ANNO III. Capodistria, 46 Marzo 4809. N. 6. LA PROVINCIA ■ GIORNALE DEGLI 1HE8ESSI CIVILI, ECONOMICI E.» JEIIJISTMT1VI DELL'ISTRIA. Esce il 1 ed: il i 6 < d' ogni, ineses ASSOCtAZIOXE per un anno f.ni 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. industria marittima:. In questi giorni abbiamo letto un resoson-lo della associazione industriale marittima di Sa-bioncelloj e siamo rimasti veramente meravigliati del largo sviluppo ch'essa va prendendo ogni dì più. Ma ad un lempo si destò in noi altro sentimento, recandoci eoi pensiero e coli'animo ad istituire alcuni confronti tra l'una e l'altra provincia di questo mare Adriatico, dove lo splen dote delle sue' sorli commerciali brilla così vivo negli occhi delle genti nuove e non basta ancora ad aprirli alia vita a chi l'ebbe in passato tanto rigogliosa ed illusine. Lungo tutte le rive dalmatiche ferve l'opera delie imprese marittime, e ben può dirsi che non vi sia porlo nei' mondò, a cui convengano le diverse nazioni,, dove non. sia nota la maschia fir gura di quegli operosi, di quegli ardili marinai. E più- su ancora si allarga questa- gioconda* festa del lavoro.. He-cosi e liburniche e perfino le cromiche offrono confortevole scena di povere popolazioni che sanno conquistarsi la fortuna ed arricchire, slanciandosi dalle brulle loro scogliere nella sconfinata palestra delle speculazioni marittime. E più dappresso a noi, e collegato con noi sotto lo stesso indirizzo amministrativo e civile, vediamo quel miracolo di attività'» eli* é Lussinpic-colo, il quale potrebbe riempiere ogni porlo più insigne delle sue navi, che percorrono i. mari. E se lungo i lidi del regno d'Italia non ci è dato scorgere ancora un movimento degno dei nuovi tempi, ragioni politiche e naturali ce lo spiegano. Nessuno ignora l'eia trista che pesò così a lungo su di essa, ed b pur noto a tutti, come su quelle spiaggie, basse e sabbiose, smarginate e senza frastagli di seni, ben più duri o-stacoli si oppongano al volere. Ma dove la scena si fa veramente affanno- Articoli comanicati d'interesse generale si stampano gratuitamente; gli ali ri, e nell'ottava pagina soltanto, asoldi 5 per linea; — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Pagamenti antecipat». sa, dove il contrasto Ira l'inazione dell'uomo e i favori della natura ne accresce lo squallore, si è propriamente (e quanto ci dolga il dirlo può crederlo ognuno assai di leggeri) su molte parti di questo litorale dell'Istria nostra, pur tanto felice per capacità e sicurezza di bacini naturali, di eccellente materiale in sei-vizio dell' industria marittima, e di popolazioni oneste, intelligenti, corraggiose. Più e più. volte, con vivo ramarico nel cuore, ci siamo chiesti la ragione di una contraddizione così strana e sconfortante; più e più volle abbiamo ricercalo il perchè alcuni pochi soltanto riescano a sottrarsi alle lente abitudini del vivere casalingo. Quei pochi sono pure parlante esempio di quanto potrebbero i molti! Mancano le risorse economiche ? Ma chi potrebbe, con seria coscienza, mettere innanzi co-testa scusa, di fronte allo spettacolo ammirabile che di se danno le genti vicine, a cui la natura appressava appena, i rischi faticosi di una mise ra industria peschereccia? Manca. la coltura?. Ma chi non vede che noi, intorno a questo, abbiamo non piccolo vantaggio su non poche delle popolazioni finitime, e che migliore occasione che non abbiano esse di svolgerla sempre meglio ci porgono gli stabilimenti d*istruzione delle grandi città, che ci stanno, a così dire, sulle porle? Gonfessiamcelo schiettamente (e se occorre coraggio a ciò, si cominci ad usar questo); siamo noi stessi, i quali sogliamo essere detti la classe più intelligente e più. colta, siamo noi slessi quelli- che vanno tenuti in colpa di non muoversi e non muovere, o almeno di non fare tutto ciò di cui ci corre debito, e di volere, per giunta, meritare l'onore di essere chiamati gli uomini pratici, come quésto abbia a spettare a chi fa poco e nulla, e mette la sua saggezza nel diffondere la sfiducia che ha di se. 11 nome di Bernardo. Capponi è troppo popolare nell'Istria, perchè un più degno concello di quanto si possa e si debba per essa abbia stimarsi impotente e vano. Ora che lo spirito di associazione fu svegliato dai benemeriti promotori della società agraria, noi crediamo di essere i fedeli interpreti delle a-spirazioni non meno di essi che di quanti si aggiunsero al nobile loro Kitetfdimenlo, quando ci facciamo ad eccitare, che non si arresti ai bisogni dell'agricoltura l'opera nostra intorno alle istituEioni economiclie di cui abbisogna questa provincia. Nou meno della terra importa per noi il mare, ed è quivi auzi che un più largo destino ; può essere fatto nostro. La Camera di commercio, che favorì l'associazione agraria, promuova ora altra associazione per la industria marittima, e credo che miglior benefìzio di questo non potrebbe essere reso all'Istria. La unione delle forze può fornire a dovizia i mezzi che sono a ciò necessarii, e a bene [ formare e roggere la nuova impresa abbiamo un tesoro -di domestiche esperienze. Approfittiamoci adunque di questa ricchezza, e componiamo 1' altra, come seppero comporsela altri assai più po- [ veri di risorse economiche che non siamo noi. j A noi manca ogni competenza *di .avvisare fin d'ora ai modi più opportuni di attuare l'idea, e perciò limitandoci a caldeggiarla col migliore nostro impegno, preghiamo chi ha diritto maggiore di parlarne a volerla raccogliere e a ragionarla più da\ vicino in questo nostro giornale, che andrebbe ben lieto e superbo anzi di discutere questo ch'ei tiene fermamente come il più vitale degli argomenti per l'avvenire dell'Istria. CONTINUAZIONE DEGLI ATTI RELATIVI AI PROVVEDIMENTI PER MIGLIORARE LE RAZZE DEGÙ ANIMALI UTILI ALL'ECONOMIA RURALE. (Vedi N. 5J N. 27. 'J iu;.; ÌÌÌÌ viitj tv (i'iialiiu; ìn<.' .;>. Eccelso /. II. Ministero, Sebbene questa Società agraria, come èften noto anche all'Eccelso Ministero, sia limitata nella sua sfera di attività al solo distretto di Parenzo, crederebbe di mancare al proprio dovere tanto verso Esso Eccelso Ministero quanto nell' interesse della patria agricoltura, qualora non cercasse di corrispondere alle provvide disposizioni del Dispaccio i3 Giugno 1868 N. 1522. 731.. Vi ha bensì un' altra Socielà che si intitolerà i-striana, il cui Comitato promotore si raccolse nella città di Rovigno, ma essa si trova attualmente allo slato di semplice progetto, il quale per diventare realtà, abbisogna in primo luogo, che si raccolga il numero dei Soci richiesto dallo statuto, ed in secondo luogo, che questi in generale aduuanza, si compongano a Società, ne adottino la forma definitiva della So- cietà stessa; il che non è prossimo ad aflettnnrsì. (*) tanica adunque questa Società agraria nella Provincia, crede suo debito di inoltrare il suo parere sulle latte domande, ed osa farlo a nome ed a vantaggio di tutto il Margraviato d" Istria, per la sola circostanza, come si disse, che altre Società non esistono, che vi possano corrispondere. In riguardo alla formazione di organi di rappresentanza economico-agraria, i quali sieno in grado di corrispondere conte consultori verso le preposte autorità e quali relatori sulle condizioni di fallo e sui bisogni deFla locale agricoltura, opina questa società agraria, che meglio che Dicasteri speciali sostenuti da i. regi impiegati, possano soddisfarvi le società agrarie, le quali, sebbene composte di membri volontari e con direttiva più che altro scientifica, si trovano a possedere la conoscenza del paese e non già per dovere imposto, ma per spontanea propensione a quel genere di ricerche. Quasi ogni paese della Corona possede delle Società agrarie, e se pur l'Istria, per la sua totalità vi fa ancora un' eccezione, questo non può durare che breve tempo, non potendo d'altronde venir meno all'Eccelso ministero i mezzi onde dove mancano si costituiscano, e o da sole o La parecchie fra sè collegate, estendano la loro attività su tutta una Provincia. Le Socielà agrarie con facile normativa potrebbero corrispondere alle esigenze dell' Eccelso ministero, anche con grande risparmio di spesa da parte dello Stato. Non v'ha dubbio peraltro, che le private società, ove fossero chiamate ad assumere delle mansioni in certa guisa governative, dovrebbero venire sussidiate con qualche indennizzo pecuniario, tanto per il lavoro eccedente loro accollato., quanto per la diversa indole del lavoro stessa, a cui sono solitamente dedica, te. Oltre ad un certo sussidio pecuniario., come Ivi detto, tornerebbe di necessità che le società agrarie costituite, godessero la franchigia del porto-posta, tanto nelle corrispondenze ul'tiziose tra esse, quanto colle autorità imperiali e comunali. Su che intende fare questa Società agraria, e fa ad ogni caso fino da que-lo momento., speciale domanda di concessione. Le medesime Società agrarie potrebbero venire incaricate egualmente della -compilazione di una statistica pratica relativa alla coltura del suolo. Che, se si trovi necessario ed equo che venga concesso un sussidio alle Socielà agrarie da parte dello Stalo per le loro prestazioni quali organi di rappresentanza, tanto più rendesi questo indispensabile quando abbiano ad occuparsi di ricerche statistiche. Le ricerche statistiche costano non soltanto operosità e fatica, ma ben anco viaggi e danaro, qualora vogliasi eseguirle coscienziosamente ed accuratamente. Non è pertanto da farsi illusioni da parte dell'Eccelso ministero per ciò che concerne i lavori statistici. Questa Società agraria la quale non sussiste eluda soli sei mesi, ed è ristretta nella sua cerchia d'anione, nulla ha fini' ora raecollo di notizie statistiche, e poco quindi può promettere e poco può dare. Limitando peraltro le ricerche pei primi momenti, a pochi dati elementari, potrà piantare la base a più ampie indagini, sempre più diffuse pegli anni futuri, e condursi così alla perfetta conoscenza delle condizioni (*) La società istriana è ornai costituita lino dalli 30 novembre 1868. agrarie locali. Ad ogni modo questa Società per intanto, non può impegnarsi di corrispondervi, che pel solo distretto di Parenzo. Sulla domanda quali sarebbero le proposte pel conferimento dei premi onde migliorare la raz*a bovina, questa Società agraria ritiene di fissare senza e-silanza come massima fondamentale, che la razza da premiarsi Abbia ad essere quella da lavoro, distinta per rusticità e robustezza. Le condizioni dell' Istria sono pressoché eguali in questo riguardo, nè può presumersi al momento e forse mai, di allevare una razza adattata alla esclusiva produzione-del latti o delia carne. Queste due produzioni, nell' Istria, non possono essere che secondarie e come naturali conseguenze della prima. Le razze bovine istriane swio adattissime al paese dove vivono, quando facciasi una opportuna scelta dei tori riproduttori. E sotto questo aspettò che una giudiziosa distribuzione dì premi pel ìiMgjìoramcn-to della razza bovina da lavoro, dovrà riuscire di grandissimo giovamento. Gli esigui premi che- vennero fulgora coaderiti nel-l'Istria, anteriormente dall'i. r. Governo, ed attualmente dal fondo provinciale (fior. 2aO) venivano bensì conferiti ad animali di balìe forme, ma più che altro erano diretti a premiare la solerzia dell' allevatore, e la maggiore e> minore spesa e le difficoltà da esso superate. I premi da concedersi invece devono ani-zi lutto mirare alle qualità intrinseche ed estrinseche dell' esemplare premiai©", ed ottenere che esso serva alla monta, e riproduca le sue preziose qualità a vantaggio di tulli. Perciò, onde tracciare una guida pel conferimento dei premi e raggiungere lo- scopo per cui vengono fondati, questa Società agraria crede che abbiasi a fissare le seguenti condizioni. 1. che di massima la razza da premiarsi sia quella da lavoro; 2. che i tori riproduttori, presenSati al concorso, abbiano raggiunto l'età di tre auni almeno; 5. che il toro premiato non venga castrato durante un anno almeno, dopo l'ottenuto premiore che durante l'anno debba prestarsi alla» ripoduzione e rimanere nell'Istria;. A. che le vacche esposte al concorso abbiano raggiunto esse pure l'età di Ire anni,.non siano pregne e non abbiano mai figliato 5. che gli animali esposti siano di' provenienza e siano siali allevali nello scompartimento territoriale nel quale si conferisce' il premio,, e che l'espositore lo giustifichi con idonee prove ;. 6. che non possano concorrere al premio giù di una volta ; 7. che il I.° premio sia sempre eonfcrito a tori,, e così il 11.° ove ne siano tre;. 8. che il secondo premio, od H terzo,, ove ne sie-110 tre, sia conlèrito a vacche;. 9. che non presentandosi vacche- all'esposizione,, o che le presentate non fossero meritevoli di premio,, possa anche il secondo od il terzo, essere conferito a tori; 10. che presentandosi all'esposizione esemplari di' una od altra categoria non meritevoli di premio, sia per mancanza di pregio o delle qualifiche richieste,, questo non venga conferito, e sia risparmiata la somma; toro premiato, resti obbligato a permettere le monte al medesimo per un anno almeno dal dì dell'ottenuto premio; autorizzato però, a riscuotere una lassa per ogni monta, peraltro non maggiore di fior. -1. ogni volta. Non potrà essere astretto ad indebolire il toro, a cagione di monto troppo spesso ripetute; 12. che l'espositore, ingannando il giurì o man-| eaado ai patti, e specialmente quanto riguardano i n. 3. ed 11, deva perdere il premio ottenuto e restituire la somma, a ciò. obbligandolo l'autorità politica distseltunle. Pel conferimento cfci premi trova di psoporre questa società agraria la divisione delP Istria in. setto gruppi o scompartimenti territoriali, e cioè : I. Scompartimento composto dai distretti giudiziari di Veglia, Cherso' e Lussino,, con un premio per tori di fiorini 100: IL Scompartimento composto dai distretti Giudiziari di Dignano, Rovigno e Pola con due premi per tori,l'uno di fior. 100r l'altro di fior. SO, ed un premio per vacche di fior. 50, assieme tre piìcini fini. 200. III. Scompartimento composto dai distretti giudi-aiari di Albona e Pisino- con due premi per tori di fior. 100 l'uno, ed uno per vacche di fior. 50, assieme tre premi 250. IV. Scompartimento composto dai distretti, giudiziari di Montona e Parenzo con un premio per tori di fior.. 100, ed uno per vacche di fior. 50, assieme due premi 150. V. Scompartimento composto dai distretti giudiziari di Castelnuovo e Volosca con un premio per tori di fior. 100, ed uno per. vacche di fior. 50, assieme due poemi 150. VI. Scompartimento composto dai distretti giudiziari di Pinguente e Capodistria con due premi per tori, l'uno di fior. 100, l'altro di fior. 50, ed un terzo per vacche di fior. 50, assieme tre premi 200. > VII.. Scompartimento composto dai distretti giudiziari di Buje e Pirano con un premio per lori di Ini. 100. Questa suddivisione dell'Istria in selle scompartimenti è giustificata dalformore in cerla guisa ciasche-, dun scompartimento un territorio uniforme ed eguale ■ per condizioni agrarie;.come pure è giustificata la divisione del numero e qualità dei premi,, perchè desunta dalla comparazione della estensione degli scompartimenti tra loro,, combinata coli'ammontare del numero degli animali boriili in quelli allevati. Per lo'scompartimento di Veglia, Cherso e Lussino,, e per l'altro di Volosca e Caslelnovo, che allevano da essi soli 110,000 pecore fra circa 500,000 che ne alleva lTstria tutta,, e pel fatto che l'allevamento degli animali, lanuti, forma una delle principali fonti di ricchezza per quei, distretti,, propone questa società agraria, che in via di esperimento, sia conceduto ad ognuno di essi un premio ulteriore di fior. 50, da essere conferito a quell'allevatore di animali pecorini,il quale,, prese ad esame dal giurì tutte le condizioni locali,. di razza,, di modo di custodia, di qualità e quantità di; produzione ecc. presentasse all'esposizione la mandra migliore,, composta di almeno quaranta esemplari, tra maschi e femmine adulte ed agnelli, e che i deiti due premi, che caldamente vengono raccomandali da questa società agraria, fossero conferiti nel giorno medesimo del conferimento dei premi degli a-nimali bovini, e dallo stesso giuri. L'allevamento degli animali lanuti dell'Istria è molto trascurato ed in geneiale in istato di deciso regresso anziché di progresso. Questa industria non venne mai incoraggiata sotto nessuna t'orma ed in nessun tempo. Eppure, a quanto opina questa società, le condizioni agrarie della provincia, la scarsità dei foraggi e la squisitezza dei suoi pascoli, consigliereb-bero ad accrescere quella produzione e migli oraria, i' che si ritiene agevolmente conseguibile. Per il che, si ripete e prega, che venga accordalo questo inco-raggiamento in via di primo esperimento. In quanto al giuri prepone questa società egra-aia che essa abbia a comporsi.: a. di un rappresentante spedito a cura dell'i, r. Governo 5 b. dell'i, r. Fisico distrettuale, ove esse si trovasse nel capoluogo nel quale vengono conferiti i premi, ed in mancanza di questi, del medica .comunale del luogo medesimo. Non è possibile di fervi partecipare un veterinario, in quantochè in tutta la provincia d'Istria non ve n'ha neppur uno; e sarebbe quindi necessario farlo venire da altre provincie, il che assorbirebbe una troppo grave spesa, e mancherebbe di conseguenza il denaro per altri più necessari bisogni. c. di tre fiduciari nominali dalle deputazioni Comunali dei Capoluoghi dello scompartimento in cui a-vrà luogo l'esposizione. Pello scompartimento di M011-lona Parenzo, di due fiduciari nominati allo stesso scopo dalle deputazioni comunali cioè di Montona e di Parenzo, e eli un rappresentante della società agraria di Parenzo. ('") L'esposizione avrà Inogo, pel primo anno, nel capoluogo del distretto nominato nell'elenco dei sette scompartimenti ; negli altri, ed in giro, successivamente. 11 giurì giudica inappellabilmente a maggioranza di voli e consegna subilo il premio. Le persone durano in carica un anno, e possono essere rielette. Li tre fiduciari restano incaricati della vigilanza per l'esecuzione dei patti assillili dall'espositore premialo. Le prestazioni dei tre fiduciari, dell'i, r. Fisico distrettuale o del medico comunale, sono gratuite. I fiorini 450 avanzali dall'imporlo assegnato pei jrremi sono destinati per indennizzo delle spese di viaggio. Ogni espositore per ogni capo di animale bovino presentalo all'esposizione, qualora l'animale non appartenga al distretto giudiziario dello scompartimento nel cui capoluogo si tiene l'esposizione, riceverà soldi 40 d'indennizzo di viaggio. Goll'avauzo di questo denaro, unitamente alli fiorini 200 assegnali per indennizzo di mantenimento di tori, si formerà una somma di fior. 330, divisa in sette lotti di fior. 50, ed assegnato al giurì di ogni scompartimento. Questi fiorini cinquanta verranno donali da ciaschedun giurì, il giorno medesimo del conferimento dei premi, a quel possessore di un toro premiato, il quale comproverà di meritarsi a preferenza di altri questo indennizzo, per essersi prestato con amore alla riproduzione del toro premiato, durante l'anno ultimo decorso, avutosi riguardo dal giurì, alle spese sostenute da esso possessore, ed alle cure e difficoltà (") leniamo a rilevare che questa parte del giuri verrà modificata, allusa la formazione della società agraria istriana che non «sisteva a quell'epoca, come a suo tempo si farà noto. da esso superate durante l'anno stesso pel ui.iuteni-menlo di detto loro. L'eventuale somma civanzata poi, sia dal risparmio di premi non meritati e quindi non Conferiti, sia per minori spese sulle preventivale per indennizzi di viaggio, sia sui doni preventivali ma non conceduti pel mantenimento dei tori ecc. verrà restituita da ciascun giuri alla società agraria di Parenzo, e questa s irà obbligala nell'aHiiHillé sua resa di conto, da l'arsi all'Eccelso ministero, di avanzare analoga proposta sul modo più utile di impiegarla, fissando lino da questo momento, che debba essene destinata pel miglioramento degli animali utili all'agricoltura. Non trova di avanzare questa società agraria nessuna proposizione in riguardo a premi e sussidi da conferirsi per l'allevamento o mantenimento di stalloni privali, inquantocbè l'i. r. Governo conferisce già dei premi per l'allevamento dei cavalli e mantiene nell'Istria tre stazioni di monta. La produzione dei cavalli d'altronde nell'Istria non costituisce un grande ramo di industria agraria, e la natura del suolo e le condizioni economiche del paese suggerirebbero piuttosto, congiuntamente ai cavalli, una più estesa produzione dei muli, e sarebbe di grande otìlità che le i. r. stazioni di monta, venissero fornite anche di qualche prezioso asino delle isole spagnuole od italiane. Ridonderà egualmente di grande utilità che l'Eccelso ministero si compiacesse dedicare mia porzione delli fiorini 14,000 di cui fa cenno il succitato dispaccio, a vantaggio della pomologia e più ancora ad incoraggiamento della viticoltura e dell'enologia, come quel ramo di produzione che ha sempre formato e formerà anche per l'avvenire il più bello e ricco ramo d'industria agricola della provincia; su di che si riserva, ove richiesta questa società agraria, porgere a-nalogo e speciale rapporto. Un tanto in doverosa evasione al dispaccio di Esso Eccelso i. r. Ministero do Giugno 1868 N.0 1522. 751 chiedendo venia del ritardo nell'averio riscontralo. Giampaolo Polesini Direttore I il MMj •società' promotrics degli studi filosofici e letterari Ogni passo, che la nazione nostra muove innanzi nel progresso, sia materiale sia morale, deve immensamente rallegrare ogni buon figlio della patria. E un vero progresso lo vediamo ogni giorno crescente, sebbene e gli impazienti lo chiamino lento, non pensando che i giorni ed i mesi della vita dei popoli si misurano ad anni e decadi, e gli scontenti non vogliano pure riconoscerlo, usi tuttavia a disprezzare in casa propria quanto trovano lodevole presso gli stranieri. Però crediamo che i comprovinciali vedranno con piacere annunciata anche dalla Provincia una società i-stiluila in Firenze, per promuovere la cultura filosofica e letteraria. Uno dei rami della vita, iu cui ci diciamo rimasti indietro delle più eulte nazioni si è la scienza e- La Società Agraria di Parenzo 8 Settembre 1868 ooaìdde ortoino __ sol galla e le alle discipline. Ad onta dtgli sforzi clic si fanno e del favore che si largisce, perdura la povertà della produzione scientifica e letteraria in Italia. Di ciò troviamo la colpa sì bene in gran parte nelle passale condizioni politiche, le quali ci fabbricarono diliicoltà che solo una lunga lolla potrà removere. Ma, ove nessuno nega la potenza degli ingegni italiani, bisogna aggiungerne altre non poclie cause. Una di esse sta nelle meschine condizioni fatte anche al .presente agli autori e ai cultori delle alle discipline scientifiche; i (piali, invece di conforto ed aiuto, devono spesso lottare contro impedimenti d'ogni genere e specialmente con la difficoltà di pubblicare il risultalo delle proprie fatiche, onde li stringe il timore di vedere il parto del loro ingegno giacere per anni ed anni e forse per sempre oscuro ed ignoralo manoscritto. Miseranda cosa per tempi in cui i dotti devono affaticarsi in vaste e nuove ricerche e dar mano ad opere di lunga Iena.; per tempi in cui la scienza diviene ogni giorno più necessaria a spingere in alto l'intelletto della nazione. Lamentalo universalmente questo stalo di cose, era del pari generale il desiderio di vedergli posto 1111 presto riparo. Le difficoltà non sgomentarono, e molto già si fece, lo ripetiamo, per vari rami della scienza. Ora, iniziata da Terenzio Mamiani e da Domenico Berli, letterati e filosofi, ai quali si unirono altri molli, che col-1" azione pubblica meglio meritarono della patria e che imparammo ad amare sui libri di cui arricchirono il patrimonio della nazionale letteratura, questa Società come lo dice il suo titolo, intende a promuovere ed aiutare lo studio e la diffusione delle scienze razionali e dell'alta letteratura (escluso il romanzo ed il drama). Essa si propone di facilitare la publdicazione di buone ed originali opere, sulle quali recano giudizio undici membri uniti in comitato quinquennale, eletti dai soci fra le persone competenti in quelle discipline, e di assicurare ogli scrittori un equo, se non grandissimo compenso. I soci ordinari che pagano cinque lire d'ingresso, non hanno altro obbligo che di ricevere i libri pubblicali fino all'imporlo di venti lire all'anno. Gli autori spediscono al comitato i loro manoscritti con scheda suggellata contenente il loro nome, clic viene a-perla subito che l'opera sia approvata. Le opere devono essere di mole tale, che raggiungano almeno 550 pagine di formato e carattere ordinario (pi. e. Le Mounier). Eccezione a questa regola sarà l'alia soltanto per scritlure di concetto nuovissimo e di merito slraor-dinario. Ancora di. un'opera non potrà pubblicarsi in un anno più che la materia sufficiente per tre volumi di 400 pag. cadauno. La materia eccedente potrà venire approvata per l'anno seguente. All'Autore è assicuralo per conio della società l'acquisto di 500 copie della sua opera; ma può essere richiesto anche un numero maggiore. Il prezzo del volume è stabilito per la società a non più di L. \\ per le opericiuole sarà ragguagliato in ragione di 20 centesimi ogni foglio di slampa. fiato appena il pensiero di questa società, e fatto pubblico nel Regno, ben presto si ricevettero oltre 500 adesioni, che cerio andranno aumentando, fra cui di individui più illustri e benemeriti. Onde la società è già costituita, e già eletto il comitato, colla presidenza del Mamiani, fra le persone la cui autorità è riconosciuta dagli scrittori e dal pubblico italiano, e rispeUals anche da loilerali e filosofi di scuola e professione diversa; e preslo lo vedremo imprendere l'attuazione del suo incarico. Non vogliamo dire che questa società sarà il tocca e sana della infermità intellettuale, nè che ci condurrà a quel termine al quale aspettano l'Italia sì la memoria delle glorie passate sì le esigenze presenti, e che 'l'ingegno dei suoi abitanti fa sperare. Molti rivi devono scorrere copiosi, molte vie larghe vorranno essere aperte per addarci a quell'alta meta; e grandi istituzioni destinale veramente alle scienze e alle lettere, e grandi sussidi, e l'educazione di quelli che si vogliono dedicare all'incremento delle scienze e delle lettere per cui, all'ingegna che non ci difetta aggiungendo l'arte maèstra dello studio, le capacità medie, dacché gli ingegni eccezionali riescono per sè anche in mezzo a mille difficoltà, contribuiscano anche da noi ad innalzare l'edificio immortale della scienza, e più che altro un maggiore interesse nel pubblico dei lettori. Se tulio ciò è necessario e mano mano si va attuando, non è meno vero che questa istituzione per sua parte vi darà un impulso efficace. Riunisce gli scienziati, i letterali e le colte persone quasi in una famiglia; apre all'intelligenza e al genio la via di manifestarsi, la via del materiale compenso e della fama : polenti sproni all'attività e alla emulazione. Perciò, a-vendo in sé i germi del bene, un vantaggio presente dovrà naturalmente arrecare. Dipenderà dagli Italiani clic il vantaggio, prodotto da una istituzione buona in sé, vada più e più sempre crescendo cogli anni. Valutando quindi il nobile e patriottico scopo di qoesta società, la raccomandiamo vivamente; perchè oggidì, che vediamo misurata la potenza degli Slati dal grado che vi raggiunse la scienza, senza disprez-zare le produzioni straniere, si vuol giovare all'originalità della cultura nostra e fare che, ripigliala l'antica attività, le discipline divengano un vasto campo al lavoro italiano. Leggiamo fra i soci nomi di persone di tulle le provincie, e fino di Roma. Però speriamo non andare errali nel pensiero clic anche licli" I-slria e nelle vicine provincie sorelle, vi saranno persone d'ingegno e di cuore, amanti delle buone discipline che vorranno contribuire all'importante scopo della società e ascriversi nel novero dei suoi membri. *) Si assicureranno il vantaggio individuale di acquistare per 20 lire opere buone, se non sempre di merito superlativo: prezzo clic alle volle si arrischia di spendere male per libri non conosciuti altrimenti che dalle relazioni bibliografiche lette su per le gazzelle e falle con giudizi 0 falsali od erronei; è assieme avranno il piacere di concorrere all'avanzamento scientifico e letterario della patria Italia. N. P. G. - ") Coloro ebe desiderassero di far parie di questa Società, e non volessero scrivere direttamente al conte Terenzio Mamiani, senatore del Regno, a Firenze, santa Trinità, Gabinetto Viesseux, potranno partecipare la loro adesione a questa Redazione che curerà la iscrizione del loro nome fra i soci ordinarj della società stessa. (Red.) .:>.; , ■ : ; . : ■ •■*■. . t, <1 .■■;.. ■•■■• ; •< : H'Iisfl t|»v)>i. ai «mifMtfn il 9 Bsmfoe tilt smba/voi •m blrojWi !! al » -il < ih oqil tot ommii *)lr. l'insegnamento superiore per l'agricoltura. (continuazione, v. n. 4.) Del padìre.. La Commissione francese è d'avviso-che-sfa-matite l'annettere un podere alPiuseguamento superiore,, ed accorderebbe tutt'al più venti o trenta» eteri siccome campo d'esperienze. I» questo si vede eh®- la Com,«iissiona- agì- sotto l'impressione delle sortì incontrale all'istituto Agronomico di Versailles. A questo istituto erano aunessi Ine poderi i quali costarono la cospicua somma di . .. ..............IL 1,86^,000 Nei tre anni 184% 1850 e 1851,. la scuola spese ........... » 479,000 Gli introiti dei tre poderi sommarono r» 429,000 Lasciando una maggior spesa di .. L.. 50,000 Le cifre in verità son grosseria in fia dei: conti il disavanzo annuo per un siSaMo istituto si riduceva a meno di L. 17,000, non essendo supponibile che-il podere avesse diminuito di" valore. Una< spesa adunque di L. 17,000 era ben infeiione a quella necessaria per qualunque altro insegnamento" superiore,, e pénsi&o di qualunque liceo.. Nè dovevasi prender aorroa dal bilancio dfei primi tre anni, poiché, tanto le scuole quanto il podére^ dovevano sul principio presentare i maggiori bisogai per rispondere alto scopo.. In seguito il disavanzo potevasi anche convertire in beneficio.. A me non è il disavanzo dii L_ 50,000 in un triennio che fa. spavento, è l'enorme somma impiegata nell'acquisto,, è l'estensione riunita dei tre poderi. La Commissione pei; rifiutare un. podere all'istruzione superiore dice che alla scienza basta un campo sperimentale; che lai pratica potrebbe ristrìngere o falsare l'insegnamento teorico;, che im podere potrebbe insegnare solo una pratica di località ^ che è inutile insegnare certe manualità perchè l'operato <&i campì le eseguirà sempre meglio d'ogni alìro;. che la direzione d'un podere s'impara soltanto vivendo per lungo tempo in poderi, e partecipando alla responsabilità di un coltivatore sperimentato^ e elle ialine la spesa sarebbe sempre maggiore del vantaggio ottenuto.. Queste obbiezioni,. lo ripeto, sono frullo dell aver avuto presente il vastissimo tenimento di Versailles,, e tutti i dilètti inerenti, a quella soverchia estensione. Io pure, per l'Istituto di Corte del Palasio, credeva inu-tili, o per lo meno eccessivi,, i 1500 ettari che componevano la proprietà complessiva di quella Associazione che erasi assunto l'Incarico dii dotare il paese d'un ini-segnamento agrario. Io pure diceva una tal estensione assorbirà tutte le lonze intellettuali e materiali eoa grave scapito dell'istruzione,.poiché a lungo andare gl'interessi materiali finiscono a prevalere su quelli intellettuali, Credeva eziandio un grave errore il coltivare 1500 ettari per l'istruzione; e questa d'altronde non ne avrebbe gran che approfittato, essendo difficile per parte degli alunni di intendere e di seguire l'impianto, le vicende e l'amministratore di un così vasto podere. Perciò aveva chiesto un settanta ettari circa, nei quali comprendevasi un campo sperimentale, affine di provvedere alla scienza e di mostrare ih iscala naturale almeno un tipo di azienda rurale. Il resto del la- tifondo, al pari degli altrui poderi, poteva prestarsi alle escursioni. Il punto di divergenza fra le mie idee e quelle della Commissione sta adunque in ciò,, «he essa crede sufficiente un campo di esperienze di ventò o trenta ettari, provvedendo unicamente alla seteoza^ Io all'incontro dico che un caaapo d'esperienze di quella estensione'è soverchio,, e cli^-se fosse tulio veramente convertito a sperimentare,. produrrebbe un dispendio non li©— 1 vc_ Laddove, quando vi fosse unito un podere,, molte j sperisenze e molli datisi potrebbero I'bto e raccogliere eziandio tenendo conto dei lavori,, delle cure e dei risultali delle ordinarie coltivazioni.. Un campo sperimentale di 8> etimi circa ìo« to GKedo giù ehe sufficiente ai j bisogni della seienza. Ma oggidì non basta' provvedere alfe scienza, bisogna. anche pensane all'arte ed all'industria. Bisogna impanare a coltivane con profitto,, cioè a* produrre con vantaggio, come nelle altre industrie. E per ciò non basta U conoscere i princigii scientifici ;. importa saper-j li. adattile alla praticai i L'economia* rurale oggidì; noa vuol ess«re più u-* na scienza astratta;;ma dave essai pure farsi sperimentale. Il semplice ragionamento non basta più a spiegare e- sostenere le massime seonaneiche, poiché la migliore dics.se all'atto pratico potrebbe fallire. E pur troppo le nazioni devono non dì rado sopportare i ! danni di princìpii economici non passaìi al crogiuolo \ sperimentate. r prindpii economici, al pari di quelli d'ogni altra scienza, non sono generali che in teoria, 1 ih pratica sì trova che la loro applicabilità è vincolala non solo a certe condizioni generali, ma benanco ad altre puramente locali Nè faccio gran caso dell'obbiezione che il pode-: re rappresenterebbe- un'industria di località. In un i-' siilo!o superiore la scienza può meglio che altrove approfittare dì un csampio,. per meglio far intendere il perchè ed il come delibasi agire diversamente in altre condizioni: La facilità delle escursioni, col mezzo delle ferrovie, metterebbe in evidenza le modificazioni suggerite dalla convenienza locale.. ■ Inoltre,, vi sono delle cognizioni che non si pos-' sono acquistare in modo utile se non seguendo rego-I larmente i fatti'. La- contabilità, l'allevamento del be-I sliame e la- rotazione- agraria non sì possono imparare sui poderi altrui e colle semplici escursioni. Il conoscere la- distribuzione dei' lavori, ed il modo di comandare, è tal cosa clic non si può apprendere nel campo sperimentale,, ma soltanto prendendo regolarmente parte alla direzione di un podere-,, almeno per un intiero \ anno.. Io pure non crede necessario clie un docente d a-graria od' mi direttore di fondi-debbano saper maneggiare gli strumenti meglio d'un contadino, ma credo indispensabile che li sappia maneggiare almeno tanto che basti per suggerire come meglio adoperarli, ed anche ih qual modo modificarli per appropriarli a dali usi ed a date condizioni. Se l'istruzione superiore non provvedesse a questi bisogni, bisognerebbe supporre che gli alunni, o prima o dopo, avessero a fare della- pratica presso qualche esperto coltivatore. Neil'Inghilterra e nella Germania,, specialmente in Prussia,, la* gioventù benestante che, dopo d'aver compiuti i propri studi, vuol dedicarsi all'agricoltura, la dapprima una specie dì cvmpagnonagc, di tour agricole, passando pei poderi di buoni coltivatori, esercitando tutte le manualità e tulle le più umili incombenze, pur sedendo alla medesima mensa. Conosciuta la pratica, si recano ad un islilulo superiore. In Francia succede il contrario; cioè, il tour (le Frutice agricole si là dopo gli sludi agronomici. E cosi credesi poter far senza di un podere annesso alP insegnamento. Non devo però lacere che in Inghilterra ed in Germania si domanda se non sarebbe meglio seguire il sistema francese, ed in Francia vorrebbesi introdurre il sistema inglese. Questo prova che ambedue i sistemi lasciano qualche cosa a desiderare, ed aggiungerei che i due diversi sistemi trovano la loro origine nelle diverse istituzioni e nel diverso carattere della razza germanica e della latina. Il figlio del proprietario inglese, quando esce dagli stridi universitari, quando abbandona Oxford, non isdegna di dedicarsi ad un'industria qualunque e specialmente a quella agraria. Esso non è imbevuto e gonfialo soltanto da futilità rettoriche. da grosse frasi, da astrazioni dotte; egli non ha la mente sviala da una infinità di cose che sembrano belle, ma che nulla servono fllla vita pratica. L'inglese infine è eminentemente pratico, e si fa pratico prima che teorico, egli sa lavorare prima di essere eccitato o sedollo dalla scienza. La razza latina, i francesi, e più ancora gli italiani, abbandonano i corsi superiori digiuni o quasi digiuni d'ogni cosa pratica o positiva. Gli studi sono generalmenle ordinati in modo da sedurre piuttosto la (àntasia che l'attività pratica, e formano dei cittadini per una società che non esiste più già da qualche secolo. Un giovane che abbia compiuto gii studi universitari, quantunque di famiglia campagnuòla, avrebbe timore di farsi credere un idiota qualora si dedicasse all'agricoltura cominciando da quella parte ch'ei ritiene la più ignobile, cioè dalla pratica. In Francia, e più ancora in Italia, sarà già molto se si arriverà ad avviare hi gioventù colla verso l'agricoltura seducendola con studi di un online non inferiore a quelli che già ricevette, Olire a ciò, in Italia specialmente, vi sarebbe qvta-si l'impossibilità di attuare il sistema inglese. Quando pure un giovane volesse, o prima o dopo, fare la pratica presso qualche esperto coltivatore, si troverebbe in un grave imbarazzo. Avanti tutto, fra noi, gli e-sperti coltivatori souo pochi; moltissimi di questi fan beue per esperienza, per una specie d'intuizione, ma non sarebbero capaci di spiegare perchè coltivino in un modo piuttosto che in un altro; quasi tutti mancano di una contabilità che dia ragione della convenienza e del costo delle diverse coltivazioni e delle diverse operazioni; e quei pochissimi che hanno lina contabilità la custodiscono gelosamente non volendo, come essi dicono, mettere in piazza i propri interessi. Nell'Inghilterra invece non sono rari i proprietari ricchi ed intelligenti che si dedicano all'agricoltura, non sono rari i bravi coltivatori, e colà i registri sono le cose che si presentano per le prime ai visitatori, poiché dicono che l'agricoltura senza contabilità è una nave senza bussola, Nell'Inghilterra, anche studiando la pratica prima della teoria, non v'imbeve-reste di pregiudizi, perchè il coltivatore è istruito; ma in Italia non fareste altro che far tesoro di pregiudizi, e di norme e di pratiche ricevute ad occhi chiusi da una lunga rolina. In seguito avreste forse non solo ad imparare, ma eziandio a dimenticare l'appreso. In Italia adunque, per quanto già si disse, sareb-* he impossibile o ben poco profittevole una pratica l'atta prima de!F insegnamento teorico, come nelle attuali condizioni di sapienza agraria Io sarebbe anche dopo. Pertanto ad un istillilo d'insegnamenlo superiore in I-talia non basta 1111 campo sperimentale, vuoisi anche «n podere. E questo podere non dev'essere microscopico per non essere illusorio, facendo creder facile ciò che j>oi divien diffìcile in grande; né dev'essere troppo esteso perchè meglio sia inteso dalla capacità dell'alunno, e non distrugga soverchiamente le forze intellettuali e materiali della istituzione, Un podere annesso all'istruzione superiore deve essere al piano ed irrigabile; poiché, ciò che importa conoscere è Peconomia dei lavori e del bestiame, ed il governo e Pimpiego dei concimi e delle acque. La fabbricazione del formaggio, dello zuccaro e dell'alcool, industrie eminentemente rurali, suppongono un terreno di pianura ed irrigabile. La coltivazione delle piante fruttifere, compresa la vile, pure può farsi al piano, in separalo ed appropriato appezzamento; Per la selvicoltura ed il governo di grandi corsi d'acqua basteranno le escursioni. Un podere di 70 ettari ed un orto sperimentale di 8, in buone condizioni, bastano secondo me, a soddisfare ai bisogni della scienza e della pratica. (continua) G. Cantoni. Parenzo, marzo. Nella chiusa dell'ultima mia del gennaro passato manifestai un desiderio; in questa che incomincio «sprimo una speranza. Ouel desiderio era che giugnesse sollecita l'approvazione della legge sulla sorveglianza e airesione delle scuole per essere alla fine affrancati da una dipendenza non più tollerabile. E il desiderio tu adempiuto, perocché fino dalli 8 febbraro la legge fosse sancita, e dai diarii ufficiali venisse pubblicata. La speranza poi sta in ciò, che i preti, il cui vangelo e la cui fede sono il Concordato, 1" Enciclica e il Sillabo, non prendano parte ai Consigli scolastici. Volendo esser coerenti noi debbono, e fu assennato e giusto il divieto del vescovo di Bruna, che interdisse alla sua milizia di partecipare alla formazione de' nuovi organi direttivi della pubblica istruzione. 1 consigli scolastici infatti non sono elio la pratica applicazione dei ipi incipj proclamati dalla legge 25 maggio 1868, e se il clero la sconobbe sì rabbiosamente, ragion vuole che non si pieghi a rispettarla nella circostanza che s'intende di renderla operativa, e d'infonderle quella vigorìa, che conducendo rapidamente a nobili mele, ne faccia apprezzare tutta la sua bontà. Io non posso die applaudire al vescovo di Briinn, e bramare ardentemente che sia seguito 1' eroico suo esempio. La separazione della chiesa dallo stato sarà così una verità, e non, come altri potrebbe credere, un' illusione, 0 una menzogna. IVè si pensi che l'assenza di un curato d'anime ne' consigli renderà meu pregevoli 0 men utili le loro deliberazioni. Le cose, si tenga pur per fermo, andranno ugualmente bene, e non temo di dire, molto meglio. Allorché nell' ultima tornata della Dieta, non fecero alto di presenza i vescovi per 1' unica ragione forse, che vedevano in prospettiva la trattazione della legge sulla sorveglianza e direzione delle scuole, nessuno se ne accorse, 0 se ne diede il menomo pensiero, e la Dieta fece il debito suo, e percorse con buona volontà e fervore il cammino che le stava aperto dinanzi. L' influenza clericale sulla educazione del popolo 0 poca 0 troppa, 0 diretta 0 indiretta, io la considero se non funesta e nociva per lo meno non favorevole alla sua rigenerazione. Il clero d' oggi ingenerale è quello di parecchi secoli fa; le superstizioni, i pregiudizi- le fole, le leggende, le paure, sempre quelle ; sempre le idolatre devozioni ; la purezza delle cristiane verità affogata sempre da pratiche stolide, da orpello teatrale. La luce della nostra età che splene de vivissima sull'orizzonte, e rompo il bitjo dell'ignoranza,, e riiir fiamma le meuti, è pel clero quello che eli ' è pei gufi, Questi non appena il sole indora le cime de' monti, chiudono gli occhi, si rimpiattano ne'crepacci di vecchie torri, e stanno aspettando iL ritorno della notte. Se non che lasciamo pure la questione se il clero voglia o no intervenire ne'consigli scolastici.; a noi basta ohe-la loro attuazione si compia senza lunghi indugi. Siamo convinti che gli eletti o dal seno delle rappresentanze cittadine, o dalla Giunta provinciale senr tiranno tutta la importanza della loro missione, e che imiti insieme dal vincolo della concordia e de'fermi propositi si accignerauno all'opera con animo lieto, e sapianuo quindi ben meritare della patria. Una cosa sola è-a temere, che la formazione de'consigli riesca relativamente a'membri tolti dal aorpo de' maestri. completa e soddisfacente. I maestri debbono avervi una parte non lieve, giacché secondo il § 4 della legge, rappresentante della scuola nel consiglio scolastico locale è il dirigente della stessa (a'/ ma estrone se allu seno* la sono addetti più maestri, il direttore od il primo maestro) : nel consiglio distrettuale (§ 18 lett. e) due persone qualificate al.magir stero : e nel consiglio provinciale (§-51 lett. f) tre membri scelti dalla classe de'maestri. Ma pur troppo l'Istria non è la più fortunata riguardo a scuole e a maestri, le une poche, e-piuttosto ombre di scuole, per le cui impannate non passa «aggio di sole vivificatore, gli altri presi in generale fra i primi arrivati e all'avventata. Perciò gl'imbarazzi saranno sulle prime non pochi.; ma è a sperare che cammin faoendo le cose si porranno sulla buona via, e che si perversa di leggieri a quella radicale riforma del popolare insegnamento, e della pubblica istruzione in genere, che sta neh voti di tutti. «i,y { ,t|J| ( ' !10')"'. V" ' ■'! 1 i'WVUMI'1') JM: '<( !" ----- i * i »*?' / i ,ì} MBLIOC.HAFIA. L'Italia Agricola, giornale dedicato al migliora-mento morale ed economico delle popolazioni rtcrali. Milano. A'dì; nostri noi abbiamo veduto troppi programmi per non esser oggimai più tanto ingenui da creder loro sulla parola, li se non si trattasse che di promesse. noi ci asterremmo dal parlare di cotesto nuovo giornale,, clic si accinge a battere una via,, nella quale cento altri prima di lui fecero inutile prova. Ma questa volta le simpatie, che il titolo spontaneamente ci desta, sono corroborale da alcuni falli, di cui giova tener conto, chi voglia con qualche fondamento presagire dell'avvenire di cotesla pubblicazione. E prima di tutto occorre sapere che essa non è propriamente un giornale nuovo, ma sono piuttosto due giornali agricoli già esistenti (I Contadi e V Agricoltura) i quali nella persuasione che,, facondo parte da se, avrebbero disperso le loro forze, si fusero in uno solo; e infatti l'Italia agrìcola si annuncia ora come l'organo ufficiale della Società Agraria di Lombardia e della Società generale delli agricoltori italiani, nonché come il Monitore de'Comizj. Poi il nome del fondatore, l'Ingegnere Chizzoiini, uno de'più operosi ed esperti agronomi di Lombardia,, e quello de'suoi collaboratori stabili, tra cui ci piace notare Gabriele Rosa, il Prof. Gaetano Cantoni, il Prof Emilio Corna-lia, il Prof A. Pestilozza, il Prof. Angelo Pavesi, il Cav. A. Gaccianiga e te, sono più che una promessa, una garanzia, dacché a tulli è nolo che cotesti uomi- ni rappresentano il fiore delli agronomi lombardi e vantano una reputazione scientifica, che per molti di essi varcò già i confini d'Italia. E finalmente abbiamo già sottocchj i due primi numeri del giornale,, e possiamo col fatto capacitarci del modo,, con cui esso intende trattare la scienza agricola. Tulli i rami di; co-testa vasta enciclopedia e tutte le sciènze affini o connesse trovano noli'Haliti Agrìcola considerazione e studio: il lavoro delle terre,, la chimica e botanica agricola,. la igiene campestre, la enologia, l'alBerieoMurny l'orticoltura, la bachicoltura e il setifìcio, l'apicoltura, il caseificio,, la zootecnica e- la veterinaria,, la concimazione^ il credito agrario e fondiario, la mutua assicurazione,. la educazione ed'istruzione agraria,. rammini-strazìone e la conlabilità,, la statisticay l'economia e la giurisprudenza agraria avranno speciali collaboratori versali' nel ramo,, che assumono di trattare e quindi in grado di pronunciare autorevolmente il loro giudi-cio. Infatti, come dicemmo, il saggio dei due primi numeri è tale da confortarci a sperare ehe i successivi saranno veramente ricchi di studj e notizie, che il solerte agricoltore saprà trarre a proprio vantaggio. Dopo ciò crediamo inutile raccommandare più specialmente alli agricoltori della nostra provincia questo periodico. Chi non s*è peranco' reso persuaso che l'agricoltura primissima fonte d'ogni nostra economica prosperità, vuol'essere oggimai tratta fuori dall'ignobile avvilimento, in cui giacque finora e sollevata nelle regioni della scienza, non si moverebbe, per quante parole noi potessimo dire; e per converso il solo annunciò deve bastare- a! chi: porla contraria opinione. Noi vorremmo tuttavia che là Presidenza della nostra Società Agraria, a cui spetta di diritto il compito di invigilare sopra ogni" progresso delli studj agricoli e segnalarlo af concittadini, si tacesse essa stessa pro-motrice della diffusione dell' Italia Agricola tra i nostri possidenti. La raccommandazione sua rivestita di quella autorità, che noi non possiamo avere, sarebbe certo meglio ascoltatale poiché il periodico, «he annunciamo si propone di seguire il movimento agricolo in tutte le sing< le provincie italiane e desidera anzi communicazioni e notizie^ ciò darebbe facilmente agio alla nostra Società di' mettersi in relazione con quelli egregi uomini,, che lo fondarono, e le modeste effemeridi agricole dell'Istria potrebbero trovare nelfItalia Agricola il posto che loro compete accanto a quelle delle provincie sorelle più progredite e più fortunate. Per la nostra Società Agraria sarebbe questa al certo una lieta inaugurazione della sua operosità. Avvertiamo da ultimo che il giornale si publica a Milano due volle al mese in fascicoli di 24 pagine e con illustrazioni, che l'edizione è nitida e anzi elegante, e l'associa/ione costa per un'anno nella nostra provincia lire dieciotto. y- Il pregevole libro di Michele Lessona „ Volere è potere „ trovasi in vendita presso il librajo Jacopo Saraval in Trieste.