Mitja Skubic CDU 805.991 (084,4) (049.3) Ljubljana LADINIA LINGUISTICA IN UNA MONUMENTALE OPERA: ATLANTE LINGUISTICO DEL LADINO DOLOMITICO E DEi DIALETTI LIMITROFI -ALD-1, DR. LUDWIG REICHERT VERLAG, WIESBADEN 1998. L'apparizione dell'atlante linguistico di un territorio romanzo va salutata con gioia, come una festa della ricerca scientifica in tale settore. E il sentimenta di gioia ci perva­de quando sfogliamo i primi quattro volumi, in folio, dell 'ALD. Non solo per la mole e l'ampia concezione dell'opera, ma altrettanto e piu ancora per il ricco materiale che l'ALD offre. A tutta l'equipe scientifica guidata dal rinomato romanista salisburghese prof. Hans Goebl che assieme a Lois Craffonara e anche ideatore dell 'opera, nonche ai collaboratori e all'editore vadano i nostri sinceri ringraziamenti. Ci sia permesso di aggiungere che la nostra rivista si pregia d'aver potuto ospitare alcuni studi scientifici del prof. Goebl, come anche del suo stretto collaboratore prof. Roland Bauer. Ai primi quattro volumi con i 217 punti esplorati e le 884 cartine seguono tre volu­mi con gli indici: uno alfabetico, uno inverso e uno etimologico, quest'ultimo sulla base del vocabolo, stimula, in italiano, nel questionario dell' Atlante sovente inserito in un sintagma o in una mezza frase, il fatto che rende la risposta piu veritiera. L' ALD-1 ha sfruttato, cosi pare, tutti gli strumenti della modema tecnologia: il materiale raccolto e disponibile anche in CD-ROM. Inoltre, i materiali raccolti nei punti esplorati nella Ladinia dolomitica (punti 61 -101) sono accessibili anche nella versione fonica: una vera navita, anche se si pensa alla Carta dei dialetti italiani di Oronzo Parlangeli. Nello stesso tempo, oltre all'entusiasmo per l'opera compiuta, l'apparizione di un tale lavoro puo legittimamente suscitare anche la domanda sulla ragione di un'impre­sa di tale tipo e di tali proporzioni. Oggidi, tutti (o quasi) sappiamo leggere e scrivere e gia per il passato e stato detto che, essendosi verificata, pare, la scolarizzazione di tutta la popolazione, le divergenze in una stessa lingua, anche nelle questioni riguar­danti la pronuncia e la grafia, si erano attenuate. Si riconosce per la normalizzazione della scrittura l'importanza della stampa, cinquecento anni fa; un po' cosi, l'immagine fonica di una lingua avrebbe subito una sensibile semplificazione. In misura minore questo fatto sara dovuto all'influenza dell'ascolto della radio; malto piu radicale e decisivo sara l'ascolto della catena sonora della TV. Se non i partecipanti occasionali, almeno i collaboratori professionali, annunciatori e presentatori offrono con la lingua standard anche la pronuncia standardizzata. Poco meno di cent' anni fa appariva l 'ALF, l'Atlas Linguistique de la France, e gia in quel tempo fu avanzata l'idea che, per la Francia, quell'atlante dovesse essere l'ultima opera del genere. Le padate regionali avrebbero dovuto scomparire davanti alla piu o meno unitaria lingua nazionale. Cio non si everificato: al posto dei dialetti che scomparivano, a condizione che davvero stessero per scomparire, si faceva forte lo standard regionale che segue, si, la norma della lingua scritta, letteraria, ma dimostra nello stesso tempo, e soprattutto nella pro­nuncia, tratti peculiari. Vorremmo pero mettere in rilievo che il materiale raccolto da un atlante linguistico eimportante non solo perche permette di comparare le varie rea­lizzazioni dialettali con lo stato nella lingua letteraria, ma anche, e forse di piu, con la situazione linguistica riscontrata nelle parlate vicine, limitrofi. E l 'ALD e prezioso soprattutto sotto questo aspetto, trascurato per lo piu quando si mettono a confronto solo lingue letterarie. La pubblicazione di un atlante linguistico non e, nei nostri tempi, con tutto il pro­gresso tecnologico un'azione superflua, sorpassata. E meno che mai lo ein una situ­azione in cui si trova, linguisticamente, la parte del territorio alpino che estata l'ogget­to essenziale della ricerca per !'ALD. Le presenti note prendono in esame ovviamente solo il materiale dei volumi pub­blicati che rappresentano la l.a parte dell'intero lavoro. Seguira la seconda parte che potra essere da un lato ancora piu interessante, giacche dovrebbe renderci palese gli aspetti morfosintattici e semantici, lessicali. La prima parte dell'opera, l'ALD-1, edes­tinata, cosi spiega nell'Introduzione il direttore della ricerca, a presentare la veste foni­ca e con questa il panorama fonetico. E' vero; il materiale raccolto, tuttavia, rende, benche non sistematicamente, ampie informazioni su alcuni problemi morfologici: for­mazione del femminile e del plurale dei sostantivi e aggettivi, varieta delle forme ver­bali. E benche l'opera si dichiari, sempre nell'Introduzione, strumento per constatare l'immagine fonica, servira non poco anche per il lato semantico: per Jo stesso concet­to presenta vari lessemi, il che in un territorio in buona parte di montagna non deve sorprendere; al contrario. Per cio, tanto piu impazienti aspettiamo l'apparizione della seconda parte dell 'Atlante. Siamo convinti, dunque, che la raccolta del materiale che precede la pubblicazione di un atlante linguistico sia ancora sempre di grande importanza, cosi come Jo era stata nei primi lavori del genere, vale a