In 3a pagina i programmi per il 1° Maggio 1949 Anno II N. 35 TASSA POSTALE PAGATA ESCE IE SABATO la nostra lotta ORGANO DELL'U.A.I.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO DI TRIESTE Una la lotta, uno il Primo Maggio. Tutto e tutti per la grande giornata dei la-voratori. DIREZIONE - REDAZIONE - AMMINISTRAZIONE: Riva Castelleone 2 «■» CAPODISTRIA, téL 138 ABBONAMENTI: Zona B: anno Jugl. 300; semestre ]ugl. 170; trimestre Jugl. 90. Zona A: anno L. 700; semestre L. 370; trimestre L. 190 — Jugoslavia: anno dia 90; semestre dia 48; trimestre dia 25 JGL 7.- L15- DIN. 2 Conio corr. nella Sanca Istriana 1° MAGGIO Un’altro primo maggio si trova ormai davanti a noi. Domani tutto il nostro popolo lavoratore, tutti i democratici sinceri ed onesti solenizzeranno questa data cosi cara a coloro che vivono del sudore della propria trote. 11 nostro popolo pero’ che nel 1945 ha in questi giorni condotto a fianco dei soldat della gloriosa Armata del maresciallo Tito, una lotta decisa per la liberazione di Trieste e della nostra regione dal giogo nazifascista, sa che la festa del primo maggio ha un senso ed un significato soltanto in quanto esprime la volontà’ del popolo lavoratore di liberarsi dalle catene della servitù e dell’oppressione. La festa del primo maggio e’ una giornata di mobilitazione delle piu’ larghe masse popolari nella lotta contro l’imperialismo, contro la guerra per la pace. Questa lotta naturalmente non deve essere condotta soltanto attraverso le campagne giornalistiche, od in genere propagandistiche ma deve essere realizzata con un’azione concreta contro le misure politiche ed conomiehe ecc. che l’imperialismo prende nei confronti del Territorio di Trieste e segnatamente della zona A. I problemi che si pongono oggi alla zona A sono numerosissimi e la loro soluzione richiede un’unita’ di volontà* e di azione, ancor maggiore che non nel passato. Che ne e’ dei destini dello sviluppo industriale, commerciale, marittimo di Trieste? Quali sono le prospettive dell’assorbimento della disoccupazione, o non c’e piuttosto da temere che la disoccupazione debba crescere? Come il nostro contadino potrà vivere, oppreso com’e sempre piu’ dalle tasse, abbandonato a se stesso? Come potranno vivere i piccoli comercianti, artigiani, impiegati nelle aziende ed uffici piu’ diversi, se, vuoi per l’esosita delle tasse, vuoi per la sproporzione tra il costo della vita che continua salire e le retribuzioni che si trovano ancora, a distanza di quattro anni dalla fine della guerra ad un livello inferiore a quello prebellico, tutti questi notevoli strati della popolazione vedono tramontare ogni speranza in un miglioramento della congiuntura? Come Vivranno i pensionati che perce-peseono somme irrisorie e oscillano giorno per giorno fra la vita e la morte? Tutti questi in; terrogativi ed altri numerosi ancora, interessano vivamente tutto ii nostro popolo ed il partito o movimento che guida il popolo nella sua lotta per l’esistenza deve necessariamente te-ney conto di questi interrogativi. H primo maggio dei nostri giorni non e‘ piu come erano quelli del passato. Originariamente questa date, rppr esentava la lotta e le aspirazioni della riasse operaia oppressa e sfruttata dalla classe capitalistica e borghese. Lo sviluppo deli’impe-riabemo, come forma nuova del-T orgnizzazione del capitalismo, ne ha cominciato a cambiare profondamente la fisionomia con il minacciare le condizioni di esistenza in genere di tutto il popolo lavoratore, inclusi anche corti strati che prima si ritenevano protetti dall’organizzazione politica ed economica della società borghese. Lo sviluppo del capitale finanziario, il concentra mento della potenza economica e politica che questo determinava, tutto ciò’ serviva a scavare un fosso sempre piu’ profondo tra gli interessi di una piccala minoranza e gli interes« della stragrande maggioranza del popolo. Tale contrasto si e ancora ulteriormente accenato con la comparsa del fascismo, in quanto questo rappresentava la dittatura piu aperta e violenta del ca-■ pitale finanziario. Le condizioni di vita delle masse popolari si sono ulteriormente aggravate, data la politica della corsa agli armamenti. Il fascismo ha poi minacciato direttamente l’indipendenza di molti piccoli stati, insediaedovisi con la guerra come padrone. L’insieme di tutte mieste circostanze ha spinto larghissime masse uouolnri, tanto nei paesi europei dell’occidente, auanto anche, e socialmente nei naesi semicoloniali e colmigli. come in Eurooa la Jugoslavia, ad una lotta attiva contro i1 fascismo e l’imnerialismo. La latta eroica e vittoriosa dei nopoli jugoslavi por la prioria lihm-a-zior° e’ la dimostrazione migliore della indisnehssbilita’ _d> un targhe fronte nnuolore se si vuole realmente lottare contro l’oppressione. nm* la liberta’ del popolo lavoratore. Una diversa linea di condotta a tal riguardo potta necessariamente alla rinuncia a importanti forze sociali che possono essere mobilitrte nella lotta contro l’imnerìalirmo, parta all’isolamento della classe operaia e quindi all’effettiva negazione del ruolo direttivo d> avanguardia che questa ha ne'la società moderna. Quanto eia’ risponda al vero viene confermato in modo particolarmente incisivo dalla situazione che si e venuta a creare a Trieste ne» onera del fraz-oni-sma vidaliano. I vida’ianì. presi da11« furia del revisionismo della linea generale del movimento democratico di Trieste, hanno ormai definitivamente liquidato l’UAIS nella misura naturalmente in cui esso vi esercitava la propria influenza. Il compito di organizzare i festeggiamenti del I maggio essi lo hanno demandato a Sindacati Unici per mascherare cosi’ meglio la propria atti-vita’ disgregatrice. Facendo cosi hanno pero’ naturalmente messo nel dimenticatoio il fatto che il 1 maggio e oggi non soltanto una festa degli operai delle fabbriche ma anche di molti altri strati che fino a ieri trovavano una rappresentanza adeguata nelle varie organizzazioni di massa le quali tutte indistintamente concorrevano all’organizzazione dei festeggiamenti del I maggio. I vidaliani hanno inoltre liquidato l’UAIS per quanto riguarda il ruolo che questa avrebbe dovuto avere in occasione delle prossime elezioni amministrative. Sono questi tutti provvedimenti i quali portano tutti ad uno stesso risultato: isolamento della classe operaia, passivizzazione di larghi strati del popolo. E per essere conseguenti con il nuovo rap-porto delle forze, « abbandona la citta’ ai fascisti ed alla reazio-ne e si va a fare la scampagnata sull’altipiano, come usavano fare i provetti socialdemocratici. Un’anno o due anni fa un giornale reazionario, ma molto reazionario sä era lamentato che le belle scampagnate di un tempo, in occasione del I maggio, erano solo un ricordo e che la citta’ diventava al presente teatro di una lotta implacabile. Per merito dei vidaliani «i bei tempi» sono rr-’ati. Queste considerazioni suonano molto ovvie all’animo dei lavoratori triestini perche’ essi hanno un’esperienza diretta. E certo che il profondo divario che esiste tra le vanterie e le fanfaronate dei revisionisti nostrani ed i fatti nudi e crudi, fara presto o tradì aprire gli occhi agli ultimi ingannati, indirizzandoli contemporaneamente sulla via che oggi viene percorsa dal fronte popolare italo-slavo, il quale e rimasto fedele alla linea del passato, linea di lotta conseguente e concreta contro l’imperialismo ed i suoi servi locali. Questo fronte organizza anche quest’anno i festeggiamenti del I maggio. Tutti i lavoratori, tutti i democratici onesti hanno il dovere di appoggiarlo efficacemente. • □ ......- Concluso il Congresso dei sindacati sovietici PARIGI — A Quanto annuncia la radio sovietica il Congresso dei sindacati 'sovietici che ha concluso nel pomeriggio i suoi lavori, ha adottato il nuovo statuto dei sindacati dèH’Uràone Sovietica. Alta fine della seduta ì congressisti hanno adottato all’unanimità il testo di un messaggio di felicitazioni ai generalissimo Stalin. L’ O. F. A OPĆINA IMPONENTE MANIFESTAZIONE PER I DIRITTI DEL POPOLO Quantunque Vadali ed suoi frazionisti avessero fatto tutto il possibile per ostacolare 1 raduno dell’OF a Općina, — impiegando a tal’uopo anche le minacce più truculente (per i paesi dell’altipiano si andava spargendo la voce che nessuno sarebbe riuscito a tornare sano e salvo da Mercedol) ed il puro e semplice inganno nei confronti di gente che si recava alla riunione, nonché la provocatoria manifestazione indetta nella Casa della cultura per la quale provocazione si scomodava lo stesso Viđali, — nondimeno il raduno dell’OF ha ottenuto un pieno successo. Già verso le due pomeridiane è cominciato l’afflusso dei partecipanti. Questo afflusso sarebbe s:ato anche maggiore se il servizio delle autocorriere-che hanno dovuto rinunciare a partecipare al raduno proprio per questo motivo. Questi impedimenti di carattere tecnico, uniti a quell precedente-mente menzionati, di schietta natura politica, non hanno pregiudicato sostanzialmente nè 1« imponenza del raduno, ne, tantomeno '.a sua fondamentale importanza politica, costituendo esso indubbiamente una svolta di importanza decisiva per IL movimento triestino attuale. Grande era l’entusiasmo della gente che guardandosi in giro poteva constatare coi propri occhi ohe le masse non sono poi tanto vidaliane come certuni pretenderebbero. Anzi, mentre a Merce-dol c’erano quasi diecimi.a persone, a Općina Viđali doveva parlare soltanto ai suoi scagnozzi più fedeli. Coloro ohe domenica si sono dati appuntamento a Mercedol e-rano stati con l’Osvobodilna Fronta gin da quando essa ha cominciato ad agire nella nostra regione. E tutt questi vecchi «atti-vièti tu li potevi incontrare nella dolina carsica ehe illumina:a da un fulgido sole primaverile, favoriva, oltre a tutti gli altri momenti di ordine politico e psicologico, lo svilupparsi di una atmosfera di entusiasmo e combattività. Lo sventolio delle bandiere rosse, con la falce e martello, italiane e slovene con la stella ■rossa, l’ecdheggìare delle canzoni partigiane, dei canti cari al nostro popolo, tutto ciò contribuiva a creare vieppiù quella tipica atmosfera nella , quale per tanti anni l’OF ha svolto la sua o- Ale diciasette U comp. BabTé a-pre la riunione. Un saluto fragoroso accoglie il presidente dalla OF. il quale sotolinea che malgrado tutte le provocazioni di certa gente la riunione ha segnato un bellissimo Un patto di amicizia e di coliabsrszione sindacale Ogni azione dell’attuale direzione dela Confederazione Sindacati unici deve essere esaminata da un punto di vista critico se si vuole scoprirne immediatamente la vera essenza ehe è sempre opportunatamente mascherata. I fatti salienti ed investenti la linea politico-sindacale dei S. U. succedutisi dal luglio 1948 ad oggi confermano di volta in volta l’esattezza delle nostre sistematiche denunoie sulla natura revisionista, opportunista e socialdemocratica e liquidatrfee degli attuali responsabili deU’organlzzazione classista dei lavoratori. Sul presupposto della neccessa-yia inclusione di Trieste all’Italia e .per conseguenza della revisione del Trattato di pace, questi uomini portano la loro azione sullo stesso terreno dei partiti, del neo Imperialismo Italiano. Stabilito questo, come nella guerra, per raggiungere l’obbiet-tivo principale si elaborano i piani strategico e tattico, s’ìncor--l‘ciano con basi programmatiche le attività per creare diversioni e mascheramenti, nascondendo così fin che si riesce che cosa si vuole ottenere. Qui stanno in campo della classe operaia, tra le .. masse dei lavoratori, e bisogna portarli un pò odia volta d; fronte al fatto compiuto, violentandone la coscienza attraverso azioni oblique. Le attività di questa gente van-controllate con *1 legittimo sospetto nato dall’esperienza: il loro classicismo, internazionalismo ecc., sono in funzione della fondamentale impostazione della loro fi razione l’affermazione lotta: revisionare il Trattato di uj enuiiuoo) L’oratore ufficiale è il compagno Stoka Franc. Al saluto dei vecchi combattenti, «morte al fascismo», la folla risponde con un grido unanime: «morte al fascismo». Nel suo discorso il compagno Stoka ha messo in rilievo che accanto all’anniversario dell’OFsi festeggia anche 11 quarto anniversario del'.’nsurrezione dell’Alta Italia. Purtroppo però queste date vengono ricordate in un momento quando il moviménto democratico deve constatare di essere in balia della scissione. Oggi i vecchi attivisti ed i combattenti si' chiedono se è necessario ohe essi vengano calunniati. No, non è necessario! «Ma come già un giorno, nel corso della lotta di liberazione — ha detto il comp. Stoka — siamo anche oggi e lo saremo pure nel futuro Tn prima fila neiia lotta contro .l’imperialismo e sé sarà necessario sacrificheremo tutto perchè l’umanità sia libera;». Dopo aver sottolineato dhe rjPF. ha dato agli soveni la possibilità di distinguere g,'.i italiani democratici dai fascisti, l’oratore ha espresso U rammarico che non siano presenti anche altri ohe sono disposti a combattere contro U fascismo e l’intromi'ssìone degli imperialisti nel nostro territorio. Il comp. Stoka ha accenna- to con particolare rilievo al fatto che oggi nella nuova Jugoslavia viene costruito il socialismo. «A coloro che speculano con la risoluzione dell’UI — ha detto l’oratore — ed affermano che siamo contro l’Uaione Sovietica che ha guidato la lotta contro il fascismo, noi rispondiamo che abbiamo combattuto contro il fascismo sotto la gloriosa bandiera di Lenin e Stalin e sotto questa continueremo a combattere. I nostri fratelli sovietici ci guardino in faccia e ci dicano se siamo dei traditori. Da un popolo di schiavi abbiano forgiato un popolo die è disposto a ' combattere contro il fascismo e l’imperialismo per la sua libertà». Successivamente ii comp. Stoka ha citato tutti j tentativi' fatti per riperare V'idali • ed il suo gruppo all’unità d’azione, contro l’imperialismo, che .costituisce il nostro scopo principale. Ciò non è avvenuto e proprio per tale ragione si assiste ad un rifiorire delTafti'vità fascista. Oggi i frazionisti vidaliani preferiscono col-iaborare con i servitori di Cosu-lich, ma non già con noi che abbiamo combattuto contro il fascismo. £’ stata fatta anche la .proposta per un’azione unitaria in occasione delle elezioni. Anche qui si è avuto un rifiuto. L’oratore ha poi affermato ohe si può giustamente non credere alle parole del vidaliani, dati I fatti che parlano oonfro di loro. A conclusione del suo discorso Ü comp. Stoka ha accennato al progeto del programma elettora-e, recentemente pubblicato ad o-pera del fronte popolare ita-o -slavo ed ha affermato che Viđali rappresenta oggi un’agenzia dello imperialismo. Lunghe ovazioni hanno accolto la fine del discorso deil comp. Stoka. E seguito quindi il discorso del comp. Eugenio Laurenti TI quale ha parlato in nome degli italiani' democratici. L’oratore ha innanzitutto sottolineato l’importanza dell’unità nella lotta condotta nel passao e che si conduce attualmente. Proseguendo egli dice: «nell’unità sta la nostra forza, e perciò noi continueremo la lotta per questa unità. Di fronte alle vuote frasi ed allo pseudo internazionalismo che 1 liquidatori usano spesso, noi abbiamo solamente fatti. Chi ha roto la nostra unità è nostro nemico e quindi agente dell’imperialismo. La realtà dei fatti dimostra che i liquidatori dell’unità fanno il gioco dell’imperialismo perciò quest’oggi, commemorando queste due date gloriose, dobbiamo aumentare gli sforzi per il consolidamento delle nostre forze per meglio battere la reazione. Lo abbiamo battuta durante la lotta di liberazione e, se saremo uniti, la batteremo pur oggi'». Poi afferma: «Sono convinto ohe il I Maggio le nostre forze saranno duplicate, o triplicate. Accennando alle prossime elezioni egli dichiara:« Dobbiamo costituire per quella data un blocco granitico, per conseguire la (continua in 4.a pagina) ALL'ASSEMBLEA DI PARIGI Oli lllll DI SCIENZA E CULTURA ha lasciato un monito di pace Si sono conclusi questa settimana i lavori del Congresso dei partigiani delia pace. Diamo qui la cronaca dell’ultima seduta « delle relazióni tenute dai vari delegati, PARIGI — Il manifesto ietto da Aragon nel córso delia seduta conclusiva del Congresso termina affermando ohe «a nome di 600 milioni di uomini e di donne ohe si sono fatti rappresentare, il Congresso mondiale dei partigiani della pace proclama che la difesa della pace è ormai un compilo di tutti I popoli». In precedenza, 11 manifesta dichiara: «Riuniti In questo immenso Congresso mondiale dei partigiani della pace, leviamo alta la nostra voce per significare ohe abbiamo conservato lo, spirito li- ! bero e che la propaganda di guerra non ha per nulla alterato la ■nos.ra ragione». «Ci rifiutiamo di entrare nel ■ gioco di coioro che vogliono op- ; porre un blocco di stati ad un altro blocco di stati. Siamo contro la politica delle alleanze militari e condanniamo il colonialismo, costante generatore di conflitti armati, ohe rischia di svolgere un ruolo determinante nello csate-namento duna nuova guerra mondiale». Il manifesto si pronuncia pure per «la messa al bando delle armi atomiche e degli altri mezzi tendenti alla distruzione In massa degli esseri umani, per la limitazione delle fqrze armate delle grandi potenze e l’instaurazione d’un controllo internazionale onde utilizzare l’energia atomica e-sclusivamente a fini pacifici». — Il manifesto proclama ancora che il Congresso costituisce un «consiglio d’una organizzazione degli uomini colti e delle organizzazioni demeoratiobe per la difesa della pace nel mondo». — «Sappiano le donne e le madri, che sono-gli alfieri della speranza nel mondo, ohe consideriamo nostro sacro dovere difendere la vita dei loro figli e la sicureizza dei loro focolari». E’ seguito il delegato egiziano Blàckmaj (Antille Britanniche) che ha parlato in favore «de'.l’U-nione dei popoli di' colore contro l’imperialismo». Per Tewfik Tubi, delegato arabo si parlamento israelita «Il fronte unico degli àrabi e degli e-brei permetterà la costituzione di una vera democrazia di fronte al-l’imprei'alismo britannico ed americano ih Paléstna e servirà la causa della pace» Lo scrittore francese Vercors ricorda la mozione dei delegati francesi al congresso degli intellettuali di' Broclaw in cui si dichiarava fra l’altro che la respon-sabilià del popolo francese non è impegnata nella firma del Patto atlantico». Albert Kahn, autore dello studio «La grande cospirazione contro la Russia» ha espresso poi la sua gratitudine verso l’Unione Sovietica in nome degli ebrei di tutto V mondo». Il poeta sovietico Tuzensadra, fa poi l’elogio delle repubbliche U I sovietiche «fra le quali — ha af-— fermato il poeta — non vj esiste odio nazionale dove tutte le raz- tutto il mondo devono unirsi per ] la pace». 1 Dopo la ze godono eguali diritti». Il presidente della federazione sindacale dei lavoratori del medio oriente Mustafa Ellaris dichiara poi «che i lavoratori di lettura della mozione ■di simpatia fatta pervenire dal decimo congresso dei sindacati sovietici, il poeta cileno Pablo Nomda, ultimo oratore del congresso, apporta il saluto di tutti i cileni dhe egli ha detto «vogliono vivere liberi ed in pace». La delegazione del «combattenti per la libertà» consegna allora ai delegati americani le firme apposte «ad. uria' lettera a Truman» con «il popolo francese fa sapere al popolo americano di non riconoscere la firma del pat-o Atlantico». Guy De Boysson, relatore della commissione organizzativa del congresso, legge poi II testo di u-na mozione in cui si annuncia la creazione di un comitato permanente ohe «dedicherà tutti i suoi sforzi alla salvaguardia della pace lottando contro i tentativi dei nemici dei popoli tendenti a scatenare una terza guerra mondiale». I compiti essenziali del «comitato permanente» saranno: 1) Far conoscere a tutto il mondo i lavori del congresso di Parigi'. 2) Denunciare tutte le attività dirette contro la pace, e coordinare le forze della pace. (continua in 4.a pagina) Il proietta di programma del F.P. Italo-Siavi le fflSDOSiZUHIi del trattato di pace E progetto di programma del ; Fronte popolare italo-slavo di , Trieste che è stato pubblicato nel j numero precedente di questo set-! firn anale presenta caratteristiche che lo distinguono nettamente ca altri programmi ed In particolare da quello presentato dal cosidetto Partito comunista dei frazionisti vidaliani. E arcìnoto che le forze coalizzate della reazione triestina considerano le future elezioni non nua a parlare con ina costa.nzat come elezioni amministrative, ma politiche. Si è parlato.e si continua a parlare con urna costanza degna di miglior causa che le e-lezioni striestme devono essere un”pieb'isci:to del'.l’itaiianita’ di Trieste”. Che tale sia la loro sostanza è confermato altresì da! fa to che 11 governo militare anglo-americano le abbia indette prime di quelle politiche, il che costituisce una violazione delle disposizioni del trattato di pace, come è detto espressamente nel progetto in parola. Questa anticipazione riveste certamente un’importanza considerevole. E’ evidente che In tal modo si vuole ottenere una certa quale legalizzazione dello stato dì cose esistente stato di cose che comporta la permanenza delle truppe di occupa- zione, la marshallizzazione della citta, la sua inclusione nel Patto atlantico, non che trasformazione in una base avanzata dell’aggressione imperialista contro i paesi socialisti dell’oriente. E piu’ che mai evidente ohe una linea politica di tal genere non ha nulla in comune con gli interessi delia cittadinanza, con gli interessi dei lavoratori di Trieste. Gli' effetti del piano Marshall sono ormai visibili: le aziende industriali procedono con ritmo accelerato ai. licenziamento degli operai, la disoccupazione dilaga. Si fa di tutto per impedire che Trieste risorga come centro in cui ferve un’intensa attività’ industriale, commerci le e marinaresca Non si fa nulla per potenziare t rapporti commerciali ed in generale economici con II retroterra naturate. Trieste è diventata praticamente una provincia i-taliana e ciò contro le precise disposizioni' del Trattato di pace il quale viene unioni economiche e-sclusive. Il progeto di programma delle organizzazioni democratiche che fanno capo al Fronte popotere i-talo-slavo richiama l’attenzione dei lavoratori e dei democratici (continua in 4.a pagina) LA RAGIONE di un successo Il raduno dell’OF della scorsa domenica a Mercedol presso Općina costituisce un successo cui bisogna necessariamente consacrare una particolare attenzione. A tutti è noto infatti che oggi' il popolo sloveno dèlia zona anglo-americana del Territorio di Trieste deve lottare con un energia centuplicata. Questa situazione difficile in cui gli sloveni sono venuti a trovarsi e da ascriversi, oltre etile alla pressione crescente dei circoli reazionari e sciovi-ni'si italiani, principalmente al tradimento perpetrato dai frazionisti vidaliani ai danni' del movimento democratico triestino in generale. Malgrado tutti gli ostacoli frapposti, il raduno dell’QF ha dato una dimostrazione chiara del fatto che gli sloveni della nostra zona sono ancora animati da quello spirito che per tanti anni li ha spronati a combattere vittoriosamente contro fascismo e lo imperialismo. Quali sono stati tutti questi impedimenti? I frazionisti vidaliani si sono resi conto ben presto che una manifestazione riuscita dello OF (di quella OF naturalmente che è rimasta fedee alle tradizioni della lotta di liberazione, non già di qualche spuria associazione vidaliana che con quelle tra-, dizioni non ha nulla a che vedere e che raccoglie nelle proprie file alcuni raditori ed Ingannati) a-vre-bbe significato un altro grave colpo per i loro piani frazionisti. Perciò si sono messi di lena all’opera per ostacolarne lo svolgimento. Hanno sparso la voce ohe correrà 1 sangue, che si' temeranno bombe; ohe Babič e Stoka non potranno parlare. A Trieste hanno piazzato i propri sensali per con-vneere la gente che il raduno di Mercedol non avrà luogo. A Općina aspettavano i partecipanti al raduno di Mercedol e cercavano di convincerli a prendere parte alte loro riunione. Questa poi è stata un’autentica provocazione. Non c’è chi non veda che Viđali ’ha organizzata non già per festeggiare l’ottavo anniversario délTOF ad li quarto dell'insurrezione nell’Alta Italia, ma per disgregare e per dividere il movimento democratico triestino. (Il conseguente, «rivoluzionàrio», etì «inemazonalista» ha mandato a Općina i suoi scagnozzi quando nel centro della città si stava svolgendo una ignobile gazzarra di netto siile fascista, cui egli e-vi'dentemente dava una mano a Općina). Malgrado tutto ciò il raduno di i Mercedol ha segnato un successo . degno di nota. A Mercedol una I folla che alla lotta di liberazione era legata persona per persona e che per quesa lotta ha dato tutto, lavoratori della città e della campagna, di là Viđali ascoltato in genere soltanto dai suoi fedelo-nl della guardia del corpo. CI si può meravigliare se a distanza di dieci mesi dacché vi'da-liani svolgono apertamente te loro azocie nefasta, essi non siano riusciti ad impedre una vittoriosa affermazione dei veri combat-enti per i diritti del nostro popolo ed a mettere insieme a mate pena un paio di centinaia di elementi? Di proletariate alia manifestazione provocatoria dei vfda-li'ani non ce n’era. Si comprende il perchè. Per mest e mesi si può condurre una politica basata sulla violenza e sul terrore, s! può straoarlare d internazionalismo, di fedeltà al fronte socialista mondiale ma a!-a fine questa politica di frasi, di ca'unnie, priva di principi rivoluzionari conseguenti viene smascherata dai fatti. A lungo andare non è posslbi- ' le ingannare il proletarao e sopratutte non è possibile mobilitarlo per azioni di netto carattere provocatorio. Per questi motivi I vidaliani hanno dovuto assistere impotent, dai margini della dolina alla imponente manifestazione ohe là visi svolgeva. I’ giorno dono hanno naturalmente parlato del proprio successo e del bluff del «babicteni». Maestri come sono nella menzogna e nella calunnia hanno parlato di esercito che ha invaso Općina.' Non hanno però detto ohe quell’esercito della pace non era il loro, ma quello ohe si recava a Mercedol Ci vuole invero molta abilità, ma anche una faccia di bronzo per trasformare In successo degli altri In un proprio successo. Quanto è avvenuto domenica a Općina offre un prezioso insegnamento. Una linea politica basata sull’inganno e, priva di qualsiasi contenuto concretamente progressista e rivoluzionario, è destinato immancabilmente al falliménto. Sono i fatti stessi che si incaricano di dimostrare questa verità. PANORAMA SABATO Dall’alto delle tribune parigine un invito è sceso eull’umanità tutta. L’invito ad un principio che dovrebbe essere II coordinatore di tutte le attività umane: la pace. Un’assemblea Imponente di uomini di cultura e di scienza unendosi con uno spirilo di' fratellanza esemplare hanno dato al mondo un invito che dovrebbe durare nel tempo: Sia l’unione fra i popoli il simbolo ed il movente della vera democrazia, e su questa base si' crei una pace duratura per noi e per i nostri figli. Noi', nella nostra regione, faremo tesoro di questi concetti egli applicheremo in futuro come sempre gli abbiamo applicati. Non sembra però dhe queste i-dee garbino troppo a certi governanti. Voci di guerra si levano nel mondo occidentale contro coloro che cercano di diffendere la integrità dei loro paesi. Mao Tse Tumg cannoneggiò u-nità navali inglesi abusivamente penetrate nel campo di battaglia con scopi ben precisi', e subito sotto questo pretesto una forzosa indignazione sputa veleno bellico per bossa del ministero inglese del dipartimento americano, e pure dello «imperatorino» Me Arthur. Fatto sta che l’imperialismo inglese vede paurosamente svanire la sua potenza asiatica, da una parte per lé forze popolari, dalla altra per il prepotente espansionismo statunitense. Due pillole amare difficilmente digeribili, che danno adito ad atti estremi, ìnconsu ti e talvolta persino ridicoli. L’ultima e definitiva parola sta però ale truppe comuniste, conscie del loro compito. Mentre il Kuomintang agonizza, lasciamo questa Cina nazionalista il sfacello, per passare ad un altro scottante argomento. E’ fresca te notizia di' un riav-vietnamento sulla questione di' Berlino. Seguendo la solita tattica il dipartimento di stato americano a cominciato a spararle a più non posso per tirare l’acqua al proprio mulino. Secondo una prima affermazione, questo non sarebbe che un primo successo del «Patto Atlantico». Ma guarda un pò ohe razza di fantasie. Agli effetti queste potrebbe, caso mal, essere una prima sconfitta potendo causare una diversione nella politica americana us Berlino. Non mancano tuttavia I balzi sconessi;. e.cco che ad un tratto spunta fuori un’altra causa, quella cioè di una critica situazione finanziaria nella zona orientale. Dove sta invece te vera situazione critica è nel mezzo milione di dollari di' spesa giornaliera .che gli americani devono sborsare per il «ponte aereo» onde mantenere il proprio soffocante prestigio. Cosa po'i succede nella costituente occidentale germanica ? Piuttosto di preoccuparsi dei fatti orientali, potrebbero gli anglo-americani studiare profondamente Tlmprovlsa 'intransigenza dei ministri tedeschi, indice sicuro di sanchezza e sfiducia. Sembra che l’occidente germanico agogni' ad un’unione con l’oriente. Non sempre ligi ai principi della fratellanza non possiamo che augurargliela di butto cuore E con questo arrivederci alla prossima settimana. potmeus Grecia libera comunica Radio «Grecia Libera» ha annunciato stamane che nel corso di accaniti combattimenti sui monti Grammos-Smolikas Voion dal 24 al 26 aprile le unita governative hanno perduto oltre duemila e cento uomini tra morti feriti e prigionieri. Quattro aerei governativi sono stati ab-batuti. Radio Grecia Libera sottolinea che nell’intenzione di Impadronirsi di Pirgos-Stracani ed altri punti fortificati di questo settore, le truppe governative hanno sferrato degli attacchi diretti personalmente da Van Fleet, dal comandante in capo dell'esercito monarchico Papagos. dall’ispettore generale delie forze armate della polizia Vendiris e dal comandante del primo corpo go-ve'-nativo Zakalotos. In tutto questo settore i combattimenti continuano con grande accanimento principalmente ’la quota 1615. Gettando nella li massa della loro far*—-?a e con immense perdite, le truppe governative sono riuscite ad avanzare attorno alla quota suddetta. t La nostra Lotta Per la cultura nel circondario Istriano Riuscitissima la riapertura del rimodernato teatro „RISTORI" Venerdì 22 corr. alle ore 20 Lukes del Teatro Popolare slo- veno di Trieste recita «La No sta parola» del poeta Oton Zupančič, in modo veramente mirabile. Quindi l’orchestra di Pi-rano diretta dal maestro Bevi-aqua eseguisce una sinfonia de Bellini, indi la mezzo soprano A. Flego di Capodistria, accompagnata dali’oehestra di Pira-no, canta «Tutte le feste al tempio» dai «Rigoletto» di G. Verdi. Vivi applausi accolgono la perfetta esecuzione. Il compagno Ante Marianovic del CCP di Buie, recita «Pesma o pobie-de» di Jovan Popovič, ottimamente. Segue la cantante Rosica Kozenc, che canta «Talei» di Simoniti. Quindi l’orchestra di Pirano con la mezzo sop. A Fie-go eseguiscono brilllanteme"te • stata celebrata solennemente l’apertura del trasformato e rimodernato teatro di Capodi stria, alla presenza di un foltissimo pubblico di invitati tra i quali figura v- .to le autorità della Vuja, 1 rappresntanti del Potere Popolare e delle organizzazioni democratiche di Trieste e del circondario. Fra il pubblico, sin dall’ingresso nel teatro è manifesto un senso di viva ammirazione per questa flipera voluta e disposta dal Potere Popolare, per l’elevamento della cultura del popolo de! ciircondaria Nell rimodernato tempio dell’arte potranno finalmente realizzarsi le legittime a-spirazioni del nostro popolo che per lunghi secoli na sofferto le privazioni dell’oscurantismo in cui venne costretto dai sistemi e dall’azione dei governi borghesi. Destano davvero ammirazione ed entuätesmo, te profonda metamorfosi e il rimodernamento subito da questo teatro, che per lo stato di abbandono in cui venne lasciato dalle gerarchie fasciste era ridotto ri ruolo di stalla. Ora con si lavoro .eseguito dalle abili mani degli artigiani del circondario, il nuovd teatro è trasformato risultando un modedio dal suo genere. Entrando nella sala, una fantasmagoria dì lud quasi ci abbaglia. La sala »i presenta zeppa dì pubblico che assiepa _ ogni ordine di1' posti, mentre alc-ne centinaia di persone devono rimanere in piedi. Alle ore 20,30, dire a, KI compagno Petronio, a nome del Comitato Esecutivo dei Comitato Popolare Circondariale, ringrazia tutti coloro che, con il loro assiduo lavoro hanno concorso alia realizzazione di quest’opera che è una dede più notevoli del circondario. Saluta quindi le autorità e gli ospiti intervenuti alia cerimonia d a-pertura, per poi rappresentare quali erano le condizioni della cultura del popolo nel circondario sotto il regime fascista imperialista. Bisogna va prop •’io, egli afferma, arrivare alla conquista del Potere Popolare attaché le legittime aspirazioni del popolo potessero tradursi in realtà concreta. Il Potere Popolare si preoccupa ed impiega tutti i mezzi perchè la cultura non sia più il monopolio di pochi privilegiata, ma risulti invece aperta nel modo più ampio ed incondizionato a 'utto S popolo. Il teatro è stato trasformato e rimodernato per il popolo ed ora le vene data anche questa magnifica opportunità di sviluppare la propria cultura». Conclude mettendo in rilievo il fatto che nel nostro circondario, pietra su pietra, si ritoostruisce la nostra vita in egni campo economico, politico e culturale. A! compagno Petronio, segue fi compagno Marion, iil quale, a nome del centro cultura sloveno-croato, porge alcune parale di saluto e dì ringraziamento, per poi illustrare la .importanza che avrà fi teatro nello sviluppo culturale ,del circondario. Per ultimo prende la parola fi compagno Mihovilović in lingua croata, die saluta i presenti e fà rilevare che con la riapertura del trasformato teatro, la popolazione del circondario, avrà un’altra possibilità di cementare 1 vincoli di fratellanza tra le gente delle tre na-Etemaìità conviventi nel circondario. Ai discorsi segue un programma culturale, che comprende vari numeri e cicè esecuzioni dii cori, orchestre, cantanti Urici» nonché alcune recitazioni. In apertura l’orchestra sinfo-l’Armata Jugoslava di Portorase suona alcuni pezzi di mus:-ca sinfònica. Segue il coro di j dedicate all’allevamento dei bo-Radio Trieste II diretto dal j vini e degli animali da cortile, maestro Ubaldo Vrabec, che ! i erra’ aumentato il numero dei eseguisce in modo perfetto «Bi-1 "™*>ri delle va,ne , . , . ^ .1 Per l’elevamento professionale lecanka» ed una canzone popo- j ^ {(ua0p€ra jij ricostruzione e di mostrato che il lavoro per lo sviluppo dell’attività artistico- culturale fra gli italiani è stato bene impostato. R numero dei complessi partecipanti prova chiaramente che l’interesse delle masse lavoratrici italiane di eie- costruzione di quanto i stato distrutto nel conflitto testé conclusosi e che, perciò, non vuole la guerra, ma vuole edificare In pace il suo avvenire. Mozioni Ci sono pe-uanut* dall» cooperative agricole di produzione di Monte, di Campei Salata, di Babici, del collettivo delle Saline, dal paese di Labor, dalla cooperativa agricola di lavoro «Unità e Fratellanza» di Ancarano, dagli operai detle fabbriche del circondario; fra cut: dalle maestranze dell’Ampe’ea, dell’Arrigoni e della Nardone di Isola, dei Cantieri Pi rane'"' ecc. Al popolo lavoratore si sono aggiunti alcuni sacerdoti democratici del circondario, I quali hanno inviato un telegramma di adesione al comitato permanente perla difesa della Pace di Parigi, telegramma .nel quale denunciano ce mene degli Imperialisti per scatenare un nuovo conflitto. La posizione assunta da questi sacerdoti contro gli Imperialisti e la reazione intemazionale Ispirata e protetta da altissimi papaveri del Vaticano è In netto contraso con la posizione assunta da certi sacerdoti di Capodtstria f quali hanno rifiutato di apporre la loro firma adducendo il puerile e farisaico pretesto di dover chiedere Tl-permesso a Trieste alle superiori gerarchie ecclesiastiche. L’incessànte affluire di mozioni e di proteste contro i guerrafondai. manifesta la volontà plebiscitaria del popolo. Disgraziatamente vivono e vegetano nel nostro circondarlo alcuni elementi i qua’i. fuorviati dalla propaganda reazionaria, non hanno dato la loro adesione al movimento per la pace. Fra questi Va segna'ato un certo Gandu* sio, proprietario dell’osteria «Ba-stlane'to» di Capodistria, il quale è stato beneficato dal Potere Popolare. quindi una addetta a”a fabbrica Jalcsetich, certa Linda noi Tl proprietario de1-'a casa sita in via Annunzia’a N. 772 nonché quelli dei N.ri 780 e 782 della stessa via. Alla stessa categoria appartengono vari elementi al servizio dei aiirtrnafondaJ ( Quali svolgono u- na attiva propaganda in 'seno a-gli abitami perchè non dia il proprio assenso alle petizioni per la pace. Anche I cosiddetti «Internazionalisti» nostrani hanno assunta una posizione parallela a quella della reazione e dei guerrafondai non firmando i moduli per la pace. Con questa presa di posizione essi forniscono una prova in più di essersi' messi al servizio della reazione. L’oratore ha dimostrato con *-senapi' concreti come si possa e si debba impedire una nuova guerra rilevando come la potente forza polhi *a e morale dal congresso della pace di Parigi sia E risultato dell’individuale concorso di tritoni e mf-ion di cittadini òel-e diverse nazioni del mondo. Anche i democratici del circondario dell’,Istria, e particolarmente i lavoratori d’isola, devono intensificare la propria partecipa zi on e e le proprie attività nella lotta per la difesa della pace e delle liberta’ democratiche. Il comp. Petronio, a conclusione, ha dimostrate come Patteggia-mento passivo di un gruppo di cittadini sotto le direttive di Vi~ posizlone in cui sono scivolati tut-pslzione In cui sono scivolati tutti coloro che «t sono estraniati dalla loto» per seguire una linea politica che obiettivamente conduce a fare gli Interessi della reazione e dell’imperialismo. Infatti, nella concreta situazione del circondario dell’Istria, chi non lavora, non combatte per la pace, per le libertà e per le .conquiste democratiche, non appog-non concorre H Potere Popolare, non conco-re per il miglioramento deta situazione economica e politica, non partecipa cioè attivamente nel suo terreno alla vita politica e sociale Invitabìlmente sottrae le energie al fronte democratico internazionale, danneggia ,,, 1 ugenza .a causa der.’totennazionailsmo, la ! . causa dell’UHSS e rafforza per contrapposto ii campo nemico del lavoratori e della pace, il campo dell’imp erialismo. L’edificio sarà "-"’ruito in prevalenza con cemento armato che è più economico e p ù solido. L’ente che dirige fi lavoro efe costruzione dell’Autogarage Serri edella dispone di circa 200 o-perai > quali lavorano on attaccamento consci di dare con la loro opera un concreto contributo al rafforzamento della nostra economia Detti operai provengono quasi tutti da diverse località de! circondario Data la mancanza dì quadri specializzati e qualificati l’ente che dirige i lavori di costruzione ha incontrato alcune difficoltà che sono state ben presto superate, grazie anche alla buona volontà dimostrata degli opera1 stessi neì-l’apprendere il mestiere. Per il futuro e già stata organizzata una scuola per muratori nel-’ambito del cantiere stesso, scuola che darà i nuovi quadri per l’edilizia, di cui il circondario ora difetta. Prima di iniziare i lavori di costruzione si è dovuto v ©cedere allo spinamente di una vasta zona: e cosi ben 800 metri cubi di materiale sono stati rimossi e trasportati nella bo- nifica, «die in tal modo e aumentata di 4000 m. quadrat di terra buona. Finora i lavori delle fonda-menta sono stati eseguiti nella misura del 45 per cento e quelli di muratura del 25 per cento. La costruzione dell’edificio viene eseguita in modo razionale, secondo 1 moderni dettami della tecnica edilizia, cosicché il garage risponderà a tut-» ti i requisiti richiesti da un o» pera della sua importanza. Meritano un accenno elogiativo sia il personale dirigente come le maestranze per il loro attaccamento al lavoro, per la soMecitudine e l’abilità con cui procedono i lavori. Non è privo di! significato il particolare che la nuova opera di tanta importanza per la nostra industria ed i nostri trasporti, viene costruita con pietre ricavate dalla demolizione del tetro carcere di Capodistria ove hanno sofferto numerosi antifascisti. Oggi quelle pietre servono per costruire un’cpe-ra che gioverà grandemente per il potenziamento e la prosperità della nostra economia, dallla quale dipende il nostro migliore avvenire. La casa dal pioniere inaugurata a Grisignana E’ stata inaugurata a Grisi-1 gnana, alla presenza di tutti gli alunni delle scuote elementari italiane e croate, la «Casa del Pioniere». Aila Inaugurazione sono intervenuti anche i pionieri delle scuole croate di San Giovanni ed alcuni membri de! distretto di Buie. Gli insegnanti delle scuole i-taliane e croate, hanno parlato ai pionieri nelle rispettive lingue, illustrando gli scopi e le funzioni dell’organizzazione dei pionieri, i quali oggi hanno la loro casa. Quivi essi apprenderanno 1 giusti e sani princip; dell’amore verso 11 prossimo, della fratellanza, nonché i primi elementi della cultura e del sapere del lavoro. Alla festa hanno partecipato anche alcuni aompagni e compagne delle varie organizzazioni di Bu e, che hanno rivolto ai pionieri parole di saluto. Infine i pionieri si sono disposti su 4 colonne con il loro vessillo azzurro. Alcuni di essi hanno ricevuto in dono il fazzoletto rosso distintivo -lei pionieri. Con te canzoni della Lotta Si è ooncìusa questa festa, «die ha dato ai piccoli di Gngnana la loro sede. Il Potere Popolare, organo della volontà del popolo, vuo- rappresentano il norfrio avvenire sia disposto e fatto quanto multa più vantaggioso e benefico per essi. UN DELEGATO senza volontà’ Ci sono pervenute da varia parti lamentele da parte dei contadini che portano a macina- il loro grano al mulino «Norbedo» ad Ancarano, lamentele che vengono a ragione rivolte, poiché veramente il grano viene macinato male -d ii delegato non si occupa di ac-cer* 9 le cause, nonché non si occupa per provvedere alla riparazione del macchinario, che necessità ri una immediata revisione. Chiediamo perciò di un fm-mediato intervento delle autorità per provvedere che venga risolto questo caso, e che -»eriga rimosso il delegato che a-gend-o in questo modo dimostra di esiseré menefreghista e «ii le che per i nostri giovani, che non curare i beni del popolo. Dove vuole arrivare? ««• ititi tinnii uMtiiiMiittiiintiirnu iute La brigata Babič sulla Monte-Viliam Un gruppo di giovani brigadieri appartenenti ad una compagnia della brigata Giovanile B. Babić. si e recato a la-» dersl benemerito presso elamen- forare per I te gromi sulla rtra-, , . ,v ... (da Monte-Villanova. 1 giovani ti che sono i responsabili diretti | prodigato le loro ener» delle distruzioni su te dai popo-, gie ed hanno conseguito risul- Da qualche tempo l’aw. Ponis, bazzica In vari uffici, cercando dati ed toformazion concernenti le proprietà ed i bent di noti criminali fascisti e nemici del popolo spodestati e condannati dal popolo. Con ciò egli cerca forse di ren- NEL CAMPO DELL’ ARTE li deirEuropa e principalmente del popolo de. nos’co circondario. Se l’avvocalo Po * "s vuole crear-' si una posizione e 1 fama di uomo onesto, mette a disposizione del popolo lavoratore la sua intel-e capacità professionale ; del popolo lavoratore la sua intelligenza e capacità professionale: a trim enti il popolo lavora .ore lo dovrà trattare alia stregua di coloro il cui interesse egli cerca oggi di patrocinare. -------o------ Auspice il Centro di Cultura Popolare italòa ia per l’Istria, abbiamo avuto ■> piacere di a-vere fra di noi in qualità di o-spite gradita 'a compagna drammatica ded Teatru del Popolo di Fiume, che s« e prodotta nella commedia brillante di Molierè nella traduzione di G. Brera; il «Tartufo», te commedia a dispetto degli anni è sempre viva, grazie all’arguzia «he l’autore a dovizia vi ha profuso. L’intreccio delia stessa non è eccezionale poiché già diepo il primo quadro Si intuiva quale ne sarà la fine. Il numeroso pubblico l’ha gustala e seguita attentamente, sottolineando i passi più importanti con delle schiette risate, data la vivacità assunta nella sua parte da Gianna Depoli, che di «Dorina» la cameriera ne fece la macchietta più gustosa. Sono piaciute altresì la Ban-guza nella parte della signora Pernelld anche se nel primo quadro era un po’ fuori di tono. ottima la Mascheroni che con la sua voce bene controllata si attirò la simpatia del pubblico, a. posto la Gobbi nella parte di «Damide», un po’ emozionata Piro. Degli altri attori fecero buona impressione il Montini nella parte di «Cleante» Odel! a Momella nella sua Preparazione perii 1° faggio breve parte, buoni gli altri. Buono pure il Bianchi nella parte del «Tartufo». Lavremo desiderato più consoline allo [ Domenica 24 pelle città di spirito che l’autore fà figurare ( Capodistria e Buie si sono svol-e cioè più strisciante e melili- te 1© prove generali dei saggi fluo, sarebbe stato un vero fai- ginnici per il 1 Maggio. Al'e so devoto. prove hanno partecipato alcune In complesso una bella serata migliate di ginnasti, che sotto d’arte che il Popolo di Capodi- j la direzione degli istruttori stria ha soddisfatto molto. Ottima la scenografia, aderenti al epoca i costumi. Francesco Lanza hanno eseguito gii esercizi. Le prove sono riusate molto bene. La preparazione ginnica è migliore di quella dell’anno scor- Gli tati veramente lodevoli, contri-* buendo così, nel toro piccolo, al potenziamento delte nostra economia. I dati che sótto riportiamo attestano quale sia stato lo • slancio di questi giovani udarniki. Lavorando duramente per costruire la massicciata della strada essi ne hanno ricavati ben 304.3 m. quadrati. Hanno scavato 269,38 m. cubi di terra, trasportato ad una distanza di metri 20. l'anno ì-noltre rafforzato una " arpa! a con m. cubi 211, 87. II valore del 'avaro effettuato da questi giovani ai monto a lire 113,543. Agli altri giovani facenti parte delle varie brigate dei lavoro di imitarne l’esempio. 'O.... FERMATI DALLA I EGGE schiamazzatori not'urni Una pattuglia della D.P. di Capodìstrìa ha provveduto al fermo di un gruppo di persone, le quale erano state code verso le ore 2 del 24 corr. r»*.en- Raccoglie fiorì e perde la vita Verso le ore 15 de! 24 ooit. in località dii Valletta «Porto-roseà, certo Plisconio dii anni 45 da Pcrtorose, mentre stava celando di raccogliere dei fiori per farne una ghirlanda per la tea deceduta, scivolava da una scarpata e cadeva in precipizio. Raccolto e soccorso immediatamente non dava -ogni di vita. Durante ii suo trasporto all’ospedale decedeva perite gravi ferite riportate nella caduta. so Gli studenti delle sciale i- j tre’ schiammazz.avan0. Esse' r> taliane, si sono contraddetto- | ti fra i migliori. L’esecuzione delle prove era accompagnata spondono alle seguenti generalità: Noto Nicoli, Castellani Gi-, , , , , .no. Mondo Albino, Ponis Oir.e- dal suono di alcune bande, nu-, pavento Giuseppe, Der in Stefano, Derim Giovanni Mondo sicali. Alcuni gruppi si sono e-sibiti nella esecuzione di esercizi vari. Fra i migliori sono da registrare gli studenti del ginnasio sloveno di Capodistria quelli dh Portorcse ecc., quindi con 1© loro belle esecuzioni si sono fatti applaudire dal numeroso pubblico presente. Gli esercizi si sono svolti sui campi sportivi delle città omonime. La preparazione si è rivelata molto buona, così il 1 Maggio ci sarà dato di constatare che le forze sane drite nostra gioventù hanno fatto progressi nel campo della cultura fisica ed anche in quello della cultura generale. Albino, D’Agostino Corrente Adriano. Antonio m Attività sindacala istriana PARENZO, 28. — In 66 villaggi del distretto di Parenzo seno terminate le elezioni per ! corr'-tati locali del FFA Nelle o-ea-nizzazfonj del FFA del distreuo di Parenzo è compreso l’83%> di tutte le donne del distretto che hanno il diritto al voto elettorale. La nostra Lolla W IL I" MAGGIO, W L'UNITA' DEI LAVORATORI I IL PROGRAMMA NEL CIRC. ISTRIANO Nella tradizione del l.o Maggio triestino rientra anehe la gloriosa lotta combattuta in tale data, nel 1945, per le vie della città. Nelle due foto vediamo i primi elementi della Difesa Popolare di Trieste radunarsi per le vìe, alle prime ore del mattino, per collaborare eoo i reparti liberatori dell'Armata Jugoslava. TRIESTE 1949 PROGRAMMA c . J- dei festeggiamenti per Ut. maggio Domenica 1. maggio 1949 ore 10 alla ROTOM DEL BOSCHETTO Psrleranno i cemp. BRANK0 BAB!C , EUGENIO LAURENTI ore 14.30 allo Stadio „1. Maggio" STRADA (iUARDìEHA NUMERO saddio spartivo ESERCIZI GINNICI, CANTI CORALI, GARE SPORTIVE E BALLO CRONACHE CRONACHE In primavera gli uomini della fabbrica alia fine dei turni da lavoro, fermati nell’atrio, incominciarono a tenere tra loro lunghi discorsi. Erano forti e seuri uomini, e i loro dorsi nudi con le chiazze lucide di olio di macchina splendevano al sode tiepido della nuova stagione. Vedendoli ora dopo un inverno buio e umido sembrava di coprire in loro un fascino antico che prima era stato nascosto dagli abiti bagnati, dalle berrette sudicie calate sotto gii orecchi, dalle scarpe sdrucite e inzaccherate di fango. Ora gli uomini della fabbrica sembravano antiche statue greche, parlavano tra loro con il viso aperto ad un sorriso infantile, e nei loro gesti, nelle loro parole c’era quella luminosità che era nel creilo... Gii alberi della strada avevano fcglioline verdi in cima ai rami e i ragazzi andavano a scuola con le mani piene di mazzetti di spighe ancora tenere. Il mio primo maggio lo festeggiai in questo periodo. Ancora avevamo ili fascismo dentro lan ostra casa, ed io giovane di diciotto anni lavoravo nella fabbrica. Un giorno di questa tiepida primavera gli' uomini della fabbrica mi chiamarono per mettermi a parte dei loro lunghi' discorsi che tenevano nell’atrio*: Si era agli ultimi di aprile. Seppi allora *1 perchè della loro allegria che con la primavera invadeva gii stanzoni fi’eddii e oscuri della fabbrica. Fino allora avevo odiato la fabbrica, le sue paret* coperte di polvere grigia, avevo odiato me stesso che mi aggiravo tutto il giorno con la mia tuta logora in mezzo ad altri uomini', an-ch’essi con la tuta logora e l’aria scontrosa come me. Ora u-na speranza incominciava a covare dentro di me, una dolce speranza Che mi rinnovava tutto. Ora anch’io avevo ;d mio segreto: il Primo Maggio! Questo giorno giunse quasi i-naspettato una mattina in cui il sole era più radioso che mai. Come d’accordo non andammo a lavorare. Indosammo gli abiti testivi e ci avviammo per i campi con le sporte cariche di spesa e le fiaschette di vino a tracolla. Nelle sporte avevamo soffice pane casalingo, formaggio pecorino, uova sode, olive nere e carciofi conditi con l’olio. Eravamo felici come tanti bambini che si incontrano per la prima volta e che si tengono per la mano per paura di smarrire la strada. Alcuni dii noi raccolsero in mezzo a! frumento glossi papaveri e fasci di sulla rossa. Io, gli altri, vedevamo tutto quel rosso: rosso neH’alba, rosso nelle mani dei compagni, ro3so per terra, e sorridevamo beati e a vevano voglia di guidare la nostra allegria. Quanto sostammo in un prato e ci mettemmo a sedere, l'uomo più anziano della comitiva levò fuori della tasca un brandello di stoffa rossa, strappò un ramo dall’albero più vicino e sopra vi piantò la stoffa come una bandiera. VECCHIE NUOVE ! Nella trincea cercavamo un po’ di rosso, ma trovavamo solo il rosso del nostro sangue che cadeva a gocci« nel terreno u-midieck; e lercio delia trincea. Quando la guerra terminò, ci teliselo dalle mani i fucili arrugginiti e ci mandarono a casa perchè non avevano più bisogno del nostro sangue per difendere i loro 'interessi. Ritrovai gli uomini deiìa fabbrica con più miseria e con più fa-tRipresi a lavorare con loro nuovo incominciai a covare dentro di me con barrivo delia primavera la speranza di sempre: ti Primo Maggio! Quando venne questo giorno come sempre inaspettato ed improvviso, noi uomini della fabbrica non eravamo più soli. Ad attenderci c’era una folia di uomini come noi e di bandiere rosse: i tempi erano un pò cambiati e a noi sembrava di sognare. Purtroppo neanche questa volita ci fu la quiete tanto agognata. Noi avanzamo con le bandiere e gli altri uomini e i contadini portavano in groppa alle loro cavalcature, moglie e bambini. Era una giornata accesa di sole, troppo sole c’era in giro. Ci fermammo in una pianura che si stendeva dolcemente in fondo alle colline, e la vallata di lì a poco fu piena dell’eco delle fisarmoniche e delio scalpiccio della gente che danzava allegra Nessuno preso dalia festa notò le canne fredde e nere- dei fucili e delle mitraglie dei padroni e dei loro sèrvi incoscienti che si affacciarono minacciosi in cima alle colline. Nessuno si rese conto dell’accaduto, neanche quando vicino a lui si abbatterono uomini, donne, bambini, cavalli, ocfipiti a morte, e dappertutto pozze di n-gue incominciarono a scorrere sul terreno, sul grano non ancora maturo. Bestie ed uomini si stendevano sulla terra arata con un rantolo soffocato. Quando la sparatoria terminò, nella vallata divenuta silenziosa rimase no i morti con la bocca^aperta e le mani posate sui ventri lacerati dalle pallottole. Le bandiere giacevamo a terra insieme alte fisarmoniche. La valtetta e-j ra rossa, rossa di sangue, e ha j mezzo a questo rosso spiccava ; solio il bianco del formaggio e idei pane casalingo, il nero delie olive e dei carciofi conditi con l’olio. Compresi allora che... ... i lavoratori devono ancora molto lottare per avere il loro vero Pitelo Maggio! — ------o----- I MARTIRI di Chicago La storia di questo martirio risale ai I Maggio 1886. In quel periodo molti sguardi di simpatia erano rivolti verso il movimento iniziato in America dai «Cavalieri del lavoro» per la introduzione Particolare importanza riveste il 1 maggio di quest’anno, subito dopo la chiusura a Parigi del congresso dei Partigiani della Pace, al quale hanno partecipato ì rappresentanti di 850 milioni di democratici di tutto fi mondo per smascherare l’imperialismo guerrafondaio e costituire un fronte attivo io difesa ed a garanzia della pace. In questo 1 maggio, più che mal i lavoratori dì tutto il mondo devono schierarsi per dimostrare ai nemici imperialisti la loro compattezza, la forza, la loro volontà di pace. Cosciente di questa importanza il popolo lavoratore del nostro circondario si è prodigato nel lavoro per la degna preparazione dei festeggiamenti e delle manifestazioni del I maggio da noi. Come risultato di questo lavoro e come testimonianza della maturità politica e capacità organizzativa del nostro popolo e delle sue organizzazioni, sta il ricco programma di saggi ginnici, sportivi, culturali e sia il bilancio attivo delia gara di emulazione del 1 maggio che ha fruttato dal 21 febbraio sino ad oggi parecchi milioni. Nelle poche ore che ci separano dal 1 maggio è neccessario intensificare il lavoro per il compie tarnen to dei preparativi per la migliore riuscita dei festeggiamenti. Stralciamo qui di seguito dal vastissimo programma alcuni dati norme ed istruzioni ohe possono interessare. Approvvigionamento dei ginnasti: Pionieri e pioniere oltre i 10 anni che parteciperanno alia manifestazione del 1 maggio a Capodistria riceveranno il cibo (pranzo) gratuitamente. Il cibo verrà distribuito ai pionieri dalle ore 12 alle 14 e precisamente nel ginnasio italiano piazzale Ginnasio per circa 1500 pionieri, nella scuola italiana d’avviamento in via C. Combi per circa 1000 pionieri. I rimanenti ginnasti eccetto f pionieri non riceveranno gratuitamente 11 cibo, perciò dovranno provvedere direttamente da soli al pagamento del pranzo. Il cibo si troverà in tutte le trattorie della città di Capodistria ed alla stazione da Bonini. Inoltre funzioneranno del chioschi bene forniti, . f ginnasti avranno ogni precedenza nel procurarsi II cibo. Per i cori e le musiche. I coristi che parteciperanno alla manifestazione del 1 maggio a Capodìstria non riceveranno gratuitamente il cibo. Perciò dovranno pagarsi da soli il mangiano come tutti gli altri manifestanti. Bande e fanfare, tutti i complessi .musicali che parteciperanno alla manifestazione del 1 maggio a Capodistria riceveranno tl cibo a prezzo ridotto, e saranno riservate per loro delle trattorie, cosicché riceveranno sicuramente e tempestivamente il cibo neccesarfo. Trasporti: per le località più lontane sono stati organizzati confacenti mezzi di trasporto via «erra e via mare. La popolazione dei paesi più vicini come Mente Gazon. Bosamarln, Bertocchi ecc. raggiungerà igeo’aitate a Capodistria, 7. EŠECIZI GINNICI Perfezionare tutti gli esercizi ginnici, intensificando inattività ginnica e facendovi partecipare ogni sera i ginnasti. IP giorno 1. Maggio presentarsi puntuali per l’inizio delle prove. I Partigiani si presentino sabato mattina alle ore 7 a Capodìstria al Porto da dove verranno trasportati ad Ancara.no per le prove finali del saggio. Ad Anca-rano si tratteranno tutto il giorno, alla sera parteciperanno alla fiaccolata ed il giorno dopo verrino trasportati a Capodìstria. I partigiani si presentino a Capodfstria nella loro divisa per sfilare come l’anno scorso, mentre per il saggio devono Indossare una camicia chiara, possibilmente bianca e pantaloni scuri (blu, nero, o marrone scuro). Ad Ancaramo riceveranno le «titovke» ed f fazzoletti rossi. I Partigiani portino con sé ad Ancarano le proprie bandiere e le fisarmoniche. 8. FUOCCHI E FIACCOLE La sera del 30 aprile alle ore 20.30 precise si accenderanno i fuocchi sui montf. A tale scopo bisogna organizzare subito la raccolta di sterpaglie e legna in ' modo che i fuochi riescano meglio dalie volte precedenti. Alla stessa ora nelle cittadine inizie-ranno le fiaccolate ed i fuochi sul moli, vello stesso momento sul mare dì Capodistria sfileranno le saecaleve con le lampade accese. Le fiaceolete si terranno pure a Tecani, Smarie, Maresego, Portorose, Verteheglio. Grisignana. Craaizza, Villa-nova. San Lorenzo, Castel Morini e Madonna del Carso. PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONI Sveglia del 1. Maggio. La sveglia si farà mediante musiche e campane che suoneranno a storno. previ accordi delle organizzazioni locali con i campanari. Nelle cittadine suoneranno pure le radio locali. La sveglia sì Questo gi«rno non è stato scelto casua.moB-e. Il I Maggio del 1886 i lavorahm degli Stati Uniti hanno iniziato lo sciopero e le dimostrazioni chiedendo .’orario lavorativo di 8 ore e migliori condizioni di lavoro. Queste dimostrazioni hanno raggiunto l’apice a Chicago, dove hanno preso parte alle .dimostrazioni più di mezzo milione di lavoratori. I capitalisti americani hanno approfittato dell’apparato statale per sopprimere lo sciopero. Si fece processo contro i più noti sindacalisti accusati di entrarci in qualche ; modo nel lancio di una bomba; i .giudici, benché nulla fosse risultato a loro carico, 11 condannarono a mone. Erano giudici di classe, come sempre, del resto. La stampa di tutto il mondo protestò contro la turpe condanna e venne firmato un atto di grazia quando i quattro innocenti erano- farà all'ora stabilita dalle singole organizzazioni di base che si regoleranno in base all’orario dei mezzi di trasporto. AUe ore 7 arrivo a Capodistria dei ginnasti i quali si portano agli spogliatoi: Sportivi: Santa Chiara. Ragazzi: alla scuola elementare italiana. Ragazze: al ginnasio sloveno. Pionieri: al Liceo Italiano — Avviamento Italiano. All’ex stazione sì radunano le masse per La preparazione del corteo. Neh frattempo si esibiranno le bande ed il balletto di Portorose. Alle 7.30 prova dei saggi con il seguente ordine: Partigiani, ginnasti adulti, ginnasti giovani, Difesa Popolare, Armata Jugoslava, mentre 1 pionieri proverranno dopo le dieci quando sfilerà il corteo. — Alle ore 7 si forma il corteo che passerà in Riva Casteieone, Belvedere, Piazza Tito, partendo dalla stazione. — Ore 12 — discorsi — dopo i discorsi scioglimento del corteo. — Alle ore 14.30 inizio dei saggi al campo sportivo. Alle ore 18 in Piazza Tito esibizione delle bande, dei cori e def balli in costume. Dalle 19 in poi musiche e balli popolari in tutte le piazze cittadine. I viaggi di ritorno inizieranno a volontà del manifestanti, d’accordo con i loro coordinatori,! non appena finiranno S saggi ginnici, e si protrarranno fino e tarda notte facendo si, che 1 pionieri possano rientrare subito e gii adulti intrattenersi fino a tarda ora. CORTEO Al Corteo si partecipa nel modo seguente: Il corteo viene formato dal Comitato Coordinatore in collaborazione con i coorina-tori ai quali i manifestanti dovranno dare il massimo appoggio per la migliore e la più rapida disciplina nella formazione del corteo. Gli operai parteciperanno in tuta di lavoro, raggruppati a seconda della fabbriche dove lavorano. con in teste la bandiera sindacale ed i trasparenti. I lavoratori delle brigate giovanili ganizzare ogni anno per il I Maggio delle dimostrazioni per ricordare la lotta dei loro compagni e perchè in quel giorno la classe lavoratrice ponesse le proprie rivendicazioni. Questo succedeva nel tempo, quando si sviluppavano i grandiosi cartelli monopolistici, i Trust e le banche, quando sorgeva l’oligarchia finanziaria. Cosi essi dominarono tutta la vita e-conomica delia terra e assoggettarono al proprio servizio l’apparato statale. Essi si collegarono nell’ambito internazionale e cosi si spartirono le ricchezze di tutto il mondo. Non solamente le classi lavora rici ma interi popoli vennero sfruttati e rimasero senza i più elementari diritti. Questo determinò l’acutizzarsi delia lotta di classe, ohe si è manifestata con gli scioperi e 'e dimostrazioni come ad esempio il I parteciperanno in tuta da lavo-con i distintivi e con le loro bandiere. I cooperatori delle cooperative agricole di produzione parteciperanno raggruppati a seconda delle loro cooperative, con le loro bandiere e trasparenti e. possibilmente. vestiti da lavoro, coloro che hanno fi costume popolare partecipino in costume popolare. I partigiani partecipino con. le loro divise come gli scorsi anni ed inquadrati* I ginnasti nelle divise dei ginnasti, gli sportivi nelle divise sportive, tutti con le bandiere rosse, sindacali, nazionali e sportive. PROGRAMMA DEI SAGGI GINNICI SPORTIVI E CULTURALI Ore 14: sfilata dei ginnasti dal Porto al Campo Spprtivo. — Ore 14.30: Inìzio del saggio con il seguente ordine: Pionieri 6 ai 10 ain.nl; pionieri 10 ai 14 anni; Ragazze; Finali della gara dì staffetta 4x100. — Partigiani, saggio speciale; Ciocchi dei pionieri, saggio speciale; Finali staffetta svedese. — Adulti:, saggi; Numero speciale del ginnasio; Esercito. saggi; Finale del 100 m. piani. Esibizione agli attrezzi; Esercizi con i cerchi; Balletto coreografico; Difesa Popolare; Società sportive, saggio' speciali. — Ore 18: Sul podio in Piazza Tito esibizione dei cori e delle bande - ripetizione del balletto. — Dalle 19 1® poi balle e musiche, nelle piazze cittadine (la disposizione delle bande verrà effettuata dopo la prova di domani). Intensificare gli sforzi per ultimare i preparativi per la migliore riuscita dei festeggiamenti del 1. Maggio, giorno di lotta e di vittoria del popolo lavoratore dì tutto il mondo contro l’oppressore imperialista per la Liberazione, per il mantenimento delle conquiste democratiche, per la tutela della pace. Festa di lotta e di vittorie del rostro popolo, contro rimpe.riali-smo. per ia na,e. per il rafforzamento del Potere Popolare e per la difesa deilr sua conquista. VIVA IL I MAGGIO! TUTTQ E TUTTI PER IL I. Durante il Congresso internazionale socialista a Parigi nel 1389 1 rappresentanti de.ie classi lavoratrici decisero che il I Maggio sia giornata internazionale di lotta in tutto il mondo, in questo giorno gli operai manifestino la loro unità nella ’.otta contro lo sfruttamento, per più umane condizioni di lavoro e per diritti democratici' Prime simili dimostrazioni internazionali ebbero luogo nel 189C. Il I Maggio divenne simbolo della fraterna unità della forza e delio spirito combattivo della classe lavoratrice e di tutti coloro che con il loro lavoro creano i beni della terra. Col passar degli anni, specialmente dopo la I Guerra mondiale, non si cehdueevano le lotte sotto la bandiera del I Maggio, so'amente per i diritti immediati della classe lavoratrice e per la libertà della classe lavoratrice, delle nazioni, per l’aiute all’Unione Sovietica é contro ’Intervento. contro il fascismo in Pa- per la difesa delle libertà nazionali e per l’indipendenza del polla, contro le aggressioni fasciste polo cinese, spagnolo e degli altri popoli, per la creazione del Fronte Popolare Antifascista, contro i traditori della Patria, per I moviménti nazionali- di liberazione. Così la c.asse operaia è rimasta in testa alla lotta per tutti gli ideali progressisti delle varie nazioni Le celebrazioni del 1 Maggio sono le tappe di’ questa lotta. Durante . la seconda guerra mondiale, nella lotta contro il fascismo la classe lavoratrice ha dato un maggior contributo ed è stata alla testa del moviménto nazionale di liberazione ed il I Maggio in molti paesi è divenuto feste nazionale. Il più bel esempio della celebrazione del I Maggio l’abbiamo nell’Unione Sovietica ed oggi nella Jugoslavia. Nell’Unione Sovietica, 11 I Maggio è, accanto alla celebrazione del'a rivoluzione d’Ottobre, la .più grande festa dei popoli Sovietici Durante tutte il mese di aprile fervono i preparativi per questo giorno, nelle fabbriche, nei campi, nelle scuole. nedl’Armata Rossa si lavora febbrilmente e d’assa-to nenl’a..anta-re .e manehevo.ezze e per 11 migliore esegu-mento dei compiti cine vengono prefissi da Potere sovietico e dal Partito bo.scevico. Il I Maglio è il giorno in cui'cesi dimostrano quali risultati possano ottenere, ia loro aita preparazione tecnica, la ' loro . disciplina e la loro coscienza. Già ngl 1905 il I Maggio venpe festeggiato a Trieste ed in tutta .a Regione Giuda dalla quasi totalità dei lavora.ori. Sino aìì’av-vento del fascismo la celebrazione del 1 Maggio a. Tries,® assumeva i) carattere di lotta e serviva a rafforzare ia fratellanza tra le due nazionalità. Boi per 25 anni il I Maggio doveva venir celebrato clandestinamente. Non passò anno però che nonostan.e il terrore fascista non venisse innalzato il vessillo su un camino di fabbrica o su un albero all’ingresso di un villaggio. I partigiani durante questa guerra gareggiavano tra di loro annientando 1 nemici, liberando nuovi paesi. Compagni lavoratori, impiegati (continua in 4.a pag.) Maggio del 1866 jneld’America. TM&ST& i MAGGIO 1 MAGGIO! PER il» DEI LAVORATORI Nel 1890 è stato celebrato per . già stati impiccati. I Sindacati tila l-a voì&% il I Maggio come De— i mericam nei 1888 decisero di or-sta Lntarn tasca. Quando venne la guerra e noi ci lamentavamo per V nostre f m ile, io passa’ tutti primi di maggio m trincea. Io ed altri . •' che prima lo festig avamo di - -te nei campi del nostro paese. All or- noi montanari ed operai che facevamo i soldati, diventavamo tristi a! ricordo della quiete del nostro paesino perduto in mezzo alle colline E la nostra bocca era piena del s-’iv lei rihi di casa: "ino formaggio pecorino, olive nere e carciofi conditi di olio. questo postulato, essendosi la folla portata verso alcune officine ove si lavorava, per far cessare il lavoro, avvenne un conflitto tra dimostranti' e poliziotti volontari. I «difensori dell’ordine» (erano al soldo di Nat Pinkerton) fecero uso delle armi e durante il conflitto venne lanciata una bomba. Vi furono delle vittime. Un processo, ordinativo con criteri di classe, portò sui banchi dell’acusa gli organizzatori operai: Giorgio Engel, Augusto Spies, Luigi Ling, Alfredo Parson, Michele Swab, Ado fi Fischer, Cascar Weeb. Samu Fulden. E il tribunale che per bocca dello stesso presidente, aveva riconosciuto non esservi la prova provata che imputati fossero i lanciateri della bomba, li condannava ugualmente alla forca: In quanto essendo anarchici, dovevano essere ritenuti capar di commettere s.mìle reato. issi passarono cosi alla storia 'fiè gli impiccati di Chicago. La stampa jugoslava ha pubbù-cato 20 giorni »a notizie relative a.» arresto di aiti funzionari statali e di' parti.« bulgari. La amila lino aa oggi invece, ia direzione de. Partito comunista piagare tenta sistematicamente di sminuire e mascnerare il vero cara.tere deha questione presentando »’attività' di Trajco Kostov come deviazione politica. Deila seconda parte delio scand-ue — i’attivite spionistica per conto degli impe-r.aìisti occidentali — non è aaio di rintracciare una parola nella stampa bulgara. Paventando di mettere i membri de. Partilo ed il popolo a conoscenza della vera situazione, ma tentando nello stesso tempo di compromettere per mezzo di tale questione la nuòva Jugoslavia, la direzione del Partito comunista bulgaro e g.i altri Interessati si sono serviti di mezzi che per lo meno possono »sere definiti' disonesti e non comunisti. Così 11 Politbiro del OC del PC bulgaro ha costretto .'rajeo Kostov. dopo l’arrivo di questi dal-l’URSS ed una decine di giorni prima de' plenum de: CC quando già per le vie di Sofia andranno diffondendosi voci sulle sue deviazioni, di pubblicare nel «Rabo-tnicesko deio» un’articolo sul significa. o del trattato d’amicizia bulgaro sovietico. Trajco Kostov ha ornato il suo articolo di lodi all’indirizzo dell’Unione Sovietica, e dato stura al suo vecchio o-di'o contro la nuova Jugoslavia. Su pubblicazione dì questo articolo nella Bulgaria e ia sua diffusione ».traverso la stampa e le stazioni radio dei paesi a democrazia popolare non ha potuto Impedire il diffondersi! delle voci sul manifestarsi dello scandalo, sul -tradimento di Kostov e suite scoperta di agenti deile potenze imperialiste che erano riusciti ad occupare posti dfi responsabilità nell’apparato statale e di partito. Similmente i dirigènti bulgari si comportano, Rado Angelov vicepresidente del Presidium del Sobranje popolare Dopo la pubblicazione del comunicato Tanjuig nel quale viene menzionato l’arresto di Rado Angelov, 1 dirigenti bulgari si servirono dello stesso arrestato per «smentire» il comunicato. Una fonte degna *di fède e d’ tal riguardo quanto segue: «In occasione della sostituzione dì Kostov e della scoperta di agenti stranieri nel nostro Partito; si è manifestata fra i membri del Partito e fra le masse una grande sorpresa specialmente perchè Belgrado ne ha dato notizia prima di noi ed in questa forma. Per poter smentire almeno parzialmente queste notizie abbiamo permesso che i! popolo veda Rado Angelov nella città, tn quanto, pur essendo immischiato nella faccenda, egli è vecchio e non vi era pericolo che potesse fuggire». Le autorità bulgare, come si vede, per nascondere lo scandalo e calunniare ancora una volta la Jugoslavia, fecero uscire Racio Angelov dal carcere e sotto scorta di agenti - della sicurezza statale lo portarono all’ospedale «Croce rossa» di Sofia dove questi' venne sottoposte a visita medica. In seguito Angelov ha «passeggiato» in vettura per sofia sempre scortate dagli agènti. Con ciò no" ebbe ancqra termine la «Smentita del comunicate ideila Taniug. Anzi, all’Ange'ov si détte te possibilità di pubblicare, il 9 aprile, nel «Rabotnicesko delo» un articolo ne! quale è detto fra l’a’tro- «Ne1, corso degli ul'hnf giorni g” imperialisti anglo-americani e la cricca di Tito tentano di sfruttare la destituzione di Trajco Kostov dalla funzione di vicepresidente del govèrno e membro del Politbiro del CC del PC bulgaro il ohe è già noto al nostro popolo, e di presentarla come un’avvenimento che ha provocato un grande scompiglio nella vita interna della Repubblica popolare della Bulgaria e nel PC. Essi diffondo no attraverso a stampa e la radio vergognose menzogne stendo alle quali da noi hanno luogo grandi persecuzioni e numerosi arresti dì noti comunisti, tra i quali dello stesso firmatario di queste righe, oltre 300 di numero, che nel paese aumenta l’opposizione e vi domina l’anarchia. Gli imperialisti anglo-americani sappiano che nessuna menzogna, mena o calunnia, polite piegare lo spirito dei comunisti e del popolo bulgaro. Vane sono le loro speranze di provocare ii ‘ disordine nella nostra politica popolare, facendo affidamento sui favori degli a-genti pagati, residui dell’ex potere fascista». Quest’arUcolo di Racio Angelov è stato trasmesso dall’agenzia telegrafica bu'gara, quindi dalla lepres, Reuter. AFP, e da altre agenzie e giornali. In questi termini ha dunque scritto dell’affare l’arrestato Racio Angelov. E chi è costui, quale è la sua biografia di Partito? Racio Angelov ha vìssuto durante la guerra a Sofia, come medico dell’Ospedale della T Armata con il grado di tenente colonnello della sanità dell’eserrito fascista. Nel 1943 era delegato del PC bulgaro in occasione della formazione del Fronte patriottico ed ha diretto le trattative con i rappresentanti" dei partiti borghesi, non escludendovi neppure Musanov. Di questa sua attività era al corrente te polizia fascista di Boris e ciò tanto per opera sua perchè è conosciuto come uomo chiac-oherone e vanitoso, come anche attraverso i suoi partues borghesi (Musnaov, Muravjev, Gicev ed altri) i quali erano in stretti contatti con la corte. L’attività «di partito» dell’An-gelov non ebbe termine però con ciò. Cinque giorni prima del 9 sett. 1944 egli condusse trattative in nome del PC bulgaro con II governo di Muravjev, il quale a-veva già sin d’allora allacciato contatti con gli anglo - americani e si accingeva a farli penetrare nel'a Bulgaria Nel novembre dello stesso anno egli diede il suo voto, a nome del PC bu.garo insieme a Dimitri Nejčev, Patinale presidente del Presidium dal Sobranje popolare, ; a favore del famigerato « postanovlenije con il quale vengono perdonai, tutti i delitti! agii assassini dell’Esercito di' Boris, quando essi accettino di partire per il fronte. Una ta»e attività controrivoluzionaria di Rac’o Angelov non e-ra casuale. L’ NKVD ha scoperto negli archivi' della Gestapo che Racio Angelov e Bradistilov, presidente del comitato c-iitadino di Sofia, lavoravano per Tlntelligens Service. Sulla base di questa scoperta si è iniziata la istruttoria nei confronti di" questi due e-lementi e del figlio di Racio, sostituto di Jugov, ministro degli affari interni. Questa è la verità intorno al secondo aspetto quel'ò spionìstico — dello scandalo di Trajeio Kostov e di ciò ne parla tutta Sofia. Quel đhe i membri del Partito comunista bulgaro pensano su falto che un «.gente Imperialista pubblichi articoli anttjugoslavi 8 diffamatori sul «Rabotnicesko deio», è del tutto chiaro. La direzione del PC della Bulgaria ha con ciò ottenuto un risultato contrario ai suoi desideri. La nostra Lolla UN di PATTO D AMICIZIA collaborazione sindacale (continua dalla l.a pag.) Quidatri ce dl Rad ich e compagni che hanno messo nell’inattivita zate le masse. Soltanto la linea sciovinista ed opportunista Intro, dotta dal vidalianì ha posto i leverà tori di Trieste e la loro organizzazione sindacale nella carenza e li ha provvisoriamente estraniati dal campo generale di lotta, venendo così meno ai loro precisi compiti internazionalisti. Il legaiipe internazionale di cui Radi eh pretende di riallacciare attraverso la C.G.I.L. era ancre organizzativamente un fatto compiuto: l’accettazione della Confederazione dei Sindacati unici alla Federazione sindacale mondiale. Bisognava darci contenuto e vigore a questa accettazione, ma, come si vede, per Radich questo importante avvenimento è passato di attualità dacché, nel marzo dell’anno scorso, tre Potenze imperialiste hanno, per speculazione politica, dichiarato di voler disfare il Territorio di Trieste. Nella lettera dei Sindacati unici alla C.G.I.L. sprizza incontenibile lo scopo della proposta, e l’obbiettivo dei frazionisti è sintetizzato nello spirito di tutto il documento, basato sul concetto ■espresso della notevole analogia dio situazione di problemi, che inducono i lavoratori italiani e sloveni iscritti ai Sindacati unici della zona anglo-americana del. T-L.T. a proporre ai lavoratori organizzati nella C.G.I.L. la stipulazione di un patto dii collaborazione e di amicizia. Osservare questa tesi e riportarla a confronto con quella dei revisionisti del Partiti della Giunta di Intesa. Quanta analogia, quale identità di spirito ed anche dl linguaggio si riscontra. Qui tutto è spiegato, se è messo in relazione con quanto hanno fatto questi uomini fino ad oggi. Sembra l’improvvisa apertura di un sipario che metta gl 1 spettatori (lavoratori) di fronte ad un’opera costruita cospirativamente in mesi e mesi di lavoro e di cui registi, 1 frazionisti di Vidaii, pensano anche questa di poterla oggi presentare* alla classe operaia triestina con l’incorniciatura ed il trucco dei nomi ed Istituzioni care al lavoratori. Questa ulteriore azione revisionista deve essere spiegata ai lavoratori, che devono comprendere la relazione tra un fatto e ì’altro, perchè solo cosi risulta chiaro l’Intreccio sul quale si sviluppa Razione di Viđali prima e dopo il' luglio 1948 ed il significato della proposta. Le nostre accuse di revisionismo, di abbandono della linea politica, mesi fa facevano ribellare I frazionisti. Oggi non è più d’uso. Oggi si passa all’aperto e concreto riconoscimento della tesi della reazione triestina sulla necessità che Trieste -a a risiste-mata nell’ambito dl'imperialismo italojsmerlcano. I dirigenti dei Sindacati unici hanno nascosto al plenum sindacale il contrasto tra il presunto Inserimento nel campo internazionale del lavoratori triestini tramite un patto dì collaborazione e la concreta azione di revisionismo al Trattato di pace, che incide negativamente sugli interessi delle forze democratiche Internazionali che vogliono Trieste libera dalTimperialismo. Lo stesso aspetto formale della proposta ha bisogno di una analisi. Da essa scaturiscono alcune considerazioni della massima Importanza per I lavoratori triestini. La C.G.I.L. prati cam er. te condiziona l’accordo r'to adesione della Camera del la-oro. Questa precisazione confederale trova l’entusiastica adesione della dirigenza sindacale. La C.G.I.L. afferma infatti che per ragioni di effettiva analogia di problemi tra la situazione di Trieste e quella italiana e per il prolungarsi della situazione particolare del T.L.T. ed 1 rapporti intercorsi con la locale Camera del lavoro, il «desiderato coordinamento tra le organizzazioni triestine e la nostra Confederazione generale del lavoro italiana, per essere efficace deve avere la sua base In una intesa che dovrebbe intervenire tra i S. U. e R Camera del lavoro di Trieste». Qui è riflettuto l’equivoco vf-daliano, e radiciano, quello di Pratolongo e dell’Ufficio informazioni del P.C.I. che hanno, errore per errore, prospettato in Italia la situazione politico-sindacale triestina in maniera Inesatta. Malgrado tutta l’esperienza si vuole camminare sulla strada dei vecchi errori. E’ amtìclassista e dannoso alla classe operaria triestina il mettere i Sindacati unici sullo stesso piano della Camera del lavoro. dando così ad essa un riconoscimento di organizziamone di classe ohe non ha mai avuto e approvando S lavoratori che vi aderiscono. Oggi, più ohe un anno fa, è palese a tutti la funzione della Camera del lavoro. Sorta per Iniziativa della reazione quale ob-'■ ettivi ben definiti di nazionalismo e di reclutamento di masse di manovra per la soluzione italiana dii Trieste, per lo «troncamento delle agitazioni, per 1« rottura del fronte sindacale. E’ impossibile che un simile organismo, apertamente legato agli interessi del governo nego in Italia ed operante sulla linea dell’imperialismo di Truman, per la rottura del fronte sindacale e legato ideologicamente e fattiva- L’O.F. a Općina (continua dalla l.a pag.) vittoria. Nel mentre Tknperiall-smo cerca oggi con il patto atlantico crearsi le premesse per una nuova guerra, noi dobbiamo lottare più uniti ohe mai' per la pace. Noi non vogliamo a guerra; il popolo conosce solo una guerra, quella contro gli sfruttatori, e perciò ogni democratico del nostro territorio deve sentire 1! suo dovere di collaborare per il mantenimento della pace». Quindi ha parlato dei frazionisti che con l’intenzione di' intimorirci hanno indetto un’altra riunione, che ha ottenuto lo scopo diametralmente opposto quello di rafforzarci e così le loro intenzioni sono rimase solamente intenzioni. Conclude inneggiando al PC del TLT, alla fratellanza italo - slava al fronte popolare ed alla unità del popoo lavoratore. Vivi applausi hanno interrotto più volte il discorso del comp. Laurent!'. Quindi il comp. Babič ha proposto che da questa riunione venga inviato un telegramma al congresso mondiale per la pace a Parigi, proposta ohe è stata accettata entusiasticamente. Indi il comp. Babič ha salutato i presentì ed inneggiato al F.P., alla fratellanza ecc. Ultimati i discorsi, il programma della commemorazione è continuato, i partigiani hanno cantato alcune canzoni di' Iota, quindi i cori, riuniti sotto la direzione del comp. Zidarič, (hanno cantato varie canzoni. E gruppo folcloristico ha ballato con l’accompagnamento di due fisarmoniche, danze popolari triestine e macedoni. E’ seguito indi fi baio popolare. Il successo di questa «stazione d5 unità delle nostre forze ha irrTtao fortemente i vi dai isti alcuni dei quali entrarono nella valle, ma II popolo lavoratore, appena li ebbe scorti manifestò la sua ferma intenzione di non permettere di essere provocato, ed allora i «bravi» se la squagliarono bellamente dalla dolina, battendo primati olimpionici di cor- mente ai cosiddetti Sindacati liberi della repubblica, abbia altra qualifica quella che si merita. E’ questa la politica sindacale voluta da Viđali, coincidente con quella della C, d. L., che ha toì-ziato a rompere l’unità sindacala sul terreno nazionale prima agendo tra i ceti medici « piccolo borghese, tra gii imjifegati e 1' '-ganismo sindacale a passivagli intellettuali, poi, con il con corso del gruppo di Radtoh e Viđali cerca dì portare qi’°sta rottura specificatamente fra gli stratti dei lavoratori delle fabbriche e della campagna. La cronaca del plenum sindacale fa apparire 1 lavoratori presenti entusiasti della proposta unità di azione con la Camera del lavoro. Questo è il corollario dell’azione disgregatrice che paesivizza prima Je masse e poi ne tenta il disarmo ideologico. Non è così che si educano i lavoratori: sconfessando il passato rivoluzionario dei Sindacati unici e riabilitando i Sindacati giuliani. Questo nuove fatto della proposta di un patto di collaborazione e di amicìzia è un’altra dimostrazione di quale sia lo scopo principale deU’azione di Vidaii e dei suoi seguaci: lo stesso scopo Indicato, o meglio trapelato nel progetto di programma elettorale e popolarizzato successivamente nella copleremza stampa di Pegasei. I concetti sono noti, perchè tradotti in azioni politiche con gli appelli agli esuli ed alla Polizia civile, e le debite denigrazioni della Jugoslavia e dell’Amministrazione popolare della zona B, con ia proclamazione di Trieste provincia italiana e del circondarlo dell’Istria provincia jugoslava, e successive azioni squa-drisiiche a Servola e relativo tentato mia fallito sabotaggio del raduno delTO. F. di domenica scorsa. Tutto questo al post» di una concreta lotta contro il ristabilirsi della dominazione capitalistica e le forme di governo fascista a Trieste, di una lotta conseguente contro Timperialismo. Nelle mani dei frazionisti vidaliani, e per le loro intenzioni e per i loro obbiettivi, il proposto patto di collaborazione e di amicizia con queste precise speculazioni politiche rappresenta un ulteriore colpo al fronte unico delle forze democratiche del Territorio di Trieste. Le obbiettive difficoltà’ nell® lotta delle masse democratiche e quelle particolari della lotta sindacale e dei Sindacati unici, non si vincono cedendo ulteriormente e diventando «funghi», non si risolleva il prestigio dell’organizzazione dei lavoratori mettendosi sulla strada del colpi di testa demagogici, ma ponendosi su quella del fronte popolare italo-slavo democratico con »U« testa la classe operaia triestina che potenzialmente esiste e sta ritrovando la giusta espressione organizzativa. I lavoratori che non abbiamo ancora capito, pongano questo avvenimento in controluce e lo esaminino diligentemente: ricaveranno da questa ispezione ta convinzione che dalla frazione che oggi dirige 1 Sindacati unici non si ci può attendere che ulteriori malanni, e ricaveranno per di più la convinzione dell’urgente necessità di raddrizzare la situazione riportando l’organizzazione dei S. U. sulla vecchia strada conseguentemente elastica e rivoluzionaria, impedendo il danno che provocano elementi senza prìncipi, postisi r di una strada e su di una linea di determinati obbiettivi in contrasto con interessi generali e particolari dì tutto il popolo lavoratore del Territorio di Trieste. ULTIME INTERNAZIONALI J RISPETTARE LE DISPOSIZIONI DEL TRATTATO DI PACE (continua dalla l.a pag.) triestini su questo pericolo. E chiaro dhe se l’impostazione generale data dalle coalizione reazionaria e tale, come lo e infa’ti, non è chi non veda che le forze la battaglia su questo terreno. Non vi può essere una soluzione adeguata per i problemi che assidano oggi’ le larghe masse popolari di Trieste senza che vengano prma risolta i problemi di principio, strettamente connessi con lo ’’status” internazionale della citta, con le disposizioni del trattato di pace. La reazione locale, manovrata datrimperialismo, vorrebbe passarci sopra e consacrare con le elezioni ’’amministrative” questo stàio di cose. Il campo democratico deve Inveoe instancabilmente proclamare che questo stato di cose costituisce una violazione degli obblighi ohe i firma tori del trattato di pace si sono assunti e lottare per C’applieazìo-ne integrale delle clausole di questo. 6 Questo ordine di considerazioni rivela la vera natura del programma elettorale vidaliano. L’af fenmazione che il programma deve avere un puro e semplice oarat tere amministrativo nasconde in realta l’adeguarsi' dei frazionisti triestini allo stato di cose esistenti, alle violazioni incessanti degli impegni intemazionali, alla progressiva annessione economica, amministrativa di Trieste all’Italia. Un tale atteggiamento significa non voler vedere la realta’ e nascordere la testa nella sabbia come fanno gli struzzi quando si trovano in pericolo. Non è pensabile però ohe gli estensori del programma vidaiano non abbiano visto questo pericolo. Si impone invece la conclusione ohe cosi abbiano fatto proprio perche ciò rienra nei loro piani revisionisti- Gli USA vogliono asservire la trizona della Germania occidentale In contraddizione con gli accordi di Potsdam, si prepara la creazione di uno stato separato germanico ci. La loro-posizione apolitica nel la questione di cui sopra li porta però sostanzialmente ad addan-bonare ariane le posizioni classiste. E programma elettorale del Fronte popolare italo-slavo può però rivendicare a se stesso un delle piu larghe masse popolari, quando si consideri ad esempio che esso rivendica ia restituzione del patrimonio statale che per disposizione del trattato di pace appartiene al Territorio di Trieste. Sì può perdo tranquillamente concludere ohe li progetto del programma elettorale del Fronte popo’ar- italo- slavo di Trieste costita ce un’insieme di rivendicazioni di fondamentale importanza per a vita e per l’esistenza delle più larghe masse popolari. Ogni democratico sincero Co deve studiare ed apportarvi il proprio contributo onde fare un (strumento potente di lotta delle masse lavoratrici che combattono per un migliore avvenire. COLLOQUI JESSOP-mAUK sa PARIGI — La conferma qua- uffidiaìe dell’agenzia TASS delia proposta fatta a Malik da Jessup co" 'mente la possibile abolizione del blocco e del controblocco a Berimo viene considerata nei circoli diplomatici come un atto politico importante. Era noto il fatto che la questione s’era discussa in modo preciso nel corso delle conversazioni di corridoio fra il delegato sovietico e quello a-mericano alla Nazioni Unite. Non fu tuttavia mai pubblicato da fonte autorizzata. L’iniziativa presa dall’agenzia soviètica non ha fornito per il momento argomento a commento alcuno nei circoli francesi autorizzati, che si limitano a sottolineare l’interesse, ma per gli osservatori internazionali la si mette in rapporto con già ultimi sviluppi dell’elaborazione della costituzione per la Germania occidentale. Dopo l’ultima nota delle tre potenze occupanti a Bonn, sembravano eliminati gli ultimi, o-stacoli a! voto del testo tedesco, li comunica*» russo si inserisce fra la nota dei tre ed ü voto finale di Bonn, ’ad quale tuttavia non è ancora intervenuta. Va ricordato comunque che le potenze occidentali hanno sempre considerato indipendenti la questione del blocco e qualla dell’appkcazione degli accordi di Londra. MOSCA — Ecco M testo d’un comunicata diffuso dall’agenzia Tass: «In queril ultimi tempi la stampa s' anìera ha pubblicato alcune informazioni, principalmente da fonte americana, su un’eventuale abolizione delle restrizioni imposte simultaneamente dall’URSS, dagli Stati U-mti, dalla Gran Bretagna e dalla Francia ai trasporti ed alia circolazione, nonché agli scambi commero’ali tra Berlino e le zone occidentali, nonché tra le zone orientali ed occidentali d’occupazione in Germania. Queste riformazioni -io dato origine a vtiai che non corrispondono alla realtà. L’agenzia TASS ritiene necessario confutare queste voci e ristabilire i fatti quali sono: di 15 febbraio il rappresentante americano all’ONU Jessup chiese ai delegato sovietico al Consiglio di Sicurezza Mal k (basandosi sul fatto che il Governo americano era interessato all problema berlinese) la ragione per la quale nella risposta di Stalin alle domande poste da Kingabury S>'!th, paragrafo 3, che tratta dello sblocco, non viene menzionata la questione dell’unificazione monetaria a Berlina Malik rispose a Jessup che questa^ omissione non era dovuta al caso e che il problema della moneta berlinese poteva venire esaminato alia prossima riunione dai Ministri degli affari esteri che avrebbe discusso 1 problemi tedeschi. Jessup invitò allora Malik a pronunciarsi sulle possibilità di una revoca delle restrizioni sui trasporti prima della riunione dei ministri j, degli affari esteri. Il 21 marzo Malik rispose a Jessup che le restrizioni imposte reciprocamente al commercio ed al trasporti di Berlino potevano essere lotte prima della riunione del consiglio dei ministri degli affari e-sterd, a condizione che venisse previamente realizzato un accordo sulla data della riunione dii tale consiglio. Il problema dell’unificazicme monetaria si sarebbe potuto esaminare nel corso di questa riunione assieme alle altre questioni relative alla Germania. Secondo le informazioni di cui dispone la TASS, l'u'timo convegno tra Malik ed Jessup ebbe luogo ili 10 aprile*. si trovo la delegazione jugoslava di unire la sua voce di protesta a quelle della Polonia, della Russia Bianca e dell’Ucraina, dato che il Presidente della Commissione politica, il delegato belga Fernand Van Langenhove, aveva deciso che tale questione non era iscritta all’ordine del giorno della Commissione. In tale tele» gramma, Popovič attira pure l'attenzione di Evatt sull’esecuzione di «patrioti greci», di cui nove, secondo quanto egli afferma, vennero fucilati fra il lo ed il 10 aprile. CRITICHE alla Cecoslovacchia La «Borba» crl- r, ,, £ oggi l’atteggiamento del go- Sconcertanti dichiarazioni di un comunista giapponese DEMOCRATICO CONDANNATO A CUBA HABANA — Il presidente del Partito del popolo cubano, U-doardo Chibas, è stato condannato a sei mesi di prigione per oltraggio ella magistratura. Nel corso di un discorso tenuto alila 'radio, .Chibas aveva accusato di corruzione tre magistrati della Corte Supreme r ibana per aver approvato la ’> visione del Consiglio naaiona'e economico autorizzante la compagnia dell’elettricità cubana ?:Ì au-’ mentare le tariffe. Il pubblico che aveva assistito al processo ha protestato con violenza contro di verdetto. La polizia ha o-perato quattro arresti ed il procurator® ha potuto lasciare fi tribunale soltanto sotto la scori ta protettrice della pollala. S: rammenta in quest’occasione che durante le eiezioni presidenziali del 1948 Chibas aveva raccolto mezzo milione dii voti. Tokio, — Commentando i reso conti delia stampa reaitivi alla decisione di Mac Arthur di consolidare la difesa dei Giappone di fronte all’avanzata comunista in Cina, il leader comunista San-zo Nozaka ha affermato -he tutta la politica anticomunista in Giappone risulterà’ costosa ed inutile. In un’intervista concessa ad un corrispondente dell’AF-P, Nozaka, il quale ha trascorso lunghi anni presso Mao Tse Tung e Giu Teh ha lodato Patteggiamento realista degli inglesi ed espresso l’opinione che le autorità ’ americane riconosceranno presto o tardi il pericolo di estendere ia loro linea di «difesa». Egli ha riaffermato la convinzione che l’inevitabile e completa vittoria dei comunisti nel prossimo avvenire avra’ un’enorme effetto in Giappone. I circoli del comando americano si sono rifiutati di commentare le ultime notizie sulla guerra in Cina, facendo solamente notare che il complesso della superiorità’ razziale nipponica nei confronti dei cinesi e dei coreani perdurerà’ malgrado gli avvenimenti in Cina e continuerà’ a determinare l’atteggiamento sentimentale della popolazione giapponese. La ripresa delle relazioni ecconomiche fra la Cina ed il Giappone, ben- ché’ desiderata da numerosi uomini politici nipponici, non e’ stata ancora proposta alle autorità’ alleate dal governo di Tokio il quale osserva, come la stampa, ha protestato contro l’esecuzione dei sindacalisti greci, chiedendo il massimo riserbo. Protesta jugoslava a! governo greco Lake Success, — La Jugoslavia al presidente dell’Assemlea generale delle Nazioni Unite di «e-sercitare un azione presso il Governo reale greco onde por fine allo sterminio sistematico dei patrioti greci». In un telegramma da lui indirizzato martedì sera a Herbert Evatt, il capo della delegazione jugoslava, Vladimir Popovič, dichiara, basandosi sui dispacci delia stampa, che i due sindacalisti (George Dimitriu e Vasilios Eleftariadis), in favore dei quali era recentemente intervenuto il Presidente dell’Assemblea, sono stati giustiziati. Egli attira altresì’ l’attenzione di Evatt sull’im-possibiiita’ in cui martedì scorso 400 milioni' di coran BELGRADO ics Verno cecoslovaccc ohe commercia con il governo monarchico di Atene e vende, in cambio di a-ranci e dä limoni, alluminio, au-I tomobili ed autocarri ai detentori del potere in Grecia 1 quali fanno la guerra contro il popolo greco ed II suo esercito democratico. Il giornale scrive che il ministero del commercio estero ceco-slovacco ha ultimamente chiesto alle sue imprese una lista di prodotti che esse desiderano consegnare alla Grecia monarchica per poter intervenire a tempo presso il ministero del commercio estero di Atene dove vigono — così si dice — del «severi regolamenti per l’importa ione e l’esportazione». «Questa non è la prima misura adottata dai rappresentanti responsabili cecoslovacchi — prosegue la «Borba» — allo scopo di aumentare gli' scambi commerciali con la Grecia monarchica. Al termine dell’accordo già esistente dal mese di agosto 1947 la repubblica cecoslovacca si è impegnata a consegnare al governo di Atene delle macchine, tessili e prodotti chimici oltre al legno da costruzione per un valore di 600 milioni dì corone cecoslovacche all’anno. Inoltre il governo ceco-" slovacco ha autorizzato i commercianti cecoslovacchi ad effettuare delle transazioni con i monarchici greci fino alla concorrenza di PER L’UIITA’ DEI MUORI Vivendo vive il il capitalismo neofascismo PARIGI, 28 — Francia, USA e hanno pubblicato una «»rie di documenti unilaterali sulla Germania, documenti che 1 ministri degli affari esteri delle tre potenze, Ache-son, Bevin e Schuman, hanno firmato a Washington l’8 aprile eh quest'anno. Questi documenti ri guardano raccordo separato delie tre potenze occidentali in merito alla costituzione di uno « Stato delia Germania occidentale » ed ai prolungamento deU’occupaz one dele tre potenze dopo la proclamazione dalla repubblica separata delia Germania occidentale- In base al do-cur- *< vengono conto--nati e 4-mangono In vigore gli accordi separati delle tre poten' occidentali, precedentemente pò rllcatl, nonché la decisione circa la consegna dell’arsenale industriale del'a Ruhr agli ex proprietari nazisti, l’accordo «uba sospensione dello smantella, mento delle Imprese dell’Industr.a bellica ed altri accordi. Tra 1 documenti pubblicati figura incile l’accordo In merito ai controllo tripartito, che stabilisce la fusione delle tre zone occidentali prima qhe entri in vigore lo statuto di occupazione per la Jjjerman a accidentale. In base aU’ageordo, il sistema di controllo tripartito, ossia <1 instaurazione di un’alt» tomraU-rione alleata, composta da tre aiti aommtssari deile potenze occidente che eserdteraod» Mg» gectoA- I Governi della ' r.la occidentale B. controllo ed ß Gran Bretagna Potere conformemente allo Statuto di occupazione, comincierà a funzionare al momento dèlia costituzione dai governo delia Germana occidentale. Le disposizioni dello « accordo sul controllo tripartito » pongono tutta la politica estera, interna e valutaria dello Stato veci dentale della Germania sotto iü eon. trailo dei tre commissari, dei qual* il commissario americano avrà ia parola decisiva nell’emanazione di decisioni In merito a quasi tutte '*a questioni, ma soprattutto in merito alle questioni del commercio estero e dèlia valuta della Germania occidentale « poiché — come viene detto neU’aeeordo — gli USA pongono a disposizione della Germania la più alta somma di denaro ». Secondo le disposizioni dell’ae-cordo, b futuro governo della Ger mania occidente esplicherà solo funzioni amministrative, poiché la aita commissione alleata emanerà da sola decisioni in merito alla vita politica, economica e finanziaria della Germania occidentale. Le decisioni deW’«Alta commissione» verranno rimesse alle autorità germa-n'che. come viene detto nell’accordo. solo «nel limiti delle possibilità ». Le disposizioni dell’« accordo sul controllo tripartito » . verranno applicate «nei limiti delia possibilità», anche ai settori occidentali di Berlino. per cui viene definitivamente ultimato 4 tra zi wi am ante ftesv mania e la rinuncia agii impegni assunti dalle tre potenze a Jalta e Potsdam. L’accordo precisa pure che 1’« al-ta commissione » non Interferirà In alcun caso nelle funzioni degli o«r ganl speciali delle tre potenze e cioè del Consiglio della Ruhr e del Comitato per la sicurezza militare, ai quali, com’è noto, è destinato il ruolo di rinnovare il potenziale militare e bellico - industriale della Germania occidentale. Va notato il fatto che, quasi f>n-temporar.eamente alla pubblicazione di questi .-.ccordi separati delle tre potenze occidentali, i presided! ti * governi provinciali della Germania occidentale hanno conseguito all’improvviso a Bonn « l'accordo » In merito alla costituzione della futura repubblica separata della Germania occidentale, e questo avendo il Partito socialdemocratico della Germania occidentale desistito dalla sua fittizia opposizione alle disposizioni deila Costituzione ed accettato il «diktat» dei tre governatori militari occidentali. L’inten zione del governi degli USA, Gran Bretagna a Francia di creare af frettatamente lo Stato marionetta separato della Germania occidentale violando le decisioni di Potsdam e Jalta è confermata dalla stampa occidentale, la quale scrive che la proclamazione dello Stato della Germania occidentale avrà luogo verosimilmente entro S mese dà lu «U di quest’ano». Il fascismo non è stato (liquidato e sradicato totalmente con la sua disfatta militare e politica: esso è una malattia dell’organismo capitalistico e si manifesterà fin tanto che durerà questo. Ecco perche’ anche a Trieste risorgono nuclei fascisti, organizzazioni fasciste e si hanno sempre piu frequenti manifestazioni ed azioni di carattere fascista. Approfittando deH’kideboìimen-to delle forze democratiche, i fascisti di Trieste hanno ripreso flato, coraggio e son passati addirittura ad azioni politiche di qualche rilievo. Nelle trascorse settimane, si sono avute alcune scorribande tipicamente fasciste, per esemplo quella combinata da un gruppo di fascisti al porto ohe ha dipinto su merci destinate all’estero frasi Inneggianti al duce, al fascismo e rile sue ’’glorie”, fatto gazzarra con canti ed inni fascisti: l’altra, quella della manìfesitazione sotto la Casa del Lavoratore Portuale In occasione della parata degli ’’atlantici”; le ritualita’ mussotiniane all’inaugurazione del Circolo ’’Italiano” di Cavana; l’iniziativa fascista per un blocco elettorale di' filofascisti (M.S.I., Uomo Qualunque, Monarchici, U-nione Reduci d’Italia, Cavalieri della Morte, Legionari fiumani e C.L.N. dell’Istria) Il fenomeno dei fascisti fino l’anno orso isolati in città, costretti alla quasi clandestinità ed interdetti dalla vita politica e presenti-mente attivi, operanti pubblicamente ed ufficialmente e dhe un pò alia votla riescono a spostare e ailargamante la loro base di azione calando dalle posizioni dei circoli Oberdan e del Viale raggiungere il fondo di via Torrebianca, mettervi sede, fare bivacco, e puntare poi al porto e riuscire a «lavorare» senza essere buttati in mare, e’ veramente pericoloso. Tutto questo le si deve attribuire alla scarsa vigilanza delle forze democratiche, che non devono scordare mai che nel 1920 a-veva Incomnlclato cosi II fascismo Reir diventare pyf R governo, re- gime, guerra, rovina e miseria. Le forze democratiche contro il risorgente fascismo devono riprendere quella attiva vigilanza e quella tenace lotta dì un tempo e tener sempre presente ohe il fascismo si combatte con le azioni concrete di tutte le ore e di tutti i giorni contro la sua matrice : »’Imperialismo. ’’Giusto” La Germania e la guerra (continua dal num. prec.) zazione anche per le armi speciali. Certi «gruppi» sono chiamati 466 e ad Amburgo le squadriglie n. a costituire il nucleo intorno al quale si riorganizzerà la Luftwaffe. A Oledntourg si sono riorganizzate le squadriglie N. 439, 503, 420, 415, 425, 433. Gli «automobilisti» continuano l’ad,des tramento per l’impiego dì carri armati e sono quasi tutti ex-carristi del Panzer N. 1020 e 518 ad Amburgo: gruppo trasporti n. 511 e Kiel con le succursali di Travemünde e Flesburg). A Lubecca ed Amburgo è in corso di riorganizzazione li genio militare e nei porti di Klel e di WMhetmshafan si è costiti! io il centro della nuova marina germanica sotto la denominazione provvisoria di Ma rinem-dienstgruppen. GII antichi centri militari germanici le grandi città della guerra sono già affollate di soldati; ,le caserme sono state rimesse In efficienza mentre non si è ricostruita una sola casa Tn tatuine grandi città: una popolazione di miseria ed avvilita, le turbe di bambini mendicanti che fermano I treni sulle linee intemazionali, la disperazione sorda di tutto un popolo affamato, guardano a questa rinascita militare alfe caserme di Homboldt di Hohenstiek, al campo di Kokerode, alle grand: caserme di Roselius e dl Munsterlanger come ad una estrema speranza, l’ultima e la più catastrofica delle speranze, la guerra. Felice ChUsuiti (continua della 3.a pag.) e rettori ricordatevi del I Mag-g. 1946 quando le colonne non finivano mal, quando la Piazza Unità di Trieste era piccola per contenere tanta gente. Ricordatevi il I Maggio del 1947 quando ! capitalisti dovettero constatare la propria debolezza, quando a nulla servirono le forze di polizia e dell’annata di occupazione anglo-americana. Allora I signori sono ricorsi ancora di più alta astuzia temendo di affrontare le masse proletarie apertamente. Essi si sono serviti e si servono tuttora di prezzolati dì tutte le specie e dei socialisti di destra, I quali hanno il compito in tutti i paesi del mondo, di dividere i lavoratori, staccarli dall’avanguarlia che li guida nella lotta, tentando di rom pere l’unità dei fronti popolari, scindendo le organizzazioni sindacali e snaturandone le funzioni. Essi si sforzano di eseguire questo loro compito nascondendosi sotto la maschera della democrazia, usando una fraseologia socialista, ostentando bandiere e simboli propri dei lavoratori. Cosi fanno gli uomini di Blum in Fr ’eia. di Attlee e Bevin i'n Ingiù ‘arra, di Saragat in Italia, di Schumacher nella Germania Occidentale. Così nel 1948 hanno cercato di dividere la città di' Trieste in blocchi. Le manifestazioni del 1948 nonostante, ciò sono riuscite imponenti sia a Trieste che nella nostra zona. Compagni lavoratori! Ciò che i socialisti di destra fanno negli altri paesi' da noi è stato fatto da Viđali. Egli cerca di guidare le masse lavoratrici del T.L.T. con una linea opportunistica, con una linea indegna del proletarlato rivoluzionario. Oggi la reazione di Tr ešte ed i suoi lacchè, si sentono quasi sicuri perchè non vedono quelle Imponenti dimostrazioni delle masse che spezzavano ogni ostacolo. Se aveste letto il programma per il I Maggio lanciato da Vìdali, Il vostro cuore ne soffrirebbe, il vostro orgoglio di gente rivoluzionaria ne sarebbe offeso. Vi si parla di feste popolari nel, distretti dell’altopiano e Muggia. Proprio questo volevano i signori capitalisti. Isolare gli o-perai alla periferia, gettarli fuori dalla città. Compagni lavoratori! ricordatevi dhe non potendo opporsi alla celebrazione del I Maggio t nemici del popolo vollero trasformarlo in un to^ta, buona fede infiltratisi nel mov’monto popolare. L’Insidia cerca c*| penetrare ovunque sfruttando comnrensit’U sentimenti nazionali religiosi. Co’ui che oggi a Tr.’--to dice che I sindacati non debba:» fare della politica è un elemento anti-po.oo'are. Non fanno politica I ceti dominanti quando si servono di crumiri § della polizia, di formule religiose e nazionali, dei sindacati gialli e di pacifiche scampagnate? Tenete ben presente in questa vigilia del I Maggio gli insegnamenti dell’esperienza Internazionale. Ricordatevi ohe il tentativo di Vidaii di voder fare del I Maggio una festa di scampagnate è un vero tradimento! Finché i lavoratori sono esclusi dal potere, come a Trieste, il I Maggio non può essere una festa ma un giorno di lotta! .Compagni lavoratori! il I Maggio di quest’anno come negli anni passati, deve perciò essere una giornata di unità e di lotta di tutte le forze democratiche, sulle posizioni conseguentemente antì-Imperialistiche sulle posizioni concrete conseguenti per La difesa delia pace e della democrazia. Compagni! scendiamo tutti U I Maggio sulle vie di Capodistria, per dimostrare che ci sentiamo uniti alle decine e decine di milioni di sofferenti in tutte le città, in tutti 1 paesi del mondo, nonostante le differenze di lingua, In un blocco solo, potente e deciso il fronte della pace contro il quale non prevarranno le forze della guerra. Siamo certi che nessun o-nesto cittadino rinuncerà ad assistere allo spettacolo di una grande folla che disciplinata ed inquadrata sfilerà per le nostre vie dietro le proprie bandiere e musiche, portando con se grafi-coni indicanti il lavoro svolto durante la gara dì emulazione in o-nore del I Maggio. Ginnasti, cor-rlsti. suonatori, operai ed operale della • Langlade, dell’Ampe'ea, del-l’Arrigoni del Fructus, dell’Fxülit deUT.C.E.T., dei Cantieri Piranesi. autisti dell’Adrià, e lavoratori ed impiegati de’ butose, compagni contadini, lavoratori d’assalto, e-rolci partigiani, studenti di tutte le scuole, centuplicate gli sforzi perchè le nostre celebrazioni del I Maggio siano degne di gento che dopo dura lotta si è conquistata il potere popolare, di gente dhe già da quattro anni lavora e costruisce sotto la guida del potere popolare. Siate pur certi che i fascisti, i neofascisti, i fascistoidi, che falsi socialisti, che falsi democratici, che falsi internazionalisti, non ci saranno in mezzo alla nostra folla. Essi cercheranno di sabotare i festeggiamenti perchè così è stato loro Insegnato dal fascismo. Viva l’unità di tutti gli onesti! Vìva l’unità degli operai, degli impiegati, dei contadini, d! tutti i cittadini onesti! Viva tl I Maggio manifestazione per la pace ed il rispetto degli obblighi Intemazionali! Viva il I Maggio, manifestazione della lotta per la pace di tutti I democratici contro gl< imperialisti ed i guerrafondai! Viva il Maggio festa di tutti I lavoratori In lotta per il pane, la pace ed il progresso! Viva il Potere Popolare, risultato della lotta rivoluzionaria del nostro popolol Viva 1 Partigiani, difensori e vendicatori dei diritti del popolol . , Capodistria 23.IV.1949 Il Comitato Circondariale _____________ dei S. U. Risposta Bulgara af O.N.U. SOFIA — Il Ministro degli E-steri, Vasll Kolarov, in un te.e-gramma indirizzato a Trygve Lie, dichiara: «Il Governo bulgaro non accetta l’invito rivoltogli dì discutere dinanzi alla Commissione politica de.l’ONU la facenda dei pastori bulgari. 11 Governo bulgaro respinge categoricamente le accuse formulate dai delegati dell’Australia e della Bolivia, con i quali il delegato degli Stati Uniti ha espresso la sua solidarietà», prosegue la nota. «Tali accuse costituiscono un atto di inimicizia nei confronti della Bulgaria e sono manifestamente dettate da considerazioni ohe non hanno nulla a che vedere con la difesa della pace e con lo sviluppo della collaborazione fra i popoli, cui mira costantemente U Governo bulgaro». La nota affrema ancora che U processo a carico dei pastori bulgari costituisce una questione puramente interna che non è affatto di competenza dell’ONU. Il Governo bulgaro, che non può ammettere l’ingerenza di «i altro Stato, qualunque possa essere, negli affari Interni bulgari, AH* Assembla della gace (continua dalla l.a pag.) 3) Sviluppare la propaganda ne-cesaria alì’attività del c« -presso. 4) Pubblicare un organo d’informazione in diverse li- ue. 5) Preparare il prossl: > congresso mondi» e. Fra i memori del «comitato permanente» vi sono pure (per la Francia) compresi 1 nomi di’ Jol-liot Curie, Eugenie Cotton. Picasso. Louis Saillant l’abate Boulier, Pierre Cot, Yves Farge ed Aragon. Quest’ultimo ha letto poi jl testo de! manifesto finale e pòì ha preso la parola Ives Farge per la ultima dichiarazione ai congressisti stranieri. «Voi avete visto: ieri a Buffalo — affermato Aragon — il vero viso della Francia. Portate a tutti l vostri popoli il rostro messaggio di pace. Arrivederci. Noi vinceremo la causa della pace». Tutti i congressisti hanno cantato in piedi la Marsigliese. Sono le ore. Il primo «Congresso dei sostenitori della pace» è finito.