y. udaž JAPODISTRi i O VA ISTRIA Organo del Comitato Giovanile Democratico Sociale. Scipio Sighele. L' Austria aveva creduto un giorno di poter strapparcelo bandendolo dalla terra, ove i suoi padri erano nati ed Egli sperava di poter morire. Ma mai, come in quell' ora angosciosa, in cui abbandonava per sempre i suoi monti, Egli fu più vicino all'anima di quanti in queste terre lottano per la libertà e per la giustizia ; mai, come in quell' ora, in cui reverenti e piangenti Gli si stringevano intorno i giovani del suo Trentino, Egli fu più fratello tra noi. Ed anche oggi — quando la Morte implacabile ce l'ha strappato per sempre — rimane a noi la luce della Sua opera e della Sua vita. -asi con ^avviso. —, Cent. 4 la copia. Dirigere vaglia e carteggi 'ffffi PdQe['ta„ ^J™ Capodistria. "•HAflfr ne abbiamo ricevuta è questa : egli non ha la menoma simpatia per gli Italiani ; le sue predilezioni sono tutte per gli Slavi con qualche punta contro i Tedeschi, che furono a Trieste e nell' Impero oppressori e degli Italiani e degli Slavi. Ciò naturalmente non può rendere gradita e simpatica 1' opera sua a chi conserva ed ama il sentimento della italianità; tanto più che egli appartiene a quella schiera di socialisti addirittura anti-italiani, che col Pittoni furono sempre in intima comunione col governatore austriaco in Trieste sempre ai danni degli Italiani ed in favore degli Slavi. Solo da poco cominciarono a mostrarsi più Italiani che Slavi dopo il risultato delle ultime elezioni amministrative di Trieste, che ne fiaccarono 1' orgoglio lasciandoli in minoranza. Si ; è vero ; ci sono fattori demografici ed economici nella vita dei popoli, che agiscono fatalmente, inesorabilmente. La morte è un evento fatale e ineluttabile; ma chi ne parla manifesta dolore pel suo avvicinarsi. Il Vivante, invece, maneggia il coltello anatomico sulle carni degli Italiani senza la menoma commozione, con indifferenza spietata. Indifferenza? Peggio ; quasi col desiderio che 1' e-vento della morte della collettività italiana si avveri e si approssimi. Noi non comprendiamo quale forza possa dare alla sua dimostrazione il fatto innegabile che a Trieste l'irredentismo politico, che aspirava alla annessione al regno d'Italia sia di data recente e non abbia base antropologica, economica e storica. Ma dimentica egli che il sentimento nazionale è qualche cosa d'imponderabile, che sorge e s; intensifica al di fuori degli elementi succennati. Ricordi la magnifica polemica Vir-chow Renan e legga ciò che in proposito ha scritto N. Colajanni in Latini e Anglo-sassoni, che ha anche tenuto conto speciale della assimilazione italiana, sulla sponda orientale dell'Adriatico. A Trieste, a Gorizia, a Zara, nel-l'Istria e nella Dalmazia, del resto, come nel Regno non si combatte più per l'annessione, per la realizzazione dell' irredentismo politico, eh' egli rievoca quasi per comodità polemica e per avere agio a sostenere la propria tesi. Si combatte, invece, stre- Di Lui, scienziato e cittadino, dissero diffusamente e degnamente i quotidiani della Regione. Noi ricorderemo soltanto la parte ch'Egli prese al movimento nazionalista. Insieme con Enrico Corradini e Giulio De Frenzi fu tra i fondatori dell' «Associazione Nazionalista» e nel 1910 no presiedette il congresso costitutivo a Firenze. Ma quando, nell'ultimo congresso df Roma, i nazionalisti rivelarono le proprie tendenze conservatrici e clericali, Egli — democratico di antica e provata fede — fu tra i primi a ritirarsi. Era anche presidente della Trento-Trieste. FRANCISCO FERRER. 13 Ottobre 1909. Sono passati quattr' anni dacché i fucili della monarchia spagnola eseguirono l'ordine dei gesuiti, atterrando l'Uomo che aveva agitato nelle tenebre il Pensiero moderno come fiamma spargente luce e fuoco. Già prima la monarchia ossequiente al clero aveva tentato di soffocare la libera voce del Ferrer, e si fu quando 1' anarchico Moral lanciò la bomba mentre il corteo nuziale del re traversava le vie della capitale. Si volle vedere nel Ferrer il complice del Moral ; colui che a^veva preparato l'attentato ; e le ^»orte 'del cai cere gli si schiusero. Soltanto le proteste dei liberi pensatori di tutto il mondo impedirono che già allora si commettesse il delitto. Ma la setta che lavora nell'ombra aveva giurato vendetta : il Ferrer doveva scomparire. Mancava solo un' occasione propizia per mandare ad effetto il diabolico piano. E 1' occasione si presentò quando nella settimana rossa del Luglio 1909 il popolo di Barcellona, stanco di vessazioni e d'oppressioni, in un impeto di ribellione attaccò incendiò, distrusse i conventi. La Repubblica s' affacciava alla niente dei generosi rivoluzionari come una Dea raggiante d'amore e di giustizia. Era il momento aspettato : Francisco Ferrer doveva espiare la colpa di aver educato le giovani mentre ai sentimenti giusti e amorosi della Scuola Moderna. Lo si incarcerò, si istruì il processo dal tribunale militare e senza ammissione di testimoni di difesa, con una procedura sommaria si condannò il Ferrer nonostante la protesta del mondo civile, che levò il grido dell' umanità offesa e del libero pensiero che si tentava di soffocare. Il 13 Ottobre 1' uomo, che aveva tanto lottato, cadeva e dimostrava col sacrifìcio della vita l'immutabilità del suo pensiero. Si volle colpire in Lui non la persona, ma l'opera, l'apostolato; si uccise l'alfiere per abbattere la bandiera. Ma la bandiera era un' Idea santa e lucente; non riuscì certo al piombo monarchico 1' atterrarla. Splende e produce ; splenderà e produrrà. Le ultime parole del Martire furono «Evviva la Scuola Moderna» «Evviva la Repubblica». Evviva! hredenfìsmo Hclnafico. (Dalla «Rivista Popolare» di N. Colajanni). (Continuazione). Abbiamo sin qui esposto senza commentare e senza confutare. Noi non possiamo negare o attenuare tutte quelle che sono fatalità demografiche ed economiche ; intendiamo, però, spiegare e giustificare il dolore che bbiamo provato nella lettura del libro di Vivante. L'impressione che «LA GIOVANE ISTRIA» nuamente con vero senso di giustizia storica e attuale per la conservazione della italianità. E 'questa è antichissima. In un documento del 1524 il Comune di Trieste per opporsi alla pretesa imperiale, che voieva imporre la lingua tedesca nel foro triestino afferma : «cani latini simus ; lingua ignoramus theutonicam.... ; quia civitas tergestina est in finibus et in limitibus Italiae, omnes cives et ibidem oriundi habent proprium sermonem et idioma italicum». O h £ CQ O CQ O E-i £ g O co Le onoranze a Giuseppe Verdi. A Trieste. Alle onoranze di Trieste a Verdi il Consiglio direttivo della sezione di Capodistria del F. G. I. intervenne con una ventina di soci, che presero parte al corteo di domenica. Due amici deposero sul monumento del Maestro del Risorgimento una corona d' alloro con flammei nastri portanti la dedica «4 Giuseppe Verdi la gioventù democratica sociale di Capodistria-». * Apprendiamo che anche gli amici di Pirano e di Muggia mandarono delle rappresentanze al corteo di Trieste. A Milano. Alle feste di Milano il F. G. I. fu rappresentato da tre nostri amici : Giuseppe Vidali e due altri. CRONACA CITTADINA «Abasso l'Italia! «ftbasso Mazzini!» Domenica 12 ottobre i socialisti diedero la loro festa vendemmiale, la quale si svolse allegramente fra canti, giuochi, balli e vino, ma si chiuse, ahimè, con un doloroso incidente. E di questo narrò frettolosamente un solo episodio *l' Istria Socialista» falsandolo a proprio uso e consumo. E' quasi naturale che «L'Istria Socialista» non voglia riconoscere i torti di alcuni suoi correligionari; ma è necessario che noi narriamo esattamente tutto l'inciderne per non vederlo storpiato un po' troppo dagli avversari. E 1' incidente si svolàe cosi : A festa finita la numerosa schiera degli «internazionali» incontrò in piazza un gruppo di quattro o cinque nostri amici e lo (provocò con le grida di «abasso l'Italia» e «abasso Mazzini». Prosegui il corteo per la stretta via Santorio seguito dai nostri che volevano conoscere quelli che avevano gridato. Nel piazzale Vettor Pisani nuove grida di «abasso l'Italia» e «abasso Mazzini». Uno dei nostri chiede : «Perchè ci provocate?- L' «internazionale» interrogato risponde con uno schiaffo. — Breve zuffa. — Gendarmi. — Risposta del nostro amico allo schiaffo del «compagno». Gli angeli protettori dell'Austria e dell' Internazionalismo... austriaco dividono i contendenti. Il tipografo Babich, saputo che il nostro amico aveva risposto un po' rudemente al gentile schiaffo del «compagno», lo insultò. Credo che a questi insulti si riferisca la frase «metter a posto» dell'«Istria Socialista». Bisogna convenire che i socialisti hanno un modo di «mettere a posto» molto elegante. Questo il fatto. Mi pare — ed ogni onesto deve convenirne — che la provocazione partì dalle file degli «internazionali» e che noi non facemmo altro che rispondere. Avremmo desiderato per la stima che si ha verso il socialismo che i suoi discepoli non si fossero comportati come si comportarono. Ma purtroppo il fatto accadde e non ci resta che a dolercene sinceramente. Forse ci siamo illusi sull' integrità del socialismo che vive nelle nostre terre. Si sperava che un «internazionale» fosse almeno internazionale. Ma ahimè questo qui non succede. L'Austria è stato ed è il paese delle contraddi- g ù B h G fcJ U. X G C, t=L tsJ O X, \A CU _ t/3 C G U. s G3 UJ a PC CC ID fll G 'G E= G O O K» X C s B tj O t/3 C3 _ c r— 'S m .O — "g T3 X J^ h- o Z -S tv> —« ^ C LA GIOVANE ISTRIA 3 zioni ; ed anche in questo gli «internazionali» vogliono essere «austriaci». Si sperava che un democratico rispettasse e ammirasse profondamente Mazzini per lo stesso motivo che un mazziniano deve rispettare e ammirare Marx e qualsiasi altro Apostolo che al popolo additò quel compito e quella meta che ritenne migliori. E si sperava o, meglio, si credeva che una schiera di gente avvezza alla lotta sapesse quali fossero i confini fra il coraggio e la vigliaccheria; e si credeva che la libertà di pensiero esistesse per tutti e non per i soli socialisti Non furono certo i capi ad insegnare loro le deplorabili grida, anzi essi se ne saran doluti. Ad ogni modo, senza la pretesa di far da predicatori, vorremmo consigliare tutti quelli che dirigono le sorti del socialismo in queste terre disgraziate, di istruire almeno superficialmente i loro discepoli e di non trarli dalla lor parte soltanto con maliarde promesse ; di spiegare loro — e non siamo esigenti — in che consista il socialismo e l'internazionalismo; e quali siano le armi oneste per propugnare le proprie idee. Non vogliamo pretendere che gli internazionali sappiano anche chi sia stato Mazzini e cosa siano i mazziniani. Non sempre torna conto al maestro insegnare ai discepoli a conoscere gli avversari. Consiglio Comunale. Il podestà on. Belli commerò nella seduta di martedi sera il centenario della nascita di Verdi e propose alla rappresentanza di fregiare la via del Belvedere col nome del maestro. La proposta venne approvata all' unanimità. — Seguì quella del rappresentante Vascon di spedire un telegramma di omaggio al sindaco di Busseto. Durante la discussione generale del bilancio il sig. Vascon protestò cóntro le noiose provocazioni della i. r. gendarmeria; il podestà lo assicurò che il capitano distrettuale gli aveva promesso d'interessarsi della questione. — Nella stessa seduta fu nominato il maestro di musica sig. Polento a maestro comunale. La nomina, che . salutiamo con vivo compiacimento, porrà fine alla disorganizzazione dei musicanti; i quali vorranno di certo, abbandonando (ogni questione personale e di partito, riprendere i loro posti e costituire finalmente una banda comunale a Capodistria. Sistemi del 48 e patente del 54. Per l'oramai famose manifestazioni del XX Settembre alcuni nostri a-mici sono stati condannati alò giorni di carcere, senza accordar loro il permesso di difendersi e di dimostrare la propria innocenza. Si applicò l'ineffabile patente del 54, che un deputato al parlamento di Vienna definiva come «la vergogna del codice penale». Nelle case dei condannati si operarono delle perquisizioni. Da uno la gendarmeria asportò colle forbici un pezzo... della guardia di tela verde di un mandolino; da un altro sequestrò un... vestito rosso di bambola, appartenente alla sorellina del perquisito. — Forse in qualche altra casa i gendarmi avranno trovato un... fazzoletto bianco. — Come vedete le prove del delitto erano lampanti. Si vuol forse tentare una parodia del 48? * Più zelante ancora dei gendarmi fu il sig. Genzo, sottocapo delle guardie comunali, il quale si affrettò ad indicare alla polizia alcuni giovanotti che per caso passavano per via Cal-legaria la notte 19-20 Settembre, come possibili autori delle manifestazioni. Il sig Genzo prima di svolgere a Capodistria la sua non simpatica attività fu pur per molto tempo guardia di polizia a Trieste. Che forse speri di usare anche qui i mezzi polizieschi che usava in quella città? Può essere certo che in ciò non avrà la di vap-provazione del libéralissimo Comune, ma può essere anche sicuro che troverà degli ossi un po' duri per i suoi denti. Al!' «Istria Socialista». Il vostro articolo «Arresto e perquisizioni» comparso nell'ultimo numero non ci ha meravigliato nè commosso punto. Gli «eroetti», come voi, signori dell'Istria socialista, definite quei tali che il XX Settembre issarono dei tricolori in vari punti della città, a quanto ci consta, non furono oggetto di dileggio da parte dei cittadini. E vi osserviamo che non è stato nè prudente nè onesto da parte vostra il fare il nome di una società che per niente ci entrava nella esposizione del fatto. Per qual motivo avete scritto quel-l'articolo?... Scambio di cortesie. Chi ai 21 Settembre, di prima mattina, fosse passato per le vie della città, non avrebbe potuto non scorgere supposto che ci vedesse — per i muri delle case scritte come queste: «Evviva Roma libera!» Mezz'ora dopo quello stesso passante non avrebbe veduto più nulla; nulla anche se le sue facoltà visive fossero raddoppiate. Prova incofutabile per il più incredulo di codesto mondo, che le nostre guardie comunali sanno disimpegnare magnificamente il servizio... di pubblica pulizia. Si deve convenire però, che quelli stessi funzionari non conoscano troppo bene gli elementari principi di ginnastica : non saprebbero, per esempio, dar la scalata al... Campidoglio. Perchè lo stesso passante che di prima mattina scorgeva delle banderuole tricolori sui fili della conduttura elettrica, tornava a vederle allo stesso posto anche se ci ripassava al calar della sera. Tuttavia il non saper dar la scalata al Campidoglio non vuol dir ancora non saper far le scale... dell'i, r. gendarmeria. Fatto stà che il giorno dopo, gl'i. r. gendarmi potevano soffiarsi il naso con fazzoletti tricolori e potevano andare su e giù per le case dei cittadini, come fossero in casa propria. Codesta è la semplice cronaca delle scorse settimane. — In un paese più ragionevole e tranquillo la cosa sarebbe restata lì, e nessuno ci avrebbe pensato più che tanto. Da noi no; da noi si volle fare del chiasso. E ad un sostituto rappresentante comunale toccò avvanzare nientemeno che un'interpellanza sul comportamento delle guardie comunali e su quello dell'i, r. gendarmeria. Naturalmente la liberale deputazione del nostro comune, a mezzo del primo cittadino, mise le cose a posto e tranquillizzò gli animi della cittadinanza. Egli disse presso a poco così: Io La ringrazio egregio signor sostituto rappresentante per la sua osservazione fatta a nome della città: segno è che non per nulla siamo a codesto posto e che la voce del paese si rivolge a noi con tutta confidenza e fiducia. Io devo però assicurarLa che le guardie del nostro comune ànno fatto tutto intero il loro dovere. Lei potrà forse osservare che ànno esorbitato: e sia. Vada dunque il nostro più vivo ringraziamento per codesto acesso di servizio che essi vollero prestare senza pretendere ricompensa veruna. — In riguardo alle cortesi visite fatte dalla i. r. gendarmeria alle case dei nostri concittadini, io, dico il vero, ne sono rimasto quasi sorpreso, per quanto la cosa non sia nuova per la storia della nostra città. Tuttavia ò creduto d'interpretare il desiderio del paese recandomi in persona dal signor Capitano distrettuale prima e poi dall' i. r. sergente dei gendarmi, al quale in codesto modo ò resituito la visita a nome di tutti. Cosi parlò il signor podestà per bocca della liberale deputazione Comunale di Capodistria. Mi dicono che il sostituto rappresentante per le belle inaspettate parole abbia sudato freddo, senza trovar per questo una 4 «LA GIOVANE ISTRIA» sillaba di ringraziamento. Peccato davvero ! Fortunatamente gli altri rappresentanti anno potuto applaudire ed il paese à potuto sapere. B. Congresso della sezione del Fascio Giovanile Istriano. Il segretario della nostra sezione del Fascio Giovanile Istriano, ha diramata la circolare per il congresso che si terrà nella sede sociale questa sera ad ore otto pom. I processi. Per la questione delle oramai ce lebri bandiere, pende tuttavia il processo istruttorio, a carico di alcuni nostri amici. Il Perini, contro il quale è stato pure avviato il processo per la stessa cosa, giace in carcere da oltre venti giorni senza che 'a carico suo, ci sia la più piccola prova. Troviamo assai fuori di posto le misure prese contro quel povero giovane, che per un capriccio qualsiasi delle Autorità langue in carcere. Il processo a carico degli amici Pel-laschiar e compagno, terminò con la condanna loro. I due slavi accusatori vollero che per ammenda essi venissero condannati a parare 10 corr. alla società dei santi Cirillo e Metodio. II difensore dott. Ponis s'è sdegnatamente opposto ed ha proposto invece che la multa venisse elargita, all'Istituto Grisoni. Fino a che punto si azzardano quei messeri ! Giuoco del calcio. Deploriamo che alcuni giovani ca-podistriani presero parte alla gara di football con l'equipaggio della «Goeben». Lo fecero per leggerezza, per spensieratezza; ma fecero male. Recensioni. * Abbiamo ricevuto il volumetto «Per un grande amore» edito per cura dei giovani del ginnasio di Trieste. Il riuscitissimo album raccoglie scritti dei migliori autori del Regno e delle nostre provincie. Si vende a total beneficio della Lega Nazionale in tutte le librerie. * Ci pervenne il fascicolo pubblicato dal giornale «La Vita» in occasione del centenario verdiano. E' una edizione felicissima. Narra attraentemente la vita del Maestro; ne spiega e illustra l'arte. La forza motrice al prossimo numero. Abbonatevi alla «Rivista Popo-are» diretta dall'on. dott. N. Cola-janni. E' la miglior rivista del Regno. Abbonamento annuo Lire 8. Indirizzo: «Rivista Popolare» Napoli, Corso Vittorio Emanuele III. In nome di Sua maestà l'Imperatore! L' i. r. Tribunale Provinciale in Trieste quale Giudizio di stampa, deliberando in seduta non pubblica sulla proposta del 15 ott. 1913 Numero d' affari Ss. 198/13/1 di questa i. r. Procura di Stato, ha presa la DECISIONE : Costituire il tenoredell'artico'o 1) «Irredentismo Adriatico» e precisamente del brano che comincia colle parole: è una conseguenza fatale; e termine colle parole: numerosi abitanti. 2) «Eterna Austria» inserito nel periodico «La Giovane Istria» di Capodistria d.d. 11 ottobre 1913 N.o 3 gli eleménti oggettivi ad 1) del crimine ex § 65 a Cp. ad 2) gli elementi oggettivi del delitto ex art-IV della legge dd. 17-12-1861 B. L. J. Nro. 8' ex 1863 in conformità del § 300 Cp. Viene perciò confermato il sequestro di detto numero ordinato dall'i, r. Procura di Stato, e vietato 1' ulteriore diffusione dell' articolo incriminato, ordinandosi la distruzione degli esemplari colpiti dal sequestro e la pubblicazione della presente nei giornali ufficiali e nel periodico «La Giovane Istria» a termini di legge. MOTIVI : Nel brana ad 1) si ceraa di eccitare all' odio ed al disprezzo il nesso politico del Impero. Neil' articolo ad 2) si cerca di eccitare-all' odio ed al disprezzo contro l'i.r. corpo di gendarmeria con riguardo alle funzioni d ufficio. Ravvisando pertanto nel tenure del brano incriminato ad 1) gli elementi oggettivi del crimine ex § 65 a) Cp. nel tenore dell'articolo incriminato ad 2) gli elementi oggettivi del delitto ex art. IV della legge dd. 17 dicembre 1862 B. L. J. Nro. 8 ex 1863 in relazione del § 300 Cp. si doveva decidere come in dispositiva. I. R. Tribunale Provinciale di Trieste li 16 ottobre 1913. Il Presidente firma illeggibile. DAMA PROtfINGIA POLA Bombe, bombe ! La notte del tì. ottobre fu per la polizia notte di eccellente attività. Dalle nove pom. del 6. alle 7 ant. del giorno seguente la popolazione assisti ad uno spettacolo insolito: Squadre di agenti dell'ufficio di piazza Alighieri passavano a brevi intervalli conducendo seco alcuni giovanotti, dopo aver operato minuziosissime perquisizioni domiciliari. Gli arrestati una ventina circa — furono tradotti alle carceri giudiziarie, perchè sospetti dinamitardi ! Tre detectives giunti da Fiume chiesero agli arrestati quali orrende trame, quali diabolici piani si fossero decisi nella seduta segreta della notte del 4 ottobre! La seduta segreta - se non lo sapete — era.... una cena d'addio data a due amici perchè partivano per il servizio militare. Naturalmente perquisizioni e interrogatori fecero cilecca ed i gendarmi assistettero dopo tre giorni alla liberazione degli arrestati avvenuta per ordine del procuratore di stato di Rovigno, espressamente venuto a Pola. Una vittima dell'astuta polizia langue ancora in carcere: Giuseppe Al-merigogna. Impiegato al cantiere di Fiume, egli s'era allontanato da questo due giorni dopo lo scoppio della bomba nel palazzo del governatore e s'era portato a Pola. Qui partecipò alla famosa cena del 4 ottobre. * In questa occasione il «Giornaletto», che, quando si tratta di funerali di ammiragli austriaci dedica loro tutte le sue colonne, si limitò a riportare il fatto in un sempiice trafiletto di cronaca. Scusiamolo: è liberale. I socialisti colsero l'occasione per dar del bamboccio a qualche nostro amico. Anche essi non seppero far nulla di meglio. Piccola Posta. Pola. D. O. Non possiamo pubblicare la tua relazione sulla partenza dei due amici polesi. Pubblichiamo invece l'altro articolo. * Non mandare articoli come l'ultimo: manda soltanto articoli di cronaca. M. B. Pirano. Argomento un po' scabroso qualche cosa nel prossimo numero. Mandaci corrispondenze su argomenti cittadini. Leali Umago. Idem. A quando la costituzione della sezione delFčtscio? Marini Visinada. Perchè non ti fai vivo? Ci avevi promessa la tua collaborazione. Scrivi. Amici ! Diffondete La Giovane Istria" Editore il Comitato Giovanile Democratico Sociale. Redattore responsabile : LUIGI RICCOBON. Stab. tip. Carlo Priora, Capodistria. (oC'HfuMALE.) Esce quando gli pare. P A R L * l i»! G R I L 0 di vita, i vitte- •Rinascere,parola lenr parola che sa di lotta e ria ! Ì i t e - v < .'c? ice gre pipi gii.,potenziai'le ài .polpe , inp<-tù-semente,tornare alla carica,risor gere sulle macerie,ergersi fieri incrollabili, al cielorattc Sono un povero anirr.ale Divenute in un memento ■Un moderno e gran gic male, r (Non se poi per qual portento). Questa é l'era dei motori, Bella stampa.e dello stadio, Dei gran cinema sonori, Del sracchiante e piccol radio I ■ da e li baldanza cosciente,atte di orgoglio e di fierezza! "Grido ii sapore aspre e ferrigno che echeggia vie lento cerne scoppio 5? VÌOTVj . ytfftiV-n- Risorgere, rinascere j te mare alla vita,alle battaglie,agliscontri,al sangue rossastro! Gen questo programma,con queste decisioni,risorg il nostro gioinalino, il foglio delle nostre prime battaglie giornalistiche,ileampr le lo nostre prime avvenrure della pen na. E noi le salutiamo,felici di una foli tr^^^^vé"*^"? r t e ; 1 c s a 1 liti ano mentre fiflafmint® rigcfr» rinasce Mégo fan^afmF^ai 'do te frese .lenziè. Ritorna il Grillo in mazzo a taf», ti bei fratellini dai nomi risonanti e significativi, come birba", »carroccio","icio"; rinasce cel fermo proposito,coli'imperioso proposto di continuare s di progredire» Torna cosi alla ribalta deciso e risoluto! Le tappe che gli si pr-sontanc ardue e difficili le brucerà di slancio,a denti ser che frequenti gli s zi,li sorpasserà con impeto giovani lerrimarr a sempre battagliero e giovane,sitibeudo di vittoria- Cesi,armato fine ai drnti,ce 1 volto grifagne proteso all'avvenire e con gli occhi di fiamma si presqnt ta agl'inizi di questo 1938. Salutiamolo commessi,queste stro^rillo",fermamente lesisi na collaborazione intensa ad u; collaborazione attiva ed efficace GINO * U? perbacco, e pur ..gran cosa , Ohs da un grillo qua! son io - Ùn'giornal di buona prosa 13 punti fuor pieno di brio. Bah,restar dove son messo C tornarmene al mio prato, ; P e v ne fa t ulte le stesse. Reste sempre accontentato! G. S o lì 1 s^ x 4 v y V- n X V/O t i -v M 3 \{o / ì 1 L> 'intoppi parano àir.nar 4* 4 «* ry 1 I:, u j. 5 ^-L neri u* i -i-i a i I * g t A: > >. P ILO H. 4-ru / O L A/T I ( I IDEE DI UH B E M P E N S A K T E Gl'illustri cittadini del R.Ginnasio Liceo „combi" in, Capodistria, __ riuniti a consesso segreto per il bene cerane,pregando bidelli e-.p«:— fossori di aprire bene gli occhi e il cuore, prepongono : ____ 1.La costruzione di un teatrino nell'austero edificio per la sertrti-..^ canale esibizione di gress±„cannóni"delle classi(un eufemisne -gentile 'per dire „bifloni"). 2.L'organizzazione di una corsa- campestre tra prof esso ri.^p.ar--^red-crre— all'opera una ve Ita tanto le le re qualità fisiche,dal momento che non fannc^chg blaterare àii studio,di tavolino,di sugo di gomiti. 3.La costituzione di una poderosa ad attrezzata squadra che possa valorosamente difendere la gloria della scuola. chiedono : ------ 1.La compera di una campagna che venga lavorata in certo ore- dalla popolpzione studentesca.il raccolto andrà a rinsanguare lacassa della scuola.E noi passeremo ore serene di v;rc lavoro,in pace goergica,in comunione di spirirti e attorno a un pie bevo. 2.Un'audizione settimanale di carattere sportivo, 3.La soppressione delle ore di materna ica c di greco,cho vengono ■la noi ufficialmente definite„malec doranti e asfissianti riosuinazioni di cadaveri putrefatti". vogliono: 1.L'allungamento dei tipesi,perché i blasonati studenti licea.i dicono c£o a far tante scalo su e giù occorrono 15 minuti..e il ripeso q solo di 10. 2.La costruzione di un saliscendi per pppipnare almeno in psrte ili problema precentemente enunciato,e,so non ci seno i „bezzi",la ccstrji ziene di braccicli( vulgo „passananc Slarghi,scerrevr.li c continui, por poter garantire la discesa con l'osso del celle sano. ! 3.La ccstitufcicne 'di un irreprensibile consiglio študentosco,per giudicare e saggiare la bilancia della giustizia scolastica e dosare col centagecce~le scibile lei professori. INTERVISTA C 0 H L'ULTIMO ARRIVATO ALLA CORSA CAMPESTRE...!!!... L'amico X.Y.(i nomi sono...odiosi®),mentre la giuria se n'era già andata:arrossato,inzaccherato,deluse che dietro a lui c'ora- ornai il ■deserte : nessuna maglia bianca,proprie nessuna.Un mucchio di ragazzaglia sperduta lo assalì.A stente riuscii ad avvicinarmi a lui o t-ras si dalla tasca un taccuino e la 'sti lo grafica.Compreso a volo,tento di svignarsela,le fermai,acchiappandolo per la maglia,le inchiodai con la mia insuperabile arte-. -Che tene paro della gira? -Dura,durissima,dd-.fSrrssittre i ' garretti,una corsa da palombari, e da banditi calabresi.Mettete un ottentotto siigli scii,mettete me su una strada da tre chilometri,od e la stessa cosa. -Bene,come sei arrivate? -Quanto a prendermi in gircene, che io vincerò una corsa quando tu diventerai redattore del „Cerri-ero della Sera".Forse ci riuscirò prima -ir: n .-> 1 k i o i ri t n rito, ehn Un ne ' d'al- lenamento . -Questo lo ammetto. -Che ne pensi dell'atletica leggera? -Un tonte non sene moglie forse un'ora di matematica.Ultimo qua, ultimo là,è tutt'uno;..ma non c_ò confronto tra il calduccie della classo e la mota viscida della e strada.Eppei quel „leggera" stona un pochino5non ti paro? L'aulico X.Y. si libera di me, sanguisuga,con uno scatto e scappa via. Ma in coscienza non vi sembra epica . 1'impresa d'un cerridc.ro cho ha il coraggio di reggere por tutt la gara il"lucontissiroe fanalino di co da?solo,terribilmente sole, con la gente cho ridacchia sarcastica, senza udir dietro scalpitar qualcuno,in un maro di fango,por venti minuti,senza mollare un momentino? ^ U-č- U., d Cy(j\ , Da ques ' anno, ogni mese verrà- f:-^ to il bilancio che ci permetterà d" .seguire più attentamente l'alidamente generale della biblioteca. In queste mese sono usciti 66 li-bri(dieci di „f ormazione") e sono entrati tre di nuovi: CUORE di E.de AmicisBenchè molti conoscano questo libre, lo abbiamo ac quistato anche nei perchè ognuno per. sa leggere questo classico codice de la vita scolastica.Non bisogna limi, tarsi,come fanne tanti,a leggere se -, lamentò i"raccont± mensili",pia è bg ne seguire tutta la steria dell'ani', di scuola,narrate dall'autore,che o_l tre a darci modo di conoscere,! co-'-'-' stumi di quei tempi,ci farà diventare migliori. LA CROCE SULLA BARRICATA di Ferr.. Piggioli.Romanzo per. i più grandi. ; Fa vedere a quali condizioni era ri-j dotta l'Italia prima del Fascismo. GRAMMATICA TEDESCAdel metodo Ottr* , Sau^r.L'amico Pellaschiar ha fatto dono di questo libro alla sezione di* libri scelastici della Biblioteca d il Ritrovo.Invitiamo gli amici che v ne seno in grado a imitare quese €•■ sempicjessi offriranno nuovo cibo a i famelici topi. Osservo che alcuni libri di formazione sembrano aver messo radici h 1 nella casa di qualche lettcre_segnc che questo tale nen si preoccupa i troppe di leggerli.Coraggio,sara Sep pre migliore dell'olio 'li ricino! Quanto al libri di lettura amena si faccia la cortesia di tenerli un INDOVINELLO Aspetto grassetto, statura bassetto, capelli castani, balline le mani. Non e proprio brutto Giovanni l'A. g corpetto furbettc, i calzoni, geloni: ,1 domani Giacchetta lo sguardo sen giusti non hs mai Non pensa L'Acuto G. Gioca u racchette , a fefa,a tresette ed anche al pallone:, che tipe tifone! 3'cerne un prosciutto Giovanni l'A. (continua in IV pag.) >v utj' ^imanàifòìrrio $b£5iiere cJfo&ìl s -orna po' meglio! ANASTASIC EIBLIOTECARIC APA? ^cnv^Ugcr Pretto in Wonorg'delmmsi-^cr j yna(e ^polline "elio vn òisoìe\)a reteiare t inaili bili cjuaWle i morati a lai òìfttorno empieOa di ^rvda ài ferule \kesnelle (Dr cosi ttu, ck>n Vìmmajin ^eva Ormare, meni ,stuge ]t t beli e 6ruae-ma specie bionòe-5ì$iìe()j^a cagli occhi tooi più 3'^ì che stelle ^-forrnim dèuiriQae pater,jsfonwflftm conie permeiti iti tlje^ia costui ^algente più ci] e iljSale, oncj^e piove ? tojrfalff orfisiaJPMjrf U, certo avrei num Umrne,j5paw pelifeo qiIj.IÌ. Il prof. ATTILIO BRATTI,reo di tcruentare ingiustamente i suoi venerandi alunni con g.estì altamente drammatici, e di punzecchiarli con astutamente velate parcle,è condannato: i a ridere incessantemente-per un giorno intero-dei suo sorriso davvero paradisiaco e di pronunciare,senza un »guardate bennne", e perfettamente immobile un'interBa acclamatissima lezicne.FIAT. Il prof. FERDINANDO DURANT,guida dei nostri incerti passi nel labirinto della letteratura,reo di voler tendere all'alto in tutti i suoi discorsi,di voler vedere in tutto la lude dell'ideale,è condan nato: prima a volare ben alto sulle vette di una forte coscienza morale e poi improvvisamente uiire le' scemenze dei suoi migliori scolari. y STUDENTI DIQUARTA.Presso la ditta Stenner troverete a prezzi modici • tutti i giornali vecchiriguardanti la trasvolata atlantica.Prezzi me dici,effetto sicuro. NOTIZIE VARIE Mens.Cosole,vista la sua indole pacifica,amante di silenzio,e state mandate in Cina,come delegate della Loga delle Nazioni,onde ridurre a miglior ccnsiglic quei „buiei" de mongoli. Per tener desti gli studenti durante audizioni musicali,le autorità competenti hanno assoldali terribile „0cme vespa", stri mali?volote morire? Usato ================================== sempre i prodotti farmaceutici Giovanni Marcclini. AO06RREEE TUTTII alia trattoria La redazione del „§rille»,grave Ramani.Degustazioni gratuite di ottimi vini e cucina sceltissi- mente ammalata di carnevaliti non ma. Specialità : locuste, pcrchispi- . ni e .chiocciole,provenienti dal- ha potute ottemperare a quei detle celebri culture del prcf.CHI- NSS.Referenze presse il noto buefi tani di serietà che in un primo gustaio Giovanin Scclabiciori. VI SIETE CACCIATI in un ginepra- tempo si era imposta.Fara onorevole di guai?siete disperatiX,perchè non riuscite a trovare un a- lo ammenda coi prossimi numeri, ai bile avvocato difensore? Non spa- ventatevi,è sempre a vostra iisp_c frutti sc.nc invitati di vcler ccl-sizicne l'amico Ricsa. . » VOLETE DORMIRE I VOSTRI SONNI labe rare.L'allegria pere nen pc-TRANQUILLI2? Rivolgetevi alla squadra di prime intervento. tra mai essere del tutto bandita ================================ dalle colonne del "Grillo". (continuazione dalla prima lag.) Ma poi di cervello eprcpric ì^n modello è Acuto li lì con due o tre Ti In chiusa di tutto Giovanni l'Acutto. AVVISI PUBBLIGITATI Una lira la pafcela.Por testi pili lunghi prezzi speciali VOLETE rendere incurabili i ve-