Ur v-r^^ FXJBBLICITA (prezzi per mm d'altezza, larghezza 1 colonna): commerciall L. 1.50 — finanzlan, legali, cronaca L. 2.50 — Concessionaria escluslva UNIONE PUBBLICITA ITALIANA S. A. LUBIANA, Via Selenburg n. 1 — Tel. 24 83 Lubiana, W novembre 19^2-XXP DIREZIONE - REDAZIONE: LUBIANA, ČASA DEL PASCIO — Tel. 26 58 ABBONAMENTI: Annuo L. 25 — Semestrale L. 13 — Sostenitore L. 1000 Spedldone in abbonamento postale 11° Gruppo — UN NUMERO CENT. «O m ventotto anni da ^^S^udacia^^ Sono trascorsi ventotto anni dal giorno in cui Mussolini comp] il Suo «atto di au-dacia», gridando ai «giovani d ltalia», ai giovani delle of-ficine e degli atenei, ai giovani d'anni e ai giovani di spirito; ar giovani ai quali U destino aveva commesso di «fare» quella storia, la parola paurosa e fascinatrice: guerra. Da quel giorno «II Pßpolo dltalia» divenne la liaccola intorno alla quale si aduna-rono i giovani allascinati dalla paurosa parola. A ventotto anni di distanza «Audacia» e piu che mai di attualitä come del resto tut-ti gli scritti e i discorsi del Duce. Oggi si combatte un'altra guerra; e la terza guerra do-po quella voluta da «Audacia» e 1'Uomo si trovo anco-ra di fronte a malvagi, a idioti e a pacifisti che ten-tavano di «bruciarlo» come quei tali nella «riunione ecu-menica di Bologna». Questa volta pero trama-vano al di la delle Alpi e al di la del mari. Non erano del nostro stesso sangue. Gli hanno dato fastidio e furono bruciati da Lui. Camminö come in quel tempo ma non da solo. Git «spiriti ribelli» che allora lö seguirono divennero falangi. E' tin popolo inte-ro che oggi Lo segue e che da Lui ebbe lo spirito dei tempi. Gli atti di audacia sono compiuti ora da tutti ad esempio di quelli che compie Lui. I giovani di quel tempo hanno fatto quella Storia; i figli oggi scrivono altri ca-pitoli. Quelli sul Carso ove 1 Audace voile essere tra i primi e versö il Suo sangue; questi su piCi vasti orizzonti: in Africa, in Russia e ovun-que e necessario. E' 1'Audace che guida e con Lui la Vitto-ria e sicura. Un popolo inte-ro la vuole. Vent'anni di Sua guida sono bastati per ritrovare nel sangue quei globuli apporta-tori d'italianita. Tutte queste battaglie sono State vissute da quel gior-nale che mantenne alta l'ldea senza tentennamenti e incu-rante di nemici; quel giorna-le che da via Paolo da Can-nobio oggi trasporta le sue tende nella piü degna sede di Piazza Cavour. Per noi giovani e sempre il nostro «Popolo d'ltalia». Da lui abbia-mo attinto la fede, da lui at-tingeremo sempre la- ver itd anche se 1'Audace oggi non puö scrivere per quelle co-lonne le Sue parole ardenti. Da questa terra che i figli in armi di quei giovani spiriti ribelli del Carso donarono alla Grande Madre vada il saluto a «11 Popolo d'ltalia» e la promessa che que-sto modesto ma fedele foglio fascista in terra slovena man-terrä alto al servizio della Rivoluzione l'insegnamento ricevuto. Lp. Cd ha «lei ferro, la dei psnc. Im m*ohuieatr, * uAl««« ". to e divelte le • ^^^ty sbarre della vec-chia iprigionia absburgica: ha ^^gV - Hb^erato i po- Maggio 1915. OUobt e 1918, liRizio e la iei . iLacoslanza. ii sacriilcis. La 7. sc. rv-.Mt.» Coerenza rivoluziovaria del Duce. Su 41 Popolo d'ltalia» le parole, sul Carso i fatti Non e difficile immaginare quale sia la concezione fascista dello Stato se ripensiamo a tutta la dottrina che anima 11 nostro movimento. Vediamo allora che lo Stato per il Fascismo non puö essere un organo burocrati-co in perpetua posizione di agnosticismo di fronte ai problemi della vita naziona-le, una specie di istituzione di pubblica sicurezza creata a salvaguardia dei capricci piü o meno autorizzati degli individui, come era per lo Slato liberale, ne un organo di affermazione di classe come lo voleva il socialismo, e ha poi realizzato il bolsce-vismo, in cui gli organi com-ponenti lo Stato si dovevano preoccupare di dare a cia-scuno di che vivere attraver-so il riconoscimento del di-ritto al lavoro. Per il Fascismo lo Stato e la felice sintesi di tutta la vita della Nazione e ad un tempo il moderatore e il plasmatore di questa vita; anzi — secondo una felice espressione — il creatore stesso della Nazione. Di qui lo spunto al riconoscimento dell'importanza del Partito quale supremo moto-re della vita nazionale, in quanto ogni movimento e fiutto di passione e di idea, I'affermazione dall'altro lato del valore della competenza lecnica espressa nel riconoscimento dei valori pratici e scientifici delle rappresen-tanze di categoria. Lo Stato, per il Fascismo, e insomma la sintesi plena delle energie tutte della raz-za, le energie dello spirito, dell'intelletto e della mate- ria, immutabile il primo nella posizione storicamente conquistata nel travaglio dei secoli e determinata da pe-culiari qualita di razza, per-petuamente rinnovantesi la terza secondo il mutare degli eventi contingenti, I'uno e I'altra uniti dal fronte ideale di un sano processo razio-cinante per cui la materia non e considerate in se, ma e elaborata al lume della vo-lonta di potenza dello spirito. Tradotta nella realta con-treta noi vediamo dunque nello Stato la felice compo-sizione del momento spiri-tuale della Nazione che si Jo cammino! <£ tipten^enio la matcla - 2opo la soita cht ^u bteoe - e a ooi, giooani 2'Diaka, giooani delld of^icina e ?agii atanei; giooani 2 anni e giooani di tpitiio j giooani cka ap-pattenele alta genetatione cui il deelino ha commetto 2i -^ate- la ftotia t i a ooi chc io lancio il mio gtiSo augutale, ficuto che aotä nulle ootite file ana oatla litonanta ?i echi e di simpaiie. MUSSOLINI Da Audacia" 15 novembre 1914 attua attraverso la parteci-pazione del Partito, col momento economico espresso attraverso le competenze della rappresentanza corpo-rativa alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni, I'una e I'altra conciliati ed elaborati dai supremi organi del Go-verno. Non dunque una posizione di agnosticismo o di inter-vento diretto, ma un lavoro di moderazione e di tempe-stiva azione, non su schemi prefissati ma secondo le esi-1 genze che di ora in ora af-fiorano, si concretano in pro-cessi sociali od in costruzio-ni economiche, in bisogni dello spirito che ha supera-to una barriera e si e gettato oltre un ostacolo. Ed e questa la ragione per cui Mussolini ha scritto: «Per il fascista tutto e nello Stato, e nulla di umano o spirituale esiste, e tanto meno ha valore, fuori dello Stato. In tal senso il Fascismo e totalita-lio e lo Stato fascista, sintesi e unita di ogni valore, interpreta, syiluppa e poten-zia tutta la vita del popolo.» Questo pervenire ad una armonica sintesi suprema di volonta e di azione implica nella vita della Nazione la concordia di classe da un lato e il riconoscimento dei valori rappresentativi dal-i'altro. II Fascismo non črede nella bonta e nella catti-veria preconcetta dell'uomo, ma vuole conoscere I'uomo quale e. Ed allora si accorge e, romprende il suo agire, ne comprende le passioni ed i bisogni, ripudia la lotta di classe, ma desidera che i bisogni di classe affiorino,' vi sia chi li interpreti, li sfrondi del contingente, del passionale e li mostri quali sono, cioe esigenze di vita viva, esigenze di progresso e di azione ed ecco perche vuole siano riconosciute, va-lutate nel giusto valore e, attraverso il sistema corpo-lativo, conciliate nell'unita dello Stato. Perviene a questo, il Fascismo, attraverso un altro postulato fondamentale della sua dottrina e cioe il riconoscimento del valore delle rappresentanze. II Fascismo non crede che la massa possa collettivamente esprimersi, perche la massa e essenzial-mente vittima delle passioni e ove una realta esiste non sa sfrondarla del contingente per vederla nella sua so-stanza concreta. 11 Fascismo crede invece nelle personalita che, attraverso un processo di autocritica, si affer-mano tra la massa e ne sorgono ad interpretare i bisogni e le aspirazioni su un piü alto piano di critica serena. Da questo complesso di energie dello spirito e della materia nasce lo Stato fascista che prima di essere il custode di una legge e una legge stessa, ma legge che trae origine dall'umanita e scende nel profondo del cuore a dettarne le norme di vita. Gian Luigi Gaiti IL GENETLIflCO DEL RE IMPERDTORE II destino ha voluto — con imperscrutabile saggezza di accostamenti— che quest'ajn-no il genetliaco del Sovrano cadesse nel giorno dell'ingres-so delle truppe italiane nella Francia non occupata. Conseguente alle tradizioni d'eroismo e di gloria della sua Casa, Vittorio Emanuele III consacra neU'odiema lotta totalitaria del suo popolo I'affermazione della supremazia razziale, politica e spirituale auspicata e in parte realizzata dai suoi regali predecessor}, II popolo italiano ricorda in questo giorno il lungo regno di Vittorio Emanuele III: e il ricordo, oltre che af-fettuosamente filiale, ž pure orgogliosamente consapevole dell'importantissüna funzione storica e politica esercitata dal Sovrano nei grigi anni del dopoguerra e nelle cruente ore della Vigilia rivoluziona-ria: mai potremo infatti di-menticare che soltanto in virtu della Sua prevpggente sag-gezza PItalia sfuggi alio sfa-celo europeo conseguente alia guerra mondiale, aprendu le porte all'irruenza delle falangi mussoliniane. A quel lontano gesto di fi-ducia regale nell'Uomo nuovo che awiava la Patria verso affermazioni meravigliosa-mente vitali, si raccorda oggi la nostra gratitudine di Ita-liani fascisti degni delle sa-baude tradizioni di conquista e di civilta. Odore... di cucina 11 nosiro bollettino con la sua consueta laconičita ha informato gli Italiani e il mondo intero, amico o ne-mico che sia, che truppe del-I'Asse avanzano dalle prime ore deiril corrente nel terri-torio della Francia di Vichy, ültre, motocorazzate, sono sbarcate in Corsica. II Führer nel messaggio ai fiancesi ha spiegato che la decisione e stata presa in seguito a informazioni dalle quali risultava che i predoni d'oltre Manica e quelli d'oltre Atlantico in combutta tentavano un altro colpo non contenti delle colonie fran-cesi dell'Africa Settentriona-/6; quello di sbarcare in Corsica e sulle rive meridionaU della Francia. Nei due posti, in Corsica e in Francia, avrebbero trovoh to naturalmente i soliti com-piacenti degaullisti e il pasticcio sarebbe andato in cottura prontamente. Cid pensavano i due predoni senza fare i conti con gli osti, in questo caso Italia e Germania, i quali non cmano la cottura di pasticci vicino alle loro case e per-tanto lo sgradevole odore di cucina ha determinato lo s.pegnimento del fuoco nei fornelli. Cosa ne pensano quei due ladroni del nostro odorato? * ORIZZüNTi SC\ VI31 CULTURALI if \LO-TEDESCHI Dalle montagne del Cauca-so al desertl dell'Africa, dal- IIIIMIIIItllinillllMIIIIIIMliX'Mii- Stalin ha parlato. Ha detto due cose. Per prima cosa ha dimo- I'Oceano Atlantlco all'Estre-strato come e perche sia ne- mo Oriente si combatte una cessario un secondo fronte, guerra tra le democrazie plu-Tale pai-te del discorso essen- tocratlche sostenute dall'oro do i-ivolta ai suoi alleati, egli e 1 glovani Statl risorti a rha nutrita di cifre convin- nuova vita e allmentatl dal centi per dimosti-are che se sangue e dalla fede. Essa non si vinse la passata guerra fu ^ solo una guerra economica perche esistevano due fronti ma anche una guerra che e le duecento e piu divisioni mira a stabilire un'egemonia tedesche erano divise nelle culturale. due direzioni Orientale e occi-1 Fiduclosi nella vittoria fina-dentale. Tutte le duecento e le, noi sappiamo che I'aspetto piii divisioni sono ora river-!'^ell'occidente (ed oggi possia-sate da una parte sola; la "^o dire del mondo) si tras-guerra dunque sara perduta formerä completamente ed a se gli alleati non riusciranno «"^sto nuovo volto dell'Euro-a spezzare in due le forze va. di domani si dovranno dell'esercito tedesco. ^^are quelle impronte cultu- rali che solo chi ha giä spi' Non c'e che dire, la que- ritualmente governato il mon-stione e posta in tennini do sa e puö dare, chiari: I'esercito russo tosto Quando la luce della vitto- 0 tardi e destinato a soccom- ria splenderä sulle nazioni in bere se gli angloamericani pace, allora cultura e civiliz-non potranno mettere piede sul suolo europeo per recare aiuto alia vacillante annata lossa. . Senonche le prospettive di uno sbarco sul continente pare che siano scarse o nulle: tale e pure I'opinione degli stati-maggiori inglese e americano 1 quali sono alia ricerca di altri approdi; ma a Stalin non interessa tanto che lo sbarco riesca quanto che un certo numero di divisioni tedesche sia ritirato dal fronte Orientale. Staremo a vedere come finirä questa faccenda. L'altra parte del discorso e stata dedicata alia futura ricostruzione dell'Europa. Le liberta democratiche dovranno essere restituite a tutti i iwpoli, comprese le liberta {»litiche ed economiche: tali gli scopi della guerra che Russia, Inghilterra e America conducono in stretta unione. fe sogno o realtä? Inghilterra, America e Russia unite nel dare ai popoli la liberta? Ma Germania, Italia e Giappone non si sono forse poste in guerra perche, stroz-zate dalla politica egemonica anglo-americana, non pote-vano dare sufficiente respiro ai loro milioni di abitanti? Quale liberta vogliono con-cedere gli Inglesi, gli Američani ed i Russi, ed a chi? Una libei'tii per se e per i loro accoliti; per quei popoli che volentieri si fanno asser-vire dal dollaro e dalla ster-lina! Resta da sapere se un qualsiasi europeo si sentireb-be piu libero in un'Europa fascistizzata o in un'Eui'opa bolscevizzata. Questo e tutto i I problema. Unaigrandeobiet-tiva impossibile inchiesta in-ternazionale ci vorrebbe per stabilire se I'operaio, il con-tadino, I'artigiano, il profes-sionist^, prima del periodo eccezionale della guerra si sentivano piü 1 i b e r i nei paesi dell'Asse o nelle vepub-bliche sovietiche; se un ita-liano, un tedesco, uno spa-gnolo, un francese, un qual-siasi uomo civile, insomma, stima, dentro I'animo suo, cha la libeita, come la in- zazione dovranno rafforzai'e le basi della nuova Europa. I rapporti di vita scientifi-ca e artistica fra Italia e Germania sono veramente stretti. Anche se nel corso dei secoli essi si sono intricati e tal-volta spezzati, ciö non nega che in epoca di alta cultura i due popoli si siano spiritual-mente fecondati a vicenda. La natura fredda e seria del popolo tedesco si sentl affascinata dalla limpidezza del cielo italico e attratta dal sorriso dei nostri magnifici paesaggi, mentre i grandi studiosi italiani si sentirono rin-forzati dallo studio dei pen-satori tedeschi. Ne sono testi-moni Michelangelo, Leonardo, Raffaello, Verdi da una parte, e Goethe, Schiller, Nietzsche e Wagner dall'altra. Questa comprensione spiri-tuale, che fino ad oggi si ve-rificava soltanto fra ceti in-tellettualmente superiori, ora Š scesa fra i due popoli che, induriti dai comuni sacrifici e sublimati dalle comuni vit-torie, vivono e lottano in perfetta comunanza di anima e di spirito. Con il patto culturale italo-tedesco si 6 dedicata piü cura alio studio e alia diffusione della lingua itallana in Germania e della lingua tedesca in Italia, affinchč I'amicizia tra i due popoli sia rafforzata dalla conoscenza delle rispet-tive lingue. Non basta apprendere su-perficialmente una lingua per conoscerne la natura, ma bi-sogna sapere apprenderla e penetrare nella profonditä del suo spirito. II cömpito della diffusione e dell'insegnamen-to della lingua č affidato oggi in Italia all'Accademia Germanica e in Germania alia Societä Dante Alighieri. L'Ac-cademia Germanica veniva fondata a- Monaco nel 1925 in un momento di avvilimento morale e culturale tedesco ed era destinata a svegliare e propagare una nuova fede ed un nuovo rinascimento nazio-nale. Non a caso Monaco e F.tata scelta come sede di questa fondazione, poichš essa 6 la cittä che dal tramonto del secolo passato fu la culla ed il sacrario del movimento de-cisivo dello spirito germanico. L'Accademia Germanica ha in Monaco la sua sede princi- In Italia I'Accademia Germanica apre ogni anno nuove sedi, mentre quelle giä esi-stenti sono sempre piü fre-quentate. Anche in Germania viene oggi studiata molto la lingua italiana specie nelle scuole, sotto il patronato di Adolfo Hitler. La Societä Dante Alighieri e le organizzazio -ni del Fascio all'Estero hanno I'incarico dell'insegnamento della nostra lingua. L'Istituto Goethe dell'Acca-demia Germanica di Monaco, d'accordo con I'l. R. C. E., invita annualmente un cospi-cuo numero dl insegnanti italiani di lingua tedesca ed i partecipanti piü meritevoli del corsi di tedesco, per ap-profondire le loro cognizioni di lingua e cultura e per co-noscere a diretto contatto col popolo i suoi modi di vivere e di pensare, i suoi usi e i suoi costumi. La borsa di studio assegna-ta dall'Accademla Germanica 6 un ambito premio. Anzitutto, per quanto la durata del corso sia piuttosto breve per il completo perfezlonamento di una lingua, per 11 metodo particolare con cui viene im-partito. fi un metodo es-senzlonalmente pfatlco, che permette in poco tempo di formarsi un discreto e per-fetto corredo di vocaboli e modi di dire, il che attraverso i libri sarebbe piü lungo e difficile. Oltre la lingua si studia anche letteratura, sto-ria, pronuncia e perfino le-zioni di canto ove vengono insegnate le piü caratteristi-che canzoni popolari tedesche. Le lezioni impartite nella ma-niera piü cordiale rlescono piacevoli e del massimo gio-vamento. Le quattrosettimane di corso passano veloci: non sono monotone e pesanti poichd le lezioni vengono alternate con visite artistiche alia cittä e con gite nei dintorni. Gli alliovi dei Corsi al Ciistello di Hellbrumi MOWACO E LA SU4 ACCADEMI4 Non vi e dubbio che la Ger- maturata dalla comune guerra, mania, anche se inipegnata con buona parte delle sue forze degna per fede e pre])arata in conipetenza e responsabiiita, dall'evento bellico, trova egual- pronta alia lotta come alia ri-mente sufficienti energie per predisporre fin d'ora, con lar-ghezza di mezzi e di vednte, curando anche i minimi parti-colari, I'organizzazione necessa-ria per essere pronta, alia fine vittoriosa della guerra, ad af-fermarsi nelle competizioni in-ternazionali della Pace con la stessa potenzialita e la stessa sicura e pacata possanza con la quale in guerra batte gli eser-citi dei suoi nenvici. Come ritalia di Mussolini, cosi la Germania di Hitler guarda alia gioventu come alia vitale linfa dell'avvenire imperiale della Stirpe. Se la fondazione in Vienna dell'Asdociazione fra la gioventu europea risponde a que-ste direttive e a queste esigen- sciare Monaco senza conosce- tende lui, possa essergli elar-lpale, nel grande palazzo Ma- gita da Stalin; se la civilta futura possa imperniarsi sul-lo schiavismo aureo o sullo schiavisnio del «Kolkoz» o non piuttosto debba per forza di cose scaturire da quei principi di collaborazione che Italia e Germania hanno ban-dito per se stessi e per tutti i popoli civili ancora degni di tal nome. Questa e appunto la de-cisione che dipende dalla guerra. A. N. ximilianeimi. Essa 6 dlventa-ta, nei diciassette anni della sua esistenza, un elemento importantissimo della vita spirituale germanica. Conta membri corrispondenti di circa ventisei Na2doni, tra i quali notl scienziatl Italiani e nella sua attivitä seientiflca ha molto in comune con la Regia Ac-cademia d'ltalia, mentre nell attivitä politico-culturale ha una certa affinitä di scopi con la Dante Alighieri e con I'lsti-tuto Nazionale per le Relazlo-ni Culturall con I'Estero. nuncia, possano essere sicura-mente affidate la fiaccola e la bandiera perche le porti sempre piü innanzi nella yertiginosa corsa che e anelito dell'uomo verso I'infinito. Un altro deglj ašpetti di questa metodica preparazione e la recijiroca conoscenza fra i gio-vani del due i)aiK>li della lingua, delle usanze, dello stile, della storia, della cultura, del-I'arte perche si stringano sempre piü saldi i vincoli di ami-cizia e perchfe si raggiunga una comprensione reciproca quasi fiaterna, necessaria perche possano essere integrali nel modo migliore le rispettive doti e i rispettivi difetti per un risul-tato i)iu vasto ed imponente nel quadro dello spazio europeo. ze, questo peraltro non ž che Uno dei mezzi per raggiun-un aspetto della preparazione gere questa reciproca conoscen-che si va attuando perche alia za sono i «forsi ostivi» per slra-gioventfi delle due Nazioni ami- nieri istituiti sia in Germania Come si potrebbe infatti la- che, fcrgiate nello spirito e nel | che in Italia, a frequentare i sangue dalle due Rivoluzioni e quali sono invitati in modo particolare i giovani dell'Asse. Una delle piü note ed impor-tanti sodi di quesli corsi in Germania e TAccademia di Monaco. fi naturale .che a Monaco, la bella cittä della Baviera, dalle eleganti snelle chiese turriteie dai vasti parchi, sia sorta una delle principali Accademie ger-maniche e che qui si svolgano i corsi estivi per stranieri; per-clič Monaco e il centro culturale della Germania meridionale, ha una fama turistica notevolissima ed 6 culla di quel movimento hitleriano che, riportate alia su-perficie tutte le latenti energie della razza, guida la Germania verso un avvenire di grandezza mai ancora raggiunto nei secoli. L'Accademia ha poco delle Accademie nel senso scolastico del termine: nelle immediate vici-nanze del grandioso chilonie-trico parco di Monaco una por-ticina verde da su un grazioso cortile-giardino, fresco d'ombra e con tanti piccoli sedili per lettura; lo dir&sti un collegio d"i educande o un elegante ritrovo di lettura; ma il gong che suona ogni ora al termine e all'inizio dei corsi non invita collegiali alia mensa ma riunisce nelle aule una gioventu cosniopolita giunla qui per I'amore die porta alia Germania e pel desiderio di affinare lo spirito alia comprensione di un popolo e delle sue istituzioni. Infatti I'Accademia accoglie, oltre gli italiani, anche študenti (si possono poi chiamare študenti alcuni vecchi professori dal volto severo e dai capelli brizzolati? alcuni ufficiali superiori dal petto coperto di na-strini? alcuni nnitilati di tante guerre?) di quasi tutte le Na- Moiiaco — II Musc'o lodosco o i iiuovi edifici dogli studi re le sue bellezze? Capitale della Baviera, 6 una delle piü grandi cittä del grande Reich Tedesco. Considerata da secoli cittä dell'arte š oggi, per volere del Führer, la prima cittä artistica della Germania. In essa vi sono magni-fiche residenze reali cui sono legati nomi di grandi re: di Guglielmo V», che volle fare di Monaco la Roma tedesca («das deutsche Rom»), e di Lodovico 1», che nutriva I'ambizlone dl farne una delle piü famose capitali di Europa. Lodovico II" poi chiamö Wagner alia sua corte in modo che anche la musica aves-se qui la sua prima fioritura. Col Principe reggente Luitpold, Monaco divenne un Im-portante centro industriale. All'entrata del giardino inglese venne fatta edificare la Casa dell'Arte tedesca, crea-zione monumentale del Na-zionalsocialismo dove annualmente si organlzza una grande esposizione dl arte moderna. Ciö che fa piacere a noi Italiani t il vedere come vi siano edifici che rlflettono lo stile e il gusto italiano. Infatti nel Residenz Palast (Palazzo della Residenza) si vede riprcdotto Palazzo Pitti e nella Feldherrenhalle la Loggia dei Lanzi di Firenze. La Thea-tiner Kirche, costruita dal-I'italiano A. Barelli, e una copia della chiesa romana dl S.Andrea della Valle. Preziose pinacoteche, una glittoteca, e varie gallerie d'arte arricchiscono la cittä. II Museo tedesco 6 unico al mondo per la quantitä e la perfezione della sua raccolta. In questa cittä vi 6 di tutto: storia, arte, bellezze naturali, industria, organizzazioni poli-tiche modello; 6 una cittä che affascina ed alia quale ci si affeziona. Quando I'ora della partenza giunge la si lascia a malin-cuore: non le si dice addio ma si parte con una muta promessa di rivederla presto. Dina Capurso Ceresela zioni europee legate in una nuova grande famiglia da un evento di sangue. I costumi delle fanciulle, ric-chi costumi trapunti d'oro, o graziosi semplici finamenti la-vorati di merletti, ti dicono che qui sono italiani e spagnoli, rumeni, ungheresi e bulgari, fran-cesi, albanesi e greci, olandesi e belgi e nordici, fra i quali alcuni figli della eroica Fin-iandia. Eppure tutti questi rappre-sentanti di tante razze e di tante stirpi, dalla lingua, dallo abi-tudini, dal pensiero tanto diver-so, si comprendono spi ritualmente nel modo piü perfet-to, perche guardano ad un unico avvenire, ])erchö si sen-tono partecipi di questa grande famiglia europea. Qui sembra che le secolari disparitä siano cancellate da una ferrea vo-lonta superiore, siano plasmale in una creazione nuova e mera-vigliosa che senti sorgere e mo-dellarsi nella sua grandiositä: h un aspetto della costruzione ciclopica voluta dai due grandi genii che reggono le sorti dell'Asse. I corsi sono carattetistici; infatti, oltre le lezioni vere e proprio, che si avvicinano per altro alle nostre' lezioni universitarie, pure adeguandosi al grado di conoscenza linguistica di ogni partecipante, si svolgono pa-recchie maiiifestazioni e gite di istruzione, naturalmente intonate alio stalo di guerra, che in-tegrano e coniplelano le lezioni e sono diretle a far conoscere «de visu> I'arte, gli isliluli, la vila di questo splendido po]K)lo. Anche se Monaco 6 una delle poche cittä della Germania dove sono ancora ammessi alcuni sva-ghi, si ha nelta la sensazione di questa granitica volontä di vittoria, di questo silenzioso e te-nace sforzo: sono i feriti e i mutilati che incontri che te lo dicono col loro sereno sorriso dignitoso di fierezza; sono le donne di ogiii ceto e di ogni etfi che sostituiscono in ogni lavoro combattenti; e qualcosa che si senle nell'aria, che si inluisce dajipertutto. Ovunque, sulle piccole case di campagna come sui grandiosi monumenti cittadini, aleggia :'anima forte di questo iwpolo, die ha il culto degli antenati e delle tradizioni, ma veglia la sua grande ora con la piena consapevolezza che i sacrifici porteranno pace e benessero europeo e mondiale. Ovunque coniiirendiamo, noi che portiamo il distintivo dpi P. N. F., che I'accoglienza corte sissinia e canieratesca che ci e riservata non fe solo dovuta alia perfetta organizzazione, non ^ di puro cerinioniale, ma vuol farci sapere che viene valutala ed apprezzata nel suo giusfo valore I'alleanza dei due i>opoli e viene ben compreso I'apiwrlo che ritalia da alia guerra. Oresie Casabuoni iiiiiii2'iHiiiiiii>2:>iiiiiiiiii']Zi:c>iiiiiiiiii'S'ini iiiiiniii]z:>iiiiiiiiiiiZiiiiiiiiiiii2iiiiiiiiiiii2r'iiiiiiiiii'Z'iiiii 0 0 iiiiinjsniiiiiiiM-Trniiiiiiiiiii^iiiiiiiiiiiiizriniiiiiiiiiiziiiiiiiiiriiiiii^^^ La colonha comincio a sfi-lare sulla strada maestra che ancora non s'annunziava 1'alba. Rocco si sveglio di sopras-salto per il cigolio dei vecchi automezzi. S'appressö alia finestrella e vide gli uomini seduti sulle fiancate. Le ca-micie nere e gli elmetti a sghimbescio gli misero ad-dosso una eccitazione insolita. La pioggia veniva giü fitta, fine: tanti fili che s'inargen-tavano con il nascere della luce. A Passo Corese, nei prati adiacenti alla strada maestra, s'era formato il pantano. Di lontano arrivo una canzone: «Se non ci conoscete guarda- teci aH'occhiello noi siamo i fascisti del Santo Manganello...» Gli uomini sonnacchiosi per la lunga marcia a quel canto tirarono sü le teste e comincio un brusio che dilagö presto in vociare. Quel ritornello era servito da sveglia. Oramai gli uomini erano impazienti di prose-guire. Si aspettavano le co-lonne da Perugia. Arrivaro-no traballando tre autocarri stracarichi. «Chi siete?» «Siamo i fascisti di Cen-celli.» Erano quelli della bassa Sabina. Scesero a terra e si buttarono sulle prode dei fossi. L'acquä non smetteva di cadere, insistente, uggiosa, quasi a placai'e tutto quel fei-mento di giovinezza in marcia. * Rocco era restato con il viso attaccato ai vetri della finestrella. Sentiva una vo-glia di cantare che gli na-sceva dentro, prepotente. Ma badava a non muoversi. Badava a non fare rumore per non svegliare la nonna. Vec-chia, dormiva catalettica nel letto alto. Solo la nonna era rimasta a Rocco. II padre era morto sul Carso e la madre se n'era andata un giorno, al di' la di quei monti che adesso vedeva cerulei, appena disegnati, con un filo di luce corrente sulla cima. Rocco era la ragione di vita per la vecchia ed egli non aveva cuore di lasciarla, ma quel canto e quelle cami-cie nere I'attiravano, lo chia-mavano con un'insistenza cui non si poteva opporre. Rocco era gracile, troppo alto per i suoi quindici anni, fatto giä adulto da quegli occhi chiari e pensosi, da quella ruga che gli tagliava la fronte di traverse. Si volto un attimo e vide la vecchia che s'agitava pian piano, nel sonno. La decisione che aveva pre-sa svani: rimase ancora a guardare quegli uomini ve-stiti di nero. Sarebbe stato bello indos-sare una camicia nera e met-tere un bel teschio in mezzo al petto, un teschio grande come quelli che stavano sui pali della corrente elettrica. Rocco giä si immaginava vestito cosi, con I'elmetto ed il teschio, in mezzo a quei canti. * L'uomo s'accosto all'uscio, : a passi pesanti, con le scarpe piene di fango. Rocco stava immobile alla finestrella e quei col pi sulla porta gli en-trarono nel cei-vello. Quasi non aveva la forza d'aprire, e per far scorrere il chiavistel-j lo si bagno tutto di sudore. Quando l'uomo si trovo incor-niciato nell'arco della porta sorrise e disse con voce mite: «un po' d'acqua.» Rocco prese I'orciolo dalla conca e lo porse. L'uomo bewe avidamente e qualche goccia gli rotolo per la barba. Poi s'asciugo con il doi-so della mano, tiro un so-spiro, e sorrise ancora. Ilsorrisodolcedi quell'uomo rude dette un brivido all'ani-mo di Rocco. Aveva voglia di abbracciarlo e non aveva forza per parlare. L'uomo sorrise ancora e il ragazzo I'af-ferrp per una manica. «Mio padre e morto lassü, combattendo; portami con te, voglio combattere anch'io.» L'uomo rimase a guar-darlo. «Se ti senti cuore, vieni.» Rocco accosto la porta len-tamente ed usci nell'acqua che cadeva insistente come una maledizione. Quando la vecchia si desto rimase incredula a non sen-tire la risposta del ragazzo. Continue a chiamarlo con pe-tulanza, fievolmente, poi de-cise di levarsi. Gironzolo per la camera e considero a lungo 11 letto vuoto. Dove s'era cac-ciato Rocco? Alia fine si spoi-se sull'uscio e chiamo con quanto fiato aveva. La voce si pKBrse nella campagna, s'allargo e mori senza eco. Solo I'acqua fine, penetrante, rompeva il silen-zio, ed alia vecchia quelle goc-cie picchianti sulla lamiera del tetto sembravano lagrime. * Le colonne si andavano rior-dinando. Erano arrivate le staffette da Monterotondo. Finalmente stava per terminare quell'inerzia. Rocco s'era armato: gli avevano dato un elmetto ed un moschetto. Si sentiva allegro, giä soldato in mezzo a soldati, e la casa e la vita di prima gli appari-vano come una storia lonta-na. Quando gli tornava alia m.emoria il volto della nonna una pena sottile gli stringeva il cuore, ma la cancellava subito guardando il moschetto. Seguiva come un'ombra l'uomo dell'acqua che doveva es-sere una specie di comandan-te perche parlava forte e gli altri gli ubbidivano. I Fascisti uscirono dai prati, si sollevarono dalle prode dei fossi, cominciarono ad arrampicarsi sugli autocarri : tutti non poterono starci; si fonno una colonna e s'avvio a piedi, nel fango. L' uomo deir acqua s' era messo in testa alla colonna e Rocco lo seguiva in silen-zio. Aveva preso il passo degli altri, ma quella pioggia I'awiliva un poco. Adesso il ricordo della nonna ritorna-va insistente. Non c'era piü mezzo di scacciarlo dalla mente. Una pena, un rimor-so lo cominciavano a turbare; quasi un dolore fisico gli saliva dal petto alle spalle, al cervello. Ma quel passo della colonna I'aveva invischiato, non si poteva uscire di li, dai quei ranghi: era come la marcia del destino. Arrivo un motociclista. Parlo con l'uomo dell'acqua e tutti cominciarono a can-tare. Prima del Ponte Salario il sole si fece largo, a spintoni, tra i cirri grigiastri. I ca-valli di frisia stavano gettati da un lato della strada. II volto della nonna appari a Rocco. Piangeva la vecchia e lo chiamava. II ragazzo si senti manca-re. Ma fu sospinto, sorretto dalla colonna incalzante ed un canto, un obbligo, gli nacque dalla gola. «Giovinezza, giovinezza primavera di bellezza...» AHilio BaMistini iVeZZa musica contempora-nea I'elemento che piü sembra sgradevolmentecolpire escon-eertare gli ascoltatoi-i impre-parati e benevoH soltanto al riguardo dei grandi del pas-sato, la cui fama e stata universalmente sancita, e la dis-sonanza, grido umano prove-niente da sofferenze abissali e usata sempre nelle creazioni musicali come eco di interiori tragedie. Giä all'epoca dell'mrs antiqua-» la dissonanza domina-v'a nel discanto, provenendo dal cozzQ di intervalli nume-rici e pitagorici di quarta e ottava, i soli nsati e cono-sciuti allora. Si otteneva cosi una dissonanza programma^ tica, diatonica, piü esangue delle moderne, pregtie di cro-matismi, nutrite. La dissonanza di allora era piü che altro un elemento tecnico, de-rivante dalla scarsezza di mezzi sonori, non profonda scaturigine spirituale. A questa durezza del discanto pnmitivo, a questa li-mitatezza di intervalli e di conoscenze tecniche, reagi-scono poi le creazioni di epoche successive, in,cm le nuo-ve aspirazioni e le nuove an-sie tralucono in intervalli di-versi, consonanti, piü sereni. Solo allora la dissonanza acquista il suo significato piü DELLA mmmii MUSICALE spirituale e profondo, bril-lando qua e la, sulla sfondo di oasi serenamente consonanti, come tragico e dolorosa miraggio. Cost, in tutta la storia della musica, le dissonanze scan-discono le emozioni degli uomini, accentuando e coloran-do variamente il senso tragico della , sempre del concerto ciaikow-skyano, e della «Sinfonia in si minore» di Schubert. L'onore dell'apertura k tocca-to a Smetana, con Tintroduzle-ne solenne di «Libussa>: in essa abbiamo notato, oltre al-I'impostazione prevalentemente ieratica della composizione, il che 6 caratteristico di tutta I'opera smetaniana un partl-colarissinio stato di c^pren-sione, oserei dire di compene- trazione spirituale dell'orche-st»a con la musica interpretata, frutto forse della facility slava a sviscerare elementi psicolo-gici aderenti o simili alia propria cestituzione razziale. Lo stesso state di grazia, impres-sionante — le cenfessiamo — per la sensibilitä latina piü freddamente anche se serenamente oggettiva, si e acuito nel successive cCIoncerte per violino e orchestra in re maggiore> di Ciaikowsky, in cui si ö presen-tate il violinista Dermelj. Di questo solista, che in Slovenia gode di sicura fama, non pee-siamo che dichiararci entusiasti. La sua interpretazione potreb-be adeguarsi a quella di molti solisti di fama internazionale: soprattutto nella «Canzonetta> egli ha saputo femperare il cantabile elegiaco con una sfu-matura di languore irenico che ha salvato il brane dall'accusa di acquerello sentimentale. Fers? lo stesso serridente accenno non avrebbe nocciuto anche ad alcuni passaggi deH'cAllegro moderate», in cui un eccessivo cerebralismo sposta il nucleo sentimentale della comiiosizio-ne SU un piano di ebbligata severity stilistica. II «Finale» ha rivelato invece, nella sua ricor-rente concitazione, le vere pes-sibilitä del Dermelj, nencurante sia degli effetti virtuosistici che della faciloneria impressienisti-ca: il sue canto si b incise nella conipagine orchestrale con slan-cie nerveso e disaderne come una punta secca su un fonde carnoso. La seconda parte del programma cemi)rendeva due com-jjosizioni treppe note per essere ancora una volta illustrate: «L'incompiuta» di Schubert e I'introduzione de «I Vespri si-ciliani» di Verdi, insomma una specie di panorama itale-tede-sce in sedicesimo. Circa la cri-tica della prima il nestro cöm-pite Ö semplificate dal fatto che I'interpretazione del maestro Šijanec non si h distaccata dalla falsariga delle interpreta-zieni correnti, intendende cid non in senso di spregie n5 tan-tomeno di rimprovero ma sem-plicemente di censtatazione di una posizione direttoriale scevra di pericolose ricerche personali e di seggettive rielaborazioni. Ne h risultata una pittura sin-fenica estremamente linda ed aderente al teste, forse un poco scolastica ma senza dnbbio ri-spettosa. A chiusura del concerto abbiamo udite levarsi I'epica vee-mente dei «Vespri» verdiani, resa con stile e purezza di stru-mentazione dalla massa orchestrale raccolta e fusa dal tra-velgente entusiasmo del concertatore. Al termine del concerto ap-plausi insistenti, mazzi di fieri a ripetizione e reiterate chia-mate del maestro Šijanec al liodio. La prima manifestazione nni-sicale popolare si e quindi con-chiusa in letizia generale, il che induce a sperare in una sua prossima ediziene. Siamo certi che, data la straordinaria pas-sione musiciale radicata nel i)0-polo Slovene, I'iniziativa sarebbe destinata a raccegliere il plauso dell'intera popolazione lubianese. Ci permettiamo perö di sug-gerire agli eventuali futuri or-ganizzatori di questi concerti sinfonici di inserire nei pro-grammi numerosi brani di musica nostra, sia per un compren-sibile scejio politico — far co-noscere agli slovenl le piü Im-portanti affermazieni artistiche del genie italiano — sia per une scope che eseremmo definire egeisticamente sentimentale — portare cioö a nei Italiani epe-ranti in zona d'eccupazione il canto della Patria mediterranea sempre presente nel fattivo ricordo. Altro modesto consiglio: non aver timere di presentare alia conescenza ed alia critica degli sloveni, insieme con le opere imperiture dei maestri passati, il nuovo credo della musica moderna italiana, intendende oen ciö quel com-plesso di compesizioni di auto-ri attuali che hanno saputo cempenetrare il modernisme della lore conceziene artistica con I'inobliabile tradizione del classicismo nostrano. I gievani hanno bisegne non tanto di essere incoraggiati — per'ciö k sufficiente il lore in-cantato entusiasmo — quanto di essere presentati e fatti cono-scere al cesidetto grande pubblico. Al di fuori di egni super-stite cenaoelo selezionato ad use e consume distrambi Baudelaire in ventlquattresimo, la vera af-fermazione del personale vale-re di un artista si coglie soltanto nell'lmmediatezza del sue centatto con il vero pubblico. Questo Š dunque un invito a lasciare le porte aperte. n. a. •••••• •••••• •••••• •••••• •••••• •••••• •••••• m ft*** • •••••**•■ M • •••••*•«> mk n^ijT •••••• :::::: •••••• :::::::» /:\ 1:: ••••••*t Črnomelj II nuovo cimitero miUtare, Che 6 sorto nei pressi di Loka e Che raccogUe i resti dei camerati scomparsi vittime del brigantaggio comunista, 6 stato, nella giornata del 2 novembre, la mfeta dei camerati alle armi e della po-polazione civile, che ha de-posto sulle tombe dei gloriosi caduti corone di fiori. Presenziavano alla cerimonia 11 Comandante del Presidio Medaglia d'Oro col. Cian-cabilla, il Commissario Civile ed Ispettore di Zona ing. Cassanego, i Gerarchi della Federazione, le rappresen-tanze del reparti ed il popolo, Che aveva preso posto al lato dei soldati, nonchö un repar-to di Camicie Nere in armi. ž stato celebrato un rito religioso al termine del quale 6 seguita la benedizione dei tumuli. Da Rai-ek Domenica il Segretario del Centro del P. N. F. di Rakek ha portato il saluto del Federale al Colonnello comandante il Presidio, il quale lo ha pregato dl porgere al Federale gli auguri e i ringrazia-menti di tutti gli Ufficiali e soldati del Presidio. Subito dopo il Segretario del Centro ha iniziato la distribuzione delle sigarette ai soldati, vi-sitando ogni reparto e por-tandosi fino al piü lontano posto di vedetta. In mattinata era stata ce-lebrata una Messa dal cap-Ipellano militare che ha ri-cordato con brevi ma efficaci parole i nostri Caduti. Da Semic La ricorrenza del Venten-nale della Marcia su Roma 6 coincisa con la festa del 23o Reggimento Fanteria che ha dislocato il 11° Battaglione a Semic. ! Alle ore 8.30 il Segretario del Centro si č recato al Presidio porgendo il saluto delle Camicie Nere della provincia di Lubiana al Comandante, Che ha fraternamente rin-graziato contraccambiandolo. II capitano comandante il-Di-staccamento ha poi parlato ponendo in rilievo la viltä e il tradimento dei comunisti jed il dovere che a noi s'im-'pone di essere sempre vigili per il raggiungimento finale della vittoria. II Segretario del Centro ha quindi letto il messaggio in-viato dal Federale alle truppe. Terminata la cerimonia, prima della distribuzione del rancio, il Segretario del Centro ha distribuito sigarette, dono della Federazione dei Fasci di Lubiana. Da Velike Bloke Nella chiesetta di Velike Bloke ä stata celebrata una Messa per 1 soldati del Presidio, terminata la quale, nel cortile della Caserma hanno parlato il Comandante del Presidio ed il Segretario del Centro del P. N. F., mettendo in rilievo I'importanza del-I'odierna cerimonia nello stato attuale di guerra. Nel pomeriggio il Segretario del Centro del P. N. F. in un'aula della Scuola comunale ha distribuito i buoni-vlve-ri gratulti, Inviati dall'Alto Commissario a ottantotto de-predati dai briganti comunisti, e degli indumenti di ve-stiario, dono del Fasci Fem-minili di Lubiana, ai bambi- ni poveri del Comune. Prima della distribuzione, il Segretario del Centro ha parlato 11-lustrando il valore del Ven-tennale, ricordando I'inizio della lotta contro il comu-nismo che, come nel lontano 1922, sarä in questa nuova provincia italiana annientato inesorabilmente. Finita la distribuzione 11 Podestä ha rin-graziato a nome dei benefi-ciati, assicurando la fedeltä degli abitanti del suo Comune. Da Vrhnika II Segretario del Centro del P. N. F. ha portato al Comando del Presidio il saluto della Federazione; accompa-gnato dalle Autoritä miUtari si 6 recato quindi al teatro «Prosvetni Dom». II Segretario, ordinato il saluto al Duce, ha ricordato in sintesi lo stretto legame che unisce la storla di ieri a quella di og-gi, I'eroismo del soldato italiano su tutti i fronti e il pen-siero che ha 11 Duce per i combattenti, con un accenno alle Sue ultime provvidenze a favore deUe famiglie dei combattenti. Ha parlato quindi il Comandante del Presidio, Che ha ribadito la fidu-cia Che tutti nutrono nel Duce. Infine il rappresentante del Partito ha distribuito 1 donl. Hanno chiuso la cerimonia i canti rivoluzionari intonati da tutti i presenti. CINENATOGRAFI LUBIANA Rappresenlazlonl: giorni festivi alle ore 10.00, 13.30, 15.30 e 17.30 - giorni leriali alle ore 14.00 e 17.30 SLOGA La nuova e la pift sonsazionale avven-tura dl M A C A R I 0 .Non me'0 dire' con VANDA OSIRI e SILVANA JACHINO Segue: „Strada del ritorno" un film appas-sionante e ricco di motivi drammatici IG. KMRSfEfl. BiBERG |-ll-II—I Soc.ag.l. - Mikloil£ava 16 Tutte le novitä llbrarie In Italiano - sloveno - tedesco. Nuovl testi scolastlcl per tutte le scuole dl ognl ordine e grado. GI or nail d I moda e rivlste. AGGIORNARSI Fra i numerosi ricordi che j incrinano la nostra vita di, [taliani in terra slovena uno non indifferente e quello pro-vocato dalla produzione cine-matografica che le direzioni dei cinema Matica, Union e Sloga di Lubiana ci costrin-f/ono a sorbire, forse fidando nellu nostra proverbiale ac-condiscendenza. Che le pi'oie-zioni delle sale lubianesi non possano tenere il passo delle oprime* romane o milanesi e in certo qual modo ammis-sibile, benche non sia ben chiuro il motivo di questa tardivita, data I'importanza assunta dalki nuova provin-cia nel quadro politico e con-seguentemente artistico na-zionale. Ma che gli Italiani di Lubiana siano costretti a sottoporsi a quarte o quinte visioni di pellicole chč ora in patria passerebbero per ru-deri nxizionali, ci pare espe-rimento azzardato per non dire addirittura pericolono. Da buoni contradditori riu-sciamo a prevedere 1'obbie-zione che i noleggiatori cer-tamente ci mvoveranno: 1'im-possibilita cioe di proiettare filmi italiani senza didasca-lie Slovene. Osiamo ribattere giä fin d'ara che la difficoltä non ci pare insormontabile: lo sarebbe forse se sitrattusse di nn lavoro di doppiaggio, che richiederebbe di conse-guenza un'attrezzatura spe-cializzata difficile da crearsi tempestivuniente. Ma abbia-mo Constatato che le dida-scalie sottoimpresse alle scene sono estremamente concise, per non dire sommarie: üi conseguenza non ci sembra fatica improba la pi-epara- zione delle didascalie per tut-te quelle pellicole italiane che siano degne di essere visio-nate. La difficoltä e inoltre ovviata dal fatto che quasi tutta la popolazione slovena e ormai in g rado di compren-dere la nostra lingua, conseguenza naturale questa non soltanto della nostra occupa-zione ma anche e soprattutto dell'estrema facilitä dellaraz-za slava ad apprendere idio-mi stranieri. E se poi questo apprendimento linguistico non fosse, per taluni, com-pleto 0 facile, le pellicole italiane sarebbero le benvenute: data infatti la perfetta dizio-ne dei nostri attat^i cinemato-grafici, le nostre proiezioni s'identificherebbero con le-zioni pratiche di lingua ita-liana ad una moltitudine attentissima ed interessata. Oltre alla vetustä dei nostri filmi, im altro appunto — ben piii importante — siamo costretti a muovere alle suddette direzioni. Ab-biamo infatti constatato con rammarico e stupore che i cinematografi lubianesi di-mostrano una spiccata predi-lezione per le pellicole d'oltre-manica e d'oltreoceano; in vna parola, per la produzione straniera. Prescindendo dal fatto che un'autarchia anche artistica sarebbe sommamen-te auspicabile nel campo del nostra cinema, ci permettiu-mo di ranunentare ugli hnme-mori che con i paesi d'oltre-manica e d'oltreoceano noi siamo in guerra rispettiva-mente dal 10 giiigno del IDJfO e dall'll dicembre del 19U1-II dimenticarserie tröppo fre-quentemente sarebbe segno di un'imperfetta adeguazione ai tempi che viviamo: siamo cost ottimisti da sperare che un appunto di questo ge-nere produrrä ben presto una virata di bordo nei metodi dei noleggiatori, in modo da constatare in un prossimo fu-turo una perfetta aderenza all'attualitä storica anche nelle programmazioni cine-matografiche. Forse i soliti bene infor-mati sussurreranno che in tal modo il successo di cassetta diminuirä sensibilmente: fort i del tradizionale buon gusto italiano, che ha giä dato otti-nii risultati nelVopera di per-meazione dell'elemento slo-veno, rispondiamo a priori che tale timore sarebbe infonda-to, anzi addirittura assurdo. E se poi gli stessi bene in-formati diranno piü o meno a bassa voce che la nostra e una presa di posizione tem-pestiva per mascherare il rammarico di non essere stati inclusi — benche apparte-nenti alia redazione dell'unico giornale italiano di Lubiana — nell'elenco dei privilegiati che usufruiscono delle tesserc gratuite per i suddetti cinematografi, rispondiamo pure a priori che Veventuale ritor-sione non ci turberebbe mini-mamente poiche per vedere delle pellicole degne di rilie-vo, sia dal punto di vista artistico che tecnico, noi siamo ben lieti di porre mano al portafoglio e di pagarci Vin-gresso come qualsiasi sloveno desideroso di erudirsi in materia cinematografica. Ma esautorarci finanziariamente per vedere «Luna di miele a tre» 0 «Frik-Frak-» et parreb-be assurdo spreco. SI, francamente ci rimor-derebbe la coscienza: e noi detestiamo i rimorsi imitili. ft. A. Lotteria dei 100 premi Si ricorda ai possessori dei biglietti estratti che per ottenere il premio cui hanno diritto, do-vranno inviare al piü presto al-rUfficio Combattenti della Fede-razione il biglietto vincente. Tale biglietto verra poi restituito, in-sieme al premio, per dar modo al possessore di partecipare al con-corso per la collezione delle figurine. _ VARIE SOSPENSIONE ATTI ESECUTIVI I debitori, richiamati alle armi, possono chiedere per tutta la du-rata della guerra la sospensione degli atti esecutivi gi& iniziati a lore carico. La sospensione e ammessa tan-to riguardo alia vendita di beni mobili pignorati, quanto al pro-cedimento per I'incanto di beni iiTimobili e puo essere chiesta fino alia scadenza del novantesimo giorno da quello in cui i debitori cessano di trovarsi in servizio sotto le armi, oppure al seguito delle forze annate. Per ottenere la sospensione degli atti esecutivi, gli interessati devono inoltvare domanda al Pre-tore e al Presidente del Tribunale competente per la procedura di esecuzione. l.a sospensione del procedimen-to puo anche essere subonHnata dal Pretore o dal Presidente dei Tribunale al pagamento di una parte del debito. Tanto la domanda, quanto gli atti allegati devono essere redatti in carta libera. TeU^uunffU airUfficio Combanenti pervenuto aH'Ufficio Combattenti della Federazio-ne dei Fasci il seguente tele-gramma, inviato dal Presidio di Laze: «Anniversario vittoria ai combattenti veterani guerra 1914-18 eroici artefici Vitto-rio Veneto desideriamo tra-mite vostx'o giungaho came-rateschi fraterni saluti di noi giovani combattenti del Lit-torio continuatori loro fede immancabile destino imperiale Roma per vaticinio et vo-lonta Duce. f.to Ufficiali — Sottuffi-ciali e truppa del Presidio militare di Laze». Qucsto saluto fraterno dei giovani ai veterani dimostra che, nella nuova provincia italiana, la fraternitä d'armi non e un teorico assioma ma una realtä compiuta e eonsa-crata dal sangue. CALCIO fl. C. Fiume — Rappr. Militare Lubiana 3:2 PER I COMBATTENTI Concorso pronostici Ecco la classifica generale del concorso pronostici, dopo i risultati della 5" giornata: C. M. Perotti Emidio — 650 Gruppo 152/13 P. M. 46 . 15 C. M. Pugliesi Ugo — C.do Gruppo Batt. M. P. M. 46 . 15 C. Magg. BenvemUi VuUer Comando Genio XI" C. A. P. M. 46.........14 Conf. Trevism Aldo — Com. IVa Leg. Confinaria P. M. 100........13 Sott. Ten. Fuoco Francesco — XXI»/n» Batt. Gaf P. M. 110..........13 Geniere Zigliotlo Luigi — 79a Comp. Telegrafisti P. M. 110....... ... 12 Cap.le Stradolini Odero — C.do Genio XI» C. A. P. M. 46 12 S erg. Sanf Hippo Ignazvo — 24» Fant. 3a Comp. P. M. 59 12 Serg. Rovoloni Vitto-rio — Rep. Xio C. A. P. M. 46 . . 11 Conf. Pizzidaz Valentino — IVa Leg. Conf. CC. NN. P. M. 110.........11 WCSQIBemini Vitaliano — XIO c. A. P. M. 46 . . . . 11 Cent. Serretti Leopoldo — C.do Gruppo Batt. M. P. M. 46 10 Serg. Ravwndelli Umberto — Quartier Generale XI» C. A. P. M. 46.......10 Cap.le Giovanni Fez — Quartier Generale XI« C. A. P. M. 46........10 Serg. Beniini Giusthw — XI" C. A. P. M. 46 . . . . 10 Geniere Picciali Giuseppe — Comando XXIIIo Batt. Gaf. . 9 Sold. Ferri Paolo — 140 Batt. Mortal 3a Cpg. P. M. 59 9 Cap.le Di Cosimo Umberto 65a Gruppo Obici 152/13 P. M. 46.........9 Sold. Cicerone Eiuie — Uffi-cio Collegamento P. M. 110 . 9 Cap. Magg. Ca^sati Francesco — Comando II XXIIP Btg. Gaf. P M. 46 ..... . 9 Carabiniere Paolelti Onofrio — XI« C. A. P. M. 46 . . . 8 Cap.le Frattale Mario — Com. Milit.Staz. Lubiana P. M. 110 8 VCSQ/Berti O»valdo — Com. Milizia Postelegrafonica Lubiana .........8 C. N. Barben Gius&ppe — 98a Legg. CC. NN. Comp. Mi- traglieri P. M. 59.....8 Geniere Tramontana Silvio 107« Comp. Marconisti P. M. 110.........7 Conf. Silenzi Stanislno — C.do IVO Leg. Conf. CC. NN. P. M. 110.......7 Cap.le Schiavoni Ugo —^ 2/XXIo Batt. Gaf. Comp. Comando P. M. 110". . . . . punt! Geniere Rizzi Gitstavo — 107a Comp. Marcon. P. M. 110 7 G. F. Restore Umberto — Distacc. Controllo — Finanza Rakek.........7 Fante Italiano Emanuele — 2480 Batt. Terr. Mobile P. M. 110.........7 Genieri Goldoni I. — 2/XXI" Btg. Gaf. Comp. Comando P. M. 110.........7 Cap.le Di Stasio Gaetano — Direz. Sanita Xio C. A. P. M. 46.............7 Geniere De Angelis Cesare — 11» Officina P. M. 110 . . 7 Geniere Dei Luca Alfredo — 140 Comp. Mista TRT Div. Isonzo ......... 7 C. M. D'Altobrando Angelo — C.do 110 Rg^. Gaf P. M. 46 7 Finanz. Daidone Giuseppe — Distacc. Controllo Finanza Rakek 7 Art. bioffi Alfonso — 170 Regg. Art. Gaf Comando P. M. 46 . . .......7 Sold. Benozzi Tino — lo Rgt. Art. Cacciatori delle Alpi 3« Gruppo P. M. 110 .... . 7 C. M. Ba-stiamito Gino — 1110 Btg. Mitr. Aut. 3i C. A. Plotone Comandato di Btg. P. M. 59.........7 Sold. Sammacal Giovanni — Direz. Sanitä Xio C. A. P. M. 46 . . ,....... 6 Carabin. OrteUi Antimo — 8750 Sez. Celere P. M. 46 . . 6 Mitr. Puebli Giuseppe — 1110 Btg. Mitr. Autocarrati di C. A. Plotone Comand. di Btg. P. M. 59........6 Cap.le Fro.ii Palmiro — II/XXIo Btg. GAF P. M. 46 6 Cap.le De Munari Gino — 790 Comp. Telegr. P. M. 110 6 C. M. Della Libera Ghisep-pe — 1070 Marconisti P. M. 110.......... 6 Geniere Berger Aristide — 14« Comp. Mista TRT Div. Isonzo P. M. 59.....6 Art. Tavema Giusejype — 740 Gruppo Gaf. P. M. 46 . . 5 Cap.le Sabodelli Luigi — 790 Telegrafisti P. M. 110 . 5 Sold. Olmeda Claudio — Uff. Censura di Guerra Lubiana .... J ... . 5 Geniere Lanzoni Gino — II/XXIII Btg. Comando P. M. 46.........5 Geniere Fontana Mario — 79a Comp. Telegrafisti P. M. 110..........5 Cap.le Donati Nicola — Deleg. Trasp. Milit. 602 Uff. Coll. P. M. 110......5 Sold. Brandi Franco — XP C. A. P. M. 46.....5 Geniere Badiali Ismeno — piinti 79a Comp. Telegrafisti P. M. 110..........5 Sold. Barone Umberto — C.do Militare Stazione P. M. 110..........5 Art. Basso Mirko — 17° Raggr. Art. Comando P. M. 46 5 Cap.le Bera/rdi Primo — 79« Comp. Telegrafisti P. M. 110 5 Art. Bruno Tosato — 74" Gruppo Art. Gaf P. M. 46 . 4 C. N. Pisani Guido — Milizia Postelegrafonica Lubiana 4 Geniere" Paulini Fimiino — 107a Comp. Marconisti P. M. 110..........4 Fante Lionzo Angelo — 24° Fant. 3a Comp. P. M. 59 . . 4 Sergentc Gussetti G. Batta — 650 Gruppo da 152/13 P. M. 46.........4 Geniere GaUerani Paolo — 79a Comp. Telegrafisti P. M. 110..........4 »Jap. Magg. De Metri Alfi-deo — XIO Btg. Mitraglieri P.. M. 110.......4 Cap.le Corradini Benito — 3a Comp. 14» Btg. Mortai P. M. 59.........4 Cap. Magg. Cautero Es^)e-dito — 1070 Marconisti P. M. 110..........4 Art. Bellotto Gino — 74« Gruppo .A.rt. Gaf P. M. 46 . 4 Sold. Rubboli Alberto — C.do Div. Macerata P. M. 153 Fante Raffaele Vladimiro — 240 Regg. Fanteria 3« Comp. P. M. 59.....3 G. a. f. Marangoni William — C.do XXIII Batt. di for-mazione P. M. 46.....3 Maresc. Manetti Luigi — 650 Gruppo 152/13 del 3o A. A. P. M. 46.......3 Gen. Ferrari Renato —107° Marconisti P. M. 110 .. . 3 Cap. Magg. Remi Remigio — 79a Cpg. Telegr. P. M. 110 2 C. N. Melchiorri Galileo — C.do Gruppo Batt. »M« P. M. 46.........2 Soldato Dümigi Elia — XVIIIO Raggr. Art. Com. P. M. 46.........2 Sul Campo Ilirija si' e dispu-tato nel pomerlggio del giorno 11. in occaslone della ricorrenza del genetliaco di S. M. il Re Impe-ratore, l'atteso incontro calci-stico fra l'Ass. Calcic Fiumana e la Rappresentativa Militare di Lubiana. Un elogio va tributato all'im-peccabile organizzazione dovuta all'Ufficio Combattenti della Fe-derazione dei Fasci ed al Presidio, con la collaborazione del Dopqlavoro Provinciale. Lo stadio, che presentava un tripudio di bandiere tricolori fra le quali si notavano anche quelle delle Nazioni amiche, ac-coglieva una folta rappresentan-za militare del Presidio, la cui attesa prima dell'incontro, e sta-ta allietata dalle musiche della banda militare e da quelle tras-messe a mezzo di altoparlanti che, contrariamente a quanto si lamenta purtroppo spesso in altre occasioni del genere, sono stati di una chiarezza che ci richiama un altro elogio all'or-ganizzazione. Alle 14,30 sono giunte sulla tribuna d'onore, adorna anch'es-sa delle varie bandiere, il Vice-prefetto David per l'Eccellenza Grazioli, il Generale Fava per l'Eccellenza il Generale Robotti, il Vice Federale Capurso per il Federale assente, il Generale Perni, il Questore Ravelli e una rappresentanza del Consolato germanico. Prima dell'iniaio della pai'ti-ta, che ancora una volta sta a dimostrare come I'assistenza alle Forze Armate sia sempre vigile cura delle Autoritä militari e del Partito che cercano di offrir loro ogni maggiore pos-sibilita di svago, I'altoparlante ha trasmesso bellissime parole aU'indirizzo degli atleti che «sui campi di battaglia come in quel-li sportivi, sempre illustrano I'alto spirito agonistico, la leal-tä e le meravigliose facolta di ricupero della sti^e, e rivolgo-no in quest'ora carica d'eventi un reverente pensiero alla Maesta del Re Imperatore e al Duce, e nella fausta ricorrenza del genetliaco del Sovrano, levano alto sul mondo amico e nemico il grido di tutti gli assalti e di tutte le vittorie: Savoia». Concors! a premi Ad integrazione e chiarimento del bando dei concorsi a premi indetti dall'Ufficio Combattenti si precisa che ai concorsi ddle figurine, dei giochi e di Cultura Fa-scista, possono partecipare gola-mente i sottufficiali, graduati e militari di truppa. Lavanderlaestiralurabiancheria ŠdVS STAHE LUBIANA-Blelweisova 36 Sarete complefamcnte soddlsfattl del nostro lavoro I Pulitura chlmtca per qualsiasi capo del vostro guardaroba. F. Kollmann Deposito vetrami porcellane 0 eramiche Grande assoriimenio L'indirizzo e stato ascoltato sull'attenti da tutti i present!: si e quindi iniziato I'incontro Che. se non per i pregi tecnici, ha suscitato spesso gli applausi dei present! per Tardore dimo-strato dai giocatori in campo. Delia Rappr. Militare mentre abbiamo aminirato alcuni vir-tuosismi di singoli, non e stata perfetta la coesione fra i repar-ti e ciö del resto puo ritornare a merito dei giocatori in maglia verde, che hanno supplito con notevole spirito battagliero alla loro inferiorita tecnica, del resto pienamente giustificabile con il loro attuale servizio. La partita anzi, se ha segnato una prevalenza degli ospiti, non ha mancato di fasi alterne nel gio-co e di occasioni favorevoli per i verdi, che soltanto per lincer-tezza nel tiro di alcuni attac-canti, non hanno fruttato qual-che rete in piü. II portiere, tran-ne per la seconda rete, non ha pecche imputabili e si e distinto in alcune belle parate; con lui vanno segnalati il centroavanti Bertozzi, brillante realizzatore delle due reti e un poco anche la linea mediana: i terzini hanno spazzato con foga la loro area. La Fiumana si e dimostra-ta squadra solida e di buona levatura tecnica: si sono distinti i reparti arretrati, mentre il trio centrale, ottimo costruttore a metä campo, e mancato del mordente per concludere. In complesso pero la partita e stata assai interessante ed il tifo non e mancaf». Se la Fiumana ha marcato una naturale prevalenza, numerosi sono stati gli attacchi dei verdi ed il gioco non ha mai ristagnato. Le reti sono state segnate tutte nel secondo tempo: nel primo tempo, durante il quale si e osservato un minuto di pausa in onore dei Caduti, le fasi di gioco si sono alternate e la Rappr. Militare ha anzi attaccato con buon ordi-ne; nei second! quarantacinque minuti d! gioco la squadra Fiumana ha raccolto i frutti della sua migliore levatura tecnica, approfittando di un breve periodo di rilassamento nelle file dei verdi. Le due reti degli ospiti sono state marcate infatti dopo pochi minuti per merito del centroavanti e dell'interno de-stro, che ha poi segnato anche la terza. In seguito la Rappre-|sentat!va si e ripresa e, incitata a gran voce dai commilitoni present!, si e buttata piü volte al-I'attacco, reallzzandol due bel punti per merito del suo guiz-zante centroavanti. La partita, cavalleresca e cor-retta, e stata ottimamente ar-bitrata dal Tenente Fuoco. Alia fine I'accompagnatore della squadra Fiumana, ha tenuto a manifestare agli osrgaaiizzatori il suo vivo ringraziamento per le ospitali accoglienze di cui sono Stat! oggetto 1 suoi giocatori. Ecco la formazione delle squadre. A. C. Fiumana: Costantini, Maras, Rubinati, Borghi, Loich, De Giovanni, Pog-gi, Paolini, Zidarich, Cossovich, Zambelli. Rappr. Militare: Ferrari, Nabiati, Darin, Pez, Delia Libera, Rinaldi, Tognoni, Molinelli. Bertozzi, Favalli. Gian-co. Arb. Ten. Fuoco. Lie. p^WfMß Unta SETTIMANALE DELLA FEDERAZIONB DEI FASCI DI COMDATTIMENTO DI LUBIANA DIrcttore responsabtle LUIGI PIETRANTONIO Tipngrof ft iMprkiir« 8. A. Lublaas AaiVOLA AUGTJSTO LUBIANA — Bleiweisova 10 Depositi: VETRAMI' PORCELLANE - CERAMICHE ßeica ingrandimenti sviluppo, stampa, folo per tessere, Di saranno serviii con grande csattezza della ditta FOTOTECN/CÄ Lutiana — ßleiwiisooa Clyrseoa) 15 FRÜTTICÜLTORI! alle plante da frutto usate PRODOTTI RUMIANCfl Per peschi RflMITAL 0 CUPRAMINA Anticrlttogamici a base di rame ridotlo. Uso: Spappolare accuratamente Kg. Vs di RAMITAL in I. 100 di acqua, oppure sciogliere Kg. di CUPRAMINA in 1. 100 di acqua ed aggiungere gr. 400 di CALCE AGRICOLA RUMIANCA ogni chilogrammo di CUPRAMINA. POLISOirOL RUMIANCA Prcdotto speciale solfocaicico in polvere linissima. Ueo: Si fa bollire, agitando, Kg. 1 di POLISOLFOL PUMIANCA in 1. 1,500 d'acqua per I ora circa, EOEtituendo man mano l'acqua evaporata. La pol-tiglia si lascia raffreddare e si adopera nelle se-guenti dosi: polüglia solfocalcica Kg. 2,V.i = acqua fredda 1. 97,Vw. 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