Franco Crevatin CDU 801.54:809.27 Trieste QUESTIONI MINORI DI LINGUA E CULTURA EGIZIANA l. II graffito Sak.kara T (riedito in K. A. Kitchen, Ramess. Inscript. 3, 438), datato all' anno 48 del regno di Ramesse II, epiuttosto interessante: iscritto sulle pareti di uno s...š ealtrettanto comune. II geroglifico va dunque 'letto' «trattenere l'ippopotamo». 3. II lemma 'A0ptpi<; dell'Etymologicum Magnum 387 etestualmente corrotto. Questo eil testo: 'A0ptPk n&t<; Aiyumou· ypcis•m &s Kai rup8/..tPi<;" ~<;o no/..h11<; 'A8/..tPh11<;. NtKclVC:Op &s &tu 'tOU p. To 11SA'ta 'tli<; v11crsuoµsv11<; Aiyumou Ecr'tl KSa/..~, t 6 Ka:tU Ka.poim; crxijµa. 'tcOV 7tEpu:xoµsvcov NstAO,) µs8ucrK6µsvov t. ( ...) Ei w; 'EAATJVtO"'tl ~OUAOt'tO ~Pdsstv, OUK aA.A.co<; EXOt AE~a.t nA.ijv Ka.poia.v. 'Annicov. Oui-co<; 'Qp{cov. II corrispondente passo deli' Etymologicum Symeonis (206) ealtrettanto corrotto, ma il senso generale del lemma si coglie facilmente. Athribis (egiz. l}wt-~ry-jb ed ~wt-tL~ry-jb; v. oltre) enome di citta dell'Egitto: nel copto il nome eattestato in forme molto simili, ~epHS€ ed ~0.XHS€ che giustificano le due rese greche. II lemma dell'Etym. ebasato sull'autorita di Apione (FGH 616 F 9) via Orione, il quale evidentemente aveva istituito, certamente su ispirazione di genuine fonti egiziane, una comparazione tra la posizione geografica di Athribi e quella del cuore: il Delta alluvionale dell'Egitto sarebbe stata la testa, Athribi invece, secondo lo schema corporale, sarebbe stato il cuore della regione bagnata dal Nilo. Mi pare altret­tanto sicuro che nel testo doveva trovarsi un'esegesi etimologica, poiche solo in questo caso si spiega l 'ultima frase: «Se si volesse dirlo in greco, non si potrebbe esprimere diversamente che con 'cuore'». no; II nome Athribi eattestato nei testi egiziani antichi nelle forme Lll ic=J i@ «la Di­mora del centro» ed [dic9J ~«laDimora della terra di mezzo», i cui significati ben si addicono al testo del lemma: inoltre in egiziano l'espressione 'che sta in mezzo' vale letteralmente 'che sta sul cuore (~ry-jb)'. Come si vede, Apione aveva ragione: d'al­tronde enoto che egli era di lingua madre e di cultura egiziana pur se di paideia greca. 4. Giulio Sesto Africano, autore del II-III sec. della nostra era, ci conserva una parola egiziana che credo sia sfuggita agli studiosi. Nei suoi Cesti (4, 1) egli pada delle unita di misura per il vino, in particolare del µsi-p~'tTJ<;, una sotto unita del quale era il ~Šcri-ri<;: appunto di quest'ultima egli