☆ ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VII. — No. 341 Redazione e Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 ☆ L'AGRICOLTURA E I COMUNISTI La IV. Conferenza della Lega dei Comunisti del distretto di Capodistria ha dedicato gran parte del proprio lavoro all’attività dei comunisti nei villaggi e ai problemi dell’agricoltura. Le constatazioni che ne ha tratto non possono costituire motivo di soddisfazione. La nostra agricoltura non solo non marcia a pari passo con il progresso dell'Industria, ma il suo livello produttivo, salvo alcuni rami, non ha ancora raggiunto quello prebellico. I motivi che generano una simile situazione sono molteplici e vari. Non si può dire che le autorità popolari del distretto non abbiano dedicato e non dedicano all’agricoltura la dovuta attenzione. Grazie ad esse, oltre ai rilevanti mezzi investiti direttamente nell’agricoltura, sono state notevolmente potenziate e si potenziano le industrie e le attività che funzionano da sbocco e quindi da incentivo alla produzione agricola. Forse, nel porgere questo aiuto, è mancata la sistematicità e l’agricoltura è un ramo che ha bisogno di costanti attenzioni. Un programma decennale di sviluppo dell’agricoltura del distretto si renderebbe quindi oltremodo necessario e riteniamo che la sua ponderata e curata elaborazione dovrebbe essere uno dei primi compiti dei nostri esperti e degli organi agricoli. Dove le iniziative e i mezzi dedicati al potenziamento dell’agricoltura hanno mancato di tradursi in realtà è nelle organizzazioni capillari. Le cooperative di tipo generale procedono ancor troppo sul vecchio binario commerciale, stentando a inserirsi completamente in quella che dovrebbe essere la loro attività principale: la produzione agricola. Con questo Inserimento aumenterebbe ancor più l’interesse degli agricoltori per il cooperativismo, come lo dimostra l’esempio della cooperativa di tipo generale di Isola, il cui passaggio a una più intensa attività produttiva ha coinciso con un vivo risveglio dell’interesse degli agricoltori per il cooperativismo in genere e per la loro cooperativa in particolare. La poca attività delle cooperative nel settore produttivo offre inoltre la possibilità agli agricoltori più benestanti e possessori di macchinari agricoli, di esercitare, anche involontariamente, la loro influenza non solo economica, ma anche politica e ideologica sui rimanenti agricoltori. Precisiamo che ciò non sempre è un danno poiché anche fra gli agricoltori benestanti si trovano persone di vedute larghe e di idee progressive e, semai, le nostre organizzazioni politiche periferiche spesso hanno un errato rapporto nei confronti degli stessi, trattandoli da «kulak». Comunque è meglio siano le cooperative ad essere il fulcro dell’attività economica degli a-gricoltori. Il fatto che la nostra agricoltura viene esercitata da piccoli proprietari (il 75% degli agricoltori ha possedimenti inferiori ai 3 ettari) le cui proprietà sono a loro volta spezzettate. costituisce un grave ostacolo all’anplicazione dei mezzi moderni di coltivazione e di conseguenza all’elevamento della produzione agricola. L’abbandono delle terre, specie da parte dei giovani (spesso normale e positivo poiché genera la produzione commerciale), costituisce un altro motivo della situazione stazionaria nella anale versa la nostra agricoltura. Da una inchiesta condotta nella zona di Ancarano, è risultato che «n 30 famigli- di agricoltori composte da 121 membri, 19 persone oltre i 45 anni e solo 17 al disotto di questa età lavorano nell’agricoltura. Complessivamente, 49 giovani appartenenti a queste famiglie hanno abbandonato l’agricoltura per occuparsi nell’industria. La produzione olearia si trova a metà di quella antecedente il gran freddo del 1929, mentre secondo i calcoli degli esperti agricoli, circa 1099 ettari di terreno, oggi sfruttato come pascolo o abbandonato, potrebbero essere coltivati ad olio con un introito annuo di circa mezzo miliardo. Il rifornimento di con-i-mi chimici e di materiali protettivi per l’agricoltura dovrebbe essere oggetto di maggiori attenzioni, poiché molto spesso questi giungono in ritardo o addirittura non arrivano. Abbiamo elencato solo alcune can. se che ostacolano un maggior sviluppo della nostra agricoltura. La loro eliminazione dipende moltissimo dalla attività delle organizzazioni della Lega nei villaggi. Queste, secondo le constatazioni della conferenza distrettuale, limitano la propria attività a piccole questioni Inerenti l’organizzazione stessa-mentre trascurano questi problemi la cui soluzione contribuirebbe ad elevare gli introiti delle popolazioni del contado e quelli generali. Per risolverli - comunisti hanno la possibilità, senza ricorrere agli anacronistici metodi del comando. 1 membri della Lega si trovano alla direzione di gran parte delle cooperative. Le loro organizzazioni di base, discutendo l’indirizzo e la politica delle direzioni cooperativistiche, possono aiutarle e spingerle maggiormente ad attuare anche in questo campo la linea e il programma della Lega dei Comunisti. L’associazione di appezzamenti di terreno, fatta su iniziativa o in conseguenza dell'attività dei comunisti a Montignana, Korte e Lopar dimostra che, con una fattiva opera di convinzione e chiarificazione, svolta dai comunisti, potrà gradualmente essere rimosso anche l’ostacolo rappresentato dallo spezzettamento della proprietà. MARTEDÌ’, 6, APRII-E 1954 Prezzo 10 din — 29 lire ABBONAMENTI: TX.T. Zona Jugoslava e R.FJP.J.: annuo din. 420, semestrale din. 220, trimestrale din, 110 Spedizione in o. c. p. ★ La IV. Assemblea plenaria del C. C. della Lega dei Comunisti Mennato l’esattezza della palifica tracciala dal Sesia Congresso Giaguari... esistenzialisti Dedicata lattHanialiistìi di alcuni attuali proibitemi organizzativi, si è svolta il 29 e 30 marzo a Belgrado, presieduta dal segretario generale Josip Broz Tito, la quarta Assemblea -plenaria del Comitato centrale della Lega -dei Comunisti della Jugoslavia. Tanto l’ampia relazione del compagno Aleksander Ranković, deHI’etseoutivo quanto gli Interventi degli 'altri compagni del Comitato centrale, hanno trattato dia vita e il lavoro delle organizzazioni della Lega dal sesto Congresso del novembre 1952 ad oggi. Constatazione generale è stata Che 1 successi conseguiti nel periodo trascorso conformano l’esattezza e lo storico significato della politica tracciata dal sesto Congresso e relativa al ruoto dei comunisti come educatori ed organizzatori dei popoli della Jugoslavia, I comunisti, ohe sulle laro spalle hanno portato il peso della Rivoluzione popolare e della ricostruz’ane del paese, gettando le salde fondamen- A. Ranković ta dell’edif ioaziane socialista — ha rilevato l’Assemblea — hanno il diritto ed il dovere di influire sul-l’uttteriare sviluppo della Jugoslav a socialista in tutti i campi dell'attività sodale. Dopo il Congresso, però, singoli comunisti ed alcune organizzazioni periferiche non hanno giustamente compreso la linea politica della lega. Si sono andate diffondendo concezioni secondo le quali sarebbe stato necessario concedere piena libertà d’azone anche agli elementi antisociialisti, benché questa libertà dei nemici del popolo lavoratore minacciasse il libero e indipendente sviluppo della nuova Jugoslavia. Tuttavia, nonostante alcuni fenomeni negativi, to stragrande maggioranza delle organizzazioni periferiche ha giustamente compreso la linea e i compiti stabiliti dal Congresso nell’attuale fase di sviluppo della democrazia socialista, tanto nella, vita Statale che economica e politico-sociale del paese. Ciò è dimostrato, fra l’altro, anche dalle insignificanti ripercussioni che, sulla vita delle organizzazioni della Lega, ha (avuto il «caso Djilas». Esponendo qu’lndi la situazione numerica della Lega, Ranković ha rilevato Ohe il numero dei lavora^ tori è ancora relativamente piccolo, invitando le organizzazioni periferiche ad orientare maggiormente la politica delle -assunzioni nella Lega verso gli operai. Riguardo alle espulsioni, il compagno Ranko-viò ha mosso alcune critiche alle organizzazioni di base, che hanno agito in vari casi con troppa severità. Le nr-gliori organizzazioni periferiche della Lega si sono dimostrate quelle delite imprese e delle aziende. Continuando niella sua esposizione, il comp. Ranković ha sottolineato che .relevamento della coscienza politica e del I'velto ideologico dei membri rimane ancor sempre uno dei compiti fondamentali delle organizzazioni della Lega. Osservando, poi, ohe, dopo il VI. Congresso lo soiagiitmento delle organizzazioni della Lega degli enti casidetti amministrativi, se da una parte ha favorito lo sviluppo dell’attività politica in seno lallTIniane Socialista del popolo lavoratore e alle altra organizzazioni sociali, nonché in tutte le molteplici forme di partecipazione delle masse al lavoro degli organismi del potare popolare, dall’altra ha avuto conseguenze negative sull’attività ipolitica dei comunisti provenienti da enti non prettamente amministrativi. Ha rilevato quindi la necessità di ricostruire in tali enti, (teatri, ospedali, redazioni di giornali, imprese editrici, stazioni radio, associazioni di letterati, avvocati, artisti e simili) le organizzazioni periferiche per rendere più efficace la lotta contro le concezioni anarcoidi e piccoloborghesi. Il comp. Ranković ha trattato poi diffusamente del lavoro e dei campiti delle singole organizzazioni politiche sociali, rilevando che compito fondamentale dell’Unione socialista dei lavoratori è intensificare la propira vigilanza e la lotta cantre chiunque tentasse di ostacolare lo «viluppo socialista della nuova Jugoslavia. «La democrazia socialista nella società jugoslava non è affatto un’astrazione — ha detto il comp. Ranković. — Essa non è affatto un’artificiosa invenzione, non è stata imposta alla società, mia è il prodotto di una realtà sociale nella quale ha salde basi. La democrazia socialista, che, la Lega dei comunisti e il popolo lavoratore tutto debbano salvaguardare e ulteriormente sviluppare, è data diai consigli opeirai, dal garantito diritto dei lavoratori ad amministrare ile imprese e il plus lavoro, a consolidare gli organismi deil’au-tagestione ed a sviluppare la Comune». I lavori dell’Assemblea si sono conclusi con un intervento del segretario generale, Josip Broz—Tito. Ecco quanto egli ha detto in merito ad 'alcuni problemi di politica estera: «Oggi ci traviamo .in una situazione tale, che gli avversari ci premono da tutte le parti. In Occidente vogliono ohe noi impostiamo per forza un sistema pluripartito, e persino, da sali, senza idi noi, cioè nella fantasia, creano qui certi partiti illegali e un s.stema pluripartito. In Oriente rimangano sulle posizioni dei 1948 : che noi allora abbiamo sbagliato, ohe il nostro conflitto è cosa puramente ideolog, ca, che non si trattava di conflitto tra stati (sul .problema deM’indipenden-za, dell’eoonomia, ecc.) bensi nella linea puramente ideologica, avendo noi, secando loro, deviato dalle posizioni del marxismo-leninismo, ecc. Perciò la pressione è esercitata da tutte le parti. Da un lato, elementi ohe guardano più ad Occidente che al proprio paese, turbano ogni giorno il nostro ambiente. Noi non possiamo nè pensiamo di lottare contro loro con misure amministrative, però con la nostra attività possiamo rendere loro impossibile influenza sulle masse, possiamo criticare il loro procedimento, dimostrare che il loro atteggiamento è una deviazione dal corso della nostra storia e del nostro sviluppo, cosa ohe non dobbiamo permettere. Essi tentano di dividerci e noi non ci lasciamo dividere. In Oriente attendano di vederci ritornare un giorno pentiti. Dobbiamo dir loro che s’ingamnamo e ohe noli non lo faremo mali. Noi non ci attendiamo che essi si cospargano di cenere, perchè non crediamo che essi — in quanto grande potenze con sistema interno di capitalismo di stato e con tendenze imperialistiche, che non sono affatto 'inferiori a quelle delle altre potenze imperialistiche in appetiti di questo genere — vorranno mai ammettere che noi giungiamo al punto di essere riconosciuti con parità di diritti. Io credo che sia unicamente passibile che le circostanze in sviluppo nel mondo, li inducano a praticare verso noi altaleno il rapporto che essi hanno verso i paesi capitalisti e non chiediamo niente altro, perchè sappiamo di non poter ottenere da essi nulla di utile. Noi non adotteremo più i toro metodi, noi abbiamo la nostra via per ila quale procediamo verso lil socialismo e non permetteremo a nessuno, nè ad O-riente nè ad Occidente, di farci uscire dalla nostra Strada. «E’ difficile realizzare in continuità questo compito, però i nostri comunisti passano farlo, lavendo es- si mostrano nella storia della loro esistenza 'di poter superare .anche ile massime difficoltà. Perciò noi dobbiamo, essere una organizzazione composta e diir ecipllioata, tale da poter resistere a tutti i venti che all’orizzonte, apparissero contro idi noi». NOTA Per esigenze di tempo e spazio del nostro settimanale non siamo in grado di pubblicare, il materiale integrale del IV. Plenum del C.C. della Lega dei Comunisti della Jugoslavia. Rimandiamo perciò i nostri lettori alla lettura dei n.ri 74 e 75 de «La Vóce del Popolo» sui quali sono riportati al completo i lavori del IV. Plenum. Il decessale del "P.Budicis n Äovigno 'hia vissuto domenica, celebramelo il decennale della formazione del battaglione «Pino Bndioin», una grande giornata. La ipreparazio-ne per il migliore e quanto più so_ ienne risultato ideila celebrazione ferveva da (tempo, e ieri si è infine coni retata in una festante cornice di follia, affluita .per tempo da ogni piarle dell’Istriia. La vera e propria celebrazione si è svolta mela mattinala di domenica, a 13 km della città, proprio nel luogo dove dieci anni fa si formò il glorioso battaglione. Prendendo la parola davanti ai superstiti, alle un* morose autorità militari e civili, giiurr ti anche da Fiume e da Pola e a una grande folla, l’ex- .comandante del «Budioim», ha brevemente ricordato ile tappe di lotta della eroica unità. E’ stato quindi scoperto il monumento ai Gaduti 'dèi battaglione, salutato da salve di artiglieria e di fucileria da una compagnia d’onore. Come già pubblicato, le agitazioni operaie in corso a Trieste, nell settore sindacale industriale dei ORDA, sono sfociate in un .accordo che prevede l’allanltanaimeinto dagli stabilimenti sino al 1 settembre prossimo di 1.500 operai, ai quali verrà corrisposta settimanalmente sino a itale data la paga in base a 43 ore di servizio. Prima dell’aocardo gli operai (900, perchè gli altri 600 allontanati sono stati aggiunti dalla direzione del cantiere col beneplacito dei Sindacati unici e della Camera dei lavoro) rimanevano per Finterò giorno nella famosa «baracca» inoperosi e percepivano settimanalmente la paga base per 40 ore lavorative. Non occorre essere indovini per ■intuire ohe Raccorda è una mossa compiuta d’intesa tra i sindacati clericali e cominformisti ed i datori di lavoro per allontanare definitivamente dai cantieri coloro per i quatti non si poteva trovare lavoro. Agli operai allontanati sono state fatte vuote promesse. H succo delle stesse è ohe se gli stabilimenti .avranno ordinazioni, potrà darsi che un certo numero di operai verrà riammesso all lavoro. Viceversa se le ordinazioni manicheranno, il Mcenz'amento dovrà considerarsi definitivo e .dopo il 1 settembre cesserà agni compenso. La conclusione delllaiocordo — beffa ha sollevato tra ii [lavoratori triestini un cosi vivo malcontento che le organizzazioni sindacali, firmatarie dettllaccordo, non sapevano carne oavarsetta. Viđali se l’è cavata messicanamente, sacrificando senza tanti complimenti gemelli che, tutto considerato, era imo dei rappresentanti meno influenti nei sindacati unici. Perchè non si sono presi provvedimenti nei confronti di Radič e di Tominec che sono gli esponenti — base idei sindacati vi-dalisti a Trieste? Perchè Vildali, con tutto il suo comitato centrale (nel quale sono lanche Radić e Tominec) era già dal primo giorno (ossia già tre settimane prima dello accordo in parala) assertore del-. Raccordo che fu poi firmato da Semiili. Nei circoli vidalìsti di Trieste circola la voce che qualche esponente dei sindacati unici sia stato contrario alla firma dell’accordo. Ma anche se ciò corrisponde all vero, bisogna Inquadrarlo fra i guai in cui versano ora i sindacati vidali-sti a Trieste. Guài derivanti dal fatto, sinora poco conosciuto, che già dia 5 mesi Viđali ha sospeso ogni sovvenzione ai Sindacati unici. La ragione della sospensione è in piena coerenza con la linea politica pro-italiiana di Viđali sia per quànito riguarda il problema di Trieste, che per quanto concerne le organizzazioni politiche e sindacali cominformiste. Viđali aveva chiesto, prima l’agganc lamento ed in un secondo tempo la fusione dei sindacati unici con 'Ila CGIL romana. Tale richiesta, appena conosciuta dagli operai, fu sdegnosamente respinta; Viđali incolpò i .dirigenti sindacali dii non aver saputo convincere gli operai e sospese ogni sovvenzione. Conseguenza di questo energico 'atto del «giaguaro» fu ed è che i dirigenti sindacali dei Sindacati u-nici sano rimasti, a dirla in famìglia, senza paga (che per qualcuno arrivava .anche .a novanta mila lire mensili). Ecco spiegato il perchè costoro tutto facciano ora affinchè aumenti il numero degli ■iscritti nei Sindacati unici e con ciò aumenti il fondo pecuniario derivante dalle quote dei tesseramenti e, dulcis in fundo, l’entità delle proprie paghe. Questa quindi la ragione per cui qualche dirigente dei Sindacati unici era contrario all’allontanamento dei 1500 operai dal cantiere. Questi, infatti, come disoccupati, non saranno poi tenuti al pagamento dele tessere sindacali. I dirigenti sindacali hanno tentato non molto addietro di convincere Viđali a rinnovare 'le sovvenzioni, ovvero le paghe. Tempo perso! Da Viđali e Destradi sono stati messi elegantemente alla parta, sebbene abbiano implorato e dimostrato d’essere debitori di oltre 4 milioni di lire ad istituzioni e privati. Come si vede, non è tutto chiaro In margine alle dimissioni di Diego De Castro IL SUCCO DI CERTE DIVERGENZE: bastone e carota o solo bastono? Diego De Castro ha lasciata Trieste «con dispitto» e se ne itoma ad insegnare statistica allìUniversilà di Torino. Quesito gesto del consigliere politico italiano presso il G. M. A. sembra (aver agitato ile acque dello stagno irredentista. Quelle acque poi si calmeranno e — un De Castro in più un De Castro in 'me no —■ Je cose continueranno sullo stesso binario. In meglio non si muteranno nè per il gesto del De Castro nè per ile eventuali lamentele dei suoi «oeteniitori. Una cosa è certa: ila popolazione triestina non verserà lacrime per «il gran (rifiuta» del consigliere politico italiano in quanto ne conosce be nissàmo il tristo passato di fascista e di altiere delTimperi.ailLsrno romano a Trieste ed in Istria. I risultati dèlia presenza a Trieste dii De Ca" stro e soci sono tanto evidenti dia non abbisognare di commenti. Con ciò non intendiamo ignorare ite |slolid|airietà dii cu|ii sono Slarghi verso il gesto del consigliere politico gli irredentisti locali che, con il dichiararsi solidali, hanno tutta ilaria di voler contraporre De Castro agli altri funzionari italiani ed allo stes- so governo romano. D’altra parte, seigni dii malcontento dei partiti italiani di Trieste nei riguardi della politica .triestina dei dirigenti romani, non sono mancati nemmeno in precedènza. Non meraviglia perciò leggere nella moiziione dea qnaititro -partiti ir-reden tristi che: «Jja igjrave decisione dii De Castro dovrà portare ad un riesame derida ipolitica per Trieste, '»litre ehe aJil’aidoizione idi ilmmediiate ed efficaci misure per migliorare la situazione politica ed economica della zona». Così come non mieraviiglia il segretario delia demioiaraaia cri* stianta triestina che considera «giu* stiificate» ile dimissioni di De Castro e nemmeno sorprende il fatto che, «id ‘ailfia -o a bassa voce, si affermi che il consigliere politico se ne va perchè ila burocrazia romana, ibnaipiianfcaita a Trieste, lo considera meno che zero. Tutte cose che nor possono meravigliare perchè sono i:I risultato dii una situaiziione economi' ca e sociale che si fà sentire su itutti coloro che vivono, o vorrebbero vivere, della vita eoonomioo'prodlutti-va di Trieste. Su questa gente ila crisi economi* L'ALAMBICCO Coerenza! «Radi» Gapodistria si è ieri sbizzarrita con un valanga dii ingiurie contro rAimbasciatore d’America, signora Clara Boothe Luce ... «Abbiamo voluto rilevare questa nuova sequela dii volgarità che Radilo Gapodistria, come i igiiormalii litini dei col'. Starnatovi«, ha indirizzato contro il raippresenitainite uffi-oliale dell’America in Italia, dà quel-l’America che ha sfamato e sfama oigni giorno ancora lo sventurato popolo jugoslavo .alla mercè dà un regime inqualificabile». (Dal «Giornale di Trieste dell’ll. 2. 1954). ★ «Una cronaca che giunge .a noi italiani con un ritardo dii .quasi tre mesi, una cronaca che riguarda un ambasciatore «sui generis», un ambasciatore ’ gonnella, la signor» Clara Luce ingomma. «Cosa dirà la .gente ? sarebbe di caso di chiedersi dopo la lettura. Cosa potrebbe dire «sicura lei» nel sentire le -»anale dii siffatta istruita, indiscreta concorrente? Mi ritornano alla memoria ile parole che un giorno ebbe a pronunciare Pio X. ad una delegazione femminista cattolica: «La dorma — disse — che la piasa, che la tasa, e che la staga a casa». (Da «La Cittadella» del 29 marzo 1954). Come ognuno sa «La Cittadella? è un supplemento del lunedi del «Giornale di Trieste» perciò la dimostrazione dalla linearità e coe- renza dell’Organo clericahfascista triestino n potrebbe essere piò evidente e perfetta. Il bello è che il discorso della ambasciatrice «sul generis» fu pronunciato il 5 gennaio kcorso, cioè oltre un mese (pirimo che il su non lodato libello rilevasse la«nuova sequela di volgarità i di cui, il giorno 10 febbraio, si erano macchiati Radio Capodistria ed i giornali titini nei confronti del «rappresentante ufficiale dell’America■ in Italia». A parte tutto ciò, Iche potrebbe avepe una importanza relativa, ri• mane il fatto che loro, paladini del' la bionda e fotogenica Clara — già venerata artefice della decisione del-8 ottobre, con cui venivano riconosciuti «£ sacrosanti diritti dell’Italian — ricorrono, da cattolici militanti. alla infallibilità del Papa per dare il benservito a «siffatta istruita ed indiscreta ambasciatrice in gonnella» cui posto, stando a Pio X, è la casa. L'ha capita «11 prof. De Castro è stato esplicito sulle cause che hanno dato .origine alle sue dimissioni. Roma 'burocratica considera Trieste (alla stregua d’una ragione litaliama qualsiasi, mentre si tratta di un caso a sé, da studiare e ìda trattare come un caso a sé, con coraggio e con criteri d’eccezione. In proposito egli ha scritto a Roma rapporti su rapporti a chi di dovere. Un «muro» spietato li ha bloccati tutti ridiucendoli a lettera morta. Una relazione minutissima, fino a comprendere diciotto pagine protocollo a macchina, non ha avuto nemmeno ài riscontro di una «ricevuta» protocollare. (Da «La Štampan di Torino.) Evidentemente il prof. Diego De Castro, figlio di Pirano nell’Istria, non si era prima accorto o convinto di essere inficiato del vizio di origine che, nei confronti di Roma — culla del cristianesimo e della italianità — grava sugli abitanti di queste terre, perciò definiti e trattati come allogeni ad alloglotti. Diego De Castro, che si è ritenuto in grado di trattare in un grosso volume i problemi di questa Regione, ha dimostrato, viceversa, di ignorare un fenomeno caratteristico e significativo., ben pono-sciuto dai più accesi irredentisti e volontari di guerra giuliani. Sul conto di costoro durante la fatidica era del littorio correva il detto: «Se costoro ieri hanno tradito l’Austria, dove stavano tanto bene, chi ci assicura che non tradiscano oggi l'Italia con minori possibilità di vita?» Che poi questo dubbio o pretesto trovasse conferma nei fatti, ebbero modo di accertarlo molti dei volontari predetti, quando accamparono diritti od aspirarono a posti ed incarichi. Spiegabilissimo perciò il «muro spietato» che ha bloccato i rapporti dell’allogeno Diego de Castro. Roma eterna, non cambia. e logico nei partito cominforniista di Trieste. Proprio in questi giorni gli Sloveni (i caporioni) militanti nel partito del giaguaro, si sono presi una tal lavata di capo, da rimanere storditi. Viđali li ha personalmente biasimati per non essersi sufficientemente interessati alla vita culturale nei paesi sloveni attorno Trieste. Non è un mistero che Vadali tenta di penetrare attraverso la attività culturale, nei paesi periferici ed ivi creare avversione contro la Jugoslavia, come tentò di fare subito dopo l’8 ottobre; a Viđali non giunge gradita la voce che prima o poi questi paesi dovranno pur essere uniti alla Jugoslavia, dalla quale sono ingiustamente separati. Nella riunione Viđali si scagliò contro Bidovec, Siškovič, Košuta e Grbec. Si dice che aha fine lìattore drammatico Košuta abbia detto a fior di labbro: «Sono finito!». Frase molto corta, ma significativa. Da Vrdali non è quindi tutto limpido, come strombettano la Unità ed il Lavoratore. Ambizioni, litigi personali, diversità di vedute, poca onestà sono l’emblema attuale del partito. Il che ha convinto taluni che la miglior cosa è quella di fare gli . . . esistenzialisti. 1 dirigenti Francesco Gašperini e Muslin Giuseppe sono divenuti intimi a-micà di Bacco (così almeno è scritto nell’ultima nota personale dei due). Blažima Angelo si è messo anche lui a fare concorrenza ai predetti e dio con tanto impegno da finire al manicomio dii S, Giovan- na preme e schiaccia. In gran parie poi sono elementi ,ad quali non è facile nascondere — per il loro stesso campo di affari e di vita — il fatto che la crisi è la conseguenza della politica romana che sfrutta 1 irredentismo ,pex i suoi fimi e che su tale via è riuscita — igrazie al" 1 acquiescenza .di' Londra e idi Wash-ington-ia bloccare la vita economica di Trieste subordinandola, più ohe assimilandola, alle esigenze ed -alla concorrenza della economia e della politica espansionistica italiana. Forse De Gastro si era reso conto dògli u-miori dii questa parte dèll’ir-■redintismo e l’aveva fatta presente a Roma con1 memoriali, alla Moneta Caglio, di qualche decina di pagine. La burocrazia romana nemmeno a-vrebbe risposto ai memorialom! perchè nulla aveva dia rispondere in quanto nella poilitica «italiana ben poco contano i lai di qualche migliaio di borghesi, triestini. Però, iln sostanza, le mormorate divergenze fra De Castro e Roma (e la sua appendice nel G. M. A.) si riduce ad una questione di metodo. Per Roma la politica del bastone. Per De Castro quella del bastone e della carotai. I dirigenti romani sono convinti che le loro mire per avere in Trieste un trampolino per ulteriori espansioni, si Teailàzzenamno o non si realizzeranno ned corridoi dei mercanteggiamenti e dèi ricatti interna-rionali, che i triestini — irre dentisti compresi — lo vogliamo o nò. Quando la situazione si fà più acuta per ài fermento degli operai e dei commercianti triestinii, da Roma al massimo si lascia cadere l’elemosina di qualche milione o di «46.000 tonnellata» di naiviglio concesse ai cantieri dà Trieste incaricando poi un Sartori qualunque di magnificare come toccasana in sedicesimo una Kconeessi'omei» che non concedè niente e non risolve niente. Naturalmente, questi trecche tti sono contingenti e non possono nè convincere nè soddisfare la borghesia commerciale, produttrice o delle libere professioni che .può essere irredentista, ma che si raffredda alquanto quando trova la cassa vuoila od è sulla via del fallimento. De Gastro invece sarebbe staio dall’opinione ohe al «bastone (asciutto, di un ipotetico domani per Trieste italiana» Roma aggiungesse per oggi almeno un po’ idi carota. Professore di statistica, De Gastro pensava che ile statitstiohe — di ieri e di oggi — le consultano anche i triestini e che per renderli meno pessimisti su una eventuale (annessione all'Italia, sarebbe stato bene che Roma investisse a Trieste — a titolo di carota per stimolare gli entusiasmi irredentisti — un certo numero di miliardi a fondo perduto. Miliardi che, naturalmente i triestini rigurgiterebbero domani quando — mancando la ragione politica per la carata — Roma, come nel venticinquennio, darebbe solo bastone, sfruttando a Trieste tutto lo sfruttabile. Fantasmi socialisti Al mattino del 29 marzo u. s. i corrispondenti esteri da Belgrado rinvenivano nelle proprie cassette postali un volantino il cui contenuto concludeva pressapoco così : «Usato che avrete questo materiale, vi preghiamo di bruciarlo perchè la polizia, in base alla macchina dattilografica e alila carta, non scopra gli appartenenti . . .» Questo avveniva ore prima dell’inizio del quarto plenum del Comitato Centrale della Lega dei comunisti della Jugoslavia e avrebbe dovuto costituire, nelle intenzioni dei compilatori o, più probabilmente dei compilatori del volantino, una specie di programima politico di un partito socialista illegale in Jugoslavia. Per certuni giornalisti esteri, in particolare cataro che non nascondono la loro ostilità per il nostre Paese, fu una vera pacchia. «Un partito oppositore lavora contro Tòlto!», «La lotta contro il regime di Tito»!», così pressapoco suonavano i roboanti titoli delle corrispondenze da Belgrado di alcuni giornali occidentali. Nemmeno la qualifica di «socialisti» con cui si autoproolamavano gli «oppositori» impediva a certuni di scoprire finalmente anche in Jugoslavia che qualcuno stava organizzandosi contro il governo. Ben sappiamo che più idi uno fra i nostalgici dei vecchi tempi, come anche qualche raro agente co-minformisla, guardi con malocchio al nostro sviluppo interno e, potendolo, vi si opporrebbe, ma che esistano dei socialisti, non quelli fra virgolette naturalmente, contrari ali’edificaziione socialista da noi, francamente non l’avremmo potuto immaginare. Come, del resto, tuttora non lo possiamo. Ma si vede che le teste di certuni nostri «amici» ragionano altrimenti. Comunque peggio per loro. Continueranno a rimanere degli illusi e a cercare disperatamente fantomatici oppositori. Pesce d'aprile Se la notizia delila nota russa alle potenze occidentali sulla proposta del Cremlino di venir a far parte del patto atlantico fosse sta« ta diramata un giorno più tardi, si sarebbe potuto facilmente crederla il più colossale dei pesci d’aprile della storia. Invece non è così. La Russia ha effettivamente chiesto di entrare proprio dn quella organizzazione occidentale che fino a qualche giorno prima attaccava furiosamente iquafe teigg)ressi|va nei propri confronti. E si badi bene, il tono della nota non lasciava dubbi sulle vere intenzioni. Esso ha colto di sorpresa le capitali dell’Occdldente, specialmente Parigi, che sono andate molto caute nell’assumere un atteggiamento al riguardo, ma l’Opinione pubblica occidentale dopo un primo senso di perplessità incredula, ha cominciato a pensarci su malto seriamente. Vien quasi da ridere al pensare la Russia alleata degli USA, Gran Bretagna e Francia. E l’uomo della strada si chiede: è una dimostrazione di forza o, invece, è la debolezza ohe ha spinto i sovietici a questo passo? Non sarà forse una grandiosa sfottitura, un trucco diplomatico, un semplice cavallo di Troia per la disintegrazione del Patto Atlantico, q un’abile mossa contro gli USA in Europa? Probabilmente sarà un pò di tutto, ma principalmente una dimostrazione Che la diplomazia sovietica è aH’attacco nel campo della palitiCa intemazionale, uno dei tanti episodi per la platea e una colossale truffa che, se consumata, si risolverebbe a danno dei piccoli popoli. Li conosciamo troppo bene per credere altrimenti! Della tutela sanitaria Chi esplica certe mansioni deve, spesso, saper rispondere alla domanda: chi ha diritto alle cure mediche gratuite? Ciò dev’essere chiaro ai dirigenti delle aziende che rilasciano i certificati di malattia a» propri dipendenti,, agii impiegati comunali che li rilasciano agli invalidi di guerra e ad altre persone che hanno diritto all’assistenza medica gratuita, e infine, anzi in primo luogo, devono essere chiare a tutti i cittadini che hanno bisogno delle cure mediche. Divideremo questo articolo in due parti. Nella prima tratteremo delle persone che hanno diritto alle cure mediche gratuite dato il loro stato giuridico o sociale, e nella seconda le malattie che vanno gratuitamente curate per il solo fatto che esse si manifestano senza riguardo a chi da esse sia colpito: I. In base ali loro Stato giuridico hanno diritto .alil’assifctemza sanità-'ria gratuita i seguenti gruppi di persone: 1) gli assicurati presso l’Istituto delile assicurazioni sociali ed i titolari di pensioni dirette d'dinvali- X. ANNIVERSARIO della «GARIBALDI — TRIESTE Si terrà il 10 c. m. a Renče un raduno di ex combattenti della Brigata d’assalto «Garibaldi — Trieste» per la celebrazione del X. anniversario della sua costituzione. Il programma delle manifestazioni comprende: Partenza da Capodistria alle 14.30 del 10 apri le con arrivo a Renče alle 18 circa. Cena e pernottamento. Il giorno seguente, 11 aprile, visita a Lokavec. luogo dove la brigata si costituì. Pranzo a Lokve e ritorno per Voglarji e Tmovo. COMBATTENTI DELLA «GARIBALDI — TRIESTE», PARTECIPATE TUTTI AL RADUNO DI RENCE, DOVE RIVIVRETE LE MEMORABILI GIORNATE DELLA LOTTA! Il Comitato promotore diiìtà e vecchiaia o dell’aisiseigno d’in-valliidità. Il diritto allJFaissiistomza sanitarna spetta anche ai famigliati degli operai e idilpendèmlti, e titolari di pensione personale o dell’asségno d'invalidità e precisamente : a ) ai coniuge, ai figli e nipote se sono a carico daliìaissieurato, b ) ai genitori, ai fratelli, alile sorelle ed agli avi, qualora siano inabili al lavoro, non posseggano beni propri e vivano a carico deiirassicurat». Per figli vengono considerati quelli nati dal matrimonio e fuori di esso, i figli adottivi, i figliastri e gli orfani a carico deiTaissicurato, senza riguardo se sono coin lui in parentela o meno, e che non abbiano altri mazzi di scstenitornentoi. I figli, nipote, li fratèlli e lite sorelle hanno diritto aJH’assistenza sanitaria fino all'età di 17 anni compiuti, ma solo nel caso che frequentano la scuoto fino al termine previsto per gli studi regolari, in ogni caso, e non Oltre dii 24. ammo d’età. 2) Gli invalidi di guerra di qualsiasi categoria. Oltre agili invalidi di guerra diretti, hanno diritto all’assistenza sanitaria gratuita anche i beneficiami dteE’itnvalfildità famigliare di guerra (indiretta) quando questi percepiscono, oltre all’invalidità, anche l’aggiunita refLaiti-va. Hanno diritto inoltre all’assistenza medica i familiari dlei caduti in guerra e degli invalidi di guerra deceduti, lanche se non è stata loro riconosciuta lliaggiiumta d'invalidità, se queste non sono 'in rapporto di Lavoro o so non percepiscono la pensione, purché abbiano superato il 55., se donne, ed il 65 .mo anno di età se uomini, o che siano assolutamente inabili al lavoro (oltre il 75%) e non superino il reddito massimo prescritto per i beneficiari dteli’assegno per 1 figli. Hanno diritto aJlPassiStenza sanitaria gratuita senza limitazione 'alcuna i faimigl'iiairi dei caduti in guerra, proclamati Eroi nazionali, nonché i genitori ohe abbiano perduto in guerra l'unico, o due e più figli. Hanno diritto ail’aiS,sistema sanitaria gratuita anche i familiari degli invalidi di guerra dell I. e II. gruppo (100%) e dal III. all VII. gruppo (dai 90% al 50%) se queìsti, oltre aiSl'iiwalid'ità di guerra, percepiscano 'anche l’aggiunta relativa. 11 diritto aflllìaissistenza sanitaria gratuita spetta anche: 1) alile persene che causa la Horo inabilità al lavoro e la vecchiaia isianio a carico dei Comitati popolari comunali. 2) ai bambini f'no ai 3 anni di età e alla madre fino a che il bambino non raggiunga l’età di un anno, se lo aillatta. 3) alile persone che si siano ammalate partecipando al lavoro volontario. 4) agli sportivi che si ammalino nelle gare repubblicane, federali e imltemazionalli o nella preparazione a queste gare. 5) alle persene ricoverate negüi ospizi e simili, 6) agli studenti ospiti nei collegi a spese dello stato, 7) alle persone che vengano trattenute negli ospedali a scopo di stu d'o. Pagano metà spese: l)i ragazzi che frequentino ile scuole (scolari e studente di 'tutte te isicuiole), 2) i membri delle coloperative agriteole. Una piante dell© disposizioni sulle malattie e sufflè persone succitate sono venute ad integrare quelle finora esistenti, a seguito dèlia decisione dellMtilma riunione del Consiglio popolare distrettuale ti Capodistria. II. Il diritto alle cure gratuite spetta alle persone affette delite seguenti malattie contagiose: Tifo addominale, paratifo, dissenteria, scarlattina, difterite, meningite epidemica ( oeirelbilaspinaille)^ risipola, morva, tetano, carbonidhio, febbre maltese e malattie idi Bang (fourcév lesi), idrofobia, paralisi infantile acuta (poliomeliite), sepsi puorpe-rale, morbillo e tosse canina. Anche gli affetti di forme tubercolari pagano metà ideile spese. Hanno, invece, diritto affla cura gratuita i -malati di mente e le partorienti. , ☆ L'aissistenza sanitaria alle perso- ne, di cui aito parte I., comprende: l’assistenza medica e la cura nelle istituzioni sanitarie o a idomicilio deilFammalIato, medicinali ed altri mezzi farmaceutici, terapeutici nonché materiale sanitario; la cura negli ospedali e luoghi, di cura (termali e climatici), la convalescenza post malattia, l’assistenza o-stetrioa, He protesi, gli apparecchi ortopedici ed altri. La cura gratuita, di cui alla parte II, prevede: a) il diritto alla visita del medico competente, b) il diritto alle visite a domicilio, c) il diritto ai medicinali, d) il diritto alle ouire negli ospedali, sanatori e altre case di cura, e) il diritto alto visita medica di spécialiste d’ufficio negli istituti sanitari pubblici (ospedali, sanatori, eco.), f) il diritto all trasporto all’ospedale, g) il diritto aiPassistenza ostetrica. 1 diritti, di cui ai punti da c) a f), spettano soltanto' in base all’ordine del medico competente, dietro ricetta o speciale foglio d’invio, Il trasporto affl’ospedäle, di cui al punto f), può essere eseguito in casi urgenti anche senza tale ord -ne. L’oepedlale deve però, ita seguito, farsi confermare l’urgenza. Gran parte delle disposition’ suaccennate sono stiate approvate alto assemblea del C.'P.D. di Capo-diistrìa nella sua ultima riunione ooscche, aggi, questa delicata e importante materia viene regolata allo stesso modo come nel reato della R.P.P.J. B. B. CtöMuUette- Si preparano alacremente le reti per la pesca. Anche il vecchio lupo di mare è al suo posto dopo il letargo invernale CRONACHE DALL ASSEMBLEA DEL COMITATO popolare distrettuale di Capodistria Sabato si sano riunite le due Camere del Comitato Popolare Distrettuale per approvare alcuni decreti, sentire la relaizone del Tribunale ■Distrettuale e 'le proposte approvate dalla camera dei produttori, riguardanti il collocamento e infine per 'dare le garanzie ad alcune imprese neocastituilte. La sessione, di .normale amministrazione nei pronastici, ha avuto invece un’insolita animazione quando è stata messa in discussione la proposta di costituire un’azienda artigiana di barbieri e parrucchieri con sede e un negozio a Isola e l’altro negozio a Pottorose e con un Icapittalle di 6 milioni per il cui credito le due camere dovevano dare la garanzia. Il raippr. Plinio Tomasin interpellava 81 relatore sui motivi che hanno indotto a presentare al CPD una simile proposta che è di competenza dei comitati popolari comunali, trattandosi di attività artigiana. Il presidente del Consiglio Economico rispondeva che ciò è dovuto ■al fatto che, non disponendo i comuni deii mezzi finanziari questi devono essere erogati dal distretto per cui ila proposta deve essere discussa e approvata dal CPD. Numerosi rappresentanti sono stati particolarmente contrari all’importo di 6 milioni che sembra esar Per il bnon fanzionamento dei servizi nel commercio e neirindnstria alberghiera PRESUPPOSTO INDISPENSABILE L'ELEVAMENTO PROFESSIONALE DEI QUADRI Presso la Camera del Commeroio e deliFLnduislria Alberghiera del distretto ,gi ‘Cap'O'dislria esiste un comitato pormameute per Fediuioazioue professAon'alle - D.ajt\a, dia ©ontinigenza dii un problema così import ante, come quello idi competenza del predetto oimi-itato © data l’Assemblea annuale dell« Camera che ba luffa" òggi in Capodistria, vogliamo farne argomento di alcune osservazioni, traittlef diafe relìaiziiione deilila segreteria Dotto Comitato ha potuto svolgere — secondo la relazione che riflette in realtà la situazione dii fatto — una ben scarsa «attività. In toitladle hla tenuto soltanto quattro riunioni, trattando perlomeno 'alcuni problemi riguardanti l’istruzione professionale degli apipirie|ndiÌBti del commercilo e delFindustria alberghiera, e provvedendo in un certo qual modo alile necessità dii indarizzare l’elevamento professionale dei giovani quadri verso un metodo più pratico e completo. In tal senso si è cercato di convogliare gli apprendisti sloveni idei ramo commerciale verso l’dstruzione presso la scuola professionale di Brežice. Maggiori • difficoltà, invece, si sono frapposte aiLFistruzilone degli apprendisti di nazionalità italiana, basendo stata soppressa nel settembre dello scorso anno la scuola professionale di Fiume, dove questi avrebbero potuto' completare la propria preparazione. Nonostante gli sforzi compiuti, non si è potuto nero, trovare una soluzione soddisfacente. Anche per il ramo alberghiero il Comitato per l’istruziione professionale ha cercato dii organizzare un corso speciale che però è stato poco ìfreiquentato '(15 allievi siu una capacità di 25) per il fatto che alcune aaicndiet commerciali assumono personale non qualificato senza che questo debba iniziare 11 lavoro curandosi anche di elevare le proprie capacità professAonailii, vale a dire senza passare (attraverso il necessario pentodo di addestramento e di istruzione professionale, ài che è addirittura contrario alle disposizioni legali vigerti in materia di assunzione della mandopera. Accanto a ciò 11 comitato si è preoccupato dìi organizzare 'altri due. corsi idi preparatane .all’esame per lavoratori semi-qualificati. Le suddette dcficemze vengono ora eliminate dialite dHlspoisiziioni uscite recentemente sull fondo .obbligatorio peT l’educazione dei quadri nel ramo commerciale, ciò che risolverà le gravi difficoltà finanziarie che finora hanno impedito un regolare sviluppo delle scuole e dei corsi, stroll a me ni fi necessari per dare al personale la base necessaria nel" l'espletamento delle proprie mansióni. Questo problema si pone .ora di fronte alile .aziende commerciali e alberghiere, come anche idi quelle industriali, in 'tratta la suia limpor tama e attualità per offrire .al. loro personale ài massimo delle possibilità di 'acquisire anche individualmente coil mettere .a sua disposizione la letteratura professionale che verrà edita dolile istituzioni idei ramo della .Repubblica Poipolare Slovena. Per un .giusto sviluppo dei muovi quiaidri e per riparare ciò ohe negli anni .trascorsi si è perduto necessita naturalmente ila collaborazione più stretta delle 'aziende e delite organizzazioni sociali in esse qsilstenti al fine dii eliminare quanto prima la mancanza dei requisiti indispensabili. e l’arretratezaa professionaile. A tate scapo verrà presentato al-l’Assemblea annuale della Camera del Commercio e dell’Inidiustria Al- berghiera 'progetto che, se approvato, nermetterà ila costituzione di due comitate per distruzione professionale, e ciiioiè : l’uno per i lavoratori del commeroio e Faterò per quelli déliìindustria alberghiera, dimodoché separando queste due attività si potrà fare molto più di' prima. Sopraituitto, però, si tratta di dedicare afi’.atto delFassunrioee degli apprendisti un’iattenzitm particolare al soddisfacimento .delle condizioni p.re visite dalle disposizioni in vigore sui titoli di qualificazione professionale e di .offrire maggior 'aiuto ai quadri che, per vario ragioni, non ■hanno avuto prima la possibilità di .acquisire l‘e nozioni indispensabili per l’esercizio del mestiere, ciò che costituisce in definitiva il presupposto indispensabile per un più buon funzionamento dei servizi. b. a. igerato, pur .essendo d’accordo su] principio deiU’mtorvento stanale nel .settore artigiano. Poiché l’importo di 6 milioni è rappresentato almeno per due terzi dai fattori sUll’impcirtaz'one dei macchinari, ohe di conseguenza ritornano nuovamente al distretto, altri coinsigMari, considerata anche la necessità di istituire i due negozi, specie a Portorase, erano per la proposta. Aspre ■ critiche furono masse al Consiglio Economico poiché si presentava dinanzi al maissimo -consesso popolare del distretto senza 'la dovuta documentazione e senza una motivazione. La proposta delFazienda barbieri, messa ai voti veniva -respinta dalla camera distrettuale non 16 voti contro Ile accolta da quelito dei produttori con 21 vati contro 6. La commissione eletta per esaminare iil materiala inerente Dairgomento, dopo essersi ritirata per due ore, ritornava con il parare favorevole e le due camere approvano a maggioranza. In precedenza era stato approvato ili decreto che fissa le aliquote ifeributarie per l’agriccl’itura nella stessia misura dello scorso anno, eli-imi,nando però ogni differenza fra cataro che lavorano te terra e coloro che non la lavorano, poiché sono venuti ,a cadere i motivi classisti di una simile differenziazione. Le due camere approvavano ad unanimità la relazione presentata dal Tribunale popolare distrettuale e le garanzie alla miniera di Stanale e al «Turist» di Anoarano. Successivamente venivano approvate alcune variazioni' nelle commissioni del Comitato Popolare Distrettuale e nominata una commissione, per i Concorsi, ,a direttori aziendali che ora, in base ,alile disposizioni legali, potranno essere nominati solo in seguito a regolare bando. mb Notìzie brevi PROVE DI COLLAUDO Sono state compiute nei giorni scorsi nelle acque di Umaigo le prove dii coilliaiu'd'O e di navigazione del piroscafo «Mimiai» che ..assieme al-Fun.ità gamella «Salvoire» è stato re-cenitememte costruito al cantiere «Scoglio Olivi» dii Pola per ©onto del distretto di Buie. Durante le prove à stato accerta,tu il. perfetto funzionamento dei macchinari ohe ■imprimono all piroscafo la velocità di undici miglia .orari©. Il piroscafo «Mima» prenderà definitivamente il mare nella prossima settimana. La nave .gemella «Salv,ore» entro ila seconda metà dii aprite. Andare a Salvare per avere alar ni aridi dati sulla nuova azienda turistica «Savudrija», credetemi, non è affatto piacevole. Specie quando il viaggio ilo fate in una giornata pri' macerile, inondata di luce. A Sai-vore bisogna venirci senza preoccupazioni, senza i minuti contati, per godere questa immensa silenziosa bellezza, fatta di mare specchio az' zurro, cupola unica con la volta celeste che si spezza dietro le fronde cupe della pineta. Salvore in queste giornate vi dona una sensazione d'irreale, di evane' spente e la provate al gioco delle isole di luce che trapelano tra l’ombra dei pini giganteschi, al Contrasto quasi accecante di colori, rosso cupo dei campi smossi, iiftrde lucido dei prati, variopinto degli alberi in fiore, il lutto circondato dì azzurro intenso dal quale giunge un alito vivificante che restringe il vostro vestito sotto la spinta dei polmoni pieni. Attorno tutto è si' letizio. Anche la risacca sembra esseri fermata per godere la luce, il sole, la bellezza. Vorreste sedervi sul tappeto di aghi, toccare l’acqua limpida, dondolarvi sulle barchette placide nel' la baia, correre sui prati e invece . dovete sapere ci'ie l’azienda «Savudrija», sebbene Costituita un mese fa, s’è messa di buzzo buona per offrire ai turisti un soggiorno quanto più piacevole. Circa 120 letti sono già approntati per ricevere il pacifico borghese di Klagenfurt, l’impiegato viennese, il metallurgo co della «Litostroj» e tanti altri che sul mare e nella tranquillità di Salvore vorranno trascorrere alcune giornate di riposo. Però anche a Salvare è giunto il grido del turismo moderno, di quello di massa s’intende, ed è il «.kem' pingD. Nella pineta tra poco s’inzie' rà la costruzione di un inmpianto sanitario completo, ad uso dei novelli Robinson Cromate che nelle tende sparse popoleranno la pineta. Anche la cucina si sta trasformando allo scopo: aumenta la propria capacità da 70 a 200 pranzi, Accanto alla pensione «Gamboc» si sta ap' prestando una terrazza giardino che nelle giornate di sole servirà anche da ristorante aU’aperto, in capanne separate e coperte da piante Abbiamo chiesto ai dipendenti, che lavorano sodo su tutti i lavori e indipendentemente dalla loro qualifica, quali sono stati i motivi che li hanno indotti a costituirsi in azienda autonoma. Ci hanno rispo' sto che lo j scorso anno erano la re' nerentola di Umago, gli ultimi in lutto e particolarmente nell’approvvigionamento. Oggi, se non altro, riceveranno un camioncino col quale potranno da soli rifornirsi di tutta il necessario. Cercano anche dì acquistare i fucili per la caccia sottomarina che saranno, poi, dati in affitto agli appassionati di questo sport che certamente tion manche' ranno. Il collettivo cerca - di riservare in qualche altra località più adatta, lo spazio occorrente per i bimbi in- ASSEMBLEA ANNUALE DELL’USPL A CASTELVENERE 'Venerdì sera nella Casa della cultura di Castelvenere ha avuto luogo l’assemlbilea annuale dei membri deffl’U,ninne socialista della località, che ha esaminato il lavoro svolto in particolare noi campo dell’elevamento della cultura popolare. Dopo una larga discussione è stato eletto il muovo comitato. CULTURA FRA I GIOVANI Nella riunione dei convitato Distrettuale detto gioventù popolare di Buie è stato decisa che ai festival giovanile delle Repubbliche Popolari Slovena e Croata, che si terrà nel prossimo giugno nella nostra, zona partecipino .anche i complessi artistico culturali giovanili del di-iStretto, fra i quali i cori di Buie, Cittanova e Umago. ★ INCENDIO Un incendio è scoppiato nel pomeriggio idi venerdì 2 aprile neir l’ialbtariione dii .tale Grani žjera Jože, 'abitante a Valdoltra n. 111. Ne sono staiti «utori 'alcuni» bambini ©he stavano 'giocando co.n fiammiferi. Non ai lamentano gravi diamni. ★ SI GIRA Sono .giunti la scorsa settimana noi distretto dii Gapiodistria i rappresentanti della «Tniiglav Film» per ila ripresa degli esterni di un nuovo film di co. o. produzione alo vero-tedesca. La trama è tratta da una novella dii De Maupassant. Le riprese si inizieranno Ira una quindicina di giorni. ISOLA Nati: Pribac (Loredana, dii Costantino iPribac Emilia. Decessi: Ugo, vedova Vasootto, Eufemia di anni 84; Perentin Giovanni di anni 79; Vasccitto Ugo di anni 87 ; Premul Giovanni di anni 61; Pavlič, vedova ’Delta, Antonia di anni 68. Matrimoni: Grbec Bruno, di anni 29, operato con Grbec Francesca di anni 27 operaia; Vascoto Libero, di anni 27 operaio, con Deste Maria di anni 23, casalinga. PIRANO Nati : Vaitta Rita, di Sergio e Ruz-zier Lina; Antonimi Marino, di Guido e Dolce Giorgina. Decessi: Fragiaoamo Maria, dii an" 79; Brera Giovanni di anni 64. BUIE Nati: Sarai© Sergio, di Parato e Pavlič Zorka.; Ra desiò Egidiij, di Teodoro e Ivančič Vittoria; Piirovič "Skrilj, dii Egidij e Turina Almira; Beaković Luciano, di Ferruccio e Kapel Celestina,; Sorgo Jospi, dii Antonio e Vesnaver Mlairi'jra,; J(|' -čić Bruno, di Rade e Pilastro Amabile. Decessi: Buzdakiin Giuseppe dii anni 87 ; Dambrosi Antonio di anni 54. UMAGO Nati ; Grassi Claudio, di Carlo e Marušič Oliva. CAPODISTRIA Nati: Sabadin Loredana, dii Emilio e iKrmac Lilka; Jakomin Mauro, dii Roman e Hrvatin Adelina ; Beltram Peter Milàm, di Julij e Fornazarič Živa; Zlatic Jože, di Klavdij e Brljave© Anna; Vuk Dino, di Giordano e Pucer Rozalija ; Richter N,ikio, di Celestino e Pribac Aurelia ; Martinčič Annamaria, di Andrea e V.igini Gilda; Palčič Zvezdan, tli Alojz e Ferfolj.a Marija; Babič Marcello, di Nerino e Jerman Nerinra ; Del Giusto Fiorella, dl Francesco © Branin Maria ; Huse Vojko, Di Franc e Maršič Valeria; Gergolj Aurelio, di Albino e Kocjančič Emilia; Hrvatin Boris di Karel e Zlatic Irma; Spranghe,r 'Giuseppe, dii Nazario © Grizom Maria. 'Decessi: Ražman, nata Grimaildli, Ivana di anni 87 ; Filippi Nicolo di anni 71 ; Rraj ae Zoran di 4 mesi ; Parove! Giuseppe dii 52 anni; Rty Fessa, vedova Snrajer Maria di anni 95. Matrimoni : Kradtarin Alessio' di anni 24, agricoltore con Monaro Bianca di anni 22, pulitrice. SOTTRAEVA ROTTAMI Il marinaio Vukov Milivoj dii Se-benàco, addetto ai lavori di ricupero dei rottami del Rex, è stato prò", cessato negli scorsi giorni dal Tribunale pop,Oliare dii Capo di.stria, per furto. Il Vukov approfittando delle sue mansioni, aveva in più riprese -.olirati" rottami metallici per un peso compilesivo di' 470 kg, aventi iln valore di circa 82 mila dinari, che intendeva vendere a terzi. Ma 'a sua azione, è staila scoperta, ed ©gli, sperando di cavarsela, ba restituito il mailtolito. E sitato condannato a 5 mesi di carcere. EVVIVA LA «FRAJA» In occasione di> ima festa popolare a Marussici, tale Mrairussič Jrasip alquanto ailitliocira, e volendo «fai fraia» .ad ragni oasto, senza naturai* mente pagare, sottrasse dal banco dii vendita della trattoria, sita nella casa del cooperatore, due botti" giliie dii liquore, che consumò lal'le-gramente con gli amici. E’ stato con dannato dal Tribunale di Buie a 2000 dinari di rammendia. imboschimenti Nel corso di quest’anno verranno rimboschiti nel distrette di Buie 55 ettari di terreno incolto. I lavori di rimboschimento sono stati già iniziati nelle zone dii Umago, Madonna del Carso e Salvore, nonché nella Valle del Quieto. Il programma decennale dii rinnovamento agricolo prevede la creazione dii fasce boschive lungo la costa da Canegra a Umago. CONFERENZA ANNUALE dei comunisti di Capodistria Alto presenza di 140 delegati eletti nelle 17 organizzazioni di base e ■aziendali si è svolta venerdì pomeriggio a Oapoidistiria la conferenza cittadina deffla Leg,a del comunisti. In qualità di ospiti erano presenti il segretario dei comitato distrettuale della Lega idei oomiunisti Julij Beltram, il presidente-del comitato distrettuale comp. Kralj F,ranc-Pe-tek e rappresenbauti delle organizzazioni sociali. La retorične sul lavoro svolto è stata presentata d'ai compagno Prion Carilo, il quia!© tea esposto i successi conseguiti d'ai comunisti di Capodistria nella lotta per Riedificazione socialiste, ltepprafondimen-to della democrazia socialista nella tatto per il’uniome definitiva dì tutto il territori© alla Jugoslavia socialista. Nella su,a relazione il compagno Prion ha rilevato alcune deficen-ze manifestatesi nello scorso anno e, dopo aver illustrato in breve l’attività idei comunisti nelle arga- Lettere ella redazione Moderni R^bmson a SoAvor^e Fra il gioco di luci e ombre nella pineta in faccia al mare vinti dalla Croce Rossa austriaca di modo che questi non vengano a Coniatto cori i turisti anziani della tendopoli pianiifìcata nella pineta. Riteniamo che la piccola pineta accanto ai caseggiati delle Colonie Marine potrebbe benissimo servire allo scopo. Abbiamo voluto sapere quali misure ha adottato il collettivo per fronteggiare la eliminazione dèlie riduzioni negli alberghi in vigore fino potco tempo fa per i turisti nazionali, Proteste vibrate contro questa misura si sono levate spe' rialmenle dagli ambienti turistici che preconizzavano la morte certa del turismo nostrano. Invece la mi' sura ha raggiunto l’effetto voluto. Tutti gli alberghi hanno ridotto i prezzi. Lo ha fatto anche la «Sa--nutrita» fissando \le sue rette da 500 a 750 dinari al giorno. Oltre a ciò per ì turisti nazionali essa concede una riduzione interna che am~ monta al 40 per cento nei primi giorni di maggio, per scendere gradualmente al 20 per cento nei primi quindici giorni di giugno, per poi spegnersi e riapparire nuova' mente nelle prime giornate di set' tembre. Commentare questa misura non serve. Essa si basa sull’afflusso Certo di turisti, esteri nel pieno della stagione e sulla necessità di po' tenziare il turismo nei mesi che la precedent e la segueno. 1 prezzi più alti riguardano particolarmente la pensione «Gärtler» che è stata trasformata in un piccolo gioiello, dotato di tutte le comodità. CHIEDONO ARGOMENTI D:i|lFAmmiratetrarioine jDlistrettuato Acquedotti di Bui©, riceviamo : In riferimento cdl’articolo di fondo «l C. I. C. e il loro ruolo» di autore ignoto, chiediamo a codesta Redazione di voler, nel prossimo numero del giornale, portare gli argomenti a giustificazione di quanto asserito nell’ultimo periodo dell’or, ticolo e cioè: «gli impiegati dell’Acquedotto buiese si rifiutano di Scrivere lettere in croato ...». Riman di amo iF Amministrazi orae richiedente alila Ibttura dei «Hrvatski Glae» del 6 gennaio u. s. nel quale IWgomento è 'trattato più ampia,mente. LA SECONDA CAMPANA Spett. Redazione de «La nostra lotta». Vi sarò molto grato se pubblicherete quanto segue in risposta ab l’airttooilo «Impossibile la toro vita» pubblicato nel n. 339 del 23 u. s. In verità le imposte sono esagerale : dialle medie ©he ho fatto, non è possibile Isi «taigiunigano importi così elevati. Quale macelleria può pa.gaTè, fra dazio ed altre imposte, oltre 2000 (duemila) dinari al giorno? Poiché non ©ouiosco altri esempi concreti, vi edito il mio. In media ho venduto circa 140 kg. dii carne al giorno e su questo quantitativo vi prego dii fare le opportune considerazioni. Nel vostro artioolo ammettete ohe non sempre è lodevole aid esatto Foperato de.i funzionari degli Uffici imposte, come ammettete la poca esattezza nelle dtenunaie dei redditi. •Ora, ammesso nel mio caso che la denunaiia del reddito non ©orrispon-dla, perché gli addetti lallPUfficio imposte nlon .provvedono da soli possedendo dalli 'più precisi? Da parte mila, .racir essere preciso, dovrei ricorrere rad un contabile. Riferendo mi al1 «cosmo p olico)) (fantastico) importo di 46.000 dinari mensili, ammesso nel'l’arttoolo, propongo di lavorare ool 50% in meno, ‘dimostrandovi quanto sono modesto ee ura espormi» all’ opinione pubblica come un capitalista. I conti si fanno anche coi1, cameriere, mancando 1’Oste. Nel mio ©aso non si è tenuto conto che il lavoro viene compiuto' da due; dia me e da mia moglie, che io devo fare il camme rei a.I istn, il conitabiife, il macellatore ed il commesso in negozio, lavorando 15 ore al giorno, non 8 come gli operai e 7 come gli impiegati, senza beneficiar© delte ferie annuali, delle assi1curariioni sociali e di un giorno libero per settimana. Confido non mancherete dd pubblicare quanto sopra, scritto da un onesto ed attivo, lavoratore, f. lo Ravasini Giuseppe Umiago, 24. 3. 1954 inizzazìani sociali, è passato a trattare problemi relativi all’economia e aU’.autogestione operato delle imprese eooinomiehe. A questo proposito il relatore ha fatto presente che i comunisti non si sono sufficientemente 'interessati per la soluzione dei problemi economici. Nelto d’scussiione che si è quindi sviluppata sono lintervenuti vari compagni I quali si sono imtratte-nuiti sui problemi delle organizza-zioni idi base e sul lavoro dia svolgere. La conferenza ha chiuso i suoi lavori coin Reiezione dlei nuovo Comitato Cittadino 'della Lega e con l’approvazione di un messaggio di saluto al compagno Tito e al Comitato Centrale delia Lega dei Comunisti della Slovenia. LE ELEZIONI nei Consigli operai I GoiU'ettivi di lavora del distretto di iCapodistriiai eleggono iim questi giioiimi per la terza volta .gli (Organi deiiranto gestione operaia. Nel pomeriggio di mercoledì! 31 marzo sono staiti) leletitji i oomiitöaitii direttivi pres" so ila «Mesoproimet» dii Caipodiiotria, la fabbrica luecheti «Lama'» di De-kani, d’azienda commerciale «Fonie“ tuš» e (altre imprese. Le elezioni per Je 'aziende appartenenti ad gruppi commercio, industria e ad aiJiSri rami di ’attività economica si comcthi-'dieranno nei prossimi giorni. A mag-gio verranno eletti i consigli operai ■anche nelle »imprese edili e turistiche alberghiere. Proseguono anche nei collettivi di ila vor o del distretto di Buie le elezioni dei (consigli operai delle imprese economiche. Nei gioirmi scorsi sono staiti eleitti gli organi dell’aiuto-gesitifone »operaia presso il conservificio «Draigoigna» dii Umaigo, l’iimpre-®a ciommerciiiaile «Trgo-promet», (Bauxite ed altre 'aziende min-ori. BILANCIO D'UN ANNO DI PRODUZIONE BUONI I RISULTATI AI CANTIERI “B. KIDRIČ,, Il giamo 27 u. ,s. ai] Oantieiri «B. Kidrič» di Piramo si sono tenute 1© elezioni per il nuovo Consiglio operaio. Presentendo la relazione annuale, il presidente idei 'Consiglio uscente comp. Trani Antonio, ha illustrato il lavoro svolto, mettendo in risalto i successi ottenuti e le manchevolezze riscontriate nelllattività del Consiglilo. «Molto si è fatto — ha .rilevato il comp. Trani — se dal piano 1953, previsto in 80 milioni idi din. slamo riusciti a realizzare ben 129 milioni. La produzione è stata buona sia per qualità che per quantità. «Ciò che maggiormente ci ha sorpreso è stato il rilevante importo versato affl’Assiiciurazionie Sociale per mailatitie ed infortuni sul lavoro : 746 mila din, mentre per l’am-martomento sono 'andati 23 milioni. Accanto ai numerosi problemi risolti, 'il Consiglio operaio ha studiato attentamente nel 1953 un piano per la difesa sull lavoro allo scopo di eliminare 11 crescente succedersi di incidenti. Anche nei .rapporti fra Dir “rione. Comitato lamm’in’rinat’ivó e Filiale sindacale, 11 Consigli1© ha svolto la sua aitltiv'tà, trovando 'sempre grande comprensione. E’ mancata invece in seno a! Consiglio la 'conoscenza delle leggi e dei decreti amanati, ài che ha portato alle volte ad errori. «Nonostante tutto — ha concluso il presidente — il Consiglio operaio ha saputo svolgere il proprio lavoro per migliorare la produzione e la disc'plina sul lavoro. «Vada ai, 19 compagni neo-eletti, scelti fra i migliori del collettivo, l’augurio per una proficua attività ita seno al collettivo. Sappiano essi appianare ogni difficoltà, interessandosi per il lavoro affinchè anche quest’anno venga raggiunto e superato il piano sociale». C. L. AVVISO Il Comitato Scolastico della Scuola Ottennale di Capodistria avverte i genitori dei propri alunni, che le lezioni di lavoro manuale maschile hanno luogo ogni lunedì dalle 14 alle 16 alla Casa del Pioniere, mentre le lezioni di lavoro manuale femminile hanno luogo al martedì alle 15 per la V. e la VI. classe ed al lunedì alle 17 per la VII. e la Vili, classe. La Direzione V E’ PRIMAVERA Intervista col segretario delHInione turistica slovena-Il turismo sloveno in cifre-Successi e prospettive (nostro servizio) LUBIANA, aprile — Vi sembrerà ancora un pò presto palliare di turismo? Qui, ita. Slovenia, dii turismo vive in tutte le stagioni. 'Se non volete badare agli autopullman con targhe straniere fermi davanti alla sede centrale del Putnik, presso l’ho-tei «Sion», allora fate come noi! rivolgetevi al compagno Hugo Welss, segretario generale dell’Unione turistica delia Repubblica Slovena. Otterrete dati e statistiche che Vi convinceranno. Il nostro ari-cotto è nato così, da una chiacchierata con i massimi dirigenti idei turismo repubblicano, in un riscaldato ufficio assordato da continui trilli di telefono. — Alò, qui la Presidenza del Consiglio Esecutivo . . . — Alò, siete in codtegamemto. con la Francia : Centre turistique . . . Putnik, Ferrovie statali, Posta, Lega Alpha, Autlomato-cdub . . . trillano i 'telefoni, si ' coordina il successo del movimento turistico. Entro la fine di aprile sarà pronto il piano decennale par io sviluppo ideiJTeconlomiai ituttiifeltioa in Slovenia. NUOVE TELEFERICHE L’Unione turistica slovena ha collaborato alla soluzione di vari problemi di vasta importanza economica per la repubblica. Menzioniamo l’edifiCazione deH’idirocentrale a Bohinj e dei centro turistico del. lago di Zin'ilj presso Medvode. Si è fatta inoltre promotrice della costruzione del rifugio alpino di Jeruzalem sulla catena dalla Slovenska Planica, e della costruzione di una vasta rete di teleferiche. In Slovenia funz tonano aitìbualmente le a.ì nee telefriohe su Kranjska Gora, sui Cmi Vrh e sul Pohorje. Ora l’iniziativa interessa le progettate teleferiche dii Bohinj sul Vogel e sul Komno, Bled, sulla Straža,, sulla Zelenica, da Jesenice alla cima del Mežalko, da Cerkelj alla vetta del Krvavec, sulla Montagna Grossa, sulla Mozirska 'Planina ed infine la grande .teleferica da Maribor alle alture idei Pohorje. Queste linee va- lorizzano le ricchezze economiche della regione e ile bellezze panoramiche dei monti. AEREI E PULLMAN Dobbiamo sopratutto alla propaganda il successo dei turismo sloveno. In questo senso le iniziative sono state varie e fruttuose. Stampate o in corso dii stampa si trovatilo varie guide turistiche generali e locali, xiiliievi cartografici regionali ai alpini. Fotografie e manifesti del panorami sloveni sono penetrati in trentotto paesi d’Europa, dell’Africa dal Nord, e del vicino Oriente. E’ d’attualità la campagna per Torganizzazione e la popolar z-zazione dii «camping» che è una attraente forma di turismo sportivo. Ma sta il traffico affla base dei turismo. Ed ad traffico dedicano le loro cure i diligenti della Lega turìstica repubblicana, con particolare riguardo 'all’afflusso degli ospiti stranieri. Sono state organizzate, all’uopo, linee di autopullman fra l’Austria e la Slovenia con puntate al mare, e linee dall'Ol'anda all’A-driatioo attraverso ila Slovenia. Con la 'linea aerea KL.M., che gestisce la linea London — Celovec attraverso l’Olanda, è stato raggiunto l’accordo per allacciare quest’anno anche Lubiana e quindi Fiume. CIFRE E PRIMATI Alla fine d’agni anno si tirano le 'somme. Il bilancio turistico 1953, per la Slovenia, è risultato attivis-s.mo; 305.000 turisti! nostri e 52.000 Spicchi di cielo fra i monti della Slovenia INADEGUATA LA CENTRALE TELEFONICA Dl POLA PAónta...! Pmhì&, unUalet (Dal nostro corrispondente) POLA, aprite — «Hallo ! Halite !... Hallo centrale, ma che succede?. E’ mai possibile che si debba urlare così, quaisi ogni volita, per poter ottenere il numero desiderato . . . —■ Scusi compagno, . . . non s’arrabbi, noi 'cerchiamo d'i soddisfare tutti, ma ci è un pò difficile . . . Quale numero vuoile?.» , Questa conversazione fatto in tutta fratta, all lettore che non ha bisogno di adoperare il telefono, sembrerà un pò strana, ma per il povero impiegato che ogni giorno deve servirsene è diverso. Non che la colpa siila delte brave e solerti telefoniste. No, di loro no, ma della ormai vecchia centrate semiautomatica che con mandar degli anni ha perso molto della sua effi-cenza. Tempo fa si sono dovuti apportare degli arrangiamenti di carattere 'tecnico per poter così affrontare 'le esigenze che lo sviluppo della città imponeva. Ma neppure quella miglioria, Che fu soltanto momentanea, diede a Pola adeguata condizioni per votar comunicare telefonicamente senza intoppi. Nuove imprese, nuove .iniziative private e parastatali sorgono a Pola di giorno in giorno, e la dinamica della vita moderna impone ohe queste passano comunicare fra di laro, e fra te consorelle più vecchie, in modo svelto consentito, come, si sa, soltanto dal telefono. Ma purtroppo le richieste vengono sistematicamente respinte dalla direzione delle PTT. I numeri, che sono circa trecento, sono tutti occupati, e non appena qualche abbonato disdice la comunicazione, il numero viene assegnato a quell’ente, o privato, il cui nome occupa ili primo posto mal lungo elenco di richieste. Qualcuno penserà che siia facile attendere a 'trecento numeri, e se poi .avrà potuto, chi sa come, sbirciare dentro l'a stanza dove queste antiquate 'apparecchiature sono installate Ola centrale telefonica si trova in piazza Unità e Fratellanza, vicino al cinema «Becgrad») certamente dirà che la professione della telefonista è cosa facile, e che certamente, dui, il non 'iniziato, a-vrebbe fatto ile cose 'in maniera tale che nessuno avrebbe mai avuto da oriitioare. Ma sbaglierà. Il mestiere della telefonata è QUI’ IL PUBBLICO IL FIUME Calava la sera. Il sole alVorizzorv te, sìmile a un globo infocato, sta-va sparendo rapidamente, gettando dei riflessi rossastri sulla campagna silenziosa. Un uomo, ritto, a capo scoperto, con una valigia in mano, stava contemplando il tramonto. Quanto tem' po era passato da quando era uso a godersi ogni sera questo spettacolo! E guardando i luoghi, a lui tanto cari e Conosciuti, i ricordi affioravano nella sua mente: la guerraI... Varmistizio f irmato dal- . Vltalia... i combattimenti a fianca degli americani e infine la notizia della morte della giovane moglie, notizia che aveva provocato in lui un tale dolore da toglierli il desiderio di ritornare a casa. Se ne era andato in America allora, alla fine della guerra, e vi era rimasto dieci anni, finche il pensiero del figliolet' to che lo stava ad attendere al paese natio, assieme alla nonna, non lo aveva indotto a ritornare-Ed ora, mentre guardava quei luoghi che lo avevano visto fanciullo, si sentiva afferrare da un grande desiderio di arrivare al paese, di abbracciare la nuunin-a e il picifNo c’v.e portava il suo nome. Mentre camminava si chiedeva come aveva potuto stare tanto tempo lontano dalla sua terra. Ne conoscevi,i ogni palmo, ogni cantuccio. Ecco, ora, svoltando dietro quella collina, gli sarebbe apparso il fiume che tanto bene conosceva. Sentiva già il rumore delle acque trascinate dalla corrente e non poteva non ripemare . quante volte lo aveva atira-versato sia a nuoto che con la barca. Si ricordava che gli era sempre piaciuto affrontare le acque del fiume, nonostante i rimproveri e le raccomandazioni della mamma. Gli piaceva soprattuto quel lottare contro la corrente fino a vincerla e godere poi del trionfo che gli dava l'impressione di essere il più forte. Così fantasticando l’uomo non si accorgeva del cammino fatto in maniera che ad un tratto, l’oggetto dei suoi pensieri gli apparve alla vista, facendolo sobbalzare per l’emozione: il fiume. Ad un tratto si accorse che una barca stava lottando contro la violenza delle acque per raggiungere la sponda, e con sorpresa si avvide che a guidarla c’era un ragazzo. Per un istante gli sembrò di rivedere se stesso fanciullo, mentre si accaniva sui remi con il pensiero teso unicamente a raggiungere la meta. Avrebbe voluto che il ragazzo, chiunque foisse, vincesse quella lotta contro la natura, gli pareva di essere lui a combattere quella battaglia. Con terrore si avvide che la barca stava capovolgendosi facendo cadere in dequa il piccolo coraggioso. Senza esitare l’uomo si levò la giacca si lanciò e nuoto e, dopo molti sforzi, riuscì ad afferrare il ragazzo che era svenuto. Gli riusciva difficile nuotare dovendo sorreggere quel peso, ma ce l’avrebbe fatta. Stremato dalla fatica si stava avvicinando alla riva quando un, tronco d’albero, trasportato dalla corrente. 10 colpì violentemente alla spalla. Un gemito gli uscì dalle labbra, ma con un sforzo supremo riuscì ad accostare ,mentre si sentiva venir meno. Un unico pensiero era fermo in lui: de porre in salvo il bambino. 11 colpo ricevuto alla spalla gli procurava dolori lancinanti e sollevare il ragazzo per deporlo sulla terra era per lui un’impresa difficile. Con grande fatica vi riuscì, ma in quello stesso istante venne meno e cadde riverso mentre le acque se lo riprendeva trascinandolo con loro. Il ragazzo intanto giaceva svenuto sid terreno e quando avrebbe ripreso i sensi si sarebbe chiesto per quale prodigio si trovava li, sano e salvo. Avrebbe volto lo sguardo verso il fiume chiedendo spiegazioni, ma il fiume non avrebbe parlalo. Esso custodiva il Corpo deWuonio che lo aveva sfidato tante volte e che finalmente era riuscito a dominare. Se lo trascinava ora con se soddisfatto, cantando il suo canto di vittoria. Ma non aveva vinto interamente, nò. L'uànu, era morto ormai, ma prima di essere sconfitto aveva strappato al fiume una ire 1 ' dì sé stesso, quella che avrei)I> «her /itinua-to a vivere per lui: avi.. . salvato suo figlio ... senza riconoscerlo CLAPC1CH ALICE una occupazione che richiede abilità e pazienza di chi lo esplica. Le donne solo possono addaittarvisi. Lavorano nell’identico modo di quando lavorano a magia, sistematicamente,) fjon monotonia quasi mecoamitea e l’unim differenza consiste d'i avere fra te mandi un filo di rame rivestito, invece dii quello di lana, alla cui estremità non trova un ordinato gomitolo ima l’intricata matassa, che è Fabbonaito, spesso di cattivo umore e molte volte scortese. Ma loro, le telefoniste, sopportano tutto e Sbrogliano ogni situazione con tatto che ha del diplomatica. A Pola, nel' 1953, queste brave impiegate hanno registrato chiamate telefoniche per ben 44 milioni di volte. Cifra questa sufficente a dimostrare là ‘loro solerzia e capacità. Ciò nonostante rattuaife centrale non soddisfa ile richieste della maggior parte ideila cittadinanza. Recentemente, però, il comitato popolare cittadino .di Polla, decretava e stanziava ila somma di nove m ilioni e mezzo di dinami .per l’in-stallazione. di una nuova centrale automatica. La fabbrica di prodotti eiectxoteicnici «Nicola Tesla» di Zagabria ha ricevuto i’ordinaziio-ne per la costruzione degli apparecchi e 'del .grande quadro automatico. 'Sin d’ora, alcune stanze del palazzo delile Poste di pilazza Alighieri vengono fatte sgomberare per sistemare gli impiantii. I tecnici, e la direzione stessa, assicurano che la nuova rete soddisfarà tutti e non solo nella eilttà, ma anche nella periferia e nei circondario dove attualmente il telefono è irreperibile. Verrà inoltre adottato un utilissimo servizio di informazioni, simile a quello igià in 'funzione nei maggiori centri della repubblica. Servizio questo che andrà dalle prenotazioni varie a queffle telefoniche e telegrafiche, dalle brevi notizie a quelle meteireologiche, ecc. Alcuni telefoni pubblici saranno installati in posti strategici ; uno 'affla stazione (già in attività) un’altro nella rivemdiità di giornali dirimpetto alte Libreria istriana, e due altri in differenti Idealità urbane. Se non sorgeranno complicazioni improvvise, Polla, verso te fine del primo semestre diel 1954 avrà finalmente ila sospirata centrate automatica e allora non capiterà più di udire per gli uffici un impiegato gridare scalmanato ossessionanti — «halte ! ; ; ; halte !... ! — e nelle sue orecchie — «Scusi compagno . . . non slairrabbi1 . . .!» BRUNO CLAPCICII stranieri hanno trascorso 1 milione e 112 mila giornate nelle località preferite dalla repubblica alpina. Nell 1953 si è raggiunto un record. Nessuna statistica precedente segna cifre così alte. Particolarmente visibile i’aumenito del numero dei turisti stranieri — nel 1952 ne giunsero 26.000. Quali paesi rappresentano questi 'Ospiti? Venti circa. Al primo posto isono i paesi del Benelux, seguono il’Inghiiterra, li paesi Scandinavi e la Francia. I mesi preferiti? Luglio e agosto che .segnano il 45% del movimenta turistico dell’intera annata. Le .regioni più frequentate : Rogaška Slatina ha raggiunto il primato .superando, con i suoi 138.000 pernottamenti, Ila stessa rinomata Bled che ha raggiunto la cifra di 135.000 pernottamenti, al terzo posto è Lubiana seguita dia Debraia. Maribor, Kranjska 'Gora, Bohinj, Radenska Slatina. Ancora alcune curiosità. Di tutti i turisti stranieri che hanno oltrepassato ili confine 'Sloveno li 46% si è servito della ferrovia, dii 54% dì automobili e autopullman. Dei 29 mila 'automezzi iteristel che hanno passato 'il confine, il 30% ha varcato il posto di blocco di Sežana, 'il 20% quello idi Gorizia, di 18% quello di Korina e dii rimanente i blocchi di Jezersko, Dravograd e Rateče. ALBERGHI E MILIONI Nel corsa dellianno passato sono, staiti costruiti alcuni nuovi alberghi e mólti altri 'sono stati rimodernati, ampliati. L’aumento delle capacità alberghiere si comprende nell’aumento idi 500 nuovi posti-letto. Ad oltre trecento milioni assommano te .uscite per la propaganda, la manutenzione degli .alberghi, rifugi alpini ed altre opere compiute neàteeonomia turistica. E te entrate? Llincaisso raggiunge circa 1 miliardo. Dice Ila Statistica ohe un turista straniero spende in media, in Slovenia 1500 din. al giorno, un turista jugoslavo ne spende .invece 900. In compenso i nostri turisti soggiornano di più La gentilezza dei dirigenti intervistati ci ha permesso di ottenere alcuni dati particolari sul movimento turistico dei distretto di Ca-podistria. Le cifre dicono che il 1953 ha segnato un progresso da primato. Dai 17 mila turisti deffl’ianno 1952 si è giunti ai 23 mite di quello trascorsa. La quarta parte degli ospiti del capoidisitriamo sono, stranieri. Un grande aumento hanno segnato i pernottamenti in numero di 106.000. (94.000 nel 1952). La bellezza della riviera ha trattenuto sopratutto gli stranieri, tanto che ì pernottamenti interessanti questa categoria dii. turisti segnano un aumento del 300%. Portorose ha il primato dalle preferenze. Avremo occasione di scrivere dì altri avvenimenti nel programma di primavera ed estate. Lubiana, intanto, si prepara per il suo grandioso «festival» di luglio. GIACOMO SCOTTI /»ria tiepida a nonna COSALA TORNA AD INVITARE I FIUMANI ALL'ARIA APERTA (nostra corrispondenza) Fiume, aprile. Dietro ad un funerale non è certo piacevole stare. E’ Varia di cordoglio,] [’'ambiente, la fossa che attende la salina, a dare al cimitero un aspetto di mestizia, di austerità e di silenzio che non trovano confronti. Noi, però, lasciamo il morto alla sua sorte per guardarci in giro. Il cimitero è silente ma dice molte pose. Tombe, fiori, epitaffi, nomi che ricordano un passato vicino o lontano, di persone che furono generose o meno nella vita dì ogni giorno. E cipressi, tanti, con tanti uccelli che cinguettano. Siamo partiti dal cimitero di Cosala, ricco dì tombe di varie forme, architettoniche e umili, per girare un po’ lo sguardo sulla zona, su questa Cosala vecchia di secoli che si trascina dietro tradizioni rispet- tabili e abitanti onesti e .•Sinceri, gente alla buona, come alla «buona» suole dirsi Cosalu. Un rione che sta a ridosso della città e che va a confinare con Drenova. Una zona bella di primavera, quando spuntano le violette e i fiori sugli alberi, quando gli ortaggi sono verdi e le rondini girano a stormi intorno alla case. A Cosala si conoscono tutti. Una cattiva novità è sentir parlare di un furto o di cose del genere con responsabile uno del luogo. Perchè gli abitanti sono pacifici come sono laboriosi. Sanno far valere la loro professione da tanti anni, specie nelle Costruzioni edili che essi hanno moltiplicate a centinaia nella città di Fiume. Cosala non presenta obiettivi in-ustriali ma ha soltanto campagne, i Apre invece le strade, in primavera, telescrivente PITTORI A PARIGI Nei locali dei Museo dell’arte moderna a Parigi è Stato aperto il «V. Salone .dai giovani pittori». Le opere esposte, oltre 5Ö0, concorrono al-l’assagnaziane di tre vistosi premi d’incoraggiamento. LA X. TRIENNALE A MILANO . Nell’agosto e settembre di quest’anno si terrà a Milano la X. edizione della Triennale deUTarte. I suoi 'temi fondamentali saranno costituiti dalla dimostrazione dei legami esistenti fra l’arte e la produzione industriale moderna e dail’af-fermazione dell’unità fra l’iairchitet-tura, la pittura e la scultura. In questi giorni il porto di Fiume è al centro di grandi discussioni. Si fa strada l'idea di non potenziare gli altri porti jugoslavi, ma di dedicare ogni cura a quello di Fiume estate e autunno, ai tanti cittadini desiderosi di prendersi una boccata d’aria pura sotto i pini o tra il verde dei prati, prima di sorseggiare il vino «domestico» alla trattoria ex «Vinai» o «Alle rose» (a quando la riapertura?) La scuola troneggia, osservata da tutte le posizioni della città. E’ una scuola che è nei ricordi di moltissimi fiumani, in quanto ha molti anni dietro di se. E come in tutti i tempi, così oggi si possono notare bimbi giocondi uscire dalle sue aule e portare alla zona note di gaia giovinezza. Gli abitanti di Cosala sono in parte lavoratori edili, in parte impiegati nelle imprese industriali. Prendono la corriera al mattino dustriali ma ha soltanto campagne, f I per ritornarsene a casa al pomerig- , s? gio. Anche molti ragazzi fanno grappi,lo sul «dorso» deIVautocorriera con i relativi pericoli. Di questo si è parlato anìche nelVorganizzazione di base dell’USPL. Come del resto si è menzionato l’eccedere in velocità dì taluni centauri affatto consci che nella località transitano bambini, donne, uomoni e veccisi, a > he quindi le disgrazie possono ac-caderq con facilità. Che altro si può dire di Cosala? Ah, sì, sono soddisfatti dei negozi di pubblica vendita, ma vorrebbero nella zona un falegname e possibilmente un bandaio'meccanico in quanto non è raro il caso di persone che sono costrette a Scendere nel centro cittadino per ottenere una vista a domicilio di un partigiano. Del resto la vita a Gasala prosegue senza scosse, serena come sereni sono i suoi bravi abitanti che si svegliano al canto del gallo e che in genere vanno a letto quando ancora la vita cittadina offre tanti diversivi. M. F. La sirena ha suonato per ricordare che sono passati 33 anni dalla Repubblica cTAlbona Si alternano i,turni sotterranei nella capitale dell'oro nero (nostro servizio) L’autore d’un libro su Alboina indirizza queste patrole al viandante ; «Se qualche volta i sentieri intricati ti portano sotto te antiche mura di questa superi) a città, fermati e non continuare te tua strada col passo affrettato. Non ti pentirai. «Bellissime vedute saranno gradite al1 tuo sguardo e non avrai tempo di pensare ialite preoccupazioni quotidiane, perchè ti ubriaccherà il fresco venticello del mare profumato dàlie valli àn fiore e dai boschi verdi. E alle tue orecchie arriverà nello stesso tempo l’eco dei lontani ■secali e i’1 ricordo di recenti g-arni, i quali rimbombano respinti dalle vecchie mura raccontando brani della gloriosa storia te quale sventala sxiirampio spazio carsico di Albonia. Conoscerai Albona! E conoscendo Albana sappi che hai, conosciuto ristate». Alle due del pomeriggio suona la sirena e migliaia di minatori cominciano ad uscire con gli ascensori da 400 — 500 e più metri tìi profondità. H segnale è dato, te grosse funi manovrano le gabbie che salgono e scendono rapidamente. Non c’è un minuto da perdere. Nel frattempo le mine esplodono nei cantieri rimasti vuoti. I m inatori escono e gruppi con le lanterne 'ancora accese e te polvere nera che copre taro la pelle. I più giovani corrono per andare quanto prima sotto le doedie, mentre calmi. i vecchi sono più Piedalbona, il nuovo agglomerato della città del carbone sorto sotto la vecchia Albona Affla due, alle 10 di sera, alle sei di mattina i «turni» passano alla svelta mentre la sirena suona per dare il segnale della discesa. E’ una strana sirena che suona piano e avvia i minatori di darsi il cambio. Ma c’è 'anche quella che nessuno vorrebbe sentire, quella che ha fatto battere il cuore delle madri e delle mogli, quella che assomiglia a un grido di morte. Nessuno ora la vuole sentire, quella stessa che 33 anni fa aveva suonato ore ed ore per chiamare le migliaia di operai alla raccolta. Ne) febbraio del'lontano 19211 minatori avev&io lasciato i pozzi prima dei-l'OTa stabilita, ed erano usciti per armarsi. D’alllora si sente parlare e ora si celebrano le giornate della Repubblica di1 Albona. La repubblica di Albona ebbe breve 'durata, ma con l'a sua forza e le sue decisioni mise in pericolo tutta l’occupazione italiana delTIstria. L’otto aprile la zona era circondata da carri blindati, cannoni, navi e truppe bene equipaggiate. La lotta durò accanita e 'infine la Repubblica dovette cedere. Nel pomeriggio giunge un piroscafo da Fiume nella bellissima insenatura di Rabac. Una tìi quelle che .fanno tanto assomigliare questa costa del Quatmemo ai fiondi Norvegesi. Quindi te corriere portano ,la gente verso la città che si vede .alta tra te vallate verdi come se sfidasse il sole. Spiagge e olivett che si specchiano sul mare danno una visione suggestiva. La strada bianca, serpeggiante, va fino affla cima della città che ci appa- re da tentano con le sue torri. Sopra, .uno stradone gira "dalla piazzetta S. Marco fino affla terrazza delia fortezza. Da 11 sii vedono le isole del Quarnecro, il Monte Maggiore e la vallata che porta a Rabac con il suo maire tutto blu. Su di una roccia dietro la città ci sono ruderi di vecchie fortificazioni. Nenia terrazza vengano i vecchi a prendere un pò di sole e godersi te quiete primaverile profumata dai mandorli In fiore. Di sotto, lo sguardo abbraccia Piedalbona fin dove si estendono le innumerevoli gallerie scavate nel sasso da dove si estrae il carbone. Un tempo quando non c’erano le corriere, affla sera i -dintorni erano disseminati .di lucciole, che Si avvicinavano al centro di Albona: o-gni minatore portava in mano te sua lampada a carburo per rischiarare te scorciatoie attraverso i boschi e 1 campi. Era suggestiva questa illuminazione tremolante, ma quanta fatica per i minatori! I proprietari borghesi che si erano impadroniti delte ricchezza dopo la caduta deffl’Ausitria insieme ad fascisti, avevano fatto di tutto pex sfruttare al massimo miniere e uomini. Il dannoso sfruttamento senza piani fu troncato col passaggio dedie miniere in mano degii o-perai. Oggi te vita in questa regione è diversa.V Le case del piano, nuove e moderne, ^i allargano verso 'il monte e subito sotto la cìnta c’è il nuovo cinema — teatro, ed altre case si costruiranno, mentre queffle di sopra non tentano di uscire verso il basso. Il tempo industriate e la vitalità .della campagna hanno stretto rassetìdo affla vecchia e feudale Albana. La genite che viva ne] vecohi palazzi patrizi oggi è operate. In preparazione il nuovo programma turistica Il mondo molto preoccupato dopo i recenti esperimenti atomici americani ESISTE IL PERICOLO che l'atomica sfugga al controllo? spregio dètll’opinàione pub" fetta che questa farebbe se dimostrarne quell governo tua Stati Uniti il risarcimento dei Il B-36 che sganciò la prima atomica Il primo marzo scorso nelle immensità dell’Oceano Pacifico, proprio sopra ad un atollo corallifero, 'ormai reso tristemente celebre, la mano dell’uomo ha provocato un cataclisma', ohe la matura, »pessse volte spietata, non ha saputo scatenare ormai da millenni. La bomba «H» ha voluto bilica, Che si cela l’imbaraz, so e la congestione di un governo che ha visto tutti à suoi Sforzi fallire di fronte ad una creatura infinamente più forte del suo padrone. LlAmerioa infatti gomitava più che sull’atomica stessa sulla paura ohe questa poteva incutere alle nazioni ari versande. Ora però la paura è diventata generale ed ha preso la marno all’America stessa. H Governo americano venisse Isgiamctualla su di un scelto la via della pazzia, campo di battaglia europeo! Queste sono ragioni di ordine pratico che finiscono col prevalere su ogni altra di carattere politico. Abbiamo visto perciò uo" mini di governo di tutte Io nazioni scagliarsi contro lo prove atomiche e ad imvo" canne la sospensione. Accettare queste per suppliche l’A- Se nell’Europia la posizione nord-americana ha portato nuove difficoltà per la rattifica della CED, ben più preoccupanti sono le com" plicazioni sorte nell’Estremo prodotti dalle ceneri infette Oriente, che è destinato ad sui pescatori, rompendo in essere teatro delle follie tal maniera l’aureola dii se-atomiche. Il Governo Gàap- ?reta omertà ohe permetteva ponese, toecaito sul vivo del- »inora alla grande potenza la propria economia si è americana di svolgere a suo deciso per la via deH’tetran- piacimento anche opere de- merica sarebbe stato un in'__________r— ____________------- per essere conseguente deve dice di debolezza, e -per non sigenza nel pretendere dagli littuose. mostrare adesso il grugno « 'turpialti d>a piaghe ulcerose, fregarsene di tutti e dii tut-versano oggi in gravi condri to. Questa però, e Ila storia zioni. Come non bastasse, an- lo ha dimostrato, è urna tat-che le acque marine sono ti©a ohe mon può durare a state contaminiate dalie radiazioni su un vasto raggio ed il pesce in esse contenuto è divenuto incommestibile, te prime notizie è corso un brivido. Dove si vuol arriva- lungo. Il Governo americano ha sbandierato in questi ultimi anni a destra e a manca che il possesso dell’energia atomica eegmificava per tutta la TUTTO E’ CAMBIATO William Holden, il beniamino delle folle americane e premio «Osi aio 1953, Com il film «Tutto è cambiato» ha dato un’altra prova d|i valentia, interpretando « meraviglila ila parte dèi! giornalista modèrno, il quale, oltre che reporter, deve essere pure un bravo investigatore. Il giornalista Jerry McKybbon, alias William Htoillden, viexue a co n'osccn&a dii una igrande asso-cAazione si trovavano al largo ideila vrà essere superiore alla 2om|a dichiarata pericolosi, precedente, vennero investiti da questo Eppure, contrariamente ai- funereo vello con conseguen- le apparenze, è proprio diese disastrose: gli uomini, de" tro questa prepotenza e di- ventosamente peggiore di di domande, di intemogazio-qualsiasi immaginazione. Poi ni sono piombate sul diretto prendendo alila sprovvista gli responsabile di questo cata-ecienzati, sono arrivate le cJjsma, sul (governò' lameri-compftoaztonà. Ceneri radio- cano. Purtroppo, dopo una attive (composte da mate" brevissima parentesi di sgo-riali di fissione nucleare o mento, esso ri è nuovamente da corallo polverizzato dalja inalberata e con ostentata esplosione) hanno comincia, prepotenza ha fissato la dato a vagare a grandi dlistan- ta per la nuova ^ ------------------------— interpretata a perfezione dal oneranti© sicura- ro lma campagna di stampa, raggio rifulge in azioni che noto attore Audie Murphie, mente tutta la e questo' per il fatto che ere- barino dèllBmverosimdile. Ail- il quale, sotto 1« regia del-pirofioua politica do, data la protezione di cm ]la f;nej Jopo gesta veramen- [’affermato John Huston, ha atlantica svolta godono i banditi in alto loco, te eroiche, viene premiato notevolmente contribuito aliti questi 'anni a essere impossibile estirpare ccm ,]la piu ^ decorazione al valor militare «IJ Gallare rosso per l’eroisma». La figura dell’erce viene tonica come arma di offesa (o di difesa). Oggi, alla prova dei fatti, l’atomica ba dimostrato di non conoscere le distanze, nemmeno quelle dà un oceano. Immaginarsi l’ef" laro favore. Po- e distruggere una simile bau che 'infatti, sa- daranno ile nazioni II sentimento del idovere decise a seguir- rivive pero in lui al momento li in questa im- in cui un suo amico, ài. giu-presa pazza, ove dice John Conroy, interpre* arnici e nemici tato da Edmond O'Brien, vie-vemgomo coin- ne incaricato 'dell’inchiesta. Il valiti nei mede- giornalista si associa al giiudi-simi pericoli ce e gli è di grande aiuto, esularteli, in un scudo a conoscenza di molto gioco ove la po- oose. Questo naturalmente alila banda non va a genio, la elaborazione di un buon film commerciale per la più nota delle case produttrici americane, ila MGM. AL TEATRO DI CAPODISTRIA La prima di «Carmen» Il caratteristico cono che si forma a uno scoppio atomico sta è te vita e le passibiiliità dii vincere nulle. Svelato il mistero di una delle più pericolose azioni giapponesi della seconda guerra mondiale u iiBicn FUTTMin mura ira Il bombardamento di To- se ti avessero muniti di ceu- ve pattuglia della Marina, dotto nella lotta. seria durante la stagione de- kio da parte del generale tinaia di piccole bombe in- americana avvistò 'qualcosa Dopo il ritrovamento del gli 'incendi nelle foreste, (da Doolittle, il 18 aprile 1912, cendiane, invece di poche che 'appariva come un gran primo involucro, passarono luglio1 a settembre), sulla co- ferì profondamente l’orgoglio più grandi, o dà agenti bat- frammento di stoffa lacerata due settimane prima ohe un sta cessò. Avevano forse i Giap ponesi desistito dal tentati- u, COLLARE ROSSO PER . , ___ Troppo nota è ila vicenda in una scenografia toatralmen- ^fatico viene proditori amen- J perchè 86 .ne d*f *e f0“’ f£rse «■•**“* f . 1 ha ritenure qua amipiiiaimein'te. miffhoim 'òhe (fiioona 'äbibmamo teQaue“m si differenzia f™* v , , , . . ______,, fatta conoscere a tanto pub- notevomnemte 'diali nmiaxiGTiti , • -» » •». _ . . i „ bilico, spetta senz altro lalia ce- a carattere «CTim/inailei» Gru * j i . . . . _ • i • * y»- j?* tebre opera del musicista ti^ta psicologicamente tendi ^ ^ Bizet. Ma an- vidualuita dei giornalista mo- B derno*, il quale piaga più vai- che il cinema ba voluto ipre te con Ha vita il suo coraggio sentarcela tempo fa in una profesjriioniate. Ottima la re* oteograjflioa (interpretazione gàia del noto William Die- di Rita Haywcrt. Pochi forse sanno però che Garmen e don Josè, 1 passionali protagonisti sono realmente vissuti. terle. A»,' 2. aprila Kemperle _____ _ _____ ____ r___________ _______ occidentale. L’America dei Giapponesi. Postisi a ri- te'orialogicii, avrebbero provo- gialleggiante sul mare. Un secondo relitto fosse ripesca- aveva bisogno del legnarne di cercare un mezzo di rappre- cato un vero disastro. marinaio cercò di issare a to dailUOceanoi. Un pò più quelle foreste, e furono quin- saglia, essi concepirono una Nella primavera del 1914 bordo ^ il tessuto, ma scopri tardi un altro pallone, hnr di ijstitudte unità p(ai)aoadu- campagna transoceanica poi [ Giapponesi fecero i terc e^le c era attaccata una mas- ciato parzialmente distrut- tiste antincendio per collabo-mezzo dà 'aerostati automati^ esperimenti con i pallimi in sa pesante. Incapace di salte- to. cadde mollljo .a’ll’in tif\rno rare con le Guardie Forestali ci, la prima del genere. Ci gran quantità, lanciando 200 varia, Ja tagliò via con un nel Montana. A metà dicem- e con gli enti civili contro vollero loro due anni per es- inT0,lucri a gas. Nessuno di coltello, lasciando così affon- bre, servendosi di numerose gli incendi delle foreste. Tut- sere pronti, ma nei sei mesi eS9; raggiunse le coste degli dare il complesso di cange" informazioni frammentarie, lavi®, 'anche nel migliore dei che seguirono il 1. novembre Stati Uniti. I primi palloni fni e di esplosivi appesi «of i tecnici avevano ricostruito casi, la copertura protettiva 1944 lanciarono 9000 imvo- (die 'traversarono con sucees" to il pallone. Fu recuperato i principi su cui l’ordigno era sarebbe stata molto esigua, lucri a gas, 'ingegnosamente 90 l’Oceano furono mollati il quindi il solo invoillucro, esso basato, e disegnatori ne avecostruiti, studiati in madio da j novembre 1944, e il 4 no" recava tuttavia marchi giap- vano 'tracciato i disegni lasciar cadere bombe incen- yemhre se ne ebbe la prima ponesi e rivelò che qualcosa diarie, a frattura prestabilita tiotìzia. Quel giorno una na- di misterioso era stato intro- sulle foreste, sulle fattorie e sulle città americane. Questi nuovi ordigni del diametro di 10 metri, erano destinati ad attraversare il Pacifico aldi una quota di nove e diecimila metri, dove le correnti aeree dominanti si spostano verso l’America ad una velocità diai 160 ai 320 ohi! tene tri Itera. Sebbene nessuno controllasse i palloni dopo il lancio, neppure pei radio, una stima prudente fa ascendere a 900 o 1000 quelli che raggiunsero il Continente americano. Fecero la loro comparsa dall’Alaska al Messico ; eiiroa 200 più o meno 'infatti furono ritrovati nel Pacifico mord-octìidentale e nel Canada occidentale, mentre i frammenti di alitili '■ 5 furono rinvenuti a terra in altri punti o ripescati dalle acque costiera del Pacifico ; lampi nel riete indicarono agli osservatori che almeno 100 esplosero dm arnia. Si è cercato di dar pochissima importanza a questo attacco, ma sta di fatto che es so segnò uno sviluppo significativo nell’arte dèlia guerra. Per la prima volta furono ilancdati idi là dall’oceano missili senza guida delil’uamo e la minaccia di gravi danni fu reale. Fortunatamente le nevi invernali eliminarono il pericolo degli incendi di foreste. Se 'l’assalto dei palloni fosse continuato durante l’estate 'asciutta, quando le immense foreste Idellloioridènte erano come un’esca; se 1 Giapponesi avessero mantenuto il ritmo del marzo 1943, quando lanciarono una media di 100 palloni al giorno, e Per impedire che i 'Giapponesi sapessero fino 'a che Gli specialisti che esamina- punto riuscisse la loro cam-nono la sabbia dei sacchetti paigna, la stampa e la radio di zavorra indicarono i nomi degli Stati Uniti e del Canada cinque lo fi alita giapponesi dà accettarono una censura dalle quali doveva provenire volontaria che si dimostrò la sabbia. L’Aeronautica fu uno dtei prodigi della guer-inearicatta di compiervi delle ra*. Al tempo stesso, però, ricognizioni. -In breve i co" questa censiura rendeva* dif" mandi americani ricevettero ftcile mettere in 'guardia la un rapporto con fotografie di nopolazione. Alcuni ragazzi urna délte tecailàtà, in cui si durante una merenda campe- vedeva uno stabilimento e al »tre, neM’Oregan, trovarono giore giappuiH'se cominciò a suo esterno parecchie sfere un pallone e, a quanto pare, .prendersela con ili generale grigioperla, probabilmente in- lo tirarono con forza, facendo Kusaba ; gli fu detto e ripe" votemi in fase di gonfiamen- esplodere le bombe. Cinque to per il loro volo verso l’A" ragazzi e una donna rimasero merica. uccisi. Come fare per avverti va, considerandolo fallito? O si trattava di una 'tregua ingannatrice, prima di un assalito più f-orte ? Passarono dei mesi senza che accadesse nulla. Il mistero fu risolto tre anni più lardi, dallo stesso generalo Kusaba, che era stato alila testa dolila campagna dei palloni. Il generale disse che nel erano stati fanriati 9000 in tutto, e che, secondo i calcoli dei Giapponesi, almeno il dieci per cento avrebbero dovuto raggiugere gli Stati Uniti e ài Canada. La notizia del primo attcrraggio nel Montana era giunta in Giiappione. Dopo, invece, il silenzio della stampa e della radio americana fu compile to. Con nn solo atterraggio accertato sul continente lamerioano, io Stato Mag" L’EROISMO (Red Badge of Courage) La guerra dii secessione in America è in pieno svolgimento. Gli opposti eserciti avanzano eld initietireggiano secondo l’andamento delte azioni. I generali emanano ordini e controordini, creando così la massima oonfusio" e nelle truppe sbandate. In questa confusione si trova pure il giovane Fleming. Lui ha un terribile spavento per il primv battesimo col fuoco. I suoi oommitolloni te sanno, perdo te prendono in giro, sottovalutando il pericolo per farsi veidere coraggiosi. Già alla prima battaglio, lawiepe il1 orhk. Tutti scampano senza testa 'a 'destra ed a sinistra, carichi di Prospero Merimèe letterato e archeologo, recatosi nel 1830 in Andatesi», spinto dal suo spirito avventuroso e dalla sua curiosità di studioso, seppe !’affascinante storia dallo stesso don Josè Navarro. 1 due s’incontrarono per caso in un boschetto solitario e il giovane narrò .allo scrittore 1: sua storia. Commosso dal racconto, quel giorno Merimèe ilo salvò dalla polizia che lo ricercava, ma più tardi, tormentato dal rimorso, don Josè si costituiva alla polizia di Cordova. Con tratto vigoroso te scrittore narrerà tutto dò nella sua celebre novella che allora fece gridare alte scandalo per dii suo crudo verismo. La riduzione che F ranco de Simone ne ba fatto per la compagnia dèi nostro teatro ai cittadini e ai bosoaioli dèi West il bisogno d’informazio- ricevette Urdine ni, senza lasciar trapelare nulla ai Giapponesi? Questi due scopi furono raggiunti mediante te coMabarazior ne della autorità scolastiche, dei maestri, dei funzionami dì Polizia e dei guardaboschi. D’tun (tratto, «Ha fine di aprile, Barrivo dei palloni La baia di Pedira Blamcha nell’Ame rica Centrate Dopo poco, uno degli involucri' grigioupemla fu avvistato in amia vicino a una città occidentale degli Stati Uniti. Il pilota di un aereo militare fatto alzarne per portarlo a terra* intatto te guidò verso l’aiperta campagna con ripetuti colpi diaria dèlie sue eliche. Le raffiche fecero inclinare ili carico dèi piallone, cosicché riapparecchi o di regolazione dell’idrogeno si allentò lasciando sfuggire il gai e facendo perciò calare deli' catamemte all suolo di pallone. Per fortuna ■ l’oppareocbiio distruzione automatica non funzionò e 'tutto fu trovalo intatto. I palloni avevano un costo di fabbricazione di circa mer zo milione di lire ciascuno. Tnaspomt|avano circa 30 sacchetti di zavorra ognuno pie- Un vessillo in alto sventola no di 2 chili e 800 di sabbia, un.a tela d’un sol color che erano mollati in successione da un apparecchio di sgancio comandato dia ran barometro, [ugni volta che il pallone cala va ial di sotto dei 9000 metri. Un altro comando automatico apriva una val' vola che lasciava spavento, compreso il giova' ne Fleming. Uno dlei suoi _ d commilitoni, quello che più si attiene naturalmente al tedi tutti faceva l’oroo prima vero di Merimèe ed è incteb" deir’imizilo, perduto 'il con- ibdamente un inerite vole sforzo tuito che la sua campagna era tonilo “erri, ferisce Eie- per popolarizzare ancor di un fallimento', ohe stava spre- minß a,Ma tosta, cmedlendoilo pdù l’importanite opera ilette- canldlo le risorse nazionali in aemioo'. Il giovane eviene, ma maria. La struttura stessa dol' re di questo .pericolo milioni rapida diminuzione. ripresosi, riesce a ritrovare la novella ha costretto però di ragazzi e per 'render noto Finalknente, vet\so la fine ^ia propria compagnia, dove, il regista a dare un imposta-' ‘ ' di aprile, il generale Kusaba dandosi l’aria deU’eroe. rac rione quasi cinematografica -- -■ f].^ cessare tonta come è stato ferito dai '1 1 ---—’ —! —’--------- alte riduzione nei cui sei qua ogni operazione. Il verdetto nemlici nel|la battaglia cru- dri rileviamo facilmente lo dèlio Stato Maggiore fu il enite o selvaggia. sviluppo ia sequenze brevi ed seguente: «I vostri palloni. Questa bugia però ossessio- essenzialmente «narrative» più non raggiungono l’America, ma ed influisce 'tanto sul suo che dialogate. Ciò ci è sem' Se vi arrivassero, se ne avreb- stlaito' psicologico, che alla bralo specie nel I, II e IV be notizia sui giornali. Non prima battaglia vince ogni e possibile che gli America* paura e, per dimostrare di ni riescano a toner lia bocca essere veramente un’eroe, si chiusa per tanto tempoi». getta nella* lotta a capo fit- quadro. Tuttavia possiamo parlare senz'altro di teatro poiché de Simone ha saputo trasferirsi ed equilibrarsi visto sul nostro palcoscenico. Abbastanza sciolta pure la coreografia tranne nei rumori, che prodotti radiofonicamente, hanno rivelato la loro natura meccanica e quindi disturbato lìazione quasi sempre reale od avvincente. Per l’in-terpreitarione Rosanna Kovačič e Fulvio Tomizza hanno dovuto sostenere una notevole fatica ned difficili ruoli dei protagonisti, e se alla Kovačič un’evidente lindiisposizi1 >-ne all’apparato vocale non ha consentito dà mettere a fuoco anche ned particolari lia recitazione, essa ha cercato di supplire col gesto ® detlineare la sconcertante figura di Carmen. Tomizza ha ricoperto un ruolo ohe ha messo alla prova di suo temperamento ed ba saputo però contenerne gli slanci impulsivi, segnando un indubbio passo avaniti nella qualità delle sue interpretazioni. Convincentissima Doro-te« è stata Sanie Simon che ha rivelato le sue doti di esperta attrice, particolamifi.i-te nel II e IV quadro. Piero Kovačič ba velluto forzare h «terribilità» del bandito Garci« eon una dizione che ha certo nociuto alte «verità» del personaggio. Ricorderemo poi Marti, Rotta, Giiorgesi, Sandri e Stringher a posto nei ruoli secondali accanto ad un numeroso stuolo di promettenti comparse. Pubblico numeroso e plaudente alla fine di ogni quadro. f Plauto Dlrettor« ; LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile: MARIO BARAK Stampa: Tip. «Jadram» - Capodistria Pnkblieoaiane autoriozata none. Nel decimo Anniversario della fondazione della Brigata Triestina te di _______________________________________a__________ Lasciavano le oline per prendere il lile vano pernottato, caddero sotto le raffiche delle mitraglie emblema d’amor di tutti i maxiste assurgengo a simbolo [popoli eroismo. Li vendicarono presto! Alla vigilia di Natale combattenti sul fronte del 1943 dalle postazioni [liberator ... presso Ozrenja, poco lontano da Renče, distrussero un Con queste «empiici paro- camion ©d una aiuto di SS. sfuggire le, cantiate in coro da due Poi scesero nella pianura e ' ” ’ ” ~ ' *” in una fredda notte di gen* _ _ _ idrogeno se l’involucro sali- battaglioni dà giovani parti - mw S ™ ddi sopra dèi 10.600 me" » » c0!acl"f > BceT£! a“° . 'alla, f1* “ “#• oìfSÈtc attorte itot ^ ^ r s. ^ a. Cigna pallone pmiava ure ^ dìassalto Garf quattro bombe, di cm ai , , ? ^ ?______•. H - baldi Trieste. Era il 5 ®prr Orizzontoli: — 1. Vertice mari — 24. Si infila nella vallo — 41. Provincia delle — 5. La difesa deLTavvoca- cruna — 25. Fosse vero! — March© — 42. Lo sono le neto — 13. /Ambiente., i in- 26. Dio dei boschi — 27. Av gre e le... more — 43. Sono mile — 14. Quella di Archi- verbio di luogo — 28. Vei" piccateti — 44. Veicolo vai mede non è militare — 15. colo ferroviario — 29. Fa cop- trolley — 45. Profondo amo" Cosa introvabile — 16. Cede pia ool cavaliere — 30. Lo re — 46. Colme, piando si tira — 18. Vi si sposo caduto dal cielo — 31. Verticali: — 1. Cibo ©qui A», 2. aprite — Kemperle Rugiadosa — 32. Alberi da riuniscono i beoni — 19. Ci- frutto — 33. Articolo ma- lti per api — 20. Grossi ser schile — 34. Storico mecena* penti — 21. Veste avvocati- te greco — 35. Una Lucia atria — 22. In questo giooo si trice — 37. Fiore -— 38. Car-incrocilano — 23. In fondo ai rozzellla — 40. Soldati ® ©a" hangars dèi campo di Ronchi. Liquidarono Bleochi — meno una incendiaria. Le al- ““L“;. , L, r, V , , ‘ . 15 chili l-e 1944 JJi quel canto da lot- ü traditore che aveva portato 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 S:«H: 14 li 15 11 16 17 ili 18 19 il 20 li Silili 21 li 22 ■ili! ?3 Ü 24 pp lllli 25 ’ : 26 V :::::::: 26 ÜIHii 29 30 iitjjjl 1 Ü 32 K!j!g :::::::: 33 11 34 35 il 36 37 38 3? 40 II 4 1 _ m 42 ÌhìÌÌ 43 wmii išli 44 45 rIhìr Hliljj 44 no — 2. Le ha il mulino a vento — 3. Fermo — 4. Si contano al deperito — 5. E iproverbialtnente néra — 6. Parente — 7. La fine della vita — 8. Si presentano alla tribuna — 9. Si salvano con I« capra — 10. Nome di donna — 11. Sono larghe quelle dei mori — 13. Strumento musicale di terracotta — 14. Moneta italiana — 17. Fiume iberico — 18. Capitale balcanica — 20. Templi buddisti — 22. Si legge e si volta — 23. Son seoahi d’dn-verno — 24. Buco — 25. Grosse ondiate — 26. Svellere — 27. Celebre scrittrice sarda — 28. Città russa — 29. Land© dijsabit&te — 31. Dilazione — 32. A Torino c’è J’Antonelliana — 34. Fiume Africano eloquenti delle carezze — 36. Regno — 37. Si stringe all’amico — 38. Amico con 1* coda a frattura prestabilita. Tutti ta era pieno tutto ! allenano la strage alla -popolazione e due tipi erano comandati *fa Bianjsica. Pareva un merme - assaikrono te colonne da un meccanismo di sgancio bienne giuramento di fede e pattuglie nemiche che osa-disposto in modo da funzio- che. ^veva guidare quegli vano presentarsi sul Carso, nare quando tutti i sacchetti et10»01 combattei! a a di zavorra fossero caduti; *r ^a » battala, di vittoria oondo il calcolo dei Giappo- ‘n vittoria Uno alla Ubera* Per ogni compagno caduto, dieci nemici pagavano con la vita*. E il battaglione ingrandiva: 100—200—250. Si .portarono nella selva di Trnova. A Krnica c’erano delle ossei mette delle gnardie forestali dove si sistemarono alia meglio. Vicino c’era .un posto di osservazione collegato telèfor nioameute con il comande del IX Korpus. Per mezzo ili quel1 'telèfono fu derisa Ila costituzione della brigata : — Compagno commissario : qui il comando del battaglione Triestino. Volevamo consultarci per costituire la bri’ gata. Oramai siamo oltre 250. Il 'terreno del Carso non ci conno u calcino nei vriappo- ......... , ,, - ,, nesi M pallone sarebbe dovu- rio”e deMa loro terra e alla to allora trovami sul Conti- realizzazione dei loro tdeak nenie americano. di giustizia e da libertà. Tut- ti erano commossi; quel gior Assieme ad ogni groppo di no pj{, mai ripensavano palloni carichi di bombe, i aj combattimenti già sostenu-Giapponesi ne mandavano ti ed ai compagni che si era-uno che emetteva segnali ra- no per la grande dio e serviva come mezzo iter (.«usa d6[ popolo lavoratore, controllare il procedere del Avevano cominciato da ca-gnuppo .mirOceaiìo. Siccom© po, dopo la grande offensiva volevamo esser certi dèi loro tedesca dell’ottobre. Dappni-felice arrivo sul Continente mia erano poco più di due americano, i Giapponesi usa- dozzine e operavano sul 'Car-vano seta gommata invece di #0 e iaa margini della pianu carta per questi palloni pi- ra friulana, presso Ronöhr e Monfalleane. Con il loro va-Ilare avevano «uecsiitato ammi-ramione e nidiato feldle alla gente nella causa. Giorno per .piamo i igiovani iabbandana-vaino il ipo9tio di lavoro ‘ai lata, credendo, a quanto pa’ re, ohe la seta gommata fosse un recipiente migliare pei L’idrogeno. Invece risultò ve’ ro dii contrario : soltanto tre 35 pL- pialloni di seta gommata rag- e*SSe ^trT’^tetee giunsero gl, Stati Uniti. per unirai A pi<,oolia pati Dopo che alcuni palloni fu" tuglàia che divenne battaglio" rono ricuperati, apparve dhia" ne. A Selo, preiio Opatjese- 39. Il socio di Oli- ro che ili peritoolo delle bom- lo, ebbero i primi morti. Ai- ver — 41. Isola inglese nel be esplosive era lieve, ma che mando Minussi ed i tee com" mor d’Irlanda — 43. Nega- per le bombe incendiarie sa- pegni della II compagnia, che rime. rebbero «tate una minaccia torpreii in «cuoi», dove ave- Partigiani allll’'attacoo consente di manovrare, — il Tito, dela lotta di Aibexazio" vettovagliiiamento è difficile, ne dei popoli deMa jugosla-viamo 'troppo esposti ... via ... — Si, compagno Hribar, ab- Ma poi una consultazione ci biamo discusso nell’argante- fu, con i dirigenti del movi" razione di Partito e con tutti mento dà Resistenza dell'alta i compagni. Sono d’aooor" Italia, e la brigajta fu sotto do ... il comando paritetico del IX — Con chi dovete comoul- Korpus e del1 comando Tritarci ?... Ma noi non ci ab- veneto, sebbene noi mai «i biamo pensato affatto______Sia- avesse avuto ia che fare con mo parte dèlia brigata Koao" il movimento dei partigiani di vel e il comandante Iztok è oltre Isonzo. d’accordo che si formi la bri* E dopo Lokoroc, che vid« gata... macché, nessun prò- lia formazione della brigata, blema di questo genere,... ripieise il cammino glorioso: noi marno italiani, si, ma da Montespino, — liquidazione questa ponte dleiE teonzo,... (].j un presidio di 'alpini reci sentiamo parte integrante pubblàchini — Prvačina, Raz-del movimento del compagno drto, Vipacoo, Montenero d’Idria, valle della Bača, Avče, viadotto Idi 'S. Giovanni di Devin... Poi si formò la Fontano! con i giovani ohe erano venuti in montagna nell’estate del 44t ed erano stati inviati nel territorio liberato della Beda krajina. Marce estenuanti nella neve alita fino alle gin-nocchia, battaglie continue, accerchiamenti, poi di nuovo attacchi, liquidazione di precidi nemici finché il sole del I maggio salutò la 'brigata a Trieste e Monfalèone, finalmente libere ! Così, d’un fiato, Ila storia delia brigata Triestina che celebra oggi il X anniversario dell« sua costituzione. Nel cuore dà tutti gli appartenenti, anche se oggi divisi da confini e da ideologie diverse rivive in questo giorno il cammino glorioso della brigata. Ricordano i compagni caduti, ricordano i 'grandi ideali che ci guidavano nella impari lotta, ricordano i giorni difficili ma anche belli, di vittori*. k CALENDARI LOCALI CENTRO CALCIO POLA XIV. Giornata — II. 4. 1954 Scoglio Olivii II — Istra, Pisano — Buie, Rudar II — Cattiamov-a, Ver-tenegMo — Elektra, A vija Ličar — Jadran, Diigmano — Rovigno. XV. Giornata — 18. 4. 1954 —-Ruidiair II — Sfoglio Olivi II, Buie — Vent’eneglio, Àviijaitioar — Giitta-nova, Elektra — Digitano, Istra - -J adran, Roviiigno — Pia ino. XVI. giornata — 25. 4. 1954 — Sfoglio Olivi II — Pišimo, Buie — Rudar II, Giittanova — Vcrteneglio, Avtijatiòar >— Elle tk Ura, Jadran — Digmamo, Istra — Rovigmo. XVII. giornata — 2. 5. 1954 — Scoglio Olivi II —■ Verteneglio, Buie — Avi] a tiča r, Cittamiovia' — Dd'gnamo, Elektra — Istra, Pišimo — Jadran, Rovigmo — Rudar II. XVIII. giornata — 16. 5. 1954 — Scoglio Olivi II Roviigno, Jadram -Buie, Avijatićar — Digitano, Istra Pišimo, Vertonegliio — Rudar II, Elektra — ’Novigrad. XIX. giornata — 16. 5. 1954. — Scoglio Olivi II — Jadram. Elektra Buie, 1 littanova — Rovigmo, Istra Avijatiičair, Rudair II — Diigmamo, Pišimo — Verteneglio. XX. giornata — 23. 5. 1954 Elektra — Scoglio Odivi, II, Buie — Ciititamovai, Jadram — Rovigmo, Avi" jaitiióair — Piisino, H i girano — Verterle giù), Rmidar II —- Istra. XXI. giornata —- 30. 5. 1954 Sooiglio Olivi II — Buie, Jadram — Giittamova, Rovigno — Edléktra, Avi' jatičar — Rudar II, Posino — Digrumo, Verteilen Lio -— Is Ira, ('.XII. giornata — 6. 6. 1954 — Cittanov* — Scoglio Odivi II, Buie — Rovigno, Elektra — Jadram, Ver-itemeglio — Avijatičar, Digmamo Rudar II — Pišimo. CENTRO CALCIO CAPODISTRIA Girone di ritorno IV. Giornata: Isola — Aurora, Piiramo — Strugmamo, Stella Rossa — Stil, riposa Branik. V. Giornata: Piirano — Stil, Aurora — Simigliano, Branik •-Stella Rossa, riposa Isoila. VI. Giornata: Stella Rossa — Isola, Strugniaiio — Stid, Piiiramo — Branik, riposa Aurora, VII. Giornata: Aurora — Pi-ramo, Strugmamo — Biranik, Stid — Isola, riposa Stella Rossa. Chissà come faranno a stare in piedi? Le boccie sul ghiacciosono un tipico gioco tirolese. AI posto delle palle vengono lanciati dei dischi di legno duro col fondo di piombo. Ma il lato più interessante di questo sport è come i giocatori riescono a rimanere disinvoltamente in piedi sulla lucida superfice. SUPPLEMENTO DI CRONACA SPORTIVA AL No. 341 DEL;SETTIMANALE DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI|LAVORATORI - CAPODISTRIA 6 APRILE 1954 CAMBIO DI GUARDIA IN TESTA ALLA CLASSIFICA Dinamo e Crvena Zvezda sostituiscono l’Haiduk Sonora sconfitta dell’ Odred o Kolorado Dopo la parentesi quindicinale, riservata alle finali di qualificazione per la Coppa del mondo, il campionato jugoslavo ha ripreso dome" nica la sua strada con un program-ma completo. La più attesa di tutte le partite (dopo la nota decisione della Federazione di calcio di ridurre la squalifica Beava e Vukas) era quella di Zagabria dove si trova-vano di fronte le due vecchie riva' li, Dinamo e Hajduk. Era la Dinamo, questa volta, ad avere la meglio, anche se finiva in svantaggio il primo tempo, conquistando cosi il primo posto in classifica assieme con la Crvena zvezda, davanti a Hajduk e Partizan. Pure a Novi Sad partita da cardio' palma fra Vojvodina e Partizan, essendo le due squadre di pressa' poco uguale levatura tecnica. Il Partizan, uno dei quattro favoriti per la vittoria finale, andava in vantaggio nel primo tempo, ma nella ripresa cedeva alquanto, cosicché la Vojvodina poteva raggiungere Vin' sperato pareggio. Punto perso, più che guadagnato, dal Partizan, il quale vede cosi alquanto compromessa la sua posizione. Domenica prossima a Spalato, con l’incontro Hajduk — Partizan, una delle due dovrà se' gnare il passo, mentre la vincente potrà guardare con speranza l’av venire. A Belgrado, risultato scontato fra Crvena Zvezda e Odred, anche se molti, dopo la vittoriosa prova dell’Od-red contro il BSK, nutrivano qual' che speranziella. Risultato giusto, anche se punteggio un po’troppo vistoso. Grande sorpresa invece a Osijek, dove i locali non riescono più ritrovare lo stato di grazia del girone di andata, nel quale si distinse' no tanto. Questa volta è istallo il BSK di Belgrado à mietere, portandosi a casa senza fatica i due punti, e lasciando il Proleter in posizione piuttosto precaria in fondo alla clas' sifica. Risultato clamoroso a Belgrado, il Radnički, un’altra delle cenerentole della classifica, ha sconfitto con un punteggio che grida alla sorpresa il pur quotato Spartale di Subotica. Con questa vittoria il Radnički ha fatto un’altro passo in avanti verso la salvezza, che per lui sembra ormai raggiunta. Il Sarajevo ha liquidato senza molta fatica Formai quasi rassegnato Rabotnicki con un secco 3:1. Eccovi comunque delle brevi cronache delle singole partite: CRVENA ZVEZDA — ODRED 5:1 Oltre 20.000 spettatori si sono dati convegno allo stadio della Crvena zvezda di Belgrado, attirati 'dalle Ultime prove positive che l’Odred ha disputato a Belgrado e speiram-ziosi nella rivimoita da prendersi, dopo ila sconfitta patita nei girone di andata a Bub ana dai locali. L’iiiiZio della partita ha sciolto ogni dubbilo sulla tenuta dei pretendenti ai- titolo, i quali hanno chiuso l’Odred in difesa, -tempestando la sua irete di tiri su tiri. Sino al 40’ però ogni loro tentativo svaniva par’ la buona tenuta della difesa dell’Odred, che si è destreggiata molto bene tra tanti nomi idi risonanza intemazionale. Al 40’ però, dopo una travòlgente azione del .reparto sinistro, la palla perveniva a Mitič, il quale imbroccava uno di quei tiri al volo, che fanno esplodere l'applauso del pubblico, segnando irresistibilmente ntìH’angolimo alla destra del portiere. Dopo la prima rete, la vendem- na nella ripresa, e ciò al 2’, riusciva a pareggiare con una bella rete di Qsojmiak. Al 15’ era Čajkovski Il a sfruttare un’inteUiiigente allungo di Horvat e portare così la propria squadra in vantaggio. La Dinamo continuava lad attaccare e 'segnavia la terza ed ultima rete -ai 17’ nuovamente con Osoj-nak e con questo siggilllava il risultato, della meritata vittoria della Dihamo, in cui ha fatto spicco il lungo canltromediano Horvat assieme a Dvomič e Osojnak. Del Hajduk, oltre a Vukas, si sono distinti pure Mdtošič e Vildoševič. ★ VOJVODINA — PARTIZAN 1:1 (0:1) — Il Partizan, un’altro autorevole candidato per la vittoria finale, non ha fatto bella repressione a Novi Sad, perchè, ha praticato un gioco troppo pesante, che ha causato l’infortunio di ben quattro giocatori della Voj,-vođina. I locali nel primo tempo hanno subito una leggera superiorità della squadra belgradese, che è passata in vantaggio al 23’ con una bella rete segnata da Milutinovič. Nella ripresa la situazione si capovolgeva. La Vojvodina ha -assediato per ben trenta minuti la parta del Partizan, senza riuscire tuttavia a passare, per la buona giornata dell’intero terzetto del Fairrizam. Quando tutti ormai si aspettavamo una sconfitta dei locali Krstič II riusciva a risolvere favorevolmente ima mischia, segnando la rete del pareggio al 41’. -k RADNIČKI — -SPARTAK 6:1 (2:0) — Nessuno certamente, dei 20.000 spettatori presenti, si aspettava una così convincente e sonora vittoria nei confronti dello Spartak, che gode di buona fama. Ma i giocatori -belgradesi hanno dimostrato oggi una superiorità cosi netta, da giustificare il risultato, che avrebbe potuto essere ancora più sonante. I locali passavano in vantaggio all’ll’ con una rete di Petakovič, imitato al 41’ da Jo-eifovič. Nella ripresa segnavano ancora per il Radnički ,al 9’ Josifo-vič, al 10’ Jezerček, al 20’ Petakovič ed al 39’ Jezarkič. Lo Spartak riusciva a segnare ila rete dell’onore all’Ultimo minuto con Bran-isavlje-vič. ' k BSK------PROLETER 2:0 (0:0) —Questo Proleter si trova proprio a mal partito in questo girone di ritorno, dopo aver cosi ben impressionato in quello di andata. Non I RISULTATI CRVENA Z. — ODRED 5:1 DINAMO — HJDUK 3:1 VOJVÖDINA — PARTIZAN 1:1 RADNICKI — SPARTAK 6:1 BSK —PROLETER 2:0 SARAJEVO - RABOTNICKI 3:0 LA CLASSIFICA Dinamo 20 14 3 3 52:17 31 Crvena Z. 20 14 3 3 41:16 31 Partizan 20 13 4 3 60:26 30 Hajduk 21 14 2 5 39:29 30 Vojvodina 20 10 4 6 48:31 24 Spartak 20 9 3 8 37:39 21 Sarajevo 21 9 2 10 27:36 20 BSK 21 7 5 9 33:31 19 Vardar 19 4 8 7 26:27 16 Radnički 21 6 3 12 38:39 15 Lokomotiva 21 5 4 12 30:37 14 Proleter 21 4 6 11 24:48 14 Rabotnicki 21 4 3 14 18:63 11 Odred 20 3 4 13 28:55 10 riesce più ad infilare una partita positiva, cosicché la sua posizione in classifica si va facendo di giorno in giorno più precaria. Contro il BSK non ha potuto opporne una solita difesa che nel primo tempo, crollando nePia ripresa, lasciando così ag'li ospiti ambedue i punti. Ambedue le reti del BSK sono state realizzate da Markov č. ★ SARAJEVO — RABOTNICKI 3:0 (3:0) — Brutta partita, con ambedue le squadre praticanti un gioco sconclus I ornato e privo di tecnica. I locali seno stati superiori territorialmente ed hanno vinto così meritatornante l’inoantro. Tutte tre le reti sono state segnate nei primo tempo e precisamente al 17’ da. Bukvič, al 19’ e 76’ dia Lovrič II. Arbitro Mrkòbrad di Belgrado. Spettatori' 8.000. Poche emozioni e scarsa tecnica sul campo di S. Lucia Si afferma il Pirano-Saline su un Branik privo di sostanza Succoso panorama della intensa domenica sportiva in Italia Giornata sorprendente in una girandola di competizioni Le sorprese della serie A = Coppi primeggia in Campania Intensa la domenica sportiva italiana. L’attenzione dei tifosi non è stata questa volta polarizzata solamente dal campionato di calcio, ma ana’ie dalla prova ciclistica campana e dal giro automobilistico di Sicilia. Comunque già per se stessa la serie A ha riservato delle fantastiche sorprese che hanno messo in subbuglio le posizioni in classifica. L’Internazionale è passata d’un balzo in testa subissando la Juventus con un inaspettato 6 a 0. Pure clamorosa è stata la sconfitta in casa della Fiorentina. Per esigenze di spazio 'amo costretti questa settimana a riservare la cronaca alle due partite delle squadre locali Triestina ed Udinese. Ecco in sintesi lo svolgimento dei due incontri. TRIESTINA — TORINO 1:1 (1:0) — Il Toriino nel primo tempo ha giocato un pò in sordina, nella ripresa però i granata torinesi hanno migliorato notevolmente ili livello del proprio gioco. In questa seconda fase della partita è stata la rete triestina a correre i più seri pericoli. Anche se ottenuto su calcio di rigore, il pareggio del Torino a metà del secondo tempo è stato meritato e giusto. Poche nel complesso le nòte di cronaca. Nell primo quarto d’ora Secchi e Ourti mandavano alti due palloni da buona posizione. All 13’ Berto-loni fuggiva dai fondo campo, l’ala sinistra centrava troppo uM’indietro e Valenti poteva liberare agevolmente. Al 20’ era Ganzer molto attivo e molto a suo agio come laterale destro iad impegnare Sòldan in un diffidile intervento di pugno, poi 'ancora DM avanti ed a lato di Soorensan e Secchi I RISULTATI Spai — Atalanta Bologna — Novara Fiorentina — Lazio Inter — Juventus Legnano — Milan Roma — Palermo Sampdoria — Genoa Torino — Triestina Udinese — Napoli LA CLASSIFICA 1:0 2:0 0:1 6:0 2:2 3:1 0:0 1:1 3:3 Inter 27 15 10 2 50:24 40 Fiorentina 27 15 9 3 40:19 39 Juventus 27 15 9 3 43:26 39 Milan 27 13 9 5 57:32 35 Roma 27 10 10 7 43:31 30 Bologna 27 11 8 8 40:32 30 Napoli 27 9 11 7 39:30 29 Torino 27 8 12 7 31:34 28 Sampdoria 27 8 10 9 31:31 26 Novara 27 7 9 11 27:37 23 Lazio 27 9 8 10 28:31 23 Atalanta 27 7 8 12 35:43 22 Genoa 27 8 6 13 28:40 22 Spai 27 7 8 12 30:44 22 Udinese 27 6 9 12 31:43 21 Triestina 27 6 9 12 28:49 21 Palermo 27 7 5 15 30:50 19 Legnano 27 6 5 16 31:53 17 Era questo il periodo di maggiore non portava alcun risultato concreto. Al 36’ ilTorino produceva la sua più bella 'azione del primo tempo: un passaggio di Buthz ad An-toniotti consentiva a quest’ultimo di infiltrarsi nella difesa triestina ma il portiere Nucciari con ardito tuffo riusciva a sventare il pericolo. Quattro minuti dopo la Triestina andava 'in vantaggio. Dorigo lanciava a Soerensen sulla sinistra ed il danese rimetteva corto aU’indietro a Ganzer che di 'autorità si metteva in azione e batteva di prepotenza il portiere torinese. Nella ripresa era il Torino a mantenere una discreta supremazia di campo. Già al 4’ Bertoloni il migliore della prima linea granata impegnava seriamente Nucciari. Al 23’ era lamcora Bertoloni ad insidiare te rete itriestina. Al 24’ pareggio del Toriino su calcio di rigare, per fallo di Travaigilni su Buthz. Il calcio era trasformato da Mòltrasfto con un tiro a mezza altezza UDINESE — NAPOLI 3:3 (2:2) — La brillante partite dal primo tempo si è trasformata in seguito in una dura lotta che ha sfebbrato entrambe le squadre. L’Udinese è comunque riuscita a pareggiare alijja) mezz’ara della ripresa. Belle le réti dèi bianco-neri, fortunose ciucile degli 'azzurri. Il Napoli tuttavia apparso in buona giornata ha svolto a sprazzi un gioco tecnicamente pregevole. L’attacco friulano nonostante la stanchezza di Bertrand! è stato il migliore reparto in campo. Finito il gioco alterno dei primi minuti l’U'dlnese va in vantaggio. E’ Virgili Ohe su scambio Bertram-di Castaldo sulla sinistra scatta su'ila linea di fondo e batte Bugatti. A11’8’ sono ancora in azione gli udinesi. Poi ili Napoli prende l’iniziativa. Oassin è lanciato da Amedei ma il tiro ideffl’aittaccante partenopeo è debole. Il Napoli continua ad attaccare pesando te azioni su Pesaola e Cassin, ma anche l’Udinese dimostra un gioco di ottima fattura. Al 17’ su lanciò di Amedei, Cass’n si libera, calcia,e costringe Puceiomi ad una uscite difficilissima. Al 24’ puniz'one contro l’Udinese per fallo di Flegher: calcia Gramaglia. Vitali riprende ferma si rigira e calcia forte, Puccioni si tuffa ma manca la pallila ed il Napoli perviene all pareggio. Al 35’ beila azTone di Plegher, Vergili entra di testa e segna. Successiva azione di Vitali che tira forte a rete, il terzino Stucchi devia e Pucdiohi non riesce a fermare. Nuovo pareggio. Nella rtpresa si vedano gli udinesi subito all’attacco, ma su improvviso rovesciamento di fronte Puccioni esde, manca la palla, Cassici la riprende e segna. Al 30’ dopo un baltti e ribatti in area napoletana Plegher sorprende la difesa e calcia in rete. Calci d’angoli 5 a 4 per il Napoli, arbitro Corallo', spettatori 16 mila. k 11 Giro ciclistico della Campania ha visto il campionissimo Fausto Coppi nella sua forma migliore. E-gli ha saputo vincere veramente da campione dell mondo. In un primo tempo un gruppo composto da Gi-smondi, dal francese Gaultlhier e da Bruno Monti, si era staccato dal resto dei corridori e sembrava dover condurre la gara a termine. Come nella precedente corsa della Calabria, Coppi ha saputo fornire domenica una prova eccezionale, coronando sul traguardo un durissimo inseguimento. Egli infatti riusciva in un primo tempo a ricuperare tre minuti sulla salite di Chiunzi ed altri ainque nella discesa. A 15 km. dal traguardo egli era già Sin testa col gruppo fuggitivo, un ultimo strappo ed egli riuso:-va ia tagliare vittoriosamente il traguardo. mia 'iniziava subito all’inizio della ripresa. Infatti non appena l’arbitro fischiava l’inizio, Rudilnski partiva come una freccia e segnava il 'secóndo punto, per la C.Z. Quattro minuti più tardi era Popovič a segnare lla terza rete, mentre al 33’ Cokič segnava il quarto punto. Ma le segnature non fin'vano, perchè al 36’ Mitič segnava nuovamente con un bel tiro rasoterra. L’Odred perveniva alla irete deill’onare negli Ult-mi minuti con Piskar, il quale tramutava in rete un calcio di rigore decretato daM’arbitro per carica in area idi Zekovič su Toplak. k DINAMO — HAJDUK 3:1 (0:1) — Stadio esaurito al Maksimir di Zagabria 'per rincontro1 fra ile due acerrime rivali D namo e Hajduk. Gli spettatori,, per quanto paghi della meritate vittoria conseguita dalia loto squadra, non sono rimasti soddisfatti del gioco svòlto dalle due squadre in campo. Troppo nervosismo, troppi spezzettamenti dei gioco si sono visti, e poche vere azioni di una qualche tecnica. Ambedue te squadre guardavano più di non prenderle, che di darle, d’isputando una partita prudenziale per tutto il primo tempo. La situazione è oajmibiate non appena lo Hajduk passava in vantaggio con una bella rete di Vukais, dimostratosi di essere in forma brillante. Trovatasi in svantaggio, la Dinamo partiva al oontrauttooco, ma appe- La partita si é svolta pianamente, con rari pericoli per la porta di Fornasaro PIHANO — BRANIK 4:1 Domenica scorsa, a dire il vem, gli ispiortivi piitraimesi at temete vano* 1, com buoni diritto, dii presen./!are ad un imcointro interessante dal punto Ji vista tecnico. Le loro speranze invece sono andiate quasi itoitalimente perdute, poiché nei 90’ ì locai’! hanno svolto um gioco di attacco «a solo». Al fischio d’inizio pareva ohe il Branik, dovesse partire forte, ma pochi minuti dopo quest’iimpressio-ne svaniva poiché i piramesi si portavano oltre la loro metà campo per rimanervi sino alla fine del tempo. Ad attestare il buon limiiaio dei locali, sta il gol segnato da Dapretto al 3’. La rete, causata anche dalla cattiva presa del portiere, ha ringail-hizizito ancor più la squadra ospitante che si può dire non ha dato tregua agli avversari, portando sino Qualificazioni per la Coppa del mondo ULTIMA LOTTA PRIMA DELLA SVIZZERA Con .la disputa delle ultime partite di qualificazione per la coppa dell mondo, ila” fase preliminare di questo torneo e stata portata a termine. Quail siano le squadre che si sono quali Peate peir te finali che a-vramno luogo 'in Svizzera è cosa ormali nota. Più o meno i pronastici si sono lawerati.. L’unica sorpresa di iqueiSte prima fase oi è state offerta dailla modesta squadra tur- UNA LIETA SORPRESA PER GLI SPORTIVI CAPODISTRIANI POTEVA ANDARE PEGGIO per i lubianesi dell'Odred Aurora-OdredB 3-0 (1-0) ODRED B : Bencik II, Medved, Rupar, Mihevc,, Smolè, Dečman, Prašnikar, Cuban, Kumar, Hader, Zdravković. AURORA: Dobrigna, Perini Vatto-vani, Orlatti II, Santin, Carini, Poljšak, Ramam, Norbeüo, Fa-vento, Turčinović. ARBITRO : Kravanja, segnalinee Lonzar e Suplina. NOTE: Spettatori J.200, tempo bellissimo, calci d’angolo 6 a 3 a favore dell’Aurora. Odred maglie bianco-azzurre, Aurora nero-verdi. Al 4’ della ripresa esce Kumar per contusioni a non rientra. MARCATORI: Norbedo al 32’ del I. tempo e al 36’ della ripresa, Favento al 4, della ripresa. L’Aurora avrebbe potuto vendicare i cugini piiraraesi per la sconfitta loro Inflitte la passalta domenica dalli’Odred a Lubiana. Le occasioni mancate sono state teli e tante ohe la eromiaioa non può ab-braciarle tutte. Qualche rete sprecate può avere una giustificazione obiettiva, però in gran parte sono dovute ailla cattiva giornata delle due estremità del quintetto nero-verde, di quella sinistra in particolare, che non hanno corrisposto al laborioso e lineate gioco delia mediana. L’Odred lo abbiamo vilsto solo nei primi cinque minuti, quando partiva scattante, lancila in reste, contro la porta di Doibrigna. Poi, per ottante minuti, ha dominato l’Aurora, accontentandosi i bianco-azzurri di qualche sporadica a-zione di contropiede, tra le quali, solo una metteva in serio pericolo la rete neroverde, e questo per una «gaffe» idi Samitin che al 14’ passava indietro a DObrigna, tirando alto Oltre la sua testa, e questo ultimo, con uno scatto spasmodico, riusciva a calciare la palla proprio sulla linea e a salvare in corner. Chi, dell’Odred, ha fatto la parte dell’eroe è stalla la difesa che ha saputo contenere il costante pericolo rappresentato da un Norbedo in gran giornata, ben coadiuvato da Pavento e Riamani. Come detto, i primi cinque minuti dii gioco appartengono ali’O-dred. Hadier si rivela subito un giocatore fatto e Orlatiti li ha il difficile compito di tallonarlo. Il p arnione,,: rimane gran parte nel campo aurorino, poiché gli atleti capodistriiani pliù giovani, non rie- scono a scrollarsi il nervosismo inizi aie. Poi, gradualmente, le cose cambiano e incomincia ad imporsi l’Aurora. All’ll, da quattro metri, Poljšak calcia Oltre la traversa. Al 22’ è nuovamente Poljšak ad attardarsi su un pallone e viene preceduto da Bendile che glielo soffia dal piede. Al 32 quasi dal centro campo Orlati II. manda un allungo nel corridoio, intercetta Norbedo e da undici metri insacca imparabilmente. Al 4’, sul limite dtìH’area Medved s’attarda nel rimando, accorre Fa-vento che blocca il pallone, scarta Medved e batte Bencik. 11 gioco dei bianco-azzurri scende ancora più idi tono, anche per l’uscita di Kumar che nói primo tempo in uno scontro con iSamltin aveva riportato una storta alla mano. Al 22’ Turčinović, a porta scoperta, tira raso terra, ma sulla linea si trova Medved ohe rimanda e salva. Al 36’ abbiamo Ila terza rete au-rorina. Poljšak da destra crossa a media altezza, Norbedo si tuffa e di testa devia nell’angolo destro dedita porta di Bencik. Negli ultimi minuti di gioco si ripete la Stessa situazione del 22’. Turčinović tira raso terra e Medved sulla porta rimanda. Discreto l’arbitraggio di Kravanja. mb ca ohe, sovvertendo ogni pronostico, ha eliminato la Spagna. La sorpresa oltre Che .destare clamore negli ambienti spartivi, è servita di lezione alla FIFA nella assurda designazione delle squadre «teste dii serie» per le finali. E’ servita inoltre quale dimostrazione chiara che i canti fatiti a tavolino sul piano tecnico sano stati capovòlti sul tappeto verde, owerossia che le cose fatte in famiglia dai dirigenti sono state pienamente smentite. A voler ora analizzare le «teste di serie» ci sarebbe malto da discutere e, senza voler addentrarci nei meandri della FIFA, non riusciamo assolutamente a comprendere con quale criterio questa ha designato la Francia quale testa di serie, quando la Stessa già quattro anni fà era stata öliminaita dialla squadra jugoslava e quando questa è stata in seguito nuovamente sconfitta dalla nazionale jugoslava. Crediamo bastino questi confronti diretti per vedere da ohe parte pende la bilancia, senza tener conto pòi dei risultati conseguiti dalie due nazionali Fare oggi un pronostico sull’esito finale, è prematuro in quanto «incora non si conoscono gli effettivi delle squadre e non si conosce il loro stato di forma. Sinara propensi 'a credere, però, che il gran gala finale avrà qual! ballerini le for-nazìoni deil’Unbhenia e dell’Uruguay, owerossia gli attuali campioni del mondo ed i detentori del titolo Olimpionico. Difficilmente laltre squadre patra|mnìo r'misertrsi nella lotta finale, può darsi, però, che qualche sorpresa salti fuori peT merito deli’Inghilterna, alla quale certamente brucia l’eliminazione subita per opera degli Stati Uniti durante l’ultimo campionato del mondo'. Non crediamo neppure nella nazionale jugoslava, in quanto i risultati conseguiti in questi ultimi tempi non fanno sperare bene. Infatti, la Jugoslavia, pur a-vemdo vinto il suo girone, non ha per nulla convinto. Le vittorie sono state conseguite con punteggi striminziti, ed il gioco è stato quanto di più abuliloo poteva essere. Vogliamo sperare che in questa ultima fase di preparazione il loro mordente ritorni ad essere quello di un pa'o d’anni fa, laltrimemiti saran dolori ; se invece saran rose in maggio fioriranno. sottoporla delle bellissime azioni. E’ qui però necessario fare un appunto tecnico alla squadra diel Pipano Saline. Esai, infatti, pecoamo di un grave difetto : tutte le loro discese, fatte di allunghi 'ben piazzati e di piasaaiggi accorti, fimiscono generalmente coll non concretarsi sotto porta per la continua mancanza deill’iiomo. Solo neH’incontro di domenica scorsa si sono viste sfumare iper questo errore di piazzamento una decima o oiò dii occasioni che avrebbero potato facàhnemte trasformarsi in altrettanti goals. La partita è proceduta abbastanza correttamente, e se del gioco 'pesante vi è stailo, questo va ascritto al Branik. Infatti l’iarbitro al 30’ del I. tempo 'ha dovuto concedere il rigore che, un forte tiro di Dudiine. ‘ ha 'trasformato in rete. Nella ripresai, si sono notati subito dei sintomi di stanchezza da parte del Piramo, dovuti forfè al con' tiirauo movimento esplicato nel primo tempo. Pareva che il Branik volesse approfittarne, ma nemmeno questa occasione propizia è stata sfruttata dalla squadra slovena. Le azioni continuavamo così alterne con un tenore molto basso, semomohè a! 13’ ili pallone finiva in rete con un ottimo tiro dctM”aa Lon" drai. In ordine di effeiltuaizione, questi sono d venitimesimii campìioimati de-1, mondo e son© parificolairmemfe »aìtitesi poiché mail come quiesit’aimmo hianno visito tanta adesione di Nazioni. Infatti per ila «Coppia Swäjthiliing» 34 squadre varranno in gara e per la «Coppa Goirbillom» 24 saranno le squadre piairteciipianti. Tra tiamte Naziioni non mancherà la mazi.iomaile jugoslava cihe sarà in gara sia nelle prove maschili che d>n quelle femmiiniili. E certamente quest ainmo gli atleti, jugoslavi dovrebbero ooigiere un piazziamento veramente d’eciceziione. Ma andiiiamo con ordine e cominciamo a vedere che cosa ha fatto finora ila Jugoslavia meii ^imiptionaiti del mofndo ai quiaili hai preso parte. Budapest 1931 : Ancora un nono tecipia ai suoi primi campionati del mondo. Su diedi Nazioni pateciipanti, si piazza al memo post©', »operandi© la sola Lituania. Il primo posto è deillVUnigheria, seguita da 11’Austria, dalla Inghilterra , dalla Lettonia, dalla C ecoslo vacchi a, dalla Germ a-ndai, dalla Romania e dal Gallesi. Budapest 1931 : Ancora un nomo post© della Jugoslavia, questa volta però davanti a due Nazioni e cioè Lituania e Ingia. Vince la prova a squadra ancora TUngheria. Praga 1932: Ottava davanti! a Lituania e Francia. Trionfo completo dei cecoslovacchi che si .impongono facilmente. Baden-Baden 1933: Su undici Nazioni concorrenti, .la Jugoslavia è sesta davanti a Gei*mani'a, India, Francia, Galles, e Belgi©'. Nella graduatoria finale è preceduta dia Ungheria, Cecoslovacchia', Austria, Inghil-vterra e Lettonia. Parigi 1934: Dodici paesi in gara c ancora un sesto posto .de/lla Jugoslavia con Inghilterra e. India e davanti a Svizzerai, Belgio e Olanda. Londra 1935 : Per il grande numero dell© squadre parjccipanti ven-gon© fallili due gironiiu Nel primo gruppo che comprende nove paesi, la Jugoslavia è quarta dopo Ungheria, Austria e Francia © davanti a Lettonia, Lituainia, Ameriica, Belgi© e Mandai. Vince il campionato )!.’Un-igheria. Praga 1936: Di nuovo si gioca il) gironi © la Jugoslavia è quinta davanti a Germania e Belgio. Baidèn-Biaden 1937 : Su 12 Nazioni piairtecipiantii: la Jugoslaviia è sesta davanti a Inghilterra, Franoiia, Li" tuania, Roimianiia, Germamiiai, Bielgi© ed Egitto. Il tiiitoìlo assoluto è vinto dagli iStati Uniti. Lond.ra 1938 : Primo gram.de successo degli atleti jugoslavi. Nel secondo girone Ila Jugoslavia è terza con Francala e Lituania su un nir eleo dii lotto paesii. Nello incontro Jugoslavia — Ccicosl©vaccinila lo jugoslavo . Heksner batte il campione del mondo Bohumil Vana. Il Cairo 1939 : Successo magnili" co della Jugoslavia che, su undici partecipanti, è seconda laiSBoluita dietro alila Cecoslovacchia e davanti a Inghil'tieirra, Francia, Romania, Lituania, Egitto, India, Palestina, Lus" sémburgo e Grecia. La squadra jugoslava era formata dia Heksner, Dolinar, Marinko c T. Hiairaogozo. Parigi 1947; La Jugoslavia non prende piar te ai mondiali. Londra 1948 : Seconda del quarto gruppo, dietro all’Austria e davanti al Lussemburgo., .allTtaiMia, aU’Olan-idia., tal Belgi© ed' 'alla Palestina. Stoccolma 1949: Squadre ancora in due gironi, nel secondo .dei quali la Jugoslavia è quarta, dietro alila Francia, Ungheria © Stati Uniti. Budapest 1950 : Goni discriminazione, il governo ungherese non concede i visti dpentrati necessari e la Jugoeliavia non -può prendere parte -ài campionati momdlilaili. Vienna 1951 : Un .altro successo della squadra jugoslava che ottiene il terzo post© laissolut©. La formiazio-ne, composta da Harangozo, Vogrič e Glabri©, piega ITughillterrai, che Centro calcio Capodistria L’Unione Sportiva Calcio di Isola comunica che sabato 10. c. m. alle ore 20 nella sala dell’ex Ritrovo «Arrigoni’ si terrà il grande Veglione sportivo di primavera. Sono invitati tutti gli sportivi e simpatizzanti. 1 La "Coppa Stojanu apre la stagione Degli allievi 1° Visintin Miklavčič 11° - dilettanti PROCEDONO A DENTI STRETTI LE DISPUTE DEL CENTRO CALCIO POLA AGGUERRITO INCONTRO BUIE-UMAGO ulteriore sconfitta del Cittanova L’ undici di Verteneglìo subissato da un mare di reti insaccate dallo Jadran PIR ANO B — STRUGNANO 4:0 S. PIRAN/O : * Bartole, Petronio, Zuidič, H vaiati, Fondai, Girai dii I, Izzola, Jakomin, Grbac, Girailidii II, Piiocdnini. STRUGNANO: Turk, Neziic, iPmr tiroli, Deliso, Zaro, Felluga, Carboni, Lu.gnami, Vaiscofita, Giorgìnl. A RBITRO : M aizzuc al o. I piiranesi, dopo la giornata di ri-poso, ai sono ,rinfrancali! e hanno voluto rifarsi difroute ail loro pubblico ideila scomflittia suibiiita quindici giorni or sono a.d opera di quelTso" la tanto discussa!, infliggendo allo S tru gnano b en iqua.tbro reti, Gli ©spiti, pur .scendendo in campo con alcune riserve e in soili dieci uomini, hanno ce reato di opporsi ai più quotati avversari chiudendo dii primo tempo con un passivo di una sola rete. Nella seconda parte 'dell’incontro gli ospiti si portano subito isn area avversaria, a minacciare la porta di Bartole, che deve prodursi in una bella parata per impedire loro di raggiungere il pareggi© già al primo minuto. Sulla azione successiva Zjaro, che sino aid ora aveva salvato decine di situazioni, nel tentativo' di (passare, al .nroprio portiere un innocuo. pallone, lo metteva invece nella1 propria rete, tra la costernazione dei compagni e malgrado il •disperato tentativo dii Turk di evitare Tautorete. Dopo questo infortunio gli ©spiti subivano rara collasso. I padroni di casa n© approfittavano per mettere a segno altre du© reti, consolidando così il già pingue bottino. Le reti sono state (segniate nel I. tempo al 21’ da 'Grbac, nel IL tempo ail 2’ autogol accennato ed al 32’ © 43’ Giraldi II arrotonda, portando così a quattro le reti per la propria squadra. M. p. L’ISOLA IN RIPRESA Formazione delle squadre : Isola : Gregorič, Marchesati, Derossi, Vascot-to, Degnassi, Gruber, Ulcigrad, Pastetta, Bacici L, Baccl fi,. Ivančič. Aurora B : Pecchiari, P*aicch)ieto, O rlati, Gombač, Giovannilni, Burli ai, Mrau, Dell avalle, Kavailič, Zetto, Gardina. Marcatori: 6’ Piaccthietto (autorete), 18’ Ullcigrai, 62’ Ivančič, 74’ Ul-cigral, 82’ Gruber per l’Isola. 63’ Orlati per l’Aurora. Scesa in campo con una formazione di ripiego, l’Isola non ha sfigurato', anzi si è imposta con un gioco tecnico e veloce che ha finito per travolgere la squadra dell’Aurora che era oggi Toimbra della squ a dra che co nosci amo. F orte in tutti i reparti, Pisola ha aivuto il cervello ed iil coordtnaitore delle laziioni jim Gruher, mentre in prima linea ha brillato non meno il ve* doce Ulcigrai, DeU’Aurorai poco o nulla dia dire ! Debole in difesa e sfasata all’aittacco! Chiuso il primo tempo con un passivo di 2 — O, nella ripresa è stata completamente domi nata e chiusa niella sua tare a’. Per la cronaca, dobbiamo ancora registrare un rigore, sciupato da Pustetta allo scadere deìlla ripresa. Ha diretto rincontro Sabadin. Nei 'primi minu li della ripresa i rosni sperano dì raggiungere il pa-regnio, mia ogni tentativo fallisce e sii vedono appiopparle all’s’ la 'Seconda' rete dei rossoibhu per merito di Car, che, ida pochi passi, mette in .rete. I citiamo vesi si demoraliiizza-no e i rossi-blu ne approfiittiano per aumentare iil bottino. Antoni, la dosatissima mezz’ala, con una fintai, inganna Rovis che lascila andare la palla in rete. Dopo la mezz’ora., la stanchezza si fa sentire da ambo le piarti. Il gioco aJloiria dii'viene moniotono ed inconcludente. I ci tt ano vesi continuiamo a respingere alla rinfusa i palloni avversai:ii, provocando, iti più delle volte, dei calci d’angolo inconcludenti. Raggiunto il risultato di 3 ia 0, pare che la partita non debba aulire alcun muitamenito, mia a due mnuti della fine il calmo e preciso Antoni, intercettando un debole 'rinvio del terzino dittano vese, hatte per ila seconda volta il portiere avversario. Grande è (ili divariò tra le due squadre, per cui alla più agguerrita è arriso i.l successo. Comunque iil .risultato non ha dato urna precisa ■dimoisitrazione delle forze scesie in camp©.. A nostro avviso, s© il Piisino non si fosse perso in giochetti in area ed avesse tirato in porta, sarebbe riuscito ad ottenere un risultato più cospicuo', real1!lizzando magnifiche occasioni. Il Cittanova però nóin è una squadra da scartare 'totalmente. Essio hä dimostrat© .buona volontà, m.a poco gioco in camp nelle fedire sono scese in campo nelle seguendo. formazioni : CITTANO'V A : Rovi®, Skro pett a, Saiin, Viisintin, Radislovič, Zaechigna, Tonik ella, Pavat, Žužiič, Žulič, Kuk ac. PISINO: Brajko vič L, Brajko v ič IL, Pilat, Dundaica, Kuhar, Mogi* o-vič, Lesjak, Krajcar, Car, Antoni, Gor ta n. P. R. ☆ JADRAN — VERTiENEGiLIO 7:1 <6:1) Le squadre sono scese nelle se-. guente ordine : JADRAN : Sma je àl4’, Bosamič al 7 , Smaje al 15’, 16’ e 36’, Marini al 43’ e 45’ (della ripresa.). VERTENEGLÌO : Gräber al 14’. Le squ adire -son o scese nel le, seguenti formazioni: JADRAN: Pavlesič, Kos, Por opat, Bacie, Plese, Conti, Barovljč, iSegon, Marini, gmaje, Bosanič. VERTENEGLÌO: Fernette, Barnab à, Bernardi, Stuimiam, iSain, .Spitz, Baio®, Gnezidai; Vatovac, .Smiilovic, Gräber. ARBITRO: Sutom. Il Molto pubblico e fornata splendii-dia domenica a Fiume par l’iinaugu-razione ufficiale della stiagione oicli-stiica con la «Goppia Stojan», diventata o.rmai tnadiiizionaile. Il campo dei partenti molto folto, con i ciclisti di Capodistriia., Fiume, Pola, Lubiana e Karlovac. I concorrenti, divisi in due gruppi, allièvi e dilettanti, si sono misurati su due percorsi differenti, i primi sul percorso Fiume •— Ilirska Bistrica — Fiume, per un totale dii km 76 a secondii su Fiume —r Podgrad — Bistrica — Fiume, per complessivi 88 km. Tutti si aspe tavan o da questa prima gara le prove delle possibilità ©he ile singole società avranno nelle gare future. La squadra dèlia Proleter, per rara disguido postale, sii è presentata in campo con i soli allievi, mentre ha lasciato a casa i dilettanti, che costituiscono ili suo punito dii forza. Il solo Miklavčič, che ha compiuto nel mese passato i venti anni, ha gareggiato fra i dilettanti, essendogli stata negata la possibilità di alilinearsi alla partenza con gli allievi. Malgrado il repentino ed improvviso cambiamento di categoria., Miklavčič ha dimostrato di essere un corridore dotato iti buone capacità, per cui il suo secondo posto assoluto non ci ha mera-vigliato, Miiguloiii' ancora le notizie per i nostri allievi. Con una tattica dii gara intelligente, la squadra della Proleter d GaipodiSitiria, è r iuscita ad aggiudicarsi alile fine la vittoria finale con quel Visiintiin, che si sta imponendo sempre più agli occhi dei tecnici. Il suo tempismo di gara negli ultimi chilometri e Intelligenza con /la quale ha condotto la volata finale, lo pongono sin dora fra la irosa dei favoriti ,oer 11 .prossimo «Giro ciclistico deill’Istrii'a». Ma se di Visintin già conoscevamo le 'attitudini' e le possibilità, dai rimanenti componenti la nostra squadra sapevamo poco o niente, dato che questa era la prima corsa ufficiale 'alla quale prendevano parte. Ed il loro comportamento, anche se non visibile nel piazzamento finale, ci ha più che soddisfatto. Tutti, senza distinzione, meritano un’elogio. Essi, infatti, si sono battuti dal principio alla fine con molto coraggio, e solo la più nera sfortuna ha loro impedito' di ben figurare nelle (piazze donore della classifica.. Una serie molto lunga di guasti meccanici ha provocato ritardi proprio negli ulti mi chilometri, quando la corsa stava entrando nella sua fase cruciale. Piziigà, Ruzzier e Riccobon comunque alla meno paggio, sono riusciti a condurre a termine la loro gara, mentre Morgan e .Steffè hanno dovuto 'ritirarsi per irreparabili guasti meccanici. Alle ore 9,30 precise veniva dato •il via agli allievi. Sino a Maitituglie il gruppo, guidato dagli allievi della Proleter, procedeva compatto. Alle prime asperità in salita, i meno do- tati cadevano, oossichè il plotone di testa sii riduceva ad una ventina di unità. L’andatura si faceva sostenuta, ma sino al cointirolld di Bistrica non si verificavano altre fratture. I niosùri Steffè, Rieooibom, Morgan e Ruzzier, -attardati' da incidenti meccanici, potevano rientrare. Dopo Bi-str.iioa iniziava la bagarre ip/.r li so