VITA GIOVANILE ^ ____ --PERIODICO BIMENSILE —---- Unione Giov. d. c. Fides'' edit. gratis. Redazione: Via S. Pietro 594, II PIÙ VITA. Chi di noi non sente prepotente l'istinto della vita? Tutti vogliamo vivere, vogliamo agire, vogliamo amare. Tutti ma noi che ardente sentiamo scorrerci il sangue nelle vene, noi che concitati e vigorosi sentiamo i palpiti del cuore, noi che infrenabili abbiamo un'anima che vuol rompere i legami di questa carne, che tanto ci affligge, per slanciarsi fuori di noi, fuori di questa materia e impennare il volo ardito verso l'ideale puro e bello che ci rapisce, noi giovani vogliamo vivere di più; più intensamente ! Più vita, più gioia, più amore. E con noi è tutta la gioventù d'Italia, la gioventù di Francia, la gioventù sana del mondo. È finita la carneficina, il macello bestiale, dove 1' odio mieteva allegro le sue vittime ora vogliamo l'amore la vita vera, la gioia. E veramente acre, o giovani amici, questa nostalgia del gioire ! Tanto più, in quanto essa è la manifestazione più propria della vita. È giusto, è buono ancora questo desiderio cocente di gioia che ci brucia le fibre più vitali del cuore, perchè Dio stesso ha voluto che ci fosse; e a Dio esso deve condurre. E a Dio, al Dio vivente che la materia vorrebbe sopprimere, ma che lo spirito nostro appassionato, insaziabile chiama e invoca incessantemente, ha condotto e conduce continuamente anime di giovani, anime di uomini maturi, anime di vecchi. E un ritorno consolante quello che si svolge intorno a noi. Son giovani sopratutto, letterati, poeti, filosofi, sono anime che dopo aver appressato le labbra sitibonde al calice del piacere per trovare la gioia, le > hanno ritratte più arse di prima, col cuore più voto più sconsolato. 0 voluttà, o piacere sensuale, esclamava una di queste anime che va in cerca della gioia, tu sei 1' eterna insoddisfazione, tu ci inganni, ci seduci tu che sorridi con le labbra dell'amore o misterioso fantasma della gioia ! In quale abisso canti tu e in quale abisso vuoi tu dunque farci rotolare con questa ubbriacatura furiosa? No, tu non sei la felicità. Dove adunque si trova questa felicità che tanto cerchiamo? V'è bensì una guida, continua lo stesso scrittore non ancora convertito, v' è una guida che dovremmo seguire se non vogliamo morire nelle torture dell' ultime disperazioni. È un piccolo volume. Tutti lo conoscono, molti lo leggono, nessuno lo segue. Si chiama l'Evangelo di Gesù Cristo. Qui sta tutta la gioia, tutta la vita, tutto l'amore. Molti fino a ieri nemici, oggi si sono arresi, altri son vicini, ma molti son lontani. Noi che il Vangelo lo prossediamo nel cuore, noi che per ricondurre ad Esso la umanità, ci uniamo in file serrate, dobbiamo lottare, per ricondurre la gioventù a Cristo. Dobbiamo strappare al nemico zolla per zolla, senza tregua. Sarà una battaglia lunga, più lunga della nostra vita. Ma è la battaglia santa è la battaglia di Cristo e nostra. Quindi avanti, col vessillo spiegato, con la fede nel cuore avanti ! Vogliamo fortissimamente vogliamo che la gioventù ridivenga cristiana, perchè viva, perchè ami, perchè goda. Cristo è con noi ! giovani soldati di Cristo, avanti ! Godere la vita. Dopo il disastro immane della guerra una smania insaziabile di divertirsi ha invaso le città e le campagne. Uomini e donne ma specialmente i giovani si son gettati a capofitto nei più pazzi divertimenti nonostante il disagio economico e il caro viveri. Mai s'è visto un lusso più sfrenato nel sesso femminile, mai uno sperpero di denaro più inutile specialmente nei giovani. Di naturai conseguenza si ripudiano le massime sagge ed eterne del Vangelo, che dei divertimenti ci permette di usare per sollevare il nostro corpo affranto dalla fatica, per allietare il nostro spirito sfinito nella dura lotta quotidiana e si abbracciano con grande trasporto le nefaste teorie socialiste, che per far proseliti vanno predicando che « il fine della nostra esistenza è il piacere, che l'uomo è creato per godere. » Il nostro paradiso è in terra? Ma quando mai si è avuta vera e perfetta felicità in questa valle di lagrime ? Malattie, dolori, avversità, contraddizioni, disgusti si sono sempre avuti e si avranno sempre, finche ci sarà un soli'uomo sulla terra e non sarà certo l'avento del bolsevi-smo che potrà mutare questo stato di cose. Anzi ! 11 bolscevismo non fà che rendere ancor più triste la vita, come avviene sotto il „beato" regno di babbo Lenin e come si scorge nei saggi di preparazione che si hanno negli altri stati d'Europa, dove la vita sociale è scombussolata, la quiete e la tranquillità completamente svanite. C' è una sola via per avere la felicità: quella insegnataci da Gesù Cristo: Il dolore sulla terra è conseguenza del primo peccato, però se sapremo sopportarlo con rassegnazione avremo un premio senza fine nella vera felcità del paradiso. Coloro che cercano la felicità fuori di questa via, coloro che seguono le massime del socialismo non avranno la felicità in questa vita e per di più l'inferno nel! altra. Eli studenti cattolici e le feste di precetto Giorni or sono si è riunito l'Ufficio studenti del Consiglio superiore della Gioventù cattolica italiana. Dopo aver esaminato i risultati dell'agitazione per la festa del Corpus Domini, che gli studenti cattolici hanno ovunque energicamente e dignitosamente condotto, 1' adunanza ha esaminato il caso di volgale settarismo verificatosi ad Ascoli Piceno, prendendo in proposito energiche deliberazioni. È stato deliberato di svolgere una energica azione, affinchè i provveditori e le Giunte provinciali inseriscano nei calendari scolastici del prossimo anno le feste di precetto ed in ultimo, su proposta di R. F. Mi-chetti venne approvato il seguente ordine del giorno: «L'Ufficio studenti della Gioventù cattolica italiana, esaminato l'esito dell'agitazione per il riconoscimento della festa del Corpus Domini, mentre constata con viva soddisfazione come in moltissime città d'Italia l'astensione dalle lezioni sia stata quasi completa ed ovunque 1' agitazione si sia svolta seria, vivace e dignitosa, plaude alla gioventù studiosa italiana, che ha dato prova di serietà e di attaccamento all'adampimento dei propri doveri religiosi; prende atto con soddisfazione delle decisioni delle autorità scolastiche di molte provincie, che hanno concesso la vacanza; protesta contro il settarismo massonico, che ha impedito che il tradizionale anticlericalismo della Minerva cedesse alla generale volontà dei cattolici italiani; invia un saluto di fraterna solidarietà ai compagni dell' istituto tecnico di Ascoli Piceno, sospesi dalle lezioni, perchè rei di aver fieramente affermato la propria coscienza cristiana, delibera d'intensificare l'azione, affinchè nei calendari scolastici del prossimo anno siano inserite tutte le feste di precetto ; fa voti, perchè al parlamento italiano sia presentato un progetto di legge per il riconoscimento di tutte le feste religiose»' „Un buon libro" La Società An. Coop. «Azione giovanile» ha stampato un buon «Libro di risposte per le rime» (tale è anche il titolo) alle scempiaggini più comuni che si dicono contro Dio, la religione e il clero. Ecco alcuni epigrammi riportati dall'«Azione giovanile», che raccomanda libro di Mons. Donini : „Io non potrò mai credere. Se non quello che intendo," Sentenziava Luchino gravemente. E Carlo, impertnrbabile : .Almeno alfin comprendo, Perchè dicon, che credi poco o niente." Quando ad ana tavola si discute sul prete, spesso avviene di poter appiccicare questa risposta a qualcuno : „Insomma, far il prete è un buon mestiere". „Ed allora, a mio parere, Voi siete un gran minchione!" „Quest'è insulto!" — „Ve no do' ragione: Se fare il prete è un buon mestiere, Porchè noi fate voi, gentil messere?* E finisco con un'altra citazione: Viaggiava un prete in treno. Quando uno screanzato Prese a parlare in modo molto osceno. Il prete lo guardava disdegnato. Ed il libertino allor con impudenza: „Non mi vorrà mangiare, il reverendo ?" Il prete allora, perduta la pazienza, Risposegli fremendo : „Non s' allarmi ! La carne di maiale A me fa sempre male". Succedono miracoli?... Poco tempo fa si tenne il solito pellegrinaggio nazionale francese al celebre santuario di Lourdes." Fra i pellegrini c'era pure un ex-combattente: Henri Lhorloge, di 32 anni, di Amiens, che, colpito al Chemin des Da-mes da scheggie di granata, era rimasto completamente cieco, nonostante le più assidue cure a cui fu sottoposto in vari ospedali. Ora al passaggio della processione del Santissimo Sacramento questo infelice ricuperò la vista completa dell' occhio sinistro. Un applauso formidabile della folla scoppiò, vedendo un fatto sì prodigioso, che coronava nel modo più completo la fede di quel buon soldato. Ecco uno dei tanti fatti, che di quando in quando Dio fa succedere per rinforzare la nostra fede ! Lettere amorose Negli scavi di Sifarus, al nord di Babilonia, è stata scoperta una lettera amorosa, che rimonta a circa quattromila anni fa. La lettera è scritta dalla fidanzata al fidanzato, ed è scritta, ben inteso, su una tavoletta d'argilla, perchè allora la carta non era conosciuta. La lettera dice: «Il dio Sole e Merodak ti accordino la vita eterna ! Ti scrivo, per sapere se la tua salute sia buona. Oh mandami notizie in proposito ! Io sono adesso in Babilonia, ma non ti ho visto in nessun luogo, e ciò mi addolora molto. Scrivimi quando vieni, acciò io sia felice. Vieni il mese delle feste. La vita eterna ti sia accordata per le mie preghiere e per la mia felicità!» Che animo dolce, affettuoso e spirituale si manifesta in questa lettera, scritta da una fanciulla di quattromila anni fa ! — Leggendo certe lettere amorose dei nostri tempi, non si può certo dire, che l'umanità abbia moralmente progredito ! Propaganda rossa. SCENA I. «Popolo, agricoltori, operai, lavoratori ! Noi compiangiamo la vostra miseria. I rie; chi vi sfruttano ; unitevi, entrate niellile leghe socialiste. Esse somo fatte umicamente per voi, per il vostro bene. Notn temete, non vi si fà nè politica, nè religione. Ognuno nella religione resta libero e rispettato. Nostro fine è .solo di migliorare le vostre misere sorti ; fine nobile e sanlto e umanitario della unione dai qualunque, altra lega socialista. Tutti dobbiamo essere uguali !» SCENA II. «Soci, operai, agricoltori, destatevi e ve= deite coi vostri occhi1 chi ama il vostro bene. Preti' e Signori son uniti insieme ai vostri danni ; la religione non ha mai; pensato e non penserà mai ai vostri bisogni. Quesito è tutto merito dei socialisti.» SCENA III. «Operai, avete letto i nostri giornali ? A* veite udito i nostra conferenzieri ? Sappiate adunque liberarvi dalle pastoie dei preti. Essi sono ingannatori. Vi promettono il para* eliso nel' altra vi,t;a ; ma il nostro paradiso dev' essere qui e ve lo daremo noi». SCENA IV. «Operai, godiamo ora ; dopo morte tutto è morto. (Una voce: come, per i cani e i gatti?) Sì, sdiamo tutti bestie più o meno perfes zionate. Le ingiustizie sociali gridan ven* detta, distruggiamole. Tutti i mezzi sono buoni, avanti ! La forza siamo noi». SCENA V. «Operai, ora comandiamo noi; potete es* sere tranquilli e soddisfatti. Certo tutti e-guali non si può essere. Ma è così anche in naturai. Non c' è ancora l'età dei' aro, ma verrà. Intanto voi fate senno, non fate ru= mori, non fate ribellioni, che le prigioni vi sono ancora. Avete veduto che non si scherza. Ieri ab' biamo messo in prigione i turbolenti». «Ora è il regno della libertà ; ma prima è il regno dell' ordine». CALA IL SIPARIO. A questo punto i poveracci si accorgono di essersi lasciati trappolare dai socialisti, i quali han tolto loro La fede, la libertà, la dignità e la pace. Mia è tardi. Chi prima non pensa, sospira dopo. Questa è la storia genuina della propa* ganda rossa. S. Nazari© Anche quest'anno la festa del nostro pas trono fu festeggiata colia più gran pompa. Dopo il solenne Pontificale di Sua Eccelli, il nostro amatissimo Vescovo si tenne la processione colla reliquia del1 Santo. Una folla immensa di popolo vi partecipò devo* tamenite altri molti venuti anche dai luoghi circonvicina assistettero al passaggio con grande, riverenza. Il coro fu accompagnato dalia banda, che di quando in quando negli intervalli eseguiva qualche marcia. Dopo la processione Sua Ecc. volle esprit mere cc»n infocate parole tutta la sua coni! mozione ed esortare tutti i fedeli», che a mas la pena potevano essere contenuti dalla va' stia chiesa, a conservare intatto il sacro de5 posito che il santo protovescovo di Capodri* stria trasmise ai suoi successori. La perisuaisiiva parola dèi Presule diocesa* no, che in si breve tempo seppe accaparrarsi l'affetto dei fedeli e la stima anche degli avs versari più accaniti lasciò in tutti la più pro« fonda impressione. La S. Cresima Domenica 20 e lunedì 21 giugno, fu ammù nastrato il Sacramento della cresima a oltre 2000 fanciulli deila città e degli altri luoghi. Specialmente domenica ci fu un concorso inaspettato perchè quest'anno si tenne la cresima tanto a Pirano che a Isola, a Trieste poi una domenica di più del solito. In tuittte Ile diocesi in quest' anno furono amministrate circa 8000 cresime. Una novità veramente necessaria fu quel' la di fair celebrare itti ogni turno di cresi' mandi una S. Messa. Famiglia agricola coop. E' atteso dia tutti con vera curiosità il Con* gnesso general© ardiniariio che si terrà dome* nica 4 luglio, mejl quiaflle verrà presentato al* l'approvazione ili bilancio dell'amino 1919. Se si penlsa alile granelli opere, che questa fiorente istituzione ha cercato di attuare in quest'ultimo tempo, iati ©dlassalle impianto ilnidlusitrlilalle, che sì bene funziona non si può non restare mieraivigPfflaitfi e non mandare un plauso dli lode a tutte quale persone che con tarato spiniti) idi sacrificio logorano la lo* ro esistenza per ili vantaggio materiale per mezzo dfi esso per quello spirituale della no* stna popolazione. Ricreatorio Per iniziativa dela Federazione delie ais* saoiiaziani cattoliche si studila ora ili modo per aprire più presto che sarà passibile il Ri* icreaitario del Patronato. Ora si Sta riparare do ì dammi nion indifferenti prodatiti dlali'ab* bandamo di tanto tempo e dall soggiorno dei soldati. Sé spera in breve di pater mettere ali fianco dielle altre mastre istituzioni anche questa che alfe aìlltre deve fornire gli elementi costi* tutivi, che di tutte è il fondamento. Fine dell'anno scolastico Le, varie scuole dela nostra, città furono chiuse quest'anno ad 24 giugno eccettuate le popolari, dove l'istruzione continuò fino ai 30. Le pagelle però verranno distribuite appe* ma ai 10 Jlugliio, perchè primia gran parte de® gli studenti devana sottomettersi agili esa* mi di promozione. Soltanto pachi sano co* loro che ne vanno esortiti. Il profitto sia nel locale Ginma9Ìo4iioeo, sia nell' Istituito magi* stralle non fu mollto lusinghiero e molti stu* dienlti avvezzi: all' indulgente larghezza del tempo dà guerra e dell'anno soaiastiioo pas* isaito devono ora sudare per ricuperare il tempo perduto e passare almeno cogli esa* m'i di promozione. Alcuni studenti furano ,ancor più sfortunati perchè ammessi agli e* samli di riparazione appena in ottobre. Non saremo certamente noi che griderei* mio contro ila severità dei professori, anzi per il prestigio della nostra scuola nOi pian* diamo ai'apera degli insegnanti e ricordiamo a tutti che Ila scuola non è fatta per spin* gere avanti tutti gp5 asini che vi isi presenta* no ma è unta palestra della mente, dove si preparano coloro, che uin giorno saranno il cor volo della società. Ooin ciò però non vogliamo approvare senza eccezioni di sarta tutto òli fairragginoso piano didattico ora vigente. Per ora però non vagiamo toccare questa tasto. Nelle popolari! il profitto fu malto miglio* re che negli anni passati, sebbene s'abbia dovuto deplorare anche quest' anno la scarsa frequenza megli ultimi mesi e l'incredibile spensieratezza di certi genitori che non san* no apprezzare quanto sia importante l'istru* zionie per l'avvenire dei loro figli. Su 470 maschi iscritti furono promossi 300. Neljlle classi femminili la percentuale fu an* cara maggiore. Messa di ringraziamento In chiusa dell' amino scolastico, sabato 10 corr. alile ore 8, sii terrà urna S. Messa di ri,n* graziamento per ila scolaresca' delie popolari. Dopo la messa saranno distribuite le pa* gelile,. Recita In onore di Monis .Vescovo, ile Figlie di Mia ria diedero un a breve serata di recita* zione, lunedì 21 giugno, rappresentando il bel dramma in 3 atti! : «S. Dorotea» con una farsa. Anche in questa occasione, S. E. voile esprimere cotti sentite parole i suoi ringra* z lamenti. La recita fu ripetuta per il pubbMco nel giorno dei Ss. Plettro e Paolo. E' superfluo aggiungere che le attrici co» me al solito si fecero veramente onore. Congratulazioni Al nostro carissimo amico Giuseppe Del* ton, che fu licenziato con ornare, porgiamo le nostre più vive congratulazioni, coli' au* gurio di averlo sempre fedéle compagno nel* Ile lotte per i nostri ideali. Per la „Vita Giovanile" Lista precedente . . L. 1032.40 Raccolte da alcuni amici prima di una seduta nella sede sociale......„ 18.— Nicolò Norbedo, potestando contro coloro che mancarono alla seduta, in modo speciale contro E. M..........„ 2.—* Quei della patria...........» „Menestrin" offre...........» " M Totale . . L. 1053.05 Giovani I Un grande cattolico Leone Harmel ha detto: «Oggi chi non è apostolo è apostata". Grande verità e severo monito a tutti noi, che siamo e vogliamo essere sempre cattolici d'azione. La religione di Cristo è combattuta da mille parti. A' noi il difenderla, il rivendicarla con 1' apostolato delle nostre parole, del nostro buon esempio. Siamo apostoli!