TASSA POSTALE PAGATA EDIZIONE DEL SABATO la nostra lotta ORGANO DELL* U.A.I.S, DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO TRIESTE GIOVANI ISCRIVETEVI AL CORSO PER ISTRUTTORI DI EDUCAZIONE FISICA. LE ISCRIZIONI SI CHIUDERANNO IL 1° SETTEMBRE DIREZIONE — REDAZIONE — AMMINISTRAZIONE: Riva Casteileone 2 — CAPODISTRIA, telef. 138 ABBONAMENTI: Zona B e Jugoslavia anno: Din. 180, semestre Did. 90, trimestre Din. 50. anno L. 1400, semestre L. 740, trimestre L. 380. Zona A: DINARI 2. - LIRE 10. Conto corr. nella ßanca Istriana ESEMPLARI CONDANNE ai criminali terroristi BUIE, 25 — Si è iniziato stamane a Buie il processo a carico di un gruppo di terroristi resisi autori di due orrendi delitti che hanno [impressionato l’opinione pubblica del Circondario. Il processo si svolge nella Casa del Popolo gremita di cittadini. Nelle piazze gran folla segue il dibattimento attraverso gli alto parlanti ivi posti. Viva permane l'indignazione nel popolo per questi fatti. Esso condanna l’orrendo crimine perpetrato da questi terroristi e reclama la punizione e-semplare degli esecutori. Dinanzi al tribunale Militare del-l’AJ stanno i quattro imputati e cioè: Richter Giuseppe croato, Novak Giordano Croato, Morgan Enrico Croato e Perich Giuseppe Italiano che devono rispondere del reato di duplice omicidio premeditato per avere nella notte del 9 settembre assassinato a colpi di pugnale i compagni Pugovac Emilio da Merisce (Momiano) e Crisman Silvano da Petrovia. In quella tragica notte i compagni Jugovac e Crisman si erano uniti ai mille e mille lavoratori del circondario per festeggiare la ricorrenza del V anniversario della caduta del fascismo e della sollevazione popolare contro gli invasori. In quella notte essi dovevano perdere le loro giovani vite per mano di feroci assassini. L’azione criminale dei 4 và inclusa in quel ciclo di provocazioni che la reazione Triestina ed internazionale, sta esercitando contro l’Armata liberatrice di queste terre dal giogo nazifascista, contro il Potere Popolare e contro il Popolo lavoratore. Ne fanno fede gli attentati testé succedutisi a Buie, Verteneglio ed a Buttori. Lo scopo dei mandatori di questo crimine era quello di dimostrare che nella zona B del TLT amministrata dalle forze dell’A.T, e con Potere Popolare, regna il terrore ed il disordine e che il Potere Popolare è incapace di mantenere l’ordine. Ciò non è però riuscito a costoro, poiché gli organi del Potere. Popolare vigilano. Non erano passate nemmeno 20 ore dal delitto e gli esecutori materiali venivano assicurati alla giustizia, ciò grazie agli organi di sicurezza e alla collaborazione di tutta la popolazione ad essi prestata. L’udienza si è aperta alle ore 8.30. Dopo la lettura del voluminosa, atto di accusa, si passa all'interrogatorio degli imputati i quali sono tutti rei confessi. Il primo ad essere interrogato è Richter Giuseppe il quale confessa ampiamente i suoi delitti, cercando però di far apparire l’imputato Novak quale maggior responsabile. Il Richter nella sua confessione non trascura nemmeno un particolare dei delitti e narra Come colpì assieme al Novak, le due vittime. La sua confessione viene spesso interrotta dalle lacrime dei parenti delle vittime e dalle maledizioni da esse scagliate contro gli imputati. La folla stessa non può trattenersi dall’im-precare contro questo cinico criminale. Al Richter segue l’imputato Morgan accusato di correità nello stesso crimine. Egli fornisce particolari sul delitto e sulla sua partecipazione. Lo segue il Perich il quale, come il precedente, dà ragguagli sul come avvennero i fatti. Infine si procede all’interrogatorio dell’imputato Novak il quale, come i precedenti, confessa pienamente il suo crimine. Nella sua esposizione dei fatti, confermata dalle dichiarazioni del Perich e del Morgan appare che il Richter è il principale colpevole. Il processo viene quindi sospeso e rinviato a vener-di mattina. Venerdì alle ore 8.30 ha inizio la seconda udienza con la escussione delle prove. Vengono interrogati numerosi testimoni i quali riferiscono sulle circostanze relative al come avvenne il delitto e tracciano la figura morale e politica degli imputati. Particolare pietoso, i genitori delle vittime piangendo reclamano una giusta punizione per coloro che hanno cosi barbaramente trucidato i loro figli. Vengono interrogati inoltre alcuni testi di difesa i quali confermano quanto già risultato nel corso dell’istruttoria e del processo. Dopo la breve sosta pomeridiana il processo continua. L’accusatore Militare cap. Lotrič nella sua serrata requisitoria ha saputo ben individuare ed analizzare, non solo le responsabilità penali degli imputati, ma pure il movente politico del duplice omicidio, movente che traspare ad ogni battuta del processo. Infatti l’accusatore militare illustra come la reazione e gli imperialisti abbiamo bisogno, per alimentare la loro campagna propagandistica, di tali fatti con l’intenzione evidente di portare discredito al Potede Popolare e di terrorizzare il popolo lavoratore. I mandatari, per questo motivo, sono stati reclutati tra quelle famiglie che sotto il fascismo avevano goduto vari privilegi.1 Continuando nella sua requisitoria il cap. Lotrič, per dare un esempio concreto dichiara: «L’imputato Novak appartiene a famiglia di noti sentimenti fascisti a cui la riforma agraria ha tolto la terra. Un membro di questa faceva parte delle brigate nere e cadde in Africa. Il Novak stesso era pure lui fascista e prestava servizio nei presidi della milizia nel-l’Istria». Da simili elementi corrotti, riusciti ad infiltrarsi nel giovane ed inesperto Potere Popolare, è stato attuato il presente atto terroristico che fa parte della catena dei misfatti e delitti della reazione e dell’imperialismo. Il cap. Lotrič conclude la sua brillante requisito-ria rilevando che questo fatto non è altro che un anello di quella catena di cui sopra che il nemico della classe lavoratrice adotta per cercare di arrestare la marcia del progresso e per far ritornare nuovamente nell’Istria quegli elementi e quel sistema sociale che il popolo ha vinto e cacciato. Inoltre, marcando bene le parole, l’oratore dichiara: «L’Armata del Popolo ed il Potere Popolare difenderanno in ogni occasione gli interessi della popolazione d-1 circondario affinchè questa pos. a realizzare i suoi obiettivi di pace e di benessere». A nome del Popolo lavoratore, in nome della Giustizia ed a nome delle innocenti vittime egli chiede che venga comminata una severa condanna. Una condanna che sia di monito a tutti coloro che oseranno ostacolare lo sviluppo sociale, di monito specialmente a quei pochi traviati che invano attendono un ritorno al triste pasato. In conformità alle leggi vigenti il cap. Lotrič chiede la condanna a morte per gli imputati Richter e Novak, per gli altri due, severe pene. I vivi applausi del pubblico, che è letteralmente stipato nella sala e che gremisce la piazza, coprono le ultime parole del cap. Lotrič. Quel pubblico che nei giorni di questo lungo processo ha più volte manifestato la sicurezza che la Sua Ar- mata per mezzo del tribunale militare saprà giustamente condannare gli imputati. Le arringhe della difesa che si sono succedute non hanno portato ad alcun fatto sostanziale, gli avvocati si ostinavano a cercare il movente del delitto ove esso non poteva essere. Era inutile che la difesa parlasse di anomalie psichiche, di fatti circostanziali ecc. Il movente del delitto è chiaro come d’altronde lo ha fatto giustamente rimarcare la madre del comp. Jugovac vittima dei criminali. Se gli avvocati lo vogliono trovare vadano a Trieste. Con Je arringhe della difesa si conclude il processo. La corte militare dopo essersi ritirata in camera di consiglio pronuncia la sentenza che condanna gli imputati alle seguenti pene: RICHTER Giuseppe alla pena di morte mediante fucilazione. NOVAK Giordano alla pena di morte mediante fucilazione. MORGAN Enrico a 11 anni di restrizione libertà personale con il lavoro obbligatorio, e tre anni di perdita dei diritti civili e politici. PERICH Qiuseppe ad 1 anno di restrizione della libertà personale con lavoro obbligatorio. Tutti gli imputati sono condannati al pagamento delle spese processuali ed alla rifusione dei danni. La lettura della sentenza viene accolta con applausi dal pubblico che affollava in ogni angolo la piazza TITO e la sala ove si svolgeva il processo. Gli imputati venivano quindi condotti alle carceri mentre la popolazione sfollava commentando favorevolmente la giusta condanna emanata dal Tribunale militare contro i criminali terroristi. UNA POLEMICA DI RADIO BELGRADO NON TOLLERA TUTELE LA MATURITÀ' JUGOSLAVA PARIGI — In una delle sue trasmissioni la radio di Belgrado haj dichiarato che la maturità politica del popolo iugoslavo non può tollerare la politica di tutela e di comando adottata dal Governo sovietico nei confronti dei piccoli Paesi sotto la sua influenza». La radio prosegue affermando che «la risoluzione! del Cominform e le note sovietiche, nonché le lettere dei Comitato Centrale del Partito comunista sovietico, furono pubblicate integralmente dalla stampa jugoslava mentre le pubblicazioni e le note jugoslave sono vietate nel-l’URSS e nelle democrazie popolari, come lo sono per esempio in Inspagna ed in Grecia». Radio Belgrado aggiunge: «La politica di tutela del Governo sovietico è in contraddizione flagrante col principio della libertà dei popoli a disporre di loro stessi, e, Mosca utilizza tutti i mezzi per far prevalere questo concetto erroneo ed antisocialista. Per quanto ci concerne, non tollereremo mai che lo sciovinismo sovietico sia messo in pratica da noi, anche se gli sciovinisti sonq appoggiati dall’Unione Sovietica.» tallo Stato fantoccio di Bonn «onde far credere che il popolo avesse manifestato la sua volontà». Orloff aggiunge: «E’ stato altresì violato un principio essenziale della democrazia, vale a dire il diritto di una Nazione dì decidere della propria sorte. E’ stata violata la sovranità nazionale, ma quasi un terzo degli oratori hanno respinto queste elezioni separatiste ed imposte dall’alto. Essi si sonò infatti astenuti ovvero hanno gettato nell’urna la scheda nulla oppure ancora hanno dato il voto ai comunisti.» Dalla Cina Dalla Germania Ultime del mondo PARIGI — Al grido di «Aprite le porte! Vogliamo lavorare» gli o-'per:u”3ellà fabbrieS*ŠNECM7V (Società nazionale per gli studi e le costruzioni di" motori aeronautici) di Argenteuii si sono presentati stamane alle porte della fabbrica che era sorvegliata da importanti forze di polizia. Le mure della fabbrica sono ricoperte da filo spinato e posti di guardia sono installati nei punti nevralgici che dominano le uscite. Avendo la direzione rifiutata l’udienza sollecitata dalla delegazione dei lavoratori licenziati, questi ultimi si sono recati in corteo al municipio di Argenteuii. Una certa efforvescenza si manifesta infatti in questa località dove una decina di imprese hanno sospeso il lavoro in segno di solidarietà con il personale licenziato della SNECMA. WASHINGTON — Il Dipartimento di lavoro ha annunciato ieri sefa-che il numero tìei «iisoeo.upati (fatta eccezione per i lavoratori a-gricoli) è aumentato di 230 mila u-nità fra il 15 giugno ed il 15 luglio. Le statistiche rivolano pure che il numero dei disoccupati nelle industrie non agricole nel 1949 è superiore di 6,600.000 unità rispetto al luglio 1948. Le ragioni date per spiegare la disoccupazione e la diminuzione del numero delle persone occupate sono «le vacanze su grande—scala, il rallentamento dell’attività dovuto alla stagione e la continuazione del riaggiustamento generale del dopoguerra». — O — BRUXELLES — In un incontro amichevole di calcio svoltosi stasera, la «Stella rossa» di Belgrado ha battuto lo «Sport Club Charleroi» per 4 a 0. BERLINO — Per la prima volta dopo le dichiarazioni del presidente del Consiglio del popolo, Wilhelm Pieck, in merito all’eventualità della formazione di un Governo della Germania orientale, la «Taegliche Rundschau», organo ufficiale dell’amministrazione militare sovietica, fa allusione a tale questione. In un articolo di fondo, ih "colonnello sovietico Nikolas Orloff accusa gli «imperialisti dell’occidente» di applicare in Germania l’adagio «divide et impera» e di distruggere così le basi di uno Stato tedésco unificato. Qrloff scrive: «Per camuffare i loro disegni imperialìstici, essi hanno fatto ricorso a manovre di diversione destinate a portare il turbamento nelle menti della popolazione tedesca. Fra queste diversioni sono pure gli strilli che la stampa della mania occidentale». E’ impossibile però, prosgue il portavoce sovietico, mascherare le violazioni degli accordi di Potsdam sulla Germania. Le azioni dei Governi americano, britannico e francese sono in contraddizione con le loro recenti dichiarazioni, secondo cui essi si sforzerebbero di restaurare l’unità economica e politica della Germania. I fautori della divisione sono stati massa alla gogna dal loro stesso modo d’agire. Pur levando alte strida in merito al «Governo della Germania orientale» ed alle frontiere orientali tedesche, gli imperialisti occidentali tagliano la Germania a pezzi.» Nello stesso ordine di idee, " il colonnello Orloff dichiara che le elezioni al Bundestag miravano a conferire una facciata seducente PECHINO — L’agenzia della Nuova Cina annuncia che la conferenza nazionale dei sindacati convocata dalla Federazione cinese del Lavoro si è conclusa. Vi hanno partecipato il presidente del Partito Comunista cinese Mao Tse Tung, il comandante in capo dello esercito di liberazione cinese, alti funzionari sindacali e duecentocin-quantaquattro delegati provenienti da più di settanta provincie e grandi città. Alla conferenza sono state esaminate tutte le misure per organizzare la costruzione politica ed economica dell’intera Cina liberata. PANORAMA SETTIMANALE L’ALTRO FUOCO Armi, fuoco, armi: mentre Washington si prepara a discutere il folle problema dell’avventura atlantica in Europa, creando le condizioni necessarie al suo compimento con l’approvazione di quello che passerà alla storia come il piano degli affaristi militari, il progetto più azzardato ed inumano che mai mente di colonialista abbia potuto concepire, Iß Francia chiude tra te pieghe delle sue bandiere abbrunate il dolore di un’immane catastrofe. Giorni e giorni di dolore, illuminati dalle fiamme apocalittiche di uno dei pili grande incendi sinora verificatisi, giorni di sciagura che si rispecchiano nei volti angosciati di intere famiglie che, senza più forza nè speranza fuggono l’inarrestabile nemico1. Intanto si parla di soccorsi, di interventi, di mobilitazione: ma non si dice che a Lubbon il distaccamento militare posto a disposizione delle autorità competenti comprendeva appena mille uomini, mentre per una dimostrazione operaia il Governo di Parigi non si perita di mobilitare decine di migliaia di armati, non si dice che ad Estanpon ed a Lapeyrade le squadre antincendio non disponevano che di secchi e di comuni gomme di innaffiato i, non si dice che alle porte di Bordeax la popolazione terroriz- GLI ALLOGGI NEL CIRCONDARIO IL il POPOLO ELIMINERÀ' lusso dei fanulloni La questione degli alloggi è già stala trattata dal nostro giornale e, ciò che è più importante, i nostri articoli hanno incontrato la piena approvazione da parte di tutti i lavoratori. Anzi, a tal proposito, innumerevoli sono le lettere pervenuteci — alcune pubblicate — che dimostrano come il problema è sentito dai lavoratori e dalle quali risulta inoltre manifesta la giusta ißiposta«k#ne classista data da chi produce e che si vede defraudato nei suoi più elementari diritti, co- , me quello di un alloggio rispondente alle esigènze dell’igiene; da parte di chi di questi diritti si è reso indegno, vuoi per il suo atteggiamento antipopolare, vuoi perchè non da la sua opera nella ricostruzióne, il che, in ultima analisi, è la stessa cosa. Chi ha seguito questa campagna condotta dalla nostra classe lavoratrice avrà certamente riscontrato il suo aumento di mordente, man ma, no, ohe risultava manifesta la legittimità delle sue richieste, e perchè inacerbita dalla serie di attentati terroristici commessi contro quelì’Armata che ha liberato queste terre e contro i rappresentanti di quel Potere che è la espressione più genuina del popolo. Questi delittuosi fatti avvengono proprio mentre nella nostra zona sta sempre più aumentando il fervore lavorativo, mentre altri grandiosi progetti sono in istudio per dare una vita elevata alla popolazione. Il popolo ha dimostrato come sa rispondere alle provocazioni ed è di ieri la sentenza di un tribunale del popolo che sarà di e-sempio a tutti quelli che ancora intendessero continuare tali azioni provocatorie. La categoria dei passivi, di quelli che con il loro atteggiamento credono di rendere inattivi i nostri lavoratori, recando inoltre serio danno alla nostra economia, possono essere senz’altro messi sullo no venire eliminati dalla vita pubstesso piano dei sabotatori e devo-blica in un modo o nell’altro poiché questo lo richiedono i nostri operai, lo richiede la questione di principio che tutto deve essere fatto per favorire la classe produttrice. L’occupazione di un alloggio comodo e moderno da parte di una famiglia che è inutile alla nostra società, nel mentre bravi operai sono ristretti in bugigattoli malsani, è un tale anacronismo che deve scomparire al più presto poiché è un torto fatto a chi dà le sue forze e la sua attività per il progresso sociale. SGUARDO AL CAMPO SINDACALE (La situazione sindacale del TLT e il congresso del Partito Comunista) Nei giorni 17-18 settembre si terrà ad Isola d’Istria il II.o congresso del Partito Comunista del Territorio di Trieste. Esattamente a due anni della sua costituzione. L’importanza dell’avvenimento non sfugge ai lavoratori delle due zone, che vedono nei lavori di questo congresso il mezzo per una possibile chiarificazione e precisazione delle posizioni nella complicata situazione politico-sindacale di Trieste, un miglioramento possibile nel giusto orientamento dei comunisti e con essi di tutta la classe operaia. All’ordine del giorno del congresso sarà posta logicamente anche l’importante questione sindacale. Essa sarà considerata sotto tutti i suoi molteplici aspetti, in relazione ai fatti passati, recenti e presenti, in vista dei problemi futuri riguardanti i lavoratori del Territorio di Trieste e di atri vicini paesi. Il II.o congresso del Partito Comunista, nei suoi aspetti generali, esaminerà la situazione sindacale dell’Europa occidentale, gli schiera-menti delle organizzazioni sindacali di diverse origini e tendenze, la situazione della Federazione Sindacale Mondiale e la sua linea polilitico sindacale, le sue lotte, il suo bilancio, tutto alla luce della teoria e pratica marxista-leninista. Penetrerà nel terreno dei frazionisti nel loro piano di rottura dei fronte sindacale mondiale analizzando le cause di alcuni importanti errori, le contraddizioni clamorose tra gli atteggiamenti di sede politica e quelli di sede sindacale di numerosi esponenti militanti nei partiti comunisti dei diversi paesi del mondo e contemporaneamente dirigenti di organizzazioni sindacali, cosi come è risultato anche il II.o congresso della FSM a Milano. Localmente il congresso esaminerà la situazione sindacale di Trieste con gli elementi di oltre un anno di «esperier^«LJiÜÄlista, l’ulte- riore spostamento nell’aperto campo deU’imperialismo della Camera del Lavoro, la conseguente gravissima situazione economica - sociale dei lavoratori di Trieste, il machiavellismo dei «sindacalisti» comin-formisti, il cosciente tradimento di numerosi di essi, la equivoca posizione di tanti altri. Il congresso dimostrerà alla stregua della teoria marxista-leninista e della grande esperienza quali debbano essere i rapporti tra il partito, e i sindacati, caratterizzerà le tendenze sindacali radiciane ed opportunistiche deU’economicismo, a-politicità, indipendenza sindacale e dimostrerà come in effetti per gli interessi storici e contingenti della classe operaia e di tutto il popolo lavoratore il partito praticamente deve guidare i sindacati attraverso l’opera dei lavoratori comunisti. Per questo il partito deve attribuire una grande importanza al lavoro dell’organizzazione sindacale, indirizzare i sindacalisti comunisti che devono condurre larghe masse proletarie fuori dalle illusioni eco-nomiciste e portarle sul terreno della lotta rivoluzionaria per il superamento del sistema capitalistico. Il movimento sindacale è un movimento politico particolare, con una propria linea, una propria strategia e tattica, linea che è il risultato degli interessi e delle a-spirazioni delle masse lavoratrici organizzate nei sindacati. L’attuale dirigenza dei SU della zona A non gode più la fiducia delle masse perchè non nè interpreta le aspirazioni, porta l’organizzazione alla deriva, al disfacimento e la classe operaia triestina è minai-ciata di rimanere disarmata. Mai come in questo momento l’organizzazione sindacale classista dei lavoratori ha bisogno dell’azione intelligente, tenace e generosa del comunista. Il militante comunista difende la causa della sua classe e della democrazia soltanto se agisce da comunista anche negli organismi sindacali. Dentro di questi non dirà va fatto cosi o faccio cosi per- chè è il mio partito che lo dice e 10 vuole, ma dovrà agire in modo da risultare colui che interpreta meglio di tutti la volontà dei lavoratori di ogni tendenza agendo contro l’opportunismo, decisamente, senza ingannare alcuno. Il comunista nel movimento sindacale non ha bisogno di imporre nulla: la sua opera s’imporrà da sola e convincerà gli altri perchè giusta sarà la linea del partito; esso deve essere nelle fabbriche ed aziende, al porto e sulle navi, dappertutto la guida e l’esempio: il fiduciario dell’officina, il dirigente nei comitati aziendali. Lotta pertanto per la piena democrazia proletaria nelle organizzazioni sindacali, che devono essere le educatrici della classe operaia nello spirito del socialismo, le sostenitrici dei poteri popolari, istru-mento di emancipazione dei lavoratori. Il sindacato deve diventare il terreno di difesa di ogni questione di principio, e facendo una politica compresa dalle più larghe masse, diventare un’organizzazione di massa della classe operaia. Il congresso certamente confermerà la giustezza della lotta contro 11 burocraticismo e il mimetismo e le tendenze al minimo sforzo é rischio nei sindacati, inciterà ad intensificare maggiormente l’azione per una più strétta unione degli operai della città con quelli della campagna, tra gli italiani e gli slavi. I lavoratori si preparino alla partecipazione del, congresso portandovi il loro concretò contributo fatto di esperienza in modo che da-questo importante avvenimento la classe operaia tfagga i massimi vantaggi. Lo facciano mediante la messa in discussione nei posti di lavoro nei circoli ed in ogni momento a-datto delle questioni più scottanti del momento. Trattino della situazione politico-sindacale dei SU, studino assieme la linea del nostro partito, le nostre analisi ed istruzioni, i comunisti siano di guida nel discutere e confrontare le dichiarazioni di L. Saillant, segretario della FSM, esaltanti l’opera dei sindacati e dei dirigenti della Jugoslavia, confermanti il grande contributo di solidarietà internazionale dei lavoratori jugoslavi, la relazione del rappresentante dei sindacati jugoslavi Salaj al II.o congresso della FSM e quanto sulla situazione jugoslava, sull’opera dei sindacati e dirigenti dèlia RFPJ hanno scritto e scrivono il «Lavoratore» e l’«Unità». I comunisti confrontino assieme coi lavoratori più coscienti nel campo sindacale le notizie e i dati sulla situazione della Repubblica Federativa Popolare Jugoslava che compaiono sul bollettino d’informazioni «Tanjug», sui giornali «Borba», «Voce dei Lavoratori» e «Voce del Popolo», «Primorski Dnevnik» e «Nostra Lotta» con quanto scrivono i giornali cominformisti. I comunisti e i lavoratori del circondario dell’Istria si preparino al congresso generalizzando i compiti assuntisi dai lavoratori delle fabbriche di Isola, Arrigoni e Ampe-lea, dalle maestranze dell’Adria e quelle dei cantieri piranesi, dall’amministrazione Acquedotti e Bonifiche e dai piccoli cantieri ed officine marittime. Attivizzino in tutto 1 circondario al massimo l’apparato sindacale, sviluppino le iniziative intese a rafforzare l’economia della zona, aumentare la produzione assecondando e rafforzando cosi l’opera dei poteri popolari. Pongano in primo piano ì lavoratori deliTstria la lotta contro i sabotatori, gli speculatori e i fannulloni allo scopo di migliorare ancora le condizioni generali del popolo, sull’esempio di quanto fanno i comunisti in Jugoslavia. II congresso esaminerà la questione sindacale, internazionale. I comunisti e i lavoratori del Territorio discutano sin d’ora sugli avvenimenti sindacali degli ultimi tempi in Italia, Francia, Inghilterra, sugli aspetti e risultati della lotta sindacale delle organizzazioni rappresentate nella FSM. Esaminino da un punto di vista critico le ragioni e gli scopi del patto di amicizia e di collaborazione, voluto dai vidalisti, tra la Confederazione Generale Italiana del Lavoro e i Sindacati Unici di Trieste. > II congresso certamente fornirà ai lavoratori una chiara prospettiva sulle lotte avvenire. I comunisti orientino sin da questo momento la classe operaia del Territorio all’esame e alla risoluzione di alcuni fondamentali problemi dei lavoratori spiegando ad esempio la natura dell’imperialismo, le sue particolari manifestazioni concrete, quali Piano Marshall e Patto Atlantico, le cause della crisi economica nel mondo occidentale e a Trieste. Caratterizzino con i nuovi decisivi elementi le funzioni conservatrici e padronali della Camera del Lavoro di Trieste, spieghino l’importanza dell’unità sindacale e le ragioni per cui la CdL resterà in vita con questo e con altri nomi finché resterà in vita la classe che la alimenta e la protegge. Portino i comunisti e i lavoratori politicamente esperti un largo contributo alla risoluzione della gravissima situazione sindacale di Trieste. lottino con la maggiore energia possibile affinchè si ricostruisca nel Territorio di Trieste il fronte sindacale classista sulla linea della FSM, senza discriminazioni, con pieni diritti e doveri per tritìi i lavoratori e organizzazioni indistintamente, a qualsiasi nazionalità e nazione appartengano, partecipino di quella o di queli’altra fede religiosa od opinione politica purché accettino i principi della lotta di classe, purché riconoscano giusti i postulati statutari della FSM. Solo cosi i comunisti e i veri democratici avranno concorso alla preparazione del II.o congresso del PC TLT ed avranno contribuito decisamente a far si che il congresso sia il congresso di tutta la classe operaia perchè ne avrà interpretato le esigenze fondamentali. B. P. zata viene respinta dalle formazioni di polizia, non si dice che alle innumerevoli vittime delle dodicimila bombe esplose'a Bussac-For-ret non vanno che il conforto■ e la assistenza di pochi volenterosi, vetture radiocomandate ed un è-norme massa di materiale vengono mobilitati per servizi d’ordine in cui si esterna il f 'urore\ poliziesco della regressione «democratica» di occidente, non si dice che miliardi di franchi e centinaia di migliaia di uomini vengono gettati nella bolgia indocinese a vanto e gloria dei servi francesi dell’imperialismo stellato. Sulle riarse pianure di Francia piangono le madri, le spose, gli orfani e le dedove: da Parigi la «Aurore'.» chiede bombe, cannoni e tanks per un'altro fuoco che l’inumana ferocia dei monopolisti atomici minaccia di avventare sul mondo. DEMOCRAZIA IN CAMICIA BRUNA Non si sono ancora spenti gli echi compiaciuti dei tutori atomici per quella òhe l’impareggiabile Acheson ha definito «una vittoria della moderazione e del buon senso», che il corrispondente di Francoforte deli’agenzia AFI annuncia che tra un mese le tre potenze occidentali occupanti toglieranno la interdizione agli investimenti di capitalisti stranieri in Trizonesia. Si tratta di un miliardo 500 milioni di dollari destinati sulla carta a ricostruire l’economia della Germania ovest, in realtà a completare l’asservimento del piccolo Reich agli occupanti atlantici. Questo, mentre il criminale Wi-ston Churcill tra la riverente approvazione degli imbecilli più o meno blasonati tipo Carlo Sforza, tesse l’apologià degli agnellini nazisti per la lioro ammissione in seno a quell’assurdo tirafulmini che è la cosidetta Unione Europea. «Prima sarà , meglio sarà — e-cheggia da fedele valletto il governativo francese Le Monde — questi uomini (allude ai leanders occidentali tedeschi) non sono degli ignoti; noi conosciamo le loro idee, cosa vogliono e cosa possono fare.» Purtroppo. IL RE DI SICILIA Tuoni e fulmini al Parlamento Italiano: mentre le sinistre incalzano la maggioranza governativa e questa tenta di parare i colpi veramente ben diretti, Giuliano, il fra diavolo di Montelepre, dimostra nel modo più efficace, sebbene involontariamente la verità delle asserzioni dell’opposizione. Se la storia non fosse tragica, avrebbe tutti i requisiti per essere comica: mentre una vera, e propria flotta pone in salvo il sua ammiraglio Giuliano oltre il Medi-terraneo squilla il dispositivo d’allarme predisposìto dai fuorilegge in combutta colle cosìdette forze demordine: l’ON. Gallo, deputato al Parlamentino siciliano dell’Evis nonché noto assassino più o meno politico, chiaro ospite di Giuliane viene gentilmente avvertito dal capitano dei poco repubblicani carabinieri che (non potendone proprio fare a meno) deve procedere al suo arresto: e dispone invece tutto quanto possibile per rendergli ìa fuga più comoda e sicura. A tanto, il boia Sceiba oppon I istituzione di un «Comando forz repressione banditismo» da affidi-re al famigerato colonnello Luci prode carabiniere che scaraver tò i suoi uomini contro le donn della Cartiera di Isola Liri. I risultati si possono prevedei sin d’ora. E saranno proprio ta da accontentare sia gli ineffabi tutori delUordine e della democri zia, sia i lóro cari protetti, tij Giuliano e Soci. PETER KOLQSIMO SULLA QUESTIONE DELLA FRONTIERA GRECO JUGOSLAVA BELGRADO — La trasmission delle notizie della radio jugoslav è stata dedicata questa sera qua: esclusivamente alle dichiarazloi dei soldati greci dell’«esercito d< mocratico» recentemente passa in territorio jugoslavo. Tali dichii razioni, diffuse dalla radio, sotti lineano che «la frontiera greec jugoslava è strettamente sorvt gliata». Dopo aver insistito si modo corretto con cui furono tra' tati, questi soldati hanno affermi to che «mai i monarco-fascisti gr< ci li hanno attaccati ajle spali utilizzando il territorio jugoslavo; — O — Radio Grecia Libera comunica che dei combattimenti accaniti si stanno svolgendo a Pupasko Ka-poka ed a Cartalata dove le forze democratiche avevano respinto gli attacchi nemici disperdendo gli assalitori. Si segnala inoltre che" nel settore di Beles 35 soldati monarchici sono stati uccisi e 120 feriti. Sul Grammos le perdite nemiche negli ultimi due giorni sono state di 29 morti e 90 feriti. Nella regione di Samarina le truppe democratiche avrebbero conquistato diverse posizioni nemiche. La Nostra Lotta LA FOTOCRONACA SETTIMANALE ISTRIANA E1 nostro dovere tutte le innovazioni spronare sul lavoro Al silos di Umago l'abilità e l'intelligenza hanno creato una nuova macchina, che forma un esempio da premiare e da incoraggiare, onde creare?uno spirito di emulazione della nostra capace classe operaia «crr IL GRUPPO DEGLI INNOVATORI DEL SILOS DI UMAGO Arrivando con la corriera ad U-mago, la prima cosa che colpisce l’occhio è il «Silos». Ci fermiamo per una visita al suo interno. Il direttore Grassi Pellegrino, gentilissimo compagno, non ha atteso un’istante per mostrarci una innovazione fatta da lui e dai suoi operai. L’innovazione consiste in un apparecchio per la pulitura del grano cariato. Dapprima siamo rimasti perplessi osservando un apparato quasi rudimentale, allestito con filo di ferro e dei pezzi di legno. Visto però in un secondo tempo nel suo impiego abbiamo molto apprezzato la genialità di questi bravi compagni. L'apparecchio consiste in un vecchio ventilatore da mulino, convenientemente adattato, che viene fatto funzionare da una dinamo e da un motorino di 3 HP. Al ventilatore è attaccato un tubo verticale che piegato alla cima e sistemato alla dovuta distanza, emette l’aria che separa il grano cariato da quello sano. Il grano scende direttamente dai depositi superiori e pulito dall’apparecchio, passa nella pesa ove viene insaccato. L’opera della macchina è perfetta, ed a seguito dell’esame del grano nei sacchi del tutto pulito — l’unica parola da noi espressa è stata «bravi». Forse è poco, ma l’abbiamo pronunciata con la sincerità e l’entusiasmo di compagni. Abbiamo quindi chiesto al direttore Grassi che ci spieghi come è sorta l’idea di questa innovazione. Calmo e modesto egli racconta: «Verso febbraio — marzo di questo anno vennero depositati nel silos 60 vagoni di grano cariato, che non poteva essere macinato per la panificazione. La situazione non era buona, il pane al popolo bisognava procurarlo e l’unica cosa che ci re- stava da fare, era di pulire il grano. Il sistema, della pulitura era lungo, costoso e praticamente pessimo, perchè il grano doveva venir lavato, e lavorare con l’acqua nell’inverno è un martirio. Dinanzi a tutte queste difficoltà, ci consigliammo e sorse l’idea del ventilatore. Ci procurammo un semplice ventilatore e i primi esperimenti ebbero esito positivo, ragione per cui ora possediamo questo ventilatore da mulino, che era dimenticato in un angolo. Col suo impiego, due operai, in otto ore di lavoro, possono pulire dai 100 ai 150 quintali di grano, mentre prima con due operai e due giornate di lavoro, al massimo si arrivava a 10 quintali». Avviciniamo in seguito i compagni Coslovi e Zacchigna, dai quali pure desideriamo qualche ragguaglio. Essi, ancora più modesti del direttore, ci dicono: «Bisogna comprendere che noi due dovevamo lavare il grano e faceva freddo; il lavoro era interminabile, il quantitativo era enorme allora ci siamo riuniti ed è spuntata l’idea del ventilatore». Ci intratteniamo pure col compagno Nežic d’anni 51, vecchio minatore, ha due figli che lavorano sull’autostrada Zagabria-Belgrado con la Brigata «Branko Babič», anche lui ha parole di soddisfazione per il contributo dato nella innovazione, cosi pure i compagni Del Ben, Zotič e Sodomacco. Tutti bravi e modesti operai che mentre parlano continuano il lavoro. Ci avvertono però che l’apparecchio è stato progettato e allestito col concorso di due altri compagni allora occupati al silos e precisamente, Zabia Paimiro e Sorgo Antonio, che ora lavorano nei magazzini della «Prerad» a Buie. — «Quanta onestà in questi com- pagni» — Finita la nostra intervisto, ci è venuta spontanea una domanda: — Vi hanno dato qualche premio per questa innovazione? No! è la risposta. — Siete stati intervistati da qualcuno? No! — E la commissione per le innovazioni è venuta da voi? No! Allora noi ci chiediamo che cosa fanno certe persone negli uffici ed in certe fantomatiche commissioni? Cosa si aspetta per dare un pò di soddisfazione a questi compagni? Forse si attende che inventino il super razzo per la navigazione planetaria? Noi riteniamo sia giunta l’ora che certi compagni si sveglino dal letargo e che si mettano un pò all’opera. Di questa innovazione il Comitato di Umago è a conoscenza come 10 sono i dirigenti dei Sindacati U-nici, eppure nessuno si muove. Anche se, putacaso, qualche altro ente era a conoscenza di ciò il loro dovere di Comitato e di Sindacati e-ra quello di fare qualche cosa per questi compagni. Questi compagni meritano di essere equiparati agli innovatori di Russia e di Jugoslavia, perciò devono essere premiati in base all’u-tilità che hanno apportato con la loro innovazione. Bisogna premiare questi compagni che con il loro lavoro potenziano l’economia del nostro paese per 11 rafforzamento e l'edificazione del socialismo nel nostro territorio. E’ cura e diligenza di questo giornale segnalare le manchevolezze riscontrate e che si riscontreranno in materia di assegnazioni di premi ai lavoratori meritevoli. CLAUDIO MANZANO A Villa Decani Domenica scorsa, con una cerimonia breve e semplice, è stata posta la prima pietra della costruendo casa del cooperatore a Villa Decani. Presente la popolazione, il compagno segretario Obad Dušan, ha fatto un breve discorso in cui ha riassunto l’attività lavorativa, lo slancio dimostrato dai compagni sul lavoro ed i successi ottenuti. Ha quindi criticato l’atteggiamento di certi elementi che tutto hanno fatto per sabotare la costruzione della casa cooperativa. «Nonostante tutto ciò, egli ha detto, oggi posiamo la prima pietra dell'edificio che sarà il centro culturale, politico ed economico del paese». In seguito è stata letta la pergamena ricordo poi collocata nell’apposito alveo, mentre il coro locale cantava canzoni del lavoro. Cosi è conclusa questa cerimonia- breve, ma significativa per la futura attività della popolazione locale. Citiamo ora alcuni dati relativi ai lavori già effettuati per la co-struenda casa cooperativa: Iniziata la preparazione dei materiali occorrenti mesi or sono, vennero e-stratti e preparati 900 m. cubi di pietra, scavati 2700 m. cubi di terra, e preparate -altre decine di metri cubi di ghiaia, sabbia ecc. Al lavoro hanno partecipato complessivamente 2377 persone che hanno effettuato in totale 14032 ore lavorative. I soldati della gloriosa AJ, di stanza nella località, hanno dato un notevole contributo effettuando 2022 ore di lavoro volontario, con 883 presenze. Sul lavoro si sono distinti i compagni Gregorič Milko, Fortuna Fortunat che sono stati proclamati lavoratori d’assalto, nonché Pečarič" Augustin ed altri. Elementi noti per il loro passato antipopolare, come Amelia Pučer e Zora Gregorič, la prima delle quali già condannata per speculazione illecita, hanno tentato di far desistere la popolazione dal partecipare al lavoro d’assalto e, giovandosi della influenza di elementi molto vicini alla parrocchia locale sono riusciti a passivizzare alcuni compagni. Il che però non è durato molto, poiché nella ultima settimana anche essi sono messi d’impegno a lavorare per la canalizzazione del paese. Cosi anche il tentativo di questi elementi antipopolari è sfumato come sfumeranno tutti i tentativi di revocazione da qualunque parte essi vengano. CONCLUSIONE DEL PROCESSO CONTRO POCCECA1 I DELITTI POLITICI E MORALI » bollati dalla giustizia popolare Tre ansi e sei mesi per sabotaggio e violenza carnale Poccecai Massimo, relitto d’uomo politico, è comparso quest’oggi davanti ai giudici popolari del Giudizio Distrettuale del Popolo di Buie, per rispondere dei reati da lui commessi negli anni 1947-48, -quando era presidente del CPL di Umago. Iniziatosi il processo viene letto l’atto di accusa che contempla due punti principali e cioè: 1) reato di sabotaggio economico per accertata sua negligenza nell’adempimento dei compiti di presidente del Comitato Popolare locale, negligenza che ha causato gravi danni alla nostra economia; 2) reato di abuso di potere per aver egli usato violenza carnale ad una donna negli uffici del CPL di Umago, incolpandosi, oltre di quel reato, anche della derivante menomazione di prestigio del Potere Popolare di fronte alla popolazione. Iniziatosi l’interrogatorio dell’imputato, che è difeso dagli avvocati Degrassi e Ponis, sì passa al primo punto del capo di accusa. Il Poccecai riconosce di aver commesso le negligenze attribuitegli, escludendo però di aver saputo se portavano grave danno o preguidi-zio allo sviluppo della nostra economia. Per il dibattito sul secondo punto dell’accusa si procede a porte chiuse. Il Poccecai riconosce di aver commesso i fatti a lui addebitati, ammette di aver causato con il suo atto una diminuzione al prestigio e alla dignità del PP adducendo però a sua discolpa che la P. E. (la donna da lui violentata) era parzialmente e, forse anche più consenziente. Viene interrogata quindi la P. E. parte lesa, la quale con voce tremante narra come si svolsero i fatti, accusando il Poccecai di essere la rovina della di lei famiglia. Il Poccecai cerca di difendersi contestando il fatto di aver egli offerto del denaro alla donna. Segue sulla pedana dei testi il marito della P. E. il quale dichiara con voce commossa: «Poccecai che amavo, che ritenevo più di un padre, ha rovinato la mia famiglia». Il teste è padre di sei ragazzi. Segue la escussione di altri testi. Ultimo è il teste Alessio il quale fornisce ampi particolari rivelanti la bassezza morale dell’imputato le cui sregolatezze lo portavano a smaltire sui fienili le sbornie. Il Poccecai che era rimasto a capo chino, alza ora la testa esclamando: «Questa è una calunnia». L’Alessio e gli umaghesi presenti al processo ribattono vivacemente questa sua affermazione, anzi l’Alessio aggiunge: «Ti ricordi il giorno delle elezioni, quando eri ubriaco fradicio e noi ti trasportammo in macchina sino a casa?» Udendo ciò il Poccecai abbassa il capo e rimane accasciato fino alla fine del processo. Terminata l’esecuzione delle prove, la P. A. fa una stringente requisitoria in cui rivela i tratti inconfondibili delle colpe, la pericolosità sociale del Poccecai, e la bassezza morale con la quale egli ha distrutto il suo passalo di combattente antifascista. E dopo aver analizzato minuziosamente tutte le prove di accusa, chiede una condanna corrispondente alla gravità delle colpe. La difesa cerca di demolire le argomentazioni della P. A. concludendo con l’invocare una pena mite. Il collegio giudicante, dopo 2 o-re di permanenza in camera di consiglio, condanna il Poccecai a tre anni e sei mesi di restrizione della libertà personale ed al pagamento delle spese processuali. AGRICOLTURA L’utilità, e quindi il valore dei frutti dell’ippocastano è ancora i-gnorata da molti. Pochi infatti sanno che tali frutti contengono un’alta percentuale di saponina, olio ed amido e che l’utilizzo di queste materie sarebbe di grande vantaggio alla nostra economia. La saponina può essere impiegata negli apparecchi per lo spegnimento incendi, in vari sistemi di lavaggio, a scopi tessili e cosmetici. L’olio estratto dai frutti dell’ippocastano è di ottima qualità e può essere adoperato sia a scopi industriali che alimentari. L’amido può venire adoperato come mangime per il bestiame o per la produzione dello spirito. Il frutto dell’ippocastano può essere raccolto facilmente e la produzione dei suoi derivati non rappresenta difficoltà alcuna. Dato che il raccolto dell’ippocastano sarà assai abbondante questo anno è assolutamente necessario procedere durante il prossimo autunno ad una raccolta organizzata dei frutti, per poterli poi lavorare durante. l’inverno nelle nostre raffinerie, seguendo, a questo proposito, le direttive data dalla commissione dei piani della RP di Croazia. Sia la raccolta che il trasporto, potrebbero essere effettuati tramite le organizzazioni dei pionieri, le scuole ed il fronte popolare con di lavoro volontario. Queste organizzazioni, prima dell’autunno, dovrebbero effettuare tutti i preparativi necessari per la organizzazione di queste operazioni. BREVI ISTRIANE PIRANO Chi non conosce bene questa città e la vita giornaliera della popolazione, non può formarsi una chiara idea di quanta importanza sia la canalizzazione. La miglior prova è data dal ripugnante ed antiigie-nico lavoro che deve compiere una parte della popolazione di questa città, da quando è sorta la prima casa in Pirano. Numerose sono le ^ abitazioni sprovviste di gabinetto, e la popolazione deve servirsi di appositi secchi, che vengono giornalmente vuotati a mare. Operazione che certamente non è in armonia con l’igiene. Chi prende in dovuta considerazione le necessità igieniche di questa gente della Punta e dà un sguardo ai lavori in corso per la canalizzazione, rileva subito l’importanza della provvida iniziativa del Potere Popolare in favore della città. Mai nessuno nel passato ha rivolto gli occhi verso questa parte della città, mai nessuno ha pensato ai pescatori che ivi formano la prevalenza. Appena il popolo ebbe conquistato il suo Potere, prese in esame questo urgente problema di Pirano, dando tutto l’appoggio ai nostri lavoratori della Punta, per migliorare le loro condizioni igieniche. Le preoccupazioni e cure del Potere Popolare per la costruzione della canalizzazione sono grandi. Con ciò non intendiamo dire che il lavoro abbia preso il suo pieno ritmo, in quanto in città difetta la mano d’opera. Fatto questo che preoccupa di molto il Potere Popolare, il quale, in stretta collaborazione con le organizzazione del Fronte, sta compiendo ogni sforzo per portare a termine l’opera nel più breve tempo possibile col lavoro volontario. L’appello lanciato dalle nostre organizzazioni, è stato compreso dalla popolazione, come si rileva dall’interessamento di alcuni compagni di questo Rione, i quali, già dal primo giorno, hanno prestato la loro opera volontaria e cosi contribuito. L’esempio di questi compagni deve essere seguito da tutti i cittadini perchè solo con lo sforzo collettivo potranno ultimarsi i lavori di canalizzazione e con essi dare un grande sollievo alle donne della Punta e realizzare una grande opera nel campo dell’igiene. — O — CENTUR Il fatto, che i paesi di Centur, grande e piccolo, sono senz’acqua, costituisce un grande svantaggio per la popolazione. Siccome a Po-miano c’è una sorgente, i paesani hanno deciso di sfruttarla e di costruire un acquedotto. Hanno deciso inoltre di effettuare i lavori occorrenti con il lavoro volontario. Il serbatoio avrà la grandezza di m 8x8, con una profondità di 3 m. PREMIO M LAVORO i i M —Ei ; |:'1| 1 j ||1| J, j IL MAGNIFICO ALBERGO A LAURANA DOVE GODONO UN MERITATO RIPOSO I LAVORATORI D’ASSALTO E GLI INNOVATORI DI TUTTA LA JUGOSLAVIA SULLA STRADA «FRATELLANZA ED UNITA'- FACENDO ONORE AL TERRITORIO costruiscono il socialismo La nostra gioventù compie un lavoro instancabile, ed ha avuto già tre riconoscimenti ufficiali MENTRE LA PIAGA DELLA DISOCCUPAZIONE PEGGIORA SEMPRE PIU’ NELLA ZONA «A» DEL TLT NEL NOSTRO CIRCONDARIO LA MANO D’OPERA NON E’ MAI BASTANTE Le notizie che ci pervengono dalla Brigata «Branko Babič» che lavora sull’autostrada «Unità e Fratellanza» sono come squilli di tromba che inneggiano alla vittoria. La nostra brigata, la brigata che rappresenta il TLT in uno dei più importanti lavori della Jugoslavia si fa onore. Abbiamo già riportato su queste colonne un servizio del nostro corrispondente dal quale apprendevamo che i giovani del TLT si erano guadagnata la bandierina transitoria risultantdo i migliori su 13 brigate che lavorano nel loro settore. Ora, adempiendo le promesse fatte, è stata loro assegnata la bandiera della sezione di lavoro, avendo superato in produzione 32 brigate volontarie. Tale superbo risultato è valso a proclamare la nostra brigata, «Brigata d’Assalto». Questi risultati stanno ad indicare di quale spirito emulativo sono animati i figli del popolo del Da Seghetto Terminati felicemente i duri lavori estivi della campagna, i bravi collettivisti hanno proceduto alla distribuzione dei frutti dell’annata agricola fra i membri. Tutti gli appartenenti al collettivo agricolo hanno ricevuto la loro parte, di gran lunga superiore a quanto ne ricavavano quando e-rano disuniti. Così mercè il lavoro comune una nuova era di prosperità di affaccia per la collettività libera formata dagli sfruttati coloni di un tempo dei nobili De Franceschi. In occasione della distribuzione dei prodotti, si è tenuta nel collettivo una festa alla quale hanno partecipato le autorità civili, ospiti, ufficiali e soldati dell’AJ nonché i rappresentanti le organizzazioni di massa locali. Valido attaccamento della classe operaia Grandi lavori a Capodistria in onore al Congresso del Partito I Continuiamo la pubblicazione degli impegni di lavoro assunti dai lavoratori della città di Capodistria poiché mai, sino ad ora, si è constatato un plebiscito cosi generale in occasione di un congresso del Partito Comunista. Parliamo di plebiscito poiché tutte le filiali sindacali hanno deciso di dare numerose ore di lavoro su moltissimi obiettivi di grande importanza per l’abbellimento e l’igiene della città. Questo fervore di opere in occasione di un cosi importante avvenimento sta ad indicare l’alto livello politico del popolo lavoratore che ha compreso pienamente l’alta ed importante funzione del Partito Comunista, avanguardia e guida sicura del popolo verso gli ideali di emancipazione e di giustizia per i quali, da secoli, tanto sangue si è sparso, tante sofferenze sono state subite da coloro che lavorano e producono. Come ognun può vedere nei pressi della vecchia stazione di Capodistria sono stati intrapresi da tempo dei lavori di escavo per la costruzione di una grande cantina. Ecco che tre filiali sindacali, con l’approvazione di tutti i loro membri, si metteranno al lavoro per accelerare l’ultimazione di questi lavori che aumenteranno l’importanza economica di Capodistria. Il campo sportivo «I Maggio» verrà ulteriormente abbellito e reso più adatto per le competizioni agonistiche, grazie al contributo lavorativo degli addetti alla filiale sindacale della Federazione Cooperativistica. La canalizzazione, importante problema affrontato in tutte le nostre cittadine, avrà a Capodistria, da parte dei lavoratori del distretto e della popolazione tutta, ulteriori sviluppi che renderanno la città più igienica ed accogliente. Molte strade verranno asfaltate e verrà costruito fuori della città uno stallaggio per gli animali da soma, con il contributo degli addetti al Comitato Circondariale del Potere Popolare e dei tipografi dello stabilimento «Jadran». i______________________________f Grandi estensioni di terra produttiva sono stati strappati alle acque nei pressi di Capodistria; è qui che lavoreranno gli addetti alle cooperative agricole per sfruttare l’alta produttività della terra. Anche nei pressi della bonifica la gloriosa Armata ed il personale dell’Amministrazione Militare costruiranno importanti obiettivi per migliorare le condizioni igieniche della zona. Il nuovo parco del porto e quello di piazza Brollo riceveranno le cure dei compagni del Comitato Circondariale del Potere. Anche i pionieri non sono stati dimenticati, infatti gli ulteriori lavori alla casa del pioniere verranno eseguiti dalle filiali delle organizzazioni distrettuali. La filiale culturale si impegnerà invece nei lavori di rimordenizzazione della sede circondariale del Partito Comunista. Gli operai dell’Edilit daranno il loro valido apporto per la costru-zione della veranda del giardino d infanzia e di giochi di bocce nel- l’annesso giardino. Oltre a tutto questo vasto programma, ogni singola filiale aumenterà del 30% la sua produzione interna ed i vari uffici tecnici dell’edilizia si propongono di terminare i progetti di grandiosi lavori che trasformeranno il volto di Capodistria. Questi lavori comprendono: Costruzione di 2 blocchi di case operaie con 32 abitazioni; costruzione di una moderna stazione per le autocorriere; grandi lavori per una moderna pescheria ed un mercato coperto che avrà anche un negozio di commestibili una macelleria una edicola e 12 banchi di vendita. A Bossadraga procedono rapidamente i lavori di riparazione di diverse case. Questi lavori saranno portati al 65% entro la data d’inizio del Congresso del Partito Il Comitato cittadino renderà i servizi addetti alla pulizia della città adeguati ad una cittadina moderna, riparando cosi al malgoverno dei vecchi dirigenti fascisti. nostro Circondario. Stanno ad indicare come il forte nostro popolo lavoratore sa operare e come prodiga le sue forze er costruire il socialismo. D’altronde come avrebbero potuto comportarsi questi figli di operai e contadini, lavoratori essi pure? Essi sanno cosa costruiscono e per chi costruiscono. Essi sanno che costruiscono il socialismo in quel paese che ha sofferto tanti sacrifici cruenti anche per aiutarci a liberare la nostra terra e che pure ora ci porge il suo aiuto affinché raggiungiamo anche noi la meta agognata da tutti i lavoratori del Mondo: la società senza classi, libera di sfruttamento. Fatta questa breve e spontanea disgressione, continuiamo la rassegna degli altri successi. Alla fine dell’ultima decade di luglio la brigata è stata elogiata dal comando di gruppo di 30 sezioni. La prima decade di agosto vede i nostri giovani superare la norma del 37 p. c., ciò che vale ad un’altra proclamazione a «Brigata d'As-salto». Nella terza decade di agosto i successi continuano: La norma viene superata del 33.24 p. c., elogio particolare da parte del Comando Supremo, proclamazione per la terza volta a «Brigata d’Assallò». Questo il quadro delle vittorie riportate dalla «Branico Babič» nelle poche settimane di lavoro sulla strada che unirà Zagabria a Belgrado. Gli impegni assunti dalia nostra brigata sino alla fine dei lavori, e che certamente come i precedenti verranno mantenuti, sono i seguenti: trasportò di 10.000 metri cubi di terra invece dei 7.000 del precedente piano di avoro. Questo piano fa parte della gara di emulazione già incominciata in onore del II.o Congresso del Partito Comunista del TLT. Oltre a ciò la brigata si è impegnata di dare 5 giornate lavorative nei lavori di bonifica della Valle del Quieto. Il Comando della brigata ci segnala anche i migliori comp. che con la loro perseveranza si sono portati in testa a tutti gli altri loro compagni di lavoro. Essi sono: Barbo Germano da Buie, membro del locale collettivo agricolo di produzione, Bordon Agostino da Mon-tignano e Lenarduzzi Giuliano da Umago. A questi migliori ed a tutti gli altri, anche a nome del popolo del Circondario, i più fervidi auguri di altri successi affinchè i popoli della Jugoslavia vedano concretamente quanto riconoscenti siamo ad essi aiutandoli nella costruzione della nuova società. OFFERTE DI LAVORO L’ufficio del lavoro richiede la seguente mano d’opera: muratori, carpentieri, fabbri, falegnami, lustrini, piegaferro e manovali. Gli operai che desiderano essere assuti si presentino presso il Comitato Popolare Distrettuale ufficio del lavoro in piazza Brolo. SETTIMANA SPORTIVA Sembrerebbe assurdo nominare Portorose quando sul titolo di questo articolo di cronaca spicca chiaramente che si tratta del giro ciclistico della Croazia e Slovenia. Nominiamo invece Portorose perchè in questi giorni la ridente cittadina istriana è divenuta il quartiere generale dei nostri giovani corridori rappresentanti il TLT che parteciperanno al «Giro». Tutti hanno notato i nostri ragazzi, indossanti le variopinte e caratteristiche maglie, alzarsi di buon mattino per una «sgroppatina» con la fida «bici». Gli abbiamo visti anche noi ed erano tutti allegri, sicuri di se. A parte il fatto che il giro sarà lungo la loro è una preparazione accurata che non mancherà certo di dare i suoi frutti. I vari Fontanot, Sellier, Cok, Javornik hanno dato di già prova delle loro capacità ed ogni fiducia è in loro risposta. L’allenamento collegiale è un chiaro indizio della severità della prova che dovranno sostenere i nostri ragazzi contro gli agguerriti corridori jugoslavi, danesi, francesi e italiani. Abbiamo visto anche qualche corridore della rappresentativa italiana allenarsi con loro; segno evidente di una comprensione massima, segno che lo sport non conosce confini, non conosce ideologie frazioniste. Dicevamo: che i nostri rlagazzi sono tutti allegri. La «mascotte» è rappresentata dal quel soldo di cacio di Grio, il popolare capodistriano, animato da una volontà ferrea e da una voglia matta di ben figurare. Non crediamo che con il suo carattere possa fare solo il gregario. Qualche sfuriata la farà indubbiamente anche lui e siamo... quasi convinti di vederselo capitare nella sede di tappa a Capodistria (il 30 agosto) fra le primissime posizioni. Solo il pensiero del buon riposo casalingo dovrebbe spronarlo sia Ora nella preparazione che domani nella gara vera e propria. Fontanot è in condizioni di forma eccellenti, come pure Sellier va acquistando gradatamente ia sua migliore caratteristica. E speriamo bene per tutti! Prima di lasciare questi ragazzi abbiamo voluto informarci sul trattamento loro usato. Il vitto è sano ed abbondante (forse un pò troppo per Sellier il solito ghiottone) come pure l’alloggio. In bocca al lupo quindi, cari ragazzi, e ricordatevi della vostra maglia rosso alabardata da difendere! VOLGI