W U U A IS det Circondario deti* istria e ta sua nuova affer-maztone nella lotta per il progresso, la fratellanza ed un migliore avvenire TASSA' TOSTALE PAGATA ESCE IX SABATO La nostra Lotta ORGANO. DELL U.A.I.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO DI TRIESTE Chi è contro l’unità del movimento democratico triestino è con i partiti della Giunta, per la pregiudiziale di questi per il revisionismo DIREZIONE • REDAZIONE - AMMINISTRAZIONE: Riva Castel leone 2 — CAPODISTRIA, tei. 138 ABBONAMENTI: Zona B: anno lugL 300; semestre Jugl. 170; trimestre Jugi. 90. Zona A: anno L. 700; semestre L. 870; trimestre L. 190 — Jugoslavia: anno din. 90; semestre dia 48; trimestre dia 25 JGI 7.- L15.-DIN. 2 Conio hit. tela Banca Istriana jp»|i a 1% F II 4 n L'UAIS del Circondario istriano ha votato C II IU t N i H Elezioni vittoriose PRODUTTIVA ARMA RAFFORZATRICE I risultati ottenuti dal Potere Popolare nella sua dura lotta nel campo economico contro le enormi difficolta’ del dopoguerra, contro le complicazióni derivanti dal mancato rispetto deU’aplicazione del Trattato di pace da parte degli imperialisti anglo-americani, si riassumono nella completa eliminazione delia disoccupazione, nella attiviz-sazione, cioè’ di tutte le forze produttive del nostro Circondario. Certo non possiamo non rilevare una simile situazione da noi, mentre nonostante gli aiu,-tb dell’imperialismo anglo-americano, il piano Marshall, l’ERP e simili, nella zona «A», come in altri paesi sotto il dominio degli imperialisti anglo-americani, la disoccupazione aumenta di giorno in giorno ed i lavoratori la d't-’ere"» per la prrdnzion». che superi la media. Vi*/ loro ultimo plenim, i de-, legali circondariali dei nostri Sindacati Unici prendevano giustamente la deliberazione della introduzione dell’evidenza pro- (continua in quarta pagina) vittoria di popolo Sono resultate di carattere plebiscitario sia per la grande affluenza alle urne come per l’al-tćiss.ma percentuale dei voti raggiunti. Con il suo voto il popolo intriano ha approvato la lìnea politica seguita da; cEr.genti del P. C. e delle organzzazioni dì mas sa. Le elezioni svoltesi domenica 30 c.m. sonò state la lura.ho-sa conferma della grande riducila del popolo istriano in coloro che 10 hanno guidalo vittor.osamen-te nella lotta di liberazione e che oggi? lo stanno nuovamente guidando nella di fficile lotta per 11 m.glioramento della nostra, e-eonomia e, conseguentemente, delle nostre condizioni d6‘ vita. L’alta percentuale raggiunta nelle elezioni, oltre rappresentare il come si sono svolte le elezioni. dà un indice della partecipazione totalitaria dolile masse democratiche alle urne. L’esito delle attuali elezioni rìiconferma, nel modo più palese e certo, che il popolo istriano è per ii Potere Popolare, per la democrazia, per Stalin e per Tito. Da questa riconferma plebiscitaria all’indirizzo e alle direttive dell’UAIS rimangono clamorosamente smentite e sbug àrdate tutte le calunnie e le dsnlgrazfon; inscenate dalla reazione ohe manovra all’unisono con i liquidatori di Vidalff. L’alta percentuale di aderenze e di consensi raggiunta con le e-lezioni del 30 gennaio offre inoltre una prova molto stigni tičati ca dèll’adta maturità politica raggiunta dalla popolazione istriana. Lumeggiata cosi ìa situazione quale appare dalPesisto delle e» leeoni deil’UAIS, forniamo le percentuali raggiunte nei 21 settori del distretto di Capod stria: Settore d; Borst, basi dì Borst 100 per cento, Labor 98,30 per cento, Gleni g Topol ovac 1100 per cento. Settore di' Viltà Decani: 97,83 per cento. Seltore di Cesari, basi di Cesari 1Ö0 per cento, Pobeghi 99,74 per cento, S. Antonio 97,70 per cento. Settore dii Isola, basi di Isola la 84,33 per cento, Isola II 93,11 per cento, Barè 100 per cento. Soletto 87,07 per cento. - Settore di Campel Satena, basi' di Campel 97,39 per cento, Salare 94,11 per cento, Tribano 97,26 per cento, Manzano e Bos-samarin 100 per cento. Settore di Capodistria, basi di Bossadraga 77,59 per cento, Porto 78 per cento, Muda 67,43 p>.r cen. to. S. Pieri 83,55 per cento. Settore di Corte d’isola, basi et Corte 100 per cento, di Cettare-Malio 98,21 per cento. Settore dà Costabofta con le basi di Costabona e Puce 100 per cento. „Tutti invitati, nessun presente” ■ V , Polemica inutile di traditori politici Sotto questo titolo «Il lavora-1 eiezioni dell’UAIS, indette per la 1 alla recènte consultazione te-i tore» del 26 gennaio porta i suoi prossima domenica, che nella commenti alia preparazione del- speranza del vari »dirigenti» do-le elezioni dell’UAIS fn zona «B». vreboe essere un plebiscito a fa-in questo articolo, cht ha co- vore di Tito e quindi una conine fine quello di ostacolare lo danna della risoluzione dell’Uf-esito delle elezioni déU’U.AJ.S., ficio Informazioni e del compa-oltre al solito sistema dl menzo- gno Stalin», gne, si cerca di spaociareluccio- j In quanto alla «risposta del ieperlanteme, di far credere ai1 popolo istriano» i dati sulle eielavoratori triestini che nella z oni che sono riportati integral-zona «B», .non cf sia stata alcuna mente sul presente numero ri-partecipazione della popolazione spendono chiaramente. Quanto alle riunioni preelettorali e tan- al «plebiscito a favore di Tito to meno all’attività preelettorale ed alla condanna della risoluziol in genere, che, viceversa non è ne dell’Ufficio Informazioni e del stata mai così forte. A tale scopo compagno Stalin» sarebbe ora di l’articolista cita le uniche 4 riu- finirla con le specula? oni che unioni che, per varie ragioni, hanno già causato la rottura_dei- sernere possibili, non sono riu- , le forze democratiche ne.l TLT, scitè bene, sulle centinaia di riù- che hanno intaccato l’onore di nioni rluscitiss me, che hanno a-, Tito e che potrebbero intaccare vuto una parteepazione straordl- quel grande patrimonio della naria. data l’importanza che la classe lavoratrice mondiale che nostra popcteziore ha dato alle è l’autorità di Stalin, elezioni dell’UAIS nel quadro j Nel medesimo art’colo. con la dell’attivftà economica per Tan- solita tattica di rendersi più no 1949. I convincenti con la fatea argo- Non è da meravigliarsi che i ' mentazione, si parla del «Kulak responsabili della rottura ■ del Agarinis». certo che la gente da fronte democratico triestino, al noi, la quale sa che Agarinis con quali fa capo Viđali, non abbia- j la sua famiglia di 10 membri n.o scrupoli di tentar di danneg- ! posseggono un ettaro di terrà, giare il p'ù possibile lo schiera- non è un kulak, ma un contadino mento delle forze democratiche j noveri ss'mo. si è messa a ridere. anche nella, zona «B». Tuttavia i lavoratori si domandano in base a quali pnino’pi I-deologici, Viđali ed i suol possono rallegrarsi qualora non riesce una riunione di massa della popo’azfone democratica, in base a quali principi possono rallegrarsi qualora le elezioni della Unione Antifascista Italo-S’.ava, i ti, che conta la stragrande maggio- ' ranza della popolazione e che è la più conseguente lottatrice per la pace, non dovessero riuscire; Altro sarebbe se Viđali ed i suoi cosa per far eleggere I suo' posti di dirigenza. e di tar ciò hanno avuto, ogni possibilità. Qesto sarebbe logico, dato che ess1 sostengono che gli attuali dirigenti ri ano dirigenti fra virgolette; Ma invece Viđali ha dato precise direttive e non ha risparmiato nessun «calibro» per sparare contro le elezioni della U.A.I.S., e nessuna «torza» nel tentativo di passivizzare la no- ; ma non è cosi con gli operai di Trieste I quali leggendo tali menzogne vengono continuamente ingannati e distolti dalla giusta lotta per l’unità delle forze democratiche. I successi delle eiezioni della TTAIS da noi sono stati tanto magg'ori alle elezion- preceden-malgrado che i vidallsti si siano opposi ad esse con tutte la loro forza Ciò è la "hrir5°di-mostrazfone che la nostra popolazione lavoratrice è cosciente della propria unità e deH’ mportan-za di questa unità npl'.a lotta contro li’imperialismo. Ciò è la risposta ai vidalist.i locali e nutasi a Mosca fra l’Unione Sovietica, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e la Cecoslovacchia sulle questioni della della cooperazione economica, come pure in relazione al consiglio per la collaborazione e-conomica creato in seguito a questa consultazione. In risposta ad una domanda all’argomento, il ministro ha dichiarato: «Il Governo della repubblica jugoslava non è stato preventivamente informato di questa consultazione, nè è stato invitato a parteciparvi. I! Governo considera un tale fatto come sorprendente, in primo luogo poiché gli uomini di Stato delia Jugoslavia hanno Pùft di una volta preso i’inizia- (èontinua in quarta pagina) Settore di Maresigo: basi di' Lopa,rio, Vršič, Krm ci, Babici, Sabadini?, Brzani Raiči, Berneti-si 100 per cento, bqpe di Burla 99 per cento. Settore di Ospo, basi dì Ospo e S. Servolo 100 per cento. Settore di Pirano, bas: cb? Pira-no I 81,57 per cento, Pirano II 74,78 per cento, Pirano III 92,77 per cento. Settore d! Portorose, basi di Portoiose 97,14 per cento, Croce Bianca 97,47 per cento, Flesso 90,66 per cento, S. Bernardino 85.98 per cento, Santians 98,90 per cento. Settore dii S. Pietro, basi di 'S. Pietro 99,26. per cento, Nova Vas 100 per cento, Padena 100 per cento Carcasse 91,95 per cento. Settore di Sem ©dell a 64,68 per cento. Settore di Sieieole, basi' di Sic-clole 91,56 per cento, Parezago 92,62 per cento, S. Onofrio 88,20 per cento. Settore di Strugnano, 68,36 per cento. Settore dì S. Lucia, Lonzano, CarmpoMno * 100 per cento, Limii’-gnano 97,70 per cento, Vigneto 97,50 per cento S. Bortolo 87,13 per cento. Settore di S. Tcunà base dì S. Toma 98,69 per cento, Bertooohi 93.98 per cento, S, Cangiano 100 per cento, Sennino 88,59 per cen-to. Settóre di Monte di Capodistria con le basi Grintovec, Sergassi, Gasan, Fondano e Fieroga 100 per canto. Settore di Vai marin con le basi dii Valmari.il 87,72 per cento, Valdoltra 98,94 per cento, Amara no 99,54 per Cento, Scoffo'e’80j 19 per cento, Tignano 100 per '(Cento* ; . . Settore d; VanganeUo, basì di Vanganello, Potok, Mantignana, Centùrie, 100 per cento, Š. Ubaldo e Bonin. 99,6 per cento. In dieci settori del distretto di Capodistria è stata} raggiunto il 100 per Cento dei voti mentre nei rimanenti 11 settori la percentuale è risultato lievemente minore. Con te elezioni in argomento ai è anche manifestato il fatto molto significativo di un rilevante aumento del numero degli iscritti aìl’UAIS. Tale aumento è attestato dal numero di ben 4728 iscritti in più dell’anno precedente all’UAIS. Sono numerose le località dove gli iscritti alTUAlS raippre- tita più clamorosa e umiliante. Le parole stampate dal «Lavoratore» del 1 febbraio: «Si può dire senza tema di smentita, che !« elezioni si sono risolte ;n solenne fiasco», non differ scono da quello del «Messaggero Veneto» del due febbraio: «... l’insuccesso clamoroso della campagna d’adesioni all’UAIS ha esacerbato gli apostoli del Credo Tifino». Una risposta migliore ai due organi di stampa, così benq^ appagati non poteva essere dato dal popolo democratico istriano accorrente in massa ad eleggere I suoi rappresentanti nell’UAIS deH’un'tà e della fratellanza. —-—a------— Domenica 30 gennaio, gicrno nel quale si sono svolte !e elezioni delPUAIS, abbiamo compiuto un giro in varie località del circondario istriano, giro che è risultato particolarmente favorito dalla bella giornata a dalla opportunità d; vedere sul posto come si svolgevano le operazioni elettorali. Nelle varie località da no: visitate, le case erano imbandierate; festoni di alloro s scritte inneggianti all’UAIS dappertutto: archi di trionfo con ; ritratti dei eomp. Lenin Stalin e Tito apparivano in ogni paese. Sventolio di bandiere e festosità di, ìdob-b; preparati con il lavoro volontario dalla gioventù e dagli organizzati prodigatasi nelle giornate di sabato e domenica mattana. Nelle varie sedi elettorali le o- PANORAMA DEL SABATO (Continua in IV.a gag:) Mentre sullo scénario delia politica internazionale il Patto atlantico viene febbrilmente e faticosamente messo assieme nelle sue varie e complicate parti, da Mosca, improvvisamente, giunge una notizia di sereno ottimismo e di sincero attaccamento alla pace generale. In una intervista concessa al direttore generale per l’Europa dll’Jnternattonai News Service of America», sig. Kingsbury I Smith, il Maresciallo Stalin ha ! riaffermato la volontà’ del Go-I verno Sovietico di non far ri« ; corso alla guerra, di cooperare col Governo degli Stati Uniti per prendere, unitamente, provvedimenti ’ miranti ad attuare un patto di pace ed atti a condurre ad un graduale disarmo. Stalin si e’ inoltre dichiarato pronto ad incontrarsi col Presidente Truman in una località' di reciproca soddisfazione per discutere la possibilità’ di concludere un tale patto di pace. L’intervista, come era da attendersi, ha sollevato un mare di commenti e di discussioni. I giornali di tutto il mondo e di tutte le correnti politiche si sono fatti il solito, arbitrario dovere, di interpretare a modo loro le dichiarazioni del capo del Governo Sovietico, parlando, come al solito ed abusivamente, in nome di non si sa quali larghe o ristrette correnti della pubblica opinione. I circoli parlamentari e diplomatici, invece, salvo poche trascurabili eccezioni, sono rimasti ei-meticamente chiusi in un riserbo ovattato, atetndendo, evidèntemente, lo sviluppo ulterióre delle dichiarazioni di Stalin, sviluppo che non potrà’ essere, logicamente, che, favorevole, se i Governi dei paesi occidentali sono sinceramente animati dalla stessa volontà’ di pace, espressa e manifestata, a piu’ riprese, dai dirigenti del Cremlino. Tuttavia, in campo occidentale, non diplomatico ma giornalistico, si sono già’ levate alcune autorevoli voci auspicanti io avvenimento di un’epoca di distensione nei rapporti fra le due grandi Potenze, distensione che nerrncHo di affrontare e risolvere, in prossimo avvenire, tutti quei problemi, grossi e piccoli, che, «*»••'* A "'»'»•i, hanno ostacolato il cammino dell’umanità’ vèrso gli obiettivi e le opere di pace. • Naturalmente non sono mancate, nemmeno questa volta, le voci stonate, astiose, dei nemici della pace. Certi giornalumi* li provinciali, per esempio, sì sono gonfiati di bile, nel timore che tra Russia ed America possa imi>vnv*8sarno.,te intervenire miel!’aci*or«to, che, viceversa, e’ nei voti di centinaia di milioni di nomini. Ma questi fogli sono, per lo pu’. l’esnressione di ristretti circoli borghesi, esacerbati dall’esito del’nltimo conflato e vaneggianti in mezzo alla reclusa cerehia del nostalgici- Grande, generale e fiduciosa rimane invece ir quéste ore veramente storiche, l’attesa dei popoli. Per il futuro Putto atlantico continua ancora, come abbiamo detto allo inizio cri questa nostra esposizione tei fatti politici della se’fimzra. la faticosa opera dei 'proget’isti e dei costruttori*. La Svezia ha decisamente rifiutato di aderire a tale combinazione politico-militare. motivando la sua decisione col fatto che il ito,verno svedese vuole perseverare nel principio della neutralità secondo l’una-nime desiderio espresso dal popolo svdcst La Danimarca e’ titubante, mentre per la Norvegia (Continua in IV.a pag.) Risveglio in campo sindacale? Dicono: BASTA! alla sfida padronale I lavoratori delle grandi fab- ; stagnissime è durata poco tempo, I lavoratori tutti, ai disopra di brfche, 1 metallurgies hanno davero. Disillusione, perciò, ; ogni divergenza ideologica, di squassato le acque stagnanti del causata certamente dalla feto nei i corrente polìtica, ohe passano di-campo sindacale. Era tempo. Una «ritòmi stor ci», dalla paura del- j videro i lavoratori solo in super-spontanea còbustìone covava alla la verità dal ripudio déll’inse- f'cie e per R concorrere <1 -cau - sano numerose le località dove «li iscritti all’UAIS rappresentano il totale degli aventi diritto al voto. Come ben si vede, la balorda campagna dii stampa sferrata dalla reazione in - combutta con Viđali non poteva subire una smen- oolazicre democratica ed an tifa- ! te democratico. la zona «A» che la nostra gente lavoratree si basa sui fatti e non sulle menzogne. Questa azione dei vfdslistì contro le elezioni de’l’UAIS. cui rostri lavoratori hanno risposto con i fatti, è la dimostrazione che qu■ da noi i frazionisti sono stati esecrati dalle ff.Ie del fron- I membri dei Comitati esecutivi delie seguenti organizzazioni democratiche: Partito Comunista del TLT, Unione antifascista ita-lo-slava, OF, UDAIS,' UGA, Parcel- I tìgiani del TLT e Perseguitati scisto, proprio come hanno fatto con tutte le sue forze la reazione locale. L’attività disgregatrice de) vida’isti si è concentrata a Isola dove, convinti di avere una roc-oalorte. Vdali corteva un grande successo, ed invece, dato che si sbaglia perchè ad Isola c sono j lavoratori con la loro coscienza di riasse, proorto per I-sola i l'n’iidatom dovevano avere la mijggfpre delusione. il munem degli Iscritti all’UAIS ad Isola quest’anno, aup'-do i sostenitori di Viđali hanno spbottato ed ostacolato ’c ogni modo le e’ezloni, ouaodo essi eie«»! non si sono rescritti all’UATS. è maggiore del 15 per cento delle ultime elezioni, ornando gli stessi elementi eollabo-ravano. Mentre H numero dei votante è superiore de! 20 ppr cento In rapporto alle elezioni precedenti. Nel tentativo di sob'l’are e di sviare la nostra oono’arione dalle etoz'oni nel medisfmo articolo »i scrive: «E’ naturale che il popolo Istriano. Italiani, sloveni e croati, risponderà come «i deve alle Perciò raccomandiamo ai lavoratori triestini di non ’asciarsi ingannare d'’'i o’tre dai llnudnto-ri del tino di Vidailf, ma di lottare anch’essi per realizzare n;ù rao'.dame-te l’nione de’le forze democratiche per presenters’ alle elezioni e compatti e vincere la reazione. M.F. Kardelj sulle consuStazioni BELGRADO. — In una dichiarazione al direttore de;'a Tanjug i! ministro degli affari esteri Eduardo Kardelj ha risposto ta posizione presa dal Governo jugoslavo in relazione politici, si sono riuniti I gomo 30 gennaio 1949, per iniziativa del Comitato elettorale del Frante popolare italo-slavo; hanno discusso sulla situazione politica generale ed In particolare sulla questione delle elezioni. A seguito della relazione politica e relativa discussione hanno approvato la seguente RISOLUZIONE 1) L'Amministrazione militare angio americana, quale espressione delle forze di occupazione dell’imperialismo anglo-americano conduce una politica antipopolare ed appoggia tutte le forze reazionarie e neofasciste. 2) Perseguendo la linea delle violazioni degli accordi internazionali e della politica guerra ,fondaia degli imperialisti anglo-ti'ca atta alla trasformazione di americani. Essa conduce una politica atta a trasformare Trieste in una base politico-militare dell’Imperialismo. Nonché quella dell’annessione di fatto di Trieste aUTs’a'.ia. Con ciò viola le disposizioni del Trattato di pace con l’Italia riferentisi al Territorio di Trieste. 31 Con l’inclusione di Trieste nei Piano Marshall rende la città dipendente economicamente e politicamente dall’imperialismo an* gl'.-americano. base della vita sociale delle mas- gnamento della storia, segno di se. Operate di Trieste e gettava : grettezza, pigrizia mentale deea-& usa civ ha. buttato all’aria tut- : danza intellettuale, perciò. t ta la fittizia costruzione ideale L’agitazione de! metallurgici, sentano il totale degli aventi di- basata su)!« possibile e heeessa- ; scaturita spontanea dalla rottura lìitto al voto. j ria pacifica coìiabonszi&ne fra le dell’invulcro artificioso delle cir- cfe.ssl sociali, tra gl: fruttati cioè costanze, dimostra la impellenza e loro sfruttati, tra gli imperia- i delle necessità e la inoontenibi-1 is ti e toro vite.me. j le conseguente azione di urto tra U marxismo-Jeniinfemo non sa- I Intressi contrastanti, rebbe un® scienza se cosi non Le agitazioni di questi giorni, fosse avvenuto. ; comprese quelle sporodche, quan- La persuasione degli industriali. ; tuftque prive di quel carattere dei capitalisti triestini di aver I veramente rivoluzionaria che as-definltivamente spinto e costreta 1 sumono presentemente in . settori to la lotta di classe entro paratie bìù occidentali e vasti dove si trovano a petto le contradiziòni estreme di due- classi, sono il segno premonitore che gli effetti «delTolio sulla burrasca’ sono cesssati. Infatti reali, condizioni di miseria, di vita magra e stentate si comparano nella mente del lavoratore con lean qùisfte, ormai obbiettive, esigenze di un determinato tenore di vita. Tutte le trappolerie dei tanti filistei del regime borghese, tut-t conclamazioni eipotoget'che del sistema marshailiano e dèlie risorse attive della democrazia americana non hanno servito a tener nell’«ordine» la politica sidacale. Era da aspettarselo. Dopo una stasi apparente, la lievitazione delle esigenze di vita ha fermentato e maturato quelle condizioni per cui proprio i pnetaUù&fci, dovevano dare accerta gente una ottima lezione. Gli scioperi al settori della grande industria sono riusciti generali. L’adesione totale degli 'impiegati è significativa davvero. Le inesorabili leggi della. esistenza materiale, in regime di libero sfruttamento. dovevano imporre la lotta, E. come si è visto, non sono valse le fisime della necessaria collaborazione di 'classe,, del pa~ trìótismo, della, difesa dell’-italia-nità a coprire il gioco da barj degli imperialisti' triestini. Da questa lotta che dura da settimane prospettivamente si stanno sagomando le identità dell’inevitabile fronte unteo sin-đaćale. il quale, soggettivamente non è stato mai rotto, ma è eem- Risoluzione dei rappresentanti delle organizzazioni democratiche di Trieste 4) Sull» linea dell'annessione «e dòl’Imperiali-smo e che i S U. ridiventeranno la guida delle battaglie s’nid,reali, lurr-do dalla scia della Camera de! Lavoro dalia aitate sf sono lase’ati soffiare l’inlziat'va I lavoratori saranno in guardi®. col pungolooel.. iu retta B. e. : La nostra Lotta Per il rafforzamento dell’economia Vedere e giudicare non calunniare Linimento della nostra attività prođu tt va ha raggiunto un livello abbastartva alto Fabbri che. az'ende commerciali ecc. lavorano oggi a p eno ritmo sotto l’Imoulso dato dagli organ; dire'tiv del Potére Popolare. Il commercio rifiorisce: tt’m portazione e l’esoortazione hanno raag unto livelli alt ss‘m Ciò d'mostra e prova !1 progres sivo rafforzarsi della nostra economia. Ch! non ricorda la ersi generale che aveva colpito la nostra industria nel 1947 ed al pr'nci pio del ’48? So’amente la saggia politica economica attuata da dirigenti dei Potere Pooo'are h° consentito al suDeramento dì questa ersi provocata in principal modo dagl; imperialisti, con Ü loro spietato sabo aggio della nostra economa. Òggi qualunque profano che visti la città di Canod’str a potrà constatare il grande fervore di opere in corso. Nuove costruitoti; d magazzini enormi, di ca se; un cont nuo spuntere di a-z-.ende commerciali' ed industr'a-li quasi fossero fungh' ; un'incessante mov mento di cam on trasoortanti materiali vari; il grande traffico portua'e ecc. Tut-to cò s a a ^mostrare ouale !m pu’so abb a raggiunto la nostra eccr-omte. Ci soffermereme oggi sul traffico portuale per formarci una idea dello svi’uopo raggiunto riatta nostra econom'a nel 1848 e nel genna o del 1949. G’ornai-mente arr vano navi, motovelieri, barche eoe., che scaricano e caricano merci varie. Il legname occupa il primo posto fra le merci che arr vano. Seguono. TI grano, le farine, le stoffe le ferramenta ecc. Pure il traffico passeggeri è notevo1 mente au-menato Autobus in ogni dteezlo ne e, come i vapori, zepp di passeggeri. Tutto indea che fi li vel'o d“ vita del lavoratore nel circondario istriano è salito noterò'mente. Rievocando lo score'o di tempo add'etro, il viaggiatore che osserva questi intensa att viti lavorativa. si eb ederà certamente come mai è awenu'o tutto-dò. La riposta è facile e breve: lo «forzo lavorat vo della laboriosa gente 'striana, noncurante dei e d&He def*-cente momentanee, ha onerato tuttofò. Choc-chè ne dicano i signori di Trieste. dove dovrebbe esserci una vera manna, s la manna c’è, ma per chi? Non certo per il popolo 'avora'ore. ma per la grassa bor- ghes a. per gli Sfruttatori, oer gl-speculatori, nel mentre decine e dedne d. migl ala di d soccupa-t: soffrono ia mancanza del getter necessari per vivere. Nel c'rcondario istr ano ciò non succede Non che vi sia la abbondanza, però II necessario c'è per tutti, mancano ancora cose meno 'mportant: e cf saranno oure quelle. D sbeoupati non c'è ne sono, a meno che non vogliano esser- o. Mancano invece braccia lavorative Negli ult'mi tempi per scar care il legname In arr vo nel porto di Capodlstr a si è do-•ntto ricorrere al lavoro d'assalto. La gioventù e Rii imp eg at1 ròpo ultimato :1 ’avoro quot'd a-no, hanno scaricate fi legname dalle navi ohe sostavano in porto Dato 1’ w'o"-o -’’"e merci in arrivo s! è proceduto a’”ìnga«-Sod' tutti i disoccupati del circondario. Dono a’cuni g orni di gpne'li e ricerche se ne .«onq 'rovati_ 15 (diconsi qu*nd ci). Ed anche questi erano senza lavoro tempo raneamen'e. Cos nel camoo delle costru-z’oni. mater »1! non mancano, si costruite dappertutto; sorgono a-b'fcaz'oni. scuole, case cooperati-vist che ecc. . • La vita nei paesi all’intemo del cróondario è vujua'mente operosa La attività lavorativa fi-nota ovunque, nei ’ campi, nei naes'. nelle borgate, ecc. Le eoo perative agricole d acqulsf e vendite hanno portato benefici non Indifferent’ ai nos'ri contadini. Sono state costituite cooperative agrico’e df produzione ohe sono di eremo o per tutti gli agrioo’tpri del c rcondario. Con queste coopera*;ve s' può affrontare qualunque sforzo per il ml-"’"oramcn'o dellé proprie cond -z'on1 d: vita. Tutte queste attività stanno a -t'mostrare 1 progressi rag!» uriii dalla nostra econom'a in un anno. Queste sono realtà p ù sign.'* feat!ve delle vetrine d1 Trieste ecc. che. wir mettendo in mostra ogni bend’ddTo, non apporterà d. certo il benessere del popolo lavoratore. Orario autocorriere L’erie autotrasporti Adria til Capodistra porta a conoscenza del pubblico che dal l.o febbraio viene praticato fi seguente orarlo deSl’autocorr era Ih collegamento con Trieste. Partenze da Capodistra ore 7 e 15 30: partenze da Trieste ore 12 e 18. Le corse si effettuano solamente nei giorni feriali. Caduta pericolosa L’operalo Sturman Carlo da Villa Deean ha subito le conseguenze d! una cadute mentre stava r parando la linea elettrica di Aursina. H pa’o di’ sostegno sul quale era salito, si ruppe rnnrovvisarnente. ed egli precipitò a terra. Trasportato all’ospedale d- Canpdrétr'a, gli vende riscontra'a la sospetta frattura del femore sinistro. ATTIVITÀ’ A PIRANO Iavere iV nei 8.V. comunali Bollettino Stato Civile Distretto di Capodistria Pubblichiamo 11 bollettino dello stato civile per il distretto dtt Canodistria (escluse le c ttà d Capodlstria, Isola e Prano) pelli periodo di tempo ohe và dai 7 al 29 gennao Duran'e detto pe-rodo sono avvenute le seguenti varia* oni: 16 ftatl, lf matrimpni e 12 morti. NATI- Grizaneic Mira d!' Mì-che'e a Hervoj. Bertok Miranda d Giovanni a S. Luc a, Gavetta Matta di Giusto a Corte d’Iso'a. Lovrec e A'bino di Andrea a Pa-dena, Speli Romeo di Matteo^ a S. Petro, Koren Edvno di Vladimiro da Babici, Koren E’da d: Agostino da Berne'lei:, K-m-ae Mattano di Rodo’fo da Bur a, Vatovec* Bor's di Narciso da Ce- sari, Perosa Evel na di Catto da Labor. Mandle Stanko di Drago Aa Portorose, Bolcic Viliam di Rodo'fo da Villanova, C'eva Gianfranco di Benedetto da Portorose, Jerebica Mar a di Michele da Lozano, Vezzo!? Anna di Amilcare da S oc!ole, Krmac E-veùina d‘ Vo'ko da Maresego. MATRIMONI Golob Vittorio il ann' 2? da Zupandc! con Pe-rossa Em.lia d anni 23 d-a E e-roga; Llubic Ludovico di anni J4 da Trieste con Parovel Drag -*a .di ann' 25 da Caoodlstr a: timer Mirando d* anni 24 da Saara con Gregorio Matta di ann Ì3 da Gazom Perosa Miche'e ri vnni 25 da V'Hanova con Pucer Maria di anni 24 da Villano va : Valente Brv no di anni 28 da Por orose con Veljak Giorg ina di anni 20 de Stru gnano; Sankovič Antonio <ä? anni 26 da Gttsi-gnana cor. Radin G’-da di anni 25 da Serm no: Koterle Antonio di anni 24 da Medossi con Kja-rel Jolanda di acouisto (collegat ed intepr.fi per il prosc’utto fresco: i prezzi co’Ieg*>ti ?«0 al chg.; acquisto interno 600 al chg. L’aeó”lsto dei prosciutti verrà ef tett”sto da'le eoopri-nttvp a? *n questo raso atta fro-v-udenza dt un bambino, certo Gtev'na Si’vio di anni 8. il qua’e giocava »ran de Mammiferi nei press’ de! covone. Il gterno 27 pennate mentre rientrava netta sua ab da'tene afta 'n Portorose, cerio Buzdakia Ma”*o ha smarr'o il suo oorta-ro cpntc”p-’*e te carta d’identità e le some dr jugolire 3300. a 7ra m'tt-ro’ re. L’onesto rinvemitore è pregato d; restituire 1 documenti. CARCASSE AVRA la Casa del Popolo Molto si è discusso nelle riu-n oni di massa a Carcasse sulla, necessiti di avere la casa del popolo, però enza mai giungere ad una dee sione concreta. Solamen e ne'l'u'.tima riunione alila quale presenziava la maggior parte detta popolaz one. è stato finalmente deciso di costruire la casa del co-polo, ran grande disappunto d qualche e lemento Kutek molto vicino al circolo clericale locale. E per la sua oostruz one è già ■'tediato il lavoro d’assa'to, con la preparatone de! materiale necessario. Netta cava si a nelle vicinanze. 1« pietra s frantuma sotto i colo' delle mazze vigorosamente brand't- dai rad e forti lavoratori d Carcasse che ore-digano tutte le loro forze per il loro svilupìpo econo-n'co. Nella cost men da casa del po-po’o, oltre a'ie onfanìzzazion polit’che è cultural troveranno posto pure una cooperativa, una trattoria e se possible una caprina ampia La casa del popolo sodd sfera quindi alle es genze di sviluooo della Dopo’azion locale. Essa costituirà il pegno della fratellanza c del lavoro perciò gli ab -tenti tutti d Carrasse contribuiranno nei limiti dette poss b'iltà alla sua costruzcne. Invano te reazione tenterà di d stori eri i dalla rea'’zzartene d onesta o-pera po’ohè essi hanno ben compreso che uniti nelle file del pro’etar ato striano, sotto la guido de compagn? ebe g'i hanno portati a’Ia vittoria netta dura e sanguinosa tetta di libera-z tene — ora lavorano e prosrre-d scono verso un migliore avvenire. l’.b. personale; Hervatin Anton a 1 mese priv. lib. personate e tutti al pagamento delle spese processuali. H comp. Mann c potrà procede^ in via civile per la rifusione dei danni fls.ci da Iti. soffert. E* chiusa cosi la parentesi sul fatti di Padena Dono lo sma. Il paciere le pig-ia Non sempre i vecchi proverbi hanno rasfbne e così neppure quello che suona: «Fra i due litiganti il temo gode». Una dolo- rosa esperienza contraria l'ha fa ta certo G anco Mario d. Ca-podistrta, il quale, il g omo 24 dicembre, nei pressi »Ü S Canzono è intervenuto per sedare una lite scoop afa tra certo Cac Giustino e certo Scher Andrea da Capod"st?’a E mal inco’se fi paciere poiché il Cac montato su ‘urie le fur e com nciò a tempestarlo d: pugni e di ca'ci fino a ridar’o a terra dolorante. Al Giamo trasportato -al! 'ospedale di Trieste venne riscontrata la frattura d 7 costole e se la caverà ;jo un mese, salvo complicazioni n furioso Cac è rato denunc’ato alla P A per gravi lesten! personali ai dann; del G anco Motociclista brillo causa disgrate Non bastano mal le raccoman-daz oni agli autisti o conducenti di »utove coli dei giovani del gruppo filo-vano sentito il peso detta ocra- stira economia, giorna’mente si dramamtico di Buie, pazlone nazista, anzi molti erano lavora d’assal'o per la casa eoo- ! La manifestazione cultura e stati favoriti da nazifascisti che peratìvfstìoa ecc. Gli abitanti del indetta in onore delle elezioni saochegr'arono 1 paesi vieni, paese possono finalmente pere©- deirUAIS ha avuto luogo netta Questa è una dette ragioni per venero indisturbati nel loro la- sa!a som-octante alta I oecia ri- cui una parte detta pepo tez one vero .per il miglior avvenire del- chiamano* Sdi e cioè quella raopresentata dagli e'ement! più facoltosi del luo-co era avversa atta eomun tà oppure passiva. In questa a'mosfe-ra d? Bvvers one si maturò il crave fatto di sangue che poteva costare la vi a al giovane comp. Mahnič Mariano. Quali mavs'orroante indzteti, perchè cte'nvolti natta rissa in cui s? ve- la collettività. Autista disonesto chiamando un grand numero di spettatori che non hanno ’esi-nato gij applausi agli esecutori del programma. Dapprima è stato interpretato Il dramma in due aiti «I.’ii-bira», dramma a carattere sociale presentato molto brillanti- n Bromo 21 scorso mese lau- rot.nte ^ giova b,u?si Un t.sta Go.na Bruno da S Marghe- t,- 4-ri» ter»-ol J ... L. L. . . ..*« K»» v vo applauso dei pubblico ha L’uff’cte prezzi del CPC per la Istra fJsaa i seguenti prezzi per il sapone da toeletta In libera vendita.', Senone da toeletta tr. 120, lire 116.50 att,Ingrosso. 150 al minuto; gr 100, lire 97. 125; gr. 60. lire 58 30. 75 I prezzi all’ n-grosro si intendono frantm ma- fett-: aro l’aoouisto è n?r te mer-gazzlno dettagliante. Nei prezzi ce ficouf?tata a prezzi cotteerti sono Incluse tutte le spese, tasse de’.tt8 per cento e peT quella ecc. Il dazio locete è incluso nel -icaufstata a prezzi Intera’ è del prezro df vendita al minuto. Le 32 ner cento II ca’o v'ene rico i trasgressioni al precisati prezzi nosc’uto all’ente aro-usto oer II 1 saranno pun te. I 1.5 per cento de! prao. I prezzi —O . I eurpOTn^t sono un Ir t tv»- t”**o Per facilitare gli agrfcol’orl | fi territorio del C’roondnrlo che non hanno la possibilità dì j ’striano. La r-esente dsposlz'one prezzi colle- i entra in vigore im neifìatamente. I ri.ficò il fermento del Mahnič, -ita trasportava con m ram on ? w' **“ sono r'su’tat i quattro nom’natì iemjame r»r ponto Ho--» mo àcco.to i g.ovani artisti nei Busche vennero sottoporti a giudVo seguent® I}um3TP di arte varia, con 1’ mputaz’one d: rissa e »i- p*Ta a P^begm da Capod.- si è distinta la compagna Ma-ne^ce «Va si^jure?^ a'ttruf. sma a in un v aggio papo naüa parte di «mam- H Pucer ed :1 Koterle sono in pensò teme dii appropriarsi di ma Rosa», buoi.a la recitazione 'stato di arresto gli altri due a due quintals dì legna, che sca- dl Aganls Anita nella parte -i otede lìbero. NelttinSerrortatorio r cò da! camion in una località «Cristina». In seguito • la brava i. mir ammettendo «' _ ___. Pe ad ess*, ftttrtbutte. T numerosi testi a carico, e- i due quintali pixvsce- comico - macchiettista Barbo scusa’ con le loro dich arartteni guS per Pobeghi dove -ra diret- Serboio ha saputo suscitare ’e hanno messo In giusta luce la *o l’intero carco Di ritorno si più allegre risate del pubblico posizione ed il ruote tenuto da <»rmò nel punto dove aveva la- con le sue creazioni ed improv-r.asrono degli imputati nel g— sciato la legna rubata e la rlea- visazionl. Ben accolte sono sta-ve fatto d' sangue E1 rirr ’ r c^ sul cam'on. Ma co'oro che te le sue canzoni «Le due mo-?mr scopo precipu della istituzione dei Qubs DP che hanno dato otti- mi esiti nel circondario istriano. Continuando il romp. Dimi-nc ringrazia i presenti per ’à loro partecipazione alla serata cu’turale, indice questo della Srande coesione fra il popolo ed la DP; assicura che la DP sarà sempre vigile per sventare tutti 1 tentativi degli speculatori e dei sabotatori di intralciare il progresso detta nostra economia base di un migliore avvenire. Concluso il discorso, ha inizio il programma culturale. La orchestra della AJ di Portorose suona alcune canzoni della lotta quindi i preludi delle opere «Otero» e «Tosca». I nitriti ar>-oteu«! degli spettatori sa'utano le ori'rne esecu-rò-ii musicali, quindi il coro drila DP canta a’cune canzoni in italiano e croato. A ch'usura dri’o spetta-eo’o l’orchestra dell’A.T eseguisce la canzone dri no-tri boschi ’tead■'to «monto mai dal presente pubb’icò. . Alla fine detta serata viene offerto un rinfresco agli invitati nei locali del nuovo Club DP di C„...odlKtrla, magnificamente addobbati con festoni di alloro, con bandiere, coi ritratti dei conduttori del proletariato mondiate e con scritte inneggianti att’uni: dei popoli conviventi netta n-stra zona. Segue il ballo che si protrae, sino alle prime ore del mattino. La nostra Lolla La rat lit nm Kt ai ramenu (tile mimi uni dtmicraichi »sia RISPETTARE IL TRATTATO PACE e l’unità del movimento democratico ‘leaHommmaanmimami Compagni, L'odierna assemblee dei quadri dirigenti le organ zzazlonl dem ocrati aie tri est me con alia testa Ü , PC re—.-T-senta senza dubbio un'avvenimento politico importante nell’ulteriore sviluppo del movimento democratico tr es ino, e ciò specia’mente in redazione »’la situazione creatasi da noć in seguito alia pubblicazione de’te rote ri«o’ -'-rio'-o dello U.I Qualcuno si porrà, forse, ;n questo momento ’a domanda se l'odi erne assemblea rappresenti effettivamente e ne! suo tos’eme il mov mento democra ico triestino. L’od erna assemblea rappresenta effett veniente fi movimento democratico triestino, le sue tradizioni d. lot's sulle basi de'a qna'e poggia ‘a nostra attuale l'nea antttrnner'attstira conseguente e che rappresenta le asplrazton effettive delle larghe masse pooo’ari di tu ti 1 gruppi etn ei qui conviventi. La nostra lotta po’ tica quotidiana e la linea tanto nel passato quanto quella da noi sos emits In questi ultimi masi conferma ciò :n modo temnant*. Non esistono prove concrete che possano dimostrarci il eontrar o Nulla camb’a alla cosa se la momentanea scissione nei mov mento democratico ed 1 disorientamento di una parte delle masse popolari renda tempora” rammte ‘ d’ff Cile ad ogni sincero democratico il vedere qua’e è ‘a V.8 p ù giusta che 'l moviménto democratico triestino deve prendere nella situa* one e nel’e condizioni in cui esso deve lot* tare per ! d ritti demoera '-ieri e piar le migliori condzloni di vita del nostro pono'o La nostra lotta eont nua, conseguente « ch'ara per gli Interessi dèlie p ù larghe masse popo’ari deve Infine convincere anche l'ultimo democratico a cui st a a cuore la giusta causa e l'interesse delle nostre lavoratrici. Possiamo ben dire, compagni, che l’odierna assemblea contenga tutte le condizioni per la erect one del più largo fronte popo’are ftalo-stevo del Utecritorio di Trieste. Questa consatazione preliminare mi è parsa Importante e necessaria allo scopo di rendere possible di poter prendere le necessarie decisioni da un punto d vista più largo, ossia dal punto di vista dell'intero mov mento democratico del Territorio di Trieste Davanti ad un'assemblea cosi importante come l’odierna m sembra necessario caratterizzare la nostra situazione politica in relazione alla situazione poi tica mondia’e. di vedere qua’e è la ta t ea degli imperialisti nell’are-"Bl polit ca mondiale e quella del Governo militare ang’o-amerra-TK da noi, e. Infine, quale deve essere la linea oo’ätica del nostro mov mento democratico. 0 nostro mov mento democratico ha accettato le decisioni del trattato di pace con l'Italia e la costituzione del Territorio di Trešte come un feto computo, rendendosi ben conto di portare con ciò II proprio contributo a’ consolidamento della pace nel mondo. Esso ha accettato quésta so’uzione d? comoromesso ne’io 'ntereese della pace con la speranza e la convtnz one che un tale conte buto deve essere portato da tutti «»’oro e cui sta a cuore E mantenimento della pace e il ’avoro costruttivo per ß miglioramento delle condir oni di vita de"a nostra pepo'art on© che ‘ante ha sofferto a causa della guerra. G'i fumarla* isti anglo-americani però non furono di questo parere tramando p ani con cu ’nroéd’re l’esecuz-'one de! Trattato di pace già al momento di apporvi la propria firma. Essi hanno sabotato l’accordo reta vo al governatore rendendo’o inf-ne impossibile a'meno per un tempo Indeterminato, impedendo cor ciò la normalizzaz’ooe dé'le nostre oond’ztoni ne”o spirito del Trattato di pace. Conseguenti nella loro poTica di vìotezìo-ne degli impegni mtefnaz o.nali e nella loro politica guerrafondaia. essi -hanno cominciato anche da noi — tramate '1 governo mutare anglo-americano — ad applicare la loro politica di violazione del trattato di pace con l’I al a e con l’a’uto delta dittatura mi’dtare e con Ü sistema delle nomine dall’alto, demo! re otte le conquiste che il nostro nooo’o consegui nella lotta di liberazione nazionale, instaurando l'odia o potere antipopolare fervendosi d: uom ni che per la loro mentalità, rappresentano la vecchia Italia, fascista ed mpe-r'a’ista e che o1'”1’ fungono da Servi fedeli degli. Imperialist: at>-g'o-emericanf. L’ammànlstrazione mil iare anglo-americana calpesta tut e le disposte ortf del trattato di pa« e. contrariamente agli 'nteressi della pace; trasforma Trieste In una base -mrli'are e politica del-l’mperialismo ang’o - angtoame-r’oa”o, vo’ta in'primo luogo contro la nuova Jugos’avia e gli, ri-tr! paesi democratici de”’Europa centrale e or fintale e contro la Un'one Soviet ca Tale po’.ftica de'l'rmm'.n'strazione militare anglo-americana sì estr nseca da no! cortere amente nel favoreggiamento d tutte le forze reazionarie possibili, espi «Starnante fareste e nazionalsclovìniste. nonché nella continua persecu-e*rv» p conmresslone d>rite f trže democrat che; 1 combattenti della guerra antifascista e della lotta di liberazione nazionale vengono portati davant1 ai tribunali e condannati a luhgh anni di carcere, prosciogliendo i criminali fese ati, se, però, nono* stan e tutto qualcuno d costoro viene condannato, le varie amnistie provvedono a rimetter: in libertà e cosi li vediamo passeggiare per la nostra città o nei luoghi di villeggia ura in Italia E’ una realtà, sebbene assurda, che Tesser stato partigtenO è considerato oggj quasi un delitto dalle leggi dett’amm’Astrazione militare ang’o-amerìcana. L’essere nvece un criminale fascista si considera al massimo un fatto dep’ofevo'e, .g acchè ciò impedisce di po'«rio ricompensare pubblicamente. Contro i fomentatori degli odi nazionali Il fomentare l’odio nazionale cost tuLsce lo strumento principale della politica delTammin -st razione militare anglo-americana nel dividere la nostra popola-z one, creando in tal modo nuove possibilità agli imperial's i di poter più facilmente realizzare la loro politica, volta contro gli interessi della pace e delle condizioni econom che d vita del nostro popolo, seguendo in ciò II vecchio e sperimentato principio impera! etico del «divide e! Impera» Si stanno sobillando le forze sciovinistiche Italiane ed 0 loro Srredent smo secondo :1 noto metodo fascista dell’odio nazione’e e razz ale. La politica della violazione del trattato di pace e del revis on smo nei riguardi della questione dev’annessione di Trieste a’ITta’ia serve a queste fora* come stimolo per sviluppare quanto più possibile nelle masse tel ane l’odio nazionale nel confronti detta popotesione Slava. In mezzo atta popolazione •’ava Timperialismo aura-americano tenta d’al ro canto di crearsi tuie, propria agenz a con l’a uto dei pro fugte be'orardćsti e degli elementi reaz'cmari lottili che si racco’sono attorno alla cos'ddet.-ta SDZ o intorno a quache gruppo «ind’pendente», 1 qua'I cercano di mascherare la loro polit ca antipopolare sotto la paiola d’ordine detta lotta contro il comuniSmo. Tal: agenzie servono agli imperialisti per fomentare l’odio niz onale tra sloveni e italiani. pei la rottura dett’un tà degli sloveni e per crearsi punii jdi appoggio, sebbene deboli, netta lotta contro la Jugoslavia democrat ca. Tuttavia tal: posizioni delttmperialismo anglo-americano sono incomyarab: mente più deboli delle posizion che esso ha nella reazione taliana. senza voler con ciò sottovalutare aues.e pur piccole posizioni dett’lmpe-ra'lsmo anglo-americano da noi. La reazione naz ona'.sciovlni-stlca ita’lana rappresenta il principato appoggio degl: imneria’i-st ang'o-ameri-csrni nel Territorio dà Trieste Non vi è perciò nulla di strano che netta sua politica »1 governo militare anglo-americano favoregg a in primo luogo 1® reazione ite'lana, incoraggiandola nei suo revisionismo e nel sue acne* to Imperia' st’co nei riguardi dS Trieste e persino degli a’tri ter-ritor che sono stati recentemente unit atta Jugo elavia in base al 'rattato di pace. Tuitociò in redazione a tutta la sua no’ fra nei riguard dell’Ita-Ka. In ta’e re’aztone va considerata anche la noia proposta tripar ita relativa atta annessione d* T- este a’nta’ia. Tutta ’a politica déY-’amm nlstraz'one militare ane'o-amerioana si trova su''a linea del revis ori smo e della effettiva anneratone dS Trete a'”l a'te Tutta la no’itt-ea de’’ ’anrmin istra z’on e militare aug’o-emnrcana di Trieste a’’a It.a'te Sotto 1 pretesto che untola non st tremo il governatore e che quinci non possono trovare eoo’’”azione le decis’oni .e’ ‘rat-tato di r-.cc ~Vt*> a’ Te.r torto di Trieste l’ammtnistraztone m’ litare an lavoratore e democratloo di , . . : L- -i - - Trieste. B sogna sottolineare che 3 governo militare angl’o-amerì-cano sfrutta molto abilmente questo diss dio al fine di scindere ancora magg orroente le nostre file e trame il maggior vanteggio, Come neU’ambito internazionale, dove llmperiaiismo ansfo amer car.o tenta con tutte le provocarteli possibili e le notizie allarmanti inventate di sana pianta di ccmtr buire all’approfondimento di que3 o d ssidio, creando la confusione nel movimento democrat'i-q e la sfiduc'a nell’Un one Sovietica — forza dirigente del mov mento democra ttoo mondiale, cosi anche Tam-m'nistrazlone m’tttare ang’o-a-merlcana, e la reazione locale cercano da noi con gl stess metodi, addettoti alla nostra situazione, di sfruttare quanto più è possibile la nostra d’vis one atto scopo d: indebolire radicalmente le nostre forze. In pr'mo luogo essa com'ncto col menare oo’pi d retti contro 0 movimento democra ico Un esempio lampante è costituito datto sc'oglimento dei Comitati di fabbrica. Varreste * la condanna dei comnagn membri de! ccmrtato di fabbr i« de! Cantere S. Marco unicamente perchè essi difendevano la bi-lingiutà! Da’.Tà’tra parte essa in-troduoe nelle fabbriche : fascisti già epurati, mentre mette atttor-diae del giorno ' Keen ? ammtì degli operai eosciwti. I membri del mov’mento democratico Vengono coti-dannati a Pene sever s-sime, mai re gli agtressort fascisti vengono prosciolti. (Esempio: T processo contro I membri dal Gomitato dello sciopero, il processo di Longer» ecc. dall’altra parte il processo Zafred). La polizia tenta d. ostacolare sempre di più le tiun toni delle masse dem ocra li-che con lTntromet-tervisi direttamente e cercando H proverbiato peto nell’uovo atto scopo di imped re le riunioni eccetera. Tutta questa pressione ohe pinna non era possibile viene esercitata con to scopo di demoralizzare le masse democratiche e di renderle renna ci di lottare (tramite la stampa reazionaria si r'-ohiede oggi persino che st pronunci la condanna generale dei 40 g ori)' del potere popolare e quindi della lotta di liberazione nazorna’® in genere). Tutto l’apparato propagandistico detta reazione è mqbiTtato per provocare nette file demo-: cratiehe una so rè one politica àncora più profonda. E’ nteres* sante notare ««ne anche la ‘reazione ci definisce nazionalisti al fine d; provocare Vod'o contro di no: nelle- file dei lavoratori e dell* masse democratiche, sfruttando In ciò l’onesto sentimento Internaziorialstico della nostra gente. Molti esempi ci sarebbero ancora e che no' incontriamo ogni giorno * che dimostrano come la nostra dlv stone venga sfruttata dalla reaz'one per I suol scopi' antipopo’ari. In questo modo la amm’.n «trazione militare anglo-americana si prepara anche per te elezioni. L’amm'.nistrazione mestare angto-americana vuol fare tali elezioni che sono in con- trasto con li trattato di pace. Quando noi chiedevamo le elezioni eravano del parere che queste elezioni debbano essere In accordo con le dlsposiz oni e 1° Spir to del trattato di pace. Già ß primo ord ne 345 relat vo agli elenchi elet orai conferisce fi diritto elettorale a dee ne di migliaia di persone ohe in base al trattato di pace non sono citta-din del Territorio di Tr es e, trattandosi per lo più di persone che sia per Ü loro passato; sia per il loro presente, rappresentano la massa elettorale de. partiti reazionar e che per di più non sono tries 'ini. Si paria anche della legge elettorale italiana ecc. Questo s gni fica che queste el'ez orti si trova no effettivamente sulla linea del-’’annessione di Trieste attTtaia C ò significa anche che con ITn-d re etezioni non democra .iche si vuoto effettivamente fa'sare, il rapporto delle forze politiche a: danni dalle masse democratiche tr estine. Lto'eneo eìettcrate che viene esposto in quest, giorni è cosi imperfetto (e qui va rilevata soprattutto la omissione di e-lettori d-emocrat cl) che si può g ustificaiamente concludere che non sì tra ta unicamente di superficialità nella sua compilazione. Anche ;! termine utile per i redam è assolutamente troppo breve poi.uè praticamente non lascia la possibilità ad ogni cittadino di po er verif .care se esso è -scritto o meno. Ponendo la richiesta delle elezioni le masse democratiche hanno posto anche la richiesta d. collaborare all’elaborazione della legse elettorale come pure di tutti i decreti relativi alle elezioni. A tato rich, està Tamminlstra-zione militare angloamericana ha risposto eh* essa è n grado di fare le leggi da sé. E molto chiaro cosa sign fica ciò. Si vuole Impedire che le etozioa; t svolgano nei modo democratico e si cerca di sfruttare .utto il proprio apparato statale par la emlss o-ne dì legg. e decreti elettorali antidemocratici che dovrebbero rendere 'impossibile alto massa democratiche d; poter far valere la propria volon.à * la forza effettiva. Che cosa ne consegue? Ciò s gnìfica che Tamministrazio-ne militare ang o am er. caria intende sfruttare la situazione attuale allo scopo di far apparire al mondò esterno la « ramente, Trieste deve necessariamente crear» rapporti economici con fi suo naturato retroterra. L’tođ'Urtrte triestina ha. žtran. di cots bili à di sviluppo se plizzerà 1 suoi prodotti h primo luogo nel paesi del suo re’raler-a, c’a cu: può ricevere arche le principal! materie prime. Nett amb'to detta democratizzazione dete nostra "ita pubb’ica bitoma pome chiaramente e decisamente la questione dell te ma g’ianza naz onale fra la popote-zione slovena e quella i aliana c'ò non soltanto per mezzo d corratatariorl genera!11., ma indicare concretamente tn dbe cosa eons sta questa usua.' >nza: uguaglianza dà lingua nétta vita I pubblico-amminis trativa, occupazione proporzionato di impiegai sloveni e i alieni nette istituzioni- statali, parastatali e pubbliche, uguaglianza nel campo scolastico e culturaee ecc., bisogna lot are contro ogni dlscrim nazione nazionale detta popolazione slovena. Per 1 diritti nazionali degli sloven oppress;, fii proletariato italiano e to masse democratiche devono lottare netta .stessa misura dtglà sloveni. Non è possibile pensare un movimento democratico conseguen e che non lotti decisamente e conseguentemente per i diritti nazionali detta nazione oppressa. La questione nazionale è appunto la pietra ai paragone dett’ìn ema-z onalismo effettivo e conseguente. Ogn. concessione alte propria borghesia nazionalistica nel riguardi di questo problema può portare soltanto al nazional smo. Condizione prma perchè II movimento democratico possa condurre una lotte efficace è comunque la sua unità, e da noi l’unità dette più larghe masse po-po'ar ita’o-steve, l’unità del popolo lavoratore della c'ttà e della campagna con il proletariato triestino alte ‘està netta sua qualità di forza ’a più conseguente e combattiva del movimento democratico. E’ appunto In c ò sta ogg' 0 punto più doloroso del movimento democra ico triestino. La risoluzione dall’U.I. ha pro-vo'ato u-a grave scissone nel nostra movimento demo arati-co. Dopo ,a pubbicazlone d tato risoluzione. noi eravamo del parere che bisogna salvaguardare la unità del movimento democrat -co e che non era nétersario arrivarne atta scissione n base a'te r'so’uzione. Sostenevamo che la risoluzione ctett’U.I. poteva essere oggetto di d scusatone nett’am-bfto dette nòstre organizza*toni, che in tato discussione si doveva apprafond re la conoscenza dei ‘TO-blem: da! mov'mento demo-c-rai'co, mentre nel fronte contro ’.’imperialismo era necessario mantenere Iten'tà nel’a lot a quotidiana Purtroppo la parte opposta non era dello stesso parere e poneva come base cor te torta po’ii'ca quo*'diana l’incon-dziorate acrertaz’one déte risoluzione. sebbene no: avessimo fatto ri’evare le conseguenze deleterie che da un tt-.j punto d’ v sta s rebboTo poti te de-'va re E ri. o' banne proč'amato d sg e-pa or: dell’un tà, gente senra pini, ripa, azionai'c'1 e, a canto a pro.elar sto e delle masse popo-.ari demooratiehe. presso le quali si sfruttò l’onesto sen. manto internazionalistico e l’affetto per l’Unione Sovietica. Questa confusone di concetti politici ha reso possi bi le il fa to per cui ebbe inizio !l contrabbando del nazio-na . smo italiano nelle masse opora e. dò che è la cosa più dimore voto. S; cominciò abilmente a propagare dal basso la idea dfittteimtssione dà Trieste all’Italia- e pereto fu tanto più necessario infangare la Jugoslavia al fine di troncare con essa tutti i rapporti che esis evano per B fatto di aver combattuto n comune contro il fase.smo. Per tato ragione era anche necessario romperla col passato eroico del nos ra moviménto democratico. Si ocm:ac:ò a propagar* che tutto ciò che finora s era fatto era sbagliato ecc. Tale 1 nea trovò la sua espressione sempre più chiara anche nel «Lavoratore» e nel discorsi tenuti darii uom hi dirigenti ; del gruppo V dall, tuttavia con argomenti abili e mascherati, ossia che la Jugoslavia abbia tradito il fronte unico del socialismo, che s avvia al capitalismo, che sta per cadere neltte braccia dell’ùnpe-r attsm© eoe. In uno degli uitim' numeri del-l’o.rgano di Vi dali In lingua slovena s: è tentato ancora più chiaramente; e cercando di dare atta cosa un foadamen o Ideolo-g-co, di d-mostrar* ciò, citando la nota tesi di lento, secondo la quale la questione nazionale ve-? porta g:/ustamente solo quando questa sua impostazione concorda con gl£ interessi dai frante generale dai soc alterno. Tu to ciò è d'altronde giusto, ma quando l’autore tenta d: concretizzare tale tesi in relazione atta ohe spione di Trieste, è qui che si manifesta ti suo scopo. In primo luogo, l’autore impos a la questione di Trieste come -esclusiva-monte una questione nazio’rie ciò che è completamente sbagliato, in secondo luogo, poiché la Jrrosteva sarebbe passata nel campo imperialistico, con dò II fronte unico del socialismo, non è più possibile parlare détt’ap-pogg o o add rit ura denteatone di Trieste atta Jugoslavia, nia si impone soltanto um’a’tra so'-uriche che sia — sempre secondo lo autore dott’articoto — in . aocot-do con gli toteress; del fronte generate del soc alterno. Però qu; l’autore non ha ancora il Coraggio dà parlare apertamente, tuttavia è logico che con ciò egli pensa att'appogg o o addirittura a'itecrtone di Trešte a’ITtattia, e ciò per 0 fatto che il PCI si trova suite linea del fronte unito socćalls a. Qu: però l’autore dimeni'ca una so'a picco'a cosa, e cioè che la class* operaia ed il PC in Italia non è al potere (mentre in Jug aste via lo è) e che "odierna Ital a d; De Gasper: rappresenta una delle più fort basi europee del.’imo-aria' lsmo a-mertoano. Ciò significa che om to' i- ca di annessione di Trieste att’I alia rafforza I’imperialtem» ed è ‘n contrasto con gli' In eressi de-"1 terriero fronte soria’-lsta. Un sitate modo di impostore te cose d mostra aove conduce la -o tira dà V'ca’i e come si tenta dt falsare E marx'smo e :! lenin:-' orno per gustili care una certa poli Ica ohe è in contrasto con gl! interess del mov mento operalo e democratico nostro e di quel’o internaziona’e. Tuttoc ò si. potrebbe ch’amare anche revisione de! ma-x imo, tuttavia tu to ins: ome è troppo m’sero per poter considerare una tate «teoria» come un se~o tentativo di rsvi-s’one dal marxismo. Noi poss a mo cons-.derare questa ques ione in un modo p'ù serto se . valutiamo ne! suo insieme !» l'nea po' tica de! gruppo Viđali ne'to ambito diel nostro movimento d~-mort»‘fco. Su tutte le linee tf lotta de! mov mon o democratico il grupno Vida'i. cerca di ini trare ne’ mov’mento -operaio lo on*rarttvn'"mo ed II compiromasso senza princ p ccm Q nam'co di •-'mòte a'te cosa il fatto eh* Viđali ed ! suoi «ideo-togi» gridano ogn' g umo come ess-' si trov'no sulla linea detto :nt erra ri or attorno, per l’Un’one Soviet'ca ecc. Ano-unto n ciò sta anche il perico’o che le masse entrate abboorh'no a to’’, «teorie» sbaviate, se noi non prowe de~nno ad q-bi-rar’e a saper va ’utare giustenvinte tati- 1 probe» mi del movimento operaio e d©- dacati Urne, con Kadlch alla to- quelle parti d queste organizza-sra, (il do o opportunista e .iqui- zlonl che seguono il gruppo Vi- datore) la cosiddetta politica del-l’econom smo che consiste nel d re che è necessario eliminare la politica dai sindacati, i qual! devono ded carsi esclusivamente alte .otta economica degl, operai Netto stesso tempo conducono una politica di falsa unità con te direzione disila Camera del Lavoro che si trova su poste on. anticlassiste, su posizioni ai rottura datt’unità del mov mento sindacale, sulla l nea de. cosiddetti «sindaca.! liberi» Itattani ehe hanno il compito principale di rompere l’unità del mov manto sindacale detta classe operala Italiana a beneficio dei cap tal- -stl. Questa «unità» con la direzione detta C.d.L. essi cercano d ras® unger* a costo di abbandonare le posizioni classiste ded Sindaca i Un ci e abbandonano l*In:z alive nel campo sindacare. Essi dimenticano ciò che d-sse Lenin, ossea che i sindacati clas-sistS degli opera, sono la loro scuola politica perché nei a ttoscati essi si educano nella coscienza pol feica e di classe, pro parandosi in tal modo atta lo‘ra politica e atta presa del potere Lo s esso fenomeno risco »‘"■ia» mo nel campo delle organizzazioni di massa. La prma coša che Vida!-; fece è di aver ridotto le organizzazioni di massa a sempli-e organizzazioni di carattere manfest vo e d: solidarietà con a Partito comunista, limitando tut a la lotta politica al P.C. Lo UAIS è stata completamente abbandonata, nella organ-z2azione fsmmtnile cerca d. introdurre una linea esclusivamente femministica e anche l'organizzazione g ovantte dovrebbe occupare: e-soluslvamente di problemi tova-nili. Al massimo egli sfrat ò queste organizza* oni per var e risoluzioni e dichiarazioni contro te Jugoslavia e contro II cosddetto «gruppo naztonattsta di Babié». A ta'I organizzazioni e?" tento qundi di togliere quel ruoto po-llt’co di mobili azione combattiva dé'le più larghe masse popolari sotto la guida del Partito co-mun-sta, ciò ohe significa spezzare 1 legam che uniscono E Partito comunista con le pù larghe masse popolari, andre son dad, vediamo che tra loro non v’è alcuna attività, che sul terrea« re organizzazion non esistono più e che sono r maste scianto le direzioni che c-me.tono di tanto in tanto qua che risoluzione, come g à accennato. Limitare la lotta poi tica so.tanto al Parti o comunista, sebbene si tenti di giustificare cò con una linea esclusivamente ciasssta ed Intemazionaiist ca, significa soltanto non capire te bas, c.ass ste de! l’odierna lotte antimoeriali-stea. significa rinunciare alla guida diretta delle più larghe masse popolari ohe si trovano su posizion-: antćimperiatt stiche * limitare la lotta di classe esclusi» vamente a membri del Partito co» monista e de suoi simp stizzisti, al massimo, soltanto atta casse operaia. Ciò significa romper* 4 fronte antimperialist co unitario sotto te guida del Part o comunista. Bisogna sapere che le basi detta lotta antrimpvrtelist ca sono oggi molto più larghe, e eh« non è soltanto II proletarato a trovarsi su tali poste oni, ma che su posizioni c’assiste del proletariato nella lotta contro l’mpe-rialismo stanno ogg: passando anche le larghe masse popoten! de! contadini dette dass: medie e persino una parte da'a borffhe-s a che si sente oppressa dall’ m-perte'lsmo straniero. Gius ìfica-re una ^ tate restrizione della lotta di o’asse contro l’moeria’ smo con una pretesa purezza dalla ’tesa c'assisto e con te paura eh« il Partito non sì dilute?a nell« mass* popolari, pc-dendos In tal modo :a ruote dirigente della d’asse operala, significa, netta m'gl ore delte ipotes!, non comprendere ’’attuate grado della lotta d’ Casse, significa sfiducia nel Partito comunista C6 poter đ ventare la gii'da diretta dell* più larghe masse popo’ari nte'a 'otte contro l’imperialismo. La tetta dì liberaz’one naz'onate e te g’or'osa lotta sostenuta dai nostro moy ms-nto democnatàco In quest! u't'm' ‘re anni dimostrano quanto questo punto di vista ste sbaa’teto C'ò s-gnifflca effet-*-’vnment* r'-'iin-’te -ctesse conseguente, alla lotta et-tlimperlai1 stica conseguente. Politica demagogica Tutto ciò a cui ho accennato poco fa dimostra anche Patteggiamento che il gruppo Vidatti ha assunto :n meri o alle elezioni. Prmo, esso non ha nemmeno a-nalizzaio nè va'utato il carattere di queste elezioni, che cosa la reazione imperialistica stran era e quella locate perseguono con queste elez oni ed è quindi chiaro che per tale ragione esso non ha potu o assumere un attogg a-men o giusto tn merito a tate questione. Secondo, salutar® te e-lezionl come un successo esclusivo de’te lotta delle masse democratiche, senza vedere le altre cause die hanno influ to sulla déste one dett’amminte razione m'litare anglo-americana di in-dire le elezioni', s'gn'f ca creare ttusio-ni perico'ose nette masse democratiche circa il carattere democratico dstt’ammialstrazione mlitare e mascherare netto stesso tempo davanti alle masse 1 per co'! che la politica detta amministrazione mili are angtosme* r oana rappresenta anche per questo ’alo. C'ò slmlfìca smorzare la v'.'gttanza politica del po* po'» democratico. V ciò pubb' Prh _______ __ Il programma, le organizzar oni per la revisione dei "rattetn di di massa possono so'lanto dìseu- j pace. E anche ciò significa natorio,$hon col!«borano però direi- ztonattsmo. (e per quanto ciò . -- posta parere strano, il nostro to di pace, rispettivamente dei r spe.to della situazione di fatto crea a tial trattaro di pace yr^ raro a d’ord ne «di poiit.ca quanto meno», sotto il pretesto «pacificazione», aprirne te tendenza, intesa a m tìgare i’asprez» za detta lotta di classe e demo» crati-ca, per passare a una polica di come:omesso e dì marci« opportunismo con la reazione. Tutto ciò è part totere al.’opipur* tunisia inveterato, al codardo picco"o borghese detto stamoo di Posassi che teme l’asprezza'détta .otta d! c'asse * democra ’re come il d’avo'o l’acqua santa, nascondendo però a suo opportu-n smo dietro frasi mirabolanti su'tt’intemazlonaMsjno e neä riguardi dei!"Untone Sovietica. TX non ^prendere posizione n merito al trattato di pace può soltanto esprimere la tendenza mascherato a passare su posizioni detta reazione naztona’s-c'ovlnista ita’lana ne' ri,guard' dett'annes» slone di Triest* all’Italia. E ciò gruppi che Intendono d fender« lamento atta sua elaborar one. Secondo, te caratteristica fonda-menta’« di ques o programma è che esso non accenna per princip o a questioni poritiebe. Sotto ’a paro’a d’ordine detta «pac'fl-caz'one» e 9oito il pretesto di e-tez’ont a carattere pre-t amento anmVstrat vo. questo programma e’ettora’e non arre-mg in a’-oun modo a’te quest'one d principio « fondamentale del trat.«-, appello all’un'tà viene resp’nxo sotto il pretesto che con il grup-0(> raziona! borghese di Bab:'{ la col'aborazione ron è poss bile). In questo provremma e'eitora-. te non v’.&ne pos a la. quest'on« se ta’i etez oni sono giustificate, rispettivamente se queste e’ez o» ni sono in armon’a con ’.e dlspo- (oontinua to quarta pagina) La nostra Lolla RISPETTARE il trattato di pace (continuazione dalla III pagina) sizioni e lo spirito del trattato d pace. Il non voler prender una posizione di principio nei riguardi tali elezioni, sign.fica accettare la violazione del trattato di pace e la politica che porta alla annessione d' Trieste allTtalia. E anche questo è nazionalismo Tale fatto non può essere maschera'o da nessuna dichiarazione forma'e circa il rispetto del trattato di pace. Con rich este irreali di carattere economico, senza indicare nello stesso tempo in modo chiaro e concreto donde e in che modo ottenere i mezzi finanziari per coprire le spese del comune, si appalesa da una parte jl carattere demagogico di questo programma che in ultima dell’aiuto offerto dal piano Marshall. Nel programma non troviamo in nessun punto espressa la politica economica che dovrebbe tendere all’autosufficenza e all’indipendenza economica e politica di Trieste. Con tale atteggiamento si accetta effettivamente la linea deU’asservimento economico e politico di Trieste da parte dell’imperialismo. H programma .parla d’altronde molto della necessità di vivificare la nostra industria, il commercio e la marineria, in nessun pùnto però viene indicato concretamente come ciò possa esse- re raggiunto. In nessun punto si accenna al collegamento economico di Trieste con :1 suo naturale retroterra, ciò che solo potrebbe vivificare l’economia triestina. Dobbiamo forse anche questo attr buire alla linea ohe tende all’annessione di Trieste alla Italia? Tutto ci autorizza a pensare così. Sotto il pretesto della «pacificazione», il programma aoeenna soltanto di sfuggita alla questione nazionale e si limita con un pa’o di constatazioni generali sul rispetto dei d ritti nazionali dei gruppi etnici qui conviventi. In nessun punto si dice concretamente in che cosa consistono 1 diritti nazionali degli sloveni oppressi. Questo significa che per il gruppo Viđati questo non è una questione essenziale. Un tale programma rappresenta nei suoi tratti essenziali una pericolosa rinuncia alla eonse-guenzialità della lotta di classe e democratica in generale, porta sulla linea per cui è necessario sacrificare le posizioni di principio del movimento operaio e democratico nell’interesse del «successo» elettorale. Una tale linea conduce all’alleanza senza principi e di compromesso con i partiti reazionari ad esclusivo danno del movimento democratico, e che nelle masse operaie e de- mocratiche provoca sfiducia nelle proprie forze. Ancora una dimostrazione del nazionalismo della linea politica del gruppo di V dali. Nella zona B (zona jugoslava del Territorio di Trieste) gii uomini del suo gruppo conducono una politica di res stenza passiva nei confronti del po ere popolare. Questa polìtica essi la giustificano veramente con la lotte contro la «cricca dì Tito». Che cosa cont e-ne in sostanza una s.mile politica? Essa e in primo luogo rivolta contro il potere popolare come tale. Questa polìtica poi e propria al raggruppamento CLN de:" diritti naz’onalistS italiani che conducono la lotta contro il po ere popolare sulla linea della dlvis one. nazionale e della creazione del sociddetto fronte italiano che ha il comp to di sabotare il potere popolare e propagare la politica dell’ann coirne all’Italia, La politica di Viđali scivola necessariamente su questa posizione e c ò tanto più facilmente perchè i sostenitori di Viđali sono ital ani. La lotta contro il potere popolare nella zona B non può avere in tali circostanze altri risultati concreti spec almente poi perchè essa viene condotta sulla linea della lotta contro la Jugoslavia. La politica di- Viđali della «resistenza passiva» conduce quindi neces-sar amente sulia linea della lot-a contro il potere popolare, del disgregamento della fratellanza italo-slava, della creazione del cosiddetto fronte italiano sulla linea dell’annessione allTtalia. Qualsiasi altro modo di porre tale questione non può camb’a-re la sostanza di questa politica. La parola d’ordine delia lotta contro la »cricca di Tito» e contro il «trad mento» della Jugoslavia può costituire soltanto un cattivo tentativo di nascondere questi fatti. Gigantesco ridicolo Hitleriano Non vi è marxismo senza lotta di principio Quando parlo con il mio amico David Rousset dei campi di concentramento e dei carnefici hitleriani, di cui il suo libro <1 giorni della nostra morte» perpetua l’orrore, viene sempre un momento in cui l’antico rifugiato scoppia in una risata tanto la tragedia sfiora nei suoi ricordi l’assurdità’ piu’ grottesca, tanto il Mostro assomiglia ad un enorme Peere Ubu. può’ ottenere Vautorizzazione di dedicarsi al suo mestiere. Il Commissario Speciale Coerente a questa linea e anche il comportamento del D’Este ti quale appena ritornato dalla prigione ha presentato le sue dimissioni, senza alcuna motivazione. dalla funzione di presidente dei comitato popolare distrettuale per Capodistria. Alla domanda perchè rassegna le dimissioni egli non ha saputo dare alcuna risposta e giustificazione. Ha dichiarato perfino di essere convinto che la Jugoslavia costruisce il soc aliamo, ma che nonpertanto egli non può più fungere da presidente. Un tal modo di procedere conferma nella migliore ipotesi le constatazioni di cui sopra. Se consideriamo nel suo insieme la politica perseguita dal gruppo V dali, allora dobbiamo porci seriamente la domanda, se una tale politica non sia inficiata di pregiudizi piccolo borghesi e consta in temporanee speculazioni politiche che nulla hanno in comune con il marxsmo-leninismo e sono ben lontane da ogni lotta antiìmperialistica conseguente, senza principi e senza più larghe prospettive che devono contraddistinguere ogni’ movimento operaio e democratico conseguente. Noi ci trovamo di fronte a questo serio problema e dobbiamo impegnare tutte le nos’re forze per scongiurare II pericolo che .minaccia il nostro mov mento. La nostra parola di ordine dell’unità dèi movimento democratico non è quindi una manovra come si vuol farla apparire perfidamente dalla parte opposta, ma una questione seria e v tale delle nostre masse popolari, perchè siamo convnli ohe non è troppo tardi e perchè crediamo ohe anche tra gli uomini del gruppo Viđali V sia ancora l’onestà, soprattutto però perchè credamo nella combattività, nella profonda coscienza polìtica e òlassis’a del proletariato triest’-no che ha saputo essere in tutti i temni e sempre ;n prima ©la del movimento rivoluzionario. La nostra paro’a d’ordine della unità rappresenta effettivamente le aspirazioni di tutti i lavoratori triestini e delle masse democratiche die risentono gravemente la scissione nelle proprie file, rendendosi ben conto del come la reazione sappia abilmente sfruttarla per colpirle e perchè non possono dimenticare il proprio passato eroico e la forza che esse rappresentavano quando erano uni‘ e e compatte. La direzione del gruppo Viđali ha per ora respinto ogni nostro appello all’unità. Tenendo conto però che l’aspirazione alla unità è sentita generalmente fra le masse popolari, ed avendo presente che il nostro appello ha riscosso l’approvazione, la d razione del gruppo Viđali sentì la necessità di convocare il cosiddetto Comitato centrale del suo gruppo, davanti al quale V dali tenne la sua lunga re’.azdne politica. La sua relazione è stata sopratutto un mal riuscito tentativo di rispondere al nos'ro appello all’unità. Con la ripetizione di argomenti abusati circa il tradimento della Jugoslavia e del «gruppo nazionalista d: Babič» egli cercò di convincere i suoi propri aderenti che l’unità con noi non è poss bile. Se volessimo trat are del livello ideologico di questa reiaz one allora potremo soltanto constatare ohe di un qualche valore ideologico di questa re'azlone non si possa assolutamente parlare. Accanto alle eoli e menzogne, questa relazione rappresenta una confusione ideolog oa senza confronti. Vi basti accennare soltanto a un punto della sua relazione in cu: parla della questione nazionale e dove afferma che da noi Ì3 nazione dominante è rappresentata dagli anglo-americani. Queste affermazioni dimostra solo ohe Viđali non sa nemmeno che cosa sia il problema nazionale, oppure che ciò rappresenti un poco ab le tentativo di creare la confusione ideologica in mezzo sali operai e. dall’altra parte il tentativo di mascherare l’oppressione nazionale della popolaz one slovena da parte della borghesia Italiana. Un fatto però è qui dì importanza fondamentale, ossia che la «Erezione del gruppo Viđali non si è ancora resa conto della necessità dell’unità del nostro movimento democratico e che intende ancora continuare sulla vecchia strada. Se così è, no: po-, aiamo davanti agli uomini 'della direzione vidaMana la domanda seguente: A chi serve la continuazione di una tale polìtica, se d’altra parte sappiamo che in mezzo a loro e a porte chiuse si discute molto più obiettivamente sulla controversia in relazione alla risoluzione dell’U.I. e s! giunge a .constatare le vere cause da cui ebbe origine questo dissidio. Quando parlano cosi privatamente e senza che le masse possano sentirli, essi ammetta« esplicitamente che la controversia non consiste nel fatto che la Jugoslavia si avvia al capitalismo e che stia per gettarsi nelle braccia dell’imperialSsmo, che la controversia non è quindi di carattere ideologico, bensì di carattere economico. Essi riconoscono apertamente che la Jugoslavia sta effettivamente edificando il socialismo nel suo paese. che l’affermaz one circa un preteso predominio dei Mak noti risponde alla verità eoe. e persino, ohe il cosiddetto «gruppo Babič» si trova su posìz’oni conseguentemente democratiche, ma eh» la Jugoslavia, secondo loro, non vuo.e sottomettersi al comune piano economico del blocco socialista sotto condizioni che vengono poste dall’Unione Sovietica. Aggiungono inoltre che è necessario condurre una tale lotta ideologica per costringere in tal modo la Jugoslavia ad accettare le condizioni poste dall’Unione Sovietica come esse sono state accettate dagli altri paesi a democrazia popolare. Come si può affermare una cosa non vera in merito alla Jugoslavia ed essere nello stesso tempo convinti trattarsi di una menzogna. Se però la controversi consìste nello stabilire quali dovrebbero essere le forme della collaborazione economica tra t paesi socialisti (ciò che effett’vamen-te è) e quanto ogni paese deve contribuire alla causa comune, allora si tratta di discutere su una base di uguagl’anza e della soluzione comune dii questo problèma. Per quale ragione si dovrebbe temete una discussione aperta in merito a questa questione di principio così importante per 1 futuri rappòrti dei paesi socialisti? Penso che una tale discuss one possa essere soltanto di vantaggio alla causa comune. Riteniamo dannoso e demoralizzante per il movimento operaio il falto di voler condurre e d perseverare in una campagna dì calunnie, pur sapendola tale. Uno discussione chiarificatrice Comunque la questione sta in questo: bisogna assolutamente finirla con lo sfruttare la risoìu-z one del’UI per la campagna di menzogne e di calunnie contro la Jugoslavia, come pure contro quelle persone che da noi non hanno accettato la risoluzione dell’UI come base per la prassi politica quotidiana g che sono fedeli al movimento democratico e al fronte antiìmperialista, poiché tali metodi non giovano al movimento democratico. Non la verità noi dobb amo temere, ma metodi die creano confus’one nei movimenti operai e li portano alla degenerazione. Lenin disse: «Nelle premesse alla sua pol'tìea il marxismo deve porre soltanto fatti esatti ed incontrovertibilmente provati». Come è possibile mettere in accordo questa affermazione d*. Lenin con la campagna di menzogne e di calunnie contro la Jugoslavia e contro d: noi? Penso Ohe ciò non sia possibile in nessun modo. Perciò bisogna finirla con s’m'iòf metodi che non sono In annona con la mora’e del movimento operaio e democratico. mo eretico, dei quali si è parlato più sopra, è possibile discutere del programma del gruppo Viđali e preparare su questa base un programma elettorale unitario della lotta per i diritti democratic? della popolazione triestina. Bsogna sapere che sebbene le elezioni abbiano un carattere soltanto amministrativo, esse sono di natura eminentemente politica. La reazione imperialistica straniera e locale oi da battaglia: aocettia-mo’a e sccnf gg amo la reazione. Siamo convinti che questa è la unica via giusta g nell’intoresse del movimento democratico locale e di quello internazionale. No: crediamo nel sano sentimento classista del proletariato triestino e nella profonda coscienza politica d! tutto il popolo democratico. Noi lo invitiamo a serrare le file e continuare con la lotta perseverante per i propri dritti. La responsabilità politica incombe su noi tutti e il popolo stesso condannerà tutti coloro ohe tradiranno t suoi interessi. Evviva l’un tà d’ lotta del movimento democratico del Territorio di Trieste! Su questa base, compagni, è possibile l’unità del nostro movimento democratico. Noi abb'a-aio sempre affermato che la risoluzione dell’UI non può costi- tuire ostacolo all’unità del movimento democratico nella lotta contro l’imper alismo qu’ da noi. Che le discussioni relative alla risoluzione sii svolgano Uberamente nell’amb to delle nostre nrganizzaztoni, ma su una base obbiettiva. Siamo contro le accuse che la Jugoslavia si avvìi al’a restaurazione del capitalismo e che non marc' verso il socialismo, che essa conduca una nolitica di appoggio all’imperia-1 smo ecc., perchè sappiamo che ciò non r sponde alla verità, e perchè conosciamo troppo bene io sviluppo della nuova Jugoslavia. Noi eravamo contro tali metodi della campagna di menzogne contro la Jugoslavia. E’ per questi che noi non ci s amo incamminati sulla strada che è stata scieita da gruppo Viđali, e penso che è bene il non averlo fatto. Altrettanto penso che è necessario andare uniti alle elez toni. No: offriamo la più larga base possìbile per l’azione delie masse popolari democratiche che possono pariec pare attivamente a queste elezioni e frustrare in tal modo le manovre della reazione. Con la nostra partecipazione attiva alla lotta noi dobbiamo trasformare la sconfitta che la reazione ci prepara in una sconfitta per essa stessa. Nel quadre de! principi basilari g dei nostro movimento dev*. EVIDENZA iva (Continua dalla l.a pag.) Bisognava proprio che un giorno David Rousset spiegasse e rilevase il gigantesco ridicolo di questo inferno senza nome. E’ quello che ha fatto con un libro dal titolo che dice tutto: «Il Pagliaccio non ride». Hitler, i suoi capi, le sue SS, 1 suoi alti funzionari di polizia e d’amministrazione erano paglacci che si ignoravano, saltimbanchi insanguinati che, con la maggiore gravita’ del mondo, metodica-mente, volevano trasformare la vita degli uomini in un gioco di massacro, nel pieno senso della parola, inventando folli dottrine, emanando leggi assurde, imponendo il loro delirio non solo negli affari di Stato, ma anche nei minimi particolari. Con un criterio e una minuziosità’ per cui la tragedia piu’ spaventosa assume tutti gli aspetti del grottesco. E 11 piu’ bello e’ che la collaborazione tra i traditori dei paesi occupati e i nazisti, senza rifiuti e molto seriamente, arrivava a seguire gli ordini nazisti con tutte le minuzie dell’assurdo. I saltimbanchirin-capo credevano in se stessi e non potevano ridere di se stessi. Come 5 saltimbanchi-prefetti e i saltim In questo particolare grottesco, tutta l’atmosfera di sospetto, di delazione e di terrore che pesava su Parigi occupata non si esprime chiaramente e non ne risalta un aspetto deprimente in questa storiella vissuta in cui la mania di perseguitare arriva fino ai bottoni? Lettera n. 35.006 del 12 novembre 1941 al rappresentante del Militar-befel-shaber nel Frankeinch presso il Servizio di controllo degli Amministratori provvisori. Mi viene consegnato, dalV Am-mirùstratore provvisorio, Alfred Georges, il rapporto gui accluso. Come indica questo ultimo, sembra che solo per indv.ver-: terna Ubbia lasciato esporre un ! abito i cui bottoncini potevano, a rigore, considerarsi come rap-j presentanti i colori inglesi. Il signor Georges e’ padre di famiglia. In queste condizioni, vi sarei particolarmente riconoscente se esaminaste il caso di prendere in suo favore un prov-i cedimento di benevolenza. Un rapporto di polizia che e-; voca una scena della strada, che : va tetta a onore di un bravo I francese che manifestava a mo-; de suo contro l’odiosa legge del-: iV». apatite: Oggi, alle 11.35, di fronte al ; n. 35 della via Clignancourt, j Muratet Henri, nato il '21 ottobre 1903, a Sauveteur (Avey-?<*!>), conuigato, tre figli, archi-\ ietto, nazionalità’ francese, abi- tante nel Boulevard Barbes 11, a Parigi, portava un distintivo giallo a forma di una stella con la scritta *Alverniate». Beynar Leonardo, commerciante di nazionalità’ francese, abitante, in piazza Tertre 2, consiglio’ a Muratét di togliere il distintivo. Per tutta risposta, Muratet l’ha picchiato. Fra parecchie circolari che raccomandano il saccheggio, il massacro e lo sterminio, sorgevano talvolta bucoliche ma strane osservazioni ufficiali come questa: Estratto da una lettera di Himmler allo SS-Startenfueh-rer Sievers, direttorede l’Anh-enerbe (Eredita’ degli antenati). ...A proposito delle ricerche meteorologiche future a cui ci dedicheremo su scala immensa dopo la guerra, vi prego di prendere nota di quanto segue: Le radici o bulbi dello zafferano dei prati si trovano a profondità’ che variano di anno in anno. Piu’ profondamente sono piantati, piu’, duro sard l’inverno; piu’ sono vicini alla superficie, piu’ dolce sara’ l’inverno. Questo fatto e’ stato portato alla mia attenzione dal Fuehrer Heil Hitler! (firmato Himmler. I pagliacci carnefici pensavano a tutto, nei minimi particolari. Si giudichi piuttosto: Ufficio centrale per la Economia e l’Amministrazione. Campo d£ concentramento DI-I Az; 14 e 3-Ot-5. Oranienburg, 4 aprile 1942 Riservata Oggetto: Punizioni corporali. Ai comandanti dei campi di concentramento Da, Sach, Natvw, Nie, Stu, Rav, e al comandante del campo di prigionieri di guerra di Lublino. Il Reichsfuehrer SS e capo della polizia tedesca ha decretato che quanto ordina punizioni corporali (sia che si tratti di detenuti preventivi o di detenuti per misura di protezione, dell’uno o dell’altro sesso) e aggiunge le parole «piu’ rigide», e’ opportuno applicare il castigo sul sedere denudato. Negli altri casi, l’applicazione di questa pena rimane invariata e conforme alla precedura decretata dal Reichsfuehrer SS. Per copia conforme. (firmato illeggibile SS. - Obers-harfuehrer e Stabsscharfuehrer ... E ce ne sono tonnellate, vagoni cosi, in cui David Rousset ha solo dovuto attingere per mostrare l’immensa assurdità’ di un ordine da incubo che rendeva pazzi cervelli francesi che si sarebbero potuti supporre meglio difesi. Ci sono in questo libro lettere inaudite in cui un padre, per esempio, domanda alle autorità’ come bisogna fare per impedire a sua figlia di sposarsi con un ebreo, una moglie esige che la si protegga contro la seduzione esercitata da una «non ariana: su suo marito, ece. La specie umana non appare nella sua luce migliore in que-I sta raccolta di documenti, in cui S l’orrore sì allea strettamente I alì’niettitudine. Poiché’ e’ vero : che quando l’uomo non vi fa at-! tenzione, tutto può’ diventare possibile, e perfino il regno del-1 la pazzia. Lui scienza d’oggi possiede mezzi poderosi sempre pronti al suo servizio. Nella foto si vede una enorme scintilla, utilizzata per la generazione dei raggi X, Certo non è il caso di utilizzar* la in un accendisigarcttel. duttiva in ogni obbiettivo di lavoro. Da allora le filiali sindacali piu’ attive hanno già’ introdotto in vari obiettivi il nuovo sistema di lavoro. Come risultato si e’ avuto un sensibile miglioramento nella produttività’ del lavoro, miglioramento che esteso a tutti gli altri posti dì lavoro nortera’ un grande contributo alla piu’ rapida realizzazione dei nostri compiti nel campo economico. Pertanto Vintroduzione della evidenza produttiva nel nostro lavoro e’ compito non solo della rganizzazione sindacale, come tale ma deve essere pretesa ed appoggiata da ogni lavoratore cosciente in lotta per l’elevazione del tenored i vita. Esso rappresenta la nostra forma di emulazione nel campo del lavoro, necessaria dove il popolo e” al potere per il piu’ rapido conseguimento di salde basi economiche. GOBBO NERINO (Gino) banchi-poliziotti francesi, per e- j sempio, che non potevano o non osavano ridere nell’eseguire ordini tanto crudeli quanto esilaranti. David Rousset presenta oggi questo involontario spirito da incubo in un libro fatto di documenti ufficiali, di lettere am-ministrative, di circolari 'di cui diamo qualche estratto. Il primo attore che appare dietro a tutti questi testi autentici e’ il «nazista» dai molle a- ; spetti, ma sempre simile a se j stesso. i «Per questo — dice Rousset ! nel suo bel prologo — non riderete come ogni giorno. Di solito, con la risata, accettane il saltimbanco, gli accordate _ una simpatia riconoscente. Oggi, ridendo, rifiuterete l’attore. Lo ; caccerete dal mondo. Perche’ lui. stesso e’ un pagliaccio che noni ride». E ora, largo alla sinistra i comicità’ hitleriana. Per incominciare, questo ma-i nifesto affisso in un comune; del III Reich. -.Allo scopo di regolare ta questione del toro comunale e allo scopo di evitare il pericolo di infezioni epizootiche, si e’ deciso quanto segue: Articolo primo. - Le vacche e le giovenche che, direttamente o indirettamente, sono state acqwstate presso un ebreo non hanno diritto alla mùnta del toro comunale. Articolo 2. - Le vacche e le giovenche delle stalle in cui si trova bestiame acquistato presso ebrei, sono sottoposte alPos-servazione durante l’anno. Durante questo periodo non hanno diritto alla monta del toro comunale. Articolo 3. - La presente ordinanza entra in vigore il l.o ottobre 1935. Koenigsdorf, 28 sett, 1935. Il sindaco del Comune di Koenigsdorf, in Baviera (firmato: Ernst Schreyer> Che ne dite di questo imperturbabile scambio di corrispondenza fra un commissario di polizia francese e un commissario speciale? Il razzismo entra dappertutto, onrj’iuo nelle case piu’ chiuse! Ci si lomanda davvero, qui, se bisogna ridere o piangere ci vergogna: Commissariato di Polizia d»lia citta’ di Chateaudun (Ei;re-et-Loir> A-S della prostituzione di una maggiorenne ebrea n. 4 t.'ì Alla , . Prefettura - Polizia Nazionale đ’Eure-et-Loir 30 gennaio 1942 Al Commissario di Polizia al Prefetto d’Eure-et-Loir, Ho l’onore di portare a vostra conoscenza quanto segue: La tenutaria della casa di tolleranza sita in via Avignano 12 mi ha domandato se poteva o-spitare per darsi alla prostituzione, una donna maggiorenne di confessione israelita che desiderava «lavorare» da lei. Da una qtdndicina di giorni questa casa non riceve piu’ tedeschi, per ordine delle autorità’ d’occupazione e riceve solo francesi. Vi sarei molto grato se voleste farmi sapere se posso autorizzare la tenutaria a ricevere da lei questa prostituta ebrea. U Commissario di Polizia. Commissariato di Polizia di Chateaudun (Eure-et-Loir) Charteres, 4 febbraio 1942 Il Commissario Speciale al Commissariato di Polizia di Chateaudun. Elezioni vittoriose vittoria di popolo (Continua dalla La pag.l perezioni sà' svolgevano p.na- ni ente, tanto che in vari paesi, dove giungemmo verso le ore 9, le votazioni si erano già concluse. Così a Pomlano, dove aveva votato iU 100 per cento degl! i-sortotS alle ore 9 di mattina. A Cesari le operazioni si erano i-nizate alle ore 8, alle ore 9,40 sulla tabella appariva la scritta «Votato il 100 per cento». Altrettanto a Monte di Capodiiatr.a, A Ma-resego ed in molti aitai paesi del distretto. Giovasti «d anziani oc»-revan« in. massa per depome il loro voto. Si sono verificati ep'sod. che da per se stessi documentano e manifestano la fede con la quale iU Popolo istriano ha nuovamente r affermato la sua appro-vaz.one alla linea seguita dal comitato Circondariale deH’UAIS. Alla linea che rafforza maggiormente la nostra organizzazione che accoglie nel suo seno i democratici' delle tre nazionalità qui conviventi. A Decani Gregorič Antonia vecchia di 85 anni si è recala alia sede elettorale sorretta dalla cognata: Prima di segnare i nomi prescelti ha voluto ben osservare la Usta dei candidati, dichiarando a: membri della com- missione elettorale: «Voglio ben guardare e scegliere i pto degni compagni, che dovranno 1 condurre la nostra lotta per il migi o-ramento delle nostre condizioni di vita. — La compagna Coslović Maria di 73 anni da Matterada, alla quale il presidente chiedeva se pure lei avrebbe votato rispose 3n lingua croata: «Compagno sento il dovere di dare il mio apporto alla nostra organizzazione.» Cos a Monte di Capod stria i primi' a dere il loro voto furono il eomp. Severin Antonio di 85 anni e la comp. Glavina Maria di 81 anni. Kardelj sulle consultazioni In varie località, come a Mare-sego, Monte, Seghetto, Santa Lucia, San Bortolo eoe. già al sorgere dell’alba le bande col festoso suono dei loro, stormenti avevano dato la sveglia alla popolazione che, Sncoìonatasi con le bandiere stellate in testa, si era recata a dare il proprio voto. A Pobegtoi nella prima ora a-veva già votato il 75 per cento degli elettori. A Lopar nella prima ora erano già concluse le o-peraz.oni, cosicché a) nostro arrivo ere cessata la possibilità di assistere al loro svolgimento. Anche a Cuoiberg e a Brda 1® elezioni si erano concluse nella mattinate. A Momiano verso le ore 12 aveva votato il 70 per cento; a Villania alle or® 10, SI 100 per cento; a Carsette, Caldania e a Tribano alle ore 11,30, il 98 per cento, non atam, alte erano le percentuali a ftembptó' e Baredi-na. Nel oentre 3u e in due sedi elettorali »!ä* ore 12 aveva votato di 100 p« serio, in una terza sede a»e ®sk 14 il 95 per cento. f A Sestetto la popolazione ha voluto festeggiare con particolare solennità le «Sezioni. Subito do- po la sveglia, la popolazione ha votato .in massa. Nella serata si è svolta una festa popolare nel corso della quale la commissione elettorale ha dato la sua relazione. La festa è stata tenuta nella ex casa dei nobili De Franceschi latifondisti proprietari di centinaia di ettari di terreno. Ora i coloni divenuti proprietari di quel terreno hanno voluta fornire una nuova prova della loro fede verso il P.P., cioè la prova della loro maturità politica. Con questa prova la popolazione di Seghetto ha manifestato la sua volontà di seguire compatta la lotta per 11 rafforzamento dell’economia, e di? volere ancor più rinsaldare la fratellanza italo-slava, Episodi oomsimt&i se ne sono verifica© a centinaia, non basterebbero lunghe colonne a recensirli. Essi dimostrano i gradi di maturità politica del popolo i-strano prodigante«! nel lavoro costruttivo per il miglioramento delle condizioni di vita. Nella giornata delle elezioni, numerose sono state le iscrizioni all’UAIS. Seguendo l’esempio di altri compagri; che lavorano per la collettività centinaia e centinaia risultano i nuovi iscritti accorsi a rafforzare le file dell’or-ganizzaz one. A Momiano sono i-scrivti 40 nuovi membri, a Bustaia 52, a Matterada 19 e cosi dappertutto. In questa atmosfera di entusiasmo & dS operos tà sì sono svolto le elezioni dell’UA-IS nel Circondari!® istriano. PANORAMA D»L SABATO (continua dalla prima pagina) si prevede una presa di posizione favorevole in linea di principio a! l’atto ma alla condizione che questo non persegua una. politica di aggressione. Rimangono cosi t soli promotori del Fatto, fiancheggiati dai paesi del Benelux. L’Italia insiste nelle sue profferte per entrare a far parte della combinazione ma Palazzo Chigi vuoto ottenere soltanto un certificato di benemerenza, dando la sua adesione — del resto molto o-stacolata da qualche nazione —t al Patto atlantico, ben -r-erenza da far valere al momento opportuno per puntellre con essa le sue rivendicazioni coloniali. Un certo interesse può’ ancora avere la notizia che l’Inghilterra ha ufficialmente riconosciuto «de facto» lo Stato d’Israele. mentre, quarantotto ore dopo, Washington si e’ affrettata di comunicare che gli Stati Uniti riconoscevano «de jure» ì Governi d’Israele e di Trans-giordania. Per il rimanente del mondo — Cina compresa, dove le truppe di Mao Tse stanno completando rapidamente l’occupazione dì tutto il vasto territorio — valga la classica formula che gli avvenimenti politici della settimana sono stati tutti «di ordinaria amministrazione». POLITICLY Poliücume ad ogni costo A (Continua dalla La pag.) In risposta alla vostra richiesta in data 30 gennaio scorso, ho l’onore di comunicarvi che una prostituta israelita non tiva per la più stretta coope-razione ed il reciproco aiuto economico fra i paesi socialisti e a democrazia popolare, ed in secondo luogo perchè tutti i paesi partecipa alla consultazione a Mosca e la repubblica jugoslava sono legati da accordi che prevedono la più stretta cooperazione in tutti i settori. E’ indubbio che il mancato invito alla Jugoslavia per la consultazione di Mosca non è conforme a questi accordi», «il Governo jugoslavo, ha proseguito Kardelj, ritiene che ciò non può essere giustificato dall’attuale mancanza di rapporti normali fra la Jugoslavia ed i paesi prtecipnti a questa Consultazione, poiché precisa-mente invitando i rappresentanti jugoslavi a parteciparvi si sarebbe potuta creare una possibilità di appianare più facilmente i malintesi esistent fra la Jugoslava ed ì paesi anzidetto. Il punto di vista del Governo jugoslavo è stato portato ieri a conoscenza dai Governi dell’U-RSS e degli altri paesi partecipanti alle consultazioni di Mosca», ha concluso ü ministro. MOSCA, gennaio. — Nel 1945 il decifratore dell’Ambasciata di Francia a Mosca aveva al suo servizio, come istitutrice per i suoi bambini, una giovane sovietica di nome Lydia. Si trattava di una ragazza tutt’altro che insignificante per quel tanto almeno che potevo giudicare dalle conversazioni che ebbi con lei quando l’automobile del servizio informazioni le offriva un passaggio per aiutarla a portare la borsa della spesa. Il gusto che aveva per il suo lavoro' non era pero’ eccessivamente sviluppato: le scuole e le industrie di una capitale socialista offrono ai cittadini di una certa età’ ben altre possibilità’ che non siano la carriera della balia asciutta. Quando il decifratore se ne torno’ a casa per il congedo annuale, la moglie del console francese assunse Lydia come aiutante per le faccende di casa. Si trattava di una meridionale dall’attività’ esuberante che si entusiasmo’ a modo suo per la sua nuova aiutante: la travesti da servétta da commedia e finalmente la elevo’ al supremo onore di servire in tavola quando vi erano degli invitati di riguardo. Poi, anche il console se ne andò’ in congedo a sua volta, abbandonando Lydia che smise di figurare tra i domestici della Ambasciata. Qualche mese piu’ tardi un giovane attacehe’ che seguiva con zelo tutti gli intrighi del Corpo diplomatico entro’ senza fiato nel mio ufficio proferendo non senza solennità’ queste parole piuttosto sorprendenti: «Il ministro del Cile vuol dare le dimissioni a causa di Lydia!». Chiesi delle spiegazioni. Sep- pi eosi che il giovane Ocampo, figlio del ministro plenipotenziario della Repubblica Cilena nell’URSS aveva appena sposato, contro la volontà’ della famiglia, l’ex istitutrice dei figli del nostro decifratore. Disperato per questo matrimonio male assortito, dopo una serie di spaventose scene familiari, il padre aveva deciso di lavare l’ono-te offeso dimettendosi dalle sue funzioni. Il gesto era in certo qual modo eroico, dato che gli emolumenti riscossi dal signor Ocampo padre, a Mosca erano assai superiori a quelli che lo attendevano al suo paese. Egli rinuncio’ quindi al suo funesto disegno e la giovane coppia «perdonata» venne ammessa, d’allora in poi nei ranghi della societ! diplomatica della capitale della URSS. La versione ufficiale della storia aggiungeva poi che si doveva ale lagrime della signora Ocampo se le sdegno dello sposo s’era alfine placato. Negli ambienti stranieri di Mosca che non si contentano delle spiegazioni ufficiali e’ diffusa pero’ un’altra versione secondo cui l’Ambasciatore degli Stati Uniti avrebbe interposto con molta energia i suoi buoni uffici per aiutare il ministro cileno a superare ì suoi pregiudizi. Le ragioni di questo interessamento cominciarono a diventare evidenti nell’autunno del ’47, quando il Governo di Santiago, allegando non so quale storia da far dormire in piedi sull’cazione del Cominform», ruppe le relazioni diplomatiche eoh l’Unione Sovietica. La commedia era chiaramente montata a Washington. E poiché’ Lydia »veva conservata la sua cittadi- nanza sovietica e non godeva quindi dei privilegi diplomatici dela Legazione del Cile, erano prevedibili delle complcazioni giuridiche che avrebbero gonfiato ’incidente, quando la fami» glia Ocampo, a causa della rottura, avrebbe abbandonato il territorio russo. Il seguito e’ noto. Ocampò figlio e’ rimasto a Mosca con la sua giovane moglie e lavora attualmente all’Ambasciata d’Ar» gentina. Quanto ad Ocampo padre, rientrato nel Cile, si e’ fatto immediatamente nominare capo della delegazione del suo paese all’ONU. La’, in nome della «dignità’ umana» oltre che degli «usi diplomatici», si e’ affrettato a presentare nn ricorso sonoro all’Organizzazione delle Nazioni Unite che lo ha accolto dietro le energiche pressioni del sig. Fritzmaurice* rappresentante della Granbretagna e del sie. Gross, rappresentante del-l’USA. Come mai pero’ Oòampo ha trasformato ora in nn avvenimento internazionale un irfatri-moriio di cui, appéna dite anni or sono, non voleva nemeno intendere parlare? Il ministro del Cile, a quanto pare non aveva perdonato che a fior di labbra alla coppia ed aveva accolto czon soddisfazione la notizia della rottura diplomatica, con la speranza che questa avrebbe offerto un eccellente pretesto per rompere oul matrimonio male assortito. Se quindi egli cambio’ improvvisamente parere, e decise di e* rigersi ad infliessbile campione dgli amori del suo erede, questo cambiamento non si deve soltanto alle, pressioni famigliare continua