ANNALES • Ser. hist socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) saggio scientifico origínale U D C 314.7(497.4/.5-14) ricevuto: 2000-09-25 ANALiSi DEI MOVlMENTi MIGRATOR! ISTRIAN1 NE! CENSIMENT! ASBURCICI (1857-1910) Dean KRMAC SI-6000 Koper-Capodistria, Via 2a Brigata d'Oitremare 69 e-mail: deankrmac@yahoo.eoni SÍNTBSI II saggio ripercorre gli spostamenti migrators delta popotazione istriana in ámbito alia Monarchia asburgica sulla base dei censimenli ufficiaii. Le pubblicazioni della commissione centrale di statist i ca di Vienna, pur non trattando direttamente i dati quantitativi inerenti ai fenomeno migratorio, offrono alio studioso la possibility di calcolare i movi mentí demografici del circolo istriano tra il 1857 ed il 1910. Verranno analizzate esclusivamente le fonti stat isti che, con le relative valutazioni e confront/', mentre la ricerca caúsale sará ridotta all'esseriziale. Parole chiave: rriígrazioní, emigrazioni, censimentí, demografía, statistica, Istria, Litorale, Austria, 1857-1910 AN ANALYSIS OF THE SSTRAN MIGRATION MOVEMENTS ON THE BAStS OF THE CARRIED OUT HABSBURG CENSUSES (1857-1910) ABSTRACT The present contribution presents the migration moi/en7e/?fs of the Istran population within the framework of the Habsburg monarchy on the basis of the officially carried out censuses. Although the data on this migration phenomenon are not dealt with directly, the publications of the Vienna Statistische Central-Commission enable a historian to estimate the demographic movements in the Istran district during 1857 and 1910. The analysis is based exclusively on statistical sources, with relative comparisons and estimates, while causal research is limited to the facts themselves. Key words: migrations, emigrations, censuses, demography, statistics, istra, Austrian Coastiand region, Austria, 1857-1910 357 ANNALES • Ser. hist. sociol. • 10 • 2000 • 2 (22) Dean KRMAC: AN'AUSl DO MOVIMEN'Tl MiCRATORI iSTRIANÍ N ñ CE,\'SIM€NT¡ AS8UKCÍCI (185"AI9fO), 357-370 ÍNTKODU7JONE I movimenti migratori della popolazione istriana all 'interno della Monarchia asburgica non sonó ancora stati, sino ad oggí, esamínati con la necessaria atten- zione. Tale falto é dovuto íondamentalmente alf'assenza di dati ufíiciali che permettano una quantificazione di questo aspetto essenziale deíla demografía, Un'altra causa e costituita daglí eleváis costi del la ricerca, per la quale la storiografia contemporánea ha sempre preferíto porre in secondo piano uno studio orientato a chiarire quei recessi píü oscuri del fenomeno migratorio che ha coinvolto da vicino la penisola istrí ana ai tempi de lia dominazíone austríaca. Va rilevato che per la nostra regione, come per Cintera Monarchia austríaca, non si dispone, nel lasso di tempo da noi preso in comí- derazione, di dati che possano attestare la precisa con- sistenza des processi migratori. Un altro fatto che sco- raggia lo storico nella ricerca del fenomeno migratorio in época austríaca é dovuto al fatto che i dati inerenti ai margravíato d'lstría compaiono in molti casi non disgiuntí ma inglobati in queili del Lítorale. Tale fatto, oltre a non permettere una íettura di retía dei numeri, impedisce puré qualsiasi altro tipo di valutazione in quanío la contemporánea presenta dei dati di Trieste all 'interno del Küstenland tende a mostrare un anda- mento opposto a quello della penisola istriana. La mancanza di organismi che rilevassero dirett.amente il fenomeno migratorio costituisce probabifmente Túnica pecca di un imponente apparafo statistico austríaco che per il resto é sempre stato all 'avanguardia. Infatti, una delle ¡mprese piü rilevanti avvíate dal governo viennese fu proprio quella di procedere verso la meta del secolo scorso, per opera del barone Karl Czoernig, alia fondazio- ne della Statististische Central-Commission, divenuta, a partiré dal 1863, l'organo statistíco ufficiale della mo- narchia nonché fonte insostituibile per la storia socio- económica del paese asburgíco. Appare dunque chiaro che all 'origine della nostra ricerca, come peraltro di ogni ricerca demográfica, viene posto il problema delle fonti. Infatti, non soltanto i rísultati dipenderanno dal grado di chiarezza, di continuitá, di completezza nella ri levazione dei fenomeni demograf ía, ma lo stato delle fonti condizionerá l'uso di metodologie che per- metteranno il completo sfruttamento delle síesse. La trattazione e lo studio delle fonti di cu i si dispone permette tuUavia in qualche maniera di risalire ad alcuni dati quantitativi sufficienti, se non altro, a vaiu- tare la presenza o Tassenza dei processi migratori e ¡a loro distribuziorte entro le varié entitá territorial! della penisola istriana. A questo proposito, prima di pro- cedere all 'analisi di alcuni dati inglobati nei censimenti del periodo asburgíco, si rende necessario daré uno sguardo alia legislazione austríaca in materia di emi- grazione, vedere le fonti di cui si dispone nonché uni- formare la ripartizione circoscrizionale in modo da ren- de« ; irnmeriiafo i! confronto nei dati quantitativi esposti di seguito. LEGISLAZIONE ín Austria, nel XVÍ l l e per buona parte del XIX secolo, l 'emigrazione era considérala una specie di tradírnento. Anche dopo la concessione della liberta in materia, che vedremo di seguito, le autoritá cercarono in ogni modo di impediré gli espatri dei propri cittadini (Glazier, 1996, 75). Ed é probabiimente questa la causa prirtcipale per cui nelle pubblicazioni ufíiciali, come abbiamo deíto sopra, non compare in alcun momento il dato numérico attinente le persone emígrate. G íá a partiré dal 1825, le autoritá austriache "control lavano ! l sia le mígrazioní all'interno della monarchia, come quelíe al di fuori di essa. Una prima iegge che in quaíche modo ríguardava questo argo- mento é quella sui passaportt varata ira il 1827 ed il 1828. Sin dai tempí dell'amminlstrazione francese in Istria il documento base per qualsiasi tipo di spo- stamento geográfico da parte di un prívato cittadino era rappresentato dal passaporto. in base a questo residuo della legislazione francese, i passaporti dovevano venire rilasciali da parte del sindaco competente e tramite un cospicuo pagamento a chiunque si spostasse oltre i limiti amministrativi della propria circoscrizione am- mínistrativa. Si trattava, dunque, di un víncolo molto pesante posto alia liberta di trasferimento, sopratlutto se sí tiene presente che colui che aveva necessitá di muoversi apparteneva quasi sempre alie classi piü indigenti e che magarí la sua era solo un'emigrazione stagíonale, quindí ben definita nella direzione e nella durata. in Istria queste dísposizioni cessarono defini- tivamente nel 1832 quando, a dimostraziorse di come gíá allora il problema fosse persistente, entro in vigore il decreto che regolava l'emigrazione dalla Monarchia asburgica. La patente ¡mperiale del 2 aprile 1832, basata su un decreto del 1784, permetteva al cittadino austríaco di espatriare solamente previa la concessione da parte dell'autoritá competente. Tale fatto comportava I 'automático ritiro dei passaporto, in quanto si riteneva che ('emigrante una volfa uscito dai paese non vi facesse piü ritorno (Kalc, 1997, 13), ed il pagamento di un cospicuo indennizzo. Nei primí anni Cinquanta dei secolo scorso la questíone divenne molto attuale, de- stando una certa preoccupazione in seno al ie autoritá di governo. Nel 1852 vennero infatti intraprese delle severe misure di prevenzione in mérito all'espatrio dei cittadini austriaci in America. Venne allora vietata l 'emigrazione definitiva, consentendo a chi volesse emigrare di farío soltanto per un determínalo periodo onde evitare ai cittadini austriaci, almeno cosi d icono le fonti ufíiciali, di recarsi in posti diversi da queili pre- stabilití o, nel peggiore dei casi, di muoversi all ' interno della monarchia o addirittura in stati terzi senza una 358 ANNALES • Ser. trist. socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) Dean KRMAC: ANALIS! OEI MOVIMLNTI MiCRATORI ISTRIANI NEl CíNS¡MENTI ASBURCICI (!SS?-1310), 357-370 precisa destinazione. Nel lo slesso anno, Je autoritä politiche non consentirono !a fondazione de!!' "Agenzia per l'erriigrazione", che si sarebbe occupata da vicino delle richiesíe di espaírio colíaborando con ie agenzie estere. Tale decisione fu motivata con !a considerazione che si sarebbe dovuto attendere innanzitutto gii esiti delie migrazioni interne che continuarono a rimanere fuñica forma di spostamento consentita dalla legge. Ta!e situazione dei fatti rimase in vigore fino aiia co- stituzione de! 21 dicembre 1867 quando, con Particolo 4, l 'emigrazione venne di falto liberalizzata. La legge fondamentaie deüo stato dava infatti facoltä ai cittadini di emigrare, a condizione, perö, che avessero espietato i! servizio militare, possedessero il passaporto e dispo- nessero di denaro sufficiente per sostenere i costi de! viaggio. Tai! spese osciüavano sólitamente tra i 150 ed i 300 fiorini, il che corrispondeva grosso modo a metä salario annuo di un bracciante (Passmann, 1994, 266). Fra le disposizioni emanate dalle autoritä austriache alio scopo di disciplinare il trasporto dei passeggeri sulle navi, rivestiva notevole peso l 'Ordtnanza dell'i.r. Mini- stero dei Commercio datata I o setiembre 1833, con la quäle venivano stabilste le prescrizioni di sicurezza per i "bastimenti rnarittimi che tras porta vano passeggeri". Per que! che concerne l 'ammissione dei passeggeri sulle navi, vigevano al riguardo deile precise norme. Sia in tempo di guerra come pure in periodi di epidemie o d¡ altre calamita, venivano appíicate limitazioni di vario genere, in tempo di guerra, ad esempio, subentravano restrizioni per ció che riguardava l ' imbarco di militari o comunque deüa popolazione maschile compresa tra i 18 ed i 42 anni di etä. Pur apportando delle leggere modifiche a leggi preesistenti, va detto che ¡a Mo- narchia austriaca, visto pure l ' incombere della prima Guerra rrsondiale, non si é mai curata di stilare un vero códice che riguardasse esclusivamente il problema migratorio. FONTi 1! materiale piü interessante per que! che concerne i movimenti demograf ía aü'interno del la Monarchia asburgica e di cu i oggi lo storico puö disporre é senz'ombra di dubbio quello pubbiicato dalla keiser- fich-königh'chen Statistische Central-Commission. Le pubblicazioni periodiche dell'ufficio centrale di sta- tistica, delfe quaii cí síamo servití tn questo lavoro, venivano edite a Vienna presso la stampería di corte (keiserlich-kciniglichen Hof und Staatsdruckerei). Ríen- trano in questo ámbito ie pubblicazioni dei censímenti (Die Ergebnisse der Volkszählung vom...); \ tomi inerenti ai censimenti sono ripartiti in diversi fascicoli (Heft), come per esempio la statistica delle professioni (Berufs- statistik) oppure la statistica delle religioni (Die Be- völkerung nach Religion), i fascicoli vengono a loro volta suddivisi in diverse partí (Teil), il piü deüe volte da tre a quattro. Si rifä afle rilevazioni censuali pure una pubbiicazione che porta un nome molto generico, Österreichische Statistik (ÖS), ma che presenta spunti di notevole interesse in materia demográfica soprattutto a partiré dal 1890 da quando cioé presenta un capitolo concernente il movimento della popolazione (Bewe- gung der Bevölkerung, Bß). La commissione centrale di statistica si occupa pure della pubbiicazione dei vari annali di statistica (Statistisches Jahrbuch der Öster- reichische Monarchie für das Jahr...), che racchiudono dati riferiti ad una determinata annata e sólitamente offrono confronti con quelle precedenti. Lo stesso organismo cura anche i! repertorio speciale dei luoghi (Spezialortsrepertorium, SOR.) e gl i elenchí dei comuní (Gemeindelexikon, GL) . Per completare i! quadro é necessario precisare che le pubblicazioni dei censímenti, della quale sí occupava la stampería di stato, avvenivano in un primo momento (1857) per opera de! ministero degli ínterni, mentre piCt tardí (1869, 1880, 1890, 1900, 1910), sara la stessa commissione centrale di statistica ad incaricarsi di ten- dere pubblici i risultati delle rilevazioni demografiche. AMMINJSTRAZIONE Come gia si accennava, a! fine di semplíficare la lettura dei dati numerici che seguiranno, é d'obbügo daré un breve sguardo alia struttura amministrativa della nostra penisofa nel periodo di tempo da noi preso in considerazione. Va detto ínnanzitutto che ai tempi del governo austríaco f'lstría presentava una ripartizione ammini- strativa alquanto elementare. Con il decreto sovrano dei I o agosto 1849 ¡1 Litorale austro-illirico, come aílora usava essere denominato, veniva a costituire un ter- ritorio unitario dal punto di vista amministrativo. Era infatti composto da Trieste, cittä imrnediata dell ' lmpero (unmittelbare Stadt) nonché suo capoluogo, col suo territorio, dalle contee di Gorízia e Gradisca e dal margravíato d'lstria con le isofe de! Quarnero. L'lstria venne allora divisa in sei Capitanati distrettuali (Bezirk- hauptmannschaften): Capodistria, Parenzo, Písíno, Pola, Volosca e Lussino. f capitanati erano a loro volta suddivisi in due o tre distrettí: cosi per esempio il capi- tanato di Capodistria ínglobava i distrettí di Pinguente, Pírano e Capodistria stessa. Il capitanato di Lussino era formato daí distrettí di Cherso, Lussino e Veglia; quello di Parenzo invece dai distrettí di Buie, Montana e Parenzo. ! distrettí di Albona e Písíno davano origine al capitanato di Písíno; Dígnano, Pola e Rovigno forma- vano i! capitanato di Pola ed ínfíne i distrettí di Castel- nuovo e Volosca. erano integraíi nel capitanato di Vo- losca. La legge comunale dell ' lmpero dei 1862 pose le cittä dótate di statuto su!lo stesso piano dei capitanati distrettuali- Nella penísoia ístriana questo titolo era appannaggio della parte cittadina del territorio di 359 ANNALES • Ser. hist, sociol. • 10 • 2000 • 2 (22) Dea» KRMAC: ANAU5I DEI MOVI MENTÍ MIGRATOR! ISTRIANI NEI CENSIMENTI ASBURGICI (t 85 7-13101, 357-370 Rovigno. Da allora alS'ínizio deíla Grande Guerra non sí avranno altre modifiche territorialí degnedi nota. Va dunque precísalo che, ai fine di fa vori re ia com- rnutazíone e di rendere immediato i! confronto, abbia- mo preferíto razionalizzare i dati di Rovigno facendoíí apparire ¡n ogni tempo e luogo eos) come erano apparsi alia data del primo censimento ufficíale, quelío del 1857, vale a diré non a sé stanti ma integratí con quellí del distretto di Pola. Lo stesso parametro vafe per Veglia, divenuta capitanato dístrettuale autonomo da Lussino nel 1910. Anche in quest'uitimo caso i dati sono stati mantenuti inglobati in quelli di Lussino. DATI STATISTICI UFFICIALI C o m e abbíamo giá anticípalo, l 'applicazíone di una particolare metodología di ricerca permette alio studioso di risalire ai movimento migratorio o, per meglio diré, consente di ver i f ícame fa presenza e di individúame l'orientamento ail ' interno della penisola istriana. Due sono le voci contenute nei censimenti del periodo austríaco che consentono la valutazione deí fenomeni migratori. Queste non offrono il numero pre- ciso delle persone emígrate in que! determínalo periodo, né tanto meno compaiono in maniera evidente, ma si celano dietro a forme concettuali che molti storiografi contemporaneí iianno smascherato. La prima di queste voci ríguarda la "popoiazione indígena assente" ed e riferita al preciso momento in cuí viene effettuato il conteggio. Essa viene rilevata nei censimenti deí 1857, del 1869 e del 1880; per precisione va detto che sara rilevata puré nei censimenti successivi ma con criteri di classificazione differenti. La seconda, piuttosto diversa da quella appena elencata ma che megfio si sposa con ia ri levazione dei fenomeni migratori, viene regístrala a partiré da! censimento dei 1890 ed é riferita ad intervalii temporalí di un decennio (1881-1890, 1891-1900, 1901-1910). Questa, tuttavia, che compare sotto la voce "movimento migratorio" é di difficíle interpretazione in quanto fomisce solamente il saldo dei movirnentí migratori, prende c ioe in considerazione sia i'emi- grazione che l ' immigrazione senza pero distinguere Puna dall'altra. Prima di procedere ail 'analisi dei dati quantitativi va precisato che le cifre presentate di seguito prescin- deranno dall 'appartenenza nazionale, quasi mai evi- denziata nel le statístiche ufficiali e, che i metodi di comparazione, íaddove si asserirá circa i dati a Itveílo nazionale, saranno riferiti alia sola Cisleitania, cosi cioé come si presentano nelía maggior parte delle pubblicazioni ufficiali del tempo. La "popoiazione indígena assente" I primi dati ufficiali che consentono in qualche maniera di valutare la consistenza dell 'emigrazione istriana rísalgono al 1857, coincidono cioé con il primo censimento ufficiale deíia popoiazione austriaca. In quella circostanza, infatti, tra le innumerevoii categorie di classificazione entro le qualí i cittadíni erano chiamati ad esprímersi compare pure la voce aguar- dante ia "popoiazione indígena assente" (Abwesende einbeimische Bevölkerung). Numerosi studiosi con tém- pora nei hanno constatato che in realtä in questa casella vengono riportate le persone emigrate e che, di fatto, gli "indigeni asseníi" altrí non sono che i cíttadiní espaíriati. Le autoríta austriache hanno trovato questo piccolo espediente al fine di rendere meno appariscente un fenomeno che, nella seconda meta dell 'Ottocento, stava prendendo piede pure nel paese danubiano. Ne l le pubblicazioni ufficiali di Vienna, infatti, non é mai com- parsa una statistica attinente ia consistenza numérica degíi espatri. Nel caso specifico deli'lstria, anche se- condo il parere del ¡o storico Bernard Stulii, se in alcuni casi gli "indigeni assenti" possono parzialmente coin- cidere con i navigatori in giro nel mondo, per ií resto sí tratta per lo piú di migrazioni vere e proprie, sía ail'interno de! círcolo istriano che nelle aitri partí della monarchia, nonché all'estero (Stulii, 1984, 55). Questi dati numericí, dunque, non coincidono necessariamente con la pórtala effettiva dell 'emigrazione che, proba- bilmente, e stata considerevofmente píü elevata. Tut- tavia, pur non essendo spesso attendibiü, permettono di arrívare a due constatazioni considerevoli; la presenza del fenomeno emigratorio nella nostra regione e ia sua diversa portata neiíe annate in cui é stato riíevato. Prima di concentrara sui dati inerenti alia regione istriana vediamo alcune cifre contenute nel censimento del 1857 e nferite all'intero Litorale (Istria, Trieste, Gorizía), interessant! in quanto presentano uno sguardo su alcune annate precedenti. Per que! che concerne il Küstenland, gli assenti in data 31 ottobre 1857 ammontavano a 30.184. Piü della meta di questi (54,6%) erano pero coloro che dimo- ravano pur sempre ail'interno delio stesso Litorale, sia pure in luogo diverso da quello di origine; 6.346 per- sone risiedevano in un'altra localita deiia monarchia, di cui la maggior parte nelle regioni della Croazia/Slavonia e della Carnioía. Mentre soltanto 886 abitanti del Litorale, meno del 3 % di tutti gli assenti, si erano spinti all'estero. Quindi , in quest'uitimo caso si puó parlare con certezza di ernigrazíone estera. Ma a questi ultimi si possono probabilmente aggiungere molti dei 6.485 cittadíni partiti con destinazione non conosciuta. 360 ANNALES • Ser. bist, socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) Oe¿sn KRMAC: ANALISÍ DIH MOVIMENTI MIGKATORI ¡STRIAN1 NEI CfNSIMENTIASBURGICI (18S?-1910), JS7-370 Tabella 1: Indigeni non presenti del Litorale (censimen- to del 1857) con sguardo retrospettivo (BVK1859). Tabela 1: Odsotni primorski domačini (popis prebi- valstva iz leta 1857) s pregledom predhodnih popisov (BVK, 1859). Tabella 2: Luogo di residenza deila popolazione del Litorale non presente nel distretto di origine (BVK, 1859). Tabela 2: Kraj stalnega bivališča primorskega prebi- valstva, ki ni bilo prisotno v rojstnem okraju (BVK, 1859). 21,5% Gráfico 1: Luogo di residenza della popolazione del Litorale non presente nel distretto di origine (BVK, 1859). Graf 1: Kraj stalnega bivališča primorskega prebi- valstva, ki ni bilo prisotno v rojstnem okraju (BVK, 1859). Dalle statistiche soprastanti osserviamo come nei corso degíi anni ii numero degfi assenti del Litorale sia in lieve rna costante ascesa, sino ad aumentare di coipo ne! 1857. Ció puó far supporre che, anche prece- dentemente a questa data, il numero dei non presenti possa essere stato su questi iivelli, ma, dato che questo non veniva verificato con la dovuta cautela, ció non traspare evidente sino al l 'anno del primo censimento ufficiale, il 1857 per l'appunto. Mentre per que! che concerne la direzione de!le migrazioni possiamo os- servare come piü della metá deiie persone emigrate nel 1857 sia comunque rimaste all'interno del Küstenland. Si írattava quindi di migrazioni temporanee, nei piü dei casi legate al favoro. La situazione nel circolo istriano ricalca a grosse linee quelía del Litorale. Tabella 3: Luogo di dimora della popolazione non presente in ístria alia data dei censimenti austriaci (BVK, 1859, 1871; SORK, 1891; GL, 1906, SOR, 1918). Tabela 3: Kraj bivanja prebivalstva, ki ni bilo prisotno na dan avstrijskih popisov v Istri (BVK, 1859, 1871; SORK, 1891; GL, 1906, SOR, 1918). an no del censimento alTintemo deila monarchia all'estero in posti non conosciuti totale 1857 - - - 10.789 1869 2.657 670 4.221 7.548 1880 13.883 3.156 2.866 19.905 1890 - - _ 3.333 1900 - - - 5.786 1910 - - - 8.398 Non possiamo esprimere un giudizio assoluto sulla tabella esposta in quanto nelle varié annate non viene l ispettato l ' identico metodo di classificazione. Nel 1857, 1869 e 1880 la voce indica la totalitä degli indigeni assenti (Abwesende einheimische Bevölkerung), mentre neg!r ultimi tre censimenti vengono trattati solamente gli assenti temporanei (Zeitweilig orts abwesend). Unica- mente nelle annate de! 1869 e de! 1880 viene indicato pure il luogo dell'espatrio. Spicca il dato del 1880 che indica quasi ventimila assenti, che su un totale di 292.006 residenü rappresenta un índice che sfiora il 7 % . Tabella 4: Percentuale degli istriani non presenti sul totale della popolazione residente (BVK, 1859, 1871; SORK, 1891; GL, 1906, SOR, 1918). Tabela 4: Odstotek odsotnih Istranov glede na celotno prebivalstvo s stalnim bivališčem (BVK, 1859, 1871; SORK, 1891; GL, 1906, SOR, 1918). anno pop. assente 1837" 1 ,05% 1846* 1 ,27% 1850* 1,36% 1857 4 ,59% 1869 2 , 9 6 % 1880 6 ,82% 1890 1 ,05% 1900 1 ,68% 1910 2 ,07% *l dati del 1837, dei 1846 e del 1850 non sono ufficiali ma compaiono nel censimento del 1857. anno indigeni assenti percentuale sul totale degli indigeni 1837 4.864 1 .05% 1846 6.414 1 .27% 1850/51 6.973 1 ,36% 1857 30.184 5 .94% dimora degli indigeni assenti in data 31 ottobre 1857 Litorale 16.467 Monarchia 6.346 estero 886 non corioscuífa 6.485 totale 30.184 361 ANNALES • Ser. bist, socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) Dean KRMAC: ANALISt PE I MOV!MENTI iVUCRATOR! ISTRIANI Ntl CFNSiMt'NTI ASBURG1C) (Î857-J910}, JS7.:i70 tasso degîï"tndtgani assenti" sutla popolazlone totale nelle rispeltlve annale 1846 teso iss? wso 1910 sHa indšgeni aasentš popolaziona totale Grafico 2: Percentuale degli indigeni assenti sulla popolazione totale (BVK, 1859, 1871; SORK, 1891; GL, 1906, SOR, 1918). Graf 2: Odstotek odsotnih domačinov glede na celotno prebivalstvo (BVK, 1859, 1871; SORK, 1891; Gi, 1906, SOR, 1918). i dati sopra espressi vanno presí con beneficio d'ínventario. Come abbianno visto in precedenza, a partiré dal 1890, i'impostazione dei censimenti austriaci varia, per cui i contenuti non sono comparabüi a queili deíie annate precedenti. Tuttavia possiamo distinguere due diversí periodi. Nel primo, che si esaurisce nel 1880, possiamo notare la costante crescita del tasso della popolazione non presente, fatta eccezione per l'anno 1869. Nel secondo periodo, che va dal 1890 al 1910, si manifesta una tendenza analoga seppure in misura molto piü ridotta. Tuttavia in questi vent'anni il rapporto degii istriani non presentí in regione raddoppia, e questo indica una sempre piü netta tendenza ad emigrare. Cerchiamo ora di analizzare piíf da vícino i dati quantitativi riferiti alie singóle annate. In base ai dati ufficiali de! censimento austríaco del 31 ottobre 1857, 11 numero compiessivo degii indigeni assenti dall'lstria era di 10.789, rispetto, ricordiamolo, ai 224.083 indigeni residenti. Quindi su un totale di 234.872 abitanti, le assenze rappresentavano i! 4,6%, tasso vicino a quedo di Trieste (4,2%), ma molto distante dalla media di Gorizia (8,2%) dove gii assenti erano 16.113 su un complesso di 196.276 indigeni. I distrettí con il piü alto tasso degii "indigeni assenti" sono queili di Lussino e, soprattutto, di Volosca. Quasi un quarto dei non presentí in regione proviene, infatti, da! distretto liburnico. Si tratía dei numerosi marittimi di Volosca che, pur essendo assenti per moíiví legati alia propría professione, venivano classificati entro questa categoría. Tuttavia, visto l'efevato dato degii assenti, é Tabella 5: Indigeni non presentí nei distretti istriani (1857) e loro relativo tasso (BVK, 1859). Tabela 5; Domačini, ki niso bili prisotni v istrskih okrož- jih (1857) in njihova relativna stopnja (BVK, 1859). distretto indigeni assenti tasso relativo Volosca 2.537 11,0 Lussino 1.477 12,8 Podgrad 1.011 6,3 Rovigno 997 7,3 Pisino 877 3,7 Pirano 753 5,0 Pinguente 647 4,6 Vegíia 516 3,5 Montona 464 3,3 Sute 395 2,7 Albona 291 2,5 Cherso 254 3,5 Capodistria 226 0,8 Parenzo 213 2,6 Dignano 71 0,6 Pola 60 0,9 totale 10.789 4,6% presumibile che pure in questa circostanza si sia trat- tato, almeno parzialmente, di persone emigra te. Desta stupore l'alto numero dei non presentí di Rovigno, circa un migliaio di persone, dal momento che nel la cittadina delSa costa occidentale, oltre ad un'intensa attività 362 ANNALES • Ser. hist. sociol. • 10 • 2000 • 2 (22) Dean KRMAC-. ANAUSi BEI MOViMENTi MIGRATOftt S5TRIAN! NÍ11 CENSlMtNTI A5BURCCI (1857-1 910), 3S7-370 peschereccia {1.244 i pescatori presentí), veniva re- gístrala pure una cospícua presenza délia ptccola industria, con ben 568 lavoratori artigianali, capace di offrire impiego a numerosi nuciei familiari. E tuttavia questo un sintomo che anche qui, come in aitre parti délia penisola, l'economía locale non poteva prescin- dere dali'apporto deila produzione agrícola, e dato che a Rovigno quest'uítima, visto la particolare confi- gurazione del piccolo territorio, era pressoché • ine- sistente, moite persone, non riuscendo ad essere as- sorbite nelle rimanenti attività, si vedevano costrette a cercare fortuna altrove. Il discorso opposto vale per Capodïstria dove, data ¡'intensa attività rurale e peschereccia, l'emigrazione quasi non si faceva sentire. Nel distretto giustinopolitano, infatti, nemmeno una persona su cento decideva di abbandonare il proprio focolare. Rilevante invece ií numero degli ernigrati dall'altipiano délia Ciceria. Taie fatto va attribuito al- l'alto tasso délia disoccupazione raggiunto nel distretto di Podgrad (Castelnuovo) con il 73,6% rispetto ad una media régionale del 64,6%. Va rjlevato che si intende il tasso assoiuto, ca Icol ato cioè sulla total i tà délia popolazione ivi residente, a prescindere dall'età, ma che comunque rimane in quel di Podgrad il più elevato ira tutte le circoscrizioni istriane. Concentriamoci ora sui dati quantitativi riferiti al censimento del 1869. Neil'anno in questione figuravano essere non presentí in istria 7.548 persone, de!te quaii 2.657 dimoravano in altre regioni délia monarchia, 670 si trovavano all'estero, mentre ben 4.221 persone erano classiflcate come residenti in luoghi non conosciuti! Ora qui si potrebbe discutere a lungo circa quest'uitimo dato. No i preferí amo non classificare q ueste persone in nessuna delle catégorie citaîe, anche se sembra vero- simile trattarsi di persone emigrate all'estero. Riteniamo che sol tanto in questo caso la residenza degli abitanti potesse risultare ignota, dato c.he le persone emigrate clandestinamente e senza la necessaria documen- tazione, per timoré di vedersi negato 1'espatrio, non spe- cificava if paese di destinazione. Mentre chi si spostava muovendosi entro i limiti deila monarchia non aveva alcuna soggezione nel dichiarare il luogo deila nuova dimora che, net più deí casi, veniva concessa auto- máticamente. Resta tuttavia il fatto che i non presentí istriani erano assai più numerosi di queili triestini (2.180) e di quelli goriziani (4.436). Il fatto che fra le 7.548 persone assenti fossero incluse pure 900 donne non fa altro che avvalorare la tes i secondo la quale taie voce puô almeno parzialmente coincidere con quel la riguardante l'emigrazione, dai momento che in questo caso siamo sicuri non trattarsi di navigatori. Desta stupore pure la constatazione che nelle province del Litorale soltanto in (stria la voce "assenti in posti non noti" abbia una certa rilevanza. in quanto al numero di emigrati, due fra le circoscrizioni giurisdizionali istriane fanno la parte ciel leone: si tratta, come già avvenuto per il 1857, di queda ¡solana di Lussino con 2.272 e di quella quarnerina di Volosca con 3.792 espatriati total i. Assieme, q ueste due entità, costituiscono i '80% di tutti gli istriani non presentí. Nel caso concreto di Volosca che contava 37.265 abitanti, un cittadino su clieci non era residente nella propria circoscrizione. Era i luoghi di destinazione al!'interno délia monarchia primeggiava l'Ungheria. Gli istriani neüa corona ungherese erano ben 1.949, cioè quasi i tre quarti di coloro che si diri- gevano ¡n un aitro posto all'interno dello stato sceglie- vano il paese rnagiaro. in Ungheria era destinata. pure più délia metà di tutte le donne non presentí in Istria. Per quel che concerne l'emigrazione all'estero la questione era un po' più complessa. Delle 670 persone emigrate all'estero 208 erano d i relie in Africa, 123 in Italia, 110 in America e 90 in Romania. Queste ultime erano tutte originarie del capitanato di Volosca. Quindi si puô supporte si traitasse di Ciccí, originan délia Romania appunto, che per ¡'uno o per l'altro motivo facevano ritorno nel proprio paese di origine. Gl i istriani in Africa erano rappresentati, oltre che dalle domestiche "egiziane", pure dai braccianti impegnati nelia costruzione del canale di Suez. Assume invece notevole importanza il fatto che il censimento del 1869 registri ta presenza di istriani in America. Si tratta va proba- bilmente di coloro che avevano raggiunto le coste deila California in seguito alia scopería deli'oro avvenuta a San Francisco nel 1848. Dopo quella data, infatti, anche aícuni istriani, al pari dei molto più numerosi montenegrini e dalmati, vengono attratti dalla cosiddetta "febbre deli'oro" recandosi nelle miniere della California settentrionale nella speranza di un veloce arricchimento (PrpiC, 1971). Da notare ancora come ta presenza istriana in Italia fosse abbastanza eterogenea essendo composta da 48 persone di sesso maschile e 35 persone di sesso femminile. il censimento regístrate ii 31 dicembre 1880 presenta in assoiuto te più alie cifre, concernent! l'emigrazione estera, fatte registrare dalla popolazione istriana in seno alia Monarchia asburgica. tn quella data la popolazione istriana non presente perché dimorante all'estero ammontava a 6.022 unitá: ció significa che ben ven ti istriani su mille si trovavano aldifuori dei confini austriaci. È questo un rapporto altissimo se consíderíamo che a üveilo nazionale taie rapporto raggiungeva appena il 6,8%a Qurrtdi in Istria, già a quel tempo, si emigrava all'estero moíto cl i più che nelle rimanenti regioni dell'ímpero. D'altro canto l'emigrazione istriana verso aitrí posti all'interno della Monarchia austríaca (il 6,8%) era in media o solíanto di poco superiore alia media delle altre circoscrizioni (6,1%). Quindi già questi due dati preliminar! rendono Pídea di come nella nostra regione, più che nel resto dello stato austríaco, la mi- grazione fosse più specificaíamente di retía verso paesi ester!. Il grosso della popolazione istriana non presente, vale a dire 2.086 persone, era diretta verso le regioni 363 A N N A L E S • Ser. hist. socio!. • 10 - 2000 • 2 (22) Denn KRMAC ANAUSI DE¡ MOVIMENTI MICRATORf ¡STSIANJ N£! CEN'SiMENTI ASBURCICS {1357-1910), 357-370 deila corona ungherese. Di queste 903 si erano stabiüte in Croazia-Slavonta mentre 774 avevano optato per Fiume. E interessante sopraítutto ía ripartizione per sesso di queste persone in quanto neí capoluogo quamerino prevale la presenza ferriminile (521 femmine contro 253 maschi) mentre nelle altre regioni magiare la presenza istriana maschile é quasi totale. Fra glí altri paesi di im- migrazione prevale i 'America (non & specificato quale stato) dove erano di retó 284 istriani dei 10.537 cittadini austriaci, seguono ¡'Italia (187), la Turcbia e l'Egitto (127), (a 8osnia ed Erzegovína (105), la Crecía (83), la Gran Bretagna (57), 1a Russia (41) e la Francia (37). Neí resto dei paesi europei ed extraeuropei ía presenza istriana non raggiungeva le cinquanta unítá, anche se non vi era paese, specialmente in Europa, che non registrasse la presenza di almeno quaíche abitante della nostra penisola. Tuttavia le cifre appena forníte probabíl- mente non sono assolute da! momento che di ben 2.866 istriani non si conosce il paese di destinazione, e che quindi, per ottenere la loro effettiva dimensione, andreb- bero maggiorate di qualche unitá. Per que! che concerne invece la migrazione interna, che ammontava global - mente a 13.883 casi, va detto che era diretta per i tre quarti verso la vícina circoscrizione di Trieste; vale a diré ben 10:401 istriani optarono di stabilirsi nella cittá giuli- ana. Naturalmente questa scelta fu influenzata da motiva- zioni logistiche e rafforzata dai números! sbocchi eco- nomici che la cittá di Trieste era in grado di offrire a queil 'epoca. Dunque, come aveva constatato gíá aí- l 'epoca lo storico rovignese Bernardo Benussi, gli istriani stabilmente fuori della propria provincia erano prevale- ntemente le "coionie istriane" di Trieste e Fiume (Be- nussi, 1885). Ma no¡ aggiungiamo che numéricamente buona é puré la presenza istriana in Dalmazia (753 persone), Stiria (627), Carinzia (537) nella Carniola (493) e nell'Austria inferíore (405). Un'altra caratteristica, alia quale giá si accennava, contraddistingue l 'emigrazione interna da quella estera: la ripartizione per sesso. Se per la prima i! rapporto tra la popolazione di sesso maschile e quella di sesso femminile é piuttosto equiiibrata (7.312 maschi contro 6.571 femmine), per la seconda i! numero degli emígrati maschi prevale natíamente su quello delle femmine (5.206 contro 816). Questo dato potrebbe es- sere interpretato con il fatto che mentre neü'emígrazione interna, piü facile da attuare sia per motivi logistici ma puré per esigenze di ordine burocratico-amministrativo non particolarmente ardue, la famiglia si stabiliva per il suo intero nel luogo della nuova residenza, per que! che concerne invece l 'emigrazione extrastatale, visto soprat- tutío il compl ícate iter burocrático da sbrigare, quale la concessione del permesso di espatrio o del passaporto ordinario e data la difficoltá ed il costo dello sposta- mento, era innanzit.utto l 'uomo che per primo si spin- geva a raggiurigere tal i luoghi in atiesa di ven i re poi rag- giunto dal resto della famiglia. Era questa una caratte- ristica legata alia nostra regione in quanto si trattava nel- la maggior parte dei casi di navigantí in giro per i! mondo che ad un dato momento decidevano di stabilire ía pro- pria residenza nei luoghi che magari avevano raggiunto per questioni di lavoro, in attesa di vedere poi gli svi- luppt della situazione, o che magari credevano che la lo- ro fosse sokanto una fermata momentánea. 5pesso pero questa sosia, che all ' inizio sembrava essere di breve dti- rata, si tramutava poi in permanente, e, que! che é peg- gto, questi marinai rimanevano isolati dal resto della famiglia che magari per questioni finanziarie non era in grado di raggíungerli, con tutte ie conseguenze che pos- siamo immagínare. É il caso di números! navigatori pira- nesi nonché di marinai di Volosca, Lussino, Cherso, Ve- glia, Rovigno ecc. imbarcatisi non con lo specifico scopo di recarsi a!Cestero ma proprio perché questo duro lavo- ro era que lio che ofíri va le rnaggíori possíbilítá di impie- go. Accortísi pero che questo ad un dato momento non riusciva piü a soddisfare i! proprio fabbisogno hanno preferito stabilirsi negli Statt Uniti d 'America ed in Cana- da, íüudendosi nela maggior parte dei casi che i¡ ie con- clizioni fossero piu vantaggíose e che una loro breve per- manenza avrebbe in qualche maniera solievato la pro- pria situazione económica. Ma ben presto la loro si di- mostró una mera utopía visto che non solo non fu roño piü in grado di fare ritorno a casa, dal momento che si erano íicenziati dalia compagnia di navigazione alia quale fino ad a llora erano lega tí, ma d'altro canto la situazione delle mogli e dei figlt rimasti in patria fec.e si che questi ultimi non fossero p iu in g r ado d i raggiungere i primi. Ríalac- ciandoci al l 'America, diciamo che glí istriani in questo continente erano in proporzione il doppio di quellt austriaci: si trovava infatti in nel continente americano un ístriano su diecimiia, mentre aveva raggiunto le coste atlantiche soltanto un austríaco su ventimüa. Quindi non deve meravigüare il fatto che giá alia vigilia degli an ni Ottanta dei secolo scorso si contavano alcune coionie istriane abbastanza nutrite soprattuíto nelle citta portuali dell 'Atlantico quali New York, Boston, Baltimora, Philadelphia, Norfolk ed altre (Prpic, 1971). !! "movimento migratorio" II primo dato significativo giunge con i! censimento de! 1890, anche perché in quella occasione appare per la prima volía nei documenti ufficiali la voce "movi- mento demográfico" (Bewegung der Bevölkerung) suddivisa nelle sue componenti naturale (Natürliche Bewegung) ed in quella, per noi molto piü interessante, migratoria (Wanderbewegung). I fenomeni demograf ía provocano i cosiddetti movimenti della popolazione e lo stesso stato di una popolazione, considerato in un determínate periodo, dipende dai movimenti che si sono verificati. Questi movimenti possono essere di due tipi: ¡I primo é il frutto del movimento naturale della popolazione, che vierte da un lato accresciuta dalle nascite e dail'altro diminuita dai decessi; ii secondo in- 364 ANNALES • Ser. hist. sociol. • 10 • 2000 • 2 (22) Dean KRMAC: ANALISÍ DD MOViMENTt MlCRATORI ¡STRIANS N B CENSIMCNTI ASBURGÍCÍ (1857-1910), 357-370 vece é provocato dagíi spostamenti migratori che tn- ieressano zone diverse. Pur non fomendo espiicitamente le cifre rífente al numero preciso delie persone emigrate questa classificazíone, introdotta a partiré dal 1890, consente di risalíre a delie constatazioni di notevoie fattura. Prendando concretamente in esame l'intervallo temporaíe 1881-1890 si intuisce che il fenomeno migra- torio neüa Monarchia austríaca ha avuto una certa con- sístenza. Per rendere l'idea bastí citare il fatto che in questo lasso di ternpo, in Austria, ia migrazione rsetta era stata negativa di ben 200.585 unitá- Ció significa che a quei tempo in Austria gli emigranti erano piü numerosi, di duecentomila unitá per l'appunto, delie persone immigrate. Ora, come abbíamo detto sopra, non dispo- nendo deíle cifre assolute non possiamo quantificare ia reale consistenza defl'emigrazione; ma nel caso che a quell 'epoca si fosse verificara puré una notevoie corrente ¡inmigratoria diretta in Austria, starehbe a significare che il numero deiíe persone emigrate sarebbe stato di tanto superiore. Comunque, l 'unico dato certo é che almeno duecentomiia austriaci hanno abbandonato a quel tempo il proprio paese. in quanto se anche, nella piij assurda delie supposizioni, nemmeno una persona fosse immigrata in Austria tra il 1881 ed il 1890, ipotesi piuttosto improbabiie, vorrebbe diré che allora gli emigranti sarebbero statí 200.585. La lógica ci impone di affermare che essí siano stati ben piü numerosi ma, tuttavía, non disponendo di dati ufficiali che possano testimoniarlo, non ci sembra correUo sentenzíarlo. Ed e questa ia metodologia sulla quafe abbiamo basato la ricerca concernente la regione ístriana. Q u i il movimento migratorio fra il primo gennaio 1881 ed il 31 dicembre 1890 é equivaiso a -3.656 persone. Quindi se da una parte la popolazione istríana ha conosciuto in questo periodo un incremento naturaíe di 29.260 unitá, dall'aítra ha dovuío segnare un difetto di quasí quat- tromiía abitanti per quei che concerne il movimento migratorio. Ció significa che il movimento demográfico e stato positivo di 25.604 unitá; la popolazione ístriana é ínfatti passata dalle 292.006 unitá del 1880 alie 317.610 del censímento del 1890. Per quanto riguarda i dati inerenti ai movimento migratorio sí é gia asserito che queilo emigratorio prevale su quedo immigratorio di 3.656 unita, vale a diré che da questo punto di vista, la popolazione ístriana in questo decennio accusa un ca lo de l l '1 ,3%. Dando uno sguardo a queilo che é ! 'andamento per i singoli capitanati cfistrettuaü, un dato balza ¡inmedia- tamente in primo piano: in tutte le circoscrizioni il movimento migratorio risulta essere negativo tranne che in queilo di Pola dove sí registra un incremento di ben 4.853 persone. Naturalmente quest'uitimo dato é in grossa parte ric.onducíbile ai l 'enorme polo d'attrazíone rappresentato dail'arsenale militare che calamítava manodopera un po' da tutte le partí del la monarchia e dunque anche dalle altre localita istriane. Escludendo questa isola felice, rappresentata dalla piü meridionale delie circoscrizioni istriane, il movimento migratorio negativo nel resto del la nostra regione risulterebbe ben piü drástico ed accuserebbe una perdita di ben 8.509 persone, parí ad un decremento del 3 , 5 % rispetto al 1880. Quindi é soltanío l 'eccezione del capitanato poiese che per certi versi riesce a mascherare il corn- plesso delí 'emigrazione istríana di questo periodo. Tabella 6: Movimento migratorio, con sguardo al movi- mento naturaíe e fotale, e relativo tasso di incremento nel periodo 1881-1890 (OS BB, 1892). Tabela 6: Migracijsko gibanje s pregledom naravnega in totalnega gibanja ter z relativno stopnjo rasti v obdobju 1881-1890 (OS BB, 1892). Capitanato movirnento migratorio movimento naturale mov. demogr. totale Capodistría -2.073 -3,0% 6.831 9,8% 4.758 6,8% Lussino -2.149 -5,7% 4.216 11,1% 2.067 5,5% Parenzo -232 -0,5% 5.126 11,6% 4.894 11,1% Pisino -3.487 -8,7% 5.213 13,0% 1.735 4,4% Pola 4.853 9 ,6% 3.452 6,8% 8.214 16,2% Volosca -577 -1,5% 4.346 11,0% 3.769 9 ,5% totale -3.656 -1,3% 29.260 10,0% 25.604 8,8% movimento demográfico totale in istria (1881-1880) Capodstna lussinü Pareozo J P « S m Pni» Volosca • FTiüv mjgra!or?o jamov. naturale Gráfico 3: Movimento demográfico totale in Istria nel periodo 1881-1890 (ÖS BB, 1892). Graf 3: Celotno demografsko gibanje v Istri v obdobju 1881-1890 (ÖS BB, 1892). Si puo notare che il tasso di decremento migratorio nettamente piü elevato viene riscontrato nel capitanato di Pisino, uno tra í piú poveri económicamente e quasi ¡meramente dedíto all'agricoltura. Tale tasso si mantiene alto pure nelle isoie quarneríne dove gli sbocchi oc- cupazionali, navígazione a parte, sono piuttosto esigui. Anche íf Capodístriano, con un difetto di duemila persone pari ad un rapporto di poco inferiore a! 3 % , 365 ANNALES • Ser. hist. socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) Dean KRMAC: ANA Li St DEI MOVIMENT! MIGRAÏOFil ISTRIANI NE! CïNSiMENTI AS8ÜRGICI (1857-1910), 35M70 ricalca questo andamento. Probahilmenfe ha qui gio- cato un ruolo di primo piano ¡I notevoie sbocco occ.upazionale rappresentato dalla vicina cittä di Trieste, anche se spesso si opta va di mantenere !a resídenza nel kiogo di origine spingendosí nella cittä giuliana soltanto saltuariamente; in questo caso ¡i flusso migratorio sareb- be risuitato ancora piü marcato. Con L¡n tasso di decremento demográfico migratorio deil '1,3 % la nostra regione supera la media nazionale (-0,9%) e sí pone tra i tredíci "Länder" austriaet (sus 17 total i) che in questo período fanno registrare un moví- mento migratorio negativo. Solamente ('Austria inferiore con il suo + 7 ,3% (parí a 170.829 effettívi) riesce in qualche modo a bilanciare tina media nazionale che in caso contrario risulterebbe molto piü negativa. Abbíamo visto che la stessa cosa accade a f¡vello regionale istríano con i! capitanato di Pola. La regione che in questo lasso di tempo fa registrare il piü alto tasso negativo é quella di Gorizia-Gradisca (-6,0%) che difetta di ben 12.667 unitä, mentre la vicina Trieste segna un aumento di piü di ottomüa abitanti (+5,7%). Spendiamo ancora qualche parola per la crescita naturale dove la nostra penísola si trova alt'avanguardia. Con un tasso di crescita naturale del 1 0 % S'lstria supera di gran lunga la media nazionale (8,8%) registrando anche in qtiesío decennio la caratteristica che manterrä anche successívamente e che rappresentera una delle costanti deila societä istriana. D'altra paite le vicine Trieste e Gorizia, con un tasso del 3 % e rispettivamente del 4 ,4% , fanno registrare un tasso di crescita naturale molto basso. Per que! che concerne la ripartizione nelíe círcoscrízíoni amministratíve da rilevare che accade l'opposto di quanto successo allorché si parlava deila migrazione; soltanto Pola, con un tasso di crescita che nel decennio ín questione si assesta intornb al 7%, si mantiene nettamente al di sotto deila media regionale. Per íl resto il tasso supera quasi ovunque il 10 percen- tuale con la punta massima rappresentata dal capitanato dístrettuale di Pisino (13%) . Quindi si puö affennare che le due fasi dell 'andamento demográfico istriano, quello naturale e quello migratorio, si muovono in senso inversamente opposto: Pola detiene la piü alta crescita migratoria e la minima crescita naturale, mentre a Pisino ad Lina crescita migratoria moito negativa fa riferimento un'alta crescita naturale. Naturalmente nel h i lando dei dtse fattori, Pola, con un moví mentó demográfico glo- bale di 8.241 persone in dieci anni, si distacca net- tamente da tutto il resto deila regione. Oltre al movimento migratorio, i censimenti austri- aci, seppLire con críteri divergenti da quelli sino a qui appíícati, continuavano pur sempre a registrare ¡I numero del le persone non presentí che ammontavano in questa occasione a 3.333 unitä. Questo dato assume notevoie importanza in quanto, messo in relazione con il saldo migratorio, fa intendere che gli indígeni assenti erar io in realtä piü numerosi di quelli che venivano effettivamente regístratí; anche se bisogna distinguere il íatto che il movimento migratorio è riferíto ad un arco di 10 anni mentre la popolazione non presente risultava essere esclusivamente quella rilevata alla data del con- teggio demográfico. Nel 1890 gli istriani nella corona ungherese sono 5.240 deí quali 2.188 provenienti dal capitanato di VoSosca e 812 da quello di Lussino. Tale fatto dimostra che non tutta ¡a popolazione assente da questí due círcoscrízíoni puô essere identifícala con í marittimi imbarcatisi per lavoro. Intéressa nie è pure la ripartizione per profession! deglí istríani in Ungheria: 1.802 erario operar, 1.851 artigiani e ben 1.149 militari. Nel decennio 1891-1900 la popolazione istriana re- gistra un movimento migratorio netto parí a -7.572 unità. Va le a dire che ín questo período il flusso emi- gratorio è stato piü consistente di quello ímmigratorio di ben 7.572 persone parí al 2 ,4% deila popolazione complessíva. Non stíamo qui a rípetere il discorso fatto in p receder l a quando argomentavamo a proposito deila mancanza di cifre effettíve, anche perché appare sin troppo evidente che lo stesso discorso regge pure in questo caso. Su scaia nazionale ¡f difetto è stato di 398.441 persone, che corrisponde ad una perdíta def- l '1 ,7% ín dieci anni. Síarno in grado quindí di rilevare che nel decennio in questione íí decremento regístralo neila Monarchia austríaca è stato di moito superíore rispetto a quello del decennio precedente, che ricor- diamo ammontava alio 0 ,9% . Lo stesso dis corso regge pure allorché si asserísce deila nostra penisola, visto che ¡i tasso di decremento migratorio è quasi raddoppiato rispetto al decennio precedente passando dall '1,3 al 2 ,4% e mantenendosi sempre moito al di sopra deila media nazionale. Per quel che concerne la ripartizione per singoli distrettí istriani la situazione migratoria negli anni 1891-1900 ricalca a grandi linee quella deí decennio ^precedente. Tabella 7: Movimento migratorio, t on sguardo al movi- mento naturale e totale> e re/aífVo tasso di incremento nei periodo 1891-1900 (OS BB, 1902). Tabela 7: Migracijsko gibanje s pregledom naravnega in totalnega giban ¡a ter z reíativno stopnjo rasti v obdobju 1891-1900 (OS BB, 1902). Cspiisnalo movimento migratorio movimento naturale niov. demogr, totale Capad i stria "2.640 -3,5% 7.699 10,37o 5.059 6,8% lussino -2.853 -7,2% 3.885 9,7% 1.027 2,6% Parenzo -1.352 -2,8% 6.7.51 13,8% 5.399 11,0% Pisino -2.934 -7,0% 5.804 13,9% 2.870 6,9% Pola 3.132 5,2% 5.444 7,9% 8.576 12,5% Vo fosca -920 -2,1% 5.429 12,5% 4.509 W,4% totale -7.752 -2,4% 35.012 11,0% 27.440 8 ,6% 366 ANNAIES • Ser. hist. socio). - 10 - 2000 • 2 (22) Ocíin KRMAO AN ALIS! Dt I MOVIMENTI MI CR ATORI ISTRIANI NE! CEN SIME NT! ASSURCIC! (18S7-Ï910), .157-570 movimento demográfico totale in istria (1891-1900) D mcv. miijfslofio imcv. n.̂ lurste Gráfico 4: Movimento demográfico totale in Istria nei periodo 1891-1900 (ÖS BB, 1902). Graf 4: Ceiotno demografsko gibanje v ¡stri v obdobju 1891-1900 (ÖS BB, 1902). Posstamo osservare come, in questo periodo ti capitanato distrettuale di lussino superi nei decremento migratorio queflo dt Pisino. Questo fatto e pre- sumibilmente dovuto alia crisi defla navigazione isolana fatiasi particofarmente acuta in questo lasso di tempo. D'aitra parte sembra migiiorare leggermente la situazione deí c.ircondario di Pisino che riduce ii proprio tasso migratorio di quasi cine puníi percentuaii. Accade i'opposto in quel di Parenzo dove (a dííferenza emigrazione-immigrazione, rimasta su iivelii irrilevanti nei decennio precedente, ora fa registrare uri deficit c!i 1.352 persone pari al -2,8%. L 'unico distretto che da! primo gennaio 1891 ai 31 dicembre 1900 registra un movimento migratorio positivo é naturalmente queilo di Pola, anche se va rilevato che questo é ora moho inferiore rispefto a! decennio precedente (+5,2% rispetto al 9 , 6% del 1881-1890}. Quindi evidentemente in questo periodo anche ta. píazza di Pola é satura e gl i sbocchí professional! sono diminuiti notevolmente rispetto ad annate precedenti. Per que! che concerne la crescita naturale la nostra regione continua a far registrare un índice moho alto (+11,0%), e superíore a queilo del periodo precedente (+10,0%) anche se, ora, questo non sí díscosta di moíto dalla media nazionale, che é nei frattempo auméntala portandosi al 10,7%. Se sí eccetf.ua il distretto di fus- sino, in tutte le rímanentí circoscrizíoní ísfríane ií fasso di crescita naturale é auméntate rispetto a queilo deí decennio 1881 -1890. Come gíá avvenuto in precedenza é Pola a far registrare il tasso di crescita naturale píu basso della nostra regione che in caso contrarío sarebbe risuítato il piü alto in assoluto in seno alia Monarchia asburgica. Il decennio 1901-1910 fa registrare a l¡vello regio- nale un'inversione della tendenza per quel che concerne il movimento migratorio. Ebbene, ín questo lasso di tempo le immigrazioni nei la nostra penisoia prevalgono sulle emtgrazioni di 5.124 unita, vale a diré che ¡'incremento migratorio e pari a l l '1 ,5%. Tuttavia questo dato non eleve trarre in inganno, in quanto ¡'andamento migratorio é neftamente influenzato dai grossi flussi migratori diretti nei distretto di Pola, mentre in t utte le altre circoscrizíoní, Volosca a parte, l'emi- grazíone é superíore aü'immígrazíone, ed in alcuni casi in proporzíoni fino ad ora mal regístrate. Tabella 8: Movimento migratorio, con sguardo al movi- mento naturale e totale, e relativo f a s s o di incremento nei periodo 1901-1910 (OS BB, 1913). Tabela 8: Migracijsko gibanje s pregledom naravnega in totalnega gibanja ter z relativno stopnjo rasti v obdobju 1901-1910 (OS BB, 1913). Capitanato movimento migratorio movimento naturale mov. clemogr.' totale Capodistria •4.105 -5,1% Î 3.684 17,1% 9.579 12,0% Lussino -2.513 "6,T% 4.016 9,8% 1.503 3,5% Parenzo -2.883 -5,3% 9.775 1 7,9% 6.S72 1 2,6% Pisino -4.336 -9,7% 8.285 1 8,6% 3.949 8,9% Pola 18.304 23,7% i f .005 1 5,3% 30409 Volosca 657 1,3% 5.047 1 2,2% 6.504 1 3,6% totale 5.124 1,5% 53.392 15,5% S8.516 17,0% movimento demográfico totale in (stria (1901-1910) u nv.iv migratorio Gráfico 5: Movimento demográfico totale in ¡stria nei periodo 1901-1910 (OS BB, 1913). Graf 5: Ceiotno demografsko gibanje v ¡stri v obdobju 1901-1910 (OS BB, 1913). i datí sopra esposti dímostrano un andamento migratorio píuttosto contrastante; se da una parte Pola fa segnare un incremento demográfico conseguente a cause migratorie moho alto, dall'altra, circoscrizíoní dell 'ordíne di Pisino, Capodistria e Parenzo subiscono una diminuzione migratoria senza precedenti. A Pisino i! tasso di decremento nei decennio 1901-1910 sfiora 367 ANNALES • Ser. hist. socioi. • 10 • 2000 • 2 (22) Dears KRMAC: ANALSSI D£l MOVIMFNTI MICKA TOKI ISTRI AN11 Níi CENSIMCNT1 ASBURGICl (í B57-19ÍO). 357-370 addirittura i! 10 percentuale. Naturalmente ia piazza di Pola costituisce un'oasi felice in un complesso che si rivela piuttosto preoccupante. i.'incremento migratorio di Pola sarebbe risultato ancora píü vistoso qualora non fosse calcolato congi unta mente a que! lo di Rovigno e di Dignano. Mentre ne! capitanato di Lussino é soprattutto il distretto di Veglia (»11,3%) a tenere molto elevata la media. Tolto i! distretto di Pola, ¡ 'andamento migratorio del le altre partí del ia nostra regione é uguale a -13.180 unitá, parí ad un decremento in questo periodo del 3 , 8 % che é di mezzo punto percentuale superiore a quello fatto registrare nel decennío '1891-1900. II tasso migratorio dell ' lmpero nel primo decennío del nostro secolo é risultato del -2,6%, quíndi molto inferióte a quello fatto registrare nella nostra regione con l'esclu- sione deila zona di Pola. A lívello nazionale, le uniche entita territorial i che in questo decennío fanno registrare un bi lancio migratorio attivo sono il Tírolo e Trieste. In quest'ultíma vi é un eccedenza deglí immigrati suglí emigrati di ben 36.744 persone, mentre nel decennío precedente la stessa ammontava a 16.908. Quíndi nel volgere di un decennío la differenza tra arrívati e partití é piü che raddoppiata. Ha favorito questa situazíone, ancora una volta, la popolazione proveniente dalla penisola istriana ed in modo particolare la sua com- ponente rurale. Gl i anni che vanno dall ' inizio del secolo alia scoppio del la prima guerra mondiale vedono infatti un'intensa ondata migratoria diretta verso Trieste, i cui industrian sfruttavano i bassi costi della forza lavoro istriana non qualificata (Dukovski, 1997,14). Per que! che concerne il movimento naturale, va detto che puré in questa fase si mantiene su livelli molto altí. Rispetto ai periodo precedente, l ' incremento natu- rale aumenta in ogní capitanato ístriano ad eccezione di quello di Volosca, dove sí mantiene sugü standard precedentí. f a u m e n t o piü pronunciato rispetto ai 1891- 1900 viene regístrato proprio a Pola, dove l ' incremento naturale ríspetta pieriamente la medía regionale. A tal proposito cí sembra opportuno sottolineare che ¡I di- stretto di Pola ha conosciuto, tra il primo e i'ultimo cen- simento austríaco, un incremento demográfico ecce- zionale e paragonabile in ámbito europeo solamente a quello di alcune cittadíne della Ruhr (Cattaruzza, 1998, 96) essendo passato daí 6.551 abítanti del 1857 ai 70.948 del 1910. II tasso dell1 incremento demográfico globale del- l'lstria nel periodo 1901-1910 e uguale a! +17,0%. Ed anche in questa circostanza fe doveroso sottolineare che nessun'altra regione austríaca, Trieste a parte, ha fatto registrare in questo periodo un tasso di crescíta cosi elevato. A livello nazionale, nel período che iníercorre tra i due censimentí (31 dícembre 1900 e 31 dicembre 1910), l ' lmpero asburgico subisce un flusso migratorio negativo di 683.430 uniíá, pari al 2 , 6 % deila popolazione totale, Nonost.ante questo, la popolazione complessiva aumenta da 26,150.708 a 28.571.934 abitanti totali. Gráfico 6; Movimento migratorio nei capitanati istriani tra il 1881 ed il 1910 (OS BB, 1892, 1902, 1913). Graf 6: Migracijsko gibanje v istrskih okrajnih glavarstvih med leti 1881 in 1910 (OS BB, 1892, 1902, 1913). 368 ANNALES • Ser. hist, socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) Dean K RM AC: ANAUS! DO M O VI MENTI MIGRATOR! ISTÏitANI NE1 CENSIMÎNT! ASBURGIO (1B5M910), 3SV-370 CONCLUSiONl La causa principale délia forte emigraztone che coinvolse la nostra peni sola durante il periodo asburgico fu la grossa crisi del settore agricolo e di queilo délia viticoitura in particoiare. Nell'Austria-Ungheria l'emi- grazione fu piu pronunciata laddove il tasso délia popolazione dedita all'agricoltura era più elevato (Fassmann, 1994, 268). In (stria quest'ultimo superava il 7 0 % e per moite famigiie i prodotti agricoli, rappre- sentavano l 'unico mezzo di sostentarnento. La crisi fu particolarmente acuta in seguito alla comparsa délia peronospora e delta fillossera che distrussero negli anni Cinquanta del secoío scorso quasi la meta dei vigneti istriani costringendo il contadino istriano ad emigrare alla ricerca di nuove terre coltivabili. Non deve quindi meravigliare il fatto che ad accusare ii più grosso déficit demográfico tra il 1881 ed i! 1910 fu il capitanato di Pisino (-10.748 abitanti), queilo cioè dove maggiore era la concentrazione délia popolazione agrícola (nel 1890 ben ii 91% ) . Se le mtgrazioni interne e quelle stagionali caratterizzano un po' tutto il periodo austriaco quelle exîrastatafi si fanno più consistent! soprattutto dopo la joro completa liberal i zzazione avvenuta con la De- zemberverfassung del 1967. in particoiare l 'emigrazione transoceánica, in sintonia con la tendenza che negli ultimi due deceno i dell 'Ottocento ha preso corpo neii1 Europa meridionaíe ed orientale, si é fatta sentire soprattutto neile isole dove la crisi del la locale industria navale vellera ha costretto numerosi marittirni a cercare fortuna in America. Per il resto le migrazioni transo- ceaniche si sono mantenute su livelli in media con quelíi del le altre regioni austriache e nemmeno la vicinanza dei porti di Fiume e Trieste ha contribuito ad accelerarne lo sviluppo. D'altra parte proprio Fiume e Trieste furono le cittá che assorbirono, tra glt ultimi decenni del XIX secolo e lo scoppio deila Grande Guerra, la maggiore massa di lavoratori provenienti dalla nostra regione. In ultima istanza ritengo che la ricerca iti questo campo sia, alio stato attuale, piuttosto carente. Tale fatto é dovuto principalmente alia scarsitá delle fonti di cui si dispone. Tuttavia non é escluso che in qualche archivio, probabiimente di Vienna, sia conservato del materiale che potrebbe tornare utile per successivi lavori. Questa nostra supposizione si fonda sulla constatazione che, se per risaüre al movimento migratorio, che abbíamo visto ¡riolto ben documéntalo nelle statistiche ufficiali austriache, era da un parte necessario conoscere il numero delle persone immigrate non si poteva altresi prescindere dall'effettiva consistenza dei casi di emi- grazione. ANALIZA ISTRSKIH MIGRACIJSKIH GIBANJ V HABSBURŠKIH POPISIH (1857-1910) Dean KRMAC Si-6000 Koper-Capodistria, 2. Prekomorske brigade 69 e-rnaii: deankrmac@yahoo.com POVZETEK Razprava analizira uradne avstrijske popise med letoma 1857 in 1910 z namenom, da bi odkrila nekatere kvantitativne podatke, ki se nanašajo na migracije v istrskem okrožju. V obdobju habsburške vladavine je istrski polotok prizadelo zelo močno emigracijsko gibanje ljudi, namenjenih v tujino in v druge dežele avstrijske monarhije. Avstrijske oblasti si med popisi niso beležile podrobnosti o migracijskih tokovih, ne glede na to pa je mogoče iz popisov prebivalstva izluščiti nekatere pomembne podatke, ki pričajo o realnosti izseljevanja v vseh istrskih okrajih razen v Pulju - vse to v senci izjemnega demografskega prirastka, kot posledici močnega naravnega gibanja prebivalstva, ki je v nekaj več kot pol stoletja narastio z 235.000 na 404.000 enot. Emigracija je bila zelo intenzivna posebno v zadnjih petdesetih letih prejšnega stoletja zaradi velike krize, ki je prizadelo poljedelski sektor. V tem primeru je šlo večinoma za selitve znotraj državnih meja in je zajelo predvsem okraje z velikim odstotkom ruralnega prebivalstva, kot so Pazln, Podgrad in Buzet. Toda tudi drugje je bila izseljenska dejavnost zelo intenzivna, na pri mer v nekaterih morskih mestih, kot so Piran in Rovi n j, predvsem pa Volosko in Lošinj, kjer so se ljudje vkrca val i kot mornarji z zelo specifičnim namenom doseči ameriško obalo. Dolga leta je bil to edini način emigracije, ki so ga še dopuščali takratni zakoni. Emigracija je dobila nov navdih šele po Dezemberverfassung in popolni liberalizaciji zakona. Med letoma 1881 in 7970 so v vseh istrskih okrajih, z izjemo puljskega, beležili negativen migracijski saldo; to pomeni, da je število izseljencev presegalo število priseljencev. Najmočnejša emigracijska dejavnost je bila zabeležena v okrajnem 369 ANNALES • Ser. hist, socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) Dean KRMAC: ANAL1SI DE1 MOVjMENT! MICRATORi iSTRIANI ME! CENStMENTS AS8URGICI (I837-19JO), 3"/- jn> poveljstvu Pazin, kjer je negativni saldo štel 10.748 prebivalcev (ali 8,5% vseh navzočih), in v Lošinju z -7.520 ljudmi (-6,3%). Ce te odstotke primerjamo s tistimi na državni ravni, opazimo, da so neprimerno višji, saj se je v časovnem intervalu, ki smo ga vzeli v celotni habsburški monarhiji, migracijski saldo gibal med -0,9% in -2,6%. Kljub vsemu smo mnenja, da je efektivno število vseh izseljenih Istranov neprimerno višje in da mora zgodovinopisje to tudi dokazati. Ključne besede: migracije, emigracije, popisi, demografija, statistika, istra, Avstrijsko primorje, Avstrija, 1857-1910 FONTI E B IBL IOGRAF IA BVK, 1859 - Bevölkerung und Viehstand vom Küsten- land nach der Zählung vom 31. October 1857. K.k. Ministerium des Innern, Wien, k.k. Hof und Staads- druckerei. BVK, 1871 - Bevölkerung und Viehstand vom Küsten- land nach der Zählung vom 31. December 1869. K.k Statistische Central-Commission, Wien, k.k. Hof und Staadsdruckerei. 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