w __________'* - ^"■"^•■yV PUBBLICITA (prezzi per mm d'altezza, larghezza 1 colomia): commerciali L. 1.50 — finanziari, legali, cronacaL. 2.50 — Concessionaria esclusiva UNIONE PUBBLICITA ITALIANA S. A. LUBIANA, Via Selenburg n. 1 — Tel. 24-83 Lubiana, 26 seftembre 19fi2-XX'' DIREZIONE - REDAZIONE: LUBIANA, CASA DEL PASCIO — Tel. 26-58 ABBONAMENTI: Annuo L. 25 — Semestrale L. 13 — Sostenltore L. 1000 Spedizione in abbonamento postale II» Gruppo — UN NUMERO CENT. 6 O iOSTRA MISS Quel che conta e I'esempio in ogni caso ed in ogni iuo-go, specie tra genie che e venuta a noi non per sua volonta, ma per volere di Dio e del vaioie dei nostri soldati. L'ltalia, per esempi di vita modelio, non teme confroitti. Ovunque un italiano ha pošto il piede, ha sempre la-sciato il segno del suo sacii-iicio, del suo lavoro, e della sua onesta mentale e materiale. FuTono missionaii, es-ploratori, meicanti, naviga-tori, emigranti che lungo il cammino della Storia lascia-ronjo in ogni terra traccie indelebili di saggezza italia-na e romana, prese poi a modelio da altre genti. Oggi che l'ltalia ritorna sotto diverso aspetto alia missione di apportatrice di saggezza e di civilta Ira i popoli, e necessario che gli italiani non siano di meno ai loro padri, tanto piu che alia tradizione si aggiunge I'ap-porto di una nuova idea che e ira le piu sane e le piu veritiere. Gli italiani ritornano alia loro missione. Le armi con-quistano terre nuove, spesso lasciate dai loro stessi abi-tatori ad un livello minore del normale di civilta, ma per nulla pronte ad accoglie-re il bene che a loro viene dall'esterno. Sicche la missione del pioniere diventa piu difficile e forse piii ama-ra, sebbene sempre bella per chi e cosciente di compierla. Chi invece e incosciente, piu o meno voluto, confonde il sacro con il profano, se stesso con gli altri, il singolo con la collettivita ed allora ne scaturisce un effetto che non ha nulla in comune con quello sperato; naturalmente i danni non sono soltanto delVindividuo che Ii compie. Ogni italiano, ogni fasci-sta, quando ha Vambito ono-re di rappresentare questa tradizione veramente tra le pill grandi che un paese civile possa vantare, devt sentire il preciso dovere di spogliarsi di se stesso e ar-rivare nudo alia meta. Ogni egoismo e peccato che conduce al iallimento della missione. Ogni atto incon-sulto d tradimento. Non vi sono giustificazioni ne di comando, ne di incom-petenza ne di ogni altra ra-gione. Quello che in Patria si puo comprendere, giustifica- re e forse anche compatire, in terra d'occupazione non pud trovare comprensioni e giustificazioni. L'individuo in questi casi scompare, pagan-do di persona se ha sbaglia-to; resta soltanto I'idea ma-dre del prestigio di una raz-za di dominatori e di saggi governanti. Š il giudizio del popolo che conta, il quale mai si dilunga in sottigliez-ze, specie quando questo popolo ci e poco benevolmen-te vicino e non comprende ancora il nostro modo di vita e di pensare che tante volte giustifica atti grandi e piccoli non del tutto giusti. Mille e mille occhi sono puntati SU di noi, pronti a travisare a beneficio dei nostri nemici ogni piccolo ten-tennamento, sia pure fatto coscientemente a puro scopo prudenziale. Quel che vale e I'esempio — ripetiamolo — e soltanto per mezzo di quello noi italiani di Mussolini possiamo tenere e avvicinare a noi i popoli che per qualsiasi Ventura ci sono e ci saranno vicini. Percio gli occhi alia meta e tirare diritto — come il Duce comanda. p_ AluiiU dd fHoJCC Chi dice «M.A.S.» dice co-raggio, agressivita, eroismo, spirito di dedizione e di sa-crificio portati al di la di ogni umana misura. «Memento audere semper» e il motto degli assaltatori del mare, ma, piu che motto, e per loro norma di vita. II buon seme di Ciano, di Rizzo e di tutti gli eroi dei M.A. S. della guerra '15—'18 ha germogliato e ci ha dato gli eroi purissimi di questa: Moccagatta, Giobbe, Faggia-ni e tanti, tanti altri nomi che, oscuri per ora, si ag-giungeranno alia schiera lu-minosa. Ancora una volta i mari-nai d'ltalia sono penetrati nelle acque di Gibilterra, della munitissima Gibilterra, e vi hanno portato la distru-zione. Come a Suda, come a Malta, come ad Alessandria, ancora una volta i mezzi d'assalto della «Grande Si-lenziosa» sono entrati in azione con i loro ordigni di morte guidati da cuori sal-dissimi per una di quelle imprese che costituiscono una gloria meravigliosa dei nostri arditi del mare. Era stata quella di Suda la prima impresa dei mezzi d'assalto, la prima gesta degli uomini arditissimi che, scelti fra la schiera dei volontari della R. Marina — ufficiali e marinai — avevano chiesto e ottenuto di cimentarsi in un'impresa di gravissimo rischio, che, se non sempre porta con assoluta certezza al sacrificio supremo, salvo casi eccezionalissimi, si conclude con I'impossibilita di ritoino alia base da parte di chi, guidato I'ordigno distrut-tore contro il bersaglio, non puo ripercorrere la via che, attraverso infiniti pericoli, lo ha visto passare lanciato sul-le acque dell'estremo attacco. La prima prova e la prima vittoria fu quella di Suda: furono vinti allora, oltre la strettissima sorveglianza, gli ostacoli che, sino a quel mo-mento, si credevano insupe-rabili. II nome di Suda e la sua data — 26 marzo XIX° — entrarono come quelli d'una impresa leggendaria nel libro d'oro della nostra Armata e segnarono I'inizio di una nuova tattica della guerra navale, che do-veva qualche tempo dopo, per riconoscimento stesso dei nostri alleati, essere presa a modelio dai marinai giappo-nesi nella guerra nel Paci-fico, sia pure con mezzi tec-nici di altro tipo. Dopo Suda, fu la volta di Malta e di Alessandria. Ora, per la quinta volta, i mezzi d'assalto hanno fatto udire la loro terribile voce: ancora una volta a Gibilterra, e cioe nel cuore stesso di una delle piazzeforti che Londra dichiara inviolabili. I nostri M.A.S., dopo aver sbigottito tutto il mondo per I'audacia delle operazioni condotte e per i risultati conseguiti, tornano oggi con un'altra mirabile prova alia ribalta infuocata della guerra. Per cinque volte, nei cinque forzamenti operati, la vittoria corona la perizia degli equipaggi, la minuziosita della preparazione, la genialita della concezione. Per la quinta volta il nero gagliar-detto della vittoria ha pre-miato il generoso slancio di uomini, che serenamente per lunghi mesi tendono tutte le loro volonta, tutte le risorse, alia preparazione di una lotta che si esaurisce in un minuto e molte volte, moltissime volte, richiede il sacrificio di chi la compie. Non e soltanto il siluro che viene scagliato contro lo scafo awersario, ma e anche il cuore di questi eroici equipaggi che e lanciato contro il nemico in un atto di suprema sfida. Da questi atti di sublime sacrificio si rafforza la certezza che non e sufficiente I'abbondanza di uomini e di materiale bellico per vincere, e questo sia detto per quella euforia che invade gli anrmi dei nostri nemici, pensando al futuro gettito di armi delle officine americane e al grande numero di uomini, che credono di acquistare lo spirito militare che non hanno mai avuto nei vasti cam-pi di istruzione con annesse ballerine. Abbiamo giä affermato in altra sede che: nessuna in-tendenza anche se «Made in U. S. A.» puo fornire, al sol-dato che ne manca, coraggio, abnegazione e spirito di cosciente sacrificio. In questa guerra dei valori dello spirito sulla strapoten-za dell'oro, ancora una volta il momento del confronto e venuto. E, ancora una volta, la vittoria e stata della cosciente audacia, del freddo ragionamento, della accesa abnegazione. Giancarlo Berüeri ESEMPI E COSCIENZE All'esempio di Marini e Fellini segue ora quello del vi-cecaposquadra Boscolo, che ha dimostrato al nemico par-tigiano col suo sacrificio come la Rivoluzione delle ca-micie nere sia entrata nel-I'animo del popolo e lo abbia arato in profondita. Gridare al nemico la propria fede cosciente al momento della scelta tra la vita e la morte e ormai consuetu-dine degli italiani. Da questi esempi noti e da molti altri che si conosceran-no quando sara utile cono-scerli, scaturiscono conside-razioni non del tutto bene-vole verso i nostri nemici. I nemici esterni, e tra questi i partigiani dovrebbero convincersi, se ancora un briciolo di coscienza e nel loro animo, che lottare contro un popolo di eroi, di mar-tiri e di credenti in un Uomo e un'idea, e vano. I nemici interni — pochi in verita — dovrebbero meditate šu questi esempi e considerate nel loro giusto va-lore i pochi grammi di cellu-losa che formano la tessera del Partito che e sigillo di una fede incrollabile e non spor-co mimetismo di loschi affari. Gli uni e gli altri avranno al momento opportuno la nostra risposta, che e risposta fascista e percio spietata-mente inesorabile. * RAM MI In occasione della pubblica-zione del primo numero del nostro giornale, il Segretario del Partito ed il Ministro Pa-volini harmo cosi telegrafato: II Direttore generale della Stampa Italiana: «Grato per saluto che hai voluto inviarmi insieme al camerata Pietrantonio iniziando pubblicazione z/z'. Nel pomeriggio di ogni gio-vedl la Fiduciaria del Fascio femminile, accompagnata dalle sue collaboratrici, reca a tutti i militari feriti o amma-lati degenti all'ospedale mi-litare, col saluto affettuoso del Federale, pacchi dono ac-colti sempre con gioia dai nostri valorosi soldati. Sono frutta, sigarette, car-toUne, carta da lettere, rivi-ste e giornali, ma sono, so-prattutto, le espressioni di ammirazione, di solidarietä, di affettuosissima fraternltä, che vanno direttamente al cuore dei cari degenti i quali esprimono sempre, nel modo piü commovente, il loro gra-dimento. Nei giorni scorsi 6 stata data nuova sistemazäone al reparto jieuropsichiatrico che il Fascio femminile ha subito fomito di libri e di giuochi onde rendere piü piacevoll, ai degenti, le lunghe giomate durante le quali devono ri-manere in osservazione. Pure ai soldati feriti o am-malati di passaggio dalla sta-zione di Lubiana, a nome del Segretario Federale, il Fascio femminile reca sempre il saluto e I'augurio piü cameratesco unitamente a pacchi dono contenenti le cose piü gradite. Dopo lunghi periodi trascorsi in zone impervie ed ostlli, I'apparizione delle Donne Fasciste sui treni ospedale 6 sempre accolta con com-mossa gioia. fi 11 primo saluto della Patria, e i valorosi camerati In grigio-verde lo accolgono In s6 come una sicura promessa: guarire, rivedere la mamma e tutti i loro cari e ritomare a compiere, in armi, il proprio dovere! Per i combattenti fi in piena attivitä presso il Fascio femminile, 11 labo-ratorio per i combattenti. Sono guanU. e panciotti In lana e in pelllccia, sciarpe, passamontagne, ginocchiere. 3 3 ventriere e calze che vengono confezionate sia presso il la-bora torio, sia a domlcilio, da volonterose camerate che vo-gliono dimostrare, cosI, la loro gratitudine e il loro amore per i nostri valorosi soldati. Dato Che I'invemo si awi-cina e il materiale da lavo-rare ä enorme, il Fascio femminile sollecita le camerate a consegnare i lavori glä ese-guiti o a ritirare la lana onde essere pronte per la distribu-zione ai primi rigori del freddo. Per il popolo Affluiscono quasi ininter-rottamente negli uffici del Fascio femminile le donne, soprattutto le madri del popolo. I casi piü impensati e piü svariabi vengono sottoposti alle camerate che prowedono ad esaminarli, ad uno ad uno, con quella comprensione e quella solidarietä, che sono la base essenziale della loro vasta attivitä, riuscendo sempre a dare un po' di conforto e di aiuto a coloro che con tanta fiducia ricorrono a loro. Frequenti sono pure le visite delle camerate al reparto matemitä dell'ospedale. Tre neonati di povere fa-miglie operaie sono stati portati al Fonte Battestmale dalla Fiduciaria provinciale, dalla Segretaria delle Operaie — camerata Felicina Can-tone e dall'addetta Lydia Lo-renzetto, le quali hanno por-tato a tutte le mamme degenti nel reparto, il cordiale saluto e I'augurio del Fascio femminile. Dalla provincia Riceviamo da Sodrazica che, a cura del Fascio locale, fe stata impdantata ima cucina economica popolare per la di-stribuzione dei pasti agli in-digenti del luogo. DEI LIITimiD DI iwm E' la denominaziome che ha preso la G. I. L. nella nuova provincia. Tale istituzione ha esteso anche agli adolescenti di questa regione, oltre ai benefici di carat-tere ginnico-sportivo, anche, e soprattutto, le provvidenze cultu-rali ed assistenziali che vengono Offerte alia gioventu d'ltalia. L'attivita sportiva si e affennata nella prima fase di addestramento con il campeggio sciatorio di Rakek, durato dal dieci al venti gen-naio, campeggio che e stato il crisma della potenzialitä atletica raggiunta dai nostri organizzati. E'continuato quindi lo svolgimento del programma nella palestra di Via Tomanova, attrezzata con i piü moderni mezzi ideati nel campo della educazione fisica. Interessante, specialmente per quanto riguar-da la partecipazione diretta dei giovani al difficile compito del co-mando, il Corso per Vicecapo-squadra che ha dato cento elementi idonei a rivestire il grado di comandante del nucleo numeri-camente piü piccolo nell'ordina-mento dei reparti, ma senza dubbio il piü interessante nella gerarchia della organizzazione militare fascista. Non solo i Balilla e gli Avan-guardisti, ma anche le Piccole e Giovani Italiane sono state orientate verso lo sport, perö con in-tenti e finalitä diverse, poiche con I'esercizio fisico si ž voluto rag-giungere piü che la forte tempra dei muscoli, una perfetta armonia di grazia e di movimenti. E tale preparazione ha offerto il mezzo di selezionare una squadra ben preparata, che si e recata a Monte-catini con le altre di tutte le pro-vincie d'ltalia nel Concorso Nazio-nale di Educazione Fisica. Altri gruppi di Avanguardisti e di Giovani Italiane hanno raggiun-to Firenze per partecipare alle ma-nifestazioni culturali indette dal Comando Generale della G. I. L., d'accordo con la Hitlerjugend, nel-I'intento di promuovere fra tutti i giovani della nuova Europa quel-lo scambio di idee, che dovrä ser-vire a stringere sempre piü i vin-coli fra i Paesi amici. Si deduce da ciö che la missione della G. I. L. sorpassa le contin-genze dell'addestramento fisico e sportivo per assurgere ad intenti culturali ed artistici, tendenti alia formazione integrale del giovane, nell'ansia di una nuova e piü ele-vata concezione di vita. Note-vole pertanto 6 stata anche la preparazione culturale impartita agli organizzati a mezzo del cinemato-grafo, del teatro per i piccoli, di corsi vari, come quello giä citato di vicecaposquadra, di vigilatrici di colonie, di economia domestica, di recltazione, di canto, di piano, di fisannonica, nonche lo studio in- dispensabile della lingua italiana. * Parallelamente a questo indiriz-zo fisico e culturale si 6 svolta I'assistenza agli organizzati nelle forme piü pratiche e piü concrete, tanto da investire una massa di cinquemila organizzati. Fra le tante provvidenze assistenziali ricordiamo, per conclude-re, quella della refezione scolastica che per I'intero anno ž stata som-ministrata con tutta regolaritä agli alunni bisognosi di Lubiana e provincia, ad onta delle difficoltä in-contrate per il primo impianto, per i trasporti, per la fornitura dei generi, per il rigore della lunga stagione invernale. Ci limitiamo a fomire alcune cifre per dimostrar-ne l'entitä: N<'174 cucine attrezzate in altrettante scuole del capoluogo e della provincia; No 6495 alunni benefi-ciati per I'intero anno scolastico. Accenniamo anche alia prima «Be-fana del Duce» di questa provincia che ha dato modo di awici-nare i bimbi delle famiglie piü disagiate e di far vibrare i loro cuori dello stesso palpito di tutti gli altri bimbi d'lt^ia verso I'Uo-mo che fra i problemi che piü assillano la sua esistenza pone quelli della difesa della razza e del benessere del suo popolo. L I. L. 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Ha combattuto con loro, se li h sentiti fratelli qualche volta, padri sempre. Come sia capitato tra i gra-natieri per la prima volta, non lo sappiamo. Certamente si k trovato solo perche i delin-quenti che infestano ancora queste regioni con I'ideale supremo del rublo comunista, gli avranno distrutto famiglia e casa. Oggi il piccolo Ban e felice. Quando e venuto a portarci la fotografia in divisa di vice caposquadra della Milizia, i suoi occhi esprimevano sol-tanto due cose: orgoglio di sentlrsi dei nostri e di poter vestire la camicia nera e fe-licitä completa. Anche se alia sua etä ci vuole poco per es-sere felici. Sa che i partigiani gli hanno promeaso di fargli la pelle. Ma ge ne frega. Se ne fre-ga perchfe sa dl essere sotto la protezione delle camicie nere. Non teme i partigiani e non teme la morte. Lo ha dl-mostrato in una notte del lu-glio scorso: cantando, spalla a spalla con i legionari, sotto la pioggia, camminando per II P I A T costituisce . La r I n I „„ prima- rio settore del grande fronte del lavoro dell'Italia fascists per la vittoria. 70.000 uomini, anch'esai al servizio della Patria in armi, agll ordini del Duce. Macchlne e motor! della terra, del mare e del cielo, mezzi indispensabili ai Comlwltenti. E anche la Fiat ha i suoi caduti: soldati, ope-rai, tecnici. Ha i suoiAzzurri: piCi di 250 decorati al Valor militare tra cui 5 medaglie d'oro. Opere sociali e assi-stenziali del Regime poten-zlano fascisticamente questa compagine di lavoro: nei successivi numeri di questo Foglio Fascista ne daremo, a puro scopo informativo, sommaria no^izia. piü ore. La fede e la volonta di combattimento dei nostri e anche la sua. Arrivati al pun-to prestabilito, chiede un fu-cile che gli viene negato. Dis-armato si mette alia ricerca del nemico infido che ormai sente di odiare. Dopo una mezz'ora comincia la sparato-ria. Fa il portaferiti e I'inter-^ prete. Uno dei prigionieri lo mi-naccia dicendogli: con te fa-remo i conti. Con un sorriso sbatte in faccia al brigante il suo: me ne frego! Nei prossimi giorni Ban andrä a Roma, ospite di un Collegio della G. L L., in uno di quei collegi che hanno vi-sto tanti di noi, adolescenti, tra le loro mura a perfezio-nare il nostro credo e a irro-bustire i nostri muscoli. Con un senso di nostalgia ripensiamo ai giomi trascorsi in quei collegi: corso per capocenturia, quello per ca-detto... E pensiamo che anche il piccolo Ban uscendo di li, sa-rä come noi, come i migliori di noi che hanno collaudato la loro fede nei Duce col sa-crificio supremo. Arrivederci piccolo Ban! Gianbert CalMtU, Che la dicituia: «miscela e concia tipo americano», posta sui pacchetti delle si-garette «Colombo», possa far piacere ai superstiti smidol-lati giovanetti (e non) in ire-gola di esotismi, non lo met-tiamo in dubbio. A noi pero scoccia tremendamente. For-se ne e scocciata anche I'el-iigie di Colombo il quale dopo, bonta sua, aver sco-perto 1'America, non imma-ginava certamente che i suoi pronipoti cercassero il super-lativamente buono in quelle terre. Signori del Monopolio: lasciate pure che rimanga «Colombo», ma quella «concia e miscela all'americana» tiratela via e mettete magari: «confezionate col miglior ta-bacco di Canigatti». Tanto i iessi che ve le com-prano li trovate sempre! Gibi ficihia tinea SETTIHANALE DELLA FEDER»I0NE' DEI FASCI Dl COMBATTIMENTO Dl LUBIANA Dlrettore responMbllo LUIGI PIFTR.AJMTONIO Tipografia »Merkur« S. A. 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CINEMA SLOCxA DEL IDOPOLAVORO FERROVIERI n capolavoro di due grandi attori MERLE OBERON e LAVRENCE OLIVER La voce nella tempesta Un dramma in cui v'e tutto Tardore delle supreme passioni PROSSIMAMENTE con Amedeo Nazzari e Lili Silvi Per venire incontro al deslderio manifestato dal pubblico 'A decorrereXdal 1 ottobre: _ verra ammessa nei giorni feriali dalle ore 14,15 in poi i'entrata continua e"* verranne inoltre, dalla stessa data, ribassati 1 prezzi come segue: GALLERIA L. 7.60, dopolav. e militari B. F. L. 6.40 PLATEA I» posto L. 6.60, dopolav. e militari B. F. L. 4.70 II« posto L. 4.50, dopolav. e militari B. F. L. 3.25 Fitne dello spettacolo alle ore 20.15 Nei giorni festivi resta invariato rorario e cio6 ore 10.30, 14.30, 16.30, 18.30 UNION Una commedia nuova, divertente, ricca di caratteristiche figure femminili e di situazioni comico-sentimentali (Papd per una nottel Simpaticissimi attori: Sergio Tofano, Leonardo Cortese, Ugo Ceseri, Clelia Matania. Mosie Un film altamente drammatico Albrecht Schönhals — Maria Andergast. Romanzo di un medico Ultima della stagione: capolavoro tecnico e artistico: «Bianeaneve e i sette nani>. Un forte dramma vissuto da anime semplici, che ha per sfondo la steppa immensa e desolata: II postiglione della steppa Heinrich George —Hilde Krahl Una vicenda drammatica con Paola Barbara e Fosco Giachetti: . Spettacoli ogni giorno alle 17.30, domeniche alle 14.20 e 17. Ultima ed alta moda per signore e signori Lubiana Selenburgova e Hotel Slon Unlco V JUstacaf^te ItaiioM ■ a Lubiana — Gosposvetska 16 Cucina italiana • Ottlmo traffamento • Pregiati vini italiani • Pasto Lire 14-— PASTICCERIA - CAFF& PETRIČEK, Lubiana - Via 3 Maggio 6 Filiale Bleiweisova 11 - tel. 4280-4189 Si raccomandaalla spettabile clientela. M. Sedej - Str nad Lubiana — Prešernova 3 Negozio di cappelli per signora. Ultima ed alta moda. CARTOLERIA LCClt» $oc. a L VIA ŠELENBURGOVA 1 — VIA S. 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