Leto I - Štev. 14 ČEDAD 15. - 31. julija 1974 Sped. in abb. post. II gr./70 Poštnina plačana v gotovini NAROČNINA: Letna 2000 lir. Za inozemstvo: 3000 lir. Odgovorni urednik: Izidor Predan Posamezna številka 100 lir Izhaja vsakih 15 dni Uredništvo in Uprava: Čedad - via IX Agosto, 8 - T. 71.386 Tisk. R. Liberale - Čedad Izdaja ZTT Autorizz. Tribun, di Trieste n. 450. Poštni tekoči račun za Italijo Založništvo tržaškega tiska, Trst 11-5374 CASELLA POSTALE CIVIDALE N. 92 Za SFRJ Tekoči račun pri Narodni banki v Ljubljani 50101-603-45361 «ADIT» DZS, Ljubljana, . Gradišče 10/11 nad. telefon 22-207. POŠTNI PREDAL ČEDAD ŠTEV. 92 r » ■ v r " ' -• T -r -,__ir •*£ *m. -rv"T ~ “ -V ' c. 6- * > -i£- •t r -f. >/. Jr< ^ 'JV *^4 •1 t * ►* -M , v: ' v- * * - ; • , r-la..'v- -*■» - ' *> - —- W-»- IpMfc* *1 "V r „ j- «■ : i l ■* , • X”* . - - - . . *■ _ .'* • • ,• ,,. v ' » i • 11 >* .t ; • ■- .» i* \ r7 ' ' • . ’ % : '♦* *• • .W V, 'V v A ■ ' *w ♦. V <♦ Kamenica Kot že prejšnja leta, tako tudi letos prirejajo kulturna društva in društva izseljencev iz Beneške Slovenije tokrat že četrto tradicionalno srečanje med sosednjimi narodi na Kamenici pri Stari gori. Ta manifestacija postaja vedno bolj emblem in prapor vseh tistih, ki verjamejo v ideale bratstva in pravičnosti in ki želijo, da bi meje postale faktor zbliževanja med ljudmi, ne pa, da bi jih ločevale. Ta prireditv potrjuje kulturno živahnost, ki je značilna za našo etnično skupnost v Furlaniji, skupnost, ki neutrudno dokazuje svojo navezanost na rodno zemljo, na materin jezik, na stoletna izročila. Tako se naše ljudstvo samo javno in odkrito izraža kot etnična in jezikovna skupnost, ki ni pripravljena nikomur žrtvovati svoje identitete in samobitnih vrednot svoje zemlje. Dejansko ima danes beneško ljudstvo samo v tem okviru možnost, da izrazi svojo pra- vico do ohranjanja in razvijanja tisočletne duhovne in kulturne dediščine, ne da bi se pri tem balo plodnega in radostnega srečanja z narodi, ki živijo ob njem. Iz te volje, ki je spontano nastala v naših krajih, izhaja tudi želja, da bi se državne institucije odprle do našega ljudstva in da bi priznale obstoj še nerešenih etničnih in jezikovnih problemov v Videnški pokrajini ter s tem izpolnile točno določeno obveznost, ki jo predvidevata 3. člen deželnega statuta in 6. člen ustave. Tako uradno priznanje ne bo koristilo le demokratični zavesti, ampak tudi kulturnemu dvigu in bistveni človeški obogatitvi naše zemlje. Čas je torej, da nehamo s plašnostjo in da se skupno napotimo po poti obrambe državljanskih pravic, po poti o-brambe kulturnega bogastva Beneške Slovenije, ki je drago Evropi in vsemu človeštvu, Puntualmente, come nelle edizioni passate, anche quest’anno le associazioni di cultura e degli emigranti della Slavia italiana organizzano il quarto tradizionale incontro dei popoli vicini, a Kamenica di Castelmone. E’ questa una manifestazione che sta diventando l’emblema e la bandiera di tutti coloro che credono negli ideali di fraternità e di giustizia, e vogliono che i confini non separino ma uniscano. Questa manifestazione conferma poi la vitalità culturale che caratterizza la comunità etnica del Friuli, la quale dimostra instancabilmente il suo attaccamento alla terra nativa, alla lingua materna, alle tradizioni secolari. In questo modo il nostro popolo si autodefinisce palesemente come comunità et-nico-linguistica che non vuole sacrificare a nessuno le proprie identità e i valori peculiari del proprio paese. Oggi invero soltanto in questo quadro le genti della Slavia hanno la possibilità di esprimere il proprio diritto di conserva- PROGRAM Ob 10. uri: Otvoritev kioskov Ob 15. uri: Koncert Mladinske godbe prosvetnega društva «Vesna» iz Križa pri Trstu Ob 16. uri: Sv. maša v štirih jezikih Ob 17. uri: Ansambel «Veseli planšarji» Beneški pevski zbori Folklorna skupina «Balarins de Riviere» iz Čente Pevski zbor iz Kobarida Moški pevski zbor slovenskega prosvetnega društva «Podjuna» iz Pliberka (Koroška) Tržaška folklorna skupina Sledi ples z «Veselimi planšarji» - V odmorih igra «Pomlad» -Velik prostor za parkiranje - Kioski s pijačo in jedačo. re e sviluppare un millenario patrimonio spirituale e culturale senza pregiudizio di un fruttuoso e gioioso scambio con i popoli circonvicini. Da tale spontanea volontà locale scaturisce pure il desiderio che le istituzioni dello Stato si schiudano nei riguardi delle genti delle Valli e riconoscano l’esistenza dei problemi etnico-linguistici ancora irrisolti nella Provincia di Udine secondo quel preciso obbligo che deriva dalla previsione normativa dell’articolo 3 dello statuto regionale tuzione. Tale riconoscimento ufficiale non gioverà soltanto alla coscienza democratica, ma anche alla crescita civile e ad un sostanziale arricchimento umano delle nostre terre. E’ tempo dunque di dare bando alle timidezze imboccando insieme la strada della difesa dei diritti del cittadino e del patrimonio culturale della Slavia che è caro all’Europa e a tutta l’umanità. VILJEM CERNO PROGRAMMA Ore 10: Apertura chioschi Ore 15: Concerto della Banda giovanile del circolo di cul- tura «Vesna» di S. Croce di Trieste Ore 16: S. Messa in quattro lingue Ore 17: Complesso musicale «Veseli planšarji» Cori della Slavia Friulana Gruppo folcloristico Balarins de Riviere di Tarcento Coro di Caporetto Coro maschile del circolo culturale sloveno « Podjuna » di Bleiberg (Carinzia) Gruppo folcloristico triestino Ballo con i « Veseli planšarji » - Nelle pause suonerà il «Pomlad» - Vasto parcheggio - Chioschi con cibi e bevande. DISCUSSI I PROBLEMI Il Presidente della Provincia avv. Turello ha ricevuto una delegazione dei nostri Circoli Giovedì 27 giugno u.s., alle ore 12,30, il Presidente della Provincia di Udine, avv. TURELLO, ha ricevuto a U-dine, nel suo ufficio a palazzo—Belgrado, una delegazione dei CIRCOLI CULTURALI della Slavia Italiana (Benečija), composta: dal prof. Viljem Cerno, per il Circolo Culturale «Ivan Trinko» di Cividale; dalTarch. Valentino Zaccaria Simonitti, per il Centro Studi «Nediža» di S. Pietro al Natisone; dal prof. Augusto Lauretig, per il Circolo Culturale «Rečan» di Ljessa; dalla maestra Bruna Cher, per il Centro Ricerche di Lusevera; dal sig. Janko Prešeren, per il Circolo Culturale «Planinka» di Tarvisio; dai sacerdoti Emilio Cencig, parroco di Tribil Superiore e Božo Zuanella, parroco di Tercimonte, per il Gruppo Sacerdoti «DOM»; dal Sig. Dino del Medico, pqr l’UNIONE Emigranti Sloveni della Slavia Italiana; dal Sig. Isidoro Predan, per il giornale «NOVI MATAJUR». Al Presidente della Provincia, i Circoli, espressa la soddisfazione e il ringraziamento per essere stati ricevuti, hanno esposto i problemi più gravi ed urgenti che interessano la Slavia Italiana. Prima di tutto la richiesta della partecipazione della Provincia di Udine alla Conferenza Internazionale sulle Minoranze, organizzata dalla Provincia di Trieste, con l’adesione attiva della provincia di Gorizia e della Regione Friuli-Venezia Giulia, e con la partecipazione di studiosi della materia di tutta l’Europa e di altre parti del mondo, dal 10 al 14 luglio. L’adesione ufficiale della provincia di Udine, poiché questa conferenza avrà il compito di studiare i modi di soluzione dei problemi a-perti ed irrisolti delle minoranze, sarebbe un modo di affrontare realistico i problemi degli Sloveni della nostra provincia, dalle Valli del Natisone alla Val Torre, dalla Val Resia alla Val Canale. I Circoli hanno inoltre chiesto che il Presidente, assieme al Consiglio Provinciale si adoperi perchè vengano eliminate tutte le gravi offese recate ai vari circoli culturali della Benečija, per le loro attività, come: — la proibizione, da parte del Provveditore agli Studi di Gemona, dell’insegnamento gratuito e libero della lingua slovena nei doposcuola di Lusevera e di Pradielis; — il sistematico rifiuto della concessione di aule scolastiche per conferenze e per corsi di studio o altre manifestazioni culturali. Ultimo in ordine di tempo il rifiuto di concessione alla Comunità Montana delle Valli del Natisone dell’Aula Magna delle Scuole Medie di S. Pietro al Natisone, per la celebrazione del 20. anniversario della morte di Mons. I-van Trinko, il 26 giugno u.s. Che la Provincia, come si impegna a tutelare e difendere la flora e la fauna che si trovano sul territorio provinciale, TUTELI E DIFENDA anche i gruppi etnici, conservando e potenziando la loro realtà di cultura, di tradizioni, di costumi, quale apporto vivo ed originale al patrimonio della Collettività provinciale, regionale e nazionale. Che la Provincia, poiché il Turismo è una delle componenti della desiderata rinascita delle Valli, CURI: — la rete viaria, particolarmente le strade turistiche incominciate e da anni non completate, tra cui quella di CASTELMONTE - SAN VOL-FANGO, quella di CALLA -MONTEFOSCA e quella di TERCIMONTE, che dal paese si innesta sulla strada tu- ristica del Matajur (questo tratto di strada abbisogna di allargamento ed asfaltatura per permettere al numero sempre più crescente di anno in anno dei visitatori, di portarsi alla tomba del poeta Mons. Ivan Trinko). — la toponomastica lungo le stesse strade turistiche, apponendo, come nel goriziano e nel triestino, tabelle indicative dei paesi e delle località, bilingui, cioè in italiano e sloveno. Il Presidente della Provincia, avv. Vinicio TURELLO nella sua risposta alla Delegazione dei Circoli, ha riconosciuto che i problemi prospettatigli sono diversi. Ha tenuto però subito a precisare che, a suo giudizio, e, a giudizio del Consiglio Provinciale, con il quale ha discusso questi problemi già prospettatigli in precedenza da parte dei Circoli con lettera apposita, tutti i gruppi etnici, di qualsiasi consistenza, residenti in provincia, come pure tutti i circoli culturali che operano per la difesa e la conservazione della loro identità etnica e della loro sopravvivenza fisica, hanno aspetti profondamente positivi. L’apporto di queste minoranze etniche, (nella stessa posizione degli Sloveni delle Valli del Natisone, si trovano anche i Friulani, che, come essi si sentono depositari di un patrimonio culturale peculiare), l’attività dei circoli culturali, specialmente quando ci sono in essi vitalità e vivacità culturale particolari, sono un patrimonio che interessa tutta la Collettività Nazionale nel suo insieme. Ne consegue che, per quanto riguarda la Provincia, essa darà sempre ai Circoli, non solo il suo solidale appoggio morale, ma anche quello finanziario, nei limiti delle possibilità e disponibilità. (Continua in ultima pagina) Otroci iz Gorenjega Tarbilja recitirajo na Trinkovem grobu. MEDNARODNA KONFERENCA O MANJŠINAH V dneh od 10. do 14. julija je bila v Trstu zelo važna konferenca, ki jo je priredila tržaška provinca in na kateri so govorili o problemih nacionalnih manjšin. Na konferenco so prišli strokovnjaki — lingvisti, kulturni delavci, sociologi, ekonomisti, juristi itd. — z vsega sveta, govorili pa so kar v šestih uradnih jezikih: v italijanščini, slovenščini, srbohrvaščini, angleščini, nemščini in francoščini. V diskusiji so se delegati lotili skoraj vseh problemov raznih manjšin, ki jih je v Evropi, pa tudi v sami Italiji, zelo veliko. Zelo dosti pa so govorili tudi o Slovencih v Italiji ter o beneških Slovencih, saj so predstavniki naših društev pripravili vrsto referatov o naših problemih. Te referate bomo skušali v naslednjih številkah našega časopisa tudi o-bjaviti. Prav tako bomo objavili še podrobnejše poročilo o konferenci sami. Tokrat naj povemo le to, da bo konferenca nedvomno vplivala na to, da bodo oblasti začele drugače gledati na problem manjšin, saj je na konferenci prišlo do vrste konstruktivnih predlogov, pa tudi do važnih političnih izjav. Pripadniki slovenske manjšine v Italiji, ki so se udeležili konference, so izročili predsedniku tržaške province dr. Zanettiju pismo, v katerem so se mu zahvalili, ker je organiziral konferenco, ter ga obenem opozorili na nerešene probleme naše narodne skupnosti in ga prosili, da za rešitev teh problemov posreduje pri pristojnih organih. Zelo važna pa je tudi izjava strank ustavnega loka, ki se med drugim zavzema tudi za sprejetje zakona za global no zaščito Slovencev v Italiji. Do sedaj so se namreč za to zavzemale le levičarske stranke, medtem ko je Krščanska demokracija tej zahtevi nasprotovala. Omenjeni dokument pa kaže, da je zdaj tudi KD pripravljena sprejeti to zahtevo, kar izhaja tudi iz govora, ki ga je dr. Zanetti imel ob sklepu konference. Promossa dalla Comunità delle Valli del Natisone un’assemblea dibattito sulla scuola Sui problemi posti dai recenti decreti sulla scuola, che sono costati giornate di sciopero agli insegnanti associati ai sindacati confederali e, lo scorso anno, la proclamazione di uno sciopero generale di tutti i lavoratori, anche a S. Pietro al Natisone è stata organizzata un’assemblea da parte della Comunità delle Valli del Natisone. All’iniziativa sono stati invitati come relatori fon. San-tuz che fa parte della Commissione scuola della Camera e l'ing. Carpenedo, assessore all’Istruzione della Provincia di Udine. L'informazione è stata esauriente perchè sul piano tecnico ogni cosa tornava. E' stata un’affermazione dell’on. Santuz circa la possibile sperimentazione dell'insegnamento del friulano a condurre il discorso sul terreno dei contenuti, di cui la nostra Comunità può farsi portatrice. Altrimenti questa conferenza sarebbe risultata il classico colpo al cerchio dopo il colpo alla botte con la celebrazione del XX della morte di Ivan Trinko. Quanto vale per il friulano, vale dunque anche per lo sloveno, è stato affermato, fra i «se» e i «ma». L’architetto Simonitti, polemicamente, ha mostrato la difficoltà che una Comunità locale ricca di contenuti storici, culturali e di lingua riesca a trovare espressione nel distretto scolastico, in cui troveranno sede le spinte burocratiche tradizionali. Sui contenuti della cultura slovena si è brevemente soffermato il prof. Cerno, auspicando l’appoggio dei nuovi organi scolastici, così come li concepiscono i nuovi decreti, alla volontà di emancipazione degli sloveni della provincia di Udine. L’iniziativa dell'assemblea del 13 luglio pone comunque riflessioni. Dopo la realizzazione dei vari programmi culturali, dopo le pubbliche prese di posizione dello stesso (Continua in ultima pagina) DON PASQUALE GUJON BENEČIJA LA GENTE DELLE VALLI Accolto e ascoltato con riguardo e bontà, veniva rimandato con tanto di decreto per il Provveditore di Cividale del seguente tenore: «Che siano mantenuti i privilegi delle Convalli infinite volte confermati dal Senato» (anno 1660) o «che in modo alcuno sia inferta molestia alti suddetti habitanti... in puena di ducati 500» (anno 1665). Tutto ciò sempre in considerazione della «costantissima fede et aggravi pesantis- simi che sostengono — i fi-delissimi populi di Antro e Merso — di custodire un quam importantissimi passi in tempo di guerra e peste a proprie spese» (Ducale del 1663). Non mancano elogi ancora più espliciti. In un rapporto del Segretario sui Feudi (anno 1628), si legge: «Tra i fi-delissimi e sviseratissimi sudditi di Sua Serenità devono annoverarsi gli huomini et habitanti delle Convalli et Contrade della Schiavonia detti di Antro e Merso... quali in ogni tempo et occasione et specialmente nelli ultimi moti del Friuli hanno dimostrato con li petti et col sangue la vera fede et ardente divitione verso questo serenissimo Imperio». Direi che si potrebbe essere fieri del nostro passato! Tuttavia il privilegio che ha dato maggior lustro all'autonomia delle Valli, è stato il potere giudiziario. Questo potere è la prova del nove di ogni sovranità. E’ vero che in origine l’autoamministrazione e la giustizia popolare si trovano anche in altre regioni periferiche dell’Europa, ma la nostra autonomia, col crisma di ufficialità, come nessun’altra, da parte di due civilissimi Stati, arriva fino al Governo Napoleonico. Il potere giudiziario veniva espletato da 12 giudici, annualmente eletti, per ciascu- na Valle, presso le rispettive Banche (Mize) di Antro e di Merso. Gli appelli si facevano da Banca a Banca. Ai giudizi interveniva il rappresentante di Venezia, ma non sempre e con poteri limitatissimi. Le Banche giudicavano anche in materia penale con l'assistenza del Gastaldo o del suo sostituto. Il Decreto Ducale del 1627 conferma « a 11 i fedeli huomini et abitanti nelle Convalli e Contrade di Schiavonia di Antro e Merso la giurisdizione Civile et Criminale et Criminalissima... come da tempo immemorabile è stato anche da loro maggiori goduta et possesso senza alterazione o diminuzione alcuna...». In un tempo in cui la tortura, con stiracchiamenti di membra e ferri roventi, faceva parte ordinaria del procedimento indiziario e le pene fossero tali da fare impalli- dire i nazisti dei Lagher (le «streghe» si arrostivano vive come tante cotolette, e ciò a Roma ed in altri illustri Comuni italiani), da noi tanto il processo che le condanne e-rano più umane. Del resto la Serenissima stessa ha dimostrato del buon senso col frenare lo zelo di certi pedanti Sacri Inquisitori. Le pene consistevano in prigionia, «dada» (berlina) e multe. La prima veniva solitamente scontata nell’antica torre di Biacis; la dada era un attrezzo di legno che veniva applicato ai polsi o al piede del reo immobilizzandolo in luogo esposto al pubblico. La difesa di tutti questi diritti amministrativi, giudiziari e di esenzione dalle tasse, dazi ecc. richiedeva alla Comunità dei sacrifici pecunia-ri. Fu perciò istituita una «Cassa Nacionale» col con tributo delle singole Decanie. Un esempio: in un manoscritto di «Lorenzo Tomasetig Avocato e Sindico della Schiavonia» viene riferito che nel 1776 si fece questa proposta in Arrengo: tenuto conto che «la Schiavonia deve starsene continuamente all'erta per la conservazionedei suoi privilegi di esonero da gravezze; che ad onta di ciò... eransi insinuate... cinque differenti imposte...; che di tratto in tratto sopravvengono perciò motivi di ricorsi e di difesa da sostenersi alla Dominante subito subito, onde l’abuso non prenda radici col possesso; che tutto ciò importa spesa, la necessità di una rendita certa, annua, nacionale» ad ogni uomo che si recherà in osteria a bere un boccale di vino, ne venga data una ventesima parte in meno. (Continua) Svečanost na Trinkovem grobu V BARDU SO ODPRLI NOV SEDEŽ CENTRA ZA KULTURNE RAZISKAVE Župan Barda Sergio Sinicco daje diplomo najboljšemu tekaču izmed «rnatuz», Rinaldu Cher. Za županovim hrbtom vidimo na zidu kovinsko škatlo s stikali nove električne razsvetljave. Po nagrajevanju je namreč ob mraku župan v prisotnosti predsednika deželnega odbora dr. Antonia Comellija slovesno prižgal nove električne luči, ki bodo odslej razsvetljevale vasi Bardo, Ter in Njivico. V nedeijo, 7. julija, so imeli v Bardu v okviru vaškega praznika tudi športne tekme za otroke in odrasle. Med fanti letnikov 1960-61 je prišel prvi Mario Pascolo, med dekleti istih let pa Francesca Culino. Med mlajšimi (letnik 1962-63) je prišel prvi Andrea Lendaro, drugi Ivan Pighini, tretji pa Romeo Ravida, med dekleti istih iet pa prva Rita Fabrino, druga Rita Cher, tretja Carmen Mizza in četrta Manuela Culino. Med najmlajšimi pa je bila prva Gabriella Coos, druga Antonella Culino, tretja Valentina Culino, četrta Cristina Bcdocco in peta Matilda Roseano. V soboto, 6. julija, je «Centro ricerche culturali» iz Barda dobil nov sedež v prostorih vaške mlekarne. Sedež, ki obsega večjo dvorano ter tipično, z grobim lesom o-bloženo sobo z ognjiščem, so svečano odprli ob prisotnosti številnih predstavnikov javnega življenja. V Bardo so za to priložnost prišli deželni svetovalci Romano Spe-cogna, Carlo Volpe in Drago Štoka, šolski išpektor iz Gu-mina dr. Geremia Puppini, predstavnik Slovenske kulturne gospodarske zveze Gorazd Vesel, podžupan in predsednik barske Pro Loco učitelj Egidio Negro, duhovniki skupine «Dom» Emil Cenčič, Marij Lovrenčič in Valentin Birtič, duhovnik Arturo Blasutto ter župnika iz Barda in Viškorše, predsednik kulturnega krožka iz Tipane ter občinski svetovalec iz Barda Dino Primo. Slovesnost je potekala v okviru vaškega praznika, katerega kroniko nadomeščamo s slikami in ki je obsegal še nedeljsko procesijo s kipom Matere božje ter razne športne tekme. V soboto pa je bila pred otvoritvijo sedeža v vaški cerkvi slovesna maša v slovenščini, furlanščini in italijanščini. V novem sedežu je nato prof. Viljem Černo pozdravil vse prisotne goste ter jim takole orisal namene centra: «Il circolo culturale ha un preciso scopo, ha lo scopo di rivalorizzare, di vitalizzare quelle caratteristiche che sono nostre da secoli, da millenni, la cultura umana della nostra gente, che se non valorizzata, se non protetta, andrà via via assimilata o scomparirà, per cui è intento nostro di portare avanti tutte quelle iniziative che tenderanno a valorizzare questa terra in tutti i sensi, dal lato economico ed anche dal lato culturale. Abbiamo cosi, assieme ai vari circoli, che ci sono vicini, avuto vari incontri ad alto livello ed abbiamo avuto e ottenuto anche dei riconoscimenti, di cui, tra gli ultimi, è stalo quello del presidente della Giunta provinciale di Udine, avv. Vinicio Turello che con piacere proprio ha voluto sottolineare l'importanza che hanno i circoli». Nato je dr. Cerno nadaljeval v domačem narečju: «E čun van reči še po našin numar besjed, zatu ke to se mi zdi jušto anu onešto braniti naše navade, naš jezik publikamentri, braniti souse tu ke to je našo. Sousi e ve-stà ke čekeramo naš jezik, ke marnò a biti orgoljouzni. Za u je naša kultura seko-lar, ke nan na ba maj učend tou škuoli; učili su jo kuj naši genitorji od ust do ust, ne pa ištitucjoni publike. Mi e čemo ke še ištitucjoni, ke su naše, zatu ke živimo tou ni štade ordinanin, demokrati-kin anu liberin. Naša kostitu-cion na brani našu zemlju e mi marnò storti, ke jušte le-cè budita aplikane, ke nu protezajta našu zemlju. Čemo ke na naša zemlja anu naši judje se čujta orgoljouzni sebè anu naših navad». Za dr. Cernom je spregovoril deželni svetovalec Romano Specogna, ki se je najprej lepo zahvalil predsedniku Centra za kulturne raziskave za vabilo in nadaljeval: «La nostra presenza qua significa appoggio alle vostre iniziative sia culturali che, diciamo così, locali, appoggio a tutte quelle che possono essere le iniziative economiche e sociali, tra cui i problemi che naturalmente competono a noi, consiglieri regionali, portare avanti con gli altri colleghi. Penso che siamo a completa disposizione appunto per tutte quelle che possono essere le vostre necessità. Adesso io non so, o per tramite del circolo, o per tramite della pubblica am- ministrazione, io ritengo di dichiararmi a vostra completa disposizione. Detto questo, a me non resta altro che ringraziare per essere stato invitato qua a Lusevera e solidarizzare con voi per queste vostre iniziative che, come giustamente ha detto il vostro presidente, hanno un significato, portano avanti lina visione dei nostri paesi che, ritengo, non debbano as-salutamente morire, che debbano essere sviluppati. Con questo io auguro al circolo e a voi tutti i migliori successi». Nato je spregovoril še deželni svetovalec Drago Štoka iz Trsta, ki je čestital barski mladini za veliko delo, ki ga je opravila, da je lahko odprla tako lep, gostoljuben in domač center, ter nadaljeval: «lo sono convinto che questo centro sarà un centro in particolare per i giovani, così che non debbano domani prendere la via dell’emigrazione, ma si riuniscano e tornino dall’emigrazione sempre più qui, a vivere insieme, a cantare insieme, a parlare insieme, a parlare tutte le lingue che qui convivono senza alcun odio, rispettando le lingue che qui si parlano Sono convinto che questo centro darà molti frutti, in particolare nel senso della vita e dello sviluppo culturale, linguistico della Valle del Torre. Noi abbiamo visto in questi giorni, quando si è celebrato il ventesimo anniversario della morte di Ivan Trinko, che questo grande figlio della Benečija non ha avuto nessuna vergogna di parlare la lingua slovena e di scriverla, e questo grande e-sempio, Ivan Trinko, sia l’esempio per tutta la popolazione della Benečija. Con questi auguri, caro Cerno, caro presidente, voglio ancora una volta congratularmi con voi e vi dico: bodite pridni, vztrajajte marljivo in dosti, dosti uspehov!». Za Štoko je kot zadnji izmed prisotnih deželnih svetovalcev spregovoril dr. Carlo Volpe, ki je med drugim dejal naslednje: «Quello che mi piace sottolineare oggi, è un fatto e-stremamente importante : non è che ci siano previlegi di parte per salvaguardare questo patrimonio storico, culturale e linguistico, bisogna che siamo tutti d’accordo per farlo. Oggi abbiamo qui il rappresentante del clero, abbiamo un rappresentante dell'ordine pubblico, abbiamo la rappresentanza politica di diverse ideologie, e questo, credo, sia il fatto più importante, cioè questo circolo non nasce in contrapposizione a qualche cosa, ma nasce per creare un’unità nel paese ed attraverso questa unità avere il massimo di collaborazione, il massimo di appoggio di tutti. Basterebbe sottolineare un fatto: questa sera, noi stiamo parlando per esempio al lume di candela per dire quanto una società sia civile, non in rapporto agli asfalti, che ci sono sulle strade, non in rapporto al numero delle macchine che girano sulle strade, ma in rapporto a quanto è sviluppata la scuola, in rapporto a quanto è sviluppato, per esempio, il servizio sanitario, in rapporto a quanto è sviluppata la possibilità di partecipare, di discutere tra la gente, con animo sereno, e non con animo acre e molto spesso anche violento. Ecco, questi sono gli elementi che devono costituire lo spirito di questo circolo. La volontà di sopravvivere, il carattere di questa gente che vuol salvaguardare il suo patrimonio culturale, è un elemento provante, un contributo veramente notevole che ci fa sperare che questo circolo sia veramente nato per una funzione, e la funzione è quella di far rinascere, seppure lentamente, seppure faticosamente, questo paese che molto ha dato e poco ha avuto. La disponibilità di cui parlava prima il collega Specogna, è una disponibilità che non occorre neanche denunciare. Io ritengo che non solo la disponibilità di noi, ma di tutti, a edificare e a ricostruire una società, che è stata depauperata nei suoi patrimoni più veri e più belli, sia un compito esaltante per cui, coloro i quali hanno costituito il circolo e che oggi si pongono su questa strada, domani consegneranno il bastone (per lavorare, non per picchiare, perchè noi non vogliamo violenza) ai bambini che vediamo qua schierati, e voi, bambini, dovrete continuare questo patrimonio, forse voi sarete coloro i quali possono veramente rovesciare le cose in queste vallate e possono veramente essere i protagonisti di un domani migliore per le vostre zone che poi sono anche le mie. Ecco, io credo che questo sia 10 spirilo che deve animare 11 vostro circolo, circolo che deve vedervi tutti uniti. Ritrovatevi tutti assieme a discutere, a lavorare per queste cose perchè è interessante sapere che una comunità è tale nel momento in cui tutti danno il contributo possibile. lo non solo vi ringrazio di avermi invitato oggi, non solo mi dichiaro a vostra disposizione, ma vi dico di considerarmi uno come voi in qualsiasi momento per discutere assieme e lavorare assieme per fare di questa terra, che è bellissima a vedersi, non solo delle case ben pitturate, che magari spesso dentro non hanno nessuno, perchè il proprietario è all’estero, ma trovare veramente un paese che vive, che palpita per salvaguardare i suoi patrimoni, la sua storia e soprattutto per edificare un avvenire migliore». Za deželnimi svetovalci je spregovoril predstavnik Slovenske kulturne gospodarske zveze Gorazd Vesel, ki se je zahvalil za vabilo in o-menil, kako prizadeto sledi zveza vsemu dogajanju v vsej Benečiji in tudi v Bardu samem. Govoril je tudi o pomenu manjšinske konference v Trstu, kjer se zberejo vsi specialisti, da govorijo o pravicah manjšin, o naših pravicah. Nato je spregovoril še šolski inšpektor iz Gumina dr. Geremia Puppini, ki je uvodoma dejal, da je sam doma iz. Karnije, da ima Karnija z. našimi kraji mnogo sku-nili problemov, tako življenjske težave, emigracijo in tako naprej, in da zato razume naše ljudi: «lo vi capisco, mi avrete vicino, cercherò in tutti i modi di aiutarvi». Ter nadaljeval: «Se non rimbocchiamo le maniche presto, se non ci mettiamo al lavoro perchè le nostre tradizioni, i nostri costumi, i nostri usi non finiscano in quel qualche cosa di perfettamente indifferente che è la vita ormai che ci aliena, come dicono adesso con parola moderna, avremo il rischio di non avere più nulla. Ci occorre tanto spirito di mettersi al lavoro per salvare della nostra tradizione, di tutto quello che ci rende, direi anche orgogliosi di appartenere a questa nostra terra, per riuscire a salvare tutto quello che si è conservato». Zelo lepo je važnost dogodka na koncu orisal duhovnik skupine «Dom» Emil Cenčič, katerega govor v celoti objavljamo: «Noi siamo stati in chiesa dove abbiamo celebrato la Santa Messa in tre lingue. Siamo venuti volentieri, noi sacerdoti delle Valli del Na-tisone, a celebrare questa messa, prima di tutto, per far vedere che la religione cristiana, il cristianesimo, la nostra religione cattolica, accetta tutte le lingue e si incarna in tutti i popoli, perchè se è cattolica, vuol dire che è universale, con lo scopo principale di incarnarsi in quelle culture nelle quali la gente vive e nelle culture che la gente esprime. Quindi questo è stato il primo motivo per cui siamo venuti. Poi un altro motivo è stato anche perchè noi sacerdoti, quelli che vedete qui, siamo nati in mezzo alla nostra gente, nelle Valli del Natiso-ne, siamo nati li, usciti da questa matrice, viviamo anche li. svolgiamo il nostro a-postolato e da sempre, abbiamo sempre conservato la cultura della nostra gente. Ci siamo sempre immedesimati con la nostra gente e vogliamo continuare ad immedesimarci con la nostra gente, siamo nati con questa gente e vogliamo vivere con questa gente, assumendo quindi tutta la cultura della nostra gente e santificandola attraverso il cristianesimo. Ma c’è un altro, terzo motivo piìi importante ancora, per cui siamo venuti, perchè oggi abbiamo avuto la fortuna di avere qui tre consiglieri regionali, abbiamo qui anche un rappresentante della scuola, e dalla loro bocca, sono i nostri rappresentanti, quelli della regione, avete sentito che anche le autorità pubbliche, politiche, quelle che amministrano le cose pubbliche, non sono contrarie alle nostre tradizioni, e avete sentito dalla loro voce quello che non si è sentito finora. E' un orgoglio, una soddisfazione grandissima che proviamo nel nostro cuore, di avere questo riconoscimento vivo dalla loro voce». Po končanih pozdravnih nagovorih so gostje in vaščani, ki se jih je za to priložnost nabralo zelo dosti, ostali še nekaj časa na sedeži! centra, kjer so organizatorji priredili kratko zakusko. Nato pa so se vsi skupaj napotili na vaški trg, kjer je deloval kiosk z dobrim belim (Ramandolo) in črnim vinom. Tu se je res zbrala vsa vas, mladi so se zavrteli ob zvokih Ansambla Lojzeta Hledeta iz Števerja-na, vsi pa so z užitkom gledali nastop Tržaške folklorne skupine. Bil je res lep praznik, s katerim so bili ljudje zadovoljni in kakršnega si vsi še želijo. Barjani se zabavajo z razbijanjem loncev. V Bardu je v obeh dneh praznovanja deloval lepo založen kiosk s pijačo in jedačo. La sagra di S. Pietro e Paolo quest’anno, anche per il catitvo tempo che ha impedito quasi tutte le altre manifestazioni, mi pare abbia ricevuto un’impronta particolare dalla festina riservata ai bambini ed ai ragazzi che avevano partecipato al 1° concorso «Moja vas» con un tema in dialetto sloveno, ai loro amici, ai genitori ed agli insegnanti. Tutti siamo rimasti colpiti dal numero dei partecipanti, dall’entusiasmo, dagli applausi, dall'atmosfera di gioiosa partecipazione. Eravamo sorpresi per la seconda volta, perchè già il numero dei giovani «scrittori» sloveni era stato indice di interesse per l’iniziativa del concorso. Sappiamo bene che tutto questo nasce dal lavoro dei nostri amici, dalla discussione comune, dalla volontà di operare, dalla comprensione. Come ringraziare tutte le persone che hanno capito, che hanno collaborato e che hanno contribuito, con doni e denaro e soprattutto (questo va sottolineato) con il lavoro, anche incognito: amici, genitori e insegnanti? Il giorno di S. Pietro, nel nostro Spietar ormai sacro della storia della Slavia italiana e ora nuovamente sede della Comunità, in una vastissima sala quale mai ci saremmo sognati, la palestra della Scuola Media gentilmente concessa dalla Amministrazione Comunale, la partecipaizone ha mostrato un significato preciso. I bambini, i ragazzi, i «grandi», la folla di cinquecento persone delle Vaili, stavano a mostrare l’amore che noi tutti, indistintamente, portiamo per la nostra piccola terra, per la sua cultura (che va studiata e conosciuta per essere capita, come tutte le culture) e per la nostra lingua antichissima, che vi risuona da più di milletrecento anni e che deve rimanere nostro patrimonio indiscusso. Il nost-ro orgoglio nasce dalla convinzione di aver contribuito, almeno parzialmente, ad alimentare questo sentimento di affetto. MOJA VAS Letošnji «senjan» v Špetru na god sv. Petra in Pavla je imel — tudi zaradi slabega vremena, ki je onemogočilo skoraj vse ostale manifestacije — poseben pečat. Ta pečat mu je dal praznik, namenjen otrokom, ki so se udeležili natečaja «Moja vas» in napisali kak spis v slovenskem narečju, pa tudi njihovim prijateljem, staršem in učiteljem. Močan vtis je na nas vse napravilo veliko število udeležencev, njihovo navdušenje, ploskanje, vzdušje radostne prizadetosti. Bili smo presenečeni že drugič, saj je že število mladih slovenskih «pisateljev» pokazalo, da je za natečaj vladalo veliko zanimanje. Zavedamo se, da je vse to nastalo iz dela naših prijateljev, iz skupnih razpravljanj, iz volje do dela, iz razumevanja. Le kako naj se zahvalimo vsem tistim, ki so razumeli, ki so sodelovali in ki so prispevali k uspehu z darili, denarjem in predvsem (to moramo podčrtati) z delom, tudi zakulisnim: prijateljem, staršem in učiteljem? Na dan sv. Petra, v našem Špetru, ki ga je zgodovina Beneške Slovenije že posvetila in ki je danes spet sedež naše skupnosti, v ogromni dvorani, o kakršni nismo niti sanjali, v telovadnici srednje šole, ki nam jo je občinska uprava prijazno dala na razpolago, je imelo sodelovanje tolikih ljudi točno določen pomen. Otroci, od najmlajših do večjih, odrasli, množica kakih pet sto ljudi iz naših dolin, vsi so dokazovali ljubezen, ki nas vse, brez izjeme, veže na našo malo zemljo, na njeno kulturo (ki jo je treba, kot vse kulture, študirati in spoznavati, če jo hočemo razumeti) ter za naš starodavni jezik, ki na tej naši zemlji živi že več kot tisoč tri sto let in ki mora ostati naše nesporno bogastvo. Naš ponos izhaja iz prepričanja, da smo vsaj delno pripomogli k rasti tega plemenitega čustva. PAOLO PETRICIG Starši in otroci, ki so se udeležili manifestacije ob sklepu natečaja «Moja vas». BILO JE POLNO LJUDI, DARILA NAŠIM OTROKOM SO POSLALI IZ CELE DEŽELE Polno ljudi iz vseh naših dolin se je zbralo v soboto, 29. junija, na god sv. Petra in Pavla, v Špetru Slovenov, kjer je «Centro studi NEDI-ŽA» dal nagrade otrokom, ki so na konkruz «MOJA VAS» poslali kakšno pisanje v domačem slovenskem dialektu. Ko so ljudje prihajali na kraj manifestacije, to je v telovadnico (palestra) špetr-ske šole, ki jo je organizatorjem dal na razpolago špe-trski župan prof. Cirillo Jus-sa, so jim mlade Benečanke podarile drobne bukvice z naslovom «Moja vas - V ARTAČ». V bukvicah so publicirali pisanje nekaterih o-trok, za ilustracije pa je poskrbel prof. Paolo Petricig, ki je bil najbolj vnet organizator konkurza. Prof. Petricig je tudi prvi spregovoril ljudem in jim povedal, zakaj so napravili ta konkurz. Za njim pa je govoril poet Dino Menichini v imenu komisije, ki je prebrala vse, kar so naši otroci napisali, ter deželni svetovalec in predsednik Nadiške skupnosti Giuseppe Romano Specogna. Vsi trije so povedali zelo interesantne reči, zato njihove besede objavljamo posebej. Med ljudmi smo videli še druge važne osebe, tako nekatere župane, učitelje in profesorje. Ravnateljica ( preside ) podutanske šole je tudi želela priti na manifestacijo, ker je z njene šole prišla na konkurz cela vrsta prispevkov, a je bila zadržana in se je zato oprostila. Prav tako sta se s telegramom oprostila župan iz Akvileje, ki je daroval našim otrokom projektor, ter predsednik tržaške province dr. Michele Zanetti, ki je tudi obdaroval naše otroke. Manifestacijo je zelo lepo vodila Bruna Strazzolini, ki se je na začetku zahvalila vsem, ki so poslali darila. Ti so: predsednik deželnega sveta dr. Alfredo Berzanti, že omenjeni predsednik tržaške province dr. Zanetti, župani iz Akvileje, Devina-Nabrežine, Doline, Repenta- bra, Zgonika in števerjana, Ente provinciale per il turismo iz Vidma, kulturno društvo «Ivan Trinko» iz Čedada, Zveza slovenskih izseljencev iz Beneške Slovenije, Movimento di Cooperazione Educativa iz Vidma, Slovenska prosvetna zveza iz Trsta, Tržaška knjigarna, Cassa di Risparmio iz Čedada, Banca Popolare iz Čedada, Tržaška kreditna banka, zastopnik Olivetti iz Čedada, gospod Paolo Rapuzzi, gospod Ferruccio Vidussi iz Čedada, Farmacija Fontana iz Čedada, gospod Remo Menichini iz špetra (Universali, Cartolibreria dello studente iz Čedada, Cartoleria Muner iz Čedada, neimenovana trgovina električnih aparatov iz Čedada ter še cela vrsta prijateljev «Nediže» iz Špetra. PELI SO VSI NAŠI ZBORI Lepo in dolgo kulturno manifestacijo, ki jo je center «Nediža» organiziral ob sklepu konkurza «Moja vas», je začel s svojim petjem zbor «NEDIŠKI PUO-BI» iz Podbonesca, ki ga je dirigiral učitelj Giuseppe Chiabudini. Potem je nastopil še zbor otrok iz Nadiš-kih dolin, ki je pod vodstvom gospoda Emila Cenčiča res simpatično in lepo zapel. Kot na skoraj vseh naših kulturnih manifestacijah tako tudi tokrat ni manjkal zbor «REČAN», ki je v lepih belih srajcah z živobarvnimi motivi sledil svojemu dirigentu Aldu Klodiču. Potem, ko so ženske šle počivat, so sami fantje zapeli še «mineštron» beneških pesmi, ki so ga sami zložili. Zadnji od zborov je prišel pred ljudi še zelo številen in prav tako dober zbor iz Podutane (od Svetega Lenarta), ki ga vodi domači župnik gospod Adolfo Dorbolò. Tako smo v špetru slišali vse naše beneške pevske zbore. VEČ KOT STO OTROK JE NAPISALO KAJ ZA "MOJO VAS” Vmes pa so naši otroci prebirali, kar so napisali za konkurz «Moja vas». Razume se, da vseh sto in več o-trok ni moglo prebrati svojih spisov, zato smo slišali le nekatere. Najprej je Carmen Mizza iz BARDA prebrala spis svoje sovaščanke Silvie Sinicco, ki ga lahko vsak prebere tudi v «Vartcu». Potem je brala še Rita Fabbrino, tudi iz Barda. Iz Barda so svoje spise poslali še Franca Sinicco, Alessandro in Aldo Pascolo ter Stefano Cossa-rutto. V prvi skupini je brala še Marina Cont, iz Čenebole (FOJDA), ki je prav tako kot Silvia Sinicco dobila v dar lep radio. Iz čenebole je poslal na konkurz svoj spis še Valerio Cencigh, Nives Cossaro pa je poslala kar dva. V naslednji skupini so brali otroci iz Gorenjega Tarbilja: Edo Drecogna, Irene Bergnach, katere spis so publicirali v «Vartcu» in ki je dobila v dar lepo punčko, ter Loredana Drecogna. Iz občine SREDNJE je poslalo svoje spise zelo dosti otrok, poleg omenjenih še Marino Predan iz Oblice, Pierino Caucig iz Dolenjega Tarbilja, Diana Bergnach od Klinca, Roberto Stulin, Fabiola Tomasetig, Gianni Drecogna, Marino Dugaro, ki je tudi dobil eno od lepših daril, Gianna, Luciano in Roberto Qualizza, vsi iz Gorenjega Tarbilja, ter še Dina in Rina Qualizza s Police. Svoje prispevke sta prebrala tudi Ezio Gosgnach in Lorenzina Anzolini iz Matajurja, Paolo Gosgnach pa je matajurskega poštarja lepo opisal v «Vartcu». Od Ma-tajurcev so pri «Moji vasi» sodelovali še Maria, Natalino in Valentino Gosgnach, iz cele občine SOVODNJE pa še Giovanna in Fabio Trinko ter Gianni Crucil iz Tarčmuna, Daniela Zabries-zach in Claudio Cromaz iz Barde ter Roberto Sedi, Patrizia Predan in Silvia Podo-rieszach od Mašer. Najlepši darili sta dobila Claudio in Maria. Iz občine DREKA je svoj spis prebrala Maria Luisa Rucchin iz Malins/cega, v «Vartcu» pa beremo, kaj je napisala Clara Rucchin iz štoblanka o njih juncu. Iz iste občine so poslali svoje spise še Giovanna Simone-lig iz Dreke ter Graziella, I-sabella in Fabrizio Bergnach iz Krasa. Dobro so se pokazali tudi otroci iz občine GRMEK: Marina Ruttar in Adriana Trusgnach iz Gorenjega brda Giordano Chiuch iz Hostne-ga, Andreina Trusgnach iz Grmeka, Ornella Floreancig in Marisa Zufferli iz Zalo-čila (Rukina), Marko Predan z Les, Pietro Sdraulig in Roberto Ruttar od Hlod-cja ter še Maria Grazia in Flavio Gariup ter Lucia, Anna Maria in Livio Trusgnach, vsi iz Topolovega. Nekaj manj je bilo otrok iz občine SVET LENART: Walter Predan iz Jesičjega, Silvano Medvescig iz Pičica, Maria Qualizza iz Kravarja in Flavia Dorgnach iz Podutane. Iz občine ŠPETER so poslali svoje spise Daniela Petricig iz Podbarnasa, Guerrino Gujon, Sandra Manzini ter Alvaro in Vasco Petricig iz Špetra, Mariano Zufferli ter Luisa in Ivano De Faccio iz Ašle, Michele Coren iz Petjaga in Stefano Gregori iz Lipe. Najlepše darilo, magnetofon, je dobil Ivano. Otroci iz Marsina so poslali dva spisa, ki so ju napravili skupaj, zraven tega pa so svoj spis poslale še Silvia in Pietra Juretig iz Dolenjega Marsina ter Wilma in Patrizia Crucil iz Gorenjega Marsina. Iz občine POD-BONESEC so sodelovali še Adele Raccaro iz Laz, Walter Raccaro iz Bijač ter A-driano Cencig iz Loga. Iz občine PRAPOTNO so kaj napisali o svojih vaseh Gianni Bertossin iz Fradela, Gabriella Bordon, ki je dobila v dar magnetofon, in Luciano Velliscig iz Podar-skijega, Gianni Cosson iz vasi čela, Walter Paussa iz Budigoja, Giorgio Muz iz Prapotišča, Adriano Maran iz Selc ter Massimo Ridoli iz Oborč. Iz občine TAVORJANA pa sta poslala svoja spisa Maria Gujon iz Montine ter Claudio Comugnaro iz Ma šerol. Enrico Cancellier iz Subi-da ( AHTEN ) je poslal na «Mojo vas» lepo pesmico, ki jo je v špetru prebral in ki jo tudi vi lahko preberete v «Vartcu». Od njegovih sovaščanov so sodelovali s svojimi spisi še Ornella Si-gura, Laura Cussigh, Nadia De Bellis ter Tiziana in Edi Gujon. Tudi otroci tistih Benečanov, ki živijo v ČEDADU in okolici, so nekaj napisali za konkurz «Moja vas». Ti so Daniela Floreancig, Maurizio Pitassi, Daniele Fantin, Giorgio Vogrig, Antonio Gariup, Mario Bordon, Gianni Domeniš, Ferruccio Crapiz in Enrico Bucovaz, vsi iz če-dajske občine. Kar tri spise pa je poslala Susanna Mas-sera, ki živi v Mojmagu. Vsi otroci, ki so poslali kaj na konkurz «Moja vas», so na koncu kulturne mani- festacije dobili tudi majhna in velika darila. Največja in najbolj važna darila pa so dobile grupe otrok. Tako je darilo predsednika deželnega sveta šlo srednji šoli v Špetru Slovenov, darilo predsednika tržaške province pa srednji šoli pri Svetem Lenartu. Od šol je dobila nagrado še osnovna šola v Topolovem, skupinske nagrade pa so dobili še otroci iz Gorenjega Tarbilja, iz Marsina, iz Matajurja ter iz Barda. Tako so vsi zadovoljni šli po koncu manifestacije domov in verjetno že mislijo, kaj bi še napisali v slovenskem dialektu, da bi tudi drugo leto prišli na tako lep praznik in odnesli domov tako ali drugačno darilo. Otroci med branjem svojih spisov. Napovedovalka Bruna Strazzolini Otroci med nagrajevanjem. GOVOR PAVLA PETRIČIČA Con il primo concorso «Moja vas» per un tema nel dialetto sloveno, riservato ai nostri bambini e ragazzi dai sei ai quindici anni, il Centro Studi «Nediza» si proponeva alcuni obbiettivi, che la realizzazione del concorso ha poi verificato. Primo obbiettivo era quello di realizzare un’esperienza di scrittura dialettale slovena nel livello dell’età evolutiva in una area della Slavia italiana, la più vasta possibile. Abbiamo voluto suggegrire ai bambini ed ai ragazzi l’uso libero della lingua parlata, anche nello scritto, già fino dalla prima elementare, nelle condizioni più agevoli possibile, senza le preoccupazioni della trascrizione grafica, che so-no il più grosso ostacolo, perechè i bambini possano sviluppare questo tipo di attività. Secondo obbiettivo era quello di acquisire ( e porre poi a disposizione degli studiosi e degli interessati) un materiale scritto dialettale quanto più possibile spontaneo da esaminare dal punto di vista linguistico (strutturale, lessicale e letterario). In così breve tempo non è naturalmente possibile dare un giudizio definitivo dell’esperienza, che — d’altra parte — è stata seguita con interesse da personalità di valore in campo scientifico, letterario e culturale. Vorrei e-lencare succintamente solo alcuni primi elementi di giudizio su questi 119 testi che abbiamo raccolto. La prima divisione riguarda la grafia, del come è stata scritta la nostra lingua. I bambini più piccoli, ma anche diversi ragazzi, hanno risolto il problema usando le conoscenze fornite dalla scuola, cioè la grafia italiana; altri sono ricorsi alle lingue imparate alle medie, per esempio l’inglese; altri ancora hanno tentato l’uso della grafia slovena, incontrando ovviamente notevoli difficoltà. Come osserva giustamente Pasquale Gujon nella sua breve relazione, una seconda divisione riguarda la distinzione fra i ragazzi e le ragazze. I primi sono presi dai problemi del lavoro e della vita sociale. Le ragazze amano descrivere il paese ed i suoi abitanti anche nei loro aspetti esteriori. Dichiarano dì amare profondamente il loro paese, tanto che ricorre spesso una frase: «... čeglih moja je na majhana vaščina, vseglih bi jo na zamenila za majdno rieč na sviete». C’è poi la divisione territoriale che voi potrete osservare anche nell’opu-sccolo che vi è stato distribuito. Vi è una divisione dialettale che riguarda le Valli del Natisone e quelle del Torre. Voi bambini vedrete che non tutti i testi vi saranno ugualmente comprensibili. Comunque c’è da imparare per tutti. Due parole sulla commissione che ha esaminato i temi del concorso «Moja vas». Era così composta: maestra Silvia Raccaro Pittioni, poeta Dino Meni-chini, architetto Valentino Simonìtti, don Pasquale Gujon, Michele Qualiz-za, ingegnere Michele Gubana, professor Walter Zamparulti. Essi hanno proposto la pubblicazione dell’opuscolo «Vartac-Moja vas», in cui per ragioni di tempo abbiamo pubblicato otto testi di otto bambini e ragazzi di diversi paesi ed età. La questione più dibattuta era quella della scelta della grafia. La decisione convinta è stata quella di usare la grafia slava convenzionale, lasciando nella grafia originale le parole di derivazione italiana e friulana. In questo modo nasce per i bambini una proposta: di continuare a scrivere il dialetto così come hanno già cominciato con questo concorso e di cominciare ad imparare la lettera dei loro stessi testi nel modo con cui noi li presentiamo. Voi bambini vi accorgerete che in un due minuti potete imparare a leggere perchè le parole sono le stesse delle vostre. Dovete solo stare attenti ad una difficoltà: dove vedete scritto «c» dovete leggere «z». Sembra strano, ma ogni lingua ha le sue regole: i ragazzi delle medie ne sanno qualcosa. Per quanto riguarda i doni, voi avete visto che sono numerosi. Siamo stati posti in imbarazzo dal fatto che quasi tutte le persone cui abbiamo chiesto qualcosa per voi, immediatamente ci davano il regalo. Quando ci siamo accorti che la metà dei bambini poteva ricevere il dono e una metà no, ci siamo domandati: possiamo mandare a casa senza nulla dopo una così bella festa con canzoni e musiche, metà dei bambini del «Moja vas»? Ed allora abbiamo pensato a questa sorpresa per tutti. Anche io voglio ringraziare tutti quelli che hanno contribuito con doni così importanti e costosi, alla riuscita del nostro concorso e soprattutto gli amici di Cividale, che ci sono venuti incontro con i doni e la collaborazione. Ancora una parola ai bambini ed ai ragazzi della Slavia italiana: An vi otroc, bi van teu poviedet, de usak krat, ki van se bo dalo, nar-dita an tema, an še dva al tri, kar četa vi, al pa an disegn s kajšno oesiedo poslovensko an pošjajta use na tist nas direcion, ki sino dal za pošjat te parvi tema: «Moja vas -Špietar - S. Pietro al Natisone». In questo modo possiamo dire che il secondo concorso «Moja vas» è già Dragi brauci! U zadnjem cajtu se je zgodilo puno velikih reči u naši dezeli. Na dan 26. junija smo lepua počastili spomin našega velikega pesnika (poeta) Ivana Trinka, parvo na Tar-čnnme, potlè pa u Spjetru. Takua, ku gor na Tarčmune, sem videu tudi u Spjetru puno judi. Videu sem tudi tajš-ne, ki so imjeli dugo brado, brez dlak, z.avojo tega, ker smo počastili našega velikega moža. Ga njeso imjeli radi, ga njeso jubili, a so paršli used-no, da bi nas zaštjeli, dost nas je tajšnih, ki smo ga imjeli an ga imamo radi. Kot sem že povjedu, nas je blua puno an zatua se jim je utegnila brada, no malo od jeze, no malo od žalost. Počastiti so ga muarli tudi tajšni, ki bi ga bli radi daržali skritega u kozlalt na šolarju, kakor so ga daržali 20 Ijet. Na dan Sv. Petra an Pavla, tisti dan, ki seni biu slatinile, je bla u Spjetru spet na druga, velika rječ. Studijski Cen- aperto, mentre il primo non è neanche finito! Noi auspichiamo che la collaborazione che ci è stata data contìnui. Sappiamo bene che molti genitori ed insegnanti hanno aiutato i bambini nel loro lavoro. Ciò vuol dire che effettivamente anche da parte delle famiglie e della scuola si è sentito il desiderio di partecipare a questo lavoro culturale, riguardante l’uso scritto del dialetto sloveno. Siamo sicuri che le motivazioni fondamentali, che hanno convinto i genitori e gli insegnanti ad accogliere la nostra proposta per una esperienza come questa del concorso «Moja vas», sono l’interesse e l’amore che portiamo per la nostra antichissima lingua. GOVOR DINA MENICHINIJA Io sono un poeta di lingua italiana il quale è nato nell’alta Valle del Natisone, esattamente a Stupizza, e per le circostanze della vita, a sei anni si è allontanato dal suo paese natale, ha vissuto in Umbria, ha studiato a Roma, è ritornato in Friuli; in Friuli fa il giornalista, fa l’insegnante e fa il poeta. Devo fare questa premessa: io non ho mai detto di essere friulano, io ho sempre detto di essere di Val Natisone, ho tenuto a chiarire questa mia particolarità morale, spirituale, prima ancora che topografica o geografica. Alla stessa maniera come voi non sentirete mai, e giustissimamente, un carnico dire che egli è friulano, dirà sempre che è un carnico. Che cosa significa questo? Questo significa che in qualsiasi territorio particolare della repubblica italiana esistono delle isole, che sono delle isole di civiltà, che sono delle isole di cultura, esistono cioè delle temperie spirituali le quali nella loro varietà, le quali nella loro ter «Nediša» je organizira natečaj (konkorš) «Moja vas» za naše otroke. U pale-stri srjednje špjetarske šuo-le nje blua prestora za ase otroke an starše, ki so paršli za njimi od usjeh naših dolin. Nad. 120 naših otruak je napisalo njeki o naših vaseh, dolinah, o naših starih an novih praucah. Povjedati mitoram, da so napisali lepe reči u našem Ijepem jeziku. Adni otroc so prebrali pred uso publiko, kar so bli napisali. Rjes lepita jih je blua poslušat. Mene se je zdjelo, da smo se spet uarnili na tiste stare cajte, ko smo usi imjeli radi naš jezik, naše prauce an naše pjesmi. Pomislite, da so tele lepe reči napisali, čeglih jih nje maj obe-dan učiit pisati an brati po našim, ker mi ujemamo šuol u našem jeziku. Za tole parlošnost so prit lepita pjeli «Nadiški piiobi» iz Podbonjesca, pevski zbor «Rečan» iz Ljes an «coro» iz Sv. Ljenarta. Posebno pa so ganili sarce otroci iz naših diversità costituiscono la ricchezza, costituiscono il patrimonio culturale, civile, storico, morale della nazione. Poi vorrei rivolgere un discocrso piccolissimo a voi bambini. Il discorso è questo: un giorno, quando sarete grandi, probabilmente, voi farete gli alpini nell’esercito italiano. Io faccio il giornalista. Ricordo che in una intervista che ho fatto ad un alpino durante l’ultima adunata nazionale a Udine, mi ha colpito una risposta, di un alpino proprio della Valle del Torre, il quale mi ha detto: «Io mi sento diverso». Gli ho chiesto: «Scusa, perchè ti senti diverso?». «Perchè sono alpino». Ecco, io vorrei che domani voi diceste: «Io mi sento diverso, mi sono sempre sentito diverso, diverso da tutti gli altri». Perchè? «Perchè sono nato nella Valle del Torre, nella Valle del Natisone, nella Valle dello ludrio. E’ questa diversità, guardate, che sarà domani la vostra autonomia, che sarà domani la vostra personalità. Io ho letto i vostri temi. Debbo confessare che di questi temi ne avrei pubblicati molti di più di quelli che purtroppo l’opuscolo «V art ac - Moja vas» è riuscito a contenere. Senonchè, come vi ha spiegato Paolo Petricig, un po’ la necessità di fare presto e un po’ la mancanza di mezzi non ci ha consentito di fare questo. Chiediamo: era necessario fare un libretto nel dialetto sloveno delle Valli? Io dico di sì, dico dì sì perchè quando noi siamo nati, quando io sono nato, le prime parole che ho sentito parlare erano nel dialetto sloveno di Stupizza. Guardate, qui non si tratta di mutuare alcunché dalla lingua slovena che si parla oltre la frontiera, qui si tratta di ribadire che nella Valle del Natisone esiste una civiltà la quale è di un sostrato diverso da dolin, ki so zapjeli tri pjesmi pod vodstvom gospuoda Cenciča iz. Gor. Tarbja. Nazadnjo so dali usakemu tistemu, ki je njeki napisu, an Ijep Šenk. Otroci, ki so pisali za konkorš «Moja vas» so parpejali za sabo tudi parjatelje, taj-šne, ki njeso nič napisali, zatua, ker je blua njih starše špot, da bi pisali po našem jeziku. Bli so tudi tajšni, ki njeso vjedeli za konkorš. Teli otroc so se mi usmilili, posebno kadar so dajali Šenke. Prepričan sem, da bojo drugo Ijeto napisali tudi oni njeki Ijepega o naših vaseh, da jim ne bo obedan brami. Ker že govorim o naši deželi, naj povjem, da se je zgodila tudi v Trstu velika rječ. Od 10. do 14. julija je bla u telem našem obmuor-skem mjestu internacionalna konferenca o manjšinah (o minoranzah). Konferenco je organizirala provinca Trsta. Na nji se je zbralo nad 750 judi iz usjeh dežel Europe, ki pripadajo teli ali drugi stono civiltà le quali possano presumere di essere le civiltà di rango elevato che non siano radicate nella terra dove si nasce. Ricordatevi che si diventa e si resta poeti soltanto il giorno in cui ci accorgeremo che bisogna sempre di più affondare le radici nella terra dove si è nati, ticolarità, ogni terra ha il suo volto spirituale. Io vi invito ad essere sempre bambini della Valle del Natisone, bambini della Valle del Torre, bambini di quella che in un certo modo ci siamo abituati a denominare — ma, guardate, non è questione di nomi, i nomi passano, la storia resta — di quella che ci siamo abituati a denominare Slavia italiana. Con questo invito io vi ringrazio di avere partecipato a questo concorso, il quale riafferma una civiltà nostra, tipica, locale. Guardate bene: non esi-quella della rimanente parte del Friuli. Già il friulano è una lingua a sè, gli studiosi, a cominciare da Graziadio Ascoli, ci insegnano che il friulano è una lingua, non è un dialetto, è una lingua ladina, e ci insegnano che nella lingua ladina ci sono delle varietà idiomatiche che sono diverse da un luogo all’altro, il friulano di Corde-nons, per esempio, è ben diverso dal friulano carnico di Rigolato. Ebbene, io penso che sia ugualmente valida oggi in Friuli la poesia di Renato Appi che scrive nell’idioma friulano di Cor-denons alla stessa stregua di Enrico Fruch il quale scrive nella parlata car-nica di Rigoglato. Ogni terra ha la sua lingua, ogni terra ha la sua par- POZDRAV ROMANA SPECOGNE Ringrazio innanzitutto il comitato organizzatore per l’invito che mi è stato esteso. Desidero portare il saluto della Comunità delle Valli del Natisone a questa iniziativa che ritengo valida, che ritengo degna e meritevole di appoggio. Spero che in futuro una iniziativa così possa trovare più ampi spazi, anche se purtroppo so che per certi aspetti è stata un po’ osteggiata. L’altro giorno abbiamo fatto la commemorazione dell’Ivan Trinko con una iniziativa presa dalla Comunità delle Valli del Natisone, dicendo che questi aspetti letterari ed ideologici vanno conservati non soltanto al livello di alcuni appassionati che spontaneamente si dedicano a queste attività, ma ritengo che bisogna risollevare un po’ lo spirito anche degli amministratori pubblici, perchè questi aspetti vengano messi nella giusta luce e, come giustamente prima diceva Dino Meni-chinì, vengano valorizzati per quello che la nostra gente è, e che, naturalmente, certi fattori negativi vengano eliminati una volta per sempre, lo vi auguro la migliore riuscita della manifestazione a nome della Comunità delle Valli. manjšini (minoranzi). Na teli konferenci so bli tudi naši judje, ki so govorili an po-vjedali, da žive Slovenci tudi u Benečiji, da čjejo' njih pravice, da čjejo’ ohranit stroj jezik an navade. Povjem vam, da sem pošpegu tudi na tole konferenco. Sem videu, poslušu an zastopu, da nje blua potrjebno pričat, da žive Slovenci pod Matajur jam, ob rjeki Nediži an Teru, ker so bli tam takua učeni an modri eksperti, da so že poznali tole resnico, še buj lepua, ku kajšan naš človek, ki se je rodiu u naši beneški družini, ki je jedli našo slovensko bizno, pjeu naše pjesmi, guoriu an molu’ po slov jensko an donas ne v je sam, kaj je. Imamo tudi taj-šne, saj jih poznate tudi vi, da vam porčejo’ po slovjen-sko, da njeso Slov j en j. Takua djelajo nam žalost, Baham an drugim se storjo pa smejat. Vas pozdravja vaš Petar Matajurac Pevski zbor «Rečan», ki ga vodi Aldo Clodig Pevski zbor od Sv. Lenarta, ki ga dirigira g. Adolfo Dorboló. PISE PETAR MATAJURAC KAJ SE JE ZGODILO PO NAŠIH DOLINAH GRMEK VOGRIG PETAH - MARIJA-NIN IZ DOLENJEGA BRDA SE JE UARNU IZ AVSTRALIJE PO 47 LIETIH Na Liesah smo srečjali žilavega moža, ki ima suoj au-tomobil, ki se obnaša, ku an mladenč, ki ne kaže sojih liet, čepru’ je šu čez 73. Pokazu se je zlo parjubjen človek, se rad z nami poguo-riu an nam poviedu njega dugo življensko pot. Petar Vogrig - Marianin iz Dolenjega Brda. Poviedu nam je, da je od-potovau u Avstralijo 1927. lieta. U 47 lietih je na kratko trikat pošpegu damu. Sada je u trečjo. Parvikrat je par-šu 1965. lieta, kadar mu je umarla mama, Nuta, ki je imiela 89 ljet. «Kakua je blua u Avstraliji?» smo ga uprašali. «Od začetka je bluo tež-kuo. Nie bluo diela. Najprej sem biu u Victory, potlè sem šu na vzhod. Do 1940. lieta sem sieku kane za cu-ker, a tuole je bluo samuo sezonsko dielo, po štiri mie-sce na lieto. Štiri lieta sem brau listje «ocaliptus» za olje. Potlè sem sam začeu dielat na sojo roko. Imeu sem hišo an sviet z nape j ano vodo (irigacion). Kupu sem dva traktorja an sem se specializira z pardelovanjam zelenjave, ki sem jo proda-ju grosistom, pa tudi na targ sem jo vozu. čeglih niesem imeu družine, življenje nje bluo težkuo, potlè, ku sam biu sam suoj gospodar». «Kakuo je bluo z zasluš-kam?» smo ga še uprašali. «Kajšenkrat sem zaslužu puno, za dvie lieta, kajšenkrat je šlo pa slavo. Sada sem prodau hišo an sviet. LO SPORT (l a PARTE) ITALIA Si sono conclusi i mondiali di calcio con la vittoria della Germania Occidentale che in una finale drammatica ha superato la Olanda con il risultato di 2-1. Il terzo posto è andato alla squadra della Polonia, che ha superato gli ex campioni del mondo, i brasiliani, con il risultato di 1-0. Capocannoniere con 7 reti segnate in 7 incontri disputati è risultato il polacco Lato. Analizzando le sorprese che si sono avute in Germania ha fatto molto scalpore l'eliminazione della Nazionale italiana negli ottavi di finale. L’eliminazione è stata giusta ed ha evitato agli italiani delle maggiori delusioni. Nonostante che i giocatori e tecnici parlino di sfortuna, probabilmente hanno la memoria corta. Hanno già scordato l’autorete di AUGUSTE, e il regalo di un certo sig. PERFUMO? Forse i nostri tecnici non sono ancora convinti della nuova realtà del calcio moderno, giocatori valutati miliardi si sono dimostrati dei principianti nei confronti di avversari che, inferiori sul piano tecnico, hanno messo tutto l'orgoglio, la tenacia, l'entusiasmo, pur di ben figurare. Purtroppo l'ambiente del calciomercato non si è placato e si continuano a vendere ed acquistare giocatori per cifre da scandalo, nonostante la difficilissima situazione in cui si dibatte l'e-nonomia italiana. Tutto ciò, va a discapito dello sport e delle società dilettantistiche sopravvivono per l'interessamento e la passione di privati, che spesso spendono cifre da capogiro pur di avere la soddisfazione di vedere assecondati i loro desideri. Ma questa situazione fino a quando potrà durare? PERDURANDO la situazione attuale non sarà lontano il giorno che molte società minori concluderanno la pro- Potlè, ko sem prodau, so mi oduzeli penzion, ker so tam tajšni leč. Pravijo, da imam zadost, da bi živeu». «Pa vi, kaj pravite, al bo-te živeu lahko brez penziona?». «Pravijo, da 1975. lieta bojo spremenil leče an da mi spet uarnejo penzion, čepru’ ne cielega. Naj bo pa, kar bo. Dielu an gara sem celuo življenje an sada, hvala Bogu, bom živeu lahko tudi brez njih penziona. Sevie-da, bi bluo buojš, če bi mi ga dali. Imam pa tar kaj, da bi lahko živeu samuo z interesi od denarja, ki leži na banki». «Sada se ustavite doma, al può j dete nazaj?». «Bom šu nazaj, kadar začne tle mraz. Tam je buoj-ša klima. Potlè pa mislim še guzirat po svietu, saj sem zadost dielu moje žive dni. Kadar se bom naveliču, se varnem damu, ker želim pre-živjet moje zadnje dni u svietu, kjer sem se rodiu an ki ga imam rad». Takuo nam je poviedu simpatičen Petar Marijanin iz Dol. Brda. SPIETAR Petjag pria attività. In quanto anche esse saranno costrette a pagare delle cifre insostenibili per un calciatore dilettante, solo perchè i giovani prendono l’esempiodai professionisti pretendendo di essere pagati per l'altività che svolgono. Sabato 29 giugno festività dei ss. Pietro e Paolo in occasione della «sagra della gubana», si è disputato il «MEETING DELL'AMICIZIA», sulla pista del polisportivo. Nella manifestazione organizzata dalla Polisportiva Valna-tisone, in collaborazione con l'A.S.U. hanno gareggiato giovani provenienti da Tolmino e da Nova Gorica. Le gare si sono svolte per ricordare nel 1.0 anniversario l'immatura e tragica scomparsa del Prof. Giorgio Timballo, nota figura di insegnante e sportivo delle Valli del Natisone. Nonostante le incerte condizioni atmosferiche tutte le gare si sono svolte regolarmente, alla presenza di un numeroso pubblico. I risultati di alcune gare: salto in lungo - MANZINI (A.S.U.) salto in alto - NOVAK (Nova Gorica) 3.000 metri piani - RIDOLFI (Ginn. Pord.) staffetta 4 x 100 - A.S.U. Novoporočenca režeta torto. U nediejo, 30. junija smo imieli noviče u naši vasi. Poročila sta se naš vaščan, prof. Giacinto Juša, an Annarita Alfonso iz Basaldele. Na ojcete je bluo puno judi, parjatelju an žlahte, Slovencev an Furlanov. Ližova an Lucij anova harmonika sta razveseljevale uso družbo. Mladima novičama voščimo puno sreče u njih skupnem življenju. Assemblea sulla scuola (Continua da pag. 2) presidente della Comunità delle Valli del Natisone, Romano Specogna, anche nella sede solenne della Conferenza Internazionale sulle Minoranze, scorgiamo il tentativo dei responsabili della vita po- litica della Repubblica Italiana, in questo caso dell’on. Santuz, a disimpegnare la propria persona dalle responsabilità. Egli infatti rifiuta le funzioni proprie del Parlamento circa il riconoscimento giuridico del gruppo etnico linguistico sloveno della provincia di Udine per portarsi sul terreno del gradualismo e del pragmatismo Per fare le nostre esperienze, nel quadro delle leggi vigenti, sappiamo bene come muoverci e noi stessi, nelle nostre Valli, ci adopreremo di muoverci con coerenza e decisione. Ma sappiamo bene che la garanzia politica deve venire da Roma, dal Parlamento della Repubblica italiana, di cui siamo onesti cittadini. La sperimentazione, allora, sarà legittimata dalla legge e non vi sarà distretto scolastico in grado di porla in discussione: perchè non si tratta qui di una sperimentazione di carattere eccezionale, come si è voluto far credere, ma di un programma, comprendente la lingua slovena, normale in u-na zona abitata, con il permesso del signor Sergio Ger-vasutti del Gazzettino. P. Il Presidente della Provincia. (Continua da pag. 2) Per quanto riguarda il suo richiesto intervento presso le Autorità per la eliminazione di manifestazioni discriminatorie e di rifiuti inopportuni e controproducenti, sarà sua cura ed attenzione, nell’ambito del suo potere e delle sue competenze, di intervenire, perchè si operi sempre nella serenità e nel rispetto delle leggi della Costituzione Italiana e nello spirito democratico di libertà in cui ogni cittadino e grappo etnico deve operare nella fedeltà alla Patria Comune. Per cui si farà cura di sensibilizzare il Provveditore a-gli Studi per la concessione di aule scolastiche in cui i circoli possano svolgere attività culturali e corsi di studio. Per quel che riguarda i problemi di toponomastica, ha dichiarato di non sapere quanto potere accordi alla Provincia l’attuale legislazione dello Stato in materia. Ad ogni buon conto farà esaminare attentamente l’attuale legislazione ed agirà in conseguenza. Per quanto riguarda le strade l’attuale crisi è giunta in modo indesiderato ed inopportuno a bloccare ogni iniziativa. Per le tre strade segnalate, il Presidente provvederà ad esaminarle per poterle completare nel più breve tempo possibile, sempre, naturalmente, in base alle possibilità finanziarie di cui la Provincia disporrà. Per quel che riguarda la Conferenza di Trieste sulle Minoranze, i tempi sono ormai troppo brevi e a ridosso per poter predisporre una seria preconferenza a livello provinciale. D’altra parte, non esistendo in provincia di Udine una minoranza slovena organizzata e rappresentata nelle Amministrazioni Locali e Provinciali come a Gorizia e a Trieste, la Provincia di Udine non ritiene di mandare alla Conferenza XXX. OBLETNICA ODPORNIŠKEGA GIBANJA IN UNIČENJA SUBIDA (AHTEN) Trideset let od tega se je zagnala nacifašistična jeza tudi proti Subidu, mali gorski vasici, v občini Ahten, sejajoč strah in kri. Mnogi vaščani so bili nedolžne žrtve nacističnega barbarstva. Požar je bil vni-čil skoraj celo vas, a niso mogli upogniti tega prebivalstva, katero je nadaljevalo borbo in podpiralo odporniško gibanje z vsemi močmi do zore zmage nad zatiralci. Žrtvovanje padlih vaščanov in požig vasi se bo prebivalstvo Subida svečano spomnilo v dneh 2. - 3. in 4. prihodnjega avgusta, ob sodelovanju Zveze Slovenskih Emigrantov, A.C.L.I./ E.R.A.P.L.E., A.L.E.F. in AN-Pl z naslednjim. Programom: Petek, 2. avgusta Ob 21.00 - Brezplačna projekcija filma «Roma Città Aperta» na trgu v Subidu. Sobota, 3. avgusta Ob 18.00 - Tekmovalni tek posameznikov okoli vasi za «Trofejo Odporništva». Ob 21.00 - Ljudski ples nan trgu. Igra ansambel «Pomlad». Nedelja. 4. avgusta Ob 15.00 - Polaganje vencev k spomeniku padlim v vojni 1915-1918, h spominski kapeli padlih v odporniškem gibanju ter na grob padlih, ki so pokopani na pokopališču. Ob 15.30 - Sv. maša v slovenskem, italijanskem in furlanskem jeziku na trgu v Subidu. Ob 16.00 - Pozdrav predsednika pripravljalnega odbora Lina Gujona, župnika č. g. Pietra Tomasina ter predstavnika društev izseljencev Pia Cragnaza. Slavnostna govora bosta imela nosilca zlate medalje za hrabrost mons. prof. Aldo Moretti (Lino) in poslanec Mario Lizzerò (Andrea) . Ob 17.30 - Nastop Tržaškega partizanskega pevskega zbora, ki ga sestavlja 120 pevcev. XXX ANNIVERSARIO DELLA RESISTENZA E DELLA DISTRUZIONE Dl SUBIT Dl ATT IM IS Trentanni fa ta furia nazifascista si scatenò anche contro Subit, piccolo paese di montagna, nel Comune di Attimis, seminando terrore e sangue. Adolfi paesani furono vittime innocenti della barbarie nazista. L’incendio distruse quasi tutto il paese, ma non riuscirono a domare questa popolazione che continuò a lottare ed a sostenere, con tutti i mezzi, la Resistenza fino all’alba della vittoria sull’oppressore. Il sacrificio dei paesani caduti e la distruzione del paese verrà ricordata solennemente nei gg. 2 - 3 e 4 agosto p.v. dalla popolazione di Subit, dall'Unione degli Emigranti Sloveni, dall’ A.C.L.l./E.R.P .L.E., dall’A.L.E.F. e dall’A.N.P.I. con il seguente program: ma: Venerdì 2 agosto ore 21 - Nella piazza di Subit proiezione gratuita del film «Roma Città Aperta». Sabato 3 agosto ore 18 -Gara podistica individuale «Trofeo della Resistenza» con percorso circuito del paese. Ore 21 - Ballo popolare in piazza. Suonerà l'orchestra «Pomlad». Domenica 4 agosto ore 15 - Deposizione di corone al monumento della guerra 1915-18, alla cappella in ricordo ai caduti della Resistenza ed alla tomba dei caduti sepolti al cimtiero. Ore 15.30 - S. Messa in lingua italiana, friulana e slovena nella piazza di Subit. Ore 16 - Saluto del presidente del Comitato promotore Lino Gujon, del parroco don Pietro Toma-sino e del rappresentante delle Associazioni degli e-migranti Pio Cragnaz. Discorsi celebrativi della M.O. al V.M. mons. prof, don Aldo Moretti (Lino) e della M.O. al V.M. on. Mario Lizzerò (Andrea). Ore 17.30 - Esibizione del Coro Partigiano Triestino, composto di 120 persone. di Trieste una rappresentanza ufficiale. Si provvederà a mandare un osservatore, nella persona o dell’Assessore alle Attività Culturali o un rappresentante dell’Ufficio Studi. Il Presidente ha concluso la risposta rinnovando l’assicurazione che, per quanto riguarda l’Amministrazione Provinciale essa è e resterà sempre aperta e sensibile a tutti i problemi delle popolazioni, con particolare riguardo ai problemi delle popolazioni che sono portatrici di originali valori culturali, in quello spirito di democra- zia e di libertà che l’Italia, risorta dalle rovine del fascismo, ha fissato nella sua Costituzione. Queste le parole espresse e gli impegni assunti dal Presidente della Provincia avv. Vinicio Turello, nell’incontro con la delegazione dei Circoli Culturali della Benečija. Parole ed impegni che certamente non resteranno sterili, atteso l’animo risoluto e la decisa volontà realizzatrice di cui ha sempre dato prova l'avv. Turello. Di ciò gliene siamo fin d’ora sinceramente grati, Novak, vincitore del salto in alto Otroški pevski zbor pod vodstvom g. Emila Cenciča