original scientific article UDC 73.071.1 (450.34+450.36)"1 7" received: 2010-01-20 AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII-XVIII Paolo GOI Museo Diocesano d'Arte Sacra, IT-33170 Pordenone, Via Revedole 1 e-mail: biblioteca@diocesi.concordia-pordenone.it SINTESI Quella del/dei Contieri e una lunga storia che parte dalle segnalazioni di fine Settecento per arrivare ad una prima delineazione di Camillo Semenzato (1966). Le acquisizioni precedenti e conseguenti, in specie per l'ambito friulano, sono state raccolte e sviluppate da chi scrive con produzione di documenti (1977) e sistematizzate da Giuseppe Bergamini nel "Dizionario Biografico degli Italiani" (1983) mentre altri apporti sul versante sloveno e istriano venivano offerti da Radmila Matejcic (1979), Blaž Resman (1995, 1998), Matej Klemencic (1998), eccetera. I risultati trovavano sintesi nelle voci del SAUR (Giuseppe Bergamini, 1999), de "La scultura a Venezia" (Matej Klemencic, 2000: con discussioni e proposte) e del "Nuovo Liruti" (Martina Visentin, 2000). Non si usciva tuttavia dall'impasse determinata dalla difficolta di distinguere le personality e lo specifico intervento all'interno del cantiere, cosa resa ora piu agevole dalla possibilita di accesso (tuttavia non ancora piena) agli archivi parrocchiali e alle raccolte fotografiche. Un secondo risultato che avra seguito in una prossima circostanza. Il contributo si sostanzia di alcune aggiunte al catalogo di Enrico Merengo, Paolo Callalo e Alvise Tagliapietra. Parole chiave: arte, scultura, Settecento, Venezia, Friuli, Contieri, Meyring, Callalo, Tagliapietra ADDITIONS TO VENETIAN SCULPTURE OF THE XVIIth and XVIIIth CENTURY ABSTRACT The long story of Contieri/Contieris begins with the first mentions dating to the end of the XVIIIth century, while a more precise description is the work of Camillo Semenzato (1966). Previous and subsequent findings, particularly those from the area of Friulli, have been collected and treated by the author of this paper as certified by the documents enclosed (1977), the data have been systematised by Giuseppe Bergamini in his "Dizionario Biografico degli Italiani" (1983) (Italian Biographical Dictionary), while Radmila Matejcic (1979), Blaž Resman (1995, 1998) Matej Klemencic (1998), and others contributed to the work on the Istrian and Slovene side. Results have been summarised in SAUR articles (Giuseppe Bergamini, 1999), "La scultura a Venezia" (Sculpture in Venice, Matej Klemencic, 2000: containing treatises and suggestions) and in "Nuovo Liruti" (Marta Visentin, 2000). There was no way, however, of finding an exit from the dead end street paved by the problem of distinguishing individual personalities and the specific intervention inside the building site, which, nevertheless, is much easier today because of the access (though not unlimited) to parish archives and photographic collections. Additional information about the work of Enrico Merengo, Alvise Tagliapietra and Paolo Callalo could be found in the article. Key words: art, sculpture, XVIIIth century, Venice, Friulli, Contieri, Meyring, Callalo, Tagliapietra Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Sermo brevis su alcuni scultori del Sei-Settecento operanti assieme a numerosi altri colleghi nell'Alto Adriático tra Venezia - Friuli - Slovenia - Austria - Croazia -Albania, in un andirivieni di maestranze, rapporti e incroci che rappresentano la superiore unita della cultura (Klemencic, 2008). Penso ad esempio a Orazio Bonetti (del quale co-munque in prossima circostanza) che fa la spola tra Udine e Lubiana dove si accasa standosene per un po' con il Robba, al Meyring, al Callalo e al Contieri dei quali si vengono di recente a precisare itinerari e opere: ció come prima premessa. La seconda e relativa al quantitativo del prodotto -assai maggiore di quello messo in campo nell'area a partire dall'eta romana - in dipendenza dall'enorme svi-luppo edilizio (e son chiese, palazzi, ville, giardini e piazze); licenziato da un esercito di lapicidi e scultori strutturati in botteghe che man mano gli studi organici di Helena Serazin e Matej Klemencic ci fanno conoscere. Con quanto consegue per la qualita degli interventi non di rado oscillante e per la personalita dei vari addetti nell'officina all'ombra del "patron" e spesso pertanto confusi (caso dei Contieri). Questa massa di pietre, marmi, stucchi e intarsi, per i quali limitati sono tra l'altro gli studi sulla materia-prima e il commercio, da decenni e sottoposta a furti, vendite e manomissioni - la constatazione vale a terza premessa - in nome del mercato, di scelte urbanistiche, ristrut-turazioni e adeguamenti liturgici per i quali non di rado si assiste a poco meditate soluzioni se non a veri e propri scempi come adesso dovrebbe toccare al duomo di Pordenone il cui coro ligneo, altare del Massari e del S s « i El Fig. 1: Oratorio di Sant'Antonio di Padova, Orsago, Villa Ninfa (foto: R. Viola, Mortegliano). SI. 1: Oratorij Sv. Antona Padovanskega, Orsago, Villa Ninfa (foto: R. Viola, Mortegliano). Bernardi-Torretti stanno per essere smantellati. Quanto ai furti, ripropongo all'attenzione l'altare dell'oratorio della villa Linussio alla Casa Bianca di San Vito al Tagliamento che non vedremo piu perché asportato nello spazio di una notte (Goi, 1988; 1996). Nonostante le modifiche del gusto - ed e l'ultima osservazione previa - il prodotto barocco-rococo mantiene il suo fascio. Quale somma e massimo potenzia-mento delle cosiddette "arti belle", esso rappresenta ancora l'aspetto nobilitante delle dimore e dei giardini dei parvenus e fa la fortuna degli ateliers del sacro. Cio che puo trarre in inganno. Cosí, ragionando con Simone Guerriero e Monica De Vicenti, si giunge a concludere che un San Giovanni Battista e un San Pietro in Madonna delle Grazie a Udine sono opere ottocentesche da collegare con i lavori di trasformazione del santuario. Ed al-trettanto - a quanto pare - in merito al coronamento dell'altare maggiore della chiesa della Madonna a Bici-nicco denunciante aspetti del Callalo e del Tagliapietra; desunto forse da originali al momento sconosciuti. Per il tempo che il convegno consente, scelgo alcuni esponenti del periodo principiando da Enrico Merengo. A lui si deve la decorazione plastica dell'altare dell'oratorio di Sant'Antonio di Padova a Orsago Fig. 2: Altare. Orsago, Oratorio di Sant'Antonio di Padova (foto: R. Viola, Mortegliano). Sl. 2: Oltar. Orsago, Oratorij Sv. Antona Padovanskega (foto: R. Viola, Mortegliano). ANNALES • Ser. hist. sociol. • 20 • 2010 • 2 Paolo GOI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Fig. 3(a-b): Enrico Merengo: San Rocco (?) e santo. Orsago, Oratorio di Sant'Antonio di Padova (foto: R. Viola, Mortegliano). SI. 3(a-b): Enrico Merengo: Sv. Rok (?) in svetnik. Orsago, Oratorij Sv. Antona Padovanskega (foto: R. Viola, Mortegliano). annesso alla villa Ninfa de Chastonay con la quale viene a collegarsi attraverso il digradare della fronte e il gioco delle volute.1 Patente la cifra merenghiana dei due santi (i riferi-menti fin si sprecano), caratterizzati da raptus mistico, turgore delle forme, pastosita della materia. Per quello di sinistra, rispondente probabilmente a San Rocco, pare lecito indicare la fonte nel martire-soldato della pala della Trinita di Isaak Fischer di Buttrio del 1665 (Forniz, 1981, 7-8, 32). Da annotare, a integrazione, il sontuoso dossale in commesso marmoreo, partito in due cornucopie dal ricco svolgimento a racemi con fiori, frutta (significativa la ricorrenza dei simboli eucaristici dell'uva e delle spighe), uccelli e insetti, disposte attorno un ottagono con l'immagine di San Rocco e del Santuario di Sant'Antonio di Padova (accostamento determinato dal titolo del chiesuolo e dal nome del committente), sovrastato dall'arma nobiliare.2 Al Meyring si legano alla lontana il Sant'Antonio di Padova, il San Pietro e il San Paolo del frontone, grevi e di sommaria definizione. Analogamente le nerborute figure di Ercole e l'idra di Lerna e di Ercole e il leone di Nemea che valgono per tener in campo la bottega rap-presentata almeno dal nipote Giovanni di cui si anticipa (1705) la presenza in fraglia.3 Due iscrizioni sul portale e sul retro dell'altare tra-mandano il nome del committente e l'epoca di ese-cuzione del complesso (1691) tanto nella parte architet-tonica che plastica.4 Spetta a Paolo Callalo la coppia angelica della chie-sa di San Giuseppe a Vittorio Veneto,5 di netta dipen-denza dal Le Court dell'altare del Sacramento in Santa Giustina di Padova, da cui si distingue per il plasticare 1 Su questo: Bevilacqua, 2009, 316-31 7, senza attribuzione. 2 Per il tipo di lavoro si veda la bibliografia in Aloisi (2008) con segnalazione di esemplari in terra friulana. 3 Zuane (Johann) Meyring di Brend é registrato nella fraglia veneziana nel 1705 con l'eta di anni 46 e nel 1711 con quella di anni 56; deceduto a Venezia nel 1719. Da rettificare pertanto Wolff, 2000, 122, 142, 156 (72-73). Cfr. Ciacon, 1979-80, 304, 321 e Cogo, 1996, 133, 135. 4 Sul portale: DEO / ET D/'VO ANTONIO / EREX1T ET D1CAV1T ROCCHVS Quondam PAVL] / NlMPHA ANNO Dom/Nl / MDCLXXXXl. Sul retro dell'altare: EREX1T ET D1CAV1T/ ROCHVS NlMPHA / Quondam PAVL] ANNO / Dom/Nl 1691 . 5 Sull'importante edificio difetta al momento uno studio organico. Per il partito a stucco: Coi, 2001b, 259, 271 (5, 7), con bibliografia sulle opere pittoriche. Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Fig. 4: Isaak Fischer ¡I Vecchio: Pala della Trinita. Buttrio, Oratorio di villa d'Attimis-Maniago (foto: R. Viola, Mortegliano). Sl. 4: Isaak Fischer il Vecchio: Oltarna slika Sv. Trojice. Buttrio, Oratorij Vile v Ahten-Maniago (foto: R. Viola, Mortegliano). piu tenero e ¡I tono mellifluo: un debito con lo scultore fiammingo confessato anche nella piccola scultura dell'evangelista Giovanni gia sul mercato antiquario londinese, derivata dal soggetto del Seminario di Ve-nezia (Guerriero, 2002, 80, 82 fig.). Dirimenti ai fini dell'attribuzione - da estendersi al paliotto: un lungo drappo frangiato sorretto da due angioletti, al mezzo del quale sbuca una testa cherubica - restano gli angeli e la Santa Caterina di Hrenovice, gli angeli in Santa Maria delle Grazie a Este, a prescindere da altre comparazioni che si possono addurre. Al maestro (di contro ad una assegnazione al Tor-retti) sembrerebbe di poter restituire anche i gruppi dei portali laterali del duomo di Udine demoliti nel 1909 e sistemati sulla fiancata di settentrione e sul lato ovest della sacrestia (ma del secondo non si ha per ora traccia) (Del Puppo, 1927-28; Someda de Marco, 1970, 53-69, 79-84; Perusini, 1995). Le figure che li compongono -Fede (gia mozza della mano reggente il calice), Speranza, Carita, Penitenza adagiate sugli spioventi del frontone e putto al vertice (Salvator mundi?) - pre-sentano infatti indubbi agganci con il fare del Callalo nelle fisionomie e nei soggetti (immediato rimando e alle Virtu dell'altare del Sacramento pattuito con Domenico Rossi nel 1717 e pagamenti fino al 1727)6 dal quale tuttavia si distanziano nelle posture per calibrati contrapposti, nella composizione per ritmi spezzati e Fig. 5(a-b-c): Enrico Merengo (maniera di): Ss. Antonio di Padova, Pietro e Paolo. Orsago, Oratorio di Villa Ninfa (foto: R. Viola, Mortegliano). SI. 5(a-b-c): Enrico Merengo (v slogu): Svetniki Anton Padovanski, Peter in Pavel. Orsago, Oratorij Villa Ninfa (foto: R. Viola, Mortegliano). 6 Semenzato, 1966, 107; Someda de Marco, 1970, 79, 213-216; Coi, 1998, 184, 188 (9-10): con esclusione del Torretti quale autore delle Virtu dei portali e confronto di Angeli, Risorto, Fede e Speranza con gli Angeli di Hrenovice allora creduti del Meyring; Cuerriero, 1997, 53 (fig. 24), 59, 67 (figg. 47-48). Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Fig. 6(a-b): Enrico Merengo (bottega di): Ercole e l'idra di Lerna e Ercole e ¡I leone di Nemea. Orsago, Villa Ninfa (foto: R. Viola, Mortegliano). SI. 6(a-b): Enrico Merengo (delavnica): Heraklej in Lernejska Hidra in Heraklej in Nemejski lev. Orsago, Villa Ninfa (foto: R. Viola, Mortegliano). Fig. 7(a-b): Paolo Callalo: Angeli adoranti. Vittorio Veneto, chiesa (Ii San Giuseppe (foto: E. e S. Ciol, Casarsa (lella Delizia). Sl. 7(a-b): Paolo Callalo: Angeli. Vittorio Veneto, cerkev Svetega Jožefa (foto: E. e S. Ciol, Casarsa della Delizia). Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Fig. 8: Paolo Calíalo: Paliotto dell'altar maggiore. Vittorio Veneto, chiesa (Ii San Giuseppe (foto: E. e S. Ciol, Casarsa (ella Delizia). Sl. 8: Paolo Callalo: Antependij glavnega oltarja. Vittorio veneto, cerkev Svetega Jožefa (foto: E. e S. Ciol, Casarsa della Delizia). Fig. 9: Alvise Tagliapietra: Putto, Fede e Speranza. Udine, portale settentrionale del duomo (foto: R. Viola, Mortegliano). Sl. 9: Alvise Tagliapietra: Amoret, Vera in Upanje. Videm, severni portal stolnice (foto: R. Viola, Mortegliano). nelle movenze de¡ puttini: aspetti che meglio orientarlo su Alvise Tagliapietra e/o bottega.7 Quarto personaggio in causa e il Contiero. Il suo caso e emblematico della confusione in cui versano tanti operatori del settore. Nel primo contributo dedicato al personaggio, assieme alla registrazione delle opere friulane, facevo noti alcuni dati d'anagrafe ipotizzando l'esistenza di due personalita omonime a motivo della eccessiva longevita presentata da un unico individuo e della discordanza tra l'epigrafia recante il nome di Giacomo e le riscossioni a favore di Giovanni (Goi, 1977). I raggiungimenti Fig. 10: Alvise Tagliapietra: Putto, Carita e penitenza. Udine, portale meridionale del duomo (Someda de Marco, 1970, 10). Sl. 10: Alvise Tagliapietra: Putto, Usmiljenje in pokora. Videm, južni portal stolnice (Someda de Marco, 1970, 10). ottenuti nel corso di un trentennio consentono di concludere per quattro esponenti di famiglia: - Santo, garzone di Antonio Verona nel 1737, iscritto alla fraglia padovana dei tagliapietra nel 1746 e deceduto nel 1786; 7 Per il Tagliapietra si vedano ora Rossi, 2008, 57-75; Tulic, 2009, 88-110. Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Fig. 11(a-b): Giacomo Contieri senior: Ss. Tommaso e Andrea. Perteole, parrocchiale (facciata). SI. 11(a-b): Giacomo Contieri starejši: Svetnika Tomaž in Andrej. Perteole, župnijska cerkev (pročelje). Fig. 12(a-b): Giacomo Contieri senior: Ss. Marco e Giovanni evangelista. Murlis di Zoppola (particolare del tabernacolo) (foto: E. e S. Ciol, Casarsa della Delizia). Sl. 12(a-b): Giacomo Contieri starejši: Svetnika Marko in Janez Evangelist. Murlis di Zoppola (detajl tabernakelja) (foto: E. e S. Ciol, Casarsa della Delizia). Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Fig. 13(a-b): Giovanni Contieri: Ss. Andrea e Pantaleone. Pademo di Udine, parrocchiale (Catalogazione dell'Arcidiocesi di Udine, Ufficio beni culturali). Sl. 13(a-b): Giovanni Contieri: Svetnika Andrej in Pantaleon. Paderno pri Vidmu, župnijska cerkev (Katalogizacija Videmske nadškofije, Urad za kulturne spomenike). Fig. 14(a-b): Giovanni Contieri: Ss. Andrea e Michele arcangelo. Madrisio di Fagagna, parrocchiale (Catalogazione dell'Arcidiocesi di Udine, Ufficio beni culturali). Sl. 14(a-b): Giovanni Contieri: Svetnika Andrej in Nadangel Mihael. Madrisio di Fagagna, župnijska cerkev (Katalogizacija Videmske nadškofije, Urad za kulturne spomenike). Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Fig. 15(a-b): Giovanni Contieri: Ss. Pietro e Paolo. Villalta di Fagagna, parrocchiale (Catalogazione dell'Arcidiocesi di Udine, Ufficio beni culturali). Sl. 15(a-b): Giovanni Contieri: Svetnika Peter in Pavel. Villalta di Fagagna, župnijska cerkev (Katalogizacija Videmske nadškofije, Urad za kulturne spomenike). - Giacomo (senior), in fraglia a Padova nel 1698, massaro nel 1709, attivo nel Padovano, in Friuli, Istria e Dalmazia; padre di Giovanni; deceduto a Udine il 17 ottobre 1759 a 83 anni ca., circostanza che permette di stabilirne l'epoca di nascita intorno al 1676 (Radassao, 2000, 93), non distante da quella ipotizzata da chi scrive verso il 1679; - Giovanni cui si devono di conseguenza le imprese sinora accertate post 1759 (epoca di morte del genitore) usque 1787-17888 (data del decesso segnalata nei documenti di Buttrio); padre di Giacomo, Francesco (battezzato nel luglio 1752), Elena (battezzata nel dicembre 1753)9 e forse di Girolamo che riscuote a Dignano al Tagliamento (1762) e che si fa presente a Orcenico Inferiore (1765) (Goi, 1977, 72 n. 36, 79); - Giacomo junior di Giovanni; associato nell'officina paterna come si deduce dai documenti di Buttrio (1773—1762 e 1782); attivo ad Adegliacco (1735); progettista di un Arco trionfale per Napoleone (post 1809), elaborato sulla scorta delle scenografie archi-tettoniche settecentesche; corrispondente di Canova per il completamento statuario del duomo di Milano (Goi, 1997, 120-121, 123 n. 30—33, 124—125); padre di tre figli maschi, nessuno dei quali risulta aver continuato l'attivita.10 Il grado di parentela tra i tre resta fissato dal contratto rogato a Udine il 24 giugno 1751, per cui gli "scultori" Giacomo (sr) e Giovanni — rispettivamente padre e figlio — prendono in affitto una casa in Mercatovecchio a Udine11 e dalla decisione della victnia di Buttrio in data 27 marzo 1782 di ricorrere contro l'altarista Giovanni Contieri "per l'intiera esecuzione dell'altare incominciato [di Sant'Antonio di Padova]... conforme il contratto stabilito con il signor Giacomo di lui figlio".12 8 Nell'ordine a quanto pubblicato: Villotta di Chions, parrocchiale, altar maggiore (1 763); Vissandone, parrocchiale, angeli della cimasa dell'altare di San Valentino (1764); Orcenico Interiore, parrocchiale, altare della Madonna (1765); Feletto Umberto, parrocchiale, altare del Crocifísso (1773); Buttrio, parrocchiale, altare di Sant'Antonio di Padova (1773-1775). 9 APUR, B1623-1781, 124r. 10 APUR, B1623-1781, 127r (Giovanni, batt. 1769), 127v (Antonia e Giuseppe, batt. rispettivamente 1770 e 1772), 128v (Giuditta, batt. 1777), 129r (Antonio, batt. 1778); Per Antonia cfr. anche Goi, 1977, 72 (36). 11 ASU, AN, 9195, Atti del notaio Francesco Brunelleschi. Segnalato da Lorenzo Nassimbeni che si ringrazia. 12 ASU, ANA, 449, Atti del notaio Gio. Domenico Corgnole (Buttrio, 22 marzo 1782); ASU, ANA, 450, Atti del notaio Dionisio Venier (Buttrio, 21 febbraio 1786): delibera di saldare Zuanne Contieri del suo credito per l'altare di Sant'Antonio di Padova. Segnalati come il precedente. Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Fig. 16(a-b): Giovanni Contieri senior: Ss. Pietro e Paolo. Bagnarola, parrocchiale (foto: R. Viola, Mortegliano). SI. 16(a-b): Giovanni Contieri starejši: Svetnika Peter in Pavel. Bagnarola, župnijska cerkev (foto: R. Viola, Mortegliano). Fig. 17(a-b): Giovanni Contieri: Ss. Giovanni Battista e Leonardo. Fagagna, pieve di Santa Maria (altare dell'Assunta) (Catalogazione dell'Arcidiocesi di Udine, Ufficio beni culturali). Sl. 17(a-b): Giovanni Contieri: Svetnika Janez Krstnik in Leonard. Fagagna, farna cerkev Sv. Marije (oltar Vnebovzete) (Katalogizacija Videmske nadškofije, Urad za kulturne spomenike). Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Fig. 18: Giacomo Contieri: Raffaele arcangelo. Privano, parrocchiale (foto: R. Viola, Mortegliano). Sl. 18: Giovanni Contieri: Nadangel Rafael. Privano, župnijska cerkev (foto: R. Viola, Mortegliano). Fig. 19: Giovannl Contieri: Raffaele arcangelo. Arba, parrocchiale (foto: R. Viola, Mortegliano) (foto: E. e S. Ciol, Casarsa della Delizia). Sl. 19: Giovanni Contieri: Arhangel Rafael. Arba, župnijska cerkev (foto: R. Viola, Mortegliano) (foto: E. e S. Ciol, Casarsa della Delizia). A medesime conclusioni quanto all'esistenza di tre personaggi omonimi perviene Giuseppe Bergamini (1999) che tuttavia nega all'esponente piu anziano ogni attivita in Friuli a tutto favore di Giovanni (Giovanni-Giacomo). Il definitivo trasferimento a Udine del primo viene invece ipotizzata da Matej Klemencic che con-segna in toto il prodotto friulano a Giovanni, conduttore anzi tempo della ditta la cui ragione sociale rispondeva a "Jacobus Conterius Patavinus" (Klemencic, 2000); giu-dizio condiviso da Martina Visentin (2009). Di fronte ai contrastanti dati epigrafici (firma di Giacomo) e archivistici (pagamenti a Giovanni e Giacomo) si e di fatto adottata una soluzione salomonica appa-rentemente piu semplice, ma che non torna con il ri- entro di Giacomo senior in Friuli e con la sua morte a Udine ne con gli elementi di stile, fattisi nel tempo piu chiari. Non si possono cosi negare a questi le statue dell'al-tar maggiore della chiesa di Cavenzano:13 confrontabili l'una di Sant'Urbano con i santi monaci di San Martino di Cividale del Friuli che si confermano al catalogo; l'altra di San Valentino con il Sant'lgnazio di Lojola di Moscenice (1725 ca.), a sua volta debitore della ver-sione del martire ternano di Giuseppe Torretti nella cividalese chiesa dei Ss. Silvestro e Valentino (1720 ca.) (Goi, 1989-1994, 89-91, 95; Mattaloni, 1994, 45 (fig.), 46-48 (35-42): altare di San Valentino di Francesco e Giovanni Fosconi (1720-1723). 13 De Crassi, 1995, 83 (tig.), 84: con attribuzione a Francesco Zuliani. Per una immagine di altare e statue: Michelutti, 1995, 28-29. Fig. 20(a-b): Giovanni Contieri: Ss. Maura e Fosca (particolare). Frisanco, parrocchiale (foto: R. Viola, Mortegliano). Sl. 20(a-b): Giovanni Contieri: Svetnici Maura in Foška (detajl). Frisanco, župnijska cerkev (foto: R. Viola, Mortegliano). Ed ancora, la coppia apostolica di Campolongo al Torre (1744)14 quasi sovrapponibile all'analoga di Ba-razzetto: entrambe garantite nella paternita dalla Madonna con il Bambino di Polesella (post 1727) di simi-lari articolazioni e sviluppo dei panni (Mariani, 2007); i Ss. Tommaso e Andrea, ora al colmo della facciata della chiesa di Perteole (1749) (Goi, 1996, 99, 103 n. 27, 104 n. 36 con precedente bibliografia), da porre in relazione con il San Giuseppe e il Bambino e il Sant'lgnazio di Moravče, la Santa Margherita di Rijeka e la Sant'Anna di Ljubljana (Resman, 1995, 148 fig. 26, 153 fig. 34, 155 fig. 36); il San Giuseppe e l'arcangelo Raffaele di Pri-vano: appoggiato il primo alla Sant'Anna di Rijeka nel comporsi delle vesti, "versione domestica del lavoro di Giovanni Bonazza a Caselle de' Ruffi" il secondo (Goi, 1996, 102). Alla luce di quanto esposto si organizzano le acqui-sizioni intervenute di recente. Spettano per tal modo a Giacomo senior - unita-mente alle opere venete, istriane e dalmate di passata e nuova rivendicazione (Bergamini, 1999; Fossaluzza, 1999; Klemencic, 2000; Noe, 2004; Tulic, 2008; Visentin, 2009) - quelle friulane scalantisi tra 1730 ca.-1759, con le riconferme e le proposte appena formulate e il complemento ai fini del catalogo dei Ss. Filippo e Giacomo di Udine-San Giacomo, dei profeti Elia ed Enoc di Ciconicco, della microstatuaria di Murlis di Zoppola (Ss. Marco e Giovanni evangelista più due cherubini) proveniente da Venezia. Paolo GOI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII-XVIII, 301-322 14 Registrate senza indicizzazione di nominativi da Parmeggiani, 1990, 25; Michelutti, 1995, 18-19: la foto é invertita; De Crassi, 1998, 98, 99, 104 (29, 35), con letteratura; Cransinigh, 2000, 124, 132. A complemento e correzione dei dati sullaltare, eseguito da Simone Periotto tra 1736-1737 si riporta il seguente regesto: 1736-17371738-1739-1740-1741-1742-1743-1746-1747-1748 (Campolongo al Torre) - Ratei di pagamento a favore di Simon Periotto per la costruzione dell altar maggiore della parrocchiale di San Ciorgio, la maggior parte dei quali effettuati in vino (nel 1739-1740 le botti vengono scaricate a Udine e Palma; nel 1746-1747 a Lauzacco e Udine e nellultimo del 1748 a Nogaredo: probabile indizio degli impegni dellaltarista nelle localita). Il costo complessivo ammonta a l. 2540. Nella prima circostanza il "tagliapietra" Periotti interviene con un "compagno". Nel 1740-1741 é registrato un compenso - poi cassato - a Cio. Battista Cucchiaro per una prestazione occasionale pagatagli pero dallaltarista. Le statue vengono condotte da Udine e messe in opera nel 1744 con lassistenza del "tagliapietra" (CT, AP, "Ven. Chiesa di S. Ciorgio di Campolongo" 1719-1758, cc. 48v-49v, 51r, 52r-v, 54v, 55v-56r, 57r, 58r-59r, 60r, 61r, 62v-64r, 65r-v, 66v, 67v, 68v, 72v-73v, 74r, 75r, 76v-77r, 78r, 79r, 86r). Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Fig. 21: Giovanni Contieri: Santa Fosca (particolare). Frisanco, parrocchiale (foto: R. Viola, Mortegliano). Sl. 21: Giovanni Contieri: Sveta Foška (detajl). Frisanco, župnijska cerkev (foto: R. Viola, Mortegliano). Quantita dei manufatti, scarti stilistici, ambiguita di segnature a nome Giacomo e riscossioni a nome Giovanni (San Giovanni in Xenodochio a Cividale, ca. 1743; Dignano al Tagliamento, 1748; Andreis 1750; Arba 1751) fanno decidere per una partecipazione in diverso grado della bottega condotta dal figlio Giovanni, ma intestata al padre Giacomo che resta a pieno titolo responsabile della produzione15 e che pertanto sotto-scrive. Seppur condizionato dal campionario bonazzesco della ditta, Giovanni riesce talora ad imporre la propria personalita. E il caso di Andreis, firmato - si ripete -Giacomo e pagato a Giovanni, che si giudica significativo per l'attestato di don Pietro Rosa cappellano di Andreis (6 novembre 1750): "Avendo inteso che codesto vostro Comune [di Pof-fabbro] ha inte[n]zione di far fare due angeli per ornamento del tabernacolo dell'altar maggiore, che cio sia vero vi consiglierei servirsi del signor Giovanni Contieri statuario di Udine, qual pure qui Andreis ha fatto due statue, che invero sono bellissime, uomo per altro discreto, capacissimo e da bene" (Goi, 1977, 76, doc. VII). 15 Per Cividale: Mattaloni, 1994, 35-62: 38, 40-46, 58 (27): altar maggiore eretto da Simone Periotti nel 1743. Fig. 22(a-b): Giovanni Contieri: Fede e Speranza. Meduno, parrocchiale, altare del Rosario (foto: R. Viola, Mortegliano). Sl. 22(a-b): Giovanni Contieri: Vera in Upanje. Meduno, župnijska cerkev, oltar Rožnega venca (foto: R. Viola, Mortegliano). Fig. 23(a-b): Giovanni Contieri: Addolorata e San Giovanni evangelista. Feletto Umberto, parrocchiale, altare del Crocifisso (foto: E. e S. Ciol, Casarsa della Delizia). SI. 23(a-b): Giovanni Contieri: Žalostna Mati Božja in Sv. Janez Evangelist. Feletto Umberto, župnijska cerkev, Križev oltar (foto: E. e S. Ciol, Casarsa della Delizia). Paolo GOI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 II medesimo si conferma a piu attenta analisi degli arcangeli di Arba, dalle similari epigrafi e corresponsioni pecuniarie; dei Ss. Gioacchino e Anna di Coseano; dei Ss. Andrea e Pantaleone di Paderno collocabili tra 1733-1758,'15 dei Ss. Andrea e Michele arcangelo dell'altar maggiore della parrocchiale di Madrisio di Fagagna con la figurina del dossale; degli apostoli di Villalta di Fagagna e di Bagnarola,17 varianti questi della coppia di Barazzetto: entrambi piu elaborati rispetto ai modelli di riferimento e in qualche tratto ricercati; dei Ss. Leonardo e Giovanni Battista dell'altare dell'Assunta nella pieve di Fagagna, con replica del Battezzatore della cividalese chiesa di San Giovanni in Xenodochio sopra citata e al pari desunto dal Battesimo di Cristo di Antonio Bonazza nel duomo di Padova; della statuaria dell'altar maggiore della pieve di Fagagna (peraltro a lui compensata: 1758-1759) con il gruppo dell'Annunci-azione desunto dal Torretti di Udine e le figurine dei Ss. Bartolomeo e Antonio di Padova; dei Ss. Giovanni Battista e Michele arcangelo di Savorgnano del Torre (1760 ca.), movimentati e di pronunciato hanchement, memori di Morlaiter e Torretti (Goi, 2007c; Bergamini, 2008, 229 fig., 236). La diversita di modi di padre e figlio si puo esem-plificare nel confronto tra l'arcangelo di Privano e quello di Arba, tra i San Pietro di Campolongo e Barazzetto e l'analogo soggetto di Andreis, per cui la cifra ovattata dei primi e sostituita da forti marezzature che, sebbene parte sempre del repertorio di Antonio Bonazza, mostra-no di attingere a quella di Giuseppe Torretti. 16 Cli estremi indicano la lacuna a tutt'oggi esistente del registro contabile del periodo. La prima attribuzione é di Coi (1996, 102, 106 (68)). 17 La datazione proposta é in base al regesto: 1749, novembre 4 e 6 (Bagnarola) - Nomina di procuratori per far accordo con il tagliapietra Pietro Balbi di Portogruaro e accordo con il medesimo per "l'abilimento e fatura del tabernacolo da farsi nel altare maggiore" della chiesa parrocchiale di Tutti i Santi, con avanzamento della mensa; il tutto per 450 ducati (ASP, AN 160/1490, Atti del notaio Ciovanni Cavassini 1744-1751). L'attribuzione é avanzata da Coi, Dell'Agnese, 2008, 97. Fig. 25(a-b): Giovanni Contieri e Giacomo Contieri junior: Ss. Pietro e Antonio di Padova. Chiavris, Udine, parrocchiale (foto: R. Viola, Mortegliano). Sl. 25(a-b): Giovanni Contieri in Giacomo Contieri mlajši: Svetnika Peter in Anton Padovanski. Chiavris, Videm, župnijska cerkev (foto: R. Viola, Mortegliano). Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Fig. 24: Giovanni Contieri: Altare del Rosario. Savor-gnano del Torre, parrocchiale (Archivio Fotográfico del Centro di catalogazione e restauro di Villa Manin-Pas-sariano, Udine). Sl. 24: Giovanni Contieri: Oltar Rožnega venca. Savor-gnano del Torre, župnijska cerkev (Fotografski arhiv Centra za katalogizacijo in restavriranje Villa Manin -Passariano, Videm). Analoghe morfologie esprimono le Ss. Fosca e Maura di Frisanco (Goi, Dell'Agnese, 2008, 89) che nel gioco delle vesti nuovamente richiamano gli arcangeli di Arba e gli apostoli di Andreis, mentre la prima delle due martiri ha in piu palmare riscontro nell'Europa della chiesa dei Gesuiti di Lubljana e cosi le figure della Fede e della Speranza riadattate sulla cimasa dell'altare del Rosario della parrocchiale di Meduno:18 motivatamente riferite ora al Contieri rispetto alle passate attribuzioni a Giuseppe Bernardi-Torretti (Goi, 1982; 1991, 72, 98 (fig.); 2008, 22; Goi, Dell'Agnese, 2008, 93). 18 Da segnalare la distribuzione delle opere lungo l asse stradale che da Arba porta a Meduno, Frisanco e Andreis. Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII-XVIII. 301-322 Fig. 26(a-b): Giovanni Contieri: Ss. Pietro e Paolo. Bicinicco, parrocchiale (foto: R. Viola, Mortegliano). Sl. 26(a-b): Giovanni Contieri: Svetnika Peter in Pavel. Bicinicco, župnijska cerkev (foto: R. Viola, Mortegliano). Nella ricostruzione della personalita di Giovanni si memorano e si riconsiderano alcune acquisizioni fatte in passato. Relativamente al perduto altare della chiesa dei Minori Conventuali di Gorizia con le immagini della Fede velata e della Speranza contrattato nel 1754 (De Grassi, 1998, 104 (37),19 e non assegnabile al genitore ottantenne e a quello del Beato Odorico da Pordenone in San Francesco di Udine, al momento altrettanto in-trovabile, per cui l'indicazione che se ne e data vale a indicazione dell'ambito (Goi, 1993, 264). Fig. 27: Giovanni Contieri: Cristo Risorto (particolare dell'altar maggiore). Bicinicco, parrocchiale (foto: R. Viola, Mortegliano). Sl. 27: Giovanni Contieri: Kristusovo vstajenje (detajl glavnega oltarja). Bicinicco, župnijska cerkev (foto: R. Viola, Mortegliano). 19 Due le cose da osservare: l'acquisto dei marmi a Venezia e lidentita dei soggetti con quelli testé nominati di Meduno ai quali tuttavia non é detto debbano corrispondere. Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Fig. 28: Giacomo Contieri senior: San Paolo. Baraz-zetto, parrocchiale (foto: R. Viola, Mortegliano). SI. 28: Giacomo Contieri starejši: Sv. Pavel. Barazzetto, župnijska cerkev (foto: R. Viola, Mortegliano). Di intéressé la determinazione della comunita di Villotta di Sbrojavacca o di Chions (1759) di "errigere di nuovo l'altare maggiore di questa nostra veneranda chiesa e, di legno ben vecchio ch'egli e e quasi indecente, ridurlo di marmo e più adattabile al culto dovuto al Divin Creatore e Redentore"20 secondo lo stereotipo mirato a giustificare il mutato orientamento del gusto. La victnia dell'agosto 1776 con oggetto le finiture della parrocchiale di Feletto Umberto,21 consente di assegnare a Giovanni Contieri l'Addolorata e il San Gio- Fig. 29: Giovanni Contieri: S. Michele arcangelo. Savorgnano del Torre, parrocchiale (foto: R. Viola, Mortegliano). Sl. 29: Giovanni Contieri: Sv. Nadangel Mihael. Savorgnano del Tore, župnijska cerkev (foto: R. Viola, Mortegliano). vanni evangelista ad orgánico complemento dell'altare del Crocifisso. La paternita, su cui non si era insistito a ragione della loro eleganza che le faceva sembrare piuttosto estranee alla media tenuta dallo scultore, trova ulteriore conforto nella ricostruzione che vien fatta del personaggio di cui documenta al medesimo un indirizzo classicheggiante in direzione Alessandro Vittoria.22 Ció porta a pensare a qualche frequentazione veneziana di cui si ha tarda traccia nell'interessamento per un baldacchino a intaglio per quel di Orgnano.23 20 ASU, AB, 31. 21 Si veda in mérito il documento riportato in regesto: 1776, agosto 5 (Feletto) - Riunione dei capifamiglia relativa al completamente dei lavori nella chiesa parrocchiale. Al primo punto si determina di "dar compimento dellaltare dellAnime purganti, cioé far fabbricare le statue che nellaccordo e decretazione dello stesso non furono comprese ed di abilirlo con li necesarii fornimenti, in tutto verso la spesa di ducati [ ] giusto la perizia del sig. Giovanni Contieri scultore e fabbricatore dellaltare medesimo" (ASU, ANA, 2136, Atti del notaio Feruglio Lucio 1769-1777). 22 Sudorientamente! classicista della scultura veneziana del Settecento si vedano: De Grassi, 2000; Goi, 2001a, 152; Klemencic, 2001; De Vincenti, 2002; Goi, 2003; Moretti, 2007. 23 1772, novembre 22 (Orgnano) - Giovanni Contieri procura la fattura a Venezia di un nuovo baldacchino intagliato e dorato per la parrocchiale. La spesa é di l. 124: 7 oltre a quelle della spedizione (APO, "La Vener. Chiesa di S. Bortolomio della villa di Orgnano" 1771-1790, 16v, 21 r). Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Di precisazione abbisognano anche ¡ quattro altari della vecchia parrocchiale di Martignacco (Ss. Nicolo e Lucia, 1768; Anime Purganti, 1769; Sant'Antonio di Pa-dova, 1773; dei Battuti, 1777) costituiti da semplice al- zata con binato di colonne tortili, al¡ spezzate e inar-cantisi in due tempi, corpo centrale a edicola collegato con doppia voluta, puttini di coronamento:24 analoghi per morfologia alla coppia di Orcenico Inferiore (di Fig. 30(a-b): Giacomo Contieri junior: Annunciazione. Rive d'Arcano, pieve di San Martino (foto: R. Viola, Mortegliano). SI. 30(a-b): Giacomo Contieri mlajši: Marijino oznanjenje. Rive d'Arcano, farna cerkev Sv. Martina (foto: R. Viola, Mortegliano). 24 Secondo i seguenti regesti: a) 1768, marzo 1 (Martignacco) - A Ciovanni Contieri abitante in borgo Villalta a Udine, I. 2831: 4 per la costruzione dell'a/tare dei Ss. Nico/ó e Lucia. Seguono spese per vitto, aggiunta di una pietra, posa opera dello stesso. La pala delle Ss. Lucia, Agata e Apo//onia é dipinta per l. 66 dal pittore Tavellio (Antonio), la cornice dorata (l. 14) da fra Angelo (Stamparin) del convento delle Crazie (APM, 82, "Vener. Chiesa di Santa Maria di Martignacco" 1744-1786, 144v-145r, 147r). 1770, /ug/io 6 e 9; settembre 27 (APM, 82, "Vener. Chiesa di Santa Maria di Martignacco" 1744-1786, 144v-145r, 147r) - Pagamento di l. 2827: 4 a favore di Ciovanni Contieri per l'a/tare de//e Anime Purganti (9 luglio) piu l. 20 per una pietra sopra la mensa (27 settembre). La pala delle Anime e altri santi proviene da Venezia (6 luglio) (APM, 82, "Vener. Chiesa di Santa Maria di Martignacco" 1744-1786, cc. 161 r-v, 163r-v). b) 1771, ottobre 3-1772, settembre 11-1773, giugno 15 (APM, 82, "Vener. Chiesa di Santa Maria di Martignacco" 1744-1786, cc. 161 r-v, 163r-v) - Compensi a Ciovanni Contieri che sta ultimando la cima dell'a/tare di Sant'Antonio di Padova per un ammontare di l. 3130: 8, oltre alla vittuaria. La mensa é posta in opera con un aiutante ("compagno"). La pa/a del santo e due gonfa/oni sono eseguiti da Cio. Battista de Rubeis per ció pagato l. 166: 18 (ricevuta del 30 aprile 1774) e l. 273: 2 a saldo (APM, 82, "Vener. Chiesa di Santa Maria di Martignacco" 1744-1786, cc. 179r, 182r, 199r, 202r). c) 1777 (APM, 82, "Vener. Chiesa di Santa Maria di Martignacco" 1744-1786, cc. 179r, 182r, 199r, 202r) - A Ciovanni Contieri per vitto e altro nell'occasione che fu a terminare "le cime" dei due altari delle Anime e di Sant'Antonio, l. 13. Al medesimo, a buon conto di un altro altare (dei Battuti) che si fabrica "per far il compagnamento delli altri tre compagni", l. 656: 18. La pa/a della Madonna dei Battuti e santi é eseguita a Venezia da Cio. Battista Tosolini; intermediario é il sign. Cio. Battista q. Pietro Ronchi di Martignacco che la fa recapitare da Udine rilasciando ricevuta di l. 100 (2 dicembre 1779) (APM, 82, "Vener. Chiesa di Santa Maria di Martignacco" 1744-1786, cc. 218v, 220v). Dei quattro altari sussiste uno soltanto a seguito della loro vendita avvenuta intorno agli anni Settanta del secolo trascorso. Da notare inoltre che l'ultimo altare dei Battuti era stato sostituito con uno nuovo nel 1784, assieme alla pala (APM, 82, "Vener. Chiesa di Santa Maria di Martignacco" 1744-1786, cc. 279r, 302r-v). Accenno all'impresa e alle tele si ha in [Fulvio] (1904, 8) ripetuto da Venuti (1986, 251 251 (fig.), 252, 258). Le pitture del Tosolini e del De Rubeis hanno voce in Comelli (1982, 331-332): riferisce delle tele, ora nella nuova parrocchiale, di Santa Lucia e di Sant'Antonio di Padova entrambe con la firma di Ciambattista Tosolini (la prima con la data 1784), segno che le antecedenti del Tavellio e del De Rubeis erano andate distrutte. Sugli autori si vedano ora Bergamini, 2009; Cransinigh, 2009. Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 Fig. 31(a-b): Giacomo Contieri junior: Annuntiazione (particolare). Rive d'Arcano, pieve di San Martino (foto: R. Viola, Mortegliano). Sl. 31(a-b): Giacomo Contieri mlajši: Marijino oznanjenje (detajl). Rive d'Arcano, farna cerkev Sv. Martina (foto: R. Viola, Mortegliano). Sant'Antonio abate, ora di Padova, 1752-1753 e della Madonna, 1765)25 e, con qualche modifica, a quelle di Savorgnano del Torre (della Trinita, 1777-1784 e del Rosario, 1777-1783),26 di Variano (di San Rocco, 1773 e della Madonna)27 e al caso di Battaglia di Fagagna.28 Nuove per il catalogo giungono da Caprileis (oggi Chiavris, Udine): un tranquillo Sant'Antonio di Padova di qualche memoria bonazzesca e un sofferto San Pietro, pattuiti nel 1783.29 La nobilta del tratto richiama dappresso il duo apostolico dell'altar maggiore di Bicinicco, eretto da Carlo Picco di Palmanova per con-tratto del dicembre 1748,30 il quale pertanto spetta al Contieri unitamente ai rilievi del Risorto nella nicchia dell'espositorio e della Consegna delle chiavi nel dossale e negli angioletti a tutto tondo reggenti il tronetto. Restano alla fine precisate le personalita dei due Contieri maggiori, Giacomo e Giovanni. Il primo infor-mato precipuamente ai modi di Antonio Bonazza, piut- tosto statico, irretito ¡n una plastica greve di sostanza ancora seicentesca che accentua nel periodo friulano, discontinuo pertanto nei modi; il secondo - per quanto a lungo sotto la tutela paterna - caratterizzato da piu mosse articolazioni e vibrazioni di luce. Oltre a provvedere all'altaristica e alla statuaria -settori peraltro suscettibili di ampliamento - la ditta Contieri Giacomo & Figlio attende a lavori di minor conto, se non di pura manualita, attestati ad esempio nel tabernacolo della parrocchiale di Lavariano pagato a Giovanni nel 178031 che a lui si consegna anche per il tipo di decori, il trattamento di riccioli e di bulbi oculari. Quasi nulla si sa al momento dell'attivita espletata in campo civile sulla quale orienta una voce di bilancio del 1772 negli spesari Manin di Passariano, a favore del medesimo Giovanni (Goi, 1996, 106 (68)).32 Affatto contenuto il discorso su Giacomo junior, ter-zo esponente del nucleo familiare. 25 II primo dei due altari di Orcenico andrebbe di conseguenza tolto a Giacomo. 26 L'altarista ha alle dipendenze un "lavorante" (Goi, 2007c); Bergamini, 2008, 229 (fig.), 236. 27 Secondo l'inedito: 1772, dicembre 6-1773-1773, giugno 2-1774-1775, aprile 29 (Variano) - Pagamenti a Giovanni Contieri definito "architetto" e "statuario". Il primo versamento costituisce una caparra per l'altare "da farsi". Nel 1774 si posizionano gli angeli (APV, "Vener. Chiesa di S. Giovanni Battista di Variano" 1770-1825, cc. 9r, 16r, 17v, 29v, 31r, 32r, 38r, 38v, 46r). L'altare sostituisce il precedente ligneo per il quale era stata commissionata a Giacomo Carneo la pala tuttora esistente (cfr. Goi, 2007a, 54-55, 60-61 (doc. XIV-XVII)). 28 Riportato anche da Venuti (2003, 1 7) che ignora la precedente bibliografia. 29 1783, luglio 31 (Caprileis) - Si delibera in pubblica vicínia di accettare il prezzo di ducati 220 fissato dallo scultore Contieri "per le statue da esso fabricate" rinunciando alle perizie. (ASU, ANA, 2137, Atti del notaio Lucio Feruglio 1777-1787). 30 SU, ANA, 2825, Atti del notaio Valentino Molino, Protocollo 1736. Sul personaggio é in corso uno studio di prossima pubblicazione. 31 1780 (Lavariano) - "Spesi nella custodia come da ricever Contieri, l. 56". 32 Da espungere da catalogo San Taddeo, Sant'Andrea e San Matteo degli Scalzi a Venezia proposti (il secondo e il terzo dubitativamente) da Massimo De Grassi: proposta in ogni caso interessante per l'indicazione delle fonti; i Ss. Pietro e Paolo (altar maggiore), Ciuseppe e la Maddalena (altare di San Giuseppe) di Saciletto; Cabriele arcangelo e San Canciano di Crauglio. In proposito, De Grassi, 1997, 135 (fig. 22-22), 141, 153 (45); 1998, 99, 104 (37); Klemencic, 2000a, 726; 2000b, 739; Bergamini 2005, 496-498. Paolo COI: AGGIUNTE ALLA SCULTURA VENEZIANA DEI SECC. XVII—XVIII, 301-322 In attesa degli accertamenti ¡n corso, si puo pensare che egli abbia impresso alla bottega una svolta in termini di moderato neoclassicismo. E quanto si puo os-servare nell'innocuo Sant'Antonio di Padova di Chiavris che - sebbene commissionato al padre Giovanni - poco mostra di spartire con il più appasionato collega en pendant. L'orientamento meglio si esprime nell'$n-nunciazione di Rive d'Arcano,33 dipendente dalla versione torrettesca di Fagagna-pieve del genitore dalla quale diverge nella delineazione della Vergine dal sapore bonazzesco e nella nitida stereometria dei volti che annulla ogni tensione e fremito. PRISPEVEK K BENEŠKEMU KIPARSTVU XVII. IN XVIII. STOLETJA Paolo GOI Škofijski muzej sakralne umetnosti, IT-33170 Pordenone, Via Revedole 1 e-mail: biblioteca@diocesi.concordia-pordenone.it POVZETEK Beneško kiparstvo XVII. in XVIII. stoletja v Furlaniji julijski krajini je bilo v zadnjem času predmet večje pozornosti, kljub temu pa je potrebno veliko število del dodatno osvetliti in kritično ovrednotiti. Nekaterim izmed teh, ki zadevajo tudi sosednje območje Vittoria Veneta, kjer so delovale iste osebe, je posvečen pričujoči članek, dopolnjen z opozorilom na stanje, v katerem se, tudi zaradi nepremišljenih operacij »liturgičnega prilagajanja« bogoslužnih zgradb, nahaja kulturna dediščina. Študija je osredotočena na dela Enrica Meyringa (tako delavnice kot njegovega kroga) v Orsagu, Paola Callala v Vittoriu Venetu, Alviseja Tagliapietre v Vidmu in delavnice Contierijev med Venetom, Furlanijo, Slovenijo in Istro. Najzajetnejši del besedila je namenjen predstavnikom družine, ki so jo tvorili Giacomo starejši, Giovanni in Giacomo mlajši, ob strani pa ostaja lik Santa, ki se očitno iz padovanskega območja ni nikoli oddaljil. Prispevek novega gradiva, ki med drugim potrjuje prihod Giacoma starejšega v Videm in njegovo smrt leta 1759, nam omogoča razplet zmede okrog imen, protislovja okrog del, ki nosijo podpis očeta Giacoma, nosilca dejavnosti, a so bila izplačana sinu Giovanniju, pa tudi razplet glede nejasnega prepleta del, ki so prišla iz delavnice in katerim je bilo dodeljeno avtorstvo s pomočjo salomonske rešitve (Giacomu so bila pripisana vsa beneška, slovenska in istrska dela, Giovanniju pa vsa furlanska). Odločujoča je bila prepoznavnost sloga obeh mojstrov: prvi je bil v glavnem povezan z načinom dela družine Bonazza, bolj statičen in mil, drugi predstavnik pa je bil odprt za izkušnje drugih (Torretti, Morlaiter) in bolj dinamičen. Pri tretjem predstavniku, Giacomu mlajšem, se korpus šele definira, napoveduje pa značaj njegove umetnosti, usmerjene v neoklasični način, cepljene na tradicijo družine Bonazza, kot nam da slutiti Oznanjenje v Rive d'Arcano. Ključne besede: umetnost, kiparstvo, XVIII. stoletje, Benetke, Furlanija, Contieri, Meyring, Callalo, Tagliapietra FONTI E BIBLIOGRAFIA APM - Archivio Parrocchiale di Martignacco (APM), 82, "Vener. Chiesa di Santa Maria di Martignacco" 1744— 1786. APO - Archivio Parrocchiale di Orgnano, "La Vener. Chiesa di S. Bortolomio della villa di Orgnano" 1771 — 1790. APUR, B1623-1781 - Archivio Parrocchiale della Chiesa del Redentore, Udine (APUR) Indice dei battezzati 1623—1781 (B1623—1781 ). APV - Archivio Parrocchiale di Variano, "Vener. Chiesa di S. Giovanni Battista di Variano" 1770-1825. ASP, AN 160/1490 - Archivio di Stato di Pordenone (ASP), Archivio Notarile 160/1490 (AN 160/1490), Atti del notaio Giovanni Cavassini 1744-1751. 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