MARTEDÌ’ 17 aprile 1956 Prezzo din 10 lire 20 ABBONAMENTI: Annuo din. 420, semestrale din 220, trimestrale din. 110. Spedizione in c. c. p. ★ La Grecia - secondo il suo Ministro degli Esteri - ha il suo miglior amico nella Jugoslavia COLLOQUI SOVIETICO—BRITAN-, : j , NlCI PEH L’INDOCINA A Landra fra il ministro di stato al Foreign Office, britannico, Heading, e u vioemanis'tro degli esteri Grornyko, si sono iniziati ia scorsa sejtimaina gli annunciati colloqui sulla situazione in Indocina. Com'e. noto delle decisioni della Conferenza di Ginevra dei i9t>4 trovo applicazione soltanto quella relativa alia cassazione delle ostilità tra Viet Nam aettentrionaie e Viet Kam Meridionale. Le decisioni relative alla convocatone di libere elezioni per la riunificazione del paese non hanno potuto trovare applicazione a causa dei continuo rifiuto idei governo del Viet Nam Meridionale di porsi in contatto con u governo del Viet Nam Settentrionale onda concordare le modar-ilità della consultazione • popolare per la riunilioazione. Si è vista quindi la necessita di nuovi colloqui sulla situazione indocinese almeno tra i rappresentanti delle due potenza che presiedettero ia conferenza dei Uatt. f colloqui fra Heading e Gromyko sono ormai già passati dalla fase procedurale a quella deU'esame dei prooiemi di landò, secondo uniorm,azioni »u fonte londinese sembra che Gromyko aohia lasciatoi intendere che l’Unione Sovietica non insiste più sulla convocazione di una nuova confe-ran di Ginevra poiché tale proposta nella situazione attuale risulta inaccettabile per le potenze occidentali. La Granibretagna, secondo le stes'se fonti, considera obiettivo degli attuali colloqui il mantenimento dello Status quo nel Viet Nam, lasciando ulteriormente aita commissione armistiziale l'incarico di mantenere la pace tra le due parti del paese. In sostanza a Londra non si ritiene la situazione at-'tualg ancora matura per una defi- \ mitiva soluzione politica dell problema vietnamista. ISTANBUL — Si apprende da Istanbul che il Presidente del Governo turco Menderes ha accettato le dimissioni* presentate dal Ministro del commercio e dell’economia, Fahretin Ulass. A nuovo Ministro per il commercio e l’economia è stato nominato Hady Hus-men già Ministro del monopolio della dogana. * COPENHAGEN — La polizia danese di Odenzee ha usato i cani poliziotti per disperdere i lavoratori che dimostravano. I lavoratori di questa località sono scesi in sciopero per protestare contro la decisione del Governo danese di riapplicare la Legge, che regola gli accordi collettivi di lavoro. * E’ stato creato dalla Fondazione Ford uno speciale premio annuale dell’importo di settantacinque mila dollari, che potrà essere assegnato a singoli o ad organizzazioni di ogni parte del mondo che avranno dato il maggior contributo, entro Tanno, aH’impiego dell’energia atomica a scopi pacifici. Ha iniziato i suoi lavori la scorsa settimana a Ginevra la commissione economica delle Nazioni Unite per l’Europa. Sulle rive del Lemano ai offre in questi giorni una ottima occasione per iniziare ad e-liminare seriamente tutti quegli o-■stacoli che la .guerra fredda ha lasciato nel campo dei rapporti economici in Europa. E’ infatti proprio forse quello dell’economia il campo più favorevole alia collabo-razionei paneuropea, «Il fatto che questa commissione abbia resistito alle tempeste del passato rappresenta già di per se stesso un grande successo e dimostra nel modo migliore ia necessarietà di questo organismo in cui è rappresentala Ila quasi totalità dei paesi europei». — ha detto a Ginevra il rappresentante jugoslavo Josip Djer-dja. Da parte sua ,il ministro sovietico per il commercio, Kabanov, ha presentalo serie proposte concrete per una totale collaborazione e-coniomica tra est e ovest. Le principali proposte sovietiche sono tre: un accoruo paneuropeo di collano-razione economica, in progetto di risoluzione per mtoj’siticare i contai li u à tecnici e uomini d aiiari uei paesi aenl’Uccidente e devi'O-rienle e la creazione di un organismo europeo per i impiego pacilico ueu energia nucleare. Quali le reazioni occidentali.' f-nenamente positive per quanto riguarda 1 aumento dei copiata ira tecnici e uomini et’afiari, riservate in merito à,-l'accordio paneuropeo di collaborazione economica poiicne ritenuto 'troppo pretenzioso rispetto alle possici ìli m attuati. Altrettanto riservate e incerte rispetto alia proposta di creazione deU’organismo atomico europeo; in memo gii Occidentali hanno fatto osservare che a Washington le Nazioni Unite stanno già1 lavorando alia creazione di un’agenzia mondiale e non v’è quindi la necessità di creare un doppione europeo. I rappresentanti occidentali nel dir questo hanno però, pienamente dimenticato gli attuali sforzi a .Strasburgo per creare l’Eu-ro-atom, organismo- atomico- che dovrebbe comprendere soltanto una parte dell'Europa, quella occidentale. Comunque un apposito- comitato costituito per lo studio delie proposte avanzate dai! ministro sovietico, e questo è senza dubbio bene. la 7 GIORNI COLLABORAZIONE ECONOMICA EUROPEA A GINEVRA La consueta conferenza stampa settimanale alla Segreteria agli Esteri a Belgrado è stata caratterizzata la settimana scorsa da alcune importanti puntualizzazioni del portavoce Branko Drašković. Richiesto di commentare quanto scrive la stampa indiana circa una visita alla Jugoslavia del Premier indiano Nehru al suo ritorno dagli Stati Uniti, Drašković ha detto che tale possibilità sarebbe caldamente salutata nel nostro Paese. «Il Governo jugoslavo — egli ha proseguito — non ha finora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale in proposito. Però, se il Presidente Nehru decidesse di visitare la Jugoslavia, egli sarebbe cordialmente accolto». Questione centrale della conferenza stampa erano le dichiarazioni del Ministro greco degli Affari Esteri, Teotokis. Il Ministro ellenico aveva recentemente afferma- to che la Jugoslavia comprende la Grecia meglio di ogni altro Paese e che di ciò occorre rendersi conto e essere riconoscenti. Per quanto riguarda il Patto Balcanico, sempre secondo Teotokis, a causa degli attuali rapporti greco-turchi esso non la funzionato normalmente, però ciò non significa che esso non esista. Commentando questa dichiarazione del Ministro greco degli Esteri, Drašković ha detto che il riferimento di Teotokis al Patto Balcanico è esatto. Per il resto le parole di Teotokis incontreranno un’eco positiva in Jugoslavia e nella opinione pubblica in genere. Richiesto di spiegare se il Governo jugoslavo desidera essere rappresentato nel Consiglio per gli aiuti economici reciproci dei Paesi dell’Europa orientale, Drašković ha detto: «La posizione jugoslava sulla collaborazione economica con LA DIPLOMAZIA DEGLI INCONTRI DIRETTI I SOVIETICI II LOHDKH L’attenzione delTopinion-e pubblica mondiale in questa settimana punta sulla capitale britannica dove giungerà domani in visita ufficiale il primo ministro sovietico, Bulganin, accompagnato da Knus-cev. V.i è chi da questa visita si attende risultati positivi, anche- se non clamorosi, per la causa della distensione internazionale e ohi teme dai colloqui fra gli statista britannici e sovietici iun danno per la propria causa ed i propri interessi. Fra coloro che sperano vi sono ,i popoli che ripongono tutta la loro fiducia nella cosidetta diplomazia dei contatti diretti, che ha già dato risultati positivi per la pace e la coesistenza internazionale. E vi .s’ono anche uomini politici e diplomatici i quali desiderano veder confermata Fattuale atmosfera di distensione per poter dedicare i loro sforzi, e quelli dei loro governi e paesi, alla soluzione di questioni locali che il periodo della gujsrra frédda aveva .trasformato in problemi mondiali. Problemi le cui basi di .accordo non potevano essere che biil|a(teralti : (vedere le questioni tunisina, marocchina; algerina; di Cipro, ecc. ecc.) o regionale, cerne può considerarsi il problema delle relazioni fra arabi ed ebrei. Senza contare che, forse un pò artificiosamente, si è creata l’opinione che la visita degli statisti sovietici a Londra sia destinata, fra l’altro a facilitare un accordo in seno alla sottocommissione delTOnu per ili disarmo, dove le tesi britanniche e sovietiche sono già abbastanza Ravvicinate. Fra chi guarda non troppo di buon occhio ai colloqui anglosovietici' di Londra, si è voluto porre in questi giorni il .governo della Germania Federale, esprimendo il timore che Eden possa concedere a Bulganin terreno sul punte» di vieta isecondo il quale il disarmo dovrebbe precedere un eventuale accordo sulla riunificazione tedesca. Evidentemente Adenaiuer teme (e con lui à suoi consiglieri tedeschi e non tedeschi) che un, accordo generale sul disarmo e sul controllo degli armamenti accentui talmente il clima di distensione da togliere l’appoggio (fin qui intransigente) occidentale alle sue tesi circa l’unità della Germania e il rifiuto a trattare il problema con il governi^ della .Repùbblica democratica tedesca. Cepto il problema della riunifi-cazioVie della Germania è importante non solo per il popolo tedesco, primo interessato, ma per la causa .generale della pace. Sarebbe però negativo se alla sua soluzione (oggi ancora «fredda») si subordinaste l’esame di qualsiasi altro problema mondiale. Surbordi-nazione che immofoilizzerebbe l’evoluzione pacifica dei rapporti internazionali senza giovare nè alla causa tedesca nè a quella della pace. Pur auspicando che a Londra venga tenuto conto delle giuste a-spirazioni del popolo tedesco, è augurabile dunque che i colloqui fra Bulganin, Kruscev, Eden e Selwyn Lloyd' non si imiziiono su preclusive che potrebbero compromettere la buona volontà delle iniziative prese sinora. Questo anche se — mascherandosi dietro l’appoggio ad Adenauer e dietro concezioni atlantiche oltranziste — parte della stampa britannica conservatrice ha fatto precedere alla visita di Bulganin dei commenti ben poco incoraggianti. Commenti che sono giunti fino a porre agli' inglesi il dilemma se la visita degli statisti sovietici fosse utile o dannosa per la Gran Bretagna e fa causa della pace. Pace intesa, naturalmente, sullo schema della forza contrapposta dei blocchi. Anzi in questo senso non è e-sagerato dire che alcune catene di giornali britannici hanno scatenato una vera e propria campagna di stampa che, in alcune occasioni, ha avuto ripercussioni anche alla Camera dei Comuni. Non certo con vantaggio degli scopi che si intendono raggiungere dai due governi con i colloqui anglo-sovietici. Questo' malgrado che Bulganin e Kruscev abbiano dichiarato a varie riprese che la loro visita in Inghilterra non mira a dividere gli inglesi dagli Stati Uniti nè a provocare zizzanie in seno alla coalizione occidentale. Ed anche malgrado che da parte sovietica si š'ia fatto un pò il sordo alla campagna della stampa oltranziste per non compromettere la visita di Bulganin e per impedire che essa venisse arbitrariamente posta su un terreno di scontro più che di incontro. Terreno da guerra fredda e non da, diplomazia dei contatti diretti. Le ragioni ideile levate di s'cudi dei giornali conservatori, anche se ben mascherata, è facilmente individuabile se si tiene conto che essi più ohe interessi britannici, rappresentano gruppi di affari interni ed internazionali i quali temono che ,il trionfo della pacifica coesistenza internazionale poss’a anche segnare la fine di facili monopoli economici e commerciali in date regioni del mondo, e che la nuova era competitiva apertasi nelle rel-lazioni internazionali, possa risultare dannosa a particolari interessi di dominazione finanziaria e psicologica a favore della conservazione dello status' quo sociale nel mondo oggi troppo socialmente in fermento. Almeno- per i gusti di certo conservatorismo gretto. Ma, anche se sorretti da campagne di stampa, d «dubbiosi» e i «timorosi» in Gran Brettagna e nel mondo sono meno numerosi di coloro che guardano con fiducia alle conversazioni di Londra. l’Occidente e l’Oriente è ben nota. E’ naturale pertanto che ci possa interessare l’organizazione del Consiglio per gli aiuti reciproci dell’Europa orientale, così come a suo tempo abbiamo studiato l’organizzazione della collaborazione euro- Attività dei cantieri della Jugoslavia Nei maggiori cantieri jugoslavi di Fiume, spaiato e Foia il lavoro sarà quest anno particolarmente intenso, nonostante sia prevista una riduzione negli investimenti nazionali per la costruzione eli nuove unita marittime. Ciò per il fatto che negli ultimi tempi è notevolmente aumentato il numero delie ordinazioni na parte di ditte straniere. Nel dicembre 1955 i Cantieri di B’iume hanno consegnato alia società svizzera »Ocean Shipping a. G. Coire« la prima motonave »Silvretta« di lu.zOU tonnellate. Alia stessa società verrà consegnata prossimamente la »Silvaplan« delia stessa portata, mentre sono in costruzione altre due simili imbarcazioni. I Cantieri jugoslavi hanno ricevuto commesse per la . costruziohe di due unità da parte delle società svizzere »George Christos Lemos« e »Suisse Atlantic Societé de Navigation Martine« di Losanna e dì altre tre dalla compagnia marittima inglese »Phocean Ship Agency Ltd« di Londra. E accanto alla costruzione di nuove imbarcazioni i nostri cantieri effettuerano riparazioni di unità straniere, nonché i lavori previsti dalle commesse Of-schore. Il valore complessivo di tali lavori ammonta a 25 milioni di dollari. Oltre agli accordi già conclusi con le summenzionate imprese, altre offerte per la costruzione di navi sono pervenute alle direzioni cantieristiche, da parte di compagnie svedesi. Le compagnie straniere si rivolgono alla Jugoslavia in quanto le capacità dei nostri cantieri permettono che i lavori abbiano inizio immediatamente dopo la firma degli accordi. Inoltre le costruzioni, che vengono svolte sotto il controllo di esperti del Lloyd, soddisfano a tutte le condizioni in-' ternazionali. Questo per quanto riguarda le ordinazioni straniere. In base al piano jugoslavo per il 1956, quest’anno verrà proseguita la costruzione di unità nazionali da adibirsi al traffico marittimo e fluviale, di cui tredici di 10.100 tonnellate, tre di 2500, tre di 2700 e tre di 1500 tonnellate. Nel cantieri fluviali verranno inoltre costruiti alcuni rimorchiatori e gru oltre ai lavori di riparazione generale su 25 unità. pea In seno alla quale abbiamo un osservatore». Avrà luogo il 21 corrente a Milano la nuova sessione della Camera di Commercio italo-jugosla-va al fine di incrementare ulteriormente i rapporti economici tra i due Paesi. Uno dei punti principali all’ordine del giorno della prossima riunione è rappresentato dalla collaborazione tecnica nell’industria, agricoltura e edilizia. Si apprende intanto che gli scambi commerciali tra l’Italia e la Jugoslavia hanno registrato lo scorso anno rispetto al 1954 un aumento di oltre 30 milioni di dollari. Le esportazioni jugoslave verso l’Italia durante il 1955 ammontavano a 30 milioni di dollari (le importazioni a 42 milioni di dollari) così che il Paese vicino occupava il primo posto nelle esportazioni jugoslave. La delegazione parlamentare jugoslava che si trova da una diecina di giorni in Bulgaria continua a visitare singoli regioni del Paese e stabilimenti industriali nonché enti vari. La fine della scorsa settimana la delegazione era ospite di varie città sulle coste del Mar Nero. Durante l’intero viaggio attraverso la Bulgaria i deputati jugoslavi sono stati accolti ovunque cordialmente. Durante le tappe sono stati loro offerti pranzi e ricevimenti di gala e nei discorosi di saluto è stata rilevata la necessità di rafforzare' ancora di più l’amicizia tra i due Paesi. Tre anni fa si spegneva, troncata da un inesorabile male, la operosa esistenza di Boris Kidrič. La morte di questo valoroso protagonista della lotta di liberazione, dell’uomo generoso, dello statista infaticabile lasciava una vastissima eco di rimpianto che perdura tuttora. Le foto mostrano due momenti dell’imponente e solenne cerimonia di addio alle spoglie dell’Eroe: la salma, issata su un affusto di cannone,, passa tra due fitte ali di popolo seguita dai famigliari e dalle massime autorità dello Stato; la tumulazione alla presenza del Maresciallo Tito e dei compagni Kardelj e Ranković. RELAZIONI INTERNAZIONALI I SOCIALISTI DEL BELGIO e i loro incontri Jugoslavi Il nostro paese ha ospitato la scorsa settimana due eminenti personalità belghe: il ministro degli esteri Spaak e il presidente del partito socialista Max Busset. Il ministro Spaak ha avuto colloqui ufficiali con il segretario di stato agli esteri Koča Popovič ed è stato ricevuto a Brioni dal presidente della repubblica maresciallo Tito. Al termine dei colloqui politici del ministro belga è stato diramato un comunicato ufficiale In cui si rileva che nei colloqui svoltisi in una atmosfera di aperta cordialità si è proceduto ad uno scambio sincero di opinioni su numerosi e attuali problemi di politica estera, come pure sulla mutata e migliorata situazione internazionale. Si è constatato nell’occasione, il comune interesse dei due IL PROBLEMA tra la forza e ALGERINO le riforme La settimana scorsa ha segnato un punto cruciale nella politica e nella unità del governo francese in merito al problema algerino il quale, dopo il consiglio dei ministri di mercoledì e le dichiarazioni del primo ministro ed il richiamo dii qiuais'i 100.000 riservisti, continua ad oscillare tra la forza e le riforme. Negli ambienti politici internazionali si era avvalorata l’ipotesi d* li una probabile crisi ministeriale in Francia dopo che il quotidiano «Express» (notoriamente por-itavoce di Memdèes-France) aveva chiesto che Mollet lasciasse ad altri la responsabilità di governo. Il giornale affermava che Mollet aveva mancata al programma da lui e-Enunciato dinanzi all’Assemblea Nazionale ài momento delTinvestitura e nel quale si era impegnato a cercare di risolvere il problema algerino con riforme e colloqui diretti con i rappresentanti del movimento nazionale mussulmano di Algeria. L’attacco dell’«Express», secondo gli osservatori, indicava che l’ex primo ministro Mendès-FranCg non intendeva condividere ila responsabilità per un richiamo di riservisti da inviarsi in Algeria in quanto ciò avrebbe posto l’ac-oentió su di una soluzione di forza. Soluzione che costa ormai un centinaio di morti al giorno alle forze francesi ied ai reparti dei nazionalisti algerini. Poiché il ministro residente in Algeria, Lacoste, minacciava di dimettersi se non riceveva! i 100.000 uomini da lui richiesti a Parigi la crisi del primo governo di Fronte Repubblicano sembrava quasi inevitabile. Invece la posizione mediatrice e l’abilità di Guy Mollet è riuscita a mantenere la coesione del governo francese, almeno per il momento, .accontentando Lacoste con il richiamo dei riservisti e tacitando Mendèis-France con rassicurazione che, malgrado la guerriglia in corso, la forza sarà solo un mezzo di intimidazione verso gli insorti nazionalisti e non' un’arma per imporre una qualsiasi soluzione del problema algerino. Soluzione da ricercarsi in profonde riforme sociali e strutturali che ridiano la fiducia alla popolazione mussulmana di Algeria in modo da consentire un a cessazione dei fuoco e contatti diretti fra governanti francesi e rappresentanti algerini liberamente eletti. Le elezioni, come assicurato da Mollet, dovrebbero aver luogo tre mesi dopo il ritorno della tranquillità in Algeria e dovrebbero svolgersi sulla base di un collegio unico ad assoluta parità di voto fra algerini, e .residenti francesi di Algeria. A questo proposito va ricordato che fino ad ora tutte le elezioni algerine sono state articolate isu due collegi (uno mussulmano ed uno europeo) in modo da dare ai residenti francesi, che sono poco più di un milione, una rappresentanza uguale a quella degli otto milioni di arabi. Le riforme, secondo il programma confermalo da Mollet, dovrebbero assicurare agli algerini il libero accesso (a parità di condizioni) dei mussulmani agli impieghi puhbl'ici, alla proprietà terriera ed al libero esercizio di qualsiasi professione in Algeria e in Francia. Non va dimenticato che il sistema finora vigente, mentre favoriva l’espropriazione mal pagata dei terreni a favore dei coloni francesi, aveva ridotto a otto (dicesi otto) i funzionari mussulmani impiegati presso il governatore generale di Algeria che nelle carriere burocratiche dispone di oltre 1700 funzionari. E ciò malgrado che larghi quadri, mussulmani della piccola e media borghesia locale siano usci- ti dalle università con lauree e diplomi in ogni ramo della formazione culturale moderna. Oggi il governo francese assicura che non si avranno più discriminazioni fra coloni e mussulmani nella assunzione di nuovi impiegati e funzionari, senza però rivedere le assurde posizioni di privilegio arraffate dai residenti francesi e ciò per non creare difficoltà e dissapori in un momento delicato. Certamente nella ricerca di una soluzione riformistica del problema algerino (problema sociale oltre che nazionale) le riforme già decise, od annunciate, dal governo danno credito a Mollet circa l,a sua buona volontà. Anche se nel fermento di liberazione dei popoli coloniali la buona volontà dei governi ormai ha solo un peso’ psicologico più che politico. Ad ogni, modo le riforme già promulgate garantiscono che non sarà più possibile tornare indietro in questo campo. Dalla riforma a-graria per la suddivisione di terre fra piccoli proprietari mussulmani alla riforma obbligatoria di patti di conduzione agricola in base alla quale, d’ora i poi, il mezzadro arabo riceverà la metà del prodotto anziché il misero 25% ricevuto sinora. E se si avrà la promessa riforma elettorale, sia per le elezioni della Assemblea Algerina che per l’invio dei rappresentanti algerini alla Assemblea Nazionale francese, il governo Mollet avrà fatto fare un passo, al problema del-S’Algeria dalla soluzione di forza a quella dell’accordo. Sempre che tali leggi elettorali rispettino, la parità fra mussulmani e francesi. Nel qual caso l|assoluta maggioranza mussulmana alTAssemblea di Algeri e circa 150 deputati algerini a Parigi potranno far partecipare realmente l’Algeria alla soluzione del problema delle sue relazioni con la Francia. paesi a compiere ogni sforzo per sfruttare la migliorata situazione internazionale nell’interesse dell’approfondimento della fiducia e della collaborazione nel mondo. E’ stato altresì constatato con soddisfazione 11 fruttuoso sviluppo dei rapporti fra il Belgio e la Jugoslavia ed è stato espresso il desiderio che questi rapporti vengano ulteriormente approfonditi. Tra Jugoslavia e Belgio, aveva rilevato al suo arrivo a Belgrado il ministro Spaak, non esiste alcun problema insoluto; e quindi i colloqui ufficiali di Belgrado non potevano che vertere sulla situazione politica internazionale. Il contatto personale e lo scambio diretto delle opinioni rimane anche oggi, in periodo di distensione, il più efficace contributo all’affermarsi della collaborazione internazionale. Il ministro Spaak è noto come un tenace assertore della collaborazione europea, ma in una sola parte dell’Europa. Tuttavia proprio la sua visita alla Jugoslavia conferma che oggi una quanto più vasta collaborazione nel generale ambito europeo, in tutta Europa cioè, è non soltanto utile ma riflette anche un’esigenza sempre più inderogabile. Non meno importanti sono stati i colloqui avuti dalla delegazione socialista belga capeggiata dal presidente del partito socialista del Belgio Buset con le direzioni della Lega dei comunisti e dell’Unione socialista della Jugoslavia. Oltre a Max Buset e ai membri della sua delegazione ha partecipato ai colloqui da parte belga anche il ministro Spaak anch’egli eminente personalità del mondo social-democratico. Da parte jugoslava hanno partecipato Edvard Kardelj, Svetozar Vukmanović, Vladimir Baka-rić, Miha Marinko, Koča Popovič e altre personalità del comitato federale dell’Unione socialista. Il comunicato diramato al termine dei colloqui rileva che in una atmosfera cordiale ed amichevole sono state scambiate le relative o-pinioni sulla situazione internazionale con riferimento ai nuovi importanti momenti sopravvenuti per i movimenti socialisti e per l’ulteriore sviluppo dei rapporti tra il movimento operaio del Belgio e MOSCA — Secondo quanto scrive la stampa sovietica, a Mosca si sono conclusi i preparativi per accogliere i turisti stranieri, che, nel corso di quest’anno, visiteranno l’URSS. Si ritiene che gruppi di turisti, appartenenti a 32 paesi, giungeranno nelTURSS per effettuare dei giri turistici. PECHINO — Secondo quanto comunica l’agenzia «Nuova Cina»," in occasione della conferenza nazionale per la riforma del sistema paghe, è stata presa la decisione di aumentare gli stipendi a tutti i lavorotori dell’industria, agli impiegati, scienziati, insegnanti ecc. della Jugoslavia. Con soddisfazione è stato constatato lo sviluppo positivo della collaborazione tra i movimenti operai dei due paesi ed è stata rilevata inoltre la necessità di una collaborazione anche in futuro in relazione ai compiti che l’attuale situazione nel mondo pone di fronte alle forze socialiste in genere. Particolarmente interessante è la dichiarazione speciale rilasciata al «Borba» dal presidente del partito socialista belga Buset. «Dopo i colloqui con i nostri a-mici jugoslavi — ha detto Buset — abbiamo l’impressione che i mutamenti nell’Unione Sovietica siano più reali di quando non avessimo prima creduto, e ciò nel senso che la liquidazione del mito staliniano significa veramente una rottura con il sistema della dittatura personale. Prima di pronunciarci formalmente riteniamo tuttavia necessario riflettere ancora. Ciò naturalmente non significa che non nutriamo grande fiducia nelle esperienze e nella larghezza' delle vedute dei nostri compagni jugoslavi. Anzi, questo è uno dei motivi per cui abbiamo deciso di incontrarci nuovamente a Bruxelles nell’autunno prossimo.» E’ questo senza dubbio un atteggiamento positivo verso il grande cambiamento avvenuto nell’orientamento del Partito Comunista Sovietico. Positivo è questo atteggiamento sopratutto perchè non parte da posizioni preconcette destinate a condurre ad una sterile negazione, e perchè ammette la discussione, l’analisi, non si perde in vane accuse al passato, ma guarda costruttivamente all’avvenire, all’avvenire cioè della collabo-razione tra le forze del socialismo. «L’attuale collaborazione fra il partito socialista belga e l’Unione Socialista | della Jugoslavia — ha detto ancora Buset — avrà senza dubbio un’influenza favorevole sul miglioramento della situazione e sviluppo della collaborazione in seno al movimento operaio internazionale. Ciò per due motivi: primo, noi siamo in continuo stretto contatto con gli altri movimenti socialisti dell’Occidente, e si avvicina il giorno in cui lo sviluppo degli avvenimenti internazionali porrà i socialisti occidentali dinanzi a problemi di straordinaria importanza. Per noi allora saranno di inestimabile valore le informazioni che abbiamo attinto nel contatto con i compagni jugoslavi. Secondo, gli Jugoslavi si trovano in una posizione migliore della nostra per quanto riguarda lo stabilimento e lo sviluppo di contatti con i movimenti operai dell’Oriente. In questo caso essi potranno giovarsi della miglior conoscenza che essi hanno delle possibilità dei socialisti occidentali. Mi auguro che queste due influenze — ha concluso l’ospite belga — si integrino nell’obiettivo di una più vasta collaborazione internazionale, e credo che la pače potrà essere in tal modo consolidata per un lungo periodo di tempo». ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI, LAVORATORI ANNO Vili. - No 444 Redazione e Amministrazione CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 IL PREMIER INDIANO NI PROBABILMENTE IN JU60SI ATTIVITÀ’ DELL’UNIONE DEGLI ITALIANI Tre i compiti principali dei momento ROVIGNO, 11 — Si è riunito a Rovigno, per la prima volta dall’Assemblea annuale di Pola, il Comitato esecutivo dell’Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume con all’ordine del giorno i problemi riguardanti l’applicazione pratica delle decisioni dell’Assemblea suddetta e la stampa italiana. Una breve relazione del Vicepresidente dell’Unione, Benussi Andrea — il Presidente, comp. Messarotto era assente perchè trattenuto da inderogabili impegni di lavoro — ha dato luogo ad una vivace ed ampia discussione sul ruolo e sui compiti attuali dell’Unione degli Italiani. Numerose opinioni sono state e-spresse sulle esperienze del lavoro dei Circoli Italiani di Cultura e dell’Unione degli Italiani come tale nel. lo svolgimento delle sue tunzioni (ondamentali: l’inclusione attiva dei nostri connazionali nella vita sociale in genere, nella gestione sociale e operaia in particolare. E’ stato ribadito a tale proposito che i Circoli di Cultura e l’Unione stessa devono intensificare e ampliare la loro opera di educazione e di elevamento della coscienza socialista dei nostri connazionali. Particolare attenzione deve venir dedicata all’attività dei Circoli di Cultura nella loro precipua opera di sviluppo della cultura nazionale fra la minoranza italiana nelle forme e con i metodi, rivelatisi i più efficaci nella prassi finora attuata. Si è sottolineato infine che ruolo specifico dell’Unione degli Italiani è quello di fare da ponte di avvicinamento fra i popoli della Jugoslavia socialista e d’Italia. Relativamente agli argomenti di cui sopra sono state ventilate proposte concrete, che serviranno d’orientamento alle decisioni sull’atti-vita iuiura, demandate in esecuzione alla Segreteria. Così è stata suggerita l’opportunità di indire ' delle inchieste sul numero dei nostri connazionali inclusi nei vàri organi della gestione sociale, nelle organizzazioni e istituzioni sociali, nelle cooperative ecc., sui metodi e 1 sugli indirizzi dell’attività dei Circoli Italiani di Cultura nel campo culturale, artistico ed educativo in genere, sui problemi delle nostre' scuole e sulle possibilità di con tat-, ti e scambi più fruttuosi con organizzazioni e istituzioni artistico-cul-turali della Repubblica Italiana; il tutto per un’analisi obiettiva dell’attività finora svolta e per trarre i dovuti insegnamenti per quella futura. Riguardo ai problemi dell’attività pubblicistica dell’Unione degli Italiani, particolare attenzione è stata dedicata alla Casa editrice fiumana EDIT, decidendo in proposito che i Circoli Italiani di Cultura debbano aiutarla nella vendita delle varie pubblicazioni. Concretamente si è proposto di organizzare una mostra divulgativa del libro, inizialmente a Pola per estenderla successivamente a Rovigno e, opportunamente ad altre località istriane. E’ stato inoltre proposto che l’EDIT provveda alla raccolta e alla stampa in «ciclosty-le» di materiale musicale e teatrale, la cui mancanza si fa particolarmente sentire e che, spesso, intralcia l’attività dei CIC e delle Società artistico culturali operaie. In base a un’inchiesta condotta a Fiume, Capodistria e Pola sulla stampa della nostra minoranza («La voce del popolo», «Panorama», «La nostra lotta», «Il pioniere»), si è deciso di informare le redazioni del quotidiano e delle pubblicazioni periodiche sui suggerimenti e sulle proposte pervenute alla Segreteria, affinchè prendano le misure necessarie per migliorare il loro lavoro. Fra le altre decisioni, prese nel corso della riunione, oltre a quelle sopra riportate, è da menzionare quella di invitare entro quest’anno una delegazione del Movimento giovanile dei socialisti indipendenti italiani a visitare l’Istria e le istituzioni della nostra minoranza, nonché quella di indire pure quest’anno, in collaborazione e compartecipazione finanziaria con Radio Capodistria, la Rassegna radiofonica dei gruppi artistico-culturali dei C.I.C. Lavori in. corso nella bonifica DA POLA UN NUOVO SISTEMA per l’approvvigionamento della città POLA, 16 — Quest’anno l’approv-vigionamento delila popolazione di* Pola, o meglio di quella parte di essa che fia pressione äulla rete commerciale cittadina, si svolgerà in base ad un nuovo sistema, che, a quanto sembra, dovrebbe dare i suoi frutti, offrendo maggiori garanzie di quelli precedenti. Si è proceduto cioè ad affidare compiti ben precisi e concreti a tutte le aziende commerciali interessate, affinchè stipulassero tempestivamente dei contratti con le varie cooperative agricole delilia zona. Naturalmente m sono incontrate delle difficoltà iniziali, che però sono già in via di superamento. La «Dunja» ha già contrattato^, ad esempio, 75 tonnellate di ciliege, 45 di prugne, 2 di pere, 69 di patate, 6Ü di cavolfiori, 30 di fagioli e 100 di pomodoro. L’azienda «Povrće», invece, 130 tonnellate di pomodoro, 40 di fagioli, 24 di fagiolini, 50 di patate, 60 di cipolla, 10 di peperoni, 240 di ciliegie, 27 di uva, 35 di prugne, 60 d'i pere, 5 di noci e 20 di castagne. L’azienda «Forer», cui è affidato il commercio dèi latte, è già entrata in contatto con laltaune (organizzazioni cooperativistiche del comune di Pinguen-\te e delle vicinanze di Pola. I primi contratti, però, erano stati stipulati senza una base economica reale, per cui, su .intervento del-l’Uiniane cooperativistica distrettuale, sono stati .riveduti per non permettere l'aumento dei prezzi del latte, o che. si verifichino delle perdite finanziarie, cosa che sarebbe potuta accadere facilmente. Questi contingenti, tuttavia, sono ancora ben lonitaqji dal Soddisfare le necessità dei trentamila palesi che, secondo i calcoli degli e« sperti, comperano frutta, verdura- e carne al mercato. Per creare sul mercato una situazione normale, quest’anno vi dovrebbero affluire 1932 itonn-e'llate di frutta, 3.987 tonnellate di verdura, 481 tonnellate di carne e oltre 1,200.000 litri di latte. A poco meno, infatti, ammontano i contingenti corrispondenti, consumati dai poles-i durante lo scorso anno. Se prendiamo i 30.000 consumatori di cui sopra e li poniamo in relazione a questi quantitativi, risulterebbe che ognuno di essi dovrebbe mangiare, fino al 31 dicembre prossimo 132,88 kg. di verdura e 51,6 kg. di frutta, senza contare tutto il resto-. (Quiestie sarebbero le cifre medie, che non escludono oscillazioni anche molto forti. Come prepariamo il nostro «menu»? Sappiamo sfruttare razionalmente il nostro bilancio, ottenendo con un’alimentazione razionale il massimo rendimento coin là minima spesa? Questi interrogativi esigono una risposta anche a Pola. A quanto sembra si formerà una commissione -dii esperti che si accingerà ad analizzare il problema da un punto di vista prettamente pratico. iC’è da crederei che i risultati cui quest’origano perverrà saranno oltremodo interessanti ed i-,struttivi. Come funziona la rete di distribuzione, ovvero quella delle rivendite al minuto? Per i prodotti a-gricoli non proprio bene: ce ne sono 14 in. -tutta la città, e non bastano. Gli altri negozi, invece, sono sufficienti essendocene uno, in media, siu ogni 261 abitanti. Esistono delle sproporzioni, però, nella loro ubicazione;, che li vede di preferenza ai centro della città, mentre la periferia è più trascurata. Di questo, comunque, si terrà conto allorché verranno aperti i cinque -negozi presentemente in progetto. Le attrezzature delle aziende commerciali, come si sa, non sono quelle valute. Mia questo è un problema che, per essere- risolto radicalmente, comporterebbe uscite considerevoli che, momentaneamente, ino-n s;i possono sostenere. Per se.fcte aziende commerciali soltanto, ci vorrebbero più di 85 milioni, tra acquisto! di tìnto,silaggi, mezzi di trasporto, pese, frigoriferi e così via. E’ -logico che non s’i potrà fare tutto in una- volita. Un contributo notevole potrà darlo, ad ogni modo, il fondo per l’incremento del commercio, che si è deciso recentemente di costituire presso la Camera di Commercio di Pola, e l’impiego più avveduto dei mezzi a disposizione delle singole aziende. Per il commercio del pesce, infine, -le cose potranno assumere un corso decisamente migliore, con la costituzione delila Comunità dei produttori, che verrà costituita tra non molto .e servirà a disciplina-re notevolmente il mercato cittadino -e distrettuale del pesce, influendo beneficamente sulle forniture e sul prezzo di questo genere alimentare molto richiesto, in Istria. PROGETTI DELLA «KIDRIČ» per potenziare la produzione FOLA, 16 — Nel quadro diegli investimenti previsti per ultimare definitivamente- la locale Fabbrica di vetro da laboratorio «Boris Kidrič», è contemplato -tra l’altro, pure l’acquisito di due forni: uno quest’anno ed uno nel corso del 1957. Siccome in Jugoslavia- non si producono ancora integralmente questi forni speciali, ma soltanto alcune loro singole partii, sarà giocoforza acquistarli all’estero. La direzione- dell’azienda ha diramato perciò richieste d’offerte a vari Paesi. Di quelle pervenute finora, comunque, la più conveniente sarebbe quella della società francese «Forment la du-rée», di Parigi, presso la quale, probabilmente, i due forni verranno anche acquistati. La «Forment la durée» ha consentito di -accettare la condizione principale posta dalla nostra fabbrica e cioè di impiegare tutto il materiale occorrente alla bisogna, che si trova -in Jugoslavia, allo scopo di risparmiare divise pregiate al Pae- GLI INVESTIMENTI NEL CAPODISTRIANO NUOVI ORIENTAMENTI se. Infatti, il nostro Fondo- centrale per le divise, in questo modo v-ei»-rebb.e ad effettuare un risparmio di 5 milioni di franchi francesi per ciascuni forno: la metà cioè del loro costo complessivo. E’ vero che-importi quasi corrispondenti, in dinari, verranno spesi egualmente1, nel ,Paese, ma in questo preciso momento, è ben più importante il risparmio di valuta estera, di cui scarseggiamo. Con questo programma, il problema dei fornii sarebbe risolto per un bel pò: quello ora in funzione verrebbe sostituito ed i due nuovi avrebbero una capacità annua di 750 tonnellate. Rimarrebbe ancora aperto, -però, il problema delle altre macchine, per la lavorazione del vetro, parte delle quali si potranno acquistare all’interno, mentre il resto bisognerà cercarlo sul mercato linternazionale. I mezzi per questi investimenti verranno assicurati gradatamente. Per quest’anno, a quanto pare, il distretto di Po-la assegnerà alla «Boris Kidrič» un credito idi 15,000.000 di dinari. Un altro credito, più forte ancora, dovrebbe venir concesso dalla «Jugobanka», con la quale la Fàbbrica polese ha già iniziato i primi approcci. iCon tia-li mezzi si potrà acquistare il primo forno, qualche macchina ed eseguire cerbi lavori e- Nell’ultima seduta del Consiglio per l’economia del Distretto di Capodistria sono stati discussi i principi per l’adattamento della politica degli investimenti al nuovo indirizzo del piano sociale per il 1956. Nel nuovo piano di cui si discute attualmente nelle due camere è prevista una riduzione degli investimenti rispetto all’anno precedente onde eliminare lo squilibrio esistente sul mercato dei materiali di investimento, determinato da una domanda superiore alle disponibilità esistenti. Oltre alla riduzione del volume degli investimenti è previsto nel nuovo piano sociale uno spostamento di essi verso quelle attività economiche che influiranno diretta-mente ed in modo immediato sullo Per gli agricoltori CAPODISTRIA. — Si è svolta venerdì a Capodistria la seduta del Consiglio per l’agricoltura presso il Comitato Distrettuale. Sono stati discussi gli stanziamenti più urgenti da effettuarsi su alcuni demani agricoli, lo schema di decreto che vieta il taglio degli olivi, concessione delle licenze per tori di razza, il problema della difesa delle piante sul territorio del distretto, la mancanza di quadri tecnici presso i comitati popolari comunali ed infine il piano sociale nel campo dell’agricoltura ed i bilanci preventivi dei demani agricoli statali. Sono stati inoltre discussi i danni derivanti all’agricoltura del distretto dal gelo di febbraio. E’ stato deciso di inviare a tal riguardo una relazione alle autorità repubblicane e federali con la richiesta di una copertura almeno parziale di questi danni. * ISOLA. — In onore del decennale delle brigate giovanili l’organizzazione giovanile di Isola ha deciso l’inizio di alcune azioni di lavoro con la partecipazione della gioventù isolana. Verranno sistemati in primo luogo alcuni obiettivi sportivi ed abbellita la città. La prima azione ha avuto luogo venerdì con la partecipazione di 55 giovani addetti allo scavo di buche al campo sportivo per rimpianto di alberi. standard di vita della popolazione. Si tratta principalmente di completare quelle nuove industrie che si trovano nell’ultima fase di costruzione, di modernizzare gli impianti industriali antiquati, di migliorare i servizi energetici e di rendere più efficace e più economica l’edilizia. Una parte dei mezzi di investimento sarà dedicata all’aumento della produzione agricola ed a un migliore funzionamento del mercato dei prodotti agricoli. Nella recente riunione del Consiglio per l’economia del Distretto di Capodistria è stato sottolineato che in base a queste direttive anche nel nostro territorio sarà necessaria una revisione della politica degli investimenti. Nelle sue linee generali la nuova politica deve seguire il principio del rafforzamento di quelle attività economiche che sono specifiche per questa zona, e particolarmente dell’agricoltura, della pesca e delle industrie di trasformazione. L’agricoltura e la pesca rappresentano infatti la risorsa naturale delle industrie conserviere di Isola e Capodistria ed hanno pure un largo mercato nell’interno del paese e all’estero. Il potenziale della nostra industria conserviera non è pienamente sfruttato. Aumentando la produzione delle attività basilari, contribuiremmo al potenziamento della industria di trasformazione dei prodotti agricoli e ittici, al cui sviluppo viene data una grandissi- ma importanza nel quadro della politica intesa ad aumentare la quantità dei beni di consumo sul nostro mercato. Un’altra attività economica che è passibile di notevoli sviluppi è quella turistica e ad essa verranno devoluti i necessari mezzi di investimento. Si tratta di aumentare le capacità alberghiere e di migliorare i servizi turistici e logistici della costa, di Postumia e delle altre minori località di soggiorno. Tra gli investimenti di maggior rilievo verrà naturalmente continuata la costruzione della fabbrica di motociclette a Capodistria e verranno ultimati gli investimenti finali delle officine meccaniche di Isola, una delle nuove sorte recentemente nel nostro stretto. Una particolare cura dedicata poi al miglioramento servizi marittimi con la costruzione di naviglio per il servizio costiero. E’ stata rilevata pure la necessità di stimolare i collettivi di lavoro ad investire i mezzi di cui dispongono le loro imprese in quelle opere che contribuiranno ad aumentare la loro capacità produttiva. La nuova politica degli investimenti che abbiamo così sommariamente tracciato verrà dettagliata-mente elaborata dalla commissione del piano e verrà presentata nel quadro del piano sociale del Distretto in una delle prossime sessioni del Comitato Distrettuale di Capodistria. ■dili di minor conto. Presentemente, anche se la Fabbrica di vetro è ancora in fase di collaudo, si nota già all’estero1 un certo interesse per i suoi prodotti. A Cipro e nel Libano, soprattutto, ma anche in. Etiopia ed in India. Oggigiorno la Fabbrica polese produce circa un mezzo migliaio di articoli e, sitando al parere dei tecnici, parecchi di essi potrebbero itrovare ottimo piazzamento s’ui mercati dei Paesi sunnominati e dì altre Nazioni, soprattutto nel Vicino e Medio Oriente. in fas’e di costruzione la fab brica di motociclette «Tomos» POLA, aprile — Qualche mese in, via Promontore, poco dopo la ghiacciaia, un autocarro carico di cinque tonnellate di pietra in blocchi, di proprietà delle Cave istriane (Pola), scivolava sull’asfalto limoso di una leggera curva e capotava nel fossato, rimanendo con le ruote all’aria. Per somma fortuna il conducente Antonio Liz-zul, autista d’anni 39, e l’accompagnatore Ivan Pauletti se la cavavano rimanendo illesi, mentre la macchina riportava un danno di 37.000 dinari. In seguito veniva constatato che il Lizzul guidava sotto l’influenza del vino ad una velocità di 35 chilometri orari in piena curva. Questi è stato costretto dal Tribunale distrettuale a 3 mesi di carcere ed al risarcimento dei danni. La Pubblica accusa ha inoltrato ricorso. * FIUME, — 11 Tribunale circondariale ha esaminato la scorsa settimana il caso di Eduard Poje, agricoltore 25.enne di Gornje Zagore (Comune di Cabar). Su) capo del Poje pendevano due accuse: la prima di omicidio colposo e la seconda di violenza fisica. Il Poje aveva già subito nel 1948 una condanna di un mese di lavoro obbligatorio per aver egli ferito un uomo nel corso di una zuffa. Ora, riconosciuto colpevole della morte dell’agricoltore Vinko Volf, che ferì gravemente (recidendogli l’arteria) nel corso di una lite, e di aver provocato la frattura complicata del cranio ed altre ferite e contusioni a certo Zagar, il Poje è stato condannato a tre anni e dieci mesi di carcere duro e al pagamento delle spese processuali. Risultati in passerella alla Cooperativa di Strugnano STRUGNANO, 14 aprile. — I cooperatori strugnanesi hanno tirato oggi le somme della loro attività annuale. Erano presenti 112 su 126 membri complessivi della loro cooperativa. Solo quattro famiglie strugnanesi non sono associate alla cooperativa e di queste ad una è la stessa cooperativa che ha respinto la domanda di ammissione. Basterebbero forse solo questi dati per darci un indice dell’influenza che l’organizzazione cooperativistica ha fra gli agricoltori nella conca a ridosso di Isola. Aggiungeremo però ancora qualcuno per illustrare come da una fattiva opera della direzione della cooperativa e dei cooperatori tutti dipende anche il risultato e la solidità del cooperativismo in un determinato luogo. Molto prima che, tutto l’acquisto dei prodotti agricoli fosse assegnato esclusivamente alle cooperative, quella di Strugnano godeva in questo campo la fiducia dei propri associati per cui quasi tutto il traffico mercantile dei prodotti agricoli veniva effettuato tramite la stessa. Nel 1955 la cooperativa ha ottenuto con i soli prodotti agricoli un giro d’affari ammontante a 36.467.000 din. Gli a-gricoltori hanno complessivamente venduto alla cooperativa 1.307 tonnellate di merci ottenendo un ricaco di 30.935.125 din. cioè 50.000 din. in più dell’anno precedente con quantitativi di merci quasi uguali nei due anni. Citiamo quest’ultimo dato poiché è un’indice della politica calmieratrice dei prezzi perseguita dalla cooperativa strugnane-se. Il giro d’affari complessivo della cooperativa è stata di circa 63 milioni e settecentomila. E’ interessante l’ulteriore suddivisione, di questo giro che ci indica come la massa dei cooperatori strugnanesi ha speso una parte delle proprie entrate. Circa 15 milioni e 600 mila è il giro d’affari del negozio. Significa che gli agricoltori hanno speso la maggior parte di questa somma per l’acquisto di generi a-limentari. Tre milioni e 300 mila sono andati invece per l’acquisto di concimi chimici e dì anticrittogamici e altri tre milioni e 100 mila per il servizio della trebbia, trattore, ecc. In altre parole ogni famiglia ha speso in media circa 50.000 din. in un anno per l’acquisto di questi prodotti e per utilizzare i vari macchinari moderni. La trattoria, o meglio dire l’osteria, ha avuto un giro d’affari di 5.290.000 din. E’ una cifra sensibile, che però non è stata bevuta da soli strugnanesi, ma anche dai turisti e dai gitanti. Prima di passare a quanto è stato fatto dalla cooperativa nel campo degli investimenti vogliamo dare ancora un’occhiata all’annata. Hanno deluso i fragoloni, prodotto numero uno della campagna stru- gnanese, che, colpiti da una malattia, hanno fruttato per 91 ton. in meno del 1954. Inferiore per 43 ton. è stata anche la produzione delle ciliege e quella dell’uva che registra un ammanco di 65 ton. nei confronti dell’anno precedente. Però maggiore è stata la produzione delle altre merci: fagiolini di 124 ton., pomidoro di 64 ton. ecc. Preso tutto nell’insieme, gli agricoltori non ci hanno rimesso. Quest’anno si presenta però più denso di incognite, causate dal gelo di febbraio. Piselli, fragoloni ed olivi sono le colture maggiormente colpite. Nel campo degli stanziamenti il lavoro della cooperativa è teso a ridar vita a un’attività che a suo tempo aveva dato lustro a Strugnano: la coltivazione delle ostriche e la peschiera. A questo scopo è stata investita una somma di 4 milioni e 780 mila dinari, mentre 1 milione e 200 mila sono stati spesi per la costruzione del muro di cinta al magazzino cooperativistico e per la sistemazione del piazzale adiacente allo stesso. La Casa del Popolo ha avuto un volto nuovo con 646 mila dinari spesi dalla cooperativa e con un uguale contributo del Comitato Popolare Comunale di Pirano. La cooperativa a-veva in piano l’acquisto di due frese e la costruzione di un impianto di doccie. Il primo compito non ha potuto realizzarlo per le difficoltà sorte nell’importazione di questi macchinari e tale importazione sarà realizzata nell’anno in corso, mentre per le doccie mancano ancora i progetti. Una parte del lavoro del consiglio d’amministrazione della cooperativa è stata dedicata al rim-piazzamento dei vuoti lasciati da 27 famiglie di optanti che sono stati sostituiti nei poderi da oltre 26 famiglie provenienti da varie parti dell’Isola e del Litorale. Tale lavoro non è ancora terminato poiché queste famiglie richiedono costanti attenzioni per renderle edotte dei metodi di coltivazione diversi per Incendio forestale nei pressi di Črni Kal CAPODISTRIA. — La sera di giovedì è scoppiato improvvisamente un incendio forestale di notevoli proporzioni che ha distrutto circa 5 ettari di bosco di pino e 15 ettari di altri terreni boschivi nel sottore Cernotiči—Loka—Črni kal. I danni sono valutati a circa due milioni di dinari e sarebbero ancor maggiori se i vigili del fuoco ca-podistriani non avessero avuto un fattivo aiuto da parte della popolazione di Cernotiči. L’opera di spegnimento è durata 6 ore. clima, colture, e terreno, da quelli sinora adoperati. Bisogna a tal proposito rilevare che il consiglio d’amministrazione ha un ottimo appoggio nella maggior parte dei vecchi cooperatori i quali, nell’interesse comune, fraternamente aiutano i nuovi arrivati. MB ELARGIZIONI Presentiamo il quarto elenco delle a- desioni alla sottoscrizione aperta dal Circolo operaio italiano di cultura «Gior- dano Bruno» di Isola: Riporlo elenchi precedenti din. 34.420— Gotiardis Giorgio . . . . din. 1.000 Delise Maria .... 200.— Viđale Antonio . . . . din. 580— Mondo Mario .... 100— Gotiardis Bianca . . . . din. 300.- Russignan Vittorio . . . din. 200.— Mondo Lisa 100.— Carboni Marco .... 200.— Zaro Luigi 500— totale a tutt’oggi: din. 37.520.- HH RADIO CAPODISTRIA MARTEDÌ’, 17 — Ore 6: Musica del mattino e calendarietto — 6.15: Notiziario — 12 e 12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità i— 16: Ritratti musicali: spartiti di primavera ,— 16.45: Ritmi ballabili — 17: Nostro Paese — 17.15: Palcoscenico musicale — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Suona per voi Ray Anthony e la sua orchestra — ‘22.30: Notiziario — 22.45: Melodie serali ■— 23.15: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. MERCOLEDÌ’, 18 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 11: L’angolo dei ragazzi — 12.10: Canti rovignesi e triestini — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 12.45: Canzoni e danze popolari russe — 16: Ritmi e canzoni — 16.20: Radioscena — 17.20: Mo-isaico musicale — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Piccoli complessi di B. Goodman — 22.30: Notiziario — 22.45: Musica da camera — 23.15: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. GIOVEDÌ’, 19 — Ore 6: Musica del mattino — 6.16: Notiziario — 12 e 12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario 12.40: Problemi d’attualità '*— 16: Musica allegra — 16.20: Concerto del giovedì — 17: Dal mondo del lavoro — 17.15: Fraim menti da films — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: L’operetta burlesca ■— 22.30: Notiziario — 22.45: Melodie divertenti — 23.15: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. _ Qua t taf tf Isiùa PARENZO — La stazione agricola, in collaborazione con il Consiglio economico comunale, ha organizzato nel periodo autunno-inverno una serie di corsi economici nel capoluogo del Comune e nelle frazioni che hanno avuto buon successo. Oltre duecento agricoltori hanno potuto così acquisire le nozioni fondamentali della moderna agrotecnica. — Il Consiglio comunale della cultura ha preso in esame la possibilità di aprire una quinta classe presso il locale giunaslo, 11 che soddisferebbe le esigenze di coloro che intendono continuare gli studi in loco, senza dover come ora trasferirsi in altri centri maggiori. DIGNANO — Una mostra scolastica, comprendente oltre mille lavori manuali degli alunni delle scuole del Comune, è stata allestita in questi giorni nel capoluogo. Ammirati in particolare gli esemplari degli allievi delle ottennali di Barbana e Dignano, e delle elementari di Vareschi. UMAGO — L'Ufficio postale di Umago è entrato in possesso di una nuova sede, forse la più moderna in Istria per gli impianti di cui è dotata. Alla cerimonia dell’inauguraziqne hanno partecipato rappresentanti delle Poste e telegrafi del dipartimento di Piume. ROVIGNO — I preparativi per le prossime elezioni nel nuovi Consigli degli operai procedono sollecitamente presso le fabbriche e le aziende cittadine. Alla Manifattura tabacchi, anzi, le elezioni hanno avuto luogo già sabato 14 c. m., mentre alla Mirna e alle Bauxiti istriane si svolgeranno rispettivamente domani e dopodomani. — La Rassegna artistico culturale comunale avrà inizio con le festività del I. Maggio per proseguire nelle domeniche successive. La partecipazione sarà quest’anno più numerosa nei confronti del passato. Vi prenderanno parte, infatti, anche i gruppi artistico culturali di Valle e Canfa-naro, località recentemente entrate a far parte del Comune, oltre naturalmente le Società artistico culturali rovignesi «M. Garbin», italiana e «Matko Laginja», croata. Particolarmente atteso il debutto dei cori della Manifattura tabacchi e di quello degli apprendisti. — L’azienda artigiana «9 settembre» pensa di iniziare quanto prima la produzione di 3 nuovi tipi di mobilio da cucina «Istriano», Attualmente la cosa è in fase finale di studio, dimodoché per la fine del maggio prossimo i primi esemplari potranno essere messi in vendita a un prezzo ribassato (50 mila din). POLA — Le organizzazioni di base dell’Unione socialista di Pola sl accingono a organizzare quanto prima azioni di lavoro volontarie su obiettivi di carattere comunale. Il Consiglio degli affari comunali della città, infatti, ha già disposto ogni cosa per superare le difficoltà inerenti l’organizzazione dei lavori e gli attrezzi necessari. Tra 1 lavori previsti sono già stabiliti 2 campi da gioco per bambini, due campi sportivi, la sistemazione di alcune strade e vie secondarie, alcuni lavori al Castello, al Monte Zaro ecc. — Il Consiglio per la tutela sociale del Comune ha in programma quest’anno l’invio nelle colonie estive di 480 bambini. Si è provveduto allo scopo assicurando un numero di posti sufficiente a Kranj, Tolmino e Dobrna. Le spese verranno sopportate nella maggior parte dal Comitato popolare comunale. — I problemi della gestione operaia sono stati il tema principale alla recente riunione della Presidenza del Consiglio sindacale distrettuale. Sono stati poi esaminati i preparativi in corso per le elezioni nel nuòvi Consigli degli operai, constatandone il procedere soddisfacente. A parte si è discusso, fra gli altri argomenti, sulla necessità di incrementare maggiormente la cultura fisica e lo sport fra ì lavoratori, mediante l’organizzazione dei «giochi operai». — Circa 200 sono i corsi smora tenuti in città sulla difesa civica, cui hanno preso parte oltre 8 mila cittadini. NUOVE AUTOLINEE fra Italia e Jugoslavia ABBAZIA, 12 — Si è conclusa ier l’altro la riunione della Commissione mista ita-lo-jugoslava per l’istituzione di servizi automobilistici ordinari e turistici fra i due paesi, in esecuzione degli accordi di Roma del marzo 1955. Sono state prese decisioni riguardanti l’allestimento di un primo programma di autoservizi, comprendente tre linee da turismo e altrettante ordinarie, a gestione reciproca ed a doppio servizio. Le tre linee turistiche sono: VENEZIA — TRIESTE — ABBAZIA — FIUME — NOVI, da giugno a settembre, con partenze dai capolinea il sabato e ritorno la domenica, VENEZIA — TRIESTE — POSTOJNA — LJUBLJANA — BLED, dal 2 giugno al 16 settembre con partenza dai capolinea il sabato e ritorno la domenica; VENEZIA — TRIESTE — PORTOROSE, puro da giugno a settembre, con uguale programma. Le linee ordinarie sono invece: GORIZIA — POSTOJNA — LJUBLJANA — BLED, settimanale con partenza al sabato e ritorno la domenica, per tutto l’anno sul percorso Gorizia — Lubiana e prolungamento a Bled da maggio a settembre; TRIESTE — ABBAZIA —• FIUME, per tutto l’anno con due corse giornaliere nei due sensi; TRIESTE — POSTOJNA — LJUBLJANA — BLED, servizio trisettimanale con doppio collegamento reciproco e servizio giornaliero da maggio a settembre. •L’accordo prevede pure un acceleramento dei servizi doganali e di controllo alla frontiera e stabilisce inoltre la tariffa differenziata per i due servizi, quello turistico e quello ordinario, rispettivamente in lire 8, ossia dinari 5,5 e lire 7, ossia dinari 5 per chilometro. Durante i lavori la Commissione ha preso in esame anche la possibiltà di introdurre altri servizi, come del resto è previsto nell’accordo di Roma, ma la decisione definitiva in tal senso è stata rinviata per dar modo alle delegazioni di studiare a fondo il problema. VENERDÌ’, 20 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 12 e 12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16: Melodie divertenti — 16.25: Arie, duetti e cori in microsolco — 17: Corrispondenza — 17.10 Finestra musicale — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Ritmi e canzoni — 22.30: Notiziario — 22.45: Musica di Johann Sebastian Bach — 23.15: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. SÀBATO, 21 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 12 e 12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario — .12.40: Problemi d’attualità — 16: Canzoni di tutti i giorni — 16.30: Gioielli musicali — 17: La comune — 17.20: Dalle operette di Robert Stolz — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzp musicale — 22.45: L’arte del ritmo — 22.30: Notiziario — 22.45: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. Lettere in redazione Un lettore di Buie ci fa pervenire una lunga lettera nella quale riassume un fatto cui ha assistito di recente al blocco di Scoffie. Un’ottuagenaria di Buie — secondo quanto scrive il lettore in parola, che si firma per esteso — sarebbe stata invitata dalle autorità doganali del suddetto blocco a rinunciare a portare oltre il confine 3 kg. di prosciutto e a depositarlo pertanto in qualche casa vicina.. Nel far ciò, la donna avrebbe preso una strada sbagliata prendendosi così i rimbrotti poco urbani di un doganiere. Infine, proprio per questo contrattempo, la vecchietta ottantenne avrebbe perso l’autobus. Il tono col quale il nostro lettore ha vergato la lettera è quello di una protesta. Ora, a noi sembra che egli abbia in parte ragione e in parte torto a protestare. E’ naturale infatti che le autorità doganali abbiamo respinto il prosciutto in quanto sorpassa di gran lunga il valore dei prodotti che possono essere portati oltre il confine. L’accordo italo-jugosla-vo per il piccolo traffico di frontiera contiene precise disposizioni, che anche il nostro giornale ha ripetuta-mente pubblicato. Secondo queste disposizioni, l’ottantenne di Buie nqji aveva diritto a portare oltre il blocco 3 kg. di prosciutto. L’unica cosa che potesse fare, era proprio quanto i doganieri le indicarono: lasciare rinvolto in qualche casa vicina. Che poi essa abbia sbagliato strada, perso tempo e anche la corriera è un’altra cosa, della quale non può incolpare nessuno. Dove invece il nostro lettore ha raigone, è quando si riferisce al comportamento poco urbano del doganiere. Gli organi confinari sono tenuti ad essere cortesi con tutti, in modo particolare con le persone anziane. Che sia accaduto il contrario è deplorevole e ci auguriamo che la direzione della dogana tenga la cosa presente. * Un altro lettore di Isola — che si firma «un operaio isolano» — ci chiede di esprimere un giudizio sulla frequenza scolastica dei ragazzi italiani. Lo faremmo ben volentieri, ma ne siamo impediti dal fatto che la lettera sia anonima. Per principo non rispondiamo a missive anonime. Necropoli e tombe nei secoli Circa 3 mila le tombe e mausolei nei dintorni dì Pola - I banchetti funebri, ai quali convenivano parenti e amici, erano ricchissimi: neanche il morto veniva dimenticato PAGINA 3 __■ Di solito sono le necropoli e le tombe, città dei mori, a svelare agli archeologi la vita del passato, che altrimenti resterebbe un mistero. Dalle tombe sa.ppiaimo la storia, la vita ed i costumi delle genti. Solitamente i vivi hanno dato grande importanza alle tombe dei morti, fin dalla antichità', facendone monumenti di bellezza ed arte, arche d’epigrafi ,e di poesia. Le tombe vengono divise in ipogei (sotterranei) ed ipergei (in suiperfice). Ma vi sono anche le forme intermedie: le sepolture intagliate nelle rocce. Più comuni sono i sepolcri sotterranei e il loro uso proviene dalla credenza che il viaggio del defunto sia un itinerario fra le ombre degli inferi, nel sottosuolo: In Egitto; presso Tebe, i personaggi illustri trovarono sepoltura sotto le alture. Nei deserti, ove non esistevano moniti, gli antichi crearono alture artificiali e sorsero le Piramidi. La necropoli tiebana è sorta entro cave di pietra abbandonate: dai fianchi della montagna si accede alle gallerie che sono tanto estese da poter contenere, in colonna per due, tremila soldati Le tombe dei re dalla diciottesima alla ventesima dinastia si trovano in una valle circondata da rocce a picco, ciotta iBtlban-EiLMoIuk, 'Le tombe reali sono 24, opera veramente prodigiosa. Scale da 40 a 60 gradini conducono verso il basso. Laggiù si avvicendano sale dipinte a geroglifici e bassorilievi, fino a giungere alla camera sepolcrale alta fino a trenta piedi, tutta dorata. In altre camere si vedono pitture simboleggiatiti il tempo, le ore, il giudizio e altre scene dell ’aldi là. Bene conservate sono le tombe di Ramis’ete V. e Ramsete Mejamun: otto oamere rappresentano l’attività umana (lavoro nei campi, la navigazione, la cucina, la musica, i segni del tempo). E’ stato pure scoperto un magnifico sarcofago d’alabastro, nella vallata dei Mo-luk. I gereogilifici e i bassorilievi illustrano arti, costumi, religioni, governi di un popolo di civiltà antichissima. Un secolo fa quella tomba fu acquistata per duemila sterline. Somigliano ai sepolcri egizi gli ipogei etruschi: nelle opere policrome e nell,e pitture, negli oggetti preziosi (vasi, figure simboliche, anfore, arnesi professionali del defunto). Le più interessanti tombe .etnische furono scoperte a Vitici, Tarquinia, Cera, Veio, Chiusi, Tu-scania, Rumazzo, Norcia, Castel d’Asso, Perugia e Volterra. Nella terra dei Fenici esiste uno scoglio, alto trenta metri, scavato in linea retta da cima a fondo. Nella roccia viva è scavato un trono ed ai lati quattro s:eggi. Quattro grandi sepolcri seguono i li- miti di un antico cimitero. Anche qui si vedono sculture raffiguranti uomini e animali. I romani, indifferentemente, u-savano seppellire o bruciare i corpi dei morti. Le ceneri si conservavano in urne, i corpi in sarcofaghi che si deponevano nei colombarii, o in tombe monumentali, a seconda se si trattava di plebei o patrizi. In Istria abbiamo numerosi resti di tombe e necropoli antiche. Il rito funebre degli abitami primitivi era lo stesso praticato daii cavernicoli dell’età della pietra. Tuttavia i cadaveri, in posizione rannicchiata, non venivano deposti nell’interno delle caverne, ma in tumuli. Insieme al cadavere seppellivano oggetti cari al defunto. Sul castello di Pola (ex Campidoglio e già prima ancora casitellie-re) vennero alla luce, da una necropoli ipogea, 9 scheletri rannicchiati ed oggetti di bronzo ed ambra. Rari, invece, gli arnesi di ferro. Quesiti tumuli erano formati da un ammucchiamento di sassi. Ad un’epoca seguente appartiene invece 'l’uso della cremazione dei cadaveri. All’epoca della guerra di Troia, immigrarono in Istria, attraverso i Balcani, alcuni popoli orientali seguendo la via fluviale Danubio — Sava (Istro). Questi popoli, ohe diedero appunto alla nostra regioitg '1 nome di Isftria, lišavano la cremazione dei cadaveri. Documenti rimastici sono le necro-poli di V.ermo, presso Pisino, di Pizzughi, presso Parenzo, e di Ne-sazio (Visaca) nei pressi di Pola. Le ceneri raccolte entro urne di argilla venivano deposte nelle tombe piane1 formate da casette di pietre squadrate. I più ricchi sostituivano le urne di argilla con le ciste (o situle) di bronzo, lisce oppure istoriate, variamente decorate. La cerimonia della cremazione richiedeva la massima cura: il rogo si ergeva sulla terra battuta, o su lastre calcaree; sulla pira bruciava il morto insieme alle vesti e oggetti di sua proprietà. Il banchetto funebre, al quale convenivano congiunti, parenti ed amici, era o-pulento. Non .si dimenticava neppure il morto nella cui tomba veniva deposta, tr.a l’altro, anche qualche vivanda ohe doveva servire a confortarlo nel lungo viaggio vers'o l’ignoto. Nella colonia romana di Pola, .ancora nel Medioevo, erano assai bene conservati i monumenti sepolcrali, che avevano raggiunto un alto livellilo. artìstico. Oggi,, gran parte dei resti archeologici e degli utensili conservati al Museo di Pola provengono appunto dai sepolcri nei quali furono trovati oltre alle armi anche i più svariati oggetti ed accessori da toeletta da donna, giocattoli per bambini, sta- Albert Morgan, il minatore tenore americano, prova la voce in una pausa del lavoro , PIRANDELLO A ISOLA La filodrammatica del Circolo italiano di cultura di Isola, diretta da Dario Scher, ha messo in scena giovedì scorso al locale teatro della Casa sindacale tre atti di Pirandello, «Pensaci, Giacomino!» Un pubblico entusiasta ha letteralmente gremito il teatro, tributando agli interpreti calorosi applausi, anche a scena aperta. Sabato sera il lavoro è stato replicato con successo e sempre con un folto pubblico. La compagnia del Circolo italiano di Isola porterà questi tre atti di Luigi Pirandello in tournée a Pirano (domani sera), Umago (venerdì 20), Buie (sabato 21) e Capodistria. In quest’ultima località sarà giovedì 25 corrente, In tale occasione scriveremo diffusamente dello spettacolo, anche per, fare un bilancio della tournée. E’ ISTRIANO L’AUTORE DEI «CANTI DI LIBERAZIONE» Uno dei più quotati compositori contemporanei è istriano. Luigi Dallapiccola è nato infatti a Pisino il 3 febbraio 1904. Il padre, professore di lingue classiche, venne dichiarato dall’Austria, durante la prima guerra mondiale, «indesiderabile» e ITrasferito lontano dalla zona d’operazioni. Accadde così che i Dallapiccola si stabilissero a Graz. Qui il piccolo Luigi frequentò regolarmente il Teatro dell’Opera col risultato che si sentì prendere dalla passione per la musica. Dopo la guerra egli è a Firenze, dove si è recato a studiare appunto musica. Le sue prime composizioni portano la data del 1926. Sono concerti per pianoforte. Subito dopo si reca a Berlino e a Vienna e nel 1932 si incontra a Vienna con Malipiero e Casella e qui esegue le sue prime opere: «Partita per soprano» e «Estade», per coro maschile. Dopo una lunga tournée in Canada e negli Stati Uniti, Luigi Dallapiccola- si accinge a una delle sue opere più importanti: «I canti di liberazione». E mentre si pre- senta a Essen, Brema e Buenos Aires il suo «Prigioniero», Colonia è orgogliosa delia prèmière dei «Canti di Liberazione». Il successo è strepitoso. Il musicista spiega così la sua opera: «Nei canti di Liberazione ho cercato di dire agli uomini una parola d’amore e di esprimere il mio desiderio di pace». P. R. ituine di divinila e di animali amati in vita dal defunto. Il cimitero romano di Polla sorgeva prospiciente alle mura cittadine ed abbracciava il tratto oggi compreso fra TArena e Monte Zaro. Analogamen. ito .al cimitero di Roma, che era sulla via Appia, questi sepolcri erano disposti lungo le strade che da Pola portavano a Dignano e Visitro, Nesazio, Sissano Medoli.no e Pomer. Comprendevano la superficie di San Martino e San Michele, da dove si estendevano verso il Porto Grande. Ancora nel 1497 si contavano presso Pola circa tremila fra tombe e mausolei. Le ricorda anche Dante Alighieri, uno dei tanti turisti di Pola in quei tempi. Entro camere quadrate o rotonde, in cui si poneva l'urna o il sarcofago, si rinchiudevano gli oggetti del defunto, e lucerne per fargli luce nel cammino verso gli inferi. G. SCOTTI Nuova Delhi. La sede del Parlamento nella capitale indiana SULLA STRADA DEL SOCIALISMO LA NUOVA INDIA AFFRONTA IL SECOMDO PIAMO OUIHOUEHHBLE Quarantotto miliardi di rupie previste per il settore socialista, ventitré per quello privato -11 reddito nazionale dovrebbe aumentare del 25 per cento nei confronti del livello attuale L’Inidia desidera creare una società di tipo socialiste. Questo audace tentativo, nelle condizioni di un’economia arretrata, è d.i un’in-portanza capitale non solo per quel Paese, (ma anche pie.r lo sviluppo economico e sociale dei Paesi asiatici e africani in generale. Il sistema socialista indiano vuole 'essere realizzato con urna serie di piani quinquennali, il primo dei quali sta per essere ora portato felicemente a termine: gli obiettivi principali sono stati realizzati, alcuni di essi, anzi, superati oltre ogni più ottimistica previsione. La .produzione agricola e industriale del paese è notevolmente aumentata. Circa. 17 milioni di acri di terra .sono stati resi irrigui, mentire la . capacità delle centrali elettriche è passata dai 2,3 ai 3,5 milioni di kWh. Un numero notevole di stabilimenti industriali è entrato in funzione, sia nel settore statale che in quello privato.. Le ferrovie sono state quasi completamente rimodernate!. Tutta l’economia s’è rafforzata, come lo dimostra IJI'aumenlta del reddito nazionale: nella misura del 18%, invece tìel-l’H%, inizialmente previsto. Ma è ancor più interessante! notare che questi risultati sono sitati raggiunti senza .sforzi esagerati e senza perturbamenti di sorta ne‘l,l’e.quili-brio economico del Paese. IL SECONDO PIANO QUINQUENNALE Il progetto del secondo piano quinquennale, recentemente resto noto .dall’apposita commissione governativa, prevede, una spesa di 48 miliardi di rupie per il settore socialista, e 23 miliardi di rupie per il settore privato, il quale ultimo, anche nel primo quinquennio, ha corrisposto soddisfacentemente alle aspettative. Gli scopi del secondo piano quinquennale possono così riassumersi: aumento effettivo del reddito nazionale e del livello di vita, mediante l’ielevamerw to della produzione e degli investimenti. Per portare nel prossimo quinquennio l’ecanomiia e la società indiana a un livello, superiore, il progetto si propone in particolare: l’aumento del reddito nazionale, la (quanto più rapida industrializzazione (miniere e industria chiave, l’aumento delle possibilità d’impiegio della manodopera, la diminuzionie delle sproporzioni fra reddito e ricchezze, lo sviluppo economico quanto più armonico e razionale. In generale, quindi, si pone l’accento sello sviluppo industriale, allo scopo di aprire la via ad uno sviluppo economico futuro più accelerato. CONDIZIONI SPECIFICHE Il progetto del secondo piano quinquennale indiano, corrisponde alle (pneimeäse intenzionali del Governo: Il mezzo fondamentale per raggiungere il progresso non è l’iniziativa dal settore privato, ma di quello socialista e le decisioni più importanti suLLa produzione, la ri-partizione, il consumo, gli investimenti e, in generale, l’organizzazione tutta dei rapporti economici .e sociali, ,devono vlemir emanate da istituzioni ispirate a scopi sociali. I ceti inferiori della società avranno un profitto Sempre maggiore da .questo sviluppo economico. Garante di ciò è lo Stato che, quale fattore essenziale, agiscici a favore ideila collettività con l’assu-mersi tutto il peso delle responsabilità. Il settore sociale deve svilupparsi e rafforzarsi più rapidamente, mentre quello privato agirà nel .soilo quadro degli interessi della collettività. IL SETTORE SOCIALE Le ‘linee fondamentali del secondo piano quinquennale indiano perseguono principalmente io sviluppo dell’industria mineraria e di quella pesante. Gli obiettivi nuovi della produzione saranno di proprietà e subordinati alla gestione sociale. Ili settore sociale, che ha; per compito fondamentale assicurare l’orientamento .generale del-recanomia nel senso voluto, sarà così messo in grado di far fronte efficacemente ail suo ruolo. Giro del mondo STOCCOLMA — Con 250 corone svedesi (circa 30 mila lire italiane) un commerciante all’ingrosso di Gaevle, nella Svezia settentrionale, è diventato milionario. Per circa 250 corone, infatti, egli acquistò nel 1920, a un’asta pubblica a Stoccolma, un quadro che è stato ora riconosciuto dagli esperti come un autentico Rubens, e stimato un milione di corone (circa 115 milioni di lire italiane). * JACKSON (USA) — E’ morto la scorsa settimana in seguito ad attacco cardiaco il ventenne Richard Wilbanks, considerato il «ragazzo più grasso del mondo». Pesava 742 libbre, vale a dire circa 335 chilogrammi. Il Wilbanks era giunto in questa città per presentarsi in pubblico con W. D. Cowlan, il suo diretto antagonista che pesa 640 libbre, pari a 290 chili. * ARENDAL — Tre cittadini italiani sono stati arrestati la scorsa settimana dalla polizia norvegese, sotto l’accusa di aver contrabbandato valuta e di avere effettuato transazioni valutarie illegali. La polizia ha inoltre sequestrato 7.000 corone norvegesi, 100 dollari ed un centinaio di orologi. I tre arrestati avrebbero trafficato in valuta in diverse località della Norvegia. Gli orologi sarebbero entrari in Norvegia dalla Svezia, dove i tre pare abbiano alcuni complici appartenenti ad una banda internazionale. Dei 48 miliardi di rupie, previsti nel settore sociale, il 48% andrà all’industria pesante, a quella mineraria, ai trasporti e alle vie di comunicazione, il 18% allo sfruttamento .delle foniti, energetiche e al.l’irrigazione, il 12% all’agricoltura (comprendente un programma cooperativisltico e uno per l’estensione .delle su.perfici coltivate) e il 20%, infine, alla previdenza sociale, agli alloggi (in particolare al-l’indu&tria delle case prefabbricate) e alla riabilitazione delle persone minorata. Il progetto del secondo piano quinquennale (1956 — 1951) prevede un aumento del reddito nazionale pari a 108 miliardi di rupie, ossia dell 25% nei confronti dal livello attuale. Si calcola che ciò corrisponda alla proporzione del 18% per -abitante (da 280 a 330 rupie), nei confronti del 10% già raggiunto nel primo quinquennio (da 255 a 280 rupie). Se il grado d’aumento nei quinquenni seguenti sarà eguale a quello previsto nel secondo piano, quinquennale, il reddito .nazionale potrà essere raddoppiato già nel 1967—68, vaia a dire 4 anni prima di quanto inizialmen-(te ®i prevedeva. LE PROPORZIONI Gli investimenti del secondo piano quinquennale si eleveranno a 71 miliardi di rupie (48 nel settore sociale, 23 in quello privato). Siccome nel primo il complesso degli investimenti ammontava a 35 miliardi, dei quali circa la metà nel settore .sociale, sarà ora del 75% superiore, mentre il rapporto fra le quote dlel (settore sociale e di quello privato corrisponderà a 62/38. Gli investimenti del settore sociale saranno così riparliti (fra parentesi sono indicate le cifre riguardanti il primo piano quinquennale): a) Agricoltura e sviluppo dei comuni 5,65 (3,72), b) Irrigazione e protezione dalle inondazioni 4,58 (3,95), c) Energetica 4,40 (2,66), d) Industria e miniere 8,91 (1,79), d Trasporti e comunicazioni 13, 84 "La signora delle camelie,, al teatro di Capodistria Con la partecipazione straordinaria della signora Diana Torrieri, avrà luogo questa sera al Teatro del Popolo di Capodistria una rappresentazione de «La signora delle camelie», tre atti di Alessandro Dumas nell’edizione curata da Carlo Terroni. La signora Torrieri, indimenticabile interprete de «La moglie ideale», la commedia di Marco Praga che venne data lo scorso autunno a Capodistria, promise allora al suo entusiastico pubblico che sarebbe presto ritornata. Essa ha mantenuto la promessa e noi ci attendiamo un’altra grande serata. (5,56), le) Previdenza sociale, alloggi e riabilitazione 9,46 (5,47), f) Rami diversi 1,16 (0,41) miliardi di rupie. I mezzi finanziari per gli inve-stimenlti d‘el settore sociale saranno procurati dallo Stato e assicurati come segue: tramite il fisco 3,5, .con imposte supplementari 4,5, diagli introiti di carattere nazionale 7, dalle piccole economie 5, dagli introiti delle ferrovie 1,5, dai fondi bancari, risparmi e altri depositi 2,5, dagli aiuti esteri 8 e dai fondi finanziari deficitari 12 miliardi di rupie. I 4 miliardi scoperti verranno assicurati, dalle riserve economiche interne, mentre per far fronte alle necessità di divise estere, ai fini dall’esecuzione del piano, verrà incrementata, l’esportazione di articoli di cui l’India è forte produttrice, ossia della juta, del the, del cotone, dei tessili .e dei semi oleosi. Gli 8 miliardi dii aiuti stranieri verranno fomiti da istituti bancari internazionali e in base ad accordi bilatérali, come del resto è avvenuto finora. Considerato attraverso il prisma dell progetto, il secondo piano quinquennale assicurerà all’India uno sviluppo economico, e sociale Stabile, (su una base realistica delle necessità e delle possibilità, tale da garantire al progresso generale del Paes’e ].e migliori prospettive. e. c. Non è nato oggi il problema che ci assilla ZAGABRIA, aprile — Quandi^ il discorso cade sui tema spinoso del problema degli alloggi, i cittadini di Zagabria, quelli anziano/tti, nati prima del 1900, amano ricordare con nostalgia i »hei tempi passati«, belli per l’assenza degli uffici alloggi e degli altri enti oppressi dalla necessaria, ma ingrata incombenza di provvedere alla razionale utilizzazione dei vani disponibili in città. Ed invero, leggendo i vecchi romanzi d'ambiente zaga-bre.se ed i melensi racconti d'appendice di data più recente, o ascoltando la .tradizione Orale sui »bei tempi passati« deformati ed idealizzati nel ricordo, si è indotti a credere che la Zagabria d'un (tempo non fosse afflitta dalia crisi degli alloggi e che il non riuscire a trovare una stanza tutta per sé sia una malattia propria dei tempi nostri. Ma l’effettiva realtà è ben diversa. Ne abbiamo fedele testimonianza nella dissertazione del dott. Frane Vrbanič intitolata «Il problema degli alloggi nelle nostre città», edita nel 1887 e corroborata dai dati dell’Ufficio di statistica, ricavati da un censimento della popolazione della Croazia. Ecco il quadro offerto da questi dati: Non considerando, i militari e gli impiegati statali che occupano edifici pubblici, Zagabria contava a quel tempo .27.617 abitanti, sistemati .in 6.886 abitazioni. Ma, sistemati come? Eoco: 3501 erano le abitazioni, consistenti in un solo vano, che o-spitavano 11.437 inquilini, cioè una media di 3—4 persone per stanza. 7.398 persone in 1223 abitazioni dai 3 ai 4 inquilini per stanza. 710 composte da 22 vanii. Anche qui a)b;)';azyö:m dii (3 vani ospitavano 3.905 inquilini, una media di 2 persone per stanza. E facciamo un salto: 62 abitazioni di 6 vani erano occupate da 449 inquilini: una media di 3 persane in 2 stanze. 200 persone vivevano in 22 abitazioni di 8 vani. E infine, le esistenti 7 abitazioni di 10 vani, ospitavano 72 inquilini, cioè una persona per stanza. A quell’epoca, dunque, Zagabria aveva 4.013 appartamenti, comprendenti complessivamente 6.236 stanze. Queste erano abitate da 19.121 persone, cioè dai tre quarti della popolazione zagaibrese d’alilora. Da 2 a 8 persone per stanza o, B.e prendiamo una media, da 3 a 4 persone per stanza. Commentando i dati raccolti, il doitt. Vrbanič spiega: «Laddove a-bitano in maggioranza, contadini, piocoli artigiani e operai, si hanno in genere appartamenti d’un sodo vano. Questi ospitano dalle 4 alle 5 persone e, nei 1.375, quanti sono in toltale, 7 persone coabitano nello stesso vano. Sul Capitolo, rione della «elite», invece, 100 stanze accolgono sole 77 persone. Come vediamo., un quadro tutfl’alltro ohe roseo.. Sono i figli ed i nipoti di queste 7 persone i portavoce odierni della fiaba dei «bei tempi passati» non afflitti dalla crisi degli alloggi! Scaleidoscopio BUGIE MARSIGLIESI A bordo idi un piroscafo francese muore, un passeggero. Il capitano, informato d‘eU’.accaduto, chiama il nostromo e .gii ordina di mettere iì cadavere in un sacco e di buttarlo a mare, ma di notte, in modo da non impressionare gli altri passeggeri. Al mattino successivo il comandante della nave chiede al nostromo .s'e ha eseguito l’ordine. Il nostromo risponde affermativamente, non senza far notare che aveva dovuto far uso di tutta la. sua forza, di persuasio«. Perchè il capitano non comprende, il nostromo spiega allora che il «morto® non voleva esser messo nel sacco, e si dibatteva protestando di non essere morto. «Aveva un accento tipicamente marsigliese — spiega ancora il nostromo — e siccome so quanto i marsigliesi siano bugiardi non gli ho creduto». VELOCITA’ RELATIVE Una dattilografa torinese arriva con molto ritardo in ufficio e ai fa pescare dal direttore mentre, si toglie il cappotto in anticamera. L’uomo guarda l’orologio e aggrotta la fronte. La ragazza è confusa e infine dice: «Non è colpa mia . . . Vede, quando sono scesa da! filobus mi si è messo alla calcagna un giovanotto ... E così per alcuni viali del Valentino . T .» «Beh, è per questo che arriva con tanto ritardo?» chiede il direttore. «Deve capirmi: quel giovanotto camminava tanto piano!» IL CERCHIO DI E. WALLACE Eppure il fatto era innegabile, autentico, ammesso ufficialmente e comunicato con insolita premura dallo stesso Governo alla stampa del mattina, in questi termini. La natura del delitto imputatole e l’importanza particolare della prigioniera avevano consigliato delle precauzioni straordinarie per la sua custodia. Le pattuglie che regolarmente visitano il cortile delle celle erano state raddoppiate; le ronde dei sorveglianti nei corridoi si facevano, non pip ad ogni ora-ma a ogni mezz’ora. In queste ispezioni non si usa guardare sempre in ciascuna cella; tuttavia questa notte, alle tre, la custode Hardy mise l’occhio allo spioncino della porta della Drummond, e constatò che la prigioniera era presente. Alle sei, quando la porta della cella fu aperta, la Drummond non c’era più. Le sbarre della finestra erano intatte, la porta non era stata forzata, nè d’altronde .ri rinvennero tracce di sorta nei recinti della prigione. E’ impossibile che ella abbia potuto fuggire dal di sopra dei muri, come è impossibile che abbia potuto andarsene seguendo l’ordinario cammino che mette all’uscita; in tal caso avrebbe dovuto superare successivamente ben sei porte, che non risultarono forzate, e attraversare la loggia del custode, che non è mai abbandonata, nè di giorno nè di notte. Questa nuova dimostrazione della tracotanza del «Cerchio Rosso» e dei mezzi straordinari di cui dispone è veramente inquietante, tanto più che cade in un momento in cui le vite dei nostri ministri sono minacciate da questa associazione misteriosa. Yal eguardò l’ora; erano le undici e mezzo. Guardò anche il giornale, e si accorse che era una edizione ritardata di un foglio della sera. In un attimo fu fuori dal letto, non attese nemmeno la colazione, e si precipitò alla Direzione di Polizia. . Trovò l’ispettore Parr abbastanza di buon umore . . . troppo dii buon umore, se si tien conto della circostanza. — Ma è incredibile! — gli gridò Yale, fremente. — E’ Una cosa impossibile. Ella deve aver avuti degli amici nella prigione. — E’ precisamente quello che ho pensato anch’io — disse Parr. — Lo dicevo or ora all’intendente, e proprio nelle identiche sue parole, signor Yale: ella deve aver avuto degli amici nella prigione. Altrimenti, me lo sa dire lei, come mai avrebbe potuto evadere? Yale lo guardò sospettosamente. Questo non gli pareva il momento più adatto per dei discorsi svagati; e il tono di Parr era indubbiamente svagato. * Yale, che non era riuscito ad apprendere altri particolari oltre quelli che aveva già letto, chiamò un taxi e si fece portare al suo studio nel centro della città, dove non era più stato ila due giorni. La fuga di Anna Drummond dal carcere, checché ne potesse pensare’ l’ispettore Pair, era un affare molto serio . . . Quel Parr . . . Un pensiero (Spaventoso attraversò la mente di Yale, Giovanni Parr . . ^ E se questo stupido, se questo tanghero dall’aspetto di un cretino fosse invece . . .? No, no: non era pos&iile. Scuoteva la testa e si rimproverava il proprio turbamento ; ma il suo pensiero ritornava sempre a quell’idea molesta. Allora si sforzò di richiamarsi in mente e di vagliare tutti gli incidenti nei quali, in qualche modo, l’ispettore Parr aveva figurato. Quest’esame lo portò lontano: non fu che quando si trovò a destinazione, e mentre saliva lentamente le scale al suo ufficio dopo di aver rifiutata l’offerta dell’ascensore, che- alfine potè chiudere le sue riflessioni con un energico: — E’ impossibile! Mentre apriva la porta, la prima cosa che osservò fu che la cassetta delle lettere era vuota. Era una cassetta piuttosto grande, con un congegno brevettato aH’orifizio per impedire ai ladruncoli di pescarvi dentro. Ed era vuota, malgrado non l’avesse più aperta da due giorni. Vuota, nemmeno una circolare reclame! Chiuse pian piano la porta, e si avanzò nell’interno. Ma non fece che un passo solo, e si fermò di botto. Tutti i cassetti della scrivania erano aperti, la piccola cassaforte di acciaio accanto al caminetto, dissimulata nel muro da un riquadro di legno, era stata forzata e lo sportello era ancora spalancato; ne sollevò di fondo, sotto il quale vi era un piccolo ripostiglio segreto, che solamente una persona pratica avrebbe potuto trovare e dove Yole conservava i documenti più compro- mettenti del «Cerchio Rosso»; di fondo era stato divelto, ed era visibile l’opera dello scalpello che lo aveva scassinato. Yale si sedette nella sua poltrona, e stette a lungo a guardare fisso fuori della finestra. Non aveva bisogno di domandarsi chi poteva aver fatto tutto questo; poteva indovinarlo. Tuttavia, per un ultimo scrupolo, volle fare qualche ricerca; ma bastò il ragazzo dell’ascensore a dargli tutte le informazioni di cui poteva avere ancora bisogno. —Sì, signore — disse il ragazzo — questa mattina è venuta la sua segretaria, quella bella signorina ... E’ venuta non appena abbiamo aperto gli uffici; si è fermata qui circa un’ora, poi è andata via. — Non aveva una valigia? — Sì, signore: una piccola valigia — rispose il ragazzo. — Grazie — disse Yale. E ritornò immediatamente alla Direzione della polizia per riferire al flemmatico Parr la nuova sorpresa che gli era capitata. — Ora, signor Parr — aggiunse l’illustre psicometra — le voglio dire una cosa che Don ho ancora detta a nessuno, nemmeno allTntendente. Noi abbiamo sempre pensato che a capo, dell’organizzazione del «Cerchio Rosso» vi fosse un uomo; ho sempre sentito dire che quella ragazza si era incontrata con uno sconosciuto, il quale l’aveva iniziata ai misteri della banda. Invece, non è così: quel signore misterioso che va in giro di notte in automobile, lungi dall’essere il padrone, prende anche lui gli ordini, come tutti gli altri addetti dal vero centro della combriccola che è Anna Drummond. — Buon Dio! — esclamò Parr. — Lei ora si meraviglia ancor di più che io Rabbia tenuta nel mio ufficio, non è vero? — proseguì Yale. — Ma non ha che da ricordarsi che io ho sempre detto d’aver il presentimento che quella ragazza, un giorno o l’altro ci avrebbe ravvicinati al «Cerchio Rosso». E avevo ragione. — E perchè l’ha mandata via? — domandò Parr. — Perchè se lo è meritato — rispose Yale — e perchè, se non l’avessi fatto filare sui due piedi, ella sarebbe venuta a scoprire lo scopo per il quale la tenevo nel mio studio. Ora però — aggiunge amaramente — dopo quello che è avvenuto, ammetto che avrei anche potuto risparmiarmi questo disturbo: il lavoro compiuto stamattina nei miei uffici sta a dimostrare che ella ormai sapeva chiaramente a qual gioco io giocavo. La sua faccia nervosa, dai lineamenti delicati, si rabbuiò. Poco dopo, soggiunse misteriosamente: — Questa sera, signor Parr, quando lei avrà raccontato la sua storia al Primo Ministro e ai suoi amici, avrò anch’io da raccontare una piccola storiella che credo la sorprenderà. — Oh, lei non mi sorprenderà — rispose Parr con noncuranza. — Non mi sorprenderà, qualunque cosa possa dirmi. La terza sorpresa di. quel giorno, il signor Yale la ricevette quando fece ritorno al suo domicilio. Prima di tutto, trovò che la sua domestica non era in casa. Egli teneva in casa una sola persona di servizio che non dormiva nell’alloggio, ma era convenuto che vi dovesse rimanere tutto il giorno, fino alle 21. Ora, quando egli era ritornato erano appena le diciotto, e l’appartamento era ancora buio. Accese la luce e fece un giro nelle camere. A quanto sembrava, il solo salotto era stato rovistato; ma in compenso, chiunque fosse stato a compiere quella perquisizione, aveva agito con diligenza e minuzia. Anche qui, non fu nemmeno necessario interrogare la domestica per sapere come erano andate le cose: la donna era stata allontanata da casa col preteso di una commissione da fare d’urgenza, dietro un ordine che ella credette provenire dal suo padrone; e mentre' era fuori, Anna Drummond, con tutto il suo comodo, aveva passato in rassegna tutto l’appartamento. Yale si vesti lentamente. Si domandava quale sarebbe stata, ora, la prossima mossa della sua avversaria. Per proprio conto, su quello che gli rimaneva da fare la sua risoluzione era già presa. Entro 24 ore l’ispettore Parr sarebbe stato un uomo finito. Prese la sua rivoltella da un cassetto dello scrittoio, l’esaminò accuratamente e la fece scivolare nella tasca posteriore dei pantaloni. La caccia al «Cerchio Rosso» stava per chiudersi con un avvenimento spettacoloso, con una definizione delle più inattese dagli spettatori di quella tragica partita . . . Nell’ampia galleria della casa del Primo Ministro Yale si imbattè in una persona di cui non seppe, lì per lì, spiegarsi la presenza. Era Sandro Beardmore. E’ vero che egli era stato una vittima del «Cerchio Rosso», ma non si poteva dire che gli ultimi incidenti lo riguardassero direttamente. —Lei è sorpreso di vedermi qui, signor Yale? disse Sandro, salutandolo e stringendogli la mano. — Ma io sono sorpreso quanto lei di questo invito. Yale rise. LOTTI UNTIMI 111 MORTE Sarebbe troppo lungo elencare conquiste che l’uomo ha ottenuto nel campo della scienza attraverso i secoli. Più o meno, esse sono note a tutti, cosi come è noto il desiderio di molti scienziati di riuscire a svelare il mistero della vita e della morte. Sin dai tempi più remoti, qualcuno ha sempre voluto tentare di ridare la vita ad un morto, senza successo. Quello però, che non è riuscito ad nostri antenati, l’ha fatto oggi la medicina. Il numero di quelli che dal regno dei sogni sono ritornati su questa nostra terra ha raggiunto, in questi ultimi anni, il centinaio. Intendiamoci: un uomo potrà «risuscitare» solo in determinate circostanze o, per meglio dire, in caso di «morte clinica». Contrariamente a quanto si riteneva nel passato, la scienza ha dimostrato che la morte è un processo lento, l’organismo cioè muore gradatamente. Un tempo si diceva che la morte; ha tre porte. Dapprima cessa di funzionare il cervello e si perde conoscenza. Quindi ha inizio l’agonia che può durare alcuni giorni. Infine il cuore cessa di battere e la respirazione si ar-he|sta. A 'qiueaft'o punto, guardato dal di fuori, l’uomo è morto. La scienza .però sostiene che queste prime- tappe verso l’al di là, non sono sufficienti per vincere la vita. La fase che subentra dopo che di cervello, ili cuore e gli organi della respirazione hanno cessato- di funzionare, si chiama morte clinica o morte relativa In questo periodo -di morte relativa un indovinato intervento medico può restituire l’uomo alla vita. Quanto tempo dura la morte relativa? I medici dicono 5—6 minuti, dopodiché subentra la cosidet-fa morte biologica dalla quale l’uomo non -può essere salvato.La morte clinica dura appena 5—6 minuti in quanto, dopo che l’uomo ha cessato di respirare, le cellule del cervello possono riprendere a funzionare solo se alimentate da nuovo -sangue. Dopo 5—6 minuti esse muoiono definitivamente. Naturalmente, non tutti gli organi si comportano allo stesso modo. Lo -Scienziato sovietico S. Andrejev, ad ■esempio, è riuscito a far battere il cuore di un uomo morto già da 96 ore. Ma -se non si riesc-e a riattivizzare il cervello, non c’è ritorno alla vita; per -questo motivo, ogni tentativo in tal senso dieve essere fatto -entro 5—6 minuti dalla morte dell’individuo. Alla fine del secolo XVII. ed al principio del secolo XVIII. bi ebbero i primi seri esperimenti per vincere la morte. Dapprima gli scienziati vollero accertarsi se era possibile! far funzionare, ili teervelilo ed il cuore di uno appena morto-, in quanto per gli altri organi la cosa è più facile. Nel 1936, il professore Njegovski cominciò ila -sua attività, oggi tanto -nota al mondo, assieme a quattro collaboratori. Le difficoltà che i cinque dovettero superare furono grandi. Non fu facile trovare comprensione -e appoggio. Oggi però, il professore -ha un modernissimo- laboratorio e ben 45 collaboratori per i propri -esiperim-enti e ricerche, li metodo che il professor Nje-govski adopera per strappare alla morte l’uomo canata di due processi; reintegrazione del cuore e reintegrazione degli- organi respiratori. Per far battere -nuovamente- il cuore si i-n-ietta, sotto determinata pressione, in una arteria periferica del sangue mescolato a glucosio, ossigeno ed altre sostanze. Quando il cuore ricomincia a funzionare, si cessa di -iniettare ili sangue sotto pressione e, in caso di bisogno, si aggiunge dell’altro sangue ini-eittandoilo nella vena. Per riattivare gli organi respiratori ci sono numerosi metodi, ma il più efficace è quello che, con l’aiuto di s-peiciali apparati, fa entrare l’aria nei polmoni. In tal modo si provocano pure degli impulsi -che agiscono, s-ul sistema nervoso e che a poco a poco riattivano pure detto sistema. I casi di -uomini strappati alla morte sono moliti. Ne nomineremo qualcuno. A Mosca, un- medico del pronto soccorso, venne urgentemente -cbiamato a-1 capezzale di un ammalato. Quando il medico arrivò, l’uomo aveva già perso molto sangue e spirò quasi subito. Immediar-tament-e il dottore applicò le misure necessarie e riuscì a riattivare il cuore ed i polmoni dell morto. Questi riprese presto conoscenza ed ebbe a dire: «Dottore, mi pare di a-ver -dormito un pò di tempo-». Nell’aprile d-el 1945, presso Berlino, una donna venne colpita da u-n proiettile che le attraversò un’arteria. Mentre la trasportavano ai-ospedale, subentrò la mòrte clinica. La dottoressa Karpova prese subito 1-e misure del cais'O e riuscì a far funzionare il cuore e gli organi respiratori. Nonostante ciò, l’ammalata riprese conoscenza appena dopo 19 ore. In seguito essa venne operata e rilasciata dhll’ospeda-le quale persona perfettamente in grado di ricominciare a lavorare. NOVI SAD, -aprile — L’impetuoso Danubio -minaccia spesso le fertili pianure della Vojvodina. A -scongiurare la -sua furia devastatrice esiste già da decenni tutto un sistema, di argini i quali, con maggior q minor sucoelsso, sono l’unico ■baluardo buttato davanti alle enormi masse d’acqua. Non era ancora finito l’ultimo inverno ohe la situazione si faceva grave, anche perchè dopo le grandi piogge dell’autunno l’eccezionar le altezza dell fiume non aveva più -accennato a decrescere. Nel febbraio il grande fiume ai gelò in seguito a una temperatura polare. Quando pochi giorni dopo il termometro risiali sopra lo zero, la crosta gelata si ruppe e grossi blocchi di giaccio presero a navigare lungo la corrente, alimentata dalla copiosa neve che andava squagliandosi. I blocchi di ghiaccio si arrestavano qua e là formando pericolosi sbarramenti. Accadde così che il 14 marzo il Danubio travolse gli argini in Ungheria, n-elle- immediate vicinanze del confine col nostro Paese. La massa d’acqua si riversò anche in Jugoslavia allagando circa 3500 ettari di -terra-. Si trattava di un lago profondo perfino 5 metri. Qon -grandi sforzi potè essere evitata un’ulteriore -spinta in avanti -deli-acqua, ma i danni furano ugualmente enormi: alcune centinaia di case e di -edifici pubblici furono travolti, numerosi capi di bestiame perirono e le sementi andarono perdute. Si calcola che i danni ammontino a 500 milioni di dinari, dei quali più della metà per i soli ar- CAMPIONATO JUGOSLAVO DI CALCIO Ritorna in testa la „Crvena zvezda” SOTTOLEGA ISTRIANA RISULTATI E CLASIFICA Scoglio Olivi — Pola 6-0 Jadran — Avijatičar 3-2 Trgovački — Buie 4-0 LA CLASSIFICA C. zvezda 19 11 7 1 40:16 29 Partizan 19 13 3 3 52:22 29 Radnički 19 9 4 6 41:32 22 Velež 19 8 5 6 34:29 21 Dinamo 19 9 3 7 30:32 21 Sarajevo 19 9 2 8 29:34 20 BSK 19 7 4 8 32:34 18 Spartak 19 6 6 7 31:34 18 Vojvodina 19 4 9 6 25:30 17 Budućnost 19 7 3 9 33:42 17 Hajduk 19 9 3 10 34:34 15 Željezničar 19 6 3 10 21:35 15 Zagreb 19 5 3 11 30:32 13 Proleter 19 5 1 13 26:62 11 La siesta gio-nnata del girone di Rivedremo questa sera Diana Torrieri sul pai coscenico del Teatro del Popolo di Capodistria ne «La signora delle camelie». L’illustre attrice italiana appare in questa foto come la vedemmo lo scorso autunno ne «La moglie ideale», sempre a Capodistria INFUÌR1A IL DANUBIO sulla piana pannonica ritorno del massimo camp-iomato jugoslavo di calcio ha servito a rivoluzionare nuovamente la classifica, specialmente in vetta, dovei il Partizan, che un mese addietro, dopo la vittoria conseguita coirtro la Crvena Zvezda, sembrava ormai sicuro vincitore, è stato raggiunto dalla Zvezda, che pass'a ora al comando grazie ai miglior quoziente reti. ^ Tutti, o quasi, i risultati di questa giornata, l’ultima prima della serie- -de-gl-il incontri della nostra nazionale, possono- considerarsi sorprendenti. Nessuno certamente sabato pensava ad una possibile sconfitta del Partizan a Sarajevo contro il mod-elsto- Željezničar. L’incrollabile forza di volontà dii non retrocedere ha avuto però questa volta ragione della classe ed il Partizan! ha dovuto abbandonare il campo mogio, mogio, dopo questa, ohe è la sua prima sconfitta nel girone di ritorno. Più difficile e meglio portato a termine è stato invece il compito della Crvena Zvezda, la quale a Novi Sad è stata sul punto di vincere, avendo terminato il primo tempo in vantaggio per 2:0. Nella ripresa si è limitata a contenere con- sicurezza la -pressione della Vojvodina, che alla fine è riuscita nell’intento di pareggiare. Un’altra squadra è oggi esultante. Il travagliato Hajduk, il quale, sovvertendo ogni pronastico, è riuscito a passare come ai suoi tempi migliori da padrone a Subotica, do-ve ha strabat-tuto lo Spartak 4:1. Per la squadra di Vukas questa vittoria -eid i due relativi puniti ci vol-evan-Oi proprio-, per risollevarle il morale, ridotto ai minimi termini dopo la nota e lunga serie negativa -di questo girone di ritorno. Hajduk -e Zvezda- sono state le uniche squadre a segnare! ed a ragra-nalilare qualche punto in trasferita. Tutte- le rimanenti sono- rimaste invece a bocca asciutta sia di punti, che di- goal. Così il Proleter, nettamente battuto a Belgrado dal BSK e lo Zagreb, .liquidato in quattro e quat-tratto dal redivivo Radnički, così il Sarajevo, battuto a Mostar dal Ve-i-ež, e co-sì 1-a Budućnost, regolata -dalla Dinamo a Zagabria con una sola rete. Il campionato- cominciai domani, questo è ili nuovo moto dopo i risultati odierni, che hanno immesso nuova linfa al campionato, che si presenta interessante ed indeciso isino all’ultima giornata. Arrivederci dunque in maggio, quando, dopo i confronti intemazionali, gli Stadi riapriranno nuovamente le porte. VELEz — SARAJEVO 3:0 (1:0). 11 Sarajevo ha incappato proprio in una giornata di grazia del Velež, Condotto -all’aremibaggio dal neo-naziio-nale Mujič, vero cervello motore dell’attacco locale, ed autore di un goal. li Velež è .stailo superiore per tutto rincontro, più però nel primo che n-el ' secondo tempo, anche se proprio nel secondo ha segnato due goal. La marcatura delle reti è stata inaugurata da Mujič al 34’ del primo tempo. Nella ripresa Mujič Serviva al 2’ di precisione Hrmič, che -non aveva difficoltà a segnare il secondo punto. Sempre su lancio indovinato di Mujič, concludeva la marcatura Selimovič II al 12’. Il migliore, in campo i-n senso assoluto è -stato Mujič. Arbitro Ba-kič. Spettatori oltre 10.000. HAJDUK — SPARTAK 4:1 (1:0). Vukas ha dimostrato- ancora una volta che da salo può- risolvere le sorti di un’incontro. Contro -lo Spartak egli ha fatto in cam-po quello che ha voluto. Quando l’allenatore dei locali gli ha messo alle costole tre guardiani, egli se li «beveva» uno dopo l’altro ed usciva da trionfatore dell’incontro. Era pure lui ohe con un’azione personale segnava il primo goal per la propria squadra a- tre minuti dalla fine dal primo -tempo. Nella ripresa, al 12’ lo Spartak riusciva a pareggiare su cailc,io dii punizione di Takač. Due minuti più tardi Rebac ristabiliva però ie distanze. L’indiavolato Vukais lanciava due volte Rebac che segnava poi altri d-u-e goal, -al 25’ e 30’. Arbitro Epert di Spalato. Spettatori 11.00. DINAMO — BUDUĆNOST 1:0 (0:0). La Dinamo è riuscita a vendicarsi per la sconfitta subita nel girone di andata sul campo d,i Titograd- leid ha oggi battuto con lo stesso punteggio di 1:0 la Budućnost. Da notare che il goal della vittoria è -stato realizzato al 30’ della ripresa dal centroattacco della Dinamo Jerkovič con la complicità del pur bravo portiere degli ospiti Bjelojevié, il quale si è lasciato sfuggire ili pallone1, quando-già lo aveva in presa. La Dinamo ha giocato senza il Suo perno Horvat, ben sostituito del resto dal terzino Crnkovič, passato al ruolo di oentromediano. Arbitro Cercura. Spettatori 9.000. VOJVODINA — CRVENA ZVEZDA 2:0 (2:2). Domenica la Crvena Se. Olivi 14 14 0 0 106 8 28 zvezda ha -perduto la -più bella del- Avijatičar 14 12 0 2 42 23 24 ie occasioni per conquistare i due Pisino 14 6 4 4 28 23 16 punti -e superare in classifica il Jadran 14 7 1 6 29 34 15 Partizan, isconfitto a- Sarajevo. Ba- Rudar 12 6 2 4 34 25 14 sti pans'are che 1 compagni di Mi- Trgovački 14 6 2 6 33 18 14 tič stavano conducendo l’incontro Dignano 14 5 2 7 22 32 12 per 2:0 dopo soli nove minuti di Pola 14 3 1 10 15 53 7 gioco, grazie ai goal realizzati da Istra 13 3 0 10 18 56 6 Kostič e Zivanovič. Dome i belgra- Buie 13 1 0 11 3 66 2 desi nel primo tempo, così pure i padroni di casa nelll-a ripresa sono riusciti a segnare due bei goal in soli sette minuti con -l’iindiavoiato Veselinovič, il migliore uomo in campo, forse per ripagarsi della poca fiducia -riposta in lui da T-ir-nanič, che lo ha convocato solo per la ,nazionale B, escludendolo dalla A. Airóne-antro hanno assistito 20.000 spettatori. ŽELJEZNIČAR — PARTIZAN 1:0 (0:0). Grazie ad un goal realizzato nel'l-a ripresa da Kulov, il Željezničar ha vinto inaspettatamente, ma- meritatamente il grande confronto con il -leader della classifica Partizan, migliorando in tal modo la propria posizione, che stava diventando critica. I-l Partizan ha giocato u-na delle sue peggiori partite, senza volontà- e-d ardore. Male ha giocato in particolare l’attacco, dove il solo Bobek si è salvato dal marasma -generale. Aill’incantro hanno assistito 20.000 spettatori. RADNIČKI — ZAGREB 2:0 (1:0). BSK — PROLETER 3:0 (1:0). TRGOVAČKI — BUJE 4:0 TRGOVAČKI: Premate, Bosac, Scocco, ' Macar, Bobbot, Kurigia, Traversie, Vlah, Maksimovič, Ton-cetti, Smoković. BUJE: Barbo, Cieco, Monica, Vidovič, Pesek, Janko, Lacuto, Limoneto, Mitrovič, Novakovič, Ivi-čević. Arbitro: Kodnik di Pola. Marcatori: 24’ Vlah, 27’ Maksimovič, 43’ Maksimovič, 44’ Smoković. INCONTRI INTERNAZIONALI SVIZZERA — BRASILE 1:1 BRASILE — AUSTRIA 3:2 CICLI MARCON Trieste • Biciclette da L. 8.000 In poi. 0 Ciclomotori da L. 45.000. Vendite rateali SULLA CAPODISTRIA—PARENZO—CAPODISTRIA A BERGANT LA PRIMA PROVA DEL CAMPIONATO CICLISTICO SLOVENO Per gli incontri con Romania, Bulgaria e Ungheria COSE VECCHIE nella Nazionale gini. Se non si fosse riusciti ad arrestare il Danubio sull’ultimo- sistema di difesa, la massta di acqua sarebbe rientrata- nel proprio alveo all’altezza idi Novi Sad, e allora si sarebbe verificata u-na catastrofe senza -precedenti. La catastrose è scongiunata, ma la Vojvodina conosce un altro pericolo -contro il1 quale è ancor più -difficile lottare. Si tratta detli,e acque -sotterranee ohe| d’im-provvi-so si mostrano -qua e là in forma modesta- e poi diventano rapidamente -dei laghi che sanno essere di alcuni -chilometri quadrati. Sotto questi laghi rimangono campi coltivati, fatiche -e sudori di valenti agricoltori. Si consideri che per trovare 1’aoqu.a quando si voglia costruire -un pozzo in Vojvodina, non occorre scavare più di 3—4 metri. Nel mese di marzo era tanta l'aoqua sotterranea che bastava Scavare mezzo metro per trovarla. Succede spesso che delle case crollino o che delle -strade cedano a-H’improvviso: è una conseguenza del lavorio sotterraneo delle acque. Queste acque appartengono al Mare di Bannonia- che un tempo copriva la pianura. Quando esse Si ritirano, lasciano il suolo salato e pertanto non più fertile. E’ difficile stabilire a quanto ammontano i danni provocati dalle acque sotterranee. I tecnici ritengono che attualmente siano allagati circa- mezzo milione di ettari di terra, dei quali almeno 100 mila erano seminati. Oltre 1600 case sono andate distrutte. Quando il capitano federale della nazionale calcistica jugoslava Aleksandar Tirnanič ha reso noti i nomi dei giocatori convocati per gli allenamenti collegiali in vista degli impegnativi incontri internazionali con Romania, Bulgaria e Ungheria, stampa e tifosi sono rimasti per un pò senza fiato, per far sentire il proprio malumore il giorno addietro, dopo aver profondamente meditato sui nomi pubblicati. Tutti in genere si chiedono perchè il noto stratega della nostra nazionale voglia ritornare nuovamente sui vecchi temi di gioco con l’inclusione in squadra dei già radiati anziani campioni Mitič e Bobek. Infatti la convocazione di Mitič per la mediana e Bobek per l’attacco dimostra, che Tirnanič voglia servirsi della loro opera per i prossimi, impegnativi incontri. Ora, nessuno c’è l’ha con i due anziani campioni, che tanti allori colsero in passato, ma tutti rimangono sorpresi per il fatto che lo stesso Tirnanič, dopo le belle prove fornite in nazionale dai giovani Krstič II, Vidoševič e Veselinovič, non insista sui giovani, i quali il posto in squadra se lo sono guadagnato con sudore. Ma, prima di continuare, guardiamo un pò più da vicino i nomi dei convocati: portieri: Beara, Maček; terzini: Belin, Crnkovič, Herceg; mediani: Boškov, Horvat, Mitič, Mihajlovič, Tasič, Spajič; attaccanti: Ognjanov, Antič, Rajkov, Milutinovič, Bobek, Zebec, Vukas. Per la nazionale B i prescelti sono: Krivokuča, Irovič, čokič, Stipič, Biogradljič, Sijakovič, Šan-tek, Krstič II, Pajevič, Radiljevič, Lipošinovič, Mujič, Toplak, Veselinovič, Pašič, Prlinčevič, Kalope-rovič e Radovič. Dando uno sguardo alle due liste traspare chiara la volontà di Tirnanič per le seguenti formazioni: nazionale A: Beara, Belin, Crnkovič, Boškov, Horvat, Mitič, Ognjanov o Rajkov, Milutinovič, Bobek, Vukas e Zebec. Nazionale B: Krivokuča, Čokič, Stipič, Sijakovič, Sanlek, Krstič II, Lipošinovič, Mujič, Toplak, Veselinovič e Prlinčevič. Mitič al posto di Krstič II, Bobek invece di Veselinovič. Questo non va giù a nessuno, anche se Tirnanič si difenda dicendo, che sulle convocazioni ha deciso la forma dimostrata dai giocatori nelle ultime partite. Se di forma si tratta, perchè ha allora convocato sia Krstič II, che Veselinovič, per la B. Un giocatore fuori forma non può giocare in nazionale A, approviamo, ma neppure in B, perchè anche qüesti incontri, anche se da alcuni ritenuti di preparazione, sono ufficiali. A Spalato ha creato un comprensibile malumore la mancata convocazione di Vidoševič. La mezz’ala spalatura è momentaneamente giù di giri, ma dobbiamo rilevare che pure nelle volte scorse, incluso in nazionale dopo scialbe prestazioni in campionato, è sempre brillato ed è stato di grande aiuto a Vukas, il vero cervello motore del-l’attaco e suo compagno di squadra. Tirnanič pero non discute più. Irremovibile ed anche un pò testardo nelle proprie decisioni, egli non intende ritornare sui suoi passi. L’unica sua risposta è stata: Accanto ai giocatori convocati non aggiungerò più nessuno. E probabile, se le condizioni di forma lo richiederanno, che per rincontro con l’Ungheria venga preso in considerazione qualche giocatore, che per il momento è convocato per la B. Chiaro, no, il suo punto di vista. Non ci resta che aspettare gli eventi ed augurargli buona fortuna. Domenica prossima i primi due scogli: a Belgrado la Romania, ed a Sofia con la B contro la Bulgaria. Per finire, vogliamo darvi pure l’elenco dei giocatori convocati da Sebes per la formazione dell’Ungheria: Geler, liku, Buzanski, Mattai, Karpati, Lantos, Sojka, Ko-taš, Barendi, Božik, Budai, Kočiš, Tihi, Mahoš, Puškaš e Niveši. Nessuna sorpresa, come si può vedere, salvo la riammissione in squadra del prestigioso Kočiš, il quale ha ormai scontato, o è stato graziato, la sua squalifica per indisciplina. S. Domenica scorsa si è svolta sulle strade dell’Istria la prima gara del campionato dilettanti su strada della Slovenia. L’ormai noto percorso Capodistria—Parenzo—Capodistria di km 135 ha richiamato alla partenza i nomi più rimarchevoli del ciclismo sloveno, quali Bergant, Bajc, Žirovnik e Piciga. Su questi quattro nomi i pronosticatori della vigilia hanno puntato, e tutti e quattro sono riusciti alla fine della dura e combattuta gara. Ha vinto Bergant che ha superato di forza in un’emozionante finale il giovane Žirovnik, autore di una fuga solitaria e tradito poi dalle forze a pochi chilometri dall’arrivo, quando tutto pareva ormai deciso. Chi ha prima entusiasmato e poi deluso, è stato il capodistriano Rajko Piciga, autore di un’ardita fuga a metà percorso. A Parenzo egli contava già due minuti di vantaggio sugli immediati inseguitori e nulla faceva presagire un suo repentino crollo. Tradito dalle proprie forze, per averle sottovalutate, Piciga ha dovuto inchinarsi di fronte alla superiorità degli avversari ed accettare un’ineccepibile sconfitta. La corsa Esattamente alle ore 8.30, come previsto dal regolamento, i ciclisti di Lubiana, Maribor, Nuova Gorizia e Capodistria prendevano il via davanti all’albergo Triglav di Capodistria. Dopo appena un chilometro di percorso Omerzel, sentendosi in vena, operava la prima fuga, rintuzzata dopo una decina di km. A Siccioìe il gruppo transitava nuovamente compatto. Brajnik, rimasto staccato di qual- che centinaio di metri, dopo Sic-ciole, si riporta prontamente in gruppo. Di li a poco fugge a pieni pedali. Anche per lui l’avventura non dura più di 10 km. La fuga buona sembra quella di Piciga e Žirovnik, operata dopo Visinada. A pochi km, da Parenzo Žirovnik forava, cosicché Piciga continuava nella fuga. Al giro di boa a Parenzo Piciga transitava con l’30” di vantaggio su un quartetto composto da Žirovnik, Dimnik, Flajs e Zanoškar. A 2,30” transitava Bajc assieme ad altri quattro corridori. Sui saliscendi di Visinada Piciga si faceva raggiungere e superare da Žirovnik, il quale continuava da solo la prodezza, che doveva portarlo sin quasi al traguardo. A Isola, a soli 6 km dall’arrivo, Žirovnik aveva ancora 1’ di vantaggio su Bergant e Bajc, appaiati, ed oltre 4’ su Piciga, Zanoškar e Stupar. Con una travolgente azione finale Bergant riusciva a raggiungere a superare il fuggitivo a meno di un km dall’arrivo. Ordine di arrivo: 1) Bergant Janez, Odred, che compie i 135 km del percorso in 4 ore 20T5” alla media oraria di km 31. 2) Žirovnik Janez, Rog, a 27”. 3. Bajc Alojz, Odred, a 2’01”. 4) Zanoškar Silvo, Rog, a 6’45”. 5) Piciga Rajko, Ca-podistria, 6) Stupar Miro, Rog, ambedue con il tempo di Zanoškar, 7) Flajs, 8) Rak, 9) Likovič, 10) Kukovec, 11) Zebovec, 12) Božnik, - 13) Rožman, 14) Janežič, 15) Dimnik 16) Brajnik, 17) Berlič. Nella classifica a squadre si è classificato primo Rog in 13 ore 14’42”, seguito al secondo posto dall’Odred in 13 ore 23’37”. CAMPIONATO REPUBBLICANO SLOVENO VITTORIA SUI VICINI ISOLA — TABOR 4:1 Il punteggio è l’indice esatto dei valori in campo e la differenza a favore degli isolani avrebbe potuto essere anche più grande se nel primo tempo il quintetto, sottovalutando l’avversario, non avesse fatto la gara degli sbagli. Tale leggerezza ebbe anche la sua conseguenza al 38’, quando Lazar, ingannando tutta la difesa isolana, CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO HANDICAPPATA LA VINCE SUL CAMPO TRIESTINA NOVARESE LA CLASSIFICA Fiorentina 27 18 9 0 51:14 Milan 27 14 6 7 58:37 Inter 27 13 5 9 49:32 Lazio 27 9 11 7 40:33 Sampdoria 27 10 9 8 41:43 Roma 27 9 10 8 34:33 Atalanta 27 10 7 10 46:43 Padova 27 12 3 12 35:36 Spal 27 9 9 9 32:34 Triestina 27 10 8 9 22:30 Napoli 27 9 8 10 39:39 Juventus 27 6 14 6 22:28 Bologna 27 10 5 12 51:44 Genoa 27 9 7 11 41:42 Torino 27 9 7 11 33:36 L. Rossi 27 7 10 10 23:31 Novara 27 6 9 12 31:37 Pro Patria 27 1 7 19 20:76 INTERNAZIONALE — ROMA 1:1 (1:0). L’Internazionale ha segnato a 9’ dall’inizio con Vonlanthen su azione di Lorenzi. Proprio sul finire Da Costa con un tiro da fuori area ha sorpreso Ghezzi sulla sua destra. Il gioco è stato abbastanza veloce, specialmente nel primo tempo, nonostante il terreno reso pantanoso, dalla pioggia caduta anche durante l’incontro. L’Internazionale ha sviluppato pregevoli trame in profondità nei primi 45 minuti. La Roma si è difesa bene ed ha tenuto il dominio della metà campo con la mediana ma all’attacco non si è dimostrata troppo pericolosa. BOLOGNA — ATALANTA 1:0 (0:0). Il Bologna ha avuto quasi sempre l’iniziativa, ma solo a un quarto d’ora dalla fine è riuscito a battere la solida difesa atalan-tina, pur avendo avuto innumerevoli occasioni per segnare, sciupate dall’imprecisione di tiro dei suoi attaccanti. La rete della vittoria è giunta al 30’ a conclusione di una prolungata offensiva e su azione scaturita da calcio d’angolo. Batté Possan, respinge un difensore e Bonifaci realizza di testa. FIORENTINA — MILAN 3:0 (2:0). E’ stata una bella partita nella quale i campioni per tutto il primo tempo hanno tenuto testa alla compagine viola. La Fioren- tina ha avuto il merito di svolgere un gioco pratico, veloce e redditizio così da filtrare spesso attraverso la retroguardia milanista che è parsa il punto debole della compagine rosso-nera. Al 16’ del primo tempo un traversone di Julinho ha trovato al centro Primi che entrato deciso ha messo in rete con un forte tiro di sinistro. Poi una rete del Milan al 23’ è stata annullata dall’arbitro che aveva fischiato un attimo prima per un fallo. La seconda rete per la Fiorentina è stata segnata da Virgili al 37’ che ha sfruttato un errore di Pedroni. Al' 18’ della ripresa Buffon ha respinto corto il pallone e Virgili, riprendendo la sfera, segnava il terzo goal. GENOA — LANEROSSI 2:2 (1:1). La partita è stata disputata su un terreno pesantissimo in seguito alla pioggia caduta all’inizio dell’incontro. Su tale terreno il Lanerossi ha dimostrato di trovarsi a suo agio, segnando per primo dopo 4 minuti di gioco con Miglio-li. Un minuto dopo il Genoa ha pareggiato ad opera di Frizzi. Il Genoa ha quindi segnato la seconda rete al 17’ della ripresa con Carapellese, a conclusione di una lunga mischia in area dei biancorossi. Al 45’ l’arbitro concedeva al Vicenza un rigore per fallo in area di rigore Ha tirato David che ha pareggiato. NAPOLI — JUVENTUS 1:0 (1:0). In virtù di un gioco veloce e pratico il Napoli è uscito vittorioso dal terreno juventino segnando la prima rete al 17’ del primo tempo, con Jepson, e difendendosi con intelligenza e tenacia dai continui quanto innocui attacchi della Juventus. LAZIO — SPAL 3:0 (1:0). Dopo un inizio in leggero favore della Spai, la Lazio ha preso gradata-mente il comando del gioco segnando il primo goal al 17’ su centro di Bettin e tirata di testa di Vivolo. Poi è continuata la superiorità della Lazio, che raddoppiava il vantaggio al 18’ della ripresa su calcio di rigore realizzato da Burini. Due minuti dopo terzo goal della Lazio. Su punizione per fallo di mano, Vivolo elude la barriera passando lateralmente a Muccinelli che rimette prontamente in avanti. Selmerson prende la palla e segna imparabilmente. TRIESTINA — NOVARA 1:0 (0:0). Contro un Novara slegato e mancate di decisione la Triestina, che ha dimostrato volontà e maggiore spirito di iniziativa, è riuscita a strappare una preziosa vittoria. Il Novara che ha mancato diverse facili occasioni ha cercato invano di rimontare io svantaggio della rete subita all’inizio della ripresa. Il goal alabardato è stato segnato al 5’ minuto da Lu-centini, riprendendo la sfera che il portiere si era lasciata sfuggire. SAMPDORIA — PADOVA 3:1 (1:1). Contro un Padova che soltanto nel primo tempo ha dimostrato decisione e praticità di manovra, ia Sampdoria è passata facilmente nella ripresa, approfittando di numerosi errori della difesa locale. Gli ospiti hanno avuto ia loro linea di forza nell’attacco. Al 32’ il centro avanti ligure ha sfruttato abilmente una difficile respinta del portiere padovano, segnando. La reazione dei locali, immediata, ha portato al pareggio dopo due soii minuti. Lo ha ottenuto Chiumento con un bel colpo di testa. La ripresa è stata tutta a favore degli ospiti che insistendo all’attacco con manovre veloci e in profondità han colto la seconda rete al 6’ con Ronzon e la terza al 26’ con Firmani che ha segnato con tiro radente. PRO PATRIA — TORINO 1:1 (1:0). Partita piacevole, ricca di buoni spunti tecnici fra due squadre decise a superarsi. Superiore il Torino in linea tecnica e superiore la Pro Patria nella concessione tattica del gioco, nonostante il terreno pesante e scivoloso. I locali sono andati in vantagio al 15’ di gioco con La Rosa e gli ospiti hanno pareggiato nella ripresa con Buthz. ISOLANA SESANES1 riusciva a realizzare il punto della bandiera per i sesanesi. Nella ripresa la superiorità isolana si faceva ancora più palese e il pareggio giungeva al 7’ per merito di Cerne che raccolto un dosato passaggio di Karadjic, superava di slancio il suo custode e metteva in rete. A soli due minuti della prima rete Pavlovič concludeva un azione volante Noričić-Karadjić, portando in vantaggio gli isolani. Insistendo all’attacco, gli isolani pervenivano nuovamente al successo all’ll’ con una rete di Norčič realizzata, con potente tiro, su calcio di punizione da una ventina di metri. L’ultima rete veniva realizzata da Degano al 44’. KRIM — CAPODISTRIA 7:0 Lubiana, 15 aprile. — Più deila cronaca di questa partita costellata di reti lubianesi, varrebpe la pena di fare un discorso piuttosto lungo all’undici capodistriano. Siamo del tutto d’accordo che il Krim è indubbiamente una squadra di gran lunga superiore per doti tecniche a quella capodistriana. Però effettuare una trasferta con l’intima convinzione di subire una sconfitta a largo margine di reti significa già in partenza ogni rinuncia allo spirito agonistico e alla volontà di combattere e di conseguenza ad aumentare le proporzioni della disfatta. I capodistriani non hanno nemmeno tentato. Già dal primo minuto i lubianesi hanno in mano la situazione e all’ll’ la rete capodistriana subisce la prima scossa ad opera di Hočevar. E continua la seria con due reti di Marjanovič e due di Kastelić. Nella ripresa Kastelic segna la sua terza rete, sesta per il Krim, poi il gioco dei lubianesi scende di tono, senza che i capodistriani si facciano avanti. Infine è nuovamente Marjanovič a concludere il punteggio della giornata. CAMPIONATO REPUBBLICANO SLOVENO I RISULTATI Slovan — Grafičar 2:1 Krim — Capodisttia 7:0 Triglav — Postojna 2:0 Isola — Tabor 4:1 Ilirija — Mladost 3:0 LA CLASSIFICA Krim 12 9 2 1 23: 6 20 Grafičar 12 9 2 1 45:15 20 Triglav 12 7 2 3 39:12 17 Ilirija 12 6 0 6 29:27 12 Slovan 12 6 0 6 18:20 12 Mladost 12 4 2 6 14:21 10 Isola 12 4 2 6 21:33 10 Capodisttia 12 3 2 7 18:53 8 Tabor 12 2 2 8 19:30 6 Postojna 12 2 1 9 23:32 » Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso Io stabil, tipograt »JADRANk Capodistria