TASSA POSTALE PAGATA ESCE IL SABATO II potere popolare è garanzia di progresso e benessere La nostra Lotta 1 ORGANO. DELL’ U. A. 1. S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO 1 DI TRIESTE Il successo della Mostra è il vostro successo DIREZIONE - REDAZIONE - AMMINISTRAZIONE: Riva Castelleone 2 — CAPODISTRIA, tei. 9 ABBONAMENTI: Zona B: anno jugl. 300; semestre jugl. 170; trimestre jugi. 90. Zona A: anno L. 700; semestre L. 370; trimestre L. 190 — Jugoslavia: anno din. 90; semestre din. 48; trimestre din. 25 ANNO I — N. 5 SABATO 2 AGOSTO 1948. UN NUMERO : J.GL 7.—, L. 15.—, DIN. 2.- Esemplari condanne ai criminali confessi CAPODISTRIA — Movimento ed animazione insoliti in questi giorni nella nostra cittadina. Grande afflusso di' persone in via S. Francesco e nelle adiacenze; molte che entrano o che escono dalla sala della Palestra. Numerosi e folti i gruppi di persone raccolte in ascolto, nei vari punti della città dove gli altoparlanti" spandono la loro voce. Queste esteriorità e l’interessamento generale della popolazione, denotano che a Capodis' ria in questi giorni avviene qualcosa di eccezionale o di grande importanza e di rilievo. Non altrimenti può definirsi il processo iniziato il 28 u. s. e terminato il I-X-43 nella sala della Palestra di Via S. Francesco, contro un gruppo di terrorismi e di spioni di Isola. Data la natura- dei reati di cui devono rispondere gli accusati è chiamata in funzione una corte superiore militare. Infatti razione delittuosa degli Imputati, oltre tendere al rovesciamento dei poteri noeti'ari nelle nostre terre, era particolarmente diretta contro l’armata Jugoslava Che amministra questa zona come stab lito dal trattato di pace con l’Itàlia. Questo è il processo più importante e sensazionale celebratosi finora nei nostro circondario. Chiaro emerge dall’atto di accusa, dalle risultanze dell’istru-toria e dàlie, confessioni" degli imputati, ohe il gruppo degli spioni e terrorist; di' Isola, oggi seduti sul banco degli imputati, o latitanti, o sop.reSsisi volontariamente, mirava per prima cosa a fornire notizie di carattere militare agli agenti dell’imperialismo di Trieste, poi a. sovvertire l’ordine politico e sociale di cui beneficiano gli abitanti della nostra zona, quale frutto della cruenta ma vttoriosa lotta di liberazione. Detto gruppo mirava infine a create qui da noi una serie, di' «incidenti» e a promuovere una catena di «fatti sensazionali» dai quali doveva derivare il mass'mo discredilo, di. fronte al mondo, della Armata Jugoslava e dei poteri popolari. . Da simili «incidenti» e «fatti sensazionali» doveva trovare lo spunto ed essere gius liticato il passo in avanti delle forze angloamericane occupanti 11 Territorio di Trieste, e dovevano, finalmente, trovar crédito, nella pubblica opinione, tutte le più igno-grosso’.ane calunnie, tutte ne, contro la Jugoslavia ed 1 poteri popolari della nostra zona. Purtroppo i maggiori responsabili, quelli sui quali pesano le più gravi colpe, ossia I mandanti, non siedono sul. banco degli imputati entro la sala della Palestra di Capodistria. Coloro che hanno germinato il così detto CLN per l’Istria; coloro che alimentano questo informe mostricciatiolo perchè di-terrorismo, con gli assassinii e con lo spionaggio, sono ben lontani da Capodistria. e Dudine Aldo, ambedue Scappati dalla zona B, a Trieste, passando al diretto servizio del prof. «Enea» ed al «cap. Furia»’. Tutti gli Imputati sono inoltre accusati di avere raccolto dati e com pilato delle liste di membri del potere popolare, nonché delle organizzaz'oni dì massa, éh^ dovevano risultare vittime delle loro azioni terroristiche. Gli stessi sono accusati di aver in concorso col Dudine Aldo ed il Parma Olinto, organizzato ed effettuato il trasporto delle ar- il prof. «Enea», presidènte; e il mi fomite daU’«EneaV e dal «cap «cap. Furia», membro del CLN 1 Furia» al «Grido dell’Istria» e spurio e bastardo, dèllTstrìa, che j precisamente otto mira, tipo hanno finanzialo, fornito le arjni ! «Berretta» con le rispettive do-e animato gli mputati a compie- ! tažionf di cartucce. Gli accusati re gli* atti di terrorismo, gli às- I devono anche rispondere di ave-sassinii e lo spionaggio, si guar- j re raccolto dati e preparato i dano bene oggi dal cond'vidère > piani per l’azione distruttiva del- la loro sorte davanti la giustizia. Con l’apertura del dibattito, il P. Accusatore dà lettura delle Imputazioni di cui devono rispondere i giudicando. Apprendiamo così che: 1) Drioli Luigi da Isola è ritenuto colpevole per avere concor- bili e grossolane calunnie, tujre ^ a;;a formazione di un gruppo le diffamaz om, tutti gli insulti, spionistico terrorista denomina-tutte le volgarità, tutte le men- • zogne, tutto il giallo, tutte le stupidità stampate e pubblicate dagli organi della reazione e del néof aséìàmo di : Trieste : e: di Udì- Per l'unità Prossimamente la mostra delle attività economiche aprirà i suol battenti e- Capodistria. E’ questo un avvenimento che 11 circondario dellTstria può salutare con giusto orgoglio. A differenza infatti della mostra ohe recentemente ha avuto luogo a Trieste, quella di Capodistria rappresenta effettivamente un bilancio consuntivo dell’attività economica del Circondario nel passato, nonché un sicuro elemento di valutazione e di orientamento per il lavoro da svolgersi in un futuro più o meoy prossimo. Nella Sua organizzazione domina infatti il principio che essa non debba essere subordinata ad un interesse politico ohe contrasti e con le condizioni obbiettive dettate dalla natura e dal grado di sviluppo delle forze produttive, e dai rapporti politici stabiliti dal trattato di pace con l’Italia. Si tratta cioè di mettere in evidenza notevoli risultati conseguiti dai lavoratori nel corso di questi ultimi anni, sulla base delie conquiste della lotta di liberazione e di fissare premesse obbiettive per un ulteriore progresso nell’interesse delle masse lavoratrici di questo circondario e di tutto 11 territorio di Trieste, nell’interesse della pace e della pacifica convivenza dei popoli in questa parte deU’Euxopa. n trattato di pace con l’Italia prevede un territorio di Trieste, che pur essendo governato temporaneamente da amministrazioni militari diverse, deve formare un’unità economica. Quanto stabilito dal trattato di pace può essere in effetti realizzato perchè a tal riguardo esistono condizioni obbiettive favorevoli. Da molto tempo infatti l’attività economica del circondarlo istriano viene infatti diretta in tal maniera da soddisfare i bisogni di tutto il mercato del territorio di Trieste specialmente in determinati prodotti. Le condizioni naturali e quelle produttive hanno indirizzato la nostra attività economica verso quattro branche principali: l’agricoltura, pesca, turismo ed industria alimentare. Per quanto concerne l’agricoltura è da rilevare che sotto la dominazione e e 11'It al’.a questa era stata diretta in vista delle esigenze economiche e politiche della classe dominante con conseguente sfruttamento intenso della mano d’opera. E’ stata così favorita '-a produzione di cereali, laddove la vicinanza di una grande città quale Trieste, avrebbe dovuto invece dettare la una coltura intensa dì verdure, pollame, la produzione di vini, frutta, latte ecc. Nel corso dell’ultimo anno sono stati conseguiti in tal senso dei grandi successi. La produzione ha già raggiunto in molti di questi fami il livello prebellico ed il problema della disoccupazione è stato risolto. Il circondario Istriano si avvia così verso una capacità produttiva tale da poter far fronte alla richiesta de', mercato de', territorio sia nelle voci di cui sopra, come anche ne prodotti dell’industria alimentare. to «Gruppo di resistènza, istriano Domenico Lovisato»; per avere, come presidente del ! CLN illegale di Isola, approvato la formazione e lo statuto del «Grido dellTstria» firmando lo stesso con il nome* illegale «Italia», nonché per avere aiutato materialmente e moralmente, tale gruppo, versando la somma di Lire 20.000 ai membri Marin Claudio e Dandri Livio. Egli è inoltre imputato Ri avere raccolto e fornito notizie di natura militare a certi pfof. Redento Romano, dal nome illegale «Enea» vice presidente dèi C. c- „„-A fino ad oggi lo seam- L‘ N- Istrian°. membro della De-Se pero nno aa^ oggi n seam ocrazia Cristiana direttore del bio dei prodotti fra le dùe zone , giomale sciovinista «U Grido dd territorio di Tneste non ha > dellTstria» e informatore della raggiunto un volume come avreb- famigerata radio «Venezia Giube potuto, la colpa non va attri- ! lia», ed a certo Vattovani dal nobilita certamente alla politica ! me illegale «cap. Furia», impiega-economica della zona jugoslava. !to presso la Croce Rossa Itaha- Essa è da ricercarsi piuttosto na « Tries*f- Dette notizie n-,,, , , . guardavano l’arrivo di nuovi re- ne..’orientamemo che è stato im- j part5 dell’Armata Jugoslava ad presso a quella della zona an- ; isola. Il Drioli è infine accusato glo-ameriéana, orientamento che di aver raccolto dati relativi alla tende in definitiva e staccare questa zona dal complesso del territorio ed unirla aU’economia ed ai mercati italiani. Non può valere certamente l’affermazione di certi circoli secondo cui la zona anglo-americana avrebbe ben poco da offrire a quellà jugoslava. Trieste è un centro industriale e commerciale che è in grado di coprire direttamente o indirettamente il complesso del fabbisogno di tutto il territorio. Bisogna soltanto aderire incondizionatamente alla esigenza dell’unità economica del territorio. La zona jugoslava lavora in tal senso. stazione radio dell’Agenzia Triestina dTnformaz’dni, dati che furono sfruttati dall’«Enea» e dal «cap. Furia» per disporre la distruzione della stazione radio. 2) Perenti« Salvatore, Dandri Livio, Difino Domenico e Dudine Ottavio, tutti e quattro di Isola, sono accusati di avere, dalla primavera del 1946, partecipato alla formazione di un gruppo terroristico e di spionaggio con lo scopo di rovesciare con la forza il potere popolare, nonché di a-vere fornito agli agenti dell’im-perialismo à Trieste dati e notizie di carattere militare segreto sulla dislocazione, sul numero ed armamento dei reparti dell’Armata Jugoslava. Di tutto dò si incaricavano certi Parma Olinto la stazione radio dell’ATI a Croce Bianca. Dandri Livio è accusato di a-ver partecipato armato dì rivoltella a detla azione che fallì grazie alla vigilanza degli organi esecutivi del potere popolare. Gli imputati Perentin, Dudine, D'fi-no sono accusati inoltre di ave- re tenuto, anche dopo la fuga del Parma Olin o, il contatto con il CLN ■ di Trieste, e principalmente il Perentin che ha avuto due lunghi colloqui con il prof. «Enea» e con il «cap. Furia» nella sede della D. C. di via Duca D’Aosta n.o 10. Gli imputati De-grassi Maria e Parma Attilio, fratello delì’OVnto. sono accusati di* avere nascosto le armi dopo l’arresto del Dandri. La P. A. afferma, in linea preliminare, che dagli elementi raccolti, là coloevp’ezza dei giudi-cand’ è pienamente provata e che perciò essi dovranno essere condannati a pene severe. Interrogatorio dell’imputato Dandri Luigi: Pres.: Vi sentile colpevole dei reati attribuitivi? Imp.: No. Pres.: Siete accusato di appartenere alla organizzazione terroristica GRI Domenico Lovisato. Imp.: Ho fa*to parte di questo gruppo perchè minacciato. Pres.: Quale m’naceia? Imp.: Minaccia di morte, (continua a pag. 4) Alla Conferenza dell’UDAIS Mulla lima {jitàata dal Conqìebbo coàti* Miao, e- Pel la ffiatellama italo~blam -Motta conilo l’impelial'ùmo ed i òuoi ùeìoi locali Alle ore 10.15 di domenica 26 c. m. nella sede del Teatro Ar-ferenza Territoriale dell’UDAIS alla quale hanno partecipato 350 delegate convenute dalla zona A e dalla zona B dei Territorio di Trieste. Hanno parlato all’apertura della Conferenza, la compagna Živa, a nome del Comitato Esecutivo dell’organizzazione, saldando gSi ospiti e rilevando la tenace resistenza delle donne contro i fomentatori di guerra condotta durante tutto il periodo post-bel-lico, il compagno Be’tram in rappresentanza del P C.T.L.T.. e la oomp. Resiz che ha fatto seguito ai saluti degli altri compagni con una relazione Sulla situazione dell’organizzazione UDAIS ed i futuri compiti della medesima. La compagna Resiz rileva la necessità di ostacolare Tazio-' demolitrice dei fraz’ontsii dd Viđali ohe sono responsabili della situazione venutasi a -reare nell’interno della organ’zzazione stessa, dopo la pubblicazione della R’soluz’one dell’U. I., Affermandosi in particolare sull’azione disgrp^atrioe di certi e:e«--nti condotta ancor prima della pubblicazione della Risoluzione del- l’U. I., cose’eqtemente o incoscientemente, sotto l’influenza di Viđali stesso, nell’ambito dèlia organizzazione stessa allo scopo di scindere oiialsias* legame con il F.F.A. della Jugoslavia. Perciò la compagna Resiz afferma «Noi che restiamo fedeli al programma tracciato dal Congresso Costitutivo. consideriamo giusta-men*e le uriche rappresentanti delTUDAIS del Territorio di Trieste. Parlando appassionatamente della fratellanza italo-sla-va sorta dal sangue versato in. comune e dai comuni sacrifici non è qualcosa d! artificioso, come taluni Immaginano, ma è ili frutto di continue lotte dì comuni sforzi, che si rafforza e s! svi-lupoa nelle tradizioni rivoluzionarle. Poi parlando dell’avvenire: Noi donne non dobbiamo rimanere su miei punto morto, sul ouale ci hanno portati I seguaci di V’dqV m „’ip««* momenti cosi difficili che . assomigliano a duelli de’ 1941 ma dobb’amo ritrovarci come allora, e dalle tenebre che ci circondano aprirci un varco verso un avvenire più' chiaro. Dobbiamo raccogliere le nostre forze e con esse aopog-giarci la, dova per sette anni ci siamo appoggiate, e dove per sette ann-- àbb’amo ricevuto continui aiuti. Alla fine, della relazione la comp. Resiz cita il caso delle compagne Marina e Loretta promotrici dell’e.soulsione di alcune oneste compagne che si erano attenute al programma del Congresso Costitutivo, e il dovere di ques*e comna^no di portare a conoscenza la Federaz’one Mondia-’e delle donne il caso. Dono di ciò parla la compagna Z!va prendendo in minuzioso esame il lavoro dell’UDAIS nel P,'rf'nrw^ar,’o Tcf^nyjo Hanno seguito le discussioni. Tnf-'ne 13 compagna ZrVa met+e a votazioni la risoluzione che pubblich’amo. la ouale viene ap-q?1,iv"o+vjTr*à o COn BC* clamazion! delle presenti. Gli avvenimenti nei mondo BELGRADO — H Maresciallo Tito è stato oggetto di un’entusiastica ovazione quando fece il suo ingresso all’Assemblea nazionale, per la prima volta dopo la mozione dell’Ufficio Informazioni. Nel corso dell’odierna seduta le due Camere del Parlamento jugoslavo hanno adottato il testo del nuovo codice relativo alla procedura criminale. La grande novità di questo codice Consiste nel fatto che Le funzioni di. giudice istruttore e procuratore sono riunite in una sola persona incaricata successivamente della istruttoria, dall’accusa e di vegliare sulla rieducazione del colpevole. Il procuratore assume cosi il ruolo di difensore, poiché deve far comprendere al colpevole il torto che egli fa a se stesso violando gli interessi della società di cui fa parte. Il nuovo codice sopprime ancora il segreto confessionale nel caso dei sacerdoti chiamati a testimoniare. BERLINO «— La decisione delle potenze occidentali di portare il problema di Berlino davanti al Consiglio di* Sicurezza dell’ONU ha provocato del malcontento fra Toptnione pubblica democratica tedesca. In numerose dichiarazioni di' personalità polìtiche, partiti e organizzazioni di massa democratiche, si sottolinea Ohe questo passo non porta alla soluzione del problema e si esprime la opinione che se esistesse real- mente la buona volontà da parte delle potenze occidentali d’occupazione il problema berlinese potrebbe essere risolto su basi quadripartite. Il presidente del Governo della regione della Sassonia-Anhalt, dr. Hiberer, ha salutato il comunicato dell’Agenzia TASS qualificandolo la prova che l’Unione Sovietica desidera risolvere la questipne di perlaio In fnodo pacifico ' ed ha aggiunto “che questo scopo sarebbe stato raggiunto se le potenze occidentali d’occupazione avessero adempiuto ai loro Impegni verso il popolo tedesco. In una dichiarazione delTUffi-cio stampa del Partito Socialista unificato, si mette In evidenza che la richiesta sovietica per il controllo del «ponte aereo», è logicamente basata sull’accordo delle 4 potenze d’occupazione in merito al controllo e che ciò vale pure par la circolazione monetaria per Berlino ed il commercio fra la capitale tedesca e le zone d’occupazione occidentali. LIPSIA — Wilhelm Pieck, presidente del Partito comunista della zona sovietica, parlando ieri sera alla radio, ha esortato la popolazione di Berlino a costringere il «Parlamento Cittadino» e la Municipalità di mutare l’attuale politioa catastrofica. Egli ha detto che se alla testa della municipalità non ci* fossero degli elementi dediti ad una politica #fal-limentare, Berlino potrebbe de- mi della ricostruzione della sua economia ed al miglioramento del tenore ds vita della sua popolazione. NEW YORK — Secondo il vicesegretario dell’Uffioio Informazioni delle Nazioni Unite, Benjamin Cohen, «sarebbe una buona idea scegliere nell’Undone Sovie- Cotone netta Dalmazia Nell’ainnata economica 1948-1949 verrà iniziata su larga scala la coltivazione del cotone nella Dalmazia. Vari distretti prepareranno piani dettagliati e fisseranno i luoghi dove verranno attuate queste colture. Una delle più grandi aree riservate per la coltivazione del cotone sarà nel distretto di Se-benico. Vi si coltiveranno 72 ettari di terreno. Nel distretto di Knin ne saranno riservati 36 ettari. Entro il 25 ottobre verranno decise le contrattazioni per la produzione del cotone. Nella città di Yarea è stato riparato un altoforno in uno spazio' di tempo veramente sorprendente e precisamente in soli 59 giorni. In stesso lavoro veniva effettuato precedentemente da dicami pacificamente al proble- specialisti esteri in 6 mesi» RISOLUZIONE 1) Dopo aver esaminato da tutti I punti di vista il danno subito dall’UDAIS in seguito al dissidio che quella parte della direzione che segue la tesi dql frazionata Viđali volle trasportare dal P.C. del Territorio di Trieste'nella nostra organizzazione, aspramente condanna l’attività della stessa; ' lo-slava che è frutto della lottai di liberazione naz’onale e che si tempra unicamente nella lotta contro Timperialismo. 4) Per 1 motivi succitati la membre de’TUDAIS del Territorio di Trieste non riconoscono liquìdatrice questa parte della direzione quale propria rappresentante. SI oppongono acchè la nostra organizzazione venga rappresentata dalle corno. Marina e Loretta presso la F D.M.D. poiché le stesse sono dirette responsabili che il conflitto sorto nel PC del Territorio di Trieste sia stato trasportato nell’UDAIS indebolendo in tal modo il fronte anti-imperialista da noi e nel mondo» 5) Conserveremo la combattività della nostra organizzazione consolidando In tal modo la nostra unità e la nostra fratellanza italo-slava in conformità al programma stabilito dal Congresso costitutivo. 6) Invitiamo tutte le membre dell’UDAIS e tutte le dorine de- 2) Questa parte della direzione si è allontanata dal programma fissato daU’UDAIS al suo Congresso costitutivo. L’obiettivo principale della sua lotta non è rappresentato più dalTimperiali-smo anglo-americano, il quale è responsabile se il problema di Trieste è ancora sempre aperto, e sul quale grava pure la responsabilità per la miseria, la disoccupazione e la prostituzione nel Territorio di Trieste. Tutta la sua attività è diretta contro la Jugoslavia. contro quella parte del Territorio di Trieste sotto l’amministrazione militare Jugoslava e contro le nostre più conseguenti combattenti, che sono rimaste Irremovibili sulla linea tracciata mocratiche a riflettere sull’atti-dal nostro Congresso costitutivo, vità veramente disgregatrice di una parte della direzione delTUDAIS con cui si vuole far 3) Sminuisce il carattere antifascista e conseguentemente rivoluzionario della nostra organizzazione, Volendola trasformare in una coalizione di partiti sul tipo dell’UDI, che deve ancora condurre una lotta di tipo nuovamente ricadere sul nostro popolo quella calamità che per un quarto di secolo lo ha soggiogato. (I D) Aiutiamo a scoprire la veri- parlamentare per poter raggiun- tà sulla situazione in Jugoslavia gòre quella unità che noi abbia- ed impegnamo tutte le nostre formo già conseguito con la nostra ze nella lotta contro Timperiali-lotta rivoluzionaria In tal modo smo e per la vittoria della demosi spezza quella fratellanza ita- crazia nel nostro Territorio. Sindacalismi e pseudosindacalismi TOTT® PIU ILA Molto già si è parlato e criticato sul tentativo di liquidazione della linea rivoluzionaria classista dei S. U. Si è sempre però risposto ohe simili* affermazioni e critiche non erano altro che il frutto di attacchi personali e un tentativo per minare l’unità del S. U. Ora però ta maschera che copriva coloro che si erano prefisso questo, è caduta; ormai hanno detto chiaro e tondo che la linea politico-sindacale dei S. U. bisogna cambiarla, e che con questo si potrà finalmente ottenere la unità di tutù i lavoratori, specialmente in questo momento ohe l’offensiva dei datori di lavoro contro le condizioni d’esistenza della classe lavoratrice si fanflo sentire più che mai. L’articolo del «Lavoratore» comparso il 18 settembre, firmato da Alessandro Destradi ne è la conferma. L’articolo in questione è una chiara dimostrazione che le critiche e le accuse non erano attacchi personali o tentativo per minare la unità sindacale, ma erano dovuti ad un’analisi delle azioni ed affermazioni di determinati elementi che avevano uno scopo principale; la liquidazione della linea classista rivoluzionaria de: S. U. Esaminiamo ora cosa dice il Destradi in questo suo articolo. Dice che ora non esiste più nessun impedimento all’unità sindacale còn la Camera del Lavoro, In quanto la causa di questa divisione era dovuta a fattori politici, fattori perciò secondo lui estranei ai lavoratori e perciò di danno agli stessi, e che per le ragioni su espostt i S. U. li avevano abbandonati. Questo significa svuotare dal contenuto classista rivoluzionario i sindacati? Dire eh* la lotta per il trattato di pace contro il neofascismo per la democrazia, non sono innegare ciò che è stato il fautore principale che ha unito tutti i lavoratori del mondo nella F. S. M. Dire come fa Destradi che ora non vi esistono questi fautori significa misconoscere quali siano i principali interess nella classe lavoratrice e negare ogni essenza classista sindacale, negare Inoltre ogni insegnamento marxista leninista allo sviluppo della lotta di classe, ed assumere la linea politica sindacale della Camera del Lavoro. La linea della Camera del Lavoro, non occorre spiegare quale sia, in quanto è già stata sufficientemente smascherata dalla nostra stampa ma si può riassumere* in poche parole, e cioè, lotta per l’applicazione del piano Marshall a Trieste, lotta contro 1 trattati di pace, per la loro revisione, volendo in ultima analisi dare la stessa all’Italia. E chiaro che i concetti espressi da Destradi nel suo articolo sono la chiara dimostrazione che si vuole calcare quella via, è con ciò vuotare del loro contenuto rivoluzionario i nostri sindacati portando gl! stessi su una linea socialdemocratica riformista. Collegando questo con le parole d’ordine della «politica errata ed avventuristica» del nostri sindacati, accusandoli di troppi scioperi politici*, signifóa far rsorgere le tendenze sindacali opportunistiche tipo Radìch, tendente ad un sindacato apolitico, un sindacato che lotti su parole d’ordine econom’stiche, ponendolo su posizioni di compromesso. Siccome ora non solo Ra-dich, che si* è sempre trovato su queste posizioni, ma anche coloro che un tempo hanno lottato contro queste tendenze si trovano sulle posizioni stesse e voglio- no giustificarle richiamandosi al marxismo-leninismo, alla lotta di classe, all’internazionalismo, vogliamo proprio su questa base, analizzare e classificare il loro operato. Questo dovrebbe essere la prima giustificaz’one alla politica di codismo che necessita loro per portare il sindacato sulle posizioni socialdemocratiche< riformiste. Cadendo le pregiudiziali politiche del sindacato, quale dovrebbe essere la linea? Se non una linea economista, (è chiaro, \ corno insegna il marxismo-leninismo, che non vi* sono e non vii esistono due linee classiste rivoluzionarie) o vi è quella del proletariato, o quella della borghesia. Perciò se Destradi crede di darci da intendere che anche la linea dell’economismo sia una linea rivoluzionarla marxista-leninista, questo è pane per i gonzi. La lotta dei sindacati su questa linea porta al Trade Unionismo, la strada del più vile tradimento *del proletariato. La lòtta apolitica dei sindacati sulla base delle rivendicazioni puramente economiche fu‘uno dei primi impedimenti incontrati da Lenin sulla Strada delia lotta de' proletariato per la creazione di un sindacato autonomo. La corrente che fu definita da Lenin, la corrente dei soc’aleconomisti, ha avuto una grande importanza per 10 sviluppo ideologico dei lavoratori, in quanto lo stesso Lenin ha Saputo mascherarla In modo geniale. Quale sindacalista che si rispetti non sa come Bernstein, 11 grande fautore d questa tendenza non sia stato uno snaturatone del marxismo, un qualunque piccolo borghese, e che la sua unica preoccupazione sia stata di impedire al proletariato di servirsi della scienza marxista per sconfiggere definitivamente la borghesia. Perciò se i fautori di questa etndenza hanno preso il sopravvento nei S. U., e vogliono dare agli stessi questa linea, lo possono anche fare, ma non però richiamandosi al marxismo-leninismo, ma' dichiarandosi apertamente per quello che sono, e cioè socialdemocratici, riformisti, economisti, alleggerendo con ciò il nostro compito ed il nostro lavoro per smascherarli. La lotta che i lavoratori di Trieste hanno ingaggiato è una lotta per la vita. O il proletariato saprà affermarsi come classe oppure dovrà soccombere. I sindacalisti ohe guidano i S. U. non capiscono o non vogliono capire queste cose, credono che si possa fare una politica classista collaboran-do con il nemico di èlasse? Come giustificano questi pseudo sindacalisti la lettera inviata al Generale Gaithier, palese asservimento alla politica imperialistica? Dove mai hanno Imparato che si può collaborare con Timperialismo e nello stesso tempo lottare contro di esso? Queste secondo noi sono pure e semplici illusioni, parlamentari, illusioni che nelle condizioni obbiettive del nostro territorio portano alla liquidazione della nostra economia, alla nostra industria, con la collaborazione stessa dei lavoratori. I sindacalisti che dirigono i •S U. svolgono la loro tesi volendo dimostrare che in determinati momenti che il proletariato deve ritirarsi, e la linea e-conomista che vogliono far assumere ai nostri sindacati dovrebbe esser: una ritirata strategica. Noi siamo Informati differente mente, il marismo-leninlsmo insegna che le ritirate si devono fare, ma non attraverso deviazioni ideologiche. Pertanto vogliamo suggerire ai lavoratori dii intensificare la loro vigilanza rivoluzionaria nei sindacati, e dal-l’analfsi delle attività smascherare ed espellere dal seno quei dirigenti che si trovano su queste posizioni, prima ohe sia troppo tardi,. prima _ cioè che l’imperialismo abbia rafforzato e consolidato le sue posizioni e inizi il nuovo attacco contro I lavoratori, attacco che se non affrontato con la dovuta energia, potrebbe risultare fatale. Non si creda che con questa analisi si voglia impedire l’unità dei lavoratori del nostro territorio, anzi tutt’altro1, con questa nostra analisi, si vuol dimostrare che l’unità si deve raggiungere a tutti i costi, non però sulla base di compromessi marci col nemico di classe, con compromessi che svotino il sindacato dei suo contenuto rivoluzionario, oggi forti dalle posizioni conquistate possiamo estendere l’azione verso gli altri strati delia popolazione che appunto per l’acùtizzarsl ■ della lotta per la propria esistenza, per la testardaggine degli imperialisti nel volere applicare a Trieste piani contrari, devono essere mobilitati su queste parole d’ordine e venir- edotti sul susseguirsi della vita politico-economico e sociale nella nostra città. Siamo certi che risultati positivi non tarderanno a verificarsi. Questo sii potrà ottenere non certo attuando una politica di codismo, facendo assumere al sindacato una linea economista, ma continuando la lotta sulla stessa linea classista marxista-leninista del pas-ato, e dando il ruolo di avanguardia alla classe lavoratrice ed al suo sindacato. La nostra Lolla In seno all'attività dell'UAIS figlie del popolo hanno risposto così Già evidenti truffi nei quadro delia gara trimestrale - Per i figli delle donne lavoratrici il „itido infantile'1 sarò, asilo sano ed amorevole - Sostanziale bilancio dei primo mese Come In ogni lavoro tendente «1 rafforzamento del Potere Popolare, anche .e donne del Circondario istriano hanno risposto all’appello dell’UAIS, con un piano di lavoro degno di loro; ptano che rispecchia la decisa volontà nella lotta economia e politica; piano ohe, incluso nella gara bimestrale, ha già dato i suoi frutti in tutti i rami. Ora fervono i preparativi per la sistemazione defla tiva delle ca. se giovanili, case del pioniere, asili ecc. Nel solo d stretto di Caipodistria durante la gara, saranno sistemati 9 a§ill diretti dalle giovani maestre, uscenti dal corso a suo tempo pure indetto dall’UAIS: «lavoro di donne, lavoro sistematico di organizzazione; dimostrazione di tenacia s di volontà popolare*. L’UDAIS, appoggiata dal Potere popolare eleva la donna ad un livello culturale, economico e politico più alto, cioè verso il benessere e l’uguaglianza di diritti. Eleva la donna al grado che per diritto le spetta ne.la società e. sistente, malgrado la lotta accanita di coloro che sostengono essere la donna destinata alle sole funzioni di «angelo del focolare». Dalle mani delle nostre donne escono i più bei lavori. Dalle nostre donne fioriscono 1 migliori figli che, educati sanamente nello spirito fraterno e collettivo, crescono uomini forti e capaci di regolare la loro vita. Appunto per questi’ figli delle nostre mamme lavoratrici è stato creato a Capodistrìa un «Nido intentile» che raccoglierà i bimbi fino a 8 anni e dove essi troveranno le più amorevoli e Sane cure, nido che dispone di tutto ciò di cui abbisogna il bambino per crescere sano e forte. - L’apertura di questa Casa Materna, darà alle nostre lavoratrici la tranquillità e la sicurezza per i loro piccoli, privi delle loro cure durante la loro assenza per Il lavoro. Questa è una delle iniziative più belle e più utili finora assunta dalle donne, iniziativa che renderà economicamente indipendenti le nostre donne. quindi uguali all’uomo. Oltre al «Nido Infantile» di Capodistria, che dovrebbe servire d’esemp o al distretto di Buie, nel circondario verranno sistemati asili anche nei paesi ora sprovvisti. In tali asili verrà sistemata la cucina a cura del C J*. L. il che consente agii insegnanti di custodire i bambini tutto 11 giorno, preparando loro la strada della scuola. Tutto questo lavoro attesta la volontà di collaborate con il Potere popolare per li rafforzamento economico del nostro circondario. Lavoro svolto durante la gara bimestrale, lavoro di donne coscienti che apprezzano 1 grandi sforzi del nostro Potere popolare per sollevare la popolazione dalle sofferenze, doloroso retaggio della guerra. La gara bimestrale per le donne è indice di volontà, di progresso e di benessere, ed è la miglior risposta a tutte le provocazioni e al tentativi di infangare il nostro potere e la nostra zona in genere. Le donne hanno cosi risposto accettando in pieno la gara e dimostrando con il lavoro costruttivo quale sia la via da seguire. Esse possono già nel primo mese di gara portare al loro attivo: l’iscrizione di 511 donne ella propria organizzazione; 4563 ore di lavoro; 5 asili definitivamente si stema t’ 183 donne iscritte al corso per analfabeti; 52 riunioni tenute da donne; 37 riunioni di comitati; 9 comitati sono stati sistemati organ izzativamente; 4 paesi formata l’organizzazione inesistente; 146 iscritte hanno confezionato vestiti, lenzuola, federe ecc. per gli studenti ed altrettante si sono iscritte al corso di taglio cucito che sarà tenuto il prossimo Inverno. Fatti incresciosi Il eomp. Stuie Viètor di' Stru-gnano è rimasto vittima di un infortunio. Il giorno 27 settembre mentre si trovava all’albergo Nazionale a Strugnano per bere un bicchier Speculatori alla sbarra Cvsfinil nn lin14 Dihnili riiyild II „DU on Kizzoiii e finisce ancor più male Come segnalato In un numero precedente, certo Rizzotti Giovan. ni, ex presidente del C. P. L. di Cittanova, è stato condannato dal tribunale popolare circondariale di Capodistria a 10 mesi di lavoro obbligatorio perchè colpevole di speculazione illecita aggravata, avendo occultato in vari ripostigli un ingente quantitativo dì tessiti e generi vari per un valore di 4 milioni di lire circa. Avverso a tale condanna avevano interposto appello sia il Bizzotti come la P- A. cui era apparso troppo mite la pena inflitta dai primi giudici. La causa i stata nuovamente discussa il 2S corr. L’avvocato Sardos difensore del Rizzotti ha sostenuto la tesi che il condannato ignorava la legge che fissa U termine per denunciare la merce al Proprio comitato popolare. Il Rizzotti. afferma l’avvocato, quando conobbe questa prescrizione, temendo il sequestro di tutto il suo pat.rimo- però non è la speculazione illecita aggravata. Chiede per conseguenza la concessione delle circostanze attenuanti e che la pena venga diminuita. La pubblica accusa confuta l’argomentazione della difesa asserendo che '1 Rizzotti, data la sua posizione di presidente del C. P. L. di Cittanova ed ex capo dipartimento dell’econoir.ia del C.R. per l’Istr a era necessariamente a conoscenza delle leggi e delle dteposizian; relative all’obbligo della denuncia delle merci. Agiunge che il Rizzotti aveva saputo intrufolarsi fra le autorità popolari allo scopo di approfittare della sua posizione per ritrarne illeciti profitti. Conclude definendo l’imputato un e-lemento socialmente pericoloso dato l’alto grado di corruzione da lui raggiunto. Chiede una pena severa in corrispondenza alle leggi in vigore. Legge infine una lettera indirizzata dalla popolazione di C ttanova la quale chiede una severa condanna del Rizzotti In aio, ommise di denunciare la i rapporto alla gravità del reato da merce incorrendo In un reato che [ lui consumato. di vino, sali su una sedia, ma perse l’equilibrio cadendo In malo modo. Nella caduta riportò la frattura della mano sinistra e contusioni vari*. I marinar del pontone jugoslavo che fa servizio nelle nostre acque mentre stavano rimettendo a galla una baroa affondata nel 1945, urtando contro una mina, hanno avuto la sorpresa di trovare sul fondo della barca ricoperto dal limo, un teschio umano probabilmente di qualche pescatore affondato con la barca. Il macabro trofeo è stato tra sportato a Isola. Attenzione asportatoli di sabbia! Da alcune settimane si è constatato che sia da parte di privati come pure di organizzazioni vengono effettuati dei prelievi di sabbia nella zona immediatamente retrostanti all’argine a mare della bonifica di Ancarano. in prossimità del Sanatorio. Malgrado i ripetuti avvertimenti del motorista dell’idrovora 11 quale è incaricato della sorveglianza della zona. Essendo tali scavi dannosi tn quanto possono compromettere la stabilità dell’argine e favoriscono lé infiltrazioni marine, per fronteggiare le quali sono stati eseguiti ultimamente costosi lavori, si comunica che lo scavo della sabbia nella zona Bonificata di Ancarano è proibita e che i contravventori saranno denunciati alla D. P. LA DIREZIONE Contrabbandi di valuta A Pirano la " D. P; addetta al servizio del posto di blocco, ba fermato certa Tagliap’etra Giovanna, mentre tentava di esportare iileialmente In zona A la somma di metrclire il 000 che teneva nascoste addosso. E’ stata denunciata. ACCORDI STRACCIATI Aperta violazione Il traffico sospeso Fort» nota di fprotesta dell'Amministrazione Militare iugoslava nei riguardi ^dell'atto inconsulto L’Ufficio Stampa deU’Ammint-strazione Mil. dell’At. Jugoslava .per la zona Jugoslava del T. L. T-ha comunicato il testo della nota di protesta spedila in data 27 c. alla Commissione dell’Amministrazione Mil. Alleata per la soluzione delle questioni economiche con sede a Trieste, a seguita dell’atto compiuto dal G. M. A-di Trieste col disporre' il ritiro delle licenze di circolazione atte autocorriere della dipo Zaccaria, con le quali si svolgeva il normale movimento territoriale di passeggeri fra le due zone del T. L. T. Con questo atto arbitrario e d’autorità, è stata interrotta di tronco la circolazione delle autocorriere fra le due zone e per naturale conseguenza il passaggio fra le due zone delle persone già Continuando il ciclo del vino Sarà più leggeretto quest' anno il dolce liquore prezzi collegati, costituisce altresì il riconoscimento più bello della bontà della lavorazione. E basta usufruenti del regolare servizio terrestre delle autocorriere. Ognuno comprende quali danni « graut difficoltà derivino agli abitanti del T. L. T. dal provvedimento adottato dal G. M: A. in aperta violazione di patti stipulati e In assoluto contrasto con lo spirito del trattato di pace con l’Italia, Ecco II testo della nota di protesta dell’Amministrazione Militare Jugoslava. Alla Commissione dell’Amministrazione Militare Alleata per la soluzione delle questioni economiche ed altre fra l’amministra, zione della zona Anglo Americana e Jugoslava del T. L. T. -Trieste. Preghiamo di voler rendere noto all’Amministrazione Militare Anglo-Americana quanto segue: Quanto avevamo già comunicato a mezzo telefono, abbiamo appreso che da parte dell’Amministrazione Militare Anglo-Amert riportare le parole del cantiniere j cane sono state ritirate tutte le licenze alla ditta Zaccaria per lo In redazione quelle male lingue di colleghì cominciavano ad agitarsi. «Caro Giorgio — mi dicono con un fare gesuitico che sembra creato apposta per attirare gli schiaffi — cominci ad essere troppo zelante nei tuoi servizi. Quindici giorni fa set stato nella Distilleria Corrodo: oggi è la volta della Cantina Sociale dt Citta, nova. Devi guardarti dal lavorare troppo, sai: altrimenti il naso ti sì comincerà ad enfiare cangiando il naturale colore nel rosso vermiglio degli amanti dell’alcool. Per Bacco-» Ve lo dico io cosa nasconde questa volgare insinuazione: invidia. Invidia grossa cosi. Ma tanfi; bisogna farci II callo « passare oltre. Passare cioè a Cittanova con la sua bella Canti. na Sociale ì cui edifici sorgono vicinissimi al mare. Ed il con-nubo fra l’odore salmastro e quello proveniente dal processo di fermentazione dell’uva, dà una risultante non eccessivamente spiacevole, come di primo acchito potrebbe sembrare. La Cantina fu istituita, sulle traode di una precedente a carattere eminentemente privato, nel 1935. I soci originari furono 50 ma venne data la possibilità a tutti i contadini di convogliare verso la Cantina l’uva destinata alla produzione del vino; e attualmente quasi tutti gli agricoltori portano alla cantina il loro pro. dotto. La quantità media annuale di lavorazione sì aggira — a quanto molto gentilmente ci spiega il direttore dell’azienda — sui 6000 q.li d’uva, dalla quale si ottengono mediamente circa 400 hi tra vino e stretto. La capienza dello stabilimento è però superiore raggiungendo la cifra notevole di 6500 hi e rappresenta una delle maggiori cantine deU’Istria tutta. Concluso il processo di lavorazione, le v’naccie restanti vengono restituite ai produttori oppure direttamente passate alle distillerie viciniori per la produzione della grappa. *£’ nota d’altro canto — prosegue il nostro intervistato — la morbosa gelosìa che i contadini hanno per le vi-nocete: ci riesce perciò piuttosto diffìcile ottenere che essi passino tramite nostro la materia solida alle aziende di distillazione, preferendo produrre «inter familìam» il prezioso liquido». Passando al ciclo di lavorazione diremo in breve che l’uva viene messa a fermentare in vasche di cemento e vetro, ciascuna della capienza di 200-400 hi. Per la spremitura invece funzionano delle presse idrauliche a torchio continuo che rappresentano. a quanto m’è stato di osservare, assieme ad altri macchinari elettri-' « m n CAPODISTRIA — Indetta dalla segreterìa deU’UCEF deli’Istria, è stata tenuta domenica 26 corr. nei locali del nostro Circolo di Cultura Popolare una importante riunione cui hanno partecipato i rappresentanti di una ventina di società affiliate dell’Istria. La r.unione è Iniziata con una relazione del comp. Abram che ha fatto alcuni accenni sull’importanza deilo sport in un paese governato dal potere popolare Egli ha delineato i compiti da affrontare per l’avvenire, primo del quali diffondere ed allargare lo sport tra le masse popolari, dedicando le maggiori cure alle forze g.ovanili da cui s. ricaveranno j quadri futuri. In ogni angolo del nostro territorio deve essere co.tivato lo sport e devono ven re organizzati dei corsi di istruttori di educazione fisica per facilitare a g’o-vani l’esercizio fìsico che ritempra ed irrobustisce li corpo e lo spirito. Queste attività dovranno seguire un prano prospettco ben definito dai quale io šport risulterà migl orato. Il comp. Abram precisa quindi ai convenuti j compiti e l’attività da svolgere da dirigenti de! Circoli e delle Società sportive aderenti per preparare sempre più larghe masse di giovani alie competizioni sportive. Segue la discussione cui partecipano vari compagni con proposte e suggerimenti per rendere più proficuo e facilitare il lavoro da svolgere. , Viene elogiato il comp. Romano Podleca di Buie la cui attività nel campo giovanile ha ottenuto buoni risultati sportivi. Il compagno Piaino Aldo paria quindi del prossimo campionato di calcio del T. L. T. che avrà inizio il 3 ottobre. Informa a questo proposito, che sono stati presi accordi con la segreteria del-l’UCEF di Trieste per 11 buon andamento del campionato. Afferma che sono state risolte le questioni relative all’assicuraz one dei giocatori contro l’Infortunio e che si è provveduto alla coordinar one dei trasporti per le trasferte delle squadre partecipanti al campionato. Per il camp onato di Zona che si inizierà pure entro 11 mese d ottobre, la segreteria deU’UCEF disporrà nel miglior modo tutta .’organizzazione. Pallacanestro: Per questo ramo d: attività sportiva il comp. Piaino rappresenta l’opportunità di allargare l’attività per includere nuove forze giovanili. Devono es-sere messi a punto i campi sportivi per l’inizio dei prossimi tornei. E’ sentito il bisogno di formare squadre maschili che scarseggiano. _ Pallavolo: Bisognerà preparare i migliori quadri per le finali del campionato del T. L. T. che a-vranno luogo prossimamente. Atletica leggera: In questo ramo vitale delio sport tutti gli atleti della zona devono prepararsi tecnicamente per le prossime gare che avranno luogo nel-l’Istria Queste gare saranno di grande importanza dato l’Intervento delle squadre di Fiume. Pola e Trieste. Dopo queste gara verranno selezionati 1 migliori atleti che poi saranno Inviati a: campionati -balcanic. La riunione viene chiusa con /augurio di tutti i partecipanti a che in un prossimo avvenire possiamo vedere nella nostra Istria una piena fioritura di attività sportive. ci, l’orgoglio dei lavoratori della Cantine. Mi sono azzardato a chiedere qualche previsione sulla quantità e sulla percentuale alcoolica dell’uva prodotta quest’anno. «Dare delle cifre — roì ha risposto premurosamente il direttore — è impossibile. Genericamente però posso dire che la quantità sarà leggermente inferiore a quella dello scorso anno. L’affare serio sta però nella percentuale alcoolica. Infatti le eccessive pioggia hanno determinato un impoverì, mento di sostanze t pertanto la gradazione dèi vino per questo. anno sarà notevolmente inferiore alla media». Per quanto riguarda l’acquisto,j questo viene fatto con il sistema dei prezzi collegati e rappresenta j — a giudizio degli stessi produt- ! tori — un grande passo m avanti nell’economia agricola. I fatti insegnano: tutta la produzione di quest’anno è già stata preventivamente acquistata; ciò già molto tempo prima dell’inizio della stagione! Se quésto è una prova di più dell’efficienza del sistema dei Urbaz Mariano che da ben 19 anni lavora nella Cantina Sociale cooperativa dì Cittanova per comprendere la razionalità dei s’ste. mi e delle macchine usate netta fabbrica stessa»: Dacché sono in questa azienda — mi ha detto — non un litro di vino è andato acido od ha preso il sapore di secco, muffa o marcio». Giorgio Ugonotto esercizio di linee automobilistiche nel T. L T. Con ciò è simultaneamente ne interrotta la circolazione ter. ritortale del personale fra le due zone del T. L. T. Non avendo la Amministrazione Anglo-Americana ritenuto necessario neppure di fornire informazioni a tal proposito, e tanto meno di venire ad Un accordo preventivo con l’Amministrazione Militare dell'Armata Jugoslava, consideriamo tutto ciò un atto unilaterale col quale viene violato il patto stipulato relativo alla libera circolazione della popolazione d’ambo le zone, ■ed in contrasto con lo spirito del trattato dì pace con l’Italia. L'Amministrazione Militare del-l’A. J. desidera che la questione venga quanto prima chiarita considerando l’Amministrazione Militare Anglo-Americana responsabile di tutte le conseguenze derivanti. Per ordine del com. Maggiore Japovič Mlljenko » Processi a triste umorismo Puzzan di zolfo i sistemi medioevali Nel medio Evo, allorché la voce pubblica attribuiva ad un Individuo doti magiche o famigliarità con le streghe, il tapino correva un brutto quarto d’ora e finiva generalmente sul rogo. I giudici, gli inquisitori, non si preoccupavano più di tanto e con un procedimento sommario, che consisteva nel richiedere all’interessato una prova di non essere uno stregone (cosa che egli non poteva provare) emettevamo il barbaro verdetto. 1948 triestino. H Medioevo è passato da un pezzo, ma certi usi pare non siano ancora scomparsi. Alludiamo al caso di quel tapino di Fabiane ich, che tra l’altro è malandato e claudicante, il quale vistosi un giorno pubblicamente accusato di tentato rapimento da parte di un giovanottóne quattro volte più robusto d lui, s’è visto appioppare 6 mesi di reclusione. Il giovanottone, un èsule Iugoslavo, non ’.’aveva accusato di stregoneria, che non è più di moda, ma d1 qualcosa che oggi. In certi ambienti la sostituisce, nel carattere di mercato col diavolo: l’accusa di essere un agente del-l’OZNA, un miscuglio di tenebroso e di giallo. Finalmente in sede di appello, il Fabiane ich s’è vista riconosciuta la propria Innocenza, ma intanto una pesante cappa di «disonore» è pesata sul suo capo per un lungo periodo di tempo, senza contare che, a'lontanato dal posto di lavoro, il Fabiancich ha dovuto attraversare una serie di disagi e di scomfono che non abbisognano di illustrazioni. A chiarire meglio le cose, ricorderemo che la gratuita accusa gli era stata mossa, allorché il giovanottone (oggi m carcere per reati che com ci è dato conoscere, ma che si possono mtuire) aveva trovato da dissentire con l’ometto incontrato per caso a! Caffè, sui criteri di valutare l’abbandono delle loro terre da parte di quegli individui che fanno de: vittimismo politico un mezzo per sbarcare II lunario ed una professione assai poco onesta. Durante il primo processo, la corte non aveva sentito .1 bisogno di fare! documentare la falsa accusa, aveva fatto cioè come quegli inquisitori medioevali. i quali intimavano all’imputato: «prova di non essere ciò che ti accusiamo». Che poi il Fabiancich fosse un povero ometto sciancato ed il... Capito un pezzo d’uomo che cioè esistesse l'impossibilità materiale per l'accusato di aver compiuto e tentato di compiere il reato indicato ■ dall’accusatore, non contava: come gli stregoni de. medioevo. Per un agente dell’OZNA, stregoneria et ^qualcosa dì simile e come tale arrestato e messo al fCesco? D’altra parte gli americani si scusano dicendo che, tollerate ie classiche quattro libertà, la libertà di stregoneria, non può proprio essere tollerata... 1C Come genere drammatico «PIf» si ricollega a quella rigogliosa tradizione letteraria-teatraie che, prendendo le masse dalla lacrimevole vicenda del Dumas figlio, per quasi un secolo ha dominato incontrastata le ribalte della vecchia Europa, malata di omanticismo spìcciolo. Sotto questo aspetto, evidentemente, anche Pif è da considerarsi come 51 prodotto di una società tipicamente borghese, di una società tanto facile a commuoversi di fronte ad una banale finzione. Spietatamente insensibile di fronte alla disperazione reale dd un popolo alla fame. Pit però, a differenza di ta -.ti altri lavori «sui generis», è una commedia che ci piacerebbe veder rappresentata anche oggi. Forse perchè in essa vi avvertiamo qualcosa come la rivolta, l’umana rivolta del povero derelitto contro il ricco corrotto. Forse perchè nell'anima generosa ma fiera della piccola Pif ritroviamo qualcosa della nostra ànima plebea, generosa ma f.e-ra. Quelli del „fazzoletto nero" Cala il sipario sui quattro rapinatori CAPODISTRIA — Presso II no- j per cui è stato condannalo il suo stro Tribunale superiore è stata difeso, venga convertita in quella discussa in seconda istanza la eau- di semplice concorso, sa contro i componenti la triste- mente famosa banda del «Fazzoletto nero», già condannati nel 1947 dal Tribunale a severe pene ! per le numerose rapine a mano armata e per i furti con scasso da essi consumati. A Velinlk Giuseppe, capobanda, erano stati Inflitti 15 anni di- lavoro obbligatorio, e Kramsteter Giovanni 10 anni, a Sergon Giuseppe, latitante, 4 anni, e a Busechlan Agostino 3 anni della stessa pena. All’appello cui sono ricorsi 1 condannati della predetta banda, si è opposta la P. A., chiedendo il rigetto e la conferma della sentenza prolungata nei loro confronti. L’aw. Sarđos, difensore del Kramsteter e de*. Sergon, chiede che siano loro accordate le circostanze attenuanti, e al Sergon il perdono giudiziale data la sua giovane età. L’avv. Della Savia, difensore del Busechian, chiede che la imputazione di incitamento alle rapine Le argomentazioni del difenso. ri vengono confutate dalVaocusa-tore il quale chiede che l’appello del Sergon venga respinto perchè latitante Per g i altri due ricorrenti chiede la riconferma della sentenza, pur convenendo che al Kramsteter sla stata inflitta una pena troppo severa. Dall’esame delle fedine penali risultano dei precedenti solo a carico del Busechlan il cui foglio è costellato di condanne per reati contro la proprietà. La corte trattenutasi per circa mezz’ora in camera di consiglio, rigetta il ricorso del Sergon. conferma le pene già inflitte al Velinik e al Busechian. accoglie lo appello del Kramsteter cui riduce la pena da 10 anni a 7 anni e 8 mest di lavoro obbligatorio. Cop questa sentenza cala definitivamente il sipario sulla banda del «Fazzoletto nero», (Ielle cui imprese criminali è stata teatro Capodistria ed i suoi dintorni. La prossima mostra delle attività produttive L’esposizione dovrà risultare l'espressione di un’economia pianificata L’iniziativa della Mostra ha Incontrato la fattiva ed entusiastica adesione anche delle cooperative agricole. Finora hanno aderito a questa rassegna del lavoro e della produzione ben 29 cooperative agricole e negli ùltimi giorni sono pervenute altre conferme di partecipazione. Merita lode ed è da segnalare Il desiderio di partecipare alla mostra, espresso anche dalle cooperative più povere dii prodotti agricoli, come Monte di Capodistria, Hervoj, Maresegao ed altre. L’adesione di queste cooperative è stata accolta con particolare gradimento in quanto il Comitato dèlia Mostra vuole mettere in risalto e valorizzare tutti 1 prodotti di buona qualità, anche se la loro entità è limitata, così da non bastare alle esigenze del mercato. Ad iniziativa della Federazione delle Cooperative, il 18 corr., è stata tenuta una riunione dei dirigenti delle cooperative che hanno proposto e discusso quali stano i prodotti delle cooperative da esporre. In linea di principio è stato deliberato di dare la preferenza agl: ortaggi che rappresentano uno dei rami più importanti della nostra agricoltura. Molte ed Interessanti sono risultate le proposte fatte dai dirigenti delle cooperative, proposte che, in gran parte saranno attuate dal Comitato della Mostra. Le cooperative agricole esporranno cereali, granoturco, se- tutto è possibile, con le sue dia- menti varie, frutta, uva, vino di boliche arti. V’è chi dice persino che abbia il piè caprino, e ohe quando passa ascia dietro a sè puzza di zolfo! Ma Intanto che garanzia di Incolumità, che è come dire d libertà può avere il cittadino di Trieste, se nulla dt più facile che passando per la strada, venga accusato dal pr mo che passa di... La segreteria dell’UCEF per l’Istria Invita tutti 1 dirigenti delle società sportive della zona ad intervenire ad una riunione che sarà tenuta domenica prossima nella sala del CCP di Capo-dlstria, riunione che avrà inizio alle ore 9. Saranno trattati problemi sul future sviluppo sportive. quest’anno e dell’annata scorsa Esse esporranno inoltre i migliori bovini, pollame ecc In detta riunione è stato constatato che alcune località, finora non rinomate, producono invece ottimi e preg ati vini, come ad es. la cooperativa di Costabona che vanta un «moscato» di 15,4 gradi. Una delle caratteristiche della Mostra è di mettere in evidenza molti prodotti nuovi per aprire ed allargare il cammino alle migliori possibilità economiche della nostra zona, Il comitato inv'ta le cooperati ve che ancora non l’abb'ano fatto, a dare la loro adesione affinchè la Mostra diventi una gara emulativa fra tutte le coope- rative del circondario. Anche gl: artigiani si preparano per la Mostra con l’apporto di numerosi prodotti del loro lavoro specializzato. Finora si sono distinti particolarmente i falegnami che e-sporranno stanze da letto complete, cucine e mobili vari, accessibili all’acquisto di tutti gli strati della popolazione. I falegnami edili, a loro volta, presenteranno serramenti, come porte, finestre ec. I carpentieri esporranno le specialità della nostra zona: imbarcazioni da diporto e da pesca con le loro attrezzature. I fabri figureranno con 1 loro lavori di alta qualificazione: dagli assi alle eliche, dalle ancore ai vari prodotti nautici. I bandai esporranno l’occorrente della loro specialità, per ^’edilizia, per l’agricoltura e per la casa. Le adesioni degli altri artigiani, come sellai, meccanici, elettricisti ecc. sono assicurate. Altri hanno proposto di organizzare gli assaggi del vino, del latte e financo dei prodotti conservati in igeatola. Tali proposte non saranno scartate, anzi la direzione realizzerà tutte quelle effettuabili. Per gli assaggi del vino sarà disposto aff.nchè sia consentito alle più larghe masse di visitatori di degustare le varie specialità di vino e di esprimere il proprio parere sullo stesso. Interessamento e collaborazione superiori ad ogni aspettativa Lo zelo degli organizzatori della Mostra per ottenere l’interessamento e la collaborazione tei circoli economici e degli abitanti della zona, ha raggiunto risultati superiori ad ogni aspetta'Iva. Negli ultimi giorni è stata assicurata la collaborazione dei pescatori e delle cooperative. Quelle di Umago e di Cìttanova dedicheranno la loro opera all’acquario. La cooperativa pescatori di Capodistria ed alcuni pescatori di Isola, organizzeranno una pescata da effettuarsi alla presenza dei visitatori della Mostra quale dimostrazione pratica de’ sis emà usato per la sacealeva. I pescatori presteranno turni di servizio all’esposizione per spiegare al visitatori le partico- larità della mostra. La cooperativa pescatori di Pirano ha messo a disposizione le reti ed imbarcazioni occor-en t. La ditta RIBA prepara per la Mostra della pesca un grande acquarlo con rappresentati in miniatura 1 metodi" di pesca con la sacealeva. Ad Iniziativa del C. P. C. è stata formata una commissione per l’abbellimento di Capodistria Detta Commissione ha già programmato l’ultimazione del piazzale circostante la Mostra, per il giorno della sua apertura ufficiale: la riparazione di tutte le strade asfaltate della città, lavori vari al porto, al mol! e nei giardini pubblici. Alcuni di que-tsi lavori sono gà in corso e quelli non ultimati prosegu ranno anche dopo la chiusura della Mostra. Vari artigiani hanno già aderito alla moàtra indicando con quali prodotti: altri purè parteciperanno ma finora non hanno pre-cisato^con quali prodotti. Il padiglione più Interessante sarà quello del mobilio, oggetto di particolari cure degli artigiani. In esso saranno esposte camere oompleamente arredate e singoli pezzi. Avvitiamo tutti gli artigiani espositori che il materiale da e-sporre dovrà essere Inviato nei posti fissati entro il 10 ottobre. I preparativi della Mostra del-el costruzioni sono in pieno sviluppo. Gli organizzatori rappre-sentteranno con vari disegni, schizzi, grafici e fotografie il lavoro compiuto, specie nel campo della cos razione. Sarà esposto anche 11 materiale da opera di produzione locale. Sono recenti le adesioni alla mostra delle cooperative dì Mondano e dii Consica del distretto di Buie, quella di Semedella del distretto di Capodistrla. La cooperativa di Puzzole ha già trias’ ultimato 1 preparativi per "a esposizione cui partecipe tutti 1 rami dell’agricoltura ^ l’artigianato. » Le cooperative del distr-Buie .»a mo già scelto I m capi di bestiame da inviare h' Mostra. Nel distretto di Buie sono stat’ selezionati esemp’arl ecee-' ona-11 di vàri prodotti agricoli, come ad es. 1, ešemn’are di barbabietola del peso di kg. 12; una patata di kg. 1.20; un groppolo di uva del peso di kg. 3 e una cipolla di kg. 1. Gli organizzatori della Mostra agricola voe”ono dare' un particolare risa’to a’a Mostra della uva, prodotto tipico della stagione. Saranno esposte grandi quantità di uva assortita, sistemata in casse. Si prevede che proprio in materia di Imballaggio e spedizione de’”uva, la Mostra proverà il progresso della nostra zona nel’a nuova economia. E’ In razione una rivista ohe uscirà con l’apertura della Mostra. In essa saranno messi In rilievo i singoi: rami dell’economia nostrana, il lavoro compiuto ed 1 compiti per il futuro. Tutti quell: che intendono collaborare alla compilazione di tale rivista sono Invitati ad inviare I loro scritti entro 11 29 corr. Istituite le case dello studente n dipartimento di cultura del Comitato popolare circondariale per l’Istria ha trasmesso la seguente comun cazione agli interessati: CASE DELLO STUDENTE Con l’inizio dell’anno scolastico 1948-1949 funzioneranno nelle città di Capodistria, Isola e Pirano «Le Case dello Studente» (cotog-g ) per gli allievi delle scuole medie italiane non abitanti in quelle località. La retta mensile, che varierà a seconda delle condizioni economiche dello studente, sarà al massimo di 3 000 lire comprendendo vitto ed alloggio. Avviso U C E F Da segreteria dell’UCEF per ’Istria comun ca che g’ovedi '0 settembre s’è in ziato a Catodi stria un corso per arbitri d> cacio. Tutti coloro che desiderano svo’.gpre questa attività s- pre-senfno presso la segreter'a del* l'UCEF per ITstria a Capođ str a io piazza Tito per l’Iscrizione. comu* Miss ‘ Italia i Miss Trieste, dunque... Trieste è Italia. E' un sillogismo molto orecchiabile, «eppure di cattivo gusto, ma il cattivo gusto pud essere trascurato Quando sia utile. Qualche tempo fa avevamo letto, in sede di preventivi ministeriali che Palazzo Chigi aveva stanziato due miliardi-, o più di li, per la propaganda di italianità. Ora si vede che, intervenuta Quella che chiamano la commistione della scure• tale voce di spesa sìa sembrata eccessiva, ed allora si provvede altrimenti. Sfruttando cioè tutto ciò che è triestino, (e non costa) per battere la gran cassa dell’italianità. Miss Trieste - Miss Italia, tuona molto bene e... costa poco, con risultati egregi, visto che la gente corre dietro a Queste manifestazioni di mondanità, in cui non si sa se la volgarità supera l’inutilità, o viceversa. E così sarà possibile per un anno Intero, ovunque Miss Italia si rechi, montare la gazzarra dell’irredentismo, con nastri tricolori, alabarde, campane di San Giusto e le ragazze... le ragazze di Trieste... L’eletta è in realtà — almeno così sembra in fotografìa — una ragazzetto piuttosto insignificante, che davanti a certi bei «pezzi» che avevamo visti pubblicati sulle terze pagine dei quotidiani italiani, lasciava piuttosto a de. *iderare. E ciò fa pensare che sia da escludere la casualità dell’elezione e che un criterio. diciamo così politico, abbia guidato i giudici dì Stresa. La nostra convinzione è Confortata dall’altra parte da quanto scrivono numerosi giornali italiani, tra | quiali I’«Avanti» del P. S. I., il quale in un servizio dall’Albergo Borromeo dl Stresa, afferma: «Serpeggiò la voce che la giuria, incerta sulla designazione aveva finalmente deciso di eleggere «Miss Trieste» per dare un carattere patriottico alla faccenda, ribadire l’italianità di Trieste ecc. La stessa eletta, quando seppe Il favorevole risultato del concorso, esclamò: «Penso che abbiano voluto premiare l’Italianità di Trieste, piuttosto che la mia bellezza». (almeno sincera, questo si). ' Insamma stando così le cose, pare che De Gasperì e Sforza (Sceiba chiuderà una volta tanto occhio) vogliano affidare ad uno slip e ad un paio di belle gambe l’incarico di portare in giro per il mondo l’istanza dell’italianità di Trieste. Il che è, come sì voleva dimostrare, molto bello e dignitoso. Ludovico Caricati come bestie in quattro autocarri 228 lavoratori neri dello stato della Georgia sono stati trasportati a Bay city, nel Michigan, e ceduti ad una fabbrica di conserve al prezao dl 35 dollari per testa. I negri furono sistemati al loro arrivo in un capannone per lavori agricoli. In seguito furono messi a dormire in una grande stalla per maiali, separati da questi unicamente da una bassa parete di balle di fieno. Dopo due settimane, la maggior parte dei poveretti fuggirono, cercando asilo presso i contadini del d:n‘òmi. I neri erano partiti per Bay city con la promessa di lavoro nelle fattorie per la raccolta dei cocomeri e con un salario di 12 dollari giornalieri. Essi alla fine hanno però incassato 2 dollari per 10 ore di lavoro quotidiano. MSIH1MIL «Non vorrei dire nulla di fai* so. Io non voglio essere un cerebrale. Ho una terribile paura di poterlo essere.. Sono uno che scrive storie, e non ho che una storia da raccontare: l'uomo. Questa storia molto semplice voglio raccontarla a modo mio, dimenticando le regole della ret-torì'ca, gli artifizi della composi-zìone... «Voglio ricondurre l’uomo a sè stesso: trarlo fuori dalla folla e restituirlo al proprio corpo e alla propria mente, al proprio spirito. Voglio liberarlo dall’ìncubo che è la storia e innalzarlo al sogno calmo della propria anima, alla cronaca verace del genere umano. Voglio che sia se stesso». Queste dichiarazioni programmatiche dì Saroyan sono certamente più importanti di ogni dato biografico, ehè se tale è il sentire d’uno scrittore e méSut sua opera vi si mantiene corrente, la data, il luogo dA nascita appaiono dei fattori puramente casuali. Eppure per un sommario inquadramento occorre fissarli. Saroyan è nato da genitori armeni a San Joaquin Valley (California) nell’agosto del 1908. La sua produzione — volumi di ' racconti che meglio sarebbe de- SAROYAN PROFILI NELLA LETTERATURA MONDIALE »MHKI MAGO DIPINGE IL RITMO DELLA VITA La sua unica e costante storia elementare è l’uomo, nei vari suoi impulsi, nella sua poesia, nel suo lavoro finire «componimenti» dì natura poetica — gii ha dato rapida- le, intorno agli anni della guerra mente notorietà, sì che oggi egli ! civile e dell’espansione néU'Ovest Analogamente allo sviluppo | tarlai definisce «uno sviluppo in portato da Mark Twain dopo Edgar Poe, Hawthorne e MelnAl- ti. E non teme il giovane autore di esprimere chiaramente le sue personali considerazioni: scopre una verità e tosto la enuncia. Ciò ha dato maledettamente di nervi alla critica «ufficiale» americana, che gli ha più volte rimproverato «Il suo cosciente atteggiarsi ed impennarsi»; essa ha dimostrato dì non comprendere che Saroyan è anzitutto un poeta, poi un narratore. Più che narrare, egli ha moltissime cose da dire o meglio da comunicare ai lettore. Sarebbe — si — capace di scolpite caratteri riesce a durile un’essenza. La prosa dì Saroyan è a volte sconcertante, anti-narrativa, ma grande è la si rivelazione poetica. Sebbene a spesso ritrarre la gente della sua razza, rievocare di fantasia quell’Armenia che egli non ha conosciuto, eppure sente nel sangue, i motivi rimangono sempre universali. «Non esiste un’Armenia come non esiste un’America, una Francia, ecc. Esiste, signori, la Terra, e su di essa gli uomini». Ciascun uomo, indifferente la sua origine, può insomma dive- Libertà per 1 ricetti Come sempre accade per le parole destinate ad esprimere qualche cosa che non è concretamente visibile e non è fisicamente accertabile in dati e misure, la parola «libertà» si presta a moltissime interpretazioni e si adatta a avariati uffici. E come sempre accade per le parole che e-sprimono un concetto, l’uso che ne fanno i filosofi e 1 teorici è assai diverso da quSllo che ne fa il cosidetto «uomo della strada». Giacché i primi intendono a mantenere la libertà nei cielo delle astrazioni, e cosi contemplandola a testa in su possono specularvi e fUosofarv, in tutta tranquillità; mentre il secondo, per accorgerei della libertà, ha bisogno di averla a portata di mano. Se uno ha freddo non gli basta dì possedere il concètto di cappotto, bensì vuol sentirselo sulle spalle. E, al solito, c’è cappotto e cappotto: ahi l’ha di pelliccia, chi di lana, chi rattoppato, òhi ridotto a uno straccio e chi non l’ha mai avuto. Insomma, cl sono molle libertà; e se gli americani {durante la guerra, badate bene, quando si trattava di farsi una buona stampa) ne nominarono quattro, e incautamente le promisero a tutti, il nostro Tommaseo nel suo grande dizionario ne elenca più di cento. C( s ano mille libertà o una sola che le comprenda tutte, è però quest.one secondaria; questione importante è invece la seguente. La libertà (o le libertà) è un bene, una ricchezza, diciamo un capitale; e per l’appunto come succede per la ricchezza, come succede per il capitale, la ripartizione della libertà fra gli uomini non è nè equa nè armon osa. Vi sono gli accumulatori, 1 detentori ad un certo punto: fino al punto di poter, per esempio, pensare a modo suo senza poterlo esprimere; fino al punto di poter scegliere fra il morire di fame e il mangiare poco. La terza soluzione, il mang'are a sufficenza, gli è preclusa. La sua libertà funziona come un sasso legato a una funicella: il povero è libero di lanciare il sasso ma poiché è il rio-co che tiene il capo della funicella, evidentemente fissasse non andrà più lontano di quanto è lunga la fumé. Di quanto il ricco permette che la fune sia lunga.. Ma al contrario, l’uomo ohe tiene il capo della fune, il ricco, di quante concrete libertà può godere! Perfino della libetrà di scavalcare le barriere della legge e di scorazzare nella licenza e nell’arbitrio. Il poveretto invece, se si arrischia ad avvicinarsi alle medesime barriere, si busca una fucilata come il ladro sorpreso nel pollaio. Gli uomini che lavorano, 1 poveri diavoli, i privi di libertà per definizione, soffrono e lottano perchè anche II bene della libertà diventi concretamente un bene comune: soffrano e lottano affinchè il socialismo assicuri a tutti il godimento di questo bene, assicuri tn definitva quella effettiva condizione di libertà che è la scelta del proprio destino (cioè Il libero sviluppo delle personalità) secondo le proprie risorse e le proprie vocazioni; non g’.à se. condo l’arbitrio di una società che vuol perpetuare l’ingiustizia condannando dalla nascita un Individuo a rimanere nella angustia Intellettuale e materiale in cui una sorte immutabile lo ha messo. Articolo di LIBERO BIGUARETTI schermisce. ISTORIA DEI CHICCHI PROFUMATI Capre parenti ed espressi assai stretti Se dobbiamo credere ad Antonio Fausto Natrone, sapiente Maronita e professore di Siriaco « Roana, la scoperta del caffè avvenne ad opera di alcune capre. «All’estremità delio Yemen — /acconta il saggio — un arabo che custodiva le sue capre si meravigliò molto vedendo che le sue bestie non potevano dormire ed erano in preda ad una inconsueta eccitazione. L’arabo, allora, andò ad avvertire del fatto II re d’un vicino convento il quale, fatte delle ricerche per scoprire la causa del fenomeni), scoperse ehe le capre si erano nutrite preferenza d’un arbosce lo ne in quei luoghi, al quale, tuttavia, non s’era attribuita prima d’allora nessuna virtù. Siccome i frati del convento, contrariamente alle capre, dormivano troppo, ciò che non era conforme ai regolamenti, U bravo priore fece bollire alcuni di quelli arbusti ricavandone un decotto che dava l’insonnia. I frati bevvero e. tn breve, divennero 1 religiosi più »vegli e più atti q- dei dintorni». Così furono scoperte Ce proprietà eco' tanti del caffè secondo il suddetto saggio Maronita. Gli europei conobbero il caffè attraverso i racconti che ne facevano i viaggiatori che l’avevano bevuto durante le loro peregrinazioni attraverso l’Arabia. Alla bevanda vennero attribuite proprietà straordinarie, quasi miracolose. Sir Tomas Herberth, ritornando ne: 1720 da una miss, one In Oriente, riferì che il caffè faceva passare la malinconia e la collera. I turchi, che gustavano già allora abbondantemente quella bevanda, la consideravano creata dall’Arcangelo Gabriele per ridare le forze a Maometto. E Maometto stesso, stando alle leggende, decantò il caffè «capace di dare la forza a un uomo per gettare g ù di seta quaranta uomini e per accontentare quaranta donne». Sotto il piccolo Chatelet, tra via Saint-Jacquea e il Ponte, sorse nel 1643, il primo caffè di Parigi e quind della Francia- La indifferenza del pubb ìco per la bevanda fu però tale che il proprietario, un levantino, falli beo presto e mori net a miseria. Fu Soliman Aga Mustafa, I fri loro una tazza di caffè. La bevanda, dapprima, parve dete- 1669. Soliman era giunto a Parigi in qualità di ambasciatore straordinario presso il governo di Luigi XIV. Era elegante, gentile, uomo d; mondo. Invitò molte personalità nella sua —" J— -* è universalmente considerato uno i Saroyan ha detto una parola m un terremo di nude avventure, dei più eminenti scrittori giova- ; nuova dopo Faulkner, Eliot e i ma una leggenda creatrice che ni della letteratura americana. \ Hemingway. E’ quello che II Vlt- e1 preziosissimo radio. Una tale attività non si limitò però ai soli ; laboratori di fisica; molti uomini ; dì affari, pensarono di utilizzare ; i residui dell’estrazione del radio, j residui che erano fortemente fo-: sforescenti per produrre vari ar-i ticoll con cui arrotondare il gruzzolo. Questi però furono sfortunati. Un fabbricante di orologi belga per es pensò di utilizzare questi residui per produrre quadranti per orologi vis bili anche di notte. A tale scopo impiantò presso la sua fabbrica un padiglione destinato a produrre tali oggetti e vi impiegò alcune donne le quali, dopo alcuni mesi di lavoro per aver più volte appuntito ì pennelli sporchi di questi res dii radioattivi fra le labbra, cominciarono ad emanare una luce strana, visibile dj notte: im veri, tà esse diventarono fosforescenti. Questa luce strana era molto o-stinata e non le abbandonò neppure quando. In seguito a malattia sconosciuta, tutte scesero nel-I la tomba pagando così il primo ! esiziale tributo alla vita dello uranio; più tardi si spiegò che . queste donne morirono perchè la ' uranite aveva distrutto i tessuti dei loro organismi. Poi la scienza progredì: si scoprirono nuovi metodi con cui somministrare agli am malati quant tà limitatissime di radio. trasformando cosi un veleno in una benefica medicina. La radioterap a richiese sempre maggiori quantità di minerale di uramfo. Nuovi e ricchissimi giaciment1 furono scoperti ancora nel Canadà negli Ural: e nei territori asiatici della Russia, altri negli Stali Uniti di America. DeVuranio però non si curava nessuno Le uraniti erano ricercate so'tanto per la .produzione del radio. Poi scoppiò la bomba. Qualcuno scoprì che si poteva p> ov'icnre artificialmente radiazioni simili a quelle del radio, sen2 impiegare questo prezioso elem ‘n Frattanto la produzione mondi« di radio aveva raggiunto qua i 1. mezzo chilogrammo e ve ne e a abbastanza per soddisfare tutte le richieste dei laboratori se entifici i quali erano gli unici ,a serv rsf ancora di radio. L’uranio che prima costituiva soltanto un sottoprodotto della estrazione del radio. con la rovina di questo elemento, rimasi pressoché dimenticato. Quando, dopo duri anni di lavoro, intensificato dalle esigenze della guerra, la prima bomba atomica esplose sul Giappone, la uranite diventò di nuovo il centro di attenzione mondiale e la base della nuova metallurgia necessaria all’industria atomica. I giacimenti degli Stati Uniti di Amer ca. vennero nuovamente sfruttati, mentre nel mondo le ricerche di nuove miniere si facevano sempre più affannose. Gli Urali vennero .perlustrati da cima a fondo, le misteriose steppe dell’Asia Settentrionale risultarono essere ricchissime dì uranio, le grandi miniere del Canadà. già abbandonate, vennero riaperte e il continente africano viene ancor oggi ripetutamente scandagliata dai pù perfezionati strumenti di ricerca La corsa, all’uranio continua: la gara atomica si sta facendo vìa . via più aspra e p ù che i labora-j tori scientifici sono ora le offici-j ne atomiche che richiedono sem-I pre più minerale.* La nostra Lolla istruttoria ha posto in luce le criminose attività del nazionalsciovinismo Dandri alla sbarra Pres.: Chi vi ha minacciato? Imp.: Musizza Mario. Pres.: Chi è Musizza Mario? Imp.: Un membro dell’organiz-Eazione, Pres.: Dunque eravate a conoscenza dell’esistenza dell’organizzazione? Imp.: Si ero a conoscenza. Pres.: Vi erano conosciuti gli »copi dell’organizzazione? Imp. Si mi erano conosciuti. Pres.: Quali erano quest: fini? Imp.; Fare la propaganda per l’italianità fino all’arrivo del governatore. Pres.: E fino all’arrivo di questi? Imp.: Raccogliere dati e informazioni su funzionari del Potere Popolare e dell’UAIS. Pres.: Si è parlato qualche volta dì Informazioni militari? Imp.: In mia presenza, no. Pres.: Ohi si prendeva il compito di raccogliere dette informazioni? Imp.: Nella prima riunione tutti t cinque accusati ai sono assunti l’obbligo di raccogliere pure io ne ho date ma non mi ricordo su quale persona, so che era un membro dell'UAIS. Accusatore mil.: Quando siete entrato a far parte dell’organizzazione? Imp.: Nel giugno dell’anno 1946 Vo’onta riamente. Pres.: La vostra risposta è in contrasto con quanto affermato prima e cioè che siete entrato a far parte perchè minacciato? Imp:: Entrai volontariamente nel grupno, poi quando incominciò a funzionare l’organizzazione venni minacciato. Pres.: Come venne formato il groppo? Imp.: Venne formato nella casa di Du dine Aldo, invece l’organizzazione nella mia cantina nel febbraio 1947. Pres.: Chi era assieme a Voi in quel ’.’occasi one? Imp.: Degrassi. Dudine Aldo, Pugliese Aldo, Parma Olinto. Pres.: Chi era del groppo? Imp.; Aldo Dudine. Pres.: Cosa trattavate nelle vostre prime riunioni*? Imp.: Cosa faremo quando arriverà il governatore, che faremo servizi di* polizia. Si è pariate inoltre dicendo che noi dipendiamo da Trieste. Nella seconda riunione il gruppo prese il nome di Groppo dii resistènza Istriana Domenico Lo-Visato, venne detto 'inoltre che noi avremo ricevuto delle direttive da Trieste che dovremo eseguirle, disse inoltre che aveva portato del .denaro da Trieste per pagare le spese di viaggio per coloro che andrebbero a Trieste a prendere direttive. Non disse da dii avremo ricevuto direttive e nemmeno da dhi aveva ricevuto 3 denaro. : Si parlò inoltre di armi che avremo ricevuto al momento opportuno. X Aoc. udi-: Quale sarebbe stato questo momento? lmo. : L’arrivo del governatore. Pres.: Sapevate che al momento Che il Dudine disse che dipendevate da Trieste e avreste ricevo to delle direttive, armi, denaro eoe. il vostro groppo era divenuto una organizzazione segreta illegale? lmp. : Sì. lo sapevo. Pres.: Ditemi qualcosa sullor- ganizzaz’one. Imp.: Il Dudine Aldo era il primo capo gruppo, come suo vice capo era il Parma, , Pres.: Si parlava nelle vostre riunioni di segreti militar:? Imp.: Non in mia presenza A oc. mil.: Per quanto concerne le armi sa chi le avrebbe mandate? Imp.: Più tardi seppi che sarebbero state mandate da certo capitano Furia. Pres.: Conoscete voi questo ti-JpO? Imp.: Non lo conosco. Pres.: Si parla indi della raccolta di dati sui membri dell U A.I.S., del Potere Popolare eec., ohe venne ordinata dal Parma su incarico di' Furia, dati che vennero portati da vari membri del GRI DL, il Parma notò de.ti dati su una carta, e poi disse che detti membri verrebbero puniti, specialmente Bruno D’este. Nella medesima riunione si è parla to dello statuto che era già stem pato -il Dandri ha firmato lo statuto con il nome illegale di Ottavio. firmò con questo nome poiché glielo aveva ordinato u Dudine Aldo. - Dice inoltre che a firmare w statuto potevano so1 a mente i membri del groppo oppure i giovani di sano spirito (fdrse i na-zional-seiovinisti più accesi). Potevano entrare a far parte se presentati da qualche e membro def ORI DL che se ne sarebbe assunto la responsabili tà. Spiega, inoltre che l’organizzazione era formate sul gruppo a Troike, con vari cani cellula fra S duali era pure lui, Dandri. Continua dicendo che gli ordini fi capo groppo li dava ai capi cellula e questi a loro volta ai i membri delle cellule, la cospirazione era assoluta nemmeno i membri delle varie cellule dovevano conoscersi fra di loro. Spiesa ’notare che se un membro de’l’organizzazione verrebbe arrestato gli altri membri dovrebbero aiutarlo, usando la forza contro i membri della D. P. se fosse stato il caso. Lo statuto ’.notare prevedeva che i membri dell e cellule o de’ GRI DL che contrawerebbero alle resole oooure che 'radireb-bero l’organizzazione dovranno essere puniti. n°= casi più gravi anche con la morte. Continua la sua confessione dicendo che non sa dove lo statuto è stato fatta, lo firmò, vide altre firme al disopra della sua ma non si ricorda i nomi. Pres.: Quando vedeste per la pr'ma vo’ta le armi? Imp.: Quando venni chiamato ad una riunione nella casa di Russignan Marino nella stessa ca sa il Difino ai spiegò il funzionamento delle armi consistent? in mitra Berretta, altre istruzioni non ne ebbe Senu e che dette ar mi vennero da Triéste poiché il Parma gli disse che erano arrivate il sabato samo, ma non sa il numero delle stesse e nemmeno la qualità. , Parla sulla stazione radio, egli dioe che era stato lui a portare le informazioni sulla stazione radio, al Perentin Salvatóre. Pres.: Avete voi collaborate allo scarico delle armi*? Imp.: Nego recisamente. Pres.: n teste Difino dice ohe voi avete preso pari.* allo scarico. \ Imp.: E’ la verità quanto ho dichiarato di non avere scaricato le armi. Pres.: Eravate armato cotti altre armi? Imp.: Avevo una pistola Browning che mi era stata data dal Claudio Marin. I Pres.: Eravate presente all’azione contro la stazione radio del-PATI a Croce Bianca? Imp.: Ero presente. Pres.: Come avete collaborate in questa azione? Imp.: Ho preso la direttiva dal Perentin, di andare a raccogliere informazioni sul posto della stazione radio, io porterà termine detto compito, in collaborazione con Detrassi Pr migliano e Russignan Marino. In detta occasione il Perentin mi disse che l’azione per la distruzione della stazione radio verrebbe eseguita da noi giovani in collaborazióne oon due specialisti venuti da Trieste. La data per compiere l’azione venne fissata per il 1 di giugno, alla stessa dovevano partecipare io, D agrassi? e Di fino. La sera fissata per Fazione andarono a Loreto dove trovarono i due specialisti che vennero loro presentati, poi tutti assieme si avviarono verso la stazione radio portando con se la bomba a orologeria. Camminando per strada si accorsero che era troppo tardi ed allora fissarono II martedì per compiere l’azione, U Dandri portò in una casupola di campagna ii materiale esplosivo. Pres.: Dite cosa accadde il martedì successivo? imp.: Il martedì come d’accordo èi trovammo fuori Isola mancava il Difino, ma vi era in sua sostituzione 51 Parma Olinto, incontrarono i due specialisti, si avvicinarono a Croce Bianca, ma mentre si trovavano a poca distanza dalla stazione radio il Dandri che. si era spinto in avanti sentì intimare lo Stoj. A questa parola gettai via la pistola, la cinghia ecc. e m? lasciai arrestare. Pres.: Conoscevate il Drioli? Dandri: Nego di avere avuto ra-taórti con lui. Pres.: Quando vi trovavate in carcere avete ricevuto qualche soccorso? Dandri: Mia sorella ricévette 60.000, inoltre mia madre mi disse che avevano ricevuto una maglia una camicia ed un paio di scarpe. Altre domande vengono fatte1 all’accusato Perentin ma egli cerea di' eluderle, iiìfine accenna a particolari di nessuna importanza. Con ciò é concluso l’interrogatorio del Dandri. Sale sulla peoäna quindi l’accusato Dudine Ottavio, macellaio da Isolali quale alla domanda del presidènte se s? sente colpévole risponde afferma’ ivamsnte. Dice òhe è stato Organizzato nel GRt DL da Perentin Salvatore e ciò precisamente nell’anno 1946 nella oreficeria del Perentin stesso. risposi di si, ohe lo conoscevo, ed allora, il Perentin mi disse che a comandare il GRI DL erano proprio Ö Furia, Dudine e il cap. Meniš noto fascista di Isola. Pres.: Siete voi, qualche espo nente degli italiani dì Isola? Imp.: Appartengo al CLN per l’Istria, assieme a certi Desile, Bologna, Vaseotto, Reclus ed aitai. ■ Il Driold da altri particolari sul CLN a Trieste sulla sua composizione sui membri ecc. dice poi che egli faceva parte del CLN illegale di Isola. Pres.: Perchè T,vostro partito è illegale, quando a Isola esistono altri partita come p. es. il par rito socialista indìp-udente ed altri partiti cristiani, altri partiti avevano pure il permesso per funzionare se lo chiedevano. Imp ■ Non so, una votea parlai con una funzionarla dsfc-’UA.’.S. ■ quale mi disse che sarebbe meglio non creare quest- partiti. Pres.: Sapete qualcosa sulle in formazioni della stazione radio? Imo:: II prof Enea (Red.erta Romano me le chiese), egli" è vicepresidente dei CLN ìF.wmle de'i’Tstr’e, cpi'ta’oo tatara di ra-dto Venezia Giulia, direttore del giornate «Il grido deta’Tstria» col laboratori de’i’Ager-ta ANSA ecc. eg’i fornì questi dati spiega inoltre Ohe fjrv’ene abbia il cap. Furia nel CLN, djce che questo Furia (Vaseotto) era impiegato presso la CRI. Pres.: Sapevate dell’attentato ali«, stazione radio? La confessione di Dudine Il Perentin gli disse che bisognava entrare a far parte di* questo gruppo per difendete l’italianità di queste terre. Nón gli raccontò di quali mezzi si sarebbe servito il gruppo per raggiungere lo scopo prefisso. Pres.: Sapete di" che cosa si trattava nelle riunioni. . Acc.: Il Parma Olinto disse ohe bisognerebbe far saltare le navi che trasportavano le macchine dell’Arrigoni, disse inoltre che bisognerebbe eliminare I Bruno D’este. Pres.: Vi parlò di 'informazioni militati? Imp.: Si, ci chiese qual’era. la forza del reparto . dell’A. J. di' stanza alla fabbrica Arrigoni ciò in presenza del Perentin, Dandri, Difino, Musizza ed altri. Pres.: Sapete ehi è Enea? Imp.: Non lo so. Pres.: Sapete ahi era il comandante dèi GDI a Trieste? Imp.: Mi hanno detto ohe è un certo cap. Furia ohe è il nome illegale di certo Vattovand. L’imputato Dudine spiega come venne firmato lo statuto, con 1 nomi illegali degli altri membri. Pres.: Conoscete voi il Drioli? Imp.: Non lo conosco, però so che ha dato 10.000 per la fami glia Dandri. Sa che il Dudine Aldo andò a mostrare lo statuto al Drlbli. Pres.: Sapete qualcosa sull’arrivo delle armi? Imp.: Seppi dal Perentin che erano arrivate le armi, e che erano state scaricate durante una processione, le armi erano state trasportate da Trieste con la barca di Romildo Pugliese mentre il prelievo delle stesse erano state fatte dal Musizza. Le armi erano state date dad cap. Furia, non sa chi abbia scaricato le armi a Isola. Ma Perentin gli disse più tardi che erano stati il Parma, Dandri e Degrassi. Venne a conoscenza inoltre che il Perentin pagò il Pugliese per 3 trasporto con 1000 lire. Acc. mil.: Come chiamate voi questo gruppo vostro che si interessa di armi di sabotaggi e di spionaggio? Imp-: Gruppo di sabotatori spioni. Vengono fatti dei confronti fra il teste ed il Dandri. poiché vi esistono delle contraddizioni su quanto dichiarato dai due, contraddizioni che vengono poi schiarite con la confessione, del Dandri. L’Interrogatorio del Dudine termina. Con una pausa di 15 minuti. Viene ora interrogato l’imputato Perentin Salvatore, il quale fa una confessione a strappi, nella maggior parte de: casi cade in contraddizione con se stesso, oerca di eludere le precìse domande postegli dal presidente e dall’Accusatore Militare, viene messo parecchie volte a confronto con i suol comp. ma s: ostina a negare l’evidenza dei fatti. Pres.: Vi sentite colpevole? Imp.: In parte Sii. Quando siete entrato a far parte del GRI DL? Imp.: Nell’anno 1946. Pres.: Chi vi ha organizzato? Imp.: Parma Olinto, venne nel mio negozio e mi disse che aveva il compito di organizzare un gruppo, l’ordine gli era pervenuto da Trieste, da un certo Ulci-grai o Degrassi. Pres.: Avevate qualche funzio ne nel gruppo? imp.: Ero solo membro. Avete voi organizzato qualcuno? Imp.: Non ho organizzato nessuno. L’Imputato viene allora posto in confronto con il Dudine, ma nega ostinatamente anche questa cosa. Pres.: Sapete voi che il gruppo aveva uno statuto, lo avete firmato? Imp.: Sapevo dello statuto ma non lo ho firmato io, bensì ha firmato Aldo Dudine per me con il nome illegale di Italico. L’imputato spiega molti dati sullo statuto, poi dice che ha partecipato solamente ad alcune riunioni del GRI DL. Continua poi nei suoi dinieghi alle reite' rate domande del presidente. Non sa nulla di Trieste, da chi dipen deva il gruppo ecc. Pres.: Sapete voi nulla dell’atto di sabotaggio contro la stazione radio? Imp.: Seppi che venne data la direttiva di distruggerla da certi Enea e Furia di Trieste. Pres.: Chi raccolse le informazioni sulla stazione radio? Imp.: Parma Olinto, tramite Dandri e Difino. Il Perentin continua la sua deposizione dando i nomi degli appartenenti al GRI DL che cono Sceva. Spiega come sia stato fatto il trasporto delle armi tramite il Pescatore, Romildo, Pugliese, cade po: in altre contraddizioni con quanto detto prima, indi’ si rifiuta dì rispondere. Pres.: Sapete come è stato e-seguito il piano dell’attentato dinamitardo presso la stazione radio dell’ATI? Imp.: No seppi dal Parma. Poi cade in altre contraddizioni e viene messo a confronto con 3 Dandri. Pres.: Avete avuto contatti con Trieste? Imp.: Ho preso parte ad ima riunione con il cap. Furia nella sede della D. C. di Trieste, in via Duca D’Aoste. Egli andò in quél la riunione per perorare la causa degli aiuti al Dandri, che era stato, arrestato. Pres.: Il vostro gruppo aveva ricevuto altre cose oltre alle armi? Perentin: So che da Udine sono pervenuti aiuti in armi, vestiario, viveri eco. Pres.: Conoscete Drioli? Imp.: Lo conosco, e seppi dal Dudine che egli firmò lo statuto con il nome di Italia. Pres.: Avete ricevuto altre cose dal Drioli? Imp.: Ho ricevuto lire 10.000.— per consegnarle al Dandri. Risponde ora Drioli Non sa dare alcuna spiegazione per quanto concerne l’impiego Ohe dovevano fare delle armi venute da Trieste, sa solamente che dopo l’arresto del Dandri e la fuga da Isola del Parma e del Degrassi, esse vennero distrutte. Spiega inoltre che aveva ricevuto dal Drioli. un biglietto che diede al Musizza, il quale andò con il biglietto a Trieste e riportò a Isola delle copie del giornale «Il Grido delFTstrìa». L’interrogatorio del Perentin termina così. L’ultimo imputato ad essere interrogato nella giornata è il- Drioli Luigi di anni 40, commer cìante in stoffe ad Isola. Il quale sale con passo tranquillo sulla pedana. » Pres.: Avete inteso di ciò che vi si accusa? Vi sentite colpevole? Imp.: Solamente in parte, Pres.:, Avete fatto parte del GRI DL? Imp.: Non ho fatto parte. Pres.: Sapete qualcosa di quésto gruppo? Imp.: Il Perentin venne nella mia bottega nell’anno 1947 e mi parlò di ciò mi chiese inoltre se conoscevo un .certo cap. Furia, i,o j nomi delle vittime predestinate, Imp.: Lo seppi dal Perentin, dopo, l’arresto di Dandri. Prés.: Siete accusato inoltre di avere dato appoggio morale al GRI DL apponendo la vostra firma sullo statuto? Imp.: Ho apposto la mia firma sullo statuto, ma quella volta non esisteva il GRI DL ma bensì co--sideriti Volontari della Libertà, spiega con ragionamenti poco plausibili il perchè della firma, dice di avere f’rinato con il no me illegale di Italia, ha firmato con il nome illegale per non compromettersi, poiché sapeva che i giovani di quel gruppo avrebbero dovuto fare della propaganda illegale. Da alcune delucidazioni sullo statuto, dice che il GRI DL era formato con il sistema di Trojke, ed i- suol membri non dovevano conoscersi fra di loro. Pres.: Avete dato qualche som ma di denaro agli appartenenti del GRI DL? Imp.: Confermo di avere dato per Dandri Livio in due riprese lire 20.000 ricevute dal Dellse il quale mi disse che il denaro era pervenuto da Roma tramite il Comitato dì Assistenza ai profughi, oltre al denaro egli riceveva viveri e vestiario. Conferma inoltre di avere dato somme di denaro pure al Marino Claudio pure lui appartenente al GRI DL. Pres.: Sapete che su di voi grava l’accusa di spionaggio militare? Imp.: Ammetto d’avere dato al prof. Enea delle informazioni su nuovi reparti dell’A. J. che era no arrivati da Isola, ma siccome tutti sapevano dell’arrivo, non mi sembra che ciò sia spionaggio militare. Pres.: Sapete voi accusato che è violare un segreto militare, il dare informazioni su tà* di reparti? L’imputato, cerca di eludere la domanda dicendo che non si in tende di cose militari. Pres.: Avete voi firmato un bi glietto con iÙ nome di Alfa? Imp-: Si ho firmato un biglietto, con il quale chiedevo all’Enea delle copie dei giornale il' Grido del’Istria che poi distribuii. Dà alcuni particolari di mini ma importanza. L’avvocato Zennaro interrompe, e chiede alcuni particolari che non hanno nulla da vedere con ciò che si sta trattando ed allora il pres. richiama all’ordi ne l’avvocato. Il ‘ Drioli interrogato sullo statuto da altre spiegazioni, viene quindi interrogato dagli avvoca ti Stocca, Degrassi1 ecc. per altre questioni sui loro difesi, quindi interrogato dagli avvoca^ rio di questo imputato t Si inizia l’escussione dell’im-putato Parma Oltado, il capogruppo del GRI DL. » Il Parma sale sulla pedana e si protesta innocente dalle imputazioni che vengono a lui attribuite. Pres.: Siete accusato di avere nascoste le mitra che si trovavano in casa vostra dopo la fuga di vostro fratello a Trieste. Imp.: Ciò è impossibile, poiché non sapevo nulla di armi. Pres.: L’imputato Perentin ha detto Che voi avete distrutto le armi. Imp.: Non è vero. Dopo di lui, viene chiamata la imputata Degrassi Maria, madre del Degras? Primigliano, la quale pure lei si protesta innocente, negando recisamente ad Ogni accusa, anch’essa dopo un breve Interrogatorio viene rimandate a sedere ' Il presidente: Accusata Degrassi Maria, avete inteso l’atto di accusa? Vi sentite colpevole dei fatti che vi si attribuiscono? Imp.: Sono innocente. Pres.: Sapete oerchè siete sta-1 ta arrestata? Nella vostra casa si trovavano delle armi. Imp.: Non lo sapevo, poiché se 10 avessi saputo che si trovavano dellp armi nella mìa casa, ora non mi troverei qui. Dopo questo breve interrogato-rio l’imputata viene fatta sedere. Conclusosi l’interrogatorio della Degrassi viene ora interrogato 11 Difiho Domenico. - Alla domanda del presidente, se egli si sente colpevole, risponde di si. Ammette tutti i capi di accusa che gravano a stio càrico, dà oar-tìcolari sulle responsabilità di tutti i membri del GRI DL. Sui piani del GRI DL che miravano tal massacro da eseguirsi di tutti gli esponenti delle organizzazioni di massa, nonché dai membri del Potere Popolare, fa dicendo che si era preparata una irruzione nella sede dei S. U. di Iso-la per cercare documenti, comprovanti la partecipazione di altri Isolani alle forze democratiche, detti isolani, avrebbero dovuto essere poi puniti. Tutto ciò secondo direttive che erano pervenute dal rappresentante del CLN I cap. «Furia». Pres.: Diteci un po’ Difino, quando siete entrato a far parte del GRI DL? Imp-: Nel 1946 parlai con 11 Dudine Aldo, al quale dissi che volevo vendicarmi dei torti subiti, me e la mia famiglia, ad opera del Com. Popolare di liberazione dhe aveva fatto licenziare mio padre dal lavoro, poiché egli era stato ufto. squadrista. Gli dissi inoltre ohe bisognerebbe costituire un gruppo di sabotatori. A queste mie parole .11 Dudi-ne mi rispose che avrebbe provveduto lui a parlare con certe persone a Trieste, per la costituzione di questo gruppo. Pres • Poi? Imp.: Ne! mese di agosto il Du-di'ne mi invitò ad una riunione svoltesi nella sua casa, eravamo presenti io, Musizza Mario e Dudine Aldo, si discusse sulle questioni organizzative, a mè venne affidato "incarico di capo trojka, si parlò quindi dei contatti che avremmo con certo cap. Furia, che appartiene al CLN I, mi ven- ne detto inoltre che il nostro capo -era Dudine Aldo, il quale mi disse che noi avremmo ricevuto vestiario, viveri, sempre dal CLN e dal cap. «Furia». Queste cose ci verrebbero date in qualità di1 premio. Pres.: Si è parlato di armi? Imp.: Nel mese di novembre si è parlato di armi che dovevano giungere da Trieste, sempre tramite il CLN ed il cap. «Furia», questa notizia mi venne data dal Dudine Aldo. Pres.: Cosa intendevate fare con queste armi? Imp.: Dopo l’arrivo del governatore, dovevamo eseguire l’esecuzione in massa degli esponenti delle organizzazioni democratiche, specialmente i membri del CPC. Si è fatta inoltre una lista di nomi degli appartenenti al-l’UAIS. Pres.: Potete direnatami nomi di questi compagni' destinati ad esser uccisi? Imp.: Senz’altro, essi sono: D’este Bruno, Italo Dellore, Eugenia Pustetta, Fulvio Ulci-gra-i, Zanella Mario comandante della D. P., il gerente della Taverna ed altri 25 nomi circa. Pres.: Dunque il vostro gruppo si preparava ad eseguire una strage? Imp.: Non volevamo uccidere tutti, alcuni li avremmo messi sotto processo. Difino depone Queste affermazioni vengono accolte con un mormorio significativo da parte del pubblico. Pres.: Sapete dirci qualcosa sulle armi? Imp.: Si, ne abbiamo ricevute da Trieste, oltre le armi abbiamo ricevuto pure de: pugni- di ferro per bastonare qualcuno. Pres.: Come sapete delle armi? Imp.: Nella casa del Russignan nel mese di maggio, vidi dèlie armi e precisamente tre mitra Beretia, che in seguito insegnai a manovrarle agli altri. Pres.: Imputato Di'fino, sapete che voi siete accusato di spionaggio militare? Imp.: Lo so, e mi sento colpevole. Pres.: Da chi avete avuto l’incarico di raccogliere informazioni sul reparto dell’A. J. di stanza nella fabbrica Arrigoni? Imp.: Ricevetti l’incarico dal Parma Olinto, e lo eseguii, dandogli il numero e l’armamento dei soldati dell’A. J, Pres.: Sapevate voi dove andavano a finire questi dati? Imp.: Il Parma mi aveva detto che li mandava al «cap. Furia». Pres.: Sapete voi dell’attentato alla stazione radio di Croce Bianca? Imp.: Certo, ho ricevuto io la direttiva dal Perentin di' assumere le informazioni sulla località dove verrà posta in funzione detta stazione. Inoltre seppi poi da Parma ohe la stazione radio doveva essere distrutta dietro ordine del cap. «Furia». Pfes.: Chi assieme a voi doveva attuare l’azione di sabotaggio? Imp.: Dandri, Degràssi, io e due altri specialisti Venuti* da Trieste. Pres. Quando? Imp.: Venne stabilito che la domenica 1 gSugno, saremmo andati a compiere l’azione, infatti vi* andammo, ma per il ritardo e temendo di essere scoperti, poiché eravamo stati visti da gente di Isola, rimandammo l’azione al martedi successivo, a questa azione non ci andai, seppi più tardi ohe essa era stata sventata dalla D.P. che aveva arrestato Dandri mentre il Parma ed il Degrassi erano fuggiti a Trieste. Pres.: Da ohi avete saputo tutto ciò? Imp.: Dal Perentin. Pres.: Conoscete voi Drioli Luigi? ■» Imip.: Non lo conosco, ma il Parma mi disse che egli aveva il compito di dare consigli al gruppo, inoltre mi disse di tenere lo assoluto segreto su di ciò. Pres.: Sapete quale incarico aveva 11 Perentin nel GRI DL? Imp.: Non lo so, da lui ricevetti parecchie voite direttive, che portai a termine. Pres.: E’ a vostra conoscenza, che il Perentin si recò a Trieste dopo l’arresto del Dandri per ri-1 organizzare il GRI DL? Imp,: Lo so, poiché egli mi disse che aveva avuto l’inoarico da certo colonnello «Enea» ma si era rifiutato, mentre ifl Musizza Mario aveva accettato, ed era stato nominato capogruppo dei GRI DL. Pres.: Avete fatto il militare? Imp.: Ho fatto parte delTeser-cito italiano, poi dopo l’otto settembre dapprima della Landautz e poi della SS poiizel. Dopo questo interrogatorio Intervengono parecchi avvocati che tentano di far cadere il Difino in contraddizione, ma non vi riescono. Finisce così l’escussione delle prove. Con le conclusioni della P. A. e le aringhe degli avvocati. Terminato l’interrogatorio degli imputati il Pubblico Accusatore pronuncia la requisitoria n P. A. rileva come sul banco degli imputati siedano Luigi Drioli, Perentin Salvatore, i maggiori responsabili della banda, assieme ai Dandri Livio. Difino Do. menico e Dudine Ottavio. Il di-battimento del resto ha messo In evidenza, prosegue il P. A., che 1) il GRD DL è una banda di spioni e di terroristi i quali si sono serviti per le loro losche azioni della maschera della difesa dell’italianità; 2) che dietto groppo era orga- nizzato sulle direttive da fotze esterne e precisamente ■ dal CLk I di Trieste ed aiutato dal cosidetto CLN, di Isola. 3) che i componenti di detto gruppo erano elementi privi di ogni senso morale e che in esso si trovavano fascisti.' ed ex appartenenti delle SS, 4) che l’azione del gruppo mirava a minare l’Armata Jugoslava, discreditandola agli occhi del mondo a distruggere i Poter: Popolari ed a terrorizzare la parifica popolazione. Così i dirigenti di Trieste dei quali il prof. Redento Romano, (dal nome Illegale «Enea») e Vat-tovani (dal nome illegale «Furia») appartenenti al CLN I di Trieste avevano organizzato il grup; po richiedendo dal medesimo informazioni segrete, liste di componenti dell’UAIS e dei membri del Potere che sarebbero stati oggetto dell’azione della banda inviando al detto groppo armi, munizioni-, ecc. Il P. A. si sofferma su certi punti ohe riguardano le deposizioni del Drioli e del Difino, le quali dimostrano che il primo aveva fornito al CLN I di Trieste -informazioni di carattere militare svolgendo così opera di' spionaggio, mentre la deposizione del se-■ condo ha messo ita luce l’attività criminosa della banda diretta contro gli esponenti democratic: di Isola. Per quanto riguarda il tentato atto di sabotaggio della stazióne ràdio dell’ATI, I terroristi si ripromettevano da questo il fine di dimostrare che nella zona B esiste il malcontento, a disordine ed il caos. H P. A. nella sua requisitoria dimostra che la responsabilità rrtaggiore cade Sugl mputat Droll, Perentin, Dandri, Difino e Dudine. Il • gruppo terrorista riceveva aiuti materiali e morali dal CLN, I di Trieste e da Udine. Il Drioli a sua volta ha aiutato il groppo terrorista moralmente e materialmente in qualità di presidente del cosidetto CLN illegale. Il P. A. rileva come il Peren-tin sia uno dei principali organizza lori Hella banda, ciò che venne dimostrato dai- collegamenti da lui avuti col Drioli e Col Parma e col Musizza. Così i fatti concreti dimostrano come il Dandri Livio fosse il capo di una trojka e come avesse organizzato Marita Claudio e Lucio Pancia, 10 stesso vale nei confronti degli imputati Difino Domenico, anche egli capo di una trojka, spione, ex appartenente alle SS e del Dudine Aldo ex fascista. Al termine della requisitoria il P. A. constata che i giudici dovranno tenere in giusta considerazione per la commisurazione della pena 1 seguenti fatti: 1) l’azloe di spionaggio svolta dal groppo; 2) l’azione del gruppo dirètta contro l’armata Jugoslava che difende le conquiste dei popolo lavoratore. Il P. A. conclude la sua requisitoria, chiedendo che gli imputati vengano severamente puniti. Hanno infitto quindi le aringhe degli avvocati difensori. La prima aringa viene pronunciata dall’avvocato Degrassi che difende gl’imputati Dandri Livio e Dudine Ottavio. Per sminuire le gravi colpe dei suoi patrocinati, l’avvocato Degrassi sostiene che- i giovani furono accalappiati con lo sfruttare 11 loro sentimento nazionale. Termina la sua aringa dicendo che chi sbaglia deve essere punito. Si rivolge alla Corte affinchè sia clemente nell’a-pplioazione della pena. Lo segue l’avvocato Ponis, difensore del Parma e della Degnassi. Dichiara che -il suo patro- cinato ha ammesso di sentirsi colpevole. Per il Parma Attilio e la Degrassi Maria, l’avv. Poni» chiede alla Corte la non colpevolezza. Per 51 Difino per quanto riguarda lo spionaggio militare chiede che venga assolto. La terza arringa è quella dell’aw. Stocca, difensore del Perentin. Infine ha luogo l’ultima arringa, quella délltavv. Zennaro, che difendè II Drioli. «In queste terre dice l’avvocato Zennaro, vi sono istituzioni che hanno grande appoggio nelle masse, c’è' l’Armata Jugoslava di riconosciuto' valore, quindi è criminoso agire cóntro di essa e i Po'eri Popolari. Ci troviamo di fronte ad un fatto criminoso, c’è l’accusa di atti di violenza che sono stati voluti da alcuni uomini del CLN di Trieste. Questi signori hanno appoggiato con armi, denaro, viveri inviando due tecnici da Trieste. Io non difendo loro, ma i1 Drioli, io anzi aocuso questi istigatori e tutti coloro che agiscono come loro. I fatti sono stati confessati. gli imputati hanno confessato, e sulla base delle confessioni devono essere condannati». Difende il suo patrocinato se-parando’o dall’attività del gruppo. Termina la sua arringa rivolgendosi alla Corto «dì fronte a voi siedono degli Imputati italiani. mi rimetto a Voi nel pronunciare una sentenza equil’brata che sia di monito al malintenzionati coh'ro i Poter: Popo’ari. ciò che gioverà alla fratellanza degli italiani e stavi che è nei cuori di ogni persona onesta». Dopo una breve sosta il; dibattimento viene ripreso. Gl’ imputati sono chiamati' a dire le ultime parole in loro difesa Sale per primo sulla pedana l’imouta-to Drioli, Il quale dichiara di non sentirsi co’pevole di tutte le colpe- attributes’'.. chiedendo al Tribunale Militare di comm’surare la pena secondo giustizia e mitezza. Il secondo è Perentin Salvatore il quale non ha nulla da dichiarare; sa’e quindi Damiti Livio, il quale per le sue azioni chiede una pena mite, prendendo in cons'derazióne le condizioni di salute di sua madre. Po: è la volta de!l”moutato Di-fino, 3 quale sì riconosce colpevole degli atti a lui imputati. H Dudine Ottavio, si pente delto azioni commesse. Parma Attilio e Degrassi Maria si dichiarano innocenti. Lasentenza Con ciò il dibattimento è chiuso e la Sentenza verrà pronunciata alle ore 18. Ieri alle ore 18.15, è stata pronunciata la sentenza. In nome dell’Armata Jugoslava che amminis’ra ie terre come stabilito dal trattato dì Pace, sono stati condannati: 1) Luigi Drioli. a 12 anni e sei mesi di lavori forzati con privazione della libertà; 2) Perentin Salvatore, a 14 anni di lavori forzati con privazione della libertà; 3) Dandri Livio, a sette anni di lavori forzati e alia privazione della libertà; 4) Difino Domenico, otto anni di lavori for ati e privazione della libertà; 5) Dudine Ottavio, quattro annf di lavori forzati e alla privazione della libertà: 6) Parma Attilio e Degrassl Maria sono stati assolti. I condannati hanno diritto di ricorrere in appello entro otto giorni dalla data di emissione della sentenza. I Sindacati Unici nella zona Jugoslava del T. d. T. Con il potere popolare per l'Incremento della produzione (continuazione num. prec.) Spaventati da un così tempestivo intervento dalla base, questi dirigenti si adoperarono per sabotare l’assemblea, ma senza i desiderati risultati. L’assemblea espelleva Carini (Piva), Zilli, Semiili, Bonifacio e Degrassi Mario. I dirigenti espulsi tentarono, di continuare là loro opera attraverso qualche loro seguace a Isola e Pìrano. I lavoratori però hanno saputo comprendere il loro piano e nelle fabbriche della Ampelea e Arrigoni elessero i nuovi comitati di fabbrica con una partecipazione del 90 per cento. Il neoeletto Comitato Circondariale, dei Sindacati Un ci ereditò così un’organizzazione alquanto debole e ristretta. Giustamente osservarono gli operai dell’A-m-pelea che le mancanze riscontrate nella loro fabbrica erano dovute allo, scarso aiuto dato dai dirigenti espulsi del Comitato Circondaria.e. Una analoga constatazione fecero anche gli ope-ai della fabbnea Arrigoni. Per comprendere meglio la debolezza e la ristrettezza dell’organizzazione, serve l’esempio che certe filiali sindacali non tenevano riunioni per dei mesi, mentre tutta l’attività si limitava ad uno o due elementi che si perdevano nel praticismo. Dal breve esame de: fatti su esposti non è difficile arrivare alla logica conclusione che ci troviamo di fronte all’impellente problema dì regolare la struttura organizzativa dei Sindacati inel nostro Circondario. I compiti immediati che l’attuale situazione economica, sociale e politica nelle nostre fabbriche, stabilimenti e cantieri, mette da-vanti a no: sono complessi. Dobbiamo metterci a lavorare e non perdersi in polemiche inutili, come è intendimento d«l gruppo frazionista di Viđali. Con la polemica e le frasi, vuote nulla otterranno gli operai. Da un tale atteggiamento deriverebbe la sfiducia e l’apatia dei lavoratori. Pensare che i nostri compiti consistono nel mobilitare le -masse operaie su una base di lotte di opposizione al Potere popolare, per le rivendicazioni economiche ecc, significherebbe tradire se stessi. Nelle nostre condizioni cambiano radicalmente le forme di lotta di classe. I lavoratori da noi sono la classe al potere ed i loro interessi sono identici a quelli dello stato. I nostri sindacati non hanno il carattere di opposizione e sono ti punto di appoggio della nostra nuova economia. Questo è dunque il ruolo del nostro sindacato. Porre la lotta di classe in un qualsiasi altro modo significherebbe favorire la reazione che da noi si è posta il compito dì far credere agli operai che il ruolo dei sindacati da noi e a Trieste è uguale. Essere i sindacati ti punto di appoggio del potere popolare vuol dire che essi devono mobilitare tutte le forze produttive nella lotta della produzione. Solo pro-du-cendo di più, -miglioreremo le condizioni di vita dei nostri operai e li eleveremo culturalmente. Dunque il problema della produzione deve essere quel problema centrale attraverso il quale abbraceremo tutti gli altri che fattivamente risolveranno i compiti compiessi dai quali dipende la cura per gli operai ed i lavoratori in genere. Questo il compito in linea generale. Esaminiamo ora un po’ il ruolo dei sindacati nei suoi particolari. Penso di non sbagliare affermando che gli ex dirigenti sindacali e certi degli attuali funzionari, immaginavamo lta-pparato sindacale (e così anche agivano) come un organo che doveva appianare le controversie che sorgevano tra ì lavoratori, occupandosi innanzitutto delPincastso delle quote mensili, delie firme dei buoni supplementari per gli operai. Un apparato burocratico ini— somma incapace di affrontare tutti quei compiti che a-i sindacati sono assegnati nel nostro nuovo ordinamento sociale. Succedeva così che i funzionari Circondariali. e certi de'l’organizzazio-ne di base, si -perdevano nel praticismo giornaliero, perdendo la prospettiva e trascurando lo sviluppo che. necessariamente doveva, deve e dovrà avere queste organizzazione. Dobbiamo fin d’ora, (e qualcosa si è già fatto in questo senso), mettere ih vita le decisioni della assemblea circondariale del 6 maggio scorso. Dobbiamo occupatiti della tabella paghe d’accordo con gli organi del potere popolare. problema già invecchiato, in quanto le disposizioni vigenti. Don rispondono più al grado di sviluppo della nostra economia popolare. Qui bisognerà tener conto di alcuni fattori, come le specializzazioni, la capacità produttiva ecc.. che notevolmente incitano gli operai, ad elevare la produttività, e con ciò a migliorare la loro capacità di acquisto. Anche l’applicazione del lavoro normativo, deve essere • oggetto di studio da parte di tutti i comitati sindacali; questo è- un compito di grandissima importanza giacché cosi 9’introducono nuovi rapporti di lavoro tn armonia con il nuovo ordinamento so- ciale. I; problema degli Innovatori e razionalizzatoti dovrà pure esser» affrontato. L’importanza di questo settore può essere compresa unicamente se i nostri operai sapranno che introducendo nuove forme di lavoro, perfezionando t mezzi produttivi a nostra disposizione e creandone nuov aventi una capacità produttiva supero-re, svilupperemo la nostra produzione. Anche la realizzazione dÖ piano di produzione della fabbrica dev’essere una grande preoccupazione dell’organizzazione sindacale. La produzione anarchica è caratteristica e propria al sistema capitalista che crea la disoccupazione. la crisi, l’tmmiseri-mento delta classe operaia. Nel nuovo ordinamento sociale esistente nei circondario istriano questo sistema non regge più. Permettere qui la produzione a-narchica, significherebbe indebolire le conqu sre della nostra lotta, agire contro questo nuovo ordinamento sociale Per questo da noi ci si adopera per una produzione pianificata ed il sindacato deve lottare per l’attuazione del piano nella fabbrica, nello stabili mento, nel cantiere e anche nell’agricoltura ecc., ecc. L’elevamento de1 quadri tecnici ha pure la sua immensa importanza. In questo senso dovremo occuparci di organizzare, nei limiti delle possibilità, dei corsi professionali nell’interno della fabbrica, dello stabilimento e dal cantiere. Sarà necessario inoltre avere più cura degli apprendisti, che già svolgono un lavoro pratico e collocarne altri. Non una officina, falegnameria. sartoria, fabbrica edile ecc.. sia nri.va d-uii adeguato numero di apprendisti,