PUBBLIcrrA (prezzi per mm d'altezza, larghezza 1 colomm): commerclaU L. 1.50 — finanzlan, legali, cronaoa L. 2.50 — Concessionarla escluslva UNIONE PUBBLICITA ITAUANA 8. A. LUBIANA, Via Selenblirg n. 1 — Tel. 24 83 Lubiana, 13 mario 1943-XXI SI PUBBLICA OeNI SABATO ABBONAMENTI: Annuo L. 25 — Semestrale L. 13 — Sostenitore L. 1000 Spe<üzlone In abbonamento postale 11° Gruppo — DN NXJMERO CENT. 6 O DIREZIONE — REDAZIONE: LUBIANA, VIA WOLPOVA 12 — Tel. 2195 Rimaneie mistici Sono passati due anni dal-la morte gloriosa di Niccolö Giani, la su un monte della Grecia, in mezzo ai suoi alpini, assallando una posizio-ne nemica. Sono due anni che nel cuore di coloro che credono mislicamenle in Mussolini e nel Fascismo si e scalpeiiato il Suo nome e le parole di fede che tante volte ci disse nei momenti belli e in quelli bmtti. Quan-te volte in questi anni di guerra abbiamo licordato quelle parole? Ogniqualvol-ta ci siamo sentiti il cuore in gola per quesla o per quell'altra ragione, ogni volta che ci siamo visti umilia- odiati straziati, Giani era presente in noi. l a icdc nop ha subito mai scosse e forse si e ancor piCi temprata se di cid, per av-ventura, ne avessimo avuto bisogno. Essere mistici, credere in Dio, in Mussolini e nel Fascismo e rimanere tali nella buiera della vita e stato ed e per noi segno di educazio-ne ricevuta in venti anni di Fascismo. Essere mistici al di fuori delle contingenze politiche e di pochi e noi sentiamo di essere fra quelli, come ci vuole il Duce. Non parole, ma fatti. «Per I'uomo, nel signifi-cato piü profondo della parola, non vi e nulla piü hello del combattimento. Credo che noi tutti preferiamo mo-rire in combattimento piut-tosto che marcire nelle cor-sie di una clinica» — con queste parole ed altre il Duce ricordava ai dirigenti di Mistica fascista i doveri di Chi sente di avere quella «fede che muove — letteralmente — le montagne». E chi di noi della mino-ranza non sente imperioso nell'animo il desiderio di non marcire nelle corsie di una clinica? Giani ki aveva spiegato perche siamo dei mistici e Pallotta ci aveva ammonito di «arrivare nudi alia meta» e «non mollare mai». Tutti e due hanno latto delle loro parole I'esempio fattivo per i giovani. La mistica non poteva dare migliori risultati. Oggi piü che mai dobbia-mo sentire in noi stessi I'ir-refrenabile stimolo di ritor-nare alle origini con la piü baldanzosa irruenza. I nemici non ci hanno mai fatto paura e tanto meno ci hanno ispirato prudenza. In queste terre date in dote airitalia dal valore delle armi, una piccola pattuglia di mistici e sempre pronta a dare la misura della sua fede. Essere una minoranza vuol dire essere forti e I'esempio della Rivoluzione delle Camicie Nere sara sempre di ammonimento a tutti coloro che vogliono co-noscere la Storia. Odiamo per temperamenta, come Giani, i faciloni, i profittatori, i timidi per par- tito preso, i rammolliti, i mormoratori e tutta la triste genia che a questi pesi mor-ti si accoda e si innesta. Vogliamo in modo assolu-to rimanere credenti e mis-sionari. Tutte le contingenze della vita che non siano in stretto riferimento con la nostra fede e con la grandezza del-ritalia non ci interessano, anzi le rifuggiamo come cose intossicanti. Se un giorno, Duce, do-v.esse essere necessaria la prova suprema della nostra fede mistica, noi siamo pron-ti, lo giuriamo, «a morire all'ombra dei gagliardetti neri». Non pud esistere per noi piü alta ambizione nel cuore. Luigi Pieiran^onio Uno dei colloqui tra il Duce e il Ministre degli Esteri del Reich, presenti le personalita del seguito PROBLEMI BALCANIC A BULGARIA SU GEO Forse nessuno dei problemi halcanici che prima del conflitto furono oggetto di studio e di passione di po-poli ebbe, almeno da noi, lo scarso interessamento che riscosse quello dello sbocco bulgaro sull'Egeo. Forse a questo contribui la paziente opera di attesa che la Bulgaria seppe svolgere con una serieta di propositi di cui ora gode i frutti o fu la poca importanza che fu data alia questione, quasi fos-I se un particolare di detta-glio nell'opera organica che le potenze dell'Asse preve-' devano per il riordinamento della penisola balcanica. ' Vero si e che con lungi-miranza, il 6 febbraio 1921, a Trieste, Mussolini aveva detto: «La Bulgaria ha di-ritto a un porto sull'Egeo. E' un interesse capitale per I'espansione economica ita-liana in Bulgaria»; vero an-che che qualche studioso s'era occupato anche tra noi del problema, ma la questione non era entrata nel dominio e nella discussio-ne politica dimenticando in-vece che fra i oroblemi che piü ci interessavano da vi-cino questo di Cavala e De-de-Agateh era fra i piü at-tuali per noi e per un orien-tamento della Bulgaria verso i paesi dell'Asse. Non e un mistero per nessuno che per vicissitudini storiche e per delusioni re-centi che non risalgono ol-tre il 1912 la Bulgaria guar-dasse alia Russia come al-I'unica potenza dalla quale potesse sperare un atto di giustizia, ben memore di quel trattato di Santo Stefano che, merce la prote-zione di Pietrogrado, le aveva dato un effimero dominio nei Balcani. Ed e altrettanto documen-tabile realta che, sotto la spinta di tale orientamen-to politico sostenuto dal fat-tore geografico artificiosa- mente creato da Versaglia, che aveva ricacciato al Mar Nero la Bulgaria, anche la vita economica del paese si era gradatamente diretta e incanalata verso i porti meridionali dell'Unione so-vietica. Dare quindi uno sbocco sull'Egeo alia Bulgaria si-gnificava fare giustizia di un fatto storico inoppugna-bile che e quello della gravi-tazione dei Balcani nel Me- Jßa moUva'ziaHt cUila tnedai^Ua (i*acg.tHto. caftcessa a Hlaua fac-ffitsl if% La Gazzetta Uffidale ha pubblicato recentemente fra le altre anche la motivazio-ne della medaglia d'argento concessa a Mario Farnesi per un atto di valor militare compiuto durante la guerra di Spagna. Come si ricordera il Vice Segretario del Partito Farnesi ha partecipato alia guerra antibolscevica di Spagna col grado di tenente nel Reggimento speciale misto «18 luglio». La motivazione dice: „ „„ii„„4.___ J con le conseguenze che tutti congruenze che railentano ed ____„„■___° , _______ „„.„„„,___.,____•__J ,,„ conosciamo: al povero, desi- ostacolano il cammino della j_______j: ___ deroso d attivita, ricco di sen- sibilita e di ingegno e dovero- so, nell'interesse di tutti, age- scuola: ecco ritrovato il mo- ' tivo del nostro terzo argo-! mento, il piü sensibile e, di conseguenza, il piü impegna-tivo perche sostenuto e giustif icato da una somma d i elementi imponderabili, ri-belli a qualsiasi schematica specificazione. Doveva starci a cuore, naturahnente, anche la progressiva opera educatrice della scuola, dalle elementari alle university; piü particolar-mente, era logico che aggan-"ciasse la nostra attenzione I'esame di quegli organismi, tradizionali o originali, che esercitano nelle varie eta un loro influsso sull'animo dei sire la cultura, ma diciamo discepoli. che esso stesso e cultura, termine di valutazione della per-sonalitä, concreta impostazio-ne di un problema sociale, elevazione spi rituale, elemen-to di dignitä e di orgoglio umano. Disse Giuseppe Bottai al Ecco il quarto argomento, dedicato ai giovanissimi delle elementari e delle medie — Scuola, Gil e Famiglia — ed il quinto, il piü dibattuto, relative ai giovani degli atenei — Universitä e Guf. Con questa succinta espo-rapporto di Ferrara, nel sizione riepilogatrice abbia-marzo 1939: «Noi pensiamo mo ricordate le tappe del no-che vi siano elementi del la- stro commento, ne abbiamo voro che possono concorrere g'ustificati i moventi primi, alla formazione del carattere, abbozzati gli schemi, delinea-deH'intelligenza delle nuove ti i confini. generazioni e per questo vo-gliamo che i nostri ragazzi si abituino con la stessa disin-voltura, con la stessa elegan-za spirituale, a svolgere le pagine di un libro e a ma-neggiare un utensile di lavoro». Ma perche la scuola, fatta Ma, accanto a questi problemi generali, ne stanno altri — non meno important!, si noti bene — che tuttavia potremmo chiamare marginal! in quanto non si rife-riscono all'intiera organizza-zione ma ad una parte di es-sensibi'le alla vita politica e sa ed acquistano rilievo sol-nobilitata nel lavoro, possa tanto in determinate circo-corrispondere degnamente al- stanze. volare il cammino verso qua-lunque meta. No! crediamo in una scuola equa perche severa, implaca-bile contro l'ignavia o l'inca-nacitä quanto sollecita verso la ferma volontä e la di-mostrata competenza. Non importa se pochi soltanto riusciranno a salire: essi saranno certo sempre sufficient!, tanto piü che si poträ contare sul loro contribute con assoluta fiducia, senza timorose diffidenze. Orientamento Ma non basta selezionare: occorre indirizzare, orientare ciascuno secondo le pro-prie attitudini. Purtroppo abbiamo notato troppe volte come la scelta di una professione debba sottostare ad elementi che nulla hanno a vedere con le capacita effettive degli individui. Spesso si tratta di tradizione da rispettare, di capriccio da assecondare, di volontä di genitori e di parenti, di igno-ranza, di incoscienza, di faciloneria, di illusorie fantasti-cherie. L'esperienza di ogni giorno convalida le nostre parole: il numero dei cosi-detti «spostati» — per i quali la professione e divenuta un peso intollerabile o una po-sizione di puntiglio — da la misura inequivocabile dell'e-norme sperequazione di energie e di capacitä. Ecco allora la necessita di un intei-vento da parte della scuola, data la sua serenitä professionale. La societä moderna ha bi-sogno di tecnici, di artigiani specializzati, di costruttori: verso questi obbiettivi si do-vrä Orientare la gioventü delle scuole, ancora troppo af-fascinata e illusa dall'arida teoria, dall'astratto dominio della parola. Far sentire la vitalitä delle ricerche scientifiche, l'im-portanza delle forze produt-tive: ecco un altro com pito che deve essere assegnato alla scuola. Troppi ancora si rinchiu-dono nei confini di una cultura essenzialmente umanisti-ca: troppi non avvertono, poiche nessuno s'e preoccu-pato di dimostrarlo loro, l'in-teresse che possono suscitare le insonni esperienze di labo-ratorio o le infinite applica-zioni della finissima tecnica del nostro tempo. Troppa teoria: troppe parole: troppa approssimazio-ne: troppo amore verso la ciitica fredda o passiva: troppa aspirazione a camminare perennemente tra le nuvole. E tuttociö e la diretta conseguenza di un orientamento affidato solamente, come dicenimo, al capriccio o al caso o a mille altri artifi-ciosi moventi. Bisogna persuadersi che il cittadino appartiene alio Stato e che, di conseguenza, la sua attivitä deve essere indi-rizzata secondo le esigenze dello Stato stesso in modo che domanda ed offerta si com-pletino, senza lasciare pauro-si vuoti da un lato e creare situazioni d'inflazione dall'al-tro, e che tutte le energie vengano sfruttate al massimo secondo la specifica capacitä di ognuno. L'argomento e delicatissi-mo e meriterebbe ben altra trattazione: ma, in rispondano a particolari esigenze economiche e culturali, infrenino l'emigrazione degli študenti verso le cittä, im-pegnino in una salutare emu-lazione con la scuola statale comuni, enti, privati.» Parole chiare che esigono una considerazione i'iassunti-va: scuola regia e scuola pri-vata agiscono su un piano di perfetta paritä, assolvono identic! comp!ti, ubbidiscono a precise responsabilitä, me-ritano equa eguaglianza di diritti. Solidarieta Come nella Carta del Lavoro, l'argomento conclusivo e riassuntivo si accentra nel-l'aspetto della solidarietä. Le forze della Nazione non devono essere mai separate 0, tanto meno, in contrasto: a tutte presiede un leale spirito di comprensione, di coo-perazione, di solidarietä, di assistenza. E necessario che la Nazione formi un blocco di energie che non si oppongono ma si completano, non si svilup-pano separatamente ma ten-dono unite verso un interesse che trascende tutti i partico-larismi: l'interesse dello Stato. Ciö deve attuarsi prima di tutto nella scuola, nella nostra scuola liberata da pre-giudizi, totalitaria, pronta ad intuire le esigenze di una cultura per il popolo, decisa a riconoscere ed a selezionare le forze vive ed operant! da quelle fredde ed inert!. Come i tennini della produzione trovano nella collabo-razione tra lavoratori e dato-ri di lavoro la loro ragione d'essere ed il loro potenzia-mento, cosi nella scuoK dove sono superate le distinzio-ni di class! e di censo per dar posto soltanto a valutazioni d i capacitä e a riconoscimen- stretta^ente teoHco, moci pure a questi accenni, sufficient! a fornire un'idea chiara sulla decisiva, gravo-sa responsabilitä che verrä addossata alla nuova scuola per la scelta e l'orientamento dei giovani ingegni verso i cömpiti del domani. Iniziativa privata La Carta della Scuola ri-conosce e valorizza l'iniziati-va privata, considerandola ben a ragione quale valido e necessario complement© per I'organismo scolastico. Si preoccupa tuttavia dei pericoli e delle difficoltä cui si andrebbe inevitabilmente incontro abbandonando, con colpevole leggerezza, troppo all'iniziativa dell'individuo, al quale verrebbero riconosciuti solamente dei diritti e per-messi degli arbitri, senza l'imposizione di doveri. Si sviluppino e si moltipli-chino pure le scuole private, afferma la Cai-ta della Scuola: ma abbiano indirizzo politico, rimangano su un pia- za reciproca, dell'aiuto came-ratesco, dell'affettuosa comprensione. * Poniamo cosi termine alle nostre note. II documento della Carta della Scuola, che deve essere e sarä fondamentale, e stato ormai sviscerato nei suoi aspetti piü notevoli e piü degni di precisazione. Ora la teoria dovi'ä lasciare il posto alla pratica: l'a-strazione cercherä la sua con-cretizzazione nella realtä quo-tidiana. Le fondamenta sono state j gettate con passione, volontä e competenza: non v'e che da attendersi a cuore sereno, quando verrä Tora della ri-costruzione, i migliori risul-tati. STUPICA negozio ferramenta si raccomanda Via A. Reo 1 - L U B I A N A V LA FABBRICA sogni dei .J Mi occorre tutta la vostra maginano questo loro mondo bontä e la vostra pazienza, molto simile al paese delle amici. 15 davanti a voi un pic- fate, di fanciullesca memoria, colo uomo che si percuote di Invece esso e come un gran-pugni il petto. £ pentito, de edificio dove si lavora, piü quest'uomo, ed ha bisogno di o meno seriamente, ma si la-imo sfogo. vora, e dove, quindi, vi son co- Egli, tempo fa, scrisse su ^o^o che comandano e quelli queste stesse pagine paro- che obbediscono. Tra quelli >^'alla luce, al pensoso dLna-| mismo del regista, ai gridi deH'aiuto, ai colori d'ocra de-| gli attori. Dopo im giomo ti ha un po' stancato il veder ripetere per cinque o sei volte la stessa scena, le stesse frasi, gli stessi sorrisi, lo stes-so bacio. Dopo una settimana Fosco Giachetti e divenuto una brava e cara persona, Clara Calamai una bella e gentile ragazza, Macario ima simpatica conoscenza. Nella stessa identica maniera Mario e im uomo interessante, Luisetta e una bella ragazza. le seminfocate contro gli che ubbidiscono ci son gli at-attori cinematografici, contro tori, gli impiegati, cioe, che Gigi un simpaticone, pm- es-le loro favolose paghe e con- trasformano in immagini vitro tutto cio che odorava di sive, con bella o brutta scrit-divismo. Fortunatamente nes- tura, quello che i dirigenti dispongono. Arrivano la mat- suno si accorse di queste sue parole. (Tutti cosi gli uomini tina, questi impiegati, sop- piccoli e sconosciuti: urlano perche qualcuno Ii noti, e le loro grida si perdono coi ven-to. Rimangon male, poveretti, si sentono in diritto di urlare ancora piü forte; finche, or-mai sfiatati, si siedono in pol-trona, si mettono le pantofole e ridacchiano, piü fxxrbi se non piü intelligenti, degli an-tichi strilli). Ma ciö che scrisse allora gli ha dato un tor-mento simile a quello del col-pevole di un delitto ignorato. Ed un giorno la luce lo ha rischiarato. Va! — gli ha detto una voce — Va, e vedi». Ed egli, ubbidiente, e an-dato ed ha visto. Ha visto la vita degli attori da vicino; non divi li ha visti ma lavoratori; non belli ne eroi ma uomini inceronati di mattone e di sudaticcio. Si difficile penetrare in questo mondo chiuso dei mer-canti d'immagini. Furbi; essi hanno cintato di barriere quel piccolo spazio di terra dove vivono. Furbi, perchö sanno che quelli che vivon fuori im- portano che un tizio metta sendo tutt'e tre impiegati in una fabbrica di came in sca-tola. Allora capisci. Scompare in te la miopia che ti ha auto-suggestionato, facendoti ve- loro le mani sulla faccia, per.j^j.e ^^ renderla di mattone vanno ^^^^ „-eature invidiate dei dentro una stanza, posta sot o ^uoi sogni si affaticano, dalle 1 rifletton Uno dice: e oro la^o questo, fj,j,ti sognare. Allora vedi la «ridete» e loro ndono, , c'e Fosco Giachetti, Clara Calami, Macario. E poi? Dopo un'ora le casine dentro lo stanzone non destano piü curiositä e ti sei abitiiato m- tenti quotidianamente ad un b.voro duro, faticoso, spesso esasperante, dove le sod-disfazioni sono rare perchfe i risultati della loro fatica non sono legati all'immediato suc-cesso, perche I'abitudine alia notorietä rende noiosa quella che čredi una gioia inconqui-stabile. Allora li invidi molto meno e perdoni loro certi esibizionismi che a te, uomo di buon senso, danno tremen-damente noia. Grazie, amici, di avermi ascoltato. Ho riscattato la mia oscura coloa. Ora, addormen-tandomi, ix>sso ricever sulla fronte, senza arrossire, il bacio di mia madre. Giulio Scarnicci CIMEMA. E IVOrV CIIVEMA Per le edizioni Parenti (Fi-renze, Collana di ^uLetteratu-ra*) e iiscito in questi giomi un volume sul cinema: Le cinema dans la serie des arts di Ugo Tolomei. Una pre-messa, dodici capitoli e tre appendici, attraverso i qvuli traspare un significato ambi-guo del concetto di «.cinema,-», e ambiguo proprio nel senso della estetica particolare che lo caratterizza. Si avverte, in sostanza, che lo scrittore e assai piü letterato, alia ricer-ca di una dialettica e di con- chiara che «ti cinema e nato zione sucitata o possibile contro natura, per effetto di a'essere suscitata dai film, un nuovo mezzo tecnico» di teoria, nuova e bizzarra. cui s'era decisi a servirsi bene 0 male, si chiarisce la po-sizione di Tolomei di fronte alle pecvliaritä del cinema, per giungere a sostenere qua^ le base estetica del film V elementa meccanico della foto-grafia: non dtversa interpre- del tutto in contraddizione con i piü validi esponenti del-la critica (ma questo avrebbe un significato relativo) e so-prattutto priva di senso di-nanzi agli esempi, ai pochi classici (e vorrd ammettere, U Tolomei, che vi sono stati almeno quindici capolavori tazione st puo concedere, in- nel cinema, di cui died muti) fatti, alia opimone che «il che lo stesso cinema ci ha presupposto del cinema e la fornito. Sta bene invocare la fotografim. Sarebbe come primitiva condizione del cine- testazioni, che approfondÜo f^ e osservare come ed originale nelle cose di cinema. Pur tuttavia ha voluto dar cene un saggio: forse inopportuno, oltre che inat-tuale (non e sufficiente il numero delle citazioni a creare una esperienza) poiche rivela debolezze e difetti non comuni di cultura — diciamo pure, scientifica — nel campo del-I'arte nuova, mentre piuttosto pretenziose debbono ritenersi alcune note polemiche in me- presupposto della pittura e il alia proiezione si accoppiasse pennello o della scultura lo scalpello: questo esula intera-mente da una analisi estetica. Tolomei, partendo da un pre-giudizio nei confronti del cinema, viene cosi a dichiarare SI il suo immenso potere evo-cativo di immagini, ma nega a queste immagini (cinema-tografiche) la possibilita di parlare — in se e per se — sempre un accompagnamento musicale esterno — e di qual-sivoglia natura armonica —.• nui non si deve confondere quello che e esigenza pura-mente spettacolare, fisica (per togliere al pubblico tin lato momentaneo di monotonia) con la estrinseca-zione di concetti e di motivi in tuttg propri di una forma artistica. uLetteral- ....... ^ottomette ,nente, le immagini non par- rito a idee fcn-mule concetti Q^^ndi I intuinone visiva alia Uranno maiy>: come si pud in precedenza enunciati dai migliori teorici (da Pudov-chin a Barbaro a Chiarini fino alio stesso Ricciotto Cor-nudo). La divisione stessa dei capitoli—e questi toccano gli argomenti del teatro del romanzo della musica, oltre che indugiarsi sui significati dei €personaggi> della com-posizione, delta psicologia ci-nerimtografica e, anche, del cosiddetto a , fino a quest'ultimo «Wiener Blut>) egli si sia istradato verso una nuova formula cinematografica piü vaüda di quella an-tica che ci diede e «Masquerado. Direi anzi che quell'essenzialitä di motivi psicologici che si risol-veva, nella prima maniera for-stiana, in equivalente stringatezza cinematografica, in quest'ultima formula del s'afflosci e si disperda, accontentandosi di attribuire a un operettLstico pro-ccdere della vicenda — in vero teatraleggiante e scarsa di giu-stificazioni prettamente cinema-tografiche — un anacronistico significato di riesumazione di dati spettacolari che ormai dimostrano la loro insufficienza, sia in sede emotiva che storica. Ninia Anlossi Ma (ftasUM!^ MaUca II programma dell'ultimo concerto di Šijanec non e stato tale da autorizzare un'esteaa nota critica, risolvendosi infatti intera-mente in una piacevole raasegna di valzer ottocenteschi e modemi che hanno mitigato, con una Serena parentesi, il tono solitamente dotto e axistero dei precedenti con-certi. L'orchestra ha risposto alia bac-chetta di Šijanec con foga preva-lentemente viemnese, specie nel-l'impeccabile introduzione de *Il Pipistrello» di Giovanni Straus, nella tDanza slava n. S» di Dvo- rak e nel notevolissimo valzer da *Il cavaliere della rosa» di Ric-eardo Strauss: un poco meno af-fiatata ed omogenea nelle altre danze, soprattutto in quella delle Ore da • •••••••ff ff***l ■* •••••••ff ■•••1 1« ---- ••••••••••• ••••••••••• :::! TJPT ••••I •••••• •••••• •••••• GLI UOMINI DEL FORTINO Lo spirito di sacrificio che anima i nostri soldati sor-passa I'elogio della parola piü alata, supera la glorlficazlone plü completa. Non si puö con-slderare, senza xma vlsione diretta, 11 lavoro e l'atüvltä del nostri uomlnl che, lontani dalla patria e a dlstanza dal centri abltaü, restano, vlgile scolta, a dlfesa della nostra Vlttorla € del nostro dlritto. Plccoli presidi Isolati, posta-zloni lontane e dominant! racchiudono, come in un guscio, un pugno di uomini resi asoeti dalla soUtudine, e pronti ad essere eroi al memento del maggior pericolo. Quando la miinaccia nemica si awicina a questi esseri umani, il loro aspetto, tra-scendendo le umane sem-bianze, si confonde e si trasfi-gura elevandoli nel gruppo degli uomini piü baldi e piü gloriosi. La loro figura si ele-va e si ingigantisce, il loro cuore pulsa con la rapiditä dei motori che girano a pieno regime, U loro occhio si al-limga fissando nella lonta-nanza opalina del cielo la gloria degli eroi. ž bello vi-vere soli nella pace di una zona tranquilla; č dolce tra-scorrere attimi di abbandono e di felicitä nel ricordo no-stalgico del tempo passato. Per questi uomini, affratel-lati dallo stesso ideale e dallo stesso pericolo, la vita assume un valore del tutto parti-colare. Vederli accanto alle armi lore affidate, seguirli neii loro preparativl 6 tanto bello e appassionante. Si resta par-ticolarmente colpiti della loro dedizione alia Patria, della loro volontä di' lotta e di conquista, dello spasimo del loro cuore, dell'anelito ixre-frenabile del loro animo In-quieto. II volto stagliato e riful-gente suUa maschia persona, sembra ricordare I'aspetto tn-superabile dei guerrieri del passato. Sul loro viso il sole batte e dardeggia cambian-done il colore, trasformando-ne i lineamenti. La natura Ii awolge e li trattiene, la piog-gia 11 bagna, 11 vento 11 schiaf-feggia ed essi si sentono ugualmente forti. particolai-mente resistent!, eternamen-te incroUabili. Le minuscole dimore hanno I'aspetto di qualcosa che non puö servire per gl! uomini: le piccole ta-ne, alle volte di pietra, alle volte di legno raccolgono esseri dal cuore grande e dalla volontä ferma, pronti a tutti i sacrifici. Piccole mura di dlfesa, pietre su pietre, messe 11 e tenute ferme da una tecnica splcciola e rudimentale. costituiscono la sede di uomini che la guerra ha completamente trasforma-to nel corpo e piü ancora nello spirito. Minuscole ca-supole emergono dal terreno o si confondono con la roc-cia; un Insieme di simlli co-struzioni costituisce il piccolo Presidio, tenuto unito da un simbolo che abbraccia la Patria vicina e quella lonta-na: la bandiera. Questo piccolo drappo formato, a volte, da pezzi di stoffa riuniti a caso da ima mano poco esper-ta, ricorda a tutti che la Patria 6 con loro, che la Nazio-ne 1! guarda e si awicina a loro per dividere, in una spar-tizione completa, tutti i sacrifici, tutte le rinuncie, tutti i disagi. Anche se si vive lontani, anche se si dimentica'ao le belle strade asfaltate, poco conta. In ogni luogo ed in ogn! circostanza, quando e in giuoco I'onore e la grandezza della Patria ci si sacrifica, ci si prepara, si combatte e si vince. Sotto I'infuriare di un vento impetuoso che sconvolge naziioni, continent! e il mon-do intero, ognuno compie il proprio dovere. Mentre si combatte, con la forza del diritto dei popoli, una guerra immane che fa e disfa, che propone e sowerte e rinnova, giomo per giomo, come una tela penelopea, i piani strategic! e le leggi economiche, i programmi polltici e le in-tese intemazionali, U soldato della postazlone, fedele alia consegna, rinnova il giura-mento irremovibile di tener duro fino alia completa, de-finitiva Vittoria. S. Ten. Alberio di Cecco «■■■■«■■■■■I Quelli della 190° Batteria Internati e spogliati di ogni loro avere, tanto che hanno do-vuto costruirsi degli zoccoli per-chž sono stati privati anche delle cakature, furono adibiti a la-vori pesanti e compensati con un tozao di pane (se lo si puö chiamare cosi, perchš non era altro che un poco di farina nera impastata con della paglia tri-tata) e im gavettino di acqua. L'unica consolazione e speranza di liberaziono era il sentire i colpi dello nostre artiglierie. Ma i giomi pas&avano, lenti, monotoni e anche un po' lugu-bri per certi fatti, die qui non credo opportuno elencare. Tolgo dal suo diaiiio in data 23 luglio questo appimto: «Oggi mi sento poco bene. I continui spostamenti mi hanno terribil-mente affaticato. II cibo e sem-pre piü scarso. Non ne posso piü>. Lo spostarsi da una parte e dairaltra avova fatto si ch'egli facesse conoscenza con uno študente universitarlo di Lubiana X — febbraio Parti! da G. e dopo 10 ore esatte di viaggio, di punto in bianco, mi sono trovato a far parte della 190 Batteria Guar-cLia alia Frontiera, dislocata in zona di operazionL Quando dici 190» Batteria vuo! dire Cap. L. B.: I'uomo dalle 40 sigarette; I'uomo sem-pre allegro e gioviale anche se il mondo dovesse essere capo-volto; I'uomo che considera ed apprezza tutto. Quando dici 190^ Batteria vuoi dire un gruppo inverosimile di giovani ch© hanno di gdä avuto il battesimo del fuoco e a sen-tire raccontare le loro gesta ri-n an! a bocca aperta per il sem-plice fatto che in ognimo di essi vedi le stimmate del combat-tente e del vero camerata (par-lo perche fin dal mio primo incontro ne ho avuta la prova): e dico raverosimile perchš di tip! come questi poche volte se ne incontrano fuori delle pagl-no del romanzo, nella vita vera di ogni giorno. £ appunto in nome di tutto ciö che desi-dero presentarvi due di essi (e varrebbe la pena I'elencarli tutti) anche perchö si potrebbe trovare largo spimto per rüem-pire le colonne di qualunque giornale; oomineio dal nostro allampanato cuciniere, il novel-lo Artusi, che oltre ad essere un genio nell'arte culinaria, sfida Ü calore delle mannitte e U freddo pungente di questi luoghi con la stessa impasaibi-litä degna di un invulnerabile. Alia mattina b 11 primo ad al-zarsi, nonostante che il calduc-cio deUa branda, che ognimo s'e costnmta con oggetti di fortuna, faccia dimenticare che Ü giorno e incominciato; inco-n inciato perchč gl! altri si sono appena coiicati reduci dal loro servizio di guardia. E lo vedi sfilare con quel suo passo dinoccolato chiedendoti se vuoi ancora del caffe e informandoti delle condi7ioni meteorologiche, che sono sempre le stesse, freddo e neve. Lo rivedo una sera, allor-quando un nostro compagno s'ttra ammalata, farsi in quattro per cercare nell'andito della sua nera cucina un sacchetto che conteneva un po' di polve-re di tž e portargli la tazza fu-mante con la segreta speranza che U liquido avesse il potere di farlo guarire: ed h guarito... Ho visto allora, ancora una volta, e non sara I'ultima, la fratellanza armoniosa e Schletta che regna ne! singoli component! la 190». Ed ora v! pre-sento im altro componente la batteria: e alto m. 1,60, pesa esattamente 57 chilogrammi e conta 22 anni di etä, meno di un fantino. Mettendo in rap- porto questi tre fattori si puö benissimo immaginare che raz-za d'individuo circoli per questo mondo. Ma la figura fisica non Ö la cosa piü saliente del-r che voglio descrivere. £ nativo di Padenghe, paeset-to posto sulle rive del Benaco, tanto caro a D'Annunzio. Nel giugno dello scorso anno egli si trovava con altri compagni di servizio al Casello Ferrovia-rio X. II cielo era nuvoloso e dava presagio che qualche cosa di insolito avrebbe dovuto suc-cedere; ed infatti alle ore 10 furono attaccati da un numero preponderante di partigian! ca-pitanat! da un certo Rafo-ta Skclja unitamente ad element! della 3a Comp. Belokramskega. Taint! nomin! contro 9 artiglierL Qui lascio la parola aUo stesso comandante che in uno scrit-to pubblicato nel loro giornale propagandistico , dice: zogiomo, ora nella quale la vi-gUanza era meno severa. E camminarono, o meglio corsero per sei ore consecutive, sempre con il terrore, il terribile pen-.siero che la loro fuga fosse da im momento all'altro scoperta, attraverso il bosco, giocando con la vita e la morte; final-niente arrivarono trafelati e spossati, insanguinat! e laceri a X, sede della Divisione... Le feste e i conforti che i fanti tutti hanno tributato ai due intrepid!, le lascio a voi immaginare. Questi sono alcimi episodi della grande famiglia che si chiama 190^ Batteria. Cap. Magg. Gurirudi Sergio Volontari italiani della Tunisia inquadrati nelle file del nostro Esercito letieca ad Medo. Hloeiwid caduto in Slovenia Oggi P. mi da la triste no-tizia del tuo sacrificio, con dietro I'impianto idrico e guar- ^ ^ J ' diamo con impazienza come si ^ ^ ^ preparano al ranoio i nove uomini deUa guarnigione. Una nostra pattiiglia assieme a qualche elemento della h alia destra deUa nostra posizione. Ci troviamo a breve distamza dagl! Italiani ed ognuno dd noi prende di mira un soldato. lo ho mirato ad uno che stava facendosi la bar-ba; sento il colpo dell'inizio della battaglia, premo il gril-lelto e vedo il soldato cadere a terra. Da tutte le nostre armi parte un fuoco nutrito e feroce frammisto alio scoppio delle bombe a mano, intercalato da grida di «hurrä>. Si avanza verso il fortino nonostante I'in-tenso fuoco del nemico. Ad un certo momento U fu-cile-mitra degli Italiani cessa di sparare. Salto in una fontana accanto, con una bomba giä pronta, e mi trovo a tu per tu con un soldato italiano: lan-ciai la bomba. Nell'esplosione un niigolo di pplvere m'ha ri-coperto la vista. Nella mia destra ho sentito qualche scheggia della bomba stessa e i miei occhi si sono posati su di un soldato che non dava piü segno di vita. Piü distante ne vedo im altro intento al cambio della canna del mitra tutta ros-sa dal fuoco. Lancio una se-oonda bomba. Tiro corto ma di effetto, perche I'arma fu resa inservibile. Distruggemmo la pompa idrica e al nostro accam-pamento portammo il materiale d'equipaggiamento e i cinque superstiti, de! qual! due feriti.> Da questo momento § comin-ciata I'odissea dei cinque pri-gionieri. rezza, di rimpianto, di af-fetto. Anch'egli in nome della nostra comune amicizia, ti amava. E in 'poco tempo, mi dice, era diventato tuo inti-mo. Infatti anche noi (ricor-di?) subito ci confidammo le nostre gioie ed i nostri dolo-ri, in quella camerata stretta della caserma Pace in Castro-villari, dove dormivamo vidni nelle brande di ferro e di tela. Tu ti facevi voler bene da tutti coloro che per la prima volta parlavano con te ed udi-vano dalle tue labbra i suoni stretti della favella calabrese. Ricordo tutto ora di te, di me, dal 1 luglio 19U al 15 hv-glio 1942, un anno di vita militare insieme vissuta, su-perando con gioia ed allegria tutti i disagi. Quanti nomi, quante loca-Uta: quanta pioggia, quanta sole! Castrovillari: la fanfara del 1° bersaglieri nella piazza gremita di soldati e di popo-lo; tu, Caratenuto, Alberto Familiari, io, per il braccio a catena, dopo aver cenato dal sarto, con I'impareggia-bile Zaza (ricordi tutto, Alben-to?) nel fresco della sera a^idavamo in cerca di quella dottoressa per farci guarire dalle fatiche del giorno! Avellino: Colle dei Monad, Montefoi-te. Conservo la fo-tografia della nostra compw-gnia, ove tu sei, sempre col tuo immancabile sorriso sulle labbra. E ne ho anche una, pill cara, tu ed io, vestiti in tela, prima del rancio con le nostre gavette. Salerno: ultima tappa della nostra carriera dd corsi e di ricorsi universitari; davanti al ^Vittoria-» mi presentasti tua rnoglie e vidi il tuo piccolo bimbo, che specchiava il tuo viso. Come eri allegro e felice, Alberto, quel giorno e come ero contento della tua gioia! Eravamo in compagnie diverse. Ma la sera ci ritrova^ vamo per ricordare il tempo passato insieme. Quando sep-pi della tua destinazione alia G. a. F. fui contento, perche cola trovasti il comune e coro amico D'Angelo. Ora non sei piü material-mente con noi. II piombo della canaglia comunista ti ha stroncato la giovine vita. Ma tu sei sempre nella nostra memoria, resterai sempre il mio caro Alberto Molinari che e stato con me un anno inter0 a dividere tante sof-ferenze, tanti sudori, tante fatiche e tante gioie! Sei caduto da eroe, per I'affermazione di un ideale sublime, per la difesa della civilta. Ed il tuo petto ha fatto scudo alia valanga barbara delle orde dei senza-Dio, insieme a tanti altri giovani petti, che formano la mura-glia ideale fra la nuova Europa e I'aride steppe. Quando il sole della Vittoria farä fruttificare i sacrifizi sof-ferti e riscalderd le are dei combattenti, tu Alberto, sorgerai davanti a tutte le ban-diere e vivrai piu,giovane e piu, bello tra la schiera degli eroi. Addio. No; arrivederd. tuo Nicola EnricKens Mio gruppo in guerra Pezzi arsi dal fuoco di tanti giorni arroventati in Val Suschica, provati in duri combattimenti nelle ferrigne montagne del fronte di Fran-cia, logorati nelle ardue quote fangose dell'Albania, in cui il sacrificio, Teroismo, la morte si respiravano nell'aria tra lo schianto dei mortal, il brontolio monotono delle mi-tragliatrici, le devastanti azioni degli aerei, lo strazio dei feriti, gli episodi del con-sapevole coraggio. Giomate piene di nostalgia, serate lunghe buttati sui sassi a cercare il sonno che non veniva, con negli occhi il cielo pieno di tante stelle, an-naspando con le mani per scacciare i ricordi di casa che impigrivano nella mente, a brancicare nel buio dentro il fango, il fango rosso d'Alba.-nia che tutto tramutava in un riso rosso. Umili anime di artiglieri il cui soffrire sublimava la forza di un popolo e ne provava la fede, umili anime che si ergevano nel sacrificio con la gigahtesca volonta di prose-guire. Francescana primavera in-sanguinata e intravista, nel furore di andare oltre, sulla cima di un ulivo, in un fiore sbocciato nel fango, calpe-stato dai muli, raccolto da qualche artigliere per ador-nare il cappello vicino alia penna sgualcita, penzolante. Visi che ormai sf umano nel ricordo, che si vuotano, che si perdono dietro un velo di nebbia che li sommerge e li rende diafani e distanti; volti pieni di gioia, volti duri, asciutti, incavati, volti senza lacrime e senza contomi. Solitudine di cieli stellati rotta da gridi altissimi, dal rotolio di carri, percorsa dalle dita lunghissime dei razzi. II Maggiore V., comandante di gruppo: cappello alpino calato sul naso, occhi come spilli, vividi, sereni, d'acciaio, a dare ordini con gesti affret-tati: «fuoco di sbarramento su quota 379»; «pronto I bat-taglione! sono le 23 e 36»; «pronto 5=1 batteria colpi 7 per pezzo»! Calmo e gioioso, quasi come a una partita di calcic, lui che aveva provato i sacrifici di due guerre e che era corso ad offrirsi per quest'altra. Strade lunghe ed assonnate, sentieri stretti, a picco su burroni senza fondo, per i monti dove sembrava quasi di avere il capo cintato di nubi ed i muli ciondolavano sui sassi con passo eguale, monotono, a tirare i pezzi in posizione, lieti di un po' di paglia e di una carezza. Canzoni buttate giü a fior di labbra, in allegria, misu-rate sul passo dei muli, spen-sierate anche quando la morte era a due passi, alia svolta di un sentiero, dietro il dorso di un colle, pronta a ghermire a piene mani tanta giovi-nezza. Croci blanche nei piccoli cjniteri dei campi, sotto gli ulivi, a raccontare il sacrificio dei migliori morti in una ventata di guerra, etenii come tutti gli eroi. Mio gruppo, senza lirismi e senza tremiti, che mai ce-desti un palmo di terreno al nemico, che vivesti le tue giornate dolorose perche nel loro dolore c'era la tua gloria; mio gruppo someggiato, sempre piü in alto la penna, sempre piü in ^^(to e contro ogni nemico! Lucio MarOni iVei Fasci in Trinceci II Vice Federale Selloni reca doni ai combattenti in provincia Durante la settimana il Vice Federale Selloni si ö re-cato in alcune locality della provincia dove, con le ispe-zioni ai rispettivl Fasci, ha pure proceduto alia consegna dei donl della Federazione del Fasci di Combattimento di Lubiana, consistenti in numerosi pacchl di sigarette, a varil reparti di combattenti. A Novo Mesto 11 Vice Federale 6 stato ricevuto dai Generali Maccario e Cerruti, dairispettore Cons. Gen. Man-nu Ricci e dal Segretario del Fasclo locale, con i quali si 6 recato a visitare I'Ospedale dove ha consegnato personalmente le sigarette ai feriti Che, visibilmente commossi, han'no tenuto ad esternare il loro vivo ringraziamento al Gerarca per la continua assi-stenza dl cul sono fatti segno da parte del Partito. Altre casse, contenenti ancora pac-chi di sigarette, giornali e materiale di propaganda va-rio, sono state lasciate al Co-mando del Presidio che prov-vederä a distribuirli a tutti i reparti dipendenti. fasci TtmvyilMÜ A Longatico il Vice Federale š stato ricevuto dal Generale Ghe, con il quale si ö intrattenuto a cordiale collo-quio. Anche in questa locali-tä sono stati lasciati pacchi contenenti sigarette ed altro materiale di propaganda che verrä prossimamente distri-buito dal locale Comando a tutti i repaiti dipendenti. A Cernomelj infine, dove il Vice Federale si 6 recato nel-la giomata di martedi, il Gerarca, accompagnato dall'I- i spettore Cassanego, ha visi-tato le mense per gli Uffi-ciali e I'Ospedale da, campo dove ha personalmente di-stribuito i doni, fatto sempre segno ai piü vivi ringrazia-menti da parte dei combattenti che hanno ancora una volta potuto apprezzare quan-to sia incessante ed effettivo rinteressamento del Partlto per essi. Altre casse con pacchi di sigarette e giomali, sono state lasciate all'Ispettorato dl zona, perchfe vengano prossi-mamente distribuitl ai reparti del Presidio. La commemorazione del Duca d'Aosta nel primo annuale della morfe Austere manifestazioni ce-lebrative si sono svolte nella ricorrenza dell'annuale della morte del Duca d'Aosta. Sabato 6 corr. alle ore 11, alia Chiesa delle Orsoline, 6 stato celebrato un rito fune-bre in memoria del valoroso Principe sabaudo. Ha officia-to 11 cappellano militare don Silvestri che, dopo la Consa-craziicine, ha pronimciato elevate parole ricordando I'olo-causto deireroico difensore ■dell'Amba Alagi. Hanno assistito al rito I'Ec-cellenza I'Alto Oommissario Grazioli, 11 Generale Pemi per I'Eccellenza Gambara, il Vice Federale Capurso per il Federale assente, un rappre-sentante del' Vescovo, 11 Po-destä, 11 Console di Croazia, il Questore ed altre Autoritä oltre ad un folto stuolo di ufficiali e di combattenti del Presidio e di fascist! in divisa. Nel pomeriggio alle ore 18.30, nella sede della G.I.L.L. il Principe coloniale 6 stato solennemente rievocato dal camerata Mevio Magnarini Che, con chiare e incisive parole, ne ha messo in luce la vita, tutta dedicata alia Patria, e 11 signlficato altamen-te ammonltore che gli Italia- nl ricavano dalla Sua scom-parsa In terra d'Africa. «A certuni che affermano — ha ricordato inoltre I'ora-tore — come le guerre sono sempre e solo sostenute dal ptjpolo, potremmo rispondere Che noi slamo I'unico popolo del mondo le cui due prime FamigUe hanno pagato di persona dando ciascuna alia Patria ima glovinezza di cui la guerra ha stroncato le fio-rite speranze.» Su quelle terre, irrorate dal sangue dei nostri soldatl e fecondate dalle opere dei nostri pionieri, I'ltalia dovrä ritomare per assolvere una fatidica mlssione di civiltä^ La calda ed appasslonata orazlone, spesso sottolineata da applausi, ha riscosso alia fine fervide acclamazioni da parte del presenti. Alia manifestazione, chiu-sasi col saluto al Re Impera-tore e al Duce, ordinato dal-I'Alto Coonmissario, hanno assistito oltre all'Eccellenza Grazioli, 11 Gen. Pemi per I'Eccellenza Gambara, 11 Vi-cefederale Capurso per il Federale assente, 11 Podestä, 11 Console di Croazia, 11 Vice Comandante federale della G. I. L. L., 11 Questore ed altre Autoritä oltre a numerosi ufficiali e fascisti in uniforme. Per i soldati Nella ricorrenza del primo anniversario deUa morte del Duca d'Aosta, nell'intento di ricordarne nel modo piü de-gno I'eroica indimelnticaWle figura, le camerate del Fascio femminile hanno visita-to gli ammalati e i feriti al-rOspedale Militare, intratte-nendosi affettuosamente ac-canto al letto di ognuno e di-Etribuendo a tutti pacchi-dono come sempre tanto graditi. La Fiduciaria e le sue col-laboratrici si sono pure reca-te al cimitero militare per rendere omaggio floreale ai glofriosi Caduti e, per espresso desiiderio di famiglie lontane, fotografare alcune tombe. Cosi, confortando i came-rati in grigio-verde, ansiosi di guarire e di donare alia Patria nuovo ardore e nuovo sangue, oppure sostando in preghiera presso le tombe di coloro Che alia Patria tutto di s6 hanno donato, le camerate del Fascio femminile hanno esaltato nel loro cuore H sacrificio del Principe sol-dato e ne hanno ripetuta con sicura fede la sacra promessa: «Lä nelle terre che ci ap-partengono per diritto di sacrificio e di sangue: ritorne-remo!» Per il popolo Alio scopo di rendere sempre piü vivi i vincoli che le-gano 11 Fascio femminile alle classi meno abbienti la Fiduciaria del Fasci femminili, accompagnata dalla V. Fiduciaria Failna e dalla Segre-taria Provinciale della sezio-ne «Operaie e lavoranti a do-micilio», si 6 recata fra gli assistiti dell'E. C. A. nei re-fettori di šiška e di Tmovo. La Fiduciaria ha rivolto a tutti parole di fraterna soli-darletä intrattenendosi quindi con quanti hanno voluto sin-golarin""^~ "■"^riarle deUe loro condizioni familiari e chle -dere consigli ed aiuti per i casi piü penosi. Le gerarche si sono pure recate a visitare madri de-genti nel reparto matemitä dell'ospedale civile, avendo per esse e per i loro neonati parole di fervido augurio e recando soccorso ned casi piü pietosi. Sono stati distribuitl cor-redini ed š stato portato al fonte battesimale il neonato di una degente assai novera. Intensa e costante 6 pure I'affluenza di donne del popolo presso gli uffici del Fascio femminile. La squadra sciistica femminile della G.I.L.L. G. I. L. L. Ludi Juveniles dello sport A. XXI Ha avuto inizio 11 campio-nato di palla a volo fra le rappresentative delle scuole del capoluogo; hanno pärte-cipato diciotto squadre ma-schirll e quattordici femminili. Gli atleti hanno dato vita a gare movimentate e talune squadre hanno giä dimostrato un buon affiatamento e una discreta preparazione tecnica. Pubbiicazione settimanale di "Gente nosira» Uscirä prossimamente il settimanale «Gente nostra», organo ufficiale deUa Presi- denza del'O. N. D., in una nuova ed elegante veste tipo-grafica. Stampato in sedici pagine a colori, avrä come collaboratori i piü noti ed apprezzati scrittori. Al nuovo settimanale «prima linea» Invia i migliori auguri. Aftivita della C. I. T. Apprendiamo dal Bolletti-no Ufficiale della Provincia n. 12 del 10 u. s. che I'Ufficio Viaggi di Lubiana, gestito in precedenza dalla Federazione Movlmento Forestieri, 6 stato assimto dalla C. I. T. (Com-pagnialtalianaTurismo), che d'ora innanzi provvederä anche a questo settore deU'atti-vitä turistica deUa provincia con quella solerzia ben nota in Italia e all'estero. Corsi di lingua ilaliann a cum del Dopolavoro Feirovieri Secondo le direttive im-partite dal Dopolavoro Provinciale, il Dopolavoro Ferro-vieri ha istituito cocsi gra-tuiti di italiano per i suoi iscritti. Quattro dei died corsi pre-visti giä funzionano regolar-mente da qualche mese. Altri corsi saranno iniziati tra breve presso 1 varil Uffici ferroviari della cittä e della provincia per dar modo a tutti i ferrovieri sloveni di conoscere la lingua italiana. Con tale prowida iniziati-va, Che viene peraltro inte-grata daUa costituzione della blblioteca del Dopolavoro che si aprirä agli iscritti entro 11 mese, il Dopolavoro Ferrovia-rio assolve pienamente il cömpito assegnatogli dalle superiori gerarchie nel campo dell'assistenza morale e materiale degli iscritti. Doni per la Befana fascista ai ragazzi di Sodražica CINENATOGRAFI dl LUBIANA Rappresentazioni: giorni lesfivi alle ore 10.00, 13.30, 15.30 e 17.30 • giorni feriali alle ore 14.00 e 17.30 SLOGA II dramma intlmo dl uno Bcultore cho «on sa dividero il siio Ideale d'arte dal suo ideale d'amorc: „LA YERGINE DEL LUGO" Interprctl: Pal Javor, Klary Tolnay, Ells Simor Segue: „APPUNTAMENTO ALLE 5" HATICA üna vlcenda di odio, di passione, d'u-more c tl' pcrdono sullo sfondo sei-vaggio dolia storminata foresta: ..NOZZE Dl SANGUE" Una stupenda interpretazione di Fosco Ciachetti, Lulsa Ferida, Beatrice Mancini U N I 0 M Un film musicale ..L'ELISIR O'AMORE" con Margherita Carosio, Armando Falcon! e Roberto Villa. Canto: Margherita Carosio, Ferruccio Tagliavini e Vincenzo Betloni. Rappresentazioni; giorni (eriali alle ore la e IS.Iä: giorni festivi aiie ore IU.3«, 14.30, 16.30, 18.30. MOSTE Una storia d'amore parndosBale, ilolce, piecante. divertente. Musiea Tzigana. ..AlVfOKE RIBICLLK" eon Jean Galland, Madelaine Sologne ..E L£ STELLE STANNO B GUARDRRE" Film di alto vaiore dranunatico KOOBLJEVO Film musicale. appas»ionantc, bellissimo ..SOGNO Dl BUTTERFLY" con Maria Cebotarl Segue un film commovcnte. a\Vfnturoso ..I TRE CAMERATI" EM .E Carte da giuoco di fama, M o N D I A L E ^^ IH PROVINCIA A Novo Mesfo Spettacoli marionettistici La Compagnia marionetti-stica deUa G.I.L.L. ha dato al Cinema Krka due spetta-coH Che hanno avuto il piü lusinghiero successo. Vi hanno assistito gli alunni deUe varie scuole cittadine, che hanno calorosamente applau-dito la manifestazione. Nella mattinata del 3 corr., nella sala del Cinema Krka, 6 stata distribuita dal Dopolavoro ferrovieri di Lubiana la Befana fascista a circa cento bambini. Presenziavano alia cerimo-nia 11 Colonnello Mezzi in rappresentanza del Comandante la Divisione, il Commis-sario civile Cons. Gen. Man-nu Ricci, 11 Segretario Politico del Fasclo, 11 Podestä, altre Autoritä civUi e militari del luogo, oltre all'lng. Patta-vina in rappresentanza del Dopolavoro Ferrovieri. La cerimonia si 6 svolta in un clima di ardente entu-siasmo da parte dei piccoll beneficiati ed ha avuto termine col saluto al Re Impe-ratore, al Duce e aJle Forze Armate. A Sodražica II 4 corrente, alle ore 15, nel Comune di Sodražica ha avuto luogo la cerimonia della Befana del Duce, alia pre-senza delle Autoritä militari e civili. Prima della distribu-zione dei donl, effettuata a 50 fra bambini e bambine, 11 Segretario del Fascio ha ülu-strato ai presenti I'alto signlficato morale e spirituale della Befana del Duce, il quale Č sempre presente vlclno al popolo. La cerimonia si b chiusa con 11 saluto al Duce. BANCO Dl ROMA BANCA D-INTERESSE NAZIONALE ANNO Dl FONDAZIONE 1880 FILIALE Dl LUBIANA Marijin trg 5. Telef. 4316-4317 TUTTE LE OPERAZIONI DI BANCA HREHORIČ FR. Lubiana - via Bleiweis, 28 Doian Giovanni LUBIlNn - via Bieiweis, 17 Falegnameria meccanica Quis. ClwEfM, scniop Sfari trg 2 - LUBIANA MAilFATTURE - COWFEZIOWl Di MODA Propria lavorazione ftn'fnd Unca SABATO. 13 MARŽO 1943-XXI !L0i3RD//f/ / H piano Beveridge ha fat-to tanto clamore per ü mon-do qvxinto almeno 1'affare ... Gandhi. Sono entrambi prodotti della pubbhcita inglese: quin-di non giova scomodarsi trop-po la bocca per atteggiarla ad un beli' «o» di meraviglia, in quanta ogni persona di buon senso prevede sempre che la dove gli inglesi sof-fiano, tutto si riduce a bolle di sapone: saranno ben vario-pinte, 7na appena toccano terra di esse non resta che una lieve macchia, scoria delto stesso f iato che le ha emes-se. Ma lasciamo stare 1'0-riente dove le dotte parole dei profeti, piii o meno di marca inglese, continuano a cullare di belle speranze i sogni degli indigeni, e tornia-mo al piano Beveridge. A parte U fatto che l'unica suonata di questo piano e stato un ritorno in ki mag-giore sul capo del povero tdeatore, resta il fatto che esso ci offre un altro esem-pio della concezione democrat tica anglosassone. I molti milioni di inglesi che si sono ■accapigliati su questo tema di riforma sociale, qualora, uscendo dalla loro albagia,- avessero esami-nato le previdenze progettate dalla legislazione fascista, avrebbero anche fatto un'in-teressante scoperta. E cioe che mentre le assicurazioni sociali italiane, dove esigono una Htenuta sulla paga vo-gliono che essa sia proporzionale al guadagno del lavo-ratore, il piano Beveridge avrebbe valuto introdurre il principio detla ritenuta tigua-le per ttitti. Cosi Voperaio avrebbe dovuto vedersi trattenuta sulla paga la stessa somma richiesta al piu alto dirigente delVazienda; e fer-miamoci qui. Secondo noi, questa non corrisponde certamente a una ridistribuzione della ricchez-za: per gli inglesi do forse risuona come una fornui di «iegualitarismo-» in armonia at famosi principi demoliberali. Ma, tra il principio e la sua attuazione, chi non scorge Vinfluenza comunista nel- Vanimo plutocrate inglese? * ♦ * Poiche siamo in tema di previdenze per i lavoratori, riprendiamo un argomento che richiede forse di essere riveduto e corretto, per quxin-to ne conosciamo bene la re-frattarietä ad iina facile ed esatta soluzione. Scrive E. Vandone su «Co-struire» del gennaio scorso: «Nella stipulazione di questo contratto collettivo (cioe di cottimo per i meccanici) non e stato sufficientemente pre-visto il caso della lavorazio-ne non di serie, che pure e molto pili frequente, e di un volume totale molto maggio-re che non la lavorazione di serie*. £: sicuro Vandone che tra i cottimisti non sia piuttosto maggiore la percentuale dei lavoratori in serie? In ogni modo ai competenti organi sindacali spetta Veventuale riesame del contratto. ♦ * » Ancora su G. Vaccarella si domanda dove certi critici abbiano trovato modo di accusare di america-nismo i nostri Vittorini e Pa-vese; essi sarebbero i piu in^ diziati di quel dialogato stile Hemingway o Saroyan che ^consiste nel ripetere, ripren-dere, giocarsi fra i denti una frase comune, magari un po' scema, modificarla impercet-tibilmente e darle un certo tono di mistero: per poi ri-tornare da capo e ripeterla cosi all'infinitivo». Caro Vaccarella, hai ragio-ne; piu che Vittorini e Pc^ vese un simile americanismo, ermetismo o altrö, sia di stile che di pensiero, ce lo for-niscono tnvece dei giovani. Scorri «.Roma Fascista» e fermati ad esempio sul numero 16 del 18 febbraio. Ugo Indi-io vi ha scritto testual-mente «per gli autoritari la classe politica trarrä il suo potere dall'alto, in quanto in-terprete, per illuminazione o vocazione o investitura (sic) fli una missione storica col-lettiva superiore alle vedute dei singoli; per i democratici essa lo trarrä dal basso, in quanto rappresentante di particolari bisogni dei pro-pri elettori e subordinata al voto della maggioranza popo-lare e della pubblica opinio-ne». Che te ne pare? * » * La recente incursione su Londra ha causato molte vittime in un rifugio dttadino dove i flemmatici inglesi, al suono delle sirene d'allarme, sono andati a rifugiarsi con tanto affrettato furore da calpestarsi I'un V altro: con-clusione, 108 morti per sof-focamento e 66 feriti. Allorche un analogo incidente avvenne in un rifugio a Genova gli anglosassoni non poterono astenersi dal-I'affermare che un tal fatto trovava la suxi spiegazione nello spirito pavido ed im-pressionabile degli Italiani. Ma i sanguinosi risultati della sciagura avvenuta nel sotten-aneo di Londra stanno a dimostrare che il panico durante i bombardamenti aerei pud anche essere un fenomeno tipicamente inglese ed ammonisce i tracotanti britannici di misurare la loro pressione sanguigna prima di oltraggiare gli altri popoli in guerra. Seile PER ICOMBAHENTI ESONERO DAL RINNOVO DELLA TESSERA DEL P. N. F. PER I COMBATTENTI I militari richiamati che si trovano in zona d'opera-zioni ed hanno la qualifica di combattenti, sono esonerati dal rinnovo della tessera del Partito. Essi hanno perö I'obbligo di inviare ai rispettivi Fasci di appartenenza una dichia-razione scritta da cui risuiti il loro attuale servizio in zona d'operazioni. Oua'ora non ottemperino a tali for-malitä, saranno persi di for-za dai Fasci di appartenenza per morositä. CONCORSO ^ fuaMsUci Risultati del campionato dl calclo deirSa Giomata del Gi-rone di ritomo: Triestina—Venczia 1—1 Milano—Torino 1—0 Vicenza—^Liguria 1—1 Fiorentina—Atalanta 2—0 Roma—Lazio 1-0 Genova^Bologna 3—1 Juventus—Bari 5—O Livomo—Ambrosiana 4—2 e la classifica dei partecipanti al concorso: con punti 11: Cap.le Monti-cell! Flaminio; con punti 9: Vicecaposquadra Borgna Ezio, Cap.le Plmeti Renato; con punti 8: Art. Orlandini Enrico, Art. Azzo Volta, Conf. Sc. 'Trevisan Adelchi, Sold. Ol-meda Claudio, Sold. Gobessi Diego; con punti 7: Cap.le Berardi Primo, Cap.le Canciani Cancia-no. Cap. Magg. Di Stasio Gae-tano, Cap. Magg. Grigolato Giuseppe, Sold. Barone Umberto, Sold. BonfatU Luigl, C. M. Pas-salacqua Angelo, Art. Bisconti Pompilio, Sold. Badiali Ismeno; con punti 6: Gen. Gallerani Paolo, Gen. Fen-ari Renato, Serg. Gussetti Gio. Batta, Art. Pelati Enzo, S. Ten. Spinelli Rosario, S. Ten. Feligiani Vin-cenzo. Marc. Ortalda Giovanni, Cap. Magg. Frattale Mario, Sold. Cienone Tude, Marc. Schettinl Mario, Cap.le Gerla Mario, Mit. Bison Nandino, Aut. Ballauti Sante, Gen. Ligabue Rosolino, Gen. Loppini Giuseppe, Cap. Magg. Valisi Armando, Gen. Pai"-migiani Giuseppe, Art. Sborlini Giustino, S. M. Munari Domenico. Art. Lorenzini Lindo, Cap. Civatto EgUio, Sold. Picciali Giuseppe, Art. Salvatori Guglielmo, Art. Piva Giovanni, Art. Ales-sandro Grassi, Art. Paolorossi Giuseppe; con punti 5: Cap. Magg. Remi Remigio, Art. Gandini Regis, Art. Bertani Anio, C. M. Picci-nini Ulderico, Art. Domenico Zeppilli, Art. Pirozzi Antonio, C. N. Rizzato Luigi, V. Capo Sq. Berti Osvaldo, Cap. Magg. Grigolato Giuseppe, C. N. Stani Antonio, Cap. Bassoini Antonio, Gen. Biasiolo Gino, Sold. Vitta-dello Armando, Mitr. Giardi Marino, Cap. Donati Nicola, Art. Sciaboni Bernardino, Cap. Pez Giovanni, Gen. Goldoni Imez, Mit. Minoccheri Rodolfo, Ma-resc. Manetti Gino, Mit. Vitru-gno Vincenzo, Gen. Zanchetta Armando, Gen. Tellatin Giovanni, Art. Saluzzo Rocco, Art. Fab-bi Enzo, Serg. De Simone Antonio, Cap. Magg. Ugo Bolognini, Art. Fioravanti Mario, Cap.le Massaccesi Greste, Cap.le Baldin Tarquinio, Sold.-Morandini Rino, G. A. F. Cossettini Pietro, Art. VerreUo Alfonso, Gen. Dalla Riva Emilio; con punti 4: Art. Testolin Gino, Serg. Dalla Libera Giuseppe, Serg. Ramondelli Umberto, Sold. Poiesi Giovanni, Cap. Bartoli Gitulio, Cap. Saladelli Luigi, Gen. Tramontana SUvio, Serg. Cometti Serafino, Art. Mericco Carlo, Art. Galletti Vannini, Art. Tomei Tommaso, Serg. Magg. Farnaciari Tullio, Cap. Magg. Perotti Emilio, Sold. Sommacal Giovanni, Maresc. Magg. Sca-glione Salvatore, Art. Cicconi Nello, C. N. Brumat Renato, C. N. Olad Rodolfo, Vicecaposq. Bernini VitaUano, Cap. Magg. Grigolato Giuseppe, S. Ten. Spi-neUi Rosario, Gen. Zigliotto Luigi, Sold. Pisani Guido, Cap.le Antonio Panl, Cap.le Stradolini Odero, Cap. Revelant Giuseppe, Gen. Zuin Elio, Cap. Magg. Ben-venuti Walter, Sold. lapoce Pietro, Cap. Magg. Corradini Beni to, C. N. D'Altobrando Angelo, Gen. Maiorana Giuseppe, Cap. Magg. Calcaterra Bnmo, Art. Aldo Moglie, Mit. Finiti Fernando, C. M. Bastianuto Gino, Cap. Magg. Vesewi Giuseppe, Gen. Padovan Mario, Art. Cola Armando, Art. Pesaresi Luigi, Art. Ramundo Rocco, Cap.le Frosi Palmlro, Sold. Bcllotto Gino, Serg. Revoloni Vittorio, Cap. Magg. Tenani Gibeardo, Art. Olivader Giuseppe, Carab. Pa-gnoni Giorgio, Art. Pellizzora Lorio, Cap.le Efro Medeossi, Gen. Ciccocioppi Pasquale, C. N. Mauri Emilio, Cap. Benedetti Augusto, Art. Palmieri Giuseppe, Ten. Ferrari Vittorio, Cap. Buttltta Gaetano, Cap. Dalla Costa Iginio, Cent. Serretti Leopold©, Gen. Savio Primo; con punti 3: Gen. Minella Angelo, Ai-t. Parimbelli Guido, Cap. Bernecoli Gino, Art. Bovo Vir-ginio. Art. Palmieri Attilio, Art. Ferrarini Brenno, Art. Ceccacci Dino, Art. Gallucci Remo, Serg. Bernini Giustino, Carab. Pao-letti Onofrio, Cap. Magg. Grigolato Giuseppe, Gen. Berger Ari-stide, Carab. Ortelli Antimo, Cap. Magg. Pubboli Alberto, Cap. Magg. Modalo Carlo, Gen. Fontana Mario, Sold. Pizzedaz Valentino, Sold. Silenz! Stani-slao, Cap. Pa'oletta Leonardo, S. M. Sclotti Vibtorino, Cap. M. De Metri Alfideo, Sold. Zullato Silvio, Cap. De Caria Antonio, Cap. Schiavon Ugo, Gen. Gardini Ivo, Cap. Magg. Cantero Espedito, Gen. Valentini Giovanni, Gen. Parassoni Giuseppe, Serg. Barbieri Dante, Gen. Zanni Giuseppe, Cap.le Moschella Filippo, Art. Paompeo Domenico. Art. Medici Enzo, Art. Ce-setti Nicola, Cap.le Maurizi Giuseppe, Art. Lorenzetti Aldo, Serg. Zanellati Umberto, Gen. Sartori Aldo, Art. Schiavi Erole, Cap. Magg. Pesce Celestino, Serg. Pe-corari Geo, Cap. AngeUotti Giuseppe; con punti 2: S. Ten. Fuoco Francesco, Sold. Veronesi Idal-co. Cap. Magg. Corloni Novello, Gen. Zennaro Bruno, Sold. Ba-raccani Artemisio, Sold. Paolo Fezzi, Sold. Ravagnolo Emilio, Mitr. Gallina Antonio, Gen. Roberto Amedeo, S. Ten. Buccianti Mario, Gen. Ramieri Gino, Gen. Predieri Angiolino, Art. Vettora-to Adelmo, Capie Di Cosimo Umt>erto. Art. Bruno Rosato, Sold. Brandl Franco; con punti 1: Gen. Mistronlgo Francesco. C0RRISP0MDENZ4 dec tnditad Sold. Masini Guerrino: Ci siamo interessati per il ri-pristino del sussidio comunale a f avore di tua madre e ti possianic assicurare che fino dallo scorso gennaio tua madre e stata riam-messa al godimento e le sono stati liquidati gli arretrati dal periodo in cui le era stato tolto 11 soccorso. Sq. Negozza Antonio P.M. 46: II J'ederale dl Rovigo ci ha assicurato di aver proweduto in merito alia tua famiglia. Fante Camisa Giuseppe — P. M. 59: Per potersi occupare della tua pratica occorre tu ci comunichi le precise e complete generalita e la residenza di chi ha firmato la domanda per il tuo congedo. Fante Boscolo Cesare: Per potersi occupare della tua pratica occorre tu ci comunichi I'attuale residenza della tua famiglia. Un gruppo di CO. NN. P. M. 46: Potete richiedere all'Ufficio Assistenza dell'XI« C. A. la me-daglia commemorativa della 2ii Armata. Le vigenti disposi-zioni vietano perö nel modo piü assoluto di fregiarsi del relativo nastrino. Cap. Magg. Mantovani Virgi-lio P. M. 46: Abbiamo interessato 11 Federale di Rovigo perche si occupi per il ripristino del sussidio a favore di tua madre e ti saremo precisi appena possibile. Fante Quirico Conti P.M. 100: Per avere diritto al premlo di natalita devi essere in possesso del libretto deUe marche del-I'lstituto di Previdenza Sociale. Mitr. Cantelli Giuseppe — P. M. 59: Famml conoscere con precisio-ne a chi hai indirizzata la domanda di congedo ed in quale localita sono situate le 35 biol-che lavorative di tua proprieta. Agevolazioni in favore dei militari alle armi Piesüti matrimomali Si riporta la circolare n. 30.000 D 4281 del Miiiistero dell'Iriteruo in data 12 setlembre XX, concer-neiite la proroga del termine per la presenlazione della domanda di concessions dei prestiti matrimoniali a favore del militari di leva che siano stati assegnati a reparti mobilitati operantl entro 120 gior-ni dalla celebrazione del matrimo-nio. •tCcn circolare 11 gennaio XIX n. 24.000 4 D 8345 di questo Mini-I stero & stato disposto ciie nei con' fronti dei militari volontari, riciiia-I mati o trattenuti alle armi a causa della guerra ii termine utile di 120 giorni stabilito per la presenlazione della domanda di concessio-ne dei prestiti niatrimoniali sia prclungato di un periodo di tempo pari a quelle prestato dai militari stessi a causa della guerra, qualora delto termine sia venuto a Fcadere dopo il 10 giugno 19-10-XVIll. Per evidenti ragioni di equitä il predelto beneficio deve essere accordalo anche ai militari di leva che appartengono a reparti delle Forze Armate mobililate ope-ranli. Si prega di comunicare la pre-detla (lisposizione aU'Amministra-zione Provinciaie dipendente per-ch& sia data pronla applicazione, facendo riprendere in esame quelle domande che fossero state even-lualmente respinte perchž presen-tate in ritardo da militari in servizio di leva. Con I'occasione si ri-tiene opportuno che sia richiama-ta I'attenzione deirAmminislrazione Provinciaie suU'adempimenlo delle seguenti disposizioni, giä impartite da questo Ministero per il tramite deiristituto nazionale fascista della previdenza sociale intese ad age-volare i militari comunque alle armi, nel disbrigo delle pratiche inerenti alia cx)ncessione dei prestiti matrimoniali. 1") le domande di prestito matrimoniale, prodotte dai militari- alle armi debtwno essere ritenute valide in quaiunque forma siano stale presentate, cioe anche quando non siano state redatte sui moduli pre-scritti, 2°) i documenti mancanti a cor-redo di domande di prestito matrimoniale presentate da sposi i quaii per la loro condizione non riusci-rebbsro agevolmentea procurarseli, debbono essere richiesti alle segr«.'-terie dei comitjiti dei prestiti, 3") la domanda di prestito puö essere presa in esame anche se sot-toscritta soltanto dalla moglie qualora il marito si trovi nella impos-sibilitä di sottoscriverla anch'esso perchfe irreperibile o prigionierö di guerra o internato in territorio ne-mico o in servizio mHitare in paesi d'oltremare, quando si tratti di co niugi uniti con matrimonio per procura ai sensi dell'art. Ill del Codice Civile approvato con R. D. 16 marzo u. s. N. 262 essendo il marito militare o al seguilo delle FF. AA., o quando il marito sia dovulo partire per adempiere agli obbli-ghi del servizio militare in territorio di oltremare prima della sca-denza dei termini prescritti per la COI.ORI asciutti - ad olio - smaiti - vernici a smalto - pennelli e tutti gli utensili per pittori - stucco pervBtrai - ecc. — potete acqui-stare a prezzi vantaggiosi presso: Fr. MEDIC FABBRICA OLII - SMALTI - COLORI Resljeva cesia 1 - LUBIANA presentazione della domanda di prestito o nel termine ste8«o si sia venuto a trovare nella posizione di irreperibile o prigiouiero di guerra o di internato in territorio stra-niero. L'esistenza delle predette condi-zioni dovrä essere comprovnta nel modo seguente: 1») la celebrazione del matrimonio per procura: col relativo certi-f lea to; 2») rirreperibilitž del marito nei modi prescritti dail'art. 58 del R. D. L. 12 iuglio 1923 N. 1491; 3°) la circostanza che il marito sia prigioniero di guerra o internato in territorio straniero in ci-pendenza deilo stato di guerra o "n servizio militare in paese d'oltremare, medianle un documento ulfi-c-iale che poträ essere anche on attestato del PodestA competente.> ^ifna tinea SETTIMANALE DELLA FEDERAZIONK DEI FASCI 01 COMBATTIMENTO Dl LUBIANA Direttors reiponialill« LUIGI PIETRANTONIO TIpografIa «Merkur» S. A. Lublau LA FARMACIA OOTT. 6. PICCOLI aLubiana,ili ironle aigranacielo dispon« di grande ■>(iorliiDento di •ppclalilA nazionaJi ed eslere, for-niso« medicine su riretle di tntte !• esHrt« aminalah. Arrednta modfimasietite • Tel. Fabbrica sapone, candeie e prodotti chimici Dalničar i Richter Lubiana ünico ^^ JlisUcakitc Itatiano- a Lubiana - Via Ariella Rea 16 Cucina ifallana • Ottimo trattamento • Prcgiati vlnl italiami • Pasto Lire 14- la difesa delle plante si ottiene in modo perfptto usando prodotti RUMIANCA • Ramilal e lupramina - Antipcronosporlci a base di rame ' e materie iittivanti, giii largamentc irapiegati cd apprezzati nella lotta contro la peronospora della vite, della patata, del pomo-doro, contro rocchio di pavone dcll'olivo, ecc. • Cupramiiia Ueia - (Approvato dai Ministero di Agricol-tura e delle Foreste nel 15142) Antiperonosporico dl sicura efti-cacia al ^"Iq di rame sotto forma cupro-organica, per la lotta contro la peronospora della vite, della patata, del pomodoro, deU'occliio di pavone deH'oiivo, ecc. • 0 r i 0 n e - (Approvato dal Min'-stero di Agricoitura e delle Foreste nel 1942) Antiperonosporico metailorganico di provata efticacla, per la lotta contro la peronospora della vile, della patata, del pomodoro, ecc. • Cranovit - Prodotto per la disinfezione delle sementi, a base di mercuric, furfurolo e sostanze attivantl. Sostitulsce i prodotti a base di ranie; si usa a secco. • Polisolfol R U m lan CO - Prodotto speciale a based! zoKo e materie attivanti per la lotta contro la t'cchiolatura dei mell e dei peri e contro I'oidio delle viti, dei fioii, ecc. • Arsicida Rumianca - Spedalitä brevettata, a base di Aise-niato dl piombo, per trattamenti a secco nella lotta contro; le t.gnoie dell'uva - la cassida ed il cleonus delle barbabietoii- - la tlgnola deU'olivo - la cavolala, ecc. • Arseniaco di PiomDo (.olloidale Rumianca - emoito soffice e di grande volume. Si mantiene lungo tempo sospeso nell'acqua cd aderisce fortcmente alle piante. In condizioni normali non produce lesioni o scottature alle parti verdi. • VertbX Agricolo Rumianca - Polvere verde arsenicale per I'econom ca e soliecita preparazione di esche avvelenatc. per la distruzione del grillotalpa. deU'arvicoIa, ecc. • Soitato rerroso Rumianca ■ Si presenta in cri^^talli normali oppure in polvere microcristallina. S II migliore, ga-rantito al OTlOS'lo di purezza ed esente da acidltÄ libera. RUMIANCA INDUSTRIA CHIMICA MINERARIA ED ELETTRICA TORINO: Corso Montevecchio 39 Cl"dlriz70 prow. Pieve Vorgonte - Novara^ OFFICINA DI COSTRUZIONE MACCHINE LUBIANA - Slomškova 3 Seghe multilame a telalo, circolari, seghe alternative di nuovis-sima costruzione, arrotatricl. Parti motrici in ferro per pietre da moiino, chiuse idrauliche, Irasmissioni. Tubi ad alette in ferro fucinato. Elevatori elettrici per materiale ed ascensori da miniera, argani ed irapianti dl sollevamento e trasporto Ca^ä «^mOHCL» JLubiana ESERCIZIO DI PRIMO RANGO NEL CENTRO DELLA CITTA — RITROVO DI PUBBLICO DISTINTO — 8ER-VIZIO INAPPUNTABILE. — GIORNALI B RIVISTE. — GIORNALMENTE CGNCERTI POMERIDIANI E 8ERALL