Ablmonamento annuo fiorini 4 semestre f.r 2. Pagamenti antecipati. Per un solo numero soldi 20. Rivolgersi per gli annunzi all’Amminis. Redazione ed Amministrazione Via EUGENIA casa N.ro 334 pianterreno. Il periodico esce ai 10 e 26 d’ogni mese. Lettere e denaro devono dirigersi franchi all’Amministrazione Sì stampano gratuitamente articoli d’interesse generai Avvisi in IV. pagina a prezzi da convenirsi e da pagarsi antecipatamente. Non si restituiscono i manoscritti. Excelsior____ (III sessione del VI periodo elettorale) (Cont. e fine) Alla V seduta tenuta li 5 corr. il Capitano prov. fece le seguenti comunicazioni : Il Comitato d’asilo all’ Università di Vienna ha presentata una petizione per un sussidio, che fu passata al Comitato di finanza. Gli on. deputati Spincich, Jenko, Zamlich, La-ginja e Crisanaz riferendosi alla progettata strada, che, partendo da Villanova e passando per quella di S. Pietro dell’ Amata, verrebbe a congiungersi colla strada prov. che da Pola e Pisino conduce a Trieste e colla strada distrett. del bosco la quale conduce a Pirano, hanno presentata al rappresentante dell’ i. r. Governo la seguente interpellanza : „1. È noto all’imp. Governo che la strada, la quale conduce ecc. e per la quale fu decretato l’importo di fior. 2000 v. a. dalla cassa distrett., mentre il residuo doveva essere ripartito fra i possidenti ed industrianti dei detti Comuni, non venne ancora costruita ? 2. È ancora in vigore il dispaccio il quale stabiliva che la rispettiva spesa dovrebbe essere sostenuta con fior. 2000 dalla cassa distrettuale? 3. Fu mai ripartito l’importo del residuo delle spese e pagato siccome stabilito nel sullodato dispaccio?8 A mente del Regolamento interno tale interpellanza viene passata al Commissario governativo, il quale dichiara che risponderà ancora nella presente sessione, se gli perverranno le istruzioni necessarie. Passandosi alla continuazione dell’ ordine del giorno della precedente seduta, 1’ on. Dr. Bubba riferisce per la Commissione scol. sulla petizione del maestro Giovanni Antonini per assegno d’ un maggior soldo di pensione, colla proposta di passare all’ ordine del giorno. — Accolta. Per l’istessa Commissione 1’ on. Dr. Costantini riferisce, colla proposta di passare all’ ordine del giorno sulla supplica del personale insegnante della città di Pola per una speciale modificazione della legge scol. prov. 3 novembre 1874. Dopo qualche discussione a cui prendono parte 1’ on. Cav. Eluschegg, il Dr. Campitelli ed il Relatore viene accolta la proposta della Commissione. Sta poi all’ ordine del giorno la relazione della Commissione politico - economica sull’ istanza del Comune di Rismanje per appoggio ad un ricorso contro l’imboschimento di alcuni fondi. È relatore 1’ on. Dr. Mrach, che conchiude la sua riferta colla proposta : Voglia la Dieta deliberare: essere incaricata la Giunta prov., ritirando al bisogno anche migliori informazioni, di appoggiare il ricorso all’ eccelso Ministero d’Agricoltura, prodotto dalla frazione comunale di Rizmanje (colmino locale di Dolimi) in oggetto d’imboschimento del Carso. Messa a voti la proposta, è accolta a unanimità. Per la stessa Commissione riferisce l’on. Dr. Costantini sulle domande per la divisione del comune locale di Veglia e la costituzione di due comuni autonomi, uno colla sede a Veglia e 1’ altro a Ponte, colla proposta che venga accolto il rispettivo progetto di legge. Aperta la discussione parla contro la proposta 1’ on. Lagiuja, e per la stessa parlano con calore gli on. Cav. Eluschegg, e Dr. Campitelli. Chiusa la discussione generale, ha la parola il Referente. On. Dr. Costantini — Non avrebbe veramente nulla d‘ aggiungere dopo le parole competenti del-1’on. Eluschegg; osserva soltanto all’on. Laginja, che non solo i comunisti di Veglia, ma anche quelli di Ponte e Cornicchia hanno chiesta la separazione. In riguardo al motivo politico ecc. osserva, che la tendenza dei cittadini di Veglia di voler mantenere intatta la loro italianità è giustissima, e che quindi tanto maggior ragione si ha di accogliere la loro domanda. Messa a voti è quindi accolta a grande maggioranza, anche in seconda lettura, la legge proposta dalla Giunta provinciale colla quale è istituito il nuovo comune locale di Ponte, separandolo così da quello di Veglia, col quale fin qui faceva parte. Il medesimo Relatore per la stessa Commissione riferisce sulla domanda dei comunisti di S. Vincenti per essere costituiti in comune autonomo, colla prposta: Di presentare alla Dieta pel prescritto trattamento e per l’accettazione il progetto di legge già comunicato agli on. deputati. Nessuno chiedendo la parola sulla discussione generale della proposta si passa all’ articolata. — Il Relatore legge: I. „L’attuale Comune locale di Dignano viene diviso e ne restano formati due comuni locali, l’uno di S. Vincenti coi comuni censuari di Boccordich, Smogliani e Stocouzi, e 1’ altro di Dignano coi comuni censuari di Roveria, Filippano, Carnizza e Marzana. “ A questo punto chiede la parola L’on. Laginja — Desidera che i nomi di Boccordich, Smogliani e Stocouzi vengano scritti coll’ ortografia della lingua dalla quale traggono la loro origine, o almeno in tutte e due le lingue del paese. Presidente — Ho reso avvertito 1’ on. Laginja ancora nella seduta di ieri che noi trattiamo gli affari nella Dieta solamente in lingua italiana, e che nella traduzione delle leggi che vengono da questa votate sarà fatto uso d’altra forma di scrivere i nomi, se questa corrisponderà ai bisogni ed ai desideri della popolazione per la quale la legge vien fatta. Perciò non posso fare alcun cambiamento ecc. {Bravo dai banchi dei deputati). Dopo ciò vengono accolti gli altri articoli della legge e la legge stessa in seconda lettura, senza altri incidenti. Per la stessa Commissione riferisce 1’ on. Dr. Fragiacomo sulla domanda del Comune di Rovigno per la modificazione del § 53 dello statuto comunale di quella città. Ed anche questo progetto di legge è accolto in seconda lettura senza incidenti. Il Presidente dice essere così esaurito l’ordine del giorno e invita gli onorevoli ad altra seduta per lunedì. Alla VI seduta tenuta li 7 corr. il Presidente comunica che i comunisti di Podgraje Zabiče e Fabce — facenti parte del comune di Jelsane — hanno presentato una petizione per la loro separazione dal Margraviato d’Istria ed annessione alla Carniola. Siccome sono necessarie preventivamente delle pratiche col Governo, passerà tale petizione alla Giunta provinciale coll’incarico di riferire. L’ on. Jenko ha presentato un’ interpellanza all’ i. r. Governo, della quale l’interpellante dà lettura in lingua slovena, e che, a mente del Regolamento interno, viene passata al Commissario governativo, il quale si riserva di rispondere in altro momento. Passando all’ ordine del giorno, riferisce per il Comitato finanziario, sul conto di previsione del fondo prov. per il 1886, 1’on. Dr. Campitelli con una importantissima relazione. Esplicato da prima in tesi generale il concetto da cui partì il Comitato nell’ esame del conto, ed a cui si è informato in accoglierne le cifre, passa all’ esposizione dettagliata del medesimo. Dopo di ciò si viene all’ esame del conto nei suoi dettagli, e poi il Relatore dà lettura delle proposte finali: 1. Viene approvato il Conto di previsione del fondo prov. dell’Istria per l’anno 1886 con un’esigenza di fior. 346.197 ed un coprimento di fior. 116.573. 2. A coprire la deficienza di fior. 226.624 viene stabilita 1’ esazione : a) dell’ addizionale del 25 °|0 sulle imposte dirette compresi gli aumenti dello Stato; b) di un imposta di fiorini 1.70 per ogni ettolitro di birra venduta al minuto ; c) di fior. 10.02 per ogni ettolitro venduto al minuto di liquidi spiritosi ecc. d) di fior. 6.68 per ogni ettolitro venduto al minuto di acquavite ecc. 3. Viene rimessa alla Giunta prov. con calda raccomandazione di favorevole evasione la supplica di A. Brescia da Pirano per un sussidio al nipote Domenico alunno del Conservatorio di musica di Milano. 4. È da respingersi per difetto di forma la petizione del comune di Carcauze per un sussidio per i lavori tecnici riguardanti la strada di Carcauze per Castelvenere. 5. La istanza della Direzione della Società istriana di Archeol. e Storia patria trova il suo esaudimento coll’ importo specialmente assegnatole al titolo I della Rub, XI dell’esigenza. 6. Vengono cedute alla Giunta prov. per le sue attribuzioni, le petizioni del padre - guardiano dei francescani di Pisino, del Comitato di soccorso a studenti ammalati ecc. Chiusa la discussione generale si passa all’articolata. Le rubriche I e II vengono approvate senza discussione come proposte dal Comitato. La Rub. Ili, dopo qualche discussione, è accolta come proposta. Alla Rub. IV 1’ on. Dr. Amoroso propone : Viene invitato il Governo a provvedere di apposito medico distrettuale il distretto politico di Parenzo, ad esempio di quanto fu già da anni disposto per tutti gli altri distretti politici del Litorale. La proposta è accolta senza discussione. Le Rub. IV, V e VI vengono accolte come proposte. Alla Rub. VII l’on. Spincich, dopo averla motivata in slavo, fa la proposta: „Voglia la Dieta deliberare : S’invita la Giunta prov. di provvedere perchè gl’impiegati della stazione eno - pomologica prov. conoscano oltre la lingua italiana anche la lingua croata o slovena." L’ on. Laginia appoggia la mozione. L’ on. Dr. Campitelli osserva che alla Stazione c’ è un maestro che conosce lo slavo. L’ on. Laginia non sa che ci sia. L’ on. Dr. Petris soggiunge che i maestri ambulanti di agricoltura sono stipendiati dallo Stato. Messa a voti la proposta Spincich, cade. La Rub. VII è accolta come proposta. Alla Rub. VIII prende la parola 1’ on. Costantini e fa la proposta: „Resta incaricata la Giunta prov. di avanzare a nome, della Dieta prov. un’ umilissima supplica a S. M. I. R. A. affinchè il battaglione della milizia, già stazionato a Pisino e di recente trasferito a Pola, sia nuovamente traslocato a Pisino." La proposta è appoggiata. L’on. Laginja chiede spiegazioni sul fatto della costruzione della caserma, a cui risponde esaurientemente 1’ on. Dr. Costantini. Dopo ciò la proposta è accolta. Così è accolta la Rub. VIII. Vengono accolte senza discussione le Rub. IX usque ad XIV dell’ esigenza, e le Rub. XV usque ad XX del coprimento. La Rub. XXI è accolta senza discussione, e così vengono accolte le Rub. XXII usque ad XXV del coprimento. Messe a voti le proposte finali della Commissione finanziaria vengono accolte a grande maggioranza. Dopo ciò vengono accolti senza eccezioni in terza lettura i progetti di leggi provinciali : a) con cui viene diviso il comune locale di Veglia in quelli di Veglia e Ponte — b) con cui vien formato il nuovo comune locale di S. Vincenti col distacco dal comune locale di Dignano ecc. — c) con cui viene modificato il § 53 dello Statuto civico di Rovigno. Riferisce pel Comitato scolastico l’on. Dr. Scampicchio sulla petizione di Matteo Perieli già maestro dirigente a Visinada per un miglior trattamento di pensione colla proposta : „Voglia la Dieta accordare il trattamento eccezionale di pensione in via di grazia a favore del già maestro dirigente della scuola popolare maschile di Visinada, Matteo Perich, nel senso che la pensione a lui commisurata sulla base di 7/8 sia elevata all’intiero ultimo emolumento da lui percepito ; “ proposta che viene accolta senza discussione. Quindi vien sospesa la seduta alle ore 1 \ poni, per essere ripresa alle ore 5 pom. Riaperta la seduta l’on. Spincich presenta le seguenti due interpellanze scritte in lingua croata e italiana alla Giunta prov. : I. a) È noto all’ Sci. Giunta prov., che l’amministrazione tecnica economica della strada Pinguen-te-Draguch sino al confine del distretto giudiziario di Pisino non fu consegnata all’attuale comitato stradale di Pinguente siccome lo prescrive la legge ecc. ? b) Quali misure intende di prendere perchè sia osservata questa legge ? II. a) In base a quale legge sia dello Stato sia provinciale esige l’Inclita Giunta prov. dal comitato stradale di Pinguente la traduzione dei rapporti ed atti, e lo minaccia, se ciò non fa, collo scioglimento ? b) Se esige dal comitato stradale di Pinguente di redigere i conti preventivi e consuntivi per i comunisti di Pinguente in ambe le lingue parlate in quel distretto, esige lo stesso da tutti gli altri comitati stradali nei quali si parla eziandio le due lingue, o esige traduzioni italiane solamente da quelli i quali redigono i conti in lingua croata, mentre non esige traduzioni croate da quelli i quali li redigono in lingua italiana? — A questo punto nacque il famoso incidente a cui accennammo nell’ultimo nostro N., incidente che si chiuse col voto di fiducia alla Giunta provinciale. — Poscia 1’ on. Jenko dirige alla Giunta prov. la seguente interpellanza, che svolge in sloveno, poi traduce in italiano : 1. — È noto all’inclita Giunta prov. quale autorità autonoma prov., che le i. r. autorità corrispondono quasi esclusivamente in lingua tedesca, che non è della provincia, con quelle comuni, le quali nella loro gestione ufficiosa si servono della lingua croata o slovena? 2. — Intende quest’inclita Giunta prov. di prendere delle misure, perchè le dette i. r. autorità corrispondano in quella lingua, di cui si servono le singole comuni, e ciò tanto piti, in quantochè quello che succede in oggi colle comuni croate e slovene, potrebbe colpire domani tutti gli altri comuni della provincia ? 11 Presidente, in obbedienza al Regolamento intorno, la. passerà alla Giunta prov. 1/ on. Laginja fa la seguente mozione : Piaccia all’eccelsa Dieta ripetere la risoluzione presa nella seduta dietale del 24 giugno 1884 nei seguenti termini : „S’invita la Giunta prov. d’instare presso 1’ eccelso i. r. Governo, affinchè non venissero e-manati ogni anno separati ordini di pagamento per le imposte, la distribuzione dei quali è assai gravosa pei comuni, ma che in quella vece venissero introdotti appositi libretti di cassa come esistevano prima, e coll’ esatta indicazione di quanto e per quali titoli sia da pagarsi." La mozione è accolta. Passandosi all’ ordine del giorno, l’on. Dr. Costantini riferisce sul rapporto annuale dell’ i. r. Ispettore scol. prov. sullo stato delle scuole popolari per l’anno 1884 conchiudendo colle seguenti proposte : „I. La Dieta provinciale trova di insistere, affinchè presso tutte le scuole pubbliche popolari nei circondari di popolazione mista, italiana e slava, sia senz’ altro adottata come regola indeclinabile la divisione della scuola in due sezioni, italiana l’una e slava 1’ altra, con piena libertà ai rispettivi genitori di inscrivere i loro figli ad una o all’ altra di dette sezioni; Resta incaricata l’inclita Giunta prov. di portare nuovamente a conoscenza dell’imperiale Governo questa ripetuta risoluzione, ed, in quanto occorresse per 1’ esecuzione della medesima, di aggiungere in qualche scuola popolare una seconda forza insegnante, e di aprire all’ autorità scolastica provinciale il necessario credito suppletorio sul bilancio provinciale pel coprimento della relativa spesa. II. Viene incaricata l’Inclita Giunta provinciale di rivolgersi alle superiori autorità scolastiche, affinchè i maestri delle scuole popolari vengano dagli organi competenti meglio sorvegliati, e sia ai medesimi severamente interdetto di trascendere nella vita pubblica ad atti ledenti il loro decoro ed incompatibili colle mansioni di funzionari pubblici provinciali in generale e di maestri ed educatori in particolare." La discussione riesce molto animata e finisce colla accettazione delle proposte del Comitato, nonché della proposta dell’ on. Cav. Eluschegg, che suona: „Voglia 1’ Eccelsa Dieta incaricare la Giunta provinciale di proporre nella prossima sessione dietale una modificazione della legge sulla sorveglianza scolastica nel senso che per l’incasso delle multe passate in giudicato contro i renitenti alla frequentazione sieno adoperati gli esecutori steurali, o che diversamente sieno messi a disposizione dei Consigli scol. distrettuali degli organi esecutivi appositi verso un compenso del 5°j0 sugli incassi effettuati." e quella dell’ on. Amoroso : „Viene richiamata l’attenzione dell’eccelso i. r. Ministero dell’Istruzione pubblica alla ognora decrescente frequentazione degli allievi di nazionalità italiana nell’ i. r. Istituto Magistrale di Capodistria, ed a porvi 1’ opportuno riparo colla creazione nel-l’Istria di una o più scuole preparatorie, e coll’assegno di un conveniente numero di stipendi e sussidi." Riferisce quindi per la Commissione politicoeconomica il Dr. Canciani sul progetto governativo di legge concernente la direzione dell’ amministrazione economica dei boschi comunali e consorziali, colla proposta di passare all’ ordine del giorno, rimettendo il progetto alla Giunta prov. per ulteriori studi — proposta che viene accolta ad unanimità senza discussione. Riferisce dipoi per la Commissione politicoeconomica 1’ on. Dr. Canciani sulla legge per l’imboschimento del Carso colla proposta: di accogliere il progetto di legge colle modificazioni proposte dal Comitato, che furono operate con riflesso alle osservazioni fattevi dall’ i. r. Ministero dell’ agricoltura. Prende parte alla discussione generale 1’ on. Laginja. Passandosi alla discussione articolata vengono accolti come proposti senza discussione i §§ 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13 il titolo e l’intestatura della legge, — che così viene accolta in seconda lettura. — Votata conforme il Regolamento l’urgenza, la legge viene accolta anche in terza lettura. Dopo ciò riferisce l’on. Dr. Costantini per il Comitato politico - economico sul progetto di legge proposto dalla Giunta prov. per la tutela degli uccelli utili all’ agricoltura, colla proposta di accoglierla colle modificazioni fattevi dal Comitato. Nella discussione generale non prendendo nessuno la parola, si passa alla discussione articolata; e votata conforme al Regolamento l’urgenza, la legge è accolta anche in terza lettura. Il Dr. Fragiacomo riferisce per la Commissione poi. econ. sul progetto di legge con cui viene istituito il nuovo comune locale di Lanischie. Vengono accolti senza discussione gli articoli I. IL III. il titolo e l’intestatura della legge ; e quindi, votata 1’ urgenza, sopra proposta dell’ on. Sbisà, la legge è accolta in terza lettura. Esaurito 1’ ordine del giorno, il Presidente dichiara ultimati i lavori e chiusa la sessione. ------------------------------------------------------ Capodistria, 25 decembre 1885. Volge al termine il nostro secondo anno di vita, e, stavamo per dirlo, ci sentiamo vecchi. Che anzi avevamo disposto ogni cosa per i nostri funerali, e questo numero doveva, listato a nero, comunicare il nostro decesso agli amici e ai conoscenti. Ma senza dispensarli dalle visite di condoglianza: sarebbero giovate a chiarire le idee, a far vedere, che finalmente avevamo le più rette intenzioni del mondo, che volevamo, proprio cristianamente, un mar di bene a tutti in generale, e in particolare al periodico di Parenzo, del quale riconosciamo, nel suo campo, le incontestabili benemerenze. Un caldo soffio di vita ce lo misero nelle vene già quasi assiderate le recriminazioni degli amici, quando seppero che si voleva calar le vele e raccoglier le sarte. Che diamine, accasciarsi per un po’ di contraddizione! Non è da voi. Finalmente dall’ attrito nasce il pensiero, e qualche trascendenza nel calore della disputa va compatita. Abbiatela in conto di figura rettorica, e in difetto di ragioni farà buon giuoco a voi pure, se avvenga che vi mettiate in una disputa eventuale dalla parte del torto. Per tanto siamo rimasti in piedi, intenzionati di continuare la strada battuta finora. Ci sovvenga il favore degli amici, che noi faremo del nostro meglio per accontentarli. Sta in cima di nostri voti il bene del paese, volonterosi di proseguirlo generosamente con tutte le forze della nostra mente, con tutto l’entusiasmo del nostro cuore. Che se la mente fuorviasse nel divisarlo, accetteremo con animo leale la discussione, come quelli che ci sentiamo forti abbastanza da sacrificare sull’ altare della patria, confessandoci vinti, la nostra modesta vanità di publicisti. Ripetiamo agli uomini di lettere l’invito, punto abbondantemente secondato finora, ma pure secondato, di regalarci qualche lavoretto che alterni il tenore del periodico, che ci consoli di liete impromesse, che susciti, spoltrendo gli animi, l’emulazione. Frattanto ci gode l’animo di constatare, che dei lavori favoritici quest’ anno taluno ha fermato la publica attenzione, e non nell’Istria soltanto, quando i giornali delle provinole sorelle lo hanno con lode trascritto. A tutti ora le più dolci cose per 1’ anno novello. È vero che 1’ augurio non muta il destino; pure agii uomini piacque sempre l’assicurazione di essere benvoluti, di avere chi si rallegri delle loro allegrezze, e compatisca nella peggiore ipotesi ai loro dolori. Sia dunque prospero a tutti il nuovo anno, benedetto nominatamente nella crescente generazione, lusinghiera speranza e nobile ambizione della provincia. Saggio di Annali Istriani. Del secolo XIII — dall’ anno 1235 e seg. dell’Ab. Angelo Marsioh. (Cont. vedi N. 10 e seguenti) 1271. — Filippo, capitano generale del Friuli investe Mancillo di Ottone nobile d’Istria della villa di Marnenero, venuta alla chiesa di Aquileia per la morte di Errardo Ebersteino {Herberstein?) morto senza prole. Marnano. Ann. del Friuli v. III. p. 91. 1271. — Lorenzo Tiepolo condona ai Piranesi parte di tangente d’uomini che dovevagli essere data. Kandler. Indicaz. p. 32. 1271. — La famiglia de Portis de dividale feudataria del castello di Grorumbergo, della metà di Visnivico e di Castel Venere in Istria. Marnano. Ann. del Friuli v. I p. 210. 1271. — Il comune di Montona viene ad una confina-zione di territori. Kandler. Cod. Dipi. Istr. sub an. 1275, 5 maggio. 1271, 3 agosto — Ser Tomaso Micheli podestà di Montona, accusato d’ aver ucciso donna Deleta sua moglie, viene citato al tribunale di Venezia; ei però si rifiuta di aderire alla chiamata pel momento, stante gli obblighi contratti con Montona. Kandler. Notìzie storiche di Montona. p. 164 e seg. 1271, 4 agosto. — Il senato accorda ai Veneziani, stabiliti in Parenzo e nell’ Istria, che possano ritirare da Venezia, senza alcun dazio, legname, pietra, calce, chiodi, cose necessarie pei loro lavori. Minotto. A età e Dipl. v. I, p. 139. 1271, 9 aprile. — Il veneto senato delibera che i Veneziani, eletti podestà in Istria, non possano far parte al consiglio di Venezia durante le loro reggenze. Minoto. Acta et Dipl. v. I, p. 138. 1271, 13 agosto, Capodistria. — Vivente il vescovo Corrado muore Cunizza, della casa ducale di Carintia, in S. Michele d’Ariolo presso Capodistria, ove s'era rifuggiata con altre suore abbandonando Sacile per sottrarsi dalla crudeltà e dalle persecuzioni di Ezzelino da Romano. Kandler. Cod. Dipi. Istr. - ed Indicaz. p. 32. e Corner. Notiz. Štor. e Monum. di Venezia p. 518. 1271, 12 settembre. — Una ricca donna lascia diversi legati alle chiese di S. Maria de Castilione, di San Lorenzo e di San Giovanni, situate sull’Isola di Veglia ed officiate dai Padri di San Benedetto, che vicini avevano i loro conventi. Farcati. Illyr. Sacr. v. V. p. 301 1271, 7 novembre, Venezia. — Gli ambasciatori del comune di San Lorenzo presso Orsera offrono alla Repubblica il castello col suo territorio : Venezia ne accetta la dedizione li 10 novembre, vi manda un podestà per due anni con la paga annua di lire 200, ed abitazione franca, paga che in seguito viene innalzata a lire 300. Muratori. Remiti ital. scriptores. Vol XXII. col. 770. — Kandler. Indicaz. p. 32, e Not. Stor. di Montona p. 102, — e Minoto. Acta et Dipl. v. I. p. 138 e seg. 1271, 29 novembre, Trieste. — Il canonico di Trieste Pietro Zuileto e don Giacomo affidano in custodia a Mainando da Rizmagna ed a Stanca, la chiesa di San Saba (presso Silvola). Kandler. Cod. Dipi. Istr. 1271. 30 novembre. — Era Aniceto, abbate di S. Maria Formosa o del Canneto in Pola, dà in affitto perpetuo ad Andrea, pescatore del luogo un prato, posto nella contrada San Giorgio sul monte de Turchis, coll’obbligo annuo di corrispondere al monastero tre staia di frumento. Notizenblatt. Beilage zum ... etc. Ann. VII, p. 169. 1272. *) — 11 settembre. Lorenzo Tiepolo vieta con sua Ducale al Comune di Pirano d1 eleggersi a podestà Conone signore di Momiano, nemico di Venezia. *) Lo stesso Kandler nell’ Indicaz. p. 32 pone questo divieto sotto l’anno 1273. Co-none confinava co’ suoi possessi Pirano, aveva tutto il Carso del vescovato di Cittanova, da Siciole a Gradigna, ed estese possessioni sul Carso di Senosecchia. Kandler. Cod. Dipi. Istr. 1273. — Il patriarca d’ Aquileia Raimondo della Torre vieta al comune di Pirano di eleggersi a podestà veneziani senza suo permesso. Carli. Ant. Ital. To. V, p. 188 e Kandler. L’ I-stria. Ann. VII, p. 49 - ed Indicaz. p. 32. 1273. L’ imperatore Rodolfo comanda al re di Boemia Ottocaro o Odo acro di ritirarsi dall’ Istria e di rimettere in libertà le terre da lui occupate e pertinenti al patriarca aquileiese. Kandler. L’Istria Ann. II, p. 193. 1273. — Capodistria si dà ai veneziani senza effetto. Kandler. Cod. Dipi. Istr. sub an. 1289, 13 ottobre, — ed Indie, p. 32 1273, 1 aprile. — Ottone, vescovo di Parenzo, riservatosi il jus del dominio diretto, investe To-masino Zane del feudo di tre parti delle peschiere in Leme. Kandler. L’Istria. Ann. VI, p. 224. 1273, 11 aprile. — Arlongo de’ Visgoni, vescovo di Trieste, consacra la chiesa di S. Anastasio al lido non lungi dalla città, detta poi dal yolgo chiesa di S. Anastasia. Cappelletti. Le Chiese ecc. v. Vili, p. 692. e Kandler. Indicaz. p. 32. 1273, 7 giugno. — Il vescovo di Cittanova Nicolò li, consenziente il capitolo della cattedrale *), investe il giustinopolitano ser Almerico cav. Sabini ad rectum et legale feudum di tutte le possessioni del già monastero di San. Giovanni in Baila. *) Capitolo di Cittanova : arcidiacono don Ambrogio, scolastico don Angelo, don Ve-rardo, don Paolo e don Daniele cononici sacerdoti, Almerico canon, diacono, Andrea canon, suddiacono, e Marco canon, accolito. Atti mss dei vescovi di Capodistria. 1273, 12 novembre. — Il vescovo di Capodistria, Buono Azone consacra la chiesa di S. Donato, eretta sul monte d’ ugual nome presso Isola. Kandler. L’Istria. Anna. II, p. 119, — e Naldini. Corografia p. 355. 1273, 14 dicembre. — Il comune di Parenzo restituisce al vescovo Ottone uu testa-vangelo d’ oro ed un tombolo di argento dorato, oggetti pignorati in addietro dal fu podestà di Parenzo, Bernardino da Trieste. Podestà di Parenzo Nicolò Morosini. — Canonici di Parenzo don Tomaso arciprete, don Bernardo Arcidiacono, Simone, Domenico e Leonardo. Kandler. Cod. Dipi. Istr. 1273, 30 dicembre, Lione. — Papa Gregorio X nomina il Vescovo di Como, Raimondo della Torre da Milano, a patriarca di Aquileia ; fece il suo ingresso nel mese di agosto 1274, e resse la chiesa ed il marchesato d’ Istria fino 1’ anno 1299. Marnano. Ann. del Friuli. To. Ili, p. 97. — e Kandler L’Istria. Ann. I. p. 133. 1274. — Il Patriarca Raimondo fa restituire alla chiesa triestina il castello di Moccò, occupato nei tempi passati dai triestini, che 1’ avevano ricevuto dai soldati del patriarca sotto promessa di restituzione. Marnano. Ann. del Friuli v. Ili, p. 105. 1274. — Il patriarca Raimondo vieta ai comuni Istriani di eleggersi a podestà un Veneziano, locchè fu vera causa di quella lunga guerra che pose sossopra il patriarcato aquileiese. Questo divieto riguardava in specialità il comune di Pirano e di Valle. Marnano. Ann. del Friuli v. Ili, p. 100 e 105. 1274. — Essendo capitano del popolo in Pirano, ser Giovanni Campolo il comune unisce in un corpo gli statuti locali. Kandler. Pirano Monog. Str, pag. 14 e 30 — e Indicaz. p. 32. 1274, 5 febbraio. — Capodistria, stretta d’ assedio dalle venete armi, si arrende al capitano Marin Morosini ; dopo breve tempo si ribella con Trieste a Venezia. Komanin. St. docum. di Venezia, To. II, p- 309, — e Kandler. Cod. Dipi. Istr. sub anno 1289, 10 ottobre. 1274. — Guerra in Istria fra il patriarca ed i veneziani; scissure tra il patriarca ed Alberto conte d’i-stria ; pace e concordanza fatte in Cividale 1’ anno seguente. Kandler. Cod. Dipi. Istr. sub anno 1289, 13 ottobre, - ed indicaz. p. 32. --------------------«rsg)e(2=»<---------------------- A L’ISTRIA Ancor, forte di speme, a la tenzone, la man secura, e nudo il bianco petto, scenderai ; la vittoria a te si pone come serva dinnanzi, umil 1’ aspetto. L’ arme de la tua man le genti prone, come la tirannia popol dispetto, uccide ; e te, pregando compassione, seguiranno i rimasi con rispetto. Alto gridando te chiama a battaglia il popol tuo ; tu svegliati a’ 1 fragore de le trombe, a ’l rumor de la coorte tu corri a T campo e prova a la zagaglia lo scudo dei nemici. Ecco, il fulgore de ’l tuo cimier li accieca e sacra a morte. Rovigno, novembre 1885. Hermetio. ------------------------------------------------- CONSIDERAZIONI SULLA LIBERTÀ Discorrere di libertà dopo che se n’è trattato e bistrattato tanto da crearne addirittura una babilonia, ci metterebbe, la nausea, qualora non riflettessimo che lo scoraggiamento è sempre una viltà, e che dove più presentasi il bisogno, ivi appunto è maggiore 1’ urgenza, e quindi più generosa 1’ attività che sa incaricarsene, e non risparmiarsi. — Il nostro altissimo Ghibellino, che su tutte le umane cose sintetizzava con una potenza che si dee disperar di raggiungere, eziandio sopra questa idea madre emetteva tale un epifonema, che non si potrebbe ripetere mai di soverchio, condensandolo in quel suo distico tagliente : „Libertà va cercando, eh’ è sì cara, Come sa chi, per lei, vita rifiuta ! “ E di sentenze che qui collimino se ne potrebbero agglomerare in tal fascio, da stancare persino quelli che più sentonsi interessare per questo, decisamente, attributo divino. Se non che per tali eletti ogni amplificazione ridonderebbe a superfluità, come la sarebbe gratuita jaltura il tentare la conversione di quelle anime miserabili, le quali non sortirono da natura attitudine ad apprezzare come conviensi cotesto supremo dei doni ; mentre anzi le stesse (parli la storia !) giungono persino all’ abie-tezza di credere un’ opera meritoria l’andarlo dilacerando e denigrando col proposito più supino ... E dire che persino 1’ apostolo il più eloquente si mostrava convinto della eccellenza della libertà in modo, che non esitava attestare che dove ci esiste la libertà ivi soltanto lo stesso spirito divino pu-ranco si ritrova. Nè altramente mai la pensò alcuno tra gli uomini più insigni, fossero sacri o profani, di qualsiasi tempo e di qualsiasi luogo. Ma se frustranea, per quanto è detto, tornerebbe quindi ogni apologia della libertà medesima, per chi sortiva di comprenderla e venerarla ; pur troppo è urgente di venire alcun che discorrendo su quella lotta esecranda che tuttodì si dispiega fra tanti meschini mortali, i quali, ora copiandosi a vicenda, ed ora in fogge del tutto divaricate, ostentano pur la pretesa di essere i soli veri cultori di libertà, come se punto non ci esistessero li vari campi nei quali efferatamente si congiura nell’intento di debellare quei fratelli che a loro volta non hanno sortito di condividere degli identici convincimenti. — Quale concetto mai della inviolabile libertà ci potrebbero venir pretestando quelle anime tiranne, che si manifestassero intolleranti di ogni altrui opinione, dal momento che non seppero compiere il portento di illuminare e convertire i pretesi lor dissidenti quali che sieno? E qui appunto ne sembra appiatarsi il guaio maggiore che tale possente dote sia calpestata non solo dai fragili, ma non di rado forse da tali, più o meno maligni, i quali non si peritano dichiararsi di lei zelatori. Chi ha rettitudine di cuore ben sa considerare che è guari difficile l’imberciare nel giusto segno in un argomento sì dilicato, quale affetta tutti li rapporti di questa terrena coesistenza; e quindi sa anelare sinceramente a quella savia discretezza, senza di cui non vi è bandolo che basti per divagare e combattere nel labirinto in cui, volenti o nolenti, siam pur chiamati a divincolarci. Allorquando fossero gli uomini pervenuti a così avventurata moderazione, a predominio così virile contro gli slanci selvaggi di quelle millanta passioni che sono la eredità inevitabile per chiunque si trova nel pellegrinaggio di questa vita; appena allora, (e non prima) si potrebbe gustare il conforto solenne di poter ripetere in faccia a chiunque che la virtù non è minimamente una impudente ipocrisia, che la presunta civilizzazione moderna non è già la più ributtevole delle menzogne ; e che non è punto un inconseguibile sogno, nè una fisima deieterica quel grande complesso di abnegazioni o di efficaci intraprese, che trovansi siccome latenti sotto questo angusto vocabolo di libertà. Tra le innumeri imperfezioni poi che deturpano ancora il presuntuoso meccanema delle società nostre, ben deplorabile all’ uom riflessivo apparisce quel paragrafo che suolsi intrudere nel Codice contro lo abuso del potere, nel mentre siam forse tuttodì funnestati da tanti e tali abusi, che troppo arduo assunto sarebbe il semplice enumerarli. Nè è presumibile che un tanto guasto si possa temperare, nonché sanare, inaino a tanto che non abbia attecchito quel davvero leale sistema di Educazione, che si dee ritenere ancora il portato di secoli, forse, e laboriosi e non pochi ! — Ma, per intanto, risulta evidente, che noi tutti siam pur chiamati a cooperare, per quanto ne è dato, alla rettificazione di qualche eccesso, e a caldeggiare con ciò stesso la santa causa della libertà decentata. Assai bene esprimevasi iti proposito un poderoso scrittore allorché dettava : „La libertà sociale non può consistere in altro se non che nel rispetto al diritto di ciascheduno ! “ — Unicuique suum ! — Cosa assai facile a pronunciarsi, ed assai disagevole ad eseguirsi. A tanto uno scopo, lo studio il più influente sarebbe quello del sistemare e regolare, al possibile, la stessa libertà individuale, che non è altro, ognuno lo vede, se non che l’esercizio della individuale volontà, proclamata da sana filosofia la terza delle inalienabili facoltà dell’anima umana, cioè della mistica triade, memoria, intelletto, volontà, quali appunto costituicono la vera personalità dell’ uomo individuo. Ciò poi è tanto palmare, che un insigne filosofo non trepidava emettere questo assioma: „La volontà ragionata è una Regina, e, come a tale, a lei si deve obbedienza !“ Se in oggi uno spassionato vorrà pronunciarsi schietto su questa bisogna sì momentosa, che cosa dovrà conchiuderne mai ?.. Dovrà confessare che la baldanza di mille e mille presuntuosi è giunta a tale un abuso di potere, da far apparire quasi irrisione mitologica ogni libertà, ossia volontà personale, e, di conseguente, a ingenerare un oceano di disordini, di ingiustizie, di malanni, a riparare ai quali non la sarebbe, davvero, impresa da pigliarsi a gabbo! Dovrà dire, con raccapriccio, che il sovrumano principio della carità schietta è in oggi rinnegato, se non proscritto, per sostituirvi quel mostro che si denomina egoismo, e sentirassi strappare le lagri- me sulla sciagurata manomissione e tortura di quel ingenuo Popolo, che avrebbe i titoli i più ragionevoli a non essere sacrificato in ogni più esosa maniera. Dovrà concedere (e fa orrore il dirlo!) che non pochi gaudenti sacrificatori del popolo stesso sono giunti Mora alla ferocia di versare il sale e 1’ aceto sulle vive piaghe di lui, o istupidendolo con nauseabonde lustre di borra denominata filantropica, o saturandolo persino della bieca ironia di effimeri scialacqui e festeggiamenti farisaici! 0 paganesimo redivivo, e rinverdito, chi potrebbe narrare i disastri che vieni adunando sopra una società che imbarbarisce, ad occhio veggente, sottesso l’orpello delle tue provocanti vernici? Chi ci saprebbe enumerare gl’ individui onesti e laboriosi che hai brutalmente detrusi dall’onorifico posto del lavoro, al quale si erano elevati con tremenda sequela di pene e di sacrifìci, per poi dannarli, per tuo mero capriccio, per la tua libidine di crapule adonestate, ad agonizzare tra le amarezze, le privazioni, ed il disdoro il più immeritato ?.. — Faremo di ritornare sul troppo serio argomento. p. Varia. Norme pratiche per la potazione razionale delle viti. La potazione esercita sulla vite ima influenza somma; essa ha grande importanza sulla quantità, e qualità di graspato della prossima vendemmia, come serve a determinare il maggior o minor sviluppo legnoso della vite, In virtù dell’ importanza e dell’ epoca favorevole al taglio, crediamo opportuno di ricordare ai viticultori; 1. Che nella potazione delle viti è necessario di procurare che ogni ceppo sia fornito dei tralci frutriaosi, destinati a dar uva nel prossimo venturo autunno e degli speroni destinati a produrre i sarmenti per le vendemmie future. Dopo il taglio quindi, la vite presenterà un tralcio a frutto ed un speroncino destinato a produr uno o due getti, capaci di frattificare al secondo anno. Gli speroni hanno solo il vantaggio di poter mercè loro tener costantemente la vite all’ altezza prestabilita ed all’ uopo di abbassarla. Se la vite è già in posizione da poter offrire sul tralcio a frutto altri getti che sorpassino 1’ altezza voluta, lo sperone si rende in tal caso non solo inutile, ma dannoso, pregiudicando la vendemmia e la robustezza della vite stessa. 2. Che salvo casi di eccezionale vigore delle viti, ad ogni ceppo basterà un solo tralcio frutticoso ed un solo sperone da legno, il quale dovrà sempre essere collocato al dissotto del luogo da cui si diparte dal gambo della vite il corrispondente tralcio frutticoso, e non avrà più di 2-3 gemme. 3. Che, a tralcio frutticoso dovrà sempre venir scelto quel sarmento d’ un anno, spuntato sul legno di due anni, il quale, oltreché mostrarsi rigoglioso, ben maturo e colorato, a nodi turgidi ed a gemme grosse e non puntate, si troverà eziandio collocato alla minor distanza possibile dalla testa della ceppala. Lo spazio tra 1’ uno e 1’ altro ceppo nel filare non deve essere dunque occupato da altro legno, salvo che dai tralci dell’ annata conservati per la prossima vendemmia. Con ciò. mentre si evita il pericolo di lasciar la briglia sciolta alla naturale tendenza di ogni pianta a vegetare col massimo rigoglio nelle sue estremità terminali. tendenza la quale, se non viene contrariata dal richiamo continuo del legno giovane al palo, rende indispensabili grossi tagli perniciosi alla durata della vite; si evita nel tempo istesso 1’ infruttifero impiego del vigore della ceppala a produr legna per focolare, anziché uva per le botti. 4. Ricordiamo inoltre ai viticoltori che la lunghezza da aacordarsi ai tralci fruttinosi dipende da molte circostanze, tanto relativamente all’ andamento della precedente annata, quanto alla natura propria della qualità dei vitigni ed all’ età dei ceppi ; la natura del suolo, le condizioni telluriche e climateriche, la concimazione ecc. hanno pure una importanza che non deve passare inosservata al viticoltore. In ogni caso però l’aspetto del nodo e della gemma possono indicare il luogo dove il tralcio cessa di mostrare gemme feconde di grappoli, per portare altre gemme da legno. La gemma capace di mostrar grappoli vigorosi, tenaci nella fioritura e saldi sino alla vendemmia, si mostra a base larga e schiacciata, ad apice arrotondato, con un nodo polputo, rigonfio e di color vivo ; più spesso cotali gemme si presentano non all’ ascella di una semplice foglia ; ma bensì alla base di una femminella di tralcio. Se la gemma è piccola, puntita, a nodo poco rilevato, sarà più disposta a produr fogliame che uva. Se si ricerca la posizione occupata dalle gemme feconde ed infeconde lungo i tralci prescelti per la vendemmia, nei nostri vitigni, si vedrà come le 3-4 prime gemme alla base del getto, o calcio, siano imperfette ed infeconde, mentre le 6-8 susseguenti sono le più feconde ; procedendo più avanti le stesse ridivengono infeconde nuovamente, come quelle alla base. Ai tralci fruttimi quindi non si dovrebbe dare in media una lunghezza maggiore di un metro, memori di quel proverbio vecchio e sempre nuovo che dice : Il taglio corto fa la vendemmia lunga. Nei casi in cui le viti fossero straordinariamente vegete, anziché lasciare a ciascun ceppo un sol capo a frutto molto lungo, sarebbe più vantaggioso, pelle ra- gioni suesposte, di lasciarne due, ben collocati ed a certa distanza, onde i pampini dell’ uno, non ombreggino quelli dell’ altro. * % * Al principio di quest' anno scolastico la Commissione amministratrice del fondo sussidi a studenti poveri italiani presso l’Università di Graz, come è solita fare ogni anno, produsse il Resoconto del decorso anno scolastico 1884-85, in cui si trovano da un lato gli incassi provenienti da private oblazioni e dagli interessi dei capitali, dall’ altro i sussidi conferiti mensilmente a coloro che a lei si rivolsero. Durante questo periodo furono incassati : Dall’ inclito Municipio di Trieste f. » » » * Fiume f. * e » * I *Ùa f. ai quali aggiungendosi : gli interessi del capitale depositato presso la Cassa del Comune di Graz dal 1° Luglio 1884 al 30 Giugno 1885 in........................... f. 47.17 e gli interessi di un’ obbligazione del valore di f. 300 della ferrovia Lemberg-Czernovitz-Jassy in . . f. 15.— risulta l’entrata complessiva prò 1884- 100.- 50.- 25.- 1885 di Furono poi conferite : Nel mese di Novembre : 2 sovvenzioni da f. Nel mese di Gennajo : 3 sovvenzioni da f. Nel mese di Febbraj o : 2 sovvenzioni da f. Nel mese di Maggio : 3 sovvenzioni da f. 1 sovvenzione da f. Nel mese di Giugno : 3 sovvenzioni da f. Nel mese di Luglio : 3 sovvenzioni da f. f. 237.17 10.— . f. 20-10.— . f. 30.- 10.- 5.- f. 20.- f. 35.- 10.— . f. 30.- 10.- f. 30.- Assieme alle quali aggiungendosi le spese di stampa, posta e cancelleria in . f. 165.—- . f. 10.— risulta l’uscita complessiva prò 1884-85 di , . . • . . f. 175.— Abbiamo pertanto : Entrata : Saldo anno 1884-85 Incassi dell’ anno 1884-85 . . j. 1444.26 f. 237.14 Assieme . . f. 1681.43 Esito : ut supra f. 175.— Saldo . , f. 1506.43 la qual somma rimane a censo presso la Cassa di risparmio a Graz, mentre il relativo libretto nonché 1’ obbligazione della ferrovia Lemberg-Czernovitz-Jassy del valore di f. 300 sono depositati presso la questura dei-fi Università. * * * Il giorno 15 Decembre, l’Istria intera commemorò con un mesto ricordo la morte dell’ illustre suo figlio Dr. Giuseppe Yergottini, ora è un anno passato tra gli estinti. Parenzo, che gli diede i natali, volle commemorare il primo anniversario della di lui morte publicando un elegante opuscolo, contenente quanto venne scritto intorno a lui nella luttuosa occasione. La dedica suona: A GIUSEPPE YERGOTTINI SIA OGGI OMAGGIO IL CORDOGLIO UNANIME DI TUTTA L’ISTRIA E DELLA SORELLA TRIESTE NEL DECEMBRE 1884 --------------------—----------------—---------- CRONACA LOCALE Scuola quadrilingue. Ci si racconta, che i giovani che dall’anno scolastico venturo in poi s’inscriveranno nel primo corso di questo Istituto Magistrale, avranno il benefizio di venire istruiti in tutte le classi e in tutte le materie nella lingua materna, salvo la pedagogia, la lingua tedesca, 1’ agronomia, la musica, la ginnastica e non sappiamo che altro, ma certo qualche altra cosa ancora. Dicono i maligni che se non è zuppa, è pan bollito, e ricordano quel giornale umoristico che veniva pubblicato tutti i giorni della settimana, tranne il Lunedì, il Martedì, il Mercoledì, il Giovedì, il Venerdì e Sabato. Diciamo noi, che un bene ne verrà sicuro, e cioè quello di arrabbiare quei docenti che finora insegnavano in tre lingue soltanto, e che ora dovranno insegnare in quattro, in italiano, in tedesco, iu illirico ed in sloveno. E ne verrà un altro bene, che i giovani impareranno molto meglio la lingua materna. È evidente. * * * Teatro. Come avevamo annunziato, la Compagnia del Cav. Luigi Biagi diede questi giorni sulle nostre scene una serie di scelte rappresentazioni, confermando, con una esecuzione perfetta sotto tutti i riguardi, la bella fama che l’avea qui preceduta. Bene affiatata nel complesso, la Compagnia vanta alcuni artisti di primo ordine, degni davvero dei primari teatri. Senza entrare in una dettagliata rassegna delle produzioni e rilevare i meriti d’ogni singolo della numerosa e valente schiera, diremo solo, che siamo rimasti pienamente soddisfatti, e spiacenti di non aver potuto gustare un maggior numero di rappresentazioni, come sanno darle artisti del valore del Biagi e della Pieri-Tiozzo. Giacché siamo in argomento però, non possiamo a meno di lagnarci e fortemente col publico, per la scarsa, troppo scarsa frequenza. Per dinci, se tanto si sospira un divertimento, se tanto si lamenta la vita morta che si conduce, perchè non approfittare dell’ occasione quando si offre ? C’ è anche tra noi, è vero, qualche „laudator temporis acti, “ che vorrebbe si poltrisse nell’ipocondria; ma la grande maggioranza ama la vita, e vuole allietarla, specie se può farlo con divertimenti di buon genere. Speriamo quindi di vedere, nel prossimo Carnevale, più frequentato il teatro ; a meno che non si voglia a-lienare per sempre dalle nostre scene Compagnie di vaglia, che hanno ognora onorato la nostra città. Sunto dei Verbali delle sedute della Giunta provinciale dell'Istria in Faremo. (Continuazione e fine della seduta 91) Viene avanzata all’ eccelso Tribunale d’ Appello, appoggiandola, la proposta dell’ i. r. Giudizio distrettuale di Veglia per la prolungazione dal termine edittale relativamente alla regolazione dei libri fondiari di Garizze e Verbenico. Viene trasmessa alla Presidenza dell’ i. r. Tribunale circolare di Rovigno, raccomandandola, l’istanza della Direzione dell’ Istituto di credito fondiario istriano, perchè sia sollecitato l’impianto del libro fondiario nel comune censuario di Gimmo. Si approva il conchiuso della Rappresentanza comunale di Parenzo, relativo alla contrazione d’ un mutuo di fior. 45000 coll’ Istituto di credito fondiario istriano, allo scopo di coprire la spesa di costruzione dell’ edificio scolastico e della sala comunale, colle sottoposte cisterne, autorizzando il Municipio alle relative pratiche, salva l’approvazione definitiva del mutuo dopo che questo sarà stato accordato dalla Direzione dell’Istituto. Viene presa a notizia la comunicazione dell’ avvenuta costituzione della Rappresentanza comunale di Lus-singrande. Si porta a pubblica notizia che i fogli di soscrizione per beneficare il Civico Spedale, e con ciò esimersi coni’è usanza delle visite pel Capo d’anno, e dallo spedire le carte di visita, si troveranno esposti in questa Cancelleria, alla Cassa Civica ed al Caffè della Loggia. — Dalla Direzione dell’ Ospedale Civico Capodistria, 23 Dicembre 1885 A. Marsich SOCIETÀ CITTADINA NAVIGAZIONE A VAPORE fra Capodistria e Trieste -------—»tSS—v;------ Col giorno 3 Novembre cori", mese i piroscafi imi i f anni faranno (tempo permettendo) le gite giornaliere, fino a nuovo avviso, col seguente O B A RI 0 NEI GIORNI FERIALI: da Capodistria per Trieste da Trieste per Capodistria I. Corsa H. „ • I. Corsa. II. . . . . . ore 7 y2 ant. • „ 2'/2 pom. NEI GIORNI FESTIVI: ore 7 y2 ant. „ 3y2 pom. I. Corsa ... ore 11 ant. H. „........„ 33/4 pom. I. Corsa ... ore 11 ant. II. „ • • . . „ 43/4pom. Prezzo di passaggio soldi 30 indistintamente; per fanciulli sotto ai 12 anni soldi 20. Nolo delle merci da convenirsi col capitano. Il punto d’approdo a Capodistria è il Porto, a Trieste la Riva della Sanità Capodistria, 1 Novembre 1885. §“ 4>Ì«?c3*o*»c. CAPUM8TB1A Tipografia di CABLO FB10KA PIETRO BABIN Editore e Redattore responsabile