MJltfAVOJf) ATIV irji#mi i oatkoo i . iWiT. ■ ^ noe e noi Qj£fn£tSÌB->C Istf tW&ttib. f l — ®i!ir " — PERIODI CO BIMENSILE distribuisce gi'alis. Kdilri :<•. 1! Unione Giov. '1. c. ..Fides". Redazione e Direaione : Via S. Pietro X. 594 II. p. Capodistria. Anno nuovo. Giunti al principio di un nuovo anno, uscendo con questo numero in un formalo alquanto più grande, il primo nostro pensiero è di ringraziamento a tutte quelle ottime persone, giovani e vecchi, che ci sostennero moralmente e materialmenre nei quattro mesi che sudiamo intorno a questo modesto periodico. Non scopi materiali, non vantaggi pecuniari ci animano al lavoro, ma unicamet te la persuasione di far un pò di bene ai giovani nostri, scuoterli dall'inerzia, preservarli dai nemici. Questo fu il nostro programma fino dal primo numero, questo il fine che noi abbiamo cercato di raggiungere, sostenuti dal plauso di tanti giovani di Capodistria e dell' Istria tutta. Sulla via finora percorsa vogliamo continuare ancora distribuendo il nostro periodico gratuitamente a tutti, nonostante i grandi sacrifici che ciò ci viene a costare. ' Confidiamo però oltre che nell'aiuto del Signore, nella generosità dei nostri lettori che di noi, speriamo, si ricorderanno spesso e vorranno aiutarci anche materialmente, partecipando così al bene che il nostro periodico va facendo. Un campo vastissimo d'azione ci si presenta nel nuovo anno: i nemici nostri si preparano alacremente alla pugna, organizzano uomini, giovani e danne, diffondono e sostengono la loro stampa con un ardore veramente invidiabile. Noi dobbiamo paralizzare la loro azione, ma ciò potremo fare solamente se l'aiuto morale e materiale dei buoni non ci verrà mai meno. La Redazione. Vita e Vita. Godiamo, ridiamo, circondiamoci di fiori, già dopo morti non proveremo più l'ebbrezza del piacere. Via da noi il pensiero della morte: la vita ci sta dinanzi con tutte le sue seduzioni che al nostro ci.ore sono così potenti, così invitiubffi-, ebbene abbandoniamoci alla gioia finche siamo nei verd'anni ! È giusto, o giovani, abbandoniamoci alla gioia finche sentiamo la vita scorrere fresca e riboccante nelle vene, ma la gioia sia vera, sia degna sopratutto di noi. Va bene: noi vogliamo godere; godiamo, ne abbiamo il diritto! Ma siamo sinceri, giovani amici: quando mai, per disavventura, ci siamo abbandonati al piacere, al passatempo animalesco, fummo noi contenti, soddisfatti? Il nostro cuore restò appagato del tutto come forse speravamo? Dobbiamo dire di no! Lo slancio infrenabile dell'anima nostra a Dio. all' infinito, all' e-terno, l'aspirazione, il fremito del nostro cuore che cerca amore, affetto, allora più che mai comprendemmo che noi, specialmente noi giovani, abbiamo bisogno di qualcos'altro che non sia l'ideale grossolano del socialismo che non grida altro che materia, materia; che non sia quello dei mille altri partiti che tarpano le ali dell'anima per infangarla per avvilirla; ma sia quell'ideale di giustizia, d'amore e di fratellanza vera predicata da Cristo sulle rive del Giordano. LI è la vita, li è la fonte inesauribile d'ogni energia vitale; in quelle parole, in quegl'insegnamenti sentiamo che circola una vita fresca e sana; basandoci su quella dolce dottrina sentiamo che le nostre forze si ritemprano, sentiamo che diveniamo sempre più giovani, che il cuore ci pulsa con palpiti più concitati, sentiamo che l'anima si rinfresca, sentiamo in una parola di vivere. Ecco di che .cnsa noi abbiamo bisogno. Ma la vita, per essere vera vita, per non isterilirsi, per non divenire inutile, deve essere comunicata. Noi vediamo questo mondo fracido, nemico di Dio e di sè stesso, andare in sfacelo per mancanza di vita, per mancanza di amore. Giovani, lo spettacolo triste ci deve muovere a compassione: sono fratelli nostri che hanno lasciato la sorgente di acqua viva per dissetarsi nel pantano fetido d'una palude. A loro non brilla la fede che ci sostiene; il loro cuore non sente la soddisfazione purissima di a-mare Colui che può solo degnamente contraccambiare il nostro amore. All'opera o giovani! Siamo pochi fra tanto mondo corrotto non importa: l'ideale che di luce sfavillante ci brilla dinanzi e ci trascina, merita che gli sacrifichiamo le noslre giovani energie. Oggi dobbiamo essere eroi. Dobbiamo salvare dall'onda minacciosa i nostri poveri fratelli. Con l'aiuto di Dio lo potremo. Avanti! OD \:\i'A La dittatura del proletariato È nota la storia di quel ciabattino cbe ammirando un dipinto del celebre pittore Apelle, trovò di criticare i sandali dei personaggi dipinti Apelle lo udi e corresse l'errore. Quando però il ciabattino cominciò a criticare tutto il . quadro: alto là, gli gridò Apelle, ciabattino non andar più su delle suole, perchè sei incompetente. Questa storiella bisognerebbe ricordarla a tutti coloro che vanno cianciando di dittatura del proletariato. Finché un operaio ci parlerà della sua arte, dei ferri del suo mestiere, dovremo inchinarci riverenti, finché gli agricoltori discuteranno di cose agricole, di frumento, di frutti, di patate, di concimi ecc. diranno cose assennate e si faranno ascoltare da tutti, quando però e operai e contadini vorranno discutere dei più alti problemi di politica, vorranno dirigere da soli uno stato, dare norme al commercio, agli studi, alle amministrazioni ecc. allora chi avrà un pò di sale in zucca dovrà esclamare come Apelle: ciabattino non criticare più in su della suola. Ora é questo appunto il caposaldo del bolscevismo: la dittatura del proletariato, cioè dei consigli (soviet) dei contadini e degli operai. Bisogna essere però dei gran baggiani per sostenere che solamente il lavoro manuale dà diritto di dirigere la società. Il lavoro del campo e dell'olti-cina — è un principio sociale del cristianesimo — é nobile quanto si vuole, ma non è il solo lavoro; il medico non è né operaio nè contadino eppure lavora e dovrà lavorare anche se regneranno i bolscevichi, i maestri non sono nè operai nè contadini, chi vorrà sostenere che non lavorano? Altrettanto dite degli ingegneri, dei professori, degli impiegati, dei sacerdoti ecc. ecc. Ora chi vorrà ammettere che tutti costoro siano, incapaci di dirigere uno stato.... almeno tanto quanto un pubblico spazzino che forse non sa nepp'tir l'are il ,suo nome ? Non i- soli contadini non i s$li operai quindi ma tutte le classi sociali: la classe dei medici, dei professori, degli ingegneri, degli impiegati, dei sacerdoti ecc. nella medesima misura hanno il diritto di esercitare il loro potere nella direzione dello stato, di contribuire colle loro forze al benessere universale. La dittatura del proletariato è per conseguenza la cosa più assurda, e non serve che a gettare polvere negli occhi del popolo. CORAGGIO CRISTIANO La ristrettezza dello spazio non ci permise di portare a conoscenza dei nostri giovani un esempio veramente edificante di coraggio cristiano. L'otto dicembre festa dell'Immacolata gli studenti cattolici milanesi volevano ottenere vacanza Si è cosi teneri di coscienza verso gli acattolici, che si sospendono, com'è giusto, gli esami se cadono nelle loro feste religiose; perchè dunque si dovevano costringere i cattolici alla scuola in una festa di precetto? Com'è naturale furono tentate tutte le vie legali. Ma la massoneria imperante a Milaro non si lasciò piegare colle buone. Allora si decise di astenersi dalla scuola. E' commovente la scena, cbe si svolse davanti ad una scuola: ,,1 papalini restino pur fuori, gridava il preside, chi è per il re entri". D'altra parte i nostri giovani: ,,Amici, gridavano, se non avete religione, se non siete cristiani entrate pure, ma se siete cattolici ubbidite alla Chiesa", e alla Chiesa ubbidirono in massa portandosi a ringraziare la Vergine Immacolata per la vittoria riportata contro il rispetto umano! Cosi si lotta da eroi contro la vigliaccheria che regna sovrana. Speriamo che la lezione gioverà a far comprendere a chi comanda che è passato il tempo di offendere impunemente il sentimento cattolico della popolazione. CONTRO I CATTOLICI;!.. — wm Il socialismo italiano ha gettato completamente la maschera e s'e mostrato quale è realmente cioè anticristiano e anticattolico. Il popolo dissanguato da una disastrosa guerra può essere contento: il rimedio ad ogni suo male è stato finalmente trovato per opera dei difensori del popolo, dei socialisti apostoli del povero operaio ecc. ecc. Sapete qual'e questo rimedio infallibile? L'anticlericalisimo! Il divorzio, la scuola alea, il sequestro dei beni ecclesiastici; ecco i problemi che, secondo essi, il governo deve sciogliere al più presto possibile... E poi sfacciatamente si avrà ancora il coraggio di proclamare che il socialismo rispetta la religione? Si oserà ancora ingannare qualche ingenuo profanando la dolce figura del Redentore, ponendo il quadro di Cristo — il primo socialista — accanto a quello -di Carlo Marx? É ora di finirla con questa commedia, è ora che combattiamo a visiera alzata : giù la maschera o ipocriti negatori d'ogni idea soprannaturale, o farisei della politica che per dar addosso ai preti andate a braccetto anche coi più grassi borghesi!... Apriamo gli occhi e gli aprano tutti gli onesti, non succeda da noi come e successo in molti luoghi d'Italia il 16 novembre scorso quando interi villaggi andarono a votare per i socialisti, ingannati dalle belle promesse di „libertà per tutti, di religione cosa privata ecc." Con questa tattica il socialismo s'è insinuato nei nostri paesi una decina d'anni or sono, nel medesimo modo si fa strada adesso nelle nostre campagne e nell'interno dell'Istria. Diciamolo perciò a tutti, affinchè non ci sia nessun illuso: il socialismo in teoria è anticristiano e in pratica anche ai nostri giorni ha dimostrato di mettere in seconda linea i problemi sociali per attendere solamente a combattere la nostra religione. 11 Times, giornale di Londra, scrisse a proposito di bolscevismo: si è detto che il bolscevismo si occupa solo di riforme economiche, e non perseguita le religioni. Non é vero. Il primo scopo del nuovo sistema é l'eliminazione del cristianesimo, che deve essere sostituito dall'ateismo. Per convincersene basta dare un' occhiata ali articolo di Natale del ..Lavoratore" ispirato all'odio più accanito contro la religione, alla malafede più supina. Poveri untorelli! Non sarete proprio voi quelli che riusciranno a schiantare 1' albero venti volte secolare del cattolicismoL. Così va fatto. A'azario - Ti sa Niua, 1 ben che te voio: ina lo stesso son deciso a un brutto passo... Nina - C-ossa nassi? Ti staglii poco ben? Nettario - Te go raccomanda, te go pregà, te gó scongiura de -non lassai'te strassinar da le mode. Son un paolan, go un pò de terra, me piaze lavorar e speravo che un giorno sposandome con ti ppdessimo esser contenti. Nina - Te ga cali va luna, Iaio mio; e cossa xe se me piase andar ben vestida? Nazario - Cossa xe? Nè mi varia i mezzi de mantegnerte col to lusso, nè vogio per muier una ragazza che forsi in avenir la se vergogneria de 'ver un paolan, poco ben vesti, per mari, o che per scaprissiarse la me tradiria... Nina - No parlar cussi mal : tidate de mi, ti vedarà che un poco la volta te contentarò. Nazario - Xe un anno che ti me disi la stessa roba, ma 'ncora spetto che ti la fassi, - Per mi no ti xe più: te lasso libera, va pur in zerea de un artista per ti. Nazario infilò la porta e non si fece più vedere. La Nina piange •ora, ma troppo tardi. Imitino l'esempio di Nazario tutti quei giovani che vedono la loro sposa troppo innamorati dei ■bei vestiti, delle scarpe eleganti, delle calze trasparenti, ecc. Meglio troncar subito ogni relazione per non pentirsi quando non sarà più tempo. Perchè.... Operai, domandate ai socialisti che predicano che la proprietà privata è un furto, perchè Engels, che possedeva mezzo milione, non lo divise fra gli operai che avevano fame e domandavano pane. Domandate ai socialisti perchè Liebknecht, altro caporione, anziché predicare che la proprietà privata è un furto, non divise fra gli operai poveri i suoi 12.000 marchi annui di entrata; perchè Aper i 7000, Schoenlonk ì 5000, Arnn più di 1.500.000; e bastava l'entrata. . lasciando indietro il capitale. Domandate quanti ne divise un Singer milionario, un Treves, un Ferri e quei tre deputati socialisti milionari che siedono ancora al parlamento che vivono tutti da i icconi. Domandate se Bebel con 20 000 marchi di rendita ed un castello lussuoso in campagna, ha chiamato mai un solo compagno a prender ristoro. Almeno che le bricciole di questi Epuloni cadessero ai piedi dei Lazzari mendicanti! Oh! la coerenza dei signori socialisti !!! CRONACA Comunione sociali'. Ricordiamo nuovamente a tutti gli amici che domenica 4 corrente nella Chiesa di S. Biagio alle G.'O ci sarà la Comunione sociale. La direzione rivolge quindi ari caldo appello a tutti i soci affinché vogliano intervenire numerosi anche per impetrare dal Signore le più elette benedizioni sopra il Congresso generale della Gioventù cattolica italiana, clie si tiene a Roma ai 4 5 e 6 gennaio corrente. Conferenze. Xon solo i giovani, ina i consenzienti tutti intervengano alle interessantissime conferenze, che si tengono ogni mercoledì ad ore 7.30 pom. nella Sède Sociale (Piazzale Ognissanti). Maestro ili b inda É giunto finalmente fra noi il giovane Maestro Mario Fugazzola da, Caravaggio (Bsrgarno) scelto da 1' Unione popolare fra 23 concorrenti. A lui inostri più fervidi auguri; sia il benvenuto nella nostra città. Recite. Venerdì 26 e domenica 28 dicembre le Figlie di Maria hanno dato un ben riuscito trattenimento drammatico musicale. riacque specialmente il quadro plastico del Presepio e il bozzetto Disinganno e la romanza: La cieca nata. Dinanzi ad alcuni invitati anche le allieve del Pio Istituto Grisoni diedero il loro debutto sabato 27 dicembre. Brave! Associazione S. Marco. Venerdì 2fi dicembre si aprì anche 1' osteria sociale S. Marco con uno scolto concerto della nostra armonia. Il concorso fu grande, molta animazione specialmente durante il concerto. Una lode speciale alla solerte direzione, che m sì breve tempo seppe allestire così bene tutto il locale che era stato ridotto in uno stato lagrimevole. Ora si sta studiando il modo di smerciare il vino dei nostri agricoltori in modo che sieno compensate le fatiche che esso ha costato. Torchio. Il torchio sociale lavora alacremente: spreme le olive in modo perfetto. La pulizia e la signorilità dei locali desta 1' ammirazione in quanti lo visitano. I soci ne approfittino. Messa della mezzanotte Il più elementare senso di civiltà la prima regola del galateo, che qualcuno conosce solo per fare il contrario, esigono che si rispetti la abitazione altrui e in modo speciale quei luoghi che alla gran maggioranza della popolazione sono sacri. Abbiamo appreso quindi coll'animo amareggiato l'eroiche... gesta di alcuni farabutti che dopo d'essersi infrolliti nelle bettole e nei caffè hanno avuto l'idea di andar à disturbare la più bella funzione ecclesiastica, la tradizionale messa della mezza notte nella Chiesa di S. Anna. Terremo conto per l'anno venturo, carini, e se i tutori dell'ordine pubblico non sapranno mettervi a posto organizzeremo noi una squadra d'ordine peT far sentire all'occasione quanto valganp le nerborute braccia di una gioventù sana e robusta. :iJ15«« dbwurl JBro^ffia^^a: Vii-turi®. Emo JHjuè'ì proibito ;f ijV&i, girili ;cìh&»« Àttbtìriiigiw»tean$ .ilifootball. ,é0;uaUttlBO'ìohè^Jbaie; %11'f'j ■M : r&flta&fc^ W»1 ;jYfi}fi»> H' liu,b,-. c,,r;,n;*n/; $ arr^h.rla cop offerte in denaro a- coti libri! I?accomandiamo vivament4"ti'iìm-"t.i~ ■qntrst^ppci'gt -ri---mi-p«r<«Ti-te-.------- Siate previdenti. Chi non ha assicurato contro l'incendio la propria casa, i propri mollili - chi li ha assicurali prima della guerra per un importo in corone - chi ha la polizza scaduta non commetta l'errore di voler risparmiare poche lire in un anno e correre cosi il rischio di subire qualche danno irreparabile. Nella sede sociale (Piazzale 0-gnissanti) c'è l'agenzia della „So-cietà cattolica d'assicurazione Verona": ognuno per sua tranquillità porti, se la ha, la polizza; ognuno nel suo interesse vada per schiarimenti, informazioni ecc. Orario: Lunedi, Martedì, Venerdì dalle 5-6 poni. Chi ha vino in cantina fa opera saggia di previdenza, assicurandolo magari per breve tempo (tre 0 sei mesi). La Società delia G. C. I. per Pierino del Piano. All'annunzio del brutale assassinio del nostro giovane Pierino del Piano, commesso a Torino durante 1 recenti scioperi dalla follia di un forsennato, senza Dio e senza Patria, la Presidenza generale della G. C. I., presentò a nome della Soc età alla desolata famiglia le più viye condoglianze e destinò la modesta somma di Lire 100 come primo fondo per una sottoscrizione da promuoversi a ricordo del compianto gio-vane. Un vibrante appello rivolgiamo ora a tutti e specialmente ai nostri giovani organizzati d'Italia, sicuri di ottenere nell'entusiasmo che li distingue, piena e incondizionata a-desione. La sottoscrizione progéttata ed iniziata dalla Presidenza generalo deve trovare un'eco profonda in tut ti, eco che sia protesta contro l'efferato delitto, rammarico per l'amico estinto, salutare ammonimento per le generazioni presenti e future, fraterna assistenza alla famiglia cosi duramente provata nella legittima speranza avvenire. Questa Presidenza generale, nel ■himwotè e «terfitia&i %oitóaiemga «dofi 1Ìtffo'"'<Ì!Ìatt» tf "perpeèuvES 'U ricordo' dir Jrui nql luogo deli-assassinio e nel camposanto a Tosino: che sia meta di piétoso pellegrinaggio ai compagni di fedj. Ogni ulteriore mutamento ad accogliere la nostra proposta è inutile! ognuno dia quanto può e raccolga offerte da amici dando novella prova di ciò che può un cuore cristiano. Con fraterni saluti Dev.mi atf.mi in G. Tristo-Avv. P. Pericoli, A. Piriaci. AVVISO SACRO. Dai 4 agli 11 gennaio si ce lebrano nella chiesa dei RR. PP. Cappuccini feste solenni per la ricorrenza del terzo centenario dalla morte gloriosa del grande Apostolo, Taumaturgo e Pacificatore dei popoli d'Europa S. LORENZO da BRINDISI Sacerdote Cappuccino. Approfittino i nostri giovani di questa propizia circostanza, per ritemprare sempre più nella parola di Dio il loro spirito, e per impetrare dal Santo Cappuccino le sue grazie e i suoi favori per un apostolato fecondo di opera luminose e sante. OCCASIONE !! Si offre in vendita armonica a mano, in buonissimo stato, per sole Lire 40. Rivolgersi alla Direzione. PER LA „VITA GIOVANILE" Git/i, perchè rjualchedun cica eh là Viti Giovanile fa furori L. 2.— Utel Luigi IO, Tornasich G. 1, „ ti-— Quei del .fiolscerismo* „ 4.40 Quei de la purità „ 2.70 Raccolte, da Gigi a S. Marco „ ÌS.IO Apollonio Nicolò „ •S. Dott. Giuseppe Loria, Udine „ 10.— Tre amici ,, 2.60 Don M. Novach. Muggia „ 1.— Fontanol A..0.65, Fonda E. 1.40 „ 2.05 La Direzione nel P. P. I. augurando prospero l'anno 1920 alla Vita Giovanile „ 7.60 Raccolte fra tre redatori della Vita Giovanile „ 6.60 Quel del „Finis Serbiae" „ 1.—