Anne I. iVumer« 1 Capodistria, 10 novembre 1918. 'Jsiri Telefono No. 40. BJBU0tepa civica / « c ^ ^ 7f^Ù 1 «erga 90 mm.: Inserzioni: per ■i™«,,,« w mm.: Avvisi commerciali 60 cent. AvYltlV«BI!Wtia'ri, comunicati di banche partecipazioni matrimoni» o di fidanzamento 300 cent. Notizie nel corpo, del giornale 100 cent. Avvisi economici (collettivi) centesimi 8 10, e 14 la parola a seconda della rubrica ; in carattere marcato il doppio in inarcassimo il triplo. Pagamenti antecipati • --------------------------- ------- Redazione e Amministrazione : Stabilimento Tipografico Nazionale CABLO PRIORA - Capodistria. Telegrammi : „Istria Redenta" - Capodistria. Telefono No. 40. nostro progni L'Istria redenta si propone i seguenti scopi : Ma che diciamo noi? — Non sentite che il programma è nell' aria, nel fuoco che brucia i nostri cervelli, nella commozione che ci fa piangere per ogni nonnulla, nell' esultanza infinita della nostra piccola città, della nostra piccola provincia e del mondo intero ? Commozione grande, spasmodica, stringente dolorosamente il petto a noi che buttiam giù alle ore quattro antimeridiane, dopo un mese di notti insonni, queste poche righe per il primo giprnale che speriam cotidiano, consacrato alla Patria e all' Umanità nel giorno del suo fulgido trionfo. Consacrato a tutti gì' istriani, senza distinzione di partito, a tutte le età e professioni, ai nobili come ai plebei, ai maschi come alle donne, a tutfi e; loro insomma che, purificati dal ciclone devastatore dell' immane incendio guerresco stante per estinguersi, vedono il glorioso principio di una età nuova, sacra alla Pace, al libero reggimento di popolo, alla Lega delle Nazioni, a Iean Iaures, a Guglielmo Lieb-knecht, a Federico Adler ! Programma nostro è l'amore, chè troppo a lungo odiammo e soffrimmo ; programma nostro è 1' oblio, che, se è giusto il castigo, santo è il perdono. Ardere di sacro fuoco per i più nobili ideali che riscaldaron, da Platone a Marx, da Budda a Cristo, 1' umanità ; propagandare le idee buone, ispirar conforto agli sfiduciati, ai tementi dell'ira ventura, ecco quel che vogliamo. Sollevare gli umili e abbassare i superbi, non per isnsana propaganda d'odio, di diffidenza, d'insinuazione, che non è Socialismo, che non è lotta di classe, ma veleno, ma vergogna e vituperio di demagoghi ignoranti e cattivi. Additare a chi sta male, a chi sta nel fango, ai gementi nelle viuzze, spelonche e lupanari delle grandi e delle piccole metropoli e borgate, additare, diciamo, i signori, ben vestiti, puliti, istruiti, educati, per dire : Ecco, o lavoratori, del campo, dell' officina, del mare, ecco ciò che dovrete esser pur voi; tali e quali e migliori e più sani ; sani e forti e pieni d'entusiasmo come le belle, le forti, le care fanciulle che in questi giorni si confondono col popolo per incoraggiarlo a salire, a salire, a salire ; ora per ora, giorno per giorno : colla riflessione, colla organizzazione, colla rinunzia all' alcool traditore, a vantaggio del pane vero e proprio, e di quell'altro pane ch'è 1' alfabeto, il giornale, 1' ideale. Salute, o martiri del lavoro, vittime dello sfruttamento capitalistico ; salute, donne, vecchi, bambini pallidi, denutriti, più simili alla morte che a viventi Io mi accosto a voi nell' ora grande che passa, oggi come ieri e 1' altr' ieri, con tutto il quadro dolorante della vostra interminabile passione, con tutta la visione di quel che foste durante i quattro anni di guerra mondiale ; mi accosto e mi mescolo fra il Popolo buono e generoso, per dirgli che 1' ora della redenzione è più vicina che mai; che il germahesimo, l'austriacantismo, la guerra son fugati per sempre ; che i figlioli rivedranno i padri, le spose gli amanti e i vecchi la prole ; che tutti avranno il pane, il latte, la carne e il raggio di sole, e la gioia grande infinita cui abbian ben diritto, buoni e cattivi, forti e vili, rossi-bianchi e giallo-neri, dopo tante sofferenze, commozioni, spaventi, abbattimenti ! E' venuta la Mamma, la buona, la cara mamma; son giunti i fratelli belli, forti, nobili. E' arrivata l'Italia, son spariti i tiranni ; si può parlar finalmente il linguaggio nostro, il dolce dolcissimo idioma de' nostri padri. Evviva la Patria, evviva l'Italia, evviva noi tutti, amici e nemici ! a. b. 11 messaggio di Sabrìsls B' Annunzio a Caprdisfrla. Dalla «Gazzetta eli Venezia» del 7 novembre togliamo il seguente messaggio«nuuziante la prossima venuta dell' eroico aviatore : «quando i fuorusciti adriatici offerirono alla Squadra di San Marco nel nome del tuo Nazario Sauro quest'aia di guerra che oggi fende il tuo cielo felice, io dissi tremando: „A noi mortali voi dote un compagno immortale. Chi potrà più dormire? Il compagno immortale è oggi venuto con noi, ritto, a prua come nelle grandi ore dei suoi miracoli notturni. Ecco, scende nella sua piazza comunale, torna al suo popolo libero che non cessò mai di aspettarlo. E ci resta. Italia e San Marco! * San Marco e San Nazario! GABRIELE D'ANNUNZIO.» ISTRIA REDENTA ca ta Rombando, ruggendo per l'Istria redenta un urlo di gioia sublime risuona ; la fede, nei cuori, nei petti mai spenta, ritrova in quell'urlo l'antico vigor. Le tristi giornate, le angoscie, gli affanni, le lacrime atroci non son che ricordi ; non son che ricordi gli odiati tiranni : sui monti, sul mare, cessato è il soffrir. Su, figlia di Roma, il giogo è spezzato ; le orribil catene non giovano più. E in fuga per sempre, per sempre è scacciato dal libero suolo V odioso stranier. I figli raccolti nel dì del riscatto lo giuran sul sangue dei martiri tuoi, o patria, con sacro con nobile patto: mai più sul tuo suolo, mai più 1' oppressor. Noi siamo, sui monti, le scolte, e sul mare, noi siamo a custodia dei nuovi confini ; sui corpi dei figli redenti passare dovranno i nemici per giungere a te. Su, figl ia di Roma, ecc. ecc. Capodistria, li 30 ottobre 1918. NINO DE PETRIS. Il giorno 31 ottobre gli uomini eletti dai partiti della città si raccolsero per la loro costituzione definitiva nella sala comunale. Il sindaco, avv. Nicolò Belli tenne un discorso ispirato alla solennità del momento, che per brevità riassumiamo : «Premesso, che i rapidi e fortunati avvenimenti politico militari degli ultimi giorni determinarono lo ^facelo dell'esecrato dominio austriaco e la caduta delle autorità statali, cosi da schiudere ormai ai popoli oppressi la via della libertà, della giustizia, e della pace; premesso che, tosto sparsasi il 30 ottobre la voce che a Trieste la popolazione aveva preso nelle sue mani i destini della città, una massari concittadini accorse in piazza del Duomo e con grandiosa e commovente manifestazione abbattè colà, e dovunque fossero, le insegne dell'aquila grifagna; i rappresentanti dei partiti politici locali come designati ancora giorni prima e postisi già d'accordo, s'impadronirono del Comune per amministrarlo durante il periodo di transizione, fino a nuovo provvedimento definitivo.» Erano presenti i cittadini: avv. Nicolò Belli — Edoardo Michclich e Francesco Vissich per il partito liberale nazionale; prof. Arturo Bondi — Mario Gregoricb -fu Domenico — e dott. Carlo Nobile per il partito socialista; Francesco Fontanot fu Antonio — prof. Ranieri Cossar e Giovanni Tomasich per il partito popolare cattolico; Franco Gerin — Giuseppe Snaier fu Pietro e dott. Giuseppe Welvich per il partito mazziniano. Acclamato sindaco l'avv. Belli, questi, accettando nell' ora storica e di gravissima responsabilità, il fiducioso mandato, espresse la convinzione che' il Governo Provvisorio, il quale fedelmente rispecchia il consentimento nazionale e la salda volontà del .popolo, conseguirà l'intento, per ora, di mantenere la quiete e l'ordine, e di provvedere nel modo migliore alla cosa pubblica, pur rispettando sempre i principi dei vari partiti che saggiamente lo compongono. L'adunanza, che deliberò di chiamarsi Consiglio Comunale Provvisorio, nominò una propria Delegazione, con poteri di Esecutivo Municipale composta del sindaco avv. Nicolò Belli e dei delegati dott. Carlo Nobile, prof. Ranieri Cossar e Franco Gerin! Si stabilisce di publicare un manifesto informante i cittadini del cambiamento avvenuto nel potere comunale, esortandoli ad avqr fiducia nel nuovo Governo ed a mantenere la calma e l'ordine. Su proposta del Sindaco si deliberò la pubblicità delle sedute consigliari. Si prende poi nota dell'idea esposta dal prof. Bondi di emanare un Bollettino Comunale, che informi i cittadini sulle principali faccende dell'amministrazione comunale. Su proposta del prof. Bondi si riconobbe ai cittadini il diritto di riunione oon facoltà di servirsi all'uopo, previa richiesta, delle sale di edifici comunali; si proclamò festa cittadina il giorno XXX ottobre, segnante il crollo ignominioso della tirannide, la fine dell'oppressione, e l'èra nuova di libertà.' Bondi propose ancora di emettere, ove occorra, un „Prestito della libertà" per soccorrere i cittadini maggiormente colpiti dalla" guerra e dall'epidemia della febbre spagnola; e la nomina di un comitato di controllo sulla commissione d'approvvigionamento. Si prende poi nota del desiderio manifestato da molte parti al prof. Bondi di fregiare col nome degli eroi concittadini Nazario Sauro ed Ernesto Gramaticopolo due vie o piazze della città, da de- ' terminarsi. A garanzia dell'ordine publico si decretò l'immediata istituzione di una Guardia Nazionale sotto il comando dell'ing. Marcello Masutti. In seguito ad analoga mozione del prof. Bondi si deliberò di interpellare per mezzo dol sindaco i direttori delle nostre due scuole medie — accusati dall'opinione publica di aver tenuto dopo lo scoppio della guerra italo-austriaca nel disimpegno del loro ufficio e. nei loro rapporti privati un comportamento indegno d'italiani, epperò divenuti incompatibili al loro posto — se si adattino a sottoporsi ad un giurì d'onere composto di sette persone serene ed imparziali, che esamini e giudichi il loro contegno, e il cui verdetto abbia' ad essere poscia trasmesso al Comitato di Salute Publica di Trieste, perqhè decida sul trattamento da usarsi a loro riguardo. Invitato, intervenne in questo punto alla seduta l'anteriore gerente del Comune, avv. Riccardo Pi-stotnig, al quale il sindaco comunicò l'avvenuto trapasso della reggenza comunale nelle mani dei cittadini. L'av.fy Pistotnig dichiara di consegnare ben volentieri il 'Comune alla nuova Autorità e quiudi si assenta. Su proposta del dott. Nobile s'incaricò la Delegazione di provvedere, mediante prestiti presso cittadini-privati, al pagamento dei sussidi statali di sostentamento alle famiglie dei richiamati per la - prima quindicina di novembre a. c. Si accoglie la proposta del prof. Bondi di telegrafare mediante il Comitato di Salute Publica di Trieste ai deputati italiani partiti per il Regno d'Italia, per chiedere aiuti economici a sollievo delle nostre regioni, ed interessare il R. Governo a provvedere per d'ulteriore pagamento regolare di detti sussidi di sostentamento. Il ritorno del soldato... di Federico Schiller. Oh bellissimo il giorno in cui ritorni Finalmente il soldato ai cari uffici Della vita e dell' uomo ! in cui dispieghi, Pacifico ed allegro, il suo vessillo Dri'tto al suolo paterno ; e gli elmi tutti Cinga un ramo d'ulivo, ultima spoglia Rapita ai campi. Le città, le rocche Spalancano le porte, e non bisogna Che le smuova 11 petardo. Amiche turbe Corrono ai valli, e di giocondo grido Fanno 1' aere echeggiar. La sacra squilla Suona di torre, in torre, e lieta annuncia Che il giorno sanguinoso è giunto a sera. Da' piccoli paesi e dalle ville Rompe il popolo a stormo, e nel!' eccesso Dell' amor, della gioja, urta, costipa L' esercito vegnente ; e n' impedisce La lieta mossa. Al giovane chfe torna Stringe il vecchio la mano, e si consola Delle tarde giornate a cui sorvive. Entra il figlio stranier nella paterna Casa, che da gran tempo avea lasciata. Queir umil arboscel, che flessuoso Gli ce dea fra le mani, ora lo copre Delle vaste sue frondi, e la bambina Che sui grembo lasciò della nudrice, Fatta un'adulta giovinetta, incontro Vereconda gli viene. Avventurosa Chi trova un tetto che 1' accoglie, un braccio Trepidante d' amor elle lo riceve ! TIZIE. iia Rivoluzione in Germania. A Kiel 3000 marinai si ammutinarono, s'impadronirono dei magazzini di proviande, disarmarono gìt ufficiali e proclamarono la Repubblica. Capodistria, ore 23. Assisteranno alla solennità in Brolo anche il capitano Ferrari, l'avv. Marsich e Victor Fischer, che, partiti ieri in automobile, torneranno fra noi con apposita torpediniera, per onorarci della loro presenza e recarci ciò di cui si abbisogna. Capodistriani, fate il vostro dovere ! PlCCOlifl POSTA. CMPODlST^m Io tengo un fior che un cuore femminile Mi appuntò in petto in un impulso santo E lo terrò, quel fior, dono gentile Sempre tra le mie care cose accanto. / Mi fu donato allor che i Bersaglieri Che con me, tra il rumor di tanta guerra Sempre si son mostrati arditi e fieri, Giunsero, primi, in questa nostra terra. 0 Capodistria! Nel mattino chiaro Noi ti vedemmo, bella! Noi sentimmo Nel cuore, quanto e quanto ci sia caro Questo tratto di suol per cui soffrimmo. • y Sulla banchina, dolce nel ricordo Sventolava nel sole il tricolore La folla variopinta, in un accordo Puro, gridò, con voce ebbra d'amore. > Gridò il nome d'Italia generosa Acclamò i figli della madre stessa Della gran madre, attesa con ansiosa Speranza in cor, dall'Austria invan repressa! Italia, Italia! Alla tua gran corona Mancava questa gemma e finalmente Virtù d'armi e d'amore te la dona In amplesso di gioia, fraternamente! K 3gfri; Per il momento non si accettano abbonamenti individuali, ma solo ordinazioni fatte da gruppi di persone, possibilmente dai Consigli nazionali o dai partiti politici delle varie città o da agenzie, che provvederanno alla distribuzione nel modo che sembrerà loro più opportuno. A Capodistria sarà distribuito da strilloni scelti fra tutti i partiti politici e percorrenti nello stesso tempo tutte le contrade della città. Inoltre sarà messo in vendita in tutti i negozi. Il pagamento delle copie ordinate deve essere immediato o garantito dalle firme dei chiedenti. Non si spedisce il giornale a chi non è puntuale nei pagamenti, che devono essere antecipati o fatti almeno ogni tre giorni. in Brolo ! Hllegre donne, allegri Fanciulli. I soldati d'Italia ci ànno recato la pace, e con la pace il pane, la carne, il pesce a prezzi meno assassini. Non più morti per fame, non più code interminabili « mancanza di tutto. Il ministro dell'approvvigionamento Crespi è fra noi e provvede. I prezzi qui a Capodistria sono già precipitati.... e precipiteranno sempre più, finché si avvicineranno a quelli della pace. Il bèi pane fresco, fragrante e tante belle cose che da troppo tempo son sparite, ' ritorneranno fra noi. In alto i cuori, o donne; benedite l'Italia, o fanciulli! Ezio. Abbia pazienza! La sua lettera non resterà sicuramente senza risposta. Ma si é troppo occupati in questi giorni. Per il momento le sia di conforto sentire che il suo scritto mi à fatto un' ottima impressione. Infelice. Quanto ella chiede è in contrasto col nostro programma. Aborriamo dall' idea di accusare publicamente chicchesia, prima di aver fatto tutti i passi necessari per addivenire a un pacifico componimento. Non vogliamo, non dico la morte, ma neanche lo scorno del peccatore, augurando invece che si converta e cooperi con noi per il trionfo delle nostre alte idealità. Giovane socialista. Il Circolo si ricostituirà quanto prima. Aspettate che ritornino alle case e alle faccende consuete coloro che la guerra disperse e avvilì, e in pochi giorni la gioventù socialista riprenderà le lezioni, le gite e tutto ciò di cui ci scrivete. A Z. Nè oggi, nè domani. Non capite che sono troppo occupato per concedere colloqui- a tante persone? Se avete delle buone ragioni da far valere, comunicatecelejper lettera. Rimandiamo al prossimo numero, che uscirà martedi o mercoledì mattina, la pubblicazione dello articolo „11 più grande Piaggio", che desterà vivissimo interesse in tutti i nostri lettori; e così -pure molte interessantissime descrizioni dei mille episodi che si svolgono sotto i nostri occhi. Che- giornate, cittadini. Che festa dopo tanto dolore ! Ieri arrivarono fra noi a portarci il saluto della Presidenza del Fascio deìle Associazioni patriottiche milanesi e in rappresentanza delle Associazioni stesse, il capitano Vittorio Ferrari di Milano, gagliardo concitatore di popolo plaudente, e l'avv. Marsich fine descrittore dell'artistica bellezza di quanto qui più ne ricorda Venezia, e l'avv. Serao per il Consiglio centrale della Trento-Trieste-Roma, e Bruno Astori e Victor Fischer, rappresentante della classe operaia d'Inghilterra. Che plebiscito superbo d'italianità ieri, prima della conferenza di quel caro, nobile^ nobilissimo rosignolo toscano, che conducendoci in vai d'Astico e presso il monte Grappa e attraverso i momenti più tristi e più lieti d'Italia, per la libertà pugnante e per la redenzione dei fratelli oppressi, disse parole si belle, si tenere e si forti da commovere prima, e da far prorompere poi in frenetici applausi a lui, e all' Italia e al soldato italiano sì dolce e sì bello. E domani, nuovo grande unanime plebiscito ci attende sulla piazza del Brolo. Alle 11 in punto, in occasione della messa da campo che Don Lona celebrerà, e che i cittadini vedranno, uniti in un grande corteo che vuol essere documento di civiltà e di italianità. Stabilimento Tip. Nazionale CARLO PRIORA CAPODISTRIA Assume qualsiasi lavoro tipografico a prezzi d'occasione. AVVISI ECONOMICI. (Cent. 10 la parola, minima Lire 1.50.) Offerte per lavoro. D0IHE§tÌC2 cercas* prontamente. 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