Stoka è residente a Trieste lo si rein- Sabato 28 Maggio 1949 EDIZIONE DEI SABATO la nostra lotta Viva il maresciallo Tito combattente conseguente della regri nei suoi «I* ritti elettorali. Anno II democrazia e del sonialiRrnn N. 41 [ORGANO DELL' U. A. I. S DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO DI TRIESTE | Ol/VIUUoflIUi DIREZIONE - REDAZIONE - AMMINISTRAZIONE; Riva Castelleone 3 — CAPODISTRIA, teL 138 ABBONAMENTI; Zona 8: anno jugL 800; semestre jugi. 170; trimestre Jugl. 90. Zona A: anno L. 700; semestre L. 870; trimestre L. 190 — Jugoslavia: anno din. 90; semestre din. 48; trimestre din. 25' JGl 7.-115.- DIN. 2 Conio tir. nella tanca Istriana SUL FRONTE SINDACALE Il frastuono della campagna e-lettorale non deve impedir« al lavoratori e a tutti 1 democratici della zona A del Territorio di Trieste di conoscere come stiano le cose nel campo specificata-mente sindacale. La settimana scorsa, alia vig lia del plenum dei Sindacati Unici, avevamo indicato al lavoratori i pericoli d' una tregua sindacale ed esortati i rappresentanti dei lavoratori a rifiutarla. Ed il pie” aura del S.U. unanimamente ha respinto la tregua proposta dal presidente dii Zona dott Polutan. I rappresentanti dei lavoratori hanno compreso che cosa rappresentino simili proposte da parte dei portavoce della dass« borghese. I fatti hanno una volta di più con fermato la giustezza dell’in* terpretazìon-e della situazione e le previsioni da noi fatte. Nell’agitazione dei lavoratori dell’Uva, ìa direzione di quel complesso industriale rifiuta di fatto di entrare nel merito dalle richieste dei lavoratori ed agisce in senso provocatorio mantenendo durante la vertenza un atteggiamento di assoluta intransigenza. S; noti che le richieste erano di perequazione di salari e stipendi già effettuati negli stabilimenti similari della Repubblica Italiana. GJi industriali, dopo la sospensione degli- scioperi nello stabilimento, fanno incagliare le Tratta, live e le portano così ad un punto morto e negativo. I lavoratori sono costretti di riprendere lo sciopero parziale ed affidare ’ 11 riesame della situazione e l’adozione di adeguati metodi di lotte •’" della linea politica di Vi- tlali Di essa ne abbiamo eia remo a ripetere tutto ciò. Tuttavia è necessario che aqchr m questo momento accertarne alcuni fatti. Tutta la politica dì Viđali poggia, nella sua essenza, sulla revisione della tetta democratica conseguente, sulla linea dell’abbandono di qujsta lotta, sul’a linea deila liquidazione delle eroiche tradizioni rivoluzionarie del movmento democratico triestino. Nel modo più chiaro ciò è stato detto da Radich quando, poco fa e in nome dei Sindacati unici, parlando alla radio, disse: «E’ necessario, cancellare la vergogna che gli anni passati rappresentano per il movimento operaio triestino». L’eroica lotta del movimento operaio e democratico nel corso della guerra e degli anni del dopoguerra significa, dunque, per Viđali, una vergogna per il movimento progressista di Trieste. Sputare su titti gli e-roismi, su tutti j sacrifici, le vittime e le conquiste di questa lotta degli anni passati, combattuta dai popolo democratico di Trieste, significa, senza caricare le tinte, rompere tutti i legami con il movimento rivoluzionario e, conseguentemente democratico, del proletariato triestino e di tutte le masse veramente democratiche dèi territorio di Trieste. Tutta questa linea del gruppo Viđali si palesa quotidianamente e ad ogni passo, ed anche il rifiuto di lottare assieme con nei è nello spirito di questa politica liquidatrice. E quale è il fine ultimo ed immediato della politica di Viđali nei nostri confronti? Nient'al-tro che la linea dell’annessione di Trieste all’Italia. Per tale fine venne scelta la linea dell’abbandono di ogni lotta realmente e conseguentemente democratica e per tale fine immediato si sfruttò anche la risoluzione dell’UI per rompere l’unità del movimento democratico e Der eliminare da asso che non sono disposti ad accettare quel punto di - vista. Pur con un tale fine ultimo delia politica di liquidazione, il gruppo Vidaii non ha avuto il coraggio di affrontare apertamente le masse popolari e ancora tenta di mascherarlo di fronte ad esse, sebbene non più in modo così deciso come i primi giorni. La poliltiea quotidiana del gruppo Vidaii, però, mostra sempre più chiaramente questa essenza della sua linea politica e dimostra sempre più chiaramente ciò che noi abbiamo constatato già i primi giorni dopo la risoluzione dell’UI nei riguardi dell’azione scissionistica di Vidaii. Se qua e là piove qualche dichiarazione formale circa il rispetto del Trattato di pace ecc., ciò è solo la conseguenza della paura che le masse non riusciranno ancora comprendere tali fini di questa politica. Tuttavia queste dichiarazioni non sono altro che frasi; i fatti di tutti i giorni, portano le larghe masse popolari a conoscere sempre meglio la duplicità della linea politica del gruppo Viđali ed i suoi veri scopi. Se guardiamo così a tutta la politica dei gruppo Vidaii, allora noi comprendiamo anche perchè Vidaii respinse l’unità con n« e perchè offriva l’alleanza ai partiti reazionari i-t alia ni; perchè Vidaii, su per giù, tace nei riguardi di tutta la campagna fascista e sciovinista della reazione italiana, nello stesso tempo però sbraita su un preteso nazionalismo ed imperialismo iugoslavo; perchè cl attacca con nazionalisti e sciovinisti, mentre si dimentica di condannare decisamente la campagna imperialistica e guerrafondaia dei partiti reazionari italiani di fronte a tutto ii popolo democratico. Perchè nel suo programma elettorale passa sopra a tutte le questioni politiche fondamentali del Ter- VISHINSKI ALLA CONFERENZA PUR I/UNITA’ della Germania PARIGI — La terza seduta della conferenza dei quattro ministri degli esteri si è prolungata sino alle 18.30 di' Greenwidh, vaie a dire un ora più tardi delle sedute precedenti. I quattro ministri degli' esteri hanno preso a turno la parola e, salvo Bevin che pronuncierà giovedì un esposto completo della sua tesi, sono entrati nei particolari del problema dell’unità tedesca. Vishinski è ritornato dapprima alla” sua proposta di martedì, Insistendo sulla necessità di un controllo quadripartito della Germania e della realizzazione dell’unità economica tedesca. Egli ha dichiarato che la sua proposta non costituisce un passo Indietro come hanno dichiarato i suoi tre colleglli occidentali. Egli ha constatato infatti che l’unità economica della Germania non è per nulla realizzata e che in questo campo bisogna agire da bel principio; dichiarando' di comprender© benissimo la necessità che ha indotto gli alleati ad organizzare economicamente te loro zone d’occupazione. La sua proposta, egli ha dichiarato, è al contrario nuova poiché tiene conto del fatti svoltisi durante i decorsi 17 mesi. Infatti la proposta sovietica è di una certa ampiezza di vedute per quanto concerne la composizione del Consiglio di stato tedesco, di cui i russi desiderano si addivenga alla creazione. Parlando dopo Vishinski, Dean Aeheson ha esposto i princìpi su cui la delegazione degli Stati U-niiti conte di fondare l’unità economica tedesca, facendo una lunga cronistor ia dell ’evolu zione del problema della Germania. Adheson ha posto fra l’altro a Vishinski un certo numero di domande concernenti l'esatta situazione deE’economia nella zona sovietica. Egli ha affermato Inoltre che se il sistema a quattro dovesse essere adottato per la gestione economica della Germania, non vi sarebbe più motivo di prelevare le riparazioni sulla produzione corrente. Infine egli ha dichiarato dhe H problema dell’unità economica è strettamente connesso a quello dell’unità politica della Germania. Quest'ultimo è il tema ohe Robert Schum an ha sviluppato nella sua allocuzione. * PARIGI. — La quarta seduta della conferenza dei quattro è stata caratterizzata da un attacco estremamente vigoroso di VI-scinskl alle controproposte fatte ieri da Bevin, il quale aveva invitato l’Unione Sovietica ad aderire agli accordi di Washington sulla Germania. Viscinski ha categoricamente respinto l’eventualità di tale adesione. Al termine dell’odierna seduta, nei circoli informati si ha l’impressione che sia ormai superfluo parlare dell’eventualità di un accordo generale sull’insieme del problema tedesco, e che ci si orienta nella migliore delle« ipotesi verso un modus vivendi che concernerebbe soprattutto II piano economico. Benché 11 tono della discussione non sia mai uscito dai binar! della cortesia che era regnata sin dall’inìzio della conferenza, una certa a-sprezza si è manifestata nelle scambio degli argomenti tra Viscinski e i suoi tre col leghi occidentali, in particolare Bevin. Viscinski ha occupato ii centro della scena per quasi tutta la seduta. Egli ha posto l’accento -ulte clausole dell’accordio di Washington riguardanti le modalità del voto. Ed ha respinto la possibilità di una decisione prese a maggioranza di voti, insìstendo sulla necessità del principio dell’unanimità. «Su tetta una serie di questioni il controllo tripartito elaborato a Wasning-ton prevede che le decisioni van. no prese sulla base della maggioranza. Ciò sta a significare che gli americani sono padroni della Germania», ha dichiarato Viscinski. «E’ per tale ragione che l’Unione Sovietica non può aderire a tale sistema». Viscinski ha fatto In seguito notare che su tutta una serie di altre questioni gli accordi di Washington prevedevano che la decisione doveva essere presa all’unanimità. Perchè, ©eli ha chiesto, ammettiamo l’unanimità a tre e non l’unanimità a quettro?» Viscinski, che rifiuta Ü sistema maggioritario, ha dichiarato di essere disposto ad accettare un sistema controllato In cui le decisioni verrebbero prese all’unanimità, vale a dlre che è disposto ad accettare la ricostituzione del consiglio di controllo a quattro. Per alleviare I compiti dello stesso, egli propone che venga esentato dall’obbllgo di esaminar© un certo numero di problemi che vorrebbero deferiti alla AH'AsseÉlea Nazionale della R.F.PJ. Legge fondamentale sulle cooperative agricole BELGRADO. — Nel corso dèi* l’odierna seduta dell’Assemblea nazionale della RFPJ, prima che avesse inizio l’esame del proget-to dl legge fondamentale sulle copoerative agricole, Il ministro dell’agricoltura del Governo federale, Todorovič, ha pronunciato un discorso, nel quale ha e-sposto la grande Importanza della legge stessa ai fini del proseguimento dell’opera di edificazione del socialismo nelle cam« pagne. Il ministro Todorovič ha spt-tolineato che il Governo federale sottopone il progetto di legge suddetto dopo gli importanti successi che la eooperazione agricola ha conseguito e nel momento In cui un vasto movimento contadino a favore della fonda* zione di l’ooperative rurali di lavoro si è esteso a tutte te regioni della Jugoslavia, abbracciando enormi masse di piccoli e medi contadini. Secondo dati Incompleti, ai 13 maggio di quest’anno si portavamo in Jugoslavia più d: 4250 cooperative rurali di lavoro, con più di 210 mila famiglie rurali e più di 1 milione di ettari di terreno. Secondo tali dati, ii settore socialista dell’aerlcoltiura comprende ora circa il 20 per cento del totale delle superficì coltivabili. Nel corso degli ultimi quattro mesi e mezzo, nel-l’ambito dell’agricoltura jugosla-ca sono state organizzate più di 3000 aziende agricole socialiste su base cooperativa, con una media di più d,i 250 ettari di superficie coltivabile. Il ministro Todorovič ha messo in rilievo: «Noi possiamo affermare oggi con assoluta certezza che in breve tempo le cooperative rurali di lavoro diverranno la forma dominante nei villaggi jugoslavi, allorché anche nell’agricoltura il settore socialista sì sarà consolidato su posizioni decisive». Todorovi’ ha sottolineato che 1© cause di tale successo risiedono Innanzitutto nella giusta politica perseguita dal partito comunista nei villaggi e nelle giuste decisioni del secando plenum del comitato centrale del P C. jugoslavo, che rappresenta un avvenimento derisivo néll’incie-mento delle cooperative rural; df lavoro. Illustrando la politica del partito comunista © del Governo relativa alla limitazione ed all’e-sautoramento degli elementi capitalisti, nonché agli aiuti offerti in tutti i settori ai picco«! ed ai medi contadini, Il ministro Todorovič ha esposto dei dati, dai quali risulta che i contadini poveri con al massimo 2 ettari di terreno posseggono su un unità di superfice agricola 2 volte e mezza più cavalli, 5 volte e mezza più bovini, oltre tre volte più di ovini ed oltre 4 volte più suini di quanto abbiano i contadini ricchi, che posseggono p’ù di 15 ettari. Grazie a tale politica — ha rilevato Todorovič. — milioni di contadini lavoratori hanno potuto persuadersi con j fatti della giustezza della polìtica perseguita dal partito comunista e per tale motivo essi seguono In massa la linea del comitato centrale aderendo alle cooperative rurali di lavoro. E’ evidente che la campagna di calunnie catenata un anno fa dall’Ufficio Informazioni non è riuscita a provocare tra i contadini che indignazione a dl-sperzzo verso i calunniatori. I contadini chiedono oggi più chö mal di rendersi conto con i fatti della giustezza d’una politica ed 11 partito comunista jugoslavo si è sempre ispirato e continua ad ispirarsi ai fatti, non già a vuote storie e citazioni». Apertura deli'Assemblea jugoslava BELGRADO — Oggi nel pomeriggio è stata inaugurata la settima sessione regolare de.1’Assemblea Nazionale della RFP di Jugoslavia. Il Consìglio federale ed il Consiglio dei popoli hanno adottato l’ordine del giorno che comprende 12 punti. In questa sessione saranno discussi tra l’altro il progetto di legge fondamentale sulle cooperative agrioote.il progetto legge generale sull’artl-glanato ed il progetto legge generale sui comitati. popolari. La prossima riunione avrà Lineo do«« La nostra Lotta CRONACHE^ DAL CIRCONDA Ignobili dì »Deste* Molti inattesi risultati nella ricostruiione di Capodistria Non posseggo dati per dimostrare con cifre l’entità dei successi raggiunti dalla gara di' emulazione «ptfr Tito» nei vari paesi e nelle cittadine del Circondario. Mi risulta però, in modo certo, che dovunque »1 è lavorato con slancio — ed intensamente, realizzando con la gara risultati inattesi. Nei centro del Circondario, a Capodistria, tali risultati saltano agii occhi di chiunque. Venti giorni di gara hanno cambiato la fisionomia a questa cittadina, dhe -forse dalla sua fondazione, non ha mai conosciuto tanto fervore di opere e di attività. L’assente ohe rivedrà Capodistria, non potrà capacitarsi che tutte queste trasformazioni e novità siano state realizzate in meno in di tre settimane e con il solo lavoro volontario. Già alla Muda egli si chiederà da quando Capodistria è dotata di uno stadio così ampio e bea sistemato. Dovrà compiere degli sforzi mentali per ricordare-lo stato di cose di un tempo ella destra deilo stadio, dove la strada è spaziosa e tutto l’insieme armonioso. Ben difficilmente ricorderà la vecchia baracca, le macerie e l’aspetto desolante di -quell’angolo che rappresentava u-na bruttura all’occhio e-rattristava' l’animo. Cosi, In soli venti giorni, a Capodlstria tutto si trasforma e sorge a nuova vita. Crollano i muri vecchi ed inutili, -méntre le piazze prima vuote e disadorne, verdeggiano di nuovi' parchi e giardini, facendo assumere un aspetto sorrìdente anche alle fa,celate delle vecchie case. Ora si respira meglio e la certezza di un nuovo domani pervade ogni cuore. Tutti questi prodigi sono stati operati da centinaia e centinaia di operai che, dopo aver disimpegnato il proprio lavoro, hanno sacrificato giornalmente per queste altre onere molte ore del loro riposo. Molti di essi hanno dato oltre 50 ore di lavoro volontario in soli 15 giorni. Più di tre ore al giorno, dopo aver prodigato le loro forze sul proprio posto di lavoro, nei cantieri ed uffici, e pur -frequentando le lezioni ed i corsi serali. E Fronte It alo-slavo e l’orga-eiizzazione sindacale possono ri-■ manere soddisfatti allora che si verifico un episodio che, da solo dimostra come la popolazione di Isola e’ stanca del Deste e delle sue macchinazioni. All’atto della partenza della barca, la moglie dell’ex nroorietario. Desrrassì. si lanrio «a inveire cqn+ro ? pescatori e l’inpdiiSttris »he si commetteva ai danni della sua famìglia. Un compagno, presente spiovo* alla donna r^e quanto succedeva er« dovuto alle mainfatte del marito stesso e Poi dri vari Doste. T a d-mun messa dinanzi all’eri-den»a dei fatti, si arrese, provo, cando ampi commenti nel folto vrujjno d» isolani che si erano ivi riuniti. L’ira della Devra««i non era pero’ sbollita e (rinatamente la riverso’ a carico del cognato. assente, Gualtiero Do. gra«s! dei diversi Deste. Zanella e simili individui cb» cotto la eo-me'i« maschera dei’’i*it,ernario-nalVsmo »! comportano come i nemici del popolo ceo i opali vanno a br-'V-ertn. 1 farti sono testardi e dimostrano che c facile parlare dell’internaziona'i-smo: ma lavorare praticamente ner l’afformnrinne di questi principi è più difficile. Immediatamente diversi pescatori isolani si dichiararono di. sposti ad imbarcarsi, affermando che anche altri accetterebbero, ma che temevano le ire del Deste. Naturalmente il Potere Popolare prenderà’ in considerazione queste richieste e fara’ il possibile per accoglierle. Cosa vuol dimostrare Deste con ì suoi intrighi? Forse che i pescatori lavorano piu’ volentieri agli ordini e sotto la direzione dei padroni privati? Può’ darsi, questo concetto borghese rientra, come commerciante, nel suo ordine di idee, o- Recatasi immediatamente presso l’Ufficio competente, apprese la strana novità dhe I. provvedimento era stato adottato perchè essa aveva subito tre condanne per furto nel 1927, 1929 e 1931. Intesa la sbalorditiva novità, il marito della compagna Morato si presentò a Capodistria ai Comando della D.P. che, dopo aver consultato ’.0 schedario penale rilasciò un Immacolato certificato penale nulla risultando a carico di' Vittoria Deliso trasformata ora in ladra per effetto dä magia elettorale «demoerotica occidentale». NUOVI ORARI TRIESTE-MARE Da lunedi 23 corr. sono entrati l'n vigore i nuovi orari dei piroscafi della linea Trieste - Capodistria e viceversa. Giorni feriali partenze de Capodistria : ore 5, 6,30, 8.45, 13Ì30, 15, 17.30 Partenze da Trieste: Ore 5.53, 11, 12.05,.,15, 17.40, 18.35. GIORNI FESTIVI Partenze da Capodistrfa: Ore 6.30, 9, 13, 17.20. Partenze da Trieste: 7« 11 O/l 1.1 IR 1« QA CRONACHETTA VARIA E NERA Lunedi 16 cm. varie persone del paese attendevano il camion che doveva giungere da S. Antonio e trasportarle a Capodistria per assistere all’opera «Le nozze di Figaro» Interpretata dal complesso dell’Opera di Lubiana. Ma l’attesa fu vana, poiché il camion, chissà per quali inspiegabili motivi, non si fece vedere. Cosi i nostri bravi agricoltori non ebbero il piacere dì assistere alia rappresentazione teatrale. In segno di protesta per questo fatto che ha riservato loro una delusione, essi hanno voluto elargire l’Importo del mancato viaggio pro casa cooperativistica locale. Hanno sottoscritto ! seguenti compagni; Narciso e Jelko Vatovec, Stojan e Spec, Music Romano, Zelko Valentič. Grozdan, Sko-6Ir Guido, Vladi, Rina!do Stolic e Rinaldo Vatovec, Dušan e Viliam Bordon, Emesto e Fabio Vatovec. Così è stata raccolta la somma di circa 1.000 lire, quale contributo pro costruzione della casa del cooperatore, centro economico culturale e politico del paese. La compagna Eller Leopolda, da Prade n. 44, ha smarrito, sabato 14 maggio, dalle ore 19 alle ore 24, nel tratto di strada tra 11 ginnasio sloveno e via Callegarìa, lina catenella d’oro di 18 carati, con il simbolo della falce e martello. L’onesto rinvenitore è pregato di riportarla presso la nostra ce- » La nostra Lotta 4 a IHM 14 IH IL CARDINALE YANKEE BOICOTTA IL „REALISMO*' yOut .of bound" per i films che parlino di problemi ......"*• sociali ed umani/ e dì vita grama Le chiese americane svolgono °8Si, attraverso il loro cinema, una propaganda volta a fini po. litici. Essa è sincronizzata nel più vasto sistema di propaganda propriamente politica, che è quella che altro cinema americano svolge, con un crescendo sistematico, e con i hem noti film intesi deliberatamente a falsare la realtà sociale in ogni suo aspetto, ad esaltare l’ordine morale ed economico capitalista, e a soffocare, a deviare aspirazioni, idee, movimenti che sappiano anche vagamente dii socialismo, e che comunque rappresentino* in America, fermenti nuovi, rivoluziona- ri sul piano umano e morale. Ma le Chiese americane non si limitano a fare la loro patte in tale offensiva propagandistica coordinata, che definiremmo di diversione ideologica delle masse: sue. cede qualcosa di nuovo, a Hollywood, oggi. Per reazione alla recrudescenza reazionaria che si manifesta oggi in ogni settore della vita americana, creando nell’opinione pubblica più cosciente un senso profondo, diffuso di disagio, e per reazione, sopratutto, alla minaccia che.si va accentuando direttamente contro la libertà d'espressione della cultura, e quindi d; giovani cineasti progressivi Esultate calvi l’avvenire e vostro In che,.Proporr!one i calvi sono distribuiti nel mondo? Una re* cente statistica ha stabilito una percentuale i$! calvi più forte dii quanto comunemente si ritenga. & 60 per centì> circa. Più diffusa appare la calvizie presso I nordici, meno fra i latini. Oli imtefflietteèy e i professionisti sono in tes’èg a tutte le statistiche. Sembra còp la palma del primato spetti al medici, con una percentuale del 90 per cento. Dopodiché, a ruota, seguono gli uomini di chiesa. Relativamente la percentuale dei musicisti: 11 60 per cento. Bassissima nelle donne: l’l,7 per cento. Ben rari sono quel calvi ohe non si vergognano di esserlo/ quasi che la mancanza dei ca-' pelli! costituisse una menomazione del loro fisico. Quindi »i spiega così la fioritura delle mille e mille lozioni «miracolose» che arrestano la caduta o, addirittura, fanno rinascere il «bene», perdu-" to. Memo preoccupati della mancanza di! peli sul capo erano gli egiziani in quanto essi usavano comumimente la parrucca. Greci e romani, invece, erano soliti nascondere la calvizie con corone d’alloro. Giulio Cesare, afflitto da precoce calvizie, non apparve mai in pubblico senza la verde corona mimetizzatrice. Quelli che non avevano diritto alla corona d'alloro, facevano uso di balsami) di Oriente o di un intruglio di veleno di vipera bollito nell’olio di oliva. I calvi del Medioevo si rivolgevano, agli esorcismi di ’ fattucchieri e streghe. Alila cura della calvizie vi dedicavano buona parte del loro tempo anche gii alchimisti. Più vicino a noi vennero fn uso altri specifici, orne U petrolo, l’odio di mandorle, ..il succo d’ortioe e, infine, quelle famose iniezioni di ormoni femminili. I Infezioni a dire 11 vero, molto ! curiose, in quanto i pazienti, pur I acquistando in virtù di tale cura qualche capello, avevano la sor. presa di non vedersi più crescere l’onor del mento e dii assumere pose ed abitudini davvero preoccupanti. E, per finire, in questi giorni è sorto a Parigi un istituto per la cura della calvizie, 1 cui fondatori sostengono di essere tn grado di risolvere in quattro e quatr’otto la secolare questione. Se ciò fosse vero, l’istituto sarebbe destinato a sconvolgere il mercato delle lozioni e a far denari a palate: la percentuale dei calvi è molto forte, e fortissimo è l’attaccamento che .Sii uomini dimostrano per i capelli. Stando .al parere dei più illustri biologi, ficai vi, invece, dovrebbero essere orgogliosi della loro condizione di «privilegia». «L’uomo di damami — sostiene infetti Desiderìus Pap — crescerà di corpo e Intelletto, e pertanto sarà calvo. La calvizie, infatti — sempre a detta di Pap, — costituisce un segno di dv.iltà ej di progresso, comunque di intelligenza. Rispetto ad oggi, l’uomo delTantìnhità possedeva chiome tali da fare invidia alla più ca-pelluta delle donne nostre, mentre la percentuale dei geni! calvi è quasi assoluta». Infatti, calvi furono i sette savi, Omero, Platone, Socrate, Seneca, Aristofane, e ,se non bastasse, basta ri. cordare che gli antichi assiri eleggevano a consiglieri soltanto i Ivi. Invece mai o quasi ma! furono e ScraÄi. e delle vittime, del-milione di elettori ! la ®°cletà americana. Fattori ri- Numerosi sono pure gii »meri- v<ÄU?lonair1’ Ver 1 conservatori cani gravemente implicati in que sta «caccia ai rossi» che aha rag giunto proporzioni molto più va ste che ih Inghilterra. La paura americani che vedono un sòvver sivo terribile ih un Hberalsociall. sta roosvdaiano. Quel cinema peto non è combattuto con delie insieme al grande «meeting» fi-| so conio.E’ fi risultato della pres* naie al quale hanno partecipato ! s-ane pQpoJar€’ ventimila persone, a New York. HEWLETT JEHNSON dello spionaggio, riesumata dai p_')®Poste^concrete, dal punto di passato, è ultfiiizzata per alirnen. tarla. Truman esprime però il sue disprezzo per queste spie di bas* cattolico, a quei drammatici interrogativi sociali: come in. vece tenta di fare, dal proprio punto d; vista, la propaganda dei gruppi politici-finanziari. La predicazione cinematografica delle Chiese USA ha una sua dottri- % * Et I I T A1 » 1 G I U G N O ■vi a r1 ,. :.. r ■ - Jä ' e. - .-‘"-i: ;ì ’* i '«’/ -re •%' ivi t* - , i 'T- ’ ■■■■■’ :Mti v' V,.,'" i. .i-:," -'■..'■/’■'fi. ' . *.. .„vi.on r. *■» RITORNI DI FIAMMA ....(NERA) — Ha parlato Delcroix, ha parlato la Devecchi, i fascisti sono legali, si risuona Giarabub» e «Vincere», ... non manca che la dichiarazione di guerra all*Inghilterra e la Francia e poi siamo da capo ...m CT=ć0fd COMITATI CIVICI — Porcaccia miseria! Con la scusa che «solo i conigli non votano» questo e’ già’ il terzo cavallo “ antifascista: —* cent'anni perduti che esige il diritto di voto!..... un gerarca!... MJSJ., DELKROIX, ECC. ECC. .potevo essere PARTITO SOCIALIST i V. G. MOLTI PIEDI PER LE STRADE - ..vede, noi facciamo a turno adesso tocca a — SENTA!., con questo caldo non si dimentichi lui a fare il oroletario______ di liani* nnwi/iinesi fj papa. A composta solamente di funzionari della chiesa cattolica s?nza distinzione. In tutto il paese ope- lui si accoda il «guerrafondaio» Churchill ed il «generale che CO' rano pure in profondità’ piccoli l’occidente contro l’orien- - te» Mac Arthur. E interessante e grandi «collaboratori» che sulle notare il fatto che Wall Street Prime non sembrerebbero avere _ , , nulla in comune con il Valicano; Propone Farley al posto di gosi tratta di ministri, generali, ' rematore di Nuova York. Il «fé- giornalisti, funzionari reazionari ed in generale di personalità’ di ogni genere. Solo pochi in America sanno che l’attuale ministro del lavoro Tobin e’, una personalità’ insediata nella carica del Vaticano, ed e’ inoltre un importante funzionario della organizzazione fascista dei «Cavalieri di Colombo». Tobin si tradi_ in parte, quando nel suo discorso inaugurale, con cui assumeva l’incarico di titola, re del ministero, proclamava la 3ua incocussa fedeltà’ alle «encicliche papali». Il ministro della marina americano Sullivan, autore di varie fole provocatrici stando alle quali in prossimità’ delle coste americane sarebbe stata segnalata la presenza di sottomarini stranieri, appartiene alla «tessa «eroica coorte» di Tobin. Piu’ noti ancora quali agenti del Vaticano sono i membri del congresso Mac Ma-bone e O’ Mahony. Recentemente i reazionari ame ricani hanno dato inizio una sciocca campagna in difesa della dele cattolico» e noto guerrafondaio generale Collins e’ stato recentemente nominato vicecomandante di Stato Maggiore dell'esercito americano. E’ questo un uomo il quale difende la causa dell’agenzia vaticana fra i quadri degli ufficiali generali ed in sono all’esercito. Questo generale da operetta ha salito i gradini della gerarchia militare.. L’anno scorso ha dichiarato senza peli sulla lingua che fra breve silurerà’ il generale Bradley e prnde-ra’ il generale Brandley e prende-Maggiore. A suo tempo la cricca cattolica dell’eercito con Collins in testa costrinse il generale di brigata Holdridge a rassegnare le dim- andarono a garbo all’agenzia del Vaticano negli Stati Uniti e Collins decise allora di disfarsi del pericoloso generale. Si servirono allora de soliti metodi ed accusarono il generale di «attività’» comuniste. Venne comandato a Holdridge di abbandonare il posto tutte le sue richieste perche’ venisse opportunamente esaminata la facónda, la quale era stata montata ad arte, vennero declinate. Gli agenti del Vaticano hanno recentemente intensificato la propria attività’ sciossionista in seno al movimento operaio americano dove si valgono innanzitutto dei servigi dell’associazione dei sindacalisti cattolici, la quale e’ direttamente sottoposta alla guida «ideale» del cardinale Spellman. Fanno parte di questa associazione i cattolici che sono membri delle varie unioni ed associazioni sindacali degli U. S.A. Gli amici personali di Spellman, come per esempio il Segretario del congresso dei sindacati della produzione (WVO), il vicepresidente ed il presidente del comitato^ per le relazioni coll’estero in seno alla Federazione A-mericana del lavoro f ApL> Wall e molte altre personalità’ cattoliche dirigenti delle due summenzionate organizzazioni sono membri di questa associazione, marionette della chiesa cattolica operanti in seno al movimento sindacale americano). l’Unione Sovietica. Soltanto '.a lotta quotidiana, concreta e conseguentemente antiimperia-l'ista può essere la prova e 'a conferma dell’effettivo attacca* mento e dell’amore verso il movimento democratico irne ridiale e verso l’Uaione Sovietica, forza dirigente nella lotta contro l’imperialismo. In nessun caso ciò rton può reggere nei riguardi del gruppo Viđali, sebbene esso abbia quotidianamente la bocca piena dell’amore verso 'Unione Sovietica e verso il fronte democratico mondiale, mentre, nei fatti e nella lotta concreta qui a Trieste, abbandona ogni giorno la lotta rivo* luzionaria e conseguentemente democratica, nur portando il me di Partito Comunista del Territorio' di Trieste. Il vero Partito Comunista di Trieste sta alla testa delle masse democratiche triestine, alla testa del fronte popolare italo-slavo e le guida decisamente nella lot* ta per ì loro diritti demografi* ci. Il Fronte popolare 'italo-slavo è la garanzia che II movimento operaio e democratico triestino saprà nuovamente conquistar* si l’unità e la forza di una voi* ta; ed è perciò che esso si pre* senta arditamente davanti alle masse lavoratrici triestine con. la sua chiara e conseguente prospettiva di lotta decisa con* tro l’imperialismo e per i diirit* ti democratici delle masse popolari triestine. Anche le attuali eleziorii rappresentano una tappa importante 5 questa lotta; perciò è necessaria la mas* sima mobilitazione di tutte le forze; il massimo sforzo di cigni singolo che sente in questo memento la piena responsabili* tà dì fronte alle masse popolari. Il successo de1 Fronte popo- —* italo-slavo alle elezioni e nello stesso tempo la vittoria della linea rivoluzionaria e progressista in questo importante settore di lotta contro l’imperialismo, nonché la condizione per ulteriori successi delle masse popolari triestine nella lotta per ì propri diritti. Evviva il Fronte popolare talo-slavol # Dopo 11 comp. Bablć ha parlato il comp. Petronio. Questi ha sottolineato nella sua relazione ohe rammini'strazione comunale è stata sempre fino ed oggi il feudo di una cricca sciovinista, corrotte ed egoista. In seguito l’oratore ha delineato i principi che intende addottare il F.P. nell’amministrazione del comune. Di primaria importanza è innanzitutto Il principio del bilinguismo. In. secondo luogo si pone il problema del pareggio del bilancio. Bisognerà inoltre procedere alla municipalizzazione di molte imprese di pubblico interesse. Dopo aver accennato ad una soluzione positiva del problema del blocco del licenziamenti, il comp. Petronio Iha parlato diffusamente dì pro-vedlmenti a favore della Infanzia, gioventù, delle donne e dei vec* chi. Un capitolo a parte rappresenta la politica da adottarsi a favore dell’artigianato e della pesca. In seguito l’oratore ha staccato Il problema scolastico. Si dovrà adottare provvedimenti che tendano alla modifica del sistema delle tasse, alla derequisizione di edifici- ecc. Infine il comp. Bortolo ha parlato del perseguitati politici, dei parmigiani eoe. ed ha concluso Nella sua relazione II comp. Ukmar ha toccato innanzitutto il problema dell’unità nelle campagne. Egli ha bollato con parole severe l’opera disgregatrice dei frazionisti vidaliani, i quali sono responsabili della situazione dhe si è creata. Non a caso Ta stawna progressiva degli Stati Uniti sottolinea attualmente che nel corso delle recenti sedute dell’AFL e del KVO onesti agenti del Vaticano e servi di WaR Street hanno costretto i semplici membri dei sindacati ad accettare il programma della associazione cattolica. La lotta contro il movimento sindacale in tutto il mon- coni. Questa storia venne tenuta Ho, l’appoggio del piano Marshall segreta al popolo americano, e venne, alla luce solo recentemen-t, durante la camnagna elettorale. Anche oggi peraltro sono pochi coloro i quali sanno esattamente ciò’ che allora avvenne. Holridge fu costretto a cedere a causa del forte influsso dei dignitari militari in seno al dipar- Spagna franchista, per la ripresa . timento di stato e sottolineo’ a delle relazioni diplomatiche colla j niu’ riprese che l’agenzia catto-cmr,a, a favore della fornitura j lica nell’esercito con alla testa degli aiuti del piano Marshall CoHms cerca di cacciare gli Sta- sila Spagna e per la concessione all*, stessa di prestiti di natura militare. Alla testa di questa campagna si e’ posta la chiesa ti Uniti in ima nuova guerra mondiale. Egli a messo l’accento sulle necessita’ che gli Stati U-niti compiano ogni sforzo per mi '“»tto’icsi » l’anima della stessa e - rimrare le p«onrie relazioni coll’ex. preridente del comitato na- ) ’’Unione Sovietica. tentativi di accentuare la scissione della Federazione Sindacale Mondiale e la collaborazione coi mononolisti costituiscono altrettanti fatti i quali testimpnla-no della attiva partecipazione della cricca dell’AFL e del KVO alla «guerra santa» del papa. Coll’aiuto della chiesa cattolica Wall Street persegue un’pera disfattista in una serie di stati e particolarmente nelle democrazie popolari, fra l’altro ancha in Ungheria, come testimonia il recente processo a carico del car- itìnnlq MirtHttgQTifv L’oratore ha quindi parlato dei problemi concreti che si pongono nei comuni della zona. Ha messo in rilievo Io sfruttamento di out sono vittime i contadini, delle tasse, delle casse di risparmio eoe. Una particolare attenzione dovrà essere consacrata alla creazione di una Camera dell’agricol-tura, ai miglioramento delle comunicazioni, alla creazione dt scuole professionali. La relazione del comp. Ukmar tratta anche dell’attività delle cave di' pietra, la quale è oggi molto ridotta causa l’attività sabo-tatrice dei capitalisti, Altri argomenti trattati dal relatore sono stati quelli della pesca, dei partigiani dei perseguitati politici. Alla discussione hanno partecipato numerosi compagni. Interessante è stata la relazione del dott. Daneu sul problema della sanità. La comp. Cok ha invece trattato il problema scolastico. Tra altri hanno parlato inoltre: Skrab, sulla necessità di un teatro, l’ing. Cok su problemi dell’agricoltura, la comp. Spela su problemi femminili e Žnidaršič sulla assistenza sociale. Al termine della discussione, i presenti hanno deciso all’unanimità di demandare al Comitato E-lettozale del Fronte popolare italo - slavo II compito di dare forma definitiva al programma elettorale, in base alle osservazioni che erano state formulate fino ad allora. L’assemblea ha proceduto quindi all’approvazione delle risolu-