Associazione annua Corone 10. Stati dell' Unione postale Corone 12. Semestre in proporzione. I manoscritti non si restituiscono. Redazione ed Amministrazione: Scrittoio della Tipografia Cobol & Priora. Il Giappone insegna E stato detto ancora che dal Giappone venivano all'Europa parecchi utili insegnamenti, la guerra attuale infatti potrebbe essere tutta una scuola, nella quale almeno finpr/p i maestri rimangono i giapponesi. Non intendo discutere delle condizioni in cui si trovano i Russi per i gravi rovesci patiti, anche se questi possono dimostrare la scarsa preparazione, la fatale incoscienza sul conto proprio e del nemico che si andava ad affrontare. — Quello che interessa rilevare e che s'impone ormai all'ammirazione di tutto il mondo, a parte ogni simpatia ed interesse, è lo spettacolo grandioso che dà la nazione del Sol di Levante. Non si direbbe giammai che i suoi atti sieno guidati da una volontà individuale e collettiva, tanto pare eh' essi obbediscano ad un fato superiore ed inevitabile, come se il Dio degli eserciti e delle vittorie presiedesse ai movimenti di quelle flotte, all'ordinato avanzare di quelle masse che si spingono per terra contro un nemico, che può mettere in linea il più poderoso esercito del mondo. E in tutto questo si dimostra una preparazione, una coscienza, una calma imperturbabile che sa affrontare serenamente così la morte come l'annuncio della vittoria. Non una paura, non una esitazione, non una dimenticanza, tutto è parso come previsto, dagli audaci colpi di mano ai più minuti particolari della mobilitazione, di quanto insomma richiedono iniziative, movimenti e guerre moderne, delle quali anzi non era ancor stato fatto 1' esperimento. E tutto ciò, senza vanterie, senza chiassate, senza rumori; dal Capo dello stato all' ultimo cittadino è come intervenuto un accordo mirabile nel saper agire come nel saper tacere, senza morbose impazienze, senza commozioni ; ma senza badare a sacrificio di vite e di denaro. Il Giappone sapeva di giocare una partita formidabile, di affrontare un grande cimento; ma quando il momento è venuto non ha esitato un istante a cacciarsi nella mischia. La fortuna delle armi ha fino ad ora arriso al Giappone ; ma non per questo si è abbandonato a gioie ed a deliri popolari ; ed il giorno stesso in cui a Tokio giungeva la notizia della tragica fine di Macaroff essa si accolse con un raccoglimento ed un rispetto proprio dei popoli forti e generosi, che riconoscono e s'inchinano alle virtù ed alle sventure dello stesso nemico. Come finirà questa guerra? Nessuno potrebbe dirlo ; ma vinto o vincitore il Giappone ha ormai acquistato il diritto al rispetto ed all'ammirazione di tutto il mondo, ed è entrato nel novero di quegli stati che debbono far sentire la loro voce nel Congresso delle grandi nazioni. Si può non aver simpatia per quel popolo, si possono avere tutte le diffidenze per una razza che non è la nostra ; ma quella calma, quel sentimento profondo di patriottismo, quel coraggio eroico, quella coscienza dei propri doveri, del fine che si vuol raggiungere e dei mezzi che sono necessari quali essi sieno e quanto essi costino : queste sono qualità meravigliose e caratteristiche di forza, d'intelligenza e di grandezza. Ecco quante cose insegna il Giappone a noi come a tutti, e più a noi che a tutti, perchè molto un giorno abbiamo da attendere e sempre da sperare. Venezia, nel maggio 1904. Ettore prof. Perini «EGIDA Giornale commerciale, industriale, agricolo e politico. 44 Volere è potere. Lessona Non sbigottir, ch'io vincerò la pruova. Dante Il giornale si pubblica tutte le Domeniche nelle ore antimeridiane. Prezzo delle inserzioni per ogni riga di testo : Avvisi commerciali in III pag. cent. 10, in IV pag. cent. iS. Comunicati in III pag. cent. 20. Avvisi collettivi 4 cent, la parola. Tassa minima cent. 20. Un numero separato cent. 20. BENEFICHIAMO ! Lasciò scritto Plutarco che la beneficenza, come la luna, sol quando è compiuta par bella ; non arrestiamoci adunque nell'opera principiata con mirabile slancio filantropico, e rammentiamoci che nel cuore dell'I-"stria*nostra numerosi*cuor! giovanili nutrono viva speranza di poter un giorno essere figli utili alla Patria soltanto quando al presente si faciliti loro la via degli studi, resa difficile per mancanza di mezzi pecuniari. Non dimentichiamolo quel giovane esercito di figli nostri, che sono nella patriottica Pisino a rappresentare la volontà di tutti coloro, che possono con orgoglio dirsi istriani. Teniamoci sempre presente che ben pochi sono i genitori ai quali è dato di veder i figli agli studi con il solo pensiero di ben riuscire; i più sono preoccupati per la mancanza di denaro e d'essi soltanto pochi, dalla libbra d'acciaio, possono superare i dolorosi stenti. Così avviene che dalle numerose file di volontari molti sono costretti d' uscire per non soccombere in mezzo agli altri, che vanno baldi verso la meta. Soccorriamo questi negletti dalla fortuna ed avremo il conforto di sentirsi l'animo appagato per aver seguito la cara voce, che incessantemente ci ripete : «Benefichiamo /» Oggi i più seguono il nobile esempio di onorare un triste evento o di salutarne uno lieto col far del bene: dividiamo nel miglior modo le nostre forze, non scordando mai la Società sussidiatrice per studenti poveri del ginnasio reale provinciale di Pisino. Un padre felice II primo centenario della nascita di Daniele Manin Domenica 15 si compievano cento anni, che Venepia vedeva nascere uno fra i più illustri figli suoi : Daniele Manin. In quell' occasione si volle tributare alla memoria del grande patriotta una solenne manifestazione di riconoscenza, e dal cortile del Palazzo Ducale un imponente corteo, con le bandiere e le rappresentanze dei Comuni di Chioggia, Pel-lestrina, Burano, Murano e Mestre, si dirigeva in mesto pellegrinaggio a portare un fiore sul sarcofago del dittatore. Là il sindaco di Venezia, conte G rimani, in nome della città, tenne un brillantissimo discorso, che seppe commuovere e infiammare gli animi dei presenti a quegli alti sensi di virtù e di amor di patria, che nel petto del cittadino illustre non cessarono che con la morte. Deposte sul sarcofago splendide corone, il corteo ritornò in piazza, ove si sciolse. IN MEMORIA DI AIUTO AMATI Amato Amati fu insigne geografo e fervente patriota del vecchio stampo. Amò svisceratamente le nostre regioni, delle quali spesso s'era occupato in pregevoli lavori. La parte risguardante l'Istria del suo Dizionario corografico d'Italia, ei l'aveva affidata al nostro compianto Tomaso Luciani. Togliamo dalla Rivista geografica italiana (N.° di aprile) alcuni cenni sulla vita dell' illustre estinto. «Un vero benemerito della scienza geografica era il comm. Amato Amati, morto il 27 marzo a Roma, mentre si recava da Milano a Napoli, per partecipare ai lavori del congresso geografico, cui aveva annunziato una sua comunicazione sulla «Toponomastica Giulia». Nato a Monza nel gennaio 1831, giovanetto ancora, partecipò alle campagne del 1848 e 1849. Studiò diritto all'Università di Pavia; ma passato poi ajl'insegnamento, fu professore al ginnàsio Parini di Milano, preside al liceo di Bergamo, provveditore agli studi Cagliari, Novara -e Padova. Oltre al «Dizionario corografico d'Italia», in otto volumi (l'ultimo dei quali uscì nel 1878), altre sue memorie d'indole geografica ed etnografica sono sparpagliate nei rendiconti del R. Istituto lombardo di Scienze e Lettere, di cui l'Amati era socio corrispondente. E recentemente, con una comunicazione sulla insufficienza dell'insegnamento geografico in Italia, l'illustre uomo aveva provocata una larga discussione, cui parteciparono i professori Celoria, Taramelli, Cantoni, Bardelli. Alla sezione geografica del congresso internazionale storico di Roma dell'anno scorso era stato vicepresidente». NOTE AGRARIE Ciarle. Co '1 signor G. F., a proposito di Conchylis ambiguella (cariol)..... Novità nella lotta contro la Conchylis ambiguella, contro il «cariol» troppo ben conosciuto? Ce n'è qualcuna, caro signor G. F., ma lasci anzitutto che io Le riepiloghi la vecchia.... novità: che Le ricordi il modo di vita dell' insetto, che io ritorni su vecchi di lotta, non perfetti, ma non disprezzabili àncora- Mentre parliamo, là nelle vigne probabilmente si troverebbe ancora qualche farfallina di Conchylis. Poiché le farfalle del dannoso insetto appaiono a' primi di maggio, e vanno timidamente intorno verso sera. Si accoppiano. Indi le femmine, le quali vivono un dieci o dodici giorni, depongono le loro piccolissime uova su le gemme o su' grappolini sboccianti. Trascorsa ancora una decina di giorni — a fin di maggio, o nel giugno nascono da queste uova le larve (vermi) e van riunendo con fili setacei alcuni bottoni fiorali, onde formarsi ricoveri entro i quali mangiare nascoste. E divorano per una quarantina di giorni i poveri bottoni de' fiori, poi si trasformano in crisalidi entro bozzoletti setacei, bianchi. Ma nel luglio, da' bozzoli escon nuove farfalle: le femmine fecondate, ne' brevi giorni di lor vita, depongono ognuna circa quaranta uova su altrettanti granelli d'uva. Nascon le larve (vermi) e queste, penetrate nell'acino, ne distruggono la polpa, indi passano a nutrirsi de' granelli vicini e purtroppo ne rovinano alquanti. A un certo punto le larve s'internano per qualche screpolatura della scorza o fessura de' sostegni : ivi solitamente, ma talvolta anche fra i grappoli, formano il bozzolo. Allo stato di crisalide passali nel bozzolo l'inverno, per ritornar farfalle in primavera — le farfalline che oggi si posson vedere. Dunque la Conchylis ha solitamente due generazioni : le larve (vermi) della prima, nel maggio— giugno, si nutrono de' bottoni fiorali; le larve della seconda, talora quelle d'una terza, vivono a spese della polpa dell' uva. Dunque la lotta appare possibile contro le farfalle, contro le uova, contro le larve, contro le crisalidi, sia della prima che della seconda generazione. E si tentò, e per lottare contro la Conchylis molti mezzi si sono adot, tati fin qui, taluni de' quali si com- pletano 1' un 1' altro ed assieme, ben applicati — applicati nel giusto momento, ciò che s'impara seguendo con l'osservazione la vita dell' insetto nella propria vigna —, possono riuscir veramente efficaci. Ma se vogliamo com'è naturale — che all' efficacia de' rimedi aggiunga, in ogni caso la convenienza, è pur necessario conoscere l'intensità e frequenza de' danni e il prezzo di vendita dell'uva. Le pare? Oltre a cinquecento corone per ettaro fi0000 m2) si possono spendere nella valle del Reno dove la Conchylis fa gravi danni e dove il vino viene pagato — sia pure talvolta soltanto — la bagatella di due a tre mila marchi l'ettolitro.... Ciò premesso, Le ripeto ancora cose vecchie — poche. La caccia alle farfalle di prima generazione s' è fatta e si la nel miglior modo usando specie di ventagli tavolette o cartoni con manico, dell' ampiezza di circa trenta centimetri in quadro spalmati di vischio od altra sostanza attaccaticcia. Di buon mattino e verso sera, tenendo nella mano destra un simile ventaglio e scuotendo con l'altra mano i filari onde far muovere l'insetto, si percorrono i vigneti: a partire al primo mostrarsi delle farfalle giacché non varrebbe catturarle poi che han deposto le uova — e ripassando ogni giorno finché termina lo sfarfallamento. La spesa non è molta: in tutto può corrispondere a quattro o sei giornate di lavoro per ettaro. Ma talune farfalle non incappano nel vischio, altre vi rimangano impigliate dopo aver deposto le uova. Quanto alle uova, difficilmente osservabili per la loro piccolezza, ci si limitò a sperare che ne distruggano qualcuna gli ordinari trattamenti antiperonosporici : né la speranza sembra del tutto senza base. Signor G. F. mio, se le larve di prima generazione non sono ancora scomparse dalla faccia del globo, o per lo meno da' vigneti, non sarò io a negar l'efficacia di quasi tutte le polveri e i liquidi miracolosi che contr' esse finora immaginarono gli uomini: gli è che le larve, diminuendo talvolta nemmanco l'appetito, compierono il miracolo maggiore. Risultati non disprezzabili s'ebbero tuttavia con emulsioni di sapone per e-sempio tre chilogrammi di sapone molle potassico in cento litri d'acqua —, ma bisogna esser lesti, non aspettare che le larve s'apprestino a divenire crisalidi. D'altra parte si assicura che impiegando non più di una qualche giornata di lavoro per ettaro, petrattandosi di forte invasione, de' pietosi mortali sieno riusciti a guarire le larve da una gastrira, bellamente schiacciandole fra pinzette d' acciaio. Con le dita si rovina troppa parte de' grappoli, mal si riesce con gli spilli. Poco favore ebbe la caccia delle farfalle di seconda generazione, perchè esse trovano buon nascondiglio nel folto fogliame che le viti posseggono in luglio. Al comparire delle larve di seconda" generazione, s' è proposto di ricorrere a padre Giobbe per la ricerca degli acini forati, ma si mormora che neanche la sua illuminata pazienza -dato che quanto a' fori di Conchylis fosse illuminata davvero — sarebbe d'ordinario capace di compensar...... la minestra. Però le larve di seconda generazione si distruggono in buon numero anticipando d'alcun poco la raccolta dell' uva e poscia separando gli acini guasti - co' quali s'otterrebbe vino..... artificiale - sia per depositate alta 7$anca popolare Gapodistriana al piccolo risparmio ed avrete il k 0» (Vedi, operazioni della lianca in IV pai/ma). recipienti e pi-larve ospitate, raccoglierli in altri giarli assieme alle sia per gettarli a terra, prossimo cibo a famiglie di polli. Quanto alle crisalidi, contro quelle invernali si affermò che la lotta è importante. Scortecciamento de'ceppi e de' pali di sostegno, spuntatura delle canne, raccolta de' vecchi legacci e poscia abbruciàmento assieme a' pezzi di canna, alle raschiature di corteccia; e quasi 11011 bastasse come effettivamente non basta pennel-latura delle viti scortecciate e de' pali con soluzioni di solfato di ferro al cinquanta per cento, ovvero spalmatura con sostanze vischiose, sempre nell' evangelico intento di soffocare le crisalidi ancora rimaste. Ma da noi, che io mi sappia, con mezzi siffatti si conseguirebbe sicuro il risultato brillante d'alleggerire la saccoccia più di quel che 11011 faccia in realtà la Conchylis stessa; e d'altra parte la Conchylis, da noi come altrove, 11011 sarebbe con ciò completamente distrutta. Tale lotta contro le crisalidi invernali importa una spesa d'oltre cento corone per ettaro una cinquantina di corone la giornata. Spesa variabile, c vero, co '1 numero e l'altezza de' ceppi, co 1 numero de' pali e delle canne; ma appunto perciò piuttosto di maggior rilievo pe '1 nostro viticoltore il quale è capacissimo di piantar cento viti nello spazio dove quaranta darebbero superior produzione, è capacissimo di procurar alloggio a tutte le Conchylis dell' universo quando costruisce de' pergolati che sembrano appendici del deposilo legnami del signor Almerigogna.... Ma sarà bene ciarlar di pali e ceppi un' altra volta, anche perchè altrimenti le novità fermarsi potrebbero nella 111 ia gola asciutta. Perchè Ella mi presti orecchio, Le dirò ancora che sarò breve. Le novità son due, 11011 recentissime invero. Contro quelle larve di prima generazione che fra brevi giorni inizie-ranno la malefica opera loro, è alt rove in voga da un par d'anni un rimedio del quale si dice bene. Trattasi — scrive il prof. Cavazza - d' 1111' emulsione saponificata resinoide, morbida e untuosa al tatto, di color verde mare per effetto d'aggiunta di solfato di rame con l'ottimo proposito di ricavarne una qualche azione pur contro la peronospora de' grappoli. E' in vendita, sotto forma di pasta densa, presso l'inventore ingegner Saglio, di Broni (prov. di Pavia). S'usa semplicemente sciogliendo la pasta in ragione di tre chilogrammi per ettolitro d'acqua — una dose superiore non nuocerebbe a' grappoli, ma le foglie potrebbero restarne mal-concie —, e la soluzione applicando con le ordinarie pompe munite di buoni polverizzatori, una 0 due volte, specie all' epoca della fioritura — non dopo perchè l'insetticida ha pur azione contro le crisalidi, è vero, ma più lenta. Il costo d'un pacco di tre chilogrammi di pasta è di lire italiane tre e venti centesimi, posto alla stazione di Broni. Vuol provare, signor G. F.? Se non ama impicci, si rivolga pure per l'acquisto alla Sezione agricola ; ma badi che se io, su la fede di au torevoli voci, Le dò per buono il rimedio, non glielo dò per miracoloso. Pure da qualche anno datano gli studi del prof. Berlese per giungere alla distruzione della Conchylis e non della Conchylis soltanto seguendo una via diversa dalle indicate. La Conchylis qualche volta ospita nel suo interno larve di altri insetti, le quali, prima d'abbandonarla danno alla casa un fatale colpo di piccone. Il prof. Berlese — favoreggiatore tenace dell' ingratitudine — è alla ricerca d' un metodo che agevolmente permetta di ottenere gran numero di simili parassiti, onde poscia mandarli ne' luoghi devastati dalla Conchylis. Le prove sono incoraggianti. Ma nell'attesa, in luogo di lasciar che la Conchylis si fàccia padrona dell' uva, Ella ha compreso che cosa si può fare : Pigliar co' ventagli le farfalle di prima generazione ; schiacciare le larve di prima generazione con pinzette d'acciaio, oppure, se le larve son molte, provare conti-' esse il rimedio del Saglio ; distruggere, fin che si può, le larve di seconda generazione onde premunirsi per l'anno venturo ; se il danno prevedibile è superiore alla spesa, scortecciare i ceppi ed i pali.... con le avvertenze che sa per 1' avvenire. E s'Ella ha, la disgrazia di possedere una minuscola vigna contornata da altre di viticoltori incuranti, allora soltanto potrei in coscienza consigliar-Le un solo immediato rimedio : la rassegnazione. x. ('a 7 signor /'. M., su la clorosi della ri/e. EccoLe una cura di stagione, la quale può ridare il verde a viti clorotiche : Incidere qua e là, in senso luugi-tudinale, la corteccia de' ceppi, indi pennellare con una soluzione acquosa di solfato di ferro al 20° ,, circa. O senz' altro pennellare con tal soluzione, tosto dopo eseguita la spollonatura, su le ferite formatesi togliendo i succhioni. Coltello, pennello, vaso, solfato di ferro, acqua e buona Volontà..... i requisiti son questi: provi! Per le viti deboli. Le mie viti sono deboli. Sotterra con una leggera zappatura del nitrato ed i tralci si svilupperanno bene per fruttificare abbondantemente il prossimo anno. Però non far tale spesa per l'erbe spontanee, che ti mangiano presto tutto il meglio se non impedisci loro di crescere, servendoti delle sarchiature. filale è il limite minimo, a cui si può giungere col solfato di rame nelle miscele alitiperonosporiche ! La «Allgemeine Weinzeitung» puhlica la relazione di prove fatte alla Stazione sperimentale di Wurzburg, per incarico del Governo bavarese, dal direttore Dr. Th. Omeis. Questi riferisce di aver fatto esperienze rigorose sopra una sola varietà di viti, e ciò per averne risultati certi. Ognuna delle parcelle, sottoposte all'esperimento, era di 100 viti. Furono provate poltiglie di solfato di rame e calce col 2, coli' 1, col 0-75, col 0-5, eoi 0*25 e col 0-1 % di solfato di rame. Le poltiglie a dosi minime di rame e cioè quelle col 0'1 e col 0-25% diedero certamente un risultato visibile ma insufficiente; discreto ma non ancora soddisfacen e lo diede quella al 0'5°/(, ; completo invece e senza alcuna differenza fra loro lo diedero quelle all' 1 ed al 2 %. CRONACA PROVINCIALE Da Pigino Società sussidiatrice per studenti poveri del ginnasio reale provinciale di I'isino. — All' Appello diretto dalla Presidenza della Società sussidiatrice per studenti poveri del Ginnasio reale provinciale di Pisino corrisposero i seguenti Signori : da Trieste : a mezzo del Sig. Francesco Borri, gli avventori del venerdì nella trattoria «Alla Città di Parenzo» per briscole e tresetti cor. 100. — Romano Dr. Baxa cor. 10. —. Fratelli Girardelli cor. 5. — Iso-doro Fazzini cor. 2. Ermenegildo Mazzoli cor. 20. Assicurazioni Generali cor. 20. — Sichich & Codermatz cor. 5. — Angelini & Benardon cor. 2. — Giacomo Luciani cor. 2. — Enrico De Franceschi'cor. 20. — A. Brocchi & Figlio cor. 4. da Apriano (Veprinaz) : Municipio cor. 50. da Gorizia : Carlo Seppetìhofer cor. 10. — Ernesto Rovis cor. 10. da Pola : Lodovico Dr. Rizzi, Capitano prov. cor. 30. — Romano Dr. Patisca cor. 5. — Carlo Frank cor. 5. — Felice Dr. Gle-zer cor. 5. — Cossovel & Rismondo cor. 4. — Nicolò Franceschini, cursore cor. 2. da Paranza : Gaetano Coana cor. 2. — T. Depang'her-Manzini cor. 2. — Giuseppe Mrach cor. 5. — Giuseppe Pesante, Prevosto capitolare cor. 10. — Giuseppe Ing. Poscher cor. 5. — Iginio Dr. Vecchi cor. 10. da Lussinpiccolo : Marco U. Martinolich cor. 10. da Roviyno : Mons. Francesco Rocco, Proposito Parroco cor. 5. - Giorgio Volpi cor. 4. da l'alena : Fortunato Lupetina cor. 10. - Vittorio Marotti cor. 4. da Lindaro : Famiglia Carlo Baxa cor. 5. da Portole: Giovanni Dr. Pesante cor. 5. da Grisignana : Elio Torcello cor. 2. — Enrico Crosilla cor. 2. — Adriano Cante, da un civanzo dopo un' opera filantropica alla scolaresca cor. 2.50. da Capodistria : Pietro Madonizza cor. 10. B. Lonzar, libraio cor. 2. ila l'irano : Edoardo Benedici cor. 2. — Luigi Rosso cor. 5. — Antonio Dr. Parenzan cor. 2. Davanzo & Petronio cor. 2. — (Por-torose 1 G. O.-Frediani cor. 5. da Albana : Lodovico Vellaui cor. 5. — Giuseppe Dr. Colombis cor. 10. — Stanislao Manzoni cor. 5. da Veglia : Municipio cor. 20. — Edoardo Krebs, Podestà cor. 5. da Laurana : Gaudenzio Zupar cor. 2. da Visignano: Aurelio Mianich, dep. prov. cor. 10. da Montana : Angelo Corazza, fu Benedetto cor. 8. — Giovanni Pieri fami. cor. 2. ila Gìmìno: Giovanni Rovis fu Nap. cor. 2. da Digitano : Livio Benardelli cor. 2. da Buie : Paolo Cipolla cor. 5. — Dr. Franco-Gabrielli cor. ;!. da Fiume ; Carlo ing. Conighi cor. 10. da Ceri-ignavo : Giuseppe Dreossi fu Francesco cor. 5. ila Pisino: Giuseppe Enzinann cor. 3. — Impiegati dell' i. r. Dazio Consumo cor. 4. — Giuseppe Gasperini cor. 5. — Sorelle de Segher cor. 4. — Leandro Camus cor. 10. — Antonio Colombis, i. r. segretario glud. cor. 10. — Pasquale Ivich cor. 2. — Giuseppe Mizzan cor. 5. — Cesare Andrihnieh cor. 5. — Guido Pattay cor. 10. — Giacomo Mizzan cor. 4. — Luigi Comisso cor. 10. — Giov. Osm. Mazzarelli in sostituzione d'una ghirlanda sulla bara della def. Sig.na Luigia Schipizza cor. 10. Raccolte festeggiando il natalizio dell'amico C. Dr. C. cor. 37.50. — Giuseppe e Luigi Camus per onorare la memoria della defunta cognata Maria Camus cor. 40. — Ruggero Camus allo stesso scopo cor. 20. LA TUBERCOLOSI Siccome è nostra ferina intenzione di propagare ili tutte le classi sociali i progressi della scienza, oggi regaliamo ai nostri lettori una lieta novella. I/ illustre Prof. G. Handiera, che tiene laboratorio chimico in Palermo, via Cavour, N. 89-91, ha fatto una grande scoperta, salvando mezza umanità. Quest' uomo benemerito ha trovato il rimedio più possente per la cura dell' etisia. Desso consiste in una l'oziane antisettica che, sperimentata, ha dato esito straordinario, poiché uccide senz' altro il bacillo di Koch, e quindi cessano la febbre, la tosse, 1' espettorazione, i sudori notturni e tutti gli altri sintomi della consunzione. Gran parte dei medici d' Italia ha constatato che coloro i quali hanno fatto uso di tale specifico, se attaccati al primo o secondo stadio, guarirono subito. Dunque, sofferenti, aprite il cuore alla speranza ed unitevi a noi per fare plauso alla valentia dell' egregio medico palermitano Dott. G. Bandiera. Speriamo che egli 11011 si limiterà solo a spedire il medicinale a chi gliene fa richiesta, ina voglia altresì decidersi a farne deposito in una delle nostre primarie farmacie, onde essere pronto al bisogno. DALLE PROVINCIE Da Gradisca » INVITO. I p. t. signori soci del C. C. Friu- lano-Gradisca sono invitati alla Assemblea generale straordinaria che si terrà Lunedì 23 tu. c. a ore 15 nei locali sociali in via del Duomo col seguente Ordine del giorno: 1) Comunicazioni presidenziali. 2) Relazione del f. f. segretario sul-l'attività sociale nel periodo 4/r23 5 a. c. 3) Relazione del cassiere sulla gestione cassa 1900-1904. 4) Proposta della direzione per nomina soci onorari. 5) Discussione concernente il vessillo sociale. 6) Approvazione del cambiamento e della sopratassa per il distintivo e la copertina-tessere. 7) Approvazione formato nuove tessere. 8) Autorizzazione per due feste sociali. 9) Discussione divisa sociale. 10) Discussione per acquisto fanfara, attrezzi ginnastica, scherma, gioco boccie. 11) Discussione in merito quadro-e lenco soci. 12) Proposte eventuali. Qualora alle ore 15 non si potesse raggiungere numero legale, l'assemblea si terrà in seconda convocazione a ore 16 con qualsiasi numero di intervenuti e con 1' ordine del giorno sopra indicato. Per la Direzione del Cini) Ciclistico Milano-Gradisca Gradisca, 17 maggio 1904. Il Presidente Pompeo Zumili Il Segretario Emilio Anatolio Toiletti DA UNA DOMENICA ALL'ALTRA Seduta della Rappresentanza Comunale. Martadi 17 corr. si radunò il patrio Consiglio per trattare il seguente ordine del giorno : 1. Approvazione del P. V. della III seduta dd. 28-30 novembre a. d. 2. Comunicazioni officiose. 3. Relazione dell' esecutivo sull' a-dempimento del suo mandato per 1' illuminazione della città a luce elettrica. 4. Proposta di prestare il contributo legale di spesa per ottenere la comunicazione telefonica con Trieste. 5. Approvazione del contratto di permuta riguardo frazioni di bene publico, occupate dalla ferrovia locale Trieste-Parenzo. 6. Proposta di grado per la nomina del maestro di II categoria presso la scuola popolare di Lazzaretto. 7. Nomina del delegato comunale nella Giunta della scuola industriale 8. Detta di due rappresentanti a fiduciari per la leva militare. 9. Pareri sopra due istanze per la concessione di osteria. Dopo data lettura del protocollo dell'ultima seduta, il podestà comunica che al nuovo capitano prov. on. Rizzi s'inviarono le felicitazioni ed il saluto della città; che all'on. Malfatti e al Municipio di Rovereto si spedirono telegrammi ili seguito al progetto di legge della facoltà giuridica; e riferisce gli scontri normali di cassa effettuati dai delegati sigg. Giovanni Favento e Paolo Pizzarello, l'affittanza di una frazione di bene pubblico sul piazzale Girolamo Muzio al signor G. Martissa-Carbonaio, e che il parroco monsignor Bonifacio, in occasione della sua nomina a prelato domestico di S. S., elargì al municipio cor. 100 ad incremento del fondo del civico spedale. In assenza del referente, on. ing. Calogiorgio, il podestà dà esauriente relazione di quanto fu fatto dall' E-secutivo per provvedere all' impianto della luce elettrica in città. Espone tutte le pratiche e gli studi fatti, e le ragioni che costrinsero e determinarono l'Esecutivo ad abbandonare il progetto primiero e ad adottare quello ; con forza motrice a gas povero. Ditta assuntrice dell' impresa è la ditta G alatti di Trieste, con la quale fu già sottoscritto il contratto. Essa s'impegna di fare l'impianto in nove mesi, cosi che alla fine del prossimo carnovale avremo la città illuminata a luce elettrica. La Rappresentanza comunale, udita la Relazione, vota unanime la piena approvazione dell'operato ed esprime il suo plauso all'Esecutivo. L' 011. Sardotsch riferisce circa la comunicazione telefonica con Trieste. Dopo aver mostrato la necessità dell'impianto telefonico e gli utili che ne deriverebbero alla città, e dopo aver fatto conoscere tutte le pratiche che si fecero con la Direzione delle Poste e Telegrafi per aver facilitazioni, comunica che tra l'esecutivo comunale e l'Associazione di Commercianti ed Industriali si venne al seguente accordo : La spesa all' uopo necessaria, ammontante a cor. 3620, cioè al 30% della spesa d'impianto, verrà sostenuta per cor. 3000, in quindici rate annue secche di cor. 200 l'una, dall' Associazione dei Commercianti ed Industriali, verso rnallaveria di 26 ditte di qui, e per cor. 620 dal Co- muri e, il quale dovrà poi provvedere all' ammortizzazione dell' intero importo, che verrà fornito da questa Banca popolare all'interesse del 5%- Chiude la relazione invitando la Rappresentanza a votare per la proposta presentata dall' esecutivo ; proposta inspirata da vero sentimento di progresso e decoro della città, e che viene accolta a voti unanimi. Per la nomina a maestro di II categoria presso la scuola popolare di Lazzaretto vengono presentati i signori maestri Giuseppe Bertoch in primo grado e Giuseppe Valentich in secondo. A delegato nella Giunta della scuola industriale fu nominato il sig. Antonio Almerigogna senior, e a fiduciari del Comune per la leva militare i rappresentanti signori Paolo Pizzarello e Pietro Mamolo. XII adunanza annuale ordinaria della Lega Nazionale - Gruppo di Capodistria. Nella XII adunanza annuale ordinaria della Lega Nazionale - sotto la presidenza del Sig. Pietro Dr. Madonizza ; presenti il delegato politico Sig. Bar. Ernesto Weissenbach, la Direzione sociale e alcuni soci del Gruppo - si tratta sul seguente Ordine del Giorno : 1) Approvazione del protocollo dell' anteriore adunanza. 2) Relazione virtuale. 3) Rendiconto finanziario 1903. 4) Elezione della Direzione e dei delegati all' assemblea generale di Trento. Approvato testualmente il verbale dell' undicesimo congresso ordinario, il Segretario, Signor Elio Longo, tiene lettura della Relazione virtuale, che qui riassumiamo. Ricordata con sincero rimpianto la perdita deli' ispettore delle scuole sociali, Giorgio Orsetich, decesso a Trieste il 17 marzo dee., si rivolgono affettuose parole di partecipazione e di conforto all'egregio e prestantissimo collega - cassiere L. Venuti per la grave sventura onde fu colpito. Con viva compiacenza si apprende che il progetto, caldeggiato dal nostro Gruppo e accuratamente studiato dalla Direzione di istituire a Car-cauzze una scuola sociale, sta per essere compiuto, e si affida alla futura Direzione. Dall'eloquente relazione si rileva come le condizioni morali e materiali del nostro Gruppo sieno da qualche tempo depresse, e ciò a cagione della mancanza di quelle care e brillanti feste, che tenevano vivo nei cuori il sacro nome della Lega, che ne ricavava anche i suoi maggiori vantaggi economici. Per questo tanto più degna di plauso è l'iniziativa che alcuni Egregi Giovani presero nel decorso carnovale, e che si ebbe nel geniale trattenimento in piazza del Duomo il meritato compenso. Ma i bravi Giovani del Comitato promotore intendono di allestire un' altra festa popolare estiva, ove esitare i molti regali raccolti con la questua a domicilio appunto in occasione della festa di carnevale. Nondimeno, pur rispondendo sempre i cittadini all'appello, il numero de' soci è sensibilmente diminuito, nè sempre pronto è regolare giunge l'obolo dei piccoli canoni annuali. A questo punto l'Egregio Segretario, ricordando il 28 giugno 1896, nel quale la città fu onorata di ospitare fra le sue mura l'assemblea Generale della Federazione, dice essere dover nostro di dare alla Lega un numero maggiore di affigliati, Je consiglia inoltre di raccogliere i canoni quando l'occasione si presenti, e ciò entro la cerchia delle proprie aderenze e conoscenze. Per le nuove e molteplici esigenze del Gruppo, alle quali la Direzione in carica per numerosi motivi non sente di poter attendere, si chiamano al suo posto forze agili e fresche. Appello che, pur ritenuto giusto per i motivi esposti nella relazione, spiace assai a tutti i soci presenti. E la relazione continua: «Del lungo e ininterotto periodo della nostra gestione, che fatta eccezione per la vice presidenza, risale al 1891, vale a dire dalla fondazione del Gruppo a tutt' oggi, noi serbiamo i più dolci ricordi e le più gradite soddisfazioni, poiché tutto il poco dell'opera nostra partiva sempre dal profondo attaccamento alla forte Federazione. E nel terminare oggi, come ve ne preghiamo, il nostro ufficio, ci è sommamente grato di rilevare con legittima compiacenza, che in questi 13 anni, a tutto il 1903, il Gruppo locale ha incassato complessivamente per canoni Cor. 3635.20, per contributi del patrio comune Cor. 850, per elargizioni Cor. 5739.58, per festività Cor. 16.785.95, assieme il cospicuo Importo di Cor. 27.010.73, di cui affluirono ad incremento della Cassa centrale della sezione Cor. 25.568.12. Queste cifre suonano titolo d'onore per la nostra città, e sicura promessa al Gruppo di lieti destini». Attestata ai soci la viva gratitudine della Direzione per la stima e fiducia da tanto in Lei riposta, Essa augura che le sorti del Gruppo «risalgano rapidamente a quel fiore e decoro, che a valida e civile difesa si addice per rintuzzare pervicaci e diuturne offese, da qualunque parte si spenino a danno del nome italiano». (sinceri applausi). Approvato il Rendiconto finanziario 1903, si passa alla nomina della Direzione e dei delegati all'Assemblea generale di Trento. La direzione riesce cosi composta : Dott. Stefano avv. Derin - Direttore, Bortolo Sardotsch - vice Direttore, Giuseppe Cobol - Segretario, Giuliano Tessari - Cassiere. TI numero dei delegati è di nove e sono ; Francesco de Almerigotti, Dr. Nicolò avv. Belli, Dott. Felice avv. Bennati, Giovanni Bratti, Nazario De Mori sen., Giuseppe march. Gravisi, Dott. Pietro avv. Longo, Paolo Pizzarello, Francesco Vissich. 11 Presidente si congratula con gli eletti e ringrazia i Consoci dell'appoggio largito per 13 anni alla Dizione da lui presieduta. Il Signor Bortolo Sardotsch ringrazia per 1' onore che 1' assemblea gli attribuisce, nominandolo vice-presidente ed assicura anche per i colleghi la massima attività. Ritiene dovere dei Soci rivolgere una parola di sincera gratitudine alla Direzione cessante e rileva la Sua attività, e-splicata a vantaggio sociale. (Approvazioni). Il Presidente risaluta i convenuti e dichiara chiuso il XII congresso generale ordinario. Ed oggi anche noi vogliamo rivolgere un sincero plauso alla cessata Direzione della Lega Nazionale Gruppo di Capodistria, ed una di esortazione a tutti i concittadini, affinchè si stringano compatti, senza distinzione di caste, intorno alla nuova Direzione per aiutarla nel suo onesto lavoro. Non si dimentichi che l'opera della Lega Nazionale è umanitario-patriottica, e allora si dovrà senz'altro essere Suoi cooperatori infaticabili ; non si manchi di aiutarLa anche moralmente, intervenendo numerosi a' suoi congressi, nei quali il voto delle nostre donne dovrebbe venire a confermare i sentimenti nobili delle Versate i vostri capitali alla 7}aqca popolare Qapodistriarja, a sei anni fisso, e vi renderanno il k ]2 % netto di tassa rendita. (Vedi operazioni della Banca in IV pagina). NEGOZIO MANIFATTURE VflliEflTIflI & DEVESCOVI Piazza della Borsa N. 1 e Via delle Beccherie. — Tel. 1568. TRIESTE GRANDIOSI ASSORTIMENTI Stoffe Lana per Signora, Ultime Novità Colossale J^rrivo Baliste ~ Coularcls ~ Zephir ~ Forcai in disegni splendidi - linle garantite. Specialità Articoli Minuti Seterie - Guarnizioni - Pizzi - Ricami Deposito al I.o piano fBfanelieria, Tappeti, Cortili ag gi Stoffe eia uomo PREZZI DI GRANDE CONVENIENZA soltanto presso Valentini 7)evescovi Piazza della Borsa JT. 1 e Dia delle Beccherie. ~ Cele/ono 1568. Jrie$te madri, delle spose, delle figlie ; dovrebbe venire a infondere nuova lena alle parti dirigenti e a tutta la schiera di onesti seguaci. Compiamo concordi il nostro dovere ! Conferenza. Sabato de la settimana passata abbiamo udito, ne la sala de la Società filarmonica, il chiarissimo Dott. Pasini ne la sua smagliante conferenza: «La funzione sociale de '1 pessimismo». In vero tanto rare sono le occasioni di poter godere di sì geniali e interessanti studi, che si coglie con gioia quella che la fortuna ci concede e se ne approfitta con vero piacere. Memori de l'ultima conferenza su l'Alfieri, s'attendeva e si sperava sempre, che il bravo professore ci facesse ancora sentire qualche suo bel lavoro ; nè la direzione de la Filarmonica mancò di procurarcelo. Il conferenziere, con la sua voce limpida e con parola persuasiva, seppe tener cosi vivo l'interesse de l'uditorio, ammirato per il belissinio stile e per il lavoro non fàcile, e fatto dopo studi profondi de le varie religioni, de le letterature, de i ca-caratteri e de i periodi storici più importanti di singole nazioni, che i numerosi presenti non mancarono di attestargli il loro piacere con vivissimi applausi. Egli considera il pessimismo, non occupandosi del fenomeno, ma solo de la funzione di questo su gli uomini. C' è una lotta eterna fra la Natura e 1' uomo ; la natura turba costantemente l'equilibrio vitale, 1' uomo lavora senza posa a mantenerlo. Lo stimolo, che mantiene sempre viva codesta funzione ne l'uomo, é il dolore. L'arte e la filosofia furono destinate a sviluppare e ad accrescere lo stimolo, e, studiando e ana- lizzando il dolore, fecero dono a l'uomo de ì pessimismo, cosi che questo diventa il più necessario coefficiente a lo sviluppo sociale, anzi è il padre de la civiltà; e la genesi sua si può ricostruire in tal guisa: la vita è una lotta senza tregua che non conosce altro termine che la morte. Il sentimento de la lotta genera ne l'uomo il dolore; quando questo sentimento arriva a la coscienza, l'arte e la filosofìa, da stimolo fisico, lo trasformano in morale, incorporandolo ne '1 pessimismo," il quale può essere definito : la coscienza de la lotta per la vita. Molti vogliono fare una distinzione de ì pessimismo, cioè in quello filosofico ateo e in quello religioso. Ma il conferenziere, conside- rate ambedue le specie, conclude dicendo che il pessimismo religioso, sia che lo si consideri ne le modificazioni de '1 cristianesimo primitivo, o ne '1 nirvana del buddhismo, o magari ne '1 fatalismo maomettano, ne l'ascesi de '1 Fogazzaro o ne la castità assoluta de '1 Tolstoi, è identico a '1 pessimismo ateo filosofico, sia che persuada il suicidio individuale, o 1' ascesi con lo Schopenhauer, o il suicidio collettivo con lo Hart-man; nè sarà la religione quella che salvi il pessimismo da l'essere deleterio a la società. Parlando poi de '1 pessimismo in generale, distingue i pessimisti in tre tipi principali. Non tutti gli uomini ànno abbastante energia per reagire a lo stimolo de la vita, cioè a '1 dolore: alcuni ànno un minimun, altri un medium, altri un maximum. A seconda de l'energia divide quindi i pessimisti. A quelli de '1 primo tipo appartengono gli uomini che ànno sortito un grado di energia vicinissima al minimum, e sono condannati a soccombere: sono i vinti de la lotta per 1' esistenza e predicano e mettono in pratica il suicidio. A '1 secondo tipo appartengono coloro che dotati di energia superiore a '1 mi-nimun, sono capaci bensì di tollerare lo stimolo de '1 dolore, ma non però di reagirvi: sono gl'invalidi de la lotta per l'esistenza e si danno a l'ascesi, sono apatici e si lasciano trascinare da la società; sono «gl'ignari che mai non fur vivi». Il terzo tipo infine è dato da coloro, in cui la misura d'energia è tale non solo da tollerare lo stimolo di dolore, ma pur anco da reagire senza gravi perturbazioni de l'equilibrio vitale: sono i progressisti de la vita. Per essi il mezzo per liberarsi ila '1 dolore non è il suicidio, non è l'ascesi: è l'azione, è la lotta sempre viva, fra dolori e gioie passegere, fra vittorie e sconfitte. Uno splendido e-sempio ce lo dà facendoci passare dinanzi a la mente, in rapida descri-scrizione, la vita, le battaglie, 1' instancabilità de l'eroe d'Omero, che dopo tanto pellegrinare per poter ritornar a rivedere l'isola natale, quando ci riesce e ritorna a condurre l'esistenza fra le stanze tranquille e pacifiche de la sua reggia, è felice per un po' di tempo, ma poi si stanca e lo corrode un insaziabile desiderio di nuove scoperte, di nuove emozioni. S'imbarca allora, passa le colonne d'Ercole, finché in mezzo a l'oceano s'incontra con la morte. «Che gì'importa? E' riuscito a fuggire la noia, egli à compiuto la sua_ missione, egli à vissuto!» A ragione: fate che, raggiunta la meta, segua un periodo di riposo, e vedrete quanto duri la gioia. Il dolore, solo il dolore e l'unica forza de la vita : «per esso a la gioia, pei- esso a l'amore, per esso a la felicità». nix io. Esami d'abilitazione al magistero. Dal giorno 9 al 20 corrente, sotto la presidenza del sig. V. Bezek, direttore di quest' istituto magistrale, e del vicepresidente sig. S. prof. Petris, furono tenuti gli esami di abilitazione al magistero. Per le scuole popolari generali furono abilitate le signorine Alberti, Farolti, Muha, Olivetti e Segalla, ed i signori Degrassi, Fabro e Vratovich; per le scuole cittadine la signorina Corsi e i signori Babuder e Fragia-como. Una candidata per le scuole cittadine si ritirò durante l'esame a voce. I signori Bertock e Toncich, maestri in scuole popolari slave, furono abilitati in lingua italiana come lingua distruzione; due signori non ottennero 1' abilitazione. Consorzio delle saline. Venerdì 20 corr. ebbe luogo il congresso generale ordinario di questo Consorzio Sali sotto la presidenza dell'A v v. N. Dr. Belli. — Fra le comunicazioni di qualche importanza, fatte dal presidente, notiamo: la rinuncia del Se-gretario-ragioniere march. Giuseppe Gravisi-Barbabianca al posto da lui occupato per ben quarantacinque anni; i risultati poco confortanti della conferenza, tenutasi alla Direzione di Finanza in Trieste nello scorso Aprile, in concorso di delegati del Consorzio e di funzionari dell'Amministrazione dello Stato pei' un'intesa sulla ormai vecchia questione del nuovo assettamento del Consorzio e delle migliorie da adottarsi nell'esercizio dell'industria; la conferenza procuratasi dai rappreseli tanti del nostro Consorzio con quelli del Consorzio di Pirano, col gentile intervento dell'onor. dep. Avv. Dr. Bennati, per trattare sullo stesso argomento, conferenza, dalla quale non si potè cavare egualmente nulla di buono; e infine il permesso dell' Autorità di Finanza di aprire la campagna salifera col giorno 24 corr. Si trattò poi, approvandolo, il conto consuntivo del 1903, chiusosi in pareggio, stante la provvida misura adottata dalla attuale Presidenza, di fissare adeguata trattenuta sulla quota padronale per coprire il disavanzo. Il conto preventivo per l'anno in corso venne pure approvato dal congresso, il quale autorizzò la Presidenza a trattenere anche quest'anno quel percento, che si presenterà necessario, secondo la quantità del sale prodotto, per coprire le 21.000 Cor. di deficit, con cui (poco allegramente) il conto si chiude. Non fu accolta invece la proposta del Consiglio di Animiliistrazione di unificare i debiti consorziali, ammontanti colla chiusa del 1903 a Cor. 55.000, con una corrispondente operazione di mutuo presso la nostra Banca popolare. Il congresso non ritenne conforme alla propria convenienza l'avere un unico creditore, rappresentato da un Istituto bancario, e di provvedere alla graduale amor-tizzazione dei passivi, fissata nella proposta Consigliare in un termine di 50 anni. Preferì invece tenersi i suoi numerosi creditori privati, pagare l'interesse e 11011 estinguere mai i debiti. — Anche questo è un criterio amministrativo degno di nota, perchè, se non altro, serve da indice di quella vita anormale e slegata, che da anni mina 1' esistenza del nostro Consorzio ed é prossima al suo risolvimento. Furono poi riconfermati i due Revisori dei conti nelle persone dei sigg. Cav. Giovanni Genzo e Giuseppe Sandrin, e si prese atto della cessazione dal suo ufficio, per scadenza del termine di funzione, dell'attuale presidente, a cui succede per statuto il già eletto I. vicepresidente sig. Giovanni Bratti. E così ebbe termine questo congresso, che, ad onta degli sforzi di pochi volonterosi, lasciò il tempo che aveva trovato. li. Convegno