•I. v ff ;■ -v' l \ \ / : 1 . 1 a m- : y t 4 \ V I CRONICHE O S 5 I A MEMORIE STORICHE S A C R O - PROFANE Dl TRIESTE Cominciando dall’XI. secolo sino a’nostri giorni; compi- late dal R. D. Giuseppe Mainati Sagrestano della Catte- drale di S. Giusto Martire. Coli’aggiunta della relazio- ne dei Vescovi dal primo sino al deeimonono secolo, TOMO SESTO I JU 1 C UlOUiiOTREK, VENEŽI A n E L L A TIPOGRAFI A PICOTTI 18 18 ' 3 ■ ■ ■’ ■" p : ■ , ;0P 3 : , - •*; .. f - a; a -) / , v . a 1 • ',vh . \ ' i . m fi i: i J • (. . • . Sj 8« r- ' TAVOLA CRONOLOGICA 3 Delle Memorie piti rilevanti , delV anno nel quale successe il fatto , clie si racconta; e del namero corrispondente ali a pagina . 1809 Pag. Li francesi entrano in Trieste guidati dal Generale di brigata Schilt. 1 Il Canonico Parroco della Citta Vecchia Millanich , ed il P. Rado predicatore ita- liano annuale vengono posti in Castello. 6 Il barone de Lon^o Liebsteiu Floriano ■viene arrestato e pošto in Castello. 7 Arriva in Trieste il Commissario ordina- lore in capo deli’Artnata francese ed in- tendente delle Finanze Joubert. ivi Il medesimo impone alla citta di Trie¬ ste una contribuzione di 5 o milioni di franchi. 8 Lo stesso Intendente nou potendo otte- nere la voluta contribuzione manda in o- staggio a Palma-Nova molti soggetti di Trieste. 10 Viene organizzato provvisoriamente PUf- fizio di Polizia. ta La comparsa di aleune navi inglesi fa determinare il Generale Scbilt di ritirarsi in castello colla sua truppa . 14 Viene ordinato di porre sotto sequestro tutte le merci inglesi, e derrate coloniali esistenti in Trieste. ivi 4 i8o 9 Pag. D. Gaetano Ida Cooperatore nella Par- rocehia della Cittk Vecchia viene arresta- to in castello. 16 Una divisione del nuovo battaglione di cacciatori Triestini eretlo dal conte Thurn si avvicina a Trieste. Lo stesso fanno al- cune navi inglesi , e loro suceessi» ij Contribuzioni di guerra imposte dalPIm- peratore Napoleone alle provincie couqui- 6tate Austriache . 21 Armistizio fra le Potenze belligeranti avanti Znaim . 22 Viene organizzata la Polizia sul sistema francese. 26 Tutt’i beni mobili ed iinmobili vengono dichiarati in istato di sequestro. 28 Provincie Itliriche dichialate tali da Na¬ poleone . 29 Arresto e sentenza emanata contro il Generale degl’ insorgenti Austriaci Mon- techiaro, e suoi compagni. 3 Festa della pace del mondo. 33 Parte 1 ’ Intendente Joubert. Dauchy gli succede nella stessa carica. 35 Napoleone scioglie il vincolo rnaritale colP Imperatrice Giuseppina sua consorte. 36 1810 Una Deputazione parte da Trieste per Lubiana ad ossequiare il Governatore gene¬ rale delle Provincie Illiricbe Marmont Ma- resciallo. 38 Il Governatore Marmont organizza la Guardia civica. 39 i8io Cessa il privilegio ai Triestini di corn- prare il šale allo stesso prezzo che lo pa- gava 1’erario . 4 l Legge di Marmont contro gli assassini sulla strada di Fiume. 4 a Sbarco degl’Inglesi nell’ isola di Grado. 47 Viene introdotta la contribuzione direlta ossia il casatico , campatico , e testatico . 48 Marmont uoruina i soggelti per il co- mando della truppa civica . 5o Il medesimo organizza la Polizia. ivi Per mettere in piedi la marina, ordina la leva de’ marinaj. ivi Approdano de’ legni Tunesini, che poi vengono confiscati. 5i Il dott. Lorenzo Rondolini pubblica uno scritto colle stampe in favore della vaci- nazione. ivi 11 Go verno imprende con tutto vigore , ed ordina il sistema della vacinazione. 5^ I beni de’Monaci Armeni Mechitarisli vengono venduti alPincanto, e li predetti Mouaci vanno a stabilirsi in Vienna. 53 Marmont abolisce le Cedole di banco Au- striaehe. 54 II Magistrato pubblica una tariffa di ge- neri comestibili in rapporto a moneta rea¬ le, o effettiva . ivi Apertura delle scuole sul sistema francese. 55 i8ii Viene introdotta 1’imposta delle paten¬ ti, sopra tutt’i rami d’industria. 58 Cessano molte Dite mercantili, e (juali. Go 6 ib I 1 Pag. "Viene introdotta la coscrizione militare. 61 Viene introdotto un deposito reale . 62 Fes te per la uascita del figlio di Napo¬ leone . 63 Viene compita 1’organizzazione della truppa civica. 64 Nuova sirada aperta, per il cominercio del Le vame. 68 II generale Bertrand succede al Mare- sciallo Marmont nel Governo. 71 Si fa vedere sul nostro emisfero una Couiela. Descrizione della medesima. 72 1812 Viene introdotta 1’estrazione della Lot- teria in Trieste. 76 Soggetti co’quali viene organizzato il Magistrato Munieipale . 78 Vengono nominati gli amministratori della giustizia . ivi La Fregata fraucese Danae salta in aria nel porto di Trieste, e vi perisce tutto F equipaggio. 82 Viene fatto il nuovo passeggio di s. An- drea . 83 La Russia si arma contro la Francia, 1’ Imperatore Napoleone in persona condu- ce un formidabile esercito fino a Mosca , il quale nel ritrocedere perisce la maggior parte di freddo . 84 1813 Soggetti jCO 5 quali fu organizzato il tri¬ bunale di prima istanza sedente in Trieste. 87 7 18 i 3 Al generale Bertrand succede nel Go- verno il duca d’Abrantes Giunot. L’Intendente Arnault ordina che ai pa- renti de’coscritti refratarj gli -venghino mandati i soldati in tansa militare. Arnault \iene richiamato a Parigi, ed in suo luogo subentra il barone Calafati corae Intendente delP Istria . Il nuovo Intendente ordina cbe venga- no levati i soldati in tansa ai genitori de’ coscritti refratarj . L’Imperatrice di Francia scrive al Vi- cario capitolare di Trieste, che faccia fare nelle Gbiese pubblici rendimenti di grazie al Dio degli Eserciti, per la vittoria riporta- ta presso Liitzen . L’ Intendente Calafati fa ristaurare la Chie- sa di s. Antonio in citth \eccbia, e fa spianare il residuo del conveuto de’Mino¬ riti . L’ Imperatore d’ Austria tenta ogni mezzo con Napoleone per rendere la pace gene¬ rale. Non essendovi riescilo colla Russia, Inghilterra, e Prussia , e con un formida- bile esercito gli muove la guerra . Prima comparsa degli Austriaci in Trie¬ ste. En trata degli Austriaci in Trieste, com- baltimenti, e capitolazione per la resa del Castello . Pubblico rendimento di grazie a Dio nella Cattedrale di s. Giusto, e feste fatte per la liberazione di Trieste, 88 «9 ivi 9o 9° 94 97 108 ia5 i33 s i8i3 La Comunita Evangelica Augnstana . La nazione Greca, e la Comunita Israelitica ciascheduno nel suo rito rende grazie a Dio. i38 Arrivo in Trieste deli’Arciduca Fran- cesco d’Austria-Este eolla Principessa Rea¬ le sua Sposa. Vengono li medesimi rice- vuti dai Triestini con istraordinario tra- sporto di giubilo, e festa. 141 II battaglione Istriano comandnto dal Maggiore Lazzarich presta il giuramento di fedelta al So vrano. i49 *8i4 Escavazione fatta nel Campanile di sau Giusto dali’ fngegnere incapo Pietro No¬ bile . Scoperta d’un bassorilievo antichissi- mo, e dell’iscrizione del vero essere origi- nario di cjuelle antiche vestigie . i53 Il Gabinetto di Minerva celebra con gran- de solennita il ritorno della patria al fe- lice dominio deli’Austria . i54 La Nazione Greca-Orientale rende solen- ni grazie a Dio per le riportate vittorie deli’ Austria. i5j Viene sollennizzato in Trieste 1’ ingres- so delle truppe Alieate in Parigi. i5c) La Nazione Israelitica lo stesso giorno fa un solenne rendimento di grazie a Dio 160 Partenza di Napoleone da Fontaine-bleau, suo viaggio ali’ [sola deli’ Elba , e narra- zioue di quanto si & operato in detla Isola. 161 1814 Pag. Ritorno del Sovrano in Vienna, e fun- zioni fatte in Trieste. 163 Viene introdotta la carta bollata al si¬ stema Austriaco in Trieste, cioe da 3 ca- rantani fino a cento fiorini per ogni bollo. 164 Legislazione sovrana per la prestazione del giuramento de’sudditi deli’Ulirio. i 65 Viene in Trieste il Plenipotenziario mi- nistro organizzatore deli’ illirio conte Sau- rau assieme coli’organizzatore ecclesiastico monsig. canonico Justel. ivi Li fabbricieri fanno porre sulla porta maggiore della cattedrale una lapide in me- moria del ristauro fatto della medesitna. 170 Solenne funzione per la prestazione del giuramento a S. M. 1 ’ Imperatore d’ Austria fatta in Trieste. »72 Solenne rimembranza anniversaria della battaglia di Lipsia celebrata da tutt’ i četi in Trieste. >77 Arriva una fregata francese per levare dalla tomba esistente in san Giusto le sal- me delle due sorelle principesse zie del re di Francia. 179 Dna sociela di Triestini fa un nobile preselite al maggiore Lazzarich. 1 83 Per ordine sovrano viene insignito colla inezzana aurea medaglia d’onore Lodovico Kert di Trieste, e Giovanni Vittori di Sa- grado colla picciola medaglia. 188 A Carlo Praun ufficiante della cassa ci- vica manifesta il Sovrano la sua soddisfa* to zione; cosi ancora ad Antonio Verneda di Fiume. 1S8 1815 II collegio degli avvocati di Trieste de- positano nelle mani del conte Saurau fiori- ni 525 valuta di Vienna per formare una fondazionedi un valoroso invalidu Triestino. ivi Fugga di Napoleone dali’ isola deli’ El¬ ba, e suo ritorno in Francia. i, c g 11 maggiore Lazzarich viene solennemen- te insignito della croce di Maria Teresa. igi Napoleone raccolta numerosa atmata, at- tacca gli Alleati j viene da questi battuto, e disfatto. iga II conte de Choteck, il segretario di go- verno Carlo de Wiillerstorf, il cavaliere Thiery di Castua, e 1’ispettor civico Gia- como Vicentini vengono decorati con la cro¬ ce civile d’onore d J argento ig4 Viene presentato a S. M. F Imperatore Francesco I deli’Austria in Parigi il capi- tano Nicola Miniussi Triestino al servizio della Spagna, ajutante del maresciallo duca di VVelington. ig5 Il conte Paolo Brigido eccita i sudditi de suoi possedimenti ad arruolarsi alla mili- zia istriana. 197 . Il giorno anniversario della gran batta- glia di Lipsia sulla piazza dello stesso no- me in Triesle vengono benedette le ban- diere del battaglione istriano. 198 1816 Arrivo del gran maresciallo principe di Schvarzemberg a Trieste. 200 Arrivo deli’ Imperatrice de francesi in questa citta. Venuta in Trieste deli’Imperatore Fran- cesco I. II conte de Cliotech viene nominato da S. M. consigliere aulico. Con sovrano decreto le provincie Illiri- che vengono inalzate in regno Illirico. Gl’ Israeliti di Trieste erigono nella sua graude scuola d’orazione un monumento per eternarvi la memoria della visita fatta- vi dali’ Imperatore. II capitanio Antonio Jurovieli viene so- lennemente decorato inLazzaretto della me- daglia mezzana d’oro. Gabinetto di Minerva.' Sposalizio deli’ Imperatore Francesco I col- la real priucipessa Carlotta Augusta di Ba- viera. 1817 Viene eretto tin nuovo comodo sentiero che dal boscbetto mette al!a sonimita del monte del Iager ( cacciatore ) per le cure del negoziante Czeick. Erezione della Scuola Reale in Trieste. Viene formata un’Unione di Beneficenza in sostentamento de famelici per la carestia. Morte del governatore di Trieste e Lit- torale barone Bernardo de Rossetti. Teatro Diurno eretto nuovamente m Trieste. 1818 La nazione Greco-lUirica erge un monu- 12 1818 mento nella sua Chiesa in memoria della ■visita fattagli dali’Imperatore Francesco I. 248 Morte del canonieo barone delPArgento preposito e vicario capiioiare di s. Giusio. 25o Elezione fatta dal capilolo di s. Giusto del nuovo vicario capitolare nella persona del canonieo Citter. a5i Časa di pubblico lavoro e beneficenza eretta per raccogliervi i mendichi della ciita. Li deputati del Littorale presentano alla Sovrana in Vienna il dono per lo sposalizio. a53 II Sovrano d’Austria viene per la secon- da volta a Trieste, assieme coli’ Imperatri- ce Carolina Augusta. a5g MEMORIE STORIGHE SACRO-PROFANE dall’anno 1809. smo all’anno 18 j 8 Imper. d’Austria Fuangesco I. Pontefice Pio VII. 1 809 SEDE VESCOV1LE VACANTE Ormai giuntisiamo alPepoca infausta,nella qua- le Trieste dalle sue franchigie, e dalla sua opulen- 1 za si vedra passare allo stato di depressione , ed avvilimento , perche spogliata de’suoi antichissimi privilegi, del suo nobile Consiglio de’patrizj , del suo attivo commercio , e depauperata da un’enor- me contribuzione, dalPabolizione delle cedoleban- cali delPAustria fatta dal Governo franeese, e dal¬ la doppia confiscazione de’generi coloniali. I11 que- sto deplorabile stato vedrassi cjuesta citta aggrava- ta d’imposizioni mai piu non portate 5 di casatico, testatico, cnmpatico, bollo, registro pubblico, d’im- poste doganali di mare , e della coscrizione milita- re. II porto, che prima era occupato da. una selva di bastimenti, non presentera che una solitaria ra¬ da non piii animata dal commercio. Al mormorio delle strade nella citta prodotto dalla nuinerosa attiva popolazione, e dalPandirivieni de’carri con merci d’ogni genere, succednto un cupo silenzio, ed una mesta inerzia . La Borsa mercantile, piut- tosto che un punto centrico d’ unioni per affari cominerciali, divenuta un luogo di radunanza di alflitti mercatanti, il di cui genio intraprendente si trova mortificato dalP impossibilita di utili spe- culazioni. Insomma guella Trieste, che poco avnn- ti era Pemporio dei prodotti di tutte le parti del Ton. vi. 1 mondo, in un baleno smarrita la sna prosperita i 1 o0 9decadutala sua venusta , si vedra sparuta , smun- ta , e ridotta nei maggior avvilimento, e languore. Tale e il quadro di Trieste durante Foccupazio- ne francese nelF ultima invasione del 1809 in poi; come osserverassi nelle memorie di questi infelici tempi cbe mi propongo di esporre . Tari Tera lontana, 1’ idea d’una terza invasione francese j moltomeno d’ una stabile permanenza, nelFanimo degli abitatori Triestini, che fino alla vigilia delFentrata in citta dei medesimi Francesi, tranquillarnente attendevano ai lucrosi traffici. II porto era ancor pieno di bastimenti rnereantili di ogni nazione, non eccettnati gF Inglesi; le costru- zioni di nuove čase incoininciate si continuavano adinnalzare. Insomma tutto era in movimento, tutto in grandissima attivita. Lusingavansi, che al piu al piii, sebbene fossero en trati li Francesi, breve sarebbe stata la loro dimora in queste parti. Vennero confermati in tal fidanza i buoni e fedeli Triestini da un avviso del Governatore Bar. Ber¬ nardo de Rossetti, pubblicato in idioma italiano, e tedesco li 16 maggio di quest’anno per ordine di Sna Maestii FImperatore, il quale por tava, che il Governo , e tuttili dicasteri dovessero continuare nel loro ufficio, non eccettuato neppure il caso di uifinvasione nemiea. Cio non ostante radunatosi nello stesso di il Magistrate coi Deputati di Borsa consultarono sulla massirna d’adottarsi nel caso che la temuta imminente bellica occupazione get- tasse in questa citta e suo temtorio il peso di una 3 huot?& contribuzione, proposero li metodi, e le persone onde in sussidio del Magistra to accudisse- 1 o0 9 ro ai diversi rami di pubblica amministrazione. Allo spnntar del sole del di 17, si videro gia risplendere le bajonette francesi sulle alture di Opchina. Locche saputo il Magistrato, unitamente ai Deputati di Bor s a , del Glero, del corpo patri- ziale , e mercantile , portossi alla Barriera nuova , ove s’incontro con un’ Ajutante del Generale di Brigata Schilt, col Commissario di guerra Sacchet- ti, e con 5 Ussari. L’Ajutante conseguo una lette- ra al Preside del Magistrato , in eui Passicurava di proteggere questa citta; confermava provviso- riamente tutti gli ufficj, ed ordinava di depositare le arini. II Magistralo sulmomento rispose a quel- la lettera; indi 1 ’Ajutante col Commissario dalla suddetta comitiva Triestina vennero accompagna- ti in citta verso le ore 12 e mezzo . II Gommissa- rio , e 1 ’Ajutante predetti portaronsi immediata- mente al castelloa prendere tutti glieffetti eraria- li. Quindi P Ajutante accorhpagnato da tre Ussari fece ritorno al suo Generale, avendo lasciati altri tre Ussari alla custodia del predetto castello. II Commissario di guerra poi, dopo avere visitate le caserme , gli ufficj delle proviande ec. se ne parti anch’esso al quartier generale di Opchina , scorta- to da un earro su cui vi erano 1200 razioni di čar¬ ne , ed altrettanta acquavite . Venuto il giorno, alle ore 7 della mattina ritor- no in citta il Commissario di guerra, e seco lui il Gomandante della piazza Colonnello Ferrent. Ver- 4 so le ore dieci entrb in eitta la truppa francese in ° 9 buon ordine, consistcnte in due battaglioni del Reggimento 79, in 60 uomini del 6to Reggirnento di Ussari, e poca artiglieria. Un trombetta spriva la marchia, seguivalo indi il Generale Schilt . II popolo vi accorse in folla tratto dalla curiosita , e rimase soramamente tranquillo. Disceso da cavallo il generale si porto insieme col suo Ajutante nella sala del Magistrato . Di la ando a visitare i Lazzaretti, ed il porto in compa- gnia del Comandante di piazza, e del Gapitano del porto, e poseia ritorno alla sua provvisoria abita- zione nell’albergo grande in piazza, ricevendo i complimenti di varie autorita pubbliche, e de’con- soli qui residenti de 1 !e varie Potenze amiche ed alleate della Franeia . Alle 7 della sera, a spese della citta, vi fu gran pranzo di 26 coperti nello stesso albergo , a cui intervenne il Generale, tutto lo stato maggiore di terra e di mare, li Capi- tani de’due battaglioni , il Governatore Barone de Rossetti, il Preside, e iConsiglieri del Magistrato , Terminato il oran so, verso le ore dieci della stes- sa sera pusso il Generale ad occupare il destinato- gli quartiere nel palazzo governiale. L’uffizialita venne alloggiata presso ai particolari, e la truppa ne’quartieri militari. Affinche non aecadessero confusioni in danno de’particoiari , vennero formate delle caneellerie per le commissioni delle vettovaglie, deMoraggi, e de’quartieri, nella časa Koen sulla piazza del pon- te rosso al N. 821. 5 Verso le ore 8 , e mezzo radunatosi il Magistra¬ lo , in unione de’ nominati Provisori, deputati di 1 " Borsa, e de’capi delle nazioni, deliberarono sul modo (1’aprire mfimprestanza alla cassa delle con- tribuzioni per supplire alle urgenti spese di requi- sizioni belliche . In tale commissione venne quindi determinato, che ciascun proprietario avesse da pagare alla piu. lungaentro 24 ore a ^ a sunnomina- ta cassa una data somma, e furono i medesimi ad iin tempo avvertiti, che per tale somma gli com- peteva 1’immediato regresso proporzionato verso i loro inquilini, eccettuatine gfimpiegati pubblici, i serventi domestici, e quelli che vivono di rnerce- di giornaliere , o settimanali. Giunse in Trieste li 20 il conte CafFarelli mini¬ stre della guerra , e della marina del Regno d’Ita- lia, e preše alloggio nella časa del negozian te San¬ to Romano posta nella contrada del Lazzaretto vecchio al N. jo36. Quivi portaronsi a fargli visi¬ ta, il giorno appresso, li membri del Magistra to e degli altri tribunali, ed ufficj pubblici . In questa occasione la sera medesirna per ordine del ooman- do francese fu riaperto il teatro , ed illuininato a giorno, il quale , per 1’ingresso de’medesimi in questa citta, erasi sospeso, essendo in quella cir- costanza gli abitanti disposti piuttosto a piangere, che a divertirsi. Non minore era l’abbattimento dei territoriali, e confinanti, li quali oppressi dal- 1’apprensione di funeste conseguenze, non piu eomparivano in citta ad esitare le loro derrate, cosiccbe fu costretto il Magistrato ad eccitarli 6 ed animarli con un pubblico avviso, a concorrere ^°9come per lo passato ali’importazione de’loro ge¬ ne ri . Correndo il giorno 33, seconda festa della Pen- tecoste, fu chiamato alla Pulizia D. Giuseppe Mil- lanich cooperatore (*j . Domandato se si chiamava D. Giuseppe Millanich , e risposto di si, gli venne detto che andasse , e che avrebbe alla porta trova- ta la carrozza . Fattolo in quella salire in compa- gnia del Predicatore annuale italiano P. Gio. Ra¬ do, furono ambedue trasportati onorevolmente in castello , e chiusi in una carcere . Dopo 4 giorni fatti di cola uscire, furono presentati al Generale Scbilt. Ricbiestogli dal Millanich il motivo, per il quale era stato pošto prigione , risposegli il Gene¬ rale, perche aveva predicato in lingua cragnolina contro i Francesi. Rincorato il prelodato Milla¬ nich risposegli: essere gia da sei mesi che non ave¬ va predicato in verun linguaggio , e che percio non poteva aver predicato ne pro, ne contro i Francesi. Al P. Rado rimprovero il detto Genera¬ le aver di troppo esagerato in una sua predica in favore degli Austriaci, e che percio lo esortava a partire daTrieste; ma in grazia della suaeccellen- te eloquenza non fu. di piu molestato, e cosi am- Jaedue furono assolti. (*) Al preselite Canonico e/Parroeo della Citta Vec- chia, successo al suo fratello il Canonico D. Fr. Sav. Millanich. 7 II Barone de Longo Liebestein fu anche uno degli arrestati, ed imprigionati in castello , per es - 1 sere stato accusato di passare d’intelligenza con alcuni sollevati nelPIstria contro i Francesi. Tro- vato pero innocente, venne rilasciato; ma priina dovette pagare tutti i danili fatti dalla truppa Au- striaca nell’ingresso in Capodistria, conPegli che entro con essi in qualita di Commissario . Doveva il medesimo essere deportatonellafortezza di Man¬ tova ; ma il Generale Sehilt lo aggrazio , e lo fece partire accompagnato da guardie fino alli confini austriaci nella Germania. Nello stesso giorno giunsero qui da Venezia 14 barclie armate a prora di un grosso cannone da 36 , chiamate Brusiere. Le navi russe qui ancorate da mol to tempo som- ministrarono ai Francesi 36 cannoni di grosso cali- bro, li quali colle barche piatte vennero trasporta- ti alle batterie dei due Lazzaretti, e per il lavoro delie medesime furono impiegati 40 falegnami e 100 facchini. Arrivato in Trieste li a 3 il Commissario ordina- tore in capo delFarmata ed intendente generale delle firianze Joubert, gli venne assegnato 1 ’allog- gio in časa di Anastasio Antonopulo, fa Gadola n. 816.Il giorno appresso con sua lettera invito il Preside del Magistrato de Capuano a portarsi da lui affine di essere informato dal medesimo so- pra varj punti che gli avrebbe richiesti. Dietro Fordine del predetto Joubert il Magistra¬ to deputo tre individui del suo corpo, li quali uni- tamente a tre Commissarj fcancesi destinati da l 8 o 9 Brigde, incaricato per Pesazione del la contribu- zione di Trieste, si portarono a visitare le casse erariali e civiehe. Alle ore 10 della mattina de’ 27 maggio , il Pre- side del Magistrato coi Consiglieri, ed una Depu- tazione del corpo deTatrizj portaronsi presso l’or- dinatore in capo Joubert. Questi dopo varj di- scorsi esterno in nome delPImperatore Napoleone la scontentezza pei' diversi sgarbi usati da cjuesta popolazione ai Francesi, e specialmente al Conso- le, al cjualeda mano ignota fu imbrattata con ister- co 1 ’arina di Francia appesa alla facciata di sua a- bitazione; per la qual cosa gFimponeva 5 o milio- ni di franchi di contribnzione. Sentita dagli astan- ti con sorpresa tale proposta delFIntendente, si guardavano stupefatti F un F altro senza proferir parola . II Preside fu il plimo a parlare, e quindi mano a mano gli altri, facendogli ognuno vedere e toccar colle mani 1’impossibilita di questa citta , di poter soddisfare alla richiestanemmenoin mini- ma parte . Replicogli 1’lntendente ene proponesse- ro 3 o 4 milioni per allora, che frattanto avrebbe permesso ad una loro cornmissione di portarsi dal Sovrano Napoleone per in.ercederne un ribasso, e cbe egli li avrebbe accompagnati con lettere rac- comandatizie . Neppure a cio si sentirono in caso di accudire li negozianti,facendo sempre vedere la impossibilita di acconsentire alle di Ini proposte. Passo finalrnente il Joubert alle miuacce di ferro, fuoco^ e saccbeggio alla citta } rna quegli sempre 9 persistettero alla negativa. NelPatto di licenziare da se la prenominata Deputazione , consegno una lSo 9 lettera chiusa al Preside Gapuano, raccomandan- dogli Posservanza di quanto con essa veniva ordi¬ nato . Giunta la Deputazione alla sala del Magistrato , fu aperta la prefata lettera, per rnezzo della quale quel consesso conobbe, ch’essendo stato incom- benzato Pordinatore in capo di comunicare a que- sta citta un decreto del principe Eugenio Vicere d’Italia , in vigor di questo ordinava di convocare per Pora del mezzo giorno nelPindomani ima ra- dunanza generale nella sala del gran Consiglio, la quale doveva consistere, i. del Preside del Magi¬ strato, suoi consiglieri e secretario, a. del Vicario capitolare e dne ecclesiastiei a sua scelta, 3. del Preside del tribunale mercantile, 4- del Preside del giudizio civico provinciale ed unitovi crimina- le, 5. della Deputazione di Borsa, suoi agenti ed attuario, 6 . di una Deputazione di ia metnim del corpo de’patrizj, 7 . da canto de , principali nego- zianti e banchieri di questa citta, insinuando, che egli stesso vi sarebbe interveuuto in compagnia del generale comandante Scbilt. Occupavasi frattanto il teste mentovato Gene¬ rale, a sistemare la citta a senso delle leggi fran- cesi. Ordino pertanto , con pubblicazione de 20 maggio, che in testa di tutti gli atti pubblici si ponesse : In notna di S. Maestd V Imperatore de ’ Francesi, Re d'Italia e protettore della confede- razione del Rano , mediatore della confederazione 10 Ehetica ec. ec. nostro augustissimo Sovrano: Che 1 ^°9le insegne austriache fossero soppresse : Che tutti quelli, clPerano stati miJitari sotto 1’Austria do- vessero presentarsi allo stato maggiore di piazza , per giustificare la loro sommissione , e depositare le armi. Ed altre disposizioni tendenti alla pubbli- ca sicurezza e tranquillita . Vedendo 1’Intendente delle finanze Joubert che nulla profittava colle parole per ottenere la volu- ta contribuzione, mandoin ostaggio nella fortezza di Palma un numero grande de’principali bene- stanti di Trieste, i nomi de’quali sono li seguenti. Bar. Pietro de Burlo, co. Ant. de Cassis Faraone . Ciriaco Catraro . Ambrogio Rusconi . Gius. Pelli- can .Gio. Tabisco . Apost.Giacometti. Matteo Laz- zovich. Joachim Hierschel. Filippo Koen . Luigi Pezzer. Filippo Griot. Pietro Gozzi. Ignazio Ga- dola. Gio. Cloeta . Demetrio Carciotti. Domenico Hoffer. Giuseppe Panfili . Gio. Curtovich . Gaspa- ro Casati. Vedova di Cristiano Mauroner . Pietro Ant. Romano . David d’Ab. quond. Memo Curiel . StefanoRisnich. Michele Andrulachi. Nadanel Le¬ vi . Anselmo Finzi. Helmpoeher etC.Gio. Weber. Floriano Gross. . Gio. Batt. Pontini. Partirono li suddetti da Trieste la domenica del di 11 giugno alle ore 4 di mattina sopra varie carrozze scortati da^oldati, ed un uffiziale , ed arrivarono alla sud- detta fortezza alle ore 9 di sera dello stesso giorno , e vi rimasero cola in ostaggio oltre due mesi. In seguito il predetto Intendente Joubert ordino che gli efietti di qualunque sorte appartenenti a’ sudditi Siciliani, Inglesi, o Spagnuoli dovessero essere dichiarati al comando militare di questa I piazza . Perche venisse eseguito quant’ ordinato aveva il detto Joubert, nornino nna commissione nelle francesi persone di MarcoByrde agente delle finanze presidente, Jomard, Henrick, e Fonville segretario . Questa commissione prevenne il pub- blico avvertendolo, che avrebbe preše le misure pici severe contro quelli, che sarebbero stati rico- nosciuti antori o complici di qualclie delusione deli’ ordine predetto. Benche le milizie provinciali Austriache fos- sero state dichiarate diseiolte dali’ Imperatore Na-' poleone , da Schonbrum fino dalli 14 maggio , ap- pena li primi di giugno fu pubblicato in Trieste il dett’ ordine. Diede motivo a sollecitare tale pubblicazione la comparsa in Trieste diGiacorno Ant. Felletti Trie- stino Tenente nella milizia provinciale di questa citta, speditovi dal gen. Gavasini al gen. Schilt per iniormarsi in qual modo egli tratterebbe gFin- dividui del battaglione di Trieste che recar si vo- lessero alle loro čase, dal quale il predetto Tenen¬ te Felletti ebbe in risposta , che volendo quegl , in- dividui tornare in seno alle loro famiglie avrebbe- ro dovuto depositare le armi, e prestare formale ginramento di non servire pih contro la Francia, e i suoi alleati. Su di che il Tenente rimarco al Ge¬ nerale Schilt che, essendo la milizia provinciale ormai disciolta, trovava superfluo il proposto giu- ramento, poiche cio non farebbe altro c'ne tenerli lontani dalle lorocase, riservandosi di dare forma - i8°9] e rapporto per rilevarne 1’intenzioni di chi ne lo aveva incaricato. Avendo il Felletti comunicata la cosa al coinandante del battaglione conte Brigido, ebbe in risposta, che ormai erano stati riuniti li Triestini dello sciolto battaglione, per formarne delle nuove compagnie di cacciatori. Non avendo in verun modo potuto la citta esi- niersi dal pagare 1’imposta contribuzione, conven- ne almeno di pagarla in rate, e preše il respiro di 15 giorni per pagarne la prima. Il Magistralo frat- tanto istitui una commissione ratatrice composla di 4 individui, li quali lurono , Annibale Gon ti , Antonio Lorenzuti , Ciriaco Gatraro , e Filippo Griot. Quindi li io giugno intimo un Deereto di ratazione a tutti li piu benestanti ; ma la maggior parte di questi non si diedero per intesi. Laonde ii Magistralo vedendo deluse le sne speranze , per evitare maggiori infortunj a questa citta, con pub- blico avviso minaccio li restanziarj-, delFesecuzio- ne militare, se non pagavano entro lo stesso gior- bo quanto erano stati ratati. I/Uffizio di Polizia il quale finora era ammini- strato nel sistema Austriaco , e dalPingresso dei Francesi fino ad ora senza il suo capo Sardagna , venne il detto Uffizio provvisoriamente organizza- to li j 2 giugno con i seguenti soggetti. Gasparo Schivitzholen,, Commissario in capo di Polizia. Francesco Dreossi, vice capo aggiunto. Leopoldo Marinisch capo cancelliere . Giuseppe Baumann r sotto commissario . Garlo Gagnola, lo stesso . Gia- iS como H:ilin , lo stesso . Giuseppe Camozzini cas- siere . Medesimamente furono fatte le seguenti di- 1 ® 0 ^ sposizioni. Giaseuno de’ detti eommissarj, capo cancelliere, e sotto eommissarj avranno nn Bureau particolare, e gli affari saranno divisi tra loro in maniera, che ciascuno abbia le sue attribuzioni, senza essere pe¬ ro dispensati di coneertare tra loro, e di supplire mutuamente secondo il bisogno delle eircostanze . Essi porteranno un distintivo nelPesercizio delle loro funzioni, cbe šara una medaglia con un na- stro tricolore . L’ aggiunto, ed i sotto eommissarj riceveranno gli ordirjidel commissario in capo del- la Polizia, e gliene renderanno conto . II capo can- celliere fara le funzioni d’Ispettore di Polizia , e non dipendera, che dali’ autorita superiore , e dal capo di Polizia . II Cassiere terra i fondi, ed il re- gistro delle esazioni, e delle spese sotto 1’ispezio- ne del commissario, delPaggiunto vice capo di Po¬ lizia , e del capo cancelliere. L’emolumento di tutti gl’ irnpiegati della Poli¬ zia continuera ad essere , qual e stato regolato preeedentemente; ma il pagamento in cedole di banco si fara secondo la fissazione che verra štabi- lita. La Polizia šara esercitata sotto 1’autorita imme- diata de’ Magistrati civili, ma subordinata al capo militare, sino che il Governo abbia stabilito un’or- ganizzazione definitiva . Li deputati de’ sestieri continueranno le loro funzioni sotto la sorveglian- za del Magistralo j e si presenterauno ad ogni oo- *4 correnzadelladirezione di Polizia secondo le istru- 1 ,r *°9zioni che riceveranno . La comparsa di alcune navi inglesi,, li 3 giugno , alla vista del porto, determino il Generale Schilt di abbandonare il suo alloggio del palazzo gover- niale , ritirarsi nel castello , ed accampare la sua truppa intorno alla Chiesa Gattedrale di s. Giusto, ove stettero 3 giorni continui, cioe sino a tanto che le navi si allontanarono, e piu. non si videro . Con tutto cio non si perdevano di vista dalPa- gente delle finanze i mezzi onde devenire al co- perto della proposta contribuzione . Per la qual cosa li 17 giugno ingiunse a tutti gli abitanti di Trieste, corne ordine calato dali’Imperatore Na¬ poleone, Re d’Italia , e Protettore della Confede- razione del Reno, di porre sctto sequestro tutte le merci inglesi, e derrate coloniali esistenti in Trie¬ ste . Diede ordine percio , di fare nelTintervallo di tre giorni dalla pubblicazione del medesimo ordi¬ ne , la dichiarazione giurata di tutte le dette mer¬ ci, e derrate, che trovavansi presso di essi, sia per conto proprio, che per con to altrui. Avvertendo che si sarebbero fatte delle visite e perquisizioni in tutta 1 ’ estensione della citta, e del suo terri- torio . Venne in seguito proibito qualunque fuoco, an- che eosi detto, d’artifizio, non solo nella vigilia di s. Giovanni Battista, ina eziandio in ogni altro incontro; temendo, che questi non divenissero se- gni pregiudiziali alla pubblica sicurezza . Essendo venuto in cognizione P agente delle fi- i5 nanze, che in lesione degli ordini dati, mol ti mer- canti vendevano le merci proibite, in dettaglio j 1 ^°9 vieto a tutti gPindividui , negozianti , mercatanti alPingrosso, ed al dettaglio , di esporre , vendere, o dar fuori alcuna mercanzia di fabbrica inglese esistente nelle loro čase e magazzini. Li 28 di giugno, e ne’giorni susseguenti la eom- missione francese eomincid le visite delle čase, e magazzini, ed avverti, che sino ad altro avviso do- po la battuta ritirata, sino alle ore 5 della matti- na segliente, ogni mercanzia in bottami, colli, bal- le , e pacbi di ogni grandezza , che sarebbe incon- trata sulla strada dalle patuglie militari, e da quel- le della.Polizia, sarebbe arrestata e confiseata a pi-ofitto delPArmata. La domenica secondo giorno di luglio il genera¬ le Schilt, il quale dal castello era andato ad abi- tare nella vicina campagna Pontini, portossi in grande parata dopo il mezzodi alla Cattedrale ad ascoltare una Messa setiza canto . Accojnpagnato venne il detto generale da suoi ajutanti, dal co- mandante di piazza, da tutta P uffizialita, e dalla guarnigione. Entrarono in chiesa con tre tamburri battenti, li quali postisi dalla parte del Vangelo vicino alPaltar maggiore seguitarono a battere si¬ no a che furono entrati, quelli che potevano capi- re entro la chiesa . A tutti i punti principali della Messa fecero sentire il fragore de’ loro tamburri. Ritornarono a Messa anche le due domeniche sus¬ seguenti colla stessa formalita; ma senza il gene¬ rale, ed in poca quantita, e poi cessarono . 16 Una vecchia mezza galera di ragione regia Au« 5 ^° 9 striaca, provenuta da Venezia circa un anno ad- dietro; per non essere piu atta ad alcun uso fu po¬ sta in disarmo al Lazzaretto vecchio . I Francesi peraltro la trovarono suscettibile di riattamento, e tiratala nello squero li vicino la rimontarono. Venuto il giorno de ’3 luglio, avendo il generale Schilt annunziata la vittoria riportata il di 14 giu- gno a Raab nelFUngheria dai Francesi sopra gli Austriaci , ordino che nello stesso di tutta 1 ’arti- glieria del castello, e della flottiglia del porto al mezzogiorno facesse una salva, e nello stesso men- tre si lanciasse in mare 1’indicata mezza galera . Chiamato dalla Polizia il di 21 giugno D. Gae- tano IdaSacerdote diocesano di Trieste cooperato- re nella Parrocehia di Citta Veeehia, nativo delle Galabrie, venne richiesto del suo nome, patria ec. Quindi con gentilezza fu spedito in castello, ed ivi chiuso in una prigione , dove stettevi 8 giorni, i quali passo in grandi abgoscie non sapendo ove funestamente andasse a terminare un tal tratta- mento, non avendo altro da rimproverarsi se non di essere attaccato alla causa del Sovrano d’Au- stria . Esaminati frattanto dalla Polizia i suoi an- damenti, e correlazioni, e trovate false le accuse di essere egli d’intelligenza cogl' insorgenti Au- striaci delPIstria , e del Friuli contro il Governo, venne lasciato in liberta . Sciolti ai a 5 maggio inNeustadtl, e Rama li bat- taglioni triestini, non tardo il Comandante del 1 7 bnttaglioni territoriali con te Raimondo Thurn (*) tli procurarsi dal Comandante in capo P ordine di * 1 erigere uri nuovo battagliorie di cacciatori triestini volontarj, ingaggiandosi buon numero di quelli degli sciolti battaglioni con tanta sollecitudine 3 e buon esito, cbe alla meta di giugno la prima divi- sione sotto il comando del capitano conte Mistruz- zi ebbe gia~ occasione di distinguersi, abbrucian- do il ponte vicino Ehrenhausen , nella Stiria . La seconda divisione sotto gli ordini del generale L’Espine, comandata dal capitano Ignazio Du- wueke j per la via di Basovizza , dov’erasi ferma¬ to il prefato generale, calo li 6 di luglio sopra Trieste . Dali’ altra parte si fecero vedere nella rada diversi legni da guerra inglesi. La comparsa (*) Il conte Raimondo Thurn comandante e mag- giore del 2 do battaglione di Trieste, cbe qui si no- mina, 6 lo stesso conte della Torre Hoffer, e Valsasi- na, conte e signore di Duino , della retta discenden- za degli antichissimi Turriani , cclebri nella Storia di Milano, del Friuli, e di Trieste. Il prelodato conte Raimondo non solo non degenero* ma nelle contin- genze della gueifa di cui si tratta, col suo spirito, col suo coraggio, e co’suoi guerreschi talenti emulii i suoi eccelsi Antenati. Testimonio incontrastabile ne sono le gloriose ferite riportate ne’ cime uti contro il nemico, le quali tuttora gli ricordano il merito di difensore del Sovrano , e della patria t TOM. vr. 2 18 di qtieste truppe di terra e di mare tendenti a li- 1 ^°9herare Trieste dalie mani dei Francesi risveglio piu che mai negli anirni dei Triestini la speranza di ritornare Austriaci. I! Magistrato, lo stesso che regolava la citta sotto il dominio Austriaco, e che beri conosceva 1’attaccamento del popolo al perdu- to Sovrano, temendo , che in questa circostanza non accadesse qualche imprudente mossa del me- desimo , la quale infallibilmente avrebbe attirata la maggiore indignazione de’Franeesi, e 1’ultimo esterminio su qiiesta citta, pubblico il seguente avviso . La quiete, e sicurezza pubblica richiede la piu esatta osservanza de’seguenti articoli. Viene rigorosamente vietato non solo qualun- que attruppamento ed unione di piu persone sulle strade di citta, e di campagna, e nelle campagne stesse; ma ben anco il frequentare le strade, do- vendo ogni cittadino trattenersi nelle sue čase, ed accudire tranquillamente a’suoiaffari, senza pren- dere minima parte alle disposizioni militari. Niu- no si faccia lecito di fare acclamazioni di qualun- que sorte , ne insultare o molestare chiechessia . Niuno osi , ne di opporsi agli ordini che verbal- mente verranno dati dalie guardie civiche ;■ ne di traseurarne la prontaosservanza. Chi contravverra a questi ordini verra immediatamente arrestato, e punito con giudizio instantaneo, infligendo le pe¬ ne le piu severe, che potranno estendersi sino a quella di morte. I! generale Schilt in tal frangente spedi tosto 19 porzione della sua truppa contro la suddetta divi- sione triestina Austriaca, ed il restante fece ac- lo0 9 campare la sera avanti, circa le ore 9 , attorno la Chiesa Cattedrale situata vicino al castello.Nel primo e nel secondo giorno i Francesi vennero re- spinti sino quasi alle barriere di Trieste. Osser- vando gl’ Inglesi che si era attaccata la zuffa sulle colline prossime alla citta; distaccatasi una frega¬ ta dai medesimi entro nella valle di Muggia^ per fare un diversivo; ma calmato il venticello si tro- vo cola in una perfettissima calma. Corsero i Fran¬ cesi sulla costiera di s. Andrea, e servendosi di al- cuni uffiziali della squadra Russa, fecero agire una picciola batteria^ che ritrovasi sul prineipio di cjuel- lo stradone , e cominciarono a tormentare la detta fregata inglese . Quattro piroclie della guardia rea¬ le della marina italiana corsero festeggianti nella valle di Muggia , lusingandosi di avere gia la fre¬ gata inglese in loro potere; ma arrivate cola in qualche distanza della predetta fregata, si conten- tarono di farle alcuni inutili tiri, e la fregata sep- pesi da tutte le aggressioni difendere , senza rice- vere la minima lesione; gli altri legni inglesi in vista, che si accorsero deli’ inconveniente, spedi- rono una ventinadi scialuppe in soccorso della fre¬ gata , la quale fii dalle medesime condotta fuori di detta valle a remurchio, e si uni agli altri legni. Li Francesi vedendosi in quei due giorni respinge- re dagli Austriaci, nel terzo di, che fugli 8 luglio, rinforzarono i loro picchetti, e cosi ottennero di allontanare il loro nernico. 20 Nel mentre che succedevano i detti comhatti- l8o 9.menti non pote rattenersi una quantita di curiosi di alibilarsi su diverse piazze di campagna, alture, ed altri luoghi si di citta , che del territorio per essere spettatori delle operazioni militari, di ma- niera che impedivano le truppe iti azione ad ope- rare liheramente per non offendere alcun di loro , e nello stesso tempo si esponevano in grave peri- colo di essere colpiti da qualche palla. Cosicche . per ovviare aJTuno , o all’ altro di tali accidenti, venne ordinato dal comando francese , che venisse fatto fiioco sopra tutti quelli, che si trovassero spettatori delle suddette militari operazioni. In tale circostanza il generale Schilt ordino che le campane della Cattedrale non si suonassero a lungo, ne in tempo di notte mai per qualunque motivo. Temendo il medesimo che non succedesse qual- che altro , e forse piu vigoroso attentato da parte degli Austriaci contro Trieste , fece alzare un mu- ro di riparo attorno al cimiterio sotto il castello (*) dietro la Cattedrale, il quale dovesse servire per difendere con la moschetteria la strada nuova che gli passa sotto . A tal fine fece lasciare al pre- (*) Il Governo con intelligenza del militare accon- senti si adoperasse 1’ inutile suddetto fondo , ad og- getto di cimitero. Scavati tutii li massi naturah del fondo medesimo, fatto il muro di serraglio colla por- detfo muro delle apertura bislunghe per introdur- vi i moschetti. Quindi vi cbinsero dentro una 5 ^°9 tjuantita dibovi inservienti a provigionare la trup- pa del castello . In questi giorni, cioe li 6, e 7 luglio successe la gran battaglia presso Vagram nelPUngheria, deei- siva in favore de’Francesi contro sli Austriaci. In consegnenza di tale vittoria Plmperatope Napoleo¬ ne , con Decreto del di 7 luglio , datato dal Čam¬ po imperiale di Wolkersdorf stabili le oontrihuzio- ni di guerra che pagar dovevano le provineie Au- striache conrpiistate, colla seguente proporzione . La Provincia delPalta Anstria.38 milioni di franchi Della bassa Anstria . . 5o milioni Di Salislmrgo . . . . 11 milioni, 440 mila Di Stiria .... 44 milioni, 88° mila Della Carintia . . . 18 milioni, 210 mila Della Carniola . . . i5 milioni, 260 mila Di Gorizia . •.910 mila Di Trieste indipenden- temente dalla con t rib 11- zione imposta alla citta di 5o milioni. 2 milioni 440 mila ta sulla strada che conduce al castello , venne bene- detto dal Vicario capitolare. Nella detta circostanza i Francesi si fecero consegnare la chiave, e se ue im- padronirono. Uugheria. 7 milioni 680 mila ^°9 Circolo di Zaaim nel- la Moravia.7 milioni 490 mila Totale-196 mil. 3 io mila fr. Cinque giorni dopo, fra le potenze belligeranti fu fatto 1 ’ armistizio avanti Znaim . Li 17 ne per-- \enne qui la notizia, ed il generale Scbilt si affret- to d’annunziarla al pubblico. Per solennizzare la quale ordino una salva di artiglieria del castello , come ancora una generale illuminazione per la cit- ta, e nel teatro, in cui venne prodotta una rappre- sentazione intitolata II Lupo di Ostenda, ossia la ritirata dalla battaglia di Stettino . Nelle sottili perquisizioni fatte dallaCommissio- ne di finanza, furono rinvenuti i seguenti effetti, cioe , dieci sacchi di mandorle dolci, una botte di carobbe, gbotti di susini, i 5 bal le di corni di Ca- moccio, e 39 botti vuote. E percbe questi apparte- nevano ad alcuni sudditi di potenze nemiehe della Franeia vennero confiscati^ e venduti alPincanto, Lo stesso avvenne delle merci di alcuni nego- zianti, i quali, dalle avverse circostanze oppressi, non poterono sborsare P assegnatagli quota di cou- tribuzione. Li i 5 del mese d’agosto ricorreva il giorno na- talizio ed onomastico delPImperatore Napoleone . Fu questo celebrato colla massima solenne pompa in Trieste nel modo che siegue. Alle ore 7 della sera innanzi fu annunziata la festivita con una salva di artiglieria, e col suono di tutte le campane . Alle ore 5 della inattina., fu 1 o0 9 parimenti fatta la salva deli’artiglieria, ed il suo- no di tutte le campane della citta. Alle ore 9,tut¬ te le Autorita civili unitamente alPufficialita del¬ la guardia civica, si radunarono nella sala del Ma¬ gistrata, da dove si portarono in corpo col rnedesi- mo presso il generale Schilt per eomplimentarlo e seguitarlo , unitamente al di lui corteggio milita- re, nella Cbiesa cattedrale, ed assistere alle fun- zioni del culto divino. La marcia del corteggio militare e civile disposta dal suddetto Generale fu preceduta e seguitata dal militare a tamburo bat- tente, e trombe suonanti fra due ale di granatieri.. La Cbiesa cattedrale trovossi parata a damascbi con le migliori disposizioni possibili di ecclesiasti- co decoro.il corteggio fu ricevuto nella Cattedrale allo strepito de’timpani e trombe , e prešo eh’eb- bevi posta, incornincio la gran Messa Celebrata dal Vicario capitalare, ed accompagnata da.scelta mušica vocale ed istrumentale, composta dal mae- stro di cappellj al servizio di ijuesta citta Domeni- coRampirii. Al punta delPeievazione, i tamburi situati alla destra delPaltare fecero la sonata di loro costume, e la truppa disposta per il buon or- dine nella Cbiesa fece il suo solita riiovimento di a- dorazione . Terminata la Messa , šali sul pergarno il celebre oratore Padre Giovanni Rado, e pro- nuncio un discorso allusivo alla persona deH’Im- peratore Napoleone . Il sacro oratore s^atrodusse col testo delPEcclesiastico sulie Jodidi Giosue 2 4 cap. 46 . Magnus secundum nomen suvm t Provb, 3a °9che la grarrdezza cli Napoleone incomineio dal sa- gro fonte in cui ebbe il norne di Napoleone . Spie- go la forza di cjuesto nome nella doppia di lai si-* gnificazione greca di Napoleon Leone generoso, e di Neapoleon Ristauratore di cittd . Seeondo la prima significazione, analizzo il sovrano di lui ge- nio conquistatore , e le di lui vittorie e conquiste . Seeondo 1’alti'a , pennelleggib si al vivo la di lui legislazione nelle viste di sicurezza dello stato, e di felicita de’cittadini in modo di far perder la memoria di quelle di Creta , de’Lacedemoni, di Atene, e delPantiea Roma medesima.Per me reges regnant, diss’egli: e su questoinnegabile principio strettamente connesse, con le opere deli’Altissi- mo, quelle della creazione, del maneggio, deli’ e- stensione della sovranita di Napoleone , e chiuse il suo robustissimo quanto dotto ragionamento rela- tivamente al testo di Tobia 3. Domine magnaju- dicia tua, ed a quello della Sapienza 14 . Magna mala pacem appellant . Si, da Te, o Signore, gran- de ne’tuoi giudizj! Da Te, i grandi mali della guerra implorano la pace ec. Terininato questo di- scorso, s’intuono e canto con istrepitosa mušica del predelto maestro Rampini il Te-Deum, il quale venne corrisposto con le salve delTartiglie- ria di questo castello, e delle batterie del Lazza- retto e molo, e cosi pure delle piroche italiche, e delle navi russe ancorate in questa rada . Il cor- teggio passo col medesimo ordine di prima dalla Gattedrale alla gran piazza della Borsa , dove la 25 truppa fece un’imponente parada. AHe ore 7 del- la sera, mentreche il general comandante Schilt lSo 9 trattava a lauta mensa leprirnax'ie carichemilitari, e 1’uffizialita de’ varj eorpi di truppe quistaziona- te, diedesi principio sulla piazza del teatro nuova al giuoco della Tombola. II risnltato della medesi- ma fu disposto per meta a’vincitori, e per meta ai poveri della classe civile di questa eitta, ed il ge¬ neral comandante vi agginnse fiorini ottocento, di modo che tutta la sovvenzione data ai medesimi a- scese a fiorini .21 85 . AlPimbrunire del giorno, incominciarono ad a- bolire le tenebre le illuminazioni terrestri e ma- rittirne . Il castello, il palazzo governiale e della polizia,la piazza del teatro nuovo, il palazzo magi- stratale, gli edifizj pubblici,le čase degli abitanti, i casini ec. come pure le piroche italiche ancorate in questa rada comparvero illuminate con abbon- danti cere e lumi trasparenti di varie forme, pre- sentando ( specialmente le piroche ) ima simetria di festoni rilueentia varj colori, che brillavano coi riflessi loro sulla superficie delle onde fra Taffluen- za del popolo spettatore. Il teatro illuminato a giorno venne aperto gratis alla popolazione. Cosi pure diedesi libero ingresso ad ogvmno nel cortile della gran caserma, dove furono eseguiti varj fuo- chi di artifizio . Nella sera dei 16 poi per solenniz- zare la suddetta ricorrenza fu esposta su queste scene la cantata , seritta a bella posta dalPerudita penna del poeta conte Agapito Istriano , e posta in mušica dal celebre maestro Nicola Giuliani. 2.6 Finora la Polizia era soltanto provvisoriamente So 9organizzata . II generale Schilt volle stabilmente darle la sua forma a seconda del francese sistema. Ecco precisamente Fatto, con cui fu guesta stabi- lita . La direzionedi Polizia civile viene affidata al si- gnor Gio. Batt. Delanzo ex-Podesta di Palma, ed ex-Vice-Prefetto delFIsonzo, sotto F autorita im- mediata del comandante militare superiore . Tutti li eommissarj ed agenti della Polizia gli saranno subordinati. Li eommissarj dipiazza sono soppres- si. Le loro funzioni faranno d’ora innanzi parte degli attributi della Direzione di Polizia . Le spe- dizioni degli atti di autorita della Polizia, come pure li passaporti, e carte di sicurezza , dovranno essere firmati dal Direttore, e contrassegnati dal Segretario generale della Polizia. Saidi fatta una nuova circoscrizione , ossia riparto, delle sezioni, ossiano quartieri della citta; ed il loro numero ša¬ ra ridotto ad otto, comprese le abitazioni di cam- pagna di questa Cornune. Tutti li capi di sezione ossiano quartieri, saranno rinovati, ovvero con- fermati. Essi saranno sotto gli ordini del Diretto¬ re di Polizia, e corrisponderanno col medesimo per tutto cio cb’^ relativo alla polizia, e sicurezza pubblica ; e cosi pure faranno li sindaci de^omu- lii dipendenti dal territorio di Trieste . Verra im- mediatamente formata una coscrizione generale di tutti gli abitanti della citta j e le rnutazioni ver- ranno scrupolosamente registrate. La Direzione di Polizia terra un registro separato degli esteri resi- 27 denti provvisoriamente nella citta e nel territorio di Trieste ; e cosi pure de’ passaggeri. Ogni abi- 1 ^ 0 ? tante šara tenuto di munirsi di una carta di sicu- rezza rilasciatagli dalla Polizia; e gli esteri di una carta di perrnanenza limitata; in mancanza di che saranno sottoposti a de’gastigbi correzionali, ed anche alla privazione del domicilio seeondo le cir- costanze. Le dilazioni da accordarsi per 1’esecu- zione di questo articolo , saranno deterininate rae- diante 1’istruzione del Direttore di Polizia. Li mi- litari Austriaci, o dellaLandvvehr i'ientraii inque- sta citta o territorio , dovranno giustificare l’atto loro di sommissione innanzi 1’ autorita militare ; come pure la consegna delle armi loro . Di tutto cio šara fatta menzione sopra le loro carte di sicu- rezza , o di residenza . Nessuno potra esercitare in avvenire le funzioni di sensale, ovvero la profes- sione di mercadante in dettaglio, senz^veiv; otte- nuto Passenso deli’autorita pubblica , ed una Pa¬ tente della Borsa mercautile vidimata, e. registra- ta alla Direzione di Polizia . Ogni individuo, il quale non giustifichera li suoi mezzi di sussisten- za, šara rimandato fuori della citta, salve le altre misure diPolizia e sicurezza.pubblica, che potreb- bero essere richieste dal caso. La Direzione di Polizia sopravv egliera esattamente sul buon ordine de’ mercati, sulla qualita de’ generi posti in vendi- ta , sopra i pesi e le misure , sopra i teatri, e giuo- chi pubblici, sopjra la prosperita e buona tenuta delle strade, e sopra tutto cio che interessa la sa- lubrita della citta , e la tranquillita pubblica del paese . Essa avra un’attetizione speciale sdpra gH l8o 9 e steri, e si manterra costantemente in rapporto al comandante militare per le nozioni relative alla sicurezza pubblica interiore ed esteriore . II Diret- tore di Polizia dava le istruzioni di dettaglio per regolare il servigio delle varie parti della. Direzio- ne , e Fesecuzione degli ordini superiori. Egli pro- porra iminediatameute la nomina , o la conferma, di tutti gl’ impiegati della Polizia . Fatto il prirno settembre 5809. In conseguenza delle predette ordinazioni, la prima disposizione che fece la Polizia fu quella di intimare agli abitanti di questa citta, e forastieri, di provvedersi, nelPufficio de’passaportidella carta di sicurezza, e di residenzaj cominciando dagli otto settembre, la quale doveva ognuno por- tare sempre ovunque addosso . Quindi venne dal medesimo offieio di Polizia emanato un avviso ri- sguardante la giustezza de’pesi, e fflisure . Ad onta di tutt’i mezzi coattivi posti in opera dal Governo francese sopra gli abitanti creduti i piu facoltosi della citta, rton avendo potuto otte- nere Pintero della enorme imposta contribuzione di 5o milioni, dichiaro in istato di sequestro i be- ni mobili , ed immobili di tutta la popolazione, Dopo avere il predetto Governo sequestrati tutti i generi coloniali che si trovarono in potere de’ negozia.nti, li confiscarono , e li poserO al pub- blico incanto , colFassicurare glj acquirenti, che sarebbero ben comprati, ed esenti da ulteriore mo- lestia . Non passo molto pero, che questi stessi ge- 29 »eri eoloniali vennero di nuovo confiscati perche proibiti dalla legge, e spediti a Venezia . Io0 9 Dopo la seconda invasione francese in Trieste , essendo i negozianti di cpiest.a piazza rimasti esau- sti per le contribuzioni sofferte, 1’ Imperatore Francesco , affine di ravvivave il commercio, asse- gno un imprestito di tre milioni di fiorini in carta monetata. Ogni negoziante poteva ottenere quel- la somma creduta dal medesimo necessaria per li suoi affari, verso Fipoteca, ed un moderato inte- resse . Venuto in cognizione il Governo francese del suddetto irnperiale imprestito, ne ricbiese da’ rispettivi debitori Fintera restituzione non' solo; ma in inoneta sonante . Dopo tanti secoli che Trieste formava da se sola col suo territorio una provincia separata dalle li- mitrofe, Istria, e Cragno, loclie diede da disputa- re ai geografi chi assegnandola alfuna, e chi alFal- tra di dette provincie, finalmente nelFanno pre- sente perde anche questaprerogativa in vigore del seguente Deereto deli’ Imperatore Napoleone dei 14 ottobre. Il circolo di Villacb, la Carniola, la provincia delFIstria gia Austriaca, le provincie di Fiume, e di Trieste , i paesi conosciuti sotto il nome del li- torale , la parte della Croazia, e tutto cio che ei e ceduto sulla dritta della Sava , la Dalmazia, e le sue isole , saranno designate col nome di Provin¬ cie Illiriche . 3 o Dal nostro Čampo imperiale di Schdmbruim 14 1 '*° 9 ottobre 1809. NAPOLEONE Per Flmperatore e Re 11 Ministro Segretario di Stato Ugo B. Mai’et. La giornata dei 18 porto 1 ’annunzio della pace tra 1 ’Austria, e la Francia seguita li 1^, collo stre- pito di 5 o tiri di cannone, e col suono di tutte le eampane. La sera fu il teatro illuminato a giorno. Tra i preparativi, ehe FAustria faceva per la guerra di quest’ anno, oltre le Landwehr, o armi- menti provinciali, FArciduca Giovanni comandan- te in capo delParmata dTtalia, nomino diversi par- ticolari intraprendenti, in qualita di generali d’in- sorgenza; Fimpegno de’quali era di unire in mas- saipopoli,ed allarmarli contro iFrancesi. Fra qucsti venne dal suddetto Arciduca nominato ge¬ nerale delFinsurrezione Istriana, un uffiziale del Genio emigrato francese nominato Le Terrier de Manetot, detto di Montechiaro domiciliato nella citta di Fiume . II medesimo, o non sapendo Fesi- to della guerra svantaggioso per gli Austriaci ^ o credendo colla forza, e coraggio degFinsorgenti di superare iFrancesi, ed allonfanarli dali’ Istria , s’imbarco a Parenzo con i 5 o uomini tra Rovignesi ed altri Istriani sopra tre barche rovignesi, ed ap- prodo ad Umago il di 18, alle ore tre pomeridiane. 3i Qnivi scese egli a terra col suo capitano Nazaiacr Musella, col tenente Antonio Festi , ecl altri circa 1 ^ 0 ^ 3o insorgenti per fare delle provigioni dabocca , e per reclutare. Fra questo tempo alle ore 5 coim- parve alla vista di Umago un distaccamento fran- cese, ed un distaccamento della guardia nazionale di Capodistria . Atterriti gl’ insorgenti dalla iria- spettata comparsa^ si diedero alla fuga, le tre barche prive di ogni sussistenza presero il largo, ma il generale col suo seguito , imbarcato sopra una pesclrereccia preša a caso alle rive del porto, non pote raggiungerle, e in un istante si trovo raggiunto egli stesso da due barche militari fran- cesi, e nazionali di Capodistria, che gli fecero fuo- co addosso. La peseareccia del generale rimase vuota, e preša in un istante. Egli gettossi in mare,, šali sopra la porporella del porto , ed ivi fu prešo . JI capitano Musella , ed il tenente Festi passarono tra gli estinti, alcuni si annegarono, e li rimanen- ti furono preši, parte in mare , e parte a ripa . Le tre barche di sopra enunciate si diressero verso il porto di Rovigno , approdarono nel medesimo , e sbarcarono gl’ insorgenti, i quali presero il partito fatale per essi di con tras tar Fingresso in Rovigno al distaccamento francese coinandato dal generale Bar. Quetard, e al distaccamentodella guardia na¬ zionale di Capodistria , che per Visinada , e Paren- zo dirigevansi appunto sopra Rovigno. Osarono in- fatti essi insorgenti di mostrarsi ali’ingresso del comune di Rovigno, presso la cappella della Ma- donna, ma rimasero morti sessanta di essi dai fu- 3a čili francesi, ed avendo dovuto abbatidonarsi ad I ^°9una disperata fuga li poehi, superstiti. Fu sorpresa la corrispondenzadel generale Mon- techiari, ossia Terrier de Monteau, e venne in chiaro il Governo franeese appieno d’ogni di lui relazione . Venne condotto a Trieste, con otto de’ suoi insorgenti, e posti tutti in castello nei carne- rini di carcere che guardano dietro la Gattedrale . L’ultimo giorno del mese di ottobre vennero so- lennemente e pubblieamente giudicati 5 e condan- nati j secondo la norma ed il costurne franeese . Sentita da que’ disgraziati quella stessa sera nelle prigioni la loro condanna di morte, tutta quella notte se la passarono in gemiti e pianti lino allamattina seguentealleore 9 che furono condotti alla strada dell’acquedotto dietro la fabbrica di sa- pone Chiozza, dove tutti assistiti da’sacerdoti, fu¬ rono fueilati ricorrendo la festa di tutt’i Santi. Il loro capo Montechiaro conservo sempre un animo costante e superiore ad ogni evento . Sentita anch’ egli la sua condanna la sera innanzi non si scorn- pose alla venuta del ministre sacroj quietamente, e con tutta rassegnazione, fece tutti quegli atti di religione che si richieggono in que’momenti. Il ri- manente della notte riposh tranquillamente; la mattina vegnente concentrato in se stesso, e con sembiante ilare, attese 1’ultimo momento del suo fatale destino. Ricevute finalmente tutti ad un colpo le palle di fucile in fronte e nel petto, cad- dero sul fatto a terra ; ma il Montechiaro , con sor¬ presa universale degli astanti dopo ricevuto il col- V po rimase gennflesso ritto ed immobile, sinche una replicata salva lo fece cadere . II trattato di pace conchiuso tra l’Imperatore deli’Aii 9 tria e quello de’Francesi Napoleone in Vienna li 14 ottobre, ratificato da ambe le 'parti nel di 16 e 17., e cambiato nel di 20 dello stesso mese, venne qui pubblicato li 6 novembre . Quin- di la Domenica 12 ed il Lunedi i 3 lu festeggiata la predetta pace nel modo il pivi solenne. Termi¬ nala la funzione ecclesiastica nella Cattedrale, si diresse il corteggio civile e militare alla piazza della Borsa, dove il militare di linea tenne una gran parada, e dopo di quella, šali, fra le spallie- re della milizia urbana, alla gran sala della mede- sima alla prestazione del giuramento. Questa gran sala presentava Faspetto d’una sala imperiale. Vi grandeggiava il TrOno con 1 ’effigie delFImpera- tore Napoleone, sul piano del di cui snperiore gra- dino presero pošto le dne superiori Autovita, l’udi- tore intendente Arnault, ed il generale comandan- te Schilt. Quello cortegaiato dalle Autorita civili, questo dalTuffizialita dello stato maggiore. Le log* sie superiori della sala erano afFollate di spettatori di ogni sesso, ed il piano della medesimamra occu- pato dalle Autorita e classi d’impiegati urbani e territoriali d’ogni sorta pronte alla prestazione del giuramento . L’uditore ed intendente Arnault ar- ringo la radunanza con la seguente parlata. Tom. vi. 3 34 i 3 o9 Signori In esecuzione del decreto di S. A. I. il Principe Vicere , voi vi accingete a prestar giuramento di ubbidienza e di fedelta a S. M. Flmperatore . Ram- mentate, che a lui diretti sono i vostri giuramenti; rammentate, che diretti sono alPEroe, il quale, calcandola via de’trionfi, mareio costantemente al- le vittorie strepitose di Marengo, d’Austerliz , di FriedJand e di Wagram, ove decise il destino de- gl’ imperj . Rammentate, che diretti sono al legi- slatore , dalla cui sagacita e previdenza furon det- tati que’ eodici immortali, i quali vivranno al pari della di lui gloria; che diretti sono al saggio, il quale ristabili la reiigione de’ nostri padri sulle basi della tolleranza e del genio; a quel Monarca in fine, il quahe, vero padre de’suoi sudditi, pro- fessa una reiigione, e tutte le protegge". Sieno sinceri, o Triestini, i vostri giuramenti; voi dovete andar superbi della vostra sorte! Voi fate ormai parte della grande famiglia, e sotto gli auspicj della vittoria , diverrete figli delFAucusTO Nostro Sovraho . Dopo questa parlata, il preside del Magistrato Federico Carlo di Ossezky fece anch’egli un di- scorso analogo alla circostanza, chiudendolo col portarsi insieme co’suoi consiglieri del Magistra¬ to, a prestare nelle mani delPuditore intendente il formale giuramento; e dopo di essi eseguirono quest’ atto religioso tutti gli ufficj ed impiegali pubblici stativi pero nominatamente invitati ognu- no nelFordine conveniente. 35 Promosso ad alt ra carica 1’ Intendente generale, ed ordinatore in capo Joubert, 1’Imperatore Napo¬ leone destino in suo luogo il consigliere di stato' Dauchy per Intendente generale delle finanze del- le provincie Illiriclie, residente in Lubiana. Nello stesso tempo con decreto itnperiale nomino Inten¬ dente di Trieste sotto gli ordini del predetto Dau- chy Intendente generale un giovane di circa 20 an- ni nomato Arnault, uditore al consiglio di stato, ed e il medesimo che ricevette il suespresso atto di giuramento dalle Autorita ed uffizj di Trieste^ coine si e veduto qui sopra . La prima operazione rilevante, chefece li 25 no¬ vembre il prefato Intendente Dauchy, fu quella di ordinare che cominciando dal primo di decembre, non si ricevessero nelle casse pubbliche le banco - cedole per pagamento di contribuzioni o rendite di qualsisia natura; ma bensi danaro contante al corso delle dette banco-cedole . Che li contribuen- ti potessero a loro scelta pagare il montante delle contribuzioni, cbe dovevano al primo di decembre, in numerario austriaco moneta d’argento . I paga- menti sotto due fiorini potessero essere fatti con biglioni (moneta di lega ), o moneta di rame, o con tutt’ altro fuorche carantani, H quali erano as- somigliati a banco-cedole, verso danaro. Che du- rante il mese di decembre veniva fissato il corso delle medesime al quarto del loro valore nomina- le. Che le lotterie continuassero provvisoriamente ariceverle, e pagarle in valor nominale. Che le tariffe delle poste , tanto per le lettere, che per i 36 cavalli veriissero mantenute provvisoriamente sul I ^°9piede in cui si trovavano. Furono riohieste al memorato Intendente Dau- chy alcune spiegazioni relativamente alParticolo che metteva del pari i carantani moiieta di rame, colle cedole di banco . Egli rispose che nelFindica- re i carantani intese di mettere del pari colle ce¬ dole di banco tutti i pezzi che portano guesta de- nominazione, qualunque fosše la loro indicazione di valore . Per conseguenza, i pezzi di un caranta- no , di 3, di 6 , di j 5 , e di 3o erano compresi nella depreziazione della cedola di banco a ragione di 4 fiorini per uuo . Nel giorno a5 di decembre poi lo stesso Intendente fisso le banco-cedole al quinto del loro valor nominale, coniiueiando pero dal pri- rno gennajo 18io. Nuova non men che singolare.riusei, sul termi- nare di quest"anno, la risoluzione preša dalPImpe- ratore Napoleone di sciogliere il nodo suo matri- moniale con 1’Imperatrice Giuseppina gia vedova Boarnois. Lo specioso motivo di tal risoluzione ad- dotto dal medesimo al Senato di Parigi fu quello di procurare alla Francia stessa un legittimo suc- cessore alla Corona, mediante nuovi voti matri- inoniali. i 3 ? Imper. de’Franceši Pontefice Napoleone I. 1810 p 10 VIL UnodeMi piii ginlivi festeggiati daiFrancesi era il jg t Q primo deli’ anno. La nottechelo precedeva andava- jno incessau temen te i tamburi a rumoreggiare sot- to le čase de 1 loro oomaf danti ed uffizialita , e la banda suonava dal eplonneilo . La gala di questo giorno era del maggior lusso . Facevasi gran para¬ da la mattina; tutta la giornata veniva spesa in vi¬ site; la sera, secondo il loro costume, si spendeva ne’conviti, nel teatro, e nella danza. Sotto la data di questo giorno pero Flntendente di Trieste Arnault diede fuori un regolamento ai maestri di posta, sopra i prezzi delle vetture da esigersi nel luogo della parten^a, le st itTette, il numero de’cavalli che dovevano tenere nelle loro seuderie ec. Il valore delle cedole di bancoandava tutto gior¬ no precipitosamente in decadenza. Per la cjual co- sa Flntendente generale Dauchv ordino,clie comin- ciando dal di i6gennajo lemedesime venissero fis- sate alla sesta parte del loro valor nominale. Li 18 gennajo arrivo in Trieste il generale di di- visione Luigi di Narbonne, comandante del rpiarto circondario delle provincie IIliriclie . Ebbe egli li soliti ossequj da tutte le autorita . Il Principe Arcicancelliere in conseguenza del- 1 ’autorizzazione ricevuta dalPImperatore Napoleo¬ ne , e dalPImperatrice Giuseppina presento la do- manda dello scioglimento del matrimonio loro al 38 tribunale diocesano della giurisdizione di Parigi. IO Questo tribunale, giusta un’istruzione, e le forma- lita couformi agli usi, e sentiti testimonj dichiaro con sentenza del di 9 corrente lanullita, per quan- to al vincolo spirituale del matrimonio dell’Impe- ratore Napoleone , e delTImperatrice Giuseppina . La giurisdizione metropolitana confernjo questa sentenza li 12 di questo mese^ Li a 3 dello stesso parti da Trieste per Lubiana una deputazione per ossequiare il maresciallo Mar¬ mont destinato governatore generale delle provin- cie illiriche, il quale attendevasi a Trieste; come di fatto il primo giorno di febbrajo al le un’ora po- meridiane vi giunse . La di lui carrOzza era corteg- giata dalla generalita e stato maggiore di questa piazza , a cavallo , e cosi pure preceduta da un di- staccamento di cavalleria . La strada del corso si- no al palazzo del Governo di sua residenza era fiancheggiata dalle truppe della guarnigione in pa¬ rada , ehe gli resero gli onori nel suo passaggio , mentrecbe 1’ artiglieria, e le campane di tutte le chiese eseguivano lo stesso . La sera fu illurninata tutta la citta; e siccome il prefato maresciallo in- tervenne la sera allo spettacolo teatrale , trovossi questo illuminato a giorno. La di lui consorte giunse in Trieste 20 giorni dopo. In forza delle avverse circostanze di questi tem¬ pi essendosi di mol to aumentata la classe degl’ in- digenti, ne essendo sufficiente il numero de’medi¬ ci e ehirurgi stipendiati dalla citta per assistere a tutti nelle loro infermita; mossi da compassione 3 9 verso la sofFerente umanita , si profersero gratuita- mente alla cura di quelli i medici dott. Pietro de 1 Garzaroli, e Francesco Nobile , e i chimrghi Vin- cenzo*Zampieri, e Paolo Cumano. Locclie dal Ma¬ gistrata venne portato a pubblica notizia con un avviso. Volendo devenire il maresciallo Marmont al- 1’ organizazzione della guardia civica di Trieste, la ordino ne’seguenti termini. Considerando, elie la guaialia civica della eitta dq Trieste richiede nna pronta riorganizzazione, che 1’attaccamento e la divozione dimostrati in ogni tempo da’di lei abitanti al loro antico Sovra- no e un pegno di quello che S. M. ha diritto d’at- tendere in oggi ; e volendo dar loro un testimonio della nostrapiu gran liducia, abbiamo ordinato ec. Qui sieguono alcune disposizioni circa la coscrizio- ne de’cittadini per la predetta guardia civica. In- di la organizza nel seguente modo . La guardia civica šara composta di 2 battaglio- ni, di 6 compagnie Funo, e di una compagnia di artiglieria. U primo battaglione , e la compagnia de’cannonieri saranno formati dagli abitanti della citta; ed il secondo da quelli di campagna. Ogni compagnia šara eomposta nella seguente maniera : 1 capitano, 1 tenente , 1 sotta-tenente, 1 sergente-maggiore, 4 sergenti, 8 caporali, 2 tam- buri, i 32 fucilieri ( granatieri, cannonieri, e cac- ciatori). Totale i5o. Il primo battaglione avra dne compagnie scelte, una di granatieri^ e Faltra di cacciatori. La cornpa guia di artiglieria šara unita 4° al primo battaglione, e sotto gli ordini del medesb I0 mo capo. Ogni battaglione šara comandato da uti capo di battaglione avente sotto di lui un quartier- mastro, un ajutante maggiore, ed un ajutarite . II comando di tutta la guardia civiea eousiste- ra in Stato-Maggiore i Golonnello, a capi battagljoni, i quartier-ma« stro, avente il rango di capitano , a ajutanti-mag- giori, aventi rango di primi capitani, i ajutante sotto-tenente. Compagnie i3 Capitani, i3 tenenti, i3 sotto-tenenti, igri sotto-uffiziaii e soldati. Somma totale 1906 , noa eornpresi il tamburo maggiore, e li musieanti. I filarmonici professori di questa citta diedero una generosa , ed edificanle prova delPammirazio- ne loro per Pimmortale maestro di-mušica Giusep¬ pe Haiden, destinando al suffragio deila di lui ani- ma una funebre solennita . Li ai nfella ehiesa di s. Maria Maggiore detta de’Gesuiti era apparec- chiato un letto funebre, fregiato d’emblemi ricor- danti il genio, e i capi d’ opera di questo composi- tore singolare . La graa Messa servita di pienissi- ma orchestra, la cui mušica composta e diretta dalPabbate D. Giuseppe Cervellini, incontro Puni- •versale soddisfazione . Terminata la Messa, il pre- dicatore italiano D. Gio. Rado lesse Pelogio fune- 4 { bre del defunto; e nulla lascio da desiderarsi nel suo lavoro. Col primo giorrm di maržo eesso ai Triestini Fantichissiino privilegio di pagare il šale al mede- simo prezzo che lo pagava 1 ’erario , al momento che dalle barche scarieavasi nel pubblico magazzi- no , cosicchh con 40 carantani si aveva un metzen di šale . Venne su tal proposito ordinato dal mar. Marmont, che d’ora in poi, a con tare dal priino di maržo, la vendita del šale nella provincia di Trie- ste venisse fissata a 10 fiorini al metzen, e non in cedole, ma in moneta sonante. La legge emanata dal predetto mar. Marmont li 6 maržo, colla quale pose fuori di corso le cedole di banco, fu quella che diede F ultimo ci'ollo , e cagiono la rovina totale a moltissimi abitanti, e negozianti di questa citta . Rovina irreparabile per molti, che non poterono piu risorgere . Dopo Fabolizione delle cedole di banco, lo stes- so maresciallo li 9 maržo ordino agFIntendenti del¬ le provincie Illiriche, che nominassero de’cambia- valute pel cambio delle dette cedole, verso mone¬ ta metallica, cioe 3 in Lubiana, 3 in Trieste, 2 in Fiume, 1 in Carlstadt, 1 in Neustadt, 1 in Segna } 1 in Gorizia, 1 in Villaco, r in Adelsberg. Li cambia-valute per Trieste vennero nominati Francesco Vielli, Lorenzo Gocal, e Giacomo Rocca. Frattanto che i Triestini piangevano le loro di- sgrazie, 1 ’Imperatore Napoleone trattava d’impa- rentarsi colF Imperatore delFAustria. Perloche spedi a Vierina in qualita di ambasciatore straordi- 4 a nario il suo cugino Bertier principe di Neuehatel I0 per fare la domanda delFarciduchessa Maria Lui- gia, figlia primogetjita del prelodato Imperatore cFAustria, A tale oggetto per mezzo del generale Lauriston suo ajutante di campo mando alla no- vella sposa il suo ritratto in miniatura, dipinto eolla massima perfezione, e circondato da 16 dia¬ manti , ciascheduno de’quali era stimato 3o mila franchi. Gli 8 di maržo il prefato ambasciatore francese fece la formale solenne dimanda, e dopoche F Im¬ peratore e F Arciduchessa ebbei'0 prestato Fassen- so, il detto ambasciatore portossi di bel nuovo in tutta gala alla Corte il di 9 per essere presente al- 1’atto di rinunzia della sposa alla successione sul trono delFAustria. Alle ore 5 e mezzo della sera del di undici cele- braronsi i solenni sponsali nella parrocchia di Cor¬ te, ne’quali Farciduca Carlo, zio della sovrana sposa, intervenne come procuratore delFImpera- tore Napoleone sposo . Lamattina dei i3 Fimperiale sposa partida Vien- na, e li j 5 alle ore 3 pomeridiane oltrepasso i con- fimi della sua patria . Savia non men cfee necessaria fu la 3egge, che il mareseiallo Marmont fece in data de’24 maržo, per nettare perfettamente la strada che da Trieste conduce alla citta di Fiume dai ladri ed assassini che la infestavano. Le disposizioni per Foggettft furono le seguenti: 43 Considerando , che la strada da Trieste a Fiume * . • , - O . e stata in tutt’i tempi infestata da assassini, che i 1 disordini, i quali avevano momentaneamente ces- sato, ricominciano con piu forza che mai, e clFegli e pubblicamente notorio, essere stati questi disor¬ dini commessi dagli abitanti delle Comuni situate a traverso di questa strada . Volendo mettere un termine a simili disordini, ed essendo 1’unico mezzo di pervenirvi quello d’in- teressare la gente onesta delle Comuni medesime, onde concorrano alla punizione de’colpevoli. Abbiamo ordinato ed ordiniamo quanto siegue: Articolo x. Le Comuni situate sulla strada da Trieste a Fiu¬ me sono risponsabili degli avvenimenti contrarj alla sicurezza pubblica,che seguiranno sul loro territorio. Articolo 2 . Gli abitanti sono solidariamente garanti del rimborso degli effetti derubati a’ viaggiatori, salvo ad essi pero d’essere risarciti sopra i beni de’ eol- pevoli, allorche questi saranno stati denuneiati, preši e consegnati alla giustizia . Articolo 3. Seguendo un assassinio, si prendera dalla co- mune, sul cui territorio šara stato commesso, un 44 mimero cPindividtti doppio di quello degli assassi- 1 °nati, in qualita di ostaggii quali verranno spedi- ti al castelio di Trieste, per rimanervi sino a tan- to che i colpevoli saranno stati fermati e consegna- ti aila giustizia . Articolo 4- I colpevoli, condannati a morte dalle commis- sioni militari, dopo essere stati giustiziati, verran¬ no esposti sulla pubblica strada ad una delle en- trate della loro Comune, e vi resferanno indeter- minatamente.Gli abitanti di queste Cornuni saran¬ no almeno per sei mesi risponsabili della conserva- zione de’corpi de’condannati nel luogo ove saran¬ no stati esposti, sotto pena di una multa di mille franchi, a profitto della cassa di beneficenza di Trieste. Articolo 5. II generale comandante la prim a divisione mili¬ ta re delle provincie Illiriehe, ed il generale capo delio stato maggiore generale sono incaricati, cia- scuno in cio che li risguarda, delbesecuzione del presente ordine, il quale šara stampato negPidio- mi italiano ed illirico, affisso e pubblicato per tre Domeniche consecutive dal pulpito di ogni parroc- chia, ed affisso alla porta della Chiesa. II giorno appresso lo stesso maresciallo ordino, che li cotoni e cafife del Levante esistenti in Trie¬ ste e Fiume senza essere muniti del certilicato di 45 origine dovessero essere dal detentori denunziati entro 5 giorni, innanzi al direttore centrale delle 1 ^ 1 dogane. Se li medesimi dai periti fossero giudica- ti prodotti del Levante, dovessero essere piomba- ti dali’uffizio della dogana , e depositati sotto la loro custodia sino al momento della riesportazio- ne; il tutto a spese de’ proprietarj. Che le stesse merci dovessero essere soggette ai soliti dazj di transito , e non potessero essere ricsportate, che per il Tirolo e la Baviera. Fin dagli undici ottobre deli’apno scorso il Go- verno francese aveva con decreto ordinato ai ne- gozianti debitori delFimprestito di tre milioni di bori ni avnti dalPImperatore delPAustria ^ cbe cia- seuno di essi dovesse versare la somma a lui spet- tante nella cassa camerale; ma avendo eglino ri- tardatoa fare la detta restituzione, il Governo francese pose il sequestro sopra le čase ed altri a- veri de’ predetti negozianti. Allorche i medesimi ricevettero 1’imprestito attinente a’ nominati tre milioni avevano aleuni date in canzione alla cassa camerale , delle civiche obbligazioni , le quali alla partenza delle casse erariali Austriache da Trieste, vennero anch’esse trasportate . Ora premendo al Governo francese che li ridetti negozianti pagasse- ro quel debito , dichiararono abolite e nulle le ob¬ bligazioni ridette. Autorizzarono il Magistrato a farne di nuove uguali a quelle . E no.n seguendo il pagamento dentro un mese , avrebbero vendute le mercanzie, mobili, e stabili degFistessi negozianti debitori. 46 Li 10 maržo il Maresciallo pubblico un Decre- io 1o, col quale severamente proibiva Fintroduzione nelle provincie Illiriche di qualunque sorta di raa- nifatture , merci inglesi, e generi coloniali. Sequestrate che furono le merci de’poveri nego- zianti sotto diversi titoli, si venne finalmente alla vendita delle medesime sotto la condizione, che gli offerenti alPasta non potessero fare offerta al- cuna, se non che dopo accesa una candela, la qua- le ardere dovesse alla presenza del pubblico, e do¬ po la di lei estiuzione non verrebbe ricevuta altra offerta . E che ciaseuna offerta non potesse essere fatta al di sotto di a 5 franchi in numerario . Che al tempo delPasta ognuno dovesse osservare silenzio, e che veruna persona si presentasse con armi, o bastoni nel luogo della vendita. Sovente venivano giudicati, e sentenziati de’rei di attrupamento con armi, o di assassinio e di altri delitti . Fra questi li a di maggio dalla commissio- ne militare, dopo una seduta di 18 ore ne vennero sentenziati 12, tutti delPIstria, come rei, complici, o sospetti di complicita di assassinio . Le difese loro vennero egregiamente sostenute dagli avvocati Leopoldo Eisner, e Giuseppe Be- nardelli di Trieste, dali’avvocato Francesco Ga- vardo di Capodistria, e dal direttore dello studio del suddetto dottor Eisner, Antonio Zamarini. La čarne di bue era stata fissata in quest’anno prezzo di carantani 12 al funto universalmente; ma per il suo alto prezzo la classe piu indigente non ne poteva far uso , in conseguenza di cio fu . 4 ? ordinato dal Magistrato , che dai 14 giugno in poi la čarne di armenta, ed anche bovina di qualita 1 -inferiore dovesse essere venduta a 9 carantani. La mattina del di 29 giugno una squadriglia di tre navi inglesi armate, e con truppe da sbarco, avvicinossi a portata delPisoletta di Grado, sul golfo di Trieste, nota, quanto per la sua antichitk, altrettanto per Podierna poverta de’suoi abitanti, tutti per lo piii pescatori. Sapevano gPInglesi, che eransi rifugiate nel di lei porto 5 barclre con cari¬ co per Venezia; intenzionati adunque d’impadro- nirsene, spedironvi delle barcaccie con 3, in 4 00 uomini, parte de’quali salironvi a bordo, ed altri posero piedi a terra . La. guarnigione di quell’iso- letta di 3o uomini di truppa francese si oppose con tutto quel vigore che poteva al disegno degPIngle- si, e fecene tosto pervenire la notizia a Marano ed a Palma . Gl’ Inglesi incontrarono una resistenza inaspettata, che fečeli dubitare di riuseire nel bra- mato intento, poiche infatti nulla ottennero in quella giornata in cui la guarnigione venne rinfor- zata da una ventina di uomini affrettativisi da Ma¬ rano ; ma finalmente nel seguente giorno 3o gl’In¬ glesi riuscirono, con la superiorita del loro nume- ro e colPincendio della časa della cancelleria ad inviluppare la guarnigione, ed ilrinforzo, ed a co- stringere Puna, e Paltro a rendersi prigionieri, ed allora fu che accrebhero le loro ostilita colPincea- dio a cinque altre čase, e col saccheggio di alcune altre;quando giunto un’altro rinforzo da Palma di circa 3oo Francesi, rapidamente speditivi^ sti^ 48 marono meglio di schivare d’essere attaccati, di 10 modo che, volando a bordo delle loro barcacce, condussero seco al largo le cinque barche cariche, ne trasportarono le merci a bordo delle loro navi, ed incendiatene alcune scomparvero da quella si- tuazione . Fu stabilita la censura de libri, fogli periodici, gazzette , e qualsisia opera letteraria^ in Lubiana li 3o giugno . Essa venne composta di un censore generale 3 traduttori pet’ 1’ idioma tedesco , illirico ed italiano, di un sostituto e di un servente di uf- fizio . Per conseguenza ancbe le ordinarie gazzette Triestine dovevano spedirsi alla censura soprad- detta prima di essere pubblieate . Impedito essendo il commercio col Levante per le scorrerie inglesi, che incrociavano continuamen- te co’loro legni armati il mare; il governo france- se rivolse le sue cure ad aprirlo per terra^ per la via di Gostanizza, avendo stabilite le stazioni, os- siano magazzini di deposito in Carlstadt ^ Sissek f ed altri luogbi. Per Fespurgo poi fu destinato un Lazzaretto sulle sponde del fiutne Unna . Era ormai giunto il momento^ che Trieste dove- va assoggettarsi ad un giogo mai conosciuto, tanto piu seasibile e doloroso, quanto che impostogli nel tempo del la sua maggior deficienza. Questa e Pimposta della contribuzione diretta , e personale 5 conosciuta sotto il nome di Casatico , Garnpatico, e Testatico . Affinche il contingente totale impo- sto sulla citta di Trieste venisse ripartito in pro- porzione delle facolta di ciascheduno, il magistratu 49 Municipale diede fuori mi avviso sotto li 12 lu- glio, col quale invitava tutti i proprietarj a di- 1 chiarare ai commissarj,a cio deputati ,• il ricavato dei loro stabili secondo quello che dai medesimi commissarj verrebbe loro domandato . Nella carica d’Intendente generale delle provin- cie Illiriche subentrb Belleville in luogo di Dau- chy , partito per altro destino. II gover no , affine di regolarsi nello stabilire a cai'ico di ciascbedun proprietario la proporziona- ta imposta fondiaria, col mezzo del Magistralo, 1’ultimo giorno di luglio Grdino, che tutt’i nuovi contratti d’ affittanza di stabili, fossero ad anno, o a mese , portanti la data di quest , anno , dovessero essere fatti in iscritto , ed in moneta fina , e non avrebbero avuto forza ne in giudizio ne fuori, se da parte de’respettivi locatori, ed inquilini } non venissero in originale insinuati alla registratura del Magistrato , e consegnati per la viša deJPag- giunto Marco Rodossevich, e cio nel termine di tre giorni dopo la loro sotloscrizione. Si e veduto di sopra con quanta accuratezza siasi voluto sapere , dal Governo francese, i pro¬ prietarj, ed il quantitativo de’generi coloniali. Vennero questi in conseguenza confiscati, fatti trasportare a Udine, e quindi gli 8 agosto venduti alPincantOj colPinvito a’ negozianti di Trieste di eoncorrerne alla deliberazione. Li detti generi consistevano in ( peso di Milano ) 889 mila libbre di zucchero inpolvere, 17 mila 5oo libbre di zuc- chero rafhnato, 4 mila 400 libbre di cafFe , 5 mila TOM. vi. 4 5o libbre di zenzero, 35o libbre d’indaco, e finalmen- 1 °te 5oo Jibbre di china cbina . 11 giorno 9 del niese d’agosto il maresciallo Marmont governatore delle provincie IUiriche no- mino con decreto ufficiali della guardia eivica di Trieste i seguenti soggetti: II negoziante Gio. Batt. Holstein , capo di bat- taglione , comandante della guardia civica di Trie¬ ste. Michele Stergle, capitano quartiermastro. Gio. Batt. Anastasio , ajutante maggiore. Giacomo Gagliardo, ajutante. Antonio de MafFei, capitano de’granatieri. Luigi Weber j tenente de’ granatieri. Francesco Giussani, sotto-tenente . Lo stesso Marmont organizzo la Polizia di Trie¬ ste., alla quale assegno un commissario generale, un segretario aggiunto,due speditori, un commes- so contabile , un giovane d’ uffizio . II commissario di Polizia fu incaricato di avere dne commissarj di sestiere , 3 sergenti per le citazioni, oppure u- scieri^ e i5 soldati di Polizia . Fra Paltre disposizioni nelPorganizzazione del¬ le provincie IUiriche fu quella di mettere in piedi la marina. A tale oggetto il maresciallo Marmont per rnezzo del Magistralo municipale ordino , che losse fatta una leva di 70 m arin ari per compor- re l’equipaggio de’ bastimenti della marina lili— rica. La sera de’10 settembre giunše qui da Lubiana il commissario straordinario Goffinal, nominato 5 r ‘tlalPImperafor Napoleone per regolare i tribunali tli giustizia nelle provinoie Illiriehe. SulPimbrunir del giorno 28 settembre appro- darono per loro disgrazia a questa rada due navi, ed un brigantitio Tunesini dopo i 5 o giornidi viag- gio. Salutarono secondo il costume la citta col cannone. Le due navi erano cariche di olio,sa- pone_, stuore, spugne e lana; il brigantino 'porta- va un carico di olio . Vennero questi legni colla loro mercanzia dal Governo francese sequestfati, ed in seguito confiscati e venduti alPincanto con tutte le merci loro . Vennero organizzate le scuole, nel mese di ot- tobre, con un nuovo metodo d^struzione . Il Magistrato dietro 1 ’ordine del Governo richia- 'mo li 20 ottobre tutte le licenze di caccia ed uC- cellagione entro i confini del territorio di Trieste. Ed avverti che non avrebbe rilasciate nuove lieen- ze per la caccia seprima i petenti non si fossero le. gittimati colla permessione di portare le armi. Quindi ingiunse il prezzodi dette licenze di caccia franchi 10. Per quelle di uceellagione con civetta e vischio franchi 6, e con vischio e reti, franchi 8, La scoperta 1 ’atta in Inghilterra del vajuolo di vaccina , che idoculato ne’teneri bambini li pre- serva dal tormentosissimo, pericolosissimo, e pe- stifero morbo del vajuolo naturale , venne non so¬ lo adottata da’sovrani, ma dai medesimi con tutto il vigore comandata la pratica a tntt’i respettivi loro sudditi. Il meritevolissimo nostro triestino Lorenzo Ron- dolini doti. di medicina e veterinaria, ben cognito 3 ® 10 n 11 a repubbliea letteraria per le varie opere date da! medesimo alla luce su diverse materie, e sin- golarmente. a pro delTegrotante umanita , gia sot- lo ii Governo austriaco inculcata ne aveva la pra- tica •eo’ suoi scritti a quegli ostinati, i quali attac- cati ai pregiudizj delTantico costume , sosteneva- rio, ehe il volersi opporre al corso del naturale vajuolo, era lo stesso , ebe procurare ai figliuoli uri rnare di altri mali . II governo attuale francese, al quale preineva- no sani e robusti germogli, per serviršene a suo tempo nelle armate, sotto li 26 ottobre pubblieb un ordine, che i medici e chirurghi dovessero in- traprendere la vaccinazione de’ barabini : promet- tendo dei preraj agli ufficiali di sanita, medici e chirurghi che avranno vaccinato de’ fanciulli. Li fanciulli nori potranno godere il beneficio delia pubblica istruzione a carico del Governo, ne esse- re aramessi a verun impiego., clie non fossero sta¬ ti vaccinad. Quindi Flntendente di Trieste Arnault fece sapere, che ogni individuo soggetto alla con- tribuzione , il quaie domandasse un aileviamento , dovesse unire al suo ricorso li documenti di ave- re , o no, figli. Avendoli,ehe sieno stati vaccinati, e che ogni ricorso .diretto per quest’oggetto alTIn- tendenza, dovesse essere esteso e presentato in du¬ plo sopra carta boj lata di 25 centesimi, con un e- stratto deli’ardcolo del ruolo, e delia quietanza iudicante il pagamento de’ termini scaduti delia impostagii contribuzione. 53 I Monaci armeni mecbitaristi cattolici deli’ or- dine di s. Basiiio, i guali eransi qui stabiliti l’an- lt!i no i 775 f come a suo luogo si e veduto ) avendo incon trati de , rilevanti debiti con certo Mr. Pietro Duval dimorante in Costantinopoli, il gnale por- losi a Trieste, e riclumo in regola il suo avere dai suddetti Monaci, ne avendo potuto guesti d’ altronde saldabe il debi to, dovettero cedere tutt’ i lom beni mobili e stabili. Rimaš ti in tal guisa senza tetto, e senz’averi, trasferironsi a Vienna , ove da S. M. PIrnperatore Francesco furono beni- gnamente accolti e provveduti di un convento e cliiesa, appartenente gia ai PP. Cappuccini. I beni loro venduti alPincanto li jo novembre erano i seguenti. Il Coroneo superiore, stimato fiorini 1702:9:2/3'. Due terreni nel borgo Frauce- schino, denominati molino grande e molino picco- lo, stimati insieme f. h/\\6:Sd. Il convento colPor- to , giardino e cortile stimato f. 19263:55:5/6. La chiesa de’ santi Martiri appartenente ai medesimi stimata f. 1704:18:1/3. Un campo detto Madonni- na pošto nella contrada di Scorcola valutato fiori¬ ni 2696:5:1/3. Una vigna in Grignano nella con¬ trada Gozziana sulla punta valutata f. 1071:18 . Una campagna denomiuata Ronco con entro časa colonica stimata f. 1430:22. Mobiglie, effetti, ar- nasi, attrezzi di cantina, stamperia, libreria, vi¬ no, zon ta, formen tone ec. Il bene di Russigna- 110 pošto nella contrada di Scorcola stimato fiori¬ ni 720:26:1/2 . Ii giorno 16 il mar. Marmont diede ordine, che 54 li biglietti del banca di Vienna ( baneo-cedole. j 10 che avevano cessato di aver corso di moneta nel di 6 maržo, volendosi far definitivamente sparire dalla circolazione, ne venisse proibita dal giorno, del la pubblicazione di ijuesCordine, 1’introduzio- ne nelle provincie Illiriche , e che a contare dal primo di gennajo 1811 la carta monetata non pa- tesse essere piu negoziata., ne marginata ne’ gior- nali. Cessato il corso delle cedole, il Magistrato , li a5 novembre, volle fissare i prezzi dei generi di prima necessita, in moneta fina,colla seguente tariffa. 55 fu Messa solenne per la nuova aperturadelle scuo- le . Dai rispettivi maestri venne condotta la scola- resca, che vi assistette alla presenza del Mngistra- to Municipale, e del nuovo direttore del Ginnasio D. Isac des Valles } francese canonico di Avigno- ne, dimorante anni addietro, come emigrato , in Trieste . AUe ore undici radunaronsi tutti nella sala del consiglio, e presovi eh’ebbero pošto am- bedue i capi politico e inilitare, 1’intendante di questa provincia Arnault, ed il generale Deviau comandante il 4 cireondario delle provincie Illiri- clie, come pure a destra ed a sinistra de’medesi- mi il Mag^strato, 1 ’alto Clero , i capi delle Autori- 5 6 ta costituite, i Laureati e Letterati, non meno 10 che in apposire panche varj genitori della scolare- sca.Venne formalmente eseguita, giusta le norme delFivi presente abbate Aleardi reggente del Li- ceo, P apertura del medesimo, del Ginnasio e delle scuole primarie con due dotti preludj, il primo in Italiano, pronunciato dal professore di Matemati- ca e Fisica generale Giuseppe Lugnani, e 1 ’ altro in francese, dal direttore del Ginnasio canonico des Valles. Nelle scuole primarie di Trieste s’insegnava a leggere, e scrivere nelle trelingue francese, italia- na e tedesca , gli elementi deli’ aritmetica, il ca- techismo ed il disegno . Nel Ginnasio , i principj delle lingue francese , italiana e Latina, 1 ’ aritmetica , il sistema de’pesi e misure , i principj della geografia, 1’istoria ed il catechismo . Nel Liceo , la grammatica e la rettorica delle lingue francese, italiana e latina , e 1’eloquenza di queste tre lingue, F istoria , la geografia, la matematica, la logica , la morale e la fisica . A tenore d’un decreto imperiale uscito da Pari- gi nel di 19 ottobre il quale ordinava, che tutte le merci di |labbricazione inglese cke si fosse- ro potute trovare nell’ Impero francese., o ne’ paesi che ne dipendevano, dovevano essere ab- bruciate , vennero qiix fatte le piu rigorose visite e ricerche , e quindi sulla piazza del¬ la borsa , la mattina del giorno a7 novembre furono pubblicamente^ e Stoviglie, e Nanchini, 5 ? ed altro, messi a fuoco , prendendosi in tal guisa vendetta degPInglesi cogli effetti de’proprj sud- ,OI ° diti . Dal momento delPentrata de’Francesi in Trie- ste non solamente Pufficialita militare, ma anche gPimpiegati pubblici di quella nazione gravitava- no a peso de’particolari col gratuito alloggio . Ora appena il pritno di decembre usci un ordine, su questo rapporto, portante che ogiPimpiegato pres- so un’amministrazione civile o militare, qualun- que fossero le sue qualita e funzioni, non potesse essere alloggiato, senza pagarne il prezzo delPaf- fitto deli’appartamento che occupava, e per cui doveva convenire alPamichevole col proprietario . Gli uffiziali pero stabili senza truppa, e quelli de’ corpi di trnppa non alloggi ati nelle caserme , non potessero essere obbligati di pagare la pigione, se non seallorche eglino avessero ricevuta 1'indenniz* zaziotie loro accordata dal Governo. Venduta co’beni de’Monaci Armeni Mechita- risti anche la chiesa loro de’Santi Martiri, venne questa vuotata di tutti gli arredi, e consegnati a quei particolari che gli avevano regalati. Uno dei principalitra i benefattori contavasi PArmenomer- ciajo Giorgio Giuslinelli. Allo stesso apparteneva- no diversi arredi, fra’quali il quadro, e gli addob- bi delPaltar maggiore, li banchi eziandio, che poi lo stesso regalo alla chiesa di s. Pietro . Li calici, paramenti ed altri utensili sacri fnrono consegnati al Vicario capitolare, affinche a sua disposizione provedesse quelle chiese che ne aveyano bisogno , st Le reliquie de’Santi Martiri 5 vennero trasportate °nel santuario della Cattedrale dis.Giusto, e le ossa de’defunti ivi sepolti in quelle arche, nel ci- mitero della detta Cattedrale. Disfatti quindi gli altari, quel luogo serve ora ad uso profano . Venne ordinato dali’ Imperatore Napoleone con Decreto , che ogni bastimento il quale fosse stato visitato da un bastimento da guerra inglese, o che avesse approdato nell’ Inghilterra, e che vi avesse pagato qualche imposta, dovesse essere considera- to come disnazionalizzato. e come di buona preda. Imper. de’Francesi Pontefice Napoleone I. l8li Pio VII. j Venuto da Vienna un Decreto sotto la data de- gli undici decembre 1810 , portante la sospensione sino al di primo ottobre di quest’ anno 181 i del- 1’esecuzione di ogni sentenza emanata contro gli abitanti a profitto tanto de’sudditi regnicoli, quan- to stranieri , che portano condanna di somme esi- gibili in moneta di convenzione , il Governo fran- cese in contrapposto di eio pose sotto sequestro pro- visorio i beni e le proprieta che i sudditi Austria- ci possiedono nelle provincie Illiriche . Di nuova imposizione vennero aggravati gli abi¬ tanti di Trieste col seguente Proclama, affisso ne’ soliti pubblici luoghi il di 12 gennajo . Sara stabilita per l’anno j8ii un’imposizione sopra tutti i particolari che eserciteranno comraer- cio, industria , mestiere, o professione specificati 5 9 in apposita tarifFa. Quest’ imposizione prendera il nom e d? Irnposta delle Patenti. Essa šara divisa 1 ^ 11 in tasse proporzionali. Le tasse fisse sono quelle regolate dalla tarifFa. Le tasse proporzionali saran- no fondate sul prezzo degli afRtti delle abitazioni, dbgli edificj, delle ofRcine, de’magazzini, o delle botteghe di coloro, le cui professioni comprese so¬ no nelle cinque prime classi della tarifFa . Le Pa¬ tenti verranno preše per tutto 1’anno, senza che possano essere limitate ad una parte del medesi- mo . Quelli, che nel corso delPanno intraptende- ranno un commercio soggetto a Patente, ne paghe- ranno la tassa pro rata delPanno calcolata da tre mesi in tre mesi, senza che un trimestre possa es- ser diviso. Ogni petizionario di Patente šara tenu- to pagare, oltre 1’importo della suaquota,una somma di 75 centesimi pel foglio di Patente che gli vena rilasciato dall’esattore, e senza il quale esso non potra ne esercitare la sua professione, ne comparire in giudizio. Nessuno potra compari- re in giudizio come attore, ne difendervisi in qua- lita di reo impetito, ne far seguire alcuna intima- zione con atto stragiudiziale per qualunque cosa relativa al proprio commercio, alla propria profes- sione od industria, senza che in testa degli atti re- 1 ati vi sia stata fatta menzione della Patente da lui preša , specificandone la classe, la data, il mirne* ro, ed il comune in cui šara stata rilasciata, sotto pena di una multa di Soo franchi a carico tanto de’particolari soggetti a Patente, quanto de’fun- zionarj puhhlici che avranno fatti od acoettati gli 6o atti suddetti senza menzione della Patente . La J condanna a questa multa šara contestata al tribu¬ nale di prima istanza a recpiisizione del Commissa- rio imperiale . II produrre poseia la Patente , non potra supplire al difetto di non averla annunziata, ne dispensar dalla multa suddetta. Cessarono in questa citta dai 24 giugno 1809 , sino li 16 gennajo di quest’anno^ 64 tra dite mer- cantili e societa d’assicurazioni, che sono le se- guenti. Stabilimento societa illirica d^ssicurazione. Di- ta fratelli Lepuschitz . Cebal e Pellarin . La vedo- va di Sebastiano Hormiiller. Teodoro Loehley e Comp. Platner, e Comp. Giorgio Enrico Trapp. Mattia e Michele Lazzovich . Demetrio Contogo- ni . Berquier e Comp. Cocicopulo e Comp. Ignazio Piller. Figli Plastara . Santo Franeesco Romano. Societa Scrittojo di Sicurta. Gasparo Casati, e Gio. Maria Damillo . Beniamin Bianchini. Gio. Do- bler. Gio. Rajovich . Stefano Risnich . Palicuchia e Comp. Jacob Alpron e Comp. Daniel d’ Iseppo Treves. G. B. Borghi, e Marotti. Reyer e Schlik. Gio. Tabisco. Giorgiopulo Costantino. Duca Ca- nelli. Andrulaehi, eGold.Nuova Compagnia di Assicurazioni, insinuata da Antonio Cochini , e Giovanni Maria Damillo , A. G. Dworzack . Gior~ gio Enrico Trapp , e Giovanui Giacomo Geddum sotto la Dita Frohn e Comp. Massars Amic. e. Comp. Gio. Batt. Silverio e Tropeani. Fratelli Hueber. Simon Carlo Giecki. Nuovo Banco d’As¬ sicurazioni marittime. Rose e Comp. Giorgio Pre~ 6i schern, Pusclieck e Pellicano , Stcfano Risnich. 0 -O.- Giorgio e Pietro Teodorovich. Giorgio Carciotti. ° Maria ved. d’Antonio Bisirini. Fratelli Thomann. Gio. Carciotti. Francesco Goracuehi. Costantino Niotti. Francesco Gagliardo . Pietro Passalaccpia. Gio. Curtovich . Fratelli Leyi. Callin e Villar. Ignazio Vianelli. Ranieri eCostantini. Luigi Smal- liner. Sigmundt Borat,, eHoinig. Gio. Andrea Kranz. Nicolo Botta . Giovanni di Giorgio Rafto- pulo. Antonio Bennssi qu. Dorligo . Alessandro Galati e Comp. Damiano Risnich e Blassa . II maresciallo Marmont colla sua consorte, Ii 24 gennajo, lasciato Trieste, e le provincie Illiri- che partissi alla volta di Parigi accompagnato dal rimbombo delPartiglieria di terra e di mare, e col solito treno di cavalleria . In assenza del predetto maresciallo fu nominato generale di Divisione, ed incaricato del comando delPArmata, il generale, di Brigata Delzous . II di 9 febbrajo usci un Decreto deli’Imperator Napoleone sotto gli n novembre i 3 ro con ordine lasciato dal Marmont, col cpiale veniva prescritta la coscrizione militare nelle provincie Illiriche col- le seguenti proporzioni, cioe Adelsberg uomini ' > . . .375 Lubiana . 695 Neustadt . 714 Gorizia. 355 Villaco . . 65 r Finme.Jtoo 6a Trieste, e dipendenze * . * i8fc Croazia Civile . . . . * 58o Istna • • f • 4 Somma totale- 4000 uomini In ognuno de’suddetti luoghi fu formato un Consn glio di Reclutamento. II Consiglio di Reclutamento in Trieste venne composto delPIntendente , di un uffiziale di Gen-> darmeria, e del presidente del Magistrato . II generale Deviaufu incaricato di percorrere le Intendenze di Fiume , delPlstria , di Trieste , Go- rizia ed Adelsberg, per sistemarvi le mi s ute che si dovevano prendere. La leva doveva essere ter- minata per tutto li 10 di maržo , al piu tardi. Ne’porti di Trieste e Fiume il di primo di mar¬ žo venne introdotto un deposito reale per le merci destinate per essere trasportate, le quali doveva¬ no essere poste ne 5 magazzini a cio assegnati alla Sanita, sino al momento del loro imbarco, e quel- le che dovevano essere rimandate per terra fuori delle provincie era concesso lo starvi nel detto de¬ posito il termine di un mese . Nello spažio di i5 giorni ciascuno doveva dichiarare le merci che aveva, soggette aldeposito > terminato il qtial tem¬ po gl’ impiegati delle Dogane, andarono a fare delle visite domiciliarie , e le merci trovate non dichiarate, vennero fermate, e li proprietarj con- dannati alla penalita di 200 franchi. Fin dalFanno scorso, con imperial Decreto se- 63 gnato li 17 novembre, aveva Napoleone concesso il transito terrestre de’cotoni, ed altre mercanzie 1 del levante per le provincie Illiriche, destinate per la Francia, ed il Regno d’Italia . Alcuni nego- zianti pero di Trieste, dubbiosi che la quota del diritto che essi dovevano pagare pel medesimo non fosse per essere troppo gravosa , non si affret- tavano punto a far venire del le rnerei. Saputo cio il Direttore francese delle Dogane Dizie , per ani- lnare li negozianti, fece rimarcare ai medesimi tutti i sentimenti vantaggiosi del suddetto De- creto . Furono fatti li 26 maržo , 101 tiri di cannone , ed il suono di tutte le campane, per la nascita del figlio delFImperatore Napoleone, il quale nomino subito Re di Roma. La domenica poi 3 i maržo si canto solenne Messa coli’intervento di tutte le autorita, e Consoli delle Potenze, la quale termi¬ nala , 1 ’oratore P. Gio. Rado fece un sermone ana- logo alla circostanza; terminato il quale venne in- tuonato il Te-Deum . Sul mezzodi vennero cibati duecento e piu poveri d’ogni sesso a due mense preparate nella gran sala del Ridotto . AlParrivo delFIntendente , insieme col Magistrato, nella sa¬ la del convito de’poveri, tutti i convitati grida- rono,evviva 1 ’Imperatore Napoleone. La mušica turca prosegui, dopo la partenza de’ medesimi, a tenere allegri i poveri commensali. Verso le ore 6 della sera fu lanciato un globo aerostatico dalla piazza della Rorsa . Quindi le autorita civili e mi- litari, e i capi di diverse amministrazioni furono 64 invitati dal generale di Divisione Dekonze ad uno 1 J spiendido desinare. La sera vi fu ingresso franco in teatro, illuminato a giorno • Alle ore 9 della se¬ ra stessa si riuni presso 1’ Intendente la nobile co- mitiva ad una festa di ballo . Fatta la prima coscrizione, e spedite le nuove reclute di Trieste aGorizia, ivi vennero formati da tntti gli altri coscritti illirici, li due primi bat- taglioni del reggimento d 5 infanteria leggera illiri- ca , forte di 1700 uomini, e eompleto in ufficiali, e sott’ ufficiali, partirono da cola per portarsi a Palma-nova . Detti due battaglioni erano equipag- giati alla francese . Benche la guardia civica fosse gia stata 1’ an- no scorso organizzata, nulladimeno non essendo ancora detta organizzazione portata al suo compi- mento , fu riorganizzata quest’ anno nella seguen- te maniera. Gio: Battista Holstein nominato colonnello-co- mandante della guardia civica della provincia di Trieste . Gio: Lodovico Weber capo di battaglione della citta. Francesco Holzknecht capo di battaglione del territorio. Carlo Michele Stengle quartier-mastro col ran- go di capitano pel battaglione della citta. Francesco Resman, lo stesso rango per quello del territorio. Antonio Voit ajutante maggiore, col rango di primo capitano pel battaglione della citta . 65 Michele Sanzin ajutante maggiore col rango di pri mo capitano pel battaglione del territorio • Gio: Battista Rivelli ajutante col rango di sotto- tenente pel battaglione della citta. Santo Mussolini, lo stesso per quello del terri¬ torio . Ufficiali della compagnia dei cannonieri . Giustino Masars , capitano. Garlo Brumati, tenente. Diodato Gorvalich, sotto-tenente. Ufficiali della compagnia dei granatieri . Giuseppe Millesi, capitano. Luigi Maria Brucher tenente . Guglielmo Gasteiger, sotto-tenente. Della prima compagnia de' cacciatori . Giorgio Mechsa, capitano . Francesco Giussani, tenente. Giuseppe Kohen , sotto-tenente. Della compagnia de' fucilieri della cittd. Carlo Antonio MafFei, capitano . Francesco Schaffner, tenente. Antonio Giuseppe Rusconi, sotto-tenente. TOM. VI. 5 66 Detla seconda compagnia de'fucilicri della cittd . Francesco Saverio Nehr , capitano . Caliman Levi s . tenente . Tommaso Zai, sotto-tenente. Della terza compagnia de fucilieri della cittd . Damiano Risnich, capitano . .Vincenzo Giuseppe Borath, tenente: Pietro Galvagni, sotto-tenente . Della quarta compagnia della cittd . Giuseppe AlBerto Rumer, capitano . Antonio Michele Antonopulo, tenente. Antonio Deročo , sotto-tenente . Della prima compagnia de' fucilieri del battaglione territoriale . Antonio Uram, capitano. Giovanni Rettignoti, tenente. Giovanni Vascoto, sotto-tenente. Della seconda compagnia . Giuseppe Pontini, capitano. Giacomo Falletti, tenente. Giorgio Enrico Gerolini, sotto-tenente . Della terza compagnia. 67 1811 Giacomo Gagliardo., capitano. Giuseppe Antonio Bincher, tenente. Antonio Luxa, sotto-tenente. Della quarta compagnia. Praneesco Gruden, capitano . Antonio Petrovich, tenente. Giovanni Rizzardi^ sotto-tenente. Della quinta compagnia. Domenico Alessi, capitano . Giuseppe Fabris , tenente . Paolo Vicentini, sotto-tenente. Della sesta compagnia. Praneesco Mistruzzi, capitano. Antonio Bruschina, tenente. Franceseo Humpel, sotto-tenente. G. Casati', medico. . Susters, chirurgo. Era gia trascorso un anno dalla pubblicazione'* deli’ imposta delle patenti su tutt’ i rami d’ indu- stria . Non poteva essere pošto piu fuor di proposi- to quest’ aggravio ; mentre chiuso il porto al libe- ro commercio, cessate la maggior parte delle dite 68 mercantili, e clriusi molti negozj; per consegueu- I3 zauna turba immensa di sensali, di artigiani, e di facchini, i quali per 1’ addietro , in grazia del* 1’ attivita del commercio , vivevano agiatamente colle loro famiglie, ora languivano inoperosi nella miseria . Ad onta di cid li 21 di maggio eomparve ua avviso irnpulsivo del magistrato inunicipale , col quale obbligava chiunque della classe d’ indu- stria in termine di 40 giorni a levare dalPesattore delle contribuzioni Benedetto Giuseppe Weber la loro carta di patente, col pagare i diritti relativi per le rate scadnte. Altrimenti, spirato il suddet. to termine perentorio, cioe del di 3 o giugno, sareb- bero incorsi nella inulta di 5 oo franchi. Con lettera delPIntendente di questa provincia Amault del di 26 maggio venDe comunicato alla deputazione di Borsa il seguente avviso , 'circa 1 ’ apertura d’ una nuova strada pel commercio del Levante. Il sottoscriito cavaliere deli’ Impero membro della legione d’ onore, console di S. M. nelle prc- vincie Illiriche, viene autorizzato da S. E. il sig. duca di Bassano, ministro delle relazioni estere, a rammemorare al commercio delle provincie Illiri¬ che, cfae S. M. abbia fermamente risolto di aprire al commercio del Levante coli’ Impero una nuova strada di terra , che i cotoni che traversano per la Germania debbano essere diretti d’ ora in poi per la Bosnia, ed il regno d’ Italia , che vi sieno State preše delle misure onde far godere il commercio di tu tu la sicurezza nel paess sotto il dominio 6t) della Porta Ottomana; clie la riduzione del diritto di transito nelle provincie Illiriche, o nel regno lSl1 d’ Italia renda ancor meno dispendiosa quella stra¬ da , Ja (prale dietro i calcoli piu esatti e gia stata liconosciuta corne preferibile a quella anterior- mente praticata; che S. M. per assicurare defini- tivamente 1’ esecuzione di questo piano, abbia de- terminata 1’ epoca, dopo la quale i cotoni del Le- vante non sarebbero piu ricevuti dalie frontiere del Reno, ma dovranuo essere esclusivamente im- portati dagli ufficj doganali diVercelli, diCasatis- rna , e di Pietramala; che quest’ epoca, fissata da principio sino al di primo maggio, sia stata con. posteriore decreto Imperiale prorogata sino al di primo luglio p. v., che 1’interesse attuale de’ ne- gozianti aveva richiesto una tale dilazione, ma che S. M. nell’ accordarla non abbia fatto che ce- dere alle benefiche, viste di cui ella onora il com- mei’cio; che frattanto il ministre sia stato infor- mato, che si aveva colto questa occasione per far nascere de’ timori rapporto ad un cambiamento nelle determinazioni di S. M., che si abbia prete- so, che questa dilazione verrebbe ancora ulterior- mente prolungata, e che que3te intimazioni ten- dessero a far nascere degli ostacoli nell’ adempi- mento delle intenzioni deli’ Imperatore, sia con intimorire il’commercio, facendogli sospendere le sue operazioni, sia con recare dello scoraggiamen- to a quelli che avevano progettato degli stabili- menti di trasporto od altro sulla nuova strada commerciale della Bosnia; motivi per i quali fu 7 o ingiunto al sottoscritto di sirientire queste voci I nel modo piu solenne, e di assicurare il com- mercio Illirico, che ii tempo per Tamrnissione dei cofoni per la via di Strasburgo sia irrevocabilmen- te fissato sino al priino luglio del corrente anno . II sottoscritto no.n perde un solo istante per tras- mettere ai sigg. negozianti delle provinciellliriche una comuuieazione tanto iuteressante per essi, la quale nello stesso tempo da loro a divedere in tut- talasuaestensione la paterna sollecitudinedi S.M. Trieste li 2,5 maggio 1811. Cav. Seguie ec. Arrivati in questo porto sotto diverse date le polacche Tripolitana Ottomana, e due Greehe con bandiera francese, furono queste confiscate per es- sere approdate qui senza la debita permissione . Li loro effetti, consistenti in uve secche, e eotone in pelo, furono venduti ali’ incanto nella giornata de’ 27 maggio. Le 4 polacche pur ebbero la stessa sorte. II giorno battesimale del neonato Napoleoncino re di Roma fu festeggiato in questa Cattedrale coH’Inno Te-Deum alla presenza di tutte le auto- rita civili e militari. L’ artiglieria del castello, e del la marina corrispose per tutto il tempo della funzioue con eontinui spari. La sera fu generale illuminazione per la citta . Per sistemare la condotta de’ battellauti, il m a- 71 gistrato pubblico un regolainento di i 3 punti.per i medesimi, i quali dietro il nominato regolamen- 1 ^ 11 to non potevano esercitare il loro mestiere senza lina licenza stampata rilasciata dal capitano del porto. In caso di bisogno dovevano i battellanti impiegarsi anche colle loro barchette in servigio deli’ imperial marina, e della mercantile; special- irieute poi, in časi d’ ineendio., dovevano trovarsi pronti al minimo avviso per essere adoperati a norma deli’ occorrenza . In Lubiana giunse li 29 giugno il nuovo gover- natore generale Bertrand . Li 6 luglio poi tra le ore 5 e le 6 s’incamminb a quella volta per com- plimentarvi il suddetto generale Bertrand gover- natore generale delle provincie Illiriche , una de- putazione di questa citta composta dalPuditore al Consiglio di stato Arnault intendente come capo di detta deputazione, e delli presidenti Gssezky del magistrato municipalee Paseotini del giudi- zio civico provinciale, dal Vicario capitolare di questa cattedrale bar. delPArgento; da Holstein coionnello comandante della guardia civica, daBa* raux primo deputato della Borsa, e da Masars de- putato aggiunto a! medesimo. Kitorno la detta de¬ putazione Ji 9 luglio. Li - 3 t aprile arrivo in questa citta il sopraddet- to governatore generale con tutta la sna farni« giia . Venne accordata in questo medesimo giorno ai bastirnenti Illirici la permissione, senza aver' bi s ta- guo di lieenze, ma verso garanzia per il ritorno di 7 2 poter trasportare a Corfii de’viveri e delle rfnini- J 1 zioni, e ritornare con. prodotti di quel paese . AlJe 6 ore della mattina dei ia agosto riparti il generale conteBertrand daTrieste conlasua farni- glia, accompagnato dagli spari deli’ artiglieria del eastello per restituirsi alla sua residenza di Lu- biana . Con Decreto dello stessoGovernatore conte Ber- trandde’17 agosto vennero richiamate tutte le obbligazioni da te fuori dal Magistrato ai partico- lari in .oceasione delle guerre deli’ anno 1797 s i 8 o 5 , e 1809 , per le somme da questi imprestate alla citta per pagare le contribuzioni. Con cio in- tendeva il Governo di devenire alla liquidazione , faeendo una ripartizione del debito fra gli abitanti di Trieste , e dando nuove obbligazioni ai credito- ri portanti la riraanenza della somma dovutagli dalla citta dopo tassata la quantita delPimporto da loto dovuta in proporzione, alla citta stessa . Affine di accelerare il lavoro della liquidazione, e ripartizione suddetta venne istituita una cotn- missione composta de’negozianti F. E. I. Baraux, Joseph Labrosse, Giustino Masars ^ Giuseppe Lu- chese, Aron Isac Parente, e Filippo Griot. Sabato. sera 7 settembre si comincio a distingue- re ad occhio nudo una grande peregrina stella co- meta nel nostro boreale eraisfero. Tutte le meta¬ ti interrogarono la di lei luce^ e 1’ osservatore Po- polaccio figuro anch’ egli investigando quali dalla gravitazione di questo astro potevano venirne , o guerresche, o pacifiche conseguenze. Fra le chi- it ?3 t tnere che si spacciarono, qualclie bello spirito ri- flette che 1’anno natalizio tleli’ Iraperatore Napo- 1 leone era stato preconizzato in cielo da un astro egualmente pomposo, che aveva per molte notti di seguito rallegrato il nord-est del nostro cielo , e Inn ga coda di luce dietro si strascinava maesto- samente . Fin cpia i preludj. Per quello poi con- cerne il suo corso , chi le tenne dietro a nud’ oc- chio , osservo, che comparsa sulla prima settima- na di setterahre, brillava a lato della stel la 6 ) nel- la zarnpa delPorsa minore, gettando la sua chio- rna verso la s’immergeva nelPorizzonte nostro alle ore io e mezza della sera , ed alle a e mezza della mattina ricompariva . Per quanto il nebhio- so cielo perrnise che la si osservasse, tetine la sua via declinando al nord-est pel cuor di Garlo secon- do, per la testa del Cane superiore de’ due eaecia- tori, pel braccio di Boote , per cui li j o ottobre comparve presso la stella % del suo quinzaglio a aa gradi circa distante dalla stella polare . L’ os- servatore sospettava, ch’ella non potesse essere la stessa con quella deli’aprile 1753, nel qual tempo una ne vide il nostro emisfero che comincio a figu- rare, strisciando pella špica della Vergine . L’astronomo Ure di Glascon nella Scozia rneri- dionale pubblico le seguenti nozioni sopra 1’orbita della corneta . Distanza del perielio ( punto del- 1’orbita di un pianeta in cui esso e piii vicino al sole ). Epoca del perielio 9 settembre. Distanza della cometa dallaterra, il di i5 settembre' 142 mi- lioni 5oco miglia. Distanza della cometa dal sole, ?4 j 5 settembre suddetto 9S milioni, So5mila 3a mi- 1 'glia. Lunghezza della coda della cometa 3 milioni di miglia . Materia retrograda , ossia movimento reale dalPoriente alPoceidente in šenso contrario in cio che sembra essere , ovvero della terra . La grandezza reale del disco della cometa , veduto eol gran telescopio di Herschel, e ugnale a quello della luna . Questo disco centrale , e brillante non e visibile col telescopio di 10 piedi, ne con a-lcun altro istromento di minor dirnensione . Li 29 settembre fu fatta la distribuzione de’pre- mj agli scolari e scolare delle scuole primarie ed elementari, che per la loro buona condotta, appli- cazione e progressi nel corso scolastico di questo arino meritarono di essere premlati. Radunaroosi, tanto il Presidente del Magistrato, quanto i mem* bri delPistruzione pubblica, e gli scolari e scolare nella cbiesa di s. Pietro, da do ve, assistito eh’eb- bero alla solenneMessa ed al Te-Deum, portaronsi in corpo alla sala del ridotto, dove, premesse le allocuzioni inservienti a promuovere, si nella fi- gliuolanza , che ne’genitori 1’assiduita delle proli allo studio ed al buon costume, si esegui con pub¬ blica formalita la distribuzione de’prem j . Intento il Governo di dare la massima attivita alla corrispondenza delle provineie Illiriche con la Turchia, istitui una direzione di posta a Costaniz- Za, la quale dovea servire, come quella di Spala- to, a mantenere le relazioni commerciali con tutte le scale del Levante. Nuovi pesi ed aggravj vennero posti in at ti v:- ?5 ta nel di primo d’ottobre. Furono questi la tassa del bollo imposto, e tariffato in ragione della di- 1 ^ 1 taensione della carta di cui veniva fatto uso; e la tassa del bollo creato per le cambiali, e graduata in ragione delle sormne, senza riguardo alla di- niensione della carta. La maggior carta bollata era di un franco e 5o centesimi, e la minore di centesimi a5. Cinque bolli erano stabiliti per la dimensione della carta . Venti per gli effetti nego- ziabili ed altri compensi. II minor prezzo di que- sti erano 5o centesimi per la somma da uno a mil- le franchi, ed ilmaggiore di 10 francbi per la som¬ ma da 19 a 20 mila franchi. Venne pošto in esecuzione col primo novembre il Codice penale francese nelle provincie Illiriche, eccettuato nella Croazia militare. Essendo stato convertito in Arsenale il Lazza- retto di S. Teresa, e fabbricatavi quivi con gran dispendio una scalata j li 22 novembre vennero ec- citati i negozianti a voler coneorrere alla costru- zione nel detto nuovo Arsenale di S. Teresa, di un vascello di 74 , ed una fregata di 44 5 e di 1 a cannoni. Soppressi il Liceo, e Ginnasio eh’ esistevano, il Go verno in loro vece v’institui un pubhlico Col- legio, per la regolare educazione della gioventd , dietro i regolamenti delFUniversita di Parigi. A questo nuovo istituto furono assegnate le cattedre deli’ astronomia e nautica , di filosofia , delle ma- tematiche , di rettorica, di grammatica ed umani- ta, le quali furono poste in attivita nelle lingue francese, e latina, non esclusovi pero il patri# I ^ II idioma. I professori del nuovo Collegio furono An- drea Stadler professore d’astronomia, e nautica e principale del Collegio . L’ Ab. Sivrich professore di filosofia . Giuseppe Lugnani professore di mate- matica e fisica . Conte Agapito professore di retto- rica. L’Ab. Succi professore di umanita . Ranier professore di. grammatica. II Ganonico Des Valles professore di lingua francese . In guesCanno venne formata la bella passeggia- ta dell’acquedotto ornata di un vago alle di alberi. Imp. de’Francesi p ? Porrtefice Napoleone L 1 1 Pio VII. 1812 Venne introdotta in quest’anno 1’estrazione del- la lotteria in Trieste per la prima volta . Per tale funzione fu destinata la gran sala del ridotto . Nel fondo di questa venne eretto un palco, o ringhie- ra volante, o amovibile. Ad ogni estrazione dove- va presiedere PIntendente della provincia di Trie¬ ste , il Magistrato deputato dal commissario gene¬ rale della Giustizia , il commissario di Polizia, il Direttore generale della lotteria , ed il Segretario generale della Direzione . Quest’ ultimo stendeva il proeesso verbale, e lo firmava dopo i fuuzionarj sopra menzionati. Si procedeva quindi alPestrazio- ne , servendosi di due Ruote di fortuna poste sul- le due estremita della tavola lunga, davanti alla quale erano collocati i funzionarj nominati di so¬ pra . Le dette ruote erano vuote , e coperte di ve- 77 tro di maniera che vedevasi il moto, e le evoluzio- ni che internamente facevano gli stucci di cartone 1 ^ 13, contenenti li respettivi numeri. In una di queste ruote venivano gettati uno ad uno, per mano di un fanciullo 90 stucci di cartone suddetti, unifor¬ mi in tutto, dopo essere stati allora pešati alla presenza del pubblieo . Questi stucci , dopo essere stati fortemente agitati, scuotendo con piii giri e rigiri la ruota , venivano riti^ati per mano di un al tro fanciullo j ed in ciascheduno di essi veniva introdotto un pezzetto quadrato di carta velina coiriscrizione ne’ due lati di uno de’90 numeri della lotteria,, facendolo previamente ed ogni vol¬ ta vedere al pubblieo , e proclamare ad alta voce dal banditore . Un terzo fanciullo' gettava questi stessi stucci , uno ad uno , nella seconda ruota , nelfe quale venivano di n.uovo mescolati a gran giri e rigiri dopo 1’introduzione di ogni dieci stuc¬ ci . Un quarto fanciullo, cogli oechi bendati, e mano inguantata, estraeva allora uno stuccio, che veniva aperto dal Presidente; questi n’estraeva la carta inchiusavi, la dispiegava, leggeva il numero inscrittovi,che proclamava per primo estratto ; ed il banditore ripeteva ad alta ed intelligibile voce detto numero, mostrando al pubblieo il cartellino. L’ estrazione de’quattro altri numeri rifacevasi colla stessa formalita, dopo parecchi giri e rigiri di ruota ripetuti a cadauna estrazione di numero, la quale veniva intermezzata con una suonata di banda de^la truppa nazionale. 7 * Li i3 gennajo fu provvisoriamente organizzato Sl2 il magistrato municipale co’ seguenti soggetti. Presidente . C. Maffei membro della Legione d’ onore. Segretarj . Ossezld, e marehese Pietragrassa. Aggiimti . L’ avvocaio Cronnest, Bajardi Fran- cesco, Rusconi Ambrogio, Cassis Miehele Giusep¬ pe, Fister Andrea, Vico Antonio , Belusco Fran- cesco , Gatraro Giriaco, Risnich Stefano, Marenzi bar. Gaetano , Griot Filippo, Rondolini dott. Lo- renzo, Careiotti Demetrio, Minerbi Graziadio , HierschlFilippo, Zampieri Antonio, Vordoni dott. Giovanni. Furono paritnente nominati provvisoriamente amministratori della giustizia i soggetti seguenti. Giudice di Pace . Luigi cav. Francolsperg . Notaj. Vincenzo Franul, Carlo Leopoldo Eis- n er, M. M. Gerolini. Patrocinatori . Antonio Lugnani, Pietro Buzzi, Giacomo Delpino, Marcello Vidali, Giuseppe Be* nardelli, Pietro Grazia . Uscieri . Felice Alberti, Gio: Antonio Balanza , Valentino Benardelli, Cristoforo Fonda, Andrea Vuch, Pietro Ravesi. Al mezzogiorno dei 27 gennajo furono istallati in presenza deli’ Intendente Arnault li seguenti membri del tribunale di commercio in Trieste. 79 Masars, presidente. Hagenauer, primo giudice. Holstein, secondo giudice. Eckel, terzo giudice . Minerbi, quarto giudice. Seheidling, supplente. Strati, supplente . Gagliardo, cancelliere. Li due febbrajo venne ordinata la leva de’ co- scritti nel cimmdario deli’ Intendenza deli’ Istria da farsi fra gl’ individui nati dal primo gennaj 0 1788 sino al di 3 i decembre 1789. Riuscendo troppo gravoso a’soli cittadini arruo- lati il prestare le occorrevoli guardie, quindi con decreto della Mairie de’ 3 febbrajo, introdotta in questo mese invece del preside municipale , ven- nero obbligati tutti i maschi abitanti in Trieste , e suo circondario da un anno in poi, senza distin- zione , deli’ eta di 18 sino ai 60 anni, a prestare le guardie o in persona, o per mezzo di sostituti. II transito per le merci spedite dagli stati Au- striaci per 1 ’ Illirio, e per quelle proVenienti dal- 1’ estero per questo porto a destinazione de’ sud- detti stati, venne esteso alla citta di Trieste . Va- rie merci, come sarebbe 1’oliOj, il riso, il for- mento , ottennero una considerabile diminuzione di diritti . Fu ricevuta questa notizia la sera dei 18 febbrajo nel teatro con trasporto di gioja uni- versale. Seguita li 28 febbrajo 1’estrazione de’coscritti 8o nati negli anni 1788 , 1789 , in questa citta e suo I2 territorio, venne portato a eomune notizia, che tutti quelli i quali avevano reclamato , sia la for¬ ma , sia 1’ eccezione o 1’ esenzione, o che avevano addotto delle infermita, dovevano munirsi di un certificato giustificante tutte le eontribuzioni di- rette pagate da essi o daMoro genitori, e produrlo immancabilmente al consiglio di reelutamento, che si sarebbe radunato nel martedi prossimo dei tre maržo alle ore 8 della mattina nella sala di questo eomune . Per tale elfetto , si dovessero insi- nuare sen za indugio presso il percettore del comu- ne Benedetto Giuseppe Weber, dal quale sarebbe loro stato estradato nella forma prescritta. Quelli poi eh’erano in attuale servizio sovrano, sia di terra, sia di mare , dovessero presentare nel sud- detto giorno un formale attestato de’respettivi lo¬ ro comandanti. Volevansi peraltro comprendere nella coscrizio- ne ancbe cploro c^erano stati uffiziali al servizio Austriaco ne’battaglioni delle milizie provinciali. Fra questi eravi connumerato il fu tenente Giaeo- mo Antonio Felletti, il quale fece il suo recla- mo alla prefata commissione di cosorizione ; ma questa nulla badando al detto reclamo, egli si ri- volse al Governatore Bertrand, dal quale, in con- seguenza di Rescritto del Ministro della guerra, venne esaudito . Anzi in contemplazione del di lui ricorso venne decretato, in data de ’4 maržo, es- sere esenti dalla cosorizione tutti gli uffiziali Au- striaci ritirati nelle provincie Illiriche . » r O I LTmperatore Napoleone sotto li ao maggio de- creto la formazione di duecompagnie di caiirionie- 1 ^ 13 ri guarda-coste nel circondario della direzione del- 1’artiglieria di Trieste, una delle quali doveva es- ser nella provincia deli’ Istria . II eomune di Trie¬ ste doveva fornire 35 uomini, da doversi sceglie- ve secondo la legge , per nuanto era possibile, Ir a i militari ritiratisi, che ne per 1’ eta, ne per la lo¬ to salute fossero inabili al servigio. Questo con- tingente doveva essere destinato a servire sulla batterie di Trieste, ove restava fissata la sua resi- denza . L’arruolamerito doveva farsi per 5 anni, pel qual tempo ognuno avrebbe ricevuto il vestia- rio compito e le armi, ed avrebbe inoltre godulo d’una indennizzazione determinata dalla legge del 18 pratile anno XI. L’eta di questi eannonieri nou poteva essere mir.ore di 20 anni eompiti, ne mag- giore di 40 passati. II loro obbligo di servire si vo- stringeva ad ua tempo prefisso, ed il loro dornki- lio noa verrebbe cambiato: potevano quindi parago- narsi alla guardia civica, con sola difFereuza , eh« la indennita accordata era assieurata sui fondi del ministero di guerra, che verrebbe a loro rego- larmente paga-ta. Quei bastimenti che ottenuto avevano la pennis- sione di sortire per la provista de’ šali , potevano comporre il loro carico, meta con prodotti deli’II- lirio, della Francia, e delFItalia, e meta in merci levate dagli Entrepots di Fiurne e di Trieste ; « dagli spaditori il Goveruo esigeva per la sicurez- za del ritorno, la dioluarazione garantita , soltan*- TOM. vi. 6 83 to per il valore del bastimento , e 20, 3 o, o 40 Ja franchi per tonnellata. Li 10 giugno fu pubblicata ed affissa una Ordi- nanza del Governatore di data 29 rnaggio, cctj la quale vennero nominati membri del Consiglio di Sanita in Trieste . Cancelliere del Consiglio Gio- Vanni dott. Vordoni. Consigliere delFantico Magi¬ stralo di Sanita Michele Gassis , negeziante , & membro del Consiglio nmnicipale . Giriaco Gatra- ro membro della Camera del comune di Trieste . Tragico avvenimento successe la notte de ’5 set- tembre in questo porto . Eravi stazionata di rim- petto al molo di S. Carlo una fregata francese de- nominata laDanae , avente di equipaggio 200 per- sone . La sera il sno comandante dopo il teatro, portatosi al detto molo, diede segno per essere 3 e- vato colla lancia e trasportato a bordo. Appena giunto nella sua camera, intanto che uno de’ma- rinaj assicurava la lancia, preše fuoco al conserva- torio della polvere, chiamato eomunemente Santa Barbara. Al momento deli’esplosione, la fregata nell’abbassarsi pi'eme con si violento moto il ma- re da cui era circorrdata , cbe questo si alzo fino a cuoprire il molo di S. Carlo, quindi.rialzatasi con grand^mpeto salto in aria a pezzi, traendosi seco in quella regione tutto 1 ’ equipaggio . Nel momen¬ to che tutto stava ardente in aria, sentissi un con- fuso grido universale; ma appena ricaduto nelle acque, ne successe un cupo silenzio,. Tutti peri- rono, ad eocezione di quello che rimasto erasi a fermare la lancia, il quale anch’esso resto ferito • 83 in una coscia , che poi trasportato alFospedale ini- litare ne guari. L’esplosione stessa eagiono un 3 tuono orrendo , e tanto fiero fu 1’effetto del colpo d’aria, che ruppe non solo le invetriate di tutte le čase vicine e distanti del porto; raa ebbe 1’attivita di aprire molte porte di magazfzini rnolto ben chiu- si con catenaccij e fendere molte čase in diverse parti. Alcuni de’pezzi della fregata saltarono in tčrra, ed uno ben grande salto sul tetto del Tea- tro nuovo . La mattina seguente furono impiegate molte barche per raccogliere i pezzi de’ cadaveri sparsi per la rada, molti de’qnali.furono rinvenu- ti in vicinanza di Barcola , ov’e la chiesa di san Bartolommeoj ed eranvi fra questi anche delle donne. Erano gia parecchi anni ehe progettavasi una nuova strada di passeggio ,-che da dietro il Lazza- retto portasse a s. Andrea, e di la continuasse fino alla villa di Servola.. Solo quest’anno, dietro il piano delPingegnere in capo Pietro Nobile videsi eseguita e perfezionata la prima parte del detto progetto, che e quella del bel passeggio che arri- va sino a s. Andrea, cioe fino dov’e la piazzetta circolare formata pel piro delle carrozze . Per l’ad- dietro la strada che conduceva alFabolita cbiesa di s. Andrea , la quale serviva anche di passeggio , costeggiava il monte , ed era eosi stretta che non potevasi carrozzare , anzi era pericolosa anche ai pedoni. La Riissia stanca di soggiacere alFincomoda leg- ge pattuita nella pace di Tilsit colla Francia , che le vietava di ricevere ne’suoi por ti leg ni inglesi’^ Ia e derrate coloniali, si pose in auimo di diveuire libera, e indipendente . Miše pertanto in piedi urt esercito, e lo pose sufle frontiere del ducato di Varsavia . La Franeia mal solfrendo cjuesijonta, raduno uiia poderos‘a armata, composta di vetera¬ ni guerrieri, che forrnavano il nerbo de’suoi eser- citi, e nel mese di aprile Napoleone entro nella Polonia . ALPavvicinam de’Franeesi a Wilna, i Russi v’incendiarono iramensi magazzini, stimati parecchi milioni di Rubli. Lo stesso fecero nella Samogizia, S ul principio ui Lug 1 i o tor renti di piog- gia cuddero pet' 36 ore nella Lituania senza inter- ruzione. Da uri caklo estremo , il tempo passo tut- to in un punto ad un freddo vivissimo . Parecelbe niigliaja di eavalli franeesi perirono per elfetto di ijuestd subitaneo cambiamento . De’eonvogli di ar- tiglieiia rim as ero in mezzo al fango . Avvicinatasi 1’armata fr a a ce s e a Smoiensko, citta di frontiera- delia Russia^ questa pure venne data alle damine- da’Russi, e quindi vi entrarono i Francesi. Arriva- ti finalmente a Mosca } la trovai'ono in damine . Mosca, una delle piu belle, e delle piti ricebe eit- tii del mondo era 1’emporio delFAsia, e delPEu- jopa.Isuoi magazzini erano immensi. Tutte le nase erano provviste di ogni cosa per 8 mesi. Nel¬ la giornafa de’ 14 settembre, i Russi appiecaronvi i! fuoeo alla Borsa, al Bazar ed ali’Ospedale. Il di 16 si alzo uti veoto impetuoso, 3 in 4 00 uomini misero fuoeo nella cit!a in 5oo luoghi ad un tem¬ po per ordine del governatore Ropstochin . Cincjue M ; šesti di čaše erano di legno: il fuoco vi si appresfe con prodigiosa rapidita; formavano un Oceano le 1 fiamme . Eranvi mil le 600 cbiese ; piu di mille pa- lazzi, immensi inagazzini ; quasi tutto si con siv¬ in 6 . Si preservo il Kremlin . Qnesta perdita incal- colabile non e un valntarla ad un prezzo troppo alto il portarla a piu di un miliardo. Tre parti della citta rimasero incenerite . Appena li 27 set- tembre cesso 1 ’incendio. Li i 5 , 16, 17 , 18 otto- bre furono trasportati da Mesca a Smolenslio tut- ti gli amfnalati francesi . Li j 9 parti Napoleone . Li 7 novembre comincio 1 ’in verno, e la terra si eopri di neve. Le strade divennero estremamente sdrucciolevoli e diffieilissime pei cavalli del treno. L’armata francese ne pprde molti a motivo del freddo e della stanchezza > il pernottare a cielo scoperto ntioceva loro assaissimo . Il freddo eh’era eominciato li 7, s’accrebbe subitamente, e dal 14 al i 5 e 16, il termometro segrio 16 e 18 gradi al di sotto del gelo. Le strade furono coperte di ghiacci. 1 cavalli della cavalleria, artiglieria e del treno perivano tutte le notti, non a centinaja, ma a migliaja; sopra tutto i cavalli di Francia e di Germania . Pi‘ii di 3 o mila cavalli perirono in po¬ čili giorni; la cavalleria francese si trovo tutta a piedi, 1’ artiglieria , ed i trasporti si trovarono sen¬ za m ute . Bisognp che abbandonasse e distruggesse lina buona potzione de’suoi pezzi di artiglieria, e delle sue munizioni da guerra e da bocca . Questo esercito, si bello il di 6, era ben differente dopo il 14; guasi senza cavalleria, senz’artiglieria , senza 86 trasporti.Scnza cavalleria non potevano spiar-ter«. Iol2 reno ad un quarto di lega ; come pure , senz’arti- glieria non potevano arrischiare una Kattaglia , ed aspettare di pie fermo. Dovevano marciare per non essere costretti ad una battaglia, che la man- canza di munizioni gPimpediva desiderare; biso- gnava ehe oecupassero un certo spazio per non es¬ sere circondati, e cio senza cavalleria che spiasse il cammino e concatenasse le colonne. Questa dif- iicolta, unita ad un freddo eccessivo sopraggiunto impro.vvisasnente, reodette spiacevole la loro si- tuazione. Gli uomini ( sopravvissuti alla disgrazia del freddo ) cui la natura ha dato sempre abbastan- za.forti per essere superiori a tutte le vicende del- la sorte e della fortuna, parvero ahbattuti, per- dettero la loro allegria, il loro huon umore , e non si iigurivano che disgrazie e catastrofi . Li Russi che vedeva no sopra Id strade le tracce di questa terribile calamita, che colpiva Fesercito francese, cercarono di trarneprofitto. Avvilupavano essi tut¬ te le colonne co’loi’0 Cosacchi, i quali rapivano, coine gliArabi ne’deserti, i treni edi carriaggi che si sviavano {*], Cosi temino questa famosa canapagna, la quale costo molti milioni di moneta, ed il piu fiorito e valoroso esercitOj ehe faceva trem are F Eiiropa , e iniuacciava il niondo intero , (') Ho estra!la la suddetta narrativa dai bolletlini dcgli stessi Franeesi. Imp. de’France$i 1813 Pontefice Pio VIL Napoleone I. Nove distinti, e probi soggetti , sul principiare di quest’anrio vennero scelti, e nominati in quali- ta di Fabbricieri, coli’ispezione d’invigilare intor- no al mantenimento ed alla couservazione delle chiese di Trieste, di amministrarne le limosine ,i lieni, le 'rendite, le riscossioni autorizzate dalle leggi, e dai regolamenti. Furouo istallati li 7 geii- najo nella sala del Comune in pvesenza del Maire le scelte persone seguenti, cioe il doti. Giuseppe de Cronnest primo aggiunto della Mairie^ in prc- iidente della Fabbricieria . Francesco de Bajardi altro aggiunto, in segretario . Gio. Maria Ffemen- diti, G. B. Pontini, Ant. Lorenzuti, e Ant. Karis in consiglieri . II dott. Carlo Eisner in presidente (legli operaj . II contabile- del Comune Vettorelii iij Revisorc di conli . Giuseppe Napoli in Tesorierc della Fabbricieria . Per la conelusione del coneordato fra Fimpera- tore Napoleone ed il Papa, con eui dieevasi rista- bilita la pace della Cliiesa li 20 gennajo, la Doirie- nica 14 febbrajo fu celebrato uti selenne ringra- ziamento nella cattedrale di s. Giusto , e nelPal- tre chiese della eitta, e del territorio. Fu organizzato il tribunale di prima istanza se- dente in Trieste co’segnenti soggetti. i.Giovamii Maurizio Hochkofler, gia giudice al tribunale civi- le e criininule di Trieste, ad uti pošto di giudice. Giuseppe Scaletari de SconwaId , gia giudice al 83 tribunale bivile e criminale di Trieste j ad un po-* I2 sto di giudice . 3 Francesco dott. Kapeler avvocato in Trieste, ad un pošto di giudice . 4 Michele Bo- navia, attualmente giudice di paee del cantone di Monfalcone, ad un pošto di giudice. 5 Gio. Ant. Baldini gia giudice provvisorio alla corte di giusti- zia di Capodistria, ad un pošto di giudice . 6 Lo- renzo dott. Miniussi avvocato, e supplente del giudice di pace in Trieste, al pošto di sostituto del procuratore imperiale in Trieste . Dal governo di queste provincie chidnlato il conte Bertrand ad assumere il eomando in capite deli’armata di osservazione, venne destinato a cuoprire la carica di governatore il duea d’Abran- tes Giunot. Vi giutise il medesimo gli j j del mese di maržo alle ore ji , 1’arrivo del quale venne an-» nunziato con le salve delFartiglieria di terra e di mare . Il giorno appresso partinne al sno destino con tutta la fainiglia il conte Bertrand suddetto,* accompagnato dallo sparo deli’artiglieria mede- sima . L’Intendente Arnauld, il quale abitava nella časa n. ioi5 contigua alla cbiesa di s. Antonio vecchio,per afebellire la piazzetta che gli stava d’incontro , e renderla piacevole alla vista, fecevi piantare alFintorno degli alberi di acacia, ed in mezzo vi fece ergere una statua di Urania ( Musa che presiede alTastronomia ) preša dalla pubblica biblioteca, con de’ sedili di pietra frammezzo agli albeid, alla quale piazza in memoria della vittorio* 8 9 ■ga battaglia delle afmate fraflcesi sopra i Russi e Prussiani, impose il notne di Piazza Lutzen. Diversi figli di famiglia , ancor prima eh’entras- sero iFraucesi inTrieste* eran partiti dalla patria; alcuni erano andati nell’ Austria, altri s’erano imbarcati per attendere aila marina mereantile j ognuno insomma per cjualcbe suo particolare og- getto , ed interesse . Vennero, alcuni di questi* ehiamati a segnarsi al!a coscrizione s ed a compari- te alla ballottazione , e perche non cornparvero, 1’Intendente feoe pubblieare il seguente avviso; Si fan noti al pubblieo gli ordini del sig. Uditore al Consiglio di State Intendente delPlstria contro le famiglie sottonominatede’Coscritti refrattarj di tjuesto Gonnine. Egli ha disposto di rnandar loro de’ soldati in tansa ( garnisaires ) giacche le per- suasioni, gli eccitamenti, e la pertjuisizione indi- viduale non e stata sufficiente a far rientrare in dovere gFinsubo; dinati, cioe: Vigole Lodovico di Giovanni. Milosovich Pietro di Pietro. Erlach Andrea Antonio di Bartolommeo, Cozži Luigi Pietro di Gio. Tauzer Gio. Maria di Antonio. Fecondo Andrea Ignazio di Gio. Maria, Dantiani Girolamo di Girolamo . Bottiro Antonio Vincenzo di Martino, Chiamato ad altra destinazione il sopraddetto Intendente della Provincia deli’ Istria Arnaultj alle ore otto e mezza della sera di sabbato i5 mag- gio giunse da Parigi in questa citta il nuovo In¬ tendente della Provincia deli’ Istria barone deli 5 Impero Calafati, uiTiziale della legion d’ onore, 9 ° Cavaliere deli’ Online reale deli« Corona di fer- 181 3 l0 _ Venuto fuori dalla Russia sni fine deli’ anno scorso ii residuo delPArmata francese moko mal- cortcia, come s op ra si e veduto; i Russi usciti dai loro freddi paesi, e collegatisi coi Prussiani si a- vanzaronolaprimavera aldi ladella Vistola e deli’ Oder, per operare attivameule' contro i Francesi . L’lmperatore Napoleone pero rinrise in piedi un’ arrnata di 870 mila uomini , fra ? quali 38 mila di cavalleida. Li 5 aprile Napoleone parti da Parigi, e in meno di 40 ore arrivo a Magonza. La vittoria riportata dalie armi Francesi sulle truppe Russe , e Prnisiane comandate da’dne respettivi Sovrani in persona presso Liitzen li 2 , di inaggio venne ammnziata sul mezzodi di Domenica in Trieste li 16 maggio medesimo con cento tiri dieannone. La sera fu, per ordine superiore, illuminata la citta , ed il 'featj o . 11 genio benefico, ed illuminato del nuovo In- tendente Bar. Calafati , giunse opportunamenle per mitiga-re le rigorosita usate dal suo antecesso- re contro i coscritti assenti, che causava tauti af- fanni e rovine ai poveri loro genitori. Egli pertan- to a sollievo de’medesimi diede fuori li '26 mag- gio il seguente ordine . Gonsiderando, che 1 ’articolo 736 delPistruzione generale sulla coscrizione prešerne di far preče- dere alla spedizione delle guarnigioai Puso de’ inezzi di persuasione i pid proprj a ricondurre i refrattarj. Gonsiderando, che Particolo 788 deli 7 9 1 istruzione medesima, innanzi di autorizzare la spedizione della guarnigione , detennina il nume'- lL ' i ro de’refrattarj coni para livarne« te al nuroero de- sli abitanti. Considerando che Partieolo 740 an- torizza a non ispedire le guarnigioni presso i padri e le madri dei retardarj noti per iion aver favorijto la disobbedienza deMoro figli, od assolutamente irri poten ti di pagare le spese della guarnigione . Considerando , che Partieolo 780 determina ad un mese lapermanenza della guarnigione presso P individuo stesso . Considerando le circostanze tut- te risultanti da’rapporti e ricorsi ricevuti. Consi¬ derando fina.lmente i sensi paiernamente spiegati in favore de’Comuni da S.E.il sig. Duca d’Abran- tes Governatore generale, e dal'conte da Chabrol Intendente generale, ordina : cbe le guarnigioni, esistenti nelle čase de’parenti de’refrattarj, siano irmnediatamente levate ec. Osservando il predetto Intendente, cbe gli abi¬ tanti cattolici di tutta la citta dovevano, anche da parti piu distanti, portare i loro pargoletti a battezzare ad una delle due Parroccbie a cui atte- nevano , con incomodo, e pericolo de’bambini spe- eialmente nella stagione invernalej per mezzo del Maire di Trieste, e eoiriuteliigenza del Canonico Vicario capitolare ordino-, cbe per Pa^venire si amministrasse il sagramento del battesimo in tut- te le chiese della citta. Il Vicario capitolare di Trieste rioevette li 3 u tnaggio pel canale del ministro del Gulto di Pari- gi una lettera della Imperatrice di Francia, colla 9 a ..... quale invitavalo arendere solenni grazie alPAltiss 2 simo per la vittoria di Liitzen, del seguente te¬ li or e: Signor Vicario generale di Trieste . La vittoria tiportatu ne’campi di Liitzen da S. M. 1’Impera- tore, e Re nostro carissimo Snoso e Sovrano , non deve essere considerata, che come n n atto specia- le della protezione divina. Noi desideriamo \ eliti al vicevere della presente voi vi coneeritriate coii chi di diritto per far cantare na Te-Deum , ed in- nalzare i rendimenti di grazie al Dio degli Eserci- ti, e che vi aggiugniate le preči che crederete piu convenienti per implorare la protezione divina gulle nemre armi,' e principal m en te per la conser- vazione della Sacra persona di S. M. 1’Imperatore e Re nostro carissimo Sposo e Sovrano, che Iddio preservi da ogni pericolo . La di lui conservazione e tanto necessaria alla felicita delPImpero, qiian- to al beue delFEnropa, ed alla Religione, cldegli ha fatto risorgere , e eh’e chiamato a consolidare. Egii n’e il pivi sincero, ed il pid vero protettore . Questa lettera non avendo altro scopo, noi pre- giuariio Iddio che vi tenga, signor Vicario , nella sua santa custodia > Data dal nostro Palazzo imperiale di Saint* Cloud, il at ti maggio i8i3. Maria Luigia. 9$ Per animare dolcemente i Coseritti a presen- tarsi prontamente al lovo destino, Plntefideote l)ar. Calafati ordino, chealla parente pm prossima de’Coscritti piti obbedienti fosse data dopo la ee- lebrazione del sno matrimonio, chedoveva succe- dere li. i 5 agosto, giorno anniversario natalizio delTImperatore Napoleone , una dote di 2.00 fran- chi. In Trieste , come capo-luogo della provincia , furono date sei dotazioni come sopra, Alfa cele- brazione del Matrimonio doveva precedere il can-. to del Te-Deum, eolpassistenza dei Maires, e dei Munieipalisti. Prešo alloggio PIntendente Calafati vicino la ehiesa di s. Antonio veochio, cioe nella stessa ča¬ sa Bisiriui N. t o i 5 ove abitava il di lui antecesso- re, fece fare il marciapiedi dipietra tagliata a lian- co della predetta ehiesa per comodo special-mente di qu'e!li cbe lo dove.vano avvicinare. Dalfreipren- tare tutte le feste la ehiesa inede&ima, conobbe la necessitk eh’eila aveva di essere ristaurata. Sen- za punto esitare, dietro a’ suoi ordini si videro cola comparire muratori, scarpeliini, pittori, fa-r legnami ec., dai quali data mano alPopera, si vide lastricato di nuovo tulto il pavimento ( dopo leva- te le lapidi sepolerali, e rienipite di terra le sepol- ture ) dipinte le pareti a damasco verde, eretto Un fonte battesimale (Ji finissimi marini; il cam- panile con pubblico orologio; insornma il tutto ri- novato nell’ interno, e nell’ esterno con precisio« ne ed elegauza. A tutto eib il prefato Intenden- te aggiunse il done di un bellissimo paramento lulS 94 sacro broccato d’oro,con tuUo il suo accorievo- J ^le . Annesso alla chiesa di sant’ Antonio vecchio vi era il convento de’ Padli Minoriti, il quale resto soppresso insieme con altri luoghi pii nell’ anno a788. Il detto convento chiudeva, e dava fine al¬ la contrada che conduceva alla prelata chiesa. Al- cuni anni dopo, affine di prolungare la medesima strada, che al presente condnce alla contrada del Lazzaretto vecchio , fn fatto un taglio a! predetto convento , per mezzo del quale, porzione di quel convento resto distaccata dalla chiesa medesima, ed intersecata dalla nuova strada. Il pezzo di con¬ vento restato fuori della strada venne chiuso, nel- la parte tagliata, con tavole, e con un murato, la porzione del suo chiostro. Uua fabbrica cosi moz- za recava in vero una disgustosa vista . Fu questa assegnata per cancelleria vescovile , e persistette sino a questo tempo, L’IntendenteCalafati annoja- to di vedere quell’inde'cente rimasuglio di fabbri- cato in si hella situazione, a spes.e de’privati cir- convicini la fece demolire colla maggior solleei- tudine, e ne formo una gran piazza . Il pozzo cli’e- sisteva nel demolito residuo di convento resto allo scoperto in mezzo al fianco della detta piazza, rimpetto alla chiesa. Ebbe cura il prelodato Inten- dente di fargli sovraporre il/erro con la ruotella , catena, e secchi per comodo del pubblico - Cio fat¬ to, fece egli noto al pubblico li 6 agosto quanto siegue . Col mio avviso del giorno a5 giusno p. p. pre-* 95 veni)i , che la piazza di Liitzen sarebbe sta ta - eou- venientemente decorata. Ora rehdo nota la descri-j 8 1 3 zioite del prospetto immaginato, ed eseguito dal sig. Nobile ingegnere in capo, esposto aiPInten- denza, che abbraccia tutt’i miei desiderj, e corri- sponde alla mia espettazione. L’opera e gia incc- minciata, e non tardera ad essere compita v Trieste li 6 agošto . II barone Calafati. Descrizione del prospetto da costmirsi strli a piaz¬ za Liitzen in Trieste. Due portici terreni, ciascheduno di dieci arcate r decorati da s.tatue simboleggianti F Abbondanza , Gerere, Pomona, e Flora, sono destinati ali’U30 di pubblico mercato . Il bassorilievo tra i due por¬ tici rappresenta la battagliadi Liitzen, e forma or- namento alla sottoposta fontana. La loggia scoper- ta sotto i portici e praticabile dal pubblico. Tre grandi arcate, ornate di trofei s’innalzano sulla loggia. La Vittoria di Liitzen sopra piedestallo cir- condalo dallaProvittcia del luogo, edalFiume che la bagna, sono le tre s-tatue simbolicbe formanti il gruppo collocato sotto Farcata destra . La Vittoria di Bautzen e il soggetto del gruppo collocato sotto Farcata sinistra. Le rjuattro medaglie sopra i pi¬ lastri, indicano i fatti relativi alle due battaglie , ed i rjuattro genj superiori ne spargono la farna. 9 6 Una iserizione nel inezzo del prospetto ricorda la 1 ^^giornata di Liitzen, e la denorninazione .detla piaz- za. II peristilio destro alla loggia portera un’iseri¬ zione, ed. il siuistro un’altra . I basairilusvi soho allu-ivi alle loro virtu. Le Vittorie nel piano del, frontespizio portano gli Augusti ritratti racvdiiusl da allori trionfali. L’Arpiila Imperiale contomata da trofei corona tntto il prospetto. II progetto suddeseritto resto sospeso per raan- canza de’mezzi, e molto piu per la catastrofe indi a non molto successa , come si vedra . Divenuto mentecato, il governatore duca di Abrantes , fu consigliato di portarsi a Gorizia per cambiare aria j ma non essendogli puuto giovato tale espediente, gli venne sostituito al governo di cpieste provinoie Illiriche, il duca d’Ottranto. Questi al principio di agosto trovossi gia in Lubia- pa alla testa degli affari. La funzione ecclesiastica de i5 agosto per la Tei¬ sta anniversaria deli’Imperator Napoleone fu ce- lebrata nella cliiesa di s. Antonio vecchio, per or- dine delflntendente Calafati . L’alleanza fr a la Rassia , Flnghilterra e la S ve¬ zla offri un rraovo punto di riunione a tutti gli sta¬ ti circonvicini. La Prussi.a di gia da gran tempo e- čoicamerite decisa di tutto intraprendere, e di pre- ferire persino una morte immediatamente politica; alla lunga agonia di un’ estenuante oppressione , col se ii favocevole moment«, e si getto. fra le bran- cia degii AUeati. Molti grandi e piccioli principi della Germania erano pronti a fare lo stesso . Da 97 per tntto gFiinpazienti voti de’popoli prevenivano i lenti ponderati passi de’ Governi, e da ogni parte 1 s’ aeeese il desio della indiperidenza sotto le patrie leggi, del vilipeso onor nazionale, e Findignazione in fine delFinsoffribile abuso di un potere stra- niero. Sin dal principio del passato decembre furono fatti per parte deli’Austria degFimpprtanti passi, onde indurre Flmperatore Napoleone per motivi della srni propria prosperita, e per interesse del mondo ad una pace universale, solida e permanen- te. Questi passi furono sovente ripetuti, edenergi- eamente sostenuti. Si sperava, che Fimpressione de’disastri passati, 1’idea del sagrifizio di una in- numerabile armata, che il pensiere di violenti mezzi indispensabili per rimettere una perdita si enorme, che la profonda avversione della nazione francese, e di tutte le altre inviluppate nel di lei destino per una guerra che senza offerire la pro¬ sperita di un futuro indennizzamento esauriva le proprie loro forze, potessero indurre Flmperatore Napoleone ad ascoltare una volta le sagge rimo- stranze deli’Austria; ma tutt’altra idea era guella clFegli rivolgea nel suo animo; clie per cio col principio di giugno Flmperatore Francesco abban- donata la sua residenza, si trasferi nelle vicinanze del teatro della guerra, parte per travagliare (qua- lor si presentasse la minima favorevole circostan- za ) con piu attivita alla negoziazione di una pace, che come sempre era ancor il prirno, il piu costau- te de’suoi voti; e parte ancora per dirigere con TOlf. VI. 7 inaggior energia i preparativi deli a guerra, qual de Cron- net, Ossezhy, Pietragrassa , Resmini, Panzera , Masars, Baraux, dott. Vordoni , dott. Luchese , Gadola, e Giriaco Catraro, e eonvocata dal Maire cav. de Maffei, ordinbehe tutti gli abltanti indi- stintamente dalPeta di anni x 3 sino alli 60, si pre- sentassero per invigilare alla sicurezza e tranquil- lita pubblica, assoggettandosi ai Capi di sezioni per essere arruolati a!'e guardie, e pattuglie occor- Venti j potendo pero farsi sostituire mediante lare- tribuzione di franchi tre perpersona, daprir.eipiar- si il giorno 14. NelPentrata. degli Austriaei in questa citta il giorno 10 , il Maire aveva fatto levar via dagli uf- fizj pubblici tutti gli s tem mi, e bandiere francesi . In questo giorno 16 poi, per Grdine del comandan- te Rabie, le feee ripristiriare. Il giorno 17, iFrancesi lasciarono in liberta il cafnpanile per essersi allontanate dalla citta e ter- ritorio le truppe austriache, lo che fece, cbe si potessero suonare le campane per li morti} ma la Chiesa resto sempre chiusa. Il Comandante del castello orditto al Maire cbe 1’aecogliesse dai negozianti cento balle di cotoni per servizio della difesa del castello . A cio rispo- segli il Maire, che li negozianti erano disposti di dargliele, purche uon fossero obbligat-ialia respon- : 1 12 sabiiita, dipendente dalPentreport fittizio, sino a jSiScbg non g]i fossero stati restituiti i predetti cotOT sil. Hicevette ii Maire sottoli 20 una lettera daGo- rizia del general Fresia, con la (juale gli ordinava di riraettere il molo di s.Teresa nello stato pri- miero corne lasciato lo avevano li Francesi del ca- stello il giorno 10, sotto la responsabilita insolida- ria di tutti gli abitanti di Trieste . Fece pertanto il Maire scorrere per la citta 1 ’avviso a tarnburo battente invitando tutti quelli che avevano aspor-r tato dal detto molo di s. Teresa qualche articolo , a doverlo riportare; ma non comparendo veruno fece fare la dovuta restanrazione, ordinb alPIspet- tore delle fabbricbe municipali di fare le necessa-r rie riparazioni. Non avendo peraltro fondi on Je pagarne le spese ne fece ricerca al generale Coman- dante, affinche gli destinasse un fondo a tale ogget- to , Il generale. Fresia vi deš ti n p il prodotto de f)a-. zj . Li 26 veene pubblicata la proibizione a tutti e,li abitanti della citta di oltrepassare i posti militari. francesi stabiliti sulle strade, sentieri, e campa- gne di traverso, che condueono sulle strade di Far¬ me , Gapodistria ee. Quelli che volevano portarsi alle ioro campagne al di la de’detti eonfini doves- sero avere un permesso. dalla Polizia , Visto dal Co- mandante del castello. Vennefissata la ritirata per gli abitanti alle ore dieci della sera. Aiia stessa ora uovevano essere ebiusi tutti i Inogbi pubblici . Le ba-rche peschereccie- ed altre non potevano al- Jontaaarsi dal porto in tempo di .giorno , al di la 113 «3ella portata del cannone. Al tramontar del Sole dovevano essere tutte rientrate . Nel caso d’allar- me, gli abitanti che non si trovassero di servigio in quel momento in qualita di guardia eivica, do- vevano ritirarsi a časa loro, chiudere le porte e le finestre delle loro abitazioni. Ogni attruppamento al di sopra di ottopersone, doveva sciogliersi al primo avviso delPAutorita militare, ovvero civile. Tutti gnesti ordini vennero dati dal Comandante del castello, Rabie. LižS arrivo un a truppa d’Itaiiam ad Opchina , ne saccheggio le čase, e tolse la meta di 5o stara di grano che da Trieste andava al molino di Duino per conto del pubblico. Sulle alture del monte spaccato comparve la truppa Austriaca comandata dal generale Nugent, e la insorgenza Istriana condotta dal comandante Lazzaricb Triestino. Li 29 scrisse il generale Nugent alla Superiorita di Trieste, che grinviasse da quel giorno in poi guotidianamente 3e mila razioni di pane, proznet- tendo di lasciare, in compenso, entrare in eitta il grano e le fariae' necessarie per questa popolazione • Fatta dal Maire radunare laCommissione straordi- naria, risolse questa non potersi dar luogo alla do- inanda, senza la permissione del Comandante del ca¬ stello, alguale vennero per 1 ’effettoinviati limem- bri della commissione Gadola e Baraux . La rispo- sta de! Comandante fu, ch’egli non poteva cib per- mettez-e senza 1’intelligenza e Fordine del Go- T6JI.TI. S ”4 verna tore generale a Gorizia, al quale 9 ulPistailte 1 ^avrebbe scritto . Li 3 ottobre ricevette ordine la Municipalita dal Generale di brigata di quella truppa franeese cPItaliani arrivati in Opchina di spedirgli io mila razioni di pane, di vivande, di riso e di acquavite* Fespiati questi dagli Austriaci la sera de ’6 ottobre, il giorno appresso il Comandante del eastello dieda permessioue alla Municipalita di provvedefe le ra¬ zioni richieste dal generale Nugent per le sue truppe . Il marchese Pietragrassa venne inviato al predetto Generale, per 1’oggetto di eonsegnare le dette razioni, ed ottenere il libero passaggio in cit- ta de’grani, farine, čarni, legna ed ogni altra pro- vigione pel.cottsumo della medesima 4 Alle ore 3 della mattina de’ i3 ottobre calo in citta un corpo di 5o uomini di cavalleria, e 9 Cen¬ to d’infanteria austriaca del reggimento Franz- Carl sotto il comando del baron Asperu . L’entn- siasmo che accompagno quest’ avvenimento impa* zientemente atteso da ogni classe di persone, puo essere appena immaginato, poiclie e superiore ad ogni descrizione. Avendo di nuovo i Francesi occupato il campa- nile, cesso il suono di quelle campane , e subentrb quello delcannone, e degli spingardi, come vedraš- si. Li morti della citta non si portarono piu a seppellire nella cattedrale, ma alla grande caser- ma. Alle ore 6 della mattina stessa comincio un ■vivissimo fuoco di moschetteria, il quale duro si- 11 5 tto alte ore undici, allorche il Comandante del ca¬ stello mando un parlamentark) al cornando austria - 1 ^ 1 co . In questo frattempo vennero inalberate delle bandiere austriache in diversi luoghi della citta. Non avendo potuto aderire il Comandante austria- co alle proposizioni del castellanoRabie, concluse- ro una tregua di 48 ore Frattanto il Maire aven¬ do ottenuto dal contr’ ammiraglio Inglese la per mis- sione della libera introdnzione per la via di mare nel porto diTrieste d\)gni sorte di vi veri persussi- stenza della popolazione, ne diede il medesimo fuori un avviso al pubblico sanzionato dallo stesso contrammiraglio. Li 14 ottobre giunse a Lipsia 1 ’ Imperator Napo¬ leone;, e pianto il suo quartier generale in Neud- nitz, un quarto d’ora distante da quella citta. Seguillo tutta la di lui armata, che ritrooedette dali’ Elba, e che inondo e devasto le vicinanzedel¬ la detta citta. Li 16 alle ore 6 della mattina gliAustriaci attac- carono i Francesi del castello tanto colla moschet- teria postata a Riborgo sul cantone della contrada diDoriota, nella contrada della cattedrale, in quel- la deli’ ospedale. Essendosi acquartierati nel pian- terreno del inonastero delle monacbe , col servirsi della porta esteriore di en trata alle scuole pubbli- che del detto monastero di s. Michele , nelle cam- pagne Catrato , Baraus,. Pontini, e Loi dietro il castello; quanto coli’artiglieria montata dagl’ In- glesi a Sooi'cola , ed alle tre Croci nella Campagna Lombardo, le quali pero , come pure i mortai da 116 ] o m l;a situati al molino da vento, sorpassando col* 1 J Je loro palle spesse volte il castello danneggiarono diverse čase in citta. Verso le ore 9 pero di matti- na una palla dalla batteria di Scorcola colpi si be- ne 1’asta della bandiera tricolorata del castello , che con uti enorme fracasso, e con gaudio univer- sale lo spezzo , e rovino per non mai piti risorgere. Duro il fuoco sino alle tre ore dopo il mezzodi. Li Francesi eransi fortificati anche nel campani- le della cattedrale con un cannone di campagna , e 4 spingardi. Fecero un’ apertura nel muro del ci- mitero di sopra per passare su quello delForto del¬ la vedova del colonnello Francol, e s’impossessa- rono della časa esistente nel medesimo orto perfar fuoco sopra gli Austriaci, che occupavanola contra- da di san Michele. Li medesimi entrarono forzosa- mente anche nella cappella del Battisterio di san Giovanni Battista presso la cattedrale, e ne fecero stalla per li cavalli. 11 fieno lo riposero nella cap¬ pella di san Michele, depositorio de’ defunti. Ta- gliarono il grande, anzi magnifico albero detto la Lippa grande, fuori del recinto della cattedralein- contro il campanile, ed un secondo albero entrolo siesso recinto per intrigare coi rami Ja strada, affi- ne di garantirsi dagli assalti improvvisi degli Au¬ striaci. Lo stesso giorno 16, che si diede dagli Austriaci i! primo attacco al castello di Trieste, nel eircon- dario di Lipsia alle ore otto della medesima matti* na si accese una delle piii grandi e terribili batta- glij, che gia dalla Storia e conosciuta. Trovavansi 1 >7 vicendevolmente a fronte circa 400 mila uomini per decidere, se in avvenire dovesse sussistere una' ‘ ' sostanzialita di popoli, o se tutti dovessero essere sottoposd ali’ arbitrio di un conguistatore. Rim- bombavano continuarnente i colpi di cannone ali’ intorno diLipsia, e molti villaggi erano in fiam- me. In vano le Autorita Francesi spargevano noti- zie di vittorie; 1’ apparenza contraddiceva , e cosi pure la continua j e sempre piu ugualmente robu- sta approssimante cupa ripercossione del mor- morio della battaglia, che cesso soltanto col tra- montar del Sole. Qui poij li 17 giorno di Domenica, alle ore 7 di mattina comineio dal canto degli assedianti il can* nonamentOj e continuo interpolatamente sino a notte. Intanto il generale barone di Lattermann con suo manifesto da Lubiana annunzio essere sta- to egli destinato provvisoriamente governatore generale civile e militai’e delFIllirio . Ordino nel- lo stesso tempo che tutte le pubbliche Autorita do¬ vessero continuare negi’ impegni de’ loro ufficj, come nel passato Governo. Lo stesso di nelle vicinanze di Lipsia incomin- cio il fuoco col medesitno vigore del giorno adtlie- tro, e duro sin verso mezzodi, allorche subentro un silenzio d’ar mi, che fu ben di corta durata . Lunedi 18 ,benche durante la notte in Trieste siasi inteso gualche eolpo di cannone dalla parte degli Austriaci contro i Francesi assediati nel ca- stello, passo buona porzione della mattina in una pacifica calma, ed appena verso il mezzcdi diede 118 piincipio al cornbattimento con tiri di cannone e x ^spingardi dal campanile di s. Giusto, e dal castel- lo sopra i posti avanzati austriaci. Questi avendo da prima postato un mortajo da bomba sul colle del Farnedo, per essere troppo distante dal castel- lo,lo trasportarono sulFacquedotto vicino allastra- da di passeggio. Presso il inolino da ventogl’In- glesi posero pure un obizzo , ma questo invece di molestare i Francesi, oltrepassava il castello e danneggiava anzi la citta. Li Francesi corrisposero cou fuoco, vivo che duro sino a notte avanzata. Lo stesso giorno la truppa croata stazionata nella con- trada di san Michele dopo aver battagliato contro i Francesi, fece una visita alle abitazioni di qnella contrada ( abbandonata necessariamente da quegli che 1’abitavano ), e vuoto tutte le ča¬ se , Avvertito io del successo, corsi in citta, mi presentai al Comando militare Austriaco in časa del negoziante Pietro Antonio Romano, situata nella contrada del Corso, e che forma cantone a capo della contrada che mette al Poute rosso n. 716, ottenni Hcenza di passare i picchetti, e portatomi alla časa di mia abitazione la prima neb la contrada di san Michele e. 1827 , insieme con mio fratello uterino Giovanni Rruyn , e due altri pigionanti, trovai tutte ie porte spalancate, aperti gli armad], 3 eomo, sparseper terra le cose di poca considerazione , e tntto il buono portato via , sino le tem)*’n e delle dnestre. Trovata una giacchetta, ed altre insegne miliiari, le feei raccorre e le pre¬ sen tai al Comando militare, eioe al barone Aspern »19 eomandante, il quale sulF istante diede ordine, che fossero custodite le čase della predetta coatra- 1 da, e che nessuno pid vi entrasse. II tempo piovoso impedi il combattimento di questo giorno. Frattanto calo dal castello un par¬ lamentarko al eomando militare. Nel mentre cbe qui si operavano tali cose. la stess^ mattina presso Lipsia rinnovossi il combat¬ timento con raddoppiato vigore. Il punto centrale del medesimo si corjobbe essere nelle vicinanze di Probsthayda, e Vachau. Un terribile cannonamen- to conquasso quel!a citta. Il fuoco deli’ infanteria non tacque neppure un momento. Molti villaggi erano in fiamme. Impairientissimi aspettavanoquei di Lipsia ogni momento la decisione, ina ancor questa volta trarnonto il Sole arrossito di sangue , e la gran tragedia non era ancor terminata, seb- bene ne presentivano il vicino termine dallo sfilar che facevano per le oeeul te linee intorno alla citta Je colonne di bagaigli dellF Armata francese, cbe batteva la strada v^rso Naanburg. Nel corso della notte nna grai> porz ione deli'’ Armata francese pre¬ še la medesima dire zione . Giunto li 19 di giugno, ji rimbombo del cannone si avvicind a Lipsia. L* Armata francese en i in piena ritirata. Bopo le or« dieoi FImperatore ] Napoleone fuggi col di lui se- guito per la citta di Parigi. Un accanito cornbatti- inento inecmincio s ulFesteriore delle portc di Li¬ psia . La vittoricsa Armata alleata preše la detta citta per assalto. Iba ritirata de’Franoesi fu per e** si una prima scoufitta. L’esercito vittorioso V entrd con ai!a testa gli Alleati collegati monarchi^ 1 ‘ > Caddero in mano de’vincitori piu di 40 mila pri- gionieri, fra’ quali ritrovaronsi rnolti de’piu rag-* guardevoli Generali, piu di 3oo eannoni, ed un immenso treno di bagagli. 11 pio Sovrano Francesco primo, dopo decisa la vittoria di quest’ultimo fatto d’armi, stnonto da cavallo, e genuflesso innalzo ali’Altissimo i suoi ringraziamenti, e gli altri suoi collegati Sovrani# a di lui imitazione, fecero lo stesso . La notte de’20 fu tranquilla fra noi, e la matti- na presentossi di nuovo un parlamentario , il qua- le la stessa mattina venne accompagnato da un Austriaco per rispondere al Gomandaute del ca- stello , II dopo pranzo ne sorti un nuovo dal detto castello per trattare il cambio de’prigionieri. Vo* lendo gli Austriaci piucehemai stringere il blocco del castello, perche vi erano parecchi clle sommi- nistravano di soppiatto da sotto le suemura de’vi- veri alla truppa franeese, diedero fuori un ordine^ che tutti quelli i quali non fossero piu distanti di cento passi dal castello dovessero abbandonare le loro čase . Questi per loro sicurezza si ritirarono nelle circonvicine campagne. Nel giorno de 5 2i i Francesi inalberarono bandie- ra bianca, e gli Austriaci occupavansi a perfeziona- re una batteria di 5 cannoni di grossocalibro nella campagna Weber, in poca disianza dal castello# per fare la breecia al medesimo ( e ad erigerne un’ altra nella campagna Baraux, i-\i vicina. Li 22 alle ore una e un quarto ricomincio il can- J 21 fionamento, e bombardamento. Due cannoni della batteria Weber eh’ erano in istato di agive , obbli- IiJI garono i Francesi ad abbandonare il campaniie della cattedrale, il quale nel passare le palle oltre i finestrorii del medesimo , senza offendere in mini- ma parte le campane, resto oifeso un finestrone che guarda sni la porta del medesimo campaniie ed un altro che guarda verso la šalita . GPInglesi, e Siciliani molto avevano travagliato a trasportare dalle navi , portatesi nella valle di Miiggia,de* cannoni su per la campagna Fecondo, e postatili alla porta, ora cliiusa, di essa campagna, che guardava la Sanza, di la battevano i Francesi sta- zionati in quella, e proteggevano nello stesso tem¬ po le truppe che ne tentavano la preša per assalto, 3a quale finalmente riesci alle 5. ore della sera d’impossessarsene, col sacrificio di piii Siciliani ri* masti morti, alquanti Ungheresi, un uffieiale in- glese, ed un uffieiale austriaco ferito . Gli assali- tori pero fecero45 prigionieri francesi, che guarda- vano quel fortino . La citta resto anclie in quest’in- contro non poco danneggiata dalle palle e bombe. Intrapresero i vincitori sulPistante a formate Una valida batteria parallela al eastello sulla stes- sa Sanza. Venuta la Domenica de’ 24, il eastello alle ore 7 della mattina accortosi de’detti Javori Comincio a tirarvi colpi di cannone ed obizzo per disturbarneli, ed indurre gli Austriaci a sospende- re i lavori suddetti. Per non essere terminale la dette fortificazioni, e per il tempo cattivo poco ri- spondevano ad esso eastello, il quale cesso il fuo- co alle ore to e mezza , e lo riprese alle la sine al, ^^1’nn’ora (lopo il raezzodi, quindi nel decorso del dopo pranzo il fuoco fecesi ad intervalli. In questi frangenti tutti gPimpiegati ai dazj, chiusi gli offizj eransi ritirati in salvo. Ne avven- ne da eio, che vendevasi il vino alla minuta non solo nelle harcfae, ma anche per le piazze e con- tradedella eitta,in conti’avYenzionedel regolamen. to daziale, Il Magistrato municipale per levare ta¬ le abuso dannoso alle rendite pubbliche, vieto tali vendite, ordinando che chiunque volesse vendere vino, dovesse munirsi di una imava perrnissione , restando aboliti gli anteriori, Similmente il gover- natore generale Bar. Lattermann con sua circolare da Lubiana ordino, che si dovesse continuare a prevalersi della carta bollata francese sino ali’ ul- timo di novembre, e che dal primo decembre in poi non potesse adoprarsi la medesima carta senza il contro-hollo anstriaco, e cio sina a! consumo totale delle dette carte bollate francesi. Il di 2.5 durante la notte il castello inquieto il sonno degli abitanti con reiterati eolpi di cannone sopra le nuove batterie per impedire il loro perfe- zionamentO . Lo stesso giorno il comandante del castello co- lonnello Rabie estese gli articoli della capitolazio- ne. Questi si vedranno a suo Inogo, quando verran- no firmati dal Generale anstriaco. Intanto il detto castello fece quasi continuamente giuocare il can¬ none per impeguare un nuovo combaitimento; ma 123 non essendo ancor terminati i lavori, gli Austria¬ ci non gli risposero che con alcune bombe. 1 £A 3,6 il castello fece replicati tiri di cannone sopra de batterie nuove affine di disturbarne il la- voro, eq avrebbero continuato tntta la notte se non fos&e insorto uno de’piu terribili fortunali ac- compa^nato da impetuosa vento, e pioggia, che gPimpediva di proseguire il fuoco . " Il Comandante del castello frattanto ritnando un parlamentario agli Austriaci, a proporre gli articoli della capitolazione; ai quali non volendo dare ascolto il Comando Anglo-Austriaco, preteu- deva che si arrendesse a discrezione; il medesimo Comandante francese verso le ore tre pomeridiane fece di bel nuovo giocare il cannone verso le batte- rie. Ordinb il Governatore generale a tutti gli abi- tanti di questa citta di dover nel termine di quat- tro giorni indieare ai Comando militare tutte le proprieta francesi erariali , o demaniali ovunque esistessero giacenti, conservate 5 o nascoste,di qua- lunque si fosse denominazione o qualita. Vennero pure in qnesto giorno obbligati de’facchini ed al- tri ai lavori delle batterie nuove contro gli asse- diati francesi. Li 29 gli Austriaci oontinuarono a perfezionare il lavoro delle batterie, ritardato a cagione del tempo cattivo, e ad approntarsi pel cannonamen- to. Furono portate cento botti vuote alla batteria della Sanza, requisiti dei facchini, condotte delle 124 fascine e de’badili. Vennero visitate le detle bat* ^terie dali’Arciduca Massimiliano in compagnia del contr’ammiraglio inglese Fremantle, e del Mag- giore barone d’Aspern; mentre che il Governa- tore barone Lattermann da Lubiana diede fuorj una circolare colla quale ordinava l’incasso del le imposizioni dirette, edindirette, e contribuziom comnnque potessero essere chiamate. Sabbato li 3o r;el dopo pranzo essendosi alquan- to calmato il tempo orribile della mattina, venne¬ ro riprese le trattative. Il contr’ammiraglio insi- steva nel volere che i Francesi del castello si ar- rendessero a discrezione, altrimenti sarebbero sta¬ ti fiilminati dalle batterie sterminatrici stabili- te gia in poca distanza del castello. L’Arciduca Massimiliano al contrario fece rimarcare il gran- dissimo danno che ne sarebbe provenuto alla cit- ta da un cannonamento cosi vicino, giacche ne a- veva fatto , ancorche le battei’ie fossero State lon- tane ne’ primi giorni . Dietro queste ed altre ri- mostrazioni del prelodato Arciduca fu accettata la seguente Gonvenzione 13.5 Convenzione tra il ContFAmmiraglio Fremantle comandante le forze britanniche, il conte Nugent 1 generale maggiore, comandante le forze austriache innanzi Trieste da una parte; ed il cavaliereRabie colonnello, comandante il Forte per 1’ Imperatore de’ Francesi Re dTtalja ec. ec. Art. i. Il Forte di Trieste šara consegnato alle truppe di S. M. 1’Imperatore d’ Austria , Re di Boemia, e di Ungheria ec. ec. nel di i5 novembi’e prossimo , se da qui a quest’epoea non šara soccorso dalFarmata irancese od alleata. Risposta. Il Forte šara consegnato alle truppe al- leate nel di 8 novembre ad ore io della mattina. Art. a. Le truppe sortiranno dal Forte, esse trasporte- ranno le loro arini ed i loro bagagli, esse condu- ranno due pezzi di cannone da campagna co'loro cassoni, esse si porteranno in Italia. Saranno co na¬ prosi nel presente articolo gli ufficiali al servigio della Francia, o de’di lei alleati, che potrebbero trovarsi infermi in Trieste, come pure gFimpiega- ti delle diverse amministrazioni, i quali non han- no jrotuto , per mancanza di mezzi di trasporto , seguire i loro capi. Risposta . Le truppe sortiranno dal Forte con gli oiiori della guerra, e deponanno le loro armi sul- t2& 1’ ingresso della citta per pa s s are toslo in Italia * ^^Saranno compresi nel presente articolo gli ufficia* li franeesi, o degli alleati loro, che potrebbero tro- varsi infermi nelForte, come pure gPimpiegati del* le diverse amministrazioni, li quali non hanno po- tuto per mancanza di mezzi di trasporto seguire iloro capi„ Art. 3. Šaranno forniti di mezzi di trasporto ^ tanto per li pezzi di campagna , e loro cassoni, ehe per gli equipaggi de’ signori ufficiali j e li bagagli della truppa * Risposta . Li mezzi di trasporto šaranno forniti per li bagagli de’signori ufficiali. Art. 4 * Li viveri durante il viaggio saranno forniti da S. M. PImperatore d’Austria per la truppa, sino ai posti avanzati delParmata d’Italia . Risposta i Aceordato mediante il pagamento. Art. S. Per la consegna de^magazzini, munizioni, ed armarnenti del forte saranno nominati de’commis- sarj da ima parte e dalPaltra per formarne ua inv ■ventario. 127 Risposta. Li commissarj saranno tosto nominati, te 1’inventario si fara nel di 3i ottobre i8i3. Art. 6 . GPinfermi che sono negli ospedali sataimo trat* tati nell’istessa maniera che gPinfermi austriaci; ed allorche saratino in istatd di poter viaggiare , verranno diretti sulPItalia . Risposta , Accordato, come pure il passaggio li- bero a quelli degPinfertni e de^eriti che si trova* too nel Forte. Art. 7 . Non šara ricercato, ne inquietato alcuno degli abitanti per la loro opinione,ed attaccamento al Governo francese , sotto le leggi del quale si ritro* Vano. Risposta . Rieusato , come fuori della disposizio« ne del sign. Comandante del forte . Art. 8 . Lecasse, e hotti contenenti gli archivj delle differenti amministrazioni, che non hanno potuto fcssere trasportate per mancanza di mezzi di tras- porto , che šono custodite nel Forte, saranno de- positate presso un Commissario per essere spedite dove le desidera il Governo francese., edalle di lui Bpese. i8i3 I 2S Risposta . Aecordato, a condizione che gnest© joi3 easse 11011 contengano punto eftetti appartenenti a! Governo , II di a5 ottobre i8i3. II colonnello comandante del Forte di Trieste Firm.RABIE. Firm. NUGENT, Gen. magg. Firm. T. FREMANTLE ContFammiraglio.. II giorno de’3i ottobre tutta la popolazione, eh’ era per le campagne lontana dai pericoli delTasse- dio, rientro in citta. II Gapitolo della cattedrale di s. Ginsto fece coro, e Messa cantata a S. M. Mag- giore. II primo di novembre il canonico Vicario capito- lare ottenne tanto dal Generale austriaeo , che dal Comandante franeese, la permissiotie di poter offi- ciare la chiesa Cattedrale di s.Giusto, cadendcf nel giorno seguente la festa del detto Santo . Al mez- zo giorno il suddetto Vicario capitolare eol nonzo- lo si porfarono alla prefata chiesa, la quale trova- rono in gran disordine a motive delle sofferte can- nonate, e bombe, eioe il tetto, e soffitto rovinato in molte parti. Entrata una bomba nella cappella di s. Antonio abbate, dopo sfracellato il suo tetto, ed il volto, ando a terminare a pie delle scale del pid pito, e fracasso in minuti pezzi trebanchi. So- pra la cappella della B. V. della Pleta, una paila getto via la portella del soffitto, che poi fu raura-j ta. Nella cappella di Loreto una paila entro pel soffitto sopra la statua della B. V., e senza alcun’ altra offesa colpi dietro la porta di essa cappella nel rnuro ove ora trovasi detta paila immurata. II fragore delte bombe cadute in Chiesa sconeerto le canne delPorgano, e le poge tutte in confusione fuori di luogo , e ruppe la maggior parte delle in- vetriate . Furono trovate in Chiesa 27 palle dican- none di grosso calibro, e molti pezzi di bomba . II Vicario capitolare mandb s ubito d egi i uomini, i quali tutto il restante di quel giorno non fecero che trasportare fuori di chiesa i rottami, e scopare. La sera con la permissione militare, vi res to il nonzolo, e cinque altri uomini tutta la notte pei* terminare di ripulirla, ed addobbarla per il se- guente giorno . Il giorno seguente a novembre fe- sta di s.Giusto, fu officiata di nuovo la Chiesa cat- tedrale colla maggior solennita, intervento d’im- tnenso popolo j del Maire cavaliere de Maffei, e dei Fabbricieri . La comnnita della Confessione evangeliea rifor- mata della nazione Elvetica celebro nella sua chie¬ sa secondo i proprj riti li 7 novembre vigilia della resa del castello, un solenne servigio divino in rendimento di grazie ali’Altissimo pel feiice ritor- no sotto i! dominio di S. M. Francesco I. e cosi pu¬ re per !e segnalate vittorie delle armate alleate. Il Parroco loro Stuppani pronunzio il Serrnone sopra. il Salmo 34. v. j. a. S, il quale fu accornpagnato da TOM., v iv. g preghiere analoghe, e dali’armonia di un caruicO ld relativo, e dal Salmo 98. Li 8 novembre alle ore 10 i Francesi abbandona- rono la Caltedrale ed il Castello portando seco le loro armi ebagagli; e per la strada nuova andarono fino alla barriera a pie deli a riva diOpchina a tam- buro battente, preceduti dal Triestino Maggiore Lazzarich Comandante provisorio dipiazza, a ca- vallo , da un Sargente , e da un Caporale austriaci. Arrivati cola, circa 700 soldati francesi deposero le armi, e gli uffiziali le ritennero, e quindi sorti- rono dalla citta, accompagnati dal militare anstria- cofino agli avamposti francesi inltalia, Appena sor- titi i Francesi dal castello, vi entrarono gli Au¬ striaci , ed Inglesi, inalberarono la bandiera Au- striaca, e scaricarono alcuni colpi di cannone d’ al- legria . Le palle , bombe , ed obizzi, cbe nel tempo deli’ assedio agirono contro il Castello, posero in rovina e conquasso tutti i casamenti del medesimo, di maniera che in nissuno di quelli era rimasto un sol niechio cbe potesse dare ricovero . La gitarni- gione francese era costretta ad alloggiare nelle ca- sematte per essere al coperto; e queste molto mal sane per la loro umidita . Sulla facciata esteriore del residuo antico palazzo capitaniale eravi un orc. logio, e questo pure restb si malconcio che fu di- messo . Di quanta importanza sia stato ai Francesi il possesso di questa citta, lo dimostra la qui ingiun- ta medaglia Fatta coniare dali’ Assemblea di Parigi ! ,5 r Piinno 1797 li 4 aprile, tiella circostanza cirenlra- rono la prima volta in Trieste , oltre di che gia lo 1 0 comprovano le altre due invasioni, della qnal ul ti¬ ma siamo stati linalmente liberati, senza timore di ssere dai medesimi mai piu molestati. BOKAP-ABTE GENERAL EN chee Rappresenta questa medaglia il fiume Tagliamen* to , raffigurato in un veccbio sdrajato sopta il lelto del fiume stesso colla mano destra alzata in atto di spingere o rigettare gli Austriaci in ritirata, e col¬ la faccia rivolta ai Francesi, quasi invitandoli a passarlo, i quali con grande animosita colFarmi ali a mano danno la caccia ai predetti Austriaci . Sotto il fiume venne accennato il motivo e Pocca- sione per cm fu coniata la medaglia , colle ingiun- te parole: V“ »1 j32 > b 3 j 1’ASSAGE DU TAGLIAMENTO PRTSE DE TRIESTE DalFaltra parte della medaglia vi e un serto , o ghirlanda d’alloi' 0 , allusivo alla vittoria , fuori del quale e scritta 1’epoca nella quale fu coniata, in iorza di uuFapposita Legge deli’Assemhlea, che dice: LOI DU 1 5 GERIVTINAL AN. 5. DE LA REP. cioe appena saputa la preša di Trieste, la quale successe li a germinal ( 22 maržo). Vedi Tam. 5. pag. 114 . . , _ .. # Nel centro della predetta ghirlanda vi e la dedi* ca della stessa medaglia/colle parole A l’ aemee d’italie Finalmente Fiscrizione del contorno esteriore , indica il Generale che coniandava in capo la stessa armata: BONAPARTE GENERAL EN GHEF. La descritta medaglia e di rame , della grandezza di un napoleone d’argento, o da 5 franchi. 11 pos- 1 ^ 1 sessore della medesima e il negoziante di Borsa Carlo Fontana collettore geniale di numismatica . Con decreto del Governo generale , gli uffizj do* ganali venneroripristinati sul piededelFanno 1808. Venne abolito il Dazio continentale, introdotto dai Francesi. Venne regolata la sigillazione delle rner- ci sul sistema austriaco, e fatte altre disposizioni utili al commercio. Affine di ossequiare il Governatore generale bar. Lattermann in Lubiana, e quindi al campo del 80- vrano per tributare al medesimo i sentimenti di sudditanza, vennero nominati come deputati it barone delPArgento Vicario capitolare, il dott. Domenico de Rossetti, il consigliere Francesco de Gostanzi, i Negozianti di Borsa Pietro Cozzi, e Renner. Li 10 novembre giorno di mercoledi fu destinato per ringraziare Iddio del felice esito della guerra , e della liberazione di Trieste dal dominio france- se . Furono tenute chiuse tutte le botteghe . e so- spesi tutt’ i lavori. Alle ore 11 fuvvi Messa solen- ne e Te-Deum nella Cattedrale colPintervento del tenente maresciallo conte de PEspine comandante civile e militare di Trieste, del contr’ammiraglio inglese Fremantle, del tenente maresciallo Kne- sevich , del maggiore Lazzarieli, de) bar. de Lede¬ rer In tendente di questa citta , del cav. de Maffei preside del Magistrato e di tutta Puffieialita au* i34 striaca eJ inglese, e di un’immensa quantita di IJ popolo. Li punti principali del servigio divino fu- iouo eorrisposti dali’artiglieria del castello , e del hastione civico. Terminata questa funzione la cit¬ ta continuo a risuonare sino alla sera di evviva ,di rimbombi di spari giulivi, e di un’annonia vagan¬ te per la citta di trombe e clarinetti radunata dai Servolani. Al tramontar del Sole comparve tutta la citta illuminata in modo, che senza esagerazio- ue poteva dirsi illuminata a giorno. Mon vi fu. ca- succia che non avesse procurato di emulare nella sna proporzione 1’illuminazione delle ease piu il- 1 us tri. Un 1 usso di cera, trna raoitiplicita di troni inaulzati sulle ringhiere ali’effigie del Sovrano, una quantita d’iscrizioni allusive alle MM.LL., alle armate alleate, al principe Massimiliano, ci¬ fre , emblemi, serti di flori, trofei ec. ec. formaro- 110 di questa citta altrettanti riotturni giardini di delizie, in cui alternativainente vagheggiavaiisi tut- te .le classi taiste al bel sesso nelloro brillante art- dametuo . Sono degne di singolare menzione le , nel la quale dopo di avere parago- nati gli ul timi procellosi anni scorsi, col presente sotto il Telice doluinio Austriaco, e per impegnare li suoi uditori al giuramento di fedelta, e gratitu- dine verso il beneficentissimo Sovrano , dopc avere ramrtiemorate le grazie e privilegi ricevuti da i Sovrani deli’ Augdsta Časa d’Austria da Carlo V. in poi, fino al!’ attuale Monarca; passo a dimoštra- l'e co’testi della sagra Bibbia,, qnanto grave delitto sia lo spergiurare , e quai gravi gastighi attender si deve dal cielo lo spergiuro . Concluse finalmente cosi: Ecooci dunque ali’adempimento di un dover vantaggioso, dovere grato, ed onorifico* dovere sa- cro e religioso, dovere ereditario, dovere di ricono- scenza, dovere che nella sua esecuzione rinnova il pri st in o antico atto del primo nostro Patriarca. Quest’omaggio, e giuramento di fedelta, che dai capi della comunita, e da’ primarj anziani dovra essere rassegnaco in questo giorno in nome di tutta la comunita degli Ebrei di Trieste alPinclito ma- gistrato, ondeunito sla al pnbblico istrumento, e trasmesso alle eccelse Superiorita, dovra essere pronunciato ad alta voce dal piu vecchio degli at* tuali capi della coinunita. Io lo seguiro con la do- vuta riflessione, e nell’ ubbidire il sovrano coman- do , e Pesempio del Patriarca Abramo in uno, alze- 1'0 la mia mano destra (*); Alzo la mia mano ali ’ alt is.tirno Signore possessore del delo, e della terra: Voi tutti riveriti astanti fate altrettanto: (**) Cio che vedrete fare a me , fate anche voi: accompa- gnandolo colla dovuta riflessione, ed alzando la vo- stra mano destra, e per noi si avverera il detto del rettorico Proleta: [***) Nel quale chi e benedetto sulla terra, šara benedetto in Dio , amen: e quello che giura in terra , giurera in Dio, amen ; e per che si sono poste in dirncnticanza le passate angustie. Amen, amen, (*) Levo manam meam ad Dominum excelsum pos- šessorem coeli et terrae. Gen. i4 22 . (**) Quod me facere videritis, hoc facite. (Judic, 1 >9) (***) In quo, qui benedictus est super terram, be- Uedicetur in Deo, amen: et qui jurat in terra, jura- bit in Deo, amen; et quia oblivioni traditae sunt an¬ glistke priores. Amen, amen . (Isaia 65 16 .) Atto (Fomaggio e giuramento di fedelta coniatt- lol 4dato dal Sovrana a tutt’i sudditi delle provinci© Illiriche, Noi promettiamo , e giuriamo a Dio onnipotente di essere fedeli ed ubbidienti a S. M. Francesce* I • per la Iddio grazia Imperatore d’Austria, Re di Ge- rusalemme, Ungheria, Boeaiia , Dalmazia, Croa- zia, Slavonia , Gallizia , Areiduca d’Aus.tria ec. ec. ed a’suoi legittimi suceessori, di prorauovere in Ogni incontro il loro vantaggio, e cjuello delFIm- pero Austriaco, e d’ impedire con tutte le uostre forze ogni pregiudizio, e danno, e di eomporfsrci in ogni tempo come sudditi fedeli ed ubbidienti. Gosi Iddio ci ajuti. La popolazione Triestina, sempre sensibile alla inemoria de’ feliei avvenimeuti per la causa del suo Sovrano, lo fu ancora nel di 19 ottobre, epoca della gran vitteria di Lipsia. Concorse numerosa al teatro illuminato a giorno, e numerosa, e benefi- ca portossi alF incendio di nna macchina di fuochi artificiali d’ invenzione e disposizione del eapitano Avril comandante deli' artiglieria in questa eitta. Siccome si avea per iscopo di oontribuire alla for- rnazione di un fondo a sollievo di un invalido trie- stino, basto questo sentore per eeeitare la pubbli- ca beiieficenza. In fatti, sebbene il biglietto d’ in- gresso fosse lirnitato a carantani 20 , f'u.ronvi delle persone cbe contribuirono molto di piu . Uti anoni- mo contribui 3 zecchini, un altro 5 talleri, cos detti franceseoni, uu altro 5 taileri detti della re gina ; tanti altri un tallero ec. ec. La macchina rup- presentava un Tempio, i simboli, le virtu. sov ra- 1 ne, e i nostri omaggi al piu buono de’Monarcbi. L’incendio elettrizzo gli spettatori, fr a i (pialieravi il fiore dclla popolazione, che decisamente lo ap- plaudi. Si rimarcarono varie illuminazioni, fra le cjuali Pestema del Teatro. La societa delle stanze di radunanza de’commer- cianti, la quale sino dalPanno scorso fece rappre- sentare in una delle medesime stanze sul muro a fresco Pavvenimento della fanstissima, ed eterna- mente memoranda vittoria di Lipsia dal cognito pennello di Giuseppe Bisson Veneziano, stabilito da parecchi auni inTrieste, si distinse anche in questo giorno con una brillantissiina iJluminazione interna delle stanze, avendo fatto disporre al ili fuori sulla lacciata in piazza del Teatro nuovo una grandiosa illurninazione a trasparenti d’invenzione del celebre Ingegnere in capo Pietro Nobile, che favori cortesemente la detta societa, edeseguita perfettameute dal predetto Bisson figurista, e dal pittove, e macchinista del Teatro. Rappresentava fjuesto pezzo architettonico un Tempi o a tre arcate formate da rjuattro pilastri, in oanuno de’quali era disposto un Busto dogli alti quattro Sovrani A liči¬ ti , Plmperatore Franc.esco I., 1’Itnp. Alessandro , il re dTnghilterra, ed il re di Prussia, con festoni, e trofei analogiji. Nel fregio si scorgeva la data di quel!a memoranda giornata, i genj del conimercio 5 e delPabbondanza. Nel zoeeolo si leggeva la sc- la TOM. Vf. 17 8 guente iscrizione- a lettere 4’oro composta dalPeru- ‘mlitissimo dott. fisico Rondolini. Faustissimam .Parte .a . Principihusfoedereunitis . Illustris . Fictoriae . Lipsiensis . Pacis. Prodi0'nae . Diem . Commercium . Tergestinum . Gaudons . Ce- lebrat . Sopra detto zoccolo il globo terracqtieo dove sta-* va scrittoLiPstA, con laVittoria daun cantotenen- te una palma nella mano dritta, e corona d’alloro neila sinistra appoggiata sopra il globo medesimo j dall’altra laPace personificata checalpesta col pie- de un trofeo, tenente in una mano 1’olivo, nelP al- tra un šerpe, simbolo delPeternita. Queste figure campeggiavafto sopra un piano radiato di luce, in- dicante il giorno della Vittoria . DalPimbrunire del giorno sino a notte avanzata, la Banda della rnilizia Givica esegui diversi pezzi di mušica a trattenimento delPimmensa popolazio- ne afFollatasi per godere di questo lieto spettacolo . Dopo il risorgimento del Governo Austriaco fu di nuovo ristabilito 1’ufficio del circolo in Trieste, ed il primo destinato capitanio Circolare fu il co: Carlo de Ghotek. Venne n uo v amen te eretto in Trieste il Governo, e comincio le sue funzioni di ufficio il primo giorno di novembre. Gon cio ebbe a cessare da ogni attivi¬ ta il delegato governiale; e la Fabbriceria delle Ghiese istitnita dai Franeesi venne abolita . . 'TO Li a novembre approdo a questn rada la Fregata francese nominata Fleur-le*Lis , proveniente in j 3 1 ^ giorni da Tolone per il trasporto delle salme delle Reali Prineipesse di Francia . Li 7 dello stesso mese coli’assenso delPImpera- tore, segui 1 ’estrazione dalla Tomba, ov’erano Sta¬ te collocale indepositd, a disposizione del re di Francia Luigi XVIII, le salme delle Reali Princi- pesse zie dello stesso Re, Adelaide , eVittorina, che qui passarono alFaltra vita, la prima nel di 8 giugno 1799, la seconda nel di 37 febbrajo 1800, per essere trasportate nella tomba deli a reggia loro Borbonica Dinastia presso il Trono di Parigi. . La sera avanti inpresenza del Vicario capitolare, e del Prelato spedito a bel la posta da Parigi per le- vare le suddette Prineipesse Gio: Luigi abbate de Gallois de la Toitr, Vescovo nominato di Moulins, fu aperta la Tomba di ragione ereditaria del nob. Leopoblo de Burlo Comandante la truppa Civica, e fu estratta la Cassa colle ossa delPultimo Vesco¬ vo di Trieste Ignazio Gaetano Buset, e riposta im- mediatamente nella Tomba detta di s. Filippo Ne- ri, appartenente alPabolita.Congregazione di det- to Santo , composta di Sacerdoti, situata a fianco delFaltare di s. Arina nella navata di s. Nicolo. La mattina appresso vennero coperti gli stalli di nero, ed appositamente a spesedel re di Francia fu- rono comprate diverse pezze di scoto nero per co- prire, ed addobbare tutta la navata grande, e l’Al- tar maggiore di nero . Verso le ore undici della stessa mattina arrivo a!.Ia Catledrale il suddetto prelato francese, e ve- ‘^iitosi in rocchetto, e mozzetta nera atido ali’ altare maggiore, preseliti tutti iDicasteri. Lesse a voce alta Patto di consegna alla morte delle prineipesse ; la missione del re di Francia per le- varle-, il permesso di S. M. 1 ’ Imperatore d’Au- stria;edin fine fece un’allocuzione in francese analoga alla circostanza. Quindi precedendo la oroce capitolare con due accoliti, aecompagnato dal capitolo , clero , comandante della fregata fran¬ cese, e da tutt’ i Dicasteri, si porto alla tomba. Era guivi apparecchiato da sedere , e vi sedetterc- il prelato, il Vicario capitolare, 1 ’organizzatore plenipotenziario, ed il comandante della fregata. Gli uotnini appostati ali’ uopo aprirono P avello , estrassero la prima cassa, quella cioe di Maria Vit* torina; esaminati i sigilli, furono trovati intatti, ed immediatamente venne trasportata sul gran catafalco gia eretto in mezzo alla.chiesa. Estrasse¬ ro in seguito la seconda cassa di Adelaide, e visita- taorc tre. bat- taglioni , cioe uno del reggmieu ;.o bj«aebi presso la.. Cattedrale, nno del reggimento Lusignan presso i! laogo deli’imbareo al molo di san Carlu , ed il ter- 1 ^' zo del reggimento Beaulieu, in vaij cornandi divi- so per la citta affine di mautenere il lmon ordine . Con assenso della Superiorita, e permesso del co- mandante di piazza il eolonnello d’ Albeck, pose- ro piede a terra dalla predetta fregata 48 uomini del servigio basso della medesima, e so soldati armati. Li primi per sostenere, e portare le bare su cui giacevano le urne; i secondi per forrnare spalliera al le medesime dnrante il trasporto, e questi situaronsi tutti a portata della loro desti- nazione. Il Comrnissario anlico plenipotenziario conte di Saurau, coi membri della Commissione , le Auto- rita costituite, ed altri impiegati pubblici; come pure il Capitolo della Cattedrale, composto di sei canonici, quattro mansionarj, un cappellano cn- stode sagrestano, e inoltre 40 sacerdoti radunaron- si nella predetta Cattedrale, e frattanto il Vescovo nominato diMoulins Steffano, Giovanni Butt, Lui- gi de Galois de la Tour, requirente il trasporto a nome del re di Franeia, celebro una Messa bassa di requie nella eappella del detto battisterio, assi- stito da due mansionarj. Terminala la quale, in- comincio la inarcia del treno funebre coli’ ordine seguente. I poveri della citta con una candela di tre on- cie per ciascbeduno. Il battaglione del reggimento Bianchi, battendo la cassa a lutto. Li cantori della eappella della cattedrale , eantanti il miserere. Il oapitoio e clero in aLito tli cliiesa; li canonici con J ^torce tli quattro Iibbre, e i sacerdoti con candelot- to tli due Iibbre, salmeggiando a retjuie. 11 Vescovo di Moulins in abito nero prelatizio. Le due casse eontenenti le defonte principesse , corteggiate ognuna da quattro uffiziali della fregata che soste- lievano II lembo delle col tri funebri, e fiancheg- giate da 24 personaggi vestiti a lutto con guanti bianchi, e velo al cappello con torce accese in ma¬ no, e da una doppia spalliera formata dai 20 Sol¬ dati francesi. II Commissarib aulico conte Saurau, co’ membri della Commissione , le Autorita costi- tuite, 1’ uffizialita dello stato maggiore de’Ces. Reg. battaglioni in compagnia del comandantedel¬ la fregata capitano tli nave cav. de Garat, e degli ufficiali della medesima, ed aitri impiegati pubbli- ci. Un riumeroso seguito di persone distinte di va- rieclassidi questa popolazione. Finalmente, un comando del reggimento Bianchi chiudeva il treno fanebre. Con quest’ ordine si giunse dalla Cattedrale per la strada delle Monache, Rena, Donota , Riborgo, il Corso, voltantlo tra la Borsa e la Dogana vec- thia, traversando la piazza del teatro nuovo per la strada del Governo; tra 1’affluenza di questa popolazione, che infolla faceva ala al passaggio, al Molo di san Carlo, dove la fregata, posta a lutto , giusta il costume, attendeva i due preziosi deposi- ti,e dove vennero collocati, sotto la direzione del predetto cav. de Garat comandante , tra lo sparo j 5,3 d’ onore deli’ artiglieria, si Jel nostro casteilo, eiie della fregata, e del Ces. Reg. militare. Gli 8 novembre eraPanniversariadel giorno Iieto in eni laguarnigione franceseper patto della stipu- lata capitolazione sorti dal casteilo. Questa ricor- renza destinata non era per essere solennizzatacon pubbliefe feste; pure la commemorazione che gli abitanti ne facevano ne’Ioro cuori, non dovea re- stare del tutto in silenzio. Penetrati dalla piu viv» ed indelebile riconoscenza verso fjue’ valorosi, che con pedeolo della propria vita, accelerarono la resa del Forte, ed impossibilitati di esternarlo a tntti, poiche nel frattempo il destino deli’ arini chiami altrove ed il Generale maggiore conte di Nugert, ed il Maggiore bar. d’ A spe r n, e gli altri prodi commilitoni, feeero centro di loro omaggi il Maggicre Giuseppe Lazzarich, che qui per fortu- nata cembinazione ritrovavasi, e che 1’ anno scor- so-, dop la gforiosa e notoria sna spedizione deli’ Istria, (ontribui non poco col battaglione Istriatio da lui fermato e comandato alla piii pronta libera- zione di [uesta cittk , di cui il medesimo e anche distinto ittadino. Unitasi a tale elfetto una Socie- ta, pregtvole per cara-ttere, per mezzi, e per pa- triotismo olfri nel suddetto giorno anniversario al prefato mggiore Lazzarich il dono di un cavallo bardato, eji una sciabola, come un pegno di ri- cordanza pr si fausto e consolante avvenimentO. Questo don presentato da una delegazione della Societa medsima fu accorripagnato dalla seguent« lettera ed anloeo Sonetto. c- j 84 Sig. Maggiore. I '4 L’ odierna giornata contrassegna V epoca fortu- nata della redenzione di questa felice citta. Oggi compisce 1’ anno che con Pevacuazione dPFrance- si che occupavano questo castello, i qual: soffrire ci fecero i disagi di un lungo blocco , e cmnona- inento , esultano questi fedeli abitanti per ! a bella sorte d’ essere ritornati formalmente sotto ipoten- ti auspicj deli’ eccelsa Časa d’Austria, pronotrice della nostra prosperita* Questa si fausta epo;a non puo fare a meno di destare ne’cuori de’buoriTrie- stini que’ sentimenti di riconoscenza vers) quei prodi campioni, che pugnando l’anno scorso per la giusta causa di Cesare, e della gemente unani- ta, cimentarono piu e piu volte le loro vie per la liberazione della nostra Patria. Impcssiiilitati di far pervenire a cognizione di S. E. il Generale conte Nugent, e del sig. Maggiore d’Aspern( Atle¬ ti valorosi a’ quali uniti a voi si compete ilprinci- pal merito delPanticipato nostro riscatto' quelle male articolate ed insufficienti espressioii della dovuta nostra gratitudine, contentare ci^ddrbiamo di conservare urt eterno so.vvenire dellebelliche loro gesta, e delle preclare loro virtu. M; se stan- te la lontananza loro a non potiamo che jro.rompe- re in fiacchi barbugliamenti, deh! almno voi, o bravo nostro concittadino , che appuntovi ritrova- te in mezzo a noi, e che tanto contribušte al ram- mentato avvenimento, e tanto cooperčte ad illu- stvare 1 anno i3i3, perraeftefe che w drappello j 85 tli vostri compatriotti facciano ecocon ladebolezza delle loro forze, al fiat del possente nostro Monar- 1 ca 1’ Augusto Imperatore Francesco I., la di cui giustizia premiare seppe le militari vostre fatiche! Pieni di fiducia 5 che a respingere non sarete il no¬ stro ardire con un rifiuto, ci prendiamo la liberta d’ inviarvi con la presente un cavallo bardato , e ima sciabola. Questo tenne contrassegno della no- stra stima per i rilevanti servigj da voi prestati alla Patria, vi pregbiamo , come analogo al vostro grado d’ accettare in commemorazione deli’ indi- menticabile giornata 8 novembre, e nel mentre porgiamo i fervidi nostri voti al cielo per una lun- ga vostra conservazione, ci protestiamo. Triestegli 8 novembre i3x4- Per i vostri attaccatissimi concittadini una Societa anonima. SONETTO. Benche disparve il turbine guerriero, Ne piu spaventi d’ ignei bronzi il tuono^ Nel campo il villanel, il rege in trono, E trantjuillo respiri il mondo intero; Benche il felice, invitto Austriaco impero, Pace echeggi dalPitalo al polono, Pur noi, del tuo valor memori, in dono Oggi un brando t’ offriamo, ed un destriero. i§6 Che se Triestino Eroe, di quel sul dorso, Ed i! hran do agguainato, ancor dovrai Aprirti a miove imprese illustri il corso, Tu pugnetai ardiinentoso, e ognora De’ grati nostri cuor ricordo avrai, E della patria^ che t’ applaude, e onorg. Eceo la risposta data dal prelodato Maggiore Eažzarieh alla Societa. Slan ori! O Accompagnato dal cortesissimo ed onorevolissi- mo loro fogliodegli 8 di questo mese, e da un liisin- ghiero Sonetto, ho ricevuto il superbo cavallo ric- camente hardato, e la bella sciabola di cui nel gior-> no anniversario che questo castello fu abbandona- to da’Francesi, hanrjo voluto farmi, e incosi nobile inahiera, generoso dono. Aceetto, signori, con in¬ tima soddisfazione., e infinita riconoscenza questo lnminoso contrassegno, cosi della grata loro remi- niscenza per un avvenimento, cbe compi la Jibe- razione di questa citta, e del loro patriotico entu- siasmo, come della gratuita loro propensione per la mia perrona. Pur trovo, in rnezzo a tanta com- piacenza, un motivo di rincrescimento, ed e, che i rispettabili e valorosi liberatori di Trieste., 1’ Imp. Reg. Generale maggiore sig. cente di Nugent, e 1’ Imp. Reg, Maggiore sig. barone d’Aspern , non ab- biano qui potuto ritrovarsi in tale giornata per ri- cevefe dimostrazioni cosi leali, e commendevoli di i8f cui avrebbero dovuto essere testimonj, e partecipi. Mi faro peraltro un grato dovere di far pervenire a 1 ^ 1 cognizione de’medesimi tutto cio che la spetta*bile societa hafatto in questacireostanza, e farloro sen- tire qual partedevonoprendere,e quanto eillustre il carattere ed il patriotismo della Societa, e gene- ralmente di tutti questi buoni abitanti di cui la medesima devesi considerare Forgano, ed il mo- dello. Signori, tutto presagisce che una paee dure- vole felicitera per una lunga serie di anni il glorio- 80 Tmpero Austriaco, del quale queste redente, e fortunate contrade formano una p,arte cosi distinta; ma se la voce del dovere s e deli’ onore mi chiame- ra di nuovo a citnentare la mia vita, io nori rispar- miero mai sino Pultima goccia del sangue in dife- sa del nostro Augusto Sovrano, in difesa dello sta- to, e della diletta mia patria. Sono, o signori, pieno di dovere, di stima, e di attaccamento. Trieste li 9 novembre i 8 i 4 - Di voi stiraatissimi compatriotti, Devotissimo obbligatissimo Lazzarich. Imp. Reg. Maggiore, e Comandante il Battaglione Istriano. 103 ■“Sua Irnp. Reg. M. graziosamente si trovo indot- * ol 4 ta ad irnpartire al sensale di cambj in Trieste Lo- dovi'čo Kert, la mezzana aurea medaglia civile d’ onore in considerazione delPattaccamento alPAu* gustissima Časa Itnperiale da lui autenticato coi piit grandi sagrificj, ed ali’ Amministratore del conte Thurn in Sagrado, Giovanni Vittori, la pic- čola aurea medaglia civile d’ onore per i disdnti meriti da esso acquistati nell’ anno 1810, nonche di contemporaneamente ordinare di significare al cassiere del circolo di Fiume, Antonio de Verneda, e alFufficiante della cassa civica in Trieste, Carl o Praun, la Sovrana contentezza per 1 ’ attaceamento da loro palesato al Principe ed alla patria. Stabili S. M. con deereto de’ 9 ottobre i nuovi confini del circondaiao di Trieste dipendente dal governo m^desimo, non che la topografiea divisio- ne de’ rispettivi distretti. Irriper. d’Austria . Pontefice Francesco I. Pio VII. Nel giorno is febbrajo, in cui venne festeggiata la nascita di S. M. Francesco I., il collegio degli Avvocati di questa citta , animato da nobili senti¬ menti di patriotismo, deposito nelle mani delCom- missario Aulico plenipotenziario per 1 ’,‘organizza- zione delFUlirio conte Saurau la somma di fiori- ni 525 valuta di Vienua, onde forrnare una fonda- zione per un valoroso invalido nativo di Trieste, il (prale avrebbe nelle memorabili dne campagne i8g deli a n no i S1 3 , e 1814 riportatc tlel le onorate ferite. Nella notte del 26 al 27 dello stesso mese Napo¬ leone parti in silenzio dali’ isola deli’ Elba. La piu parte della truppa cbe teneva lo segui. Un brigan- tino nominato 1 ’ Incostante , cbe trovavasi nel Porlo-Ferrajo, ed alcuni altri navigli da esso no- leggiati, servirono per tale impresa. Alquanta arti- glieria , come pure de’viveri per pochi giorni ven- nero imbarcati. Cotesta spedizione preše la direzio- ne verso le coste di Francia, nel dipartimento del¬ la Far, e presso Cannes, sotto Antibes segui lo sbarco. Fece un tentativo per entrare in Antibes. Ma non essendovi riescito preše la sua direzione Dell’ interno del paese sulla strada verso Grasse. I primi cbe siensi distinti in Trieste con esborsa- re deile somme a sostegno del fondo degl’ invalidi, sono: II Geto Mercantile con fiorini 65 oo, valuta di Vienna, e 1 ’ Evangelica Gomunita Elvetica con Fiorini 80S Kar. 40 correnti di Augusta. Animati da eguale spiritodibeneficenza seguironopoi opresti lodevoli esempi, 1 ’Evangelica Gomunita diConfes- sione Augustana con fiorini 5 ooo , valuta di Vien- •n n; Pietro Gozzi con fiorini 5 o valuta di Vienna; i! eorpo della Milizia Givica di Trieste con liorini inille correnti di Vienna; le nazioni Grecbe Orien- tale, ed Illirica, Ja prima con fiorini 820 d’ Augu¬ sta, F aitra con fiorini 5 oo; finalmente la nazione Israelitiea con fiorini 2000 valuta di Vienna, ed Aron Isac Parente con fiorini aoo valuta di Vienna da per se solo. 190 L’ ineredibile rapidita de’ progressi Ji Napoleo* ^*^ne prova , che tutti i suoi piani erano stati cofnpi- tamente stabiliti co’ suoi amici in Francia , e cbe tutto era. disposto per accoglierlo. I magazzini eJ.i depositi di truppe erano stati distribuiti in modo da assicurare il suecesso della sua spediziorie. I suoi emissarj trovavansi vicini a tutP i corpi d’ ar- mata. Oltre il gran numero delle sue creature eh’ erano rimaste in carica , egli seppe guadagnare i Giacobini, i quali lavoravano con grande ardoreper ristabilirlo. Entro Napoleone in Parigi la sera dei ao maržo alle ore 3,esmonto nel Palazzo delle Tuilleries, dopo che tutte le truppe cbegli vennero spedite contro si erano dicliiarate in di lui favore , commettendo contro il Re e la Patria il piu enor- me tradimento. Il Re erane gia partito ali’ alba dello stesšo di per la strada di Peronne. Il Četo Mercantile di questa citta depositb li aprile la somma di 3ooo fiorini ad oggetto di facili- tare P arruolamento di 3 oo marinari per servigio delPAustriaca Marina. Il Sovrano dimostro il suo aggradimento al medesimo. Li 29 aprile arrivarono da Vienna gli arredi sa- cri d’argento attinenti alle chiese di questa citta, i quali durante 1 ’occupazione francese, furono per ordine Sovrano posti in salvo negli Stati Austriaci* Per le cambiate circostanze de’ tempi , non mai cambiato il virtuoso cuore di S. M., mentre per gli urgentf bisogni dello Stato si accumulavano sulP Altare della Patria le spontanee oblazioni delle suddette popolazioni, bertche Triestej formata allo- ra parte tlelle Frovincie Illiriche noti fosse piti compresa negli Stati Austriaci, (juesti saeri arret.li 1 '-’ 1 pero rimasero sempre intatti sotto la pubblica cu- stodia deli’ Austriaco Governo. Essendo Trieste ie- licemente ritornata sottoil elemente scettro delsuo legittimo Sovrano, e PadreFrancesco I. d’Austria, i detti sagri arredi vennero integralmenterestituiti alle respettive cliiese. La domenica giorno 4 giugno > ^ benemerito nostro compatriotta Imp. reg. Ivlaggiore Lazzarich venne con grande solennita decorato colla Croce delFinsigne ordine militare di Maria Teresa, che Sua I> R. Maesta graziosamente degnossi di con- ferirgli, Sulla piazZa di s. Pietro sotto il Teatro vecchio dirimpetto alla gran Guardia venne eretto un magnifico Altare; dirianzi a (juesto si era for¬ ma to un quadrato da porzione della divisione del reggimento confinario d’Ogolini di guarnigione in f[uesta eitta, da un distaccaniento de’due batta- glioni di volontarj eretti sotto la direzione del sud- detto Maggiore, con le loro handierc, e da un di- staccamento di soldati della marina . Comparso nel detto cjuadrato il Comandante su- periore militare T. F. Maresciallo de Richter col Comandante di piazza colonnello cav. de Albek, il Maggiore di piazza, il Maggiore Lazzarich del suddetto reggimento con tutto il seguito deli uffi- zialita, tanto di terra, che di mare, ove ntrova- vansi gia radunate tutte le autoritacivili, ed iCon- soli del le potenze estere, il prelodato T. F. Mare¬ sciallo appese al petto del Maggiore Lazzarich la lf)2 detta Croce; dopo di che il cappellano della Guar- iSiSjjjg-jone celebro il Sagrificio divino, termin ato il quale diedela bertedizione col Venerabile; nel mo- mento medesimo una salva di artitilieria, tanto dal castello, come ancbe da’Lazzaretti, e dall’I.R.Ma¬ rina indicava il fine di tale ceriinonia. Durante il Sagrificio divino, la Banda della citta e quella de’ $uddetti battaglionidel littorale, eseguirono diversi bei pezzi di mušica . Tutta la piazza era piena di spettatori, che prendevano parte a questa veramen- te masnifica 1’unzione. Il T. F. Maresciallo tratto a c- lauto pranzo il decorato Maggiore con tutta la sua ufficialita, non cbe i capi delle diverse autoritaci- vili. Napoleone dopo radunate rjuante piu truppe avea potuto,e formatone un grand’ esercito, parti da Parigi li i 3 giugno pel suo quartier generale in Laon. Ai i5 vennero aperte le ostilita cogli alleati. I posti avanzati Prussiani, sotto il comando. del Generale conte Tauenzien, cambiarono le prime palle coi Francesi, e si ritirarono alla grande arma- ta. Li iSpoisuccesse la gran battaglia, nella quale Napoleone perde definitivamente la causa collaCo- rona, Un uffiziale inglese, il quale assistette a gne¬ st’ ul tima battaglia presso monte s^n Jean , subi to dopo F esito della medesima scrisse i seguenti det- tagli. „ L’ attacco senz’ alcuna esaeerazione fu da Bo- naparte replicato per ben sette volte; ma tutto fu in vauo. Al le ore 6 Bonaparte rinnova Pattacco sul centro, e penetra fino alfaltura. Fu da cola, che 19 3 Welington lo rovescio, ed in unione ai Prussiani , j quali sotto la condotta dell’eroico lor Duce, era- 1 no caduti nel sinistro fianco al nemico, opero la di lui piena sconfitta, e fuga. Alle 9 di sera i due Ma- rescialli Welington, e Bliicher si trovarono in Belle-alliance nel medesimo luogo dove un tempo s’erano ri neon trati Eugenio, e Marlborough, dei quali questo*sito porta ancora il nome. L’ arrnata di Welington era in questa giornata forte non piu di 5o mila uomini. II nemico era sn- periore di molto, specialmente in cavalleria. II nu- mero de’prigionieri francesi, la sera tlel 1 a batta- glia , ascendeva gia a piu di 10 mila. La perdita dalla parte degli alleati, nelie sanguinose giornate dei i5, 16, 17, e 18 giugno, puo consisterein Sumi¬ la uomini tra rrjorti e feriti. L’armata francese nel- la sua fuga precipitata diede prove della massima confusioue. Artiglieria, bagagli, equipaggi milita- ri, tutto giace disperso sulla strada, o piantato nella palude. Questa e la seconda parte della bat- taglia di Lipsia. Bonaparte la mattina dei 19 alle ore 5 giunse in Charleroi coi rottami della sua ar- mata. Ventisette cannoni, ed aftrettanti carri di polvere souo gli avanzi del suo pressoche immenso materiale, assolutamente impossibile di formam vin’ idea del conquasso di quest’arrnata. La batta- glia dei 16 viene chiamata dagli alleati, la batta- glia dei morti, Quella dei 18 , labattaglia della bel- a alleanza. Napoleone era in carrozza per retrocedero allor- che venne sorpreso dalle tfuppe prnssiaHe. Egli ■—•M . ] S ?94 salto faori della carrozza 9 si getto a cavallo, sefiza 5 ^ J S S p a( ] a • f u allora che gli cadde il cappello, e cosi e verisimile che favorito dalla notte, egli sia fuggito. Sono incalcolabilile eonseguenze di questa vittoria, da cui risulto la rovina di Napoleone, il quale ter¬ mine coli’ essere stato rilegato dalle Potenze allea- te nella lontanissima isola di sant’ Elena del gran- de Oceano , custodito tuttora dagPInglesi. S. M. PImperatore graziosamente si eompiacque di decorare con le croci civili d^nore di argento it conte Carlo Cbotek, Ciamberlano, Consigliere di Governo, e Capitano Circolare di Trieste. Carlo de Wiillerstorf effettivo Segretario diGoverno in Trie¬ ste. Giuseppe cav. de Thiey proprietario della Si- gnoria distrettuale di Gastua,non che GiaeomoVi- cendni Ispettore civico delle fabbriche di Trieste. Ali’ attuario della Signoria distrettuale di Šchwar- zenegg . Pietro Qualizer poi, e ad Andrea Sanzin , sotto-suppano diServola, la predetta M.S. sidegno di conferire ad ambedue le grandi medaglie di ono- re d’ argento alPasoliere, e nastro unite, e cip per i servigi da tutti i suddetti prestati a promozione della santa causa deli’ ultima guerra; e per il me- desimo motivo si compiacque pure S. M. di per- mettere che si possa dare a rjconoscere il sovranp di lei aggradimento agli abitanti di Trieste Andrea Vram, Tornmaso Giardini, Giovanni Copsida, Gip- ■vanni Danzig, e Giuseppe Tivoli. Attesa P assenza dei conte Ghotek da Trieste ed in attuale servigio presso il ministero delPar- mata in Napoli, e da qui pure assente il de Wul- lerstorf attualmente al servigio deli’ Intendentc generale deli’armata nelP Italia superiore, furono 1 spediti i sovrani decreti di concessione, e le deco- razioni al Ministro deli’armata, nonclie alP Inten- dente generale. 11 decreto di concessione poi e la decorazione per il de Thiery vennerorimessi al Ca- pitanato eircolare di Fiume. Le inedaglie d’ onore per il Sanzin al magistrato in Trieste, perche ven- gano consegnate in forma solenne ai condecorati suddetti, essendo apli altri mediante lo stesso ma- gistrato notificato il sovrano aggradimento con par- tieolari governiali decreti di elogio. Finalmente il decreto di concessione per il Vi- sentini fu al medesimo consegnato da questo Go- verno delle coste Marittime deli’Austria, e glie ne venne appesa al petto in forma solenne- la decori- zione nel pieno consiglio radunatosi nella giornata dei 22 giugno. Fra le persorte che a Parigi ebbero Ponore di e6- sere presentate a S. M. Plmperatore d’Austria, si ritrovo anche ilcapitano al regio servigio Spagnuo- lo don Nicolas de Miniussi suddito Austriaco nati- vo di Trieste. Fra la scelta gioventu Triestina, che nel 1809 spontaneamente si arrolasse fra i cacciatori de’bat- taglioni del la patria, fu il prelodatoNicola figlio di Giacomo Miniussi, detto anche Caponi. Dopo la giornata slavorevole di Prevalt sciolti i battaglio- ni triestini, il nostro Nicola ardente del desiderio di difendere la patria, e la giusta causa del suo So¬ vrano, passo nel battaglione dellaLandwehr!stria- 19 6 na. Ebbe qnivi occasione di distinguersi col suo 1815 C oiiiggio in varie intraprese , in modo tale che dal Generale conte PEspine fu avanzato al grado diAl- lieie nel detto battaglione., nel quale dal suo co- mandante maggiore S.cbieehter, in vista delle sue coguizioni mili tari, fu assunto per suo ajutante. La pace indi a poco conchiusa, dietro la quale la diletta sua patria venne staccata dal dominio Au- striaco ,1o fece risolvere d’andare a cercare servi- gio militare nella Spagna . Egli fu ricevuto col suo grado di Alfiere, e vi fece sei campagne nelle quali riporto quattro onorevoli ferite . I prodigi loro soblo , sempre pero con preferire , in caso di pari benemerenza, que’soldati che fossero orion- di Triestini. Imper. d’Austria q Pontefice Francesco I. 1 Pio VII. i-S j 6 Li 4 gennajo dopo le ore 5 pomeridiane, in mez- zo alle piu vive acclamazioni di tutta lapopolazio- ne festeggiante, proveniente da Lubiana giunse in questa citta il granMaresciallo principe Sch warzem- berg, diretto per le conquistate provincie delFIta- lia. II fragore delPartiglieria del Castello, delle batterie del porto, e degli armamenti dei legni in esso ancorati, la dignitosa parata della truppa di guarnigione e della milizia urbana e territoriale , schierate lungo la piazza della Borsa; le incessanti grida di entusiasmo, e di giubbilo, con cui tutta la citta si affretto di concorrere incontro ad accoglie- re il campione della Patina , 1’eroe del secolo , re- sero il di lui ingresso in Trieste imponente e so¬ len n e . La sera il Teatro in onore di tal personag- gio fu illuminato a giorno. Durante lo spettacolo deli’opera vennero dispensate varie poesie italia- ne, e latine, eomposte in onore deli’eroisrno del Trionfatore. Li 5 alle pre 8 il prelodato Principe passo a rivistasu que?'ta piazza grandela truppa di presidio, e la milizia urbana e territoriale . Quind» aceompagnato dagli applausi, e dalle benedizioiii di tutti si pose nuovamente in ?iaggio alle ore 5 pomeridiane. Stil principio Ji quest’anno venne Jato coinpi- mento alla nuova cupola della chiesa diS.M.Mng- ,Sl giore eretta per cura del zelante Parroco della eit- ta vecchia di Trieste e canonico della Gattedrale D. Giuseppe Millanich, colle sovvenzioni de’pri- vati pii benefattori. La mattina de’ :3 maržo ad un’ora pomeridiana giunse in questa citta in istretto incognito sotto il notne di Duchessa di Colorno la f’u Imperatrice de’ Francesi Maria Luigia Arciduchessa d’Austria, Duchessa di Parma , Piacenza, eGuastalla in viag- gio per il suo stato. Al seguito di questa Sovrana si trovavano come Maggiordonna la contessa Sca- rampi, come cavallerizzo maggiore ilTenente Feld Maresciallo conte Neipperg, non che il Maggiore e Ciamberlano conte Scarampi, ed il medico Frank . Poco dopo il suo arrivo visito essa con picciolo se¬ guito questiLazzaretti, ed iprincipali Istitutipub- blici. La mattina de ’14 ore 8 , questa illustre Principessa prosegui il suo viaggio per 1’Italia. Sin dalPottobre delFanno scorso 1’ Augusto So- vrano Francesco I. unitamente ali’Imperatrice sua Sposa Maria Lodovica, che lo seguiva, lasciata la sua capitale, s’avvi6 pel Tirolo affine di calare in Italia per riceveregli omaggi disudditanza da que popoli di nuova conquista. Venezia fu la prima ad essere da Cesare visitata, quindi Milano, dalle quali Metropoli riscosse le piii grandiose dimostra- zioni di filiale attaccamento. Nel tempo che cola trattenevasi Sua Maesta 1 Lnperatore Francesco I, che ben sa calcolare i 203 pregj de’suoi benemeriti sudditi, con aviiico deere- 1 ® 1 ^to dato da Milano il di 3 maržo di truesTanno, de- coro con la medaglia, e collana d’oro il degnissi- mo soggetto Lorenzo Rondolini Triestino dott. di P/Iedicina , celebre nella repubblica letteraria per le molte opere date alla luce, (decoi’azione che compartita non viene se non se a fjnelli, che.orna- ti sono di meriti singolari). Egli nella sala del Ma¬ gistrate la rieevette dalle mani del Governatore barone de Rossetti, cbe glie Tappese al collo, ed a cui il candidato recito na erudito ringraziamento pel So vrano . Lasciato Milano, arrivo T Angusta Coppia li ao maržo a Verona . Quivi gli abituali incomodi di sa- lute deli a So vrana cangiaronsi in una formale raa- lattia, che aggravandola gioraalrnente vieppiu, la ridussero agli estremi. Gli ultimi giorni della paziente Sposa del Mo- narca, furono accompagnati da minori patimenti dei primi , dopo del deterioramento del di lei stato di saiute, che principio li 27 maržo . Talum perfi- no credettero di notersi abbandonare alla gioconda lnsinga di na ancora possibile miglioramento , quando la mattina dei 7 suddetto couiinciarono a manifestarsi i sin torni tli uu prossiino fine. Coli a maggior possibile pompa le lu portato il Vintico dal Vesoovo della citta aecompagnato da innumera- bili torne. Giuato all’entrata del palazzo di resi- densa, rimperatore con una esemplarissima sorn- rnisskvrje gli si fboe incoutro, ed accompagao iiVe- nerabile smo al lato della spirante Sovrana Con* 203 sorte. Somministrato il Ss. Viatico alPImperatri- ee, di nuovo acčompagnollo sino al portone da do- ve colle piu Cortesi manicre ringrazio lanobilta, e popolazione, che seguiva il Venerabile, del zelo dirnostrato in tale circostanza, piu grato a lui che ogni altra festiva dimostrazione. S. M. la Sovrana conservo tutta la sua presenza di spirito sino alPultimo istante, e spiro placida- raente e tranquillamente in presenza di S.M. Plm- peratore con una perfetta rassegnazione ai voleri della Providenza Divina, al!e ore 7 della sera de’ 7 aprile in eta di anni 3 o, mesi 3 , e giorni a 3 . S. M. PImperatore in tutto quest”ultimo luttuo- 80 periodo non si stacco mai dal fianco della sua Angusta Consorte, ed in questa occasione, per la sua persona'lita tauto dolorosa, diede uu nuovo e- setnpio,, difficile daiinitai;si, della piu sublime lermezza , forza, e rassegnazione. Le spoglie mortali delPAugusta defuuta Maria Lodovica Beatrice vennero esposte nei giorni 10. 11. e 12. in una sala del palazzo Canossa tutta parata a lutto. AgPincessanti uffizj divini ivi cele- brati dai sacri ministri univansi le fervide orazioni delle pie persone che ad ogni tratto riempivano il locale. Li 1 3 aprile, dopo che gliavanzi umani della gia lrnperatrice Regina furono riposti, e cbiusi in una cassa di piombo, e questa collocata nella carrozza •ippositamente allestita, e coperta di gramaglia , ebbe luogo 3 o spettacolo lugubre, e commovente trasporto, il quaie colla maggior poinpa, in ao 4 mezzo ad un sospiroso universale silenzio, inler- I(3 rotto soltanto da flebili salmodie , proeedette nel modo precisamente cbe era stato predisposto. Alle ore 8 e mezzo il convoglio funebresorti dalIa citta. II bar. Lederer delegato regio di quella citta fn dal Governo generale incaricato, quale apposito Com- missario a dirigerne la marcia sino a Gorizia; da dove per cura d’altri funzionarj prosegui fino a Vienna . Partito quindi 1’Imperatore da Verona recossi di nuovo a Venezia unitamente ali’ Arciducbessa sua figlia Maria Luigia Duchessa reggente di Par¬ ma , e loro nobile seguito . Intesa officiosamente la volonta del Sovrano, al- lorche dirizzavasi ver l’Italia, di venire anche a felieitare Trieste, nullaomise la citta onde ricevere colla maggior proprieta un tanto Monarca, il Padre della patria . Al celebre Ingegnerein capo dellittoraleaustria- co Pietro Nobile venne dato 1’incarico del restauro del palazzo governiale (a tale oggetto gli ufficj in quello esistenti, trasportati furono interinalmente alla Dogana vecchia) e delle decorazioni della cit¬ ta . Ristaurato in ogni sua parte nobilmente il det- to palazzo governiale, fu in seguito addobbato so- vranamente con mobiglie del piu squisito gusto . Meta del secondo piano venne apparecchiata. pel Sovrano, e 1’ altra meta per la So vrana . Per n on' tediare il lettore con lunghe descrizioni, diro sol¬ tanto, cbe non si guardo a spesa, per ridurre idetti appartamenti a perfetta simiglianza, per quanto Ip comporta la localidi , con que’del palazzo imperia- Jedi Vienna, abitati dalle MM. LL. II direttore ne 1 ^ 1 fu il dott. di Legge Domenico de Rossetti, cognito pel perspicace suo ingegno, e sdblime buon gu- sto. Veiine eretto un grandioso Arco trionfale a capo della strada tra il detto palazzo e la sala del Ridot- to, dove appunto corrisponde di rirnpetto una fine- tra del palazzo, colla finestra della detta sala. Decorato era il medesimo arco con istatue ed iscri- zioni analoghe alla circostanza (composte, come aneora tutte le altre sparse nelle pubbliche deco- razioni della citta, dalla dotta penna del dott. Lo^ renzo Rondolini ) . Ingrandite le due finestre poco fa rinomate ad uso di porte,si 1'ece una coniuni- cazione dali’ uno alPaltro fabbricato, neirinterno del fregio del detto arco . Nella stessa sala dalla parte cbe corrisponde nel palco scenico del teatro venne aperta una nuova porta, dalla quale per una regia scala apposita- niente fatta si dovea scendere allo stesso palco sce- nico, il quale veniva ad essere convertitoin saladi trono pel Sovrano, e la platea in sala di liallo con n nove modificazioni e decorazioni. ( I utto cio Ai sospeso dopo la rnorte della Sovrana ). La facciata dellaBorsa dipinta in finti riporti dal Risson , rappreseutava un porto di mare, e piazza di commercio col concorso di tutte le nazioni. In tnezzo vi campeggia 1’imperiale immagine del So- vrano , protettore del rnedesiino . Sulla piazza di qua dal ponte della barriera nuo- ao6 va, ove doveva passare il Sov rano nella sita prima l6 entrata, fu eretta una statua , signilicaute Trie- ste in una mano tenente Falabarda, stemma della citta medesima , e nelFaltra una corona di alloro ; in atto quasi di porla sul capo del triontante So- vrano . Non solo oueste, ma diverse altre furono le pai- ti col ari deeorazioni alla Borsa, e per la citta qu® e la dis poste. La grarr sala della gia detta Borsa, ed il suo ca¬ sino riobile vennero addobbaticon magnifiche inobi* glie, lumiere, e braccialetti. Fino il camerino dl ritiro del detto casino richiamava F attenzione delcurioso, in osservare la nobilta e precisione con cui era fornito . Finalmente da Venezia fece venire una nobilis- sima lancia a 24 remi, detta anche bissona per servizio di S. M., ed altre pel suo nobile s.e- guito . Invocato ed atteso dai fervidi voti , e da un an* tico desiderio di cjuesta leale, ed ossequiosa popo* lazioueS.M. FImperatore, eReFrancescoI.no- stro clementissimo Sovrano, arrivo qui da Gorizia alle ore undici de’ 3o aprile , seguito dalFimperia- le sna comitiva. Gia da qualche giorno il Baron de Rossetti, capo del nostro Governo, erasiportato in- contro a S. M. lino a Gorizia ed Aquileja. Le due deputazioni della citta e del četo mercantile di Trieste. ver-zu sd • confine del territorio a Santa G• ■■■ ' Ut/ •. ugustisskno Sovrano to .. .■ ?, sommessioue ed osse- 207 qnio. S. M. ritnperatore clementissimamente ac- Cogliendole , nella pienezža della sovrana sita gra- zia benignamente si compiacque di assicurare le deputazioni, ch’erano bene accetti* e čari al pa- terno suo cnore i sentimenti , ed ineessante attac- camento alPimperiale sua dinaslia, per lo spaziodi piii secoli in modi non equivoci eomprovati in tut- ti gPincontri da’suoi fedeli e diletti Triestini. Due colonne miliarie di vago maralo carnico erette in tal sito, tramanderanno alla piu. rirnota posterita la memoria di si avventuroso avvenimento con le divote espressioni della patria gratitudine, e gioja contenute nelPepigrafe scritta dal dottor Lorenzo Rondolini, e apposta sul monumento. In tutto il cammino deli'Irnperatore sul territo- rio di Trieste Verso la citta gli abitanti di ogni vil- laggio , ogni borgo con cordiale riverenza si pro- strarono sul di lui passaggio con tutta sommissio- ne, e festeggiante invocando le benedizioni del cie- lo sulPadorato Monarca. Giunto finahnente la M. S. alla barriera nuova di questa citta oltre a cento cittadini, tutti vestiti a nero , spinti dal piu vivo impulso di rispettoso vassallaggio si affrettarono a cogliere i primi 1 ono- re di tributarle il loro personale ossequio, e gioja, esternati ancbe in una poesia che 1’Imperatore si degno .di graziosamente accogliere. Frattanto 1 au- gusta comparsa di S. M. desto un delizioso tumul- to, una dolce gara di affetti in ogni classe di per *One in Trieste. Tutt’i cuori si aprirono alle dolci, espressioni del piu tenero sentimento. In tntPi 208 volti si spiegarono a nn tratto i segni piu caratte °ristici e piu energici di un giubilo intenso ed inenarrabile ; e benche dalla giustissima causa del presente tutto eompresso ritnanesse un piu libero sfogo della universale esultazione; eontinue festi- ve acclamazioni pero sulle labbra di tutti i com- mossi spettatori, solennemente salutarono il Padre della patria, applaudirono al rigeneratore de’suoi popoli, aipacificatore del mondo . Nelle contrade della citta per cui passo, su tut- te le fines tre , su tutti gli aceessi si accalco la gen- te festosa sulle tracce deli 5 adorato Lnperatore, il qttale bentosto avvedendosi che 1’entusiasmo da cui, alla sua venerata augusta presenza, vennero invasi questi lietissimi abitanti, e la pura, la dol- cissima sioja di riverenti affettuosi figli ? i quali dopo luugo penoso attendere, finalmente tutta gu- stavano la felicita di vedere il tanto sospirato loro padre circondato dal fulgore delle piu rare virtu, compiva la commovente scena della piu sincera, e pura pubblica letizia, diede le piu aperte dimostra- zioni del suo iimanissiino aggradimento . Nella contrada del Corso, e sulla piazza della Borsa trovaronsi sebierati al passaggio di Cesare tutta la milizia territoriale di Trieste, e il reggi- mento Lusignan, qualificato per la scelta sua sol- datesea, e per la sua bella tenuta , In mezzo alle non mai interrotte elfusioni del pubblico giubbilo S. M. passando sotto V arco trionfale , sraonto alla sua residenza nel palazzo governiale . Subito tlppp il suo arrivo si compiacque di aecogliere d a 209 tutte le Autorita civili e militari in corpo il soleu- ne omaggio delle loro felicitazioni, ed esultanza. 1 Scelse per sua dimora nello stesso palazzo il quarto apparecchiato per la Sovrana defunta , ed in quello destinato per la M. S. ando il gran ciambellario con te Wrbna. Agli altri personaggi del nobil seguito vennero assegnati gli alloggi pres- so i riegozianti di questa citta come segue. Al conte Trautinanusdorf grande scudiere , dal bar. Fechtig al Fontanone in citta vecchia n. 1119. Ai bar. Duca generale d’ artiglieria da Carciutti Giorgio al canal grande n. 737. Al maresciallo Kutschera ajatante gen. nel palazzo governiale. Al bar. Stift consigliere di stato primo medico , nello stesso palazzo. Gome anclie alli seguetni; conte Neuberg consigliere aulico direttore del gabinetlo intimo j cavalier di corte de Mayer j vice controllo- re di corte Magner. Al ciambellario ed uffieiale d’ ordinanza conte Attems da Curtovich al ponte ros- 80 n.811. Al consigliere di reggenza e segretariodel gabinetto intimo , Young da Kohen Filippo al Corso n. 6o3. Al segretario di gabinetto intimo ca¬ valier Varady da Tarabochiu, Matteo al Casino di Sanita n. 540. Ali’uffieiale del gabinetto intimo Ruthner da Mauroner Contrada nuova n. 787. Ali’ useiere Renner da Morpurgo al Corso n. 607. Al consigliere di reggenzaVesque de Huttlingen da Go- stantini Canal piccolo n. 728. Al maggior cavalier Schvvab da Andre Canal grande n. 738. Al segre¬ tario aulicoDittmann da Holstein Caradori n. 997- Al registratore del dipartimento di S. E. il grande V»M. vi. J4 scudiere Zimmer Ja Griot Filippo Fontanone ,6 n. j 120. Al cassiere di corte de Guttemberg da Bisirini piazza Lipsia n. ioi5. Al foriere di corte de Mayer da Cwiel Vedovo Borsa n. 602. Al priino cappellano di.corte Sclioop da Rusconi s. Caterioa n.690. AZwolfFufficiale del dipartimento delgran- de scudiere da Griot Filippo Fontanone n. 1 120. A Bretschneider direttore delle Poste da Niotti Co¬ st antino piazza sant’ Antonio n. 869. A Lechner primo eavallerizzo da Hoehkolfler Cavana n. io56. Al giardiniere di corte Antoine dal Conte Cassis santi Martiri n. 1019. Allo speziale di corte Mar¬ tin da Lazovich sant’Antonio 11.816. Al secondo eavallerizzo Sensleben dal bar. Fechlig Fontanone ji 19. Al praticante delPlmp. controlleria Latour da Grassi Paolo Fontanone 11 20. Al praticante del dipartimento del grande scudiere da GrassiVedova Cavana 1004. Al cancelliere aulico e presidente delPeccelsa commissione aulica d’ organizzazione conte de Lazanschy da Strati Teatro nurn. 584 * e dallo stesso Strati ; il consigliere aulico barone Metzburg. Al consigliere aulico de Jiistel da Reyer Carradori n. 884. Al segretario aulico bar. Miiaich da Sartorio contrada Nuova n. 802. Ad un cancel- lista da Teodorovich Fratt. ponte rosso n. 782. Ad altro cancellista da Bassau s. Nicolo 725. Al prin_ cipe di .Hoiienzollern Feldzeugmeister comandante deli’ Arm. Imp. con seguito da Santo Romanohat- zaretto vecchio n. io 36 . Al tenente colonnello ajvi- tante Hulgmann da Mayer alla Madonna del fflare n, 11 3 1 . Al cap. Black da j Fiezzoli Giuseppe a Ca- Vana n. 1023. Al gen. maggiore de Gollner da Ta- bisco piazza della Dogana n. 996 . Al gen. Hardegg 1 da Dumreicher alla Madonna del mate n. 1444. Al gen. Coning aW albergo grande in piazza grande n. 49 1- Al gen. Mintitillo da Pellitan piazza del le Legna n. JO07. Al gen. RadoSsovich consigfiere au- lico di guerra da Loehleg aCaVana n. 1011. Al co- lonnello Trauttmann da Nussa strada commercia- le n. 11 3 7. Al Maggiote Lazzarich da Porta in Crosada n. 195. Al principe di Metternich da De- rnetrio Carciotti alla Gassa h. 808 . Al consigliere aulico cente ciambellano Mercy da Glicofridi iti časa Carciotti n. 808 . Al consigliere aulico cavalier Floret da Labrosse in piazza della Borsa n. 587. Al Consigliefe aulico de Waken da ffohchnecht stra¬ da Nuova n. 1084. Al segretario aulico de Loesch- her da Castagna a san Nicolo n. to 85 . Al conci- piente aulico de Sclnveiger da Teodorovich Drago al catial grande n. 800 . Al comrnesso di Legazione Lbom da Samengo alla časa Carciotti n. 808 . Al praticaiite RaymOn da Martinez al canal grande iti 809 . Allo serivente di cancelleria di S. M. Gigl da Tisch Vessely nella stessa časa. AlP ambascia- tore plenipotenziario di S. M. Siciliana alla corte di Vienna Ruffo con seguito da Risnich in contra- da Nuova n. 820 . S. M. appena afrivato si fece un premuroso pia- cere di soddisfare al vivissimo desiderio del nume- rosissimo afflilente popolo > cornparendo replicate volte alla finestra per rispondere con evidenti se- gni del piu benigno aggradimento alle vivissime iueessanU dimostrazioni della gioja universale. Nel j6 dopo pranzo Plmperatore nella g ra n Lancia venu- la da Venezia riccamen te addobbata si porto a visi- lare P Imperiale 1 rega ta nominata V Justria, anco- rala in questa rada j indi sulle reiterate istanze del negoziante Arnericano raceomandutario. stabililo in Triestelohn Alien, S. M. condiscese di passare a Lordu della uave Američana nominata Richmond, coinandata dal oapitano Rugau ultimamente arri- vata da Filadellia con un ricco carico. li giorno appresso, obe fn il prirno di maggio, il Monarca visito 1’importaute stabilimento Sanita- rio del Lazzaretto riuovo, le tre Caserme grandi, e 1 Ospedale militare: passo altresi a vedere le due maggiori labbriche di cordagsi Bozzini, e Sinibal- dij sempre ugualmente animato da filantropico in- tei’esse per tutto cio cbe rendesi degno delle prov- vide cnre di un sapiente Monarca, il quale non respira cbe bonta e beneficenza. Alle ore due po- meridiane di questo stesso giorno, la deputazione Balinata composta dalli dou Bergolich Vicario ca- pitolare di Spalato , conte Sanfermo podesta di Ža¬ ra, cav. Calirrioii capitauo del porto di Trieste, ca- nonico Didos Rettore del Seminario di Spalatro , conte Dudan giudice del tribunale di prima istan- za in Spalatro, Menti podesta di Knin, dott.Mi- stura avvocato di Sebenico , doti. Machiedo avvo- cato di Lesina, ebbe Ponore la detta deputazione di essere ammessa alPudienza di S. M., che Pac- colse con quella affabilita, eh’ & propria della sua gniud’ anima. Fu dalla deputazione stessa pronuu- 5 1 3 Siato un dfiscorso a eui il Povrano si compiaeque di' rispondere co’sensi pili lusinghieri, e proprj di un padre affettuoso verso i suoi figli. La mattina de’due si reco Cesare nella bella chiesa di Parrocchia di s. Maria Maggiore. e nella Gattedrale di s. Giusto, dove lu introdotto softo il baldacchino dal Vicario capitolare oon tntto il cor. po del capitolo . Dopo di avere, secondo Pesempla- re suo costume di religiosa pieta, prestati i suoi pu¬ ri omaggi ali’Onnipotente, ed avere assistito al- 1’Inno Ambrosiano, nelPesaminare a parte a parfe tutte le rarita e considerevoli monumenti di que- sto antichissimo tempio, giunto alPinsigne reli— quiario 5 genuflesso bacib con edificante divozione le saore reliquie . Partito obe fu dalla Cattedrale , si arresto alcun poeo a contemplare i venerandi fram- menti della sempre giovane anticbita cbe si scorgo- uo sul prospetto , e nell’ interno del tempio , e del_ 1’attiguo suo campanile. Trasferitosi poscia nel castello spazio coli dolce sollievo di spirito su tut- to 1’ ampio e vago orižzonte cbe si gode dal suo principala rotondo baluardo. Da questo elevato punto di vista 1’Imperatore con visibile piacere se- gno con Pocchio particolarmente le varie localita della sottoposta citta,'il vasto porto occupato da una folta selva di antenne , il golfo Adriatico vali- cato da numerose barche, delle amene situazioni sulle pittoresche gradazioni e differenti inflessioni de’ monti ne’contorni prossimi a Trieste, e le gri- gie prominenti cuspidi delle romanzesche villette di Gontovello . La mattina stessa PImperatore vi- 21 4 sito "H ospedali olvili, it ebiostro, unico inTrieste, 1 ,J deile Monache delPOrdine tli s. Be-nedetto, te scuo- Je normali, e le pubbliche earceri Jave pure il sua Sovrana aspeito, e ta sua cesarea clemenza sparse- ro tutto ijuet conforto e sollievo, che puo mai tro- var hrogo in si lunesto soggiorno tl egi i sventurati deplorabili autori tli eccessi e delitti; Mosso poi dal suo partieolare genio archeologico ,, discese it So¬ vrano ad osservare anehe. gli avanzt dell’antieo teatroj od arena di Trieste nella contrada avente (juesto nome, e sulle traece demnedesimi penetra- 10 essendo perfino nelle cantine a volto det Vascot- to y egli pote ocularmente ravvisare che il diame- tro tli tjuesto teatro , il quale conta almeno 18 se- coli di esistenza, costruito parte di picciota grigia pietra t]uadrata dallecave diTrieste, parte di mat- toni che non si soghono pin imitare , uniti dal ce¬ ni en to alta massima soliti i t a , dietro a tjuanto si e. rilevato tl alte misure, e dai profiti, poleva essere di itio piedi, e la sua capaeita di circa 6 rnHa spetta- tori.Dopo tjueste visite, nel restituirsi firialreieij' le alta sua residenza passando per la contrada tlel Corso, sulle orme de’ cesarei suoi passi si levarono, le piu sonore reiterate aeclamazioni, e benedizioni tPogni classe tli persone, le tjuali siaflfollarorio ane- lanti dal non mai abhastanza pago desiderio di ri- vedere il Jaro augustissimo Monarca . Oltre di cio in tutti cjuesti giorni S, M. benignamente compia- cendosi di ammettere ati udienza cadauno de’ suoi sudditi, cou verameute paterna amorevolezza, e straordinaria umanita, non d’ altro si occupo che 2 I 5 del sovrano piacere di diffondere fra di essi con- forto e sovraumano sollievo . Onde festeg- 101 ^ giare il fortunato avvenimento della venuta di Cesare in Triesle , d’una maniera la piu analoga a 1 le magnanime tendenze del suo cuore benefico, questo Magistrato raddoppio la quota mensuale del prossimo passato aprile a tntti quegP individui a cui vengono mensualmente corrisposte delPcle- niosine da questo pio istituto dei poveri, oltre la giornaliera distribuzione ai medesimi di una razione di pane conseguibile da un impiegato Ma- gistratale sulla piazza Lipsia durante tutto i! tem¬ po c.h e S.M. felieito qucsta citta colla sua augusta presenza. Li 4 di buon mattino PImperatore col suo imp. corteegio e numeroso seguito di carrozze si porto alla villa di Corniale,d’onde passo a vedero la grot- ta di Vileuiza,la quale essendo stata riccarnente il- luirunata, presento alPAugusta Sovrano in tutt’i suoi risal ti il sorprendente spettacolo delle piu biz- zarre produzioni in inilleguise moltiplicate dai pe- renni stillicidj nella lunga serie di secoli, petribi¬ čati sotto alie ampie cavernose volte di quel sot- terraneo teatra magico delPammirabite madre na¬ tura , S. M, si trasferi a Lippiza a visi tare quelle imp. razze di cavalli, tanto decantate per le loro distinte qualita di portamento vivace, e di fermez- za di passo . Li 5 giorno di domeniea, alle ore 9 di mattina S. M. seguita dalla solita cospicua sua coinitiva, si porto nelJa cliiesa di s. Pietro sulla piazza grande, 21 6 rjove assistette alFincruento sacrificio delPaltare, (l edificando i numerosi astanti con Pesemplare sua divozione . Dopo di avere ascoltata la Messa passo a visitare lechiese delle due comunita Greca-Orien. tale, e Greca-Illirica, 1’edificio della Borsa, le pri- gioni vecchie , il teatro vecchio , la cassa civica, il Magistrato , il tribunale civico provinciale e crimi- nale, ed il teatro nuovo, d’onde per 1 ’andito di co- municazione formato nell’ interno delParco trion- fale, essa firialmente si restitui aiPimperiale sua residenza . Nel dopo pranzo 1’ Imperatore , nel co- stante suo costume di prestare benigno ascolto alle suppliche di tutt’i suoi sudditi, con la benefica in- tenzione di aprire a tutti egualmente il suo cuore, e di dividere indistintameute con tutti 1 ’inesausta copia delle sue grazie e favori, dedico il rimanente della giornata ad una udienza, con cui si procuro il mezzo di avvicinarsi e comunicare con una par- te de’suoi diletti figli, e di conoscere i loro bisogni. Portata dali’ efficace attivita del suo ardente bene- fico zelo per quanto puo mai confluire al reale pe- renne benessere de’suoi popoliS.M. si compiaeque di continuare lo stesso giorno le graziose sue visi¬ te in altri pubblici uffizj, e in diversi privati im- portanti stabilimenti. Non devo quiomettere laconsegna fatta dal con- te Brigido a S. M. di 8 mila fiorini, valuta vienne- se , per formare 16 fondazioni pei militari invalidi. Provenne il dono suddetto da 36 individui, merce Poperosa preinura di Giacomo Ant., uno debnede- simi, i quali essendosi deterrninati di formarsi in 2 f 7 lin corpo di guardie nobili per servizio d’onore del- 1'Imperatore n el mentre che tratteuevasi in Trie" ste, e non avendone ottenuto la permessione da S.M. a motivo del lutto per la morte della Sovrana, la spesa che avrebbero fatta ne^avalli, e vestiarj. la convertirono in quello della sovvenzione degl’in¬ validi militari . L’ Imperatore in seguito esterno il suo compiacimento di tale azione verso il coman- dante conte Brigido, e tutt’i membri della offer- tasi guardia d’ oriore di Trieste con lettera di Ga- binetto de’ 14 rnaggio . La mattina de’6 si reco essa a vedere lo squero Panfili, tanto benemerito della solida ed agile co- struzione dei legni mercantilidel nostro porto, che lermarono dovmnjue Pattenzioue degli esteri navi- gatori; quindi visito la cassa dogana, la cassa ca- merale, il negozio e fondaco della spettabile dita Pandolfo Federico Oesterreicher, la fattoria dei ra¬ mi , la chiesa di s. Antonio nuovo , la fablirica dei saponi di Carlo Luigi Chiozza la piu antica delle attuali labbriche di sapone di questa citta, e la pid grandiosa di quante 11'esistono in Europa. Allo stesso Chiozza permise S.M. di erigere nelPingres- so della sua faLorica la qui sotto riportata epigra- fe (*) per eternare la memoria nella sua famiglia (*) Quod Franciscus * I. Imp. Aug. Hanc . Officinam Commercii * ac . industriae . fautor . maxunius 2 j8 di questa graziosa visita . L’ uffioio del Capitanato iSidcircolare delPIstria ia Tfieste la fabhrica di zuc- cheri dei negozianti Lobe lev, e Porsche!, Pantiča rinornata fabbiica di ro.solj di Giacorno Balletti, attualmente di proprieta del genero AntonioWiktb coine da altri Sovrani ed Itnperiali Principi Au- striaci gia altre volte anorata della visita anche di S. M. medesima in qnalila di Arciduca . PasSo quindi verso le ore dieei a visitare la grart- de Scuola d’ orazione della comunita Israelitiea. I capi e coasultori della medesima porlarousi a rice- verlo nelJa contrada di Riborgo in inezzo ad affol- lato popolo che sulla contigua piazzetta, e dalle addobbate finestre, faceva eecheggiare 1’unisono evviva, col massimo entusiasmo. S. M. entio nel piantcrreno della. Scuola grande d’orazione ove erano disposti tultii discepoli delle Scuole pie nor¬ mali. e Scuole triviali approvate di quella nazione, coi loto rispettivi, maestri, e direttori, e presiedu- ti dalPispettore generale delle Scuole accatoliclie Vincenzo dott. Frauul de Weisenturn. Un fanciul- lo recita una breve allocuzione. Due altri verseg- giarono.il Salmo. 20 in tedesco, ed Haliauo. S. M. s’incamtnino poscia alla predetta maggiore Scuola d’ orazfone in inezzo a 24 torce termte da 24 iudi- Inspexit Carolus. .. Aloysius. . Chiozza tanti . honoris . memoriam posteritati . suae . traditurus posuit . A. MDCCCJLV1- 219 v ulili in ubito di costume. Nella porta superior e fu accolta S. M. dal Rubbino in abito religioso, e ! da 12 anziani. Un intto di esultan^a venne tosto iutuonato da’ fanciulli mentre S.M. si cornpiacque di ascendere nella disposta magnifica tribuna. Frat- tanto il Rabbino estraeudo due Bibbie dali’ altare, solennevneute pronuncio 1 ’ usitata benedizioue, e preghiera per la prosperita, e gloria di un tanto adorato e pio ftlonarca, e dagli ocebi degli astanti sortivano lagrime di tenerezza, e gioja per si felice avvenimento, UifOde composta da uuo de’ capi in ebraico colla traduzioneitaliuua fupresentata aSua Maesta, da cui fu benignamente accolto un esem- plare. Disceso S. M. dalla tribuna si porto verso 1 ’ altare , oude osservare , come leče nell’interno la pergamena sacra. II caro progredi ad intuonare F inuo sino obe S. M, partissi con tutto il seguito , ed accornpagnata sino ajla piazza vecchia da’ capi consultori delRisraelitica comunita^ a’ qua!i dicde segno di sovrana soddjsfazioue, ln eterna meaioria di si Reto e fausto giorno poi venne consagrata una iscrizione ebraica e latina per 1 ’interno della Scuo- la di orazione , coute vedesi piii sotto alla pag. 322. In seguito S, M, presiedette ad una lunga sessio- ne del consiglio governativo versaudo sopra moiti- plici oggetti connessi eolla pubhlica p.osperita di •juesta popolazione. Nel dopo pranzo F Imperatore accordo Fultima udienza ad una fulla di suppU- canti, nessuno de’ tjuali lascio partire dal suo so- vrano aspetto senza consolazione e conforto. Aila sera vi fu illuminazjone di tutta la ciua e di tutte aao le rive da un Lazzaretto alTaltro, esegtlita in mo¬ do che tnancano gli esempj di altra i I i n rri i n a z i o a e iti Trieste si generale, si copiosa , si distinta, tan- to nella quantita, quanto nel disegno architettoni- co dei lurni, e nel cordiale tenore, e nelle forme eleganti delle moltiplici iscrizioni, e trasparenze. La mattina dei 7 alle ore 7 S. M. 1 ’ Imperatore parti da questa sua fedelissima citta recaudosi in Istria . Siccome alTarrivo deli’ altefata M. S. ai confini di Trieste in santa Croce, il magistrato, mediante il suo preside cav. Ignazio de Capuano, ebbe 1 ’ al- to onore di tributare alI’eccelso Monarca gli omag. gi diquesta devotissima citta, cosi allapartenza sua il medesimo magistrato a nome anche della citta umiliogli ossequiosissiini ringraziatnenti per la de- gnazione di averla onorata, e felicitata coli’ Augu- sta sua presenza , dimorandovi 7 giorni; nel corso de 1 quali ogni classe di questi felici abitanti con- trassegno la giubilante sua sudditanza , senza pero esaurirla; mentre non venendo fatto a questa de¬ votissima popolazione di poter seguire 1’adorato suoSovrano, lo accompagno co’voti piuvivi,e sinceri disuddito attaccamento, amore,edivozione. In data de 26 giugno S. M. iiomino in consiglie- r e aulico, ed impiego presso il governo di Trieste il consigliere governiale, e capitano circolare del eapitaniato circolare delTIstria il conte Carlo de Choteek, in contemplazione delle,dimostrate sue eognizioni degli affari, e della spiegatavi lodevole attivita ia diversi gradi del Sovrano servigio. Colla Patente dei 3 agosto 1’Imperatore nomino regno, le provincie Illiriche, nel segueute tenore. 1 Noi abbiarno decretato di lasciare in avvenire con la denominazione d’IIlirio le provincie ricon- cjuistate sotto il nome d’Illirio, in conseguenza dei trattati concluJ con le Potenze alleate: La Carnio- la, il circolo di Villaco, Gorizia, il Littorale, il gia Littorale Ungarico, e la parte che gia apparte- neva alla Groazia provinciale, unendovi i distretti di Cividale , Gradišča, gia compresi nel prirno re¬ gno d’Italia, non che il circolo di Clanfurt, fino- ra appartenente alPAustria interiore, e d’innal- zare al rango di regno cjuesto nuovo Illirio. Quindi noi determiniamo: i. Il regno d' Illirio šara amministrato da due governi particolari, ad uno de’ quali sono assegnati i ducati dellaCarintia, e dellaCarniolaj e alTaltro, il Littorale Gorizia, e Gradišča, non che la parte del la Groazia provinciale linora spettante ali’ Il¬ lirio. a. Riguardo allo Stemisa di cjuesto nuovo regno, e al sito in cui si deve inserire nella nostra arma Imperiale Austriaca, ne seguira la nostra deter- miuazione. Dato dalla nostra citta capitale, e residenza in Vienna li 3 agosto mille ottocento e sedici dopo la naseita di Cristo, e nell’ anno ventesimoquinto dei nostri Regni, FRANCESGO. 222 Nella sera dei 22 settembre ricofrendo una del- Jepiusolenni festivita per la cornunita israeliiica diTriešte; i capi della stessa ne colsero Poccasione per devenire alPinaugurazione di un nionumento in pietra eretto nelPinterno della S^irola d’orazio- ne maggiore di essa cornunita. Ta : *e nionumento ricorda P augusta visita che si degno farvi il glo- rioso nostro clernentissimo Sovrano nella giornata 6 maggio scorso, e presenta P iscrizione ebraica e Jatina che siegue (*]. La presenza delle primarie Autorita pubbliche contribui a render piii pompo- sa la religiosa cerimonia, che fu chiusa colla bene- dizione al Pio Sovrano accompagnata dagli unisso- ni Amen. (*) Scribantur . haec in . generatione . altera pretiosus . lapis testimonium . in . templo domini . quod FRANCISCUS I. Israeliticos Tergestinorum discipulos . «uo . adspectu fuerit . diguatus postmodum templum . hocce Augusta . sua . praesehtia 223 Li 27 del mese cPottobre, nel recinto det Laž- zaretto di sauta Te resa ebbe luogo una solennita* gloriosa per la marina austriaea mercaniile.il con* sigliere aulico cav. ciambellano conte de Choteck, dirigente il presidio del Governo in assenza delGo- vernatore del Littorale, alla testa dei Consiglieri e Segretarj del Governo, ed accompagnato dal Te- liente Maresciallo Comandante di Trieste con tut- to il suo stato tnacgiore, e tutta P uffizialita della flottiglia marittiina austriaea, oltre il GapitanO del Porto, PUffizio di Sanita, tutta rimp.Reg. Marina , come pure tutt’i Capitani e padroni di barca qui esistenti, si reco per rnafe al detto Laz- zaretto dove , in seguito al sovrano ordine, dovea piro* 'iv 6 nKT aren mp’ ja« utrip vr 'xnnb »Mtin &V3 -d mitt osnan ic^pn mmn to&ns Tp 3 !?>nu» >33 m TDH DiV^t B’1 TNSPl TiIT Vrjn nrn mn raa ja nn*v 13 runa mv mvan w rmn 2^4 venir consegnata al bravo cap. Antonio Giurovich •^comandante lo Sehooner di proprieta del negozian- te di "Borsa Giuseppe Padovani, denominato il Con te Saurau, la mezzana aurea medaglia d’onore decoraverit . apsidemque cui . exsultantium adstabat israelitarum . multitudo conscenderit escellente . Rabbino Abrahamo . Eliezer . Levi ad . aram . consuetas . pro clemeutissimo . Imperatore totaque , domo austriaca preče* ; alta . voce . fundenie baec . tam . laeta . dies quotanai$ ' ab . israelitico A coetu co m me mora bi t ur et . hoc . grali . cordis monumentutn ipsius , coetus . jussu Praesides . ejus Jos. Lazzaro Morpurgo David Curiel. et Marcus Parente posuerunt Anno . MMMMMDLXXVI. a 2.5 civile con occhiello e biudello, impartitagli da S. M. 1’Imperatore e Re, in considerazione della 1 ® 1 ^ valorosa difesa nelle acque diScangier e Negropon- Xe, con cui il sunnominato Capitano si distinse nel Vrjan bv nam iriop? .v: >"> ojn wnava a^*Sn >j n'^ 7 ji v' 2 'btt prt mia “n roaa mn ntv’xv cmiN naša vipn bs S2 t 3 >avn murna vam nmz • ir,'a rtt i pV^n m Tftn ynooy mn ovn mm p^tb vsn > > aa 1 ? nm nav na VrnSi nivrn 'vmnn •^an ncn B'vvrp bnp. nw 1 >v’ bi? n vfln rv?w ''za^va^ma* -^Tpnn -i,niaTanrrb*v*iDV rav rvnvrarci en 37 p n 1' 1 J a TOM. VI. 2 . 3.6 giorno 7 settembre delPanno decorso contro tre le" ItJ gni pirati, uno de’ quali fu da lui affondato, aven- do posti in fuga gli altri due . Giunto appena nel Lazzaretto il con te de Cbo- teck coli’illustre suo corteggio, si radunarono in fila nella piazza interna del Lazzaretto il cap. Giu- rovich col suo equipaggio e tutti gli altri capi tani in eontumacia , nella distanza dovuta ai riguardi di Sanita . Allora il conte de Choteck, circondato da tutte le suddette Autorita , indirizzo ai medesi- mi il seguente discorso . - Signori La valorosa difesa contro i Pirati nelle acque di Scangleer e Negroponte, con cui si distinse nel dx 7 settembre del decorso anno il sig. Antonio Giu- rovich, capitano dello Schooner austriaco-ž/ conte Saurau , venuta a cognizione del benefico Augusto noslro Monarca , S. M. si degno di decretarne in premio la medaglia civile, ed io interprete della volonta sovrana ho 1’onorevole incarico oggi, o si¬ gnori , di decorarne il prode, e ricordare la bravu¬ ra deli’ equipaggio . Sia questo segno un testimo- nio per tutti, che nulla sfugge alla mente, ed al cuore paterno deli’’Augusto Sovrano che ci gover- na: e che mentre nella siia capitale ei regola il de- stino di tand popoli, che lo circondano, incorag- gia e segue pur col pensiero ognun de’suoi sudditi, che solcando gli ultimi mari, ne aflfronta i perigli. Sia questo pegno Jel bravo capitano un perpetuo rieordo, attestandogli 1’approvazione dei suo Im-'3i peratore per le prove date in qiiella giornata . Sia que3to segno a lui pure ed a qualunque altroabbia comando di austriaci navigli, Uno sprone per di- rigersi nelle sue eorse con quella prudenza , atti- vita, ed energia, ed al bisogno , con quelPardire , che puo contribuire e rendere sempre piu rispetta- ta la cesarea bandiera austriaca . E mentre ail’om- bra di quella protezione, che procurar volle il pro- vido Imperatore al commereio , approdano da’ lidi stranieri , ed a’lidi stranieri ritornano cariche ria- vi, che popolato e florido rendono questo porto, sia per sempre rammentata la solennita di questo giorno , e n’abbia lode il benemerito capitano, che seppe procacciarsela , ed il coraggioso di lui equi- paggio, e cresca sempre 1’affetto e la divozione verso 1’immortale Francesco I. di cui si favorevoli, e si benigni sono gli auspiej,, . Proferito ch’egli ebbe questo discorso , 1’impor- tanza delle di lui espressioni penetrb con armonica corrispondenza di sentimenti gli animi di tutti gli astanti ; la medaglia destinata al capitano Giuro- vich , mediante un individuo d’uffieio del Capita- niato del porto riposta sopra un bacino d’ argento, fu consegnata allo scrivano del capitano del porto, il quale gliePappese al petto in presenza delle Autorita . Seguita la formale consegna della medaglia il nob. cav. Kallinich de Ziehrenfeld , capitanio del porto, rivolse al capitano Giurovich , e a tutti gli altri capitani le parole seguenti. 2Sf? „ Me ne congratnlo io pure con voi, sig. Capita- 1 ^tiio , ehe in questo giorno avete ricevulo uu sagro piegno della mnnificenaa del nostro adorato Sovra- no nella medaglia destinatavi in prernio del valore da voi dimostrato, mentre nelle acque di Scangier e Negroponte , preservando illeso dagPinsulti osti- ]i il Legnu da voi comandato, difendeste Ponore della eesarea bandiera austviaca , e tutelaste il de- ooro della patria , e la riputazione della marina inereantile austriaca. Signori Gapitani. L’esempio delta decorazione otteriuta da questo vostro fratel- lo vi sia di specchio onde alPoccasione, seguenda le legai del dovere, rendervi meritevoli della grazia particolare delPAugustissimo Sovrano. Or su adun- qae, dimostratevi coraggiosi e valenti, e in ogn^in- eontro siate pronti in difesa del glorioso stendardo del nostro adorato, elemente e pio Monarca , e di tutta la imp. reale Časa d’Austria . „ Quesli ingenui patriotici sentimenti vennero pa- rimente accolti e secondatida tutt’i Gapitani col piu vivo entusiasmo di piacere e di applauso , il qnale lir da loro espresso anelie con sonori uuanimi: Ev~ vira il nostro Augustissimo Imperatore. In tale incontro si lesse ben cliiaramente seritto. ia fronte a J ognuno, siccome alla vistadelladistin- zione accordata da S. M. 1’Imperatore al capitan Giurovich, fiammeggiava in tutt’ i capitani pre¬ seliti il piu nobile zelo di poter segnalarsi con qualche patriotiea azione che li qualificasse degni di appartenere alla onorata fanuglia dei sudditi austnaei, e di aspirare merit amen te a 1 fr egi o di 229 qualche singolare grazia e mnnificenza del So- l8 i6 vrano. Col priino rli novembre il Gabinetto di Minerva riprese nella propria sala di lettura le sue consue- te oonversazioni letterarie e piaoevoli, le qnali in appresso vennero metodieamente alternate in ogni Venerdi de’mesi anche susseguenti fino al Mag- gio 1817, Questo beli’ Istitnto rhe, Fondato soltanto alcu- ni anni fa da una soeieta di qualificate persone sol- lecite della gloria patria , ridonda in peculiar ono- re della eotmnerciale citta di Trieste , esiste sotto la immediata protezione del Governo, ed accoglie nel suo gre in bo nn considerabile namero di Socj fonda tori, e aggregati, distinti tanto per la loro cultura e sapere , quanto per il loro bel genio, e pel favore che preslano alle scienze ed alle belle arti j i qnali nelle Ioi'o regolari radunanze si occu- pano incessantemente con ricerche e disamine di oggetti, non meno atti a somministrare un virtuo- so traltenimento privato, cbe a promuovere dei piu estesi risultati coincidenti col grande scopo della pubblica utilita . Un colpo d’occbio sulla serie delle principal! produzioni finora lette dai socj in dette loro eon- versazioni puo somministrare un’idea del grado d’importanza delle stesse. 7 a3o Letture fatte dai socj del Gabinetto di Minerva, ^indicati a nome per ordine alfabetico . Agapito conte Girolamo, Discorso . Suir origine , piogressi e pregi dell’e- loqnenza presso i G reci, Latini, Italiani eFrancesi. Riflessioni . Sulla Gioventit, Sulla Vecchiezza . Sul Commercio. Costantini Dott. Marco, Discorso . Cenni generali sulle arti e sulle seien* ze . Considerazioni , SulFaniore. Frizzi Dott, Benedetto, Dissertazione . Sui vantaggi ed abusi della caval- catura in medicina. De Hochkofler cons. Maurizio, Dissertazione. Sulla rappresentazione dei čarat- teri muliebri presso i poeti greei. Koen Dott. Joel. Ragionamento . Carattere distintivo delle piante dagli animali. Ragionamento . Sulla derivazione delle scienze e delle arti. a. Ragionamento . Sulle scuole filosofiehe della Grecia . a31 Lugnani Giuseppe Bibliotec. pub. di Trieste. 1816 Riflessioni . Sul teatro antico e moderno . Sag- gio di traduzione di Tacito preceduto da un’ allo- euzione . Mestron Jacopo. Discorso - Cenni di storia patria . Miniussi Dott. Lorenzo . Discorso. Prospetto di letteratura Triestina. Nobile Pietro, proveditor direttor delle fabbriche di Trieste . Dissertazione. Sulle saline di Trieste e dell’1- stria . Ponderazioni . Girca il diseccamento delle paludi di Aguileja. Rondolini Dott. Lorenzo . Dissertazione . Bellezza dello studio della natura. Discorso . Sulla salute del Bel-Sesso . De Rossetti Dott. Domenico . Ragionamento . Sulla essenza e sčopo della po£- sia. Ragionamento. SulPorigine della poesia ita- liana. Sivrieh D. Antonio. uSar ! b Dissertazione . Sul merito morale delle azioni umane. Vordoni Dott. Giovanni. JRagionarnento . Šulle scuole di Europa . Oltre ai qui nominati, parecehi altri socj ancora, tanto nelle eonversazioni settimanali, rjuanto in varie occasioni, fecero la lettura di alcune loro produzioni^ le quali parimenti eonseguirono ap- provazione e lode nei congressi di questa colta so- eieta . 11 Gabinetto di Minerva in Trieste vanta Ponore di essere stalo visitato da S. A. R. Francesco IV. duca di Modena in compagnia di S. A. R. il prin¬ cipe Massimiliano duca d’Este di lui fratello, en- trambi i quali ebbero altresi la degnazione d’in- scrivere di proprio pugno i loro nomi nell’apposito libro di memorie degli ospiti che visitano questo interessante istituto. Segui lo sposalizio di S. M. P Imperatore Fran¬ cesco I. in quarti voti li 10 novembre in Vienna* di dopo pranzo, colla massima pompa e dignitacon la serenissima Carlotta Augusta principessa reale , nata figlia del Re di Baviera 1’anno 1792. La Sovrana sposa, accompagnata dal supremo maggiordomo e dalla suprema maggiordonna, era passata iti incognitodalPImp.Reg.castello didelizie di Schonbrunn, nelPaccademia Teresiana de’cava- a3.3 lieti, giaCfinte nel sobborgo VVieden , dov’ era sta¬ la aecolta dai radunatisi ciambellani, dai consi- 1 ^ 1 glieri intimi, e dalle dame di palazzo in servigio , ed aecompagnata nelP appartamento preparalo. In ■vicinanza erano situate le carrozze a tiro sei d’ ac- eompagnarnento pel solenne ingresso, e al segno dato, il corteggio si pose in movimento nelFordine seguente. Un distaeeamento di cavalleria civica, un distao- camento di cavalleria irriperiale,- due carrozze di corte a tiro semplice; li cianiberlani nelle lorocar- rozze a tiro sei, nominatamente il conte Engenio Wrbtia, il conte Giovanni Palfl’y, il ronte Massi- miliano Cavriani, il principe Prospero SinzendorfF, il principe Bathiany, il principe Colloredo Mans- 1’eld, e il principe Giovanni Lichtenstein, i consi- glieri intimi nelle loro carrozze a tiro sei nomina¬ tamente il conte Ferdinando Palfly, il conte Giu¬ seppe Diechtrichstein, il conte Antonio Appony, il conte Seilern , il conte Lazanzky, il conte Erdo- dy , il conte Ugarte , il conte Carlo Zichy , il prin¬ cipe Kobaryj il principe Giuseppe Palffy, il prin¬ cipe Esterhazy , il principe Auersperg, e il princi¬ pe Dietricbstein, tutte queste carrozze accompa- gtiate dalla servitu; la servitii di corte , i eiamber- lani di servigio, e il supremo maggiordomo di S. M. il conte VVurmbrand, tutti in carrozza a ti¬ ro sei, un distaeeamento deli a guardia de’ traban¬ ti . Quindi veniva il cocchio cesareo a tiro otto , in cuieraassisa Pimperiale sposa con la suprema mag- giordonna contessa Lazanzky, la guardia de’ tra- 234 banti faceva la scorta del cesareo coccliio d’ ambe parti. Seguivano un distaccamento della guardia degli arcieri a eavallo, un distaccamento della regia guardia del corpo ungarica, e le 12 dame di palaz- zo in servigio, queste ultime in carrozze a tiro sei. Un corpo forte di cavalleria imperiale ed un distac¬ camento di cavalleria civica chiudeva il corteggio. L’ingresso solenne fra il rimbombo de’ cannoni, e il suono delle carnpane passo per le porte di Carin- tia , per la contrada di Garintia , per lo Stock arn Eisen platz, per il Graben , Kohlmarkt , per la piazza di san Micbele nella chiesa di corte degli Agostiniani. Su tutto il cammino era postato il mi- litare in file. Una numerosa moltitudine di popolo s’ era schierata da ambe le parti, e al passaggio di S. M. rimperatrice fece risuotiar 1’aria delle piu sonore espressioni di giubbilo. S. M. 1’Imperatore, accoinpagnato dalPimperia- Je famiglia, e da tutto 1’ aulico suo corteggio, era passato dal eastello di corte, per gli appartamenti, nella chiesa di corte degli Agostiniani, ed accolse S. M. rimperatrice alTingresso della chiesa dove S. M. la Sposa ricevette la consacrazione, e quin- di si porto albaltar maggiore dove il Principe Ar- civescovo di Vienna esegui lo sposalizio , dopo di che intuono un solenne Te-Deum, durante il qna- le vennero fatte le consuete salve d’artiglieria e infanteria .Poscia le Maesta Loro colPaccompagna- mento di tutto il corteggio aulico ritornarono nel- 11 appartamento interno , dove furono chiamati ad s35 udienza primieramente il cardinale Nunzio,indi ad uuo ad uno gli Ambasciatori, e finalmente la J ^ l( ^ consorte deli’ Ambasciatore spagnuolo. Qaiadi i Ministri esteri con le loro mogli ottennero insieme udienza nella camera segreta del consiglio . Dopo cpieste udienze le Maesta Loro comparvero con la imperial famiglia nel cireolo nella sala delle ceri- monie, dovo venne presentata la nobilta, e daS.M. amrnessa al bacio della mano . Dopo il cireolo le Maesta Loro ritornarono nell’ apparfamento inter¬ no. In questo frattempo nella gran sala de’ridotti era stato tutto appareecbiato pel gran banchetto, e avendo il primo supremo maggiordomo principe di Trauttmannsdorff fatta di cio menzione alPIm- peratore , il Monarca con 1’Imperatrice, con la fa¬ miglia imperiale, e con tutto il corteggio aulico si njeballa ta vola aperta, alla quale il corpo diploma- tico, ed il corteggio aulico prestarono il servigio . D uran te la tavola la Cappella di Corte esegui de’ scelti pezzi di mušica vocale e istrumentale . Dopo Ja tavola, la quale duro circa un’ora, le Maesta Loro con 1’accompagnameuto ditutta la Corte rien- trarono nell’ appartamento interno . f ; Imper. d’Austria q Pontefice Francesco I. J ' Pio VIL Il greco uegoziante Nicola ZografFo ,il di cui bel^ genio si mostro seinpre propenso per le lettere , fe. ce dono al Gabinetto di Minerva di due elmi di metallo antieo,recentemente dissotterrati in Oiim- 7 a36 pia nella Greeia, in quella regione cioe dove non 1 ?si pub imprimer orma senza calcare le ceneri di uu qualche eroe . I detti bellici arnesi, che ora vengo- no custoditi con gelosa cura nel Gabinetto, quan- tunque pel' lungo corso di seeoli rimasero sepold in seno alla terra , probabilmente sulTistesso cum- po di gloria dei filopatridi guerrieri che li portaro- no, si sono pero tultavia in gran parte conservati. Si rendono interessanti per la veneranda antichita che traspirano, e con la loro forma e gravita desta- no 1’idea della Titania robnstezza di quell’anci- chissirno popolo di eroi • IlDott.Domenico Rossetti deScander,nostro be- nemerito concittadino , ed egregio Filopatrida, uno dei principali fondatori, e direttore censore del Ga- binetto, pago il tributo di rieonoscenza al nobile donatore , in norne di tutta Pillustre Societa , con un sonetto, il quale fu meritamente applaudito per la vivacita e proprieta delle irmnagini, e per la veramente venusta sna tessitura . La bellezza delPanticipata primavera di qiresto anno, invitando in questa popolatissima citta ogni classe, ogni eta al piu prossimo pnbblico passeggio deli’ Acquedotto, rende tanto piu serisibile per quelli che a piedi vanno in traccia di un bel dipor- to, il cornodo derivante dal ponte laterale lastrica- to con pieti’a liattuta, eretto in questo stesso anno presso ali’ antico ristaurato ponte , cosi detto , di Chiozza, il quale congiunge que!la parte della cit¬ ta Teresiana col nuovo borgo Franoeschino. A que- sto essenziale vantaggio che garantisce i passagge- ri dal pericoloso incontro tl e 11 e carrozze, si unisce Tjiiterrio piacere a cui si apre il cuore potendosi 1 olcun poco tranquillamente arrestare sul ponte stesso onde percorrere con Pocchio il lungo mar- gine del Torrente il tjuale presenta delle gradite distanze , e vagheggiarne a destra e di fronte gl’in* teressanti punti di vista, che sotto gli esami de’ ri- guardanti si sviluppano lungo ramena contrada di s. Pelagio e nei suburbani e eampestri suoi dintor- ni , e singolarmenle il teatrale prospetto in cui a sinistra si dispiega la liriea retta visuale del sud- detto passeggio in tutta la sua bella estensione a traverso la p rim a curva del trijdice ordine d’archi, su cui sorge il magnifico palazzo del negoziante Carlo Luigi Chiozza. IPutilita di questo nuovo porite diviene tanto piu rimarcabile nel massimo concorso di jo mila e pili pcrsone che, ne’giorni festivi, per questa bel¬ la strada si avviano al lavorito boschetto . Merce le zelanti assidue cure dello spettabile negoziante Ignazio Czeicke alla testa d^n’ unione patriotica formata per 1’apertura del nuovo sentie- 10 , che dalle falde del bosco Farnedo detto volgar- mente il boschetto porta sulla di lui sommita ali’ albergo del cacciatore, questo comodo e bel sentie- ro fu ridotto in breve tempo alPintiero suo compi- rnento . Oltreche la di lui costruzione fu disposta in guisa clie mediante le piii dolci riflessioni si rende affatto agevole e pressoche insensibile P a- scesa a segno di poterla compire dal punto delPo- steria del boschetto tutt’al piu in una inezz'ora, 2.38 anche questo lisico tempo necessario a salirlo nel- T ?le varie gradazioni del Morite , e talmente riem- piuto dal vivo piaeere dei moltiplici punti di vi- sta, vaghe prospettive e scene campestri, che si schierano sotto gli sguardi del passeggero, spezial- mente nei punti di conversione della linea serpen¬ tina che segna il sentiero stesso con la sua direzio- ne, da rinfrescar continuamente le piu grate sen- sazioni, e mantener sempre egualmente vivoPin- teresse delToccbio e deli’animo dei viandanti. Al pregio di essere irnmediatamente congiuuto col passeggio deli’ acquedotto il piu prossimo a questa citta , parimenti dovuto in gran parte alle cure di altro nolnle patriota, questo nuovo e piacevole sentiero , apčrto fra il bosco su per le ripide spalle del monte il di cui -vertiee s’ innalza oltre a 120 Klafter sopra la superficie deli’Adriatico, unisce 1 ’ iinportantissimo vantaggio per gli abitatori della popolosa Trieste di condurre in un contorno dove in mezzo ad oggetti cospicui, e imponenti nel re- gno della natura, si respira un’ aria la piu omoge- nea alla salute, la quale, fra il rezzo di quelle an- tiche fronzute quercie mantenendosi fresca e pu- rissima col suo alito ricreatore conforta e reintegra i corpi indeboliti e lassi nelPestiva stagione. A fianco di questo sentiero principale ne fu aperto un altro meno agevole, percbe piu erto, ji quale, se nell’ andata viene comnnemente scelto soltanto dai dilettanti di caccia per ascendere il monte, ser- ve a vieppiu faeilitarne ad ognuno la discesa iiel ritorno. Dali'’ albergo del caociatore sull’ apice del a39 monte si spazia ccn 1* occhio sopra una sfera di contorni romanzeschi nelle piu ubertose parti territorio di Trieste, e sulle piii lontane montuose campagne, citta marittime, e mediterranei castelti deli’Istria, non che sulP alpestri ciglioni della li- mitrofd lapidea Giapidia. Memore il Sovrano, e grato a tutti quelli che danno saggio di attaccarnento, e s’ interessano pel Bene dello stato, si compiacque d’ i ni par tire al Maggiore eonte Paolo Brigido la picciola croce del- J Imperial Ordine Austriaco di Leopoldo, esente da tasse , in eontrassegno della Sovrana , sua con- tentezza per le patriotiehe azioni ed i buoni servigi d a esso prestati. Fin dalPanno 1808 era stata concessa dali’Im* peratore 1 ’erezione d’ una Scuola Reale in Trieste; m a la perversita de’ tempi, e delle circostanze non permise che la medesima venisse effettuata, senon- ehe nell’ anno presente. II giorno de’ sei niaggio pertanto calo una risoluzione Sovrana nella quale S. M. accordo 1 ’erezione della suddetta Scuola Reale e Nautiea in questa citta per P educazione deila giovenlu nelle relative scienze, e mediante un’ altra risoluzione einanata il di 28 maržo deli’ anno stesso stabili gli appuntamenti anrmi per li professori iinpiegati al la summentovata Scuola nel modo seguente. Per il catechista fiorini 600. Pel professore della scienza di commercio, deli’ arimmetica, e contabi- lita mercantile, e nel caso , che venisse insegnata 1’ architettura civile, anche della contabilita came- 24 ° rale fiorini 900. Pel professore
  • tlice marittimo, e earnbiario fiorini 400. Della lin- gua francese fiorini 400. Della lingua italiana fiori- ni 400. Della lingua inglese fiorini 4 . 00 . Essendo State pero frattanto provednte le cattedre di nauti¬ ca teoret.ca , di maternatica, di tecnologia, di chimiea , e di catechismo dei relativi professori, \enne ordinato mediante decreto della Commissio- ne anlica centrale del di 20 aprile di aprire il con- corso per 1’ esame dei concorrenti per li posti di professori delle altre scienze nel seguente modo, e venne peroio assunto P esame nella Scuola Reale a Trieste, nell’ istituto politeonico a Vienna , e nell’istituto tecnico a Praga, il di 5 luglio deli’ anno stesso. Della scienza di commercio e deli’ aritmetica e contabilita mercantile. Dell’istoria, e geografi a. Della nautica pratica, e deli’ arte della costruzio- ne navale. Del codice marittimo, e cambiario il di 28 giugno del medesimo anno. Dell’arte di disegno. Della caligrafia. Della grammatica tedesea, e dello stile, li 19 del detto mese, nelle summentovate citta. Ed inoltre alPUniversita di Pavia, e di Padova: Delle lingue Italiana, Inglese, e Francese. A condi- zione che le prelezioni nelle scienze medesime si dovessero fare nella lingua italiana. 2 4 ' Dal 1811 in qua , le stagioni perdettero ogni an- no piu del loro equilibrio, e della loro ordinaria 1 regolarita, di maniera che come 1’autunno e Pin- verno andava perdendo del loro ordinario rigido ed umido, cosi la primavera e piri che mai i me¬ si deli’ estate privi erano del calore di sua sta- gione; ma invece vi dominavano le pioggie, e ad eccezione di alcuni pochi giorni, rischiarita l’a- ria faceasi sentire il caldo . Per cousegueriza li rac- colti, specialmente del 1814 in poi si 1’ecero sein- prepiiisearsi; cosicche in quest’anno la carestia de’primi bisogni della vita fu generalmente straor- dinaria, alla quale si aggiungeva anche la mancan- za di lavori per diverse classi di operaj, per le pas- sate vicissitudini de’tempi . Dali’Istria , dal Cra- gno, e piu di tutti dal Friuli a truppe venivano i mendichi, de’quali n’era divenuto 1 ’emporio Trie- ste . Li meschini costretti dalla farne si cibavano di cose anche insalubri, e specialmente nel Friuli macinavano i torsi del formenlone , e di qnella Je- gnosa farina facevano pane 3 e per averne faceva- no broglio . Siftatta miseria cagiono uirepidemia pestilenziale, conosciuta sotto il nome di tifo,Q febbre t.ifosa . Lo sanno Venezia, Padova , Udine, ed altre citta deli’ Italia , quanta strage ab- bia cagionato un tal malore . Non ne ando esente 1 ’Istria, e sino la terra di Muggia situata in poca distanza da Trieste. Sebbene questa citta abbia alcun poco partecipato del detto male tifoso, non infieri pero come altrove . TOM. Vi. 16 2 4 3 17 Mossi gli abitanti di Trieste da spirito di uma- nita, e tenera compassione verso i suoi simili,for- marono , sotto la direzione del Governo , un’ Unio- ne di Beneficenza , e ad irnitazione di Vienna , e- ressero un luogo con de’gran fornelli per fare ogni giorno, fino alla nuova raccolta del mese di set- tembre. uria zuppa alla Rumford, e somministrare del pane a tutti gPindigenti della citta, non meno che alla moltitudine de’mendiehi forastieri. Per raccogliere costoro sotto il coperto, la detta Unio- ne di Beneficenza preše a pigione una časa isolata n. 1420 nel borgo Franceschino da Rusconi. Dal primo sino a tutto il di 18 Giugno farono accolti e riutriti a spese delFUnione 5 16 uomini esteri , 335 dotine e 207 fanciulli, in tutto io 58 . Di questi, cjnelli che potevano andare , venivano rimandati alla patria loro, gFinfermi alFospedale civile , e gli altri si trattenevano nella detta časa . PraticaA vasi lo stesso cogli altri che di mano in mano si raccoglievano . In tal guisa si provvide ali’ indigen- za de 1 poveri domestici, e si sbrattb la numerosa alfluenza di esteri mendiehi . Da violento morbo in pochi giorni venne rapito ai viventi, ed alla citta e provincia di Trieste, li 24 di maggio nella eampagna Pontini, Pegregio benemerito governatore del littorale Bernardo Ba¬ rone de Rossetti de Rosenegg, ciambellano e con- sigliere intimo di S, M. I. R. Gavaliere di plima classe delPordine della Corona ferrea , decorato della Croce di OiO del rnerito, in eta di anni 6i • 243 La inumazione del cadavere segui la mattina de’26 con la funebre pompa conveniente alPeceelso gra- 1 do, e dignita deli’Mustre defunto fra Paccornpa- gnamento di tutte le Autorita civili e militari, dei Consoli di commercio delle Potenze estere qui re- sidenti, e delle altre piu cospicue persone con un solenne aspetto di pubblieo profondo lutto indican- te la grave perdita cbe nella di lui mancanza fece la nostra patria e lo stato, oltre al concorso di nu- meroso popolo e de’ poverelli rimasti orfarii del lo- ro caritatevole e benigno padre, ehe conto sempre i suoi giorni dai suoi beneficj . Cattaro , Lubiana , Venezia, eTrieste due volte felicitata dalla sna sa- via ed umana amministrazione, nelle di lui pubbli- che opere } ed azioni benefiche conšerveranrio dei perenni monumenti di suo vero onore e d’illustre menioria; e nella serie degPilluminati, prudenti, leali, zelanti e benemeriti Ministri della nostra augusta Monarchia, e dei valentuomini, eminen- temente probi, meritamente ohorati, e distinta- rnente e generalinente ammirati ed amati, dei veri filopatridi, dei puri filantropi nei fasti deli’ Au- stria^ la posterita trovera segnato con aurei carat- teri il norne del barone Bernardo de Rossetti de Rosenegg, fu governatore deli’Albania, del Cra- gno , dello Stato Veneto, e delle provincie del Lit- torale in Trieste. II nostro erudito concittadino Dott.Lorenzo Ron- dolini, medico di quest’I. R. Lazzaretti, consacro alla gloriosa memoria del defunto il primo tra i go- ^44 vernatori di Trieste morto in attnalita di servigio, 1 la seguente funebre epigrafe . (*j La pieta inspiro il defunto Govematore di dare unabrillante accademia musicale onde convertir- ne 1’introito a tutto beneficio del fondo ultima- mente eretto di pubblica beneficenza , col quale in n D. O. M. PI1S. MAHIBCS. BERNARDI. L. I. A. ROSSETTI. S . C . R . A . Majestatis . a : cubiculis nec . non . ab . intimis . consiliis aurea . civica . cruce . insigniti et eoronae . ferreae . primae . classis . equitis Tergesli . litorisque . austriaci moderatoris sapientia . gravi . suo . in . obeundo munere providentia . sedulitate . fervore praestantissimi sua . in . Deum . pietate . in egenos . caritate in . šibi . subjectos . mansuetudine erga . unumquemque . humanitate omnem . laudem . superantis Caesari . statui . populiš ejus . curae . concreditis čari qui , nona . ante . kal . jun . an . mdccckvii obiit lugens . civitas . parentat 245 questo calamitoso anno furono alimentati gl’ir»di- genti inetti al lavoro, e fu somministrato lavoro a' quelli che forniti di fisica robustezza, gemevano fra lo squal!ore per maneanza di occupazioni. Que- sto sentimento di pieta, che altamente distingue gli animi generosi e grandi, e che a guisa di astro ogni altro pregio abbellisce, e rende ogni virtii piu čara, mosse i piu distinti personaggi a cooperare essenzialmente al buon esito della lodevole impre- sa. L’ accademia fu data la sera dei 2 di giugno. Gran deceriza regnava nell’ apparato teatrale; il teatro stesso era tutto illuminato a giorno. Nume- roso fu il concorso degli spettatori cola tratti e dal- la braitia di contribuire in tal modo al suffragio degl’infelici loro concittadini, e dal desiderio di ammirare il luminoso atto di pieta degl’ insigni fi¬ lantropi. Dopo varj pezzi di scelta mušica maestre- volmente suonati dai professori deli’orchestra, ed anche cantati dagli attori principali deli’ opera se- ria , dieci signori, e dieci signore delle piu cospi- cue farniglie , tutti dilettanti di mušica, comparve- ro, e si sedettero a dieci forte-piani per eseguire di coneerto la gran sinfonia del Generali nei baccana- li di Roma. Alla loro comparsa un silenzio univer- sale esprimeva la piena degli affetti, dai quali era compreso il Pubblico colto e sensibile nel vedere con si raro zelo adoperarsi persone ragguardevoli a conforto della miseria, e presentare in se stessirno- delli di benefica urnanita. Dopo varj altri pezzi di mušica istrumentale e vocale , fu di nuovo dalle medesime persone sopra i forte-piani eseguita in 246 J 7fine la grande sinfonia deli’opera di Jean de Pariš. L’iritroito fu di 'Joo fiorini circa. Sna Imperiale Regia Maesta nomino presso la suprema Direzione delle fabbriehe eretta inTrieste per il governo del Littorale, elfettivo supremo di- rettore delle fabbriehe il celebre Pietro Nobile , finora provvisorio superiore dbiffizio, indiAaggiuip ti alla suprema direzione delle fabbriehe il prov¬ visorio Aggiunto Giuseppe de Kolnhuber , il capi- tanio Giuseppe conte de Huyn, e il dirigente inge- gnere delle strade Giuseppe Ponti, finalmente in- gegnere d’ uffizio , Giacomo Ferrari. Dopo gli spettacolidelPantico teatro, o arena, di cui non rimangono piu. che alcune vestigia, e il no- me corrotto onde tutt’ ora si cliiama una contrada del la Citta Vecehia , Trieste da oltre venti secoli non ebbe epiel pubblico trattenimento che fu pro- curato a questa numerosa popolazione dai i5 ago- sto fino ali’ ultimo di settembre nel gran cortile Resmann in contrada del Coroneo rimpetto ali’ 0- spedale militare della gran casarma. Quest’interessante ed istruttivo trattenimento fu il teatro diurno per la prima volta ai tempi no- stri aperto in questa citta dalla cornpagnia comica Andolfati, nel modo inedesimo con cui gia nelle rernote eta vetuste, prima Sparta ed Atene, e quindiRoma dalle rnaestre scene, ora insevero, ora in giocoso aspetto, coi versi di Eschilo, e Sofocle , Terenzio, e Plauto tra i folti in ten ti spettatori spargevano le verita le piu proprie ad agire quasi magicamente sui sensi del volgo , e ad irradiarne 24 ^ lo spirito, e a dirigerrie il cuore. Sull’ esempio della saggia antichita, Milano, Roma, Venezia, Bologna, Mantova, Ancona recentemente intro- dussero il teatro diurno con pieno risultato il piu corrispondente ali’ originario suo scopo. A questi nuovi spettacoli, favorito dalla Bella stngione col piu fervido interesse numeroso vi accorse ogni giorno il pubblico piu distinto, e ne’di festivi poi al concorso di ogni classe di persone fu sempre insufficiente il nurnero de’ sedili nelle gradinate circolari, e la vasta capacita deti’ arena. L’istancabile zelo del Canonico della cattedrale di san Giusto, e Parroco in santa Maria Maggiore D. Giuseppe Millanich, intraprese, e termini) la fabbricazione del grand’ organo di quella chiesa , opera de’ figli Calido di Venezia, il cpiale ammori- to al la spesa di 6 mila fiorini, sovvenutigli dalla liberalka de’ pii benelattori abitanti di Trieste. Imp. d^Austria 3818 Pontefiee Fhancesco I. Pio VII Allorche S. M. 1 ’Imperatore Francesco nel cor-i so della sovrana perlustrazione de’ Cesarei suoi Stati, nella prirnavera deli’anno 1816 ielicito con la sua augusta presenza questa 1’edele citta, e di proprio impulso spontaneo recossi personalmente a visitare il tempio e la comunita della nazione 111 i- rica in Trieste, si propose la medesima di eternare nei marmi dentro il recinto del sacro edilizio que- st’ epoca per essa tanto fausta e gloriosa. 248 Ai 12 del mese di gennajo ( ultiino giorno deli’ ^anno 1817, secondo lo stile degl’Illirici ) compita 1’ erezione del le due lapidi destinate a tramandare ali a posterita la memoria di questo avvenimento, f'u compito con esse altresi 1’ unanime fervido voto di tutt’ i nazionali Illirici, domiciliati in questa citta , fedelissimi sudditi deli’ augustissima irnpe- riale časa d’ Austria. Queste lapidi di nero raartno carnico lucentissimo, erette sul prospetto del tein- pio, (il piii magnifico che sul gusto orientale esi- sta nell’ estensione degl’ Imp. R. Stati) ai lati deli a porta d’ ingresso nel tempio stesso, contengo- no in grandi lettere di nietallo dorato, e con va- ghi fregi ne’capitelli pure dorati, a destra la se- gnente epigrafe latina, ed a sinistra la traduzione deli’epigrafe medesima in lingua illiriea, che io pongo qui tradotta in italiano. Perclie Francesco prinio, Augusto Imperatore d’Austria , con una guerra pia e gloriosa procurata la pace in terra e in inare reduce dall’Italia visito il tempio di santo Spiridione del la nazione Slavo-Serviana in Trieste nel mdcccxvi Ja Comunita grata questo perenne monumento d’ integra fede proposto sotto i capi 249 Teodoro Mechsa, Giovanni Zwietcowic3 e Giovanni Catics merce lo zelo e la pieta dei loro successori Pietro Teodorovvics Massimo Curtovics e Niccolo Botta eresse nell’ anno mdcccxvii. Ricorsa essendo ai i3 delPandante niese la festi- vita deli’ anno nuovo pegi’ Illirici , essi vi concor- sero tutti al tempio., onde simultaneamente con (juesta ecclesiastica solennita festeggiarvi anche la preziosa memoria di si graziosa sovrana visita im- partita da S. M. al loro tempio. Dopo finita la grande funzione del solenne in- crnento Sagrificio deli’Altare, il Parroco Papa Pietro Marichievich si reco nel mezzo del tempio dove pronunzio un energico e commovente discorso relativo alla faustissima circostanza , in cui dopo di avere esposto ai presenti suoi Parrocchiani il sin- golar dono ad essi iinpartito dal Monarca coli’ es- sersi egli di sua propria spontanea volonta recato a visitare il loro tempio e la loro comunita^ rivolse con un’apostrofe al somirio datore d’ognibenele piu ferventi preči perche continui a versare sopra il munificentissimo Sovrano, sopra 1’augusto suo primogenito erede e successore al trono, e sopra tutta Peccelsa serenissima famiglia imperiale le sue divine benedizioni , ed ogni sorta di favori, e di prosperita. Dopo il suo discorso il Parroco ritor- nato alPaltare intuono l’inno ambrosiano, che ven- 1818 25o ne oantato insieme col clero da tutti gli astanti, ^finito il quale si chiuse la solennita con una tripli- ce unanime esclamazione : Evviva il nostro Augu- stissimo Imperatore. La Comunita della nazione Illirica in Trie- ste , mediante lo zelo ossequioso degli attua- li benemeriti suoi capi Pietro Teodorovich , Mas- simo Curtowieh, e Nicolo Botta, scorge con intima esultanza soddisfatto il piu sacro dovere, e pago il voto piu dolce di tutt’ i membri che la compongono . Passo agli eterni riposi in quesl’anno li 19 gen- najo il canonico Vicario capitolare , e preposito della cattedrale di,s. Giusto D. Vincenzo Barone deli’Argento, nato in Pisino 1 ’anno 1751 li 29 giu- gno. Dopo la morte delPultimo Vescovo di Tneste monsig. Buset seguita 1 ’anno i8d3, come si e ve¬ duto a suo luogo, venne fatto Vicario capitolare. Dopo ripetute pubbliche missioni era quasi per nuovameate avviarsi alP augusto soglio qual depu- tato di questa citta , quando per alto, imperseru- tabile decreto, consumato essendo il corso del le •apostoliche cure , e logoro dalle incessanti fatiche del santo suo Ministero, volle Iddio visitarlo per 46 giorni con un complesso di mali tutti gravi, e peuosissimi. Quanto fu edificante in vedere in avanti con qual zelo instancabile questo vecchio venerando travagliasse nella Vigna del Signore , era eommovente altrettanto il vederlo giacente nel letto del dolore con una esternn iiarita osserva- bile piu deli’ usato. L’ aeerbita di tanti mali non 25 r trasse dalla sua bocca il piu piccolo lagno. Col continuato esercizio delle cristiane virtu si prepa- lSl ro ad attendere la divina chiamata. Confortato coi Sacramenti, e sulfragi tutti della religione, giuose infine 1’ ora estrema del viver suo. Fu allora che sollevati al cielo doleemente gli occhi li serro per aprirli alla beata eternita. Esposto il di lui cadave- re per 24 ore nella eappella della nobile famiglia de’ Conti, immenso fu il concorso del uivoto popo- lo Triestino per implorare riposo ali’ anima del trapassato. Il Governo , i Dicasteri tutti giudiziarj, politici, ed amministrativi vollero tributargli un pubblico omaggio, accompagnandoil di lui leretro> preceduto da 45o poveri^ dalle scuole , e dal clero. A tutte le classi, e ad ogni ordine di persone fu sensibilissima la di lui morte. Terminati i consueti funerali, al suono della campana tnaggiore della Cattedrale raccolti i cano- nici capitolarmente nella grande sagrestia, di una- nime voto e consenso elessero Vicario capitolare in luogo del defunto, il degnissimo canonico don Pietro Citter Triestino , il quale venne poi confer- mato in detta dignita con decreto Sovrano. L’ istituto delPUnione di beneficenza eretto per cura del Governo dalla pieta della popolazione Trie- stina a sovvenzione de’ famelici nella carestia del- Panno antecedente fece strada a foudare in Trie- ste lo stabilimento di un pubblico istituto di Javo¬ rovi quale ha per iscopo 1’occupare utilmente tutt’ i poveri, e gli oziosi, affine di provvederli di sufficienti mezzi di sussistenza. 252 II promotore di questa pia ed utilissima opera ^ne fu lo stesso presidente del Governo conte Carlo de Chotek. Egli ne fece 1 ’ invito in istampa a tutti gli abitanti di Trieste di ogni classe e religione, affinche ognuno desse sfogo al proprio impulso di soccorrere, e beneficare la vera indigenza col for- mare una Societa di persone, che si dessero la cura di cooperare alPistituzione ed incremento di opera si lodevole. Quelli i quali conferissero un capitale di fiorini 5 oo almeno, o si obbligassero di sommi- nistrare annualmente fiorini 120 pel corso di cin- que anni, verrebbero riconosciuti come fondatori deli’ Istituto ; quelli che si obbligassero di conferi- re per un anno almeno la somma di fiorini 100, verrebbero riconosciuti come socj , e finalmente quelli che somministrassero per un anno almeno una somma qualunque inferiore a fiorini 100 in contanti, ovvero in generi applicabili ali’ uso deli’ Istituto , sarebbero tenuti come benefattori perio- dici. Altre risorse eventuali stabili il zelante ed attivo sunnominato conte de Chotek, che per brevi- ta qui si omettono. Per localita ove efiettuare il detto piano di časa di Javoro fu assegnata la cosi detla caserma Leli is 1145 in contrada del Lazza- retto nuovo coli’ aggravio di pagare la pigione di una mediocre časa per abitazione de’ soldati con- valescenti. Di fatti 1 ’ esito ne fu felice , e si ebbe quell’ evento che attender si doveva da una popo- lazione sensibile, e proclive al bene deli’ umanita. Tutti vi concorsero secondo le proprie finanze, e nel principiare di quest’ anno si vide gia aperto aS3 il plo Istituto pubblico di lavoro con buon nurnero di vecchie donne, ragazzi, e ragazze raccolti per 1 ^ 1 ^ lestrade, e rivestiti, intenti al lavoro di lilare canape, e cotone, nel mentre che apparecchiavansi de’ telai per la fabbricazione di tele, panni, e di altri necessarj lavori meccanici. I nobili abitanti della nostra patria non trala- sciando occasione onde manifestare qpello spirito di saggia beneficenza che li caratterizza, solenniz- zarono degnaraente la festa del giorno natalizio di S.M. con opere di pieta, nonche con testimonianze di pubblica gratitudine ai prodi difensori della patria. Gl’ indigenti del nuovo eretto Istituto di lavoro e di ricovero parteciparono al giubilo generale di quel giorno, venendo essi meglio trattati, e rice- vendo elemosine particolari. Gli appaltatori della fornitura di čarne per que- sta citta Kosler , e Novak gratuitamente contribui- rono 577 funti di čarne di manzo onde distribuirla alla nostra bravissima guarnigione non meno di- stinta per la sua condotta veramente militare, che per la somma disciplina- II con te Paolo Brigido eiambellano, cavaliere, e Maggiore nelle Imperiali Regie armate, ed il dott. Domenico de Rossetti no- bile de Scander raccolsero 55 o boccali di vino dai generosi abitanti della citta, onde distribuirli pa- rimenti alla nostra guarnigione. Li aa di gennajo i deputati del littorale ottenne- ro in Vienna solenne udienza, nella quale essi umiliarono alla Loro Maesta Iipperiali, e Reali le 2 54 felicitazioni pel seguito Matrimonio Sovrano, e 1 ^presentarono a S. M. PImperatrice il dono nuziale proveniente da antica consuetudine. II conte di Chotek Imp.Reg. ciambellano e consigliere aulico, il quale condusse la deputazione, tenne in questa solenne occasione le allocuzioni seguenti. A S. M. P Iinperatore MAESTA! Un lietissimo sublime avvenimento ha radunato ai gradini del Trono gPlnviati delle fedeli provin- cie, che come organi delPesnltanza generale, umi- lissimamente depongono a’ piedi di V. M. i rispet- tosi sentimenti di divozione, e ginlivo interesse. Le provincie, che la saviezza di V. M. ha riunite nel territorio del governo del littorale, quand’an- che meno significanti nella grande unione degli Stati delPAustria, non cedono a vermPaltra in’as- soluta fedelta , in intimo attaccamento ; esse rico- noscono con la piti profomla commozione la sovra- na grazia di poter ad etn pire il piu dolce dei sud- diti doveri . Sebbene dei disastri, che prima il giogo stranie- ro, poi la dura lotta sostenuta per liberarsene, fi- nalmente una serie di anni calamitosi hanno accu- mulato sopra queste provincie, non ci lascino Irui- re pienamente della prosperita, della pace e del ritorno delPantico buon ordine, noi confortati mi- riamo la Divina Providenza, che sempre visibil- 2,66 meute veglia sopra la serenissima časa Arciducale che ha sempre si ampiamente benedette le paterne 1 ^ 1 cure di V. M. pel bene de’suoi popoli, che a V.M. concesse il preziosissimo dono di fondare solida- mente , mediante la nostra eccelsa Imperatrice , e Madre della patria, la felicita domestica tanto ča¬ ra al cuore di V. M. Possa pertanto 1’Altissimo benedire continua- rnente con 1’ esito favorevole 1’indefessa cura di V. M., e possa V. M. per lunghi anni impertuba- tameote godere della nuova creazione di felicita,, e di ben essere delle provincie ritornate sotto il mi¬ te e sapiente scettro di V. M. A. questi fervidi voti noi uniamo ancora le piu ossequiose suppliche per la cesarea clemenza diV.M., e per la continua- zione della Sovrana benignita e deli’Imperiale e Regia grazia. Risposta di S. M. 1’Imperatore. Io riguardo i paesi del Littorale come una delle piu importanti parti del inio Iinpero, e sempre de- dichero ad essi un’attenzione tutta propria . Per la loro situazione e per 1’ industria de’ suoi abitanti questi r paesi sono chiamati a mantenere tutto lo stato in commercio aperto col mondo, ad animar- ne Pinterno ben - essere della totalita, e ad aumen- tare col proprio, quello dei loro concittadini. Dopo i duri tempi anteriori e sottentratoun are- namento nocivo nel commercio, ed esso fu inevita- bile ; giacche il pri mo bisogno del commercio 256 e la pace . Col mantenere la tranquillita politica ^'^felicemente stabilita^ con delle adattate inisure per ravvivare 1’ industria, e il commercio ne’ rniei stati, Io dal canto mio assistero il Littorale. Dai di lui abitanti pero anche attendo la piu possibile assistenza propria; ed Io con tanto maggior confor- to calcolo sopra di loro, quanto che il loro proprio interesse e a questo riguardo in pienissimo accor- do con quello della totalita dei loro cOncittadini. Accolgo con riconoscenza le felicitazioni dei De s putati, e gli assicuro della mialmperiale benignita* e grazia. A S. M. L’Imperatrice MAE ST A) Con la piu. riverente commozione si appressano a V. M- gl’Inviati delle provincie del territorio dei governo del Littorale. I fervidi voti dei popoli fe^ deli per la felicita domestica del migliore de’ Mo- narchi sono splendidamente compiuti. Dall’avveti* turoso giorno, in cui PImpero Austriaco per la pri- ma volta saluto V. M. col dolce nome di Madre della Patria , V. M. ha ormai impartite tante bene- ficenze, ha raseiugate tante lacrime, ha versato tanto balsamo sopra delle piaghe aperte . Questo pio sentimento di beneficenza, questa segnal^ata bon ta di cuore sono ai popoli fedeli la piu sicura garanzia, che V. M. fonda e consolida per sempre la felicita domestica del graziosissimo 207 Monarea; queste eminenti prerogative, partenclo dal trono , saranno il pili effieace modello di emu - 1 lazione per tutt’ i sudditi. V. M. si eompiaccia, a seconda d^ntica consue- tudine , di accogliere un umilissimo dono nuziale, e di valutare in esso unicamente la bene-intenzio- nata premura, e la profondissima venerazione di (puelli che 1' offrono; V. M. si compiaeeia altresi di felieitare queste fedeli Provincie con costante, So- vrana benignita e grazia. Risposta di S. M. 1’Imperatrice. Ringrazio la deputazione dei paesi del littorale per la espressione dei loro sentimenti. Sono da lungo tempo conosciuti, e comprovati i loro sentimenti per il grande stato, al quale oggi come madre io appartengo . A vro piaeere di \e- dere ima volta e d’imparare a conoscere piu da vicino le provincie da loro rappresentate. Accolgo con riconoscenza il dono recatomi Determinato S.M. P Imper. di visitare personal- mente in quest’ anno la Dalmazia, parti unitamen- te alP anglista sua consorte da Vienna, e eirca Pora del mezzogiorno de’ 17 aprile, seguiti dalPImperial joro comitiva, fra gli applausi e Peffusioni del pub- blico giubilo, felieemente giunsero in questa eitta in perfetto stato di salute, e presero albergo nel palazzo governiale dov’ebbero la degnazione di ac¬ cogliere le felicitazioni e gli omaggi delle primarie autoritii, le miiitari precedute dal tenente-mare- TOU. rx. 17 aoU sciallo comandante rnilitare di Trieste Richter de ^^Bienenburg , e le civili dal consigliere aulico conte di Ghotek, interino gerente il presidio di questo governo del littorale illirico . Per solennizzare il faustissimo avveniinento , i baslimenti delle diver- se naziorii ancorati nella rada, e nel porto, in festi- vo apparato, inalberate avendo tntte le loro ban- diere presentarorio nel loro complesso un interes- sante prospetto . Tutta la citta, in festoso movi- mento, quasi svelta dalle sue sedi, si reco incon- tro agli ottimi Sovrani, avida di cogliere il sospi- rato onore di umiliar loro il doveroso tributo di suddito ossequio, e di soddisfare al piu fervido tra- sporto di un antico amore il piu intenso, il piu lea- le, e il piu puro . L’Augustissimo nostro Monarca, clie per la se- conda volta onoro di sua sovrana presenza la fede- lissima esultante Trieste; mosso dalPeccelsa mira di raccogliere le piu complete nozioni di questa citta onde prestare la soccorrevole sua munificen- za, e provvedere a tutto per il bene generale , visi- to personalmente que’pubblici e privati stabili- menti che meritarono le sue particolari attenzioni e premure. La mattina dei 18 alle ore io circa S.M, accom- pagnato dalFaulico sito corteggio e dal conte di Chotek, che, interprete de’sentimenti degli abitan- ti, gli additava gli oggetti piu degni della sovrana attenzione, si reco alla Borsa mercantile dove fu con intima rispettosa gioja ossequiato dai due de¬ putati rappresentanti tutto il četo mercantile, Giu- 259 stino Masars , e Giovanni Risnich . La comparsa di Cesare alJa Borsa di Trieste fu come 1’apparizione 1 d^un astro propizio, foriero di serenita e di splen- dore per il commercio diquesta piazza. DifFatti do- po che S. M. per generoso impulso di particolare benignita si e compiaciuta di chiedere il libro delle memorie degli eccelsi ospiti che la visitarono, e do- po che in mezzo al piri riverente profondo senti- mento di amtnirazione di tutti gl’individui astanti ebbe essa la somma degnazione di scrivervi di pro- prio pugno il cesareo suo nome, fece presentire al- la deputazione, nell’ espressioni piu consolanti, le piu elementi e benefiche sovrane intenzioni in favore del nostro commercio, per ora bensi sta- gnante, in colpa delTavverse circostanze degli ul- timi tempi, ma che sotto i providi auspicj della particolar cura e protezione di S. M. raccpiistar deve guell’ operoso vigore , ineremento e lustro , onde in piu favorevole epoca si rese gia florida la vivacita commerciale di Trieste, e si e segnalato il genio attivo e intraprendente dei negozianti Trie- stini. Dopo di avervi visitato la sala di radunanza della deputazione, 1’uffizio di Borsa , e gli altri lo- cali di queeto cospicuo edifizio, nonche la compa- gnia adriatica di assicurazione , come anche la ca- mera di assicurazione , ed essersi inlormato di varj interessanti oggetti reladvi agli stabilimend di si- curta ; e dopo di avervi con Tinesprimibile sua al- fabilita infuso 1’ ammirazione , e le piu dolci spe- ranze nell’ animo di tutti, S. M. parti dalla Borsa fra i piu divoti fervidi ringraziamenti della deputa- a6o zione , e fra gli ‘applausi e le benedizioni generali. 11 °' Ldlmperatore si recd poscia a vedere e au esami- nare le pubbliche carceri per i ]delinquenti eritni- nali, ed il pateimo suo cuore rimase soddisfatlo nel ricofioscere 1’ esatta os.servanza di tutte le interne disposizioni, discipline, eregole istituite per la pie- tosa cura ed il buon trattamento di queste deplora- bili vittime de’delitti, ed eceessi. S. M. in seguito si occupo nel visitare il tribu¬ nale mercantile, e l’ospedale civico, il quale rico- nosciuto dal Sov rano insufficiente ai bisogni del- 1’aumentatasi pnpoiazione della citta, diede origi- ne alia sovrana rnagnanima determinazione di eri* gerne un nuovo, il quale possa amplamente corri- spondere al provido seopo di si pio stabilimento . Passata quindi a vedere lamattina stessa ali e ore undiei e inezzo la scuola reale nuovamente eretta , grazioso pegno della cesarea munificeuza e cura per la educazione della gioventu Triestina, e per la pro- rnozione e sempre maggiore aumento della cultu- ra , e degli studj ne’paesi ili-irici , S. M. venrie os- sequiosamente accolta dal direttore della rnedesi- ma Giuseppe Volpi, urdtaraente al Consigliere Go- •verniale referente in oggetti ecclesiastici e scolasti- ei, canonico Woll’, e dal corpo dei professori, e felicitato con un sonetto in lir.gua italiana re- citato con intelligente declamazione dal diligeute discepolo, ch’e il prim o della scuola, il figlio tlel veterana professore di nautica Andrea Stadler de Beitvveg. S. M. estese le sue disamine sopra tutto i! lecale del le scuoie, si leče mostrare i disegni, le a6 r prove calligrafiche, e gli esercizj lutti ulegli seo- lari, accolse con bonta delle poesie tedesehe che Je’ furono umiliate, manifesto Ja sua compiacenza nel- lo scorgere che gia 1’ attuale nuraero degli scolari in si breve tempo asoeso a 74 assiuui giovani stu- diosi, risponde per Ja sollecita utile influeuza di questo importante sovrauo is ti turo snlla propaga- zione dei migliori lumi e del vero sapere nella no- stra provincia, ed esterno replieatamente con esu- beranza di benignita Ja sovrana sua contentezza,e soddisfazione tanfo al Direttore, e Consigliere re- latore , rjuanto al corpo dei professori. Nel giorno stesso P Imperatore visito altresi la časa del cav. eonsole Lellis n. 1126 in contrada del Lazzaretto vecchio, destinata ad esserecoinpra- ta ad uso di diversi reg. Uffizj, e il Molo di M. Te- resa dove preše in attento esame quella grandiosa opera del P Arehitettura Militare, si interessante per la difesa e siourezza del nostro porto . Merito pure la sovrana particolare attenzione 1 ’ameno passeggio di s. Andrea, dove S. M. con- templo egualmente le topiche attrattive della si- tuazione e della natura, eh e P opera lodevole della privata generosita degli abitanti di Trieste, rivol- ta a conciliare il comodo pubJdico e il piacere e bene generale della popolazione, continuando que- sto bellissirno passeggio da s. Andrea sino a Servo- la, unicamente per mezzo di contributi volontarj de’ Triestini. S. M. dedico il rinaanente della gior- nata alle udienzej onde accordare a tutti i suoi 263 s ud (J iti il favore di esporle personalmente i loro 1 °desiderj, e le loro pregbiere. La mattina dei 19, giorno di Domeniea, alle orep, il nostro religiosissimo Monarca insieme con la vir- tiiosissirna nostralmperatrice salirono per la strada uuova alPinsigne autichiasima cattedrale di s.Giu* sto, dove furarto accolti aiia porta maggiore dal Vi* carioCapitolare, e dove gli augusti Sovrarii durante tuito rincruento sacrilizio delPaltare rimaš ti sem* pre genuflessi sopra apposito gennfle&sorio, esibi- rono in se stessi il perfetto modello di una eilifi- cante divozione ai sudditi astanti, che dal fondode’ loro cnori comtnossi, e penetrati dal parlante e- * sempio delle loro virtu, uella časa e al cospetto del Re dei Re fervide preči alzavano al Trono ce- leste per la eonservazione e la compiuta felicita della presente Gesarea coppia . Finita la Messa, si porse ai divoti Sovrani a loro richiesta Pinsigrte reliquia di s. Giusto protettore diTrieste, ei 4 bosti d’argento de’ ss. apostoli Pietro , Paolo, Fi- lippo ed Andrea dalla pieta religiosa delPImpera*- tore salvati in seno agl’ lmperiali stati austriaoi in¬ sieme col restante deli’argenteria. Le loro Maesta passarono indi a vedere nella cappella di s. Gio- vanni Pantico battistevio, ove si battezzava per imtnersionern, e 1’altro fante battesimale tli costru- zione gotica , e tntti i santuarj della Cliiesa ed o* gni altro oggetto dec no di particolar considerazio- ne . Finalmente si recarono nelPinterno deli’ atti— guo eampanile, e vi osservarono qnauto lo rende a63 pregiato nelParcheologia per la vetusta sua origi- ne, come pure i frammenti di antichita che esi-’ stono al di 1'uori dello stesso e sulia facciata della cattedrale. Dalla eattedrale si trasferirono a visita- re il castello , poi discesi nuovamente nella citta- nuova Teresiana i Sovrani si recarono nel deposi- to di merci di questo primario negoziante armeno Pietro Jusuff, agente del Bey d’Egitto, per vedere due statue di nera pietra granita, recentemente scoperta nell’ Egitto superiore rappresentanti due Isidi j le quali, sebbene abbiano piu di trenta se- coli, sono benissimo conservate e degue di formar parte delPImperiale Museo di antichita in Vienna, a eui vennero destinate. Le Loro Maesta portaronsi poi nella cbiesa della comunita Slavo-Serbica, dove con benigna cornpia- cenza si trattennero ad osservare tanto ogni sua parte interessante ed i suoi adornamenti, quant’ anche le due lapidi erette sulia facciata della chie- sa per eternarvi la memoria della visita fatta dali’ Imperatore alla chiesa, e comunita stessa nel 1816 dallo zelo e cura dei benemeriti capi Pietro Teodo- rovich, Massimo Curtovich, e Niceolo Botta in no- ine di tutta la comunita. La sera i Sovrani onorarono colla loro presenza il Teatro-nuovo illuminato a giorno, dove fu in- sufficiente lo spazio alPitnmenso concorso dei sud- diti avidi di poter piu a lungo e piu da vicino va- gbeggiare le Cesaree seinbianze , e dove a 1 le Loro Maesta vennero presentate varie poesie nella log- gia e furono tributate sonore reiterate acclatna- 2.64 zioni ed applausi dal numeroso pubblieo festeg- . 0,0 x ° lol 0 giante. ^ La mattina del lunedi 20 andante leLoro Maestii trovaronsi presen ti alla partenza di un vascello meroantile nelP alto che salpo dalla nostra rada; quindi esse recaronsi a visitare l’L R. goletta : La Vigilante , la nave deuorninata-PImperatore d^u- stria , di proprieta del negoziante di borsa Miebele Lazzovich e nipote, deli a portata di 335 tonnella- te , comandata dal bravo capitariio bocchese Marco Goicovich ^ in pratica sanitaria da due giorni , ar- rivata da Corfu; e la nave del negoziante di borsa Graziadio Minerbi di 35o tonnellate , ancorata in questo porto, fregiata delPaugusto notne -V Im- perutrice Carolina - notne sacro alla patria vene- razione . Alle ore 9 della stessa mattina Le LL. MM. si recarono nel borgo Giuseppino, seguite dalPaulica loro comitiva fino al nuovo pon te di legno dirim- petto alla raffineria di zuccheri , ove smontatedi carrozza ^ al suono di festosa mušica militare pas- sarono sotto apposito padiglione di damasco, donde spaziarono con P occbio sopra la rada e i.l porto con visibile compiaeenza . Da questo punto domi¬ nante le Maesta Loro poterono godere il piacevole spettacolo di veder varare dal cantiere per 11 .0 scalo della Iunghezza di i5o piedi il bello ed agile brigantino il Centauro, eomandato dal capitano Francesco Saverio Jakovich lilirico di proprieta del negoziante di borsa Pietro Sartorio, ed il tra- baccolo , di grossa portata , denoininato Gramont a6 5 co man J a to dal capitano Mattio Jelletich Iilirico, ambi costruiti nello squero di cjuesto Proto nava!e lul Giorgio Padova n ; dopo di che le MM. LL. discese in elegante lancia si portarono a visitare due navi mercantili , e il Lazzaretto nuovo . Al le ofe ji circa Plmperatore seguito dalPauli- ca sua cornitiva si reco a visitare 1’Istituto di la- voro e di beneficenza, dove alPingresso delPedifi- zio la accolto dal consigliere a ulico Carlo conte di Choteck alla testa della direzione delPIstitato, di cui egii e il Presidente. S. M. fn condotta dal direttore economo Leopoldo Mauroner, avente al- 3ora anche la direzione della časa, in tutt’i diversi riparti di cjuesto stabilirnento . Nelle stanze desti- nate ai lavori, il direttore della commissione de’ Javori Brucker indico a S. M. partitarnente i varj lavori, di cui si occupano le persone ivi raccolte dalla pieta ospitale delPIstituto. Dopo di che S.M. passo successivamente nella sala da iriangiare, nel locale destinato per la cajipella da erigersi, nelPin- fermeria, negli appartamenti assegnati separata- mente per abitazione ai due sessi dei poveri rico- vrati,non che nelle stanze dove rimangono dete- nuti i mendici fino a che vengouo mondati a segno di poter essere vestiti ed ammessi a libera conuini- t‘ttzione scevra da ogni sospetto e riguardo cogli al* tri individui raccolti nella časa, o finche in seque- la ad ordine della Direzione di Polizia rimessi ven- gono alle rispettive loro patrie , e provenienze . LMmperatore amando tutto conoscere e prende- re in attenta disarnina si fece al tresi ad osservar© 266 la cucina, dove pur volle assaggiare la zuppa alla 1 ^ 1 ®Rumfort, ed il pane ad uso delPIstituto ; nel qual momento il direttore della commissione in forma* trice Buscheck, ebbe 1’opportunita di spiegare a S. M. 1’ordine , e il modo con cui vengono fatte le distribuzioni ai poveri della citta, i quali in quell’ ora meridiana appunto concorre^ano alPIstituto per ricevervi laconsuetaquotidianapoizione. S.M. in seguito poi si porto a vedere il magazzirio dei viverij e il deposito dei vestiarj, e delle manifat- ture fabbricate nella časa di lavoro; d’onde poi šali nel piano superiore delPedilizio, ed entro nel¬ la sala delle sessioni, dove il conteBrigido diretto¬ re della Commissione elemosiniera gli rassegno il quadro e la specifica delle volontarie annue som- ministrazioni, e dei doni di questi abitanti alPIsti- tuto , ed il direttore cassiere Czeicke gli fece vede- re i libri di eassa, e lo stato della medesima, e dove gli aggiunti delle Commissioni, e i padri de’ poveri delle diverse sezioni della citta ebbero pure Ponore di venire presentati alla M. S. Dopo di avere il Monarca per lo spazio di circa un’ ora onorato di sua presenza 1’Istituto' da esso minuta- mente considerato in ogni sua parte , si degno di esternare con paterne espressioni la sua sovrana perfetta contentezza e soddisfazione, con lasciarvi una limosina di inille zecchini in oro , ed iroparti- re la piii propizia approvazione al filantropico zelo, e genio benefico della Direzione deli’Istituto , dei mernbri delle Commissioni, e dei generosi abitanti di Trieste, lasciando ulterionnente neli’Istituto 267 im autentico perenne documento della sua degna- zione, e clemetiza colFavervi di proprio pugno se- 1 ^ gnato F augusto suo nome . Partito il So vrano dalla časa delP Istituto di pubbiico lavoro portossi aila visita dello squero nuovo, di proprieta deila Ditta - Odorico Panfdi . S'. M. si compiacque di umanissimamente intrat- teuersi coi proprietarj e direttori del medesimo , dimostrando la piu benigna premura a pro di que- sto cantiere, la di cui fondazione e coetanea alla prima vivacita della mai’ina mercantile di Trieste, e che appunto come uno stabilimento tanto profi- cuo a!la nostra navigazione ed al cornmereio, fu in ogni tempo favorito e protetto dagli augusti avi di S. M. Nel considerare gli oggetti di questo sta¬ bilimento S. M. preše in partieolare attenta disa- mina lo scbeletro del nuovo leguo contenente la macchina a vapore che, ad imitazione de’ vascelli a vapore usitati nel nord, vi viene costruito a pro- prie spese da questo console americano di commer- cio John Allen, ne ricerco i disegni della maccbi- na, contemplo Je originali prospettive della mede- sima venute da Londra, che le furono rassegnate dai direttori, edopo diavereirnpartito parole dibe- nignita,e di grazia,nelPallontanarsenej clementis- simamente espresse ai proprietarj, ed ai direttori la sna sovrana contentezza, e le cesaree mire di beneficenza verso questo interessante stabilimento. La mattina stessa circa le ore n piacque a S.M. Tlmperatrice di visitare la fabbrica di saponi del fabbricatore Carlo Luigi Chiozza , posta dal pro- a68 prietario per ujuesta auspicatissima occasione, o *^per eonvenientemente aecogliere 1’Augusta Sovra- na, in piena attivita di lavoro. L’Imperatrice si compiaccpie di osservare ogni cosa con saggia cu- riosita, volle essere di tutto minutamente informa- ta, e nel partire si degno di esternare al Chiozza con quella soave maestosa affabilita cbe le e pro- jpria, il grazioso e gentile suo aggradimento. Nel dopo pranzo S. M. Flmperatore, sempre in- tento a provvedere opportunamente a quanto la sua alta giustizia vuole, e la sna paterna bonta concede, dopo di essersi dedicato nel ritiro degFin- terni suoi appartamenti alle gravi occupazioni di gabinetto, e dopo di aver ricevuti i forreali atti di riverenza da tutt’ i consoli di commercio delle di- verse Potenze qui esistenti, ammise alla sua so- vrana udienza un buon numero di sudditi, aecorsi a’ paterni suoi piedi o per tributargli i dovuti omaggi del loro vassallaggio , (fra i quali una De- putazione deli a citta di Capo d’Istria) o per implo- rare atti di giustizia e di grazia . La sera, dalla pubbliea esultanza de’Triestini fuconsacrata a festeggiare la graziosa dimora degli augustissirni sovrani nella nostra citta con una ge¬ nerale e ricca illuminazione di tutti gli edifizj pubblici e privati, in mezzo alFinfluenza della gioconda popolazione, che accorreva per tutte le piazze, e per tutte le vie , animata dai piii puri e rispettosi sentimenti ben dovuti alFeminenti ani¬ mirate prerogative delle Ces. Reg. Maesta Loro, ch’ ebbero la benignita di offrire pareechie volte 2 6g »lalle fenestre 1’augusto ed affabile loro aspetto al- la pubblica ammirazione, e tli corrispondere col 1 ^ 1 ^ pin urnano sorriso del Sovrano aggradirnento alle solenni espansioni del giubilo generale. Martedi mattina il 21 1’Imperatore si porto a Lipizza nel vicino Carso ad osservare quell’inte- ressante deposilo delle I. R. razze degli stalloni, distinti si per la ferrnezza di passo, che per la loro agilita e robustezza. Coritemporaneamente 1’Impe- ratrice seguita da numeroso corteggio di earrozze, passo a vedere la grotta di Corniale sorprenderite per le bizzarre enormi stalaftiti nel corso di secoli e secoli fabbricate dagli stillieidj sotterranei lam- biceati dalle ingenti sue volte, la quale da ima grande copia di faci essendo stata illuminata con un chiarore di mezzogiorno, e per Ja venuta della MaestaSua ridotta praticabile, sicuramente ne’la- birintici suoi ravvolgimenti rese teatralmenle visi- bile alToccliio indagatore deli’Augusta Sovrana, in moltiformi aspetti, Jo spettaeoloso cornplesso delle interne colossali petrificazioni, altrimenti in- volte nelTorrido Im j o di tenebre impenetrabili. L’ ingegnere civico Giuseppe Visentini, che di- resse 1’illuminazione , ed il praticabile della pre- detta Grotta, venne da S, M. 1’Imperatrice grazio- samente regalato di un elegante stuccio, conte- nente diversi nobili oggetti deli’ arte sna. Il dopo pranzo S. M. 1’Imperatore si degno di essere padrino del neonato primogenito del conte di Cliotek, e per la M. S. fu quindi tenuto al sacro fonte battesimale dal conte Wrbna, suo gran ciam- 270 bellano, ed il canonico consigliere di governo , e 1 1 riferente ecclesiastico Wolf esegui 1’ augusta fun- zione, nella quale al bambino furoiio im posti i no¬ tni di Francesco Antonio Carlo Maria. Alla sera dal četo mercantile venne solennizzato il fausto avvenimento del felice soggiorno in que- sta citta delle Maesta Loro, gli adorati nostri So- vrani, mediante una radunanza straordinaria n el le stanze, e nella gran sala di Borsa , nou che nel con* tiguo appartamento della Societa del casino vee- chio. Digia all’occasione della prima visita fattada S. M. nelPedifizio suddetto, la Deputazione diBor- sa (*) animata irresistibilmente dalle espressioni d’ ineffabile clernenza e bonta del Monarca, si fece lecito d’umiliarle , che 1 ’addobbo de’suddetti lo- cali venne , due anni sono , disposto dal četo mer¬ cantile non gia per i proprj bisogni, ma nella piu lusinghiera speranza di potervi ammirare 1 ’augu¬ sta presenza de’ clementissimi Sovrani, locche pe¬ ro, non avendo allora potuto conseguirsi pet le sopraggiunte circostanze, osava sperare di ve- dere realizzato nell’ attuale fortunatissimo incon- tro 3 al che Sua Maesta ebbe la benignita di sog- (*) Attualmente composta dai sigg. G. Masars, A. 1 . Parente, Andrea Griot, F. E. I. Baraux, Gio- vanni Risnich, e P. T. Rever Deputati efFettivi, G. G. Eckhel, F. Gattorno, G. D. Buchlcr, e G. L. Weber Deputati aggiuuti. 27 I giungere, che aggradiva 1’ attenzione del četo mer- cantile, e che sebbene gia prima del suo arrivo in 1 ^ 1 ^ questa citta avesse interdetta ogni fesiivita, non dubitava pero che S. M. 1 ’Imperatrice verrebbe a vedere la Borsa. Infatti, attesa con impazienza la risoluzione Sovrana, la Deputazione di Borsa ebbe il sommo contento di rilevare mediante il consi- gliere aulico conte de Chotek, che le Loro Maesta si degneranno d’intervenire ad una radunanza ge- nerale la sera di martedi 21. In meno di 24 ore fu disposto Popportuno per ricevere gli augusti So- vrani con tutta quella decenza e dignita , che puo combinarsi in una piažza rnercantile, e che le sug- geriva Pamore e la venerazione di zelantissimi sudditi. Ed e percio, che la radunanza riusci stra- ordinariamente numerosa e splendida, es«endovi in seguito ad invito, intervenuti, non solo il četo rnercantile, ma ben anehe tutte le autorita civili, e niilitari, tutta Tuffizialita, le primarie famiglie della nobilta, i consoli delle potenze estere, i capi degPlmp.R. ufficj, e delle diverse nazioni e comu- nita, i diretlori degli stabilirnenti, ed Istituti pub- blici e privati, e le piu distinte famiglie de’ citta- dini, e forastieri. Alle ore otto e rnezzo venne annunziato alla ra- dunatasi societa col suono di trombe e tiinpani il desiato arrivo delle LL.MM. Imperiali, che furono attese, ed ossequiate dalla riverente Deputazione di Borsa alla porta d’jngresso deH’edifizjo fra le generali acclarnazioni del popolo, che oceupava la contrada di Borsa gia opportunamente iiluminata. Entrate nella gran sala vennero le Loro Maesta J ^con quel rispettoso giuhilo, ehe inspira ovunque 1’augusta loro presenza. Si degnarono i clementis- simiSovrani di trattenersi in discorsi lamitiari con le persone convitate d’ogni četo; fecero dipoi il giro di tutto 1’ appartamento , e riportatisi nella gran sala continuando acattivarsi col le affabili loro maniere tutt’ i cuori dopo avere felicitata la so- eieta per ben piu d’ un’ ora, ne partirono accom- pagnati dalle cospicue persone del loro seguito da varj dei piu illustri soggetti della radunanza , e- Deputazione di Borsa, la quale venne di trnovo consolata dalle piu lusinghiere espressioni della sovrana grazia ed affezione verso il četo merean- tile. Sebbene 1’ apparato per questa radunanza non poteva mat essere corrispondente a si grandi mo- narchi, deve pero dirsi, che in confronto delle cir- costanze particolari di Trieste , il tutto riusci splendido, magnifico, e pomposo, e che durante tutto il tempo della radunanza, tanto nelle šale interne, quanto nelle gallerie, regnava la piu compiacente iiarita, il massimo buon ordine, e la piii modesta decenza. Si distinse speciahnente Pil- luminazione della gran sala di Borsa , che , supe- rando il chiarore del giorno , fece mirabilmente ri- saltare la pittura della volta della predetta gran sala, la quale rappresenta Plmperatore Carlo VI. di gloriosa memoria, nell’atto memorando della diehiarazione di Trieste in Porto-franco; questo guadra attrasse pure gli sguardi delle LoroMaesta, 273 ed in tale incontro rimase la Depntazione di Borsa dolcemente commossa ed edificata, sentendo nori 1 ” 1 quanta verita e venerazione P Imperatore leče Pe- logio del prelodato glorioso suo antecessore pe 5 segnalati benefizj dal medesimo recati alla monar- chia con avere promosso il commercio, la naviga- zione e Pindustria nazionale . Si, Carlo VI pose la base alPopera della prosperita, e della grandezza di Trieste, tutPi gloriosi suoi successori vi contri- buirono incessantemente, e Francesco I la porto e la vide al suo apice, poiche sotto gli auspicj delPa- dorato Francesco venne ne’ tempi piu floridi del nostro commercio eretto Pattual grandioso edifizio di Borsa, ed emanato il nuovo regolamento di tale Istituto; e se Trieste per le sofferte peripezie nelle successive guerre , e per gli avvenimenti politici, che tanto cambiarono le antiche nostre relazioni commerciali, richiede ora, onde preservarsi dalla sua decadenza, ipiu decisivi sovrani favori e Pado- zione di misure straordinarie adattate alle circo- stanze e conformi al bene generale del commercio, e della navigazione Austriaca, egli e riservato alla gloria di Francesco I di essere anche il rigenerato- re della fedelissima sua citta e porto-lranco di Trieste . S. M. PImperatore si degno pure di osservare ed asserire con compiacenza , che la gran sala in cui fu accolto e un capo d’opera di architettura. Il giorrio aa PImperatore dedico la mattina ai gravi afPari di stato ne’suoi vasti dominj, e verso Pora di mezzodi approfittando della serenita della TOM. vi. J <5 2-?4 giornata si procuro un breve sollievo , sortendo di ‘^citta in carrozza per il Boschetto, favorito passeg- gio di questi abitanti, da S.M. veduto con piacere, ugualmente che il viale fattovi a spese private . La mattina stessa 1’Imperatrice si porto a visita- re le saline in Zaule, indi nel ritorno per la strada nuova di s. Giusto ando a visitare Lunico chio- stro di Monache delTOrdine di s. Benedetto e- sistente in questa citta . Arrivata la Sovrana al Monastero unitamente alla sua suprema maggiordonna la contessa Lazan- zky , ed al supremo inaggiordomo il conte Wurm- brand , trovo una Monaca in Cliiesa nell’ atto di cbiuderla^ e che disse alla Sovrana (non conoscen- dola) che 1’ora era tarda, (erano passate le 11 del- la mattina) e che si chiudeva; la maggiordonna dissele essere yjersone appartenenti alla corte di S. M., e che desideravano vedere la Chiesa ed il Monastero, con che furono lasciate entrare ; ma non il maggiordomo, a cui la prefata Monaca disse d’insinuarsi alla porta del Mouastero dalla Madre Badessa . Per non contraddire volo il maggiordomo alla delta porta, e suonato il campanello si annun- zio alla Badessa come uno del seguito di S. M., e che doveva entrare; sentito cio la medesima non si oppose, ed esli unissi alla Sovrana e maggiordonna. S. M. dopo osservata bene la Chiesa, fu introdotta nell’interno del Monastero , dove fattasi incontro la Badessa con le altre Monache Paccompagno nel quartiere delTEducande . Continue erano le ricer- cheche loro venivano fattedalPImperatricej mapiu 275 aricora dalla maggiordonna, a cui piu abbadavano le Suore, come a piu anziana. A tutto rispondeva - 1 ^ 1 no le Monache con esattezza. Esternarono pure le medesime Fardente desiderio che avevano di vede- re laSovrana, e che avendo saputo qua!mente S. M. aveva destinato di andarvi, non avevano la grazia ed il contento di esser degnate di tal visita , e clie gia ormai disperavano di vederla, mentre dicevasi, che alFindovnani le Loro Maesta erano di partenza . LImperatrice le assicuro che avreb- bero veduta la Sovrana, e domando da che nasce- va si grande loro desiderio di vederla, e se ave¬ vano alcuna cosa da comunicarle , che parlassero ; mentre loro si sarebbero interessate presso S. M. a lor favore : al che risposero, che il desiderio loro era di farle osservare il progresso ne’ lavori femini- li, e nelle lettere delle loro edueande, poiche qual- cuna di esse si era gia preparata un discorso da re- citarle ; come ancora, per larle la rimostranza del- la necessita di riparazione che aveva la Chiesa ed in inolte parti il Monastero , specialmente il luogo ,ove dormono le ragazze edueande. Le fu risposto che tuttocio avrebbero fatto presente alla Sovrana, e che avrebbero sentito volontieri il discorso deli’ educandaj la Badessa non tardo a compiacerla, e chiamata ase la fanciulla Pascottirii, rjuesta reeito il discorso con tanto spirito e grazia che merito Fapplauso e le carezze della Sovrana stessa ; oltre di che a diverse interrogazioni fattele da S. M. rispose ella con ingenua prontezza ; arrivate in fi¬ ne nel luogo ove le Monache tengono le scuolo 27Č> pubbliche per le ragazze della citta, quivi di nuo- - 8 vo le Monache supplicarono la nobilissima comiti- va di rammemorarsi di loro presso S. M. 1 ’Impera- trice, al che S. M. non volendosi piu tenere ocoul- ta rispose : lo sono la Sovrana. Shigottite e stupe- fatte le Monache le si prostrarono a’ piedi irnplo- rando perdono della eonfidenza con eni avevuno con essa trattato, e chiedendole umilmente perche si fosse fino a quel punto tennta occulta, al le gna¬ li rispose S. M. per meglio conoscere il vostro ca- rattere, ed ordino snlTistante al Maggiordotno di somministrar loro 600 flor. per le necessarie ripa- zioni.S. M. si trattenne piu d^tFora in dettoMo- nastero. In seguito la medesima Maesta Sna si trasferi ali’ Istituto di lavoro e puhblica beneficenza, e do- pod’averne esaminate le parti ed i piu minuti dettagli esterno benignamente il suo Sovrano ag- gradimento, con avervi lasciati mille fiorini a sov* venzione dello stesso e graziosamente ne manife- sto il piu vivo interesse . Li 28 circa le ore 7 segui la partenza delle Loro • I. R. Maesta per la via di Fiuine, onde £ire H g iro della Dalmazia, dopo il quale le stesse Maesta Im- periali e Reali arrivarono a Vienna gli 8 Luglio . Neli’ anno corrente si e veduto condotto a ter¬ mine il progetto tanto necessario e desiderato del- 1’erezione de’fanali nell’Adriatieo, col pritno di essi eretto sopra la punta di Salvore nelPIstria, a spese del četo mercantile di Trieste . Quest’opera tutta di pietra bianca tagliata . e d’invenzione del supremo Direttore delle fabbriche pubbliche del 2 77 Littorale Pietro Nobile. eseguita colla massitna maestria sotto.l’ immediata direzione del giovane 1 ^ 1 architetto Francesco Bruyn Triestino,lo stesso che diresse anche la fabbricazione del naovo magnifico ponle di Canale. II {‘anale predetto viene acceso a gas di carbone fossile , o aria infiammabile, mediante la macchina costruita dalDomeck, utfiziale di artiglieria ia guesto arsenale del Lazzaretto di s. Carlo. Avendo io dato principio a queste Memorie colla narrativa della fondazione del vescovato in Trieste, successo nel primo seeolo della Cbiesa, e prosegui- to con la serie de’ vescovi sino ali'’ anno i8o3 , in cui monsig. Ignazio Gaetano Buset chiuse i oj orni alla vita mortale; pongo fine alle medesime coli’ annunziare, che una sovrana risoluzione determi- no fin dalFanno 1 B 16 la soppressione di questo ve¬ scovato, e la Diocesi di Trieste venne dichiarata sog^etta a quella di Gorizia. Afflitti i Triestini per siflatta novita , fecero ricorso al Sovrano, che si trovava in Venezia, con n n memoriale, affinche rimovesse la suaccennata risoluzione, e continuus- se il vescovatodiTrieste. Arrivato fra noi lo stesso anno S. M. repliearono 1’istanza , e per mezzo del probo, ed antico Triestino Andrca Fister la pre- sentarono ali’Imperatore; ma anche questa non riusci il suo buon efletto . S. M. peraltro per miti- gare akjuanto gli animi dolenti de’Triestini per la perdita della loro Sede Veseovile , determino , che la Chiesa Triestina fosse eretta in collegiata cort un preposito canonico, e sei altri canonici. Le fun» 27 § zioni corali quotidiane si facessero nella Chiesa di 3818 S. Maria Maggiore, e tutte le feste, e solennita fra 1’anno nell’antichissima Cattedrale di S. Giusto . Cio non verra effettuato sino a nuova Sovrana risoluzione . La sicura relazione avuta, prima da persona de- gna di fede, e poi resa pubblica da Parigi, mi spin- ge ad aggiungere in queste Memorie il dono che S. M. Cristianissima il Re di Francia ha destinato alla Cattedrale di S. Giusto in Trieste , in pia re- cognizione di avere la medesima Cattedrale con- servate in deposito le Reali Salme delle sue zie Principesse Vittoria, ed Adelaide . Consisle questo in un tnagnifieo Ostensorio deeorato di sacri em¬ blemi ed analoghe iscrizioni latine. L’eccellenza di questo lavoro esposto alla pubblica vista in quella Capitale di buon gusto , forma P universale ammirazione . Credesi che per il rnese di ottobre, o circa si vedra in Trieste. Li Fabbricieri delle Chiese di Trieste possono essere stati i motori di un tal prezioso dono, aven- do essi eccitato il Prelato che venne a levare le dette defunte Principesse, ad implorare da S. M. Cristianissima il Re di Francia un qualche tratto della sua munilicenza per questa Cattedrale . Fine del Tomo VI- ERRATA CORRIGE TOMO IV.