi richiesta dalla Carta costituzione per le nuove ammissioni, ma tutto lascia prevedere che te nstì» dii as'ielblaa : gemellate: — dopo i colloqui ohe probabilmente si avranno entro questa stessa settimana tra il rappresentante sovietico Kuznjecov da una .parte e i rappresentanti inglese, francese e statunitense dall’altra, e dopo infine il franco scambio dii vedute pre visto a porte chiuse per oggi .al Consiglio di Sicurezze, non sarà difficile raccogliere gli altri tre. volti monetiti a concludere finalmente in porto Tanmoso problema. Le Nazioni Unite saranno allora molto più di oggi vicine al* Tuniversalità, condizione questa necessaria al loro normale ed efficace funzionamento. 7 GIORNI I dirigenti sovietici in India Il presidente del governo sovietico maresciallo Buiganjin e il membro del Presici um del Soviet Supremo Njik|iita Hruščev sono in India ospiti ufficiali del primo ministro Nehru. Le accoglienze tributate agli alti ospiti sovietici seno state all’altezza della cordialità dimostrata a Nehru durante le sua recente visita a Mosca. In un discorso pronunciato a un ricevimento offerito in suo onore a Nuova Delhi ed al quale hanno porteci--pai. circa 5 mila porsene, Bvt'ganjia ha dichiarato .tra l’altro che 'l’Unione Sovietica e l’India sono iiq procinto di stabilire le loro relazioni su basi sòlide e durature. Dopo aver notato che i cinque principi proclamati dall’India e dalla Cina -in merito .alla coesistenza, inteioa-ziionalle hanno avuto Tiapprovazio-ne di tutti 1 .popoli .pacifici, il presidente del consiglio deU’Unione Sovietica ha affermato ohe il suo . paese saluta dal profondo del cuore gli sforzi de!; governo e dei popolo indiani intesi .ad assicurare e a rafforzare la pace. Egli, ha quindi affermato che il popolo deU’URSS segue con simpatia gli sforzji del popolo indiano per io sviluppo della sua economia e delle sue industrie ed ha offerto all’.India aiuti industriali e atomici. Nehru ha risposto rilevando che i .puniti di accordo fra i vari paesi del mondo sono molto più numerosi dei punti dii divergenza. Del resto —- egli ha detto — gli obiettivi essenziali del genere umano sono comuni a tutti.. Nehru ha quindi ribadito ohe aB’infuori della coesistenza pacifica non esiste altra, via per l’umanità civile. LA SETTIMANA DELLA STAMPA Ricorrendo il decennale della nostra stampa, l’Unione dei giornalisti della Jugoslavia ha organizzato la «Settimana della stampa» che si sta svolgendo in tutto il Paese con una serie di manifestazioni, fra le quali mostre, conferenze e numeri speciali dei giornali. Anche a Capodistria, nel Litorale sloveno e in Istria la «Settimana della stampa» è festeggiata con numerose iniziative e manifestazioni. «II decennale della costituzione dell’Associazione giornalisti della Jugoslavia socialista non è un semplice giubileo di un’organizzazione qualsiasi, ma riveste un significato molto più profondo, essendo strettamente collegato allo storico processo creativo della nuova Jugo- La tipografia «Slovenia». Da simili baracche celate tra i boschi uscivano i fogli partigiani che incitavano il popolo alla lotta slavia socialista. Sorto sulle rovine di un paese distrutto dalla guerra e del vecchio, liquidato sistema sociale, il nostro giornalismo ha dovuto necessariamente lottare con ogni, genere di difficoltà che sì incontrano inevitabilmente nelle epoche in cui ci si trova dinanzi ad eventi sociali rivoluzionari. Molte vostre difficoltà derivavano dal fatto che non avete ereditato ricche esperienzie dal passato, nè possibilità tecniche. La lotta rivoluzionaria nell’anteguerra, poi l’occupazione e la Lotta di liberazione hanno inferto duri colpi anche alle file dei giornalisti: molti fra i migliori compagni sono caduti. Appunto perciò ben pochi erano i quaari gornalistici, professionalmente vera sati e bisognava, quindi, iniziare daccapo con elementi del tutto nuovi La conferenza di Bagdad Ha iniziato deri i suoi lavori a Bagdad a porte chiuse la conferenza dei ministri degli esteri dei paesi aderenti al patto che prende il nome appunto dalla capitale irachena. Farmo parie di questo patto l’Inak, la Turchia, il Pakistan, l’Iran e Ila Gran Bretagna. Sono all’ordine del giorno l’esame della situazione nel Medio Oriente e i problemi ecooom|tei e finanzi',lauri dei paesi aderenti. Nel campo della difesa è prevista una lar.gha discussione sulla proposta di costituire un segretariato generale .permanente con sede a Bagdad. Questa prima conferenza dei ministri degli esteri del patto di Bagdad corona ima lunga o laboriosissima «itti vita diplomatica svolta dalle grandi potenze occidentali, Gran Bretagna e Stati Uniti soprattutto, nel delicato settore che va dal. Mediterraneo al Golfo Persico al fine di disporre di una continuità strategico-'terriltoriale tra la NATO e il patto di sicurezza per i! sud-est asiatico. Fallito nel 1952, soprattutto per l’opposizione energica dei paesi arabi al tentativo di indurli ad abbandonare la loro posizione neutralistica ed anti-bloc-chiista, il piano aniglo-turco-amerii-cano per .la costituzione 'di un comando unico nel Medio Oriente. — le potenze occidentali, hanno ripiegato sul patito T^rchfe-Irak-Paki-stan, paese, questo ultimo dispostissimo ad assumersi un ruolo dirigente nel mondo arabo in opposizione all’Egitto, allora in piena latta per la propria indipendenza nazionale e restio, come del resto è anche ora alle influenze della politica dai 'blocchi. La manovra riusciva e al patto aderivano suc-cesivamente la Gran Bretagna e l’Iran, mentre gli Stati Uniti' vi si collega vano attraverso accordi bilaterali. L’ingresso di una stamperia partigiana e giovani. Debbo tuttavia dire che il nostro giornalismo è sorto e s’è sviluppato molto presto, senza riguardo alle deficenze caratteristiche della sua inesperienza. «Desidero sottolineare che il nostro giornalismo ha assolto, in genere con onore, i propri compiti nei primi dieci anni d’attività. E’ vero che ci sono stati singoli casi che si possono definire negativi nella prassi di un paese che edifica il socialismo. Erano casi di cosciente danneggiamento da parte di singoli elementi, estranei alla nostra realtà, ma ci sono stati errori dovuti anche a impreparazione. Tuttavia, tutto ciò non può sminuire il grandioso ruolo sostenuto dalla nostra stampa nell’edificazionie del nostro paese e per il nostro prestigio nel mondo. E’ molto importante il fatto che la nostra stampa e la nostra radio non siano state, nè lo siano ora un’arma di propaganda, ma che abbiamo un ruolo informativo, cronistico della nostra realtà socialista e educativo per il nostro cittadino . . . Il personale della tipografia partigiana «KRN» Approfitto di quest’occasione per invitare i nostri giornalisti a eliminare ancora alcune deficenze che, qua e là, appaiono nella stampa e che possono procurarci non piccoli danni nel campo politico estero; ciò vale anche per i nostri problemi interni. Voglio dire, infatti, che i nostri giornali debbono seguire e illustrare sempre più oculatamente e giustamente l’indirizzo delia nostra politica estera e del nostro sviluppo interno. La nostra stampa è libera, come dev’essere in uno Stato che sta creando la propria vita sui principi della vera democrazia socialista, ma dev’essere anche strettamente coerente ai principi alla politica del nostro potere popolare nello sforzo di risolvere tutti ì compiti che portano al socialismo, alla conservazione della pace nel mondo e al consolidamento della collaborazione internazionale . Josip Broz — Tito (Dalla lettera del Maresciallo Tito all’Associazione giornalisti della Jugoslavia, in occasione della «Settimana della stampa»). L’ASSEMBLEA ANNUALE DELL’UNIONE DEGLI ITALIANI m b m np| |h m h h q Consuntivo del lavoro svolto Lt-T.™,SÄll?LÄ1E?Jv* e chiare indicazioni per il futuro DE*-L U",0"E S0C,ll,-'STft POLA, 20 novembre — Alla presenza di 130 delegati provenuti da (tutte le località dellTstria e da Fiume, ha avuto inizio oggi, alle ore 10, presso la sede del C.I.C. di Pola, l’VIII Assemblea dell U-nione degli Italiani dellTstria e di Fiume. Hanno presenziato alla riunione i compagni Mika Spiljak, membro del C.C. dell'USPL della Croazia, Franjo Sirola, segretario del Comitato distrettuale della Lega dei comunisti dell’Istria, Blaz Kalafatié, presidente del comitato distrettuale dell’USPL per il distretto di Fiume, Zdenko Jelčić presidente del comitato distrettuale della G.P. dell’Istria, Mario Jedreičić, segreta,rio del Comitato comunale dell’USPL della città di Pola, Danilo Srebernik, presidente del Circolo dei lavoratori italiani immigrati di Lubiana, ed altri. Dopo l’elezione delle commissioni di verifica, di candidazione ed elettorale, il presidente dell'Unione degli Italiani, Giusto Massarotto ha dato inizio alla relazione politica alla quale ha fatto seguito quella organizzativa presentata dal segretario dell’Unione, compagno Andrea Benussi. Dopo aver accennato alle varie deficenze riscontrate nell’attività dell’Unione, il compagno Benussi ha dichiarato che il Circolo maggiormente distintosi sia in campo culturale che politico è quello di Pola. Gli altri Circoli invece, hanno puntato prevalentemente sull’attività culturale trascurando quella politica. Quasi completamente passivi i circoli di Fa&'ana, Galle,sano e Valle; lodevole Fattività degli Italiani di Isola, mentre promettono bene i Circoli di Buie, Urnago, Capodistria e Pirano che, dopo l’unione alla Jugoslavia, hanno co- ■ ; ... ; '... ■■ -Sil... L’Assemblea annuale dell’Unione che qui vediamo in un angolo c «Riv minciato a lavorare sodo lottando contro la propaganda del CLN. Il compagno Benussi ha quindi deplorato la scarsa lettura della stampa prendendo come esempio »La voce del popolo», nostro unico quotidiano in lingua italiana; a Paren-zo s'e ne vendono 20' copie, a Rovi-gno 50, a Pola 150, a Capodistria 10, a Isola 7, a Pirano 20 e così via. Parlando delle scuole italiane, ha rilevato come queste si orientino verso un insegnamento più pra- NEL CANAL DI LEME CULI' DI DUECOMUNI (Nostro servizio) PARENZO, 20 — Il Canale di Leme, che da_ secoli rappresenta il confine fra il territorio di Rovigno e quello di Parenzo, è stato in questi ultimi mesi la. causa di un’accesa polemica fra i due Comuni confinanti, rispettivamente fra i pescatori rovignesi e pariantini. Innanzitutto sarà bene che il lettore sappia come il confine amministrativo fra i due Comuni attraversa la mezzaria del canale e taglia a metà il.molo nel Cui di Leme. Oro noi riteniamo opportuno scrivere alcune righe sulla polemica perchè l’argomento è stato oggetto di alcuni dibattiti e consultazioni presso lo stess’o Comitato Popolare Distrettuale. La polemica, che promette di concludere fra non molto, almeno 10 spariamo, coinvolge alcune questioni d'importanza economica. In discussione sono l’ostricaia e la pescheria del Leme. Sarebbe troppo lungo rifare la storia dell’os’tricaia, già proprietà di capitalisti prima della guerra, poi distrutta dagli eventi bellici, infine rivalutata, dopo 14 anni di abbandono. A suo tempo — alludiamo al dopoguerra — venne gestita dai Rovignesi e della cooperativa agricola generale di San Lorenzo del Pasenatico, in comune. In seguito è stata ceduta a quest’ultima cooperativa. La quale però, dedicandosi per sua natura in primo luogo all’agricoltura, ha trascurato di sfruttare e di incrementare intensivamente la coltura delle ostriche. La constatazione, fatta alcuni giorni or sono in una riunione del Consiglio per l’Economia del Comitato Popolare Distrettuale si basa sul fatto che mentre l’anno scorso 11 vivaio produsse, benché fosse a-gli inizi, 250.000 ostrighe, quest’,anno la produzione è scesa a 50.000. Pertanto è sitato deciso, dagli organi distrettuali, che l’ostricaia ancora nel corso di questo mese venga ceduta in gestione alla impresa peschereccia di Parenzo la quale offre buone garanzie per i suoi quadri e l’ottima organizzazione, oltre che per ;1 fatto che un tale lavoro rientra nelle s'ue competenze. L'impresa peschereccia di Parenzo intende investire, con l’aiuto promesso del Comitato Popolare Distrettuale, la somma di 12 milióni di dinari (acquisto di galleggianti, spago, eoè.) per la ricostruzione del vivaio portandone' la produzione, fra soli due anni, a un milione e mezzo di ostriche per un valore di 10 milioni di dinari. Le osriche sono molto richieste in Italia, Austria e Germania. In futuro, sempre sul Canale di Leme, verrebbero ricostruiti gli impianti turistici. A questo riguardo si sono trovati •d’accordo., 'ed i Rovignesi non fanno appunti. Non concordano invece c.on' la proposta che anche la pe-* schiera del canale venga ceduta aH’impresa peschereccia di Parenzo. La cooperativa peccatori «Remi-, gio Devsscovi» di Rovigno si è battuta energicamente per ottenere in esclusivo la gestione e lo sfruttamento della peschiera che rappresenta una vera miniera di pesci nelle tratte periodiche che si effettuano alcune volte all’anno. Essi adducono a giustificazione della loro richiesta il fatto che Parenzo dispone di 5 peschiere, mentre Rovigno non ne ha alcuna. I Parenti-ni dicono invece, ed in ciò hanno l’appoggio di, alcuni dirigenti del Comitato Popolare Distrettuale: «Per l’ostrighera si richiedono grandi investimenti; perciò non fate obbiezioni a che la gestiamo noi; la peschiera, che dà invece grandi profitti senza richiedere fatica e denaro, la volete voi? No, è meglio che gestiamo noi l’una e l'altra. Il canale di Leme, con la peschiera, l'ostricaia e gli impianti turistici, rappresenta un unico obiettivo eco- nomico; non si deve frazionare.» Il problema si pone inoltre in chiave di rapporti generali fra i Comuni. Rovigno, s'i dice, ha un’industria sviluppata e forte. Parenzo ha come base solo l’agricoltura e la pes'ca. Bisogna trovare un compenso. Nell’ultima delle varie riunioni, dedicate a questo problema, abbiamo potuto dedurre, anche se nessuna decisione è stata presa; che i Rovignesi s'i sono convinti che non potranno ulteriormente insistere sulle loro richieste. Probabilmente essi cederanno le reti ed i galleggianti che posseggono sul Leme all’impresa peschereccia di Parenzo che darà un adeguato compenso. Comunque l’ultima parola spetta aU’As'semblea distrettuale alla cui prossima sessione l'argomento verrà posto all’ordine del giorno. o. s. degli Italiani si è svolta a Pola, aratteristico dominato dall’albergo iera» tico e razionale. Dei 220 insegnanti però, non tutti hanno l’abilitazione professionale, motivo per cui i vari Comuni dovrebbero inviarli agli studi al fine di dare sempre maggiori garanzie ai 3400 alunni che attualmente frequentano le scuole italiane. Si nota pure la mancanza di Sufficienti testi scolastici, nonostante i 18 pubblicati dalla EDIT di Fiume. Questa casa editrice ha stampato dal 1952 a oggi 50 libri tra scolastici o meno. Recentemente essa ha aperto a Fiume una propria libreria, fatto che agevola la diffusione dei libri in lingua italiana. Per il prossimo anno la EDIT prevede un ampio programma da svolgere. Altamente lodata è stata l’iniziativa di Radio Capodis'triia, il cui Festival radiofonico ha dato dei ri-isultajti inaspettati e le cui trasmissioni sono state seguite con interesse non solo da noi, ma pure oltre confine. E’ stato deciso pertanto di ripetere ogni anno tale simpatica e proficua manifestazione. Alla discussione, piuttosto vivace, è intervenuto pure il compagno Mika Spiljak il quale ha accennato, tra l’altro, ai tre principali compiti dell’Unione degli Italiani: e-ducare ideologicamente e politica-mente le minoranze italiane, elevare e tutelare le tradizioni e la cultura nazionale degli italiani nello spirito socialista, diffondere anche oltre confine i risultati raggiunti nei due precedenti campi. Il nuovo comitato dell’Unione degli Italiani risulta così composto: Giusto Massa-rotto, Andrea Benussi, Alfonso Bogna, Giuseppe Arrigoni, Apollinio Abrami, Romano Benussi, Rodolfo Benich, Marcello Mo-scarda, Antonio Bornie, Bruno Fioranti, Da- rio Scher, Plinio Tommasin, Romano Bonetti, Ermanno Brussich, Alfredo Cuomo, Nerina Bertoldi, Antonio Gorlato, Gino Gobbo, Ugo Romani, Scocir Matteo, Luciano Michelazzi, Giorgio Giambastiani, Ferrucdio Glavina, Gildo Biasol, Gianni Quicchi. Commissione di controllo: Dario Avancini, Alfredo Visintin, Arminio Soiackerle, Sergio Turconi, Giovanni Sirotti. La segreteria presidenziale: Giusto Massarotto, presidente; Andrea Benussi, I vicepresidente; Gino Gobbo. II vicepresidente; Alfonso Bogna, segretario; Abrami Apollinio, Tommasin Plinio e Alfredo Cuomo, membri. Da Pola sono partiti tre telegrammi di ringraziamento e di simpatia al presidente della Repubblica, Josip Broz Tito, al presidente del SABOR della Croazia, Vladimir Bakarié, al presidente dell’Assemblea popolare della RP di Slovenia, Miha Marinko. Di comune accordo è stato quindi . deciso di formulare la seguente mozione di protesta: «L’Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume, nella certezza di interpretare i sentimenti di tutta la minoranza italiana che vive nella libera Jugoslavia socialista, eleva nella sua VII Assemblea una vibrata protesta contro rincrudirsi in Italia delle persecuzioni a danno degli appartenenti alla minoranza jugoslava colà1 viventi, e particolarmente a danno di coloro che nel corso dell’ultima guerra, nelle file dell’EPL, hanno lottato con le armi in pugno contro il fascismo e il nazismo. Processi come quello di Udine che si stanno inscenando comprovano resistenza di circoli retritivi in Italia che non lavorano certamente per la pacifica cooperazione fra i due paesi, mia al contrario vogliono seminare zizzania fra due popoli destinati dalla natura a vivere vicini. E’ nell’interesise dei futuri rapporti fra i due paesi che a questi processi si ponga termine e che ai combattenti della libertà che hanno versato il loro sangue nel corso dell’ultima guerra si dimostri quel rispetto che meritano.» Tra i compagini che hanno contribuito largamente alla diffusione dell’opera dell’Unione, sono stati premiati: Nello Milotti, Scher Dario, Giuseppe Moscheni, Mario Rota, Vittorio Jess', Mario Vlasich, mentre un premio è stato .messo a disposizione della società «M. Garbimi di Rovigno. Importante la discussione sulla politica nella campagna POLA, 20 — Martedì scorso ha avuto luogo a Pola il Plenum del Comitato distrettuale (dell’Unione socialista che ha ascoltato e discusso .la relazione del Presidente, Erminio Medica sui campiti dell’organizzazione in relazione ai problemi attuali e futuri della vita politica, economica e culturale dell’istiia. Il problema di fondo, trattato nella relazione, riguardava lo sviluppo della produzione agricola e dei rapporti socialisti nelle campagne. A tale riguardo il relatore ha detto che, essendo .in Istria i fondi agrari del settore socialista abbastanza vasti, la meccanizzazione del lavoro agricolo più progredita rispetto ad altre regioni e le organizzazioni economiche agricole notevolmente efficeoti e forti, esistono le condizioni essenziali, per uno .sviluppo più accelerato della produzione nelle campagne. Ciò appare evidente dal fatto ohe, nonostante le difficoltà di ogni genere, nel ramo agricolo sono stati ottenuti buoni risultati, ,in ispecie neiU’alle-vamento del bestiame bovino nella produzione del cereali e del vino. Tenendo conto di ciò e delle possibilità che ora .1,1 presentano, si tratta in avvenire di elevare ancora la produzione nei rami suaccennati, specie di cereali, in modo da soddisfare il fabbisogno di tutta ITstr'a e le necessità delil’esporta-zioiie. Lo stesso si può dire della frutticoltura, che abbisogna di un’azione più sistematica e razionale, e delti.’,crtiooillilura, che necessitano ambedue di una -maggioramente sviluppata industria complementare per la lavorazione dei sopraprodotti. Riguardo a quest’ultima bisognerà orientarsi non tanto alila co-struz'one di stabilimenti o fabbriche ultramoderni, quanto verso obiettivi comunali adeguati ai bisogni e alle possibilità del momento. Uno sforzo notevole dovrà ancora essere fatto nella meccanizzazione del lavoro agricolo: 75 trattori, 70 trebbiatrici e 160 macchine r.'morchiabili costituiscono il parco meccanico meilil’agrioolltuira del di-streto, entità certamente non suffi-cente, ma tuttavia non sfruttata del tutto, per cui, oltre alla fornitura di nuovi macchinari aill’agricolitura, bisognerà pensare allo sfruttamento totale di questi e di quelli preesistenti, compito alla cui soluzione sono chiamate in primo luogo le cooperative agricole. In tal modo saranno create salde basi materiali al futuro sviluppo. Ma l’Unione socialista, oltre ad agire concretamente per la realizzazione di questo obiettivo fondamen- Qua e là per l'Istria PARENZO,. 26 — Entro questo mese le organizzazioni sindacali del Comune terranno le regolari as-semvle annuali. — li: questi giorni al Circolo della Marina si proiettano alcuni rinomati films di varie nazioni, a cura della Cineteca jugoslava di Bel-do. ASSEMBLEA ANNUALE DEL CIC DI CAPODISTRIA Intensificare l'attività ASSEMBLEA CIC CAPODISTRIA Il giorno 16 corrente si è svolta l’assemblea annuale del CIC «A. Gramsci» di Capodistria con la partecipazione di oltre un centinaio di soci. Presenziava anche, jn rappresentanza della Lega dei Comunisti, il comp. Sokol che ha porto ai com-venuti il saluto della Lega stessa. Compiute le s'olite formalità per la presidenza dei lavori e cosi via, il comp. Scocir, presidente del Circolo, ho dato lettura della relazione sull’attività svolta a seguito dell’ultima assemblea e tracciato il programma per il lavoro futuro. Egli ha esordito affermando che questa assemblea non ha il solo scopo di dare il resoconto di quanto è stato fatto dal Circolo e dai suoi membri, ma anche quello di rafforzare l’unità morale e politica degli Italiani nella lotta per l’edificazione socialista e per la pacifica convivenza fra tutti j popoli. — «Da questa assemblea — ha detto il relatore — devono ricavarsi chiare prospettive per il futuro lavoro, nel senso del continuo sviluppo di ogni forma di attività per l’elevamento culturale, ideologico e artistico di un sempre maggior numero di italiani». Ha quindi rilevato che, purtroppo, un rilevante numero di italiani hanno FIUME, 21 — L’Uraioine degli Italiani dell’Istria e di Fiume, in collaborazione con il quotidiano «La Voce del popolo», ha bandito un concorso per racconti con termine di scadenza al 15 dicembre p. v. Per il concorso, contrassegnato con la lettera A, cui possono partecipare tutti indistintamente, sono previsti i seguenti premi: 11 mila din al primo, 7 mila al secondo e 5 mila al erzo classificato. Dal concorso, coptrassegnato con la lettera B, sono esclusi i giornalisti e i lavoratori culturali, mentre i premi,, per questa caegoria di concorrenti, ammonteranno rispettivamente a 6,4 e 2 mila dm. — Fervono i preparativi per festeggiare la Giornata della Repubblica. Nei collettivi di lavoro e nelle varie località si stanno allestendo programmi culturali e celebrazioni solenni, durante le quali verranno premiati i migliori lavoratori. In tre villaggi del Comune di Visignano verrà inaugurato l’impianto deH’illummazione elettrica, mentre a Pola sarà aperta la neo costituita Banca cooperativistica e, al Teatro del ' Popolo, avrà luogo una solenne occodemia celebrativa, cui prenderanno parte anche alcuni cantanti dell'Opera di Lubiana. lasciato il nostro territorio, alcuni per motivi comprensibili — vincoli di parentela e altre ragioni fami-gliari o d’interesse — la maggior parte, però vittima di una propaganda basata sulla falsità e sulla calunnia. Questo fatto non ci scoraggia, in quanto sta a dimostrare che gli italiani rimasti e che rimarranno sono esenti da ogni titubanza, avendo ben compresa la giustizia della nostra linea e del come s'ian intangibili, perchè ben salvaguardati, i loro diritti. Il bilancio dell'attività svolta in quest’ultimo anno dal Circolo non si presenta lusinghiero, limitandosi alla sola partecipazione al Concorso radiofonico, indetto da Radio Capodiistria, e nel quale ha ottenuto il quinto posto. Tenuto conto, però, che al momento di partecipare a tale concorso le varie sezioni del Circolo erano ridotte quasi allo zero, bisogna convenire che, per raggiungere quel quinto posto, del lavoro è stato fatto, servendosi di elementi giovani, i quali prima i-gnoravano financo l’esistenza del Circolo. Premesso un tanto, il relatore ha fatto rilevare che il lavoro futuro del Circolo non dovrà limitarsi alla cura e allo sviluppo delle presenti attività, ma abbracciarne delle nuove, tenendo presente che alla bas’e di tutto stanno lo sviluppo, il perfezionamento e la formazione dell’uomo socialista. Il perno del nostro lavora dovrà essere politico-ideologico, e ciò .senza doppiare l'attività dell'Unione Socialista dei lavoratori ed altre organizzazioni di massa. A tale scopo si deve svolgere un’attività complementare che dia agli italiani questa parte di cultura politica-ideologica atta ad elevarli come uomini socialisti parallelamente a tutti gli altri lavoratori della Juroslavia socialista. Tutti gli italiani devono vedere nel Circolo di Cultura la propria casa, dove ognuno può elevarsi culturalmente, ricrearsi e svilupparsi secondo le proprie attitudini. Ora esistono le possibilità di rinnovare il coro: la mandali istica potrà essere ampliata e la filodrammatica sviluppata cosi da riempire ie lacune fra una e l’altra rappresentazione del Teatro di Fiume. Gli ■strumenti del complesso di tambu-rizze attendono chi li suoni e quanto prima anche i nostri piccini troveranno i loro svaghi pressò il Circolo con le marionette che formeranno la loro letizia. Nella discussione, che ha fatto seguito alla redazione, numerosi sono stati gli interventi dei partecipanti all’assemblea. Si è proceduto infine alle eleni che hanno dato i seguenti risultati: Eletti nel Comitato direttivo: Scocir Matteo, Crollini Elia, Fusilli Leo, Scher Romeo, Maraspin Giorgio, Pavento Antonio, Salvador Enrico, Clapci'Ch Alice, Bressan Aldo. Nel Comitato di controllo: Crollini Dante, Battelli Ettore, Burlini Francesco. Delegati all’Assemblea dell’Unione degli Italiani a Pola: Scocir Matteo, Scher Romeo, Crollini Elia, Ruggeri Giovanni, Favento Antonio, Salvador Enrico, Fussili Leone, Suplina Francesco, Lorenzetto Claudio, Coslovié Pino. POLA, 21 —- Nel territorio del distretto di Pola sono attualmente in attività 75 trattori, 70 trebbiatrici e altre 160 macchine agricole a rimorchio. — Dall’ultima sessione plenaria del Comitato distrettuale dell’Unione socialista risulta che attualmente il distretto dispone di 42 mila bovini. — Una ventina di turisti russi è giunta a Fiume, prendendo alloggio ati’albiergo «Central» di Abbazia. Il gruppo fa parte di una comitiva di 170 persone, in prevalenza ingegneri, tecnici e insegnanti, che sta visitando il nostro paese ed è anche il primo gruppo turistico sovietico in Jugoslavia. — In seguito al deficit in cui si trova il cantiere navale di Cherso, il Consiglio economico del CPD ha prospettato la sua liquidazione quale azienda industriale e relativa trasformazione in azienda artigiana, più corrispondente al genere delle sue costruzioni, previo naturalmente, il risanamento finanziario dell’impresa. La decisione definitiva spetta comunque all’Assemblea plenaria del CPD. — L’Unione distrettuale delle cooperative agricole ha deciso dj istituire fiere stabili di prodotti agricoli a Pola e Pisino, da tenersi due volte per settimana. Fiere agricole settimanali permanenti verranno organizzate in seguito anche negli altri centri comunali. — Al decimo concorso per gli investimenti ne-IPeconomia parteciper-ranno anche *le cooperative pescatori della costa occidentale dell’Istria Quelle di Parenzo, Vabriga, Fontane e Orsera chiederanno crediti per circa 260 milioni di din per l’acquisto di 12 muovi pescherecci. Il 12 e 13 c. m. ha avuto luogo a Pola l’assemblea costituiva dell’Unione delle società ed enti culturali del distretto,, che si prefigge il compito di divulgare la cultura in primo luogo fra gli operai e i contadini. Fra le società ed enti culturali, premiati con diplomi al merito, ci sono anche le SAGO «Lino Mariani» di Pola e «Marco Garbimi di Rovigno. RINGRAZIAMENTO Le famiglie Perentin e Fonda commosse per le affettuose cure, prestate alla cara e indimenticabile ANITA ringraziano sentitamente tutto il personale degli ospedali di Isola e Capodistria. — La sezione per gli Affari comunali di Pola ha in progetto il quanto più sollecito completamento delFilluminazione a fluorescenza della via Armata popolare jugoslava sino alla stazione ferroviaria. Si intende pure installare un impianto simile nei sotterranei dell’Arena per valorizzarne le attrattive turistiche. SANVINCENTI, 21 — In occasione della Giornata della Repubblica verrà aperta la sala cinematografica’ recentemente dotata di un nuovo impianto di proiezione. tale, ha il oomapito non meno importante di creare e potenziare le premesse di un parallelo sviluppo [ dei rapporti socialisti nel!« campagne, sostituendo nuove e curando le già esistenti organizzazioni economiche agricole per favorirti, e .indirizzando la propria attività, più decisamente dhe nel passato, il progresso delle economie agricole, delle aziende artigiane, all’acquisito del sopraprodotto dell’agricoltura 'in ispecie, al potenziamento del parco meccanico, all’organizzazione del servizio agrotecnioo ecc., non meno che al proprio consolidamento organizzativo e funzionale. Parallelamente si pone anche un altro problema di fondo: provvedere allo sfruttamento della terra non coltivata, o abbandonata dagli op- I tanti o, comunque di proprietà sociale, ricorrendo opportunamente | a liliacciorp amento delle predelite su-perfici ai fini di una lavorazione più vasta e razionale, alla revisione della politica fiscale in modo da stimolare la produzione e ai miglioramenti fondiari laddove ciò non comporti investimenti maggiori. A conclusione -della sua relazione, j il compagno Medica ha sottolineato la necessità di consolidare e sviluppare ulteriormente gli organi della gestione sociale nell’agricoltura. Nel corso di un’ampia e vivace I discussione, che riguardava in genere i .problemi della produzione agricola, vari delegati hanno fatto .presente l’urgenza di di mettere a punto i preparativi. per gli acquisti dei prodotti nelle cooperative e di provvedere al'a messa in funzione di aziende per la lavorazione del sopraprodotto non smaltito dal commercio e dal mercato di consumo, favorendo iti particolare, attraverso una giudiziosa politica dei prezzi d’acquisto, ,lo stimolo alla produzione. Fra le c- j servazioni critiche merita segnalata fa necessità di prendere sollecita- j mente le misure per acoorpamen- ' to dei terreni .bonificati nella Val- i. le del Quieto e altrove. sm vmm Fiume, — Si è svolto in questi giorni a Fiume un processo per assassino. Figurava imputato Ante Batanié di anni 28. Egli lavorava come caricatore e scaricatore alla azienda industriale del legno di Delnice, nella segheria di Lucici. Allorquando, per motivi di disciplina, il Batanié ed alcuni compagni, ricevettero l’ordine di trasferimento in un reparto di minore importanza, egli minacciò di uccidere il capo reparto e mantenne la parola. Recatasi a casa della vittima, la colpì al capo con un lungo bastone, provocandone la morte che s'oprav-ver .ie dopo tre ore. /imputato ha tentato di giustificare il misfatto, dicendo che era sialo trasferito ingiustamente e che tale cambiamento aveva provocato una forte diminuzione della paga, cosa non trascurabile per lui che aveva una famiglia da mantenere. Il Tribunale però ho accertato l’inconsistenza di tali scuse, per cui l’assassino è stato condannato a 12 anni di carcere duro. Il Tribunale distrettuale di Fiume, ha condannato recentemente a 1 anno e 8 mesi di carcere duro certo Rodolfo Pugel, ladro da vece na data. Il Pugel, che motte volte era riuscito a portare a termine del furtarelli senza essere scoperto, è stato colto sul fatto mentre tentava di «prelevare» uh carretto a mano del «Riječki magazin» che sostava inoperoso sulla strada. Questo fatto, più il furto di una botte effettuato nello scorso gennaio, gli han- no fruttato la pena sudde fa. Per offesa ai giudici del Tribunale di Fiume, il quarantaduenne Anton Mejié (che alla le,tura della sentenza che lo condannava a 9 mesi di reclusione, aveva dichiarato di infischiarsene) si è visto aumentare la pena di tre mesi. Pola, novembre — A 3 mesi di reclusione, con la condizionale di 1 anno, il Tribunale Distrettuale polese ha condannato la casalinga Dragica Benčič di anni 29, per le inumane percosse cui sottoponeva le figlie Maria di 9 anni e Olga di 8 anni, tanto che alle volte le due piccole non potevano camminare. Il Tribunale Circondariale di Pola ha punito l’agricoltore Ivan Sti-fanič con 5 mesi di carcere per il fatto che, tempo addietro, durante un diverbio con il conoscente Mate Dandolič, colpiva improvvisamente quest’ultimo alla testa col rovescio di una scure, provocandogli la frattura del cranio. T' condannato dovrà pure risarcire alla parte lesa le spese d’ospedale. i L’impiegato Dončevič Robert, da Zagabria, mentre si trovava in servizio a Rovigno acquistava una macchina da scrivere «Olivetti» per 50.000 dinari ed un giorno dopo of- . friva la stessa macchina all’Istituto Assicurazioni Sociali di Rovigno per 240.000 dinari. Scoperto subito, il Dončevič veniva denunciato ed il Tribunale circondariale lo condannava a 3 mesi di reclusione. L’ANGOLO DELL’AGRICOLTORE Perlo sviluppo dell'agricoltura istriana (Nostro servizio) FASANA, 19 — E’ un lavoro silenzioso, poco conosciuto, eppure di grande importanza — al servizio dell’agricoltura istriana — quello degli situatosi deUTIstiitiito istperi-m-entale agricolo di Fasana, specializzato in Jugoslavia per lo studio della flora pnediterramea. Ha sede nel castellatilo, al centro di qeullo che una volta era il podere del latifondista Manarini. Il gruppo delle case coloniche è cìn-' to dalle mura, nascosto sotto la pineta, sul mare. Visitiamo dapprima l’orto modello deflTs’tituto, ove crescono le giovani piantine di limoni e gli aranci, gli unici aranci dellTstria. In mezzo all’orto è la stazione metereo-logica ed il servizio fenologico per misurare la temperatura del terreno. Ci fa da guida un contadino che da giovane emigrò in America ove ha lavorato per lunghi anni nelle piantagioni e vivai di una grande compagnia spagnola. Oggi è tecnico agrario. Tutto intorno si e-stendono gli orti, le serre, i vivai: mandarini, cotogni, carciofi, olivi. Sul «ponzirus trifoliata» si innestano i limoni. Novanta ettari occupano i terreni del demanio sperimentale. Nell’ufficio direzionale dietristi-tufo ci sembra di essere in un museo botanico. Cinque ingegneri-scienziati ci stringono la maino uno dopo l'altro: Mirko Mladenič, il direttore, Miljenko Cosic, esperto in orticoltura, Josip Ljubicic, Zarko Ujcic e la giovane Dunja Lesic. Sedici operai mettono in pratica i lore esperimenti. I* Cominciamo a parlare del frumento. Ora se ne esperimenta.no ben 60 qualità, varietà italiane, a-datte al clima mediterraneo. Si effettua la selezione del »Frasinette», «Mentana» e «Virginia» per ottenere seme bastante ai bisogni dell’I- «HESL.- e della Dalmazia. Gli esperimenti hanno dimostrato che alcune specie di grano daranno buoni risultati, come il «Tevere», il «Grifo», il «Fiorello», il «Mara» e «San Pastore». Vi sono poi altre varietà che, dopo esperimenti, saranno im- In singole località dellTstria è già iniziata la raccolta delle ulive piegate per incroci; per ottenere nuove qualità di grano. Si fanno pure esperimenti con il cotone; varietà jugoslave, turche, egiziane, americane ed italiane. Gli esperimenti finora compiuti dimostrano che il clima ed altri fattovi sono favorevoli a questa coltura in Istria. Nel solo territorio di Pola, Rovigno etrom sune. Sorprendenti pure la sconfitta ir. terna subita dai BSK, il ■;uale è RART.1-ZAN — VELEŽ 3:1 (1:0). Il Partizan è riuscito finalmente a ritrovare l’estro di un tempo ed a confermare dì essere una delle migliori e .più temibili formazioni jugoslave. Anche sul difficile ed inespugnato campo dello Velez a Mostar egli si è dimostrato imbattibile. Il Partizan è stato padrone delia situazione per tutti i 90 minuti di gioco ed ha ben resistito al rabbioso ritorno del Velez, lanciato aU'attacco nella dispaiata e vana ricerca del pareggio. Non passavano ohe 9’ di gioco, che Bobek, approfittando di un fallo madornale del centromediano Boilfek, riusciva a violare per la pilima volita la rete difesa da Irovič. Su un’identica aizione, Mihaj.lovič portava a due le reti per il Partizan ‘al 6’ della ripresa. Lo stesso giocatore concludeva la marcatura del Partizan al 15’. Il Velež riusciva a segnare Ja rete dell’onore a tre minuti dalla fine deli',incontro Lon Mujič. Nel Partizan si sono distinti ibi particoilar modo Jočič e Borozan, nei Velež hanno giocato invece tutti ad un livello inferiore del solito. Arbitro Mikulan di Zagabria. Spettatori 10.000 PROLETER — SARAJEVO 3:2 (2:1). Doipo una lunga serie di risultati negativi che, lo hanno ridotto in coda .alla classifica, il Prole-ter è riuscito alla fune ad incamerare i due punti iin palmo nei.'incontro di Campionato di domenica scorsa contro una delle squadre alfieri .delta classi! cu». Sarajevo. La vuttorma .del Prometea' non fa una ■grnza. E’ sitata voluta e meritata da tutti j giocatori, i quali si sono prodigati senza risparmiarsi per tutti r 90 minuti di gioco. Il Proleter passava in vantaggio dopo soli 6 di gioco per merito di Ve-kiič, ma veniva raggiunto al 16’ da una rete chi PeruatuViC. Per nulla demoral.zzati, i giocatori locali si riportavano ed ai 4U, sempre con Vekié, passavano di nuovo un vantaggio. At 2' deita ripresa, ribadivano .la toro superiorna con la terza rete segnata da Abadžte. A due minuti orna tuie il Sarajevo riusciva a diminuire il d.sitacco grazie ad una rete di Lovrič. Nei proleter si sono messi m luce Vekié, Bimane, A-u-auzic e Kouokovìó, fra ili Sarajevo hanno soaiaistajlto invece diogradhc, St.ptc e Novo. L arbitro rcaKovié noii ha soddisfatto. Ari incontro hanno assistito 500U spettatori. Zp.noi,i,i\irjL,AR — CRVENA ZVLZ.JJA 1:1 (1:0). Per il solito rotto aeria cufLa la capolista deità Classifica è r uscita a fasciare il campo deiito Železničar a Sarajevo imbattuta. Lo Železničar ha giocato meglio, 'ha attaccalo di piu ed ha avuto più occasioni di vincere, ma è stato raggiunto alla fitte dalla Zvezda, cue è riuscita a portarsi via un pareggio conseguito su calcito da rigore. ,Neiia squadra belgradese viene risentita, orare ,ri ' provvisto, la lunga assenza del condottiero dell attacco loptajf. Lo ZeJ.ezn.oar è partit o all a Bacco subito dopo ai irschio iniziale aeit arbitro Btitrušič, ben sostenuto da Basic e Kurtovjó, one poi si sono aiumositraitii ii ni g-uori giocatori in campo. 1 loro compagni di squadra non sono pero riusciti ad apiproioiiitare delie buone occasioni per foro costrutte dai due. L unica rete per io Železničar è slata re-ahazata lai 11/ del primo .tempo, non su azione combinata deJii'attac-oo, ma su azione personale eh Bašič. La Drvena zveaoa riusciva a pareggiare al 16’ dedita ripresa, su ca.caj di rigore,realizzato da Tasič. Dello Železničar, oltre ai due menzionala, su sono distinti pure Djordjevic e Kurtovič. Arbitro del-Tincontro è stato Fetrušte di Spalato. Spettatoli 10.UUU circa. CAMPIONATO JUGOSLAVO I. Zona I RISULTATI: Ljubljana — Odred 2:2 Karlovac - — N. Gorica 6:0 Segesta — ■ Tresnjevtca 4:1 Metalac — • Split 1:1 SibeniK — ■ Rijeka 2:1 Lokomotiva — Branik 4:0 Šibenik Lokomotiva Rijeka Split Ljubljana Ségesta Tremjevka Odred Branik Metalac Karlovac Nova Gorica LA CLASSIFICA: It) 8 I 1 27:10 17 16 6 2 2 22:9 14 6 0 4 18:14 12 5 1 4 27:14 11 4 3 3 17:13 11 3 4 3 3 3 4 4 I 5 3 2 3 3 2 3 2 3 3 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 2 0 8 19:22 10 21:18 9 23:20 22:27 14:20 15:19 9:48 VOJVODINA — ZAGREB 2:1 (1:0). La Vojvodina, piano piano, dopo Tincerlo inizio du campionato, va riprendendosi. Infatti, dopo un paio di risultati positivi, essa si è disincagliata dalle aoque infide vivo, la Dinamo, riip,attiva nuovamente all’attacco e riusciva a segnare altre due rati, ai. 15’ con Horvat ed si 16’ ancora con Jerkovič. Arbitro Čečirra di Sarajevo. Spettatori 6000 circa, BUDUĆNOST — BSK 2:1 (2;1). La matricola ' Budućnost di Titograd è riuscita domenica a conquistare la sua .prima vittòria esterna nel -massimo campionato jugoslavo, andando a violare nientepo-podimeno che il temutissimo campo del BSK. Vittoria più che meritata, conseguita contro un BSK irriconoscibile e privo di ogni senso di. gioco. Gii ospiti hanno giocato molto prudentemente, senza scoprirai, e marcando strettamente gli avversari- Alla fine questa loro tattica ha trionfato. Il BSK sembrava destinato ad .imporsi nettamente. Infatti dopo soli 5’ di gioco, violava la rete dei Buduiònoislt per mer-to di Jeilisav-oič. Per nulla demoralizzati dal passivo, i giocatori ospiti passavano rabbiosamente all’attacco ed al 34’ e 38’ coronavano ia loro pressione con due reti, realizzate rispettivamente da Raionjič e Radovič. A xre minuti dailpìà i|.ine, (ili. BSK fruiva di un calcio di rigare, ma il tiro di Jovanovič veniva parato da Veroš. Arbitro, Epert di Zagabria, Spettatasi 10.000 circa. HOCKEY A ROTELLE IL POLA CONDUCE per la vittoria del Cementi I RISULTATI: Cementi — N. Gorica Pola — V. Lenac 3:1 10:6 LA CLASSIFICA: Pola 4 3 0 1 41:21 Nova Gorica 4 3 0 1 27:17 Cementi 4 2 0 2 28:19 Viktor Lenac 4 0 0 4 13:52 ha raccolto per sei volte la palla nella propria rete. Grazie però alle 5 reti di Celie, 3 di Orlič e 2 di Stoppi, Il Pola si è giudicato i due punti, non perdendo ancora la speranza di raggiungere il N. Gorica al primo posto. Ottimo l’arbitraggio di Zavrtanik di Gorizia. CEMENTI — N. GORICA 3:1 POLA, 20 — Una combattuta partita arbitrata con leggerezza da Gorše di Ljubljana, è finita con la stretta vittoria del Cementi per 3:1, con reti marcate da Lonzar (2) e Mauri mentre per il N. Gorica segnava Skok. I migliori in campo Lonzar e Zuccon. ATLETICA LEGGERA Vittoria di Mihalič POLA — V. LENAC 10:6 FIUME, 20 — I polesi, partiti senza il titolare Ipsa, sono riusciti u-guatmente ad aver ragione della matricola fiumana, che in ogni caso ultimamente è migliorata di molto. Il portiere nazionale Močeni, infatti, BRUXELLES, 20 — Quaranta atleti europei hanno preso parte oggi al tradizionale Cross country di Bruxelles. La corsa è stata assai movimentata ed ha visto la superiorità dell’atleta jugoslavo Mihalič che ha mantenuto una superiore condotta di gara tanto da tagliare vittorioso il traguardo con sette secondi di vantaggio sul belga Frane Herman. Il vincitore ha coperto i km. 9.150 del percorso in 30’20”. IL CALENDARIO PER IL 1956 e il bilancio della scorsa stagione Giovanni Cobalti di fondo classifica, per portarsi nella più sicura posizione dii centro classifica, appaiata ali Hajduk campione 1955. La vittoria contro io Zagreb è stata più ohe meritata. Avrebbe dovuto anzi essere avessero saputo approfittare almeno più netto1, solo one gli attaccanti avessero saputo aprofittare carino di metà delle occasioni presentatisi loro nel corso delia partita. Gran, parte di merito per il. minimo passivo va pure all’ottimo porti-re dello Zagreb, Maček, autore di interventi di aita classe. La Vojvodina passava in vantaggio già al 6’ del pruno tempri. Kajkov, dopo aver superato due avversari, tirava senza convinzione da 18 metri. Maček si gettava in tuffo, ma la palila lo superava e finiva in rete. In maniera uguale io Zagreb pareggiava al 21’ della ripresa con Santek. Due minuli più tardi la Volodina segnava però la rete delia vittoria con Milavanov, su calcio di rigare. Arbitro. Nedelj-kovski di 'Skoplje. Spettatori 5000 enea. D..NÄMO — SPARTAK 3:1 (1:0). Malgrado priva di ben tre titolari, Benko, Lipošinovič e Bano-žič, la Dinamo si è imposta più facilmente dei previsto sullaiburica compagine dello Spartak di Subotica, . scesa. a Zagabria, a quanto è sembrato, ormai rassegnata alla sconfitta. La .Dinamo loomunque, malgrado Tarrendevoiezza degli avversari, ha praticato un gioco'piacevole, di gran pregio tecnico e nu tritissimo idi .abbacchi in profondità, diretti dal lungo centro, mediano delia nazionale jugos>!iava,, Horvat. La Dinamo passava per la prima volta dopo soli 8’ di gioco con una rete realizzata da Jerkovič, di testa, su passaggio di Malus. Al 2 delia ripresa Ugnajnov, con una azione personale travolgente, riportava le sorti in parità. Punta sul li Plenum della Federazione jugoslava di ciclismo, tenutosi a Belgrado ‘il 13 novembre scorso, ha de-iiilnli'tivamente confermato il calendario federale delle gare ciclistiche per Tanno 1956. Il programma di gare si presenta pure il prossimo anno molto intenso. Saranno le gare internazionali a rappresentarci il nerbo dell’attività su strada. La stagione sarà iniziata, dai membri della rappresentativa nazionale, nel mese di gennaio, al Giro dell Egitto. Il mese di marzo sarà riservato ai cross invernali. La stagione vera e propria avrà invece inizio nel mese di aprile. I nostri ciclisti parteciperanno nel prossimo anno alla tradizionale corsa a tappe Praga—Varsavia— Berlino, al Giro dell Austria, al Giro della Jugoslavia e con ogni probabilità, ad una corsa dilettantistica importante nel Lussemburgo. Chiuderà Timpegnativa stagione la partecipazione aii campionati de!, .mondo, il 26 agosto a Copenhagen. Fra le novità più salienti va messa in rilievo la riorganizzazione del Giro della Croazia e Slovenia, che con il prossimo anno, si allargherà prendendo il nome di ' Giro della Jugoslavia in programmila dal 20 al 28 luglio. II giro della Jugoslavia è. stato varato nelle sue linee principali. Sarà diretto dalTormai veterano direttore di gara Stjepan Ljubič. Da quanto abbiamo potuto ,apprendere, la partenza verrà data a Maribor, da dove -i concorrenti si partiranno a Ljubljana, deve ci sarà il traguardo de. .a prima tappa. La seconda tappa, che comprenae-rà la scalata ael Vršič, presso la Kranjska Gora, avrà come traguardo Bovec. Da Bovec i corridori, passando per Gorizia, si porteranno direttamente a Capcdistna. La quarta tappa ha due varianti. Capodistria—Fola—Fiume, oppure direttamente, passando per Kozina, GapodiiStria—Lume. Il Gorski Kotar vedrà i girini nella quinta tappa Fiume—Zagabria. Dalla capitale croata il Giro farà per la sesta volta tappa > a Bosanski Brod, da dove i corridori proseguiranno, il giorno appresso, per Novi sad. Lulhma tappa, tutta pianeggiarne, si svolgerà sul breve percorso Novi sad—Belgrado. Otto tappe, dunque, per circa 1.460 km e--un giorno di riposo. Come queslt’anno, così pure nel 1956 tre saranno le gaie che dovranno decìdere a chi andrà il titolo di campione della Jugoslavia 19o6. La piuma verrà disputata io Serbia, con .partenza ed arrivo a Belgrado, il 26 magg.o. La seconda ’ si Involgerà sulle strade deda Croazia, il 12 agosto, L'ultima sarà invece la tradizionai1® corsa m due .tappe «Dal 'Incoino alIAdrla-tiooi», organizzata dalla società ciclistica capodiistriana «Proleter,» Fra te gare più importanti, oltre a quelle intemazionali e ufficiali per il campionato, meritano di enssere messe in rilievo ia gara di apertura Karlovac—Fiume dei 22 apri : e, nota setto il nome «Memoriate Via Ročic» e la gara inter-naz.ona'le ohe il 3 giugno verrà organizzata a Lubiana dalia nota fabbrica di biciclette Rag. Il 17 dello stesso mese sarà TOdred di- Lubiana ad organizzare una gara internazionale su strada. Il 26 .agosto, giornata dei campionati mondial1!, triplice confronto fra i ciclisti di Slovenia, Croazia e ’ Scrina. Il 19 agosto -avremo il tradizionale Giro dei lago di Bled. Concluderà ia stagione (il 14 ottobre la Subotiica—iBeJgi'ado. Oltre .alle gare passate brevemente in rassegna, i ciclisti potranno contare su numerose manifestazioni di minore importanza e di carattere ripubblicano o sociale. Comunque, le prove per meM“rsi in .luce non mancheranno per nessuno. Alla fine tutti saranno content, ne s lamo certi. Il ciclismo jugoslavo è un vecchio ... giovane: E’ vecchio perchè ha parecchi anni di vita, e giovane perchè vive nel dilettantismo, senza scorie, colmo di passione, di volontà, di amore per lo sport. In Jugoslavia i centri vitali del ciclismo sono Belgrado, Novi Sad, Zagabria, Karlovac, Zara, ’ Lubiana, Maribor ed infine Fiume, Pola e Capodistria. Senza perderai in altre illazioni, passiamo al sodo. E vedremo che, fatti alla mano, l’Istria ha il merito di aver sempre, in tutti gli anni, dato al ciclismo nazionale atleti di vaglio, che hanno giostrato sempre sulle cime più alte della graduatoria. Passando i tempi rivedremo i pa-podistrianì Brajnik e Dellasanta, costanti difensori dello sport istriano, quindi i fiumani Brajan, Stroligo, Jeletić, Jugo, i polesi Valcich e Matticchio. L’oggi sportivo, infine, ci indica uri altra bella novità: la dà la Federazione ciclistica jugoslu-ca con la graduatoria dei trenta migliori corridori per il 1955. Tra essi individuiamo gli istriani: Dellasanta, Jugo, Brajnik, Piciga, Bonin. Ben cinque su trenta! E se ad essi aggiungiamo il polese Valcich, avremo una nutrita; e fortissima rappresentanza. La «Proleter» di Capodistrìa, indubbiamente, è il club istriano che meglio ha saputo affermarsi in fatto di risultati numero di campioni, e, soprattutto, continuità. Osserviamo che la società capodistriana, dal 1952 al 1955, ha per ben sei volte iscritto il suo nome nell’albo d’oro del ciclismo jugoslavo, vincendo titoli tanto nella categoria dilettanti che in quella allievi. Ultima della serie la vittoria a squadre degli allevi Piciga, Visintin e Ricobpn. La «Proleter» ha «fatto la voce grossa» in moltissime corse disputatesi in Istria, Slovenia, Croazia, Vojvodina e altrove. Analizzando a fondo, vedremo che tra dilettanti e allievi riè stata una certa parità di successi in quest’ultimo lustro di attività. Infatti, ai primi anni di magnifiche prove della squadra dilettanti ca-, peggiata da Dellasanta e Brajnik hanno fatto riscontro i più recenti successi degli allievi, che oggi, trovano in Piciga e Ricobon due atleti che posson già stare alla pari delle grandi firme del nostro ciclismo. E sono appena dei ragazzi. Oltre a Dellasanta e Brajnik, un altro generoso atleta capodistriano è Bonin. Peccato che il forte corridore non accomuni alla sua volontà e forza, uri altrettanta costanza di rendimento e un briciolo in più di tattica di gard. Ci sbalordì, addirittura, nella «Dal Tricorno all’Adria-aico» del 1953. Partì come un razzo alle porle di Ilirska Bistrica, tutto solo. Sommò minuti su minuti di vantaggio tanto che a Castelnuovo aveva 5’ di vantaggio. Una corsa magnifica che però,. appunto per mancanza di. tattica, gli riuscì fatale a pochi chilòmetri dall'arrivo. Comunque un valente corridore. Sul puro piano individuale, il migliore corridore in senso assoluto del 1955 è il fiumano Jugo. Non ha vinto alcuna corsa di rilievo, però non è mai giunto staccato. In quasi tutte le corse nazionali e internazionali Jugo è sempre arrivato tra i primi dieci. Fu il nostro migliore rappresentante nel Giro dell’Austria e a Praga, come fu prezioso anche nel Giro della Croazia e Slovenia. Ha venticinque anni e potrà conseguire affermazioni ancora più sod disfacenti perchè non è certo la passione per la bicicletta che gli fa difetto. Altro corridore fiumano in pia di pieno rendimento è Smerciali. Ritornato dal servizio militare, si è messo di buzzo buono a «macinare» migliaia di chilometri. Il pezzo forte dell’anno è stato il secondo posto a Postojna nella tappa Bovec~r Postojna, dietro al vincitore Petrovič. Tra gli altri buoni Razumović a Scornimi, migliore tra gli allievi Željko Starčevi/. Con il ritorno di Brajan dal servizio militare, il «Rijeka» potrà contare su di una forte squadra dilettanti. Non è stato invece troppo propizio il 1955 per i ragazzi di Edi Rajkovič. I polesi, che contano su una guida esperta e preziosa qual’è Siro-ni, hanno dovuto superare vari problemi di indole organizativa e finanziaria. Motivo per cui i risultati non sono stati quelli sperati. Inoltre, vale ricordare che — fermo restando un pugno di promettenti allievi. — Matticchio ■ non ha incontrato una felice stagione. Resta però la consolazipne di aver visto nella «Dal Tricorno all’Adriatico» un niagnifico Valcich, che sicuramente nella primavera che verrà saprà riconfermarsi il grande corridore di alcune stagioni addietro, quando seppe conquistarsi allori in campo re-pubblicano e federale e vincere alla maniera dei forti un Giro dell'Istria. E giacché abbiamo menzionilo il «Giro dellTstria» per allievi vale la pena di fare uri aggiunta. Bocciato quest’anno, per questioni già palesate, resta ancora da definire quale sarà la sua sorte definitiva. Cioè: verrà posto del tutto nel dimenticatoio oppure sarà ripristinato? Sarebbe un peccato davvero non rivedere più i girini sulle polverose, ma tanto care strade istriane. Anche per il fatto che il Giro vale come propaganda dello sport e come spettacolo per località che ne sono povere. Pertanto vogliamo sperare che i dirigenti di Capodistria, Fiume e Pola riescano nel 1956 a rimettere in vita questa allievi a tappe, definita da tutti come la piti importante manifestazione giovanile dell'anno. Fatta una discreta qo si di parole, eccoci giunti al ■. ■ traguardo. E' evidente che 1ascesa brillant; dello sport .istriano non si fermerà qui. Lo fa testo la passione deg i atleti (e più. ancora il loro valore), e l'interessamento dei dirig ati che in seno all’Unione ciclistica godono la massima stima e considerazione. Il che torna a tutto i nore de lo sport del pedo e della noiUa Istria, (m.) POLA, novembre-— Se vi è qualcosa da rimproverare a questo 44,-enne sportivo è il fatto di non saper riuscire antipatico o poco comunicativo con gli interlocutori. Sempre il sorriso e con la burla pronta per il . . . lancio, il presidente degli hockeysti polesi ha delle dotti che a Pola non può contrastarle, nè vantarle a sua volta, nessun cittadino. Giovanni Cobalti è l'unico rocciatore sportivo ed è il più forte donatore' di sangue della città. Ha il merito di qualche riga dedicata solamente a lui. Triestino di nascita, già nel 1925 lo troviamo su tutti i gradi di pareti rociose a piantar ohiodi e penzolare su di una corda sugli strapiombi. E’ uno dei primi e migliori allievi della vecchia scuola rocciatori di Val Rosandra. La vita di montagna lo ha attirato per quarant’anni a godere le brezze fredde delle cime e ne ha fatto nascere un grande spirito di umanità, di aiuto reciproco tra esseri umani. Da questa sua fraternità con il prossimo, che proviene dalla leg-della vita, è nato un grande donatore di sangue, che dal 1938 al 1945 ne ha donati 10 litri. Durante la guerra, Cobalti fu in carcere parecchie volte al «Coro-neo» per attività di organizzatore politico ed ha lavorato nel CIN di Trieste per la formazione del I. gruppo partigiano di Capodistria. Le proprie doti di organizzatore e di lavoratóre le ha dimostrate, oltre che nell’attuale società sportiva, pure nella dirigenza del Circolo Italiano di Cultura e della SACO «Lino Mariani». R. F. PREPARATIVI PER UNGHERIA — ITALIA MOLTA PRUDENZA IN CAMPO AZZURRO Fi-a otto giorni la Nazionale di calcio, italiana si reca a Budapest per rincontro di rivincita con la Nazionale magiara. Nelle dichiarazioni fatte alla stampa, i dirigenti italiani hanno affermato che a Budapest si recano con l’animo sereno e pieni di fiducia. A questo jjjn-to ci sorge spontanea la domanda: in che cosa consiste la fiducia? Fori se nel prendere meno goals possibile? Infatti, in base alla formazione annunciata, lo schieramento tattico sul campo sarà prettamente difensivo, puntando poi sul' contropiede con uomini veloci e forti, nel tiro. Bassetto, annunciato quale ala sinistra, avrà certamente il compito di operare in copertura a rinforzo della mediana, così come il giovane Montico, che certamente non è stato incluso nella formazione con compili offensivi. In ogni modo, qualunque sia la tattica che gli italiani adotteranno sul terreno di gioco, un fatto è certo, e cioè che il gioco difensivo degli italiani, SOTTOLEGA ISTRIANA POCO EDIFICANTI con assembramento di uomini nella propria metà campo, renderà la vita difficile alla squadra magiara, abituata al gioco aperto e a largo respiro, con puntate piccanti eseguite con larghe aperture ài .e ali. Con ciò non pensiamo, ad un risultato positivo: degli italiani, anzi, contro l’attuale stato di forma dei magiari, vittoriosi su tutti i campi d Europa sarà ben diificile che essi possano contenere il risultato in un limite onorevole. La scelta, che questa volta maggiormente preoccupa i selezionatori italiani, è quella del portiere. Forse mai i tecnici italiani hanno avuto tanti dubbi sull’uomo a cui affidare la maglia numero uno. E questo non perchè in Italia manchino portieri di valore, tutt’altro; ma perchè in questo periodo anche i più forti portieri hanno avuto dei preoccupanti alti e bassi. Il ruolo del portiere è molto difficile e lo diventa ancor di più, quando le squadre di domenica in domenica cambiano sistema di gioco (ciò che in Italia è all’ordsr.e del giorno) a seconda dell’avver-sariò che incontrano. Comunque allo stato attuale delle cose il migliore ci sembra Viola, e la scelta dovrebbe cadere su lui. episodi di violenza I RISULTATI: Scoglio Olivi ■— Rudar Avjaticar — Trgovački Pisino — Pola Dignano — Aibona Istra — Jadran 3:3 3:2 1:2 2:3 2:4 LA CLASSIFICA: Avijatjčar 8 8 0 0 28:8 16 Scoglio Olivi 8 7 1 0 68:9 15 Jadran 9 5 1 3 18:27 i1 Rudar 8 3 3 2 23:14 9 Trgovački 8 4 0 4 22:13 8 Dignano 8 3 2 3 16:18 8 Albona 8 4 0 5 16:19 8 Pisino 8 2 3 3 15:17 7 Istra 8 2 0 6 14:30 4 Pola 8 1 2 5 9:33 2 Buie 8 0 0 8 3:50 0 Per la seconda volta di seguito lo rimontare a stento lo svantaggio iniziale eli 3 feil,' avendo > minatori,, dell’Arsa segnato nei primi venti minuti ben tre volte di seguite, sfruttando altrettante madornali papere della difesa ospitante. Il pareggio è stato arraffato alla bel1.’ e meglio nella ripresa c,on una BREVI rete del mediano Ninćeviić. Ottimo l’arbitraggio. FORMAZIONE PER BUDAPEST: Viola, Magnini, Bearzot, Ferrario, Moltrasio, Boni.perti, Montico, Virgili, Pivatelli, Bassetto. FORMAZIONE PER LIVORNO: Lovati, Farina, Pavinato, Chiapel-la, Bernasconi, Segato, Antoniotti Menegotti, Macor, Tortul, Burini. sui campi della Sottolega istriana siamo costretti a registrare episodi di intolleranza e violenza. La volta scorsa ad Arsia sul campo del Rudar l’arbitro potè scampare a mata pena alle ire dei tifosi che avevano invaso al campo, mentre stavolta sono stati i giocatori stessi, a Dignano e Pola, che sono parsati a vie di fatto contro il direttore di gara. Soho questi episodi mql-to antipatici e poco edificanti che portano danno alle belle tradizioni sportive istriane, al prestigio e alla funzione che lo sport stesso riveste da noi. Facciamo appello, quindi, a tutti gli sportivi affinchè simili spiacevoli fatti non avvengano, e agli organi competenti che prendano le misure più severe nei confronti dei colpevoli senza riguardi per alcuno. AVIJATICAR - TRGOVAČKI ' 3:2 (1:1) POLA, 20 —. Le due lanoiatìssi-me antagoniste cittadine hanno disputato bn ibeiJil’iinconitro, tirato velocemente daU’imiz.o' ' alila fine. Hanno vinto giti avieri eoa il minimo scarto (3:2), .grazie a un’auto-xete sfortunato del terzino Bozac, nel momento in cui sembrava che i «oonunercianti» avessero ormai in pugno la vittoria. Ha arbitrato con qualche errore l'onkon di Pota. Le leu sono state segnate da Milenkovič al 4’ e al ho , Markovič ri-ili', Bozac (autorete) al 6' e Djor-djević ali'82'. SPORT PISINO -- POLA 1.2 sospesa al 67’ PISANO, 20 L’arbjriio Jovanovič di Pota è stato costretto a sospendere Rincontro a metà ripresa. Dopo u« incontro, trascinatosi i no allora tra scorrettezze e ripicchi reciproci, il direttore di gara veniva aggredito dai giocatori dei Pota. In quei momento gli ospiti stavano oonducendo per 2:1. Avevano segnato ai I e a!. 30’ Bujic per il Pola, e. al 50’ Herlet per i padroni ' dìi casa. PARIGI, 20 — L’atteso confronto internaizionale femminile di piccola pallamano fra le rappresentative di Francia e Jugoslavia, ha a-vuto svolgimento a Parigi presente un folto pubblico. Le due squadre hanno svolto apprezzate azioni, specie la formazione jugoslava che ha preso fin dai primi minuti di partita il sopravvento. In pos'sasso di un gioco superiore, costantemente protesa in avanti, la Jugoslavia lia battuto nettamente la Francia per 16:5 dopo che il primo tempo si era concluso con il punteggio d: S:3. Tutta l>a squadra jug-islava ha giocato esemplarmente, ma in modo particolare le Hosi, Ostr m e Tot. Hanno segnato per ia Jugoslavia: Ho,sì 5 .Ostrun 4, Tot 3, Mihalič 2, Vučkovič e Lukin 1. La Jugoslavia ha giocato nel seguente ordine di formazione: Vuòte (Geriete), Hosi, Vučič (SefbedjO, Mihalič, Ostrun,' Tot. (Lukin), Vučkovič. . i SCOGLIO OLIVI -3:3 (2:3) RUDAR SCOGLIO OLIVI: Rakić, Kirac, Butkovič, Crnobori, Vlahovič, Nin-čeoić E, Mandussi, Marinovié, Cernjul, Gligorijeuip, Bajič. RUDAR: Almer, Miletič, Benčič, Faraguna, Gobbo, Čekada, Sumbc-rac, Privrat, Rajkovič, Ongaro, Hrvatin. MARCATORI: Privrat al 29\ Hrvatin al 34’, Rajkovič al 35', ČemjuT al 41’, Bujič al 44’ e Nin-čevič al 74’. Arbitro: Faso, di Pola. POLA, 20 — Lo Scoglio Olivi ha fatto una brutta partita olite a momenti gli faceva perdere liintera posta. Infatti, i polesi hanno potu- D1GNANO — ALBONA 2:5 (2:9) (sospesa a LISI ) DIGNANO, 20 — In vantaggio per 2:0 nei primo tempo U Dignano si è fatto non sojo raggiungere nella ripresa, ma addirittura superare. I padroni -di casa hanno svolto un gioco pesantissimo, mal tnenato allrnjjzio dai.il arbitro. Ben tre giocatori albanesi ne hanno latto ile spese, portati a braccia fuori del campo. Pur ridotti di numero, gli ospiti riuscivano a rimontare lo svantaggio e a segnare aiì.IS4' La refe della vittoria. A questo punto, però, .la partita avevjt termine, in quanto l’arbitro Gabrič di Pola era costretto a sospenderla perchè aggredito dai giocato ni Locali dopo la convalida della terza rete per gli ospiti. SIDNEY — Battendo in finale Rosewall per 6:2, 6:3, 2:6 e 6:1, il tennista australiano Hoad si è classificato primo al torneo di Sidney. All’incontro decisivo erano presenti 11.00 spettatori, LONDRA — I cento anni di attività ha festeggiato il club inglese «Cambridge». E’ questo il primo club del mondo che ha iniziato a praticare il gioco del calcio, MELBOURNE — Un gruppo di atleti ungheresi, con alla testa Iha-ro,s e Tabori, parteciperanno ad una serie di riunioni atletiche che si terranno in Australia verso la fine dell’anno in corso. Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf* «JADRAN* Capodìstria