ANNO X Capodistria, 1 Aprile 1876 N. 7 LA PROVINCIA DELL' ISTRIA itir Esce il 1™ ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso U Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. DIETA PROVINCIALE Il giorno 14 marzo ebbe luogo la II seduta della Dieta provinciale alla presenza di 23 deputati. Scusata un' assenza, il capitano provinciale annunciò l'elezione dell'onor. Polesini a preside del Comitato finanziario ; degli onor. Campitelli e Petris a relatori ; dell'onor. Parisini a preside della Commissione politico legale, e degli onor. Barsan e Boccalari a referenti. L'autorità scolastica prov. presentava quindi un prospetto di gestione sull' amministrazione del fondo scoi. prov. dal 1 gen. al 31 die. 1875 ; la Giunta prov. presentava due progetti di legge, concernenti 1* uno ia costruzione e rettificazione di strade, l'altro una modificazione al paragrafo 6 della legge 2L febbraio 1873 sull' abolizione del contributo fondo scuole normali, e la introduzione di un contributo scolastico sulle eredità. Veniva accolta la proposta della Giunta, di rimettere cioè al comitato poi. leg. la domanda di tre comuni per la loro costituzione autonoma. Fatte quindi altre proposte ed approvati i resoconti la seduta veniva levata alla 12 >/«. Il giorno 18 marzo ebbe luogo la III seduta, presenti 24 deputati. Approvato il protocollo della precedente seduta veniva annunciata la presentazione della relazione della Giunta sulla istituzione della stazione enologica provinciale, con sezione pomologica. — Veniva dispensato per ragioni famigliari un onorevole deputato dalla partecipazione alle sedute per tutta la presente sessione. Si accoglieva senza discussione la proposta dell'onor. Flego d'incaricare la Giunta a far petizione all' imp. Governo affinchè venisse semplificata la procedura pel trasporto vino ed olio nazionale oltre la linea doganale verso Trieste. Veniva attribuita al Comitato scoi, per le sue proposizioni la mozione Clesius concernente la riforma di due capoversi del § 23 della leg. prov. 3 nov. 74 sulla regolazione dei rapporti di diritto dal personale insegnante presso le Scuole popolari. — Veniva passata allo stesso Comitato la petizione degli studenti italiani di Graz e di Vienna per 1' ottenimento di una facoltà legale nella lingua materna in una provincia italiana della Monarchia. — Al Comitato finanz. si demandava l'istanza del Comitato fondo sov- per un soccorso pecuniario a studenti slavi, resso l'Università di Graz. venzioni poveri, presso . _____________ — Approvate alcune leggi presentate anteriormente si leva la seduta alle ore 12. Il 21 marzo si apriva la IV seduta alla presenza di 24 deputati. Comunicava il presidente di aver accordato un permesso di otto giorni all'onor. Covaz, chiamato a far parte dei lavori d'estimo fondiario presso la Commissione distr. di Pisino. Attribuivasi al Comitato scolastico una dichiarazione degli studenti italiani all' Università d'Innsbruck colla quale accedono alla Petizione fatta dagli studenti italiani di Graz e di Vienna per la concessione di una facoltà legale italiana in una provincia italiana della Monarchia. Allo stesso Comitato riferivasi la supplica di un sotto maestro a Bescanuova per un miglioramento di salario a favore dei sotto maestri muniti del certificato di abilitazione al magistero. Alla Commissione finanz. rimettevasi l'istanza della Società di Soccorso degli studenti di legge a Vienna per una sovvenzione. In seguito a comunicazione telegrafica di S. E. il Luogotenente, che annunziava la restituzione con alcune osservazioni del progetto di regolamento per l'attivazione di un Istituto Provinciale di Credito Fondiario votato dalla Dieta nella sessione precedente, si rimetteva l'oggetto al Comitato polit. leg. per successiva riferta. Il Commissario imperiale veniva interpellato da parecchi onorevoli deputati a qual punto fosse condotto lo studio del progetto di Legge sulla regolazione del torrente Cornalunga, nel territorio di Capodistria 1). Preso atto della costituzione del Comitato scolastico coli' elezione a presidente dell' on. Belli ed a segretario dell' on. Covaz, si passava all' ordine del giorno. Nel primo punto del quale la Dieta si pronunziava negativamente sulla domanda dell' Imp. Governo perchè avesse d'assumere o meno a carico del fondo provinciale gì' importi d'indennizzo che verrebbero rilevati nel caso della comparsa della Phylloxera. Nel secondo punto si discuteva sopra una relazione dell' onor. Bar-san pel Comitato poi. leg. circa gli appunti fatti dall'imperiale Governo ad alcuni paragrafi del nuovo Regolamento sulla pertrattazione degli affari nella Dieta. Nel terzo punto l'onor. Boccalari riferiva pel Comi- tato p. 1. in seguito al parere richiesto' dal Ministero di giustizia sulle disposizioni da prendersi onde impedire la divisione materiale dei caseggiati nell' Istria e ne formulava cinque proposte che vennero discusse dagli on. Stradi, Clesius, Amoroso, Campitelli, e Boc-calari. — Esaurito con ciò l'ordine del giorno la seduta veniva levata alle ore 2 pomeridiane. 1) Ecco il tenore dell'interpellanza: Fino dall' anno 1873 nella sessione dietale del novembre, dietro iniziativa del Municipio di Capodistria, fu approvato un progetto di legge concernente la regolazione del torrente Cornalunga sito nel comune di Capodistria. Con risoluzione 3 agosto 1874 S. M. I. R. Ap. non trovava di impartire la sanzione per difetti di forma sulla parte tecnica del progetto, esternava però la sovrana aspettativa che il governo sarebbe intento in ogni modo di porre rimedio alle calamità derivanti dalle allagazioni del Cornalunga. Ber ordine del Sig. Ministro di agricoltura, IO agosto anno stesso, fu contemporaneamente dato incarico alla Luogotenenza in Trieste di fare assumere sollecitamente tutti i rilievi tecnici necessarj allo scopo. Malgrado però il vivo interesse esternato dal Municipio di Capodistria e dalla Dieta provinciale, malgrado l'alto apprezzamento sovrano dell'opportunità del progetto in discorso, questo non fu ancora riprodotto dall'Imperiale Governo colle volute modificazioni tecniche e con un giudizio qualunque sulla convenienza di raggiungere lo scopo nelle forme legislative deliberate dalla Dieta. Così stando le cose, si domanda al sig. Commissario imperiale a qual punto sia condotto lo studio del progetto di legge sulla regolazione del torrente Cornalunga, e se si possa attendersi, ancora durante l'attuale sessione, la pertrattazione dell'oggetto iu discorso. Dr. Belli — Dr. Barsan — Dr. Boc-calari — Rev. Grobissa — Dr. Mado-nizza — Clarici — Dr. Campitelli — Bembo. ... jB tb idpMilM &nGKK>lffumàtì a éfftrj à 6» <■» ♦ —i * 1 i• i: ■ > : . H J .1- f •!<)■ ' *:'/ ; Oggetti scolastici Per ragioni pedagogiche non disgiunte anche da mire di economia, l'i. r. Luogotenenza partecipava colla Nota 2 Agosto p. p. N. 8156, allegata al IV. 16, avere disposto S. E. il Signor Ministro dell'Istruzione pubblica col dispaccio IO Luglio p. p. N. 7252, che a principiare dall' anno scolastico 1875-76 iu poi, abbia da esistere un Istituto magistrale maschile, pubblico, in Capodistria, ed un Istituto magistrale femminile, pubblico, in Gorizia; ordinando contemporaneamente la simultanea chiusura degl'Istituti magistrali maschili di Trieste e Gorizia, e della scuola magistrale femminile, privata, delle monache Orsoline in Gorizia. L'Istituto magistrale in Capodistria comprenderebbe tre sezioni, cioè, 1" italiana, la slovena e la illirica ; quello di Gorizia suddividerebbesi nelle due sezioni italiana e slovena ; riservandosi il signor Ministro di deliberare successivamente sul modo come provvedere alle maestre nelle scuole con lingua illirica d'insegnamento. Il nuovo Istituto magistrale in Capodistria, fu aperto alquanto in ritardo, cioè, intorno alla metà del mese di Novembre p. p. ; ma non sì tosto cominciò esso a funzionare che si sollevarono anche da più parti vive lagnanze a cagione della sua interna organizzazione, e dell'introduzione nel medesimo della lingua tedesca, in alcuni corsi come lingua parziale ed in altri come lingua esclusiva, o quasi, d'insegnamento nelle materie. Intorno alla convenienza di concentrare in due soli i preesistiti Istituti magistrali nelle Provincie di Trieste, Gorfzia-Gradisca e d'Istria, e così pure intorno alla organizzazione, che sarebbe da darsi all' Istituto magistrale in Capodistria, affinchè esso possa corrispondere, in linea nazionale, ai bisogni dell'Istruzione popolare in questa provincia, non fu previamente consultato il Consiglio scolastico provinciale dell'Istria. Ad eccezione quindi del piano delle lezioni, allegato al susseguente numero eh' è uffiziale, la Giunta provinciale non è in grado di riferire di propria ed accertata scienza sulle coudizioni interne del predetto Istituto, anche pella ragione che una dettagliata esposizione delle medesime non fu fatta neppure successivamente nel Consiglio scolastico provinciale; come del pari vi è caduta la proposta di aprimento d'una inchiesta, a mezzo di delegati del Consiglio stesso, eh' era stata formulata dai membri della Giunta provinciale sedenti in quel Consiglio, all'oggetto di verificare se ed in quanto fossero fondati i lagni divulgatisi, e l'organizzazione del piudetto Istituto sia in tutto conforme alle prescrizioni di legge. Dopo queste precedenze, la Giunta provinciale non ha creduto di dover spingere più in là nelle vie uftìziali, le proprie ricerche intorno a quest'oggetto, ad i delegati della Giunta provinciale nel Consiglio scolastico provinciale non hanno egualmente stimato opportuno di valersi del diritto loro accordato dalla legge provinciale sulla sorveglianza scolastica, di visitare da loro stessi l'Istituto in parola, onde istruirsi direttamente dello stato del medesimo. Tuttavia, per non passare intieramente sotto silenzio questo importante oggetto, la Giunta provinciale comunicherà alla Dieta provinciale quel poco che è venuto a sua cognizione da fonti abbastanza attendibili per essere credute, allegando qui per esteso al IV. 17 la propria Nota 9 Gennaio a. c. N. 47, spedita alla Giunta provinciale di Trieste, la quale trovandosi parimenti moltissimo preoccupata delle voci non troppo rassicuranti che circolavano in privato ed in pubblico, a mezzo del giornalismo, intorno alle condizioni del piumentovato Istituto, chiedeva a questa Giunta provinciale colla Nota 31 Decembre p. p. N. 17907, se le voci corse si risolvano, o menò, in fatti accertati e se, e quali passi sia essa intenzionata di fare nel proposito, onde raggiungere da un'azione possibilmente concorde, che l'organizzazione dell' Istituto magistrale maschile in Capodistria, sia tale da corrispondere in ogni rapporto alle legittime aspettative di queste Provincie Dal tenore di quello scritto la Dieta provinciale apprenderà anche quali siano, per opinione della Giunta provinciale, i rimedi che di preferenza sarebbero da adottarsi, perchè il piudetto Istituto non fallisca lo scopo della sua creazione, e quali per conseguenza le domande da avanzarsi all' Imperiale Governo, per assicurargli la confidenza del pubblico, e ren- derlo altresì meglio omogeneo nei riguardi delle esigenze nazionali, ai bisogni dell'Istruzione popolare. N. 8156 Allegrato N. 16. VII All'Inclita Giunta provinciale dell'Istria in PARENZO. Sua Eccellenza il Signor Ministro della pubblica istruzione col suo riverito dispaccio dei IO Luglio 1875 N. 7252 onde provvedere di forze insegnanti le scuole popolari delle provincie de l'Istria, Gorizia, Gradisca e Trieste col suo territorio, ba trovato di ordinare cbe dall'anno scolastico 1875-76 in poi abbia da esistere un Istituto magistrale maschile a Capodistria ed un Istituto magistrale femminile publico a Gorizia. L'Istituto magistrale di Capodistria comprenderà tre sezioni : l'italiana, la slovena, l'illirica ; l'Istituto magistrale di Gorizia ne avrà due; l'italiana e la slovena — riservandosi il Signor Ministro di ulteriormente deliberare sul modo come provvedere di maestre le scuole con lingua d'insegnamento illirica. Inoltre ha trovato Sua Eccellenza di ordinare : 1.° che gl'i. r. Istituti magistrali di Trieste e di Gorizia maschili abbiano da sciogliersi colla chiusa dell'anno scolastico in corso; 2.° che i candidati di questi Istituti abbiano da passare nel prossimo anno scolàstico all' i. r. Scuola magistrale di Capodistria, alla quale a. tal uopo verrà dato 1' ordinamento accennato. — Si osserva per ogni buon fine che i candidati verranno provveduti tosto dopo il principio dell' anno scolastico di adequati stipendi ; 3.® elio la Scuola magistrale femmenile privata delle rr. monache Orsoline di Gorizia abbia pure a sciogliersi nel termine indicato ; 4.° che nell'anno scolastico 1875-76 abbia da aprirsi il primo corso dell' i. r. Istituto magistrale femminile a Gorizia colle sezioni italiana e slovena, e occorrendo anche il secondo ed il terzo corso, però soltanto colle sezioni italiane. Nel mentre rilascio gli opportuni ordini per dare pronta esecuzione a questo riverito dispaccio di Sua Eccellenza il Ministro della pubblica istruzione, mi pregio di portare un tanto a cognizione di codest' inclita Giunta provinciale, lusingandomi che Essa vorrà secondare le mie intenzioni di assicurare l'incremento dell' Istituto che va in tal modo a riordinarsi a prò della città di Capodistria e delle provincie d'Istria, Gorizia e Gradisca, e di Trieste col suo territorio. Osservo, infine, che queste misure, come certamente non isfuggirà alla penetrazione di codest' inclita Giunta provinciale, ben lontane di restringere l'istruzione magistrale, tendono anzi ad ampliarla notevolmente. È ovvio che diffìcilmente ognuna delle tre provincie interessate potrebbe venire fornita di un Istituto magistrale maschile e di altro femminile, e che pur sobbarcandosi lo Stato a tale sagrificio, non giustificato, questi Istituti in nessun caso potrebbero essere lautamente dotati e mancherebbe poi loro quel fattore vivificante, che è la maggiore frequenza, di cui gli esistenti tre Istituti appunto difettano. All'incontro concentrando l'importante azienda ed il relativo dispendio in due Istituti, si potrà assicurarne sorti migliori, fornendoli ampliamento di tutto l'occorrente, e col crescente loro sviluppo le provincie possederanno a prò delle loro scuole popolari Istituti modello, ben poco importando in allora ia circostanza, che l'uno di essi sia sito nella vicina provincia. TRIESTE, 2 Agosto 1875 PINO m. p. N. 47. Mj.V'l,;-! NOTA! Allegato K. 17. Rispondendo alla favorita Nota 31 Dicembre p. p. N.° 17907 di codesta Inclita Giunta provinciale, la scrivente deve pur troppo confermarle quanto la pubblica voce e la stampa periodica hanno egualmente rilevato intorno alle anormali condizioni dell'i, r. Scuola magistrale maschile in Capodistria. Si verifica appieno il fatto non sussistere in quella scuola la dovuta separazione delle tre sezioni italiana, slovena ed illirica, in guisa da formare altrettanti corsi paralleli con appositi maestri qualificati, e coli'insegnamento nella rispettiva lingua nazionale in tutte le materie; URiLjiei capo-maestri recentemente v - „, - ^ nominati, cioè, quello di agraria.ignora completamente fl^j/Wy^ la lingua italiana e neppure tutu i maestri che inseguano nelle due sezioni slave posseggono l'abilitazione all'insegnamento in quell'idioma slavo, nel quale sono essi chiamati ad istruire. A giudicare dal numero dei eapo-maestri che insegnano in entrambe queste sezioni, limitato a soli quattro docenti, sembra anzi che le medesime siano tenute fra loro meno distinte di quello che sia il caso pella sezione italiana Vi regge poi per tutte tre le sezioni la disposizione dell' insegnamento in comune degli allievi a mezzo della lingua tedesca, in alcune materie. Questo insegnamento gradatamente si allarga nei corsi superiori, e finisce col farsi esclusivo nel quarto ed ultimo corso della scuola magistrale, come lo addimostra il piano ufficiale delle lezioni. Nel mandare ad effetto questa disposizione non si ha dapprima badato neppure alle condizioni di fatto della scuola e degli allievi, rispettivamente al grado di loro conoscenza della lingua tedesca. — Soltanto dopo un armeggio di quasi due mesi e dopo che due dei migliori allievi italiani del quarto corso, appartenenti a questa provincia, avevano annunciato la loro intenzione, che poscia anche effettuarono, di abbandonare la scuola magistrale, perchè non si sentivano da tanto di affrontare le nuove ed inattese difficoltà loro create dal repentino cambiamento della lingua d'istruzione, si giunse alla perfine al riconoscimento della necessità di mutare registro facendo ritorno nel quarto corso, però in via del tutto eccezionale, e per quest'anno soltanto, all' insegnamento in lingua italiana. Da notizia di fresca data, recata da uno dei fogli locali di Capodistria, rilevasi che per cagione delle stesse difficoltà, questo temperamento sia stato ora parzialmente esteso anche ai primi tre corsi, della sezione italiana. Non è meno rimarchevole in esso piano, che tanto si affatica a vantaggio della lingua tedesca, l'assenza di ogni combinazione, mediante la quale sia fornita agli allievi l'occasione di apprendere come materia d'insegnamento la seconda lingua del paese; ciocche, massime nelle scuole di campagna, si presenta nel maggior numero dei casi sommamente utile e desiderabile. Non vuoisi però con ciò escludere che vi possa esistere qualche altro espediente, ignoto alla scrivente, mediante il quale sia forse provveduto in altra guisa più o meno opportuna e regolare, alla suddetta bisogna. La scuola magistrale manca, infine, affatto della scuola di pratica della sezione illirica e la scuola di pratica della sezione slovena è rappresentata, salvo errore, da soli tre scolari, raccolti a stento due nella città, ed uno nel territorio. Perciò che risguarda il personale docente, esso è composto di N.° 14 individui, compresovi il direttore provvisorio, ed il catechista. Giusta il dettaglio del bilancio dello Stato per l'anno corrente approvato dalle due Camere del Consiglio dell' Impero, dovrebbero essere invece addetti alla piuddetta i. r. scuola magistrale maschile: un direttore, otto capo-maestri, nove maestri di pratica e tre sottomaestri; più il catechista. Vi mancherebbero, dunque, ancora: un maestro superiore e nove fra maestri e sottomaestri di pratica. Questa scuola magistrale così modellata pecca, quindi, contro i sani principi pedagogici; si oppone agli Art. 2, 7, 8, 9 d'introduzione allo Statuto dei 26 Maggio 1874 N°. 7114 sulle scuole magistrali, ed ai §§ 3, 4, 20 dello Statuto medesimo; offende, in linea nazionale, i diritti fondamentali dei cittadini nelle provincie consorelle; e non corrisponde, per ultimo, neppure allo scopo della sua istituzione, eh' è, o dovreb-b'essere quello di preparare i futuri maestri, avuto essenzialmente riguardo ai bisogni nazionali dell'istruzione npopolare nelle provincie medesime. È d'aspettarsi per tanto che i candidati al magistero, i quali usciranno da una tale scuola, se anche per avventura non difettassero della voluta istruzione scientifica e pratica, non saranno capaci, causa la mancanza di una sufficiente istruzione linguistica, di esporre lucidamente e correttamente i loro concetti nel linguaggio, in cui essi dovranno successivamente impartire l'istruzione popolare ; ma che i medesimi saranno tut-t'al più buoni a balbettare dialetti. Rimpetto al decadimento della istruzione popolare onde siamo nuovamente minacciati, fa d'uopo senza altro che le Giunte provinciali delle consorelle provincie avvisino in tempo e possibilmente di comune accordo, ai passi da intraprendersi, per iscongiurare questo pericolo. Per intanto la scrivente ha impegnato i Deputati dell' Istria al Consiglio dell' Impero ad iniziare, al loro prossimo ritorno in Vienna, un'azione energica presso S. E. il Signor Ministro dell'Istruzione pubblica, ed all'occorrenza anche nel Consiglio stesso, affinchè sia data alla scuola magistrale piuddetta una forma interna di organizzazione, la quale corrisponda alle prescrizioni di legge, e soddisfi, sotto i riguardi nazionali, ai reali bisogni dell'istruzione popolare in questa provincia. La lingua tedesca dev'essere assolutamente contenuta entro i limiti di una materia d'obbligo ; e poiché la preparazione dei futuri maestri delle scuole popolari iu tre diverse lingue nello stesso istituto, rende a questo, se non impossibile, almeno molto difficile lo scioglimento del proprio cómpito, ed il precitato Statuto pelle scuole magistrali ammette questa preparazione degli allievi soltanto in due lingue; sarà del pari ac- centuata la necessità di riattivare in Gorizia, altra magistrale maschile divisa nelle sezioni italiana e slovena. E in questo senso la scrivente procurerà che si pronunci anche la Dieta provinciale, nella sua prossima convocazione. Qualora codesta inclita Giunta provinciale trovasse di potersi uniformare alle vedute della scrivente, sarebbe sommamente desiderabile che impegnasse anche dal suo canto i Deputati di Trieste al Consiglio dell'Impero a cooperare con quelli dell' Istria all' ottenimento dello stesso intento ; ma ciò che più preme, si è, che vi sia un perfetto accordo nei futuri postulati delle due Diete provinciali. Questa Giunta provinciale attende perciò nel proposito ulteriori dichiarazioni da parte di codesta Inclita Giunta provinciale, valevoli a ben assicurare quest' accordo; e poiché devesi prevedere anche la possibilità di non ottenere dall' Imperiale Governo quanto le Diete provinciali saranno per domandare, la scrivente accoglierà con piacere la comunicazione di ciò che codesta Inclita Giunta provinciale sarà disposta in questo caso di operare a salvaguardia del principio nazionale compromesso, e nell' interesse dell' istruzione popolare. Dalla Giunta provinciale dell' Istria PARENZO, 9 Gennajo 1876. All' Inclita Giunta provinciale in TRIESTE CORRISPONDEIZE Pregiatissimo sig. Direttore, Dall'Istria, marzo 1876 Rovistando le IX anteriori annate della "Provincia, caddemi l'occhio sopra un articolo che discorre della Donna *) in modo veramente assennato e persuasivo, ma fuggevole; sicché mi fe'ricordare di un povero libercolo manoscritto che da tanto tempo io teneva riposto nel mio canterale e dove molti anni addietro soleva gettar giù qualche pensiero, suggeritomi dalla lettura di buoni libri educativi, o da discorsi che facevamo tra condiscepoli. Aperto oggi quel povero libercolo, lessi alcuni pensieri sulla Donna, i quali, benché scritti da giovane inesperto (io contava allora 19 anni) e non affatto peregrini, oso sperare saranno da lei accolti ed accettati almeno come documento del mio buon volere e della stima grandissima che anche in quel tempo io professava per il sesso gentile. Apro il libercolo colla data P*** 28 settembre 1873 Educazione delle fanciulle .... Le prime cure di una madre devono essere rivolte a formare la mente della propria figlia. Se questa figlia imparerà anzi tempo che le donne per la dilicata loro natura sono destinate ad occupare il secondo posto nell'ordine sociale, tanto maggiormente dovrà sentire il desiderio e il bisogno di nobilitare la propria sorte, mettendo a profitto i numerosi vantaggi che le sono riservati. La madre di famiglia educa i propri figli, dirige il governo della casa, invigila sui famigli, e spesso è consultata sul modo di disporre delle rendite. L'adempimento di tanti doveri non è egli forse un importante soggetto ? non esige molto acume, molte cognizioni ? L'educazione di una ragaz- za deve aver di mira che tutti siffatti doveri vengano adempiti; imperciocché da questo appunto dipenderà eh' ella sia felice, e possa godere dell' altrui stima nel tempo di sua gioventù, ed abbia poi nella età avanzata l'intima persuasione di aver bene vissuto. L'educazione della donna, riesce, a mio credere, più facile di quella dell' uomo. I giovani sono soliti a contrarre sin dai primi anni relazioni sociali ; i loro giuochi turbolenti gli spingono a rintracciare piccoli amici; quando iuvece una fanciulla se ne sta quasi sempre vicina alla madre: i suoi rapporti con essa potendo essere continui, dipende dalla madre perchè lo spirito di lei si imbeva di giuste idee. Per quanto ella sia bambina, la madre risponderà a tutte le sue domande con franchezza, sicché non abbia ad avvedersi della falsità che nelle risposte può acchiudersi, e non possa nemmeno dubitare di quanto le abbia detto. Tra tutti i sistemi, il peggiore è quello certamente di nascondere ai propri figli una quantità di cose ch'essi possono di per loro apprendere. Tali cognizioni, acquistate alla sfuggita, vanno essi ruminando pel capo più assai di quelle di cui vorreste penetrata la loro mente. Le qualità che si debbono precipuamente far sviluppare in una ragazza sono quelle che vengono generate da una mente illuminata, da un sano discernimento; poiché quelle altre che nascono dal cuore sono date dalla natura. Uua donna che non sia suscettibile di pietà e di affetto è una specie di fenomeno assai raro; ma è cosa ben facile d'incontrarne moltissime alle quali manca la pazienza, la discrezione, ed il coraggio. Sarebbe necessario che si prendesse cura di avezzare uua fanciulla a tacere, e di confidare al suo giovanile intelletto alcuni piccoli secreti, encomiandola per aver serbato sovr'essi il silenzio. Più tardi sarebbe facile di farle conoscere che le donne possono sul rapporto della discrezione mostrarsi superiori agli uomini, imperciocché le facoltà che posseggono d'immedesimarsi, per così dire, a tutte le pene del cuore, la potenza delle loro consolazioni, fanno piovere sovr'esse tutte le confidenze degli amici: elle sono quindi chiamate a far un degno uso delle qualità atte più d'ogni altra a far nascere l'altrui stima. (Continua) Giacomo R. *) La Provincia dell' Istria an. IV, n. 20. RINGRAZIAMENTO Ho dovere di ringraziare pubblicamente i Signori Dottor Pietro Vata i. r. notajo e Podestà a Pirano, e Domenico Vata di lui fratello; ciò a nome della on. Comunità dei piranesi, dalla quale ne sono autorizzato, perchè vollero decorare la Biblioteca di Pirano coi manoscritti di Giuseppe Tartini, dei quali essi come eredi di lui, erano fino ad oggi possessori. Accettai di buon grado le condizioni del dono che mi furono proposte con particolare deferenza, cioè ; che i MS. vengano custoditi nell' Archivio del Comune, e che, se per mia scienza e coscienza credessi opportuno ed utile di farlo, procedessi alla pubblicazione dei medesimi. Agli amatori dell'arte ed a chi altri abbia vaghezza delle patrie memorie, l'indice : 1. Scienza Universale delle ragioni e proporzioni espressa ed insegnata col numero, contenuta e dimo- strata nel cerchio Libri VI ordinati ed illustrati da D. G A. C. (Don Gio. Alberto Colombo professore primario di filosofia e fisica sperimentale a Padova). Questa è copia e contiene circa 1200 pag.) 2. Supplemento necessario che diventa Epilogo della Scienza (Copia di circa 300 pag.) 3. Estratto dell' opera (n. 1) fatto da Tartini (copia id.). 4. Libri Sei (1. e 2. fase.) — delle ragioni e loro mezzi determinati: armonico, geometrico, aritmetico, contrarmonico — 2. Osservazioni delle ragioni co' loro mezzi determinati — 3. Ordine delle cose naturali — 4 Osservazioni sul cerchio e sul III Suono — 5. Sui triangoli pittagorici — 6. Rapporto fra il Diametro e la Circonferenza (copia di forse 400 pag.) 5. Del suono fondamentale (fascicolo MS. originale del Tartini). Evidentissima dimostrazione dell1 armonica natura di quantità a priori. (MS. originale) — Formola universale per ridurre il centro intrinseco delle proporzioni geometriche discrete (MS. originale) — Esame e riflessioni sui precedenti opuscoli (MS. originale) •— Analisi della ragione che corre fra il diametro e la circonferenza (orig. MS.) — Necessaria spiegazione del Cubo (MS. orig.) — Proseguimento e compimento della carta musicale (MS. orig.) — Scienza de' triangoli pittagorici (MS. orig.) — Esercizio in prova della verità e delle ragioni e proporzioni di questa scienza (MS. orig.) — Frammenti (id.) (Saranno circa 100 pag. in tutto). 6. Critiche ed illustrazioni sull' opera (n. 1) di Gius. Tartini di D. G. A. Colombo — (un grosso volume). 7. Opera tartiniana (copia) da studiarsi nelle parti e nell' assieme da chi potesse con successo occuparsene. Contiene cose attinenti alle ragioni e proporzioni. Dallo Stancovich diligentissimo ricercatore delle cose d'Istria,* dal Feller: Biografie — dalla Enciclopedia italiana (IV ediz. unione tipog. Torino) e da altre fonti biografiche, rilevo che i nominati scritti di Tartini non furono pubblicati. Pirano, 20 Marzo 1876 Il Ribliotecario pel Comune NOTIZIE E DOCUMENTI per la conoscenza delle cose istriane Di ottanta Podestà-Capitani di Capodistria e delle loro Relazioni dall' anno 1525, all' anno 1795 (Continuazione V. pag. 1811) Nome dei Data Note sul contenuto Podestà-Capitani delle Gelazioni delle Gelazioni 1 Minotto Giovanili. (1525, 2 Marzo)......... 2 Venier Leonardo. (1533, 1 Giugno). In Capodistria sono 7 in 8 mila abitanti. 3 Malipiero Donato. (1545, 21 Gennaio). È diminuito il commercio coi Cranzi che portano a Capodistria grani in cambio di vini, sale o olii, e ciò in causa di misure restrittive e proibitive introdotte dagli Austriaci, e di una nuova strada aperta da quelli di Muggia per attirare i detti Crauzi colà. i Navagier Francesco. (1548, 9 Settembre). Abitanti in città 10000.—La farina si mantenne sul prezzo di soldi 36 la quarta pari ad un terzo di staro. 5 Gradenig-o Domenico. (1554____). Morìa d'olivari. — Peste a Muggia che durò 8 mesi, e quindi interrotto il commercio coi Cranzi. Gli abitanti della città ridotti a 9000. 6 Salomon Nicolò. (1558, 17 Marzo). Lamenta le con- seguenze della peste, del mancato commercio, dei prodotti scarsissimi di sale, vino e olio. — Gli abitanti spaventati dalla carestia cavano le viti per seminar grano. 7 Moro Francesco. (1559, 22 Agosto.) Correrie di Turchi. 8 Morosini Villo. (1560,13 Ottobre). Abitanti in città 3500, nel territorio 6000. 9 PriuJi Alvise. (1577...■..) La peste del 1553, aveva ridotto gli abitanti a soli 2300, ora sono risaliti a 4000. — Nell'anno 1571 si era fatta la straor-diuaria quantità di 20,000 mozza di sale. Il mozzo di sale in Capodistria corrisponde a stara 12 veneziani. — I Cranzi, che portano in cambio frumenti ed altre vittuarie, e lasciano anche molto denaro, calano un anno coli'altro in numero di 30,000, con 40 in 50 mila cavalli. — "Per il passato (testuale) vi era iutrodutto alcune opinioni della Religione, hora (la città) si ritrova tutta cattolica, et veramente può dirsi un convento di religiosi, governata dal Reverendissimo Patriarca di Jerusalem, et Vescovo della città. „ NB. Vi era passata sopra la Sacra Inquisizione capitanata dal fanatico se non furibondo Grisoiiio. 10 Bondulmier Nicolò. (1579 ....). In seguito a Ducale 25 Zugno 1578, furono a sforzo di popolo distrutte le saline costruite dai Triestini in prossimità di Muggia sopra territorio veneto. — La provincia ha 2400 cernide. — La città conta 3500, abitanti, ed è devota e fedele al Principe non solo, ma il popolo suo è indirizzato alla fede cattolica tanto che se pure ci fosse qualche residuo della setta Vergeriana è cast secreto che non se ne sente pure V odore. 11 Dona Nicolò. (1580, 7 Novembre.) La provincia che anni addietro contava appena 50,000 abitanti, ora ne conta 70,000. (Nel frattempo erano stati condotti nuovi abitanti dalla Dalmazia e dall'Albania). In città però dove solevano essere 10, 11, e fin 12 mila anime, presentemente non ne sono che 5280, colpa l'interramento della laguna che ridotta palude genera mal'aria. Sotto il Donà è stata instituita la scuola o compagnia dei Bombardieri. 12 Zorzi Alessandro (1581......) La città (colpa il contagio del 1556), non ha che 4252 abitanti; il territorio ne ha 6577. Nel territorio e distretto di Capodistria crescono 153,288 piante d'olivo, che un anno coli' altro danno 3000, orne di olio. 13 Morosini Alvise. (1583, 17 Marzo.) In città abitanti 4800; nel territorio 5494. — L'Istria produce un anno coli'altro 16.000 orne di olio. li Lion Giacomo. (1584, 28 giugno). Abitanti in città 3921; nel territorio 5790. 15. Malipiero Zuanne (1585, 11 Ottobre). 11 com- mercio coi Cranzi è in gran decadenza per i dazii posti dagli austriaci sui vini e sali di veneta provenieuza. 16 Contarmi Tomaso del fu Nicolò (1587 .....) Il frumento in tempo di carestia si mantenne al mite prezzo di lire 16 e mezza lo staio, e ciò in grazia del commercio di cambio coi Cranzi che calano ancora con N.ro 40,000 e più cavalli all' anno. Il territorio di Capodistria ha prodotto quest'anno circa 20,000 orne di vino, circa 4000 mozza di sale e circa 4000 orne di olio. La provincia ha più di 60,000 abitanti. 17 Pesaro Giacomo. (1588, 25 Agosto). Abitanti in città 5000 circa ; nel territorio circa 6000. 18 Don Giov. Antonio (1589, 5 Novembre^. Abitan- ti iu città, giusta descrittane studiosamente fatta n. 3935 cioè putti in sino all'età d'anni 15 n. 728 ; liuomini d'anni 15 sino atti 50 n. 966; da anni 50, in oltre 223; donne et putte 2018. — Nel territorio sono putti in-sino alli 15, an. n. 1619: huomini d'anni 15 infi.no alli 50 n. 1388; vecchi 287, donne e putte 2262, in tutti anime 5556. — Accusa quelli di Pisino, sudditi arciducali, d'essersi portati in massa ed armata mano a danneggiare e derubare le biade crescenti o mietute a quei di Grimalda sudditi Veneti. 19 Soranzo Alvise. (1592, 15 Maggio). In città sono anime 3597, cioè putti fino alli anni 18, n. 821; uomini dalli 18, fino alli 40, n. 732, et donne et putte n. 1644; quindi vecchi, (ommessi nella Relazione) n. 400. Nel territorio sono anime 5025, cioè putti fino agli anni 18, n. 1159; uomini dai 18 ai 40, n. 1012 ; vecchi 426 : donne e putte 2428. 20 Morosini Vincenzo. (1593, 7 Luglio). La farina del Fondaco è stata sempre mantenuta a lire 8, la quarta che sono lire 24, il tter. — li sale s' è venduto a caro prezzo, fino a lire 13 il staro. — Abitanti in città 3300, frà quali 910 da 15, fino ai 50 anni. — I Nobili del Consiglio sono 200 circa e tra questi 8 dottori. Gli altri sono botteghieri. lavoratori di terre, pescatori, navigatori. — Il vino s'è venduto in grosso fino a lire 17 l'orna, che è 5 secchi venitiani, a menuto fino lire 20. — Nelle 43 ville del territorio sono abitanti 5600, tra quali da anni 15 fino 50 n. 1640. 21 Capello Francesco. (1596, 17 Maggio). Abitanti in città 5000; nelle 42 ville del territorio altri 5000. — Ci sono 3000 e più cavedini di saline che danno un anno coli'altro mozza 6000, di sale. — Dopo detto di aver visitata la provincia tutta per ordine del Senato, soggiunge le precise : "mi par necessario intorno detta provincia a dirli, che con verità essa può esser detto il vero et necessario antimurale della navigatione a questa città (Venezia), poiché non vi è provincia alcuna che sia più vicina, et che da rimpetto più vicinamente la riguardi, et essendo necessariamente sforzati passare et andar nelli suoi porti tutti li vascelli di qual sorte si voglia, che venghino da qual parte si voglia del mondo, per venir in questa città (Venezia). Adonque di detta provincia bisogna farne stima grandissima „........ ......Seguono alquanti dati particolari sul numero degli abitanti. A Capodistria e territorio attribuisce, come è detto di sopra, abitanti 10,000; — a Muggia e territorio 1600 ; — a Isola e ter : 1490; — a Cittanova e terr: 976; — a Valle e terr: 1150; — a Grisignana e terr: 900; — a Buje e terr: 1520; al castello di Piamonte 850 ; — al marchesato di Pietra Pelosa colle sue 11 ville, anime 1750; — i dati degli altri luoghi sono in bianco. — Loda i boschi di Pola, Due Castelli, Cittanova, Buje e Montona, e dice che altravolta in un taglio solo si cavavano dalla Valle di Montona remi 6000, picche 2000. aste 2000. 22 Sagredo Gio. Francesco di Ser Hieronimo. (1598, 14 Febbraio). Abitanti in città 4360 ; — di questi huomini dagli anni 18, iu suso 1182; —Nobili di consiglio, più meno, 220. — Abitanti delle 43 ville del territorio 4873; di questi huomini dagli anni 18, fino li 50, n°. 1235. — NB. La presente Relazione è stata stampata nel = Monumento di Carità, Album scientifico letterario di Nazario Gallo. Trieste 1857. 23 Contarini Marco Antonio. (1600, 8 Luglio). Nel territorio sono 4067, anime o circa, e altrettante nella città. Della provincia dico le precise : "Mi sarà facile a mostrar a Vostra Sublimità di quanta stima dev'essere appresso lei, per interesse delle cose sue la detta provincia, accennandole che si come è la più vicina di tutte le altre a questa gloriosissima sua Residenza, così si può dire, che sia fondamento in buona parte del suo felicissimo Stato, essendo recetto et nido, per la capacità de' tanti porti che vi sono in essa, de tuttala navigatione tanto necessaria a quest'inclita Città diVenetia, quanto alla prudenza della Serenità Vostra e delle VV. SS. Eccel. può essere benissimo noto,,........ 24 Contarini Girolamo (1601 ?...) La città fa ani- me 4300, et col territorio in tutto 8000, circa : la provincia tutta, compresa Capodistria, non più di 46 o 47 mila. — Accenna al contagio di Trieste. — Descrive il Contado di Pisino colla città di Pedena e i castelli di Pisino e Zumili, e accenna ai castelli di Bellaj, Chersano, Lupogla-vo et Cosgliaco, e dice che i loro proprietari, i Barbo, i Da Rabata, i Siscovich sono poco buoni vicini, e nelle occorrenze d' Uscoccbi si sono scoperti molto mal'affetti alla Repubblica, non meno del Petatio patron di S. Servolo, Svercenico et Castelnuovo. 25 Grimuui Nicolò (1603, 28 Luglio). Abitanti in città 5000, circa; nel territorio altrettanti. — Della provincia tra le altre dice — "ha duoi fiumi navigabili fra terra per circa otto miglia, quali sono il Quieto e l'Arsa, che servono anco per porti assai comodi e capaci, oltre altri molti porti marittimi, dove capitano da tutte le parti del mondo Vascelli che vengono in questa Città (Venezia), e perciò deve essere molto stimata.,, 20 Basadonua Antonio (1604, 21 Marzo). Espone che al suo tempo occorsero tempeste eccedenti la memoria di tutte le passate, e per lo rigoroso freddo del verno precedente sono mancati molti olivi et vide ; e più precisamente dice che sono mancati degli olivi il quarto, e quando la città soleva fare un anno per l'altro orile 8 in 10 mila di vino, quest' anno non è appena arrivata a 2000. 27 Boldù Francesco (1606, Novembre). Vi sono nella città anime 3905, delle quali huomini da anni 16 sino alli 60, n.° 1029; et nel territorio in tutto n. 5155, delle quali de anni 18, fino alli 40, n. 1024. — Potè comperare pel Fontico 2000 stara di formento al prezzo di lire 16. 28. Gradenigo Marin. (1608, 9 Luglio)....."quest' anno per li gran freddi è morta nella provincia una grandissima quantità di animali, (boviui), poiché gli sono venuti meno li feui, et le paglie onde ha bisognato disfar fino li coperti di paglia delle case per darli da mangiare.,, 29 Moro Domenico. (1609, 28 Luglio). Già nel 1550, era stato eretto a Capodistria un Monte di pietà, ma pochi anni dopo, a motivo della peste, aveva cessato di funzionare. Il controscritto Podestà-Capitano lo rialzò, e partendo dal reggimento gli lasciava un capitale d'intorno a ducati 2000. 30 Da Mosto Gerolamo (1612, 23 Maggio)...... 31 Minotto Zuanne (1613. . . .)............ 32 Minio Scipione (1614, 3 Ottobre). Li habitanti della città possono essere 5000, in circa. — Al suo partire ha lasciato nel Fontico formento stara 1500, a pretio de lire 13, il staro, che è bassissimo rispetto al paese, et a quello si vende in altri luochi. (Continua) NOTIZIE La commissione provinciale per ìa regolazione dell'imposta fondiaria nella seduta che ebbe luogo in Parenzo i giorni 13 e 14 del mese decorso, prese per notizia la nomina del signor cav. Simeone Lettich di Lussingrande da parte del ministro delle finanze, a membro della commissione provinciale stessa iu luogo del Sig. cav. Godigna morto. Venne comunicato alla commissione che il signor ministro delle finanze non ha creduto di prendere in considerazione le osservazioni fatte dalla Commissione nel-1' ultima sua seduta a proposito della nomina del Signor Partsch ad ispettore economico provinciale; in seguito a ciò le osservazioni su nominate iu forma di protesta saranno avanzate alla Commissione centrale. Il sig. Ministro non trovava neppure di annu ci^re alla proposta fatta dalla Commissione provTneP l'ultima seduta, di sollevare cioè il Referente economico per il distretto di Capodistria dalle incombenze di referente per il distretto di Trieste, ed ordinava anzi di ultimare a preferenza l'estimo speciale di quest'ultimo distretto. La commissione formulava per ciò nuova rimostranza al sig. Ministro, dimostrando le conseguenze dannose e per i due distretti e per l'erario se si continuasse con tale sistema, richiedendo il distretto di Trieste non meno di tre anni di lavoro per l'estimo speciale. Furono fatte lagnanze e chiesti provvedimenti onde le misurazioni catastali sieno compite colla massima esattezza. Evasi alcuni ricordi e disposto perchè le due commissioni distrettuali di Pola e Pisino si mettano d'accordo per ragguagli nella classificaziono di confine. vennero nominati i signori membri onor. Susanni e Madonizza, ed in caso di impedimento i loro sostituti, a prender parte di una conferenza commissionale che avrà luogo lungo il confine del Cragno, di Gorizia e Trieste con la nostra provincia, allo scopo del ragguaglio nel-l'applicazione delle poste di tariffa. Siamo stati favoriti della seguente lettera del chiarissimo dottor Kandler, sinora inedita, la quale, anche nella limitata sua importanza e brevità è chiaro documento dell' amore di quell'egregio nell' indagare quanto riferivasi alla momenclatura romana delle nostre terre istriane. A maggior dilucidazione della presente, si riporti il lettore ad altra lettera dello stesso illustre Kandler dedicata al direttore di questo giornale, ove con erudizione e critica profonda si discorre degli antichi Agri Colonici di Capodistria, Isola e Pirano e delle loro denominazioni: 17 decembre 1870, Trieste Onorevolissimo Signore, Le rendo grazie per le partecipazioni che gentilmente mi fa di nomi di predii nel territorio isolano *) raccolti dalla viva voce delli indigeni e che ho pubblicato, i quali sono piuttosto arra di quelli altri moltissimi che si conservano ed ignoro.— Ce ne dovrebbero essere, secondo mia ipotesi, cento, e ne conosco appena trenta. Così di Pirano, così di Capodistria. — Con letizia aggiungo quelli che mi ha favoritoli maso che cerco, e che sono veementemente tratto a credere di 20 jugeri romani, potrebbe corrispoudere al Campo, che si sarà usato prima del Catastro che introdusse il jugero viennese ; ma finora non ho potuto saperlo. L'antico spiega il presente, il quale è il lento svolgersi dell'antico. Credo che il sig. Z. faccia indagini sullo stato d'Isola antica, pagana, e cristiana. In reverenza. suo devotissimo Kandler. *) I nomi di cui parla la lettera sono : Lonzan, Agnisi, Fivol, Casalievolo, Saletto, Saredo, Laurè, Segadizzi. Cose locali Neil' adunanza triennale tenutasi dalla Società operaia di mutuo soccorso il giorno 12 marzo erano presenti 132 soci. Dopo il discorso del presidente, nel quale tra l'altre cose annunciò che in breve verranno ripigliati i lavori per la sezione sociale femminile, e dopo la relazione letta dal segretario sull' eccellente andamento della Società durante 1' anno decorso, si passò alla nomina della nuova direzione nei signori Dr. P. Madonizza pres. — d.r N. Dei-Bello vicepr. — G. D'Andri segr. — G. de Favento vicesegr. — L. Venuti cass. — G. Cobol contr. —; indi a quella dei nuovi consiglieri nei signori G. Beneich fu Luigi, F. Coradazzi, G. Drio-lini, P. Pontotti, N. Kiosa fu Giovanni, A. Uttel di Agostino. L'attivo sociale aumentò a fior. 674, 90, per cui alla fine del 75 la facoltà ascese a fior. 6242. 76. Furono nello stesso anno sborsati per malattie fior. 1154.82; preventivati nel 76 fior. 2735. 15 d'introito, fior. 1100.15 di esito. Soci effettivi durante l1 anno decorso 212, con-trib. 20, nuovinscritti 23, usciti 22. La notte del 24 scoppiava un incendio nel deposito legnami del sig. M. Polacco. Appena dato l'allarme i cittadini in buon numero accorsero a prestare il loro aiuto, e grazie il pronto ed energico lavoro si è potuto salvare le case adiacenti. Furono di grande giovamento le pompe della i. r. Casa di Pena condotte subito sul luogo dal direttore l'egregio sig. Mahorich. Furono pronti a intervenire il sig. capitano distrettuale nob. Da Mosto ed il sig. podestà Pietro Madonizza. Il battaglione di guarnigione condotto dal sig. colonnello prestò lodevole servigio e così l'i. r. corpo di finanza, i gendarmi di stazione, le guardie comunali e campestri. I signori professori e studenti del ginnasio e delle scuole magistrali con molti cittadini di ogni classe, si sono distinti per infaticabile e coraggiosa prestazione. Il giurì pell'Esposizione di mezzi didattici a Gorizia (1875), decretò L'onorevole menzione al signor maestro Simeone Vascotti, per la compilazione della grammatica italiana ad uso delle Scuole popolari. Il signor Giuseppe Pellegrini destinava pei poveri della nostra città il ricavato ottenuto dall' affitto del suo palco durante il lungo carnovale. Gli esami di abilitazione per le scuole popolari, generali e civiche avranno principio col giorno 20 aprile p. v. Pubblicazioni Nicolò Tommaseo e Venezia. Discorso di Jacopo Ca-bianca, membro effettivo del Regio Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. Venezia tipografìa Grimaldo e C. Il nome di Jacopo Cabianca suona nelle Provincie venete siccome quello di un poeta gentile, tutto fantasia e sentimento, che ha il segreto, non tanto comune oggigiorno, di procurare a' suoi molti lettori il dono di quelle care emozioni che rasserenano e sublimano lo spirito. Ma il Cabianca non è soltanto valentissimo poeta, che le sue varie prose sono ricche di affetto e di venustà, semplici in uno e profonde come lo addimostrerebbe appieno il leggiadrissimo suo discorso intorno al Tommaseo e Venezia, pel cui corte-sissimo dono gli rendiamo qui pubblicamente i più distinti atti di grazia. Jacopo Cabianca è ancora nel pieno vigore della mente, e la simpatica Vicenza, ha tutto il diritto di sperare da questo coltissimo suo figlio, nuove e splendide ricchezze letterarie. Il commendatore Jacopo Bernardi, assai noto tra noi per le sue Lettere intorno la nostra provincia, stampò, nel riputato periodico "Archivio storico italiano,, edito a Firenze presso G. B. Vieusseux, un lavoro sopra Pierpaolo Vergerio il Seniore ed Emmanuele Crisolóra. (Vedi "Perseveranza, 24 marzo a. c.)