N. 1 Capodistria, I Maggio IU'21 Organo del Comitato provinciale Jsiriano del partito popolare italiano Leggete e diffondete il giornalino Che cosa è e che cosa vuole il FarHfo Popolare Dfaìiano. Nel frazionamento sempre maggiore dei partiti (c'è un partito, a dir poco, per ogni angolo); nell'improvvisa concordia di alcuni partiti originariamente ostili c normalmente irriconciliabili; nella posizione a sé che per la maggior parte dei collegi d'Italia, - nonostante il vieni meco gridatogli da tutti i patriotti, - ha mantenuto il P. P, /.; la duplice domanda „Che cos'è e che cosa vuole il P. P. I." costituisce il fondamento, il principio, la ragione giustificatrice della nostra lotta e del nostro atteggiamento. Superata vittoriosamente la crisi tragica della guerra., si faceva sentire la crisi più specialmente umana e civile, originata dal cozzo dei bisogni, a cui il lungo intervallo bellico aveva imposto violentemente silenzio: bisogni dello spirito, di povere anime doloranti, brancicanti, smarrite; bisogni del corpo martoriato ed esausto. Nell'Italia, per il carattere particolare del popolo, per l'impossibilità dell' immediato equilibrio economico, mancando o essendo insufficenti le materie prime; per gli stessi risultati della nostra vittoria non saputa 'sfruttare nè completamente nè con eguale direttiva; per la preesistenza di condizioni e tradizioni, onde la questione politica si interseca frequentemente con la questione religiosa ed ecclesiastica, la crisi apparve più acuta e presentò maggiori pericoli. Il P. P. I., raccogliendo i residui vivi delle energie cattoliche e aprendo nello stesso tempo il suo programma a quanti lealmente, anche fuori delle file cattoliche, riconoscessero l'urgenza di affrontare la crisi con una azione fondamentalmente cristiana in regime di libertà, sorse come un argine contro l'una e /' altra esorbitanza, reclamando il ritorno detla proprietà alla sua funzione sociale e il ritorno dello Stato alla sua funzione integratrice. Il P. P. /., in ordine alle generali aspirazioni dei popoli e nel campo internazionale, bandì la crociata contro F imperialismo e il militarismo come concezioni invadenti dei diritti delle razze e come mezzo di egemonia sopraffatrice; nel campo economico ricordò la vecchia organizzazione del lavoro additando la salvezza del proletariato nella sua ricomposizione organica sindacale e cooperativistica per la conquista progressiva dei mezzi di produzione e per lo svincolo grado a grado dalla soggezione al capitale; nel campo civile rivendicò la gloria dei liberi comuni italiani proponendosi di restaurare ogni libertà più specialmente propria al mantenimento della compagine e della fisionomia nazionale nelle varietà locali, storiche e demografiche. Quesf è il P. P. I. e ciò che esso vuole. Il qual partito e il qual programma, come quello che. ha seguito fedelmente il corso accelerato dei tempi, senza rompere, per riguardo a un presente febbrile, il nesso con un passato indimenticabile e tuttavia inesauribilmente operante; dimostrano una volta di più la duttilità e la adattabilità del pensiero cristiano ; pensiero di libertà e di giustizia, entro cui si contiene e trova posto facilmente ogni idealità buona, da cui si conforta ogni equa aspirazione, qualunque interesse ne rimanga disturbato e qualunque idolo, con ciò, debba cadere in frantumi. Conchiudendo : il P. P. I. è un partito di valorizzazione e di restaurazione e si distanzia equamente in ogni campo della vita tanto da ogni pregiudizio quietistico quanto da ogni concezione rivoluzionaria. jff raccolta! Quando sui campi imbevuti di sangue e seminaci di strage cessava il rombo del cannone e il martellar delle mitragliatrici; quando si rompevan le nubi e si delineava un lembo di cielo e la Patria si contorceva nello spasimo convulsivo dei primi momenti postbellici, il P. P. I. lanciava al paese il suo programma denso di vigorosa fattività. Il popolo raccolse la voce e rispose con disciplinato concorso alle urne, mandando 100 popolari al parlamento a salvar l'Italia dalla rivoluzione e a cooperare efficacemente alla sua restaurazione. Fratelli, amici, consenzienti, oggi per la prima volta l'Italia chiama anche noi a portare il nostro contributo di amore, di lavoro, di patriottismo, di fede! Date tutta l'importanza ai valori morali della società che in Italia hanno radici profonde nella coscienza cristiana della popolazione! E' dovere sociale di ognuno, a cui cale la grandezza e la prosperità della Patria, di far fronte specialmente agli egoismi materiali, elevati a sistema da -un lato, e dall'altro alla plutocrazia affaristica e parassitaria della vita economica pubblica e privata. Date il vostro voto a quel partito che, solo dopo la guerra ha avuto un programma corrispondente ai nostri vitali bisogni ed ha mostrato di sapere e voler lavorare seriamente! I segretari delle sezioni comunali e gli amici del P. F. 1. sono pregati di mandare brevi e succose relazioni sul movimento elettorale dei singoli luoghi, articoli d'attualità e quanto può interessare il nostro giornalino. - Le cose a posto Fantasie di giornalisti 1 giornali della regione diedero notizie su trattative fra i popolari e il blocco, inventando convegni all'Hotel Savoia e altrove; parlando di ordini impartiti ai popolari dal segretario politico generale di aderire al blocco : tacendo anche il nome del candidato popolare, che sarebbe stato incluso nella lista bloccarda, inventando motivazioni puerili ecc. La firmata asserisce essere tutto questo un parto di fantasie giornalistiche e pii desideri di singole persone, e invita i non persuasi a provare il contrario. I delegati istriani — raccolti a Pirano il 1." corr. aprile stabilirono di scendere nella lotta elettorale con lista propria e, come esige il regolamento del partito, sottoposero il deliberato all'approvazione della direzione centrale di Roma. E la approvazione venne, dopo alcuni giorni. Nel frattempo vi fu una serie di pressioni su 1' uno o l'altro membro della Giunta Esecutiva e su altri ancora. Risposero tutti con recisa fermezza — e diversamente non potevano contenersi essere per loro imprescindibile impegnativa la decisione di Pirano, la quale d' altronde non poteva essere mutata, che da un altro congresso del Consiglio Provinciale, unico organo ufficiale in merito, e modificata eventualmente dal segretario generale politico, ecc. V'ha di più: il dottor Lonzar interpellato telefonicamente, già la sera del 14 o 15 corr., da uno dei più influenti membri del Comitato del blocco e iscritto al partito nazionale — democratico, franca mente gli disse, che non si facesse illusioni su 1' entrata dei popolari nel blocco e che quindi gli aderenti al medesimo potevano svolgere la loro attività e passare alla nomina dei loro candidati senza preoccuparsi o occuparsi dei popolari. II giorno 20 corr. i dottori Lonzar e Orlich ebbero, dietro invito personale di due amici e aderenti al P. P. I., senza l'intervento di altre persone, un semplice «pour parler» in una casa privata a Trieste. E in queir incontro i due istriani, nella discussione su 1' opportunità d' un' eventuale adesione al blocco, non fecero che ribadire le ragioni impellenti, già antecedente discusse e vagliate nel convegno di Pirano, e suffragate dal programma e dalla caratteristica propria del partito popolare, ra gioni che indussero i delegati provinciali a presentare una lista di candidati propri per le imminenti elezioni politiche. La Giunta Esecutiva Istriana del P. P. l. i nostri candidati II P. P. I. è costituito da uomini coscienti, i quali sanno di votare per il trionfo d' un programma, che merita l'appoggio di tutti gli uomini coscienti e liberi : per loro i candidati passano in seconda linea, giacché se furono sceli i dagli incaricati significa, che sono sicuri difensori dei loro principi e meritevoli della loro fiducia. Un piccolo cenno però sui singoli, mentre ricorderà i loro pregi e le loro benemerenze, sfaterà le insulse dicerie di certuni, che li vanno tacciando di «senza patria». » Eccoli dietro ordine alfabetico come furono presentati nella lista ufficiale al Commissariato Generale Civile. L'avv.