Sfogliando il Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega narečja (Amarcord di Pavle Merkù) Liliana Spinozzi Monai (Viden) Browsing through Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega narečja (A Reminiscence of Pavle Merkù) ABSTRACT: This article compares Pavle Merkù 's lexicological work in the Torre Valley dialect with a work over a century older by the linguist Jan Niecislaw Baudouin de Courtenay. The material collected by both authors provides a rare opportunity to compare Baudouin's Glossario del dialetto del Torre (Glossary of the Torre Valley Dialect), which contains approximately 8,000 index cards, with still unpublished material that Merkù used for his Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega narečja (Vocabulary of the Torre Valley Dialect) after thirty years of collection. • o • ^" IZVLEČEK: Leksikološko delo Pavleta Merkuja na področju terskega narečja je v prispevku soočeno z več kot stoletje starejšim delom jezikoslovca Jana Baudouina de Courtenayja. Gradivo enega in drugega avtorja je redka priložnost, da se Glossario del dialetto del Torre Baudouina de Courtenayja, ki vsebuje približno 8.000 kartotečnih listkov, primerja s še neobjavljenim gradivom, ki ga je Merkù po tridesetletnem zbiranju zlil v svoj Lessico del dialetto sloveno del > Torre/Besedišče terskega narečja. h« - h« SI tà 1-5 I festeggiamenti per il genetliaco di Pavle Merkù si collocano in un momento della mia attività scientifica in cui il festeggiato figura come protagonista accanto a colui che, oltre un secolo fa, inaugura lo studio sistematico delle varietà slovene del Friuli: Jan Baudouin de Courtenay. Che Baudouin abbia pubblicato dei lavori di carattere etnolinguistico sul resiano e sul dialetto del Torre (tersko) è cosa risaputa1. Meno risaputo, forse, che, a fronte delle pubblicazioni, esiste un enorme lascito documentario sui dialetti sloveni della Benečija, finora edito in misura minimale2, tra cui spicca quello di carattere lessicografico, attualmente in corso di elaborazione e/o di stampa. Alludo al Dizionario resiano, curato da N.I. Tolstoj, M. Matičetov e A. Duličenko nel quadro di una collaborazione tra le Accademie Slovena e Russa; ed al Glossario del dialetto del Torre, un complesso di quasi 8000 schede, pensate per un "dizionario 361 Liliana Spinozzi Monai: Sfogliando ilLessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega ... ^ scientifico"3. Ed è a proposito del Glossario che l'attività di Merkù si innesta in w quella del suo illustre predecessore. N Quando, nel 1984, nella rosa di pubblicazioni propedeutiche assegnatemi per la tesi di laurea sul dialetto del Natisone, trovai l'articolo di Merkù O slovenskem W terskem narečju (Slavistična revija 28, št. 2, 167-178), non potevo prevedere O quali orizzonti mi avrebbe dischiuso tale lettura. L'autore, infatti, parla delle sue s esplorazioni nella Valle del Torre, dei materiali ivi raccolti ai fini di un repertorio l storico-linguistico-etnografico (zgodovinsko-jezikoslovno-etnografski besednjak), 0 e, nel ricordare l'apporto di Baudouin allo studio di questo dialetto, auspica che v Rado Lenček, della Columbia University di New York, pubblichi quanto prima il n Glossario del dialetto del Torre, conservato negli archivi di Leningrado, messogli a 1 disposizione dalle autorità sovietiche. Mentre sorvolo sulla serie di circostanze che hanno dirottato detti materiali N all'Ateneo udinese, nel cui ambito viene attualmente svolto il lavoro di redazione, a vorrei qui ricordare la circostanza, alquanto curiosa, che ha favorito quella che p potremmo chiamare una collaborazione scientifica ideale tra i due slavisti - Baudouin 1 e Merkù -, mediata dalla mia persona. k * * * 3 Udine, 7 maggio 2004. Pavle Merkù ed io sediamo allo stesso tavolo di un • ristorante del centro, per la pausa pranzo del convegno "Slavia dilecta", organizzato o per salutare l'ingresso della Slovenia nell'UE. Siamo in compagnia, tra l'altro, di Vida 7 e Milko Matičetov e di Rosanna Benacchio. Quella mattina Merkù aveva parlato • della toponomastica sloveno-friulana, mentre io avevo annunciato la decisione di 2 redigere il Glossario del dialetto del Torre di Jan Baudouin de Courtenay. Colui che meglio di altri poteva capire la natura e l'entità dell'impegno era proprio Merkù, che aveva in cantiere la sua poderosa raccolta. Nel mentre se ne parla in toni conviviali, dichiara - tra il serio e il faceto - che sta affidando i suoi materiali alla cura di altri studiosi, in vista di un trasloco. Quale trasloco? ... Quello definitivo! Allora, tra il serio e il faceto, propongo che, se mai decidesse di 'liberarsi' anche del dizionario, potrebbe nominarmi sua erede ante litteram, permettendomi cosi di affiancare questo moderno complesso a quello datato di Baudouin. Dieci mesi dopo... 15 marzo del 2005. Sono le ore dieci e trenta. Sono appena arrivata nella casa di Pavle Merkù. Siamo seduti ad un tavolo ricoperto da un drappo verde per le operazioni di consegna, da parte del padrone di casa, del Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega narečja, non più steso in forma manoscritta, ma 'passato' al computer, sia pure in maniera provvisoria. Sapevo che questo, per me, sarebbe stato un evento memorabile, percio mi ero munita di un piccolo registratore per fissare quantomeno le parole di quell'incontro. "Prego, Professore. Possiamo cominciare con la registrazione." 362 Liliana Spinozzi Monai: Sfogliando il Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega ... Io ho potuto iniziare un lavoro di lessicografia insieme a quello di ^ etnomusicologia appena dopo il '65. Fino al settembre del '65 avevo insegnato, e non avrei potuto pensare ad altro. Ma col primo ottobre sono entrato in RAI come s dipendente (prima ero stato consulente e critico musicale per otto anni) e per prima o cosa abbiamo cercato di capire come si puo coinvolgere la Benečija all'ascolto: 7 non certo con trasmissioni in lingua standard, non certo con trasmissioni dialettali, perché allora era proibito, tranne che Il Campanone e cose del genere. E abbiamo deciso che avrei iniziato con la raccolta di materiale - che io chiamo etnofonico, perché serviva alla RAI soltanto per l'ascolto - sia di carattere musicale che di carattere orale (racconti). Cosi negli ultimi mesi del '65 ho intrapreso la raccolta che riguarda tutta la zona dove vive la minoranza slovena: le tre Province di Trieste, Gorizia e Udine. Conoscendo abbastanza la materia, ho prestato maggiore attenzione alle zone e ai temi fino allora più negletti, percid ho cominciato con la Benečija. Ho iniziato dalla Valle del Natisone, dove ho raccolto molte centinaia di reperti. Ovviamente non lo facevo per un'istituzione culturale o scientifica. Ogni >— mio viaggio aveva un suo costo che andava ripagato con un numero congruo di trasmissioni, per cui non potevo ritornare più volte in uno stesso posto per ritentare di trovare una cosa rara che stavo cercando, ma dovevo compensare i ritorni a mani vuote con altri rientri con ricca messe per poter sopperire ai primi e portare avanti le trasmissioni. Cosi, nel '65 ho iniziato in Val Natisone, nel '67 in Val Torre, nel '69 in Val Resia, senza per questo trascurare la Provincia di Trieste, la Provincia di Gorizia e la Val Canale. Ho lavorato otto anni. Alla fine ho ritenuto conclusa la raccolta, perché ormai non c'era più la speranza di trovare elementi tali da giustificare le spese. Ed ho pensato ad una pubblicazione che ho offerto in primo luogo alla ERI - Edizione Radio Italiana -, che poteva benissimo mettersi questo fiore all'occhiello. Ma il funzionario, il vice direttore, che si era occupato della cosa, disse che da Torino non gli avevano neppure risposto. Allora mi sono rivolto ad un editore esterno, precisamente alla Editoriale Stampa Triestina/Založništvo tržaškega tiska, che ha provveduto alla stampa de Ljudsko izročilo Slovencev v Italji/Le tradizioni popolari degli Sloveni in Italia [1976], un libro che in due anni è andato esaurito, che molti cercano, e che ora l'editore Pizzicato ha deciso di ristampare, dotandolo anche di un CD con alcune trasmissioni (60 minuti di esempi più o meno validi). Io non ero preparato da etnomusicologo o da etnografo: la mia preparazione era musicale da una parte e slavistica dall'altra (dialettologo si). Quindi ho dovuto per prima cosa studiare di nuovo il mestiere, farmi aiutare da etnografi sia sloveni che italiani, finché non sono stato capace di portare avanti il lavoro da solo. Fin dal primo giorno, perd, non ho trascurato la lessicografia, e ho cominciato da subito - alla fine del '65 - a prendere molti appunti. Ma dal '67, quando ho iniziato a lavorare nella Valle del Torre, ho deciso di preparare un dizionario dialettale, e lho fatto. Speravo - una volta andato in pensione - di poter ritornare più spesso in loco per portarlo a termine. La cosa non è andata in porto, perché mia moglie si è ammalata: prima che andassi in pensione io, è dovuta andare in pensione lei, anzitempo. Sono seguiti dodici anni di disastri crescenti, 363 Liliana Spinozzi Monai: Sfogliando il Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega . 2 prima per un male, poi per un male peggiore, che complessivamente sono durati dodici anni. Gli ultimi tre anni non potevo quasi nemmeno uscire di casa e il tempo, chiamiamolo libero, lo passavo al computer, che allora mi ero procurato. E, fra M l'altro, ho continuato a preparare questo Lessico del dialetto sloveno del Torre/ Besedišče terskega narečja. O Non sono mai più riuscito a ritornare li, per varie ragioni, quindi [il S Lessico] è rimasto incompiuto. Eppoi mi ero reso conto di non aver prestato fin dal L primo giorno sufficiente attenzione all'accento musicale. Né riesco a ricostruirlo 0 con sicurezza dai testi raccolti nel 1873 e 1901 da Baudouin de Courtenay. Ho v problemi grossissimi. Ho cercato di risolverli, ma vedo che, di solito, da quello che si pud capire dalla sua complessa scrittura, l'accento musicale, che sembra essere presente nella Valle del Torre, è contraddetto da quello della Val Cornappo, che è l'opposto. Se il tonema è crescente da una parte, dall'altra è calante e viceversa. N Mi ripromettevo appunto di ritornare sul posto, ma mi sono accorto che nel A frattempo era morta anche la generazione dei miei più anziani informatori e che p la generazione seguente, cioè la mia, ha già perso molto l'orecchio per l'accento 1 musicale. Parlare con i più giovani non ha senso, perché i dati risulterebbero confusi f> quindi inaffidabili. Percio ho perso in po' la voglia e il coraggio di continuare con questa ricerca, anzi ho dovuto fare altre cose che mi stavano altrettanto, se non più 1 a cuore, riguardanti il campo musicale. 3 [Inizia a sfogliare la pila di pagine 'volanti' del complesso lessicografico.] Qui ho cominciato a scrivere un'introduzione: l'identificazione del dialetto, la storia..., la dialettologia della zona, che è molto complessa; la fonetica ... Certo, molte cose sono ancora da completare: l'accento, la morfologia. Qui ci sono le abbreviazioni e simboli. Questo [l'ultima pagina dell'introduzione] l'avevo fatto 2 per me: la quantité dei lemmi e dei rimandi. Ma insomma, seimila lemmi sono ben poca cosa per un dizionario dialettale. La quantità di lemmi di un dizionario dialettologico che i dialettologi prendono sul serio è di ventimila lemmi. "Ma, considerata l'area e il fatto che l'uso del dialetto si è contratto, mi pare che sia un numero di tutto rispetto." [Passa al "vocabolario" vero e proprio.] Qui sono riuscito a stampare tutto, dalla A alla Z. Spero sia sufficientemente chiaro. Quando ho sottolineato una segno come qui in abračdti, vuol dire che non sono sicuro dell'accento: abraöäti o abracâti? La distinzione tra krdva crescente e dân calante è enorme in questo dialetto: non dappertutto allo stesso modo, ma soprattutto nella Valle del Torre. NellAlta Val Torre e anche in Val Cornappo questa distinzione è molto precisa. Era precisa - ora è sparita - nelle frazioni slovene di Cergneu, ma più a oriente ho anche lavorato di meno per una minore quantità di popolazione presente. Ho fatto una registrazione in una località vicina a Canebola, Podrata -ovviamente a metà agosto, perché tutti i giorni di ferragosto li passavo al lavoro (bisogna cercare queste cose quando sono presenti gli emigrati, che venivano a casa per le ferie estive) - e li ho registrato un gruppo vocale maschile. E mentre li registravo, due tra i più anziani piangevano. Alla fine ho chiesto loro: "Ma perché piangevate?" Mi hanno risposto: "Sono venticinque anni che non cantiamo più 364 Liliana Spinozzi Monai: Sfogliando il Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega . ... venticinque anni sono una generazione... ^ Cè anche una bella fotografia a ricordare questa registrazione, che 7 comparirà sulla copertina della ristampa [de Le tradizioni popolari degli Sloveni in Italia] a cura di Pizzicato. La ristampa è prevista entro la fine di aprile. Seguiranno o a fine aprile e primi di maggio presentazioni a Udine, a Gorizia e a Trieste: a 7 quelle di Udine e di Gorizia provvederà Bruno Rossi, a quella di Trieste e a una in seguito a Lubianaprovvederà io. L'iniziativa intende mettere questapubblicazione a disposizione di quanti la cercano da anni, e l'editore intende venderla a prezzo di costo. "Allora questa è una operazione prettamente culturale..." Si, Bruno Rossi vuole avere anche questo merito. [Torna alla pag. 1 del Lessico.] ... e qui, se vuole vedere un momento ... I p. lemmi sono fatti come vanno fatti: con estrema concisione. C'è un duplice lemma a à - atono oppure con accento breve - [continua a leggere e a decodificare le abbreviazioni] koinè - quindi lho udito dappertutto. Devo averlo udito più o meno in tutte le vallate che compongono questo territorio: trenta chilometri per quindici, dove l'estremo occidente e l'estremo oriente non si comprendono, pur parlando lo stesso dialetto. Quelli di Masarolis e di Canebola non comprendono quelli della Valle del Torre. L'ho esperito di persona tante volte. [Torna al testo.] E la versione italiana dello sloveno non si pud fare, percid ho scritto: introduce un'interrogazione. FR (fraseologia): a ste kapiy, divinmaéstri? [Legge il secondo esempio - che qui non viene trascritto con assoluta fedeltà.] à si tî tè tentatôr? Queste î e ô ... quando è segnato l'accento decrescente, vuol dire che sono sicuro al cento per cento dell'accento [melodico]. [Passa al secondo lemma, costituito ancora una volta da a.] Questa a è una congiunzione copulativa: "in" "e". SIN sta per sinonimo. Il numero 2. indica una variante, e precisamente la congiunzione avversativa "a, à" "ma". Mž indica Masarolis. Mai stato a Mažerole. Perd, fuori Mažerole incontro uno, mi metto a parlare con lui, trascrivo qualcosa e gli chiedo :" Di dove sei?" "Ja si Možerac" ("Sono uno di Masarolis."). Del resto sembra che Baudouin non sia mai stato a Cergneu5. Io invece ritornavo molto spesso a Cergneu, perché la parlata di Cergneu è molto differente dalla parlata del Torre, ma è altrettanto arcaica e interessante. Sono i due punti più interessanti: il fondovalle del Torre e Cergneu. Li avevo informatori splendidi: tornavo spesso da loro. Avevo informatori privilegiati, sapevo di poter passare con loro tutta la giornata: anziani che per una ragione o l'altra non si potevano muovere. Allora andavo col Nagra, con quaderni, e passavo giornate intere.... [Osserva un altro lemma.] Le evidenziature a colori devono essere per me. Ci sono anche i nomi di luogo [Illustra il lemma Akten "Ahten" "Attimis" e le varianti raccolte. Passa quindi al lemma ajödica]. Poi abbiamo ajödica con questa metatesi di jagodica ... Io sentivo sempre ajödica in Valle del Torre, ma poi ho cominciato a sentire ajödeca, ojödeca, ojôdeca: a Subit con tutti e due gli accenti, l'accento crescente e l'accento calante. Questo pud essere già un segno di sfaldamento del sistema: non pud essere altro. C'è poi la variante jaödica. Ajödica conserva la forma primaria con la soppressione - come dappertutto - della g. ...Bot. = botanico Fragaria vesca: lo metto sempre, dove è possibile ... Ho la fortuna di avere un'ex allieva botanica che mi dà una mano. E' s 365 Liliana Spinozzi Monai: Sfogliando il Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega . ^ venuta anche con me. Una volta le ho detto: "Io rimarro su una settimana: se hai W un giorno libero, vieni, andremo in giro a chiedere i nomi mostrando le piante." Perché, io conosco il nome dialettale: ma come posso indovinare il nome latino? M E non mi posso fidare di nomi italiani e friulani. Un giorno, abbiamo svolto questa Pn ricerca per i vari paesi, dalla mattina alla sera. Alle 9 siamo andati a dormire, ma O dopo un po' ci hanno svegliato: erano arrivati Peterle con la suafidanzata e con la S sorella accompagnata dal fidanzato, in bicicletta. Peterle aveva saputo che ero li, L mi ha fatto svegliare e ... siamo diventati amici. 0 ... E' l'unico politico che ho visto da quelle parti. v [Torna al lemma ajödica.] In alcuni casi metto anche il nome sloveno n e italiano. La voce dialettale è formata dalla forma diminutiva jagodica con 1 scomparsa della g e metatesi. FR: jaôdice te ciépjene "Vrtne jagode" "Fragole coltivate" ... Epoi ... ho aggiunto il lemma amen. ... L'avevo inteso molte volte, N amen, come interiezione. Ma, quando lho aggiunto? L'unica volta che ho udito un A vecchio a Canebola dire amen in risposta al mio saluto (Io li salutavo in dialetto, p parlavo solo in dialetto, perché altrimenti non avrei ottenuto niente - ci ho messo i un anno per imparare il dialetto). Lo saluto, gli chiedo se conosceva il nome di f> una pianta (eravamo in ottobre, c'era una nuovafioritura di genziane), ma lui non Pn lo sapeva. Poi abbiamo parlato e, ad un certo punto, si è messo a ridere: "Ah 1 ah, si slovejski!"Abbiamo continuato a chiacchierare, quindi lho salutato come si 3 saluta a Canebola: "Buôh ti dij zdrôuje, Buôh ti dij srénéo, Buôh ti dij dan lâhan • vjâc."["Dio ti dia salute, Dio ti dia fortuna, Dio ti dia un viaggio facile"] E lui mi o risponde: "Amen." Si volta e va via. 0 "Cosi sia." • L'unica volta in vita mia che lho udito: sono stato sicuramente l'ultimo a 2 sentire un saluto del genere. Cosi si rispondeva ancora all'inizio del diciannovesimo secolo a saluti del tipo: "Buôh ti dij zdrôuje, srénéo, dan lâhan vjâc." [è la nota apposta in rosso sul margine destro della pagina]. E tutto questo lavoro mi ha talmente arricchito... Perd ha anche dei risvolti negativi, che ho esperito di persona: i primi cinque anni avevo sempre i carabinieri alle calcagna . "Come Logar." . come Matičetov. Come tutti, insomma. Solo che io ero cittadino italiano e avevo un documento della RAI che pregava le forze dell'ordine di facilitare il dottor Pavle Merkù nell'espletamento dei suoi doveri professionali. Una sola volta mi hanno fermato e poi mai più. Perd, dopo il mio passaggio, entravano nelle case dove ero stato: "Chi era, cosa voleva, cosa vi ha chiesto, cosa avete risposto" .. Terrorismo, vero e proprio. Per cui, in seguito, alcuni si sono rifiutati di ricevermi, mentre altri no. "E' molto triste..." Io lho scritto già più volte, ma non serve. Certo che è triste. La cortina di ferro ... Dopo che avevo conosciuto Matičetov - ci siamo incontrati più volte a Resia - mi ha detto che, da quando io lavoravo in zona, il lavoro era diventato molto più facile anche per loro. - Mi ha fatto piacere. [Si passa al lemma argilöt, affiancato dalla sigla N e corredato da una nota a margine vergata in rosso, con asterisco che rimanda a un foglietto incollato a pie' pagina.] Questa deve essere la scrittura di Marinka Pertot, la mia allieva, e ora amica, botanica. Collabora con l'Université di Trieste. La noticina in rosso: 366 Liliana Spinozzi Monai: Sfogliando il Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega . "Ne odgovarja" = "Non corrisponde". [Merkù allude al fatto che Capsella bursa ^ pastoris non puo corrispondere a "motovilec" "valerianella".] Io non so come lho capito...Qui cè N - Njivica - Infatti me l'avevano dato a Vedronza. Ma non « puà essere "valerianella" "motovilec" .... "Argilöt sarebbe il friulano argielùt, la o cosiddetta valeriana."5 7 [Commento di Merkù nell'articolo di dizionario:] Il testo di questa conta è incomprensibile ad eccezione degli ultimi due versi/Besedilo te izštevalnice je nerazumljivo z izjemo zadnjih dveh stihov. Qui bisogna controllare: [legge] Vedi Tab 1. [La Tabella 1. figura a parte e riporta tutte le forme del verbo biti "essere"]....Questa o [corretta in rosso su un lemma] è una o aperta e non chiusa. "Mio Dio, Professore, quanto lavoro ha avuto nel predisporre tutto questo ." Si, ma io mi sono sempre divertito a lavorare. Fino al 6 giugno dell'anno scorso [2004]. Dal 7 giugno ... [Segue la narrazione delle difficoltà derivanti da un repentino problema di salute, che gli ha riservato un paio di incontri alquanto insoliti .] Mi mandano a Cattinara. Il primario direttore del reparto mi fa una visita preventiva, lunghissima e inizia: "La opererd io" (Ma perché me lo dici subito? Perché non dici: ti fard operare da un medico qualsiasi della mia équipe...) e poi mi fa una serie di domande che nessun medico mi aveva mai fatto. "Mi vuole ripetere il suo nome?" Glielo ripeto. "Ma Lei ha scritto un'opera." "Si, è anche stata rappresentata al [Teatro] Verdi nel '76, ma Lei era un bambino e allora non lo puà ricordare." "Mi ricorda il titolo?" "La libellula." "Il regista era Pressburger."9 Poi mi spiega che allora era studente e che per tre anni aveva fatto da comparsa nelle opere, compresa la mia. Mi dice che per lui è stata un'esperienza ricchissima, che non riesce a dimenticare. Il giorno dopo mi trovo di fronte ad un altro specialista. Mi guarda e dice: "Lei ha studiato violino." "Si." "Con chi?" "Con Cesare Barison, e prima con mio padre, che era stato allievo di Arturo Brahms." "Mia zia Maria parlava sempre di un violinista Merkù." "Mio padre mi ricordava sempre sua zia Maria." (il dottor Brahms era nipote o pronipote di Brahms). Ho aggiunto anche qualche testo popolare che non avevo incluso nella mia raccolta: questa 'conta', ad esempio, li manca. Qui ho messo proprio tutto. [La 'conta' infantile figura sotto il lemma biežati:] ^ Âna bana tùntumbâna, p. kéri šugi, kéri bana, pllka plîka te li lôn, ti si baba, Z biézi jfôn! > SI - in s tà 1-5 367 Liliana Spinozzi Monai: Sfogliando il Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega . [.] W Ecco brinica - Bot. Pinus mugo. Ha un sinonimo, buôr, e un altro borovica. L'ho capito dopo e l'ho aggiunto a mano [infatti l'aggiunta in rosso risalta in bella M grafia sul vicino margine]. Ho sempre cercato di scrivere con molta chiarezza. [.] O Cognome Brešdn: tutta lltalia del Nord è piena di questo cognome, in tutte S le salse. E li ho messi tutti [cioè 26]: cè sempre il tempo di toglierne qualcuno, L se si vuole. [Passa alla pagina successiva.] Briéscic nome di casato; Brieščica 1. 0 [sostantivo femminile] "abitante di Briéh/Pers", ma anche [Brieščica 2.] Brieždnka v "abitante di Briézja/Montemaggiore di Taipana". Ecco il cognome Céncic. Non n riesco a evincere la qualità della e: aperta o chiusa? ... [Osserva alcuni fogli di 1 carta scritti a mano, inseriti tra le pagine 54 e 55 della stampata.] Qui ci sono forme delle quali avevo preso nota altrove e vanno messe per es. sotto dva. Sono riportate ts tutte quelle chepossedevo con le rispettive sigle deipaesi. Questo è drugi = te drüyi A - koiné: sono forme che trovo qua e là. Tutto puo servire. p "Questo materiale è prezioso, complementare a quello di Baudouin: lo i integra. Anche se potrebbe essere il contrario: forse è il complesso di Baudouin che integra questo, cosi, a occhio." "Questo si: sa perché? Io non sono solo un dialettologo, linguista: mi rendevo conto di essere salito sull'ultimo tram per fare i qualcosa, quindi ho preso nota di tutto quanto potevo. Non mi limitavo a registrare 3 le singole voci. Qui, ad esempio, ci sono tutte le forme del verbo "andare", perché non ho avuto il tempo di inserirle nell'articolo di dizionario ... Tutto questo, pero, non ce l'ho più nel computer . Questo è jedan, dan "eden, en" "uno, un" con tutte le forme ... "E quindi lo ha eliminate?" No, perché in genere conservo molte cose sul dischetto. Devo vedere se ne trovo qualcuno. I Vedrd. [Nel maneggiare le carte sparse sul tavolo, gli si strappa un manoscritto, con mio rincrescimento.] . Non fa niente! Se io dovessi conservare tutta la mia corrispondenza con linguisti, con compositori, con solisti, sarei morto soffocato dalle carte. [.] . Qui siamo già abbastanza avanti: il tutto sembra facilmente consultabile. Ah, il cognome Sigura che diventa Sura . Questo è un testo che mi ha dato Anton Birtig, una poesia scritta da don Luciano Slobbe6 [mi consegna un cartoncino recante da un lato lo spartito, dall'altro il testo del canto per coro "Ne se buoj", eseguito il 15 maggio 2001 a Mezzana/Mečana, un paesino di poche anime a mezza costa sopra Ponteacco, Com. di San Pietro al Natisone/Špeter]. Io, don Slobbe, non lo conosco. Lui potrebbe forse chiarirle qualche termine. . E questo, chi me l'ha dato? [osserva e sfoglia un plico contenente dattiloscritti, sul quale annoto trattarsi di materiale di provenienza ignota.] [.] Anche questa è una cosa da aggiungere [foglietti sparsi con annotazioni di varia natura]. Questi sono alcuni numeri di "Mlada lipa", quel giornale pubblicato a Subit, mi pare, agli inizi degli anni 2000. Pensavo di scrivere qualcosa anch'io, di andare a Subit per conoscere questa signora7 368 Liliana Spinozzi Monai: Sfogliando il Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega . [...] 2 Per diverso tempo ho collaborato con tre o quattro ricercatori dell'Università 7 di Padova che si occupano di statistica: Miro Tasso, Luchetti e Scaravello L'estate ^ scorsa sono venuti a Trieste, ci siamo incontrati qui per parlare di antroponimia e o poi mi hanno mandato alcune copie del loro studio sui cognomi sloveni, che serve 7 a studiare la migrazione all'interno dei Comuni italiani8. Gliene do una copia. E $2 poi... A suo tempo avevo conosciuto l'unico testo che Bezlaj9 aveva scritto nel '39 _ o '40, quando era stato nella Val Torre, da etnografo, non da dialettologo. E aveva trascritto alcune poesie dialettali di Pietro Negro. A distanza di anni ho incontrato Pietro Negro e ho registrato quattro sue poesie dalla sua viva voce, e dal nastro M originale ricavato un CD con i quattro testi. Inoltre possiedo quello che mi aveva p. dato lo stesso Pietro Negro - pseudonimo Uigo Skurjan10 - .... Ecco: questo è l'articolo di Bezlaj che mi haportato sulle tracce ... Questo block notes? ... Ah, si! Mi avevano detto che Pietro Negro aveva scritto per il "Matajur"11: ho fatto una ricerca e mi son trascritto tutti i suoi testi: questa, dunque, è la sua opera omnia. Ma, quando ascolterà il nastro, sentirà più la sua dentiera che la sua voce: quando parlava non era che un cloc cloc cloc. - Simpatico - Le do tutto il materiale: pud servire a Lei o ad altri. [.] Perà li, a Taipana, ho avuto anche un po' da fare con il sindaco. Taipana è un capoluogo di Comune, gli interessi si incrociano. Anche se ho dei bei ricordi dei miei inizi. . Poi Taipana è troppo cambiata . Febbraio 2007. Ho appena trascritto l'amarcord di Pavle Merkù. Le riflessioni e i commenti li lascio al lettore. Salvo a sottolineare il potenziale racchiuso in documenti faticosamente raccolti da due studiosi distanziati nel tempo, ma che uno strano destino pone oggi l'uno accanto all'altro. Il mio apporto personale a questo duplice inestimabile patrimonio, lo ripeto, non puo che essere quello di una mediazione, di cui avverto tutta la responsabilità, ma di cui parlero in altra occasione. Per il momento mi limitero a dire che la redazione del Glossario procede di pari passo con il confronto delle sue singole voci con quelle del Merkù, il che moltiplica, più che sommarle, le possibilità di utilizzo i due repertori ai fini della ricerca. Per dare una pallida idea degli spunti offerti dal confronto diacronico (ricordiamo che i testi di Baudouin risalgono al 1873 e al 1901), passero in rapida rassegna alcuni frammenti del Glossario, facendo presente che rispecchiano un quadro parziale, passibile di modifiche, dato che la redazione si trova attualmente a metà cammino. La scelta dei termini è caduta su un ristretto campo semantico apparentemente anomalo, dato che vede l'accostamento di verbi denotanti da un lato il "nuotare" e sim., dall'altro lo "scavare", cosa di cui daremo ragione nelle brevi note che seguono la esemplificazione, avvertendo che i singoli esempi sono ft ä ä 369 Liliana Spinozzi Monai: Sfogliando il Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega . accompagnati dal nome della località in cui sono stati rilevati e dalla sigla [PM], W qualora abbiano riscontro nel Lessico di Merkù12. N 1. kopâtb "scavare / vangare" (slov. kopäti) [Platischis / Plestišča, Flaipano / Fejplan, Montemaggiore / Brezje, Monteaperta / Viškorsa, Masarolis / W Mažerola] [PM] O 2. wkopätb "scavare / vangare" (slov. skopati) [Platischis / Plestišča] 5 3. vand'ätb "vangare" (slov. kopäti) [cf. frl. vangiâ][PM van_ati] [Cergneu / L Černjeja] [PM] 0 4. vagâtb se "farsi il bagno" (slov. köpati se) [Lusevera / Bardo] v 5. plävatb "nuotare" (slov. plavati) [Platischis / Plestišča] 2 6. nadàtb "nuotare" (slov. plavati) [cf. frl. nadâ] [Flaipano / Fejplan] 1 7. najâtb se (slov. utapljati se) "annegare" [cf. frl. nejâsi] [Flaipano / Fejplan] 8. unejätb se "annegare" (slov. utopiti se) [cf. frl. nejâsi] [Lusevera / Bardo] N A Osservazioni: p - degli otto termini, solamente due (nn. 1. e 3.) trovano riscontro nel Merkù i - quattro termini su otto (nn. 3., 6., 7. e 8.) si collegano al friulano: i nn. 3., 6. 6 e 7. come prestiti diretti; il n. 8. come forma secondaria rispetto al n. 7., in quanto le si oppone per l'aspetto perfettivo creato autonomamente dal tersko 1 - il n. 4. si ricollega a it. vangare o al ven. vangà per la veste esteriore 3 (data la presenza della occlusiva velare sonora g in corpo di parola), risultando in • realtà un calco semantico interno al tersko, dovuto ad errata equivalenza, motivata o dall'omofonia dei due verbi che lo sloveno standard trascrive come köpati (se) 7 "fasi il bagno" e kopäti "scavare", ma che nel punto di rilevamento compiuto da • Baudouin devono avere neutralizzato il tratto distintivo soprasegmentale, attivando 2 un processo cosi schematizzabile: [vand'ätb "vangare" = kopâtb "vangare/scavare"] — [kopäti se* "farsi il bagno" = se vagâtb "farsi il bagno" - cf. it. vangare "vangare/scavare"] — [0 = se vagâtb "farsi il bagno"] - l'ipotesi del fraintendimento appena visto sembra confortata dal fatto che a Lusevera - dove la voce se vagâtb "farsi il bagno" è stata registrata -, e in tutta la fascia alta del territorio, rappresentata dalle località al punto 1., la nozione "scavare" conosca unicamente l'autoctono kopätb, e non il prestito friulano vand'ätb, presente solo a Cergneu, dove ha sostituito kopätt - che il verbo köpati se "farsi il bagno" fosse sconosciuto al tersko è provato dalla nota apposta in russo da Baudouin accanto al verbo plävatb, registrato a Platischis - la cui parlata, risente dell'influsso del vicino sloveno - dove è detto espressamente "kopati se non si usa" - il maggior grado di conservazione della varietà di Platischis viene ribadita dall'opposizione tra plävatb e l'equivalente nadàtb, raccolto a Flaipano. Viceversa, Flaipano e Lusevera mostrano la tendenza al prestito, dato che registrano najâtb se e unejätb se, oltre alle forme ricordate se vagâtb e nadàtb. All'inverso, tutte queste località mostrano una comune tendenza conservativa riguardo all'aspetto verbale: l'opposizione perfettivo/imperfettivo, ricreata autonomamente dai parlanti, si 370 Liliana Spinozzi Monai: Sfogliando il Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega ... registra infatti tanto a Platischis (kopätb - wkopätb) quanto a Flaipano e a Lusevera ^ (najâtb se - unejäti. se). Sarebbe ovviamente interessante rivisitare sul terreno che gli è proprio il mosaico qui abbozzato, e verificare la tenuta delle tessere per numero, collocazione e tipologia. E se una tale esigenza è sentita per questi pochi frammenti, è facile 7 immaginare quali prospettive per la ricerca si dischiudano grazie all'apporto $2 congiunto di Baudouin e di Merkù. NOTE Cf. Opyt fonetiki rez'janskich govorov, Varšava-Peterburg, 1875; Rezja i Rezjane, "Slavjanskij sbornik", t. III, Sankt-Peterburg 1876, otd. I: 223-371 (ora nella versione italiana - Resia e i Resiani - eseguita a fine Ottocento da Giuseppe Loschi e uscita nel 2000 presso il Comune di Resia, a cura di A. Madotto e L. Paletti); Materialien zur südslavischen Dialektologie und Ethnographie. I. Resianische Texte, gesammelt in den Jj. 1872, 1873 und 1877, geordnet und übersetzt von J. B. de C./Materialy dlja južnoslovjanskoj dialektologii i etnografii. I. Rezjanskie teksty sobral v 1872, 1873 i 1877 gg., uporjadočil i perevel I.A. B.-de-K., St. Petersburg/Sanktpeterburg, 1895; O Materialien zur südslavischen Dialektologie und Ethnographie. II. Sprachproben in ^ den Mundarten der Slaven von Torre in Nordost-Italien, gesammelt und herausgegeben von J. B. de C./Materialy dlja južnoslavjanskoj dialektologii i etnografii. II. Obrazcy jazyka na govorach Terskich Slavjan v severovostočnoj Italii sobral i izdal I.A. B.-de-K, S.-Petersburg/S.-Peterburg, 1904. L'esistenza di manoscritti di Baudouin presso gli archivi dell'Accademia delle scienze di San Pietroburgo, cui egli li aveva affidati nel 1902, venne data al mondo scientifico s da Nikita I. Tolstoj con il suo articolo O rabotach I.A. Boduèna de Kurtenè po tà slovenskomu jazyku, in A.A. V.V., I.A. Boduèn de Kurtenè (k 30-letiju so dnja smerti). hj Moskva 1960: 67-81. I testi raccolti nella Valle del Natisone sono stati pubblicati nel 1988 con il titolo: Materiali per la dialettologia e l'etnografia slava meridionale/za južnoslovansko dialektologijo in etnografijo. IV. Testi popolari in prosa e in versi raccolti in Val Natisone nel 1873/Ljudska besedila v prozi in verzih, zbrana v Nadiških dolinah leta 1873. Inediti pubblicati a cura di/Pripravila za prvo objavo Liliana Spinozzi Monai con commento folklorico di/folklorni komentar prispeval Milko Matičetov, Trieste/Trst-San Pietro al Natisone/Špeter. Per una disanima delle questioni legate a Glossario cf. L. Spinozzi Monai,Rilevanza e potenziale scientifico dei materiali inediti del Glossario del dialetto del Torre di Jan Baudouin de Courtenay, "Ce fastu?" 72.2, 1996: 203-222. In realtà Baudouin ha visitato Cergneu in entrambi i viaggi compiuti in questi luoghi, come documentato dalle pagg. 122-139 della pubblicazione del 1904 da noi cit. in nota 1, e dalle schede manoscritte del suo Glossario del dialetto del Torre (Archivio dell'Accademia delle scienze russa - sez. di S. Pietroburgo, Fondo 102, 1, 11, pagg. 497-531; Fondo 102, 1, 12, pagg. 50-61). In una mia successiva ricerca sul Pirona leggo: argielùt = Valerianella olitoria "agnellino", "dolcetta" (cf. Pirona,2G.A.-E. Carletti-G.B. Corgnali,. Il Nuovo Pirona. Vocabolario friulano, Udine, 1992 : 18). Quanto a Capsella ecc., puô assumere diverse denominazioni volgari: capsella, borsa di pastore, borsacchino... Don Luciano Slobbe, nato a Taipana nel 1939, è ora parroco nel Comune di Moimacco (Prov. di Udine). Antonio Birtig/Anton Birtič - conosciuto come Mečanac per essere 371 2 4 6 Liliana Spinozzi Monai: Sfogliando il Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega . rt nato a Mezzana, dove vive attualmente -, in qualità di ex partigiano era riparato a M Lubiana, fondandovi il complesso "Beneški fantje". z 7 Si tratta della maestra Bruna Balloch, di Subit, molto attiva nel recuperare e i valorizzare il patrimonio linguistico e culturale della Val Torre. A lei si deve l'iniziativa ^ dell'opuscolo annuale "Mlada lipa", nato nel 1998. 8 Cf. Miro Tasso-Enzo Lucchetti-Paola Pizzetti-GianUmberto Caravello, Distribution ® of surnames and linguistic-cultural identities of the Slovenian and German minorities 1/1 of northeastern Italy, Anthrop. Anz., Jg. 62/2, Stuttgart, Juni 2004: 185-202. P* 9 France Bezlaj (1910-1993) lega il suo nome soprattutto alVEtimološki slovar slovenskega jezika, Ljubljana I-IV, 1976-2005. L'articolo di cui parla Merkù è Ljudski pevec iz Tera, Slovenski etnograf, I, Ljubljana 1948: 65-71. 1 Riporto fedelmente la nota di Merkù dalla sua Introduzione al Lessico...: Uigo è la forma dialettale friulanizzante per il personale Luigi; Skürjan è forma dialettale per il soprannome corrispondente all'ornitonimo sl škrjdnec, Alauda L., usignolo, diffuso simbolo per l'attività poetica e, nella Slovenia centrale, diffuso cognome. L'assenza, nella forma qui attestata, della formante diminutiva -ec testimonia una fase arcaica del nome: infatti i diminutivi decrescono dal centro linguistico sloveno verso la periferia; il dialetto del Torre è probabilmente il dialetto sloveno più povero di diminutivi, fatto M che esalta la sua arcaicità. 1/1 11 Il "Matajur" nasce nel 1950 come foglio quindicinale degli Sloveni della Provincia ^ di Udine. Nel 1974 prende il nome di "Novi Matajur", quindi diventa settimanale. I i componimenti di Luigi Negro escono sul "Matajur" dal 1950 al 1959. Nel piccolo block notes su cui Merkù li ha ricopiati, è riportata anche la notizia della sua morte: "umrl 15. 1. 1972 - 86 let" (morto il 15. 1. 1972 - 86 anni). 12 I lemmi del Glossario sono trascritti fedelmente grazie al sistema dei caratteri ZRCola 0 (http://ZRCola.zrc-sazu.si), elaborato dal dott. Peter Weiss al Centro di ricerca 7 scientifica dell'Accademia slovena delle Scienze e delle arti di Lubiana (http://www. zrc-sazu.si). rt rt I S) Listanje po Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišču terskega narečja (Spominjanje Pavleta Merkuja) Povzetek Leksikološko delo Pavleta Merkuja na področju terskega narečja je v prispevku soočeno z več kot stoletje starejšim delom jezikoslovca Jana Baudouina de Courtenaya. Gradivo enega in drugega avtorja je redka priložnost, da se delo Glossario del dialetto del Torre Baudouina de Courtenaya, ki vsebuje približno 8.000 kartotečnih listkov, primerja s še neobjavljenim gradivom, ki ga je Merkù po tridesetletnem zbiranju zlil v svoj Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega narečja. Osrednji del prispevka prinaša hitri pregled neobjavljenega gradiva, ki ga avtor Pavle Merkù podaja avtorici prispevka v pogovoru, v katerem ne prihaja v ospredje le bogastvo in raznolikost gradiva, ampak tudi poteze, ki označujejo stro-kovnjakovo osebnost. Znanstveni pomen prispevka, ki ga kot celoto predstavlja delo Baudouina de 372 Liliana Spinozzi Monai: Sfogliando il Lessico del dialetto sloveno del Torre/Besedišče terskega . Coutrenaya in Merkuja, je ponazorjen s posameznimi primeri iz Glosarija, ki so ^ soočeni s tistimi iz Lessico/Besedišča in podvrženi hitri kontrastivni in diahroni analizi. 7 3 1 h« h« 0- < s h« Z > - * h« s tà 1-5 Liliana Spinozzi Monai Università degli Studi di Udine, Centro Internazionale sul Plurilinguismo, Udine liliana.spinozzi@alice.it 373