QUINDICINALE DEL COMITATO CIRCONDARIALE DEI SINDACATI UNICI PER L’ISTRIA Anno Capodistria, 10 maggio 1947. Prezzo Lire 10.- N. 2 1° MACCIO 1947 Lavoratori deU'Istria, con la nostra grande partecipazione alle manifestazion di Trieste abbiamo solennemente promesso ai fratelli di Trieste: Lottare per conservare il Potere Popolare, la riforma agraria ed ogni altra conquista. Lottare con voi uniti e compatti come nel 1° maggio per estendere queste conquiste a tutto il T. L. T. L’inesorabile marcia del popolo lavoratore conscio della sua immensa forza, consapevole del proprio volere, deciso a raggiungere le sue mete. Chi non si è sentito esaltare ve-; dente sfilare compatta la nostra I gioventù sportiva? Chi assistendo ; a! magnifico saggio ginnico ipn ha I MAGGIO 1947: GIGANTESCO SCHIERAMENTO DI FORZE POPOLARI i !lv'jto certezza della vittoria ' possiamo essere fieri dei nostri - VOLONTÀ' DI VITA DEMOCRATICA - LA REAZIONE LOCALE DE- ^ ,e Mstre nw>ve generazioni, FINITI VAMENTE SMASCHERATA, MANIFESTA LA SUA ESASPERATA ; temprate nella lotta di liberazione, DEBOLEZZA RICORRENDO VANAMENTE ALL'ULTIMA ARMA. L’AT- ' sapranno continuare degnamente TENTATO ED IL TERRORISMO FASCISTA 1 opera intrapresa dai loro padri per : , j. . . . . . , , . . ^ j Ia vittoria, della società.del lavoro. Molte furomo le dimostrazioni di un auro lavoro da schiavi, frustati.| er „ ììroereS;SO dell umanità.' forza disciplinata, di natunta poli-: senza posa dagli aguzzini; succhia-: Martiri di Chicago l’ideale per fcica di coscienza democratica data tori del loro sangue, consumatori ; cuj vi sacri(ficaste> oggi trionfa in dai lavoratori della R. G. negli ul- J""-' ’— timi due anni di intensa lotta politica, fra le'forze popolari che inesorabilmente aumentano ed avanzano e le forze antipopolari locali asservite aH’iniiperialismo che, nella difesa delle proprie posizioni non badano a mezzi e ricorrono al fascismo pur di frenare 1 avanzata del popolo, ma, che costantamente indietreggiano incalzate dalla marea degli oppressi decisi a conquistarsi ì'avvenire. Ma nel I Maggio la dimostrazione Povero don Marzari.. La voce ne! deserto La perfetto misura della vittoria delle masse lavoratrici e della sconfitta subita dalla reazione nel I Maggio viene date delle d: verse marnife- | popolo lavoratore avanza compatto nonostante le vostre mene, presto vi travolgerà, non vi salverà nè il padre nostro (che non ascolta gli ipocriti) nè della loro vita. , tutt0 il mondo ed ogni lavoratore Attorno ai primi isolati: ribelli si j nel giorno del I, Maggio ricorda il raggrupparono man mano gli ope- ! vostro sacrificio ed il sacrificio di rai, quindi tutti gli altri lavoratori, ! tutti i lavoratori, caduti nella lotta fino a diventare falange di popolo, in'ogni paese ed in ogni tempo. ♦ » » » ♦ o--»-» ♦ ♦ ♦ ♦ Inequivocabili prove dell’unità inscindibile fra contadini ed operai Ancora una volta i lavoratori dei | Im ogni città, in ogni paese, in è stata di un imponenza senza P1'6-; Cani,pi hanno dato prova sicura della j ogni più piccolo, lontano villaggio ^Bef pochi furono i lavoratori che i ,oro coscienza e maturità politica i della zona B inclusa: nel TLT sotto si astennero dal partecipare alla i non badando a sacrifici, pur di fe-. “ smda del Comitato Coor-magnifica rassegna delle forze de-1 staggiare in stretta unione con i la-! dinatore Locale, si preparavano i mocratiche del T. L. T. e la maggior voratori della città> p [ Maggio a j bamb!'n' e le bambine, i giovani, le parte di essi fra .i lavoratori degli t q>rjéste j ratfg3ze, ,i cori e le bande per il uffipi, polti canrente più arretrati, | L', .... ; gran giorno e, - la partecipazione della nostra popolazione, fu veramente imponente, specialmente nelle perdere ! e la, campagna, unità che, sorta nella campagne. privi di coscienza di classe, anneb-'j Non è stato questo il primo esem-biati da vecchi, motivi sentimentali e P:o della raggiunta unità fra la città nazionalistici, timorosi l’impiego. lotta di liberazione, si è sempre più Nei paesi non rimase anima viva. Stazioni ch’ebbero luogo in quel gior- j governatore, no in Piazza Unità. Men tre duran e il mattino la piazza e le vie adiacenti rigurgitavano di lavoratori venuti ad ascoltare le parole dei loro rappresentanti, nel pomeriggio adì’aduna, a indetta da Don Marzarii e C., la piazza era quas; completamente deserta, salvo un breve sipario occupato dei reaezi oneri più panciuti e qualche lavoratore degli uffici accorso per il timore del licen-ziamen o, che compunti e pervasi dà mistico raccoglimento, ascoltavano le meste parole del battuto lacchè che, fingendo di. parlare a dei lavoratori, (lui che fece quando era possibile per far fallire la fusione sindacale a Trie-se, lui che sempre lottò con ogni mezzo, anche il più subdolo, pur di mantenere i lavoratori divisi) auspicò con una faccia tosta fenomenale ed lina ipicrisia senza precedenti. Turno- | ne e- la fratellanza fra tutti i lavoratori del mondo, completamente il suo dire con un Pater Noster, a cui fecero coro i san’uomini presenti, lavoratori del me rea o nero e della speculazione, amanti del dolce far niente. Poiveri e scomat!), a nulla vi valse la vostlra deferenza alTimperialismo anglo-sassone a nulla valsero i vostri allarmi guU’ìtalianità minacciata, a I nulla valse la benigna protezione del : G. M. A., della P. C., e della M. P., ilrovine, nuove sofferenze. Anniversario della fine della seconda guerra mondiale Nel 9 maggio- tutti i popoli del mondo hanno celebrato l’anniversario della fine della guerra. Due anni fa i generali della mostruosa macchina bellica del nazismo vinti nella loro stessa tana, firmavano la loro incondizionata resa; con ciò lo strapotente esercito hitleriano aveva cessato di esistere annientata dalle armate sovietiche e dagli eserciti alleati. Ma le speranze che in quel giorno arrisero all’umanità vengono oggi frustrate dai tentativi dei circoli imperialistici internazionali che, tradendo le speranze dei popoli, cercano di preparare una nuova guerra di, oppressione e di egemonia mondiale. . I popoli devono vigilare affinchè tutti i tentativi degli ambienti monopolistici internazionali falliscano, al fine di evitare con una nuova e più terribile guerra, nuovi lutti, nuove Popolo e bandiere in Piazza Unità. Il popolo lavoratore, v’era tutto, il popolo sano, quelloi che suda nelle officine, nei campi, negli uffici e ovunque, è accorso compatto dalle più lontane località del T. L. T., conscio che il I Maggio non significa solo scampagnate ed libagioni abbondanti, ma eh esso è LI giorno in cui i lavoratori unendosi misurano le loro forze, attingono nuove energie -per intensificare la lotta contro l’oppressione e lo sfruttamento. Se i Martiri di Chicago avessere potuto essere fra noi, osservando la valanga di popolo compatto ed affratellato percorrere da padrone la città, riempire le vie e le piazze incutendo terrore ai rappresentanti di quella classe che infierì barbaramente contro i primi nuclei di eroici operai, che osavano manifestare chiedendo migliori condizioni di vita e che non esitarono a impiccare i più combattivi di essi, avrebbero profondamente gioito con legittimo orgoglio di esserne stati i pionieri. Ma se fra noi non potevano esserci, il loro spirito era presente, non sacrificarono invano la loro v.^ta migliaia e migliaia di operai e di lavoratori in ogni paese del mondo, non furono vane le sofferenze inaudite sopportate da milioni e milioni di esseri umani, costretti ad rafforzata nella dura ed aspra lotta politica che da due anni i lavoratori combattono nella Regione Giulia contro il risorgente fascismo ed i sov-venzionanatori di esso, contro gli sforzi concentrati đell’imperialismo intemazionale in cerca di nuove basi stratigiche. I contadini della Regione Giulia hanno sempre portato il loro prezioso e valido aiuto alla lotta che quotidianamente gli operai combattevano, accorrendo numerosi e compatti alle manifestazioni, fornendo e portando a piedi i viveri durante gli scioperi. Mai però, come ora, essi dimostra-romo tanto chiaramente la perfetta identità d’aspira'zioni di ideali, che per classe li unisce ai lavoratori della città. Anch’essi, come ' i lavoratori delle officine, hanno compreso il profondo significato del I Maggio, hanno sentito che questa giornata di festa è pure giornata di lotta per tutti i lavoratori del mondo, infatti l’entusiastica, accurata e lunga preparazione ne è la prova migliore. Già due mesi prima ed, in molti luoghi, ancor più, i nostri lavoratori iniziarono indefessamente la loro preparazione per la partecipazione alle manifestazione del 1. Maggio tranne che qualche ammalato e qual- che abitante per accudire al bestiame, tutti vollero accorrere là, ove si riunivano tutti i lavoratori, ove le forze sane del popolo dimostravano ancora una volta, senza possibilità di equivoci, che il popolo desidera: Fratellanza -— Pace, benessere — Fine di ogni sfruttamento — Governo democratico popolare. Tutti i mezzi di trasporto del nostro Circondario, furono mobilitati e messi a disposizione della popolazione. I marittimi dr Pirano e di Isola, i pescatori di Capodistria, misero a disposizione le loro barche, TAutotra-sporti e le ditte private i loro automezzi. / Dalle ore 15 del 30 aprile alle 10 del I Maggio, instancabilmente e senza sosta, continuò l’afflusso dei nostri lavoratori e della popolazione verso Trieste. La maturità dimostrata nell’occasione del I Maggio, ci dà la certezza che il popolo del T. L. T. conquisterà in breve tempo la sua completa libertà, superando ogni ostacolo e disperdendo definitivamente le forze della reazione. Intellettuali, gli insegnanti di Pirano T’hanno «lato l’esempio Gli operai vi tendono la mano L’ultima ed importante riunione degli insegnanti della zona di Pirano, tutti organizzati nei Sindacati Unici, j}ia dato alle nostre masse lavoratrici la certezza che anche i lavoratori intelletuali, un tempo isolati, formanti un modo a sè, si stringono sempre più solitali all’intera classe lavoratrice partecipando alla lotta quotidiana che essa sostiene per migliorare le proprie condizioni. Gli insegnanti organizzati nella filiale di Pirano sono 116, 53 Italia n: e 63 sloveni. , La più stretta fratellanza e la massima comprensione s’è stabilita fra di essi che, pur essendo di due diverse nazionalità, hanno in comune la missione di insegnare e di educare le nuove generazioni. Già essi si sono fatti promotori di importanti iniziative onde elevare sempre più l’istruzione e la cultura del popolo e specialmente, per estirpare il triste fenomeno dell’anal- * febetismo retaggio del malgoverni passati. Al fine di giungere ad una sempre maggior comprensione hanno deciso d’imparare tutti la lingua dei colleglli appartenenti al .diverso gruppo etnico, gli italiani imparano così lo sloveno e gli sloveni l’italiano. Per meglio rendersi conto del cammino percorso da questa importantissima categoria di lavoratori sulla via della comprensione, e della fratellanza basta citare quando è stato detto dai vari relatori in que'sta ultima riunione. Il compagno Rupnik, presidente della filiale d'egli Insegnanti, apri l'assemblea e sottolineo la storica importanza che essa assume, riunendo per la prima volta insieme, gli in segnenti italiani e sloveni e unendoli contemporaneamente agli operai e contadiini. L’appiausa prolungato dei presenti testimonia l’energica approvazio- R1FORMA AGRARIA. I contadini lotteranno per conservarla. ne alle parole del comp. Rupnik. Prese quindi la parola il compagno pe.-iman. Segretario della filiale che, dopo aver fatta una breve 'esposizione arganì'/zativa, mette in luce j l’importanza della riunione che, co- j me già s’è espresso il comp. Rup- j nife, è veramente storica per i lavo- j ratori della zona. j Riportiamo per intero la relaziona j del compagno Desinali affinchè gli | intellettuali del distretto meditino, | convincendosi della necessità di se j guire l’esemnio dei colleghi di Pi- j rano. 1 «La prima riunione del nostro Sin- j dacato di categoria ha avuto luogo j il 26 gennaio u. s. è un fatto questo | che può passare inosservato, ma per chi ama guardare le cose con una certa serietà può scorgere in tale giorno qualche cosa di più che non una giornata qualunque, poiché esso segna la prima pietra del sindaca-iismo degli insegnanti di Pirano, il progressivo ed inevitabile avvicinamento degli intellettuali alle altre categorie di lavoratori ; esso tende ad un allargamento del fronte del lavino e che questo fronte si chiami Sindacati Unici, Camera del Lavoro o Sindacati Unitari del Territorio Libero di Trieste; non ha nessuna importanza, ciò che conta è Tunio-tie, l’organismo Unico necessario per il raggiungimento della mete che sono: Il miglioramento delie condizioni economico — sociali e raffermarsi mella coscienza dei lavoratori. Particolarmente per quanto riguarda il nostro Sindacato possiamo dire che esso ha una grande funzione, quella di essere la guida illuminata e competente delle altre categorie di lavoratori, poiché più sappiamo, più possiamo dare, anzi più dobbiamo dare, gli operai in genere hanno verso gli intellettuali un senso di fiducioso rispetto, ora noi non possiamo tradire questo senso di fiducia essi nutrono per noi, dobbiamo andare loro incontro tendere loro la inano, eliminando in noi quel senso di ritegno che spesso abbiamo usato verso di loro. Le mani callose del contadino, il volto abbronzato del pescatore o il passo un pò ondeggiante del marinaio non sono niente di inferiore ai nostro vestito pulito, che spesso è troppo lucido, e ciò perchè abbiamo qualche cosa in comune: la lotta per l’esistenza, l’assilante problema di sbarcare il lanario e sopratutto il fatto che per tutti noi, quello che rappresela la nostra vita è il lavoro. Un’altra funzione non meno importante die ha il nostro Sindacato è quella di rafforzare i legami tra le °due differenti nazionalità conviventi in questa zona, l’italiana e la slava, la convivenza fra questi due popoli è un presupposto senza il quale nulla è possibile. Il rispetto e la tolleranza di tutti, l’ugualianza tra ambedue è il punto di partenza, il nostro Sindacato ha iniziato il suo lavoro su queste basi e sulle stesse lo continuerà. Ora quanto si hanno bène chiare queste poche ideo, non è possibile avere timore del nostro Sindicato, Conseguentemente non può esservi alcun motivo per astenersi dal parteciparvi, senza contare che maggiore sarà la nostra forza e più saremo, più facile sarà trovare in ogni occasione la via giusta. La posizione degli insegnanti in seno al Sindacato è chiara, e ,se certi circoli di Trieste ci lanciano l'accusa di essere dei venduti, solamente perchè vogliamo l’unione fra tutti i lavoratori ed una maggiore comprensione fra italiani e slavi, tale accusa non merita nemmeno d’essere confutata, quei circoli noli possono essere che quelli i quali finora hannio trescato; per impedire l’unione dei lavoratori di Trieste, quei messeri però stanno ora bevendo i’almaro veleno che il loro stesso fiele secarne, in seguito al concretizzarsi dell’unione determinata dalla fusione dei due diversi organismi sindacali. L’entrata di noi insegnanti italiani nel sindacato è stata accettata da parte nostra ad una imprescindibile condizione; ogni discriminazione su quanto riguarda l’appartenenza statale della nostra zona e la non partecipazione a manifestazioni in tale senso che nosssano dare adito a pensare ciò. Il compagno Juraga chiuse la riu-unione formulando l’augurio che . u-nione formulando l'augurio che l’u-tegorie di lavoratori, lo spinto di fratellanza sL chiaramente dimostrato, sia d’augurio per la fratellanza e l’unità di tutti i lavoratori del braccio e della mente, italiani e slavi, del Territorio Libero di Trieste. I pescatori di Capodistria In un rione della nostra cittadina, chiamato capodistrianamente « Bosse-draga », abi.ano i pescatori ed esclusivamente èssi, uomini semplici ma sobri ed instancabili lavoratori. Alcuni j intellettualoidi capodistriani, con aria di gente per bene, denomino la località come il « Rione degli ignoranti e della teppa», dimenticando che la causa della loro ignoranza è dovuta all’inaudito sfruttamento a cui anche questa categoria era sottoposta e ohe li costringeva a lavorare senza sosta Ili:! ' 1 ;l|f la notte, quando Capodistria dorme avvolta nel silenzio, nel rione di Bos-sedraga rimbombano i passi di questi nottambuli lavoratori, risuonano le loro voci: sono i fannulloni che vanno a lavorare, che vanno strappare al mare il prezioso alimento, il pesce. Chiunque passasse a qualsiasi ora della notte per quelle anguste viuzze, troverebbe persone alzate, barche in movimento. Si pensi che U pesca ore, giovane o vecchio che sia, impugna i! remo (che del resto non è un gin- attrezzi occorrenti per la pesca ed irreperibili sui mercati locali, tuttavia, lasciare la popolazione del proprio, paese, in momenti di maggior necessità, senza il pešce, è un atto che non fa certamente onore a chi Io compie. Ciò dimostra lo scarso spirito di solidarietà verso i propri concittadini e suscita specialmente tra gli strati più poveri del popolo lavoratore dei ri-sentimenti che li isola dalla cittadinanza. Non sì sentono forse i pesca-lori allargare il cuore dalla gioia ve- Asciugate e riparate si raccolgono le reti. tacendo loro, mancare la possibilità di educarsi, quindi ignoran i si, ma la lemma semmai è la cricca di parassiti a cui questi signori fanno parte. Contrariamente all'opinione cittadina 1 pešca ori lavorano, e come lavorano! E’ opinione comune tra i capodis-tria-ni e persino tra gli operai, dovuta a scarsa conoscenza ed a superficialità di giudizio, che ii pescatore viva oggi grlio) e non io lascia talvolta che al suo ritorno e non per compiere una giterella di piacere ma per guadagnarsi il pane. Se si pensasse a ciò, ben diverse sarebbero !e opinioni su: loro conto. Certamen.e qualcuno ob-bietterà: « Ma le barche non hanno forse il motore? » Ciò è vero, ma no i tutte lo hanno, e poi bisogna :ener presente che più la barca corre, più dendo le donnette uscire liete dalla pescheria con il loro prezioso mezzo chilo di pesce? O godono forse di sapersi odiati dalla popolazione e di saper che il loro pesce viene mangiato dalla classo più abbiente di Trieste? Si sarebbero forse dimenticati i pescatori dei tempi in cui erano costretti a gettare il pesce in mare per mancanza di compra ori? Non pensano che 1 BARETJNI. Tre generazioni di pescatori, il , nonno, il figlio ed il nipotino, riparano le reti, fonti della loro esistenza. ! Incoscienza... i o nostalgia fascista... «Che importa a noi del 1. maggio?» «Potevano farci lavorare.» ; Sembrano le parole sprezzanti di | uno degli industriali più reazionari | eppure, incredibile ma vero, esse j sono state pronunciate dal alcuni la-1 voratori della Falegnameria S. T. il. L. L. Il giorno dopo il 1. maggio ap-! prendendo che per varie ragioni la giornata del 1” maggio non sarebbe i stata pagata entro la stessa settima-I na due .) tre operai, già distintisi ìnel passato per l’amore con cui pro-ì fessavano ed evidentemente profes-] sano tutti era le teorie razziali tanto | care al duce del fascismo e per cui I già a suo tempo furono presi a k>-: ro carico provvedimenti discipli-I nari, hanno pronunciato con ira le | sopra citate frasi ed altre ancora, | più o meno dello stesso tenore. Possibile che fra gli operai presenti non ve ne fosse stato uno capace di metterli a posto? è l’incoscienza... o è nostalgia del passato regime? i lavoratori di tutti i paesi ed in tutti i tempi rischiavano tutto pur di festeggiare e manifestare nel primo giorno di maggio, perfino nel pieno dell’oppressione fascista, i lavoratori pur sapendo di rischiare il tribunale speciale, la galera e il confino trovano il modo di festig-giarlo. Ora in regime di Potere Popolare, in cui i lavoratori hanno la possibilità di festeggiarlo in piena libertà e nel suo più profondo significato vi sono dei lavoratori che io rinnegano, misconoscendo il sacrificio “di migliaia e migliaia di lavoratori che dettero la vita per ciò che noi oggi abbiamo: il Potere Popolare, tradendo la solidarietà con tutta la classe operaia a cui essi, anche se indegni, appartengono. Operai simili meritano, il disprezzo dei compagni di lavoro e di tutti i lavoratori coscienti... ---o--- Problemi sindacali in via soluzione Su richiesta della filiale insegnanti di Pirano, il Comitato circondariale dei Sindacati Unici sta attivamente tra.tando con le competenti autorità popolari per la definitiva liquidazione delle mensilità spettanti agli insegnanti italiani del distretto di Capo-idsria per i mesi immediatamente susseguenti alla liberazione e per Testem-sione alla categoria del recente aumento salariale già usufruito da tutte le altre categorie di lavoratori. Le pratiche sono già a buon punto ed entro i prossimi giorni la questione sarà definitivamente e positiva-mente risolta. da signore, guadagnando un cumulo di denaro senza far nulla. Non c è er- | rore più grossolano di un simile giudizio! Oggi, indiscutibilmente i pescatori guadagnano, sebbene non (proprio d’arricchirsi, tuttavia è assoluta-mente . errato dire che il pescatore non si guadagni il suo denaro. Nel loro lavoro essi incorrono in ogni sorta di pericoli, innumerevoli notti insonni talvolta per pochi pesci. Durante lontano è il luogo scelto per la pesca e maggiori sono i pericoli a cui il pescatore va incontro. Cer.amente anche i pescatori hanno i loro difetti d’egoismo (ne abbiamo tutti) ed il più grave è il mancato rifomimenlto del mercato locale di una par.e del ricavato dalla loro pesca. Pur comprendendo la necessità di procurarsi le metrolire per rifornirsi delle reti, filo, corde ed altri quei tempi potrebbero ritornare e che | I soltanto la solidarietà degli altri lavo- j ! ratori potrà salvarli da ciò? Pescatori, ascoltate la voce della so- ! lidarietà, rifornite il mercato locale | dando cosi modo ai lavoratori, vostri i concittadini, di allietare la loro mensa con un po’ di pesce fresco, così tra I voi „ e loro cesseranno i motivi di diffidenza e di rancore e sarete fieri del l dovere compiuto! Micheli Sergio j SCRIVONO 1 LAVORATORI La cooperativa calzolai di Buie ... ... Uailn /./»neorrenza che 01 iticevu Quale socio della cooperativa e a nome di tutti i miei compagni (calzolai) voglio dare una breve visione del nostro lavoro: La nostra Cooperativa è stata istituita il 17 marzo c. a. e grazie alle altre cooperative di vendita e con l’aiuto del Potere Popolare, ci fu fornito il materiale necessario per poter iniziare il nostro lavoro, ed oggi ne conta 17. La cooperativa inizio con 9 soci, in seguito se ne aggiunsero altri 8 Coir là nostra opera collettiva, passiamo affermare di aver soddisfatto parecchie famiglie, sia con riparazioni varie, che con il confezio- j stivaloni sano, senza limite d orario e lavo- fra calzolaio e calzolaio, oggi siamo rare invece, con 16 compagni in lo- uniti e d aiutiamo a vicenda, per noi cali igienici ed ariósi con 1 orari6 dilla fratellanza non è più una parola ogni alto operaio. Lavorando in comune, miglioriamo, pure il nostro ramo; io, ad esempio, pur avendo fatto il calzolaio per molti anni, tante cose non le sapevo, dopo pochi giorni di lavoro in comune ho imparato cose nuove che non avrei mai imparato lavorando da solo, così scambiandoci reciprocamente le nostre esperienze, perfezioniamo sempre più la nostra capacità professionale. Mentre ero solo lavoravo per 10 12 ed anche più ore al giorno e vana, ma è i - La nostra eliminato lo dei clienti in viva realtà. Cooperativa ha pure sfruttamento a danno questo ramo deila pro- Notizie varie Il Tribunale distrettuale del Popolo di Pinguente ha condannato a due mesi di lavoro obbligatorio il parroco di Portole, don Angelo Bona. Come risultò nel corso del processo, don Bona ha rilasciato abusivamente ai fascisti: Bassi Alfredo Nerino, Polo Ferruccio e Bassi Silvano, certificati di buona condotta del seguente tenore : « tenne per il passato e tiene presentemente ottima e lodevole condotta morale, religiosa, civile e politica per cui si rende degno delle migliori raccomandazioni ». Certificati che sono solo di competenza delle Autorità Popolari. Bassi Nerino — istruttore premilitare dei giovani fai scisti, si arruolava nel. febbraio 1944 nell’esercito repubblichino partecipando ad azioni contro i partigiani, gli altri due furono pure attivi fascisti, accesi sostenitori dell’ex regime, oppositori del movimento popolare di liberazione. Un altro martire dell’italianità? dazione, consentendoci di poter fornire scarpe nuove e compiere ogni altra riparazione a prezzi giusti, seconda il costo reale della fattura. Tre giorni dopo la costituzione della cooperativa, abbiamo sentito I tutti necessità di far parte della namento di scarpe nuove, stivaloni ; 12 ed anche più ore al giorno e | UU'ML — “* *” ^ e, spacie, con sandali, ora che è ini-j non riuscivo, a procurarmi quel tan- j grande famiglia dei lavoratori iscri-ziata la stagione estiva. ito nesessario al sostentamento della -■ ’ • -1-- Posso liberamente affermare e con j mia famiglia, ora percepisco uno me affermano i compagni che si la-! stipendio fisso mensile che mi basta vara con la massima soddisfazione, j per vivere e che mi dà sicurezza non solo, ma non sentiamo affatto il le transqudllità per ii domani, peso del lavoro. V’è enorme diffe- ì Lavorando per proprio conto a cau- vendosi tutti ai Sindacati Unici che, come hanno sempre difeso gli inte-teressi di tutti i lavoratori, difenderanno anche i nostri. Jueovaz Antonio Da Vicenza R giorno 25 aprile c. a., mentre la Delegazione femminile sovietica che visita ITtalia, transitava per il corso principale della città accolta con simpatia e lancio di fiori da parte della popolazione, due o tre esuli polesi che si trovavano tra la folla, gridavano al loro indirizzo : « Butele nel fogo ! » La folla presente si gettava su di essi malmenandoli di santa ragione; furono salvati dall’intervento della polizia che a gran fatica riuscì a sottrarli alle ire del popolo. Anche là vi sonò 1 titàni venduti? LA PAGINA D £ L L A CULTURA Il Fiume Giallo difendei la Cina del popolo Un giornale indiano scrisse poco tempo / il Comitato, in modo che l’organizzazione sindacale si perfezioni sempre più potenziando la sua azione in difesa dei diritti ed interessi di tutti i (lavoratori. Sono state concesse le tessere di lavoratori anche ai contadi" Per interessamento dei Sindacati U-nici che, interpretando la legittima: richiesta degli . interessati, hanno fatto i passi necessari presso il Comiato Popolare di L. N., sómo state concesse le tessere annonarie supplementari a: lavoratori della terra. Considerando ch’essi già usufruiscono di alcuni generi di produzione propria, vengono classificati nella terza categoria — lavoratori leggeri — ed hanno perciò diritto alle tessere annonarie L. D. Dalle loro tessere saranno decurtati i tagliandi riguardanti i generi di propria produzione. Tutti i comitati . Sindacali agricoli, devono prendere gli opportuni accordi con i rispettivi Comitati Popolari e, formando una commissione in comune stabilire l’elenco dei contadini che ne hanno diritto. Il popolo del Territorio Libe ro ascolta i suoi rappresentanti. MamM per pii pperel agricoli del Distretto di Capodistna e Buie Art. 1. I lavoratori agricoli vengono suddivisi secondo la qualità e la pesantezza del lavóro da essi svolto, in quattro categorie e cioè: a) leggeri b) medi c) pesanti d) richiedenti spteciali attività professionali. Art. 2. II salario 'dell’operaio agricolo può venir corrisposto esclusivamente in denaro, come pure parte in denaro e parte in natura, purché quest’ultima non superi la metà dei salario fissato. Il salario e qualsiasi altro pagamento per lavoro svolto in agricoltura può essere corrisporto anche integralmente in natura, previo accordo reciproco di compenso con prodotti agricoli in libero commercio. Art. 3. Descrizioni dei lavori determinanti le varie categorie e -loro compenso giornaliero (senza vitto). A) Lavori leggeri Sarchiatura, raccolta di patate, piselli ecc., raccolta di frutta, custodia di bestiame, vendemmia, rizappatura di vigneti e tutti gli altri lavori, esclusa la zappatura e vangatura ......................L. 380 B) Lavori medi Zapparura, vangatura, seminatura, rincalzatura, lega- tura di covoni, asciugamento e preparazione del foraggio, trasporto di grano, trebbiatura, ammucchiamento paglia e fieno, scavo delle patate, raccolta di grano-turco, imballo del sorgo, carico e scarico di concime stallatico e artificiale, governo e foraggiamento del bestiame................L. 460 C) Lavori pesanti Falciaura (erba e grano), trasporto, carico e scarico di cose pesanti, scavo fossati, pulitura fossati e canali, battitura del grano, maneggio macchine a mano, taglio e trasporto di legna . ... h. 490 D) Lavori speciali Piantagioni, potature, spriz-zature frutteti, potature, e solforatura delle viti . . L. 460 Art. 4. Per quei prestatori d’opera che usufruiscono del vitto, il salario viene diminuito di lire 80 giornaliere. Il vitto del prestatore d’opera deve consistere di almeno tre -pasti al giorno, rispondenti al lavoro sia per qualità che per quantità. Morte al fascismo Libertà ai popoli U Presidente del C. C. P. L. (Deste Bruno) Il Presidente del C. C. S. U. (Scocir Matteo) DA MARESEGO E’stato formato il Comitato sindacale agricolo Recentemente è stato formato a Ma-resego il Comitato Sindacale Agricolo che è risultato' così composto: Presidente: Sabadin Bruno Segretario: Sabadin Oscar Cassiere: Babic Rafael Membri : Plakuta Cvetko, Babic Milko, Stok Darjo, Stok Josip. Tessere supplementari Maggiore regolarità! Pur essendo apparse a suo tempo su un numero di «Ricostruzione» tut- : te le nonne concernenti il rilascio delle tessere supplementari e indicanti la classifica delle varie catègo-| rie di lavoratori, ancor oggi molti lavoratori non presentano in tempo la richiesta presso i vari uffici sindacali, provocando una serie di inconvenienti che ostacolano il regolare lavoro sia dell’ufficio sindacale che delle sezioni che rilasciano- le tessere. — Ricordiamo che le domande devono essere presentate entro il 18 di ogni mese ai comitati Sindacali cittadini che a loro volta devono versarle ai rispettivi comitati Popolari entro il 20. Scaduto tale termine ie domande avranno valore soltanto per il mese successivo e quindi il lavoratore perderà in quel mése il diritto al supplemento. La domanda, deve essere compilata in carta semplice portando il nome o cognome del richiedente, la data di nascita, la via. di abitazione, la firma del datore di lavoro, e il lavoro da lovo svolto. Per coloro che lavorano in città ma risiedono nel circondario, le domande devono essere portate ai rispittivi comitati sindacali che a loro volta, ie faranno pervenire ai Comitati Popolari di L. I lavoratori che hanno già presentato- le domande e che ricevono regolarmente le esere supplementari, non seno tenuti di presentare ulteriori domande, però le varie ditte devono tempestivamente-comunicare ogni .movimento di personale, licenziamenti o assunzioni. Redattore responsabile: Lori Bruno. Redazione: Capodistnia, Via Del-l’Annunziata n, 801/A, tei. 76. FINE DI UN’ I contadini non OPPRESSIONE. dimeticheranno.