ORO ANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VI* - No. 312 Redazione - Amministratone CAP0DISTRIA Vie Santerio 26 - lei- 128 * Martedì 15 settembre 1953 Prezzo: 5 din. - 20 lire ABBONAMENTI: T.L.T- Zona Jugoslava e R.F.P.J. annuo din. 250. semestr. din. 130 Spediiione in c. c p* COMODI RICATTI Nel salone degli Grazi e Curiazi l’onorevole Pella non ha voluto, saputo, o potuto dire nulla di nuovo. La retorica usata dal primo ministro italiano il mondo la conosce come ne conosco il fondamentale motivo, che è quello di tentare di cambiare le carte in tavola per presentare sotto vesti di agnello ingiustamente tosato, il lupo che si ruppe i denti nell’aggressione. Alla documentate cifre del Maresciallo Tito sugli eccidi e le distruzioni di cui l'esercito fascista italiano! disseminò villaggi e città della Jugoslavia, l'onorevole Pella risponde tessendo l’elogio di queU'esercito, falsando la storia più recente ed affermando che «è l’Italia e il governo italiano ad aver avuto, ed avere, titoloi per chiedere ragione delle vittime...» In questo aperto e sfacciato rovesciamento di responsabilità il primo ministro italiano \ non è andato un millimetro più in alto di un qualsiasi Rino Aiefesi. D’altra parte nulla di più, e nulla ni piu nuovo, poteva ture Fella dal momento che ha accettato di fare sua la retorica basata sui vecchi slogans dell'evacuazione dei serbi da Durazzo e dql famoso patto di Roma dell’aprile 1918. La storia ha, purtroppo, altre pagine più an-fiche e più recenti sulle quali il primo ministro italiano ha preferito tacere. Nello sforzo di far apparire come nuove ’argomentazioni ben vecchie, l’onorevole Pella ha enunciato cinque punti. Che sono poi un solo e unico punto, rappresentante l’ufficiale condizionamento della politica estera italiana al soddisfacimento delle mire di Roma sul territorio libero di Trieste. Nel primo egli ha affermato ehe T'talia ha dato la sua collaborazione alla politica atlantica perché convinta che nel quadro di tale politica si sarebbero poste le basi per il raggiungimento degli obiettivi immediati della politica estera italiana. (Tìoè ràppli-V azione della dichiarazione tripartita. Nel punto secondo ha ripetuto che l’Italia è rimasta fedelq alla politica atlantica «nella presunzione che nel quadro di tale politica essa avrebbe trovato un’idonea soluzione ai suoi problemi di politica estera» aggiungendo che «tale presunzione è per l’Italia presupposto essenziale, nel più chiaro significato della parola». Nel punto terzo Peila ha ribadito: «11 problema del TLT è fondamentalu per l’Italia. E nella cornice delle nostre alleanze deve trovare la sua soluzione ade-rentq alle nostre aspirazioni.» Punto quarto: «La dichiarazione tripartita è tuttora strumento valido non rinunciabile... e noi la consideriamo elemento essenziale ...» Naturalmente per qudlla soluzione nel quadro delle alleanze citato da Fella. Punto quinto: «La dichiarazione tripartita è un soflenne. documento che comporta formule e strumenti di attuazione». Cinque punti che si possono dunque così riassumere: l’Italia resta fedele alla politica di difesa occidentale ed alle sue allenze solo in quanto, e fino a quando, tale politica e tali alleanze le consentano di far applicare la nota tripartita cioè di annettersi tutto il TLT. Pejrchè la cosa fosse ben chiara Peila ha ammonito: «Sappiano tutti, alleati e non, che il problema (l’annessione del TLT airitalia n. d. r.) non ammette dilazioni. Tale problema ha ripercussioni in tutta la nostra politica internazionale e costituisce il banco di prova delle nostre alleanze. Ho parlato criaho, ora tutti sanno quello che si può attendere o non si può attendere da noi». Le vecchia politica del ricatto che a noi interessa solo come indice di una situazione. Sta ad altri, a coloro ai quali è diretto il ricatto, a coloro che si sono allevati la serpe in seno — munendola anche di denti e di veleno — stà a loro, meditare la «linea Pella» e decidere in conseguenza. Come indicativo di un vecchio clima, potremmo far notare che la serpe è già, forse, troppo adulta. Tanto adulta che i par. lamentar! e le eccellenze convenuti domenica in Campidoglio hanno gratificato l'dnorevolq Pella del loro più lungo applauso là dove egli ha affermato che la proposta partita da Okroglica l’Italia si rifiuta di discuterla. Potremmo far notare che questo rifiuto alia discussione viene proclamato nello stesso discorso in cui — evitando di parlarne — si sottointende) che le divisioni italiane schierate sul confine jugoslavo vi sono e vi resteranno tino a soluzione del problema di Trieste. Intenda chi vuole intendere, ma nessuno pretentte che un popolo possa tollerare a lungo che il dente avvelenato dqlla serpe dardeggi nuovamente contro la sua tranquillità c la sua pace. Infine l'onorevole Pella, «dall’alto del Campidoglio», ha lanciato la proposta del plebiscito per tutto il ILI'. Proposta comoda dopo ciò che dal 1918 si è fatto da parte i-taliana, ei si continua a fare, per alterare la situazione etnica di Trieste e della zona A. Proposta (Continua in IV pagina) IL COM. TITO HA CELEBRATO DOMENICA A SPAIATO IL X. AHHPfllE DIH'Vlil. KORPUS PALMATO f" fld un'eventuale occupazione della zona H o costretti a reagire adenuaiamenle I rapporti con i paesi del blocco orientale e limportanza del Patto balcanico Domenica mattina il Presidente della Repubblica, Maresciallo Tito, ha celebrato a Spallato il X anniversario della fondazione dell’VIIX Korpus. Dopo aver ricordato il notevole contributo dei combattenti dalmati alla liberazione del Paese, il compagno Tito è passato a parlare del problema di, Trieste. «L’Italia sostiene — agili ha detto — che questo problema non può essere risolto altrimenti che sulla base della dichiarazione tripartita del 20 marzo 1948. Dopo il mio discorso di Okroglica, nel quale chiarii la nostra posizione, l’Italia va dicando, rivolta agli Alleati, di a» ver altri conti da regolare con la Jugoslavia : Foia* ITstria, Fiume, Zara. Grandi sono gli appetiti italiani. Oggi io posso dire che ciò non è serio ... L’Italia confessa apertamente d mirare all’occupazione della zona A del TLT con le proprie truppe. Dopo si batterebbe ulteriormente per la zona B. Vedete dunque, compagni, che noi abbiamo fatto bene a non rispondere ali» concentrazione delle truppe italiane al confine con altrettante misure militari. Noi abbiamo avvertito il mondo che dietro queste manovre ai nostri confini si nasconde qualcosa: la minaccia i-faliana suilla zona A. Ad una eventuale occupazione della zona A, la Jugoslavia non può guardare altrimenti se non come a una aggressione. In tal caso saremmo costretti a prendere adeguate misure. Cattive esperienze Quali sono i piani dell’Italia? Noi seguiamo attentamente ciò che essa fa, edotti dalle cattive passate e-sperienze. Dicendo esperienze, ci (riferiamo, tra l’altro, alla dichiarazione tripartita (quando gli Occidentali, per aiutare De Gasperi a -vincere le elezioni, gli promisero l’intero territorio sema tenere in alcuna considerazione i popoli che 10 abitanoi) e, agli accordi di Londra, con i quali venne permessa all’Italia la partecipazione all’amministrazione di Trieste. Questo ci insegna che non è più possibile credere alle belle parole. Dobbiamo invece essere pronti a reagire in tempo e a prendere quelle misure che l’occorrenza può farci ritenere opportune. Il Maresciallo Tito ha quindi notato che, da parte di certi circoli e della maggioranza della stampa i-taliana, si -tende a minimizzare l’operato luttuoso delle truppe di occupazione italiane in Jugoslavia. Egli ha ribadito essere falsa la affermazione che i vari popoli della Jugoslavia si sono dilaniati reciprocamente, mentre gli italiani avrebbero fatto da pacieri. Al contrario, 11 Presidente della Repubblica ha detto : io ho potuto rendermi personalmente conto dei massacri, delle distruzioni, dei lutti rimasti al passaggio delle truppe italiane. Quando si discute intorno al problema di Trieste — ha proseguito il Maresciallo Tito — mi meraviglia la reazione di certi circoli occidentali alle mie proposte di Okroglica. La proposta della internazionalizzazione di Trieste è realistica, perchè Trieste si trova in un territorio compattamente sloveno. Il problema sta nel fatto che Trieste si trova nel nostro territorio, mentre oggi nella città gli italiani sono in maggioranza. Ma noi sappiamo come essi vennero e che Mussolini in- filtrò nella città diecine e diecine di migliaia di italiani dalle diverse regioni della penisola. Questo metodo si perpetua anche oggi, non solo per trasformare Trieste in una città italiana nonostante vi vivano dentro circa 80 mila sloveni e croati, ma anche per mutare la composizione etnica del retroterra, L’Italia costringe alila vendita forzosa delle terre i contadini sloveni, creando agglomerati nei quali infil-itra gli italiani. Affinchè possa crearsi una linea continua fra Trieste « Monfalcone, l’Italia già ora sta cercando di mutare il volto etnico della zona. Perchè noi siamo contrari al plebiscito? Io ho detto di essere contrario perchè Mussolini, con il più sanguinoso terrore, costrinse die-c.ne di migliaia di nostri connazionali di Trieste a riparare in Jugoslavia. In questo modo fu potenziato l’elemento italiano a Trieste. Noi siamo contrari perchè l’intero operato del Governo Mussolini seguì una linea di condotta, a Trieste, in Istria ed altrove, che portò alla chiusura delle scuole slovene, alla proibizione di usare una lingua che non fosse quella italiana, alla snazionalizzazione insomma degli sloveni. Sarebbe assurda quindi che oggi, alcuni anni dopo questi fatti, noi si possa discutere di plebiscito. Io dico: si faccia che in 10—15 armi venga posto rimedio a tutte le ingiustizie perpetrate contro i ;nostri connazionali1 di Trieste. Quindi potremo contare i voti. Questo dovrebbe avvenire senza il presidio delle truppe italiane, senza le nostre e senza quelle di nessun altro, ma liberamente fra le genti che risiedono nel territorio. Io avevo proposto il condominio in considerazione del fatto che non (riuscivamo a giungere ad altra soluzione. Poi ho fatto un’altra pro- posta che fa maggiormente gli interessi dei triestini e della loro città : l’inteinazionailizzazione di Trieste. Gli italiani hanno clamorosamente respinto questa proposta e anche circoli occidentali non le hanno fatto buon viso. Ora l’Italia ci 'accusa di aveT complicato le cose. Invece noi vagliamo giungere ad una soluzione radicale del problema affinchè in questo territorio possa regnare ila pace, affinchè 'possa formarsi una base per la collaborazione e il reciproco rispetto dei nostri popoli, tra la Jugoslavia e l’Italia. Dopo aver ricordato ancora ima volta come ad Okroglica, che la Jugoslavia apprezza il popolo italiano, il Presidente Tito ha continuato: Non penso in seguito di presentare altre proposte. Niente è cambiato dal mio Ultimo discorso. Nel frattempo neppure gli italiani hanno allontanato le proprie truppe dai confini. Un giornale italiano ha scritto che le truppe rimarranno sui confini finché non sarà risolto il problema di Trieste secondo le aspettative italiane. Significa allora che rimarranno malto a lunga Io posso dire da questo luogo che noi non pensiamo di inviare egni definitivi e a lunga scadenza con gli occidentali, come sostenuto da Adenauer. Tutte queste considerazioni sono state buttate all’ arie dalla vittoria di Adenauer e del suo partito, la democrazia cristiana, vittoria ottenuta in buona parte mercè la strana legge elettorale in base alla quale si è svolta la consultazione. Adenauer è riuscito ad ottenere bep 5 milioni di voti più che nelle elezioni del 1949 e a conquistare la maggioranza assoluta al Bundestag. 1 socialdemocratici sono invece riusciti a malapena a mantenere le posizioni raggiunte quattro anni addietro. Il milione di voti, da essi ottenuto in più, è dovuto soprattutto al maggior numero di votanti: circo quattro milioni più che nel 1949. 1 partiti minori della coalizione governativa (liberal-democrat ico e parlilo tedesco) hanno perduto terreno a favore di Adenauer. Infine il partilo comin-form ista e quello dichiaratamente neo-nazista non sono riusciti ad inviare alla Camera nemmeno un deputato. Questo non previsto risultato delle elezioni fa di. Adenauer l’arbitro della futura politica di Bonn per oltre 4 anni. Ciò, sul piano interno, significa che si rafforzeranno le posizioni della grossa borghesia industriale e finanziaria, che ha appoggiato il cancelliere nelle elezioni, a scapilo naturalmente dello sviluppo delle istanze did movimento operaio, contro il quale si è Cominciato ad agire già alla vigilia della consultazione con la scissione in campo sindacale, provocata dai sindacalisti della democrazia cristiana, La sperequazione esistente nella ripartizione del reddito della risorta economia tedesca, già denunciata dai socialdemocratici durante la campagna elettorale, si accentuerà maggiormente a sfavore della classe lavoratrice e non è difficile prevedere l’inizio di un’ epoca di aspri conflitti sociali. In campo internazionale le conseguenze della vittoria elettorale di Adenauer saranno più immediate. Sia a Londra che a Parigi non si sono nascoste preoccupazioni per lo sviluppo degli orientamenti futuri di Bonn verso posizioni di aperta «re-ranche». sviluppo che sembra trovare una conferma nelle prime dichiarazioni fatte, dal Cancelliere, subito dopo la sua vittoria. La sua netta affermazione elettorale è stata accolta con favore e compiacimento solo a Washington, in quanto garantisce la continuità della politica atlantica e della realizzazione della comunità militare europea da parte della Germania occidentale. In Francia e in Gran Bretagna si è invece sottolineato con preoccupazione che ciò, nella misura in cui favorirà l’integrazione tedesca nel sistema occidentale, pregiudicherà la possibilità di un accordo tra i quattro grandi sul futuro della Germania, ostacolerà ,in altre parole, la possibile soluzione della spinosa questione tedesca. RENZO FRANCHI C C H I O TOGRAFICO ECHI DA OKROGLICA Il Maresciallo Tito decora la bandiera della brigata d’assalto «Garibaldi — Trieste» durante la cerimonia svoltasi nel corso della grande manifestazione popolare. Nonostante l’ostruzionismo degù sciovinisti nelle ferrovie, mi-gUaia di triestini nanno raggiunto Okroglica attraverso il valico di besana con autobus, automezzi, motociclette, biciclette e paesino a piedi. Nella foto, la Polizia Civile e le Guardie di finanza controllano il passaggio e rovistano fra le merende dei gitanti. «SÄ*! M Il prode Anseimo, ossia Stefano Terrà* corrispondente dell’ANSA, ha dato a Okroglica spettacolo a se, portando fra i «barbari» un pizzico di «bimillenaria». Delle sue stravaganze abbiamo già scritto, ora ve lo facciamo vedere in una magnifica posa: sdraiato per terra hTTre-da ai fumi del vino mentre i suoi colleghi esteri e nazionali seguono il corso della manifest azione e il discorso del compagno Tito.' Esiste un’altra foto, che Io ritrae press’a poco nella stessa posa, ma cheaper decenza, ci asteniamo dal pubblicare. OSPITI EGIZIANI Dna delegazio. ne militare egiziana, che è stata per quindici giorni ospite del nostro paese, ha fasciato sabato .scorso Belgrado peT rar ritorno «n patria. La foto rappresenta il Capo di Stato maggiore dell’Armata Popolare Jugoslava, gen. Peko Dapèevié, il capa della delegazione egiziana, contrammiraglio Soliman Ezat, nel corso di un coUoquio presso la sede del nostro1 Stato Maggiore. PAGINA 2 L'industria del Capodi»trfatuo neI1« semestre S3 SUPERATA LA PRODUZIONE DELLO SCORSO ANNO Duramente colpita la produzione dell' industria del saie Siamo in (possesso dei dati forniti alla nkima assemblea popolale del distretto di Capodistria, dati ohe in modo chiaro e tangibile rispecchiano il progresso lento» ma costante dèlia nostra economia. Riteniamo opportuno trattare tale argomento al quale dedicheremo più articoli, uno per ogni ramo dell’econoama. Oggi ittcomdmieieremio con l’imdrustria. Affinchè la linea ascendente appaia quanto più eli i ara, i termini di confronto saranno la produssi one del L semestre dello scorso anno e quella del semestre dell’anno in corso. Precisiamo : parallelamente all’aumento della produzione, si è registrato nell’industria un aumento della mano d’opera occupata che è salita da 1.931 unità nel giugno ’52 a 2.246 nel giugno 1953, quindi con un aumento del 16 %. Confrontando l’aumento medio della produzione che ammonta al 25 %, con la percentuale di aumento della manodopera, possiamo dedurre che la produzione media per persona è molto lieve, sproporzionata in ogni caso ai notevoli mezzi che vengono investiti per modernizzare i nostri impianti industriali. 11 fondo paghe invece, sia nel suo importo globale che nella media (1952: 15.700 pei persona, 1953: 14.960 per persona ) è diminuito e ciò dovrebbe corri-Spendere a una sensibile riduzione dèi costi. Tale diminuzione del fondio paghe è dovuta al fatto che nel 1952 si sono superate le medie legali «ielle paghe, cioè quelle calcolate per la formazione dei prezzi, per cui la prassi stessa ha corretto tali anomalie. Per il valore della sua produzione, ai primo posto va collocata 1 industria del pesce conservato. Dato che la fortuna si è rivelata avversa ai pescatori anche nel corso di quest1 arano coin pescati mmimi, pei** ciò la rispettiva industria non ha potuto superare notevolmente la pro duztone avutasi nel I. semestre dello scorso anno. Tale superamento è dell’« %. Le sfavorevoli condizioni atmosferiche di questa estate, caratterizzata da frequenti piotggie, hanno colpito duramente le nostre saline, cioè la seconda attività industriale per il valore della sua produzione Questa probabilmente sarà inferiore del 50 % a quella dello scorso anno. Tenuto conto che la produzione dello scorso anno è rimasta parzutlmen-te invenduta, la scarsa produzione di quest’anno avrà poca influenza sul mercato, a differenza del bilancio distrettuale che subirà un danno idi circa 100 milioni di dinari, in parte quest’anno e più nel prossimo poiché il maggior cespite delle entrate à dato dall’imposta sulla vendita del. sale. L’industria del legname è aumentata del 116 %, quella dei mattoni, rispetto allo scorso anno, registra un aumento dellTl %, quella delle tegole del 160 %, quella del sapone del 103 %, quella delle marmellate del 19 %, quella degli sciroppi di ■frutta del 2 “/o. La produzione degli ortaggi conservati e delle bevande alicooliche è diminuita del 20 % la prima e del 28 °/o la seconda. In sostanzia si tratta di risultati poco rilevanti, cosicché ci vorranno ancora molt; sforzi da parte, dei collettivi di lavoro per aumentare la produzione. E per ottenere ciò esistono possibilità fonerete. Questo per (pianto riguarda la produzione del. I. semestre dii quest'anno. Passiamo ora allo esame della gestione finanziaria delle aziende industriai; del capodistriano nell’anno 1952, sia per quanto riguarda i loro impegni verso lo stato, che per la loro gestione interna. L’importo maggio-re di riserva è stato pagato dall’impresa ADRIA, 24 milioni; seguono le Saline di Portorose, 12 milioni; la Slovenija ceste 8 milioni; i Cantieri Navali di Pi rano 7 milioni; poi l’Elite, Intereuropa; Stil, tipografia Jadran, ecc. Fra le imprese industriali più importanti 17 hanno costituto, con l’avanzo del fondò paghe, un fondo di 52 milioni a disposizione autonoma. Fra esse hanno contribuito di più nell’ordine: Elle, le Saline, Impresa Commerciale di Isola- Slovenija ceste ed Adria. Le imprese industriali hanno pagato per il superamento del fondo paghe 18,5 milioni d’imposta, la FI ■ te da sola, 6 milioni, Intereuropa 2 milioni, Cantieri navali di Pirana 2 milioni ed Adria 3,5 milioni. Poco più di 1 milione l’impresa 1. Maggio e la tipografia Jadran. Nessuna imposta è stata pagata dall impresa Roda, dalle industrie per la eenservazione del pesce, dall’Agma- RÌuioNE DEI CONSIGLI del CPD di Capodistria 105 MILIONI DI DENARI VERRANNO INVESTITI PER IL COMPLETAMENTO DELLA RETE OSPEDALIERA Si è riunito venerdì scorso a Capodistria il consiglio distrettuale per la sanità, per discutere la proposta degli investimenti previsti per il 1954. E’ stato deliberato di proporre al Consiglio economico che per l’anno prossimo vengano investiti complessivamente 105 milioni di dinari, che verranno utilizzati per l’ultimazione del1.’ospedale per le malattie infettive di Pirano, per l'adattamento del padiglione a mare del sanatorio di .Arcavano, quale ospedale per i bambini affetti dalla TBC ed ancora per la costruzione del dispensario antitubercolare a Capodistria. Le rimanenze (serviranno per il completamento dell’attrezzatura sanitaria negli ospedali del distretto. rit, dalla Slovenija ceste, dall’Istria e dalle Saline di Portorose. Con riguardo al realizzo delle entrate, .nella peggiur posizione si .trova la »Istria«, ■nel mentre le restanti imprese, pcT quanto riguarda la realizzazione del fondo paghe, hano avuto una fruttuosa gestione tranne un’ammanco minimo neH’ilmpresa «Elte», nella tipografia «Jadran» ed in entrambe le Officine gas. CAONAćHCTTg Un gruppo di isolani soci della Croce Rossa Nella polemica con il comp, Vok Antonio MII OHME I LUÌ. DI HE ALL’ASSEMBLEA DISTRETTUALE DI BUIE Problemi d’ordinaria amministrazione Importanti decisioni del Consìglio Economico Hi sano riunite giovedì scorso a Rule le due Camere del C. P. D., che hanno presso in esame vari problemi dì attualità. L’assemblea ha discusso innanzitutto sulla commisurazione e sulla riscossione delle imposte, muovendo critiche ai criteri adottati nella categorlzzazione di alcuni terreni, che hanno portato a commisurazioni fiscali irreali, e decidendo di operare una revisione dei casi in parola. Per l’erezione del monumento ai Oaduti di Buie l’assemblea ha deciso k» stanziamento di 10 milioni di din, In modo di onorare degnamente la memoria di coloro che hanno dato la vita per la vittoria della nostra rivoluzione. L'assemblea ha ascoltato anche la relazione del Giudizio distrettuale, dalla quale è risultato che la criminalità economica, e in genere agni forma di criminalità, tende a diminuire ulteriormente. In conoluslone sono state mosse severe critiche alla «Vinoprodukt» per i lavori di investimento intrapresi a scopi estranei da quelli in precedenza accordati1 e per i quali — acquisto di attrezzature e altri mezzi di produzione — il distretto aveva approvato i mezzi finanziari secondo criteri di priorità. Altri problemi di carattere eco-nomieo-sociale sono sitati oggetto qualche giorno fa di una discussione in seno al Consiglio economico del C.P. D. e fra gli altri la perdurante situazione di passività nel bilancio dell’azienda per la pesca «Sardella» di Cittanova. Quest’azienda aveva registrato, infatti, un certo passivo già alila chiusura del bilancio 1952 e quest’anno non si è avvertito, finora, alcun miglioramento nella sua situazione finanziaria. Il Consiglio ha deciso di in-caricaire una spedale commissione di revisione di esaminare il caso e di proporre i me^i atti a sanare la Situazione deU’azienda, Il Canstigtio economico ha discusso pure sullUmpiego dei mezzi va-Vi tutari dai fondi del C.P.D., decidendo dii applicare il criterio di priorità in base agli investimenti previsti dal piamo sodale per l’edi-ücaaione degli obiettivi chiave e per l'acquisto dei mezzi di produzione e delle materie prime per la riproduzione, necessarie all’industria. Altro argomento trattato dal Consiglio economico riguardava i’a-umemto considerevole dei prezzi d’acquisto del materiale da costruzione e dei medicinali, che provoca serie difficoltà alla realizzazione degli obiettivi previsti nei piano sociale 1953. Old porta ora alla necessità di dover ritoccare il bilancio di previsione per quanto riguarda gli investimenti, e di trovare nuovi mezzi finanziari per l’ammontare di circa 300 milioni' di din. Il problema è allo studio e verrà risolto fra breve. Una decisione di notevole importanza è stata presa dal Consiglio economico nei riguardi della partecipazione alla Mostra economica intemazionale di Roma, Secondo tate decisione una rappresentanza del distretto di Buie parteciperà a quest’importante manifestazione e-conomica. c. d. Il lettore ricorderà che nel nostro giornale del 25 scorso pubblicammo un articolo intorno adoperato dèlPIstiitxtto delle Asricmraiaiionii sociali di Buie. Scrivemmo allora che il 'compagno Vo*k, presidente del CPC, aveva criticato l’Istituto circa la corresiponsiotne degl; assegni familiari. Il compagno Vok citava dei casi di ingiustizia, che riassumiamo in breve : Lino Supčić veniva privato degli assegni familiari perchè conviveva con i genitori della propria moglie, contadini. L’Istituto non teneva con-to del fatto che Supdié abitava con i parenti solo perchè non aveva trovato alloggio e che, comunque, viveva come unità familiare separata. Josip Rota non poteva beneficiare degli assegni familiari perchè gli si rimproverava di aver rotta ogni rapporto di lavoro dal 1 al 6 gennaio, quando in effetti i primi 4 giorni era sitata festa e nel quinto aveva imperversato un violento temporale rendendo impossibile il lavoro. Narciso Sepie, doipo otto mesi di vana lotta per ottenere gli assegni ohe gli spettavano, esacerbato lasciava il lavoro e sii trasferiva a Trieste. Gli impiegati dellTstifruto delle Assicurazioni hanno poi risposto al compagno Vok, dando luogo ad una interessante polemica. Nella risposta si dice anzitutto che il compagno Vok non è molto bene informato e che Lino Suipèié e Josip Rota, da lui tirati in ballotti chiamano invece Pasquale Supičić e Josip Krola. Circa il primo caso l’Istituto delle Assicurazioni precisa che l’interessato era stato privato degli ala-segni familiari perchè, recandosi a coabitare con i parenti, non aveva dimostrato di vivere economicamente separato da essi. Quando poi egli aveva portato la documentazione richiesta, gli era stato riconosciuto il diritto agli assegni familiari. L’Istituto delle Assàeuraizioni giustifica quindi il proprio operato nei confronti di Josip Kr ota col fatto che dai documenti figurava che egli non aveva un anno di ininterrotto lavoro, indispensabile per avere diritto alla corrisponsdone degl; assegni familiari. «L’Istituto — sostengono gli impiegati idi questo — non può ignorare che nello stato di set. vizio dell'interessato c’è una rottura di sei giorni e, finché questa non viene giustificata, non possiamo continuare a dare gli assegni familiari.» L’Istituto contesta quindi al compagno Vok che per la soluzione del caso Krota siano occorsi 8 mesi come egli ha affermato, ma solo 6 giorni. Riferendosi alla lettera del CC della LCJ, alla quale il compagno Vok s’era richiamato, l’Istituto dice che «in nessun luogo della lettera è detto che gli impiegati nou debbano attenersi alle leggi e alle disposizioni. Il rispetto delle disposizioni, Volk lo definisce «burocrazia» e comoda scusa per coprire la fiacca. Gli chiediamo se effettivamente egli pensa ohe gli impiegati dell’Istituto siano burocrati e poltroni, cosa che finora non è riuscito a dimostrare. Inoltre non si può affermare leggermente, come il compagno Vok ha fatto, che coloro ehe lavorano all’istituto non sono nè comunisti nè impiegati. Del nostro lavoro risponderemo davanti al Comitato esecutivo o all’Assemblea del risiiliuto. Per qu anto invece ei riguarda come comunisti, la cosa la discuteremo insieme al Vok nella debita sede competente. «Riconosciamo ohe in lina discussione col compagno Vok un nostro impiegato ebbe a dire che certe di-ehiaraizioni rilasciate dai CPC si possono ottenere con un bicchiere di vino. Questo accadde quando Vok, in qualità d; presidente del CPC, cliiese che la dichiarazione da lui rilasciata fosse presa in considerazione per il pagamento degli assegni familiari a uno dei tre assicurati su menzionati. Allora gli fu detto che la sua dichiarazione non era sufficientemente motivata e ohe avrebbe potuto servine solo come indicazione. Quanto alla faccenda del «bicchiere di vino»), possiamo dimostrai -gli come spesso si rilasciano dichiarazioni e conferme ufficiali senza eccessiva preoccupazione dell’effettivo sitato delle cose. Egli stesso, in qualità di Presidente del CPC, ebbe già a firmare qualcuna di queste dichiarazioni.» L’Istituto delle Assicurazioni di Buie conclude la sua risposta chiarendo che Sepie Narciso ricevette gli assegni, familiari a decorrere dal 21 marzo invece che dal 1 gennaio, come egli chiedeva, perchè così giù spettava per legge. Se Sepie abbandonò Buie per trasferirsi a Trieste in seguito a questo fatto, l’Istituto sostiene di non vedere .perché dovrebbe assumersene la responsabilità e anzi si meraviglia che gente simile, che definisce «patriota», trovi appoggio presso dei compagni come Vok. La risposta di quest’ultimo non si è fatta attendere. Vok chiede agli impiegati delPIstiituto delle Assicurazioni : «Perchè vengono idaiti gli assegni familiari a Kozlovič Anton, impiegato alla «Kamenolomi», che convive con i genitori proprietàri da 6 a sette ettari di terra lavorativa con 9mila viti? Perchè beneficia degli assegni Attilio Bu/'dakin, autista della «Zadrugar», i cui genitori, con i quali convive, posseggono oltre 4 ettari di terra e 3-—4 capi di bestiame? Perchè l’Istituto delle Assidi-(Cont. in IV. pagina) CAPODISTRIA Nati: Angelini Graziella di Giordano e Jerman Ernesta Si sono sposati : Bordon Angelo di 23 anni, agricoltore con Vatovec Angela di 24 anni, casalinga ; Mar-kežte Pietro 26 anni, agricoltore con Furlan Emilia casalinga. Morti : Pavllć Giovanna di 30 anni, casalinga; Bemblč, nata Zank oliò, Maria di 62 anni, casalinga. ISOLA Numerosi sono stati gli incidenti: A Tomasini Giuliano di 3 anni da Pirano, si è conficcato nella pianta del piede sinistro un ago dove si è rotto. I medici hanno avuto molto lavoro per estrarlo. A Jerman Viktor, di 54 anni, da Campel un bue ha prodotto una ferita lacero contusa ed ematoma al malleolo destro. Delosto Maria, di 75 anni, da S. Lucia, è caduta riportando una frattura dell’ulna destra. Pan-jgher Domenico, di 19 anni, cadendo dalla bicicletta, ha riportato e-scoriazioni multiple alila faccia e alle mani, nonché la distorsione del gomito sinistro. Deltore Fioravante, di 55 anni, da Isola, è caduto pro-tiucendosi una frattura del collo delfomero destro. Rileva Antonia, di anni 67, da Corte, cadendo da un’albero si produceva contusioni alla colonna vertebrate. Morchia Anteil o, di 52 anni, da Strugnano, è caduto malamente producendosi la frattura del calcagno destro. Ma-noro Valter, di 12 anni, da Pirano, investito da una auto, ha .riportato una frattura complicata all’avambraccio sinistro. Sorgo Matteo, di 56 anni, da Saldi, è caduto da un’albero praducendosi ìa frattura della clavicola destra. Sburman žarko, di 34 anni, da Capodistria, in una lite con la moglie riportava una ferita lacero contusa alla regione parietale sinistra. Bolte Ignazio, di 40 anni, da Matresigo, operaio, è caduto in un fosso profondo 3 metri, riportando la frattura dell'avambraccio Sinistro. PIRANO E’ morto il piccolo Rìosa Silvano di 10 anni. Sono nati : Sabadin Marino di Mario e Cusma Ermene-g Ida; Dolce Livio di Oreste e Cusma Silvia. BUIE Numerosissime la nascite: Vuk Fiorenzo di Redento e Matelič Ste-faniià, Bortolin Gigliola di Bruno e fania; Bortolin Gigliola di Bruno e Ramano e Jugovac Maria; Kies Bruno di Vittorio e Damiani Valeria; Coslovich Nevenco dà Olivio e Smilovlch Gioconda; Bosa Maria di Giulio e Muggì a Nerina; Vigini Fulvio di Italo e Scherno Pierina; BenodiC Luciano di Giuseppe e Kert Maria; Gltgora Boris di Antonio e Sirotic Cesarina; Deilbello Rita di Giacinto e Starle Ubera; Alessio Lidio di Giuseppe e Manzi» Anna; Valente Graziano di Antonio e Marohesic Maria; Pucer Claudio di Mario e Labinac Amelia; Lonzar Milan di Lonzar Moria; Vascotto Lucia di Giovanni e Dusic Annamaria; Coslovic Loredana di Silvio e Veznaver Antonia; Latin Liliana di Pietro e Paoletic Giulia; Beakovi Uliana di Romano e Makovac Enrica; Vismtin Sonia di Matteo e Fergacic Caterina; KraCkovte Sonia di Branko e Pe-jaéte Bosiljka; Parcan Nevenka di Emilio e Martinčič Eufemia; Cali-ja Jadranko di Michele e Lenar-(Cont. in IV. pag.) L’ARRESTO DI UNA CONTRABBANDIERA Per ordine del Pubblico Accusatore distrettuale è stata tratta in arresto la 40enne Benedetti Marcella di Portorose, implicata in traffici Illeciti e contrabbando assieme a due componenti dell’equipaggio del piroscafo Vida, già arrestati a suo tempo. Cosi la più nota contrabbandiera di Portorose, Pirano e dintorni è finalmente incappata nelle maglie della giustizia. Ora tutte le donne di quelle località sanno da quali fonti provenivano e da quale attività lucrosa gli arredamenti di casa ed il vestiario lussuoso di cui la Marcella faceva sfoggio. AMMASSO DELL’ UVA NESSUNA RAGIONE PER AUMENTARE I PREZZI Verranno acquistati grossi quantitativi di uva e di mosto in Serbia dove l'uva è a din 0,80 per grado di zuccherificazione E’ logico che tra i nastri vitieol-tor. l’argomento del giorno sia costituito dalla prossima vendemmia e dai prezzi che l'uva potrà avere sul mercato. A‘ proposito di questi ultimi è venuta però a crearsi una psicosi che non è affatto corrispondente alla reale situazione esistente sul mercato enologico nazionale. La produzione, eccettuate alcune zone della Slovenia colpite dalla brina, si può considerare eccezionale per cui sul mercato serbo e dalmate i prezzi d’acquisto all’ing rosso dell’uva hanno subito fortissimi ribassi. L'uva comune per la lavorazione hia raggiunto CHiAUHERE! E OAMAM 5Ui BiT0 J £AMPA-||ig . HA/ Mi W0W40 Hev&AAiSì^ LSC0MPAOSA, PA0«eWfi. >---------r i0..^’AVfiVftj wew csft-C-i..._____j CAH 0+5iMUjČA-)//r7« Sfili SifiBi A&É0RA £ /4S0ÌTA ; V.SU-&&A TUA ^TUPHHTA/y ^aygàTe pei won Y> MtOOVEVA ACCA - *-> HER&/ ORA SONO AFFAMALO so assetato, mentre i£ MAGO E vSPiETATO.., Nostro servizio speciale dalle grandi manovre deli'APJ sul territorio della Regione militare di Zagabria L’Armata Jugoslava ha ereditato dagli uomini della LPL gli ideali di libertà Un gšomoaZagabr (Dal nostro corrispondente) Gli italiani dicono, per la loro capitale: «Tutte ile strade portano a Roma». I croati possono dire per Zagabria, senza con ciò esagerare: «Tutte le strade passano peti- Zagabria». Perchè questa capitale, invero, si trova al crocevia delle grandi arterie che dal vicino Oriente e dal Sud balcanico portano al Nord e viceversa. Essa è il punto d’incontro e d’incrocio fra due mondi, l'Oriente e l’Occidente. Perciò a Zagabria sono d’ogni giorno gli incontri «internazionali’». Intendiamo parlare della vita politica e sodale, dei bagagli rigonfi del diplomatici e delle valige con etichette multicolori dei turisti. Si è così abituati alla visita degli stranieri — all’arrivo del «slm-plcvn-express» ed alle chiacchiere cosmopolite degli alberghi «Dubrovnik» ed «Esplanade» — che possono facilmente succedere fatterelli come questi che vi dirò. Terminato il 38. Congresso Mondiale degli e-spenantisti — e Zagabria lo ha salutato con grossi cartelloni verdi «Bonveneoi a la Zagreb» — un seguace nostrano di Zamenhoff fa da cicerone ad una collega esperantista attraverso la città. Sullo Sijem il discorso tra i due esperantisti lascia il binario della scienza per imboccare quello dei fedeli di Eros. Eh, già, come può essere altrimenti : lui giovane studente di filosofia, lei pure studentessa, giovane e bella? Quanto si dicono in esperanto lo traduciamo in italiano : — Lei si chiama? — E lei? — jSa, mi piace__:_______________ — Beh, anche lei a me. — Che lingua paria, oltre all’esperanto? — Il francese. — Io pure. — E’ parigina? — è lo studente a chiedere. — No, abito qui, a Zagabria. ___ ! ! ? ? — Perbacco, sono zagabrese anch'io ! Sentite questa: Un cameriere dell’« Imperiai» chiede al cliente: — Pleace, what do you desire? L’altro accenna di non capire. La domanda viene formulata in tedesco, poi francese e perfino in italiano. Il cliente contìnua a scuotere la testa, negativamente. A questo punto il cameriere, piuttosto spazientito, mormora a mezza voce, nella lingua locale : «E che diavolo devo servire e costui?» — Mi porti una tazza di caffè — gli risponde il turista nella stessa lingua. Noi giornalisti possiamo solo ripetere, dalla visita di un giorno alla città, le chiacchiere del cicerone. — Voi correreste subito al Maxi-mir ed alla ferrovia del pioniere. Ma andiamo con ordine. Il Maxi-mìr lasciamolo a più tardi e la for-rovia con la città dei ragazzi visitatela un’altra volta, con comodo. — A voi servono, per ora, le principali e più utili (informazioni. Ci sarebbe molto da dire perchè la cit- tà è vasta e bella, ma diamo una scarsa sommaria a quanto può interessarvi. A Zagabria — centro culturale della Croazia — hanno sede nove circoli che raccolgono i lavoratori culturali dtìlle varie specialità, dagli avvocati ai professori universitari, dai cineasti ai giornalisti. Ci sono poi cinque grandi biblioteche pubbliche con sale di lettura, fra cui l’americana, l’inglese e la francese, tre teatri, tre sale da concerto, 14 sale cinematografiche, e Musei e Gallerie artistiche fra cui è opportuno visitare il Museo archeologico allo Zrinjevac, l’Etnografico, il Museo della Rivoluzione, il Museo per l’Arte e TArtigianato, la Galleria dell’Accademia Jugoslava, la Galleria Moderna, la Galleria cittadina, la Gipsoteca. GIACOMO SCOTTI Posta militare 1333 — settembre. In cinque sotto una tenda: un contadino dello ZagoTje croato, io giornalista, due operai zagabresi, un insegnante dl Ivanić grad. Lo squillo di tromba ci scuote dal sonno, le coperte vanno a rotolare sulla paglia, e gli zaini, già pronti, non faranno più, almeno per questa notte, la funzione di cuscini. «La Nostra Lotta» non ha inviato qui, in una delle tante tendopo-li militari, il suo «Inviato speciale» alle manovre autunnali dell’APJ. Il sottoscritto è qui da un bel pezzo, in divisa. E vi scrive alla luce di ima candela, la gavetta al fianco, appoggiato allo zaino rigonfio. La notte è già scesa sul bosco di lauri ed ora comincia il concerto dei grilli e delle Tane. L’erba grassa ha odori forti. Dopo molti giorni piovosi e nebbiosi che hanno chiuso 11 mese diagosto — ricordiamo il Sava gorgogliante fra i giunchi e l’abilità dei genieri pontieri — dopo tante umide notti d’accampamento, la notte, questa notte, è di nuovo lucente come il giorno, con tante, stelle a splendere fra gli alti steli di granoturco maturo, fra i pampini dell’uva nei vigneti, sul tetto trasceso del bosco e sulle -onde del fiume. La tendopoli, stanotte, vive come di giorno, anzi con maggiore fretta e ardore. Scalpitano i cavalli negli steccati, si muovono le cucine, si afflosciano le tende arrotolate in fretta, si muovono i carriaggi. Un ufficiale, galoppando, si allontana in direzione della campagna. Dopo qualche ora il campo è muto. Fra i sentieri di campagna si torce un serpe nero — grigio d’uo- mini, quadrupedi ed armi: fucili, armi automatiche, cannoni. La brigata va. Verso un nuovo compito La lunga colonna dei «proletari» — in pieno assetto ed a ranghi completi, dai corrieri agli addetti sanitari, dai cuochi al sarto — inizia -la marcia che durerà quasi una settimana. Una marcia che segue a breve distanza da altre già compiute: dieci chilometri, poi venti, ven- il nostro giornale «Voce proletaria». Tutto vien messo su dagli stessi soldati, tra una fatica e l’altra, presso la tenda, sotto la tenda. * I soldati non deludono i comandanti. La brigata, senza soste, marcia avanti, sempre più sicura, più in fretta. Nella marcia si pone in evidenza la fraternità, l’attenzione Soldati dcll’APJ in marcia tieinque, quaranta... Ed ora? La fatica non spaventa. Con noi è il canto e l’allegria. Tra i «riservisti» sono giunti alle manovre anche i «divi1)) dii Radio Zagabria e dèi Teatro Nazionale. Hanno indossato la divisa anche gli artisti, come i giornalisti. Con i contadiini, allegri anch’es-si, dello Zagorje. Abbiamo i nostri cori. La nostra orchestrina. Il nostro gruppo teatrale. Il cine. E’ SORTO A ZAMET IL VILLAGGIO OPERAIO (Dal nostro corrispondente) Fiume, settembre. Sopra i grandi stabilimenti industriali che la città allinea sulla lingua di terra che corre verso Cantritìa, 'sono sorte tante case nuove. Edifici moderni fanno ala all’autostrada; rifanno un po’ di ordine le costruzioni a Torretta, ancora non guarita dalle ferite della guerra, e cossi pure a S. Nicolò che, essendo alle spalle della «Rankovic» (ex Silurifici»), subi, allora, una dura serie di bombarda-menti. Si rinnova : la mano dell’uomo ricrea, ridona bellezza agli abitati. Ecco Zamet nella lontana periferia, eppure tanto vicina ai cuori dei fiumani. Zamet ha ima storia del tutto particolare, una leggenda che paria di lotta, che rivela l’audacia, Tamare e l’abnegazione dei suoi valorosi abitanti ohe al primo squillo • della L. P. L. aprirono gli usci delle case per prendere le strade del .bosco. Molti) sono i caduti che la piccola Zamet ha dato alla causa del popolo e che giacciono nel cimitero sempre colmo di fiori. Già nell’inverno del 1941 i primi giovani imbracciarono il fucile, poi, mano a mano che il tempo passava, la fiaccola della lotta accese tanti cuori che nel 1943, su 1600 abitanti, rimasero in paese soltanto poche donne, alcuni vecchi e bambini e coloro che avevano compiti ben determinati. • La guerra è finita, il popolo, tìe-poate le armi, ha impugnato le armi del lavoro e fatto cose meravigliose. Il villaggio intese svilupparci numericamente e in base al piano urbanistico della città venne i-deata la costruzione di un villaggio operaio che concedesse ospitalità agli operai dello «3 Maggio» e dèlia «Rankovìò». Un po’ con l’aiuto delle fabbriche e un po’ con l’appoggio del CPC, il villaggio sorse tra Zamet e Cantrida, bianco, circondato da belle aiuole. Prese il nome di Borgonuovo perchè così vollero gli abitanti di Zamet e i nuovi ospiti. Tutte quelle piccole cose occorrenti ad un agglomerato vennero poi regolate: negozi di verdura, di generi vari ed tenne il mer- cato con la pescheria che toglieva alla gente l’obbligo di doversi recare giornalmente in città per certe compere. E non sono pochi gli abitanti di Borgonuovo : 3500, un bel numero come inizio. Zamet è prevalentemente operaia. Gli uomini se ne vanno di buon ■mattino al lavoro e ritornano al pomeriggio. Per Zamet si notano oriicelli curati a dovere, lungo la strada che porta a Castua oppure verso la consorella Cantrida. Nel villaggio di Zamet Tinteresse per la vita politica e culturale è molto sentito: ed è anche naturale che sia così poiché moltissimi abitanti sono membri della Lega dei comunisti e gli altri membri deil’U-SPL. I problemi di Zamet vengono e-saminati ponderatamente e di comune accordo risolti. Oggi Zamet ha risolto il problema del trasporto delle immondizie che prima veniva fatto saltuariamente, esiste nel luogo il cinema, si lavora alla scuola ottennale in modo che gli studenti non saranno costretti più a recarsi a Torretta ; si è riparata la strada principale di Castua, poi alcune altre secondarie e altrettanto si è fatto, su base volontaria, alla sede della società ginnastica «Partizani». E’ utile rilevare che la società sportiva di Zamet come pure la società artistico culturale «Pille-pich» sono tra le migliori di Fiume. Pionieri, giovani e adulti sono biquadrati nella «Partizan» che conta parecchie centinaia di soci e ha saputo organizzare varie serate ginniche con grande concorso di pubblico. Altrettanto si può della «Pil-lepäch». E’ questa, assieme alla «SACI» Fratellanza, la più completa società della città, che vanta valenti complessi a plettro, coro, filodrammatica. Di spettacoli ne ha fatti molti andando perfino a recare un paio di ore liete nei villaggi del vicinato. Proprio nella zona di Zamet Fiume tende ad allargarsi. E come il tempo passa, Zamet si accorge sempre di più aver mutato compieta-mente fisanomia e di avere ogni giorno qualcosa di nuovo, M. INAUGURATA A LUBIANA la Mostra della televisione Mei qnlco dill i I. Mi istra iataraitiomile della radiofonia la Jugoslavia espone il primo impianto Lubiana, settembre — Hai visto la televisione?, è la domanda che corre di bocca in bocca, nelle strade, ned tram, dappertutto. 1 lubia-nesi fanno un grande parlare »» questi giorni sulla Mostra interna-ziomale della Radio. E ben a ragione. Pur essendo alla prima edizione, essa ha ottenuto un lusinghiero successo tale da permettere le più rosee previsioni per lo sviluppo nel futuro e rendere giustamente orgogliosi non solo i tecnici che Vhanno allestita, ma la cittadinanza tutta. Attratti dalla curiosità di vedere i risultati di cinque anni di studio e di silenziose fatiche, compiuti dagli ing. Pipan, Žuran, Vidmar, Vedam e dai loro collaboratori del-l'Istituto per le Elettrocomunicazio-ni e le Telecomunicazioni della Slovenia le cui attività erano da tempo abbiamo voluto compiere, una visita ai reparti, la facciata della mostra, allogata nella sede della società ginnastica «Partizan», ci ha—lasciato un’ottima impressione con la sobrietà e, assieme, la maestà delFaddob-bo. Sul frontespizio, poi, le bandiere delle nazioni partecipanti — Austria, Svizzera, Germania occidentale, Olanda, Svezia, Jugoslavia costituiscono una variopinta corolla sventolante. Al primo piano un numeroso gruppo di persone, pigiate. Vuna all’altra, ci avverti subito che li ci doveva essere qualcosa tPinteressante. E, infatti, ci trovavamo nello studio per le registrazioni televisive. Ci pareva uno studio cinematografico: da una parte i riflettori che abbagliavano la vista e illuminavano un palco, sul quale una giovanetto suonava la fisarmonica; dalVal-tra la macchina da presa con ogni genere di strumenti e aggeggi. Spentisi i riflettori e cessato il brusio dei macchinari sullo schermo televisivo riappari la scena di prima, nitida quasi quanto quella di un film. La gente non nascose le sue meraviglie per quell’insolito spettacolo e si dimostrò oltremodo soddisfatta dei progressi raggiunti dalla nostra giovane industria, che in pochi anni, ha saputo fare passi da gigante. Gli apparati registratori, trasmettitori e ricevitori sono stati costruiti, infatti, esclusivamente con materiale nazionale, da tecnici e 1 rl base a progetti nostrani. Tenendo conto poi del fatto che persino i paesi industrialmente molto sviluppati, quali gli USA e la Gran Bretagna, non sono riusciti ancora a introdurre in tutto il proprio territorio la ricezione televisiva pur valendosi di un’esperienza che risale sino all’anteguerra, i risultati ottenuti dalla nostra giovane televisione sono tali da inorgoglirci giustamente. Tanto più che — sono parole dell’ing. Vedam Albin, direttore del laboratorio televisivo presso l’Istituto delle Elettrocomunicazioni di Lubiana — se si dovesse passare alla fabbricazione in serie degli apparati Televisivi, il che potrà avvenire in un non lontano futuro, i Costi di produzione degli apparecchi nostrani sarebbero relativamente di molto inferiori a quali degli altri paesi che già li fabbricano. Allo stesso piano si potevano ammirare i miracoli compiuti dalla nostra radiofonia partigiana durante la Lotta di liberazione. Quasi non si potrebbe credere a tanto, se Fevidenza dei fatti non dimostrasse quanto si sia potuto fare in questo campo con mezzi tanto modesti. Più in là era sistemato il reparto del Circolo radioamatori di Lubiana, (sigla YU 3 AJK), che svolge la sua attività in collegamento con i «hlubs» similari di ogni paese, e di ogni continente. Il Circolo radioamatori di Lubiana espone anche la propria stazione emittente, costruita dagli stessi soci. Da una tabella dimostrativa abbiamo potuto leggere il numero dei possessori di apparecchi radio e la loro percentuale sul numero degli abitanti. Abbiamo appreso così che prima della guerra nel nostro paese vi era un apparecchio radio su 107 abitanti; oggi il rapporto si è ridotto ad 1 su 44. Confrontando queste cifre con quelle dei paesi a forte potenziale industriale abbiamo con- statato altresì che, essendo in questi il rapporto fra apparecchi radio e abitanti, di 1 4—6, da noi abbisogneremmo di ben 3 milioni e 600 mila apparecchi per metterci alla pari con essi. In altre parole, abbiamo constatato quanto ci sia ne- struiti in base ai principi del radar, «teleprinters», microfoni, magnetofoni, oscillografi ed alta tensione, lampadine fluorescenti, stazioni trasmittenti e riceventi di piccolo formato, apparecchi radio ed altro svariato materiale. Personal tà in visita alla Mostra della radiofonia cessarlo sviluppare la nostra industria della radio se vogliamo raggiungere il livello attuale dei paesi industrialmente forti. Fra gli espositori esteri figuravano la ditte. «Lorenz» e «Mix et Gehest» (Germania occid.). «Standard» (Svezia), «Philips» (Olanda), «Brown Baveri» e «Autophon» (Svizzera). «lngelen» e «Hornaus» (Austria) che esponevano goniometri per navi, co- Ogni visitatore, anche il semplice profano, è rimasto impressionato molto favorevolmente così dal complesso della Mostra come dai singoli reparti. In verità bisogna riconoscere agli organizzatori le migliori qualità per aver saputo e voluto dare alla nostra popolazione e al mondo della radio in. genere una grande soddisfazione. MAVIL amorevole del compagno verso il compagno. Con queste anni si vince la stanchezza. Non importa a Stjepan se le scarpe un po' grasse gli fanno male. Esce dalla fila, si rivolge al «Komandir» : — Compagno tenente, credo che il mitragliere sia stanco. Permettetemi di portare la sua arma. E il pesante «.sclarea» passa da spalla in spalla e la colonna procede, senza soste. — Hai sete? — Non c’è piiù acqua nella mia borraccia. — Eccoti la mia. C’è ancora un goccio. Bevi! Mustafet Ahmed, arrampicandosi par un’erta sassosa, sdrucciola e cade. L’unità — è questo l’ordine — deve giungere quanto prima te vetta, al completo. Luka, ü compagno di Mustafet rialza il caduto e per tutto un chilometro, in salita, lo porta sulle spalle. Laik) il mitragliere, non cede la sua arma finoi al ventinovesimo chilometro di marcia. La Brigata avanza. Viene dato l’allarme : — «Il nemico a destra! La colonna si spezza, scompare. I fucilieri giacciono distesi, in posizione ai margini della strada, pronti ad accogliere il «nemico» con raffiche di mitraglia e nutrito fuoco, di fucilerìa. Nel cielo rombano le prime squadriglie di «bombardieri d’assalto!». Al trentacinquesimo chilometro la colonna si mimetizza confondendosi con l’erba. I soldati, pancia a tema, strisciano lungo i fossati, mascherati da frasche e retine. La ronda d’espìoraiiane ha scorto il «nemico». Bisogna snidarlo ad ogni costo per sgombrare il cammino. I radiotelegrafisti comunicano: «Incontro col «nemico» ... Morava, Morava, Morava ... Radiogramma per voi... Accettato radiogramma...» Febbrilmente si mettono in posizione i lanciabombe. Rapidamente giungono i comandi per la direzione del tiro: — Angolatura 3,00, distanza 7,64. Pronto ! — Gruppo fucilieri granata prima, dirompente, fuoco! Una granata supera il bersaglio, la seconda lo accosta, la terza lo centra. La colonna marcia avanti. L’artiglieria picchia 'le linee arretrate del «nemico». — Galoppo, avanti! E’ il comando per le batterie. Il plotone deve raggiungere fra cinque minuti le falde del colle. Ci riesce ed entra in combattimento. Attaccano quattro battaglioni di fanteria, l’artiglieria... Dopo alcune ore la Brigata pianta le tende. Inizia, con la nuova notte, la vita del campo. Si accendono i fuochi, sd intrecciano i «kolo», si sentono i canti acoompagm-ti da una fisarmonica, mentre i cuochi tornano al loro abituale lavoro. Ai confini del campo, fra un boschetto di castagni e la radura, a cinquecento metri da un villaggio, nella notte, vigilano le sentinelle. Sotto le tende, dopo che il' trombettiere ha suonato il «riposo», i soldati rievocano gli avvenimenti dei giorno, scherzando del «barbiere» che è stato fatto prigioniero, del corriere che ha fatto una scorpacciata di more. Il mio collega giornalista, Gold-štejn del «Vjesnik», annota brevemente gli episodi di marcia per le pagine dei «Bollettino». Ed anch’io vi scrivo, qui, sotto la tenda, dopo il settantacinquesimo chilometro, mentre all’aperto, presso i fuochi di bivacco, i miei compagni croati, serbi, sloveni, macedoni, schipetari, montenegrini, cantano e ballano il «kolo». Domani la marcia riprende. G. S. telescrivente NOTIZIE sulle due più importanti vedove della Cecoslovacchia: la signora Gottwald e la signora Benes. La signora Gattwald, pochi giorni dopo Ja. morte del marito, ha assalito e coperto d’improperi .1 successore Zapotocky ; come conseguenza della scenata, è stata rinchiusa in manicomio. La vedova Benes, invece, è stata richiesta te matrimonio da uno straniero. Quando era già decisa ad accettare la proposta, ha saputo che il corteggiatore straniero altri nón era che un agente russo. L’AGENZIA TASS annuncia che Maria Cecov, sorella del grande scrittore, è stata ricompensata per avere riunita, preservata e studiata l'eredità letteraria di Cecov. Ella ha ottenuto il titolo di «lavoratrice artistica meritevole», in oceasio. ne del suo novantesimo compleanno. * ELISE JOCHANDEAU ha confessato ad un giornalista che l’ha intervistata nella stazione balneare dove essa si riposa ogni anno: «Durante le vacanze io mi annoio molto perchè non incontro più Paul Claudel alla messa defl mattino a Saint Honoré d’Elylau. Egli è uno dei personaggi più divertenti che io conosca. Quest’anno per consolarmi della sua mancanza, mi sono acquistata una lavatrice automatica». ULTIME NOTIZIE su Picasso, pittore ha assistito ü 14 agosto i una corrida nell’arena di Frejus, Saint Tropez. Sulla via del rftori Picasso si è fermat« nell’unico 1 caie notturno di Tagada. Egli e in compagnia dei banderilleros pi tagonisti della corrida del pomeri gio, tutti spagnoli e tutti repùbb cani. La lieta brigata dopo aver 1 vuto forti quantità di champagi stava per andarsene, quando il pi sentatore chiedeva ai presenti i triplo «hurrà» per Picasso. Le p che acclamazioni furono soffoca da molti fischi, dalle seggiole sbs tute e dal rumore di cocci infra ti. Erano gli operai, abituali fi quentatori della boite, e si iute dire; «Non vi dà fastidio di be tanto champagne, mentre gli oper sono in sciopero?». Balle " Mille ed una nolle 4 (Continua) IFQJOCIHD IDD BDVACCO IDO FRONTE al “fcllEMIICO.. CAMPIONATO JUGOSLAVO I. LEGA — III GIORNATA Stella Bassa — Spartak 2-1 BSK — Rabotnički 8-1 Vojvodina — Odred 4-2 Proleter — Lokomotiva 2-2 Sarajevo — Radnički 1-8 Dinara« — Partizan 2-0 IV. GIORNATA Vojvodina — Crvena zvezda 1-0 BSK — Partizan 2-1 Spartak — Lokomotiva 1-0 Radnički — Dinamo 0-0 Hajduk — Odred 4-0 Proleter — Sarajevo 2-0 Vardar - - Rabotnički 2-2 CAMPIONATO ITALIANO Serie A Bologna — Atalanta 2-1 Internazionale — Lazio 2-0 Juventus — Triestina 3-1 Legnano — Fiorentina 1-2 Napoli - - Palermo 3-0 Novara - — Spal 4-2 Roma — Genova 4-0 S^unpderta — Torino 1-1 Udinese — Milan 2-2 Serie B Brescia - - Cagliari 1-0 Catania — Salernitana 0-0 Marzotto — Alessandria 3-2 Como — Piombino 2-0 Fan f ulta — Messina 0-1 Padova - — Monza 2-3 Pavia —- Vicenza 0-1 Treviso —- Pro: Patria 2-5 Vàpeira - - Modena 1-0 CAMPIONATO REPUBBLICANO GIRONE OCCIDENTALE Pirano — Odre4 3-1 Aurora — Domžale 3-0 Slovan — Postiunia 2-1 Železničar (N. G.) — Krim 2-2 Branik (N. G.) — Gregorčič 4-1 SOTTOLEGA Dl FIUME Torpede — Jedinstvo Abbazia — Orient Crikvenica — Nehaj Albana — Rudar Naprijed — Scoglio Olivi Mladost — Borac inidroelektra — 3 Maggio PIRANQ ■ ODRED 3-1 (0-1) 2-1 1-1 4-0 4-1 0-2 4-1 2.2 VA X-MA-ÌZZa: A CAMPIONATO ITALIANO SERIE A Roma 1 1 0 0 4 e 2 Napoli 1 1 0 0 3 0 2 Internazionale- 1 1 0 0 2 0 2 Juventus 1 l 0 0 3 1 2 Fiorentina 1 1 0 0 2 1 2 Novara 1 1 0 0 4 2 2 Bologna 1 1 0 0 2 1 2 Milan 1 0 i 0 2 2 l Sampdoria 1 0 i 0 1 1 1 Torino 1 0 i 0 1 1 1 Udinese I 0 i 0 2 2 1 Atalanta 1 0 0 1 1 2 0 Spai 1 0 0 1 2 4 0 Triestina 1 0 0 1 1 3 0 Legnano 1 0 0 1 1 2 0 Lazio 1 0 0 1 0 2 0 Palermo 1 0 e l 0 3 0 Genoa 1 e 0 1 0 1 0 CAMPIONATO 1 JUGOSLAVO I LEGA Hajduk 4 4 0 0 12:4 8 Vojvodina 4 3 1 0 14:5 7 Spartak 4 3 0 1 9:7 6 Dinamo 3 2 1 0 5:1 5 Prolwter 4 1 3 0 6:4 5 BSK 3 2 0 1 13:6 4 Partizan 4 2 0 2 6:5 4 Crvena zvezda 4 1 2 1 3:3 4 Radnički 4 1 2 1 4:3 4 Vardar 4 0 2 2 8:10 2 Sarajevo 4 1 0 3 3:9 2 Odred 4 0 1 3 6:13 1 Lokomotiva 4 0 1 3 3:7 1 Rabotnički 4 0 1 3 4:19 1 CAMPIONATO REPUBBLICANO GIRONE OCCIDENTALE Aurora Branik Pir ano Slovan železničar Krim Postiunia Odred Gregorčič Domžale 0 0 0 0 LE PARTITE DI DOMENICA CAMPIONATO REPUBBLICANO Gregorič — Krim Slovan — Železničar (N. G.) Domžale — Postumia Odred B — Aurora Branik (N. G. — Pirano RINASCITA PIRANESE E VITTORIA' NELLA RIPRESA SABATO IL VIA ALLA CORSA CICLISTICA )>er il earn priori a to di calicio delia .serie A. Accanto alle ro'rnfpa'&ini protagoniste dello scorso campionato, si sono ripresemiate, dopo n n’a imo d’assenzai, il redivivo Lediamo e ila vecchia gloria Genoa. CICLISMO Obi si è fatto più onore n sitato Piero Lomzarič, il recente vincitore dell’incontro internazionale su strada Lubiana—Klaigenlurt. Egli infatti, per aver perduto il treno a Di-vaccia, è stato costretto a portarsi a Lubiana in bicicletta, percorrendo così la bellezza di 180 km prima dilla gara. Arrivato a Lubiana mezz’ora prima ideila partenza, ,si allineava al via. Dopo pochi giri del circuito di Tabor, si ritirava Apollonio, coinvolto in una caduta. Siato al 35 giro, il (gruppo rimaneva compatto, quando, improvvisamente, scattava Lomzarič e riusciva ad avvantaggiarsi di qualche centinaio di metri. Insistendo nella fuga, Piero, dopo dieci giri, riusciva a doppiare tutti i concorrenti ed aggiudicarsi così la vittoria per distacco, salutato cordialmente dalla folla, la quale, conosciuta la sua impresa, improvvisava un battimani da non finire. Domenica scorsa tutti i ciclisti si sono misurati sul noto percorso d.i Podutik «he misura 4 km. Lomzarič dava segni di 'irrequietezza già nei primi giri e tentava di ripetere la tattica del giorno precedente, il che però, data la vigilanza degli avversari, non gli riusciva. Però tutti ii ciclisti della Proleter si mantenevano in gruppo e vincevano i traguardi posti ogni secondo (giro. Questi erano appannaggio di Apollonio e Brajnik, superiori a tutti gli avversari. Alila fine Apollonio riusciva a imporsi di poco sull compagno di squadra Brajnik, mentre Lomzarič terminava al quinto posto. Sullo stesso percorso si sono misurati pure gli allievi, che hanno confermato un’altra volta la buona qualità dei violisti ideila Proleter, vincendo la gara con Bruno Visin-tin e De.rin Nino. d RISULTATI: Circuito: 1) Lomzarič Pietro, Proleter; 2) Ježek; 3) Bilažun; 4) Brajnik. Strada dilettanti: 1) Apollonio TL, Proleter; 2) Brajnik, idem; 3) Bi-helovič; 4) Jovanovič; 5) Lomzarič. Strada allievi: 1) Derin Nino, Proleter; 2) Visintin Bruno, Idem. Inseguimento dilettanti: 1) Brajnik Oreste, Proleter. Inseguimento allievi: T) Visintin Bruno, Proleter. Ambedue però (hanno dovuto cedere la posta, la prima addirittura in casa propria, il «he non è certamente di buon auspicio per le future prestazioni. La parte del Icone nella giornata iniziale se la isom fatta Roma e Napoli : i giallorossi surclassando i grifoni con un senco 4-0, che non ammette discuss ioni, e i partenopei rimandando a casa I paleirmitari con una ben dosata tripletta. Vittorie scintillanti ehe promettono un monte di cose e ... seri grattacapi alle più quotate, almeno sulla carta, antagoniste: Internazionale, Juventus, Milan, partite in sordina pur vincendo I rispettivi confronti con Lazio, Triestina e pareggiando con l'Udinese. Attenzione dunque alla Roma, al Napoli e ... alla Fiorentina, ohe ha fatto registrare la prima vittoria fuori casa del torneo. I risultati degli incontri, perfettamente corrispondenti all’andamento del. gioco’ e al grado dà preparazione — relativamente ancora basso in quest’inizio di campionato — erano logicamente prevedibili, per quanto la sorpresa sia un fatto quasi normale nel mondo della palla rotonda. Ad eccezione delle vittorie della /Roma e del Napoli, ottenute con largo margine di punti, le compagini ospitanti sono riuscite a vincere o, per lo meno, a dividere la posta. Unica vittoria esterna, come già detto, quella della Fiorentina a Legnano. II Bologna ha superato di misura l’Atailarata, pur essendosi dimostrato migliore dell’ antagonista. Cappello, rientrato nei ranghi petroniani dopo un prolungato periodo, di inattiviti, ha aperto le segnature e ... basta. LTnt ornazionale, ancor priva di Nyers, ha faticato a piegare una Lazio ancor impreparata e sterile »1-i'u Itacco. La Triestina invece, ha disputato a Torino una buoma partita. Largamente rimaneggiati nei ranghi, i rossoalaibardatà hanno svolto un'in-telligente difensiva, mantenendo lo svantaggio nei limiti dell’omorevale. Di fronte alla clàssica, ma ancor a corto di preparazione, compagine juventima, i muletti hanno ben figurato e, »e fossero secai in campo al completo, un pareggio non sarebbe stato certamente impossibile. Lo start triestino, anche se sfortunato, prò essere considerato alla luce di un moderato ottimismo. Squadre rimaneggiate e scarsa la preparazione dimostrata anche negli incontri impattati di Udine e di Sampiendarena. Nonostantte il numero complessivo delle reti segnate, «he a prima vista potrebbero far .pensare a un incontro movimentato e pieno dii emozioni, il Novara e la S|pai hanno offerto un mediocre spettacolo di gioco e di agonismo sportivo. La vittoria dei capodistriani è stata ottenuta più grazie alle prestazioni dai singoli, ohe dal gioco d’assieme. Rare volte abbiamo visto la squadra manovrare come d'uso : i reparti apparivamo, nella prima fase di gioco, slegati. Mancava la coesione tra i mediani laterali e le mezze ali. In difesa, Santin accumulava buchi su buchi, e si deve soltanto alla mancanza di incisività degli attaccanti dèi Domžale, se la parta, difesa da è rimasta inviolata. Solamente nella ripresa s'è notato qualche accenno a migliorare, ma dopo mia, ventina di minuti, il gioco riprendeva la stessa fisomo-mia. La squadra del Domžale è composta da elementi giovani, volonterosi che si prodigano per l’afferma-zrone dei propri colori, ma difetta di una linea .mediana. Tra attacco e difesa vi era sempre il vuoto, della qual cosa approfittavano le ali capodistriane par mettere in difficoltà la rete degli ospiti. Manca la tecnica e, come detto sopra, l’allenamento, poiché nella seconda fase della partita la squadra ospite era pressoché ferma, I migliori per il Domžale: Vajt e Majdič. Hanno impressionato favorevolmente. Zetto, Nicheli a Sabadin dall’Aurora. L’aii'biitiraggio di Guardjančlč è stato ineccepibile. La cronaca del primo tempo è piuttosto scarna. Dopo il via, gli attaccanti dell’Aurora partono invadendo l’area del Domžale, Nicheli, Sabadin, Zetto, Favento, tirano da tutte le distanze, ma sbagliano il bersaglio. All’8’ Majdič, sfruttando una papera di Santin, s’mthifO'la tra i due terzini capodi-iStriaini e tira da distanza ravvicinata Per fortuna il paltone rade il montante e finisce al fondo. Una nutrita serie di attacchi deH’Aurora e azioni hi contropiede degli avanti del Domžale contraddistìnguono la seconda fase dei primi 45’ di gioco, nei quali l’Aurora domina, ma ... non convince e nemmeno segna. Nei primi minuti della ripresa, il gioco assume una nuova fisionomia. Si rileva più vivacità e penetrazione degli attaccanti aurorini. Al 3’ Nichel 1, a coronamento di un azione 'collettiva, segna la prima rete per i capodistriani. Segue) un periodo con fasi alterne. Poi l’Aurora ritorna a premere nell’area degli ospiti. Al 10’, su tiro di Sabadin, la traversa respinge, Zetto interviene e insacca imparabilmente da distanza ravvicinata. Sono trascorsi due minuti, ed ecco che Nico, con uno dei suoi soliti tiri al fulmicotone, chiude la marcatura della giornata. Sino alla fine poi, gioco alterno, stagnante per lo più a metà campo. SA CAMPIONATO JU60SLAV0 DI CALCIO HAJDUK E VOJVODINA guidano la classifica La Vojvodina di Novi Sad è see sa a Lubiana forte di tutti i suoi elementi, compresi i nazionali Raj kov e Boikov e la riserva Miloya nov. La Vojvodina ba temilo le redini della partita per tutta la durata del gioco, ma doveva aspettare sino al 32’ per passare in vantaggio con una bella rete segnata da Rajkov. Era ancora Rajkov ad aumentare il vantaggio al 23’ della ripresa, imitato subito dopo da Hočevar, il quale mi-duceva lo svantaggio a 2:1. Sino a 10’ dalla fine, la situazione rimaneva (invariata, ma due topiche consecutive della difesa ktbianese permettevano prima a Krgin indi a Leskov di portare a quattro reti il vantaggio della Vojvodina. A cinque minuti dalla fine, segnava la seconda rete per l'Odred. Beleer. La maggiore sorpresa della terza giornata è venuta da Zagabria, dove .la Dinamo batteva il Partizan il quale, benché privo di Bobek, partiva come favorito. (Le ireitli sono state segnate da Dvomič e da Comò. Se il risultato di Zagabria è giunto inaspettato, quello di Belgrado del'l’imcoimtro BSK—Rabotnički ha strabiliato addirittura, causa la messe dii reti portate a segno dagli avanti dei BSK. Previste le vittorie della (Crvena (zvezda sudilo Spartak e del Sarajevo sul Radnički. Buona la prova dela matricola Proleter, che ha diviso la posta con la Lokomotiva. La vita per l’Odred sarà senza dubbio molto dura fra ile maggiori esponenti del calcio jugoslavo. Infatti, insuccessi si susseguono ad insuccessi, senza poter prevedere quando le sorti cambieranno. Domenica è stato lo Hajduk di Spalato, forte del rientro di Beara, a maramaldeggiare la squadra di Lubiana. Tre reti nel primo tempo ed una nella PARTIZANKA FABBRICA DI CALZE, MAGLIERIE E PASSAMANTERIE Belgrado, Via Cirillo e Melodia N. 8 • Telef. 41-938 e 44-236 Produciamo: ogni tipo di calze, maglieria di lana e passamanferlc ♦ ♦ Visitate il nostro negozio di vendita a Fiume in Piazza della Repubblica, ed accertatevi dell’ ottima qualità e dei prezzi bassi dei nostri prodotti. Allo scopo di popolarizza» lo sport ciclistico fra la gioventù del distretto di Buie, il settimanale «Hrvaisik; Gllas ha deciso di mettere in palio una coppa transitoria per il giro eie!i-t.ico attraverso il buiese. Già domenica scorsa si sono potuti vedere i prim; risultati di questa ottima iniziativa. Sul .percorso di 62 km, con partenza e arrivo a Buie e semi.tapp a a Umago. hanno gareggiato ben 37 corridori, divisi in. tre categorie, rappresentanti le .società sportive de.i comuni di Buie, Umago, Gittanova e Mondano. La partenza da Buie fi stata data poco (dopo le 9 e così ha avuto inizio questo primo giro ciclistico distrettuale. Il percorso comprendeva Olmo VertencgUo, Gittanova, Dalla, S. Lorenzo Umago (32 km dalla partenza) quindi una seinitappa da Umago con partenza alle ore 15 per ila stazione di .Sa Ivo re, B assoni a, Madonna del Carso, Kremenje, stazione di Buie e Buie, (30 km dalla partenza). In questa interessante gara i girini idi Umago hanno dimostrato A’i possedére le migliori qualità sapendo condurre una tattica che gli ha portati alla conquista della coppa «Hrvatski Glas». Tutti i componenti la squadra umaghese hanno seguito le istruzioni avute dall’accompagnatore, aiutando il loro caposquadra piazzatosi al secondo pošto nella classifica individuale nonostante pili incidenti accorsigli nella gara. Più deboli invece, benché molto volenterosi, i buiesi. la lotta più inltereaSamite lai è -lenita nella categoria biciclette da corea. I 'RISULTATI Categoria da corsa: 1. Guido Kozljevae di Buie che compie il percorso in h 2 8’55” alla media o-raria di km. 29; 2. Muskovil' Giovanni di Umago a l’33”. Categoria mezzacorsa: 1. Danilo Bešič di Umago in ore 2,19’45” alla media oraria di km. 26,619; 2. Luciano Kocjančič di Umago a 7”. Categoria di passeggio: I. Natale Martincüc di Buie in ore 2,-7’49” alla media oraria di km. 24; 2. Furlan Secondo d; Buie a 9’ 14”. Classifica per squadre Categoria da corsa: 1. Umago, vincente la Coppa transitoria «Hrvatski Glas 1953»; categoria mezza corsa: 1. Umago, vincente la Coppa messa iu palio 4all'Un*:one ciclistica della Croazia, categoria da passeggio: 1. Buie, vincente la IL Coppa offerta dal «Hrvatski Glas». Noo convince I'I. A. S. di Buie ripresa, sono il magro bilancio della trasferta -p alai ina, resa ancor più amara dal rigore sbagliato, oweros-sia parato con un magnifico tuffo da Beara, che ha dimostrato così, malgrado la lunga assenza, di non aver perso le dòti che lo resero ce [ehre nel mondo calcistico. Innestala la prima a Zagabria, il Partizan è continuato sulla stessa strada pure domenica, incappando così nella seconda sconfitta consecutiva nel giro dii soli quattro giorni, sconfitta «he gli fa pendere le prime posizioni in classifica, tenute saldamente dalPHajduk e dalla strabiliante Vojvodina che ha dato un’altra lezione alla Crvena zvezda, an-db’essa relegata al centro della classìfica. Salgono intanto le quotazioni della matricola Proleter, giunta alla sua quarta giornata positiva ed alla prima vittoria nel massimo campionato. Chi ne ha fatto le spese è stata la squadra di Sarajevo, rimandata a casa con il secco punteggio 2:0. La Dinamo ha raggranellato un prezioso punitiicimo nell’ incontro di Belgrado contro il Radnički, risollevando così il morale della squadra, dopo ile note peripezie« del passato campionato. Il Rabotnàéki di Skoplje ha incamerato li! primo punto, togliendolo ai cugini del Vardar che hanno sottovalutato rincontro, lasciandosi infilare ben due reti nel primo tempo, reti che sono State a malapena, e con un’enorme spreco di energie, ricuperate nella ripresa. Eccèllente la marcia dello Spartak che pure domenica è uscito dalla difficile trasferta di Zagabria con ambedue i punti in tasca. SMARRIMENTO Jelici« Maria, da Setore, Isola, ha smarrito la sua carta d’identnta il 4 c. m. nel tratto di strada Scoffie— Capodistria. Detta carta non sarà valida se non riconsegnata all’inte-stataria. RINGRAZIAMENTO 11 Comitato distrettuale per là celebrazione del X. anniversario della costituzione delle brigate parti-igiame a Okroglica, sentitamente ringrazia tutti gli autisti e membri della D.P., che hanno cooperato per il trasporto dei manifestanti da Capodistrìa nella località della manifestazione._________________ Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil, tipograf. « JADRAN » Capodistria Pubblicazione autorizzata (Cont. dalla II. pagina) razioni dice che i casi di Krota e dj Supičič sono stati risolti in alcuni giorni quando di fatto sono trascorsi alcuni mesi ? Si sono gli impiegati dall’Istituto chiesti come facevano a vivere i sei figli d; queste famiglie? Loro dicono di aver compreso lo spirito della lettera del CC della LCJ, invece, non fanno che at-tenersi «severamente» alle disposizioni, dimenticando come nelle lettera citata si faceva osservare che molti comunisti sono diventati burocrati. Forse che una celere soluzione delle ieratiche, il prendere lira considerazione casi di toccante pietà, raffermare il valore politico di un problema significa passar sopra alle leggi ? «Perchè il compagno Lino Se ararli ella rii Mondano, operato a una spalla per un incidente sul lavoro, aspetta da 5—6 mesi di essere avviato alla cura climatica? Si sono chiesti gli impiegati dell’Istituto dove in questo caso la loro responsabilità sociale ed umana ? «Perchè essi si richiamano al Comitato esecutivo e all'Assemblea dell’Istituto quando i casi Supičič e Krota furono — lo dice l’Istituto stesso — respinti dopo ricorso in secondo grado e quindi risolti positivamente? Non è da sospettare ohe "cronache ni fContinua dalla 2. pagina) «uzzi Maria; Novak Claudio di Ottavio e Jugovac Amelia ; Pauluzzi Ermanno di Romano e Bizctner Graziella; Mersic Elsa di Giovanni e Campuzzi Jolanda; Zacohigvna Pio di Guerrino e Busietta Giovanna; Marusrc Dario dì Ferdinando e Ju-govac Santina; Schersan Marino di Giuseppe e Sema Clementina; Co-cìancic Claudio di Giorgio e Cotic Jolanda; Krota Alida di Giovanni e Buzzai Genoveffa; Brazic Vesna di Milan e Pemič Maria; Zubln Vilma di Graziano e Paoletic Letizia; Martinčič Rosa di Emilio e Urbaz Antonia ; Sinkovič Luciano di Fortunato e Bustak Germana; Capei Giuliana di Gildo e Gorian Paola ; Geržen ;č Regina di Giovanni e Stoquae Margherita. Tutti salvati Stando ad una comunicazione della capitaneria di porta di Chìaggia, i tre giovani studenti dell’Istituto nautico di Pirano, sono staiti tratti a salvamento dial motopeschereccio «Piave» che, diretto a Chioggia, ha avvistato àn alto mare la lancia «Slavec» con a bordo i tre naufraghi. I tre giovani erano rimasti in balia delle onde per due notti ed un giorno ed avevano sofferto terribilmente in conseguenza alia mancanza di viveri e di acqua, e, per mantenere l’imbarcazione a galla avevano dovuto gettare ihn mare parte del carico. Anche il pescatore Bertok Giuseppe di Pirano, dato per disperso in mare, si è salvato. Egli, sorpreso dalla burrasca nel mezzo del golfo, aveva preso il vento in poppa, rifugiandosi nel porticeioLo di Sistia-na. le competenze, del Comitato esecutivo quanto diell’Asse-mblea siano in realtà tenute dagl; stessi impiegati? Il fallo ehe 1 compagni Mario Marušič e Rafko Sinkovič, eletti dall’Assemblea a membri della commissione climàtica, non siano njai stati chiamati a nessuna riunione, non pare confermarlo ? «Gli impiegati dell’Istituto affermano che per loro non è niente nuovo quando si dice che devono lavorare anche con la collaborazione delle organizzazioni di massa e 1 comitati comunali. Tuttavia non ci siamo mai incontrati per eliminare i diversi errori da ambo le parli. Se questo fosse avvenuto, se si osservasse questo sistema, loro non sventolerebbero in questo modo una mia dichiarazione elle ammetto -posso aver legge mielite firmato, e non ne farebbero uso per discreditarmi. «Rispondano i compagni dellTsti-tuto a quanto sopra.» La polemica, come si vede, è su-scetibile di futuri svi loppi. Promettiamo ai nostri lettori che li terremo informati. TEATRO Sabato 19 e domenica 20 corr. alle are 20.30 precise la compagnia italiana di prosa del Teatro del Popolo, aprirà la nuova stagione teatrale 1953-54 con due spettacoli del-l’annunciato dramma, storico popolare di Francesco dall’Ongaro «Il iFornaretto di Venezia». La regia è dì Franco Desimone, il commento musicale è stato adattato da Ercole Parenzan. I ricchi costumi sono stati fomiti dalla casa Oder di Lubiana. Per l’occasione e date le numerose richieste, i bigliétti d’ingresso sono :'n vendita presso la segreteria del Teatro dalle ore H alle 12 da mercoledì 16 corr. e nei giorni di spettacolo dalle ore 19 alle 20.30. Comodi ricatti (Continua dalla I pagina) «democratica» l’ha definita il primo ministro italiano questa del suo plebiscito. «Democratica» quanto quella avanzata da un personaggio di commedia il quale — dotpo aver imbavagliato il. suo interlocutore gli dice: «Ed ora discutiamo» concludendo: «Non rispondi?! beh chi tace acconsente!». Secondo l’onorevole Pella a tacere ed ad acconsentire — mentre voterebbero i «triestini» importati di Calabria e di Sicilia — dovrebbero essere coloro che il terrore e la politica di snazionalizzazione ha cacciato dalle toro terre in 35 anni di amministrazione italiana. Tacere ed acconsentire che nelle loro terra spadroneg. gi lo straniero. Soluzione di comodo, plebiscito per proprio comodo ohe il primo ministro italiano non è tanto ingenuo da credere possa essere base di discussione, L. V,