ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VII. ■ No. 327 Redazione e Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 VENERDÌ 1. GENNAIO 1954 Preezzo: 10 din. - 20 lire ABBONAMENTI: T.L.T. Zona Jugoslava e R.F.PJ.: annuo din. 250, semestrale din. 130 Spedizione in c. c. p. : awss (BUON 119)54 Buon anno! Qiuesto l’augurio semplice che il nostro giornale rivolge ai suoi affezionali lettori, questo l’augurio che reciprocamente si scambiano in questi giorni i nostri cittadini, i nostri collettivi, i nostri popoli, associandosi a quello che tutta l’umanità formula perchè il nuovo sia un anno di pace e di benessere. Nel nostro' augurio però non si deve ricercare un appello propiziatore rivolto al «fato», a qualcosa o a qualcuno che è aldifuori o aldisopra di noi, della società umana. Siamo quanto mai coscienti che i successi, il benessere e la gioita nelle nostre famiglie, possono derivare soltanto dalla nostra opera cosciente, dai nostri sforzi cornimi dedicati al consolidamento dei rapporti socialisti nella nostra società ed al perfezionamento della produzione economica. Lo abbiamo appreso dalla storia, lontana e recente. Ecco perchè, entrando nel nuovo anno di vita, non abbiamo bisogno di sfuggire la realtà e rifugiarci nel mondo dei sogni. Non abbiamo che da proseguire il cammino intrapreso, completando ciò che abbiamo già raggiunto. E non possiamo lamentarci di aver fatto poco in questi anni passati. In nessun paese del mondo il bilancio consuntivo apparirà cosi lusinghiero come quello del nostro giovane Paese, dei popoli della Jugoslavia ai «piali abbiamo unito i nostri destini nei nostri anni più difficili. Sulla stessa via proseguiremo anche nel prossimo anno curando ancor più quegli (aspetti della vita nel nostro Paese ohe sono alla base per l’ulteriore ascesa materiale, sociale e culturale della nostra comunità. Nel corso degli ultimi anni abbiamo perfezionato al massimo grado le forme strutturali deH’autogoverno popolare e della gestione operaia dell’economia. Sta ora ai cittadini tutti dare il giusto contenuto alle forme, partecipando ancor più attivamente alla vita di questi organismi, dalle assemblee degli elettori a quelle dei comitati popolari, dei consigli e delle commissioni, prendendo posizione risoluta nei confronti delle deficienze soggettive e oggettive, appoggiando con vigore le idee buone, lottando sempre perchè si affermi la volontà della maggioranza sulle eventuali imposizioni dei resti della burocrazia. I nostri lavoratori, la stragrande maggioranza dei nostri popoli tutti, sono oggi in grado di decidere da soli sulla via da seguire per realizzare da noi la società socialista ed è giusto che la volontà, l’opinione di queste larghe masse sia determinante, ma che per esserlo, deve esprimersi in forme concrete, in richieste precise, continuamente. Ognuno «imprende, che non sarà facile al singolo ed al collettivo dare un valido contributo in tal senso, se non seguiremo lo sviluppo della nostra legislazione, se non saremo sempre aggiornati su quanto avviene all’interno ed all’esterno del Paese, se non studieremo le esperienze nostre ed altrui, se non seguiremo l’evoluzione del pensiero e della tecnica. Nel campo deU’edifieazione materiale della nostra società, guardiamo al nuovo anno con l’animo .tranquillo di chi ha ben seminato e si appresta a raccogliere i primi frutti di un duro lavoro. Decine e decine di grandi obiettivi industriali, di centrali elettriche, vie di comunicazione e (aziende di ogni tipo in-cominceranno quest’anno a dare i loro frutti, dopo aver assorbito tanti mezzi finanziari e tante energie. Solo nel nostro distretto il reddito nazionale del 1954 sarà di 50 milioni superiore a quello dell’anno scorso. Ma non rallenteremo il ritmo di edificazione. Ci attendono ancora molti compiti per completare le nostre attrezzature e sfruttare tutte le fonti di ricchezza. Per noi il piano sociale presentato ieri all’Assemblea e messo in discussione, indica cosa dobbiamo fare nel prossimo anno. I mezzi a disposizione siano impiegati con il massimo profitto e continuamente sotto il controllo della collettività affinchè nulla vada sprecato per incuria o incompetenza. Veda l’anno nuovo sempre nuovi successi della nostra opera in ogni campo di attività, nell’industria,nell’agricoltura, nei trasporti, nel commercio, nelle nostre scuole e in tutte le nostre istituzioni! Veda sopratutto l’anno nuovo coronata la nostra lotta politica, portandoci la giusta soluzione del problema triestino affinchè possiamo con nuovo slancio prendere il nostro posto nella comunità dei popoli jugoslavi e contribuire ancor in maggior misura alla loro lotta per l’affermazione dei rapporti socialisti nel mondo, e per nuove vittorie dei lavoratori di tutti i paesi. Conclusa la prima sessione della nuova Assemblea popolare federale Per il rafforzarne! della legalità della democrazia, del sadalismo e della libertà’ Milovan Djilas presidente - approvate le misure per il primo trimestre 1954 Con te sedute separate del Consta glib federale e del Consiglio dei pro-tìuittomi, per reiezioni delle commissioni di verifliica dei mandate e per l’approvazione della procedura di verifica, si è conclusa la prima giornata dei lavori ideila nuova Assemblea popolare della RFPJ, riunitasi 'giovedì scarso a Belgrado per la prima volta dbpo la coMsuitaaime popolare del .novembre scorso e a distanza dii tre mesi e mezzo dallo saiagltmenito della II. legislatura. Le due Camere si sono aggiornate al mattino seguente, riunendosi Sin sedute separate per reiezione dai rispettivi presidenti nelle persone dii Vlado žečević, al Consiglilo federale, e Ivan Božičević, all Consiglio del produttori. Sono state approvate anche le relazioni, sulla verifica dei mandati di tutti i deputati, tranne quelli di Jostip Sestan, eletto nei dir stretti 'di Parenzo e Piinguente, e di Salih Math ad, eletto nel distretto di Foča (Bosnia), la cui legalità è stata contestata e deferita a un’inchiesta di due sottocomìtati, appositamente nominati. 'Nel pomeriggio si è riunita in seduta plenaria l’Assemblea popolare della R. F. P. J. e ha eletto a presidente Milovan Djilas, a vicepresidenti Vladimir Simič e Lidia Sent-jurc, e a segretario Velimir Stojnic. Dopo la sua elezione, Milovan Djii-las si è rivolto aH’Assemhlea con le seguenti parale: «Compagni e compagne, deputati popolari ! Permettetemi di ringraziarvi, a nome mio personale, per la spconda volta, e a nome dei compagni, per l’alto onore e la grande fiducia tributatici, » di dichiarare che adempiremo coscienziosamente ai compiti, che ci avete affidato. Nella storia del nostro sviluppo democratico, questa legislatura dell’Assemblea popolare significherà senza dubbio un notevole passo in avanti, e c:o nel senso cue, con essa, si conclude in effetti il periodo post-bell co della nostra vita parlamentare, caratterizzato dal ruolo notevole, e inevitabile, da essa avuto in conseguenza delle condizioni rivolu-z tenarie degli organi amministrativi nella vita statale e sociale. Nel corso della presente legislatura si manifesteranno inevitabilmente, e gà si manifestano forme nuove, la cui caratteristica è costituita dal ruolo predominante, decisivo che gli organi rappresentativi assumono nella vita statale e sociale del nostro Paese. Da ciò derivano grandi compiti e responsabilità, che incombono a questa legislatura dell’Assemblea popolare. Con questo suo ruolo decisivo e con la sua opera creativa nella vita statale e sociale, l’Assemblea popolare si rafforzerà indubbiamente. Si rafforzerà Io spirito della legalità, che nelle nostre condizioni significa democrazia, socialismo e libertà. L’Assemblea popolare sarà così il rappresentante ancor più immediato degli interessi del popolo e in essa troveranno espressione ancor più aperta le vere aspirazioni delle masse lavoratrici e dei popoli della Jugoslavia nella lotta per il socialismo, la democrazia e l’indipendenza. Anche nell’avvenire l’Assemblea popolare sarà il difensore inflessibile della sovranità e dell’indipendenza della R.P. F. J. e del libero sviluppo interno dei popoli jugoslavi. Stimati compagni e compagne! Voi ci avete tributato una grande fiducia, che noi cercheremo di giustificare, Attenueremo /coscienziosamente e con amore alle nostre mansioni, conformemente alle leggi e alle decisioni di questo alto consesso, ispirandoci unicamente agli interessi del Paese e dei suoi cittadini». Dopo l’elezione della Presidenza, M ilentije Popovič ha presentato, a nome del Consiglio esecutivo federale, una proposta motivata «li decisioni, riguardanti te misure da a-diottarsi provvisoriamente fino all’approvazione del piano sociale per il 1954 e il srelaàtvo finanziamento provvisorio per il primo trimestre dell’anino prossimo. Terminata la relazione di Miilem-fcije Popovič ed esaminata la proposta da lui presentata, de due Camere si sono munite nuovamente in sedute separate, nel corso delle quali hanno approvato le deoiisiiom sulle misure da prendere fino all’entrata in vigore dei piani sociali 1954 e sul finanziamento 'provvisorio per il primo tri mestre del 1954. Con ciò si è conclusa la prima sessione ordinaria della nuova legislatura. ^77 A k wri. M / ■ t> __ LA NOSTRA LOTTA ■ augura ai propri lettori e alla popolazione tutta un fel i oe e pro- spero 1954. NOVITÀ’ A SINGHIOZZO NELLA POLITICA INTERNAZIONALE DI UN ANNO MOVIMENTATO I tiramolla del'53 e gli auspici del'54 AL VAGLIO DELL'ASSEMBLEA DEL C. P. D. DI CAPODISTRIA 1 miliardo e mozzo gli investimenti per il 1953 Il progetto del piano sociale, posto recentemente in discussione nei vari consigli del Comitato Popolare distrettuale, noi 'Comitati popolari comunali e siicoessi.vaimen.te nei comizi degli elettori, prevede ned prossimo animo l’impiego dii m 'miliardo e mezzo dii dinari per investimenti di carattere ..'conrunico .e sociale. Seiooinidio itale progetto, che dovrà essere ' in un secando tempo sottoposto adì’approvazione dell’Assemblea distrettuale dei produttori e ideila Camera idei TappreseUtainti, una elevata quota degli investimenti verrebbe dedicai! a all’iimidiustiria e cioè il 32 %. In effetti oltre 500 milioni di dinari serviranno per aumentare la capacità produttiva delle imprese industriali esistenti dotandole di attrezzature moderne, per aprire piccale industrie loie ali per 'attrezzare l'industri a della pesca e per migliorare il servizio itrasporlti. Giò contribuirà non solo ad aumentare il reddito nazionale, ma anche ad aumentare l'impiego di nuova manodopera (circa ò00 unità), facendo oosì scomparire del tutto il fenomeno passeggero della disoccupazione, specie nel campo femminile. Il maggiore impulso lo avrà la nostra industria alimentare. Al conservificio Arriigioni è prevista rassegnazione dii circa 100 milioni di dinari occorrenti per l’aequisto delle 'attrezzature per la produzione su vasi a scala del concentrato di pomodoro e delle conserve di frutta. Tui'ttiociò tenuto 'conto delle possibilità di piazzamento di questi prodotti sui mercati esteri e della abbondanza di materia prima da noi. A Dekani verrà aperta una latteria centrale distrettuale in cui potranno essere pastorizzati giornalmente 8000 litri di latte e prodotti .latticini in misura suffi-cente non solo a coprire il. fabbisogno locale, ma anche per l’espartaaàome. Nella stessa località è prevista l’apertura dii un macello 'distrettuale dotato dii un reparto per la lavorazione della carne fresca. La fabbrica di •lucchetti di Dekani, la dotazione di muove attrezzature e locali allo spazzo 1 If lei o «ilstra», la migliore cisterna-zinne di trai cartonificio e idi una zin-ziiome di un icartonifioo e di una zincografia alla tipografia «Jadran», Fui-Umazione dei lavori idi ripristino della miniera di Siocdole, la costruzione di 5 saiocaleve, l’acquisto di due motopescherecci d’alto mare e di una nave frigorifero, nonché I’acupiisto di due natanti in ferro per il trasporto del minerale, chiudono la serie dello opere destinate a potenziare la nostra industria. Gli investlmcmltl destinati all’agricoltura verranno utilizzati principalmente per lil prosieguo della bonifica del Garnalunga e per la regolazione dei comi d’acqua nella Valle di Sic-ciole, poi per la costituzione dei demani statali a Brič e Ammarano, per il rinnovo dei vigneti e dei frutteti, nonché per il completamento di tre case del cooperatore. A 'Dekani verrà inoltre costruito un grande frigorifero della capacità di alcune decine di vagoni «li frutta e verdura. Nel 1954 verrà iniziata a Capo'dis-itria la costruzione ideila nuova sede del [’Istituto (magistrale, il cui costo si aggirerà sui 100 milioni dj dinari. A Marengo verrà eretta la nuova scuola ottennale. Fra i lavori edili di pubblica utilità citeremo la costruzione di case d’abitazione peT complessivi 203 milioni di dinari, la riparazione dei moli e ‘delle banchine a Capodistria, Fasfaltatura «lei manto 'Stradale tra Capodistria e Por-itorose (per urna lunghezza di 3 km), Filiti'{nazione di tre case del cooperatore, l’elettrificazione di alcune località dell’interno ed infine la costruzione del nuovo dispensario antitubercolare a Capodietnia. La rete ospedaliera distrettuale verrà inoltre dotata di moderne attrezzature sanitarie. Per quanto concerne il fiinamzia-memto degli investimenti, appena un terzo verrà coperto dal biiilamcào distrettuale, perciò ila realizzazione di maggior parte delle opeTe soprani en-cate è condizionata alla 'Concessione di crediti da parte della Banca Nazionale della R.PjFJ. e della Banca dell’Istria. Milovan Djilas il Presidente dell’AssembMea federale della III. legislatura è nato nel 1911 a Kolaàin (Monte-negro). Dopo aver compiuto gli studi ginnasiali a Beranài e a Kolaàin, studiò lettere, prima e legge, pai all’Università di Belgrado. Già studente, sii distinse quale dirigente della gioventù progressista, collaborando, pure a molti giornali e riviste «li sinistra con airbicaii di politica, letteratura ed altro. Nel 1933 fu condannato a 3 anni dii carcere duro per la sua intensa attività r voluzionaitia. Nel . 1932 divenne membro del Partito Comunista e partecipò attivamente alla Latta dii Liberazione 'sin dalllinfezio, ricoprendo alti iitncaritehà in seno al Comando supremo dell’E. P. L. e alia presidenza dell’AVNOJ. Nel periodo postbellico è stato permanentemente uno dei segretari del C. C. dei P. C. della Jugoslar via e Ministro in tutti i governi. Dal gennaio di quest’anno detiene la carica di Vicepresidente del Consiglio esecutivo federate. Ad essere sinceri non si può dire che questo'1953, che stà tirando ormai le cuoia, sia stato privo di novità e di scombussolamenti, dalla meteorologia alla politica. Difatti per un’estate barocca ci ha regalato un autunno e un inizio d’inverno con rose ed alberelli in fiore. Tutto stà a vedere se delle rose resteranno solo le spine e se gli alberelli in fiore simboleggeranno speranze perdute. In meteorologia come in politica. Tanto più 'che meteorologia, e polìtica, non dappertutto sono stpte rose o fioriture primaverili. Ad ogni modo, n-petiamo, il ’53 non è stato avaro di novità; nato tra i perfezionamenti dell’atomica ci ha persino annunciato la nascita della bomba «H». Il che, non occorre dirlo, non è un contributo da poco per mantenere A mondo sveglio, meglio per non lasciarlo dormire malgrado le promesse, annacquate dalle premesse, del piano Eisenhower sulle armi atomiche. Dato che ci è venuto sotto la penna il nome del presidente degli USA ne approfittiamo per passare direttamente a parlare di politica non metaforica. Anche qui grandi novità. Per incominciare, i quattro grandi paesi, ufficialmente auto proclamati si e riconosciutisi «Grandi» per antonomasia, hanno avuto tutti nel corso del ’53 dei nuovi capi di stato. Da Eis. .nhower, entrato alla Casa Bianca per le elezioni del novembre 52, a Coty giunto all’ Eliseo dopo una maratona di scrutimi che indica come pure nel ’53 «Parigi valga una messa», anche se contrattata nei meandri dei 'corridoi di partito. Tra H presidente degli USA e quello della Francia si è avuta la successione di Stalin, morto forse di senilità, come lascerebbe credere la sua politica degli ultimi anni, e Vincoronazione di Elisabetta II. Se per Coty e la regina d’Inghilterra nessuno si sottendeva mutamenti radicali della politica dea lori paesi (qui è il caso di dire con Poàoarella : «Pò rè so rè, ma mica posso far quel che me piace...»), Con Malenkov ed «Ikei> le cose stanno ben altrimenti. A dimostrarlo basta Foster Dulles, con ufficiosa appendice maccartyana, appiccicato a Eisenhower e il pacioccone Malenkov che si sbarazza dì Beria spedendolo al noto indicizzo, con le solile formalità, 'al quale l’ex Capo dell’NKVD aveva in precedenza spedito tanti suoi consimili. Con i mutamenti avvenuti a Mosca e Washington, nessuna meraviglia sa il ’53 ci ha dato tante novità a singhiozzo, o a tiramolla. Secondo certe concezioni correnti i «Grandi» (compreso Mao) sono ufficialmente 4, che nella pratica sono tre, e si riducono in realtà a due: L'ALAMBICCO Vo£i n alali zi = «Parlare dei deportati in Jugoslavia significa ogni volta toccare una piaga cittadina', perchè pochi avvenimenti, in tutta la storia di Trieste, hanno colpito tanto duramente la collettività cannum icandò a tutti una parte indimenticabile del dolore dì ciascuna famiglia privata del padre o del figlio... Si ripensa a quello giornate «lei ’45 ancor oggi con un brivido (di raccapriccio... Ma è più difficile raffigurarsi dopo otto anni e più. gli effetti particolari delle deportazioni, i vuoti che nelle famiglie sono rimasti aperti ... Una parte dei familiari dei deportati ha conseguito la pensione di guerra __In conclusione, fra le miglia- ia di famiglio colpite negli affetti più cari., ve me sono alcune che non liaamo risolto il problema del pane... Che della generosità di Trieste non rimangano escluse le vittime viventi del maggio 1945 : è questo l’auspiicio che prima di Natale sentiamo di dover formulare». (Dal aGiornale di Trieste» del 22 u. s.J Quando si ricordi che la guerra scatenata da Hitler e da Mussolini venne definita dall’arcivescovo primate giuliano «la guerra per la giustizia e la verità» che doveva «instaurare, con una pace duratura, l’ordine nuovo nell’Europa e nel mondo»; che il vescovo Sanlin tuttora pontifica ed inculca l’odio razziale dal pergamo di S. Giusto ; che Rino Alessi, dopo aver svolto il ruolo di maestro corteertatore sia dai microfoni della radio che dalle colonne de «Il Piccolo» della subli- mazione della guerra stessa, ancora oggi, dalle colonne dell’erede del citato giornale, si scaglia contro coloro che hanno invertito la sorti di quella guerra; quando si ricordi che a Trieste, oltre il Santin e l’Aleessì, sono riapparsi alla ribalta tanti altri fra i peggiori arnesi e fautori del fascismo, allora chiaro appare il perchè, in occasione del Natale, venga formulato l’auspicio che «lo generosità di Trieste» possa escludere non le innumeri vittime del fascismo e della sua guerra, ma «le vittime del maggio 1945», ossia di quei pochi che hanno espiato, oppure che espiano il giusto castigo dei loro orrendi crimini. Ugualmente chiaro ed ovvio appare il perchè dal giornale di Rino Alepsi siano «ancor oggi ricordate con un brivido di raccapriccio le giornate del 45’» dato che sia lui come i suoi, camerati del «Giornale di Trieste» avevano ed hanno grossi Conti da saldare con la giustizia del popolo che allora operava a Trieste. Appreso infine dal giornale in argomento che «le famiglie colpite negli affetti più cari e rimaste con vuoti aperti per gli effetti particolari delle deportazioni, sono migliaia», non comprendiamo il perchè a Trieste non sia ancora stato eretto il monumento ai «deportati ignoti». Infatti alla fine del 1945, per ricavarne un elenco di 954 in tutta la ex Venezia Giulia, «L'informatore» di Gorizia ha dovuto ripetere due o tre volte gli stessi nominativi, inserire nomi di persone morte da anni in altre località e paesi, compresa l’America, ed anelli includere nomi di «vittime viventi» in città italiane Infatti . . . «Due elementi, nota il. «New York Times», possono agire nella situazione in senso negativo. Uno è cotrti-itulito ’dalla crisi idi Trieste. «Ili fatto ohe le tre Potenze occidentali non siamo riuscite a sistemare il problema di Trieste dopo la promessa precisa döU’8 ottobre di ridare all’Italia la zona A è un elemento basilare per la situazione politica italiana. Pella ha impegnato l’esito del suo Governo su questo problema. L’Italia non ratificherà la CjE.D. fino a che il problema di Trieste è al punito in cui si trova ora il Governo Pella non eopr avviverà a lungo se i «big three» non assolvono il preciso impegno che cosi hanno assunto». (Dal «Corriere della Sera» del 24 u. s.). Infatti col «ridare all’Italia la zona A» e Cioè con l’aumentare il già grosso contingente dei disoccupati a Trieste, col diminuire il suo traffico portuale e ferroviario, col rendere più ocuta la crisi economica triestina, esplosa col solo annuncio della decisione dell’8 ottobre, «la situazione politica italiana» risulterebbe sanata d’incanto come risulterebbero portentosamente risolti i problemi dei due milioni di disoccupati stabili in Italia, del milione e mezzo di statali in sciopero, dei sei milioni di lavoratori delVindustria, del pari scioperanti per diritti e necessità della vita calpestate, trascurando tanti altri problemi sociali e politici che minano le base del Governo Pella. a- g- USA ed URRS. Siccome questi due vorrebbero, a tremiti di guerra fredda o a colpi di bombe «H» o «A», ridursi ad uno, è logico che «Ike» (con annessi!) al posto di Truman, e Malenkov (Con un Beria in meno e un Žukov in più) al posto di Stalin, le cose del mondo abbiano l’apparenza di prendere un’altra piega, offrendo qua e là agli uomini lo spettacolo della tentata «distensione» di un capello riccio reso temporaneamente liscio, tirandolo per le due estremità ... Rendendolo cioè liscio fino a tanto che si tira ugualmente dalle due partì. Se uno dei due tira troppo, il capello si spezza col risultato di due ricciolini al posto di uno. Se uno dei due contendenti si stanca e molla, il ricciolone si riformo. Con l’esempio del capello riccio e di due che tirano, vogliamo rendere l’idea dell’equilibrio di forze instabili che Mosca e Washington sembrano ricercare come pace tiepida da sostituire alla guerra fredda. Tira dal Cremlino — a volte con l’ausilio di Mao — tira dalla Casa Bianca — con la cooperazione di Londra e Parigi — accade che in Corea dopo quasi tre anni di guerra c’è un armistizio pamungiomante, che un qual- L'Unione degli Italiani porgendo a tutti i lavoratori i più calorosi auguri per il Nuo-\o Anno, auspica si rafforzi e consolidi ulteriormente la fratellanza con gli altri popoli del nostro Paese. Il Comitato distrettuale dt Capiodistria siasi Sing Man Rhee può buttare al-l’aria non appena ritenga gli sia permesso farlo. In Indocina, invece, sempre per il atira tira», dopo sei anni di lotta armata, di armistizio non se ne parla e la Francia contìnua a buscarsi nespole e grattacapi. Sempre a causa della politica «distensiva» dei capelli ricci in Europa, Austria e Germania attendono il 2000 perchè siano risolti i loro problemi lasciati aperti dalla guerra e rimasti tali perchè di «là» e di «laggiù» si tira cercando di non spezzare e non ci si cura dalla malattia delle «zone d’influenza» contratta a Potsdam. Intanto però in Germania Adenauer ha approfittato del’53 per sistemarsi con le elezioni e ottenere voce sempre più alta in capitolo. Voce tanto alta che l’eco ne giunge sino a Parigi dove — tira Mosca e tira Washington — fa paura e non invita per nulla a ced ... ere sulla CED. Siccome una ciliegia tira l’altra così come «un tira-tira» tira l’altro, la questione franco-tedesca della CED. richiama dritta dritta il problema della politica atlantica (che senza Ced ... enza francese arrischia di essere atlantica sempre più Usa... ta alla Foster Dulles), la quale ha dimostrato di essere sfruttabilissima in modo triste (triste nel senso di fare «figure tristi») nella questione di Trieste anche da una democristiairredentisticheria italiana che —- mezza fregata nelle elezioni del ^ giugno — ceèca nella ricerca di una «grandezza esterna» un surrogato parlamentare propagandistico alle miserie interne di un qualsiasi ministero Pella che, nato come gabinetto d’affari, cercò di fare un’affare nei Gabinetti... della NATO, ricattando e mercanteggiando finché si ebbe la cambiale cui avallo fraudolento dell’8 ottobre. La cambiale è stata protestata (dalla ferma azione dei popoli jugoslavi) ed ora come tutti i protesti cambiari è un pezzo di carta di cui sarebbe meglio non parlarne più Dimenticavamo di ricordare che il ’53 ha visto anche i «tre grandi» riuniti alle Bermude». Considerati i risultati, non vai la pena di parlarne etniche perchè, se si vuole, ne abbiamo già parlato. Si tratta di «tiratira» che si trasferirà nel prossimo incontro dei quattro a Berlino, Poi altre novità ha dato ancora il 53, ma a ben considerarle anch’esse rientrano nel medesimo quadro. Così Mossadegh in Persia ci. rimette contro Zahedi, la Francia si sbarazza di. un sultano marocchino non malleabile, Egitto e Inghilterra cercano di mettersi a Cavallo del canale a Suez, Israele e Stati Arabi... tutte briciole di «distensione», alla quale il mondo augura sinceramente di trovare il modo di distendere il capello riccio o di cambiar metodo. Perchè nel ’54 e anni seguenti il mondo vorrebbe campare in pace. PAGINA 9 PR03LEM! GIOVANILI La criminalità Ira i minorenni Nel quadro dei problemi giovanili die vanno discussi, rientra indubbiamente anche quello della criminalità, non perchè esso allo stadio attuale sia fonte di gravi preoccupazioni:, ma perchè può diventarlo se non si prendono tempestivamente le misure atte a frenare il numero dei crimini commessi da minorenni, in aumento ned confronti della scorso anno. Nel 1952 ffl Codice Penale è stato violato da minorenni per 28 volte, 15 per furto, 6 per furto con scasso, due per atti contro l’economia popolare, tre per violazione di do-micdì'o e tre per trasgressioni alle disposizioni sulla circolazione delle persone. Sino alla fine dell’ottobre di quest'anno il numero dei elimini è salito a 33 presentando anche nuovi casi e precisamente : un delitto sessuale commesso da un diciasettenne sieciciano che ha avuto per tre mesa rapporti sessuali con la propria sorella tredicenne, 4 oasi di danni alle persone e ai iberni di terzi. Da ciò appare ohe fi maggior numero è rappresentato dai furti con o senza scasso (nel 1953 — 24 furti) furti non gravi per entità e specie, (poiché si tratta neha maggior parte dt galline o simili che poi si consumano in bagordi) ma per il fatto in se stesso e perchè commessi da minorenni, in gemere tra i 16 e i 18 anni di età. . Sono stati registrati anche cinque casi dii recidiva, due dei quali di furbo con scasso, uno a Isola e l’altro a Capodistirfla. Specie per i casi di recidiva le cause sono in gran parte da addebitarsi a una cattiva educazione de', genitori e all’influenza deirairubiente nel quale i giovani vivono. Il padre del recidivo scassinatore capodiistriano è stato pure lui, dopo la Liberazione, condannato più volte per atti simili, la madre è stata anche ospite delle carceri, mentre fl fratello è fuggito a Trieste colpevole di atti punibili dal Codice Penale. A questa malefica educazione morale, bisogna aggiungere .anche quella politica, svolta dai genitori nel più crasso spirito sciovinista deiiltrredemtismo italiano, educazione che spinge ad atti punibili specie ned. confronti dei beni sociali e di persone di nazionalità slovena. Ben si sa che l’influenza e l’educazione dei genitori non sono i soli fattori determinanti la criminalità giovanile. Specie nei villaggi del contado, una influenza notevole deriva dall'alcool e dalle cattive compagnie. In quasi tutte le osterie dei paesi si vedono minorenni in compagnia- di -anziana a bere, a ©locare di carte sino alle ore pìccole delia notte. Son li che spuntano le iniziative e i -piani per furti dii galline ed altri generi che poi vengono consumati in bagordi. L’influenza del crimi nali più anziani è anche a questo riguardo indiscutibile. In 13 dei casi citati, ile tnasgresriani della legge sono state commesse da minorenni in complicità con persone anziane. E’ un numero fai ogni modo notevole e le condanne ad criminali più anziani in questi casi dovrebbero essere molto più severe. Queste le cause di carattere obiettivo che minano il livello morale dei nostri giovani, obiettive solo per quanto riguarda la gioventù in se stessa, ma che possono essere eliminate o almeno attenuate con l’opera di educazione costruttiva svolta -dalle nostre organizzazioni poliL tìche, sociali e culturali sia -per i genitori come per gli ambienti con cui i giovani vengono a contatto. La soluzione Ideale sarebbe che i giovani disponessero di un proprio ambiente dove potrebbero ricevere una sana educazione morale e politica. Questa manca ai nostri ragazzi. Terminate le scuole elementari, dove non sempre la loro educazione è stata formata nel modo dovuto, vengono abbandonati a se stessi. L’organizzazione giovanile sinora sii è dimostrata pesante, troppo attaccata a schemi e metodi di lavoro sorpassati, inadatti ad attirare la gioventù non solo ad una attività concreta, ma addirittura ad iscriversi neH’organpzaazione stessa. Per dii più, specie tra la gioventù di nazionalità italiana, sono stati i genitori ad ostacolare e adidirittu-ra ad impedire quest’abtìivtità. E’ superfluo illustrare qui l’influenza irredentista, peggio ancora quella clericale, che sii giova molto spesso del pulpito e dei confessionale per presentare i nostri circoli giovanili sotto i più neri colori mentre nell’Oratorio Salesiano, don Fonda a Piran-o, insegna ai giovani il «moralissimo» ed «educativo» gioco del «reset-tei» e della scopa». Una delie cause principali della criminalità e della situazione tuit-t’altro che felice esistente tra i nostri giovani, è la disoccupazione. Malti sono d giovani, che nel distretto 'di OapodiStria attendono un’occupazione, con tutte le conseguenze deleterie che itnaittività forzata crea sul morale dei giovani. Mia l’argomento merita- un cenno a parte, e su asso ci ripromettiamo di ritornare. Fra le ultime cause culi possiamo accennare, sono i films e certa letteratura fumettistica che incontrollata penetra attraverso i vari canali da Trieste. Non siamo contro tutta la letteratura di questo genere. Se le storie di Topolino, Paperino, eco. non danneggiano l’e-ducazi'ione dei nostri ragazzi, però neppure la formano. Inoltre fra la letteratura in argomento predomina quella criminale, gialla, cowboy-stiea, ecc. che ha conseguenze negative per la formazione culturale e morale dei nostri giovani. La soluzione sta nellìimportare con un criterio o nel lasciar importare con un criterio. Diversamente la casa seguirà l’attuale corso. Altrettanto vale par i films «Far West» e criminali. Queste alcune delle cause che generano la criminalità giovanile. Ce ne sono indubbiamente altre. Però sarebbe sufficiente che gli interessati all’educazione giovanile esaminassero con serietà quelle rilevate, con le conseguenti misure tese a sopprimerle, affinchè te criminalità giovanile venga elimi nata e nel contempo siano risolti tanti problemi gdovaniiii. mb SUI COLLI DI BRIČ, /I RIDOSSO DELLA DRAGOGNA CAMBIA LA NATURA sconvolta da mani operose Lasciata l’ampia vallata di Siedale — che le acque limacciose del fiume allagavano un tempo non ancor lontano, portando te distruzione nei campi e minacciando persino l’incalumità degl, uomini mentre scorrono, ora, docili nel nuovo letto — per inoltrarsi nell’allta valle del Dragogna, scavata fra le alture di s. Pietro e Cartai-venere, qualcosa di particolare, di nuovo in quel Chiusura del corso di taglio a Isola Giorni or sono si è chiuso ad Isola il corso di taglio. Esso aveva avuto inizio verso la metà di settembre sotto gli auspici del Circolo Italiano dà Cultura ed è 'servito a sviluppare le attitudini di molte giovani già abbastanza esperte in fatto di cucito, ma piuttosto inesperte nel taglino. Altre hanno imparato addirittura completamente la materia e tutte assieme hanno frequentato con assiduità e costanza le lezioni che venivano impartite con maestria dalla comp. Delise Elisa. In un pruno tempo le Iscrizioni e-rano oosi numerose che si dovette interromperle e fermarsi -al centinaio, promettendo alle altre un secondo corso in primavera. In quel periodo verrà pure aperto un corso di cucito per le allieve che hanno frequentato questo di taglio. Anche in. queU’occaisfone verrà e-seguito il sistema della divisione dm gruppi e cioè si -terrà conto dell’ora-i‘io di lavoro delle allieve che in questo corso hanno avuto tutta la possiti lità dl frequenza, perchè per le casalinghe veniva tenuto al pomeriggio e per le operale alla sera Le laz oni avevano la durata di due ore e venivano impariate due volte alla -settimana par ogni gruppo. L’insegnante è stata molto contenta dell’andamento perchè le al-Ir eve sii sono dimostrato sempre piene di volontà e -alla fine le hanno dato la soddisfazione di un buon successo. Si ha la certezza che anche il prossimo corso verrà accolto con Io stesso entusiasmo e che l'esito ncn sarà minore. Questa certezza viene data dalle allieve stesse che colgono l’occasione per ringraziare la loro maestra, il Circolo e l’Organizzazione delie Donne che hanno dato un grande contributo per questa bella iniziativa. paesaggio beilzerà improvvisamente ai vostri occhi, usi a ricordarne soltanto lo squallore. Una vasta macchia terrosa, infatti, ancora informe, ma i cui ampi contorni' già si delineano approssimativamente allo sguardo, romperà la monotonia dello squallore carsico, a cavallo del colle che, ripido scende a valle, trattenuto quasi a forza dai radi cespugli. Da quella macchia, cui tenui raggi di sole de-cembrino al tramonto donano strani riflessi di luce, diffondentisi nella nebbiolina che da valle s’alza incontro alla sera, l’eco di voci e di motori vi itìsuonerà all'orecchio e vi attirerà sù in alto, verso la orina ; tanto che la curiosità, quasi ansia, di vedere da vicino cosa mai uomini e macchine stiano facendo lassù, vi farà dimenticare l’affanno deil-l’erta, nascosta da cespugli, spogli di verde in questo letargo invernale. * Uomini e motori ansimano lassù nella fatica per strappare alte sterpaglia, palmo a palmo, una terra oltremedo generosa, mutando ra-àxalimente il volto della natura che, beffarda, nascondeva sotto abiti sdruscità e rappezzati te propria fertilità. «Opera veramente grande e meritevole», vi dirà il primo che incontrerete. «Cinquanta ettari di terreno coltivati a vite già entro il 1954 ; cinquanta ettari di v igneto moderno, che daranno una produzione annua di venti vagoni d’uva pregiata e forse più». Poi vi racconterà che, per ora, soltanto una decina di ettari è piantata e alla prossima vendemmia darà 1 primi grappoli ; che là dove sta sorgendo questa nuova, moderna azienda vinicola, fino a non molto tempo fa regnava la sterpaglia, che a mala pena dava qualche frasca per 11 fuoco del carni netto ; e ancora che presto inizierà la costruzione di una stalla e di due case con due alloggi ciascuna per coloro che lavoreranno nell’azienda e che ben cinquanta dai paesi attorno avranno occupazione, mentre finora erano Leggete e diffondete LA NOSTRA LOTTA costretti, a parte quelli già assunti, a calcarla altrove. Questo vi saprà dire chiunque incontriate in quei paraggi. * Se poi varrete accertarvi che sia vero, o chiedere maggiori delu-cdtìairioni, potrete farlo, rivolgendovi a chi, della «Vinosad» — la nuova azienda che da qualche mese ha assunto l’iheariico di portare a termine il lavoro, iniziato con profitto dalla Federazione Cooperativistica di Oapotìistrla circa due anni orso-no —-, vi renderà edotti sui rapinimi partdeoteri. Saprete così che, oltre a quanto vi era già stato riferito, l’azienda statale, che curerà il grande complesso vinicolo, sì ripropone di -produrre i vini di migliore qualità e, quindi, di maggiore reddito, come la Malvada, il Tokaj, il Pinot e il Cabernet; che i metodi di lavorazione saranno adeguati alla tecnica più progredita ; ohe vi verranno impiegati mezzi e macchinari dei più moderni e che financo al rifornimento Stabile dell'acqua si è -pensato con lo sfruttamento all’uopo di due isargenti naturali, esistenti in quei pressi. E da queste e da quelle parole comprenderete ohe in verità si tratta di un’opera che forse a prima vista, o per sentito dire, non potreste apprezzare quanto si merita. Frovatevlcd e vedrete che è proprio cosi. b. a. KeuUè ... ? ... nella via più centrale di Urna-go (la via Garibaldi) gli addetti alla pulizia stradale si affannano tanto, quando a tutte le Ore del giorno-, ri transitano carri a trazione animale, carichi di letame seminando, si capisce, bene... cosa? E’ proprio impossibile evitare tanto sconcio-? Comunicato La direzione dell’impresa autotrasporti «Adria» rende noto ohe ned giorni 1, 2 e 3 gemmalo 1954 le lineo aut-o-mo-bi 1 istii-ebe di sua gestione osserveranno l’orario domenicale. Il 31 dicembre c. a. l’auto-bua della linea Capodistria—iLubiama partirà alile ore 14.30. Il ritorno avverrà il g. 3-1-54 con partenza da Lubiana alle ore 20. Nell caso il numero dei viaggiatori lo richiedesse, saranno messe in linea più macchine. Impreca Autotrasporti «Adria» DOPO QUARANTANNI D' INOPEROSO AMMUFFIMENTO IL COMIGNOLO DELLA "DRAG06NA,, torna agli onori della sua funzione Inaugurato a Umago il nuovo reparto per la produzione del concentrato di {. o-midoro - Duecentonovanta vagoni di ^produzione: Jannuole Il macinature automatico li sole implacabile di luglio dardeggia sui tetti di Umago, sulle sue strade bianco-ro-ssiccie dalle quali qualche autocarro veloce solleva nuvoloni densi di polvere sulle persiane chiuse, sulle vie deserte, facendo starnazzare qualche rara gallina intenta -alla siesta pomeridiana nella terra calda accanto te strada. Gli operai intenti alle nuove co-tìtruzionli:, sembra sentano il peso delia canìcola e ii loro gesti sono pacati e silenziosi come temessero rompere la calma pomeridiana. Solo in un punto piare non badino all'atmosfera generale. Al conservificio «Dragogna». Li regna il trambusto. Un camion carico di pomodoro viene scaricato veloce fra grida d’incitamento degli operali. Il camion ha una fretta «norme. Ned campi altre piramidi e casse rosse lo attendono : li pasto quotidiano dielte grossa macchina che lì, nel caseggiato grigio di Umago, attende insaziabile i suoi trenta vagoni di pomodoro al giorno per tribario, lavarlo, ripulirlo dati semi e dalia buccia, passarlo ai deposito sotterraneo da dove, aspirato nelle due grosse caldaie, discende come una cateratta rossa non più pomidoro, ma il suo concentrato. Un’altra macchina bianca e lucente lo riassorbe per pastorizzarlo helle sue viscere. In fondo alte macchina una piattaforma circolare gira ritmicamente, portando le scatole. Un gesto dell’operaia e nella scatola discende esattamente la quantità voluta di concentrato. Un’altra macchina e le scatole vengono ermeticamente chiuse a una velocità portentosa per essere riposte poi nelle cassette e riprendere la strada (polverosa per le stazioni ferroviarie : Austria, Germania, Belgio e Inghilterra le attendono. Ma -l’autocarro proveniente dai campi, talvolta non scarica il pomidoro per il pasto alte grossa- macchina. Lo scarica dell'altra parte dove te operaie lo preparano per 11 prossimo Inverno quando la macchina ne potrà inghiottire quindici tonnellate. Prossimo inverno? Soleone di luglio? Canicola? Polvere? Ma dove avevate questa merce sino ad ora, se siamo In pieno -'inverno? Esatto. Noi giornalista spesso aliamo incolpati di troppa immaginazione. Questa volta abbiamo voluto dare ragione al maligni e correre con l’im- maginazione alla futura estate. Dunque non è un articolo rimasto a dormire nel cassettiino del -redattore. La scorsa estate alla- fabbrica «Dragogna» la macchina mangia-pomidoro e tutto il resto non erano altro che un progetto. Poi da Parma arrivarono le macchine, vennero gli operai della * fabbrica Manzini per il montaggio delle stesse, altri operai nostri eseguirono il montaggio delle installazioni ausiliarie e mercoledì, dopo quasi quarantanni di inoperoso ammuffimento, al lungo comignolo della fabbrica è stato ridato Pomore dèlia sua antica funzione. In una sala, gremita di ospiti e di bianche cuffie operaie, è stato dato il primo giro di manovella ai nuovi (impianti che, coll pomidoro conservato -ancora la scorsa estate, hanno corn (molato a produrre il primo concentrato. Ne potranno produrre circa duecento vagoni alitammo, accanto a novanta vagoni di prodotto dato da altri ortaggi e dalla frutta. — Un sogno — ci dicono due vecchie operaie, guardando il ratear della macchina nella quale, a getto continuo, veniva immesso il pomidoro. Lavorano nella fabbrica da qualche decennio e dal 1914 al 1918, ricordano, si produceva anche il concentrato «ma quanta differenza», persino il colore ora è più chiaro, perchè allora ili concentrato veniva bollito in caldaie aperte, te scatole si riempivano col «ca-sdiol» e venivano -pesate con la bi- lanci,a a mano. Poi, venne l’Italia e scomparve anche questo, assieme alle piantagioni di pomidoro e all’orticoltura dn genere. Fra te numerose parsone convenute mercoledì alila «Dragognai», vi e-ra anche Djurđjević Michele di Vil-lanOva. E’ un agricoltore che non era venuto per l’inaugurazione e nemmeno -per caso, ma -per informarsi se la fabbrica avrebbe potuto acquistare -il pomidoro che aveva intenzione dii piantare sui suoi quattro ettari di terreno. Era li forse un simbolo nella giornata inaugurale, della simbiosi che dovrà nel futuro es steire tra te fabbrica e gli agricoltori e il suo atto rappresentava il simbolo di quel potenziamento della nostra agricoltura alla quale la fabbrica è chiamata con le sue quasi illimitate -(per te nostra zona) possibilità di assorbimento dei -prodotti ortofrutticoli, potenziamento che, agli effetti economici, essume un’importanza maggiore di un'ottantina di nuove operaie. M. B. Le nuove caldaie per la cottura del pomodoro UNA SERIE DI OPERE INDUSTRIALI DARANNO IL BENESSERE A DEKANI Alcuni giórni or sono hanno avuto inizio i lavori per la costruzione di alcune opere pubbliche nel comune di Dekani e precisamente nella zana del bivio del Risano, opere -previste nel piano degli iinvestà-mentii del C.P.D. di Gapadistria per il 1954 e del cui ammontare diamo nottate Sn altra parte del giornate. Il primo colpo di -piccone è stato-dato agli scavi per le fondamenta del nuovo frigorifero di frutta e verdure e per tre case di abitazione. L’edificdto del frigorifero, che sorgerà a un centinaio di metri a mante del crocevia, sarà una moderna costruzione in cemento armato a due plani della capacità di dieci vagoni e occuperà una superficie di mètri 25 per 40. L'impresa costruttrice è la «Gradis» di Lubiana, che si è impegnata di portare a termine il campito entro il breve spazio di quattro mesi. Alla stessa impresa è stata affidata la costruzione delle tre case di abitazione, che sorgeranno, pure entro il maggio 1954, a monte della strada -aU’alltezza della cabina del trasformatore. Ciascuna delle tre case avrà quattro alloggi» moderni e razionai1, dove -troveranno posto le famiglie più bisognose dei dipendenti dei nuovi obiettivi. In ambedue il cantieri si lavora sodo. Gli scavi delle fondamenta sono ormai quasi a punto e a metà gennaio avranno inizilo i lavori edili veri e propri -per cui, se -la stagione sarà propizia, tutto andrà secando le previs Joni e i desideri degli_inve-stttori, li C.PD. e l’azienda «Fruc-tus» di Caipodlstria. Il terzo obiettivo, sempre in appalto alla «Gradis», verrà impostato tra breve. Si tratta della nuova fabbrica lucchetti, i cui progetti si stanno ora mettendo a punto. Essa sarà particolarmente utile in quanto la sua attività assicurerà il lavoro a una delle zone più popolate e proporzionalmente più incolte del distretto. Borgate, quali Dekani, Škofije, TSnjian, ecc. che non offrono ora sufficenti mezzi di sostentamento a tutti i loro abitanti, -avranno cosi la possibilità di assicurare loro una redditizia e continuativa occupazione nette vicinanze di ca-sa propria con tutti d vantaggi che ne deriveranno. I macchinari sono già acquistati e si attende ora la costruzione delTediàtcio per sistemarli. E’ naturate quindi cne l'inizio del lavori -per te nuove opere, che già impiega una buona parte di manodopera del luogo (-tranne tecnici e operai spedalizzati che sul posto difettano), sia stato -accolto con grande interesse e la più profonda soddisfazione. Un tanto abbiamo potuto constatare per bocca di'tutti coloro che abbiamo avvicinato. Da una donna del luogo, ohe si sobbarca giornalmente te fatica dLpartaire in vendita il proprio latte da Valmarin a Capodiiistriia, abbiamo appreso poi che ai bivio del Risano, oltre agli obbiettivi summenzionati,- sorgerà anche una moderna -latteria che assorbirà la massima parte della produzione lattìfera del d.stretto e sostituirà quella attualmente. esistente a Isola, i cui -impianti 'non corrispondano più alle esigenze moderne. Le nuove opere verranno ad aggiungersi a quelle già completate quest’anno; il muluno e un modernissimo oleifìcio. Da quanto sopra appare quindi che la maggior parte degli ^vestimenti, previsti per il 1954, saranno impiegati nel territorio del comune di Dekani. Quella zona si avvia così ad assumere una Struttura economico-sociale molto più progredita e utile ai fini del benessere della sua popolazione e di quello generate del distretto. A PORTOROSE Capodanno del bambino Oggi e domani proseguirà nel parco del «Palace Hotel» di Portoro-se 1-a fiera dei bambini, inauguratasi con successo ieri. Dieci padiglioni, peni delle cose più impensate che costituiscono la gioia dei fanciulli. Note caratteristiche sono costituite dal gruppo dei tiratori, che ha -allestito un t) ro a segno, e dal bivacco parti-giano. Il giardino del-ì’albergo, illuminato nelle ore serali, formicola dà grandi e piccini, attrattivi da un grande -albero di Capodanno e dalle musiche piacevoli delle bande di S. Lucia e della Guarnigione dell’A. P. J., che rallegrano oitremodo l’atmosfera, mentre attorno ai padiglioni si affollano le testine dei piccali con la mano protesa ansiosamente ad acquistare, con d buoni ricevuti da Nonno inverno, giocattoli, dolci, e tutte te piccole cose che allietano l'Infanzia. CWM£TT( CAPODISTRIA Natii: V-aitovec Elda, di Jože e Dora Starc; Štorman Zdenka, di Srečko e Viola Antonia; Bertok Luciano, di -Olga; Depangher Graziella, dà Marito e Gerin Lidia; Por-kar Duàan, dà Franc e Bajc Bex-nardia; Palčič Dinko, di Alberto e Palčič Cvetka; Stifanič Mariella dà Mario e Brajko Libera; Babič Serbia, di Marian e Satoadn Miranda; Grgič Sonja, dà Franc e Kerše-van Alma; Bestilacco Marino, di Lido e Parovel Maria. Matrimoni: Pagom Andrei, giornalista con Bemè Mira, giornalista. Alla coppia felice te redazione porge i più fervidi auguri. CITTANOVA Decessi': Rosài, nata Dem-ltri, Arma di anni 81. Nascite: Zulič Fulvio, di Armando e Simonič Marija. Matrimoni : Radiiislovič Luigi di 23 ^IjfrgvY >*______ty/t1 LEGGEVA LA CORRISPONDENZA ALTRUI E’ stato condannato a 1000 -dinari di ammenda, da] tribunale distrettuale di Buie, tale Manrovné Mario da Calda-aia, 1] quale, ricevuta una lettera da c-ons-egin-are ad un compagno di lavoro, «e la legge«'a bellamente. UN MESE PER ATTI OSCENI Tale Davis Giova-iini d-a Castelve-nere si è buscato 1 mese di carcere per atti osceni. ILLEGALI OLTRE LA MORGAN E’ comparso di-nmanzi ai giudici dii Capod-istria F algente della pubblica sicurezza italiana, Zonzetfo Urbano da Venezia-, il' quale la sera del 7 ottobre ha varcato illegalmente la linea di demarcazione. Lo Zorzeito era armato di pistola Beretta con una ■pallottola iu cannai — E’ stato condannato a mesi di carcere. Si è buscato Invece 9 mesi della stessa pen,a tale Pečarič Pasquale che, nello scorso novembre, ha varcato illegalmente peT due volte la linea Morgan. A quattro mesi con il beneficio della eonjdraion-afe, è stailo condannato tale Bullo Flavio da Pirano, ehe ha commesso lo stesso reaito dei primi due. SI APPROPRIAVA DELLA ROBA ALTRUI Tale Brajnika Albina da Corte d’isola è stata condannata a 20 mila dinari di ammenda per essersi appro- priata di effetti di vestiario di proprietà d,i certa Savarin Antonia da Šmarje. INVESTITORE A-L FRESCO E’ stato condannato, in contumacia, dai giudici di Binano a 7 mesi -di ca reere tale Suriam Giuseppe il a Caipofl-iyitri a, i], quale, nel mese di dicembre dello scorso anno, aveva Snvwstólo con la sua moft-ociclett-a un bimbo treenrae d'i Dola, ohe aveva riportato nell’incident e la frattura ideila gamba. SPACCIAVANO STUPEFACENTI E ... Sono stati processati a Pirano, Potočnik Urban da Lubiana addetto al eomservifiicdio Ampelea e Di-mkovié Ljubica da Kramam avo, imputati in comune di spaccio di stupefacenti ed il Potočnik in più di furto con-tnaiua-to ai danni delFAmpellea. Il Potočnik aveva sottratto dalla fabbrica, in più occasioni, materiale vario per un valore -dii circa 38 mila dinari. In seguito egli e la siua . •. fiamma, cioè 1« Diiimikovié, si erano dedicati al commercio illecito vendendo tubature a prezzi èlevabiisrómi. Non bastando loro querta attività, il Potočnik, tramite La Dlmkovič, ri era procurato dell’oppio nella Macedonia ed aveva Iniziato a spacciare lo stuptefaieenite a destra ed a manca. I due sono staiti condannati alle seguenti pene : II Potočnik a dieci mesi di carcere e la Bitmkovié a tre mesi. anni, vagite del fuoco coin Orlandi Angelina, di anni 22, casalinga. BUIE Nati: Brate Nenad di Franjo e Tanta Neda; Trento Nevenka, di Claudio e Antonini Alma; Altta Mario, di Pietro e Alton Maria ; Tu-jak Fulvio, di Lino e Fernette Litin ja. Decessi : Bonetti, nata Moratto, Anna di anni 74. Matrimcn.. : Petronio Remigio di 23 anni, agricoltore con Prib ac Lidia di anni 18, casalinga, UMAGO Matrimoni : Tkalec Andrea di anni 35, -tecnico con Krevatìn Maria, di anni 26, oaisal-.inga ; Babič Marko di anni 25, uftio.ale del-l’A.P.J. con Siirottč Adele, dii anni 19, casalinga; Stupar Dante di anni 20, operaio con Hrvatin Stefania, di ainni21, operaia; Zotič Ferruccio, di anni 24, elettromeccan co con Franza Erunia, di anni 19, casalinga. Sono ricorsi alle cure ambulato-rie: Gjurgevič Katerina, che, venuta a diverbio con la cognata Margherita, te h-a buscate di santa ragione riportando diverse eehimosi al volto ed al collo, nonché l’asporta-zione di una buona parte della sua chioma ; Delben Bruna, da Petrovia, che, mentire -si trovava su una botte, perdeva l’equililbriio e cadev-a a terra riportando una ferita lacero contusa alla gamba sinistra (le sono stati praticati 3 punte) : M.ios Giuseppe, operaio della Napredak che, lavorando si è schiacorlato la prima falange dell'anulare sinistro. ISOLA Matrimoni: Costanzo Silvano di 28 anni, operaio con Degrassi Ro rnida di anni 24, commessa; Apoi Ionio Lauro dii anni 30, -commesso con Riccobon Maria, di anni 26, casalinga. Decessi: Tognon Giacomo di 63 A ISOLA SGUOU »I MUSICA Tempo addietro 1 Palazzo Be-senghi era considerato dagli abitanti di Isola soltanto come un grande edificio rococò, imponente si, ma tenebroso, con le sue imposte raramente aperte e coi suo silenzio che pesava sul pessanti coste agendoli, loro malgrado, a smorzare te voce e il passo. Ora, come si ofùre alte vista, non è più un deposito di muffa e di disordine, ina un ritrovo di gioventù appassionata alte musica, un -luogo d’appuntamento di scolaretti con ü pianoforte o il violino. E dalle finestre apeirte le note sonore Si espandono per te viuzze circostanti in un allegro strimpellio che fa sorridere il passante e lo fa seguire con te voce le note segnate suo tasti da qualche manina maldestra che, perchè inesperta, fa commuovere. La scuola di musica situata nel Palazzo Be-senghl è stata una novità accolta con entusiasmo dagli isolani -i quali sono portati per la musica. Basti sapere che ri prossimo anno il complesso bandistico cittadino fest figgerà il suo settantacinquesimo anniversario. Gli elementi più giovani del complesso frequentiamo ora te scuola di musica per impararvi la teoria, mentre lo studio degli strumenti a fiato continua ad esser fatto .nella sede della banda cittadina, dove il complesso si esercita ui sempre nuovi pezzi che sono la dentate degli isolani nei riuscitissimi concerti presentati. Dunque per te prima volta vediamo ad Isola una scuote di musica, e la serietà, con cui viene frequentata anche dai più giovani allievi, stupisce. Si sà che i ragazzi di Isola sono molto vivaci» eppure quando con il violino o il metodo per pianoforte sotto braccio salgono la scalinata del vetusto Palazzo, forse consci dii trovarsi. in un ambiente che deve essere rispettato per la sua bellezza e antichità, il loro passo è composto e te loro voci si addolciscono : buon segno per i maestri e -per i genitori stessi, questo. Fino ad ora gli iscritti sono una cinquantina. Le iscrizioni però rimangono aperte sino alla fine del mese. Gli strumenti e i metodi per lo studio sono messi a dispera- alone degli allievi e i cinque insegnanti garantiscono di riuscire a completare il programma entro l’anno scolastico 1953-54 anche se te scuola è stata aperta un pò in ritardo. E la volontà, tanto da parte degli allievi che degli insegnanti, è grande e piena di prospettive. Al pianterreno del Palazzo si trova te biblioteca «Besenghi»: i preziosi volumi sistemati nelle nuove librerie, attendono solo la completa catalogazione per essere peti messi a disposizione degli (interessati per i quali la biblioteca diverrà un luogo di studio e dà consultazione. Anche d libri, come tutto 11 Palazzo, sono rimasti per un lungo periodo soggetti alla deteriorazione per il tara ria dell’ex parroco Dagri che abiava ned Palazzo. Ora, dopo una debita e accurata distafenziane, possono finalmente dirsi salvi ì libri dalle cimici Ibrarie e il Palazzo dalla muffa e dalla sporcizia che rovinava i preziosi affreschi. E in un tempo non molto lontano, sempre al pianterreno, media stanza di faceta all'attuale biblioteca,, ne sorgerà un’altra: quella circolante. Un altro obiettivo è stato così completato nella ridente cittadina, grazie al -costante e proficuo interessamento, anche delle cose culturali, del nostro Potere Popolare. RADIO Oggi, martedì, alle ore 11, d più piccoli ascoltatori della nostra Radio potranno apprendere utili nozioni sui «racconti eh Edmondo De A-rrtieis.» Alle ore 12 sarà in onda «musica pei- voi» con de canzoni ed i brami musicali preferiti dai radioascoltatori che si scambiano messaggi augurali. Alte ore 20 della sera, g®. amanti della musica operistica potranno gustare «Werther» di J. Massenet, eseguita dai solisti, coro ed orchestra dell'Opera di Lubiana» Domani, mercoledì, alle aie 12, ritmi e canzoni, cui faranno seguito, -alle ore 12.15, «i-tùnerari jugoslavi» molto interessanti ed utili per te conoscenza delle località e delle genti del nostro Paese, coi loro usi, costumi e tradizioni» Alle 20 della sera, suona l'orchestra Panzutti, seguita, alle ore 20.30, da «Orizzonti», radiiogiomaàfe di attualità. Giovedì, alle ore 11, «Sinfonia n.ro 6 (Patetica) in si minore, op. 74» di P. J. Cajkowska, seguita, alle 11.40, dall’«ango(lo dei ragazzi» in cui i piccoli ascoltatori possono apprendere utili nozioni sulla apicoltura. Alle ore 16 sarà alla radio «Babbo inverno». Alla sera, alle 21, «L’ultimo lampo» rivisita umoristica musicale. Dalle ore 23.45 alle 2 «dal vecchio al nuovo Anno» con musica, auguri e messaggi di Capodanno. Venerdì (Capodanno) alle ore 10, auguri ai collettivi di lavoro; alle Il concerto sinfonico; dalle ore 12 sslte 13.30 «musica per voi» col solo intervallo alle 12.45 per il notiziario. Alla sera, alle 20, brani d’opera. Sabato, alle 11, nel Teatro dei Piccoli, 4 puntata del «Giannizzero». Alle ore 11.30, di opera in opera, cui seguiranno, alle 12, «asterischi» della scienza e della cultura. Le vigne prosperità della nostra agr icoltura ricchezza della terra e fantasia di costumi QUI IL PUBBLICO Novi Satì, dicembre — Dal nostro corrispondente. Questa infinita pianura si distende, da nord a sud, dal confine magiaro al Danubio, e dal confine romeno alla Croazia. da oriente a occidente. La compongono il Banaito, la Bačka e lo Srem. Avanti la prima guerra mondiale, durante l’animili istr ario n e austro-ungarica, contava la regione della Baranja, ma non ancora quella dello Srem. Il nome di Vojvodina Io prese nel 1849 come unità amministrativa autonoma dell'Austri a-Ungheria, dopo ohe la popolazione serba era scesa in lotta contro la tirannia per la difesa dei propri diritti nazionali. Ma .tutto quello che i Serbi ottennero allora fu solo il nome serbo, Vojvodina, per la ragione. Il primo «Vojvodina.» fu lo stesso Francesco Giuseppe, «Imperatore d’Austria, Re d’Ungheria e Vojvoda serbo». L’ultimo Vojvoda serbo — scelto dai Serbi a Sremslki Karlovac nel 1848, mai riconosciuto dall’Imperatore -fu Stevan Supljikao, generale delle truppe austro-ungariche. Morì a Pančevo, dove si era recato ad attendere 3000 serbi giunti attraverso il Danubio in aiuto ai fratelli in lotta contro i magiari, šupljilac li saluto con queste parole rimaste memorabili: «Che l’Europa veda, che il mondo veda come il fratello aiuta il fratello!») Gli slavi del sud si trovano in Vojvodina sin da quando si insediarono in queste terre che oggi costituiscono la Jugoslavia. I serbi in Vojvodina cominciano a ricordarsi già nell’XT seeo-lo. Dopo la battaglia del Kosovo, nel 1389, ne provennero dalla Serbia in massa, diventando sempre più numerosi, sino a dare alla regione già nel XVJ secolo un preciso carattere etnico serbo. Nel primo ventennio del XVIII se-rolo lo Stato comincia a favorire la colonizzazione tedesca nel Banato r nella Bačka, e più tardi anche dei magiari, cecoslovacchi e ucraini. Con Hmtroduzione poi .della ferrovia, delle industrie, delle banche, della politica elettorale questa colonizzazione fece perdere .prima della grande guerra alla Vojvodina il suo carattere di regione serba. «Qui da voli, quando mi spingo fuori dei paesi è come se guardassi il mare. I villaggi con i loro rossi campanili mi sembrano grandi navi con i fumaioli» ini disse un giorno un conoscente del Litorale adrialtieo. venuto nella Bačka per la prima volta. E’- veramente la linea dell’orizzonte è data da una distesa piana. Soltanto a sud la vista è impedita dal Fruska Gora che si allunga stilla riva destra del Danubio, nello Srem, La maggiore altura della Bačka è Teleoka (143 metri) presso Subotica. Qualche monte si trova nel Banato, presso Vršac, sul confine romeno e nella Fruska Gora già nominata. Ma questo non cambia il carattere della Vojvodina, della bassa, monotona pianura- Si possono percorrere diecine e diecine di chilometri senza trovare qualcosa che cambi questa monotonia. Passano i paesi dalle graziose costruzioni, con le vie tagliate a rigore geometrico, lansihe com’è larga la pianura sulla quale riposano. Pure essi si differenziano l’uno dall’altro. Spesso il forestiero riceve l’impcressione di esser venuto in un paese dov’era già stato. 1.4- strade, abbiamo detto, sono press’a poco le stesse: d’amibeidue le parti una fila d’alberi coronati di mattoni, e case pulite e ordinate, con le facciate bianche volte quasi tutte in una direzione. Nel centro del paese si .trova il Comitato Popolare, la scuola, la chiesa — una o di più, a seconda delle nazionalità e delle fedi della popolazione. 1 paesi sono grandi. Per attraversarli occorre spesso percorrere anche tre chilometri. L’uno dall’alitro distano 5—6 chilometri, altrettanti chilometri di campi a grano, granturco ed altre colture. Caratteristici sono alcuni usi, che il forestiero noterà subito. Osservando questi stessi usi l’uomo della Vojvodina saprà indicare se in un dato paese vivono dei serbi o altre minoranze nazionali. Infatti i serbi amano dipingere dii bianco le loro case, gli slovacchi di celeste, i magiari di giallo-verde. Anche le città della Vojvodina conservano le caratteristiche dei dintorni: ampie, con le strade di polvere e le case, tranne che nel centro, simili a quelle dei paesi. Sono città dj agricoltori; una buona parte della popolazione, se non addirittura la maggior parte, è interessata direttamente alla campagna. Tuttavia sono anche centri vivi di cultura. * * * Fatta eccezion« per le superi'ioi paludose, la terra in Vojvodina è molto fertile, a tal punto da fare dell’agrioolitura la fondamentale base economica. Grano e granturco si esportano. Le altre colture, specialmente quelle a carattere industriale, si sono fatte strada lentamente via via che i contadini ne scoprivano le alte qualità redditizie. Attualmente sii coltiva barbabietola da zucchero, canapa, girasole, seme di ricino. Rilevante è pure l’allevamento del bestiame. Su questa base si è sviluppata la trasformazione industriale dei prodotti agricoli. In Vojvodina esistono oggi numerosi pastifici, zuccherifici, oleifici, fabbriche d’insaccati, birrerie e canapifici. Esiste la possibilità per un maggiore ampliamento della lavorazione industriale dei prodotti agricoli, cosa della quale negli ultimi tempi molto si parla. E’ noto che questa ricchissima regione agricola spesso è minacciata da terribili siccità. La fatica e i mezzi materiali ohe gli agricoltori dedicano alla terra sono abbandonati alla di- La nuova sede del Comitato Regionale (Foto: C. Vidakov) Il varo a Capodìstrìa itti in papi lassi“ « «I morti non pagano tassai), dì Manxari, che tanto successo ha ottenuto in Italia e in Jugoslavia, presentata a Capodistria dalla Compagnia italiana di prosa, nel Teatro del Popolo, è una commedia che, in linea generale, ha divertito il folto pubblico presente alla première del 27 dicembre. Diciamo in linea generale, perchè ad esaminare profondamente la recitazione ci sarebbe da elogiar taluni e da chiedere ad altri un maggiore impegno. A nostro giudizio, l’argomento della commedia non ha trovato proprio una felicissima interpretazione poiché la teatralità dei gesti di qualcuno degli interpreti principali ha crealo un senso di eccessivo, di esagerato. Lo spazio tiranno non ci consente di approfondire Tesarne dei pregi e dei difetti riscontrati, e onde riassumere il corso della recita sfioreremo in breve i punti salienti. Il De Simone, nella parte del portiere, ci sembra abbia caratterizzato alla perfezione il suo personaggio, e per la misurazione pacata della prestazione e per la naturalezza perchè, da per- C^LE/DOscOPI© La fede che non salva sonaggio secondario, ha richiamato l’attenzione dello spettatore, irnpon-dendosi senza scosse gradualmente, e creando quell’atmosfera reale che, purtroppo, è parzialmente mancata nelle parti principali. Martini, nella parte di Marco Vereitelt i, la Sonia Simon, in quella della suòcera, hanno voluto forzare la recita con gesti di dubbio gusto. Il Martini, in ispeci e, data la sua indiscussa capacità avrebbe dovuto meglio dosare la sua mimica: la sua recitazione è ottima anche senza certi gesti che guastano il senso del lavoro. Ci riferiamo alla sua speciale predilezione per certi vasi: E’ difficile dire cosa si voleva con un esemplare di questi e con talune esibizioni di atletica leggera, molto difficili a concepirsi nel personaggio da lui interpretato. Gli altri 1vanno sostenuto le loro parti con discreta perizia ; buona la Kovačič nella parte della moglie, specie nelle battute finali. Il Gior-gesi, nel ruolo dell’albergatore, e Ia Nelly Trost, in quello della di lui figlia, hanno entrambi soddisfatto, l’uno per naturalezza, l’altra per sensibilità. La regia avrebbe dovuto imporsi maggiormente sugli interpreti e impedire molte arbitrarie licenze. Discreto lo scenario. Spartacus — (c. I.) screzione della natura. Se l’annata è ricca di piogge il raeoolto è buono. Al contrario, con la siccità il lavoro viene ripagato male, se non addirittura malissimo, come accadde nel 1950 e nel 1952, anni nei quali il granturco non fu sufficiente neppure per i bisogni familiari. Contro questo pericolo niente se .potuto finora fare. «La siccità è la siccità» dicono i contadini. Tuttavia non è proprio così, non è vero, almeno, ohe la sàocità non si possa combattere. Qualora 11 sistema d’irrigazione fosso più ampio, generale, allora la situazione sarebbe un’altra. Per allargare l’irrigazione quest’anno, per la verità, è stato fatto abbastanza, e nelle prospettive ce l’apertura del canale Danubio—Tfea-Danubio. Realizzato questo grande obbiettivo che ipercorrerahbe buona parte della Vojvodina, il collegamento con la rete di canalizzazione renderebbe possibile portare la acqua a grandi superflui. * * * So un occasionale radio ascoltatore apre il suo apparecchio, per caso, sulla lunghezza d’onda di metri 212,4, sentirà probabilmente canzoni popolari serbe. Più tardi, sulla stessa stazione, si meraviglierà di sentir parlare una lingua sconosciuta. Nello stesso momento il radio- ascoltatore della Vojvodina girerà la manopola alla ricerca di emissioni nella lingua che desidera. E quella stazione radio sconosciuta si rivelerà per Radio Novi Sad, che trasmette in 5 lingue diverse. Durante il giorno, dalle 5,15 alle 21,30, i microfoni di Radio Novi Sad trasmettono canzoni popolari ucraine, inni epici cecoslovacchi, brani d'operetta in lingua magiara, programmi per ragazzi in romeno, curiosità, notiziari, avvenimenti culturali. Non è soltanto nei programmi delle stazioni radio ohe si tiene fede alla parità di diritti delle minoranze nazionali. Ovunque dove queste esistono cd sono scuole in cui si insegna la lingua nazionale, scuole elementari e medie. Esistono anche teatri stabili nelle varie lingue e quasi ogni paese ha la sua filodrammatica. I giornali escono in cinque lingue. Nei luoghi dove vive gente di diverse nazionalità le scritte pubbliche sono mistilimguì, e in tutti gli organi del potere sono rappresentate le varie minoranze nazionali. Questa non è più la regione delle discordie n az i ooalistielie fomentate dagli Abshurgo, fino alla prima guerra mondiale, e dai politicanti della reazione capitanata, fra le due guerre, dai Karadjordijevié. E’ invece la Vojvodina ohe crea il suo migliore avvenire insieme a tutti i popoli della Jugoslavia. G. VIDAKOV Durante una gara la motocicletta di un concorrente si è incendiata e II fotografo ha ripreso questa drammatica scena LE RIBALTE A ZAGABRIA (Dal nostro corrispondente) Che cosa abbiamo visto di, nostro e di nuovo sulle ribalte zagabresi nel ’53? Abbastanza; ma poco, se ricordiamo la promettente andatura che la presentazione al pubblico di novità nostrane aveva preso lo scorso anno. Abbiamo riso, ma non troppo, al «Bottone giallo)) (Žuto dugme), commedia satirica che, in una costruzione intelligente,, qua e. là spiritosa, ma teatralmente acerba, mette alla berlina gli arrivisti i truffatori e gli snobs di casa nostra. L’autore Fadii Hadžič, attuale redatto, e capo del «Vjesnik u srijedu», s’era già presentato al pubblico con una prima commedia lo scorso anno, la ».Commedia noiosa» che, malgrado il titolo, ha Edizione LIPA Per un grad'to regalo in tutte le librerie troverete il romanzo IN CIELO CT TANTO SOLE di Giovanni Ruggeri Una bella scena del film «Moulin rouge», che vuol trattare la vita e il tempo del famoso pittore francese Touluse Lautrec riscosso un discreto successo e cui si possono ascrivere gli stessi difetti e gli stessi pregi del «Bottone giallo». Ci siamo sbellicati dalle risa a «Il gomitolo» di Pero Budak. «Il gomitolo», commedia popolaresca d'intrec-èia, vivacissima, sboccata forse un po’ più del lecito e del gradevole, basata su un semplice, ma gustoso equìvoco, è stato indubbiamente il nostro più grande successo teatrale del dopoguerra. Nella sola Zagabria, in poco più di sei mesi, è giunto alla sua 50.esima replica. E ogni replica ha segnato un esaurito. Attualmente Budak è sovrintendente al nuovo teatro dei giovani, nato da una scissione avvenuta entro le file del «Teatro Grande». Col nome di «Teatro Drammatico» questo nuovo complesso di prosa, che già si prepara alacremente, si presenterà alla ribalta ai primi d’aprile. Il pubblico attende l’inizio della «stagione» del Teatro Drammatico con grande interesse, la critica coi fucili spianati. Tutti attendiamo che il Teatro Drammatico risollevi il livello degli spettacoli di prosa zagabresi che, fatte le debite eccezioni, è, negli tihimi tempi, alquanto scadentuccìo. Abbiamo assistito alla caduta di «L’uomo è buono» dì Kulundžić, pezzo scenicamente valido ma contenutisticamente mancato. Tesi svolta: l’uomo è buono e quindi anche un SS con qualche centinaio di vite umane sulla coscienza è in fondo un buon diavolo. E’ pacifico che una tesi simile non ha potuto reggere nè di fronte alla sensibilità del nostro pubblico nè di fronte alla critica. E infine, qualche settimana fa, siamo stati più che delusi da «Gli spiriti» del commediografo abbazia io Drago Gervais. Il pubblico ha reagito con qualche risata ad alcune della situazioni farsesche di cui il pezzo abbonda; la critica dal canto suo ha detto a «Gli spiriti)) quei che si meritavano. Tutto qui. No, non è tutto qui. Dalle colonne dei giornali che hanno aspramente rimproverato alle direzioni dei teatri la pessima scelta del repertorio, è trapelata l’accusa che lavori «buoni» sono stati da quelle stesse direzioni bocciati per dar posto ai lavori che sono stati scelti per la presentazione al pubblico e che si sono dimostrati privi di ossigeno e artistico e scenico. E’ fondata l’accusa? S’è fondata, si avrà un seguito di polemiche a tutto vantaggio del cartellone teatrale dei mesi futuri. E. D. Arrabbiatosi con la moglie per un futilissimo motivo mentre faceva ino colazione in un ristorante, l’ope gaio tedesco Fritz Bochenek le rom ■peva sulla testa una bott’gUa d’ac qua benedetta e si buscava tre mesi di prigione dal tribunale di Lòlle 1 due tornavano da un peliegri naggio a Lourdes, dove si erano recati a ringraziare di aver potuto vivere felicemente molti anni. CON I GUARDIANI DEL FARO DI PROMONTORI ESTREMA PUNTA SUD PELL’ISTRIA QUATTRO UOMIHIE UH £0ryO L'ultima speranza Il direttore della prigione di (Berna, in Svizzera, ha trovato ultimamente il modo di compiere un’altra opera di bene. Egli ha infatti ordinato dii dipìngere dii verde pallido le celle dei condannati a morte perchè sii è osservato che a Sing Sing questo colore esercita una favorevole influenza sui detenuti, «E’ 41 colore della speranza» ha detto a un giornalista M direttore della prigione. E l’altro, pronto: «Dell’ultima speranza». Preghiere per i microbi In ano dei più grandi laboratori farmaceutici del Giappone si è svolta di recente una cerimonia singolare. Preti scintoisti hanno solennemente recitato una serie di preghiere per il riposo delle anime dei' microbi vittime della spietata lotta scatenata dall’uomo. Dopo la cerimonia, medici, preti ed infermiere si sono rinfrancati col thè ma senza dimenticare un commosso pensiero per le loro vittime. 1 Diva tuttofare r ■ o .. M * i :W ~ - V?' . L J E’ normale leggere sui giornali in- j serziom come questa: «Cercasi do- • mestica diciassettenne pratica la- t vori, sana, presenza». Gente che : pretende potrà richiedere altri re- j quifciìiti per la domestica da assu- , j mere, ma sempre attinenti il lavoro j ; che questa dovrà svolgere, Cioè j • scopare, rifare i letti, ecc. | • • Invece sul giornale francese «La • voix du nord» è apparso questo annuncio : «Cercasi ragazza dai di- i • edassette ad ventidue anni, per cinema e lavori casalinghi». Sa- • rebbe interessante vedere chi è Finse rziOniSta. , • (Nostro servizio) Una strada tutta curva e buche va da Pala a Promontore, l’estremo villaggio a sud' nella penisola istriana. Non ci sono corriere nè treni lungo quei 12 km. Bisogna accontentarsi dei mezzi di fortuna, di qualche camion e spesso del carro trainato dell’asino. Al mercato di Pola abbiamo fatto la conoscenza di' una vecchia coppia, con carro, un asino ed un pacifico cane lupo. Il cane è legato all’asse del carro e non si scompone alle urla dei ragazzi. Quella strana famiglia è di Promontore, paese che ha 130 case, 300 abitanti, quindi, quindici asini, qualche gatto e molti pacifici cani lupo. E’ un villaggio gettato tra roccia e mare. Il primo fabbricato che si incontra è la cappella in sasso che pare una caverna con una grossa croce e un grande cancello di ferro. E’ stata eretta per far paura alla paura delila gente. Nelle notti spaventa i passanti. L’ultimo abitante di Promontore è Ivesa Božo, la cui casa è posta in una piccola altura dalla quale si vede iin lontananza una striscia di terra, poi il mare. Il vecchio parla diffidente. Dice : Ho conosciuto molta gente che veniva e andava. Tutti volevano qualcosa. E lei? — Božo parla e ogni tanto passa qualche asino che si trascina dietro un cane lupo. H mare è enfuso con la nebbia, tutt’uno col colore della roccia. Božo da 88 anni è legato alla propria casa e a un mucchio di terra. Non è pescatore, non ha ila passione dei mare, sa solo di essere sitato Soldato e di non essere andato come gli altri a lavorare in città. — Oi sono solo vecchi, — dice — I giovami se ne vanno. Ecco, proprio se ne vanno —. E infatti di giovani abbiamo incontrato la maestra, appena venuta da Zagabria, di marinaio Todoro- vič da Imotski, il quale sài trova già da un anno qui. Egli non parla di donne perchè anche quelle se ne sono andate. Tutti se ne vanno: pi sono le città, 4 cantieri, i cinematografi e le luci delle piazze. —- E perchè se ne vanno? — chiediamo. — Restare qui vuol dire essere senza pensione. Anche pescando si resta senza pensione, e lavorando la terra lo stesso. Se me vanno ... E cosi — ragionava in vecchio. Una cooperativa di pescatori con 6—7 membri si scfMse perchè era rimasta senza giovami. Anche le viti ion danno più l’uva di prima e i vento si porta via quel pò di terra che resta. Abbiamo visto una danna satire in cfma all’altura a picco sul mare, li, con attorno pindi solitari, alti e ombrosi, essa aspettava il consorte, che arrivava di solito con la pipa spenta e qualche kg. di pesce. Sono pochi i pescatori dii Promontore. La sera rintrano alle case con i remi sulle spalle e un cesto in mano. Intanto ned crepuscolo una torre si confonde col campanile della chiesa. E’ l’osservatorio meteorologico, La chiesa dirimpetto è quasi sempre chiusa. Nella torre c’è l’unico telefono del villaggio. Le sere sono strane a Promonto-re. Le luci si spengano presto e testa il buio con i cani randagi tra le grigie mura della torre. E’ l’ora nella quale si sente il fruscio del vento e il miagolio del gatti che si {rincorrono. A Promontore ci sono solo vecchi; non uffici, nòri funzionari, nè guardie. Niente succede. Nessuno ruba, nessuno uccide, nessuno divorzia. La legge, la morale, i vintoli umani sono un tutto saldo per la gente di Promontore. Anche il cane lupo è viziato da questa calma. Unico avvenimento : qualche carretto che va di buon mattino al mercato di Pala. Rakic Anton è in pensione dopo 48 anni di lavoro nell’Arsenale. Tutta una vita fatta a piedi dalla propria casa Lino al bando dà lavoro. Ha anche un fazzoletto di terra. Lavora e non lavora la terra: lo fa quando gli piace. Un sentiero lungo 3 miglia va verso Poreir. Marco, uno di questi paesani, dice : — E’ come nel Texas — Più in là si vedono i 25 metri della torre del Faro. Per 30 anni il vecchio Božo ha portato la posta nel Faro. A guardarlo dal paese questo appare confuso con la nebbia e le punte solitarie nell’estremità della penisola. Si fà un miglio in barca per giungere alio scoglio privo di terra e senza un filo d’erba. Ed è pericoloso perchè le correnti sono molto forti e di mare è spesso in burrasca. Le onde sbattono contro il faro e vi penetrano attraverso la porta. Dentro è umido. Quattro uomini vi vivono e «lavorano» fissando il mare nell’oscurità della notte. Quando lo scirocco soffia forte, il mare è burrascoso e la parta del faro resta chiusa per più settimane. Le donne che giungano dal paese con i cestini del vitto e le brocche dell’acqua inutilmente aspettano per molti giorni l’imbarcazione. Molte volte la barca viene sfasciata dalle bufere. Sono i giorni più brutti per i 4 solitari, costretti a misurare i pezzettini di pane e ì bicchieri di acqua, con le barbe lunghe. I 4 del Faro — Mìskoviò Anton, Cernobo Ljudevit, Peruško Andrea e certo Pende — ogni 45 giorni ne hanno 15 di riposo e vanno a trovare le famiglie. II Faro è diviso in quattro: 4 uomini, 4 camere, 4 letti, 4 cucine, 4 turni di notte e 4 solitari. Anche la legna è divisa in 4 come ri fuoco per cuocere il pane ohe sa di umido. C’è poco silenzio perchè il mare sussura e il vento sdbìla mentre il petrolio della lanterna lentamente brucia. Nei cambiamenti di stagione centinaia e centinaia di uccella si posano sul Faro e nella notte vengono attratti dalia luce e molti ne muoiono. Alla sera delle giornate calde arriva un corvo che si possa in cima alla cupola. Con le nebbie subentra il vuoto è il mare ha un aspetto d’attesa. Coli mare grosso il Faro pare una nave in balla delle onde e i 4 solitari escono dalle proprie camere e pi guardano in viso. Tra dà loro si eomo già detti tutto. Chissà cosa fanno di giorno. Tre volte ogni notte salgano i 150 scalini che li separano dalla lanterna. Questo basta per farli dormire diverse ore. Dicono di essersi abituati. Come quel corvo che spesso viene a visitarli di1 sera. E’ un corvo solitario che vive di pesci morti. MAURIZIO FANELLI Anche i sonetti Quando, sett’anni or sono, vagivi in culla, /che cos’eri, o mia LOTTA? Poco o nulla!/ Povera in canna, un unico stanzone /ricoverava la tua redazione/ e i redattor, che attendevano a te, /saranno stati, forse, due o tre/. Gli scritti, che passavi al tuo tipografo, /ignoravano la man del dattilografo,/ sicché il proto, meneghin, leggende male, /qualche errore commetteva madornale, /che deturpava spesse —- ahi, sorte ria! —/ con la sintassi, ancor l’ortografia. La rima negli ultimi due versi non torna. La modestia ci ha fatto zelo e abbiano tagliato gli osannamomi dei quali ci faceva oggetto il Vate Antico, altrimenti conosciuto come uno dei nostri più apprezzati collaboratori. Il Vate in questiono ha composto fra il lasero e il brusco, un lungo sonetto in onore dol nostro giornale giunto alle soglie del suo settimo anno di vita, scusandosi che la sua età (per questo si dice cantico») gli abbia impedito di intente-nire alla serata che ha riunito por i festeggiamenti del caso tutta la nostra famiglia: redattori e collaboratori vicini e lontani. Questo discorso doveva rimanere in famiglia e invece Teuforia di questi giorni ha portato il sonetto in tipografia, ragion per cui questa birichina rubrichetta ha dovuto fare gli onori di casa, come si conviene all’ultimo- ben educato rampollo/, il quale passo a ricevere il raccontino Tila in soffilta di ima sua affezionata collaboratrice, la quale anche questa volta attacca a fondo contro parenti terribili. Le ragazze abitavano in una soffitta ; due ragazze dalla zazzera volazzamte e dagli occhi luminosi in cui si rifletteva la giovinezza. Ambedue erano scappate di oasa: l una la maggiore, per fuggire ail« grinfie di parenti dalla mentalità soffocante; l’altra per ragg.ungere l’amica del cuore. Felici della loro indipendenza, passavano giornate allegre e quella stanzetta sotto i tetti era testimone di tanti sogni felici e di risate giovanili. Con gravità pasticciavano strani cibi, liberate dalla noia di vedersi attorno visi arcigni ; trovavamo divertenti anche le frequenti scorrerie dei topi, ospiti abituali delle soffitte di vecchie case. Cm’erano orgogliose le ragazze di passeggiare sentendo tintinnare nelle tasche le chiavi del loro regno ! Si dicevano sempre che tutto questo era come un bei sogno fatto da bambine al tempo della tìrannide domestica. Sembrava impassàbile alla maggiore, una bruna di fantasia sciolta, d’essere lasciata in pace da quei suoi parenti che la custodivano con la gelosia feroce con cui custodisce il sultano le odalisch« del suo harem. Ormai sistemate, le due ragazze pensavano alla visita di qualche amica e si dicevamo: «Chissà chi verrà a trovarci!» Ed un brutto giorno la visita venne: due colpi risoluti aita porta. Ma quale delusone, o meglio quale 'Spavento! Stilla porta s’iimquaidlrò la parente più prossima e più iraconda di una delie due, che brandendo un ombrello le seppellì sotto una valanga di minacce e d’insulti. Le incriminaite, che stavano digerendo dei dolci di loro invenzione, la guardavano con di timoroso stupore con cui si può guardare uno spettro. La donna delia faccia verde di bile ebbe il potere, come una strega da leggenda, di tramutare la Stanzetta felice in qualcosa che sapeva di mercato e d’aula di tribunale. I suoi occhietti maligni parevano frugare ogni cantuccio e le due inseparabili a-miche tremavano all’idea di una sua ispezione. Per fortuna c’era il letto a nascondere generosamente calze ridotte ai minimi termini, riviste ed altro che potesse farla esplodere come una mina. Una delle ragazze sentendosi minacciata di prigione e tacciare da ragazza leggera, si mise a piangere, e allora fu la tragedia. L’altra invece, posando un pò a Giovanna d’Arco, ribattè intrepida le accuse della donnina e la minacciò a sua volta. Lltnspettata ed iiindesòderata visitatrice ammutolì, e brandendo un’ultima volta il suo ombrello se ne 'andò. Le due aortiche si guardarono tristi e sentirono ohe il toro sogno era dileguato al tocco di quell’ombrello malaugurato. La stanzetta assistette ad una scena inaspettata: le 6ue due gate abitatrici piangevano... GRAZIELLA LUCISANO Erman Pečarič: Paesaggio istriano /I _ „ * • A» » » «.Hillu«,""HI» Cau piuùu amia, j * u,l|||||||i„„""illltlli"l,»iiillllll)iH.""l'HII|1.'""I»1""" Ai pìocoli lettori de >' LA NOSTRA LOTTA1 ’ proprie case eccoci alle tanto sospirate feste invernali; eccoci agli auguri, alle promesse, agli abeti scintillanti di tutto quanto accende la vostra fantasia ed i vostri desideri. Eccoci ai donivi dicemmo Vanno scorso Anche noi abbiamo pensato, quest’anno, di farvi un piccolo regalo. Ma che cosa? Il problema non era semplice; bisognava trovare il modo di accontentare tutti, dai più grandi ai più piccini, di non far torto ai primi e di non far torcere il nasetto ai secondi. Vi dicemmo Vanno scorso Pensa, ripensa e medita, ne è uscita questa pagina, che vi dedichiamo di tutto cuore, sperando di non deludervi. Leggetela, e poi fateci magari sapere qualcosa. L’abbiamo azzeccata? Oppure non è esattamente quel chi vi attendevate? Vi dicemmo Vanno scorso Ci rimettiamo al vostro giudizio. Se volete. scriveteci. Graditela, intanto. Kom’è. coni nostri auguri più cari e la promessa di non dimenticarvi in futuro. Vi ripetiamo ora Ha wdazianz NONNO INVERNO - BABBO NATALE Non si può dire che Nonno Inverno stia disputando un incontro facile con Babbo Natole. Babbo Natale gioca sul proprio terreno, alienatissimo, sostenuto da tifosi tifosissimi, corazzato di tradizione. Nonno Inverno invece ha iniziato l’incontro in condizioni di netta inferiorità, davanti ad un pubblico peggio che indifferente, ostile! Eppure, dopo un iniziale faticosamente guadagnato 1 a 1, mi sembra che Nonno Inverno si sia portato in vantaggio. Prima solo «Forza Babbo Natale Inda! pubblico. Ora invece -.Forza Nonno Inverno/», et come! S’è creato il suo pubblico, Nonno Inveyno? S’è guadagnato una parte dei tifosi? Pare di sì : e proprio quella parte che ha maggior peso sulla bilancia di incontri come- questo, incontri tra due tradizioni. S’è guadagnato i bambini. E bisogna riconoscere che se li è guadagnati onestamente: senza truffa, senza demagogia. Con la forza El mio capitai Una nuvoleta de cavei biondi, color de mar in do’ oceti tondi, e, quando ve-gno a casa imusona, dò parole magiche: •'Ciao papà,, Edo Dermit della sua personalità, del suo carattere simpatico, giovialone; tanto alla mano. Nonno Inverno non incute timore perchè non viene dal cielo. Scende dai monti con la sua slitta carica di doni e viene ai bimbi con un sorriso, con una lode ai bravi, con un incitamento a far meglio ai meno bravi. Il mistero turba i bambini. E Nonno Inverno non ama il mistero, non viene di notte, col buio. I bimbi lo incontrano nella Scuola in cui imparano tante cose, nella fabbrica dove lavora papà, lo incontrano come un nonnino qualsiasi, come un amico di papà. E’ forse per questo che nell’incontro con Babbo Natale, Nonno Inverno conduce per 2 a 1. Per la mia figlioletta di cinque anni, dicembre è il mese obbligato di tre indigestioni di cioccolata, bom-bons ed affini. La briga di farle prendere le prime due è devoluta alla fitta schiera di sii e zie, di stetti e siette, in collaborazione con san Nicolò e Babbo Natale. Alla terza pensiamo noi, io e la dolce compagna della mia vita, in complicità con Nonno Inverno. L’idea di buttar giù due righe ine l’ha suggerita appunto un dialoghet-to sul tema delle 3 indigestioni svoltosi tra me e la piccola erede dai miei difetti. «Ti piace più Nicolò o Babbo Natale?» «Babbo Natale, perchè con Nicolò viene sempre il diavolo!» «E chi ti è più simpatico. Babbo Natale o Nonno Inverno?» «Oh, Nonno Inverno!» «E perchè?» «Perchè sì!» «Perchè sì non è una risposta.» «Perchè vado a vederlo con la mamma e con tutti gli altri bambini r ì ..UHI................................ Emit insù abbico bevitore di birra era Oiiindio Guerritni (Lotreuao Stacciliettii). AiU’ailimaaiacoo del 1908 .coarlribuì e°n cinqu amladite sitrolìfeftite, a ammoni-menti e consigli uno iper ogni settimana — tutti intorno alla birra. Eccone alcuni: «Sole idi marzo — onda di mare birra non limpida — non ti fidare.» «Sono sicuri e brevi — sempre iJ giudizi miei — dimmi die biinra bevi e ti dirò dui sei-» «Sta lontain dalla femmina ribalda dal vino grosso e dalla birra calda.» * * * Una signora si presenta ad Alfredo Testoni e gli consegna con molta amabilità una lettera dicendogli: — Ho pregato il signor dottor Guerrini, sempre gentile, di volermi presentare a lei- Egli lo fa in questa lettera. e perchè è più simpatico e perchè non mi fa paura.» Il 2 a 1 è dunque un risultato re• ale. 10 personalmente, preferisco Nonno Inverno perchè la sua barba bianca non sa d'incenso. e. d. L'INTERVISTA di Mark Twain Marie Twain, il famoso scrittore che certo conoscerete, fu intervistato imi giorno da un giornalista del foglio locale. La fine dcH’iatervista, da Twain magnificamente descritta, è Un pieeoil’o capolavoro che vogliamo presentarvi. — Eravamo gemelli, dice Mari Twain al giornalista, e io e il mio amico quando avevamo quattordici anni, facevamo il. bagno nella tinozza. Uno di noi due è morto. Eravamo così 'tretitornente a-bbraiòciiati da non sapere qual’era l’annegato. Alcuni dicono die era Bili cioè il mio amico. Altri invece asseriscono che ero io. 11 giornalista: — Interessantissimo. E dii che opinione è lei? Io: — Anch’io desidererei saperlo. Il giornalista: — Credo di avere abbastanza materiale. Le sono riconoscente. Mi ha più di tutto interessato il suo racconto sul funerale. Io: — Oh, una sciocchezza. Quando il discorso del caso terminò e il corteo funebre si avviò verso il cimitero, tuitlt’ad un tratto il mio amico disse che voleva dare un ultimo sguardo al panorama. Appena dette queste parole si eresse sulla cassa da morto, ne scese, e prese a camminare. BIZZARRIE DEL CAPODANNO Perchè proprio in .pieno inverno ü primo giorno delTanno? E’ una domanda che oi poniamo noi, e non — ad esempio — agli abitanti delia Nuova Zelanda o dell’Argentdma, per i quali il primo gennaio cade proprio all’inizio dell’estate: o i popoli della zona equatoriale dove tutti i 365 giorni sono caldi, Capodanno compreso. Certamente ci parrebbe più simpatico celebrare l’«Anno nuovo vita nuova», per esempio, in primavera, quando la natura tutta sembra ricominciare a vivere. Purtroppo chi s’è occupato del nostro calendario non era poeta, ma, come presso tutti i popoli della £MW0 terra, ha preso a riferimento un fenomeno astronomico facilmente riconoscibile : il solstizio invernale. Risaie ad Romani (che lo adottarono nel 135 prima della nostra era) l’uso di festeggiare l’inizio dell’anno nuovo quando il giamo comincia ad allungarsi e gennaio («janua-rius» da «janua» — porta) apre le porte alla luce. Prima del 135, l’anno aveva inizio in marzo, nell’equinozio di primavera. Setacciato da tutte le riforme attraverso le quali il nostro calendario è passato, il primo gennaio s’è spostato dii una settimana e rotti; che attualmente il solstizio invernale viene a caldere il 22 dicembre e 'la prima giornata in cui «le porte defila luce» cominciano a schiudersi è il 23 dicembre. La Rivoluzione francese, in onore alla Dea Ragione, aveva creato un calendario più «ragionevole», e a-veva posto Capodanno all’equinozio autunnale. Restaurato l'Impero, si restaurò anche di calendario e Capodanno tornò tra la neve. Ed è proprio la forza di questa tradizione secolare del nostro calendario che impedisce l’adozione di un calendario più ragionevole, più armonico e più «simpatica». Comunque nessuna riforma accontenterebbe tutti chè se noi avessimo Capodanno coi germogli, altri l’avrebbero con le foglie secche, noi col solenne, finestre. altri coi ghii'aoioli alle e. d. i pe* il 'micio? La formula MAGICA Testami apre « Ti presento e .raccomando la .signora M .. .ari, lavativo senza pari, e seWaltro te la mando. E’ una donna molto retta, rompiscatole perfetta. Deh, itu accoglila perchè possa romperle anche a te. *** Baudelaire racconta idi aver percorso una parte delle Indile insieme con un avventuriero, certo Màerolawky, che era padrone dii una barca; con .un negri) e tuia pantera nera. Un giorno, che erano ©om la barca in alto mare por un viaggio, un colpo di vento asportò tutta la velatura della nave, la quale pertanto restò in balia del .mare. Un’ondata portò via dal ponte le provvigioni. Al terzo giorno, la pantera affamata si slanciò stri negro e ,glii mangiò la teista, andando poi ad aocuciarsi devotamente come un -cagnolino a; preda del padrone. — Io mi affezionai molto alla bestia — raccontava Baudelaire : — ma i giorni .seguenti dovemmo metterla a razione, diminuendo più che potevamo le sue porzioni di negro : tanto io che Mierolawky eravamo interessati a che il negro durasse a lungo! * * * Una civetta àn età già -avanzata domandò un -giorno a Baudelaire: — E -voi signore, quanti anni mi date? — E -perchè darveme signora — disse con un elegantissimo sorriso, il .poeta — voi ne avete già abbastanza! * * * Anche Shakespeare, come Meliere non ai faceva troppo scrupolo di plagiare all’ occorrenza delle opere di altri drammaturghi. Un giorno ohe un attore lo rimproverava di a-vetr tolto di peso una scena intera da una sua tragedia; Shakespeare gli rispose: — E’ una figlia che ho (tratto fuori dalla cattiva compagnia, per metterla sulla buona strada. #** Come sa sa Voltaire non apprezzava Shakespeare. -Una sera che in un gran salotto molti esaltavamo il gran tragico inglese, Voltaire fece una delle sue solite sfuriate contro Shakespeare, dicendo che non poteva assolutamente approvare in lui certe espressioni basse e triviali nei dialogo. Un ammiratore del igran tragico osservò, per scusarlo, che anche i caratteri bassi e triviali sono ituittavna della natura. •— Con vostra permissione — rispose Voltai re — nessuno mostra il proprio dà dietro, ohe -tuttavia è an-eh’esso della natura. * * * Lorenzo de’ Modici, il Magnifico fu certamente una delle -figure più significative della vita italiana. Principe dii Firenze, uomo politico, poeta e protettore dii umanisti e letterali : ecco alluni manifestazioni della sua limitiformi attività. Anche su di lui furono intrecciati aneddoti più o meno veri; ne riportiamo alcuni dni più .gustosi; Un cortigiano cercava un giorno di persuaderlo a favore di un suo amico che era molto dedito al bere. Potete servirvi di lui ad occhi chiusi. Con un bicchiere di vino gli "farete fare quel ohe vorrete! E Lorenzo pront o : — Va bene; ma se poi dii mio avversario -gliene, dà un fiasco? Le sfuriate della mamma e della nonna si concludevano sempre con la fuga di Pierino dalla porta della cucina. Imbronciato, le mani nelle saccocce ,andava a sedersi sulla panchina dell’orto. Una specie di volontario esilio. La media di questi esili era di tre al giorno. Tanto cattive, dunque, la mamma e 1° nonna? Per Pierino, sì. Pierino prendeva la marmellata dalla madia. «Ma guarda il briccone!» — e g1" una sfuriala della mamma. Pierino allungava le dita verso il piatto di frittelle calde. «Ma guarda In scr Ganzato!» — e già rimproveri a non finire della nonna. Tutti con lui ce Vivevano ! Seduto sulla panchina dell'orto, immusonito, Pierino rifletteva con amarezza sulla vita. (Perchè Pierino ? » Pierino spaventato. sei triste, si scosse Un vec- chietto lutto bianco gli sedeva accanto. Come mai nqn I fi- ve va sentito venire? E come faceva a sapere il suo nome? alo so perchè sei di cattivo umore». Che strana voce quel non nino. Carezzevole, lontana. «Sei triste perchè a casa ti sgridano sempre, vero?» Pierino fece di sì, (> non riusciva a staccare i suoi dagli occhi azzurri del nonnino. «Voglio insegnarti una formula magica per far cessare tutti i rimproveri, tutte le sgridale. Vuoi?» Pierino rifece di sì. e non aveva più pulirà. «Te la scriverò qui, sulla sabbia,» E tracciò due parole con la punta del bastone. Pierino le lesse, guardò il non nino, il nonnino sorrideva. Pierino si alzò e via di corsa. In cucina c era l(ì nonna. Nonna, per favore, mi dai una frittella?» La nonna si volse, sorrise: «Ma certo, caro!» E gli mise in mano una manciata eh frittelle calde. Nella stanza da pranzo trovò la mum- «Mamma. per favore, mi dai un pò di marmellata?» La mamma spalmò una montagnola di marmellata su una fette di pandolce. «Ec- co, raro, prendi!» Pierino era fuor di sè dalla gioia. Torno di corsa nell’orto, alla panchina. Il nonnino non cera più. Ma sulla sabbia era rimasta la formula magica: «Per favo• EDO DERMIT (raccontino tratto da un tema popolare) RIDETE CON NOI A scuola la figlia di un ricco re-g tìta -dii Hollywood doveva svolgere di tema s-u una famiglia povera. Ecco come la ragazza cominciò il suo componimento : «C’era una vedita u-ina famiglila povera. La madre era povera. Il babbo era povero.. 1 figli erano poveri. Il maggiordomo era povero. L’autista era povero. La cameriera era povera. Il gii-a-rcL-niere ei;a povero. Tutti- erano poveri'». * Una sera, in un locale notturno, una iberna ragazza portava attorno al collo una catenina a cui era appeso un piccolo aeroplano d’oro. U-no dei -giovanotti seduti ai suo tavolo fissava l’aeroplano con t-anta insistenza che la ragazza finì col chiedergli: «Vi piace il mio -piccolo aeroplano?». «A dire il veroi» — rispose il giovanotto «non stavo guardando l’aeroplano. Quello che ammiravo era il campo d’atterraggio». * «Per l’ultìma volta» gridò il marito verso la camera da letto «sei pronta o no?» «Per l’amor del cielo, non gridare» rispose la moglie. «Ti sto dicendo da un’ora che fra -un minuto sarò pronta». * Il vecchi o -pescatore di frodo sedeva in riva al fiume in evidente attesa che un pesce abboccasse, nonostante 1-a stagione ideila pesca non fosse ancora aperta. Gli stetti alle spalle, in silenzio, per qualche minuto; infine il vecchio mi chiese: — Siete una guardia? — Si — mentii io, pensando di mettergli un po’ di paura. Ma il vecchio non parve scomporsi e comi nciò ad agitare energicamente la canna da pesca. Poi ritirò la lenza- dall’acqua e, indicando il verme Che si contorceva infilato all’amo, spiegò: — Non f acevo altro che insegnargli a nuotare. nari in quanto ebbe grande dif fusione in tutto il mondo e fu tradotto in molte lingue. Calendario, lunario, almanacco... e quando il libriccino con la copertina quasi sempre azzurra, perchè questo è il colore del celo dove stanno le stelle che inconsapevolmente guidano i destini dell’umanità, penetra in tutte le case, ecco il ■bravo Manzoni a sorriderne compiaciuto presentandoci queU’ottlmo don Ferrante che morì di peste per non averlo bene interpretato: «Co- Tra gli almanacchi interessanti ricordiamo quello cne si stampa a .Londra dall’antltoa casa editrice dei fratelli Black in Soo square. Per ila compilazione di questo almanacco i due editori si servono miente-àld ora ha fatto una pessima figura e non riteniamo ohe nel futuro possa migliorare granché. Il campionato, ora, rilposerà fino alla prossima primavera, quando tornerà ad affilare ile armi per .la via dii (ritorno. Non crediamo di sbagliare pronosticando il vincitore finale in una delle tre prime classificate. Siamo stati buiomi profeti una volta. Al risultati ila smenltiita. Pikra Centro calcio Capodistria Stil - Strugnano 5-1 STRUGNANO : Turk, Nožič, Delise, Fellu'ga, Costanzo, Vascot,lo, Kar-foončič, Russiignam, Lugnani, Fuintiro-li Juriševič. STIL: Vatovec, Zucca, Križmančič, Bertok I, Klasinc I, Anher, Benčič, Bertok II, Hočevar, Bole, Klasinc IL ARBITRO : Lonizar. Vittoria meritata della STIL, j cui avanti hanno saputo approfittare della giornata grigia del portiere Turk, per segnare tre reti non 'imparabili. Il campo, reso fangoso dallo sgelo, non ha permesso lo svolgimento di un gioco tecnico e veloce, quindi, ad eccezione della prima mezz’ora di predominio della STIL, sii è avuto un batti ribatti, inframez-zato da qualche azione alterna da parte dei due attacchi. 'Gli ospiti hanno giocato per oltre 60’ in dieci uomini, in quanto Delise, è stato esplnso dtaill’arbàtro Lonzar per contegno amtiisportivo. La squadra ospite è apparsa piuttosto slegata, specie nel primo tempo; la STIL invece nella ripresa. Le reti sono state segnate nel seguente ordine: al 6’ da Hočevar, al 13’ da Klasinc li, al 20’ da Juriše-Viilč '(.Sltiiuignano) (la gamba di Klasinc deviava la paliti in rete), all 32’ da Hočevar, ed al 37’ da Klasinc IL Sul 4:1 terminava iil primo tempo. Nella ripresa, precisamente . al 35’, segnava nuovamente Klasinc II per la STIL. Amichevole Aurora - Sale Pirano « uè. . * - 4 (4-1) J AURORA : Pecoh'iari, TuròinoviJ (Perdili), Vattovani, Orlata, Sanhln, Ca.riin.ii, Poljšak, Ramami, Norbedo, Pavento, Zetto (Turčinovič). PIRANO: Fomiasairo, Rosso (Des-sardo), Salvestrimi, Dessairdo (Giia-comiini), Ondine, Gàraldli, Dapretto, Tamaro (Segala), Pieruzsfi, Muie-sain, Piiicaini (Tamaro). ARBITRO: Kravanja, dd Capodi-strdia. Su un campo (fangoso e reso viscido della pioggia caduta nei giorni precedenti, sii è svolto martedì scorso a Capodiistria in occasione della festa dell’Armiata, un’incontro amichevole tra le squadre dell’Aurora e del Pirano. Il terreno .pesante, Con pozzanghere in vari punti, ha reso alquanto difficile l’equälilbrio degli atleti e il controllo della palla, per cui al povero cronista poco resta da dire sul gioco svolto. Il Pirano partiva subito dii slancio e 'Si portava nell’area avversaria. .Notti passava molto che Pieruz-zi, con un forte tiro diagonale, peritava in vantaggio la propria squadra. Sembrava che altri goals dovessero seguire, ma peir ila rimanenza del tempo l’attacco del Pirano non .riusciva più ad insidiare la porta difesa da Pecchiari. Alla mezz’ora, dopo che l’arbitro aveva annullato un goal dell’Aurora, Poljšak pareggiava le sorti con un forte tiro dal immite dell’airea. A questo punto si (assisteva ad un collasso del Pirano e, prima dello scadere del tempo, altri tre palloni di Zetto, Fa,vento e Norbedo finivano alle spalle di Fotrrtaisaro. Nel secondo tempo l’Aurora, forse paga del risultato conseguito, rallentava il ritmo delle azioni, dando modo all Pirano di pareggiare le sorti deirincont.ro p'er merito di MUiesan, autogol di Orlati ed infine con Pieruzzd. SELEZIONE DB GIOVANI Fiume • Croazia 3-0 Facile vittoria della rappresentativa giovanile fiumana su una squadra (rabberciata alla meglio con giocatori che ancora non erano sfatti visti alla prova diali selezionatori per la rappresentativa dii Croazia e di Jugoslavia e che comprendeva elementi di Sisak, Osjek, Varaždin, Duga Resa e Zagabria. I locali hanno iiniziiitaito alla maniera forte e il ra superiorità, sfa di gioco che di primo tempo vedeva una loro chiia-itattioa. Pai, nella .ripresa, cedevano alquanto anche perchè gli ospiti praticamente non riuscivano a ritrovarsi e quindi ili gioco si andava facendo più che scadente. (Nei primi 45’ i fiumani realizzavano tutte e tre le reti della vittoria. Due per merito di Zidarič e una di Brusite su calcilo di rigore. a lungo,quest’anno, la neve; ma già ha aoperto del suo candido manto le nostre montagne e vi attende alla prova! La tribuna Problemi insoluti degli sportivi per corrisponder za da Cittanova In riferimento a «Parzialità », da noi pubblicato nell inumerò 225 e alle successive chiarificazioni .apparse in quello seguente, abbiamo ricevuto (ima corrispondenza da Gittanova a firma dii Ugo Radim, dirigente di quella società sportiva. Come per le iprccadcntì, dobbiamo limitarci, sempre per mancanza di spazio, a un estratto e non se aie abbia a male chi ci scrive. «Qui da noi a Cittanova Fumica attività sportiva die ha potuto dimostrare di essere attiva è il calcio. Abbiamo 2 squadre che fino a poche domeniche fa andavano molto bene, sostenendo tutti gli incontri in casa e fuori. Il «tifo» degli sportivi cittanovesi dava loro un forte aiuto morale». Dopo questo pistolotto iniziale lo scrivente si dilunga alquanto a narrare le prime peripezie ohe hanno L’esodo all’estero delle maggiori compagini jugoslave Primi successi Come già da tempo accennato, tutte le mostre maggiori squadre barano atteso con impazienza la fine del primo turno di campionato per trasferirsi in lontani e più redditizi lidi, soprattutto per rinsamigiuare le casse sociali. 'Le richieste per questi tornei sono infatti moltissime. 'Su tratti i continenti le nostre squadre sono contese dalle maggiori società, perchè, oltre offrire uno spettacolo di prim’ondime al pubblico, sono indice sicuro di cassetta piena per gli organizzatori degli incontri che, fra l’altro, non esigono il consumo di energie come le normali partite di campionato, giacché il risultato 'di questi incontri è di (importanza re-a laitiva. Però, se fino ad un certo punto, tali trasferte sono comprensibili, non appaiono dii contro 'giustificabili i gravosi programmi, comportanti decime e decine di imeointrir, i quali finiranno senza iduilbio eoi pesare sul fisico dei calciatori, preigiuidlicando il loro rendimento negli incontri (li campionato, che avranno inizio la seconda domenica idii febbraio, e nelle eliminatorie per la Coppa del Mondo. Gravoso è il programma dell’Hajdnik il quale, dall’Africa Settentrio- nale, dove ila igià disputato un incontro a Orano contro la rappresentativa della federazione mussulmana, vincendo com bello (Sitile per 6:0, si trasferirà per qualche settimana in Inghilterra. Nell’Africa Settentrionale sta ((villeggiando» pure la Dinamo, ohe ha imcouitratto a Constainltima la squadra locale steorafiiggendola per ibem 1310. Con un contratto per dieci incontri, è partito lo Spartak di Subotica, ohe ha giocato il suo .primo incontro a Malta contro il Rabat, vincendo per 5:0. La «Vojvodina» ha scelto per il suo periodo di vacanze la Grecia e la Turchia. Ad Atene, contro la locale A.E.C., ha vinto per 2:1, grazie a due reti segnate nel primo tempo da Veselinovič. Nel (secondo incontro contro il Panathynaicos ha dovuto ingoiare una sconfitta (1:0) L’Odred dii Lubiana è sconfinato nella Germania Occidentale, dove ha incontrato il München 1860, agigiu-dicainldosii l’incontro per 4:1. Mancano ancora notizie sul Partizan che si trova nell’America latina, mentre all’ultimo momento abbiamo appreso che la Crvena zvezda ha vinto ili suo primo incontro al Cairo per 2:0, contro una selezione delle migliori squadre egiziane. P. costituito aiidic il primo forte colpo subito, moralmente e finanziaria-mente, dalla società. Riassumiamo in breve: a causa di attriti fra l’autista e... la direzione diellìirapresa «Zvjiezda» i giocatori, che dovevano recarsi a Rorigino per disputare 1 incontro di campionato, furono costretti a recarsi via mare assieme a tutti li manifestanti alla volta di Parenzo, dove doveva svolgersi un raduno, nel-lla speranza di poter raggiungere da li Rovigno con qualche barca citta-novese. Il ohe non fu possibile e la società fu costretta a noleggiare una barca parenitima, che costò un occhio ideila testa. Ma amebe qui, pur avendo ottenuto la promessa che una barca oittanovese al ritorno dei manifestanti da Parenzo avrebbe approdato a Rovigno, giocatori e tifosi, ri-miasero a secco con relativo girovagare alla ricerca di un mezzo senza poterlo trovare e le conseguenti spese dii pernottamento (7.500), che depauperarono il già magrissimo bilancio della società. Lo scrivente fa poi un passo indietro e si riferisce alle istanze per un aiuto finanziario rivolte a enti e istituzioni locali in considerazKorne dell magro bilancio della società e in previsione delle notevoli spese cui andava incontro per le trasferte del girone del Centro Calcio Pola, comprendente squadre disseminate su un territorio molto vasto; istanze rimaste sterili, tranne un’aiuto di 50.000 din. del Comitato Popolare Comunale usufruito nell’acquisto per l’equiipaggia-mento sportivo dei giocatori e quello della Cooperativa agricola che nell limite delle sue possibilità metteva a disposizione il proprio ca- La XIV. giornata del Campionato italiano-Serie A Scialbe prone delle grandi favorite Tratte le grandi, meno la Sampdo-ria, hanno lavorato tper favorire l’a-vanizata deliPInter in testa ail campionato italiano. La ((grande» Fiorentina è riuscita a strappare sul proprio terreno uno striminzito pareggio al Torino, nonostante quest-ultimo giocasse, per 88 minuti, in dieci uomini in seguito a un iinfar- ABBANDONATE LE PISTE DEGLI STADI SI FA IL BILANCIO DELLA STAGIONE 1953 OTTIMI RITOLTATI DEGLI ATLETI JUGOSLAVI Pioggia sugli stadi e nellle corsie ormai abbandonate. L’atletica leggera, presa come attività agonistica, è ormai in letargo in tutta Europa. Solamente qualche gara di cross, competizioni queste ehe trovano il loro modo (dii vivere nelle stagioni autunnale e invernale. Nient’altro. Inverno e pioggia non vanno d accordo con coloro che praticano l’at-letiiea leggera. Ma è questo proprio ,il momento adatto per tirare la somma di rana lunga attività, che per certi Paesi non è stata proprio 'avara di risultati positivi. Così la Jugoslavia in questo 1953, ohe ormai stà per itramontare, può andare con la testa alta per le prove sostenute dai suoi atleti e ohe si stanno chiudendo con le (clamorose affermazioni di Mihaìlic nei cross di fine d’anno. Un Mihaìlic, che si trova 'in forma splendente e cercherà idi ripetere Al successo ehe oolse lo scorso anno per le vie dj Rio de Janeiro, quando vinse quell famoso cross intemazionale che sta a cavallo tra l’anno morente e quello nuovo. Perciò degli atleti jugoslavi, Mihalič, è Punico che attualmente sìa ancora sulla breccia per cingersi idi nuove e numerose corone di alloro. Ma non solo 'Mihalič ha caratterizzato con te sue vittorie la stagione atletica jugoslava. Numerosi altri devono venire appai aiti al suo nome, i vari Sanceviic, Gubian, Jovanovič, Se-gedin che hanno saputo far crollare numerosi primati nazionali e che si sono inseriti nella schiera dei miglio- ri. non solo d’Europa, ma del mondo intero. Ma cominciamo con 1 primati nazionali che quest’anno sono stati battuti e ehe non sono pochi davvero. Bisogna iniziare con quello del getto del .peso che Sareevic in questa stagione ha migliorato per ben tre volte consecutive, portando la misura da metri 15,71 a 15,81 ed infine a 16,15. Un risultato questo che Ilo pone immediatamente nel novero dei migliori europei della specialità. Ma Sareevic non è il solo ad aver raggiunto risultati di notevole valore. A liuti bisogna aggiungere altri atleti ohe quest’amno hanno demolito altrettanti primati nazionali, aprendosi un varco tra l’eletta schiera dei migliori europei. Così Jovanovič ha percorso i 100 metri in 10”5; Sege-din, sui 3000 metri siepi, ha registrato un magnifico 8’47”7 (secondo tempo enropeo); Megusa, sui 1000 metri, ha impiegato 2’24”2; Radulovič, sni 400 metri ostacola, ha segnato 54”4; Mihalič ha percorso i 5000 metri in 14’20”4 ; Gubijan ha scagliato il martello a metri 59,36; Megusa sugli 800 metri ha segnato il tempo di l’50”4; nell’asta, Màlakov è passato da metri 4.38 a metri 4-41 ; Krivokapič, nel disco, ha raggiunto i metri 51,86. Bisogna ancora aggiungere la staffetta 4x100 ohe ha percorso la distanza in 41 ”5 e la 3x1000 del Partizan che ha segnato 7’37”5 e si avranno tutti ,i muovi primati nazionali ottenuti durante quest’anno. Annata quindi quanto mai lusin- ghiera per l’atleitica leggera jugoslava, che, peT te prove sostenute dai suoi atleti, ha effettuato un deriso balzo in avanti anche fra le naizioni europee. Infatti, secondo il giornate svedese IdroUshladet, la Jugoslavia ha raggiunto l’ottavo posto assoluto nella graduatoria d’Europa per merito di Jovamcic, Pecelj e Bcrnjak nei 100 metri; di Meguša e Hočevar negali 800 metri; idi Mihalič ned 5.000 e 10.000 metri; di Segedim nei 3000 siepi; di Lorger nei 110 metri ad ostacoli; di Millalkov nel salto con l’aiata; di Radovanie nel salto triplo; di Sareevic nel getto del peso; di Krivokapič nel disco e di Gubi-jam nell martellio. Infatti, seconde tate autorevole giornate sportivo, la classifica europea dovrebbe essere la seguente; 1) URSS punti 263.100; 2) Svezia 118.500; 3) iCecoslovacchia 113.200 ; 4) Finlandia 113.167; 5) Germania 87.633; 6) Ungheria 87.183; 7) Inghilterra 66.633; 8) Jugoslavia 39.433; 9) Belgio 32.100; 10) Francia 28.100; 11) Italia 25.000; Da questa tabella si rileva il passo in avanti oompiuto dalla Jugoslavia passata dal (decimo all’ottavo posto, precedendo anche l’Italia che un tempo era tra ile màgi ieri in Europa e che attualmente è regredita notevolmente. E’ interessante ancora un parallelo tra ’ migliori risultati jugoslavi ottenuti in (questa stagione, sempre in campo maschile: 100 m.: Baker (USA) 10”3; Jo-vameie (J) 10”5. 200 m.: Baker (USA) 20”4; Jo-vamoic (J) 2I”7. 400 m.: Whitfield (USA) 45”9; Sa-bolovie (J) 48”7. 800 m.: Whitfield (USA) l’47”9; Megusa (J) l’50”4. 1500 m.: Kairìssom (Svezia ) 3’44”2; Ottenheimer (J) 3’49”. 5000 m.: Annfrijev (URSS) 13’58 ” 8; Mihalič (J) 14’20”4. 10.000 m. : Zatopek '(Cecoslovacchia) 29’01”6; Miihalio (J) 30’10”. 110 m. ad ostacoli: Davis (USA) 13” 6; Lorger (J) 14”7. 400 m. ad ostacoli: Liuitev (URSS) 50”4 ; Radulovič (J) 54”4. Salto in lungo: Brown (USA) 7,89; Pohorn (J) 7.26. Salto in alto: Davis (USA) 2.12; Di-miitrijieviic (J) 1.94. Salito con lìasta: Richard (USA) 4,58 Millalkov (J) 4.31. Salto triplo: Scerbakov (URSS) 16.23 Radovanovič (J) 14.88. Peso: O’Brien (USA) 18.04; Sarce-vte (J) 16.15. Disco: Gordien (USA) 59.28; Krivokapič (J) 51.83. Martello: Stramdli (Norvegia) 62.36; Gubijan (J) 59.36. Giavellotto: Held (USA) 80.41; Dangubio (J) 65.95. E da questa tabella si può constatare come oi siano alcuni tempi ottenuti quest’anno in Jugoslavia che ,possono reggere anche in un confronto di carattere mondialle. Il ohe è il risultato di una seria preparazione che dura dà anni e che ancora non ha diaito il suo meglio. (tumio occorso a Tagnimi. Le reti sono state segnate da V'ida.l al 18’, Ida An-fognofti al 22’, da B osc.olo al 30’ e da Gervato al 34’ dell I. tempo. Incompleta nel suo attacco, la Juventus non è riuscito a sfondare sul proprio campo la coriacea süuadra novarese che ha dispotato una grande partita, tutta impostata smila difesa. Il Milan ha subito una secca sconfitta sul campo bolognese. Il Bologna ha approfittato dell’ ineon-. eludente gioco nella ifVise decisiva, praticato d'aii milanisti, per intascare intera la posta messa in palio. Cappello è stato il classico artefice della vittoria bolognese, con una rete segnata al 33’ della ripresa dopo che, mlel I. tempo, al 10’ Pivatelli e al 13’ Liedholm, avevano posto il punteggio sul piede di parità. Di questi due pareggi e della sconfitta milanista, ha approfittato Fin-ter, ohe, vincendo per una rete a zero sul Genoa, è riuscita a distaccare di ben 2 punti gli immediati inseguitori, spingendo contemporaneamente la sua diretta avversaria di domenica nella zona pericolosa della retrocessione. La difesa genoana ha retto con onore agli attacchi dei campioni, però il suo quintetto ha dato l’enmesima prova dìimpotenza. La rete per l’Inter è stata segnata da Fattori al 26’ del I. tempo. Roma e Napoli, dinanzi a 80 mila spettatori, hanno cncluso con un nulla di fatto un emozionante incontro, U cui risultato rispecchia molto fedelmente l’andamento della partita. Risultato bianco anche sul campo di Legnano, dove l’Udinese ha resistito ottimamente al poco incisivo attacco legnanetse. Sul campo di Valmaura, la Triestina ha pareggiato con la Lazio. Al 20’ dlel il. tempo, Secchi, il migliore in campo’, porta in vantaggio la Triestina. Successivamente (il quintetto alabardato si lascia sfuggire una serie di occasioni, tra le quali un rigare, sbagliato da Curti e un palo Idi Soeremsen. AI posto delle occasioni mancate, è arrivata improvvisamente la rete del pareggio, realizzata da Vivolo al 32’ della ripresa. In sostanza, punto perso per la Triestina. AVVISO AI LETTORI Dato Io scadere^ delle feste di Capodanno a fine settimana, il prossimo numero del giornale uscirà mercoledì 6 corr. La redazione Gite mion. Qui, anche se fuori argomento, Ugo Radin tocca un prohlema acutissimo che purtroppo è critico non soltanto a Gittanova, ma ovunque esista una società sportiva e la cui .soluzione, cosi come starano oggi le cose, si presenta difficile a meno ohe tutti coloro cui lo sport stia a cuore e ne comprendano là utilità, non si decidano a sostenerlo maggiormente. Come — almeno così sembra e Ugo Radin afferma, ma non vorremmo giurarci sopra — a Buie, la cui squadra viaggia in corriera, mentre i cittanovesi possono scegliere soltanto l’andare a piedi e la ... barca, quando per caso c’è. In conclusione la lettera tocca anche il Centro calcilo Pola e se la prende con una serie di deficenze (già den unci ale dalla S. S. «Istra» di Umago, respingendo gli appunti mossi alla società càttamovese su pretese inadempienze nei rapporti per (corrispondenza con il Centro di Pola. Infine tocca sul vivo un’altro problema d’atltua'liltà : ehi paga le spese per l’assicurazione contro gli limciiideinti aii giocatori o per le cure mediche, quando la società, come quella eittanoveise .non è in grado dà farlo ? Come si vede ce ne un pò per tutti. Questi problemi esistono anche altrove, ma non sappiamo se se ne valuti abbastanza la gravità. L’opà-niane pubblica sportiva potrà senza dubbio contribuire alla loro soluzione. Apriamo una discussione! Sotto con i suggerimenti e le proposte! Lo spazio, anche se tiranno, vorrà estere indulgente per lo meno quanto basta. L'ufficio viaggi «Adria» di Porto-rose in accordo con la nostra redazione organizza per la notte di S. Silvestro una gita ad Abbazia con partenza da Capodistria alle ore 15 del giorno 31 e ritorno nelle ore mattutine del Capodanno. Il prezzo di andata e ritorno, ad autobus pieno, è di 750 din. Le prenotazioni si ricevono presso la nostra redazione Capodistria tei. 128 e presso l’Ufficio Viaggi «Adria» Portorose tel. 12 verso pagamento della rispettiva quota. Comunicati Per accertamenti sullo »tato tecnico degli autoveicoli nel territorio del distretto di Capodistria, e per la regolare esecuzione dell Decreto del Comandante idell’AMPJ n.ro 69 sulla estensione della validità del decreto legge del Govereno della RFPJ concernente il traffico sulle strade pubbliche ((Boll. Uff. m.ro 8-69 d. d. 18. 10. 1952 AMAPJ), il Dipartimento (per (gli affari interni del CPD in Capodistria INVITA I PROPRIETARI DI AUTOVEICOLI A MOTORE IN CIRCOLAZIONE 0 NO ALLA DENUNCIA DEGÙ STESSI, PER IL CONTROLLO TECNICO, PER L’ANNO 1954. I. Tutti i proprietari ed utenti di veicoli a motore in circolazione o no, sono tenuti a denunciare gli stessi al Dipartimento tper (gli affari interni del CPD in Capodistria entro ài 9 gennaio 1954. I moduli per tali denuncie si distribuiranno presso il Dipartimento per gli affari interni del OPD a Capodistria dal 5 (gennaio al 9 gennaio 1954. La commissione (tecnica controllerà gli autoveicoli a Capodistria dal-ITI (gennaio al 19 gennaio 19S4. II. I proprietari ed utenti di veicoli a motore in circolazione o no, che non effettueranno la denuncia, non patiranno dopo il 19 gennaio 1951 circolare con gli stessi. I trasgressori saranno puniti a norma 'delle idisposuzioui vigenti1. Morte al fascismo - libertà ai popoli ! Il Capo dipartimento: Stane Kovač m. p. * Da parte del Giudizio distrettuale popolare idi Pirano si rende noto che 1 sottoindiicati individui sono decessi nella località ed alla data appresso indicata senza lasciare disposizioni idi ultime volontà: 1) Vesnaver Maria vedi. Benedetti, fu Giovani e fu Novak Maria, Sozza + 20. 1. 1937; :) Musiizza Angelo, fu Matteo e fu Carbonaie Caterina, Isola 4- 8. 5. 1930; 3) Fonda Maria Stella, fu Pietro e fu Fonda Nicoletta, Pirano + 23. 6. 1945; 4) Pettener Giovanni, fu Alessandro e fu Ravalico Maria, vedovo di Pitacco Maria, Pirano + 3. 4. 1945; 4) Detrassi ved. Zaro Caterina, fu Luigi e fu Chicco (Maria. Isola + 28. 4. 1931. Essendo a questo Giudizio ignoto Se e chi vanti diritti sull’eredità dei predetti defunti si citano tutti coloro che possono aver interesse all'eredità a dim9Ìnuare i loro diritti presso questo Giudizio entro un anno da oggi perchè, àn difetto, l’eredità verrà devoluta, come vacante, allo Stato. Pirano, lì 22. 12. 1953. La Cancelleria dèi Giudizio distrettuale popolare. Ringraziamenti Il Consiglio idi Amministrazione a nome dj tutto il personale e soci delia Cooperativa Agricola di Isola, ringrazia il compagno Bahač Emilio, per l’instaimoabite lavoro da lui svolto nel periodo della sua fruttuosa dirigenza della Cooperativa, augurandogli nel contempo un’opera ugualmente proficua nella nuova He-sii n azione. 11 Consiglio di (Amministrazione della Cooperativa Agricola di Isola Ritrattazioni Sabadin Giuseppe ritratta tratte le parole diffamatorie sul conto di Ma-raspàn Giorgio dichiarando che erano frutto di invenzioni. Sabadin Giuseppe. Smarrimenti Venerdì 25, verso le ore 12, una studentessa ha smarrito 2500 din. ohe teneva, sciolti, in tasca in Cale-garia. Il riinvenitore è pregato di consegnare il denaro negli uffici della Nostra lotta. Adeguato compenso. Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria Pubblio astone aatwtaata HH86 Air affezionate clientela ed ai consumateti AUGURA UN FELICE 1954 „N VA 9 9 FABBRICA COSMETICI E ARTICOLI IGIENICI ZAGABRIA - VRBANIĆEVA 28 Impresa per spedizioni 33 UDARNIK Špedicija Esegue ogni operazione per le spedizioni Riceve ogni spedizione inviata per ferrovia al proprio indirizzo ^ È collegata con tutte le imprese di spedizioni nel territorio della R. F. P. J. ^ Esegue ogni specie di imballaggi + Effettua ogni specie di trasporto con i propri mezzi e operazioni di spedizioni internazionali in collaborazione con F impresa „SUTLA” di Zagabria. Auguriamo un proficuo Nuovo Anno d' affari 1954 Impresa per spedizioni „UDARNIK" Špedicija FABBRICA MACCHINE UTENSILI Fabrika gradjevinskih mašina FR AGRAM SMEDEREVO PRODUCE I SEGUENTI PRODOTTI: TELEGRAMMI : - IBM Misni : 124 e 132 Proizvodi sledeče proizvode : Mescolatori per cemento tipo «Smederevo BM 1-52» della capacità di lit. 250 con motore elettrico, oppure Diesell. — Granulatori stabili tipo «Smederevo DV-400» della capacità 6-9 m3/h con motore elettrico, oppure Diesell. — Granulatori a combinazione, trasportabili tipo «Smederevo DV-400» dalla capacità 6-9 m3/h con motore elettrico, oppure Diesell. — Mescolatori per malta tipo «Smederevo» con motore elettrico. Elevatori edili-Liit portata kg. 800 elevamento a metri 20 cpn motore elettrico. — Separatori a rotazione per granulatori tipo «Smederevo» con motore elettrico, oppure Diesell. — Caldaie per la fusione del bitume della capacità per 1 m3. — Macchina completa da spruzzo per il bitume, tipo «Fagram 1500» con compressore Diesell della capacità di litri 1500, trainatole. — Mescolatori per asfalto tipo «Smederevo 2» con motore Diesell. Mešalice za beton tip »Smederevo BM 1-52« kapaciteta 250 litara sa dizel i elektro motorom — Stabilne drobilice tipa »Smederevo DV-400« k apaciteta 6-9 m3/ čas sa elektrp i dizel motorom — Pokretne kombino-vane drobilice tipa »Smederevo DV-400« kapaciteta 6-9 m3/ čas sa elektromotorom — Mešalice za malter tip »Smederevo« sa elektromotorom — Gradjevinske dizalice-liftove nosivosti 800 kgr visina 20 metara sa elektro motorom — Rotaciono sito-granulator tip »Smederevo« sa elektro in dizel motorom — Kotlove za topljenje bitumena zapremine 1 ms __ Spric mašine za bitumen tipa »Fagram 1500« zapremine 1500 litara- samohođna sa dizel konpresorom — Mešalice za asfalt tipa Smederevo 2« sa dizel motorom. CONSEGNA PRONTA DAL MAGAZZINO : Isporučeje odmah sa lagera : Vagoncini della capacità 0,75 m3 per binario da 600 m/m senza freni. Pezzi di ricambio per tutti i suoi prodotti. Kip vagonete zapremine 0,75 m3 za kolosek 600 mm bez kočnice — Rezervne delove za sve svoje proizvode ESEGUE LA FU S^O N E DI: lzradjuje u livnici : f Ogni specie di pezzi di ricambio per macchinari. Sve vrste odlivaka od sivog mašinskog liva SMEDEREVO LA CAMERA DISTRETTUALE DEL COMMERCIO E DELL’ INDUSTRIA ALBERGHIERA di CAPODISTRIA augura ai propri membri, ai soci d' affari ed alla popolazione tutta un felice Anno Nuovo. IMPRESA ORTOPEDICA ORTOPEDSKO PODJETJE LUBIANA OCR Auguriamo un LIETO CAPODANNO a tu itti i nostri dienti II collettivo di lavoro della Azienda commerciale generi alimentari all’ ingrosso TRGOVAČKO PREDUZECE ZA PROMET PREHRAMBENOM ROBOM NA VELIKO BEOGRAD, 7 jula 24 Augura un lieto CAPODANNO a tutta la popolanion* del nostro Paese auspicando sempre maggiori successi nel lavoro per la nostra comunità socialista nel 1954. Porgiamo particolari auguri di molte vittorie nel prossimo Anno ai nostri fratelli dei Territorio Libero di Trieste, nella lotta contro l’imperialismo italiano, per l’unione alla Repubblica Federale Popolare Jugoslava. IMPORTAZIONE ESPORTAZIONE DELAMARIS ISOLA ZONA B DEL T. L. T. Tel. 37. ESPORTA OGNI TIPO DI PRODOTTI DELL’ INDUSTRIA PESCHERECCIA IMPORTA MACCHINARI ED ATTREZZI PER TALE INDUSTRIA AUGURA AGLI AMICI U AFFARI UN FELICE E PROSPERO 1954. Grandi successi nel NUOVO ANNO, auguriamo a tutte le imprese dell’ industria del legname, alle fabbriche ed a tutte le aziende che collaborano alla nostra esportazione SloVenija Les IMPRESA PER L’ ESPORTAZIONE DEL LEGNAME E PRODOTTI DEL LEGNO PODJETJE ZA rZVOZ LESA IN LESNIH IZDELKOV LUBIANA Titova la, tei. 20-563 ESP O P TI AM O Legname tagliato, prodotti grezzi e lavorati ed eseguiamo ogni operazione per la spedizione all e siero del legname che viene esportato via mare. IZVAŽAMO : Žagan les, gozdne in finalne izdelke, ter vršimo vse posle mednarodne špedicije z lesom, ki se izvaža po morju fii @pü P O UTO R O Commercio all* ingrosso di alimentari Buon Anno all’ affezionata clientela e a tutta la popolazione jor COMMERCIO IN LEGNAMI CAPODISTRIA auguriano un lieto ANNO 1954 alla clientela 99 VliV a 99 Fabbrica di prodotti farmaceutici e chimici Tvornica farmaceutskih i kemijskih proizvoda Nel Nuovo Anno 1954 rifornirà il mercato con nuovi prodotti chimici e farmaceutici Zagreb A tutti i lavoratori del nostro Paese auguriamo molti successi nel Nuovo Anno 1954 FABBRICA DI NICOTINA SKOPJE R. P. MACEDONE ♦♦ ♦ FABRIKA NIKOTINA SKOPJE N. R. MAKEDONIJA Alla clientela ed agli amici della Zona B del TLT porgiamo i più fausti auguri per il 1954, auspicando loro nuovi successi nel lavoro Fabbrica di Colla Tovarna Kleja LUBIANA augura alla clientela un felice e proficuo 1954 AZIENDA PORTUALE E MAGAZZINI GENERALE PAGUSA % Auguriamo un lieto CAPODANNO a tutti i lavoratori del nostro Paese PODUZEĆE LUKA I SKLADIŠTA DUBROVNIK « 99 AVTO JADRAN NEGOZIO PEZZI DI RICAMBIO ED ACCESSORI CAPODISTRIA augura ai suoi clienti un prosperoso e felice Anno Nuovo 1954. ■ Per il socialismo, per Tito ! AZIENDA COMMERCIALE E D’IMPORTAZIONI UVOZNO IN TRGOVSKO PODJETJE SLOVENIJA AVTO LUBIANA - Frankopanska 21 Porge all’affezionata clientela i più fervidi auguri per il CAPODANNO Želi vsem svojim cenjenim odjemalcem srečno NOVO LETO! Stabilimento Tipografico I [j L I A NI AUGURA BUON ANNO II Assumiamo qualsiasi lavoro tipografico e di legatoria a prezzi modici. CAPODISTRIA tei. 84 AUTOTRASPORTI ADRIA CAPODISTRIA Un felice Anno Nuovo a tutta la popolazione IL COLLETTIVO DELL’ AZIENDA ISTRA BENZ 5/1 DI C/IPObUTRI/l con le filiali di ISOLA, PIRANO, UMAOO c CITTANOVA augura un BUON ANNO all’ affezionata clientela. IMPRESA PRESTAZIONI COMUNALI ISOLA Auguriamo ai nostri dipendenti, all’affezionata clientela ed ai lavoratori tutti un prospero Anno 1954. COTONIFICIO „SLOBODA” KULA (VOJVODINA) Telefoni: 40 e 45 - Telegrammi: Štofara Kula Produce con materiale di prima qualità : Tessuti di lana cardati e pettinati per vestiti da uomo, costumi da donna, mantelli e cappotti. Tessuti in semi „kamgarn“ per vestiti da uomo, costumi da donna e mantelli. „Kamgarn“ di filato nazionale ed estero per vestiti da uomo, costumi da donna e mantelli. Velluto - „Krombi“. 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Velur - Krombi Kupujte kulske štofove u našim grosističkim stova-rištima : Zagreb Osijek Sarajevo Novi Sad te u detaljističkim proda-vnicama : Osijek, Sombor, Subotica, Kula, Stari Bečej, Zrenja-nin, Pančevo, Bačka, Palanka, Beograd, Senta, Novi Sad, Zaječar Našoj braći iz Istre i Slovenskog Primorja, Hrvatima, Slovencima i Talijanima, želimo Srećnu Novu 1954 god. MOJKOVAC - JUGOSLAVIJA VUKMÄN KRUŠCIĆ STABILIMENTO INDUSTRIALE DEL LEGNAME E .61 1 Kruščić“ MOJKOVAC - JUGOSLAVIA Telefoni : 11 e 4 - Telegrammi KOMBINAT MOJKOVAC C. C. Banca Nazionale Bijelo Polje 930-T-l PRODUCE: PROIZVODI : Traverse per binari normali Normalne i uskotračne e a scartamento ridotto tesane Traverse Pragove Carbone dolce di faggio ♦ Tesane čamove grede Bukovi drvni ugalj Sostegni di abete per ,le miniere Camovo jamsko drvo Legname di abete tagliato Čamovu rezanu gradju Bukovu rezanu parenu Compensato di faggio tagliato Parchetti di faggio gradju Bukov parket Sandučne djelove za Legname per imballaggi ambalažu Augura un prospero Anno 1954 a tutti gii amici d’affari ed agli altri lavoratori del nostro Paese, con 1’ augurio di ancora maggiori successi nell’ edificazione della nostra Patria socialista. v Cestita Novu 1954 godinu svim svojim poslovnim prijateljima i ostalim trudbenicima naše zemlje da je proslave sa još većim radnim uspjesima za izgradnju naše socijalističke domovine. PROLETER FABRIKA P0LJ0PRIVREDNIM MAŠINA čestita svim trudbenicima i gradjanima Slobodne teritorije Trsta novu 1954. godinu i želi uspeh i napredak ITa collettivo della fabbrica e m • I HÄ a Dl LESKOVAC augura a tutti i lavoratori e cittadini del Territorio Libero di Trieste grandi successi per l’anno 1954 Avverte tutti gli interessati che produce ed effettua la immediata consegna al prezzo più basso di: 0 aratri per trattori bivomeri, trivomeri e pentavomeri ; 0 m a echi n a ri ed attrezzi a trazione animale di tutte le dimensioni per la lavorazione de! terreno in pianura oppure in collina ; 0 di coltivatori per vigne ecc. 0 spruzzatrici di insetticidi ed anticrittogamici per le piante da frutta ed ortaggi. 0 pezzi di ricambio di ogni mi-' sura. Richiedete soltanto la marca „SLON" che vi garantisce la qualità Obavestavamo zainteresovane, da proizvodimo i odmah isporučujemo po najnižim cenama: 0 traktorske plugove od dve, tri i pet brazde ; 0 sprežne sprate svih dimenzija kako za potrebe lavnog tako i brdskog terena: 0 kultivatore za okopavanje vinograda, kukuruza, repe itd. 0 sejačice za kukuruz, pšenicu i si. zaprašivače za uništavanje in-sekata i odbranu voćnjaka i povrća, kao i rezervne de love svih dimenzija. Tražite samo marku „SLON" jer vam garantuje kvalitet Al NOSTRI FUMATORI ED AMICI D'AFFARI AUGURIAMO UN FAUSTO NUO FABBRICA TABACCHI ,,Niš" Našim pušačima i poslovnim prijateljima ČESTITAMO NOVU 19 54. GOD. FABRIKA DUVANA „Niš" PAOINA 10 «LA NOSTRA LOTTA» Per i vostri stampati rivolgetevi alla TIPOGRAFIA R. PECCHIARI Servizio accurato Alla clientela Prezzi modici BUON Sollecita esecuzione ANNOI CAPODISTRIA TELEFONO N. 67 La COOPERATIVA AGRICOLA DI TIPO GENERALE DI S. LUCIA E PORTOROSE augura ai propri soci ed alle cooperative della nostra zona sempre maggiori successi nell’ opera di trasformazione socialista della campagna nel Nuovo Anno 1954 II collettivo dello STABILIMENTO INDUSTRIALE SflLUETTI DI PIRANO porge l’augurio per un lieto Anno Nuovo alla clientela ed ai collettivi di lavoro della Jugoslavia LA COOPERATIVA AGRICOLA DI PRODUZIONE »1. MAGGIO“ DI BUIE I L mn «• noli DI CITTANOVA Dispone di trattori per qualsiasi aratura. Prezzi modicissimi 1 Sollecita esecuzione ! Buon Anno a tutti / augura alla popolazione un fausto Anno Nuovo auspicando sempre maggiori successi nella realiz-zione di un prospero e felice avvenire IL COMITATO POPOLARE COMUNALE DI SICCIOLE augura agli elettori sempre nuove vittorie nell’edificazione del socialismo e li invita ad intensificare la loro opera per l’incremento della produzione nella valle della Dragogna IL COMITATO POPOLARE COMUNALE CITTADINO DI PIRANO porge alla popolazione i migliori auguri per un prospero e felice ANNO NUOVO IL COMITATO POPOLARE COMUNALE CITTADINO DI UMAGO porge gli auguri per un lieto Anno Nuovo al popolazione del Comune L’IMPRESA COMMERCIALE MA = NA DI CAPODISTRIA porge ai dipendendi ed all’affezionata clientela l’augurio di un felice e prospero Anno Novello L'IMPRESA COMMERCIALE „Egida" D! CAPODISTRIA II Comitato Popolare Comunale Cittadino di BUIE augura un felice Anno Novello alla affezionata clientela ed ai dipendenti augura ai propri elettori BUON ANNO Il collettivo del mobilificio sui CAPODISTRIA augura un fausto Capodanno alla clientela ed ai collettivi della zona L’IMPRESA ALBERGHIERA CITTADINA DI ISOLA augura BUON ANNO all’ affezionata clientela ed popolo lavoratore Fabbrica condutture elettriche Tvornica električnih kabela ZAGABRIA Martićeva 60, tel. 39-741 Ai nostri amici d’affari ed a tutti i lavoratori del nostro paese AUGURIAMO UN LIETO CAPODANNO 1954 li collettivo di lavoro della „ELKI“ SALME JTa COOPERATIVA AGRICOLA DI SICCIOLE Augura col Nuovo Anno ai propri soci