PUBBLICITA (prezzl per mm d'altezza, larghezza 1 colomia): commerciall L. 1.50 — flnanzlarl, legall, cronaca L. 2.50 — Concessionarla escluslva UNIONE PtJBBLICrrA ITALIANA S. A. LUBIANA, Via Selenburg n. 1 — Tel. 24 83 Lubiana, 16 gennaio 19^3-7X1 ABBONAMENTI: Amiuo L. 25 — Semestrale L. 13 — Sostenitore L. 1000 Spedlzlone In abbonamento postale H" Gruppo — UN NUMERO CENT, 60 DIREZIONE — REDAZIONE: LUBIANA, VIA WOLPOVA 12 — Tel. —.— Äßnegazione del Partito Fra le molte ragioni che a mio avviso lendono super-ilua la discussione sulla pos-sibilitä di conciliare la parola «unico» con quel la «partito» una ve ne e che da sola giustificherebbe la dizione ed e quella che ta del Partito I'organo v ig He e sperimenta-tore della vita nazionale, pei cui Chi vi aderisce, per quel seguito di sacrilici e di re-sponsabilita che ne assume, deve sentirsi uomo iorle-mente di «parte». Uomo di parte come lo fu-rono, nella migliore delle espressioni, nel nostro Rina-scimento i nostri avi quando gettarono le fondamenta del-la nostra vita comunale che, se terminö nella fazione ar-mata, fu innanzitutto, alle sue origini, un moto di nobile coscienza, di solidarieta di vita fra le categorie e un sentimento, forse inconscio, di collaborazione Ira le categorie stesse, per la magI gior iortuna della propria citta. E r«uomo di parte» allora, assoggettandosi al travaglio di una ricerca sempre piu proionda delle nece'ssita della sua categoria, si trovava in uno stato di continua ten-sione ideale, nella continua ricerca di vie e di mezzi nuovi per giungere al fine supremo che era la conquista di un nuovo benessere per i suoi e che divenisse legge per tutti. E tale e in fondo, amplia-to, migliorato e soprattutto reso cosciente, il cömpito che nella vita del popolo ita-liano si e assunto oggi il Partito lascista. Non bisbgna nascondersi che lorse tanta grave responsabilitä, tanto alto cömpito non e da tutti compreso: da molti e per motivi diametralmente oppo-sti. Dagli uni per troppo amo-re, perche ritengono che as-sumendosi tali cdmpiti di ricerca e di sperimento, il Partito cada nella impopolarita della massa che e nalural-mente portata ad intravedere neU'intervento del supremo motore della vita nazionale le cause di quelle disfunzioni che sono invece il naturale evolversi di una situazione che e cominciata a maturare prima dell'intervento del Partito e che non puö interrom-persi d'un subito, ma deve procedere per permettere i I enucleazione delle forze ancora vitali da quanto e invece scoria e materia inutile. Dagli altri per poco amo-re e per quelle ragioni che cbbiamo teste visto essere dominio della massa, della massa che senza una forte educazione non puö giungere a comprendere un tale altissimo cömpito che e es. senzialmente composto di passione, di sacrificio, di ab-negazione, virtii tutte che sono del popolo e nel popolo, ma solo si esprimono nel-le figure e nei gesti dell'eroe, doe di un individuo eletto e scelto. Ed e alia luce di questi principi che noi dobbiamo esaminare I'evoluzione stori-ca del Partito che, sempre coerente a questi cömpiti che si era prefisso, ha scelto nei vent'anni trascorsi dal suo avvento al potere la via piu dura da percorrere. Non po-teva d'altronde altrimenti concepirsi che in tal senso la sua opera perche il Fascismo non e nato dalle scartoffie di un'assemblea ma e nato nel fervore della battaglia, quando doe tutti, capi e gre-gari, non hanno che un imperativa: combattere per vin-cere, combattere, doe cer-care il combattimento e far impeto la dove la resistenza e piu dura per sfondare e travolgere. E cosi si delinea anche con estrema chiarezza quale e la iunzione rivoluzionaria del Partito accanto agli organi costituzionali dello Stato. Quella esperienza e quegli esperimenti che, appunto perche tali, la maesta della legge perfettibile ma giä perlet ta in se non puö compiere, e compie invece nei suoi organi il Partito, nell'ambito della sua legge che si rias-sume in due parole: sacrificio e dovere. Cosi negli anni passati ab-biamo visto nelle piccole come nelle grandi cose il Partito assumersi questi cömpiti: daireducazione della gioven-tii, che prima sperimentö ira i suoi ranghi e poi fece legge dello Stato, alia soluzione dei problemi del lavoro, che usci studiata ed elaborata dai suoi organi per entrare a far parte viva del corpo della vita nazionale, fino alia piu grande prova: quella della isti-tuzione del regime corporati-vo, durata ben possiamo dire tre fnteri lustri, tre lustri di studi e di esperimenti nel corpo vivo del Partito finche non giunse alia maturita ne-cessaria per divenire legge dello Stato e vita di tutto il regime. E gli esempi sono infiniti e il tempo di guerra che vi-viamo ne da mille prove: il controllo dei prezzi, degli ammassi, dei trasporti, degli sfollamenti, di cento e cento altre piccole e grandi neces-sitä. Si dice che il Partito gioca cosi la sua popolarita, ma il Partito lo sa e ne ä cosciente-, ma e altrettanto cosciente che un suo mancato intervento sarebbe la cata-strofe il piii delle volte. E il Partito sa quanto vale tale popolarita perche sa dove e generata: non interviene il Partito la dove tutto va bene, dove le cose procedono pia-namente per la propria via con tranquilla sicurezza-, il Partito interviene la dove qualche impalcatura scric-chiola, la dove la natura umana ha preso il soprav-vento sul dovere, sul senso di solidarieta che deve oggi unire tutti gli ftaliani. Cos] e logico quindi che colpendo una situazione, ( La visita del Re Imperatore in Sicilia. Festose accoglienze della popolazione creata a profitto di qualche persona e a volte di qualche categoria, vi sia chi portera astio e rancore verso il Partito senza a volte trovare la contropartita in chi, benefi-dato ma ignaro di quanti e quali altre difficolta vi slano da rimuovere sulla strada, attendeva non I'evolversi della situazione ma un mira-colo. Tutto questo il Partito lo sa; noi suoi militi lo sappia-mo, e pill approfondiamo questa coscienza degli eventi e delle cose piii ci sentiamo ledeli a questa sua bella vita; sentiamo di amare questo nostro popolo che nel giorno sicuro della vittoria siamo certi sentird, per quel dono divino della sua maturita politica, giovane di cento anni ma passata al vaglio piu duro che la storia ricor-di, ricca di un passato di ventisette secoli di gloria, tutta I'orgogliosa gioia di aver espresso dal suo seno il Partito fasdsta. Gian Luigi Gaiti VERITÄ DEL FASCISMO Se ci si domanda quale apporto abbia dato il Fascismo alia coscienza nazionale, sul terreno morale, non e difficile rispondere che il Fascismo e sorto per ripro-porre alio spirito ed alia mente degli Italian!, offuscati dall invadcnza del progressi-smo materialista, I'imperati-vo di una riscossa umana. L'uomo italiano, sopraffat-le dal dilagare deila perver-sione finanziaria democrati-ca, s'inabissava lentamente nei gorghi di una desolante spersonalizzazione: si avvia-va cioe a divenire la brutta copia di quell'uomo econo-mico che scienza e aspirazio-ni del mondo capitalista ave-vano creato a vantaggio di una minoranza di privilegiati del denaro. Nell'imperfetta sutura fra ciö che appariva sorpassato e ciö che doveva segnare il crisma di un nuovo ordine di realizzazioni l'uomo italiano, ed in misura piii o meno identica l'uomo europeo, perdeva quanto di sanamente interiore gli ave-va commesso la forza della trudizioue pei gettarsi supi-namente nella fornace dell'in-congruenza capitalista. Perche e sempre ed ancora alia struttura del capitalismo che noi dobbiamo imputare tutte le crisi, da quella politica a quella economica a quella morale che imperversano in questo primo quarantennio del secolo tormentato. E' il capitalismo che scio-glie le briglie al principio del controllo gerarchico sull'uo-mo da parte della superiore struttura dello Stato, facendo del primo I'idolo egocentrico della vita e del secondo una realta illusoria ed irraziona- le: e il capitalismo che an-nienta le forze madri che hanno dato all'uomo un rag-gio di vita propria, una struttura di intimitä pure nella diversa legge di adattamen-to all'ambiente ed alia mol-teplicita delle espressioni di relazione, livellandole gra-datamente sino a ridurle a strumenti passivi di ima coercizione esercitata dal-I'esterno: e il capitalismo in-fine, Che di volta in volta süccube ed incube della dia-bolicita del piano ebraico di sgretolamento dei capisaldi del mondo civile, ha insinua-to nelle coscienze, al posto del fondamento di una tra-dizione nobilmente fattiva, I'improvvisazione di una mentalita e di una coscienza su-perficialmente orientata alia novita, all'estemporaneita, al falso scopo dell'abito nuovo che ricopre e non veste. La civilta, questo grande risultato di correnti profonde elaborate attraverso secoli di storia, attraverso esperienze faticose, sangue, rinuncie, conquiste metodiche, sforzi pazienti, si incanala cosi nelle strettoie di un orienta-mento irrazionale e fallace anche se meravigliosamente ingannevole. Anzi, appunto in ragione di questa sua ca-pacita di lusinga la sua pro-pagazione afferra le menti delle moltitudini impreparate. E' allora che )a marmaglia plebea suggestionata dal ve-leno massonico di occidente insulta ai leoni di Trail, di-nienticando nell'impeto del folle gesto che quelle pietre hanno un'anima, vma storia dall'incontenibile esempio di grandezza. E' per questo che la massa cieca ed uniforme deifica gli compagno coiDmissano,, vuole Voleva uno di quei buffo-ni camuffati da soldati che un reparto della nostra Mili-zia Confinaria, di quella Mi-lizia che in tutte le latitudi-ni, dalle Alpi aWAfrica, ha scritto pagine gloriose di storia con il suo valore e la sua fedelta, si arrendesse ai suoi straccioni. Perciö un giorno inviö un messaggio di resa a un nostro presidio, affermando gratuitamen-te che fra i militi vi fossero molti che preferissero il croa-to (forse alludeva alia lingua croata) aWitaliano. Si ebbe il «compagno commis-sario» una di quelle risposte stile fasdsta, naturalmente con cantorno di buon piom-bo italiano, che certamente gli avra fatto svanire i fumi di «slivovioi o di «wodka» che gli annebbiavano ancor piu il suo opaco cervello. Per la prima volta forse il «compagno commissario» avra voluto una cosa che non ha potuto raggiungere per opera di quel Fascismo tanto odiato. Avra capito, il buffo-ne, che con la Milizia di Mussolini non c'e nient'altro da fare che prender legnate in buona dose italiana? E' questa una medicina al-quanto empirica, ma salutare, specie per taluni bevitori di «slivovic». * ftcitttd ÜHCO SABATO, 16 GENNAIO 1943-XXI istinti e si volge abbagliata e genuflessa ad ascoltare la voce della sirena che promette le meraviglie dell'ul-timo ritrovato comoditario sul quale essa si getterä ani-ma e corpo a ricercare, come il fanciullo curioso, «l'apriti o Sesamo» della felicitä. II mondo degli interessi e in lotta contro il mondo della ragione pura. Per conser-vare il suo trono puntellato dall'infelicitä di moltitudini immense, scomparenti a poco a poco come «persone» e riaffioranti alia luce come entitä dotate di puro e sem-plice automatismo funziona-le, il mondo degli interessi ha scatenato la guerra ed ha avallato la cambiale della libertä minacciata. AI danno si aggiunge dun-que l'ironia della beffa. La libertä, quella vera, cor-rispondente cioe alla facoltä interiore di plasmare secon-do ragione le proprie ideali-tä, non e minacciata dalle dittature ma in modo ben piü sostanziale ed offensivo e sottoposta all'arbitrio dei li-vellamenti democratici. Non ripartizione dei beni della bre sul fronte di Solium, fu J._______ . J ^ ^ ^ n ^ .C A h. -7* n ^ tut nn^MA n/t1/tšMrt BM^AiXCIO MARITTIMO n 13 germalo del 1941 av- questa guerra ž quella giusta fetti si scatend il 18 novem-venlva nel Canale di Sicilia quello scontro navale che, procurando gravi perdite alla marina britannlca, racava inoltre per la prima volta un grave colpo al pre-stigio dei marinai d Albione. Con l articolo del came-rata Barilli noi intendiamo ricordare questa glorlosa giornata della nostra marina la quale, con la sua in-stancabile e dura azione, sia di scorta al convogli sia di offesa attlva, ha non solo sconvolto spesso i piani strategici del nemico, ma confermato agli Italian! la necessita di essere forti sul mare ed anche contribuito a formare in essi, attraverso le sue vittorie, la passione imperiale e coloniale che richiede a suo principale 'sostegno la coscienza per I'appunto del dominio delle vitali arterie marittime. Sara certamente un caso, ma un caso assai significative, il fatto che la dichiara-zione di guerra all'Inghilter-ra da parte nostra avvenne Si avverte che la redazione di : termini di nuovo conio. riconoscere che la marina inglese non era riusdta a interrompere e neppure a di-sturbare i nostri traffici marittimi, palesando cosi la sua inferioritä, ancor piü accen-tuata dal magistrate colpo dei nostri a^saltatori nel porto di Alessandria il 18 dicembre, fine della plutocrazia, del m cui due corazzate inglesi fide durante I'inverno fu In premessa indispensabile per raggiungerli. Non staremo ora a dilungarci sui recenti successi della nostra marina durante il periodo estivo. logica chiameremo «itarato di rachitismo generale^, ti as-serisce che ha scherzato, che non aveva nessuna intenzione di offendere questa o quella personalitä, credo siano sin-tomi di buona coscienza italiana e fasdsta. E quando sempre lo stesso, che chiameremo, senza paura di smenti-ta, disfattista, si difende di-cendoti: «se tu ti sentissi veramente fasdsta dovresti ora essere la dove si fa a schioppettatein, una vampata di sdegno ti fa fremere in tutta la persona e fo-i sforzi sovrumani per trattenerti dal saltargli addosso, puoi benissimo essere soddisfatto di te stesso. Lascialo dire. Si capisce: egli, per il suo bieco egoismo, non reputa suffi-ciente avere una tessera in tasca che gli dia la possibili-tä di vivere tranquHlamente, L'implacabile martellamentolnon crede bastante il contri-di Malta costrinse gli Inglesi i buto di sangue che migliaia a far partire da Alessandn- e migliaia di feryenti fasci-un nuovo convoglio di rin- sti, purissimi eroi, hanno da^ forzi per I'isola, ma anch'esso to e danno tutt'ora su tutti fu intercettato dalla nostra^i campi di battaglia. flotta nel golfo della Sirte e subl gravi perdite. Percid, vista la nostra forte difesa sul mare e constatato il ma-gro successo delle prime due Ma questa volta, come sempre, si sbaglia di grosso. Noi non molleremo perche la con-segna del nostro Capo e di «tener duro» sino a quando spedizioni, I'alto comando in- tomeranno i combattenti, i g^ese si vide costretto ad migliori, ai quali spetta il effettuare un tentativo in diritto di vagliare le circo-grande stile per rifomire .stanze e fare finalmente giu- I'isola assediata; a cid si ag-gixingeva la necessitä di far giungere ingenti rinforzi al- stizia sommaria. Si ricordi pero che saranno quelli che seppero «.tener duro* a se- suoi metodi e di tutti gli in-! fxirono danneggiate cosi gra- le truppe inglesi premute gnalare quegli angolini che garmevoli trucchi della sua vemente che una e ancor dalle nostre in Marmarica. abbisognano ancora di una tattica antirivoluzionaria e oggi in bacino e I'altra giace Assistiamo cosi a quel gran- definitiva e radicale ripuU- de complesso di operazioni tura. aereo-navali che passarono G. Mario Cilelli segnerä il trionfo della rivo-luzione europea. A. W sul fondo del porto. La situazione sulle coste pxiynO' avnWt Era di primavera. Una de-liziosa giornata di primavera. Mila dormiva con la finestra socchiusa, n'e s'accorgeva che la luce dell'alba, trapelando dalle persiane, incominciava ad inondare la stanza. Fuori c'era vento. Un ven-to leggero e un po' tiepido. ün venticello di fine aprile. II vento, correndo intorno alia casa, s'accorse di quella finestra socchiusa, cercö di entrare, non vi riusci perche le persiane lo trattenevano; dllora si gonfiö e spinse con forza i vetri della finestra. La finestra si spalancö e il vento fece irruzione nella stanzetta chiara della fan-ciulla, scompiglio alcune carle, sollevö il velo di una ten-dina, rialzö un lembo del len-zuolo, s'impigliö nei capelli sollevandoli con gioia. Mila apri gli occhi sor-presa. Le era parso di sentire la carezza morbida della mamma sul cuo capo e stentö a comprendere. II vento si era ritirato un poco e s'attorcigliava tutto alle tendine come se ridesse. Mila si sollevö a sedere sul letto: vide la finestra spalan-oata, I'agitarsi buffo ed ecci-tato delle tende, comprese, scosse i capelli biondi e rise divertita. Al suono del riso il vento le si gettö addosso, tornö a sollevarle i capelli, le soffia-va a tradimento nelle orec-chie, le avvolgeva il viso; la fanciulla sempre piu divertita rideva di gusto. II vento si fece ardito, gon- fiö la camiciola di seta soffice e lieve, la solleticö sotto le ascelle facendola fremere, le corse giii per il dorso, I'awolse tutta sollevando sempre piii la camiciola ri-belle... II vento era tepido e deli-zioso; a quel contatto sulla sua pelle nuda Mila tremo voluttuosamente; invece di ricoprirsi o chiudere la finestra, si lasciö andare all'in-dietro, affondö il capo sul cuscino, rimase estatica, sor-ridente, abbrividendo di pia-cere ad ogni soffio piii impertinente, gemendo per il prolungarsi della carezza, con uno spasimo nuovo che le stringeva il cuore, le incre-spava la pelle sottile, le da va un languore, uno sfini-mento intenso come se do-vesse morire da un momento all'altro. Poi il vento parve stancar-si, scompigliö ancora una volta i capelli fluenti e scom-parve. Mila si riaddormentö in quell'atteggiamento, esausta, ma da quel giorno, per mol-te mattine di seguito ella si risvegliö all'alba, attese il tepido vento di primavera, qualche volta si alzö, andö fmo alia finestra per cercar-lo, chiamarlo e lasciava che le sollevasse la camiciola di seta, che la penetrasse, che l awolgesse deliziosamente, tremando di piacere, abbrividendo, finche esausta non si riaddormentava. II suo primo amore fu col vento. Sigma finllcria XuKionnlr di T.iiliinnn Janez Šubic: «Lettera» PITTURA! £a Galleria ISLazionale D^LUBIANA La Gallaria Nazionale ö tra gU istitulzL culturali di questa cittä il meno antico ma 11 piu interessante. Fu inaugurate ufficialmente 11 22 giugno 1933. Visitando la Galleria il pubblico si rende conto del-I'opera di documentazione scrupolosa dell'arte locale in relazione al passato e al pre-sente. Le sale sono complessiva-mente dodici, in cui i lavori sono opportunamente ripar-titi e catalogati, tenuto conto ■del tempo in cui vennero ese-gulti, dello stile e deUa scuo-la a cui appartengono. In una sala a parte, la Sala degli ospiti, troviamo i lavori delle scuole piü note, tra cui: un «Ecce Homo» di Palma il giovane (1544—1628) della scuola veneziana; una «Pie-tä» della prima metä del se-colo XVII; in cui 6 evidente lo stile del Caravaggio della scuola napoletana; un «Cri-sto e gli Apostoli» di Paolo Brill (1544^1626) e Annibale Caracci (1560—1609) della scuola romana; la pala voti-va di una «Madonna» di Francesco da Rimini (1450) della scuola lombarda. Sono pure rappresentate le scuole fiamminga, austriaca e tede-sca, tutte con pregevoli di-pinti. Questa sala accoglie pure due quadri profani: «Le Da-naidi» e «II ratto delle Sabine» ed un quadro religioso: «Lo sposalizio di Santa Cate-rina» del pittore Schmidt (1718—1805) della scuola austriaca. La prima sala 6 riservata aU'arte gotica. Vi si notano anzitutto degli affreschi del secoli XIVo e XV", fra cui i piü important! sono: «I Re Magi», «Teste di angeli», «Apostoli addormentati», «San Pietro», «Giuda e M diavolo». In tutti questi dipinti 6 note-vole un graduale perfeziona-mento stiUstico, un piü amoroso senso del colore e una piü dillgente ricerca prospet-tica, segnl IndlscutibiU del- na, la restaurazione di' Fran-cia, la rivoluzione del 1848 e la seconda Repubblica con Napoleone III Imperatore, il realismo comincia a farsi strada iniziando gli sfondii paesaggistici nei soUti sog-getti di maniera e di Imma-ginazione: lo notiamo ad esempio neir«Apoteosl di San Francesco» del giä citato Metzinger, ne «La Sacra Fa-miglia» di JelovSek e nei «San Giacomo» dello Cebej. I'evoliizione artistica degli affrescatori. Del secolo XIV° sono pure interessanti alcune sculture primitive in legno e su pie-tra, come «La Madonna con Bambino», «Pietä», «Sant'O-svaldo», «San Pietro», e al-cuni tipi di «chiavi» che nelle chiese gotiche chiudono le völte, istoriate con volti di santi, profili umani, teste di animali e di bambini, flori, ucceUi eccetera. DaUa sala del gotico, la piü importante a nostro avviso per la notevole quantitä di lavori opportunamente sele-zionati e coUocati, si passa alia Grande Sala dove fe ac-colta una ricca esposizione deH'alto barocco della prima metä del secolo XVII». Vi 6 pure be-n rappresentato U barocco dominante nei secoU XVnio e XIXo, di scarso Interesse, e 11 classicismo, pure lesso di valore relativo. Rap-'presentano lo stUe barocco artisti sloveni che, seppure in numero limitato, fanno vera-mente onore al loro pae-se, come Francesco JelovSek (1700—1764), presente con «La Sacra Fajniglia», Giovanni Metzinger (1699—1759), con «San Francesco di Sales», Fortunato Bergant (1721— 1769), con «II Priore di Kostanjevica», Antonio Cebej (1722—1770) e Leopoldo Layer (1752—1828), Che faceva ancora rivivere il barocco quan-do altrove esso era giä tra-montato. In stretta connessione con la pittura procede Parte plastica documentata nella Galleria da statue di varii santi: particolarmente notevoli quelle in legno dorato di Holziger. II barocco reslste In queste terre fino a tutto il XVni» secolo, quando in altri paesi si fe giä esauxito da un pezzo ed 6 stato soppiantato dal rococö, prima, e dal classicismo, poi. Dopo la rivoluzione francese, le guerre napo-leoniche, le sconfitte del Bonaparte, il Congresso dlVien- 1. Giohar: «SS. Cirillo e Metodio» Entrando nella terza sala ci troviamo di fronte le opere del classicismo stile impero del tempo di Napoleone: il miglior rappresentante di esso 6 il Kavčič (1762—1828) col dipinto «Fochione e le donne». Nelle tele di questo periodo trionfa lo stUe detto «bieder* mayer», cio6 borghese, gonfio e talvolta pretenzioso che ca-ratterizza questo secolo che vide il trionfo della borghesia. Come paesaggista ecceUe Loa-enzo Janša (1749—1812) con il quadro «Paesagglo mon-tagnoso». Lo stile «biedermayer» 6 ben rappresentato, fra i ritrattiisti, da Matteo Langus (1792—1855) di cui abbiamo l'«Autoritratto» ed alcuni studi di figura quail: «Ritratto deUa moglie», «Eleo-nora Karinger» e «La co-gnata». Col pittore Francesco Kurz (1807—1899) hanno inizäo i paesaggi ispiratl dal vero: il suo «Kamnik» 6 tra i migliori. La sala quarta completa la precedente. Vi figura Giuseppe Tominc (1790—1866) coi quadri «La famiglia Moscon» e il «Ritratto del padre». Di Michele Stroj (1803— 1871), ritrattLsta, notiamo «La levantina», «Madre col bimbo» e «Ritratto di donna». Tra i paesaggisti spiccano Marco Pemhart (1824—1871) e Antonio Karinger. In questa epoca anche 11 paesaggio ac-quista una nota spiccatamen-te realistica, sebbene non ancora liberata dal rconanti-cismo. La sala qulnta presenta opere ispirate al realismo, come queUe di Giovanni Su-bic (1850—1889) che si esi-bisce con «La lettera» e «La madre col bambino». II fra-tello Gioorgio Subic (1855— 1890) passö invece dal realismo aU'impressionismo: fe notevole il suo lavoro «Gior- no di caccia», come pure quelli intitolati «SoUtudine» e «Donna». Pittore di quell'epoca, con tenderize rinascimentali, 6 Giovanni Wolf (1825—1844). Le opere dei pittori dell'ul-timo decennio del secolo XIX°, present! nella sala sesta, pre-sentano soggetti studiat! dal vero con sfumature tenul e pastose. Notevoli Antonio Ažbe (1862—1905) presente con «La lezione d! canto», «Harem» e «Negra»; Giuseppe Petkovšek (1861—1898) con «Lettura» e «Paesaggio»; Pietro Zmitek col «Mendi-cante»; Giovanna Kobilica con «Una donna con mantel-10» e paesaggi varii; infine Ferduiando Vesel (1861) con «Nudo», «Venezla», «Vendetta» ed altri. Nella sala settima sono rappresentati -gli impressionist!. Vi si distingue Giovanni Grehar (1867—1911), se-guace di Segantini, rappresentato da! quadri «Primavera» e «Koprivnik», e un gruppo di idiscepoli del giä citato Ažbe quali lo Sternen, il Jakopič e lo Jama. Nella šala ottava sono adu-nati gli altri impressionisti: Matteo Sternen, di cui notiamo: «Ragusa», «Duino», «Donna sul divano» e «Nudo»; M. Jama presente con «Dan-ze di bimbe» e «La cattedrale di Lubiana». NeUa sala nona sono espo-sti i lavori di contemporanei che hanno affinitä con l'im-pressionismo: vi figurano Giovanni Vavpotič (1877), ri-trattista e paesaggista, Francesco Tratnik, Teodoro Jakac, ritrattiista e paesaggista. ! Nella sala decima vi 6 una discreta raccolta di sculture di autori locali, tra le quali notevoli quelle di Giovanni Zajec (1869), di Luigi DoU-nar, dei fratelli Kralj, di Na-potnik, di Loboda e di Pimat. La sala decima contiene i lavori dei pittori del dopo-guerra aderenti aU'espressio-nismo e le ultime scuole. Ci-tiamo gli impressionisti Francesco Kralj (1895) e Antonio Kralj (1900), il cubista Pilon (1896) e 11 surrealista Kregar (1905). Dopo i rappresentanti delle ultime tendenze ci imbat-tiamo, nella sala dodicesima, negli artisti senza program-ma, in coloro ciofe che ascol-tano le voci che vengono dalle piü profonde latebre del loro animo, che non cercano motivi in questa o in quella scuola ma pongono 1'oggetto al centro del proprio mondo con la visixme protesa verso un Ideale che forse mal rag-giungeranno. Esponenti di questa, che tuttavia non puö essere chiamata una scuola, sono Antonio Kos (1896), che espone «Pesci» e. «Campagna della Carniola»; Francesco Povlovec (1897), naturamor-tista; Massimo Sedej (1909) presente con «Autoritratto»; Francesco MiheUč (1907), Zoran Mušič (1909) e Michele Males (1903). Questa mostra, lo si rileve-rä anche da questi brevi ap-punti, 6 rindice piü sicuro degli ulteriorl svUuppl che caratterizzeranno la pittura e la scultura Slovene. Luigi lezzi R L ET T MALO;MBRA Musro Nailonnle dl Lubtaoa Ülio (1873) Juri/ Subic: «Prima della caccia» Doipo l'annientEimento, la re-surrezione: il detto evangelico puö prestarsi a una significa-zione non sacrilega anche nei campo deUa critica cinemato-grafica. Dopo mesi di noia visitati da ritorni periodici di pellicole decisamente mediocri, finalmente una settimana di grazia con la visione di due film d'eccezione: «Malombra» e «Carmela». (Di quest'ultimo di-remo la prossitna volta, non vo-lendo far lavolontariamente scadere la sua importanza con una recensione, per esigenzedi spazio, affrettata e sommaria.) Con «Malombra» Soldati ha riscattato la tappa, invero piut-tosto infausta, de «La trappola» ritomando aUa maniera di «Piccolo mondo antico», cioe alla resa cinematografica fedele e gustosa dell"«atmosfera» fogaz-zariana. Calchiamo volutamente sulla notazione ambientale perche essa ci sembra il punto di avvio e di arrivo dello stile di questo regista: quasi un proces-so ciclico che, se per ora non permette preventivi di evasione e quindi di superamento, e suf-ficiente perö a darci la misura di un talento cinematografieo intento ai suggerimenti di una personale coscienza artistica. I Nei rüievi di prammatica circa la giustificazione artistica della riduzione per lo schermo di «Malombra», ci soffermeremo soltanto sulla constatazione dell estrema osticitä presentata dal romanzo al tentativo di sche-matizzazione, entro i limiti ov-viamente ferrei del «tempo» ci-nematografico, operato dalla sceneggiatura e dalla regia. Soldati era probabilmente conscio di questo pericolo, a giudicare dal ritmo semplificatore impresso alla sua opera, benche qualche eccessiva libertä nella ricreazione dei caratteri (in talim! casi si potrebbe parlare di vera e propria creazione di un nuovo carattere con peculiarity e quindi reazioni tanto Insospet-tate quanto arbitrarie: come per la figura del conte Cesare) e una carta dlstnvoltura nei congegnare la successione delle scene offuscbino questa certez-za. Questo si deve riferire anche all'orchestrazione delle voci minori, oppresse In qualche punto da un soverchio gusto del pittoresco e del dialettale. Per quanto riguarda la defi-nizione cinematografica del caratteri non e possibile alcuna accusa, salvo forse una riguar-do al voluto irrigidimento drammatico della figura dello zio, che perö a no! parve non soltanto lecito ma addirittura auspicabile neU'intento di ren-derla piü consona al clima os-sessionato creato dalla regia. Come dicemmo all'lnizio, la resa dell'atmosfera del dramma e stata perseguita da Soldati ottlmamente, con un'ambienta-zione preliminare indovinatissi-ma (quei ton! grigi, nebbiosi dei primi interni, quel vento perpe-tuo, le spaurite indiscrezioni dei caratteristi) e un graduale acuirsi dell'interesse umano per il personaggio centrale, accom-pagnato dalla grafia sempre piü dolorosa e inesorabile della sua catastrofe psichica. Dal punto di vista di una va-lutazione strettamente estetica del film ricorderemo le sequen-zc dei prim! piani del bacio dei due protagonist! sulla scala della darsena, con quel gioco ai'di to d! successivl accostamenti deU'elemento figura e dell'ele-mento paesaggio (con un movi-mento quasi concavo le bocche di SUla e di Marina sgancian-dos! dal contatto del bacio aprono la visuale su uno spic-chio di lago delimitato geome-tricamente da! loro volt! river-si), che presentano un riuscitis-simo esempio di bianco e nero. L'interpretazione 6 stata, in linea d! massima, decorosa so-prattutto per merito d! Checchi, della Dondini, d! Tumiati e di Crisman; volonterosa quella della Dilian. Ma I'attenzione, la meraviglia, Tamrnirazione general! si sono polarizzate subito sulla Miranda che ha creato, con l'interpretazione intelligen-tissima della figura di Marina, uno studio psicologico e cinema-tografico notevolissimo. Libera-tas! dalle scorie dell'influenza americana Isa Miranda e ritor-nata ad essere la nostra piü umana, completa, originale at-trice cinematografica. Questa italianitä, dire! mediterraneitä di temperament© non impedisce perö di giudicarla a ragione at-trice di portata europea e forse mondiale. Abbiamo Itapressio-ne che U mito oltreoceanico di certe divinita hollywoodiane (Garbo, Dietrich, Bergman), con il risveglio della nostra Miranda, stia per tramontare (posto, naturalmente, che non sia giä tramontato). Niuia AnIossI ASPETTI DI GUERRA Alcuni giorni or sono mi recai al caposaldo di X____ facente parte di questo settore dl Guardia alla Frontiera, al sšguito di una forte colon-na di rifornlmenti. La colon-na, composta dl parecchi au-tocarri, era formidabilmente armata; il carico, accurata-mente occultato, non era al centro del convoglio come po-trebbe logicamente supporsi, bensl diversamente ripartito tra gli autocarri. ß la tattica della guerriglia che combat-tiamo SU questi monti che ha suggerito l'attuale disposizio-ni dei carichi. Nei primi attacchi i parti-giani, che davano la caccia alle colonne, avevano tentato di attaccare frontalmente le scorte sperando di fare piazza pulita: uccidere gli uomini e catturare il. carico. La lotta tattica era ed 6 quella di spianare un tratto di strada in curva, incassato fra le rocce con tronchi d'albero, e piazzare armi automatiche al lati della strada nei pressi dello sbarramento. • Imbosca-menti quindi, eseguiti con forze preponderanti, assalti che nemmeno lontanamente hanno a che fare con la bel-lezza eroica dei nostri colpi dl mano tentati in pochi contro molti. Dopo le ciure batoste rice-vute, quei messeri si sono con-vinti che non 6 facile elimi-i.are questi coriacei fanti che alle scariche di mitragliatrici rispondono balzando audace-mente dagli autocarri e con-trassaltando con le bombe a mano e all'arma bianca a guLsa degli arditi. Resi furbi dall'esperienza, i ribelli hanno leggermente modificato la tattica: lasciano passare la scorta dell'avanguardia e at-taccano direttamente gli autocarri centrali della colonna che dovrebbero recare la parte piü preziosa del carico. Ma nemmeno questo sistema si fe rivelato utile poichö i fanti delle scorte non si sono la-sciati sorprendere; 1 numerosi e fulgidi esempi di eroismo individuale e collettivo l'han-no dimostrato. Comunque, assalti di questo genere, non disseminati contro tutta la colonna, bensl concentrati su una parte di es-sa, possono produrre maggiori danni materiali. Per questo motivo siöcambiato metodo: il carico ora 6 sistemato ^m po' dovxinque. Quello che al pro-fano potrebbe sembrare un autocarro carico di materiale, al momento opportune si ri-vcla essere una selva di fucili mitragliatori eruttanti un fuo-co infernale da ogni lato. L'imbarazzo dei ribelli in questo caso Č evidente ed essi, pur trovandosi in forze preponderanti, ora non si azzar-dano piü ad attaccare autocarri che potrebbero riserba-re loro delle sorprese poco gradite. Durante il viaggio di cui ho detto all'inlzio pensavo alla triste vita che conduco-no 1 partigiani. Cacciati da ogni parte, costoro devono vivere nei profondo dei bo-schi in caverne e spostan-dosi continuamente poichfe nessun luogo per loro č ormai sicuro. Sporchi, laceri, affa-mati ed ora anche infreddo-liti, essi trascorrono una vita piena di stenti. Per nutrirsi e per vestirsi assaltano e rapi-nano come e dove possono, uccidono per brutalitä paci-fiche popolazioni e razziano il bestiame. Talvolta attaccano anche convogli militari per procurarsi armi e munizioni che diano loro i mezzi per compiere altre rapine e altri assassin!. II loro bisogno dl armi e di effetti di vestia-rio fe noto: assaltano perfino pattuglie isolate, disarmano e spogliano gli uomini riman-dandoli pol indietro incolumi. I partigiani forse non san-no nemmeno loro perchfe e contro Chi combattono. I danni che ci arrecano sono in-significanti e non credo che su ciö si siano fatte delle 11-lusioni. Se la loro illusione 6 di creare una repubblica sovietica balcanica possono tranquillamente disilludersi; troppe e troppo potenti sono le forze operanti contro di essi e ogni giomo che passa (se ne saranno ben accorti) il loro sogno diventa sempre meno realizzabile. Ma forse essi combattono per questi motivi: 1) per i metodi della propaganda moscovita che illustra loro mlrabolanti quanto ipo-tetiche imprese delle armate rosse, le quali viceversa stan-no prendendo fior di legnate dalle truppe dell'Asse e dai loro alleati; 2) per le minacce dei com-missari politici e dei caporio-ni che, per tenere unite que-ste accozzagUe di banditi, ri-corrono alla fe-roce repressio-ne di chi tenta di abbando-nare quella vita da bestie; 3) per le alte paghe che gli emissari di Londra e di Mosca offrono per indurli a inten-sificare la loro attivitä delit-tuosa sperando con ciö di crearci delle difficoltä. A parte queste, che praticamente sono inesistenti, i partigiani si vedono riempire le mani di carta-moneta che non sanno come e dove spendere. Spinti come sono sempre piü lontano dai centri, costoro vedono diminuire ogni giorno le posBibilitä di fare acquisti anche perchö chi fornisce loro i mezzi di sussi-stenza č inesorabilmente pu-nito: Roma non scherza su questo gienere di tomplicitä Passiva. Tutto sommato, per 1 partigiani appare chiara I'lnuti-litä di continuare questa guerriglia che logora infinitamen-te piü le loro forze che le nostre. Gli Italian! sono statl sempre dement! con chi anche tardi riacquista il senso della ragione; sono statl troppo Clement! anche quando avrebbero avuto ben ragione d! far uso delle armi. La giierra d'Africa dovrebb'essere un palese esempio; quante popolazioni etiopiche hanno combattuto ferocemente contro di no! e una volta con-\'intes! che no! non volevamo abbattere i singoli bensi 11 sor-dido governo negussita, sono passate dalla^ nostra parte op-pure hanno ceduto le armi tomando alle loro terre! Si-milmente si sta verificando su questo fronte: no! non com-battiamo i singoli Lndividui, ma i loro capi e ! loro emissari. Sappiamo benissimo che molti partigiani sono stati reclutat! con la forza e che, mandati ad attaccarci, lo fanno senza convlnzlone. Sappiamo benissimo che gran parte dei cosidettl ribelli de-sidererebbero tomare alle loro case, preferendo i modest! e tranquil!! reddit! delle loro terre alle laute paghe Offerte da Mosca e da Londra. Nella mlgliore delle ipotesi, quando ! partigiani riescono a salvare la pelle, (fe la cosa piü impor-tante e che diventa sempre meno facile) sono costretti a condurre una vita disperata che non ä compensata, ripeto, non 6 compensata dal pugno dl blgUettl di banca che ven- gono loro elargiti. Che buona parte dl essi sia stanca di condurre quella vitaccia 6 com-provato dai molti lndividui che, riusciti a sfuggire alla ferocla dei loro capi, si pre-sentano alle nostre autoritä militari invocando clemenza e chledendo di poter tornare alle loro case. L'Italia non ha ma! infierito contro questi relitti umani, che piü che tali non si possono considerare. Fin dal tempo di Augusto era nota la clemenza romana: Roma creö il suo Impero prima con la forza e po! con le sue leggi, concedendo perfino il sommo onore della cittadi-nanza alle popolazioni piü fedeli. AI contrario l'Inghilterra ha costituito 11 suo impero con la sola forza, che oggi sl rivela essere una vera can-crena: l'Indla Insegni. Quindi coloro che hanno la mente non ancora completa-mente ottenebrata dalla fol- 11a sowersiva meditino queste righe dettate semplicemente da un senso di umanitä e di comprension^. Come Cristo trascurava le novantanove pecorelle al sicuro per ricer-care quella smarrita, anche l'Italia tende ancora una volta la mano a coloro che sl sono allontanat! dalla retta via. Ma si ricordino tutti; la pazienza ha un limite oltre il quale non v'6 che un fine: la morte per 'ch! sarä trovato con le armi in pugno. I nostri martiri chiedono vendetta: occhio per occhlo, dente per dente. E soprat-tutto non si illudano gli in-sensati su queste nostre ri-ghe: contro chi non vorra comprendere sarä Intensifi-cata la nostra azlone repres-slva alla quale parteciperä degnamente la Guardia alla Frontiera, i cui fanti sono abi-tuat! a marciare contro il nemico, cantando: «Frontiera, frontiera, cosa importa se si more...» . I en. Vihore Caialai Camicie Nere in rip oso in un caposaldo A ^ «M^ Avevo sentito parlare spes-so e in modo mollo diverso dei Ballaglioni «M», ragion per cui era vivo in me H de-siderio di formarmene una idea esatta, di averne una conoscenza perfetta. In qualche occasione e nel-le zone piü lontane della Croazia e della Slovenia avevo visto, come in un sogno, siilare dei reparti organici che recavano sulle Hamme nere uno stemma color pur-pureo risaltante sullo sfondo SCUTO. Finalmente sono riuscilo ad appagare la mia avidita di sapere, soUermandomi presso uno dei tanti Ballaglioni per raccogliere dai vari componenli quelle noti-zie che desideravo. Si Iratta di uomini, giovani nello spi-rito ma vecchi di esperienze, adusali a lulle le faliche, a lulti i sacriiici, a lulle le ri-nunzie. Si son rilrovali dopo un periodo di vila in cui le diverse occupazioni e le piü opposle aspirazioni li avevano porlali I'uno lontano dal-I'allro; si sono riunili per ri- vivere insieme, gomilo a gomilo, sopporlando gli slessi disagi e alironlando gli slessi pericoli per il Irionlo della Rivoluzione. Nei loro sguar-do, Hero e penelranle, brilla la lede che li anima, spicca la volonla che li sosliene, si agila la fiamma che li accen-de. 11 loro volto abbronzalo dal sole ha qualcosa di par-licolarmenle guerriero che ci riporla col pensiero ai vecchi legionari di Roma, pronli e decisi a far senlire il peso delle. loro armi im-batlibili sui campi di balla-glia. Quesli uomini, dalla parola grave e allascinanle, posseggono nei loro cuore una leoria di ricordi indi-menlicabili, una calena di ininlerrolte gloriose gesla. Sono gli slessi che lollarono sul Fronle Occidenlale, sono gli slessi che operarono in Albania e in Grecia, sono ancor essi che agiscono vil-toriosamenle in Croazia e in Slovenia. Sul pello di ognuno si leg-gono i segni delle lotle so-slenute, sul braccio i dislin- livi delle ierile riporlale. Sono essi i guerrieri di spontanea elezione, i propugna-tori di un'idea che non mor-ra, le senlinelle avanzale della nostra Rivoluzione. 11 loro passo deciso non conosce ostacoli; il loro in-cedere marziale non ammet-te soste sul sentiero segnalo. La loro vita inlima li affratella lulti facendoli compar-lecipi di una sola grande fa-miglia. Non esisle nell'inler-no del Batlaglione dillerenza di eta o disparila di cultura 0 di posizione sociale; una unica idea li possiede, una unica meta li invila: la Vit-toria. Nei lungo andare, pero, ialalmente qualcuno cade per sublimarsi nei sacrificio supremo, ma immediatamen-te il suo posto e occupato da un allro volontario, da un nuovo guerriero, da un fulu-ro eroe. La schiera di coloro che non son piü di quesla terra cresce continuamente perche continuamente questi baldi figli di Roma immortale si espongono alle piü cruente lolte, alle piü eslenuanli bat-taglie. Quando il pericolo si profila all'orizzonte, quando la minaccia si rivela in tulla la sua grandezza, quando bi-sogna parlire alla conquista di una quota dominante sono 1 component! di quesli glo-riosi Ballaglioni che chiedono volontariamente di essere impiegati e di agire, soste-nuli come sono da una fede e da una volonla travolgenti. Accettano la lolta anche quando sono numericamenle inferior! all'avversario dimo-slrando che mollo spesso non e il numero che conla, ma lo spirito che anima i combat-lenti. In quesla terra slovena e croata i Ballaglioni «M» hanno raggiunlo il massimo de! loro impiego, hanno raccol-to. forse, il loro maggior numero di viltorie. E' la loro orqanica composizione di piccole ma complete unita che permelte di impiegarii contro, i partigiani, annidali nei bosco o racchiusi in gruppi di case. I comunisli hanno imparato a conoscere molto bene questi valorosi legionari; li temono, li fug-gono e per quanto possibile cercano di evitare spiacevoli incontri. I Batlagioni «M» si sono distinti dovunque rendendo-si completamenle degni della fiducia in loro riposta ed abballendo tulle le dicerie e le maldicenze, che, da qualche angolino non del lulto ripulito, avevano accompa-gnalo la loro creazione. II sacrificio di sangue e di vita offerto da questi Ballaglioni e la prova piü langi-bile, la dimostrazione piü lampanle delle lotle sostenu-te e delle batlaglie gloriosa-menle condotte a termine. Su lulli aleggia e rivive lo spirito di coloro che furono; a quelli che restano e di esempio e di sprone I'olocau-sto dei trapassali che si riu-niranno nei giorno del no-slro definilivo Irionfo per marciare alla testa dei pro-pri reparti sul cammino della storia e della gloria. S. Ten. Alberio De Cecco «La Causa mi ha ^oiuio — Cos) sanno morire le Camicie Nere coscienii di dare alia Patria e al Duce tuHe le forze e la vita II giomo 12 settembre u. s. cadde gloriosamente in com-battimento la Camicia Nera Leopoldo Sacchi, del Gruppo CC. NN. «Valle Scrivia» del Battaglioni «M», proveniente dalla Legione «18 Novemore» della cittä di Torino. In una tasca del valoroso Caduto 11 suo Cappellano tro-VÖ le fotografie della moglie — Maria Sacchi, residente a Torino in via Romagnano, 34 — e del suo bambino, insieme con un nobilissimo testa-inento spirituale che rivela la fede purissima e I'altissimo spirito di dedlzione alia Patria che anima i nostri legionari Che in terra di Russia continuano le eroiche tra-dizloni della Milizia. II Console comandante il Gruppo inviö quanto fu trovato addosso al camerata caduto al Segretario Federale di Torino, che ha poi ricevuto a Casa Littoria la vedova Sacchi, alia quale, consegnando la lettera e le fotografie, ha espresso la fraterna solida-rietä delle Camicie Nere tori-nesi per il sublime sacrificio del marito che, con I'offerta alla Patria della sua giovinez-za, ha raggiunbo il cielo degli Eroi. Ecco quanto la Camicia Nera Leopoldo Sacchi scrisse all'adorata moglie, prima di partecipare all'azione di guer-ra Che lo vide cadere da eroe: «Fronte del Don — Mio solo e unico amore, quando tu avrai questa mia io non safö piü, avrö dato tutto me ste^^ so alla giusta Causa, alla Patria, al Duce. Ma per questo tu non devi angustiarti; de^ essere forte e fiera di aver dato e fatto anche tu qualche cosa per la nostra bella Italia. Ti sono infinitamente grato, Maria mia, dei giorni felici trascorsi vicino a te e se qualche volta non ho sar puto comprenderti ti prego di perdonarmi perchö non era per cattiVerla; troppo era grande il bene che ti volevo per volertene, e tu ed Ennio eravate la mia sola ragione di Vita, 11 mio orgogllo, il mio tutto. Di' a Ennio che suo pa-pä gli ha voluto tanto bene e che avrebbe voluto vederlo diventare uomo, avrebbe voluto insegnargli ad amare la mamma come la cosa piü Santa in questa terra; ma la Causa mi ha voluto altrove e per lel ho donato tutto me stesso. Tu, Maria, gli devi in-segnare ad amare la Patria sopra ogni cosa e che per lei ogni sacrificio č piccolo, e so che sei donna da saperlo fare. II mio piü grande dolore ö quello di dovervi lasciare in ristrettezze finanziarie, ma anche in questo provvederä per me la Patria. Nei momento di salire con l'animo a Dio, 11 mio pensiero 6 per voi, miei adorati, per la Patria, per il Duce.> ' LA DITTA SCHNEIDER & VEROVSEK negozio in ferramenfa Lubiana, Via Bleiv/eisova 16 si raecomanda alla Spettabile Clientela per l'acquisto di tutti gli articoli di feiramenta, attrezzi, stoviglie, macchine agricole e per tulto quanto si liferisce al suo ramo. • I»! ■>M Gioventü europea e gioventü slovena Aitc fed&eoU Nomine Su proposta della Fidu-ciaria del Fa^cio femminile, il Segretario Federale ha no-mlnato Vice Fiduciaria la ca-merata Rita Farina iscritta al P. N. F. dal 1. gennalo 1921 e giä Vice Segretaria della Federazione del Fasel fem-minUi dl Trento. Ättivitä del Fascio Femminile Nel pomeriggio di mercoledl la Flduciaria del Fascio femminile, accompagnata dalla Segretaria Provinciale delle «Operaie e lavoranti a doml-cilio» ha visitato, nell'ora in cui piü era affollato, il refet-torio dell'Ente Comunale di Asslstenza presso l'ex Zuc-cheriflcio. Dopo aver assaggiato 11 ranclo ed aver chlesto schia-rimenti suUe tabelle dleteti-che e sulle razionl date ai singoli assistlti, la Fiduciaria si h intrattenuta a lungo con tuttl. In special modo le ma-drl hanno voluto confidare aUe gerarchie i Icro crucci, avendone in cambio parole di conforto e promesse di Im-mediato soccorso. Per 1 casi ritenutl piü urgenti e piü meritevoli, infattl, il Fascio femminile ha glži proweduto con la consueta, sollecita, pro-fonda ed umana solidarletä. ÄirOspedale Militare La Flduciaria del Fascio femminile, accompagnata da collaboratrici del Fascio femminile, della G. I. L. L. e deUa Scuola, si ö pure racata al-l'Ospedale Militare per la sua Visita settimanale. A tutti i degenti sono statt distribuiti donl che sono stati come sempre gradltissimi. Ancora piü gradite, perö, sono le mateme parole di affetto con cui le camerate esprimoano ai valorosi feritl o ammalatl, non soltanto la loro solidarletä e la loro am-mirazione, ma anche la gra-titudine dl tutto 11 popolo itaUano. nis da tavolo della Sezione Sportiva «Hermes». Ricchi premi erano stati posti in pa-lio dal Dopolavoro per 1 vincitori delle varie Categorie. Ecco i Vincitori: I.a Cat.: Subert, II. Cat.: Berca. Cat. donne: Sterle. Cat. ragazzi: "Irost. KpA^Una ÜMa» nella nuova sede L'Alto Commis^rio, dando prova ancora una volta della sua simpatia verso 11 nostro giornale ha, con perfetta comprensione fascista, messo a disposizione per la nuova sede alcuni locali dello stabile iin Via Wolfova n. 12, dove prossimamente si trasfe-rirä pure un reparto ammini-strativo dell'Alto Commissa-riato. All'Eccellenza Grazioli il nostro ringrazlamento e la promessa che «prima llnea», giornale Italiano di Lubiana, sarä sempre degno delle tra-dizionl del giomalismo fascista di punta. Ättivitä della G.I.I.L Corso di Vicecaposquadra Ha avuto inizio nella palestra del Comando Federale il corso allievi Vicecaposquadra per BaliUa ed Avanguardisti. Erano presenti alia cerimo-nia inaugurale 11 Vice Coman-dante Federale e tutti gli Uf-ficiali addetti all'inquadra-mento del reparti maschili. AI corso sono iscritti 60 Avanguardisti e 78 BaMlla. Strenna ai bambini bisognosi Una rappresentanza di Gio-vani Italiane che frequenta-no il corso dl puericultura, accompagnata dall'Ispettrice Federale, si b recata all'am-bulatorio dell'Istituto d'igiene «Deel Dom» per offrire una strenna a cinquanta bambini rlcoverati presso il suddetto luogo di cura. IN PROVINCIA. GIORiATA DELU MADRE E DEL F4NCIULL0 Convocazione degli študenti sloveni Tutti gli Student! iscritti all'Organdzzazione Universitaria di Lubiana sono convo-cati 11 glomo 20 gennalo alle ore 11 nella sala della Biblio-teca Universitaria per pre-senziare ad una importante riunione. Gli študenti dovranno pre-sentare all'ingresso la carto-lina di convocazione e la tessera deirOrganizzazione. Sarä tenuto conto delle as-senze. Torneo di scacchi al Dopolavoro Ferrovieri H Gruppo Scacchi del Dopolavoro Indice una «gara a scaletta» fra tutti i giocator' italiani di Lubiana. La nuova gara č organizza-ta in modo che ciascun giooa-tore, sfidando quello che im-mediatamente lo precede, puo rimuoverlo dal posto che egii occupa in graduatoria. Le iscrizioni si ricevono sii appositi moduli che sono in distribuzione presso il Dopolavoro Provinciale, 11 Dopolavoro del Fascio e quello Ferrovieri. Torneo di tennis datavolo II 26 dicembre ha avuto luogo 11 torneo interno dl ten- A Novo Mesto II giorno 24 dicembre u. s. 6 stata celebrata la Giomata della Madre e del FanciuUo. Sono statl distribuiti alle madri proliflche e ai bimbi doni in denaro ed oggetti di vestiario inviati daUa Federazione provinciale dell'O. N. M. L Sono intervenuti alla ceri-monia, svoltasi nel cinema-teatro Krka, il Generale co-mandante la Divlslone «Ison-zo», il rappresentante dei Commissario Civile ed Ispet-tore di Zona, i Podestä di Novo Mesto e dei Comuni vi-cini di Smihel e Prečna. A Videm Dobrepolje II giomo 6 gennalo b stata celebrata, a cura di questo Centro del P.N.F., la «Gior-nata della Madre e del FanciuUo». La manifestsjziane si Č svolta in una sala della scuola comunale. Erano presenti un rappresentante del Console comandante la II Le-gione CC. NN. d'Assalto «XXI Aprile», 11 Comandante l'XI Battaglione Mitraglieri di C. A. ed altre Autorltä. II Segretario del Centro del P. N. F. ha illustrato il signi-ficato della cerlmonia, dopo-dichfe si 6 proceduto all'as-segnazione di quarantuno pac-chi-dono e di dodici premi da lire cento alle famlglie numerose meno abblenti. La cerimonia si 6 chiusa con il saluto al Re e al Duce. Da Begunje II 25 dicembre u. s. nella scuola di Begunie 6 stata celebrata la decima giornata della Madre e del Fanciullo. Sono statl distribuiti vari premi in denaro e pacchi — dono per le famlglie numerose. Da Cerknica II giomo 24 dicembre u. s. alla presenza delle Autoritä si 6 celebrata la decima giornata della Madre e del Fanciullo. Sono statl distribuiti vari premi in denaro e pacchi — dono con tndumenti. Da černomelj II 7 gennalo ö stata Inau-gurata la refezione scolastica alla presenza delle Autoritä locali e di tutte le Insegnanti. II Parroco ha brevemente illustrato la portata del prov-vedimento voluto dal Duce per la sempre piü intensa asslstenza del Partito a favore della gioventü slovena. Prosegue 11 lavoro per la< confezlone degli indumenti invemall per 1 nostri com-battenti da parte delle im-piegate del locale Capitanato distrettuale. Un primo quantitativo dl indumenti, giä confezionati, furono spedlti a Lubiana da dove saranno Inviati ai vari reparti dislocati in Slovenia; continua il lavoro per com-pletare una seconda e piü importante spedizione. Questa iniziativa ha incon-trato il pleno favore della cittadinanza che segue con simpatia l'attivitä delle brave massaie rurali. Da Longatico Giovedi 24 dicembre u. s., nel teatrino comunale, presenti tutte le autoritä, si h svolta la decima giomata della Madre e del Fanciullo. Dopo U saluto al Duce, il Segretario del Centro ha illustrato la significativa rlcor-renza ed ha distribuito nu-merosi premi alle madri pro-lifiche. Nello stesso giorno vennero consegnati 48 premi d'operositä ai migliori operai del Comune. Da Novo Mesto II giomo 4 gennalo, nel cl-nema-teatro Krka, 6 stato organizzato dalla compagnia A. R. P. Guido Riccloli, uno spettacolo d'arte varia per civill. Assistevano alla rappresen-tazione il Commissario del Distretto, 11 Colonnello Comandante del 24" Regg'men-to Fanteria, 11 Capo di S. M. della Divlslone «Isonzo» ed altre Autoritä. La stessa compagnia si era precedentemente esibita in uno spettacolo dedicato esclu-sivamente alle Forze Armate. II giomo 28 dicembre u. s. la compagnia del Comando Federale ha rappresentato uno spettacolo marionettisti-co per gli organlzzati della G. I. L. L. ed alunni delle scuole, riscuotendo il piü vivo consenso da parte del presenti. Da Ribnica II giomo 20 dicembre sono stati distribuiti i pacchi-dono ai militari degenti all'ospe-dale, i quail hanno manlfe-stato al Segretario del Centro, recatosi personalmente a di-stribuirll, la loro sentita gra-titudine per la continua as-sistenza di cui sono oggetto. II giorno 24 dicembre nella sede del Fascio si 6 svolta la manifestazione per la decima giomata della Madre e del Fanciullo, cui hanno assistito le maggiori Autoritä locali. II Segretario del Centro, dopo brevi parole intese a 11-lustrare 11 significato della manifiestazione, ha consegna-to i premi alle madri prolifi-'che. Da Vrhnika II 2 gennalo e stato rappresentato, nel teatro «Prosvetni Dom», ü primo spettacolo marionettistico che 11 Comando Federale della G. I. L. L. ha destinato per questa sede. Erano presenti circa sette-cento ragazzi con le rispetti-ve famlglie. Presenziavano alla manifestazione iL. Comandante della G. I. L. L., di Fascio, un rappresentante del Comando Federale e gli insegnanti della scuola locale. C1NENAT06RAFI dl LUBIANA Rappresenlazioni: glorni feslivi alle ore 10.00, 13.30, 15.30 e 17.30 - giorni feriali alle ore 14.00 e 17.30 SLOGA Ombre e luci della prima giovineraa nel film .VAC<1NZE IN COLLEGIO' Un film che \i fa rivivere gli anni pia belli della vostra vlla. Protagonista: Enrico Poupon. Segue: „L'AMBNTE COSTA • con Willy Fritsch. Camilla Horn. RauPKs.niailoni: glorni leriall daile 14.30 In pol glurnl Icsilil: 10.30, 14 30, 16.30, 1B.3D. N A T I C A Un terrihile Segreto pesa su due cuori in: LIIBBRA SERRATE" ccin Ftisco Oiachetti, Annette Bach, Andrea Chi'cchi, Carlo Campanini II U N I 0 M Un f Im di spiritosc invcnzioni cscogfiate (la un gioviinolto che vuol (rasformare una ragazza cosl come la sogna DESIDER 0 D'AMORE" Interpreti: Gusti Huber-Wolf Albach Reily, Raiprcsenlailorl: glornl fcriall alle ore 13.00 e 18.15; giorni Its'id all' ore 10.30 I4.n, 10.30 e 8.30. It' ivt o s r E Una drammalica viccnda in: ..ABBANOONO" con Maria Denis, Corinne Luohaire, Qe- orges R i gaud Segue un film gaio: „LE CREaiTÖ IN COR«A<' KOOBLJEVO „i arrivata la felicita" con Gary Cooper, Jean Arthur Regia di: Fr. Capra La guerra, valuta da Lon-dra-Washington e Mosca per eliminare ogni possibilitä di accordo europeo attraverso la pacif ica risoluzione di, problemi vitali e mantenere po-sizioni acquisite con la sola forza dell'oro, e stata ed e tenacemente condotta dall'Asse con le forze della propria gagliarda gioventü. Chi dunque poteva essere chiamato a contribuire alla ricostruzioue europea se non qtiesta gioventü che ha vis-suto gli anni migliori tra il fango delle carreggiate ed il grandinare della mitraglia? Che ha dato il sacrifido eroi-co del suo sangue perche fos-sero eliminati una volta per sempre i baluardi che divide-vano i popoli in oppressi ed oppressori? La gioventü europea, quel-la degli atenei e delle offici-ne, del libra e della vanga, ha tutto un passata gloriosa che da sicuro affidamento per la risoluzione di un campito cost aneroso. Le due stesse rivaluziani fascista e nazianalsocialista hanno decisamente affermw-ta la propria continuita sto-rica, la propria dedsa vitalita, attraverso il generoso contributo di sangue e di pen-siero dato dai giovani delle rispettive nazioni. La forza d'espansione dei loro ideali si e manifestata anche in quei settori d'Europa dove ave-va avuto modo di svilupparsi il malgerme del bolscevismo russo e del liberalismo fran-co-inglese. A noi giovani e stato dunque affidato un compito grande ed impegnativo: la costruzione della Nuova Ev^ ropa sulle rovine di qu£lla formata tra i giardini di Versaglia da Wilson e dai suoi accoliti. Quanta fierez-za vi e in noi per la fiducia che i Capi hanno riposto nelle nostre forze! Un pensiero dolorosa ci perseguita perö, e non ci da tregua: che cosa pensano ancora questi altri giovani che, costretti un giorno sotto il giogo dell'ex regno jugosla-vo, sono stati avvicinati per volonta di Dio e nostra aU r Italia? Guar dano essi ancora agli sparuti spettri boschi-vi che hanno lasciato le aule dell'universita e delle offici-ne per accomunarsi ai sicari moscoviti con I'Ulusione che questi saranno i dominatori dell'Europa di domani? Sui loro volti vediamo tra-sparire giorno per giorno i segni d'una incertezza inte-riore che non avrebbe ragio-ne d'esistere, se invece che guardare romanticamente a questi falsi neofiti delle piü sorpassate ideologic, volesse-ro piuttosto aprire gli occhi alla realta che e loro din-nanzi. Non vi possono essere dub-bi: I'Ulusione che un giorno vengano ristabilite le vecchie frontiere, che si possa ancora, fare della politica stril-lo.ndo come venditori ambulanti nelle aule dell'Universi-tä o nei comizi, e soltanto pura morganica illusione. No71 hanno ancora capito che questi sogni sono il frut-to dell'oppio bolscevico e che essi non hanno alcuna atti-nenza con la realta, piü di quella data dai sogni del-I'ubriaco che nella sua sbor-nia si aggrappa al lampione del gas credendolo un pas-sante? Non hanno capito che se vogliono riavere una liberta essi devono spiegare le vele al vento che viene da Roma e da Berlino? Che essi pure potrebbero essere chiamati a contribuire all'edificazione del nuovo edificio europeo se sapessero snebbiare i loro cervelli dai fumi della passata ubriacatura e, rimesso il capo a posto, marciare ac-canto agli altri giovani con-tro la vergognosa barbaric del bolscevismo sfmttatore ed assassino ? Ma ci sono ancora dei me-statori nel torbido, degli stri-scianti rettili, che nell'ombra sputano il loro veleno contro la massa confusa degli aspet-tanti. Verso quest'ultimi va il nostro pensiero. Sorridere ai loro frusti ideali e poco, com-piangere questi illusi puo essere tradimento, cercare di far luce nei loro cervelli e una soluzione accettabile ed umana. La realta perö e che il rinsavimento, se deve venire, dev'essere il frutto di pressioni non esteriori ma in-teriori, deve venire proprio e soltanto da loro e non deve essere il risultato di coerci-zioni mentali vanamente illusive. Bisogna che essi stes-si aprano gli occhi alia realta e spontaneamente si presentino ai nostri capi per essere chiamati ad assolvere il compito che loro attualmente spetta, di ripulire doe la loro piccola terra slovena dalla feccia ibolscevica che vi si annida paurosa e vile neU'at-tesa del castigo supremo. t: veramente dolorosa che coloro che sono giunti al bi-vio, che non sanno ancora da che parte buttarsi (Se non materialmente, spiritualmen-te!) non abbiano capito che noi siamo giovani, che pos' siamo capire i giovani, le loro ignoranze, i loro dubbi, le loro indecisioni e che non vogliamo altro che aiutarli a risollevarsi e farsi una nuova vita. Non contiamo, no, assolu-tamente su servilismi pura-mente esteriori e che ci fan-no ridere per la goffagine di chi ci crede cosi ingenui da ritenerli manifestazioni d'a-desione spontanea ed incondi-zionata: non ci illudiamo, perche sappiamo quanta sia grande il mnrcio che vi e ancora tra le loro file, perche sappiamo che nan vi sarä perdano per coloro che hanno alzata la mano per aiutare i sicari bolscevichi, per coloro che hanno diser-tata le loro case per tende-re I'imbascata vigliacca ai nostri fratelli che hanno cal-cato il piede in questa terra soltanto can la giovanile bal-danza dei loro ventanni, con la dedsa e ferma intenzione di redimerla dall'oppressione dei gaverni di Belgrado. Iddio ed i nostri Morti ci sono testimoni che non teniamo ai loro sentimenti d'adesione soltanto per uno sciocca sentimento di conve-nienza politica: noi teniamo e terremo soltanto alla loro adesione perche siamo giovani ed amiamo la gioventü di qunlsiasi popolo, purche non infeudata ad illusioni ebraica-demo-marxiste; amiamo i giovani perche non ž che col contributo di questi che domani si rifara I'Euro-pa quale dev'essere, giovane e maestra di civHtä al mondo.. II non aver saputo immet-tersi a tempo in questo or-dine di idee graverä inesora-bilmente su tutti i papali, grandi a piccoli che essi sia-no, came una condanna alla soggezione assoluta durante e dopo la guerra, prima e dopo la vittoria totale delle nostre armi. Graverä sui giovani che son rimasti sordi al nuovo verba come una ne-mesi storica che non cano-scerä pentimenti tardivi. Sta a loro decidere in tempo, Luciano Frassinelli ^pdma Uhca SABATO, 16 GENNAIO 1943-XXI PEIK CONCORSO fU&MSUu Ecco i risultati della XV gior-nata del campionato di calcio: Atalanta—Lazio 2—0 Bologna^Liguria 7—1 Torino—Bari 3—0 Ambroslkna—Venezia 2—0 MUano—Livomo 1—1 Vlcenza^uventus 0—0 Piorentina—Genova 3—2 Triestinar—Roma 2—1 e la classlfica quindicinale dei partfctpanti al concorso prono-stlc). r n punti 9: Gen. Savio Pri-mo, con punti 8: Cap. magg. Pešce Ceiestino, Ten. Sangalli Carlo, Cap. magg. Cautero Espedi to; con punti 7: Serg. Revolo-ni Vittorio, Cap. magg. Corra-dini Benito, Sold. Poiesi Giovanni, Gen. Paulin Firmino, Art. Grossi Alessandro, Cap. magg. Di Cosimo Umberto, Mtr. Vitrogno Vincenzo, Gen. Tra-montana Silvio; con punti 6: C.re Torrisi Antonino, Cap. magg. Perotti Emidio, Gen. Ferrari Renato, Gen. Goldoni Imer, Gen. Gai-dini Ivo, Cap. magg. Bolognini Ugo, Art. Pompeo Domenico, Cap. magg. Calcaterra Bruno, CapJe Di Stasio Gaeta-no, Gen. Segna Ernesto, Gen. Rimondi Giulio; con punti 5. Mot. Baraccani Artemisio, Cap.le Donati Nicola, Cap.le Paoletta Leonardo, Cap. magg. Benvenu-ti Walter, Sold. Lei Riccardo, Cap. magg. D'Altobrando Angelo, Art. Saluzzo Rocco, Ai't. Bal-lanti Dante, C.re Paoletti Ono-frio. Art. Tosoto Brmio, Gen. Zmnaro Bruno, Cap.le Bartoli Getullo, Sold. Morandini Rino, Serg. Ramondelli Umberto, Cap.le Bemeccoli Gino, Art. Bo-vo Virgilio, Art. Elio Dionigi, C. N. Cometti Serafino, Sold. Brand! Franco, Fin. Monaco Et-tore, Cap.le Sabodelli Luigi, Gen. Fontana Mario, Cent. Ser-retti Leopoldo, Gen. Paolo Gal-lerani. Sold. Del Mese Giorgio, Cap.le Bosonini Antonio, Cap. magg.Bai-tolucci Eliodoro, Cap.le Buttitto Gaetano; con punti 4: Mtr. Gallma Antonio, V. C. Sq. Bernini Vitaliano, Serg. Bernini Giustino, Fante Raggini Guer-rino, Brig. Lucini Sisto, Sold. Gobessi Diego, Sei-g. Dalla Libera Giuseppe, Gen. Gaudenz! Giovanni, Cxe Pagnoni Giorgio, Cap.le Pez Giovanni, Gen. Piccioli Giuseppe, Cap. magg. De Metri Alfideo, C. N. Pisani Guido, Sdd. Sommacal Giovanni, Cap.le Dalla Costa Igino, C. S. Pizzadaß Valentino, Art. Palmier! Giuseppe, Art. Piva Giovanni, Art. Cesetti Nicola, Cap.le Berardi Primo, Gen. Sartori Aldo, Cap.le Monticelli Flami-nio, S. M. Umana Antonio, Art. Cola Armando, Art. Ceccacci Dino, Serg. De Simone Antonio, Sei-g. Gussetti Giobatta, Serg. Zanellato Umberto, Cap.le Stra-dolini Odero, Cap. magg. Ca-ratti Guido, Cap. magg. Terrin Alessio, C. N. Novell! Mario, Art. Cicconi Nello; con punti 3: Art. Cloffi Alfonso, Sold. Olme-da Claudio, C. M. Passalacqua Angelo, Sold. Barone Umberto, Cap. magg. Frattole Mario, Sold. Cicerone Eude, Cap. magg. Fer-ri Ugo, Serg. Berti Osvaldo, Art. Pesaresi Luigi, S. M. Mu-nari Domenico, Art. VanLni Gal-letti, Cap. magg. Mauri Emilio, Cap.le Antonio Pani, Sold. Mon-ta^nooii Aldo, Art. Bisconti Pompilio, Art. Lorenzini Lindo, C.re Ortelli Antimo, Cap. magg. Losagni Ferdinando, Art. Cec-chinel Giovanni, Gen. Lanzon! Gino, Gen. Ciccocioppi Pasqua-le, Cap.le Gerla Mario, Gen. Maiorana Giuseppe, V. C. Sq. Bagnato Michele, Gen. Minella Angelo, Art. Taverna Giuseppe, Serg. magg. Romagnoli Ezio, Art. Bertan! Anio, Cap.le An-gellotti Giuseppe, Art. Vettorato Adelmo, Art. Paolorossi Giuseppe, Serg. magg. Sciotti Vittori-no, Cap.le Schiavon Ugo, Art. Verrella Alfonso, Art. Basso Mirco, Gen. Zanelitta Ai-maiado, Gen. Padovaiii Mario; con punti 2: Art. Fabbi Enzo, Art. Te-stolin Lino, Sold. Silvestri Aldo, C. M. Puglies! Ugo, Cap. magg. Remi Remigio, Cap. magg. Te-nani Gibeardo, Cap. magg. Ba-stianuto Gino, Sold. lapoce Pie-tro, Sold. Efrio Medeotti, Cap. magg. Modolo Carlo, Tromb. Ferri Paolo, Cap. magg. Rubbo-1! Alberto, Gen. Zigliotto Luigl, S. Ten. Fuoeo Francesco, Gen. Badiali Ismeno, Sold. Mit! Alfredo, Cap.le Morett! Luigi, Mtr. Venturini Mario, Gen. Formica Francesco, Cap. magg. Vescovi Giuseppe, Serg. Sanfilippo Igna-zio. Capo R. T. Pinchi Renato, Cap.le Frosi Palmiro, Mar.loMa-netti Luigi, Gen. Parmigianl Giuseppe, Art. Bellotto Gino, C. M. Casati Francesco; con punti 1: Cap. magg. Luoghi Ezio, Fante Floravanti Rosa, Gen. Come Giovanni, Sold. Luppi Acqui-lino, Serg. Silenz! Stanislao, Conf. Trevisan Adelchi, Cap.le Massaccesi Greste. I premi spettanti ai totalizza-tori dei punti 9, 8 e 7 sono a disposizione degli interessati presso l'Uff. Combattenti. Clossifica fine girone di andata Sono risultati primi tre in classifica alla fine del girone d! andata, i Militari: lo Cap. magg. Perotti Emidio punti n. 50. Ho Gen. Zigliotto Luigi, punti n. 42. mo Serg. Revoloni Vittorio, punti n. 38. Ai quali sono stati assegnati i seguenti premi: Cap. magg. Perotti Emidio, un Buono Postale Fruttifero L. 300. Geniere Zigliotto Luigi, un Buono Postale Fruttifero L. 200. Serg. Revoloni Vittorio, un Buono Postale Fruttifero L. 100. Per il ritiro degli stess! sarä comunicata a mezzo del giorna-le la data nella quale gl! interessati possono presentarsi alla Cassa della Federazione con re-golare documento di identifica-zione munito di fotografia. Sono risultati vlncitori del premio in oggetto i seguenti militari: Serg. Bernini Giustino, punti 37. Gen. Tramontana Silvio, pun-U 37. Cap.le Stradolini Odero, punti 35. Cent. Serretti Leopoldo, pun-ü 35. Vcsq. Bemini Vitaliano, punti 35. S. Ten. Fuoeo Francesco, punti 35. Cap. magg. Benvenuti Val-ter, punti 33. Detti premi sono a disposizio-ne degli interessati presso l Uf-flclo Combattenti. Concorso indeiio dal Ministero della Marina Ii MinLstero della Marina ha indetto un concorso per esame a 114 posti di alunno d'ordine nel personale d'ordine della AmmLnistrazione milltare ma-rittima (grado 13o gruppo C). La metä dei posti suddetti e accantonata a favore di coloro che si trovano nelle condizioni di cul all'art. 1 del R. Decreto 6 gennaio 1942, n. 27. Ai 57 posti non accantonati possono prender pai-te 1 citta-dini di razza non ebraica che siano iscritti al P. N. F. od alla G. I. L. od al G. U. F. e siano muniti di diploma di scuola media inferiore o di titolo equi-pollente ed alla data del pre sente Decreto abbiano compiuto l'eta di 18 aiini e non sorpas-sata quella di amii 30. Precisiamc ai militari ai quali puö interessare che U con corso e pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 2 del 4 gennaio 1943-XXIo. CORRISPONDEiZA eof» i fniUtaU Fante Mancanelli Luigi — P. M. 100. Ci siamo interessati per il ri-pristino del sussidio a favore dei tuoi genitori. Ti terremo in-formati della decisione che prenderä in proposito la com-missione. Sold. Ferrari Primo — F. M. 59. La tua domanda per ottenere la gratifica delle 14 gioimate e stata respinta dall'Istituto di Previdenza Sociale perche al-l'atto del richiamo er! disoccu-pato e non avevi complessiva-mente trascorso un anno di oc-cupazione presso ditte industrial!. In base al contratto collettivo del 15. 6. 40 per avere diritto a tale gratifica occorre avere pagato im anno dl contribut! assicurativi presso ditte inquadrate sindacalmente nell'indu-stria, per cul la decisione del-risütuto di Previdenza Sociale e giusta ed inappellabUe. Confinario Marconato Albino — P. M. 10. Essendo combattente in zona di operazione non e necessario tu rinnovl la tessera, ž valevole l'ultima in tuo possesso e quan-do saa-ai smobilitato avrai diritto alla nuova. Gap. magg. Cerullo Antonio — P. M. 100. Abbiamo interessato il Prefet-to della tua Provincia per il ri-pristino de! sussidio a favore di tua madre. Non appena possi-blle ti comunicheremo l'esito del nostro interessamento. Sold. Forsese Alfio — P. M. 81. Ai tuoi genitori e stato ri-prlstinato il sussidio e pagati tutti gli arretrat! dal giorno della sospensione. Perche si chiama SOS? Perche e destinata a un convoglio per il Mediterraneo Vecchia vignetta della guerra di Spagna che il Generale Gambara rende d'attualltä nella lotta contro 1 partiglani Provvidenze del Ventennale Premic al personale dipen-dente dallo Stato e dagii Enti ausiliari avente carico di fa-miglia. II Duce ha disposto la con-cessione ai dipendenti dello Stato militari, civili e sala-riati, aventi carico di fami-glia, e che pertanto risentono maggiormente le difficoltä del momento, di un premio da corrispondersi una volta tanto in occasione del Ventennale, In misura corrispon-dente a 5 mensilitä del trat-tamento di famiglia (aggiun-ta di famiglia e- relative quote complementari o indenni-tä di caro-viveri e relative quote supplettive) in godi-mento alla data 28 ottobre 1942-XX<'. La stessa conces-slone 6 stabilitä a favore del personale degli Enti ausiliari dello Stato (Provincie, Co-muni, ecc.). mairimoniali Le domande di prestito matrimoniale presentate da militari, sono ritenute valide in qualsiasi forma siano presentate, cioe anche quando non sono redatte su prescritti moduli. Qualora il, militare non si trovi nella possibilitä di sot-toscrivere la domanda di prestito per il fatto che egli sia irreperibile o prigioniero di guerra o intemato in territo-rio nemico o in servizio mi-Utare in paese d'oltremare, puö essere presa in esame la domanda di concessione del prestito anche se firmata dalla sola moglie, quando si tratti 'di coniugi uniti con matrimonio per procura ai sens! dell'articolo 109 del li-bro primo del vigente Codice ^fna tinea tlTTIMANALE DELLA PEDERAZIONI DEI FASGI Ol COMBATTIUEKTb DI LUBIANA OIrattora raiponiatalla LUIGI PIETRANTONIO Tlpografla «Merkun 8. A. Lublana ^ MODIAMO il CARTE DA GlUOCO DI FAMA M O N D I A L E Civile ed il marito sia militare o al seguito delle Forze Annate, o quando il marito sia dovuto partire per adem-piere agli obblighi del servizio militare in territorio d'oltremare prima che scadano i termini prescritti per la pre-sentazione della domanda di prestito o nel termine stesso, o si sia venuto a trovare nella posizione dd irreperibile o piigioniero di guerra o di intemato in territorio stra-niero. L'assistenza delle predette condizioni dovrä essere com-provata nel modo seguente: 1) la celebrazione del matrimonio per procura con il relativo certificato, 2) rirreperibilitä del m .rito nei modi prescritti dall'ar-ticolo 58 del R. D. 12 lugUo 1923 N. 1491, 3) la circostanza che il marito sia prigioniero di guerra 0 internato in territorio stra-niero in dipendenza dello sta- to di guerra o in servizio militare in paese d'oltremare, mediante un docimiento uf-ficiale. 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