Tjaša Miklič CDV 805.0-56:801.25 Ljubljana PRESENZA E VALORI DEL PASSATO REMOTO IN RIASSUNTI DI OPERE LETTERARIE O. ESPRESSIONE DELLA TEMPORALITA TRAMITE PARADIGMI VERBALI IN TESTI SECONDARI In una ricerca piu ampia sulle possibilita espressive della lingua italiana nel campo della temporalita, e precisamente nella fase dedicata alle caratteristiche di co­struzione tipiche di testi riassuntivi e di presentazione (analizzati soprattutto sulla Enciclopedia Garzanti de/la letteratura [GAR] e sul Dizionario Bompiani de/le ope­re e dei personaggi [BOM])1 si epotuta constatare una molteplicita di modi di pre­sentazione del testo originale. Tale molteplicita risulta, da una parte, dalla maggiore o minore larghezza nell'includere nel testo secondario vari mondi testuali possibili (contenuto narrativo dell'opera originale coni propri mondi testuali, situazione sto­rica a cui quest'opera fa riferimento, vita dell'autore e genesi dell'opera, caratteri­stiche Ietterarie e commenti valutativi, fortuna dell'opera ecc.) e, dall'atra, dall'utilizzazione di varie modalita espressive messe a disposizione dello scrivente dalla sua competeza linguistica e testuale (disposizione e ordinamento di detti mon­di ne! testo, procedimenti narrativi, tecniche narrative, modi di inserimento di un se­condo discorso ecc.)2 nonche, infine, dalle scelte fatte nell'associare questi elementi. Nella nostra discussione ci limiteremo a quelle parti della presentazione che si refe­riscono al riassunto "puro" dell'opera originale. 0.1. PROCEDIMENTI NARRA TIVI IN RIASSUNTI La prima constatazione offerta dalle analisi eche, per quanto riguarda la scelta dei paradigmi verbali, nei riassunti "puri" viene addoperato quasi esclusivamente il cosiddetto SET DI BASE.3 Eil set adoperato essenzialmente per le sfere temporali dell'attualita e dell'extratemporalita; quando, invece, i suoi paradigmi vengono usa­ti per indicare azioni appartenenti totalmente al passato (reale o immaginario) essi 1 Del BOM e stato analizzato quasi l'intero primo volume e il riassunto della Divina Commedia del se­condo. Analisi preliminari erano state realizzate sulla Enciclopedia Garzanti dell'arte, sull 'Atlante sto­rico Garzanti nonche su numerosi numeri della rivista la settimana enigmistica. 2 Della problematica tratto in l 'uso delte forme verbali italiane nei riassunti di opere letterarie di conte­nuto narrativo: moduli espositivi tipici e toro variazioni, relazione al secondo convegno internazionale della S.l.L.F.I. (24.-27. marzo 1991 a Cambridge) prevista per la pubblicazione negli Atti. 3 Per i particolari si veda Miklič [1989], Miklič [in corso di stampa: a] e Miklič [in corso di s tam pa: b]. appaiono nella loro accezione "STORI CA": il procedimento espositivo che se ne serve e stato pertanto denominato PROCEDIMENTO STORICO. Qui, nel riferi­mento alle azioni passate che rappresentano il FUOCO NARRA TIVO -il quale man mano che il racconto prosegue si sposta avanti nel tempo-il paradigma narra­tivo centrale (che nel PROCEDIMENTO FONDAMENTALE e di regola il PAS­SATO REMOTO (PR)) e il PRESENTE STORICO (PrSt). Analogamente, anche i paradigmi della maggior parte delle azioni periferiche (anteriori, parallele e poste­riori) subiscono questa trasposizione, come se interessati da una specie di "slitta­mento formale". Il confronto tra il PROCEDIMENTO FONDAMENT ALE e il PROCEDIMENTO STORICO potrebbe essere riassunto nel seguente grafico (che, per favorire una maggiore chiarezza, include solo l'essenziale): TP TP CC proced. fondamentale t t t .,__. ..,_.... .-.-. 1 • IM IM IM 1 parlante 1 1 .~r@~· @ • t TP PP Pr F proced. storico t t t ~ +-+ +-+ • 1 IM IM Pr 1 parlante 1 (!) La differenza fondamentale tra i due procedimenti, come si puo rilevare dal grafico, esiste nei paradigmi che si riferiscono ad azioni focali (PR vs Pr) e al loro immediato contorno (TP, IM e CC vs PP, Pr e F), mentre nella periferia "passata" piu mediata rispetto al fuoco, le differenze sono neutralizzate. L'opposizione si estende -salvo casi specifici, ad es. nelle comparative irreali, -anche ai congiunti­vi e ai condizionali.4 Illustriamo con qualche esempio: BOM 130 La contessa di Simerose SI E SEPARAT A dal marito per il disagio verecondo della prima intimita; questi, ( ... ), per vendicarsi HA INIZIA­TO una relazione con un'altra donna da cui HA AVUTO un figlio. La giovane sposa CERCA allora sollievo alla sua solitudine nella corte assi­dua del barone De Montegre che, perdutamente innamorato di lei, AC­CONSENTE a rimanere nei limiti di un'adorazione rispettosa. 1rapporti tuttavia FINIREBBERO per trasformarsi se l 'intervento del conte De Ryons non GIUNGESSE tempestivo a impedire che l'adulterio SKA commesso. (L 'amico delle donne) 4 I paradigmi verbali italiani nella loro funzione "storica" sono stati presentati al completo in altra sede (si veda la nota 2) dove vengono trattati anche i meccanismi che regolano l'uso del TRAPASSATO PROSSIMO STORICO e dell'IMPERFETTO STORICO. 250 BOM 816 ( ... ) ma subito lo SCUOTE l'alto rimprovero di Beatrice, per aver egli obliato tale bellezza quando essa ERA DIVENTATA piu fulgida e piu pura. Maternamente, in spirito di carita, ella gli RAMMENTA le bu­one promesse della sua "vita nuova", e i traviamenti che non le HANNO ANNULLATE, perche esse ERANO felici disposizioni di natura a rea­lizzare l'idea divina che A VREBBE DOVUTO, e POTRA ancora attua­re. Dante CONFESSA le sue colpe („.). (La Divina Commedia) l. PASSATO REMOTO IN RIASSUNTI Stabilite le caratteristiche chiave dei due principali procedimenti narrativi, pas­seremo alla discussione della presenza e dei valori del paradigma P ASSA TO RE­MOTO in riassunti. l.l. PASSATO REMOTO NEL PROCEDIMENTO FONDAMENTALE Anche se raro, il procedimento fondamentale non ecompletamente escluso dai riassunti. In .esso il PR funge da paradigma narrativo centrale, ad es. GAR 870 Vera e propria cronaca dell'antico ponte di Višegrad, una cittadina della Bosnia, il romanzo prende le mosse dal 1516,anno in cui un ragaz­zino del vicino villaggio di Sokolovici, VENNE deportato dai turchi in una delle abituali retate che i dominatori facevano periodicamente. Dive­nuto Mehmed Ali egli FECE costruire il ponte, ( ... )(IIponte sulla Drina) Qualche volta in uno stesso riassunto l'autore passa con disinvoltura da un pro­cedimento all'altro, ad es. BOM 26 Il mito di Adapa („.) narra come questo figlio di Ea e sacerdote nel suo tempio di Eridu, un giorno SI TROVO in un brutto impiccio per aver spezzato le ali del vento meridionale. Egli DEVE presentarsi davan­ti al dio Anu per sentirsi condannare e SI RIVOLGE per consiglio a suo padre („ .). (Adapa e la vita eterna) 1.2. PASSATO REMOTO NEL PROCEDIMENTO STORICO Molto piu interessante, e, nei riassunti analizzati, persino piu frequente, ein­vece la presenza del PR nei testi redatti nel procedimento storico, ad es.: BOM 155 ( ... ) un vecchio pastore SPIEGA che Pan HA SALVATO Cloe in memoria di una Ninfa ch'egli AMO. (Amori pastorali di Dafni e Cloe). Mentre nel procedimento fondamentale il PR designa quasi esclusivamente un'azione nel fuoco narrativo e corrisponde al PrSt nel procedimento storico, nell'ambito del procedimento storico, invece, esso si riferisce ad un'azione che ede­cisamente fuori del fuoco narrativo e sembra in alternanza con uno dei paradigmi storici di maggiore frequenza -il PASSATO PROSSIMO STORICO (PPSt) e il TRAPASSATO PROSSIMO STORICO (TPSt). A quanto sembra, lo scrivente si serve del PR nei punti in cui il valore degli altri due paradigmi dell'"anteriorita" sembrano inadeguati per esprimere la retazione temporale voluta. Infatti, nel proce­dimento storico le azioni anteriori rispetto al fuoco narrativo vengono di norma espresse dal PPSt quando persiste una qualche RILEVANZA dell'azione anteriore anche NELLA SITUAZIONE FOCALE, mentre il TPSt sembra scelto quando l'azione designata e ANTERIORE A UN MOMENTO INTERMEDIO (sia esplicito sia implicito e deducibile dal contesto) tra il tempo dell'azione e il tempo della situa­zione focale -nel caso, cioe, dell "'anteriorita di II grad o", ad es. GAR 842 Ma tornato a casa si accorge che l'ambiente in cui ERA VISSUTO SI E ADATTATO alla sua assenza: per lui, ormai non c'e piu posto. (liju Mattia Pascal) BOM Ma ecco giungere Anacreonte, che riferisce la triste fine di Policrate: il sovrano sconfitto E STATO CATTURATO e CROCEFISSO. Era un uomo troppo felice; gli auguri Jo A VEV ANO A VVERTITO che gli dei non permettono ai mortali di essere beati, e gli A VEV ANO CONSI­GLIATO di procurarsi qualche dolore; e Policrate SI ERA allora PRI­VATO del suo anello ( ...). Colpito delle parole del poeta, Agamene vuo­le disfarsi della statua, ma Melissa glielo impedisce. (L 'anello di Policra­te) II PR, invece, sembra apparire proprio nei casi in cui l'azione "ne! passato dei personaggi al momento del fuoco narrativo" difficilmente potrebbe essere classifica­ta in uno dei due gruppi sopra esposti. Vediamo i seguenti esempi: BOM 144 II marito le DICE di non cercare delle sorelle, di non rispondere alle Ioro voci e di non mostrarsi a esse quando le SENTIRA piangere la sullo scoglio dove FU abbandonata, pena una grande sciagura. (Amore e Psi­che) BOM 147 ( ... ); come Friederike ella VIVE solo del ricordo di quell'uomo, che APPARVE un giorno nella sua casa, per rapirle, quando ERA bambina ancora, il cuore. (L 'amore in campagna) BOM 117 ( ... ) il guardacaccia, che dovrebbe rappresentare l'essere rude e sem­plice, capace, con la sua elementare forza fallica, di sanare e integrare la personalita della raffinata Lady, E in realta un uomo che HA STUDIA­TO e VIAGGIATO, e che un tempo APPARTENNE a un ceto sociale non molto Iontano da quello dell'amante. (L 'amante di lady Chatterley) BOM 182 Ma Rodolfo ( ...)HA nel cuore una che INCONTRO fanciulla a Ve­nezia, e ora SA sposata, ignorando a chi e dove. ( ... ) Questa GIUNGE fino alla stanza di Catarina quando Rodolfo ne E appena USCITO, e SI ERGE terribile contro la rivale. Ma, visto presso di lei un crocefiSso, COMPRENDE che la donna E colei che un giorno SALVO sua madre da un tremendo pericolo, ene EBBE in compenso quel dono. (Angelo, tiranno di Padova) Come nel caso dell'uso tipico del PR nel procedimento fondamentale, dove es­so ha la precisa funzione di designare azioni NETT AMENTE SGANCIATE DAL MOMENTO DI ENUNCIAZIONE (cfr. Bertinetto [1986], e in particolare p. 445), qui l'azione eindubbiamente sganciata dal centro deittico -come lo sono del resto tutte le azioni presentate nel procedimento storico-, ma in piu sembra piuttosto SGANCIATA DALL'"ATTUALITA DELLA SITUAZIONE FOCALE". Quello che per l'uso abituale del PR erappresentato dal tempo di enunciazione, per il PR "storico" sembra sia rappresentato dal fuoco della narrazione. Quest'uso, che in GAR eraro, e, invece, relativamente frequente nei riassunti d'autore in BOM. La tendenza alla regolarita nelle modalita della sua presenza non consente che sia inter­pretato come un casuale capriccio stilistico o un'idea stravagante di qualche singolo autore. Grafico riasuntivo dell'opposizione PPSt vs TPSt vs PRSt 1.3. PASSATO REMOTO IN DUE RIASSUNTI DELLA DIVINA COMMEDIA Un caso degno di attenzione e rappresentato poi dall'uso del PR nelle due pre­sentazioni (GAR e BOM) della Divina Commedia. Qui si intrecciano vari mondi te­stuali: viaggio immaginario di Dante nei tre regni dell'Oltretomba con azioni parti­colari sue e di quelli che incontra, azioni extratemporali nei tre regni, avvenimenti e situazioni storiche anteriori, parallele e posteriori al viaggio, relazione di Dio con l'anima, possibilita di scelta individuale dell'uomo ecc. Anche sedi dimensioni di­verse, i due riassunti presentano alcune caratteristiche comuni. Prima di tutto, il viaggio eraccontato tramite l'uso del procedimento storico,5 ad es. GAR 824 Virgilio gli CONSIGLIA di seguire una strada diversa; la lupa, che HA gia RESO molti infelici, non lo LASCERA passare. GAR 827 Dante gli FA l'elogio delle virtu della sua famiglia, e Corrado gli PREDICE che questa sua opinione A VRA ragione di essere prima che PASSINO sette anni. BOM 811 Virgilio SI OFFRE a Dante come guida. Egli lo CONDURRA giu nell'Inferno, SCALERA con lui la montagna del Purgatorio fino alla ci­ma; BOM 812 Ma contro l'orgoglioso Filippo Argenti, che VORREBBE risollevar­si dal fango dello Stige, Dante SCATTA con ira ( ...) Una seconda caratteristica in comune riguarda l'uso del PASSATO REMOTO. 1 due autori se ne servono con una rilevante costanza non solo per indicare azioni che sono decisamente staccate dal fuoco narrativo, ad es. GAR 831 ( ... ); eAdamo, il primo uomo creato da Dio. Dante gli si inchina con reverenza e gli chiede da quanto tempo FU creato; quanto tempo RE­STO nell'Eden; quale FU il peccato che SUSCITO la collera di Dio; e quale FU il suo linguaggio, domande a cui Adamo risponde. ma anche per quelle azioni "passate" dei personaggi in base alle quali le loro anime "adesso" devono (o possono) occupare esattamente quel particolare posto nella struttura dell'Oltretomba, ad es. GAR 829 Ella spiega che quel cielo ededicato agli spiriti che MANCARONO ai voti. GAR 829 1 lussuriosi sono divisi in due schiere opposte che quando si incontra­no si abbracciano brevemente: sono i sodomiti e i lussuriosi propriamen­te detti, che non SEPPERO FRENARE la natura. 5 Un'eccezione el'inizio del viaggio nella versione BOM,dove pero si pasa dal procedimento fondamen­tale immediatamente a quello storico che poi viene mantenuto fino alla fine: BOM 811 Travolto dal turbine delle passioni politiche e accecato