vanne .v PERIODICO BIMENSILE v. Si distribuisce gratis. Editrice 1' Unione Giov. d. c. ,,Fides". Redazione e Direzione: Via S. Pietro N. 594 11. p. Capodistria. Libertà di lavoro e libertà di sciopero Scioperomania. Oggi gli scioperi sono all'ordine del giorno, tanto che i nostri posteri, se andiamo avanti di questo trotto, potranno chiamare il nostro secolo, „il secolo degli scioperi". Non che noi cattolici siamo contrari allo sciopero. 11 lavoro delle proprie braccia è la proprietà più inalienabile e più sacra d'ogni persona: è tale proprietà che nessuno può togliere. Un operaio quindi può unirsi ad un altro operaio, a dieci, a cento, a mille altri operai, e tutti insieme possono accordarsi per rifiutare come un sol uomo il loro lavoro a chi lo chiede e lo paga. Lo sciopero è lecito? Lo sciopero per sè stesso è lecito e lo si può fare da soli e uniti in società per migliorare giustamente" le proprie condizioni. Però essendo lo sciopero la massima delle difese dei lavoratori e l'arma più valida e più terribile che posseggano, è prudenza riserbarla dopo aver tentato tutte le vie di un onesto componimento. Lo sciopero è come la guerra: è giusta e si fa solo allora, che non resta altra via per ottenere giustizia. Se lo sciopero porta danno al padrone lo porta anche all'operaio e forse più a questo che a quello, perchè quest'ultimo è di solito ricco e perché l'aumento del salario che si vuole ottenere collo sciopero è incerto. Libertà per tutti! Voi scioperando negate il vostro lavoro al padrone. Benissimo! Usate d'un vostro diritto che nessuno vi può negare. 11 padrone però è costretto a domandare lavoro ad altri, e al vostro posto sottentrano altri che vendono il loro lavoro ad un prezzo inferiore o a quello stesso che voi esigete. Potete voi allora impedire con le minaccie e le violenze ai vostri compagni che accettino e compiano il lavoro da voi abbandonato? Non mai. Libertà per voi di scioperare e libertà per i vostri compagni di lavorare a prezzo minore del vostro, ed anche per nulla, se cosi loro piacesse. I crumiri. Si é inventato nn nome di disprezzo per indicare quegli operai che rifiutano di prender parte agli scioperi, usando del loro sacrosanto diritto di lavorare, come gli altri usano del diritto di non lavorare. Si chiamano „crumiri" e crumiraggio" la loro condotta. É un nome e un'ingiuria di cui non si deve tener conto. Volete voi essere gli oppressori e i tiranni dei vostri fratelli e negar loro quella libertà che a ragione volete per voi ? No : libertà per tutti. „Libertà di lavoro e libertà di sciopero": chi combatte o impedisce l'una o l'altra è un nemico, è un tiranno. Libertà rossa. E prova lampante di (ale ti- rannide e di tale intolleranza ce l'hanno data in tutte le occasioni di scioperi i socialisti che si vantano paladini di libertà. Ricordate a proposito gli eccessi teppistici e sanguinari a cui essi sono scesi contro il giusto crumiraggio durantel'ultimo sciopero politico dei ferrovieri? Operai, attenti! Operai, usate a tempo e a luogo del diritto di sciopero e state in guardia contro certi sobillatori rossi, pescatori nel torbido. Alcuni che si mostrano tutto a -more per il vostro miglioramento e che vi tengono conferenze sopra conferenze e vi incoraggiano e vi guidano sulla via degli scioperi e per quella delle violenze, tendono a preparare uno sconvolgimento radicale anche religioso che finirebbe in una vera catastrofe. Non prestate fede a costoro che non hanno religione alcuna e che la vogliono bandita dalla società. I! clericalismo, ecco il nemico! Questo grido di Leon Gambetta risuona stonato ai nostri giorni sulle bocche di molti che non sentono lo spirito nuovo che trasforma i tempi e ignorano tutto il movimento che trascina la parte migliore di ogni nazione verso Cristo. Non odono questi anticlericali" la massa urlante della folla, spinia da tutti i desideri più brutali della vita, reclamare imperio- samente il crollo di quanto è oggetto del nostro comune amore? Non vedono che oggi si vuole distruggere la famiglia e la patria? che si vuole il comunismo o peggio l'anarchia?-che si vuole instaurare la dittatura del proletariato con tutti gli abbrutimenti che ne seguirebbero? E vogliono fare oggi dell'anticlericalismo ! E non. s'accorgono che se noi siamo giunti a questo punto, se ci troviamo di fronte a una crisi che non si può assolutamente più ridurre a una pura questione economica, è perchè da cento anni in qua si è lavorato, si è fatto di tutto per strappare „il sentimento religioso" dalla massa dèi popolo? E che cosa hanno sostituito i distruttori all'ideale cristiano nella coscienza degli operai e degli agricoltori? Nulla! Han cancellato la civiltà di venti secoli, perchè noi u-dissimo oggi salire dalle taverne e dalle strade lo stesso grido della plebe romana: ,,Panem et cir-censes." Ecco il disastro, la sconfitta di" chi ha voluto separare la religione della giustizia e della libertà dal nome di Cristo! Noi che intendiamo e voglia mo fermamente ricostruire e riedificare, noi non possiamo che rifabbricare il nuovo edificio sul l'antica pietra: CRISTO! Eh! quei cappellani militari!.. . — Che nova Clieco, cossa voi dir che no ti te l'assi veder al Circolo ? — Coss' ti voi, no me sento de vigair più. In quatro ani de guerci go verto i oci; ghe ne gei viste de quele. . — Me marav'eio che ti irle disi a mi sta roba, che ieri) duti quatro ani insieme con ti. Ti te ga forsi inombrà per quel bel tomo de capelan militar che gavevimo. Me par che saria pitosto de scan-d&lisarse de duti quei operai con tanto de tessera rossa, che per paura de perder la cucuoia i lavorava nelle fabriche do cànoni e de granate a tanto l'ora. Perché, domando mi, lori no se ga solevado, lori che i iera in tanti. — Si che i ga fato rivoluzion a Viena, a Steier, a Graz... — Ma perchè i la ga fata? Perchè finissi la guera o per aver aumento de paga? Ali, ti vedi che 110 ti sa cossa risponder, che ti te trovi imbroià. No sta vegnir-ine fora alora coi capelani militari, che i fazeva el suo dover, e gnanca lori noi podeva dir in pu-blico quei che i volerà, e pò e pò i iera de carne appa lori e soge-ti a sbagliar come noi. E za che me ricordo go qua l'„Avanti!", legi sto articolo: „I1, (>, cori-, furono impiccati a Pietroburgo du spalle ai predicatori del bolscevismo nostrano e anziché batter le màni al grido di ,,Viva Lenin" menerebbe i pugni sul groppone degli ingannatori socialisti, se volessero dire la verità. Solo i socialisti sono onesti. Lo devono essere davvero, se fra i 156 deputati socialisti, di cui alcuni sono teppisti autentici, ,.soltanto 9" (diconsi ,,nove") hanno da regolare dei conti, e non piccoli, con la giustizia. Siccome sono deputati, godono-di una certa immunità e non si possono trascinare dinanzi ai giudici come i malfattori volgari, senza un'autorizzazione speciale della camera. È certo che i colleglli politici non permetteranno che sì grandi uomini siano accarezzati dalle manette o siano segregati in carcere, come chi ruba un paio di uova .0 si lascia sorprendere alla caccia: sta bene però fare la conoscenza con deputati si illustri, rappresentanti dei. bolscevichi italiani. Eccone i nomi: MISIANO (imputato di diserzione); 'MURARI (correo per reato ex artìcolo 63 del codice penate e articolo 2 della legge 19 luglio I894 N.ro 315); BELTRAMI (vilipendio alle istituzioni costituzionali e incitamento alla disobbedienza della legge); SALVATORI LUIGI (incitamento all'odio di classe); MORGARI (diffamazione); RAME LIA (due reati di appropriazione indébita qualificata e continuata, in lingua povera vuol d:re furto); PANEBIANCO • e ZANARDI (reato ex articolo 246 dol codice penale); BELOTTI (reato di cui articolo 1 del codice penale); Me li immagino questi signori compagni maledire alla giustizia borghese e affrettare coi desiderio e con la propaganda il regno bolscevico, in cui solo i ladri, i sobillatori, i diffamatori di ,,&ggi'' si beeranno del paradiso in terra, mentre i veri onesti, i veri lavoratori finiranno nelle carceri o sul patibolo per dire la verità, sostenerla e difenderla. Abbasso il militarismo. É fresca di questi giorni. Il deputato socialista di Treviso, on. Tonello, era fermo a parlare- con due amici presso il posto di guardia dinanzi al Parlamento. La sentinella, ligia agli ordini ricevuti, invitò cortesemente quei tre signori ad allontanarsi. Non l'avesse mai fatto. J.'on. Tonello si volge come una vipera contro il povero soldato, che null'altro faceva tranne il suo dovere, gridandogli: , .Brutto cretino, imbecille! li sono deputato, impara a conoscere i deputati. .Mettiti sull'attenti (Hab' Aclitjt E questo è quel compagno socialista famoso per i suoi discorsi sulla dignità dell'operaio! Riescito deputato non ha più bisogno dell'umile operaio, e quindi gli può dare, secondo i suoi istinti, del cretino e dell'imbecille. E questo è quel compagno, che quale direttore della ,,Squilla" a Bologna, tonava contro il militarismo, e adesso, deputato, esige da un povero soldato gli onori militari (Hab' Acht!) CRONACA. Quaresima. Finiti i tripudi e le pazze gioie del Carnevale siamo entrati nel tempo salutare della Quaresima. Già gli Apostoli la istituirono in memoria del digiuno di N. S. Geaù Cristo nel deserto e per prepararsi degnamente alla Pasqua. Per ottenere questo scopo raccomandiamo caldamente a tutti di frequentare le prediche che il P. Giambattista, rettore del locale Convento dei Cappuccini tiene in Duomo tre volte alla settimana e precisamente alla domenica dopo la Messa solenne, al mercoledì e al venerdì sera alle ore 5.80. Congresso generale. Essendo passato ormai un anno dall'elezioni della direzione della Fides ci sarà quanto prima il Congresso generale ordinario per eleggere la nuova direzione. I soci ne saranno avvisati a suo tempo mediante speciale invito. Visita gradita. Domenica 15 febbraio i bravi giovani del Circolo giovanile Speranza d'Isola rappresentarono con grande successo il Tributo delle cento fan dulie un bel dramma storico. La direzione della Fides porge loro i più senti ti ringraziamenti, augurandosi, che più frequenti siano d'ora in poi le visite dei Circoli cattolici dei nostri paesi. Comunione sociale. Ricordiamo a tutti gli amici che addi 7 marzo, essendo la prima domenica del mese, si tiene la comunione sociale mensile alle ore 6. ìO nella chiesa di S. Biagio. Accoriamo numerosi, deponiamo la polvere mondana che può essersi attaccata alla nostra anima nel tempo critico del carnevale, e nella unione con Gesù attingiamola forza per essere anche -noi veri apostoli fra i nostri compagni. Nel P. P. I. Domenica scorsa dopopranzo si tenne una numerosa adunanza dei nostri consenzienti per infiammarli a dare ;1 loro nome a tale partito. Fw spiegato il programma confutando in modo speciale le accuse che si muovono contro di esso, di essere cioè militarista e reazionario. Ora il comitato provvisorio raccoglierà le adesioni formali e in breve si spera di costituire una forte sezione comunale. Si balla! E passato il carnevale, si sono scialati i quattrini a palate ("povera economia nazionale!) la quaresima è già inoltrata, ma pare che alcuni non se ne siano accorti! Si continua allegramente a ballare, anzi si sta promovendo un ballo di studenti... a favore del prestito nazionale!... E ora di finirla cari miei... Mentre la miseria incalza, mentre il costo della vita cresce vertiginosamente, urge impedire la corsa verso l'abisso con una vita seria, laboriosa e parca. L'aria è anello troppo satura di odio sociale, troppi disagi travagliano l'umanità. Non vogliate attizzar l'odio- dei miserabili, esasperarli coll'esempio di una vita da gaudenti... sia pure a scopo patriottico. PER LA „VITA GIOVANILE" Mons. Olivo Rismondo, Parenzo Circolo popolare, Trento Per la fotografia del nuovo Vescovo Mons. Orlandini, Parenzo Fontanot Antonio Peresuttì Giovanni Fra amici arrotondando le cifre bevendo il quarto: 4 30, 2.'i0, 8.—,2.40 1.20, 2.60 Raccolte a S. Marco du-■ rante la cena fatta l'ultimo sabato di Carnovale per iniziativa della „Fides", aste, multe ed elargizioni Elena ed Erminio Bais ringraziando per gli auguri Arrotondando le cifre nel conto della detta cena x L. 17. — Raccolte domenica 15 febbraio trattenendosi a S. Marco in allegra compagnia con gli amici isolani dopo la loro recita ,, 32.50 Don Ottavio Haracich, Lussin piccolo, coll'au-gurio di sempre maggior prosperità ,, 5. — Sig.na M. Schipizza per- v che ,chi tardi arriva male alloggia" L. 2, e Bepi.perchè ,,meio cossi che pezo" L. 2 >>4- — Luigi Utel ?? o._ Toni, Gigi e N. N. gli spiccioli 2.90 Giovanni 0. ii 3. — Prof. A. T. a 2.— Toni per le scorribande della "Vita Giovanile'1 51 fi.— Raccolte fra i bandisti ■ n 19. — Giovanni Vascon n 5. — Per essersi scaldati alle fiamme di una tessera bolscevica in compa- gnia del tesserato n 9.— Benetto Lonzar ringra- ziando degli auguri 71 5. — Don Gioachino Rev 11 10.— Francesco Bastia 11 10. - Avv. Gianturco e Dott. Tonetti I) 15.— B. Maier, A. Minca, G. Bau, Don Fornasaro, G. Bacci, G. Maier, E. Fonda, M. Fugazzola, G. Tomasich quale multa proposta da Car- lo n 10.— G. S. ii 5. — Circolo giov. catt. Oitta- nova, bene augurando all'intrepida „Vita Gio- vanile" cattolica n 10. - Don Eduino Iob diretto- re Stimatini, Parma ÌI 10.— Rina e Costantino Luglio ringraziando per gli 15.— auguri ir Un corrispondente del 15.— Matin il Raccolte fra i bandisti a S. Marco n 4.= Maria Morel li 2. — Fazendo el marendin )) 5. = Multe diverse ?» 2.= G. Ban bene augurando sempre alla Vita Gio- vanile in barba a tut- ti ,,qt»ei che cicca" ?? 10.— L 10.— „ 3.- „ 8.50 „ 5.-L-„ 2.- „ 20.80 „ 146. 60 ¥