ANNO XII Capodistria, 16 Agosto 1878 N. 16 DELL' ISTRIA Esce il 1" ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso a Redazione. li Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. Effemeridi della città di Trieste e del suo Territorio Agosto 16. 1416. — Il patrio consiglio accorda a ser Nicolò de Petazzi alcuni terreni paludosi fuori della porta Eiborgo, a fine di ridurli in saline. - 13, 12.a 16. 1418. — Il maggior consiglio anima i giudici-rettori ed i dieci cittadini a ciò eletti a procedere con ogni rigore sul territorio dei Walsee e di non mettere in libertà i Duinati fatti prigioni ore i Walsee non abbiano messi prima a piò libero i Triestini imprigionati, e vuole che niunodei cittadini osi mormorare contro il loro operato; gli autorizza inoltre di ritirare dal fontico del Comune sino a lire 500 di piccoli, ove ciò necessitasse per venire a capo. -13,18.b 16. 1468. — Il Luogar fa appiccare al civico palazzo quindici cittadini e sono : Nicolò Tofanio, Domenico de Burlo, Nicolò de Messalti, Tomaso de Chichio, Antonio de Spigolonghi, Caterino de Burlo, GianAutonio de B (onomo), maestro Giorgio Stoyan, Antonio del fu Arrigo, Andrea Fisnicb, Nicolò de Muggia, Giacomo Bel-laschena. Degli altri ignorasi il nome ; il capitolo fa loro le esequie e li sepellisce nella cattedrale. - 8. 1C. 1602. — Si tiene processione per la città in onore di san Eocco, vengono cantate due messe una nella chiesa di san Sebastiano l'altra in quella di san Pietro, perchè Iddio liberi la città dalla peste che infieriva anche in Carintia. - 8. 17. 1418. — Il comune invade con militi il territorio dei Walsee e ne riporta prigioni e bottino. - 1, II, 198. Ili. 1702. — Una flottiglia Gallo-Spagnuola, comandata dal cavaliere Forbin, bombarda la città ma con poco danno. - 8. 18. 1288. — (Eieti). Pubblicazione del monitorio pa- pale, diretto al doge ed al comune di Venezia che s'erano appropriati in Istria non pochi luoghi, spettanti al patriarca di Aquileja ed al vescovo di Trieste, perchè abbiano a restituire loro i castelli occupati e a ritirarne le truppe. - 27, I, 103. 18. 1423. — Il civico consiglio dà facoltà ai giudici ed a sei cittadini di esaminare quale istruzione debbasi dare agli ambasciatori del comune, citato dal duca Ernesto per li 29 settembre per giustificarsi rispetto alle controversie co' Walsee, e quale risposta alla lettera del duca. - 10, IV, 232. 19. 1509. — Il capitano Nicolo Eauber vieta di uscire di nottetempo dalla città fosse pure per recarsi a pescare, ove non fossero muniti d'un suo permesso. - 5. 19. 1788. — Papa Pio VI, soppresse ad istanza del- l'imperatore Giuseppe II le diocesi di Trieste e di Pedena, erige la nuova diocesi di Gradisca. - 3, Vili, 646. 20. 1413. — Il maggior consiglio accorda a ser Pietro de Giuliani di aprire un banco di cambio nella contrada mercati nel luogo stesso, ove il fu Giacomo de Ottobono teneva il banco di cambio. - 13, 4.a 20. 1423. — Il comune accetta a cavaliere il capi- tano Petrezolo da Padova, il quale giura l'osservanza dello statuto. - 13, 39.a 21. 1368. — Gli ambasciatori di Trieste prestano nelle mani del doge veneto il giuramento di fedeltà. - 39, XXII, 1050. 21. 1418. — Il maggior consiglio conferma per altri due anni in suo cancelliere ser Blengio de Grillis. - 13, 18.b 21. 1418. — 11 maggior consiglio elegge per un anno qual pubblico sensale (messetta) ser Almerico Lombardo per sovvenire alla sua povera vecchiaia. - 13, IS.* 22. 1426. — Arrigo conte di Gorizia impegna al co- mune di Trieste Castelnovo in Carso per 1500 ducati d'oro, e l'investe d'ogni diritto sino al rimborso di detta somma. - 5. 22. 1567. — Pio V rende nota nell'anno secondo del suo pontificato al capitolo della cattedrale la conferma dell'elezione del vescovo Andrea Ea-picio. - 6. 22. 1724. — Il vicario capitolare don Alessandro Dolcetti autorizza la curia vescovile di Capodistria di poter esaminare i diocesani triestini, soggetti nel temporale a Venezia, in cose ecclesiastiche stante la chiusura delle vie tra la Repubblica e l'Austria per timore della peste. - 38, V, Atti Borromeo. 23. 1536. — Pietro Toledo, viceré di Napoli, accorda che la città di Trieste possa avere in Napoli il proprio console che tratti gli affari de'sud-diti e negozianti Triestini tanto nel civile che nel criminale, - 1, III, 78. 23. 1784. — L'accademia degli arcadi-romano-sonziaci passata da Gorizia a Trieste, tiene quivi la sua prima adunanza letteraria. - 7, 472, an. 1786. 24. 1422. — Il patrio consiglio, visto che la fabbrica del duomo nou può pagare per intiero la campana maggiore, cioè 258 ducati e soldi 70 di piccoli, vuole che il residuo sia tolto dai f'c'ndi del fontico, al quale l'anzidetta fabbrica verserebbe annualmente quel tanto che le sarà possibile sino al saldo dell'imprestito. - 13,r57.a 24. 1424. — Il consiglio maggiore accorda per anni 3 a certo Martino da Milano, mastro fabbro ferraio, una casa e l'annuo salario di 60 lire di piccoli verso l'obbligo di mantenere in tutto punto il pubblico orologio e provvedervi ad ogni occorrente, tranne la campana. - 13, 46.1 25. 1421. — Il civico consiglio cede in enfiteusi a ser Oristano de Cingulis un terreno di circa otto pertiche, posto presso la casa che aveva in affitto dal capitolo situata presso la scala della chiesa di san Giacomo in Riborgo, verso l'annuo censo di cinque grossi di soldi: di più gli affitta in perpetuo ad uso di orto uu terreno di 23 pertiche, situato in Valderivo verso la corrisponsione annua di soldi 16 di piccoli. - 13, 33.h 25. 1427. — Il maggior consiglio bandisce per sempre dalla città e dal territorio il cittadino ser Francesco Cuccagna per essersi permesso alcuni danni verso la Repubblica veneta senza saputa e contro l'intenzione del comune trie- j stino. - 13, 51." 26. 1813. — Giuseppe Fouchè, du-ja d'Otranto e Go- I vernatore delle provincie illiriche, arriva in Trieste nel più stretto incognito e vi rimane sino il giorno otto settembre. - 8. 27. 1418. — Il patrio consiglio proibisce sotto pena di 100 ducati d'oro di comperare degli animali, predati dai patriarchi ai sudditi veneti di Capodistria e di Raspo, e vuole che ove alcuno ne avesse comperati li restituisca a chi di ragione per lo stesso prezzo sotto la suddetta pena. - 13, 19.a 27. 1418. — Il patrio consiglio autorizza i capitani mandati altrove per conto della città co'sol-dati, a punire severamente i rissosi, e di tagliare la mano destra a chi osasse di operare contro il proprio capitano. - 13, 19.a 27. 1786. — I riformati di confessione augustana apro- no il loro oratorio nella fu chiesa cattolica della B. V. del Rosario, acquistata dal go- , verno. - 1. V, 35. 28. 1377- — Il veneto senato aderisce alla proposta del podestà e capitano di Trieste, Pietro Emo, confermando ser Giovani de Cherio per altri due anni a chirurgo della città. - 10, II, 375. 28. 1421. — Donna Nicolosa vedova di Pietro Barano si offre di voler es.egij.ir© la di lui ultima volontà testamentaria, coll'erigere nella chiesa i cattedrale la cappella in onora di Sant'Andrea. - 1, II, 211. 29. 1523. — Il comune rende di pubblica ragione la pace or' ora conchiusa tra il papa, l'Austria e la Repubblica di Venezia. - 5. 30. 1509. — Leonardo Rausperger offre di fornire la città con carne bovina a soldi quattordici la libra. - 5. 31. 1428. — 11 maggior consiglio vuole che la curia del maleficio proceda contro ser Cristoforo, fratello del vescovo, e contro i complici per avere introdotto furtivamente in città ser Giovanni de Fabriano fu vicario vescovile, e-spulso da Trieste propter suas enormitates et malum agere, e ripete contro l'anzidetto Giovanni il bando perpetuo. - 13. 54.ab 31. 1428. — Il maggior consiglio, scorto un deficit di lire 700 e più per saldare le paghe dei salariati del comune, essendosi speso molto danaro per riparare Castelnuovo in Carso, delibera di prendere a prestito ducati 50 dalla fabbrica di San Giusto, altri ducati 50 dall'ospedale di San Giusto ed il rimanente dal civico fondo verso l'obbligo di rifusione col dazio del grano (sexterii) e del vino. - 13, 54.bj 31. 1486. — Gli Ungheresi calano una seconda volta per l'impresa di Trieste e di Pordenone. -40, VII, 302. 31. 1769. — Il vescovo Antonio Ferdinando dei conti de Herberstein inaugura il Lazzaretto Nuovo detto di Santa Teresa. - 23, V, 301. Dieta Provinciale (Spoglio dei protocolli ufficiali pubblicati nell' Ossee. Triest.)\ Il giorno 2 agosto ebbe luogo in Parenzo la IV1! seduta della Dieta provinciale sotto la presidenza del capitano provinciale Comm. D.r Francesco de Vidulich; presenti 24 deputati. Tra le comunicazioni della presidenza annunciamo quella che riguarda la rinuncia data dal sig. Giov. Batt. de Franceschi al posto di assessore provinciale. La Giunta presentava l'appendice alla sua relazione generale: la gestione della medesima fino a questi ultimi giorni, le relazioni sui conti consuntivi e di previsione dei varj fondi provinciali, che vengono assegnati al comitato di finanza; infine diverse petizioni di Comuni tendenti ad ottenere sovvenzioni dal fondo piovinciale per costruzioni stradali, ed una risoluzione per provvedere in via interinale alla posizione degl'impiegati provinciali e dei docenti delle scuole popolari e civiche chiamati al servizio attivo all'i, r. esercito durante l'attuale mobilizzazione. Venivano attribuiti alla Commissione scolastica il rapporto comunicato dall'i, r. Consiglio scolastico provinciale sullo stato dell'istruzione popolare nell'anno scolastico 1876-77, altre proposte dello stesso ed istanze per assegno di pensione 0 di sussidio. L'on. Dorcich presentava la petizione dei proprietari e direttori di navigli di Bescanuova perchè sia sollecitata la costruzione di quel porto, veniva approvata l'elezione dell' on. D.r Barsan a deputato provinciale nel collegio del grande possesso. L'ass. prov. D.r Amoroso riferiva sai progetto di legge per alcune modificazioni dei § 1 della legge provinciale 14 febbraio 1876 sulla conservazione del selvaggiume. Questo progetto di legge, veniva accolto dalla Dieta in seconda lettura. In seguito a relazione e rispettive proposte dell' on. Silvestro D.r de Venier, referente per la Commissione di finanza, venivano poi approvati i conli consuntivi prò 1877 e di previsione prò 1879 dei fondi delle confraterne, di pensioni degli impiegati provincali e di esonero del suolo, i resoconti prò 1877 del fondo •restanze urbariali d'esonero dell'anno 1848„ e di quello dei "depositi e denari altrui,, e per ultimo veniva licenziata la petizione della società mutua bovina di Rovigito, perchè sia fissato colà un posto di pubblico veterinario. La V. Seduta ebbe luogo il G agosto. Presenti 28 deputati. Il Presidente dava comunicazione del voto presentato dall' on. Elusohegg e soci, perchè la Giunta provinciale abbia a portare in discussione nella prossima sessione il progetto di legge per la sistemazione degli impiegati comunali e per la formazione d'un fondo pensioni per i medesimi, ed assicurava che la Giunta provinciale si farà premura di corrispondere all'incarico ricevuto. Ad analoga interpellanza dell'on. Campitelli, il Commissario governativo informa sull'impiego fruttifero del denaro devoluto da Mons. L. C. Pavissich nel 1866-67 per la costruzione di una casa scolastica in Dolenjovaz, e sulle pratiche fatte dall' imp. governo per la costruzione del detto edifizio, che si si lusinga possa essere portata a compimento nella primavera dell'anno 1879. Viene attribuita alla Commissione di finanza la (etizione del Comune di Pola, prodotta a mezzo del-ou. Barsan, per ottenere a prestito le cartelle delle Confraterne localizzate assegnate a Pola, verso prestazione ii adeguata cauzione. È annunziata la presentazione da parte del Comitato scolastico di un progetto di legge, tendente all'aumento dei salari del personale insegnante nelle scuole popolari, mediante la riforma delle disposizioni del § 23 della legge provinciale 3 novembre 1874; rimettendone la discussione alla prossima seduta. La Giunta provinciale riferisce sulla petizione iella Società di cave di carbone e della ferrovia di Volfsegg-Traunthaler, presentata dall' on. Scampicchio, per la regolazione del porto Rabaz, e sull'istanza dei proprietari di navigli di Bescanuova, presentata dall' on. Dorcich, per sollecitare l'esecuzione delle progettate «pere in quel porto, colla proposta di avanzare i due itti all'imperiale governo con favorevole voto, e talda raccomandazione dell' esaudimento. La proposta f accolta senza discussione. Passando all'ordine del giorno viene approvata in terza lettura la legge, con cui vengono modificati i, 5 e 6 primo allinea del § 1 della legge provinciale 14 febbraio 1876, concernente la tutela della selvaggina. E così pure, senza discussione, viene accolta la proposta dalla Giunta provinciale per la depennazione pel credito di f. 1651.64 del fondo delle Confraterne, » restanza a totale rimborso dell' anticipazione di f. 55,700 prelevata dal cessato i. r. governo di Trieste [«ria formazione del fondo provinciale per lo smercio Hi libri scolastici. Al terzo punto dell'ordine del giorno sta la proposta Iella Giunta provincale di una risoluzione, tendente a provvedere in via provvisoria alla posizione degli impiegati provinciali e maestri chiamati al servizio attivo nell'i, r. esercito durante l'attuale mobilizzazione. Aperta la discussione, in esito alla stessa viene accolta la proposta della Giunta con alcune modificazioni: "Nei casi di mobilizzazione dell' esercito e fino a taDto che mediante una legge provinciale non venga disposto altrimenti, viene autorizzata la Giunta provinciale ad aderire dietro domanda prodotta a mezzo dell'autorità scolastica provinciale, alla continuazione del pagamento degli emolumenti sistemizzati ai maestri e sottomaestri effettivi o provvisori delle pubbliche scuole popolari e civiche, i quali venissero chiamati a prestare servizio militare, ed appartenessero allo stato della soldatesca. Rispetto a coloro, che appartengono invece allo stato dell' ufficialità viene limitata alla sola terza parte la percezione del rispettivo emolumento. Quest'autorizzazione viene estesa anche, sotto le stesse condizioni, agli impiegati provinciali,. Al quarto punto dell'ordine del giorno segue la nomina degli assessori e sostituti mancanti. Ad assessore, dal gruppo dei comuni foresi, riesce eletto l'on. D.r Campitelli, ed a suo sostituto l'on. D.r Barsan ; e dal seuo di tutta la Dieta ad assessore l'on. barone de Polesini ed a sostituto l'on. D.r Cech. Venivano approvati senza discussione, sopra proposta del referente per la Commissione di finanza, on. D.r Campitelli, i conti consuntivi del fondo scolastico provinciale, e del fondo provinciale per gli anni 1876 e 1877. Esaurito l'ordine del giorno, l'on. D.r Costantini, propone che venga incaricata la Commissione politico-legale di fare argomento di studio la vigente legge militare con riflesso ai bisogni di questa provincia, ed ai danni che gliene derivano, per presentare quanto prima concrete proposte alla Dieta provinciale. La proposta è accolta dalla Dieta a maggioranza. VI Seduta 7 agosto Presenti 28 deputati. — Sulla riforma del progetto di legge, con cui viene modificato il § 23 della legge provinciale 3 novembre 1874. Veniva approvata la legge in seconda e terza lettura come proposta dell'on. Amoroso d'accordo col relatore del Comitato. Essa è del seguente tenore : "Art. 1. I §§ 23 e 25 della legge provinciale 3 novembre 1874 concernente alcuni cangiamenti delle disposizioni della legge provin iale 30 marzo 1870 intorno la regolazione dei rapporti di diritto del personale insegnante delle scuole pubbliche popolari vengono messi fuori di vigore, e suoneranno in appresso come segue. " Tutti i posti di maestro nelle scuole pubbliche popolari vengono divisi in tre classi, cioè in posti di prima classo con f. 600, di seconda classe con f. 500, e di terza classe con f. 400 di annuo stipendio. "Gli emolumenti dei maestri nelle scuole civiche proprie, e nei tre corsi superiori delle scuole civiche di otto classi, vengono divisi in due classi, la prima con f, 800, la seconda con f. 700 di annuo stipendio. "Gli emolumenti del personale insegnante femminile saranno ragguagliati all' 80 per cento quell'importo annuo che nella stessa categoria di servizio compete al personale insegnante maschile. "L'emolumento dei sottomaestri viene invariabilmente fissato in f. 300, e quello delle sottomaestre in f. 260„. "Art. 2. La presente legge entra in attività col 1. gennaio 1879. La Dieta provinciale accorda alcune sovvenzioni ed incarica la Giunta provinciale degli opportuni provvedimenti riguardo alla costruzione di strade e ponti in esito alle istanze presentate dai comuni di Montona, Barbana, Muggia, Salice e Podgraje, Bescanova, Pinguente, Gollogorizza e Lussingrande. E così pure, dietro riferta dell' on Scampicchio per la Commissione scolastica, vengono parzialmente accolte le istanze presentate a mezzo dell'i, r. Consiglio scolastico provinciale per sussidi, graziali ed assegni di quiescenza a favore di maestri pensionati, e di vedove ed orfani di maestri. Il conto preventivo del fondo scolastico provinciale per 1' anno 1879, viene approvato con un esito di f. 115,775, un introito proprio di f. 34,496 e di f. 81,279 da contribuirsi dal fondo provinciale. L'on. Barsan, a nome della Commissione scolastica, prendendo in esame la relazione generale della Giunta provinciale riguardo agli all'ari scolastici, fa le seguenti proposte: „La Giunta provinciale viene incaricata : 1. Di instare presso il ministero del culto ed istruzione, affinchè il piano d'insegnamento dell'i, r. scuola magistrale maschile di Capodistria, e della femminile di Gorizia venga riorganizzato in conformità alle disposizioni dell'ordinanza ministeriale 26 maggio 1874, e che la lingua tedesca in ispecialità non sia impiegata nelle dette scuole come lingua d'insegnamento, ma insegnata soltanto come materia d'obbligo; 2. di continuare coll'imp. governo nelle pendenti trattative affinchè l'azienda scolastica venga alla perfine ordinata in conformità al diritto di questa provincia, ed ai voti analogamente espressi nelle risoluzioni die-tali degli anni 1873, 1874, 1875, 1876 e 1877; 3. di instare affinchè 1' eccelso ed i. r. ministero del culto ed istruzione appagando in vista delle particolari condizioni climatiche ed economiche dell'Istria, l'analogo voto esternato dalla Dieta nelle due anteriori sessioni, si compiaccia decampare dalla disposizione presa coll'ordinauza 26 marzo 1875, ed ordinare che le ferie autunnali delle scuole medie ed istituti parificati nell' Istria abbiano a ricorrere nei mesi di settembre ed ottobre, od almeno dal 15 agosto al 15 ottobre di ogni anno; 4. di insistere presso l'eccelso i. r. ministero del culto ed istruzione affinchè in conformità delle disposizioni contenute nella legge 1.° ottobre 1875, ogni distretto scolastico della nostra provincia venga sollecitamente provveduto di propri ispettori scolastici distrettuali aventi la legale qualifica nella lingua d'insegnamento delle scuole affidate alla loro ispezione». Poste a voti, le quattro proposte vengono accolte dalla Dieta provinciale. Per la commissione finanziaria riferisce 1' onor. Dr. Campitelli sul conto preventivo del fondo provinciale per l'anno 1879, che dopo discusso nelle singole rubriche resta approvato con uua esigenza di f. 264,017, ed un introito di f. 79,290 e quindi con un ammanco di f. 184,727, compresovi il contributo di f. 81,279 pel fondo scolastico, a coprire il quale viene stabilita 1' e-sazione di un'addizionale del 18 per cento su tutte le imposte dirette, compresigli aumenti straordinari dello Stato, e del 75. per cento sul dazio consumo delle carni, del vino, delle bibite spiritose e della birra. A fornire poi l'importo di f. 37,72o richiesto alla *ub. X lit, 1. i. del preventivo prò 1879 del fondo d'e- sonero in base all'art. 2 della Convenzione 28 marzo 1875, viene approvata l'introduzione dell'addizionale del 10 per cento alle dirette, comprese le addizionali stra-: ordinarie dello Stato. Accolta, sopra proposta della commissione di finanza la domanda del comune di Pola perchè gli sieno concesse a prestito, verso idonea cauzione, le cartelle delle confraterne localizzate assegnate a quel, comune ; l'on. D.r Basilisco riferisce a nome del comitato politico-le-j gale sul rescritto ministeriale relativo alle operazioni per l'introduzione dei libri fondiari, formulando la seguente proposta: "La Dieta provinciale confida, che l'imperiale Go-I verno vorrà adottare quei provvedimenti più efficaci,: che valgono a sollecitamente condurre al compimentol della regolare introduzione dei libri fondiari iu questa provincia». Messa a voti, la proposta è accolta. Vengono infine accettate le seguenti risoluzioni presentate dalla commissione politico-legale, a mezzo dei i relatori P. Sbisà e D.r Costantini: "1. Kinnovando le deliberazioni di alcune modifì-1 cazioni alla vigente legge militare prese dalla Dieta provinciale nelle sue sedute dei 9 e dei 25 ottobre 1869, viene iucaricata la Giunta provinciale di portare questa deliberazione a conoscenza tanto dell'eccelso i. r. ministero quanto dell'eccelso Consiglio dell'Impero, all'effetto che l'obbligo generale al servizio militare venga regolato in modo da non riescire più grave e di maggior danno a questa più che alle altre provincie dello Stato». »2. La Dieta provinciale fa voti che l'eccelso Governo, senza pregiudizio degli interessi della difesa generale dello Stato, affretti possibilmente il ritorno delle riserve in patria, ed incarica la Giunta provinciale di portare questo voto a conoscenza dell'ecc. Ministero. Esaurito cou ciò l'ordine del giorno, il Presidente con le solite formalità chiuse la sessione. Le i. r. Scuole magistrali Nel tempo scorso si è parlato molto di questo istituto, e si rilevarono parecchie mende nel suo piano d' istruzione, sempre con la speranza di volgere le cose alla meglio, onde rispondano ai veri bisogni, ed allo scopo precipuo di fornire alla provincia nostra buoni maestri per l'istruzione elementare. La nostra Giunta Provinciale adoperò tutta la sua autorità per ottenere i più opportuni mutamenti, ma le sne rimostranze e preghiere a nulla fino ad ora approdarono, ed il piano d'istruzione dell'Istituto procede, come due anni fa, inalterato. A coloro che misurando unicamente i benefici dell'istituzione dal punto di vista del danaro, che vien fatto circolare in una città dai professori e dagli studenti e da speranze d'ampliamenti edilizi, guardano di mal occhio una critica che tende a trovarne i difetti, credendola un'arma volta a combattere l'istituzioue stessa, ci preme d'assicurare, come potranno vedere, che quello che si chiede non è nulla più e nulla meno di quanto per diritto viene concesso alle popolazioni dalle leggi fondamentali. Il piano d'istruzione dell'i, r. scuola magistrale si divide in due distinte sezioni, che reclamano uguali diritti, ed è ragione che nelle debite proporzioni di questi sia tenuto ugual conto. Che l'insegnamento poi impartito nel detto istituto proceda o meno secondo questi bisogni, lasciamo all'esposizione dei seguenti fatti il dimostrarlo: Nel primo secondo e terzo corso della sezione i-taliana, gli allievi devono studiare la pedagogia — che è l'arte d'insegnare ad educare i fanciulli ed a comporre libri e metodi a ciò — in lingua tedesca, e conferire quindi col rispettivo docente in lingua tedesca ; la storia naturale s'insegna in tedesco ; la fisica s'insegna in tedesco; l'economia rurale s'insegna in tedesco; la ginnastica si comanda in tedesco. Nella lingua italiana s' insegnano soltanto la matematica, la geografia e storia, e la religione. La lingua, tedesca come tale, è oggetto d'istruzione severissima, e ne fanno prova i temi dati per compiti agli allievi del terzo corso che trattano soggetti di libera descrizione, il cui svolgimento, fatto anche nella madre lingua, esigerebbe già un grande maneggio di lingua. L'identica cosa succedo nel primo, secondo e terzo corso della sezione slava dove s'insegna pure la pedagogia in tedesco, la storia naturale in tedesco, la fisica in tedesco, l'economia rurale in tedesco, e nella lingua materna le rimanenti materie. L'istruzione nelle due sezioni segue perciò cumulativamente nella lingua tedesca in tutte le materie, meno la matematica, geografia e storia, religione, e la lingua materna. Nel quarto corso poi la metamorfosi succede completa: le due sezioni si fondono compiutamente per subire l'istruzione di tutte le materie, nessuna eccettuata, meno beninteso la rispettiva madre lingua, in lingua tedesca. Ecco la nuda esposizione dei fatti, le cui conseguenze non abbisoguano certo di commenti. Ove vogliasi aggiungere ancora il vantaggio, conceduto ai candidati maturandi, di rispondere all' ultimo esame nella propria lingua su quelle materie ch'hanno appreso in un idioma straniero, quando col piano attuale così costituito dovranno dopo i due anni di pratica (nei quali saranno costretti di usare la madre lingua per l'insegnamento) sostenere poi l'esame d'abilitazione al magistero in lingua tedesca, ne consegue inconveniente oltremodo dannoso. Che a tutti gli allievi si voglia insegnare la lingua tedesca, nulla si può opporre: 1' apprendere una lingua di più, purché non avvenga con detrimento della materna, non nuoce ; ma che si voglia impartire l'insegnamento delle altre materie, che devono costituire il valorerdell'intelligenza individuale, in una lingua forestiera, di questo iu nessun modo sappiamo rendercene ragione. Quale possa essere poi l'effetto pratico dell' adottato sistema, ne giudichi chi ha fior di senno. L'argomento è per tutti noi di somma importanza e siamo sicuri che la Giunta Provinciale lo prenderà seriamente a cuore. Come ognuno potrà di leggeri persuadersene, non si chiedono nè favori nè parzialità; ma se ad onta di ciò le Autorità provinciali non potessero raggiungere il bramato scopo, allora noi non sapremmo suggerir loro che l'estremo dei rimedi, di fare cioè coi propri mezzi quello che non è dato raggiungere in altra maniera. Tanto fa: la soma cbe per più conti già portiamo non è punto leggera: possibile che il sopraccaricarla un pochino, quando si tratti di uno scopo tanto importante, ci farà cadere dalla fatica? y. (Dall' Unione) LETTERE SU ARGOMENTI DI BACHICOLTURA del marchese GIANNANDKEA DE GRAVISI DA CAPODISTRIA (Continuazione, e fine vedi N.ri IO, 11, 12 13, 14, e 15) AL SIGNOR C. STUDIATI Spero ch'Ella vorrà perdonarmi se così presto le ' present' un nuovo scritto coll'intenzione di supplire ad alcune mancanze del primo. Io aveva in quello omesso di dirle, che il dubbio della scarsa fecondazione del seme scolorito mi nasceva dall'aver rimarcato in moltissime deposizioni ben colorite alquanti granelli uniti di tinta più pallida, probabilmente, per la posizione che occupano, ultimi ad essere usciti della farfalla. Da ciò sospettai la fecondazione incompleta. Ciò nulla ostante non proscriverei assolutamente le pallide, perchè credo che negli anni regolari e con governo razionale possono riuscire bene; ma nei disastrosi dubito che sieno più facili a sentirne i tristi effetti. Ove poi superino le ben fecondate, trascinano queste pure nella propria rovina. Dio voglia che basti una sola stagione perchè il dubbio riesca uua realtà. Io intanto dal canto mio, e colla cooperazione di chi non la crede una fantasia, mi presterò a tutt'uomo di venirne a capo, ora specialmente che sono confortato da chi ebbe il buon animo di accettare le protesto della mia servitù. AL SIGNOR A. G. Fu somministrata biada, per troppa generosità, a ehi non la meritava, e così il naturai ragghio ebbe parvenza di nitrito. Sollecitato il credulo amico nel suo amor proprio, frugò e rifrugò nel tarlato cassettone, finché gli venne di trovare tra il ciarpameunapezzuolina. ragnata si, ma ancora servibile. Bando all'umorismo. Ora mi sono posto a scrivacchiare sul serio, per dire qualche cosa intorno ai quesiti proposti dal congresso internazionale. Capo, mani e piedi sono tutti in moto, per farmi uscire a spruzzi le idee, come fa la bottiglia che le sia scivolato il tappo per entro: tanto elleno affluiscono spontanee! Se non le crederò note lippis et tonsoribus, le farò leggere al Freschi, perchè veda se sono meritevoli della critica ; altrimenti lo butterò nel solito dimenticatojo. Attendo ancora dalla rivista settimanale di bachicoltura, che stampasi in Milano, una qualche notizia sul proposito di che mi richiedi; ma dubito di attendere invano. Di ciò il C. . . . potrà informarsi dal signor S. . . ., a cui arriva lo stesso giornale. Desidero vedere il fine dello scritto di Nicolò del Bello, per giudicare del suo intrinseco valore. Quello che fin d'ora parmi di scorgere in tutti i lavori di lui è amore perseverante per l'agricoltura e lodevole costanza di proporre razionali riforme. I nobili suoi propositi potranno giovare assai, purché trovi molti giovani generosi che lo assecondino e lo imitino............. Prade, 8 agosto 1871. AL SIGNOR A. G. Cesare ha laconicamente detto: veni, vidi, vici; ed io che non sono nè Cesare, nè figlio di Cesare, dirò francamente: non veni, nec vidi, sed vici. Ed infatt ho vinto colPajuto di Un fotte alleato, che mise in forse il domma, inconcusso fino ad oggi, della regolarità delle deposizioni, sì che vengono invitati i bachicultori ad occuparsi di -questo argomento, che verrà poi giudicato nel futuro Congresso di Rovereto. Evviva il libero pensiero nelle cose industriali! Alcunché vi dovrebb'essere anche riguardo all'illimitato naturale congiuugimente delle farfalle; ma quel breve riassunto che mi arrivò, non ne fa il benché minimo cenno. Ora, se verrà riconosciuta la erroneità di quel domma, vi sarà un grande vantaggio pe' semai coscienziosi. 11 dottore Alberto Levi di Villano va, l'ingegnere Susani e il Bellotti lombardi mi hanno superato nel sistema cellulare. Tanto meglio, so si otterrà l'intento adesso con più facilità e sicurezza. Attendo ormai con animo più pacato la lettera del Freschi. Addio. Prade, 22 settembre 1871. AL SIGNOR A. G. Ho scagliata non so se pietra o spugna, con qualche arditezza, ma con mano ferma, nella faccia al Levi o al Bellotti. Un grido che dovrebb' uscire dal colpito darò un pochino di norma ai confezionatori di seme ed a me uua soluzione di quanto ho chiesto al professore Cantoni. Sicché, o tre in una vischiata, o un gran buco in acqua, o una lezione per molti, o un peggiore disinganno per me. Ad ogni modo, anche il disinganno può essere guida al vero. Addio. Prade, 12 settembre 1872. Appunti Bibliografici -Lorenzo JBenoni o Memorie di un esule italiano di Giovanni liuffini, nuova versione di Cecilia Cressoni. — Milano. Battezzati e Bugola 1878. Questa volta caliamo dalle nuvole, perchè si ha a parlare di amena letteratura. Ecco, amabili lettori, ed arciamabilissime lettrici (il superlativo non è a tutto rigore grammaticale, ma con le signore gentili i superlativi non sono mai troppi) un altro romanzo dell'autore del D.r Antonio e dell' Angolo tranquillo, nuovamente tradotto dalla signora Cecilia Cressoni. Il romanzo è di genere intimo; l'autore racconta la vita di certo Lorenzo Benoni esule italiano; ma si capisce che il Ser Lorenzo è proprio lui, e che l'autore ha voluto scrivere così un' autobiografia, prendendo a prestito un 'nome qualunque. Il genere noli è nuovo: tutti conoscono il David Cooperfield, o il Nipote di mia zia del Diclcens, e le Memorie di un ottuagenario d'Ippolito Nievo, che, se non fosse morto giovanissimo nel naufragio dell'Ercole, sarebbe certo divenuto il primo romanziere italiano. Questo modo di scrivere le proprie memorie è opportunissimo, perchè allo studio del cuore, alle scene della vita intima aggiunge le libere fantasie del romanzo: così si sfugge il monotono delle vite oscure e non troppo fortunose, e si contiene ne' giusti limiti la potenza creatrice; lo studio dell'uomo, l'analisi del cuore diventano veri e compiuti. Sono quadri di genere; le teste sono copiate dal vero; ti vedi passar dinanzi tutte le celebrità d'un paese; pure ci • scorgi entro qualche cosa di nuovo; non sono fotografie, sono ritratti; i modelli non posano, parlano, sentono, si agitano; il reale è completato, perfezionato, vi senti le tuoi dei Francesi; quel soggettivo che ci meraviglia dolcemente e ci fa trovare tanta parte di noi nei personaggi che ci sfilano dinanzi. L'autore, profugo italiano, scrivendo in inglese, dà un colorito particolare al suo libro, e riunisce come in sè due scuole: c'è la vita intima, l'analisi inglese senza l'ironie troppo aperte ed ingenue o le considerazioni minute: c'è l'impeto, c'è il fuoco meridionale senza le dramaturgie, le antitesi e lo stile sui trampoli di una celebre scuola francese. Nel primo volume si racconta la semplice storia di un povero fanciullo, obbligato dal padre alla vita collegiale in uno dei tanti reclusori affidati alle cure dei Reverendi Padri Scolopi. Nel secondo la tela si allarga; il fanciullo, divenuto giovane, studente all' università, poi avvocato entra nella società; la scena è più ampia: cospirazioni, perquisizioni, congiure, assassini legali : tutto il mondo insomma della reazione piemontese ai tempi di Carlo Felice. È una storia nuova che ci si svolge dinnanzi; abituati a considerare il Piemonte sotto altro aspetto, caschiamo dalle nuvole al leggervi le birbonate degl'impiegati, la musoneria dei professori, le turpitudini dei frati, gl'impedimenti alla vita intellettuale, ler ridicole leggi che prescrivevano ai giovani nelle università le pratiche religiose; l'avvenire dello studente nelle mani del curato e del confessore; 10 spionaggio organizzato ; tutto il sistema di barbarie medioevale del vecchio Piemonte: una pagina di storia che spiega benissimo gli alti-bassi della politica di Carlo Alberto; e accresce quindi valore agli atti suoi posteriori, e mette in piena luce la grande figura di Vittorio, che seppe e volle, in onta a tanti ostacoli, mantenere e accrescere la vita nuova nel suo regno. Nè meno importante è la prima parte del libro, ove si descrive la vita collegiale e le presecuzioni del povero Lorenzo. Eloquenti nella loro semplicità le pagine, ove si raccontano le ridicole lotte della scuola, le gare, i partiti, le rivoluzioni ordite contro quei villani rifatti vestiti da chierici, e troppo noti col triste nome di prefetti: dolorose memorie della nostra adolescenza; e quel sistema villano di soprafazioni e di prepotenza che avvelena nel primo aprirsi il cuore del fanciullo. Oh! se qualche padre, qualche buona madre pendono incerti sulla scelta, e non sanno decidersi fra l'istruzione pubblica e la privata, leggano il Lorenzo Benoni, e sappiano che, fatta qualche concessione ai tempi, e data più la polvere negli occhi, le instituzioni sono sempre le stesse. Tornando al romanzo dirò che è commendevole per varietà di scene, per condotta, per evidenza di carattere ; lo stile forse un po' troppo uniforme nel primo volume, si rialza nel secondo alle scene strazianti e drammatiche della fuga di Lorenzo, del suo delirio sul mare 11 lettore segue trepidando il povero profugo pei monti della Liguria, sui dirupi del confine fino al pericoloso passaggio del Varo, e la sua salvezza sul suolo francese. L'autore poi ha comune in questo, come in tutti gli altri suoi romanzi, col primo romanziere italiano, l'arte di trattare con fino riserbo la pericolosa passione dell' amore: le relazioni di Lorenzo con una vispa ed eccentrica vedovella nulla hanno che possa offendere la più delicata coscienza. Nuovo poi e spirante i più cari effluvi dell'arte l'amore occulto di una povera cameriera di casa Benoni, pel suo giovane padrone: amore che irrompe violentò al terribile punto della fuga di Lorenzo; poi di nuovo calmo, severo, regolato da sublimi idee di sacrifizio e di anuegazioue. Sono pagine che non si dimenticano più: sono tesori di poesia tanto più aprez-zabili, quanto meno si fanno pur troppo frequenti oggidì nel campo dell' arte profanato da un turpe e spropositato realismo. Peccato che tante bellezze siano alquanto offuscate nella cattiva traduzione italiana, pei frequenti lombardismi, sgrammaticature tipografiche vogliamo sperare, e periodi arruffati che abbujano troppo spesso il concetto del chiarissimo autore. Il quale se ottenne, italiano scrivendo inglese in Inghilterra, un onesto compenso alle sue fatiche, e così pure dai traduttori delle altre nazioni, da noi, come egli stesso ne mosse querela, non intascò mai un centesimo, e spesso neppure un grazie dai nostri cavallereschi bottegai dell' alfabeto : tanto è in certe occasioni pur oggi la patria matrigna anche a' suoi lontani figliuoli, mentre è pronta a largamente pagare chi lusinga le sue basse passioni. E la vecchia storia dei venticinque lettori. Conclusione. Buone mamme, che non sapete più a quale santo votarvi per trovar libri adatti alle vostre figliuole, e trepidate per la loro virtù, tenete sì sempre pronta la cesta dei ritagli pei futuri bisogni; ma correte subito a comperare il Lorenzo Benoui, e riponetelo nella biblioteca di famiglia quale strenna del ferragosto, che auguro un po' meno piovoso e un po' più caldo a' miei riveriti lettori. P. T. La donna Spartana. Studio storico del Cav. Giacomo JBàbuder. — Capodistria, Appolonio 1878. Somiglerei molto a quel bravo ragazzo che ripeteva molto bene i nomi botanici di varie piante rare ed esotiche, e non sapeva distinguere il cavolo verzolato dal cavolo cappuccio nell'orto di casa, se parlandovi di libri non avessi a farvi un cenno di quelli che si stampano in Giustinopoli con licenza dei superiori e privilegio. La donna spartana : ecco uno studio erudito dell'eruditissimo cav. e direttore del Ginnasio Giustinopolitauo. Come al solito di tutti i professori di qua e di là dall' Iudri, il tema è classico, molto classico ; ciò che non deve togliere, anzi crescere merito al libro. Perchè, si badi, non condanniamo già noi, come certa gente facilona, gli studi della classica antichità; solo ci pare che abbiano a condannarsi quegli scrittori che fermandosi agli antichi, non vedono più in là; non avvertono alla vita nuova, non mostrano le relazioni, il progresso; non vedono che un solo anello della grande catena, e per cosi dire sui marmi e sulle lapidi vetuste petrificano l'ingegno. Vedrà il lettore se una tale accusa si possa fare al Babuder. A noi pare per molti aspetti che no; così sono frequenti gli accenni alla vita moderna e i raffronti opportuni tra la letteratura antica e la moderna italiana, nella quale l'egregio autore ei si dimostra versatissimo. Non dico già con questo che il tema non potea svolgersi più largamente, specie dove il chiarissimo autore tocca dell'educazione moderna della donna. Così non sembra si possa sottoscrivere ad occhi chiusi a certe sentenze un po' arrischiate, come allo vpediente delle busse necessario per mettere le teste a partito; parole che il Manzoni forse avrà usato, con la consueta e fina ironia; ma che, cascate dalla penna di un direttore fanno un certo senso ; nè a quell'altro accenno alla sapienza spartana che si assommava nelle due parole comandare e i obbedire, perchè questa pedagogia da caserma troppo stuona dopo le stupende teorie e i libri sulle educazione del Tommaseo, del Rosmini, del Lambruschini e del Froebel, e non ha più seguaci in Italia e neppure in Germania. Così pure ci sarebbe alquanto a dire di certe_ usanze spartane, e di quella madre che uccide il proprio figliuolo, e della quale si racconta secco, secco senza una parola di riprovazione. Ciò che più offende poi nell'opuscolo si è quel vedere lardellato il testo di continuo greco e latino, come se i lettori fossero obbligati di conoscere queste due lingue. Non s' intende perciò di condannare l'erudizione e la molta dottrina del chiarissimo autore, le citazioni però si fanno a piò di pagina o in nota, e il testo si dà sempre tradotto ad eccezione del francese, che anche dopo Sedan è lingua diplomatica e nota a tutte le colte persone. Il fare il contrario dà un'aria di prosopopeia al libro e aliena sempre più l'animo del lettore da siffatte scritture. Si aggiunga cbe già troppo è l'antagonismo tra scuola e famiglia ; e che non è certo il mezzo migliore per avvicinare questa a quella l'affettare un linguaggio grave e le sesquispedali parole, e l'apparire in pubblico come i grotteschi pedagoghi greci, a dettare precetti di una pedagogìa da caserma col mantello dal pelo irto e con gli stivali alla dragona. Contro questi letterati il Bonghi ha scritto (a parte qualche eccentricità) un gran bel libro — Perchè la letteratura non sia popolare in Italia — libro che dovrebbe trovarsi pieno di appunti e di o-recchie d'asini, sul tavolo di tutti i professori che scrivono pel rispettabile pubblico : rispettabile, rispettabilissimo sempre, anche quando non'sa di greco e di latino. Nè_ giovi il dire che simili libri ed opuscoli si stampano in certe scolastiche solennità; perchè si potrà ripetere col marchese Colombi: I libri si fanno o non si fanno. E se si fanno in tedesco chi li capisce? ^ Ancora due parole sulla lingua e sullo stile : ma così alla buona e senza pedanterie. Trovo nello due prime pagine fulcri che puntellano V edifizio-, basi. assetti, organismi politici, germi, embrioni, fulgidi riverberi, idee oscillanti nei secoli, maremme morali che invadono in principalità Velemento ionico ecc. ecc..... Ecco le sono metafore belle e buone, non c'è nulla a dire ; specie poi in tedesco faranno un effettone, perchè così lo comporta il genio della lingua; ma in italiano così addossate no, che si ama oggidì andar per le lisce, come ha insegnato Manzoni, Giusti e molti altri galantuomini, avendo noi per ogni oggetto il suo bravo vocabolo bello e pronto senza i ghirigori della metafora. Ecco a mo' d'esempio noi si hanno in Italia le maremme toscane, e le pontine e quelle di Comacchio di giunta, dove si pigliano le famose anguille: ma di maremme morali che invadono in principalità Vele- ; mento ionico da noi non si è mai sentito parlare; tanto più che essendo la maremma una broda lenta, lenta, non invade come i torrenti le circostanti campagne, e lascia quindi in principalità ai nostri elementi ionici tutto il tempo necessario per mettersi in salvo. Così ci sarebbe a dire di quel posizione per stato; e corrotto per lutto ecc. ecc. ed altre parole se non impure certo non eleganti come salvaguardare, versi che quadrano ecc. ecc....... ma le sono piccinerie da linguai. Non più fisime adunque. Un mi rallegro all'egregio cav. e direttore pel. suo dotto opuscolo sulla Down» Spartana, p. T. Le fonti termali f Isola e i\ Santo Stefano in Istria (Continuazione vedi N. 15.) Principi mineralizzatori E ANALISI delle Fonti di Santo Stefano in Istria Principj Analisi mineralizzatori di Carlo Hauer del 1858 Bicarbonato calcico Carbonato calcico Carbonato magnesico Bicarbonato magnesico Carbonato ferrico Carbonato sodico Carbonato di litina Carbonato di stronziana Carb. di potas. dimang. Solfato calcico Solfato sodico Solfato magnesico Solfato potassico Sulfuro sodico Cloruro potassico Cloruro magnesico Cloruro sodico Cloruro calcico Ioduro magnesico Ioduro sodico Bromuro magnesico Bromuro sodico Fluoruro calcico * Fosfato alluminico Ossido alluminico Sesquioss. ferr. ed allum Ammoniaca Silice Nafta Materia organica bitum Materia organica Somma 3.039 Gas idrog. solforato 0.035 NOTIZIE Dal programma dell'I. E. Ginnasio superiore di Capodistria, pubblicato in occasione della chiusa dell'anno scolastico, togliamo le seguenti notizie: 11 Ginnasio venne frequentato da 131 scolari, dei quali 48 da Capodistria, 67 di altri luoghi della provincia; i rimanenti delle altre Provincie del Litorale, 2 del Trentino, 2 del Veneto. — Di questi, 5 appartengono a nazionalità slava, 4 greci, i rimanenti sono nostri Italiani. L'importo complessivo degli stipendj f. 1252, di varie fondazioni, venne diviso fra 13 scolari; molti furono esonerati anche dal pagamento del didattro. Il prospetto della gestione del fondo di beneficenza durante l'anno 1877-78 presenta un Introito di fiorini 339.80; un Esito di fiorini 241.56; il Civanzo di fior. 98.24 meno fior. 15 della fondazione Belli, da conferirsi ad un giovanetto povero della classe III; la rimanenza viene aggiunta ai capitali della fondazione costituita da 10 obbligazioni di Stato dell'importo nominale di fior. 1000; e fior. 10 in valuta sonante da capitalizzare. Al termine dell'anno furono promossi N. 102, dei quali 15 eminenti, 20 hanno ricevuto un attestato interinale. Hanno assolto l'esame di maturità con esito felice i signori: Teodoro Calojanni da Trieste (esterno) — Camillo Depiera di Antignana — Francesco Dubrovic da Volosca — Antonio Lius da Albona (con distinzione) — Pietro Longo da Capodistria — Antonio Piccoli da Momiano — Bartolomeo Vigini da Berda. Il giornale ufficiale ''L'Osservatore Triestino,, pubblica la nomina fatta con la Sovrana Eisoluzione del 19 luglio p. p. del parroco della città di Trieste, canonico onorario D.r Giovanni Glavina a Vescovo di Parenzo-Pola. Arresti e perquisizioni. — Scrivono da Gorizia all'iw-dipendente in data del 4 corr.: Furono qui arrestati iersera i signori Giuseppe Mullitsch, Stefano Eiaviz, ed Antonio Tabai proprietario del Goriziano. In casa del sig. Tabai e nei locali di redazione del Goriziano fu praticata sabato sera una perquisizione per parte di una commissione giudiziaria. La perquisizione durò dalle ore 71)* sino alle 12'|2 e, crediamo, senza risultato. Altre perquisizioni. — (Dall'Indipendente del 7.) Ieri mattina all'albeggiare ebbero luogo a Pirano delle perquisizioni, a quanto ci consta, senza alcun risultato, nelle abitazioni dei signori A. Comisso e G. Pugnalini, eseguite dal noto commissario Petronio, assistito da tre gendarmi con baionetta in canna, con non piccolo spavento dei perquisiti, o per lo meuo delle loro famiglie. Terribile infortunio. — A mezzo del pomeriggio del 26 luglio, in una piccola barca se ne tornavano da Trieste alle loro case sui colli di Oltra (territorio comunale di Muggia) quattordici lavandaie, un terrazzano, il barcaiuolo ed un suo figlioletto: esse, in gran parte madri, pregustavano certo il piacere di ritrovarsi in breve sedute al desco domestico in mezzo al dolce folleggiare dei bimbi. Piovereccia mantenevasi ancora l'atmosfera, ma calmo era il mare e senza vento. Ad un tratto, in prossimità alla "Punta sottile, s'avvicina una tromba, poco lungi formata in ponente dall' abbassarsi di una nube: il barcaiuolo, primo ad accorgersene, non è a tempo che di gridare: done, feve corajo! e di inginocchiarsi sulla poppa pregando, conscio dell' imminente catastrofe. La tromba infatti investe la navicella, la solleva come una foglia in balia del vento per ben tre volte, e la rimanda: ciò tutto in un baleno; poi si disperde. Tutte le donne si annegarono, eccetto tre, e con queste furono salvi il figlioletto del barcaiuolo e l'altro uomo: gli uni e le altre salvate da una barca isolana cbe si trovava in certa vicinanza. Eipescati i cadaveri, quasi tutti si trovarono cogli occhi aperti, e coli' espressione di morte penosissima. Una delle tre salvate (e senza ferite chè potè tenersi avvinghiata all' albero) è giovane donna di non lontana sgravidanza, ed ha lo sposo soldato austriaco in Bosnia. Vennero sepolti nel cimitero di Muggia Vecchia, ed una inscrizione ne ricorderà i nomi ed il fatto compassionevole, unico, a ricordo d'uomo, in questo mare. A Trieste, a Muggia, ed anche qui collcttarono a beneficio delle famiglie danneggiate. __(Dall'Unione). Ricevnto il prezzo d'abbonamento dai signori: Depangher Manzini Vincenzo — Albona — anno corr; — Biblioteca civica — Trieste arret. e saldo a. c. ; — Antonio Bartole — Pirano — anno corr. ; — Coverlizza Carlo — Capodistria — I e II quartale a. c. ; — Pietro Gallo — Capodistria — I quartale a. c.; — D.r Giovanni Manzini — Capodistria — 1 quartale a. c. 0.200 traccie 0.299 0-559 traccie 0.257 1.414 0.277 0.007 0.026 traccie o