ANNALES 14/' 98 saggio scientifico originale UDC 821.131.1-6:929 Carli-Rubbi A. 821.131.1-6:929 Pasquali A. EPISTOLARIO TRA AGOSTINO CARLÎ-RUBBI E GIOVANNI ANTONIO PASQUAL! (1770-1 782, 1787). Una corrispondenza ci'amicizia nella seconda metà del Settecento Maria Pia NiCCOLI (T-34129 Trieste, via cfeila Sorgerrte 9 SINTESI La trascrizione dai microfilm custodia presso l'Archivio di Stato di Trieste delle lettere inviste da Giannantonio Pasquali, figlio del libraio ed editore veneio Giambattista, ad Agostino Carli-Rubbi, figlio di Cían Rinaldo Cari i, successivamente estesa con ampie ricerche bibliografiche, ha consentito di venire a conoscenza di alcuni fatti della vita dei personaggi direttamente coinvolti e di altri cui erano legati a vario titolo, dei loro affari prevalentemente librar i, di fatti personal i che si svolgono sullo sfondo degli avvenimenti storici dell'epoca. Parole chiavc: corrispondenza, Agostino Carli-Rubbi, Giovanni Antonio Pasquaii Baminando la corrispondenza ricevuta da Agostino per tutte le altre mi sono basata sull'uguaglianza della Carli-Rubbi, custodita in microfilm nell'Archivio di Stato calíigrafia e la coerenza dell'argomento trattato per an- dl Trieste, mi sono imbaUuta in parecchie serie di noverarle nell'epistoiario. lettere, alcune in iingua francese, altre verga te con una calíigrafia assolutamente incomprensibile, altre scritte 1LMITTENTE da malte persone divetse. Tra tutte ho scelto di tra- scrivere ¡'epistolario di cui tratteró in seguito, costituito L'Autore delle lettere che vengono esposte in questo dai le lettere scritte da Giannantonio Pasquali. iavoro é il giá ciíato Giovanni Antonio (chiamato anche : fn realtá, sebbene possa sembrare piuttosto banale. Giannantonio) Pasquali, il figlio dei famoso libraio questo Iavoro di trascrizione ha presentato non poche Giambattista, il quaíe risiede a Venezia per tutto il difticolta. Innanzitutto le lettere non erano mai state periodo della corrispondenza. In generale si posseggono nurríerate né ordinate in sequenza e, poiché non tutte di luí pochissime notizie: vi sono solamente quelle chc so,"¡o datate e parecchie sono spezzate in piii foto- ho potuto trarre dalle lettere. A causa di questa lacuna, grammi perlopiú non consecutivi, é stato necessario ritengo allora importante riportare anche delle note riaggiornare piú voite la numerazione nian mano che biografiche riguardanti il padre. procedevo nella lettura e nclla trascrizione. Tuttora pur- Giambattista Pasquali nacque nei 1700 o ncl 1702 troppo, non vi é la certezza assoluta che la sequenza sia (SCV, 1985, I, 94; Infelise, 1991, 163) e mor) nel 1784. realmente quella origínale. Aveva esordito neil'editoria senza avere alie spaiíe una Un ulteriore problema era costituito dalia calíigrafia famigllá di tradizioni tipografiche, riuscendo ad ottenere del Pasquali, spesso ílleggibiíe, tanto che alcune parole l'immatricolazione per póíer entrare nell'arte della sono rimaste incomprensibili e quindi non trascritte. slampa nei primi anni del 1730: Ai 1734 o 1735 risale ¡i testo della maggiorparte delle lettere é in diaíetto l'incontro tra Giambattista Pasquali con il consolé véneto con numeróse abbreviazioni ed abbonda di Joseph Smitb che fu il suo mecenate, e da aflora i due espressioni lascive e talvolta volgari. Soto un pato, di: formara no una societa c.he duró sino a! 1760 (Infelise, esse portano la firma in calce, a conferma del mittente: 1991,163-165; Donaggid, 1995, 10 sg ). II contrassegno 129 ANN ALES 14/'98 Mat 1,1 Pis NlCCOLI: EPISTOLARIO TRA A COSTINO : ^RLI ftUOBt £ GIOVANNI ANTONIO FaSQUAU (1770-1782.1787), 129-140 tipográfico del Pasquali era la raffigurazione délia Mi- prio esercitare questa profession«?, tanto che scriveva ad nerva neil'attodi offrire un libro, sovrapposta dal motto Agostino túnico destinatario delle lettere esaminate in "La felicita delle lettere", opera del Visentini, il quale nel questo lavoro) che sarebbe poluto diventare il direttore 1742 aveva pubblicato presso di lui la famosa rae col ta di lutte le miníete dello Stato milanese, perché questa di vedute del Canal Grande, tratte dai quadri del proposta gli era stata avanzata sia da Gian Rinaldo Cadi Canaletto (SCV, 1985, I, 94). che dal conte Firmian nel 1769, e lui sarc-bbe stato Il Pasquali fu il primo a meditare una ristampa contento di queli'mcarico (Epist., Il, 214-216). In una veneta dell'Encyclopédie di Diderot e d'Atembert già íettera del 1771, per far capire ad Agostino quanto nel 1751: per questo ottenne dai Riformatori la licenza costasse viaggiare e vivere all'estero, gli diceva quanto di stampa e ne ven ne registrato il privilegio negii atti avevano speso lui e il conte Carburi per un viaggio fatto dell'arte. La sua intenzione era di pubblicarla in italiano assieme per commissione pubbtica (Epist., I, 39). e in tráncese, ma dovendo, nella traduziene, procedere Giannantonio Pasquali era amico di Angelo Querini che alla sistemazione delle voci secondo ['alfabeto italiano, talvolta lo ospitava nella sua villa di Altichiero (Epist. I, era costretlo ad atlendere la fine dell'intera opera 8; Epist., Il, 252). originale, che procedeva pero cosi a ri lento che i i suo privilegio decadde (SCV, 1985, I, 25; Infelise, 1991, 357 IL DESTINATARIO sg.; Donaggio, 1995, 17). Il Pasquali fu uno dei librai stampatori tra i più sensibili al lo spirito del secolo ed 11 ricevente è Agostino Carli-Rubbi, figlio del noto intendeva soddisfare le esigenze délia clientela più illu- Gian Rinaldo Carli, nato nel gtugno dell'anno 1748 a minata. Egli pubblicô moite opere, come ad esempio la Venez ia dal conte capodistriano e dalla veneziana grande raccolta di poeti latini, il Beatae Mariae Virginis Paolina Rubbi, la quale mon perô mofto presto, la- officium. la Grammatica inglese e il Dizionario italiano sciando ii figlio orfano quando aveva poco più di un e inglese dell'Altieri, ^li Annal; d'ltaiia del Muratori, le anno (Stancovtch, 1888, 303; Vol pis, 1909; Venturini, opere dei Goldoni dei primi diciassette tomi tra >11761- 1910, 831; Ziliotto, 1914, 65-66; Ziliotto, 1946, 17-16; 1778 con i relativi rami incisi (Infelise, 1991, 53, 58, 60; DBI, 20, 19/7, 196-197; Tomizza, 1991, 103 sg.; Po- Donaggio, 1995, 32, 38, 45, 69: Rossetto, 1995, 101- volo, 1993, 72). 131), le Meditazioni sulla economía política di Pietro II primo educatore di Agostino fu lo zio Stefano, Verrl con le Annotazioni di Gian Rinaldo Carli e tanti chiamato da Gian Rinaldo Carli alla villa di Padérnó, altri (Gallo, 1941, 36; Berengo, 1962, 357; Venturi, ereditata dalla moglie Paolina, perché lo aiutasse a met- 1969, 359 sg; Venturi, 1990, 115; SCV, I. 1985, 104, tere ¡n bella il manoscritto delle Monete ed impartisse 304; Infelise, 1991, 53, 56 sg., 60, 81, 83 sg., 128 sg.; ad Agostino i primi rudimenti di storia e geografía Donaggio, 1995, 9-100). Nel 1783, Francesco Aglietti, (Ziliotto, 1946, 23-24; Tomizza, 1991. 143). II ragazzo Antonio Gualandri e Stefano Gallini davano inizio, pies- continuo gli studi nel collegio impériale dei nobili di so Giambattista Pasquali, al Giomale per servire alia Milano diretto dai Barnabiti,' in seguito ¡n quello di storia ragionata della medicina di questo secolo la pub- Capodistria diretto dagli Scolopí, e li proseguí'poi ne; blicazione era a fascicoli, non era propriamc-nte una collegio di Parma, terminando gli studi giuridicí e dtplo-- rivista o un giomale, ma una rassegna, che riportava matici con onore al Teresiano di Vienna (Stancovich,. articoli scieníifici e minuscole monografie su temi di 1888, 305-306; Volpis, 1909, 9 sg.; Venturini, 1910, biología e di medicina pratica (SCV, II, 1986, 253; 832-833; Ziliotto, 1914, 139, 155: Vianefio, 1935, 112i; Donaggio, 1995, 95). II Pasquali aveva anche rapporti Tomizza, 1991, 163). Ebbe l'occasione di seguire anche commerciali con librai svizzeri. come i Cramer, i le lezioni di diritto di Cesare Beccaria e si occupé in Tournes ed altri (Infelise, 1991, 271). particolar modo detl'opera principale de! suo maestro; Di Giannantonio Pasquali non ho rinvenùto la data Dei delitti e delle pene, scrivendone un'apologia nel di nascita ma solamente quella della morte, che av- 1770.2 venne nel 1805 (Infelise. 1991, 409). Egii, già nel 1770, II padre avrebbe voluto che Agostino scegliesse la lavorava nella librería del padre: tale notizia si puó camera dell'impiegato, ma il suo carattere mal rilevare dalle lettere, delle qual¡ la prima è datais 13 sopportava quella vita e cos'i fra i due iniziarono subito i ottobre 1770. Da questa corrispondenza si ricava che dissaporí. Egli riíiuto anche la proposta di succedcre alia egli fu convínto da! padre a fare il libraio perché era cattedra d'economia del Beccaria, per non trovarsi in uñ morto il fratello che teneva fa conîabilità, e quindi pubblico ufficio alie dipendenze del padre (De Ver aveva bisognO di lui. A Giannantonio non piaceva pro- gottini, 1920, 219; Povolo, 1993, 73-74), essendo questi 1 "Agostino aveva cominciato le scuotè a Capodistria" (Vianelío, 1935, 112); "La priina scuola frequentata da Agostino era quella di: Milano" (Ziliotto, 1946, 26:. 2 il Volpis dît come perduta l'Apologia deíl'opera: Dei delitti e delle pene" (Volpis. !909, 72; Povolo, 1993, 73). ANN ALES 14/'98 María Pin NiCCOLI EPISTOLARIO TRA ACOSTINO CARLl-RUBBI F. )VANNI ANTONIO rASQUALI 11.•/0-17«2, 1737i. 125-140 il presidente del Consiglio Supremo di economía. Ad Secondo tutte le fonti Agostino nei 1768 si tróvava a Agostino piaceva la vita comoda, gaudente ed amorosa: Capodistria; il Volpis specitica con maggiore presione conosciuto Lord Shelbrun aveva intenzione di recarsi gli anni delta permanenza. a Venezia che, secondo luí, con lui in Inghilterra e restarvi per tre anni, nía non poté si protrasse dai 1783 a! 1788. In una delle lettere esa- attuare il suo progetto perché le spese sarebbero state mínate in questo lavoro peró, Giannantonio nef luglio troppo onerose per lui (Epist., I, 34-36, 39-41; Volpis, del 1787 scrive all'amico: "Se passá del gran tempo 1909, 13-14; Tomizza, 1991, 165). dacché la na lassa qua in sti palui, e xe tutto sto tempo Nel 1777 pani con Angeio Querini e Girolamo che no go delle so nove {...)" e ció sta a significare che Festari per un viaggio in Svizzera ed a Parigi, ma Ago- Agostino aveva lasciato Venezia prima del 1788 (Epist., stino si ammaló e dovette fermarsi a Ginevra, mentre gli II, 408; Volpis, 1909, 24-25; Zilioíto, 1944, 235; To- altri due contiriuarono il loro viaggio (Volpis,. 1909, 14; mizza, 1991, 169-170; Povolo, 1993, 74). Zilioíto, 1914, 197; Vianello. 1935, ¡12; Tomizza, Si sposó il 20 marzo del 1739 con Maria Anna Pet- 1991, 165). A Ginevra studio matematica con l'illustre tenello: le nozze furono be.nedette dal vescovo di matemático Luigi Bertrand e física con Giorgio Luigi Le Capodistria. Dal loro matrimonio nacquerotre figlie del- Sage (Volpis, 1909, 15; Zilioíto, 1914, 65-66, 204-205; le quali l'ultima, Cecilia, si sposó con un de Fecondo e Vianello, 1935, 112; Tomizza, 1991, 166). Questa cittá, da questa unione nacque Marianna, che a sua volta che era diventata rifugio dei liberi pensatori, influí su andó sposa al dottor Giuscppe Ronzoni, presso il quale Agostino cosi tanto da fargli nnnegave la veligione cat- furono conservati parecchi manoscritti di Gian Rinaldo tolica e questo tatto portó ad una roltura del rapporto Carli e di Agostino (Volpis, 1909, 25-26, 44; Zilioíto, con il padre, il quale gli negó ogni soste.'itamento. De- 1914, 310; Vianello, 1935, 113; Tomizza, 1991, 170, cise allora di intentare causa al padre, per ottencre parte 173, 175; Povolo, 1993, 74). dell'eredita della madre: ella infatti, morendo, aveva Dopo il matrimonio Agostino si trasteri con la moglie dicliiárato nel suo testamento usuíruttuari sia il íiglio a Trieste, eci inizió a cercare un lavoro: nel 1793 si come puré il rnarito di tutta la sua facoltá, che, merto rivolse al re di Sardegna4 per un'smpiego e fece richiésta Gian Rinaldo, doveva passare intera ad Agostino. anche della Croce déll'Ordine Militare dei Santi (puesta causa portó al sequestro sia delle rendite ve- Maiirizio e Lazzaro. L'onorificenza e anche l'impiego nczia:ie sia di quelle istriane: il tribunale veneziano det- gli furono accordati, ma gli avvenimenti politici gli fe ragione ad Agostino. II padre allora ¡inundó spon- impedirono di potersi trasferiré a Torino. Trovó allora táneámente all'usufruHo delle sostanze dei Rubbi, tra- un'impiego alia Borsa di Trieste (Volpis, 1909, 28; «formándole peró tufle in fedecommesso, impedendo Tomizza, 1991,170). cos'i ad Agostino di goderne vita natural durante per do- Nel 1797, mentre era ancora nella stessa cittá, la verle trasmettere alia propria discendenza. Con questo Rivoiuzione Francese con i suoi eccessi gli fece dial!« Gian Rinaldo chiuse definitivamente ogni rapporto menticarc l'ammirazione per gli illuministi ed i rifor-con il figlio (Volpis, 1909, 21 sg.; Venturiní, 1910, 833; matori, divenne un convinto ed accanito conservatore: iZiliotto, 1914, 65; Ziliotto, 1946, 27; Vianello, 1935, chiamava Napoleone la "Canaglia francese". Caduta la 112-113; Cossar, 1949-1950, 265-267, 269-270,309- Repubblica aristocratica di Venezia, ébbe terrore di una 311; Tomizza, 1991, 166-167, 169; Povolo, 1993, 74). eventuale dominazione francese in Islria, e quindi pensó Agostino venne in contatto con uomini íllustri del di farsi ptomoíore fra la nobiltá istriana della ' dedizione tempo come il conté Giuseppe Gorani, con il Frisi, con volontaria" dell'lstria Veneta all'lmperatore Francesco Pietro Verri ed altri, che quasi certamente conobbe a "Come Re d'Ungheria", non come Arciduca d'Austria. Milano nella casa paterna {Volpis, 1909, 15 sg; Tomiz- Egli probabilmenfe cercava con questo espedic-nte di far za, 1991, 166). Strinse amicizia con il márchese Giro- accettare questa proposta, tcnendo contó che gli As-lamo Gravisi di Capodistria, suo cugino; ebbe relazioni burgo come Arciduchi d'Austria godevano di scarsa Simeón il vescovo di Capodistria Bonifacio da Ponte, con il patia nei terriíori veneti, essendo stati tradizionalmente conté Michele de Sorgo senatore della repubblica di avversari della Serenissima. Ragusa, con Nicoló del Bello, con Nícoló Baseggio, Egli pensava che. non essendo piü Venezia gover- entrambi sindaci di Capodistria, con Adriano Balbi, nata dai successori della Veneta aristocrázia, le cittá ¡Ilustre geógrafo veneziano e con ti márchese Gianpaolo dell'lstria fossero liberamente rientrate nei piehó e libero Polesini, con il quale rimarrá in amicizia per tutta la vita esercizio clei loro politici e sovrani diritti, c che il loro (Volpis, 1909, 24 sg.; Venturini, 1910, 833-835; De Ver- uso non offendesse nessuna iegge, né Divina né Umana. gottini, 1920, 219).3 PóicWé la penisoía d'lstria era povera, per non essere 3 Nell'opera di De VergotHrii la data di morte di Agostino è errata (De Vergottini, 1920, 219). '' II Volpis dito che re di Sardegna era Vitíorio Emaruele II, ma in qi.-elli anni regnává Viitorio Amsdeo ilí (Volpis,'1909, 27-23; DBI, 20, 1977. 197;EZS, 1994, 2001-2002). ANNALES 14/' 98 Mail.) Pía NICCOll EPISTOLARIO TRA AGOSTINOCAKLI-RUitB! € GIOVANNI ANTONIO PASQUALt (1770-1 702. 17871, 129-140 esposta alie prepotente dei nemici conftnanti, era ne- Venezia passasse alla Sardegna, per poter chiedere al re cessaria una "Costituzione di Sovranità", che nel pen- nuevamente un ímpiego, ma ció non avvenne perché s¡ero di Agostino era appunto la dedizione volontaria Venezia rimase alia Francia. Quindi cerco d'ingraziarsi no i termini indicati in precedenza, e sarebbe sîato aus- Napoleone Bonaparte., scrivendo un saggio Sur la Mai-pic ahile per lui che i notabili di Capodistria tírmassero son Bonaparte, e finalmente nel 1812 fu nominato a questo atto di dedizione. Milano regio delegato per il ricupero dei documenti Nello stesso tempo Agostino cercava di dissuadere i appartenenti all'Archivio diplomático milanese, dispersi due Comandanti francesi di terra e di mare dall'invadere negli archivi demaniali del veneto; nell'agosto dello l'lstria pronosticando loro una sicura disfatta ad opera stesso anno passó presso l'Archivio generale di Venezia, dc-i contadini inferociti attaccati al Governo veneto. come alunno assistente gratuito e, nel 1816, venne noSi vivolse ai due sindaci di Capodistria, Nicoló del minato capo dell'Avchivio dei Frari, dove rimase fino Bello e Nicoío Baseggio, per convincerli ad aderire a alla morte, avvenuta nel 1825 (Volpis, 1909, 35-43; questa dedizione: trovo ascolto solo nel primo, che si DBI, 20, 1977, 197;Tomizza, 1991, 175; Povolo, 1993, fece suo portavoce presso gli altri nobili clella città, 75-94). senza riuscire comunque ad intaccare la loro fedeltà a Egli fu un grande síudioso, ed esistono molti suoi Venezia; incitó perianto Agostino a recarsi personal- scritti su svariati argomenti: Osservazioni sopra i Fede- mente a Capodistria, ma neppure lui ebbe successo. commissi nello Stato Veneto; Mémoire sur les Droits et Quest'ultimo tornó quindi a Trieste e si rivolse al les Convenances de l'Autriche sur l'lstríe, et sur quel- governatore Pompeo Brigido, il quale gli si confermo ques Provinces de Terreferme Venitienne; Saggio poli- favorevole alia dedizione. Fu deciso allora di convocare tico cd economico sopra Trieste; Saggio di ricerche so una coníerenza di tutti i maggiorenti preparatoria alla pra ¡a genealogía della famiglia Carli; e tanti altri, tütti convocazione del Consiglio. manoscrittí, l'unico lavoro stampato di Agostino è la Gli intrighi di Agostino e degli altri nobili non erano Disscrtazione sopra il Carpo di 5. Marco Evangelista, rimasti del tutto ignoti al popolo: gli animi si erano rlposto nella R. Patriarcale Basílica di S. Marco in Ve- eccitati e, quando la sera del 5 giugno si cbbe not¡2ia nezia, opera dedicata alio zio Stefano (Volpis, 1909, 53- dei disordini successi ad Isola, dove il sindaco era stato 78; Venturini, 1910, 834 sg.. 844; DBI, 20, 1977, 197; ucciso perché sospettato di essersi accordato con gli Tomizza, 1991, 174). imperiali, anche a Capodistria scoppió una terribile Quando lo zio Stefanó morí nel 1813, lasciarido ad sommossa dévastatrice, durante la quale gli insorti Agostino solo un piccolo vitalizio ed il resto dell'crédita entrarono nella casa del conte Steíano Carli, convinti al comune di Parenzo, egli intentó una causa per far che vi fosse custodito lo Stemma impériale portato dal annullare questo testamento che a lui pareva pazzesco: ñipóte Agostino. Dclusi per non averio trovato, si ven- egli era l'unico ñipóte o quindi secondo le leggi doveva dicarono sul proprietario, derubandolo e picchiandolo. essere l'unico erede. Questa causa passó per i divers? Nella stessa notte anche altri nobili subirono violenze. govemi che si succedettero, dal ricorso all'lmperatore Per placare i disordini, i due sindaci ed il vescovo Napoleone, all'lmperaíore austríaco, ed ebbe un iter riunirono i nobili nel Duomo e li persuasero a giurare molto lungo, perché anche la moglie di Agostino, dopo fedeltà a Venezia: gentiluomini e plebe si scambiarono la morte di lui, scriveva a Gian Paolo Polesini di quindi il bacio della pace. Tomata la calma, tre giomi interessarsi di questa causa (AST, Fondo Carli;J SAI VG, dopo l'esercilo austríaco occupé la città senza colpo Fondo Polesini;6 Volpis, 1909, 40 sg.; Venturini, 1910, ferire (Volpis, 1909, 28 sg.; De Vergottini, 1920, 218- 845; DBI, 20,1977, 176; Tomizza, 1991, 174). 228; Quarantotti, 1954, 14 sg.; DBI, 20, 1977, 197; Tomizza, 1991, 172-173; Povolo, 1993, 74). LE LETTERE Agostino, che era in parte responsabile di questa sol-k vazione, sperava che alia vénula dell'Austria avrebbe La corrispondenza tra i due personaggi reperita nel- avuto un incarico dall'lmperatore, e percio si recô a l'Archivio di Stato di Trieste è microfilmais (nelle bobine Vienna rimanendovi dal 1801 al 1604, ma non riusci ad Nu 1434, 1435,1436). Quesli carteggi sono raccolti in F. ottenere ció che voleva. Ritornato a Trieste, nell 807 si Majer Inventario deli'anlico archivio municipale di trasferi a Venezia con tutta la famiglia, ed ando ad Capodistria (Capodistria 1904). abitare in una casa di sua propriété a San Barnaba, dove La corrispondenza inizia neli'anno 1770, quando limase fi no alla morte. Egli sperava vivamente che Agosüno era un giovane studente e termina ne! 1782, S Le lettere microfilmate sorto identificate dal numero rJi bobina 1426 e clai seguenti numeri di fotogramma: ¿8 (maržo 1813), 52-53 (18 settembre 1814), 54-60 (15 febbraio 1815), 63-69 (27 aprile 1818). f> Le lettere seguenti sono raggruppate nelfa bosta contrassegnata dal numero 62: t2 maggio 1825, 3T maggio 1825, 26 fsfcbraio 1826, 15 aprile 1826; nello stesso gruppo sono incluse aitre lettere dei 1827 che partano anclie di ciuesta causa eol comune di Parenzo. 132 ANSIALES 14/'98 Man» Pi,i NKXOLI: EPISTOLARIO ■ :>a a( ÜSTINO CARll RUB151 E CIOVANNt ANTONIO PASQUAU 11 7/0 1 -'82, 174)7), U9-M0 con l'aggiunta di una lettera dei 1787, e consta di 283 signora é descritla la ricerca del cagnoiino avvenuta a ¡etterc, le quali sono state serme tutte dal Pasquali ad Milano ¡Epist., I, 17); dalle aitre lettere si deduce che Agostino. Agostino chiese al Pasquali di fargli avere, anche tramite altre persone, notizie di questa "dama" che viaggiava in L'ARGOMENTO PRINCIPALE DELLE LETTERE Italia. Proseguendo nella ricerca, si apprende che questa signora diventa una donna da marciapiede e succes-L'argomento principale trattato in queste lettere vede sivamente si anímala: tra le tante citta in cu i viene su libri di ogni genere dell'epoca e non (esscndo ap- notata la sua presenza, ¡'ultima e Brescia (Epist. i. 18-20, punto lo scrivente un libraio): letteratura, filosofía, sci- 23-27, 29-33, 37-39. 44-46, 49, 51, 56). enze, diritto, monete. Vi sono elencati libri síampati dal La Swainston é un'ingtese che compare nellc lettere padre di Giannantonio (Ciambattista Pasquali), come ad dal 1774 a proposito deila sua re'azione con Agostino, e esempio le Opere di Machiavelli, di Genovesi, la gia continua ad essere nominata fino al marzo 1780. Agüeítala opera di Pietro Verri, le "Osservazioni che servono stino deve aver chiesto a Giannantonio di trovare una di continuazione al traftato di Teofilo Gaflaccini sopra camera per questa signora che da Milano, dove era gli errori degli arc.hitelti" del Visentini (Epist., I, 171; insieme a lui, doveva recarsi a Padova: il Pasquali esau-Epist., II, 245); Opere di Dante Alighieri (Epist., II. 365), disce i! desiderio dell'amico e trova l'alloggio richiesto a Opere di Muratori c Goldoni, Opere di Gian Rinaldo Padova. In seguito va a prenderla personalmente per Carli (Donaggio, 1995, 12 sg., 39-91). Si parla anche di condurla con il Burchiello a Venezia, dove le aveva gíá libri stampati da altri, ed a proposito di questi vengono trovato una sistemazicne (Epist., I, 168, 170-172, 174-riportati in certe lettere anche i costi, i destinatari e i 182. 187-188). Giannantonio aliora scrive che questa !oro debiti con il mátente, specificando anche somme signora, quando parla di Agostino lo chiama "Mister precise é con lunghe ripetizioni di debiti e crediti (ra i Car'i" e, desenvendo il carattere della donna, dice che é c.ommittenti (Epist., I, 15-16, 22, 42, 44, 201-203; Epist., "fastidiosissima in tutte le cosse, tanto in que)le de II, 212, 220-221, 244-246, 253-254). Vi sono dcscritte comodo che in qiielle de provision da bocca, no la diverse monctc, acl esempio ducati, fiorini, zecchini, tire trova l'alogio bon, la se lamenta del letto, del soffá venete, lire milanesi, gígliatí ed altre (Epist., 1, 14-16, [divano], delle careghe [sedie], del sol [solé], dell'aria e 21). de tutto quel che ghe passa per la fantasía, e a ogni Riguardo ai libri nominati nelle lettere, sembra di lamentazion ghe vien ¡n proposito Parígi o Londra. Bon! '¡levare che aícunc volte Agostino metteva in contatto Per magnar no la trova gnente de so gusto, i legumi no con il Pasquali per suo tramite c erti tibrai ed editori, ad xe boní come quei de Londra, i xe piü cari che a Parigi, esempio il Barell-' e l'Osterwald; altre volte invece Age- la carne, i poiastrí, i colombíní e tutte le altre spezie ce stino procurava direttamente i libri al Pasquali tEpist., !, volatili no xe trovai boni da ela. I frutti no xe quei de 113; Epist., li, 233, 400). Si legge che talvolta qu- Londra, perché !á i se cava dall'albero al momento che i esl'ultimo mandava dei libri ai suoí clienti íramite xe fatti, e la qualitá xe infinitamente megio dei nostri. El Agostino (Epist., I, 120-121); oppure gli chiedeva di pro- pan xe negro e duro, ma a Parigi l'e una cosa del-cúraigli dei ciienti che compevassero dei libri, promet- l'ultima squisitezza, che in confronto del nostro el do-t.ndogli un utile sulle ordinazioni (Epist., I, 171). II varave valer un franco. El vin xe pessimo e caro e cussi Pasquali procurava libri anche per lo stesso Agostino in tutto quel che la pol imaginarse. Bona che no la ghe (Epist, I. 186), e si offriva poi di venderé libri per conto trova gnente de cativo in tei vovi [uova], ma forsi nol la di quest'ultimo (Epist., II, 263-264, 3CG-307). dirá, ma ghe scometto che tn la so anema la dise che i xe piü dolci a Parigi. Chichere [tazzej. cogome (caf- LE DONNE DI AGOSTINO fettiere], piatti, scuele e turto quel che xe insservionte alia tola [tavola] xe ordinario, mal costruido e caro. No Anche le donne frequenlate da Agostino costi- ghe posso dír al tro, perché za la se deve imaginar el tuiscono oggetto di corrispondenza ed a tale proposito resto. Xe una cossa bona, che la trova la citlá bella e la una lettura approfondita ha portato alia distínzione tra ¡a ghe piase assae, ma mi credo perché la xe singolar in "donna del cagnoiino" separata dal marito, e la Europa" (Epist., i, 189-191). Swainston: sono infatti due persone diverse e non una Le signore venete non desideravano frequentarla sola, come invece v.¡ene affermato dal Tomizza (To- perché non poteva dimoslrare che leí tosse realmente mizza, 1991, 165). Della prima il Pasquali inízia a scri- quella che diceva di essere, e Giannantonio dice che veré nel marzo del 1771 fino al novembre dello stesso basterebbe una lettera de! tratello per consentirle di anno. Nella prima lettera in cui é nominata questa essere accettata dalla societa veneziana (Epist., I, 194- 7 Barell, libraio francese che viveva a Milano (Epist., I, 53, 64-C-5, 118, 121-122, 146i. Per le altre lettere dove egli é nomin3to si rimanda all'indice dei norni del! Epistolario. 133 ANN ALES 14/'98 M.vi;» Pij NtCCOU: EPISTOLARIO IRA AGOSTINO CARU-RUÍJ8I E CIO VAN NI ANTONIO PASQUALI (1770-1782. 1 787}, 129-140 146): da ció si deduce quindi che non era sposata, fratelli desiderava andaré al Consiglio.8 mentre la signora del cagnolino era anche separata. La N'el 1 782 vennero in visita a Venezia i "signori de; Swainston si trova a Venezia da¡ maggio 1774 e nel Nord", cioé gfi eredi al trono della Russia, i! gran duca mese di novembre di quell'anno parte per Firenze p Paolo Petrovic e sua moglie Maria Teodorowna; nelle prosegue poi per Roma (Epist., i, 199). Nel 1778 questa lettere viene riportato che i veneziani per questa oc- signora ritorna a Venezia, dove il Pasquali aveva tróvalo casione avevano inlenzione di organizzare degli spet- una camera per leí e una per un suo a mico inglese che tacoli: una festa in píazza San Marco, carri trionfali, ¡ilu- aveva conosciuto a Roma, ma poi la signora lo aveva minazione di tutta la píazza, teatri e balli, e per tutti "messo in croce" perché le trovasse anche un appar- cjuesti festeggíamenti si sarebbero spesi circa 1500 du- tamento: per leí e per questo amico che, sembró, fosse cati {Epist., I!,- 403-406; Romanin, 1975, 187; SCV, I, pittore. A tale proposito Ciannantonio scrive che la 1985,642). Swainston si comporta in modo strano, é sempre in collera con tutto ¡I mondo, ora trova Venezia il piü be! LA CAUSA CONTRO IL PADRE paese del mondo, ora il peggiore, é cliventata vecchia, piena di pregíudizí ed e sempre di pessimo «more Della causa inteníata da Agostino contro il padre per (Epist., II, 267-269). Dopo un ccito periodo si stanca otténere l'eredita materna, Pasquali comincia a scrivere proprici della signora perché non Je va mai bene nulla: dal 1779, quando il ricevente si trova a Cinevra: ii t'atto vuole sempre partiré. Prima voleva anclare :n Svizzera, occupa uno spazio notevole nelle lettere di quel peíi-poi a Parigi e ora vuoie tornare a Roma, e aílora odo. Agostino aveva dato l'incárico di preparare questa; Ciannantonio scrive: "Ma che la vaga dovo la vol, che causa al Pasquali, il quaíe trova I'interveniente (pro-la staga qua o la poco m'importa" (Epist., II, 274-275). curatore), cioé la persona che prendeva nelle sué mani La Swainston era rimasta a Venezia un anno € Pasquali ia pratica, che era un cedo Salvatore Marconi, e si racconta all'amico che durante tutto quel periodo lo accorda con gli avvocati Ciambattista Cromer e ÍTom-aveva maltrattato parecchio con tutta una sede di maso] Gallino. Egli si intéréssa anche per la ¿celta dei "maíagrazie" (Epist., il, 328-229, 334, 344). due giudici arbitri: uno era Lauro Qtierini ñipóte di Oltre a queste due donne e presente una terza, una Angelo Querini, l'altro Matteo Dándolo, il quaíe prima certa Peppina, nominata comunque solo in se¡ lettere di arrivare alia discussione delta causa era stato soda! 1775 al febbraio del 1776. Per questa signora Pep- stituito da un altro giudice, perché era stato messo agli pina I Pasquali ha l'incárico da Agostino di compera re arresti. un anello a Venezia e di spedirlo a Milano: nelte lettere Neil'aprilé del 1781 Pasquali spedisce ad Agostino vi é una dettagliata descrizione dell'anello e del costo la copia della sentenza a suo favore (Epist., ií, 298, 301 - (Epist., II, 217, 219-220, 229, 237-239). 302, 306-308, 310-312. 315-321, 323-326, 328, 33i/ Nel 1781 Agostino fu anche in corríspondehza con 335-337, 339-342, 345-351, 353-354, 359, 361-369,: la signora Ludovica Zaguri (Epist.. II, 389, 391, 395, 371-374, 376-378, 384-392; Volpis, 1909, 21-22, 397, 399). Venturini, 1910, 833; ZiSiotto, 1914, 269: Ziliotto, 1944, 235: Ziliotto, 1946. 27; De Vergottini, 1920,- 219-220, VISITE DI PERSONALITA' REGALI Vianelio, 1935, 113; Cossar, 1949-1950, 265-266. 269270, 309-311; OBI, 20, 1977, 197;Tomizza, 1991, 16.5;. in una leUera del maggio 1775 viene riferita la visita Povolo, 1993, 74). a Venezia del fratelli d'Asburgo (Giuseppe li, Pietro Leopoldo, Ferdinando e MassimiJiano) e si legge che il LE GUERRE DI QUEGLl ANN1 27 di quel mese vena fatta la recala per Sua Maestá, che questi arciduchi si divertivano come bambini, "i zira per Vengono riportati anche fatti delfe guerre di quel la citta correndo come cervl, perché la zente se ghe fola periodo. In una lettera ele! 1772, Pasquali scrive che a adosso, no i vol gnente, perché i vol esser incogniti (...)". proposito delle notizie ricevute da Costantincpoli in re- Pasquali racconta che il gran duca di Toscana pailava lazione ai torbidi avvenut! a causa delle troppe pretese sempre col Tron, che l'ímperatore lo stimava molto, e della Russia. "Nel diván, tegnü doppo le nove el Mutty che il piorno dopo la regata Pimperatore con ¡ suoi ha fatto una protesta ai Gran Signor, che quando so 8 Giuseppe il (Vienna 1741-1790), Tu irnpenttore dal 1765, a :-i recö a Venezia net maggio del 1775 assierrie ai suoi fratelli, Pietro Leopolde pran duca dt Toscana, Ferdinande goverrtatore detla lombardia, che nel 177t inte¡6 la line» Asburgo-Este avendo siwsato la figlia dell'ultimo duca di Moderia, e Masstmüiano chs aveva circa sedici artni rneito di Giuseppe e che nel 1774 era entratb neli'Ordine Teutonico, dove dlvenne gran maestro (Epist. II, 218-219, Romanin, 1975, 128; Venturi, 1990, 190-191). Ls note biogranche des personaggi citati sono riportate da piü font i: Giuseppe II (KURL, VII, 1968, 228;; Pietro Leopolde (EURL, VIII, 1963, 726-727; AA.W., 1980, 197); Fernando (EURL, VI, 1967, 276-277; GEIGA, VIII, 1974, 390: Venturi, 1987, 475, 668, 676, 804805; GDEU, Ii. 1988, 356: Crankshaw, 1996, 156-157. 297): Massimiliario (Crankshaw, 1996, 233, 297). ANN ALES 14/'98 Mirla Pl.» NICCOU' EPIS OIARIOTRA AGOST1NO í ARLI RUBBI h GIOVANNI ANTONIO PASQUALI (1770-17»2, 178/), ¡29 140 Altezza fosse del parère condissender el volesse a una bensl vederli mansueti (.,.)" (Epist, II, 324). Nel luglio pase tanto vergognosa. el lo consegiava a partir d?l !m- 1780 il Pasquali scrive che le ga2zelte sono piene délia pero e tornar nell'Asia, se nol voleva restar vitima del presa di Charleston da parte degli ingles:, i quali per popolo furioso". Quindi in forza di questa protesta e da questo si pavoneggiano [Epist., Il, 363; EURL, VIII. 1968, altre notizie avute da Petershurgo, si dice sciolto il 72-73; GDEU, ¡V, 1988, 765). congresso, e discorre di un'alleanza tra la Porta e Pet inquadrare il periodo storico durante il quale l'Iiiiperatore vennero scritte queste lettcre, va aggiunto che proprio in Ne! 1773 il Pasquali scrive: "Mi ghe vogio dar delle quegli anni (¡772) <;i ebbe la prima spartizione délia novità e le xe queste: da Vienna li 27 aprile 1773. In Polonia tra la Russia, l'Austria e la Prussia. causata dal- corte il tutto è nelia mâgior inquieîudine, un corriere l'intervento russo in Polonia e dalla conseguente guerra viene e l'altro parte, il ministro di Francia ne riceve russo-turca (Berengo, 1962, 519 sg.; AA.VV., 1974, 245- quasi ogni giorno uno. Il generaie Nadasti è stato pre- 247; Romanin, 1975, 145-147). mucosamente qui chiamato. Sono di già diec; giorni che Quando gli americam si ribellarono alla madre Sua Maestà l'Imperatorc non concede ad alcuno udi- patria chiesero aiuto all'Europa: Reniamino Franklin si unza, trasferirsi per qualche mese nella Transilvania. recè in Francia a perorare la loro causa c, grazie a taie Finalmente insorgerà una guerra di pastage universale. fl intercessione, la Francia si a lied con ¡'América cichi- ministro d'inghiltcrra a Berlino è partito senza prender arando quindi guerra all'íngliiíterra. La guerra si estese congedo dalla corte'' (Epist., i 82, 127-128). In una let- poi a tutte le parti del mondo. Nel corso di questo I;; tera de) V agosto 1778 Pasquali scrive a proposito delle conflitto ci tu In presa di Charleston descritta nelle Ifet- ♦flfarmatè austriache e priissiane: "leri ho parla con un tere di questo epistolario (Epist., Il, 363; Romanin, 1975, Officiai de rango, che per a (fa ri ciel l'armada xe passa 148-153). • qua per andar a Fiorenza, e che in cinque zorni c iiiczzo l'è vegnù da Brinné nella Moravia, el me dise I PETTECOLEZZI . che mai xe nato incontro de far la guerra formai, ma % bei'-si delle piccole scaramuccie di 60 a 100 omeni, che Pettegole2zi e fatti délia vita quotidiana costitui- ora sa perso da una banda ed ora dali'aitra, ma gnente scono argomçnto di moite lettere. come ad esempio il % de più. Che il re di Prussia à za principia coi so modi fatto che il Pasquali si larrientava delle troppe teste: teste forti de agir, che i imperial? usa con le truppe prussiane comanda te, teste votive, feste di Palazzo, in tutto circa > fiitta là bona grazia, e in cambio lu usa co i imperiali duecentoquarania giorni, e questo era negativo per il ¡V tutto il rigor. Mi no se? cossa sarà alla fin dei ingles i e commercio. v francesi, ma sarave una gran bona cossa che i inglesi Egli esprime if disagio per la morte repentina del fX ftissè un poco bastonai, perché ia so superbla scomenza Doge Alvise Mocenigo IV: "Zioba che vien i dará fora le á esser molesta a tutti i Principi" (Epist., Il, 285-286). In ose délia so morte, sabo se farà el mortorio e domenega un'altra lettera scrive che tutte le novità da lui possedute se principiará i conseggi per la creazione de Correttorl a riguardo deîla guerra sono che i francesi ora sono (...)": ne dovevano essere eletti quarantuno che avevano morti £«d ora sono resuscitati, ora gli inglesi sono vin- il compito di nominare il nuovó Doge in un periodo di cifert ed ora no. Martedi si par la va délia bravura delle circa venti giorni. e a Palazzo lavorava solo l'Avogador iv armi austriache, tutto questo è andaro in fumo il mer- de común (Epist., Il, 298-299). A tale proposito poi dice r oledi seguente, perché le leltere non dicevano nuila di che la morte dei Mocenigo e l'elezione del Renier aveva questo (Epist., li, 290), Nella lettera del 10 aprile 1779 fatto perderé la testa a tutti -Epist., Il, 301-302). Giánhantonio scrive che in tut!; i fagotti [pacchi] si trova In un'altra lettera parla délia signora Zenobio, donna scritta la perdita di Pondicherry da parte dei francesi, stra vagan te e indocile che, quando anni prima faceva quindi vinta dagii inglesi.1-' In un'altra lettera del 1779 si l'amore col conte Carlo, ".ghe piaseva vederlo a delirar e legge che Pasquali è molto interessato dalle novità che a far delle putelae in publico e in privato" (Epist.. II. Agostino gli dà delle navi francesi, ma dice che loro 314); sembra che questa donna prima fosse stata sposata sono più inglesi che francesi, perché questo è loro con un Morosini, perché viene riportato che le era intéressé (Epist, II. 322); e continua in un'altra lettera: morto un figlio Morosini {Epist., Il, 314}. "La ringrazio delle novità de guerra, ma vorave umiiiada Altrovc viene narrato che il conte Alvise Zenobio si l'àfterigia inglese (...)" (Epist., Il, 324); C11 setiembre reca con sua soreJla e suo zio neil'isola di San Secondo scrive: "{...) io non desidero la disfatta degli inglesi, ma clove la sorelía Alba è data in sposa al figlio del signor 9 Pondicherry, cosíxurta da¡ francesi (1674-1683) come emporio per contrastare la penetrazione oiandese nells indie oriental i. piú volte conquistaía da5!i inglesi riel secolo XVllt, fu rioccupata dalla Francia riel 18(6, che la tenne smo al 1934 quando. In séquito a un referendum, entro nell'Unione Indiana (Epist. II, 307; DURL, Xíí, 1970, 32-33; GDEU. XVI. 1990, 333, EZS, 1994. 1424). ANNALES 14/' 98 Maria Pis NICCOU; EPISTOLARIO TRA ACOSUNO CARlI-RUBBI E GIOVANN) ANTONIO PASQUAII (1770-1 782. i787), 129-MO Daniele Farsetti. Dopo la cerimonia sono andati tutti a Santa Bona sopra Treviso, dove hanno pranzato e ce-nato e poi gii sposi sono stati accompagnati e chiusi dentro alia loro camera da letto dove sí doveva fare "¡I sacrefizio". La sposa pero, non accetta l'assalto de!lo sposo, si mette a gridare e non vuo)e consumare ti matrimonio dicendo: "no so cossa dir, son obbligada as-sae alie vostre attenzion, ve saro memore all'avvegnire, ma sapié che no ve posso amar no basta, ma gnanca soffrir e quando ¡nssistessi, soccombero con questo perd, che ancuo sará el primo e l'ultimo zorno della nostra unión". Lo sposo allora, dopo aver ricevuto un taie colpo ed essendosi reso conto deJI'accaduto ha aperto la porta ed é uscito a raccontare turto ai suoi parenti, i quali sonó tornad immediatamente a Venezia pensando alio scioglimento del matrimonio, prima def quale il conté Alvise non sarebbe potuto partiré per il suo viaggio a Parigi, gia programmato da anni. Il fatídico scioglimento verra poi concesso da Roma nel 1781 (Epist., II, 359-360, 362, 399). Pasquaii scríve ail'amrco anche a proposito del padre di questi, Gian Rinaldo Carii, e dice che non riesce proprio a capire dove questo signóte abbia visto che un autore vívente faccia ristampare un suo libro con aggiunte, essendo ancora da esaurire ¡a prima stampa, senza prima mettersi d'accordo con chi ha messo fuori i denarí per queda: questo aveva fatto, comportandosi veramente ma!e, Carü padre al figlio Agostino per il suo libro "L'Uomo libero" (Epist., II, 318-319, 330). Un'aitra notizia che si legge riguarda la loro "guerra con la Corte di Roma". Nel marzo 1781 Pasquaii scrive che "é svanita": c'erano state delle ostilitá con i ferrares i perché avevano chiuso il canale che da Rovigo entrava nel Po e che serviva perla navigazione; i veneziani si erano difesi ed i ferrares« erano venuti in trecento a chiudere il canale. I veneziani avevano mandato un presidio a Rovigo con degli ordini segreti, i ferraresi si erano ritirati, e le cose sembravano finite (Epist., I!, 387). Da un'aitra parte scrive che consegnerá una lettera alia signora Giulia e dice scherzando: "{...) ma la me perdona, metter un homo zovene visin a una desmessa, e ridurlo a far un sacrefizio, xe vero me desmentegava ghe xe el sior Anzolo" (Epist., i, 128). Questa signora Giulia era piü vecchia del Querini, ed aggiunge che ere anche destino del signor Angelo Querini e di tutti i suoi anlenati di innamorarsi di donne piü vecchie (Epist., I, 164). Pasquaii dice che la signora Giulia era gelosa del Querini e che trattava maie le donne, e non avrebbe voluto che se íui le avesse presentato la S\v3inston, la Giulia i'avesse trattata male (Epist., I, 170). Giannantonio racconta all'amico di aver dato a delle donne la notizia che una signora era rimasta incinta alia veneranda etá di 64 anni, perché si potessero consolare pensando che potesse succedere anche a loro: in tal modo si sarebbero sentite piu gjovani (Epist., II, 356). In data 2 setiembre 1775, Pasquaii scrive: "L'amigo (...) zioba passa la porta in Mazzor Consegio con aplauso universal e con replica di sbatue de man. L'affar xe questo, che lu a chiama a rifletter que! corpo, perché se cambia la lezze instituida aila serata del Consegio, che voleva che le parte de grazia, ie despense de-Regimenti etc. fusse sempre con 800 baile de s'i, ma che in allora i gera 1500 de numero che baílotava, e adesso quando l'é un Consegio pien i xe 740/50 e rarre volte 800, alia so domanda ghe xe sta risposto dai Consegier e ghe xe sta promesso che drento dei 15 zorni Sua Eccelíerrza sata servio. Ghe replico sta so parla ta xe stada aplaudía da tutti í...)".10 In tre ¡ettere del 1772 Pasquaii dice che Angelo Querini é costemato ed ¡mbarazzato a causa di un ñipóte che gli aveva fatto causa per interesse (Epist., I, 64, 66, 72-73). ín alcune letíere del 1773, Giannantonio scrive che era in corso una causa di un certo Bettolini, che il: Querini aveva mandato al Senato quando era giudice inappeilabife del Magistrato del Sal, e che questa causa era stala accettata da] Senato, ma i! figlio del Bettolini si era dato tanto da fare per muovere tutti i corpl dei Quaranta, perché dic.esse al Senato che quel decreto era ma! inteso cíaf Senato stesso, e da tale fatto vengono intessuti moltissimi pettegolezzi, come ad esempio che la Giuíia amíca del Querini avesse cercato di corromperé i] Bettolini (Epist., I, 138-139, 143, 145-150). Viene riportalo anche un altro pettegolezzo, dove si legge che la Svezia era stata fortunata perché la regina madre del re Gustavo til aveva avuto dei figli maschi: essendo sorella del re di Prussia aveva ii suo stesso sangue, ecl aveva sempre tentato di avvelenare chi non voleva assecondarla, era sta ta una pessima moglie e cattiva regina, quindi se non avesse avulo maschi, aila morte del buon re suo rnarito, lei sarebbe rimasta la pñdrona, e... "addio Svezta sicuramente".'1 10 Qui si parla rl¡ Angelo Querini, nato a Venezia riel 1721 e mnite nel 1796, patrizlo veneto, che rivesíi la carica di Avogador de Común: nei 1761-1762 tentó una tiforma Interna della costiiuzione veneziana, ma v»n.>2 arréstate e rinchmso nel castetlo di Verona, In seguito ebbe altre caliche, ['ultima delle quali fu di Censore (Epist. II, 226. 231-233; BIISlA, 1, 1834, 320-322; Ziliotto, 1914. ! 97, 204, 221; Viarrello, 1935, 112; LIST, VI!, 1965, 79; FURt, XII, 1970, 402; SCV, I, 1985, 32, 37, 7!, 405, 582, 612 sg.; SCV, iI, 1986, 68, 140 sg., 373. 403; CDPU, XVI, 1990, 903; Vemuri. 1990, 13 sg., 100-101, 190, 194; Torofeza, 1991, 165; Del Negro, 1591 445). 11 II re y tu: ¿'¿s ¿í,ytC />'/i/'t¿ nrV^i/1^ htf'rrif.* ¿(z/ CtC/t¿Li*-e '¿et? / '< 'i'S&cf/rCû/rif'c/r ' _ * ^ , y s- ^ j* s* ¿s* f ¿fia rc- . tCyt S'*' ¿ yt&t' Ce frrt' T'&.-^Í í> í§ue frfC v rt*,tA> Á '. ,,¡,' ' cÁ. Á'm Vw ' W*. /* y. ^ - / ( /• / > S \ y * £cc*yy ¿2/-sx*íe ¿krej '• a^n ■ c re./*^m cs'*-,.^. z^/í '¿W/- ¿Crt't/.''¿frxl' & '' / - -1 s /O . 7tt-rts**.- . /ern/>ct# /y; c s'j-y:t<' l'ÁJL- ¿Lp. tS~ r'rJi&rtc/iSi./t- ¿ir »v~ ¿csrtfSP . '»< '-» . s y , ' " • ¿: \rf&4'S7U /■n+rtS* tt*f¿. itjrrtyV.^yt<.C' \ / / / ' " ¿¿.Is/tA*/*''** - sn*';/ 'm\ Esempio della kttera (AST, f. 16). Primer pisma (AST, f. 16). Paolina Rubbi, madre di Agostino CaHi-Rubbi, nata Nel 1747 si sposa con Gian Rínaldo Carli, e neíl'anno nel 1723 morta nel 1749, viene nomínala nelle lertere successivo nasce Agostino (Stancovich, 1888, 303; nel periodo in cui Agostino aveva inténtate la causa Volpis, 1909, 3, 7-8; Ziliotto, 1944, 183; Ziliotto, 1946, contro ¡I padre. Proveníva da una famiglia molto be- 16-18; DBI< 20, 1977,162; Tomizza, 1991). nestantée numerosa: i genilori avevano avuto nove figli, In tutto ii carteggio vengono citati números: altri dc-i quali soltanto sei (tre maschi e tre femmine) erano personaggi dell'epoca, famosi o del tutto sccnosciuti, ancora in vita quando rimasero orfani ancora molto che erano fegati a vario titolo all'attivitá librada o alia giovani. Successivamente, morirono unii ad uno quasi vita dei due corrispondenti. tutti, e rimasero in vita solo Paolina e la soreila Benizia. ANNALES 14/' 98 Miru Pja MICCOLI- fPISTOLARIO TRA AGOSllNO CARi.l-f.UU8) t. GIOVANNI ANTONIO PASQUAI.I (1770-1 T7a7), 129-140 ZBIRKA PISEM AGOSTiNA CARUJA-RUBBIJA IN CIOVANNJJA ANTONIA PASQUALIJA (1770-1782, 1787). Prijateljsko dopisovanje iz druge polovice 18. stoletja. Marta Pia NICCOU IT-34129 Trst, via ilella Sorgente 9 POVZETEK Esej je nastal na podlagi raziskav starih dokumentov koprskega mestnega arhiva, presnetih na mikrofilme, ki jih hrani tržaški Državni arhiv. Cre za prijateljsko dopisovanje med sinom dan Rinalda Carlija Agostinom Carlijem-Rubbtjem in nekim beneškim knjigarnarjem in založnikom Ciovannijem Antoniom Pasqualijem. Vsa pisma, ki jih je Pasquaii napisal Agostinu, nosijo letnico od 1770 do 1782, razen pisma iz leta 1787, ki ga je napisal pred Agostinovo poroko leta 7 789. Prepisovanje pisem je bilo zelo težavno, saj niso bih oštevilčena in urejena v zapored/a, nekatera niso bila opremljena niti z datumom, marsikatero pa jc bilo treba Šele sestaviti z različnih in ne vedno zaporednih fotogramov. Zaporedje pisem je bilo treba večkrat popravljati in šc zmeraj ni mogoče z gotovostjo trditi, da sedanji redosled povsem ustreza izvirniku. Drugo težavo je. predstavljal Pasqualijev pogosto nečitljivi rokopis in beneško narečje s številnimi okrajšavami, v katerem je bila napisana večina pisem. Maloštevilne biografske podatke na voljo piscu je bilo treba šele razbrati iz pisem; delo je dopolnjeno z življenjepisom Antoniovega očeta Ciambattista Pasqualija, slovitega beneškega založnika, vendar iz drugih virov. Podrobno je opisano tudi življenje naslovnika. V pismih je govor o knjigah in z njimi povezanimi posli, o kulturi, ki je zanimala razumnike 18. stoletja, Agostincvih ženskah in o tožbi, ki jo je vložil proti očetu "zaradi alimentov", o obiskih monarhov v Benetkah (obisk Jožefa II. in njegovih bratov 1775, obisk dedičev Rusije 1782), o vojnah, ki so divjale v tistem času (rusko-turška vojna, ki je pripeljala do prve delitve Poljske 1772, vojna proti Angležem za ameriško neodvisnost in bitke med Angleži in Francozi za Pondicherry). Včasih naletimo v pismih tudi na kako čenčo. Razpravi so dodane biografije nekaterih oseb, ki jih pisca omenjata v svojih pismih. Ključne besede: korespondenca, Agostino Carli-Rubbi, Giovanrii Anronio Pasquali CLOSSARIO Aicune parole veneziane che si irovano neií'Epi-síela rio. AMIGO Amico ANCUO Oggi ANZOLO Angelo BARBA Zio BEZZI Denaro o moneta ¡n genere B1GONZO Cattedra tonda da cui si pariava al pubblico BUZZARA (Buzara) Sciocchezza, cosa falta oíale CALICO Nebbia CARECA Sedia CRIAR Cridare CUGNA' Cognato CUGNETTO (Cugneto) Specie di píccola boccetía di vetro di cui si servivano gli speziali ría medicina (farmácista) DO Due DONCA Dunque FIO Figlio ISEPPO Giuseppe MARE Madre MARIO Marito MUGER Moglie NEVO DO Ñipóte maschio PALMA Palmanova PARE Padre SCANZELLO Mobile per tenere le scritture ZERMAN Cugino (Boerio, 1856) ELENCO DELLE ABBREViAZIONl AST - Archivio di Stato di Trieste. BfiSLA - Biografía degli itaíiani ilfustri nelle scienze, lettere éd arti del sécolo XVIIf e de' contemporánea a curá dí E. Tipaldo, voi. 1, la tipografía di Alvisopoli, Verieziá 1834. DBJ - Dizioriario biográfico degli ¡taliáni, voll. 5, 6, 20 e 40,. Enciclopedia Italiana, Roma 1963, 1964, 1977, 1991. 139 ANN ALES 14/'98 María Pía NlCCOLI: EPISTOLARIO TRA AGOSTI.NO CARI.I-RUB! 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