ORGANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno Vili. — No. 432 Redazione e Amministrazione CAPODISTRIA Via Santorio Z« . tel. 1Z3 DOPO LE ELEZIONI IN FRANCIA II Maresciallo Tito sulla via del ritorno .. rmMIF m dopo i fruttuosi colloqui avuti in Editto fra ivam Una grande folla plaudente alla partenza della delegazione jugoslava Il Presidente della Repubblica, Maresciallo Tito, ha lasciato venerdì scorso l’Egitto dopo una visita ufficiale durata dieoi giorni. La nave «Galeb» che lo riporta in patria è salpata dal porto di Alessandria recando a bordo il seguito del Maresciallo Tito. Al cordiale commiato tributato al Cairo agli ospiti jugoslavi c’erano, in una cornice imponente di folla acclamante, - il - Presidente Nasser, i Ministri egiziani, tutti i membri del Consiglio rivoluzionario e alti funzionari. Nel corso di un breve ricevimento che ha preceduto il commiato, il Presidente Nasser e il Presidente Tito hanno firmato un comunicato comune sul risultato dei colloqui che era stato già diramato il giorno precedente. L’uscita della squadra presidenziale dalle acque di Alessandria è stata salutata da ripetute salve delle batterie costerie egiziane. Aveva fina una visita che è servita ad avvicinare la Jugoslavia socialista e il nuovo Egitto. Intanto la stampa di vari Paesi continua a commentare la visita compiuta in Egitto dal Maresciallo Tito, e in particolare le affermazioni contenute nel comunicato comune dei due Capi di Stato. Men- tre il «Daily Telegraph» rileva che è desiderio della Jugoslavia e dell’Egitto rimanere estranei a qualsiasi blocco, il «Times» londinese dà risalto a quella parte della dichiarazione nella quale è detto che la politica dei due Paesi è attiva e costruttiva e tende a condurre alla sicurezza collettiva nel mondo 'e all’allargamento delle aree di pace. Anche la stampa francese ha seguito attentamente lo svolgersi dei colloqui fra il Presidente della RPFJ e il Premier Nasser. Il «France-Soire» scrive che particolare valore va attribuito all’affermazione dei Capi dei due Paesi, secondo la quale l’unico mezzo per la soluzione delle vertenze nel mondo è da ricercarsi nei nego ziati e negli accordi reciproci. Dal canto suo il «Figaro» scrive che Tito e Nasser si sono trovati d’accordo nel ritenere che il pericolo di un conflitto internazionale è diminuito dall’anno scorso. La stampa ateniese crede di sapere che prossimamente il Presidente Nasser visiterà la Jugoslavia e pone in rilievo che durante i colloqui avuti dal Maresciallo Tito in Egitto è stato ribadito il concetto che i patti militari vanno messi al bando. litica adottata dai loro Paesi non significa passività, bensì è una politica -positiva, attiva e costruttiva, Che ha per fine la realizzazione della sicurezza collettiva e generale e il -sostanziale ampliamento dell’area della pace nel mondo. * Sempre riguardo ai rapporti e agli scambi internazionali, ha avuto luogo la scorsa settimana a Belgrado la firma di un protocollo commerciale con l’Unione Sovietica. Il protocollo riguarda gli scambi che dovranno esser tenuti nel corso del'1956 e prevede un aumento degli stessi. Il valore delle merci che verranno scambiate ammonterà, in ogni senso, a non meno di 35 milioni di dollari. La Jugoslavia fornirà tabacco, canapa, frutta secca, bauxite, piombo, cemento, tessuti di lana, pellami, prodotti dell'industria chimica o dell’industria del legno. La lista delle merci che saranno fornite dall’Unione Sovietica comprende minerale di carbone, cotone, nafta, concimi artificiali, metalli ferrosi, macchine utensili ea attrezzature varie. A nome della Jugoslavia ha firmato il protocollo ,i dott. Stane Pavlič, consigliere so rappresenti un muro contro alcuno. DOMANDA: Durante il vostro soggiorno in Etiopia. Compagno Presidente, l’Africa ha ricevuto una nuova repubblica, il Sudan, il cui presidente del Governo Ismail El Ashari ha salutato la politica della Jugoslavia in una fervida dichiarazione fatta di recente a un giornale iugoslavo. Che cosa pensate del ruolo possibile di questo nuovo stato indipendente nel continente a-fricano, ora che, per così dire, tutta la parte nord-orientale dell’Africa è diventata indipendente? RISPOSTA: Per quanto concerne Tind-ipendenlza raggiunta dal Sudan, io personalmente e t-utlti noi salutiamo quesito fatto, tanto più che ci siamo -convinti con grande soddisfazione che sia il-popolo -che i dirigenti delPEgitto salutano questo alito, icih-e- avrà tprobalbilmenlte risultarti positivi d,i vasta portata per la -co-l-lalbora-zio,n.e non- soltanto tra l’Egitto e il Sudan, ma anche tra l’Egitto, il Sudan e l’Etiopia. DOMANDA: E’ Vostra opinione che la nuova «era atomica», come la chiamiamo oggi, escluderà la guerra tra gli stati, rispettivamìen-te conflitti di proporzioni mondiali? Possono già le attuali generazioni sperare di aver la fortuna di sfuggire, con l’avvento della nuova epoca, a ulteriori stermini reciproci? RISPOSTA: Io non credo, nel momento attuale, nella possibilità di nuovi conflitti di una qualche entità, in quanto, il (popolo di .tutto il mondo, attende, co-n la .massima impazienza risultati sempre muovi e -nuovi n-e.1 consolildamenlt-o della pace. Si esibisce che ciò impegna tutti noi, tutti i dirigenti dei vari stati a lottare per la .realilzzazione di -questa aspirazione dei .popoli, vale a dire a -sforzarci di risolvere pacificamente tutti i j)emblemi internazionali eonitrolve-rsi e di s-a-lva-guardiare e consolidare la pace nel mondo. Le elezioni politiche francesi del due gennaio -si sono concluse con i -ben noti risalitati, diremmo quasi -con le ben in-o-te oondanne pronunciate dall’elettorato. Siu-bito dopo è .cominciata l’alchimia di corridoio .per le intese dirette a formare un -governo che governi o non governi la, Francia. Le- .indicazioni sono state chiare- da- parte dell’elettorato, non altrettanto chiare, fino ad ora, le po-s.izioini, post elettorali dei vari leaders polìtici. Sia di 'quelli ic-hie' vorrebbero -dare .alla Francia iun programma, in politica interna, -esiterà e coloniale, -sia di quelli che varrebbero evitare un tal-e programma in modo da -continuare la -politica deH’immobilismo. Quella polìtica cioè -che, nei quattro -ànimi passati, -se non- ha portato vantaggi ai popoli dell’Unione Francese, ha avuto il vantaggio (agli occhi degli «immobìlisti») di non danneggiare- eccessivamente gli iateireiss-i -delia -grossa borghesia ail-l’interno e quelli -dei colonialisti nei -territori -dell’Unione Francese. Ad ogni moido per le alchimie di ‘corridoio gli uomini .polit ici francesi hanno a loro disposizione soltanto i 9 giorni che li separano dalla a-pertura della nuova Assemblea Nazionale. In questi nove giorni partiti ed nomini politici riavranno, prendere le loro -decisioni. iS-ia -nel congresso -straordinario del partito -socialista (-che avrà luogo sabato prossimo) isiia nelle ri-uniomi delle varie -direzioni, is-i-a, infine nei colloqui più o meno luf-ficiosi. Se le condanne pronunciate dall’-e-letitorato francese sa,ranno ascoltate, la «risi ministeriale, che .seguirà alla seduta inaugurale del nuovo parlamento, non dovrebbe essere difficile. Ciò in. quanto il verdetto delle elezioni porterebbe ad lun nuovo igo-ver-no attraverso la esclusione degli uomini ,e delle formule che l’eleititorato ha condannato. Innanzitutto si -eseliutìeireibìbe automatica-mente un nuovo ministero Faiure, in .quanto Faiure non -solo torna al-l’Assemblea con una maggioranza assottigliata-, -ma anche perchè la sua manovra delle etaž ioni anticipate, per danneggiare i suoi avversari personali e polittici, è sfata sconfessata dagli elettori ohe hanno falcidiato le -file dei suoi a-mici. E con Faure si. esclude quella formula ambìgua -c-he, partita da enunciazioni di centro -sinistra, è fin-ita -neiri-mmobiliismo -caro alle destre. E -con Faure -cade anche -la formula demagogica del governo di unità nazionale ohe va dalla destra -di Pi-nay alila, sinistra socialista. Cade perchè l’immobilismo è -stato condannato- dagli elettori -ed una coalizione come -quella cara a Faure- ed ai s-u-oi amici democristiani -non potrebbe venir realizzata -che attravens-o compromessi -co-sì vasti e complicati -da dare alla Francia -quello ohe la Francia ha detto (nelle -elezioni) di non volere. Ossia iun governo -che . . . non -è in condizione dii governare. In quanto razione de.l governare è un fallo attivo e non rimmoibilisimo -degli inferessi contrapposti. Inoltre un’altra esclusione di uomini e dii formule vi-en-e dalla condanna -che il due -gennaio ha segnato -in- Francia per -gli uomini, le forze e gli interassi del- colonialismo. I gollisti (oltre tre milioni di •voti in meno) democristiani (quasi cerato .mila -voti i-n meno) indipendenti di Pinay (con; un- -aumento di volti -assolutamente non proporzionale al numero dei muovi elettori e-d allo sfasciamento dei gollisti) furono dal 1945 ad oggi i fautori della politica «forte» contro ì po- LA STAMPA «QUALIFICATA» ITALIANA SUL PROCESSO DI UDINE CE LO ASPETTAVAMO «Stupefacenti proteste jugoslave per le condanne al processo di Udine. Si ritiene che Belgrado intenda sopratutto polemizzare sulla istruttoria a carico della «Beneška Ceta», la banda che operò per staccare il Cividalese dall’Italia». Questi il titolo e sottotitolo, su tre colonne, con cui il «Corriere della Sera», grande organo di informazione dell’Italia, in un lungo articolo del suo «inviato speciale» a Belgrado, fingeva meraviglia per il fatto che nel nostro Paese abbiano sollevato una ondata di biasimo, di sdegno e di vibrate proteste lfe condanne inflitte dalla Corte d’assise di Udine ai partigiani della «Modotti» di Pordenone che, alla fine aprile 1945 giustiziarono alcuni fra i più feroci e sanguinari briganti neri, operanti in quella località. La presa di posizione del suddetto quotidiano appare fin troppo evidente quando si consideri quanto esso scrive, tra l’altro, sul processo già fatto e su quello in gestazione presso la stessa Procura di stato di Udine. «Non si comprendono — afferma detto giornale — le proteste jugoslave, nemmeno Con la piena buona volontà. Si comprendono soltanto se le si considera rivolte a un falso scopo. Polemizzando, sia pure a vuoto, sul processo di Udine, il Governo jugoslavo vuole probabilmente colpire Hstruttoria di un ben più grave processo, che si sta preparando e che potrà svolgersi a Udine, a altrove per legittima su- spicione. Si tratta del cosidetto processo alla Beneška Ceta», la «Banda della Slavia veneta», che operò a lungo e crudelmente per il distacco del Cividalese al territorio italiano». Cosi rimane dimostrato, attraverso la esplicita testimonianza del «più informato» fra i grandi organi di stampa italiani, che il processo di Udine, con le sue ignominiose condanne dei combattenti antifascisti e la riabilitazione dei criminali fascisti, rappresentava, come previsto su queste colonne, il prologo alla grottesca montatura del processo contro i partigiani della «Beneška četa». Che poi sia all’uno che all’altro processo, intenzionalmente e con palesi finalità politiche si abbia voluto attribuire carattere e risonanza nazionale, lo comprova il fatto che lo stesso «Corriere della Sera» sette giorni dopo la pubblicazione dell’articolo sopra citato e cioè nel suo numero del 25 dicembre scorso, pubblicava, con titolo a due colonne, la notizia che «la Corte di’ cassazione ha rimesso per legittima suspicione, alla Corte d’assise di Udine il processo a carico di 57 imputati, già appartenenti alla «Beneška ceta», l’associazione jugoslava che durante l’ultima guerra voleva annettere una parte del territorio italiano alla Jugoslavia». Su quali basi sia fondata quest’ultima grave accusa, lo ha già ben rivelato il processo presso la Corte d’as- sise di Lucca, dove gli ex combattenti garibaldini della «Val Natiso-ne» figurarono imputati di «alto tradimento» per aver eroicamente combattuto a fianco dei partigiani jugoslavi contro il tedesco invasore, contro i suoi collaboratori e le sue spie. Quali circoli ed elementi operino, si agitino e vogliano speculare su tali processi con palesi scopi irredentisti, imperialisti e provocatori, lo dimostra quanto è stato detto e proposto nella assemblea della «gloriosa» Compagnia volontari giuliani e dalmati, tenutasi a Trieste il 20 dicembre scorso. Alla «magnifica» assemblea, cui facevano da sfondo le bandiere dell’Istria, il col. Slataper ha dichiarato che »il problema delle terre adriatiche è vivo oggi com’era all’epoca del sacrificio di Oberdan». La relazione morale del segertario Pagnacco ha rilevato che «il Memorandum di Londra non ha risolto il problema di Trieste».Il ben noto gerarca Piero Almerigogna ha proposto la liberazione di Maria Pasquinelli «perchè l’Italia cessi di fare il carceriere per gli inglesi». Dalla Pasquinelli era giunto alla Compagnia un «toccante messaggio di fede». Posti così in luce i retroscena, gli interesi e le finalità volute raggiungere col due processi in argomento, riteniamo inutile aggiungere spiegazioni e commenti per concludere che simili processi non contribuiscono di certo al miglioramento dei rapporti fra Italia e Jugoslavia. Ultima ora Alla metà di gennaio avrann-i inizio trattative tra il nostro Paese e la Germania di Bonn per definire la questione delle riparazioni che i tedeschi devono alla Jugoslavia. La delegazione jugoslava che condurrà le trattative sarà guidata dal sottosegretario di Stato agli Esteri Hasan Brkič. * In Giordania ancora situazione tesa. Dimostrazioni e scioperi di protesta contro il patto di Bagdad che associa Irak, Turchia, Pakistan, Persia ■ e Gran Bretagna si susseguono nelle varie località del paese dopo che la Corte Costituzionale ha invalidato la decisione di Re Hussein di sciogliere il parlamento che aveva votato 1’ adesione del paese * A Londra sono in corso colloqui tra Italia e Cina popolare per l’istituzione di rapporti economici tra i due paesi. A Palazzo Chigi si ritiene che i colloqui di Londra verranno condotti con successo e che sarà possibile risolvere le questioni controverse. MARTEDÌ’ 10 gennaio 1956 Prezzo din io lire 20 ABBONAMENTI: Annuo din. 420, semestrale din 220, trimestrale din. 110 Spedizione in c. c. p. CORRIDOIO ESPONENTI 7 GIORNI ipoli coloniali. Ebbene .costoro hanno -perduto -netti netti tre milioni -di volti mentre con il loro passato Tifo,ijmatore verso le colonie, i ijaidi-icalHsocialisti, i .sio-cia-li-sti ed i co-rou-niisti hanno aumentato i propri di un milione ed 800.000 raggiungendo, in totale, oltre il 52% dei suffragi. Se gli elettori dei deputati colon-ia-liiSti hanno abbandonato i loro eletti del 1951 -senza lasciarsi trattenere dagli -slogans nazionalisti ci sull’aimparo,» e -sul «.prestigio» delia Francia .nelle Colonie ciò significa che. non vogliono al governo 'coloro -ohe hanno ripudi,aio nel segreto dell’urna. Altee esclusioni derivano dal voto del- due gennaio. Come quella di una coalizione dei socialisti con i dem-ooris-tiani, dopo che gli elettori di -sinistra h-an-no confortato, con Rammento tì-e-i suffragi-, la politica dei -socialisti contro le sovvenzioni statali alle scuole confessionali. O -quella di una «riappacificazione» fra Fa-u-re e Mendès-Fr^ince, dopo che .gli elettori radicali -socialisti hanno dato a Faure 11 .striminziti seggi -ed a Men-dès-Fraimce ben 800.000 mila voti in -più che nel ,1951. Ed allora quale soluzione uscirà -dall’alchimia di -corridoio la questi -9 -giorni che precedono l’apertura del nuovo parlamento francese? L’aritmetica dà come possibile il -«governo, di unità nazionale» cioè il -governo idell’i-mmobilttlnio, escluso -dagli elettori. Dà anche possibilità di vita sitenitElta ad un governo di -minoranza -fra .democristiani,. socialisti e imenldtesisfi ed, infine, offre l’alte-màltiya -di un -governo di transizione sia ve-r.so nuove elezioni sia in attesa in -un -governo che governi. Ossia di una- formazione mini--Sitie-riale diretta, -da una personalità volitiva ohe eia-bori un programima di riforme aU’imtemo e nelle colonie per presentarlo al pariamen-to .senza lavori di corridoi. Voti chi -vuole. E’ il tipo di governo ohe si attribuisce all’ex primo- ministro, Meindès-France. Un governo dì socialisti, -mendeslsti -e- -personalità i-solate, con una maggioranza parlamentare assicurata dal voto dei co-tm-urt-jisìti. i 1 quali- aftarmano ohe i loro 151 deputarti (ohe saliranno verso i 160 -con i risultati d oltremare e le elezioni in Algeria) pur aspirando a sinistra -un fronte popolare, sono .pronti anche a votare is-u un programma. Ma tutto lascia -credere che per ora a tale soluzione non ,si giunga in quanto Menldès-Franice ha le qualità del temprila che preferisce stare inattesa del fatti che rendano inevitabile -la .formula da lui caldeggiata -di um governo -basalto sui programmi più che sulle combinazioni -parlamentari. E le esclusioni poste il 2 gennaio -dagli elettori francesi sembrano preludere a questo. Magari -passando prima- attraverso un governo ed una -pensoinaìità di -secondo piano. Gli scambi jugo-so vietici Alcuni giorni addietro a .Mosca s-i sono felicemente concluse le trattative per .la collaborazione nel campo ri-elio sviluppo delle ricerche -nucleari e dello sfruttamento dell’energia atomica a scopi di pace. In un comunicato stampa pubblicato il 3 gennaio -si afferma che nelle -trattative sono stati esaminati problemi comic-rati della collaborazione tra le due parti; quali lo scambio di manuali scientifici, dati tecnici, ai-uti tecnico-scientifici per la -costruzione di un reattore sperimentale in Jugoslavia, e per il montaggio e ,1’,entrata in funzione di un reattore atomico attivo. E’ sitata .inoltre esaminata la possibilità di scambi di esperiti. Il comunicato afferma c-h-e le trattative si sono svolte in una atmosfera di amicizia e fiducia reciproca. Il messaggio di Eisenhower al Congresso Venerdì -scorso .al Congresso am e -ricamo è -stato letto -il tradizionale messaggio del presidiente Eisenhower sullo stato dell’Unione. Da alcuni commentatori politici i,l messaggio iè stato definito una .realistica espressione dell’attuale atmosfera nel Innondo. Questa categorica e, a nostro avviso, troppo semplicistica definizione viene corredata da alcune considerazioni generali. Il messaggio presidenziale non menziona la possibilità di nuovi colloqui coin l'Unione Sovietica, ma ' fa sapere al mondo che gli Stati Uniti hanno elaborato una nuova tattica ipìù adeguata a quel periodo di pacifica competizione ira due sistemi iniziatosi con i colloqui ginevrini al maissimo livello. Il -messaggio rileva ila necessità di una maggiore dinamicità ed elasticità della politica occidentale, la .quale deve però rimanere ancorata alle alleanze militari dato che «i movimenti del fronte -comunista — afferma Eisenhower ■— rappresentano una minaccia -pericolosa .sebbene meno evidente», e «(poiché è meglio mirare innanzitutto alla realizzazione dei propri scopi piuttosto che cercare di parare razione dell'Unione Sovietica» debbono essere aumentati gli aiuti all’e--ste-ro e il commercio internazionale deve essere maggiormente libera-lizzato. Queste constatazioni ci portano a considerare il messaigigio del .presidente americano più che un riflesso dell’attuale atmosfera intemazionale, una manifest azione abbastanza realistica della situazione di disagio in cui è venuta a trovarsi la dipBiomazìa Occident,a,le iin seguito alle concrete azioni distensive di parte sovietica. Eisenhower stesso non nasconde ad esempio che il lavoro dei diplomatici statunitensi e--ra più facile al tempo della guerra fredda. iNon si deve poi dimenticare che la richiesta, al Congresso dii -un notevole aumento deigl-i aiuti all'estero è -strettamente colle®cita con la particolare .situazione economica intèrna -statunitense la cui industria ha bisogno dei mercati esteri pe,r evitare la super-produzione e la cui agricoltura ha più ohe mai necessità di veder piazzate le proprie -ecceidienlze per mantenere i prezzi interni a un livello non catastrofi-co come quello attuale. Infine v.i è da rilevare che al messaggio del presidente Eisenhower -deve essere concesso quel beneficio di inventario con il quale è opportuno accogliere la prima gros-sa battuta della, campagna elettorale per le elezioni .del novembre di quest’an-no. Riiman-e comunque il fatto che il documento, sopraltut-to pe*r quanto riguarda l,a particolare attenzione prestata all’aumento degli aiuti e-. conamici adlietìte-ro a- scapito in un certo -senso -del potenziamento militare, ha -un notevole significato internazionale. E’ necessario però che la pacifica competizione economica fra i due campi annunciata -nel messaggio di Eisenhower non debba trasformarsi in lotta per le egemonìe perchè altrimenti il ritorno ad -un passato di cui sono, vive purtroppo ancora le conseguenze, sarebbe inevitabile. Un aspetto del vecchio Cairo IN BREVE 'smmams&F:. pgj|| Qua e la’ per l’Istria CAPODISTRIA — L’Istituto epide-mologico di Lubiana ha condotto degli esperimenti sull’assenzio marino, pianta che cresce nelle vicinanze di Capodistria, constatando che da tale pianta si può estrarre la droga Santonin che finora veniva importata. La droga in argomento è un elemento molto importante nel campo della fer-maceutica per cui l’assenzio marino è stato piantato su grandi superfici sia a Capodistria che ad Ancarano e Strugnano. * POLA — Buoni i risultati ottenuti quest’anno presso il Ginnasio operaio di Pola e la scuola di economia. Queste sono state frequentate, nel corso dell’anno, da 222 lavoratori, vale a dire da un numero maggiore di quello degli anni passati. * • Il Consiglio per gli affari comunali di Pola, ha già approvato il bilancio del fondo per la costruzione di alloggi. Il detto fondo prevede la somma di 111 milioni e 402 mila dinari per l’anno 1956. * Nelle acque di Veruda, l’equipaggio del motopeschereccio rovignese «Morski Pas», ha catturato un delfino di 200 chilogrammi. Il mammifero è stato venduto al mercato di Pola, mentre la coda è stata conservata dai pescatori come trofeo. * Al fine di assicurare in anticipio rammasso e l’approvvigionamento dei centri di consumo, le aziende «Molino elettrico» di Pola, «Istranka» di Uma-go e «Žitni fond» dti Parenzo, stipuleranno dei contratti con i coltivatori di cereali. * FIUME — Il più grande piroscafo da carico della nostra marina mercantile, «Bosna», ha inaugurato recentemente la nuova linea Fiume — Shan-gai, instaurata dall’agenzia «Jugolini-ja» di Fiume. In realtà si tratta del prolungamento della linea Fiume — Hong Kong, sino al porto cinese di Shangai. * PIRANO — La conferenza annuale della Lega dei comunisti del Comune di Pirano chè avrebbe dovuto svolgersi sabato 7 c. m., è stata rinviata a dopodomani, giovedì 12 gennaio. * ISOLA — L’impresa edile «Gradbenik» ha quasi concluso i lavori sui cinque edifici per abitazioni, comprendenti in totale 24 alloggi, la cui costruzione era iniziata alla fine del 1954. * LUSSINO — Il patrimonio zootecnico del Comune di Lussinpiccolo ha registrato nello korso anno un aumento numerico di 212 capi di bestiame. — Ha avuto luogo il Plenum del CD della Lega dei comunisti che ha preso in esame i problemi della poli-uca nelle campagne. Presenziavano ai lavori anche dirigenti di cooperative, aziende e organizzazioni interessate. * POLA — La città avrà il cinemascope entro il 1956, stando a quanto afferma la direzione dell’Azienda cinematografica polese. — Il 15 gennaio avranno luogo presso le organizzazioni di base dell’Unione socialista le elezioni dei nuovi comitati. — La «Mehanika» ha stipulato nei giorni scorsi un contratto con la ferriera di Vares per la fornitura a quest'ultima di basamenti del tipo «gatter». ALLA VI. SESSIONE DEL CPD DI CAPODISTRIA CHIESTA MAGGIORE SEVERITÀ’ contro la criminalità e la disamministrazione La meccanizzazione è un elemento determinante nell’elevamento delia produzione agricola CAPODISTRIA, 4 — Martedì 27 dicembre ha avuto luogo la VI. sessione regolare del CPD. I delegati hanno ascoltato e discusso la relazione del Tribunale circondariale presentata dal Presidente, Boris Sartori. Alcuni rappresentanti hanno sottolineato a questo riguardò che il controllo della gestione sociale è specifico compito dei suoi organi e che alla vigilanza sui fenomeni negativi deve partecipare tutta l’opinione pubblica. I tribunali da parte loro dovranno essere più severi sui casi di trascuratezza amministrativa e di criminalità economica. Il particolare è stata, dunque, sottolineata la necessità di applicare provvedimenti più energici contro la cosidetta criminalità in economia e la disamministrazione nelle aziende e istituzioni, che creano danni i quali in ultima analisi finiscono col pesare sulla popolazione. Trattando sull’argomento, il compagno Albert Jakopič-Kajtimir ha rilevato che la gente in genere, quando sente parlare della criminalità economica sui giornali o nelle pubbliche discus- VITA E PROBLEMI DELLA COOPERATIVA DI S. LUCIA 22 milioni saranno investiti per l'Incremento della produzione agricola Alla fine del mese in corso o entro i primi del prossimo febbraio i soci della Cooperativa di S. Lucia — Portorose apprenderanno, in occasione dell’assemblea generale annuale, che la loro cooperativa ha registrato nel decorso anno un andamento molto buono e che là produzione è risultata superiore per un importo aggirantesi sui 30 milioni di dinari rispetto agli anni precedenti. La cooperativa in argomento si estende su ampio territorio poiché, oltre S. Lucia e Portorose, comprende anche le località di S. Bortolo, Fiesso, Santianne e altre minori. Nella grande prevalenza, i terreni lavorati dai suoi soci risultano molto spezzettati, ma redditizi perchè adatti e sfruttati per le colture di prodotti primaticci. Sul numero complessivo di 400 soci che formano la Cooperativa di S. Lucia—Portorose, 45 si sono «trapiantati» a Trieste perchè vittime di una falsa propaganda o perchè bramosi di realizzare i grandi arricchimenti che la nostra struttura e prassi sociale non consente. Il vuoto d essi lascito è stato subito riempito da altri 30 agricoltori, cosicché «la terra bruciata», predisposta e voluta dal C. L. N. e dai circoli clerieal-fascisti di Trieste, è rimasta e rimarrà un pio desiderio degli stessi. In ogni caso le conseguenze dannose e affamatrici, da I prodotti degli stabilimenti istriani per la conservazione del pesce e dei prodotti agricoli sono ancor sempre apprezzatissimi sia nel paese, sia all’estero. Tuttavia la loro capacità non ha ancor raggiunto un livello sufficente a ricoprire le necessità del mercato di consumo nazionale e dell’esportazione, come d’altronde non è sufficente a smaltire le riserve della produzione nelle campagne che vanno perdute o irrazionalmente sfruttate. Il problema è specifico specialmente dellTstria, regione di produzione primaticcia. Nella foto presentiamo il reparto di cottura del pomodoro del «Dragogna» di Umago, i cui impianti verranno quest’anno potenziati ulteriormente. essi vagheggiate e attese attraverso quel «trapianto» di agricoltori istriani, sono del tutto mancate nell’ambito della cooperativa di S. Lucia—Portorose. Viceversa le uniche difficoltà che incontra la coperativa di cui si tratta sono rappresentate dalla mancanza o insufficienza di mezzi fondamentali, come trattori, frese ecc. con i quali aiutare i propri soci nella lavorazione della terra. La cooperativa, ad esempio, dispone di un solo trattore nel mentre ne necessiterebbero tre. Le disponibilità per acquistare tali mezzi non mancano alla cooperativa, si oppone però il fatto che il materiale in questione dovrebbe essere importato dall’estero poiché quello di produzione nazionale non corrisponde ancora alle particolari esigenze della lavorazione delle terre di questa zona. Le ruote cerchiate di gomma, di cui sono provvisti tutti i trattori di nostra produzione, non servono qui da noi in terreno collinoso e su appezzamenti che, in molti casi, possono essere raggiunti solo con trattori a cingoli. Per il nuovo anno la Cooperativa di S. Lucia—Portorose ha predisposto un piano di investimenti per un importo complessivo di 22 milioni di dinari per acquisti di macchinario e la costruzione di una serra per piantine ortensi primaticce, come pomodori, papriche, melanzane ecc. L’opportunità ed i vantaggi dèlia costruzione di questa serra di grande capacità appaiono evidenti qtiando si tenga conto che le colture di maggior rendimento e di buon esito sono quelle dei prodotti primaticci. Buon esito quasi sempre garantito dal fatto che tali prodotti raggiungono la maturazione prima dell’estate, quando i terreni dellTstria, che scarseggiano d’acqua, sono soggetti alla siccità. Con i fondi accantonati negli anni precedenti, con l’utile netto del 1955 e con raggiunta di un credito di 7 milioni, detto piano potrsbbe essere realizzato. Le uniche difficoltà che, eventualmente osterebbero alla sua attuazione, deriverebbero, come accennato sopra, dal fatto che gli acquisti del macchinario occorrente per le lavorazioni con criteri moderni devono essere effettuati all’estero. La predetta cooperativa abbraccia il 95 % delle proprietà terriere comprese nel territorio delle su menzionate località. Nello scorso anno essa ha acquistato al cento per cento la produzione agricola locale, cosicché esiste una certa garanzia che possa fare altrettanto quest’anno e in seguito, corrispondendo in tal modo al nuovo indirizzo in materia di acquisti al quale devono attenersi le cooperative nel nostro Paese socialista. La Cooperativa di S. Lucia—Portorose si trova in una zona eminentemente turistica le cui esigenze particolari in frutta e verdure sono state da essa pienamente soddisfatte attraverso i propri spacci. Tutte queste forniture, con raggiunta della provvista del mercato di Pirano, rappresentano tuttavia una aliquota di ben poca entità sul totale degli acquisti e dei piazzamenti operati dalla cooperativa stessa sui mercati dell’interno e su quelli e-steri verso i quali affluiscono in e-normi quantità i piselli, le patate primaticce, i pomodori, i fragoloni e le ciliege prodotte dalla cooperativa di S. Luicia—Portorose che può essere citata come esempio a questo riguardo. Coirne noto, uno dei compiti fondamentali cui debbono' assolvere le cooperative in uno stato socialista è la politica dei prezzi. Anche in questo campo è doveroso tributare alla cooperativa agricola di S. LuciarPortoroise il meritato ri-eoinoiscimenito. Basa infatti si è sempre contradidistiaata nel praticare una giusta politica dei prelazi, fornendo luminosi esempi, specialmente nel decorso anno quando, nella stagione dei raccolti, i prodotti a-gricoli abbondavano, offrendo larga possibilità al libero commercio di speculsBtoni a danno dei consumatori. Lungo sareibbe l'elenco dei casi in cui la cooperativa in angomen-te è intervenuta con la s.ua azione icalmieratrilce sia nell’acquisito dei prodotti come nella vendita degli stasisi. Lucrosa si presentava durante quella .stagione roppòirtiunii à ai singoli compratori di offrire per determiniate partite e quantitativi dì prodotti ortofrutticoli prezzi superiori a quelli praticati dalla suddetta cooperativa per poi contenere nei giusti limitisi i prezzi di vendita degli stessi prodotti sui nostri mercati. sioni, ritien^ sia questo un problema di tutta la nostra economia. La cosa è invece un problema che investe l’onestà, o meglio la disonestà dei singoli e la competenza degli organi della criminale. Non si tratta quindi di un problema o di una defieenza generale della nostra economia, quanto dell’influenza negativa che, più del danno materiale, vien a ripercuotersi politicamente e moralmente nelle aziende, nel commercio, nelle cooperative ecc. La nostra società — ha detto continuando — ha il dovere di reprimere spietatamente tali manifestazioni negative, senza riguardi per alcuno. I rappresentati eletti del popolo sono chiamati a porsi alla testa in questa lotta contro la disonestà, la disamministrazione, lo spreco ecc. e in fin dei conti alla cosa è interessato ogni cittadino che nel proprio interesse, deve acutizzare la vigilanza. Il comp. Kajtimir ha parlato poi su alcuni problemi del cooperativismo, in primo luogo sulla necessità di migliorare la preparazione dei quadri e il controllo dell’amministrazione, concludendo con il rilevare che il controllo è un dovere tanto degli organi del potere e delle istituzioni come degli organi della gestione sociale e di ogni singolo cittadino. Infine ha proposto la costituzione di clubs dei rappresentanti popolari eletti nel CPD e nei Comitati comunali che, in collaborazione con l’Unione socialista, permetterebbero ad essi di giocare un ruolo più attivo, mettendoli in grado di corrispondere pienamente alla fiducia dei propri elettori. Al secondo punto dell’ordine del giorno figurava la relazione sulla situazione degli ospedali nel distretto limitatamente all’Amministrazione ospedaliera centrale di Capodistria, per cui l’assemblea ha deciso di demandare a una speciale commisione il compito di preparare per la prossima sessione una analisi dettagliata e una relazione completa sui servizi igienico-sanitari di tutto il distretto. Dopo l’approvazione di alcune ordinanze, l’assemblea ha votato una raccomandazione agli Affari inter- ni e ai Comitati popolari comunali sulla necessità di completare la proposta dell’ordinanza sull’ordine pubblico. In seguito sono state approvate alcune dichiarazioni di garanzia ad aziende economiche e la proposta del Consiglio economico sulla riorganizzazione delle Camere del commercio e alberghiere. Infine sono state risolte alcune altre questioni di minore importanza, tra la cui costituzione dell’Amministrazione distrettuale per la bonifica del golfo di Capodistria, nominando a suo direttore Danilo Petrinja. Angolo tranquillo a Rovigno ABBONAMENTI I nostri abbonati sono pregati di rinnovare l’abbonamento al giornale entro la fine del corrente mese. Il Tribunale circondariale ha condannato a Capodistria Ivan čač e Kravanja Jože ex direttore dell’azienda «Antenna» il primo e contabile del-r«Intereuropa» il secondo alla pena di 6 anni, rispettivamente 6 mesi di carcere. I due sono stati riconosciuti colpevoli di appropriazione indebita per il valore di circa un milione (il Čač) e di falsificazione di documenti d’ufficio (il Kravanja). Il Tribunale di Capodistria ha condannato recentemente Hrovatin Giuseppe da Beloglav, Paolič Modra da Gabrovica, Kofol Antonia da Capodistria, Erjavec Rosalia e Hrvatin Giustina, per commercio illecito, praticato tra Trieste e Capodistria. Il primo è stato condannato a 3 mesi di prigione, la seconda alia pena pecunaria di dinari 15.000, la terza a 2 mesi e 15 giorni di carcere con la condizionale EO VIGNO Problemi comunali SPIGOLANDO NEL CALENDARIO DEL 1955 LA CITTA' NELLE CIFRE POLA, 8 —• Da quache giorno, anche per Pola s'è chiuso un altro anno. E prima di strappare l’ultima pagina del calendario, abbiamo voluto raccoglierle simbolica-mente dall’abete illuminato di Capodanno i frutti delle grandi cifre, la somma cioè di tanti fatti sfuggiti alla cronaca, condensati in un bilancio da noi fatto spigolando qua e là. Gli auguri per le feste ci sono giunti con la posta. I quattordici portalettere della città, in una eccezionale maratona di 43.680 chilometri ci hanno recapitato in tutto il 1955 2,811.000 missive, 235 mila di queste nel solo mese di dicembre. L’Ufficio postale ha smistato in tutto l’anno 70 mila telegram* mi, mentre il valore dei vaglia postali supera 1 miliardo e 500 milioni di dinari. I pacchi sono stati 88 mila. Il servizio telefonico pubblico ha smaltito sulle 20 linee cottegate ben 258 mila colloqui per la durata complessiva di 20 mila ore. • I modesti autobus che partono a intervalli di mezz’ora dalla piazza dei Giardini verso la periferia hanno sulle . . . mote la bellezza di 304 mila chìlomietri, con .un carico complessivo di 1 milione e 600 mila passeggeri. Le linee interurbane fanno un bilancio di 370 mila chilometri e 250 mila passeggeri. Più modesti, ma non tanto, i camions dell'impriesa autotrasporti cittadina che hanno percorso 314 mila chilometri con 58 mila tonnellate di carico. * Nel corso del 1955 896.545 ci tadi-ni di Pola hanno trascorso 1 milione e 793 (mila ore seduti al cinematografo a godersi 168 film in 194 riprese. Risulta così che ogni abitante in tutto il 1955 è andato al cinema in media 22 volte, ossia 2 volte al mese. In queste cifre non som però comprese le rappresentazioni cinematografiche straordinarie per i soldati e quelle domenicali per bambini. Il film più frequentato: «Il conte di Montecristo» con 23.955 spettatori! * A fare i conti della spesa delle massaie è un compito veramente /arduo, per non dire impossibile. Comunque, per dar)e un’idea approssimativa prendiamo ad esehnpio il Mercato cittadino: 692 mila kg di verdure, 140 mila litri di latte, 129 mila kg di carne, 31 mila kg di salumi, 15 mila kg di latticini e, infine, altri 33 mila chilogrammi di merce varia. In tutto qualcosa come 1.161 tonnellate. • I macellai di Pola hanno fatto la festa nel 1955 a ben 4.961 capi di bestiame per un peso totale di circa 400 mila chilogrdpvmi. E’ un progresso nei confronti del 1954, quando a finire i loro giorni al Macello cittadino le bestie furono 3.634. Naturalmente la maggioranza comprende agnelli e bovini. La pesa pubblica dell’impresa «Mercato e Macello» ha portato sulla groppa nel corso dell’anno oltre 20 mila tonnellate. * Ficcando il naso negli affari d?l-l’Anagrafe sapremo che i nati song stati 1.402, i morti 533 (si nasce molto di più che non si muoia, il che è molto confortante), mentre a sposarsi sono stave 372 coppie. Ci teniemo qui a menzionare poi che. a cavallo del vecchio e del nuovo anno i nati sono stati 7 e guarda un pò!, tutte femmine. Il prono nato del 1956, Rota Albina pesava 5.5 kg. • I cani randagi, che una volta erano parecchio numerosi e molesti, sono ora molto diminuiti di numero. Il bravo «sinter» che nel 1954 ne aveva accalappiati 194 (i registrati invece \erano 558) ha chiuso l’annata con 116 «vittime», mentre i cani regolarmente registrati sono 490. , Le guardie comunali addette alla tutela dei parchi, dei giardini e dell’igiene cittadina hanno affibbiato . circa 20 mila multe ai cittadini meno riguardosi (un piò molti in verità), generalmente giovani e ragazzi. «Speriamo che i soliti ragazzacci — ci hanno detto seriamente — lascino all’anno vecchio i\ bagaglio delle loro monellerie», fadendo seguire alle parole un gesto molto espressivo. 'Guardiamocene bene, dunque, nel 1956 dal provocare le ire di questi tutori dell’ordine. ROVIGNO, 9 ;— La riorganizzazione amministrativa dei comitati popolari ,comunali o, in altri termini, l’instaurazione della Comune, è avvenuta a suo tempo a Rovigno senlza particolari .difficoltà, in quanto già prima il' 'Comune della cittadina aveva un suo preciso orientamento. Con l’allangalmjento del territorio) in seguito a-ll’iniciiuisione degli ex 'Comuni di Vaile e Canfana-ro, nuovi ,problemi si sono aggiunti airamministrazione della Comune di Rovigno. Ad ogni .modo, fattuale amministrazione si trova a comprendere un maggiore numero idi abitanti e di conseguenza anidre i 'Suoi organi rappresentativi si sono allargati.- Quasi raddoppiato è il numero dei vari Consigli, le divèrse1 -commissioni sono aumentate di marnerò e di membri e già formati isomo i comitati locali. I problemi 'Comunali stanno esaminandosi -nei dettagli, in particular modo nelle sedute del Consiglio comunale e del Consiglio dei produttori. L’attività -di tutti questi organi è bene avviata, ma ci vorrà del tempo prima che vengano risotti i problemi attualmente sul tappeto. Fra Fa-litro, occorrerà procedere a una revisione dei posti di lavoro nell’i-nduisitria al fine di diminuire i icoist-i di produzione. Non si supponga tuttavia che si procederà a licenziamenti: l’eccedenza- di manodopera che la suddetta revisione richiederà verrà impiegata nella fabbrica imballaggi che si aprirà prossimamente. II turismo a Rovigno si sviluppa con buoni risultati; ciò esige però la -soluzione di alcuni problemi ad esso intimamente legati. Si dovrà sistemare l'aciquedoltito, la rete alberghiera dovrà venire modernizzata ed -occorrerà pure riparare a1-cune strade. Per quanto riguarda poli l’agrilcoltura, è negli intendimenti, degli organi della. Comune -di assicurare nuovi mezzi meccanici per 1-a valorizzazi-o-ne di certe zone abbandonate e di altre non sufficientemente- sfruttate. Importante -sarà quindi -adottare un nuovo sistema neH’orientamento pro-, fasisi-on-ale -della gioventù: far, in -mo-do, cioè, -Ohe i giovani sentano -anche il -richiamo delia campagna e non solo delPindiistria, come avveniva finora. Queq’.i i principali compiiti, nelle loro linee essenziali, che stanno davanti alla Comune di Rovigno nel 1956. NEI BUIESE Buoni i risultati della fecondazione artificiale BUIE, 8 -- AU’a-lba di una fredda giornata -dello scorso dicembre nasceva nella sfalla del contadino Lazar Bab-ić, di Castel,venere, -un viitiell-i-no. Niente di eoceziona’e, per la verità. Eppure si trattava del -primo vitello nato dall-a, fecondazione airiti-f ile i.alie. L’elsperiimento era perfettamente- riuscito e il vitellino pesava 44 : chilogrammi, peso superiore alla- media normale. Fra l’altro, io «sperimento era stato fatto con una va-cca già dichiarata sterile. Questo -primo successo è alla base de 11’attività della stazione veterinaria di Buie, tendente in questi ultimi tempi, a. spianare- il terreno -per la 'c-oistituizi-one di un centro idi fecondazione artificiale. Questo si rende, infatti, indispensabile poiché in Iis-tria ci sono attualmente 43 -mila bovini e solo 128 tori .da monta. Anzi il numero dì questi ultimi tende a diminuire. Sul -territorio di Buie, ad esempio, .nato come izona -di allevamento dei fori, nel1 giro degli ultimi tre anni il loro numero è sceso da 47 a 8. Per un normale Servizio di ri-produzione naturale, occorrerebbero in Istria aim-eno ,200 tori da monta, -che richiederebbero notevoli ispeise -di allevamento. Il .problema vien-e ora affrontato con la graduale applicazione- -della 'fecondazione artificiate. Finora is-ono -state fecondate artificialmente in tutta l’Istria circa 1225 mucche. Tenuto conto che con quelst-o sistema isi- riduce -u-n-a- parte percentuale di isterilirà e si .eliminano notevoli spese, appare subito evidente quanto esisto sia importante. La stazione -di Buie dispone già di -u-n laboratorio- sufficientemente attreazato- e, con un ulteriore sforzo, potrà -diventare un importare centro di fecondazione artificiale nelKTsit-ria. per 2 anni, la quarta a 1 mese e la quinta a 3 mesi di carcere * Tre mesi di arresto, più il pagamen- -to delle spese processuali, rappresentano la pena inflitta a certa Pekare Santina. La Pekare è stata condannata per furto, consistente in 205 piastrelle da pavimentazione, sottratte nell’agosto del 1955 a Božič Rolando. * Lebar Viliem, da Prekmurje, è stato condannato a 5 mesi di prigione per il furto di una «Lambretta», perpetrato nell’agosto scorso nei pressi dell’hotel «Triglav» di Capodistria. * Undici mesi di carcere per Kerim Silvano il quale, dopo la sua partenza per Trieste, era venuto a Isola varie volte, cogliendo l’occasione per smerciare due biciclette e tre orologi. Dei detti oggetti, una bicicletta non era nemmeno di sua proprietà. * Boksa Francesco e Vascotto Luciano, il giorno 17 del mese di ottobre, ubriachi fradici, rubavano una motocicletta che sostava davanti alla «Loggia» e si diressero giù per Belvedere. Dopo aver cozzato contro diversi oggetti, finirono davanti al «Triglav» ove vennero fermati e tratti in arresto. Quattro mesi di prigione ciascuno è la pena che dovranno scontare. * L’incontro di . . . lotta libera fra le capodistriane Cantatore Margherita e Decarli Lucia, è finito con la condanna a 10 giorni di prigione a carico della prima, la quale ha causato delle lesioni alla sua avversaria. * Un mese e venti giorni di prigione, con la condizionale per 2 anni, sono stati affibbiati a Zupanc Antonio, colpevole di aver ingiuriato un fattorino della «Slavnik», insultandolo a più riprese. * Zver Franc è stato condannato a 15 giorni di carcere avendo causato delle contusioni a certo Babič Alessandro, in seguito a una lite scoppiata tra i due nell’ex trattoria Bonin. * Il ricordo della precedente condanna di due mesi (per aver picchiato il fratello Germano) non si era certamente ancora spento in Tedesco Albino, quando una seconda sentenza lo condannava, sempre per lo stesso motivo, a 1 mese di prigione. MARTEDÌ’, 10 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 6.30: Ca-lendarietto e musica del mattino — 7: Chiusura della trasmissione — 12: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16.30: Ritratti musicali — 17: Nostro Paese — 17.15: Palcoscenico musicale — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Suona l’orchestra Kurt Edelhagen — 22.30: Notiziari«? — 22.45 e 23.50: Musica da ballo — 24: Chiusura della trasmissione. MERCOLEDÌ’, 11 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 6.30: Calendarietto e musica del mattino — il: L’angolo dei ragazzi — 11.30: Chiusura della trasmissione italiana — 12.10: Musica varia — 12.30: Notiziario 12.40: Problemi d’attualità — 12.45: Musica leggera e annunci — 16.10: Ritmi e canzoni — 16.30: Il romanzo alla radio — 17: Mosaico musicale — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Suona l’orchestra Paul WeSton — 22.30: Notiziario — 22.45 e 23.50: Musica da ballo. GIOVEDÌ’, 12 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 16.30: Calendarietto e musica del mattino — 12 e 12.45: Musica per voi — 12.40: Problemi d’attualità — 16.10: Concerto del giovedì — 17: Dal mondo del lavoro — 17.15: Finestra musicale — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Suona l’orchestra Hause Alfred — 23.30: Notiziario — 22.45 e 23.50: Musica da ballo — 23.45: Ultimo notizie — 24: Fine della trasmissione. VENERDÌ’, 13 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 6.30: Calendarietto e musica del mattino — 12 e 12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16.10: Brani d’opera scelti — 17: Corrispodenza — 17.10: Capzoni e danze dei popoli jugoslavi — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Suona l’orchestra feilly May — 22.30: Notiziario — 22.45 e 23.50: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 24. Fine della trasmissione. SABATO, 14 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 6.30: Calendarietto e muscia del mattino — 12 e 12.45: Musica per voi — 12.40: Problemi d’attualità — 16.10: Canzoni di tutti i giorni — 16.30: Finestra musicale — 17: La comune — 17.20: Brani d’opera — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 18: Chiusura della trasmissione — 22.15: Suona l’orchestra Beppe Mojetta — 22.30: Notiziario — 22.45 e 23.50: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 24: Fine della trasmissione. SMARRIMENTI E’ sitata .smarrita, presso il blocco di Alto aro V©scavò, la carta d’i-demtistà nr. 19244, rilasciata dal Comune di Sežana il 30. 3. 1955, intestata a Kocjančič Maria, albicante a Krisòolje 39. II' irmiveniJtore è pregato di darne aiwiso in redazione. Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria 0OCXXXXJ0OCXXXXXXXX50OOO000OOOOOO0OOCXXXXXDO00OO 11 collettivo della I CD CD o co CD Ö) " S—i o > porge a tutta la popo- lazione del Litorale i migliori auguri per il Nuovo Anno 1956 CD CO CO CD fc-i Ä CD O CO CD I Od £3 Od Ö OOOOOOOOOOOOOOQOOOOOOOOCXXXXXXXXXJOOOOOOOi KXXXXXXXXXXXJOCXDOaOOOOOOOOOOOOOCXXXXXXXXDOOCJOCXXXJOOOOOOOOCXjOCXXXXJOCXXXXXXJOOOOOOOOOOCXXXXXJOOOOO uv oro Jf codlettiuo di ic di annarecchi delta fJÀ Jett, rica Urici “Rade Končar,, di Zagabria augura ai propri clienti e fornitori felice e prospero 19 5 6 un O0000CXXXXXXX)00000000000CX300000000000( Per gentile concessione * dell'autore, questo brano è tolto dal romanzo «Gli otto» di prossima pubblicazione. Durante la lunga notte Slobodan non riusciva a .prendere sonino. Nella .stanza aleggiava un puzzo Simile a quello delle uova mance. Il fetore delle ferite di alcuni combattevi .era itanito forte che era difficile abituarsi. Già alcune volte Slobodan era uscito davanti alila casa e aveva parlato con la sentinella, che però alena tenuta a una certa distanza con le dita al naso. Questi .lo aveva untato ancora di più e, aggiustando nervosamente il lemlbo di' tenda, s'era ricordato. Già da ragazzo s’era ab’-tuato, appena a letto, a fantasticare di qualcosa. Anche ora analizza in Ibreve tempo i vari rapporti degli uòmini verno di lui; e quando conclude com’è da essi considerato, 'soffia tanto forte che lutti lo sentono. Si rigirava sul giaciglio, or,a dal Iato destro ora da quell’alitro. Sotto le ibende sentiva qualcosa di e-straneo, coime se vi tasse penetrato un millepiedi e pian, piano scivolasse sulla ferita e bevesse il sangue. Come una sanguisuga. Se avesse a-vuto un ago, l’avrebbe cacciato là dove il prurito era insopportabile. Era sicuro .che non avrebbe sbagliato di un solo millimetro: l’ago si sarebbe infinito al primo tentativo nella (teista della ,sanguisuga., giusto fra i due occhi, e poi avrebbe potuto forse addormentarsi. Quando si lamentò con un tale Pljevljak, disteso vicino, si ebbe questa risposta: — Bene ... La ferita si cicatrizza. . — Oppure marcisce —- aggiunse un altro. ■ — Oppure si è infiammata — disse .un altro ancora, ohe aveva già un’esperienza in proposito. Brane Ohradić, al quale una scheggia d’aereo ha asportato la .gamba destra sopra il ginocchio, si accorge che Slobodan soffre e chiede: — Come va, compagno? — I — Non va! dice Slobodan. — Neaniche con me. Vorrei tanto dor|mire. — — Forse verso l’alba ... — — A me lè successo di arrivare al giorno con gli occhi aperti. Durante la notte comincio a riflettere e non posso più smettere. Questo diventa poi un’abiitu'dine — — Di che cosa fantasticate tutta la noitte, perdio? — chiede uno. — Di tutto. Ma sopratutto della gamba — — Raccontaci com’è andata — — Non posso. Forse c'è chi dorme — — Non dormono. Tu racconta —r — Ma liho .già ripetuto! — — Non a tutti — — Racconta! — Attraverso la finestra un piccolo raggio di luna, si posava sulla faccia di Pljevljak. Mentre egli parlava della 'sua gamba qualcosa gli brillava in un occhio. Slobodan scorgeva quel .luccicore; e interessato, si alzava a guardare. Pljevijak, nonostante si fosse fatto trasportare dalle sue stesse parole, ■ spostò la teista nell’ombra. E Slobodan di nuovo si distese. «... Quando la granata esplose, mi sembrò che mi scoppiasse la te9*.a. Sentii uno strappo doloroso, come se mi tasse stata divelta la gamba. Rabbrividii, tremai come colto da una scarica elettrica. Un certo tempo mi trovai svenuto. Ritornando ad essere cosciente delle cc.se, non so dopo quanti minuti, scorsi la sanitaria ed altre donne che mi bendavano. Mi sembrava, anche per via del dolore già localizzato, che la scheggia della granata mi avesse asportato la gamba al di .sopra del ginocchio. Ad un tratto mi sentii raggelare scorgendo la gamba accanto a me. Riconoscevo lo stivale e un pezzo in1-saguinato dei pantaloni . . . Nono- FRA I FERITI I di Đ. Labovič starate che la, ferita fosse dolorosa, ero abbastanza forte. Pregai che mi fosse data la gamba. E allora presi a toccarla al ginocchio e nella carne, Ohe' era tagliata di netto come se un macellaio vi avesse lavorato col isuo .largo coltello. Immaginate com'è quando si ha accanito la propria gamba troncata. La stringevo fra le ditta 'Chiedendomi se sentiva male; invece niente. Io non posso dirvi come il mio cervello reagiva, così stranamente, quasi1 che volesse ancora comandare alla gamba. E anche ora, quando mi addormento e rivoltandomi mi scopro dalla parte destra, il troncone mi fa male del freddo. Allora dico alla sanitaria che mi fanno male le gambe. Una volta mi isono alzato dal letto, sognando, verso mazza natte, e sono caduto sul pavimento. Non basta: mi sono rialzato senza .rendermi conto di esser caduto per via della gamba; e di nuovo mi trovo per terra. Si provano strane impressioni . . . strane e terribili . . .» — Cosa è stuoceisiso della gamba troncata? — domandò uno. — C’era la neve. Penso che a nessuno sia venuto in mente di fare una buca per sotterrarcela. Ohi lo sa? Forse è .rimasta in quel posto, oppure l’hanno buttata da pa le perchè gli altri inon la vedessero — Si fece il silènzio. Tutti pensavano alla gamba troncata: alcuni che i cani la radono contendendosela fe- roceimsnt:: altri ohe è rimasta ghiacciata sulla neve; altri infine che neppure due ossicini sono rima,Sii insieme. Slobodan pensava, del compagno senlza gamba e di sè stesso e degli altri: «Zoppi . . mutilati . . . guerci . . . disgraziati saremo a guerra finita. Allora l’uomo libero vivrà, studierà, creerà, lavorerà. Cosa faremo noi mutilati, incapaci? Non isarà nè giovane nè uomo colui ohe non potrà (buttarsi Ulna pietra isolile [Spalle, che non potrà prendere la frusta e domare un, cavallo, ohe non potrà usare la scure, la .zappa ... 1! nemico ha .braccato amiche me lungo agni goccia di sangue che mi cadeva dalle dita sulla neve. Il defunto Bra'tislav, parlando in certe riunioni, citava spesso uno scritt'1-re : La vera libertà si ottiene sempre al prezzo di sanguinose lotte ... Questa nastra libertà sarà fossa. Con le nude .mani abbiamo scaldato il ferro finché non s.i è .bene arrossato, e poi forgiato e forgiato. Qualcuno ha perduto il padre, qualcun altro la madre, altri anfora il fratello, la sorella, la casa, la gamba, lai mano, l’oachio . . . Partimmo consci che sarebbe stato così. Tutti sappiamo che non ci sono nozze senza carne. Perciò non rimpiango ciò che ho perduto. Mi piace la maniera comica in cui si esprime Ivan Bojié prima della battaglia: — Forza, .gente! (Attaccate. Non siamo venuti qui per fotografarci, forza! — MOSAICI RAVENNATI: Dettaglio del Paiatium in s. Apollinare Nuovo CON LO SVILUPPO GENERALE DELLA NOSTRA ECONOMIA L’importanza e le prospettive dei nostri porti %adriatici, quali fattori economici d’assorbimento -— espansione da e verso il mercato mondiale, crescono di pari passo con lo sviluppo generale dell’economia nazionale e il relativo aumento del suo potenziale, in fase sempre a-scendente. E sie a ciò si aggiunge il fattore non meno importante del quasi raggiunto equilibrio della concorrenza internazionale nel più vasto campo dei traffici da e per il retroterra centro europeo e danubiano, non sarà difficile ìntravvedere le grandi possibilità avvenire dei nostri empori marittimi, in particolare di Fiume. E’ ormai inconfutabile e inconfutato, infatti, che il porto del Quiàr-nero può gareggiare oggi da pari a pari, e con successo, non solo con Trieste (la cui decadenza, ame-nocchè intervenga un'assai poco probabile efficace azione del Go- verno italiano a suo favore e aiuto, sembra avviata ormai inesorabilmente a compimento), ma anche con i meglio attrezzali e favoriti porti germanici e olandesi. I nostri traffici marittimi, dunque, hanno iniziato rapidamente, pur trovandosi ancora parecchio distanti dal vertice, la propria marcia ascendente nel rango dei valori internazionali. 3 MILIONI DI TONNELLATE A documentare foie asserzione basti seguire il progresso dì Fiume da qualche anno in qua, da quando cioè le ferite inferte dalle distruzioni belliche alle sue attrezzature portuarie sono state definitivamente risanate. Tralasciando pìer esigenze di spazio i dati relativi al traffico dell’emporio fiumano nei primi tempi della rinascita, ci limitiamo a quelli, parte ancora incompleti, dell’anno latini in tutto il 1955 avrà largamente superato quello del 1954. E’ interessante poi notare che e-siste un quasi perfetto equilibrio fra importazioni ed esportazioni, il Anche Zara, pur non contando ora granché, ba buone prospettive Giornata d’intènso traffico nel porto di Fiume ATTUALITÀ’ PROBLEMI DEL MERCATO DEI PRODOTTI AGRICOLI III. La situazione sfavorevole delle frutta e dell’uva in rapporto alla pa.riteticità dei prezzi d’anteguerra è dovuta, da una parte a'il’aiumen-to della produzione nei dopoguerra, all’asisorbime'rttO' insufflcenlbe di questa materia prima per l'imdiustria allmenttaire e, dall’altra, al debole potare d'acquisto dei consumatori urbani. La pariteitiicità dei prezzi de; foraggi accusa, dòpo un relativo regresso (salvo netta, cattiva annata del 1952), un brusco miglioramen/to nel 1955, amnalta di buon .raccolto in genere. Tale tendenza significa che non bisogna tener conto alcuno dei veadhi prezzi base dei foraggi. Questo movimento è dovuto all'aiumen-Ito costante- della vendita del bestiame per 'allevamento e alla relativa tendenza al rialzo dei prezzi dei mangimi. L’asserv azione isolata di un fe- nomenò economico determinato offre grandi inconvenienti, essendo diverse le condizioni di ciascun paese. Tuttavia non è senza interasse confrontare i prezzi paritetici rilevati in Jugoslavia con quelli praticati altrove. Come base di paragone, prenderemo i prezzi d'acquisto all’ingrosso per la Jugoslavia e quelli oosidétti dei «farmers» per -gli altri paesi. Bisogna prestare attenzione a questa differenza in quanto, come s’è visto, i prezzi 'del mercato in Jugoslavia correggono i preizzi d'acquisto all’ingrasso, mentre tale correttivo non esiste nella maggior parte dei bacisi detrOccidenlte. Il paragone ci dà i dati qui sotto riportati, espressi negli indici rappresentati da 100 iper l’umtà di misura impiegata: chilogrammi per i cereali, chilogrammi di peso vivo per il bestiame, e litro per il latte e pezzo p--<-le uova. » 2 «3 0 Š £ 1 > 0 3 CU £ pM s P« « -tì PQ c/2 io PAESI Anno Jugoslavia 1952 100 78 105 18,4 353 610 89 39,5 1953 100 66 63 15,8 339 620 85 53 1954 100 73 40 15,6 420 661 80 • 52 1955 100 85 46 16,7 381 704 81 48 Francia 1953/54 100 102 30 14 321 321 69 24 Austria 1953/54 100 75 25 16 300 556 67 20 Germania 1953/54 100 — 27 166 345 598 605 39 Italia 1953/54 100 75 39 11 359 385 67 34,5 Cec oslov. 1963/54 100 98 21 12 500 611 107 44 Gran Bert. 1953/54 100 — 41 20 382 801 1135 50 Paesi Bas. 1963/54 100 104 36*5 17 558 712 79 42 (Continua) testé conclusosi, che possono fornire elementi di valutazione molto concreti al riguardo. Nei primi dieci mesi del 1955, vale a dire alla fine d’ottobre, il traffico globale di Fiume raggiungeva quasi 3 milioni di tonnellate. Con sicurezza possiamo dire perciò che, a fine anno, tale cifra era ben che superata. E’ importante rilevare poi che, a paragone di quello degli anni scorsi, il volunie delle merci austriache, ungheresi e cecoslovacche in transito è notevolmente aumentato, raggiungendo già alla fine del settembre 1955 circa le 500 mila tonnellate. La compartecipazione austrica, ungherese e cecoslovacca è stata a quella data, rispettivamente, di 212,105 e 100 mila tonnellate, prevalentemente in direzione e dal Vicino, Medio ed Estremo O-riente. Le offerte di transito dei paesi del retroterra centroeuropeo e danubiano sono, inoltre, in continuo aumento. Sui moli di Fiume fa scalo un sempre maggior numero di navi straniere, mentre la direzione del porto sta facendo ogni possibile sforzo per adeguarle la capacità delle attrezzature e dei servizi aire aumentate esigenze. Fra l’altro è stata istituita recentemente una nuova linea regolare con i porti del Medio Oriente, compiendo così un ulteriore passo in avanti. SPALATO SI FA SOTTO Non solo Fiume, ma anche i porti della Dalmazia, in particolare Spalato, si stanno facendo largo. Spalato, che prima della guerra e nell'immediato dopoguerra, era un approdo quasi insignificante, sta registrando una sorprendente ascesa dei suoi traffici. A dimostrarlo meglio di ogni altra cosa può servire un paragone fra la situazione attuale \e quella degli anni scorsi. Si constata così che alle 977.895 tonnellate del 1953 a alle 1,148.734 del 1954 corrispondono le 933.696 tonnellate di soli nove mesi del 1955. Non possediamo ancora i dati definitivi dell’anno scorso, ma è certo che il tonnellaggio complessivo dei traffici spa- che rappresenta un grande vantaggio nel traffico marittimo, essendo alle navi in arrivo assicurato il carico per il ritorno, al contrario, ad esempio, di Trieste che è un porto prevalentemente d’arrivo. Il traffico d’importazione nei primi nove mesi del 1955 toccava le 394.704 tonnellate nei confronti delle 450.291 di tutto il 1954. Quello d’esportazione, raggiungeva nel medesimo periodo dello scorso anno 539.265 tonnellate contro le 527.604 del 1953 e le 661.821 del 1954. L’importazione riguarda carbone, nafta, prodotti metallurgici, cereali, minerali, legname speciale ecc. da vari paesi: URSS, Italia, USA, O-landa, Cipro, Giapponi, Gran Bretagna, Grecia, Belgio, Norvegia, Sìria, Egitto, Turchia, India, Franrii e Germania. La lista delle merci d’esportazione comprende carbone, minerali, semilavorati e prodotti industriali, legname, cemento, ecc. ecc. verso i seguenti paesi: USA, Gran Bretagna, Francia, Olonda, SCAMBI CULTURALI ITALO-JUGOSLAVI IN MOSTRA A LUBIANA I MOSAICI RAVENNATI AVVENIRE ASSICURATO per i nostri porti adriatici Nella scia di Fiume, ormai avviata a uà più rapido sviluppo dei suoi traffici marittimi, avanza Spalato Cipro, Brasile, Arabia saudita, Cile, Egitto, Canadà, Danimarca, Germania, Belgio, Italia, Siria, Libano, Birmania, Etiopia, Libia, Malta, Tripolitania, Turchia, Grecia e Cey- (Dal nostro corrispondente) LUBIANA, gennaio — Un altro avvenimento di eccezionale portata artistica e culturale è stato al centro dell’attenzione dei lubianesi negli ultimi giorni dell’anno testé conclusosi. Dopo il balletto popolare russo, il teatro. nazionale cinese di Pechino e il balletto francese, il pubblico di Lubiana è stato infatti chiamato dalla mostra dei mosaici di Ravenna, giunti in questa città dopo esser stati esposti a Belgrado e a Zagabria. La mostra dei mosaici di Ravenna è stata organizzata dalla Commissione jugoslava per i rapporti con l’estero, e ciò in cambio dell’ospitalità concessa tempo fa in Italia a-gli affreschi medievali del nostro Paese. I mosaici in parola risalgono al VI secolo, al periodo, cioè, nel quale la città adriatica che accoglie le spoglie di Dante, viveva la sua epoca d’oro. La fortuna politica di Ravenna ebbe inizio il giorno che la città divenne sede dell’impero romano d’occidente, grazie alla sua posizione geografica e ai bastioni di difesa dei quali la natura l’aveva abbondantemente fornita. Come capitale dell’impero d’occidente, Ravenna fece quindi la sua fortuna culturale ed artistica: a cominciare dal ,V. secolo e per tutto il secolo seguente frotte di artisti convennero a Ravenna lasciandovi inestimabili tesori d’arte. Il tempo e i tumultuosi avvenimenti della storia d’Italia hanno distrutto totalmente alcuni mosaici, quali ad esempio quelli che ornavano le chiese di S. Croce, S. Giovanni Evangelista, S. Maria Maggiore e S. Agata. Per fortuna, molte altre chiese si sono conservate totalmente o quasi totalmente nel primitivo stato e con esse i preziosi mosaici che grandi artisti, spesso sconosciuti, composero sulle loro pareti. Attualmente sono sette gli edifici del culto — chiese e cappelle — che conservano intatte le testimonianze dell’arte bizantina. Le tavole, composte di migliaia di minuscole «tessere» multicolori, brillano di luce propria variamente riflessa dall’eterogeneo materiale impiegato. L’occhio riesce a distinguere l’oro e l’argento, il marmo e il vetro e multicolori pietre preziose. E il mosaico splende di riflessi che cambiano col cambiare della posizione di chi guarda. La sua luce speciale è veramente quella indicata da un ignoto poeta latino nell’epigrafe nel vestibolo della cappella di S. Andrea: «Aut lux hic nata est aut capta hic libera regnat», cioè «La luce qui nacque, ed era prigioniera, e qui libera regna». Nei mosaici di Ravenna con la luce regna il colore, e con essi il ritmo compositivo. I volti dei santi che vi sono rappresentati sembrano appartenere a un ordine irreale, come se la mano che li compose si fosse mossa al canto di un salmo, e di un unico salmo: tanto infatti il comune ritmo compositivo li rende simili gli uni agli altri, e non solo nel complesso, ma anche nei particolari. Il colore, la luce e la composizione dei mosaici revennati occupano con la loro indissolubile completezza un ordine architettonico del tutto particolare. Anzi, alla stessa architettura il mosaico offre varie superimi cromatiche che creano nello spazio interno una particolare atmosfera, una cosa viva e quasi tangibile. La mostra si compone di 73 mosaici di varia grandezza, alcuni dei quali raggiungono una superfice di 3 metri per 3. I mosaici provengono dal Mausoleo di Gallo Placidio, dal Battistero Neoniano, dalle chiese di S. Apollinare Nuovo, S. Vitale, S. Apollinare in Classe e dalla cappella archiepiscopale. Affinchè il visitatore potesse rendersi conto del materiale adoperato nei mosaici e degli arnesi usati nel lavori degli stessi, la mostra comprendeva una sezione ad essi dedicata. MAVIL PITTURA Settima personale di Soglia a Pisino Il pittore polese Antonio Goglia ha tenuto dal 17 ai 22 dello scorso mese nella sala della Casa del Popolo di Pisino la sua settima mostra personale. Finora Goglia si è limitato ad esporre esclusivamente in Istria, e conta appunto di presentarsi a Parenzo, Buie ed Umago nel prossimo futuro. E’ nelle sue intenzioni esporre in seguito anche a Belgrado, Novi Sad e Osijek. Esaminando i G0 olii esposti a Pisino, fra i quali dominano i paesaggi — le rive istriane invase di sole — si rimane colpiti dalla inventiva di questo artista e dalla sua capacità di armonizzare le tonalità cromatiche. I lavori esposti a Pisino confermano l’opinione che altre mostre di Goglia ci avevano dato: che cioè egli si orienti sempre più al ritratto. I ritratti «Giuliano» e «Marinaio ubriaco» si rivelano infatti di pregevole fattura. Altro bel lavoro è quello contraddistinto dal titolo «Due vecchie». In esso la composizione è felicissima e pregevole è pure l’atmosfera che vi circola: la vuotezza, il deserto di due esistenze al tramonto. Altre agli olii, Coglia ha esposto alcuni acquarelli c lavori in bianco e nero. Degli acquarelli, convince sopratutto il «Motivo di Dignano», dove luci ed ombre creano un gioco vivacissimo. Peccato, invece, che i lavori in bianco e nero siano pochi: vi si sente una mano capace di affermarsi ulteriormente. SCULTURA Pertot in Slovenia lon. Il movimento passeggeri con l'estero è ancora modesto: appena 657 persone (387 in arrivo e 270 in partenza) nei primi nove mesi dpi 1955. Notevole invece in movimento passeggeri interno: 788.484 (407.344 in arrivo e 381.140 in partenza) nello stesso periodo. Il movimento dielle navi in arrivo e in partenza ha raggiunto, sempre nel medesimo periodo del 1955, le 1,244.051 tonnellate di stozza, contro le 1,635.219 del 1954. Queste cifre portano Spalato decisamente nella scia di Fiume. E benché al porto dalmata sia negato, per particolari ragioni di posizione geografica ed econoyiica, competere da pari a pari con il grande porto del Quarntero, il suo avvenire è ormai assicurato. Esso sta ponendosi già in lizza con i porti della costa opposta, presentandosi quale serio concorrente anche fuori del proprio bacino naturale, l’Adriatico. LUBIANA, primi di gennaio — Dopo la mostra dei pittori triestini dell’Art club, un’altra nota lieta è giunta da Trieste nella capitale slovena con la «personale» dello scultore Pertot, comprendente 28 opere in pietra, bronzo, legno, argento e cera. Ed è appunto in questa varietà della materia che si scorge l’intenzione dell’artista di dimostrare come, dalla pietra alla cera, ogni materia sia plasmabile quando si sappia e si voglia darle forma e espressione d’arte. Le sue sculture, infatti, pur non allontanandosi di molto dall’espressione realistica, presentano tuttavia qualcosa di nuovo nella plastica delle forme e. nella loro vitalità. Nelle proprie figurazioni il Pertot trascura ogni cosa non essenziale, spingendosi arditamente tanto da fare della stessa incompiutezza un elemento dell’arte. Senza tuttavia degenerare nell’astrattismo, ma rimanendo umano e palpitante di vita. L’uomo nei suoi atteggiamen- IL CERCHIO===p| ROSSOlö DI E. WALLACE In primo luogo, era tutt’altro che sicuro che avrebbe potulo farla franca e riuscire a imbarcarci. Ma poi, anche ammesso che gli fosse riuscito di riparare all’estero', quale sarebbe stata d’ora in avanti la sua esistenza? . . . Quella di un uomo braccato. Egli, domattina, prima di tutto, metterebbe al sicuro questo denaro in qualche deposito; poi andrebbe dritto alla Direzione della polizia per offrirle tutte le Abdicazioni neces sarie per la scoperta del «Cerchio Rosso». — Voglio far proprio così — concluse ad alta voce. — E io credo che lei sia capace — disse qualcuno dietro di lui. Egli si voltò immantinente. Un omiciattolo panciuto, basso, gli era giunto alle spalle senza far rumore, e Brabazon lo riconobbe immediatamente. — L’ispettore Parr! — disse, soffocato. — Lui stesso — disse l’ispettoxe. — E qra, caro Brabazon, vuol venire a fare quattro passi con me . . . o vuole che ci diamo dei dispiaceri? Seduto sul banco degli accusati, il banchiere ascoltò senza commuoversi la storia delle sue vicende che un impassibile funzionario gli lesse* come era esposta nell’arida prosa ufficiale del sup mandato di cattura. Brabazon disse tutto quello che sapeva, tutto quello che gli, era avvenuto dal momento in cui gli avevano telefonato di mettersi in salvo, fino a quello in cui era stato arrestato. — Cosicché ... — disse lentamente Parr, soprappensiero — lei è seniore rimasto in quella casa per tutto questo tempo ... E come ha fatto a non lasciarsi trovare da Yale? — Ah, era Yale? — disse Brabazon — credevo che fosse lei. C’era un sottotetto, una specie di magazzino abbandonato,' e io mi sono messo, quatto quatto, dietro la porta; quando è entrato, mi è venuto quasi addosso, ed io sono quasi morto dallo spavento. — Allora Yale aveva ragione anche stavolta — mormorò Parr, tra sè; poi aggiunse. — Ed ora, che intendete di fare, mio bravo Brabazon? — Voglio dirle tutto quello che so del «Cerchio Rosso», e credo di poterle dare delle informazioni che la metteranno in grado di arrestarlo infallantemente. Si prepari a sentirne delle bolle, signor ispettora! Parr notò che il banchiere ricuperava rapidamente la sua parlantina. —- Le ho detto che mi ha dati i suoi biglietti ed ha voluto i miei — continuò Brabazon. — Questo lo ha fatto perchè temeva che i numeri, dei suoi fossero già stati denunziati e segnalati; ora, siccóme i miei biglietti erano tutti di una sola serie} la Serie E. 19, e numerati progressivamente, le posso facilmente dire il namero di ciascuno di essi, e lei può impedire che egli riesca a cambiarli.. — Quello che le ha dato deve essere stato il denaro di Froyant — disse l’ispettore. — Benissimo, vada pure avanti. — Egli non ha osato cambiare questi biglietti, ma cambierà invece i miei! — riprese vivacemente il banchiere. — Lei capisce quale bandolo gli ho dato in mano? L’ispettore Parr era un pò scettico . . . Tuttavia, quando ebbe messo ben bene sotto chiave Brabazon, telefonò a Froyant peu comunicargli quel tanto che era necessario fargli sapere di questi avvenimenti. ______ Lei ha i numeri dei biglietti che Brabazon ha consegnato a quell’uomo? — chiese Froyant. — Si possono ricordare fàcilmente — rispose Parr — appartengono tutti ad una serie, e sono in ordine progressivo. E gli recitò questi numeri, mentre Froyant ne prendeva nota sul sottomano del suo scrittoio. Erano quasi le 23.30, quando Sandro Beardmore si alzò dalla poltrona per congedarsi dall’ispettore Parr. La sua visita si era prolungata più del previsto e si sentì in dovere di presentare le proprie scuse. — L’accompagnerò fino al portone — disse Parr. — Lei ha la sua macchina? — No, sono venuto con un taxi. — Strano! — disse l’ispettore — mi era proprio parso di aver visto un’automobile ferma vicino alla porta. Aprì la porta. E, proprio come aveva detto, c’era un’automobile nera ferma all’orlo del marciapiede. — Mi pare di averla già veduta — disse l’ispettore, fuori della soglia della porta. In quell’attimo una lingua di fiamma uscì dall’oscuro interno della vettura, e rintronò il rumore secco di uno sparo. L’ispettore si rovesciò indietro tra le braccia di Sandro, e scivolò dolcemente al suolo. L’automobile era schizzata via e sparita alla prima svolta della strada prima che le porte e le finestre tut-t’intorno si aprissero e i vicini incominciassero ad accorrere. Il primo ad arrivare fu un agente che aiutò Sandro a rialzare e a trasportare il povero ispettore nella camera da pranzo. ti e nelle sue manifestazioni più genuine è al centro di ogni creazione, espressivamente potente e intimamente gentile. Marcello Pertot è nato nel 1924 a Nabrežina, prèsso Trieste. Dal padre, scalpellino, ereditò la passione del modellare la pietra e dal fratello maggior, pittore, l’ispirazione all’arte. I primi rudimenti li acquistò ad un corso serale presso il Museo triestino Revòltella. Dal 1947 el 1949 frequentò l’Accademia d’arte di Roma, alla scuola dei prof. Calori, Romagnoli e Carini. Grazie a un concorso, cui aveva partecipato con la scultura «Il bambino», premiata con una borsa di studio per la Accademia dell’arte di Vienna, passò nella capitale austriaca, dove si diplomò sotto la guida competente del prof. Wotrub. Dopo una breve permanenza a Lubiana nel 1951 si trasferì a Stoccolma, dove vive tuttora, insegnante a quell’Accademia dell’arte. Nella capitale svedese il Pertot per mantenersi agli studi presso l’Accademia, ove ora insegna la tecnica di fusione del bronzo, dovette impiegarsi come scalpellino in una impresa specializzata nel restauro di monumenti. Ora il Pertot è uno scultore affermato e generalmente apprezzato. Nel 1954 si presentò per la prima volta alla critica con una mostra personale nella galleria Brin-ken di Stoccolma, che ebbe un successo strepitoso. L’anno 1955 è stato poi per il giovane artista particolarmente ricco di soddisfazioni. La «personale» nella Galleria del le Carrozze a Roma, la partecipazione alla Quadriennale dell’arte di Roma sono altrettanti successi. Prima di Lubiana era stata Trieste, la sua città natale, ad accoglierlo affettuosamente. Dopo la capitale slovena sarà Belgrado ad ammirarlo e, infine, sulla via del ritorno in Svezia, Amburgo. M. PERTOT: Toilette (bronzo) IL RAPIDO SVILUPPO DELLE FIBRE ARTIFICIALI Le piu' grandi industrie dei mondo impegnate nelle licei eli e Pochi sviluippi nella tecnologia moderna sono istati ooisì rapidi e profondi come quelli relativi alle fibre tessili artificiali. La rivoluzione iniziatasi in que.Sito campo 60 anni fa, con lo apparire del primo filamento di seta artificiale si è andata maturando negli ultimi quindici anni fino atì assumere attualmente proporzioni addirittura gigantesche. Basti por mente al fatto ohe secondo qiuanlto riporta lo «Scientific Americani» la produzione mondiale ideUlie fibre artificiali totalizzerà quest’anno più di un milione e 500 mila tonn. sorpassando in tal modo la produzione della lana e rimanendo solo seconda al cotone ed alla iuta nella gerarchia delle materie prime tessili. NUOVI PRODOTTI Nel campo delle fibre tessili 'artificiali noi siamo oggi testimoni di novità iche di giorno in giorno si riversano, sui mercati, ciascuna icon nuovi pregi e nuove caratteristiche. iSe ieri ci era divenuto familiare l’Orlon, la fibra artificiale prodotta dai laboratori della Du Pont, oggi ci troviamo a tu per tu con numerose altre1 (Dynel, Dacron, Vicara, Saran ecc.) aventi doti e qualità veramente eccezionali. Particolare sviluppo va assumendo' il Dynel, il quale è considerato icome uno dei migliori succedanei della lana. La nuova fibra è costituita da due ingredienti base: d'aU’acrilonitrile nella misura1 del 40% e dal cloruro di vinile per il1 60%, .entrambi prodotti dalla Carbide and Carbon Chemicals Co. nel .grande coìmipleislso industriale di South Charleston. La materia prima dell’acrilonitrile |è rappresentata dal gas naturale da cui si ricava l’oisisido di etilene, per il cloruro di vinile materiale di partenza è l’aceitilene. Il Dynel è un materiale non infiammabile, quasi irrestringibile dotato di particolare resistenza alla luce, al isole, agli insetti ed alle muffe, che comunemente attaccano le altre fibre. Resiste molto bene agli agenti chimici forti, si tinge con molta facilità e lo si può lavare e stirare tranquillamente. Grazie a tutte queste isue caratteristiche, il Dynel ha incontrato un largo consenso da parte del pubblico tanto che la Carbide and Carbon Chemical Division si -ripromette di aumentare largajmente la produzione Ohe raggiungerà .presto le 2000-2500 tonn. annue. Numerose e svariate sono perciò le applicazioni che .a: tale straordinario tessuto sono riservate, .dalle coperte soffici e morbide come la lana1 ai calzini per uomo, ai tessuti per tappezzeria, al vestiario protettivo per Findusitria chimica, eoe. 1 tessuti di Dynel sono irrestringibili sino a 116 gradi L.. a temperatura superiore essi si restringono ancora una volta per poi non subire ulteriori .restringimenti. Questa caratt-erisltica delle fibre di Dynel conferisce al tessiù-suito la proprietà di poterlo foggiare in pieghe che durano in permanenza. Il Dynel può essere usa- to da solo od in combinazione coniare, che la chimica applicata ai- altre fibre, garantendo ai tessuti in tal modo costituiti proprietà quanto mai pregevoli, di gran lunga superiori al tessuto naturale. Una delle più nuove creazioni che di tali fibre artificiali ha lanciato 'la Union Carbide and Carbon Corp. è rappresentata dall’imitazin-ne di pellicce dal pelo lungo e soffice usate per colli e guarnizioni varie mentre è ancora in fase sperimentale la produzione di tappeti e scandiletti. Di recente, nelH’induistria tessile americana è stata introdotta una nuova fibra artificiale, tipo lana, indicata .col nome di Vicara la quale ha ottenuto un notevole successo commerciale, facendo presagire la sua possibile, conquista dì importanti mercati. Prodotta dalla. .«Virginia and Carolina Chemical Corporation» nel suo impianto di Taft-sville (Connecticut) questa fibra, ha suscitato un vivissimo interesse presso molte società industriali che (Stanno prendendo in considerazione sempre più ampia e profonda la sua espansione. Materia prima di questa fibra è la izeina, una delle proteine ricavate dal grano. Questo prodotto dettl’agricoltura è chimicamente analogo alla caseina che per molto tempo è stata il prodotto di partenza per la produzione di fibre tessili. Perciò com® giustamente rileva lo Sherwood, non ci sorprende il .fatto che già da molto tempo siano stati fatiti tentativi per trasformare quesito derivato de,l grano in una fibra tessile e che esistano brevetti dal 1900 che si occupano di questo- problema. PREGI ECCEZIONALI Studi particolari sulle proprietà di questa fibra e sul suo comportamento, hanno rivelato che la stessa mescolata ad altre fibre tessili ne migliora sensibilmente le caratteristiche. Così .ad esempio il cotone diviene più elastico e di qualità meno -compatta, il rayon acquista maggior flessibilità, la lana un maggior potere, coibente assieme ad una più grande morbidezza e migliori proprietà antipiega. Detta fibra ha poi proprietà degne dì rilievo: nv 1-to 'resistente agli acidi ed agli alcoli, eisisa presenta pure una grande resistenza alla tensione alle alte temperature, gode di un basso grado di inifiammabilità e di contrazioni (circa il 40% in acqua iboILente) : caratteristiche numerose e quanto mai interessanti eoe giustificano in pieno le .speranze che su di essa si fondano. N.è va dimenticato il Dacron (chiamato dapprima fibra V), prodotto dalla Du Pont, .il cui impiego per indumenti, calz-e, coltrine ecc. ai va vieppiù e-stendendo. La sua produzione che attualmente conta 1500 tonn. annue lè in via di rapidissimo notevole aumento fino "airotltenimento delle 15.000 tonnellate annue che la ditta produttrice sì prefigge di raggiungere. E di .numerose altre fibre tessili artificiali si potrebbe ancora pa r- TimdUiStria giomaffenanite ci offre, e ben a ragione sii esprime il Vivian! quando in una sua conferenza stampa ebbe -ad affermare quanto segue: «Lo sviluppo così rapido che in pochi decenni di vita hanno 'raggiunto le fibre tessili artificiali fa seriamente pensare ad una possibile e futura scomparsa delle fibre naturali che in un avvenire, forse ancora lontano, dovranno cedere ìli campo sia per concorrenza dii prezzo e di qualità, sia per una più razionale e redditizia utilizzazione delle risorse che ci offre la natura». Ed ancora: «Alle fibre naturali noi abbiamo adattato in un certo modo le nostre esigenze ed i nostri gusti come modelli jnisòstìtuìibili: e .quindi ciò .che chiediamo alle nuove fibre artificiali è un insieme di proprietà così compiesse e talmente contrastanti tra di loro da rendere assai difficile e spesso lento l’ulteriore progresso». Al che noi concludendo possiamo soggiungere che, tenuto conto del cammino che in un sì breve tempo i progressi scientifici e tecnici hanno consentito di percorrere .alle fibre artificiali questi progressi non saranno alieni dal garantire l’ottenimento di fibre dotate di proprietà eccezionali, corrispondenti ai nostri gusti e desideri e adatti alle più disparate ed utili applicazioni pratiche. Da quando la temperatura è divenuta rigida, stendendo una liscia calotta di ghiaccio nel Tirolo, il divertimento degli uomini di quella regione consiste nel gioco che si vede nella foto: bocce con arnesi di legno montati su zoccoli di piombo. DAL MONDO DELLA SCIENZA TELEMISURE AEREE La RCA (Radio Corporation of America) sta perfezionando il nuovo registratore a nastro magnetico di .recente annunciato dal suo presidente .David Sarnoff. Queste registratore potrà riprodurre i programmi (televisivi anche a colori in maniera da .peijmetiterne La visione a volontà, come ora avviene per un pezzo idi musica o per un discorso. Il perfezionamento si riferisce a numerose applicazioni da utilizzare nel settore dell’induBtria televisiva e .cinematografica e nell’ambito delle caise-. Un primo registratore di immagini e di suoni RCA (è [Stato costruito per la National Brode asitimg Company di New York ed è correntemente impiegato negli studi televisivi del-l’.entte. * L'ultima eclissi solare, è stata considerata particolarmente importante non solo dagli astronomi, ma d.a tultti (gli studiosi di fisica generale. Il verificarsi di quesito fenomeno avrebbe dovuto permettere infatti idi consltatare se alcune conseguenze delle teorie (relativistiche rispondevano a verità. Circa. 37 anni or isono, Einstein aveva predetto che i raggi luminosi di alcune stelle, passando :in prossimità, del sole, .avrebbero dovuto subire un incurvamento. Questo fenomeno è stato realmente osservato ,durante Fedissi solare del febbraio scorso dal dofct. .George Van Bieisibroeck ohe faceva .parte di una .spedizione di scienziati americani, recatisi appositamente nel Sudan. Il dott. Van Biesbroeck, ohe insegna astronomia all’Università di Chicago, ha elaborato i suoi studi a tempo di record ed ha comunicato che esiste un’ort-tima cancordaniza fra le previsioni di Einstein e la realtà: mentre .infoltiti questi aveva calcolato un incurvamento di 1,75 secondi di arco, le misure hanno dato un incurvamento di 1.70 secondi idi arco e la piccola differenza, può essere attribuita ad imperfezioni degli strumenti di osservazione e all’approssimazione dei dati su cui Einstein aveva basalto i suoi calcoli. I tecnici progettisti di aerei supersonici, potranno tra breve sorvegliare da terra, istante per istante, le singole parti delle loro creazioni durante i voli di collaudo. La «Dcuglais Aircraft Corporation.» ha infatti adottato anche in questo (campo un sistema di ttelemisure già in uso per le .esperienze con missili .radiocomandati. Un apparecchio elettronico, montato a bordo idelFaereo da collaudare, legge ininterrottamente tutti gli .strumenti di .bordo e (trasmette immediatamente le .sue letture a terra. I tecnici possono così decider immediatamente tse convenga spingere a fondo le prove per saggiare meglio le possibilità delFaiereo, o se, invece, (convenga sospenderle per il manifestarsi di qualche irregolarità. Questo sistema è veramente prezioso per la messa a punto degli aeroplani supersonici, la cui struttura va incontro a sollecitazioni che, in teoria, si possono, prevedere soltanto per approssimazione. LA RINNOVATA blocca il Napoli TRIESTINA a Valmaura GALLERIA DEL NOSTRO TEMPO ERNEST HEMINGWAY Tempo fa un amico di Ernest Hemingway volle divertirsi a registrare i temi che lo scrittore toccava durante una serata passata in conversazioni. Ecco quali furono gli argomenti trattati da Hemingway: come fa un caccia ad attaccare un bombardiere, quali circostanze portarono all’istituzione della Giornata dei ringraziamento per il raccolto, cosa voleva ottenere Riccardo Cuor di Leone con le Crociate, come si debbono arrostire le anitre selvatiche, come dovrebbe essere il regolamento del rugby e infine il significato dell’opera del Tintoretto. Può darsi che egli sia il maggiore scrittore d”America; certo è che Hemingway è senz’altro uno dei maggiori narratori «orali» del mondo intero. La sua conversazione abbraccia i temi più vasti e disparati e non si arresta mai, semmai cambia bruscamente di tono, tutta sprizza e nervi. Caratteristico è che egli sia quando narra agli amici sia quando narra nei libri, si riferisce sempre al passato, si affida al ricordo. Fra i suoi ricordi, ricorrono principalmente le vicende dei suoi complicati mestieri, delle sue avventure di caccia e, naturalmente, delle sue vicissitudini di scrittore. Ma forse più volentieri di ogni altra cosa Hemingway ricorda i suoi incontri di pugile, un mestiere col quale sbarcava il lunario prima di giungere alla notorietà come letterato. In più d’una occasione egli ha ripetuto che, alle prime armi in letteratura, si stupiva come tanti scrittori potessero buttar giù un intero romanzo nel giro di alcune settimane. Allora egli non riusciva a mettere insieme più di 500 parole al giorno. Poi volle provare a bruciare le tappe e in tre settimane scrisse «The Sun Also Rises», il suo primo romanzo. Era il 1926. Già in questo primo lavoro c’erano gli elementi fondamentali della «filosofia» hemingwayana: vivi, ama e lavora con tutto il cuore e tutta l’anima. Queste parole potrebbero essere il frontespizio del suo più fortunato romanzo, «Per chi suona la campana», uscito dopo un altro lavoro di notevole" successo: «Addio alle armi», che vide la luce nel 1929, «Per chi suona la campana» contribuì più di ogni altro suo romanzo a creare la leggenda di Hemingway semintellettuale ubriaco, avventuriero, giocatore ,dell’uomo rissoso sempre lanciato dietro alle gonnelle. Egli non si ribella a queste definizioni: ripete semplicemente che il fatto d’esser nato in un piccolo paese dell’Hlinois, pieno fino all’impossibile di bigotti e di piccoloborghesi, lo ha portato per reazione ad essere quel che è. Ed è soddisfatto di se stesso. Forse per questo veste sempre in modo «scandaloso», cioè senza giacca ? senza cravatta, e alle volte addirittura in pantaloncini e maglietta marinara. Sua moglie dice che è capace di rendere inutilizzabile un vestito nuovo dopo tre ore che lo ha addosso. Dal canto suo lo scrittore ribatte che l’unico capo di vestiario tollerabile gli sembra la cintura dei pantaloni. Bologna Sampdoria 5:2 (1:1) Partita velocissima impostata dal Bologna prevalentemente a metà campo, che la Sampdoria ha contrastato validamente fino a quando non ha dovuto rinunciare al portiere Pin, infortunatosi in uno scontro con Pi-vatelli alla mezz’ora del primo tempo. Priva dell’estremo difensore per tre quarti della partita, sostituito da Rosa, la Sampdoria ha cercato di ribattere le iniziative dei bolognesi dichiarandosi battuta soltanto a cinque minuti dal termine, quando ha subito l’ultima doppietta di reti. Risultato comunque troppo severo per la veloce e generosa squadra sampdoriana. Milan — Roma 4:1 (2:0) A San Siro la nebbia ha reso difficile la vi-sitabilità, ma non ha impedito che ■ l’incontro venisse portato a termine. Il Mijan ha confermato di essere tornato in possesso del suo bel gioco d’attacco e ha chiaramente dominato per quasi tutta la gara. Gli attacanti rossoneri, dimostrando buona intesa e ben sorretti da Lind-holm e Bergamaschi, hanno costruito e svolto parecchie pregevoli azioni. La difesa milanista è parsa rinfrancata e ha contenuto l’attacco giallo-rosso neutralizzandolo nei suoi elementi più pericolosi. Fiorentina — Spai 0:0. La Fiorentina in giornata di scarsa vena e priva di decisione all’attacco è stata costretta al pareggio dalla Spai che ha giocato con un ritmo molto veloce e quasi sempre sull’anticipo. Gli ospiti al 15’ della riprese sono stati salvati da un palo che ha respinto un tiro di Virgili a portiere battuto. È uno dei principali episodi della gara perchè tutta l’attività offensiva della Fiorentina non è andata oltre i limiti dell’area di rigore. Juventus — Inter 1:0 (0:0) Partita con momenti di vivace impegno. Nè dall’una nè dall’altra parte si è fatto però sfoggio di tecnica superiore, un poco a causa dell’incapacità e molto a causa delle difficili condizioni del terreno molle e ingannevole per il disgelo. La Juventus in complèsso ha attaccato di più, specie nella ripresa e parecchio nell’ultimo quarto d’ora, dopo l’unica segnatura risolutiva dell’ incontro. Lazio — Pro Patria 2:0 (2:0) Quattro minuti sono stati sufficienti alla Lazio per portarsi in vantaggio. Autore del goal il centro avanti Bettini che al 21’ ha segnato ancora rendendo così arduo il tentativo di rimonta degli avversari. Triestina — Napoli 2:1 (1:1). Con una brillante prova la Triestina è riuscita a superare il più forte undici partenopeo che da cinque stagioni non perdeva allo Stadio di Valmaura. L’attacco alabardato ha costruito nel primo tempo più di qualche favorevole occasione, ma è stato il Napoli a passare in vantaggio per primo al 24’. Il portiere Nuciari ha mancato la presa su un tiro Jepson e Vinicio è stato pronto ad approfittarne per segnare a porta vuota con un forte tiro da dieci metri. La Triestina ha pareggiato quando mancava un solo minuto al riposo. Nella ripresa netta superiorità iniziale degii azzurri e deciso risveglio degli alabardati verso la mezz’ora. Il goal della vittoria al 38’. Padova — Torino 2:0 (2:0). La vittoria del Padova e stata ottenuta nel primo tempo, quando la squadra locale ha perforato con azioni velocissime e sbrigative la chiusa difesa granata. I biancorossi avrebbero potuto mettere all’attivo qualche altra segnatura con un pò più di precisione al momento conclusivo. Gli ospiti, sorpresi dall’inizio travolgente, hanno incassato i due goals di Bonistaldi e di Chiumento al 22 e al 26. PRESTAZIONI DELLE SQUADRE CALCIO JUGOSLAVE Buone e cattive le prove all’estero Come ogni anno, le nostre squadre più note, invece dì concedere ai propri giocatóri il meritato riposo durante il periodo invernale, si fanno in quattro pur di partire in più ó meno lunghe tournée all’estero. A questa abitudine non sono venute meno nemmeno quest’anno. A dare per primo l’esempio è stato il Partizan, il quale ,dopo la batosta subita dal Real di Madrid in Coppa Europa, invece di riprendere la via di casa, ha allungato il cammino, soffermandosi due settimane in vari Paesi dell’Europa Occidentale. La sua tournée, a differenza dell’incontro di Madrid, è stata fruttuosa. Infatti egli ha battuto in Olanda il Vienna per 4 : I, a Essen ha pareggiato con il Rot-wajs per 2 : 2, mentre a Groningen, nell’ultima partita, si è imposto sul Rapiditas per 6 :1. I migliori giocatori del Partizan I CALCIATORI JUGOSLAVI IN BIRMANIA Conclusa con tre vittorie la tournée della nazionale CON LA PARTECIPAZIONE DEI NOSTRI CICLISTI INIZIA IL GIRO GIOVEDÌ’ D’EGITTO La terza edizione del Giro d’Egitto per dilettanti sta per iniziare. Fra due giorni i rappresentanti delle dodici nazioni europee, asiatiche e africane convenuti a Luksor, prenderanno il via in questa che è valutata come una delle più impegnative gare dilettantistiche al mondo. I nostri ciclisti si troveranno quest’anno alla partenza per la seconda volta. L’anno scorso infatti ben due squadre jugoslave hanno partecipato ai Giro, senza conseguire però dei grandi risultati, eccezion fatta per Petrovič, vincitore dalla tappa a cronometro e nonno in classifica generale. II Giro del 1955 sarà però sempre ricordato dagli sportivi jugoslavi, perchè in esso la Jugoslavia ha perduto uno dei suoi rappresentanti. Vid Ročič, caduto a soli tre km dall’arrivo e morto in seguito a emorragia cerebrale. E sarà proprio con una cerimonia commemorativa del popolare Ročič che avrà inizio la terza edizione del Giro. La Jugoslavia sarà rappresentata quest’anno da una cinquina di atleti, che, anche se non rappresentano il meglio dei ciclismo jugoslavo, formano senza dubbio una squadra omogene capace anche dei più grandi risultati. Il caposquadra è il noto Veselin Petrovič, già da anni il migliore dei nostri ciclisti, il quale avrà a disposizione tre seri e bravi ragazzi, Vuksan, Jugo e Bajc. A Miroslav Jesič, campione ufficiale 1955, verrà lasciata invece carta bianca, -potendo egli, se in periodo di vena, procurare gradite sorprese. Dai nostri ciclisti non ci aspettiamo grandi affermazioni, ma un piazzamento fra i primi cinque, sia nella classifica generale, come in quella a squadre, rappresenterebbe già un successo. Ecco la distribuzione delle tappe: 1) Luksor-Kena km 70; 2) Kena-Sohag km 170; 3) Sohag-Asiut km 120; 4) Asiut-Minie km 135; 5) Mi-nle-Benisuef km 125; 6) Benisuef-Giza km 115; 7) Giza-Karir km 124; 8) Karir-Alessandria km' 170; 9) Alessandria-Mansura km 185; 10) Mansura-Kanta km 55; 11) Kanta-Ismailia km 141; 12) Ismailia-Port Said km 80; 13) Port Said-Suez km 175; 14) Suez- Cairo km 135. La ringiovanita nazionale di calcio jugoslava, partita alla volta della lontana Asia con buona parte dei giocatori che verranno impiegati alle prossime Olimpiadi di Melbourne, ha concluso sabato il suo-primo ciclo di incontri. Tre partite in Birmania, tre vittorie, quoziente reti 25 : 1. Risultato questo che deve soddisfare anche i più esigenti critici, anche tenendo in debito conto il mediocre valore delle tre formazioni schierate in campo dai tecnici birmani. Le tre partite hanno servito innanzitutto ad amalgamare il gioco delle numerose reclute, che prossimamente verranno chiamati a sostituire gli assi, che da lungo tempo detengono il monopolio nei vari ruoli della nazionale. Molte di queste reclute hanno già oggi dimostrato di poter tenere testa a qualsiasi avversario e di non far rimpiangere i grandi assenti. Non vogliamo affermare però che sin dalla prossima primavera i grandi assenti Vukas, Milutinovič, Zebec, Rajkov, Horvat e Zeković dovranno venir sostituiti. Anzi, molti di loro, e particolarmente Vukas e Milutinovič costituiranno per molti anni ancora il punto di forza della nostra nazionale. Ma tutti dovranno dare il massimo, se vorranno mantenere il loro posto in nazionale, perchè in modo particolare La squadra junores del «Trgovački di Pola», campione autunnale istriano ragazzi, con l’allenatore Giordano Terlon Mujič, Toplak, Prlinčevič e Lipoši-novič possono sostituirli sin da oggi, senza apportare gran danno alla rappresentativa. Assisteremo così nel futuro non più ad una scontata formazione per ogni incontro internazionale, ma ad una vera gara fra una trentina ed oltre di giocatori, i quali tutti potranno venir presi in considerazione dal capitano federale Aleksander Tirnanić, il quale avrà così una più larga scelta, ma anche una responsabilità maggiore, perchè sarà soggetto senza dubbio a grandi critiche, se le sue formazioni non saranno bene accolte dai numerosi critici. Ma vediamo ora più da vicino i tre incontri della nazionale in Birmania. Il primo incontro venne disputato a Rangun l’ultimo giorno dell’anno contro la rappresentativa militare di quel Paese e si concluse con la vittoria della nostra squadra per 9 : 0. L’incontro ha avuto lo svolgimento previsto, con la formazione jugoslava sempre all’attacco, ben condotta da Toplak, il quale rappresentava la punta avanzata della nazionale. Il risultato non è stato mai messo in discussione. Le reti fioccavano una dietro l’altra, a seconda del più o meno grande impegno posto dai singoli nelle azioni conclusive. I più attivi sono stati Toplak, Veselinovič ed i due mediani Bo-škov e Krstič. Poco o nulla impegnata la difesa, con Beara che era costretto a sbadigliare fra i pali. Le reti, di cui tre nel primo tempo, sono state realizzate: quattro da Veselinovič, tre da Toplak e due da Prlinčevič. Otto giorni fa è stato disputato a Rangun l’incontro ufficiale fra le due nazionali. Il risultato non è cambiato. Ancora una volta vittoria per 9:0. Secondo i resoconti riportati dai giornali birmani, quell’incontro è stato il migliore in senso assoluto di quelli visti a Rangun sino a martedì scorso. I giocatori hanno dato spettacolo di bel giòco, di velocità e variazione di temi, tanto da non permettere mai agli avversari di prendere fiato e organizzarsi in . un gioco collettivo. L’eroe della giornata è stato il giovane Mujič, autore di ben sei reti. Le rimanenti tre sono state realizzate due da Antič ed una da Popovič. Sabato scorso, contro una formazione mista civile-militare, la Jugoslavia terminava la propria tournée. Nuova vittoria, con punteggio un po’ inferiore, 7 : 1. In questa gara i volonterosi giocatori del Paese amico sono riusciti a segnare la rete dell’onore, anzi, dopo un iniziale gol di Veselinovič, sono riusciti temporaneamente a pareggiare all’ll’. Ber poco tempo però, chè sei minuti più tardi ci pensava Toplak a ristabilire le distanze. Mujič, Prlinčevič e Veselinovič segnavano ancora nel primo tempo e Toplak e Mujič concludevano la marcatura nella ripresa. La nazionale si porterà ora in Indonesia, dove -con domani inizierà il secondo ciclo delle sue partite asiatiche. sono stati Milutinovič, Bobek e Zebec, come a dire la vecchia e la nuova guardia nazionale. Vedremo se saranno altrettanto in gamba il 29 gennaio, giorno dell’incontro di rivincita con il Real a Belgrado. Buoni possono essere considerati pure i risultati conseguiti dalla Crvena zvezda. in Grecia. Infatti l’undici di Mitič ha iniziato la tournée con la grossa vittoria per 4 : 1 con l’AEK, grazie a tre reti dell’indiavolato Zivanovič ed a una dell’esordiente Mladenovič. Ha proseguito poi imponendosi per 2 :0 sul Panatenaikos con le reti di Veselinovič e Zivanovič ed ha concluso domenica con la sconfitta subita ad Atene dall’Olimpiakos per 2 : 1. Nota buona fra i belgradesi l’esordio dei giovani Mladenovič e Madolič, che non hanno fatto rimpiangere per nulla i più titolati assenti. Lunga e con varia fortuna è la tournée del BSK. A Malta il BSK si è imposto per 1 : 0 sulla rappresentativa isolana, grazie ad una rete di Jelesavčič, ma è stato poi sconfitto, sempre a La Vailetta, dalla squadra ungherese Kinjiži per 2 : 1. La Dinamo si è dimostrata più modesta, forse per il non proprio felice comportamento nelle ultime giornate di campionato e si è limitata sinora ad una .sola partita a Monaco, dove ha battuto bravamente il Miinhen 1860 per 2 : 0. La lista non è ancora finita. Mentre le «viaggianti» non sono ancora rientrate, un’altra squadra si trova sul piede della partenza, il Radnički di Belgrado, squadra rivelazione del campionato, il quale se ne andrà per due settimane-in Turchia, dove il 14, 15, 21 e 22 gennaio disputerà quattro incontri. L’unico a mettere giudizio questo anno è stato l’Hajduk di Spalato, il quale si è trattenuto solamente per non irritare ancor di più i propri sostenitori, dopo la magra figura fatta nel girone di andata del campionato. 17 I NOSTRI ATLETI alle olimpiadi della neve Le lunghe ed incresciose polemiche accese irresponsabilmente da un membro della Federazione degii sport invernali, Ivo Safer, e ri-• guardanti la nostra partecipazione ai settimi giochi olimpici invernali di Cortina d’Ampezzo, sono state definitivamente troncate dal Comitato Esecutivo della Federazione, il quale ha deciso che ai giochi di Cortina la Jugoslavia verrà rappresentata da 17 atleti, i quali verranno scelti dai capitani federali delle singole specialità nelle prossime gare organizzate all’uopo. Nel salto speciale I nostri rappresentati saranno gli immancabili Polda, Rogelj e Zidar, ai quali si aggiungerà un quarto da scegliere fra Gorišek, Langus e Podlokar. ' In questa specialità l’anziano ma sempre in gamba Janez Polda ha possibilità di ben figurare e di piazzarsi entro i primi dieci. Mulej e Cvenkelj saranno le nostre punte avanzate nelle discipline alpine. Il terzo verrà scelto dopo la fine delle gare internazionali di Venjen fra Kuniič, Prestor e Budinek. I fondisti si sono riuniti domenica a Pokljuka nei pressi di Bled. dove su una gara di 15 km si sono diputati i cinque biglietti per '1 viaggio a Cortina. La gara è stata vinta da Matevž Kordež, seguito da Pavčič, Hlebanja e Goričnik. Alla fine il capitano federale Gregor Klančnik ha deciso che i prescelti sono Matevž Kordež, Janez Pavčič, Cveto Pavčič e Zdravko Hlebanja. Sul quinto non si è ancora pronunciato. Dopo un’altra gara supplementare nei corso di questa settimana verrà scelto fra Gašper Kordež, Štefan Robač, Vinko Rožič, Janko Slivnik e Zdravko Goričnik. In campo femminile le prescelte sono già note. La Zupančičeva ci rappresenterà nelle discipline alpine e Rehar, Vodenlič, Birko e Bealj nel fondo. Gli atleti verranno acompagnati a Cortina dal presidente della Federazione jugoslava Ivo Frol, dal Presidente della Federazione slovena dr. Danilo Dougan e dai capitani federali di tutte le specialità.