ORGANO DELL- UNIONE ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL CIRCONDARIO DELL' ISTRIA IN QUESTO NUMERO POTRETE LEGGERE 1. pagina: Succubi al Cremlino Sull’Assemblea Annuale dell’Unione degli Italiani Sulla IV. Conterenza Circondariale dell’UGA 2. pagina: Il passaggio dell’Impresa Edilit alla direzione del Consiglio Opéraio La relazione del compagno Sabati Clemente all’Assemblea Annuale dell’Unione degli Italiani 3. pagina: Il «Libro Bianco» del Governo della^R. F. P. J. Sul discorso di Togliatti Un lavoratore ci scrive sui Consigli degli Operai 4. pagina: Gli incontri di calcio Pirano-Montebello ed Arrigoni-S. Giusto II; pensiero degli sportivi sugli ingiusti provvedimenti deil’U. C. I. Attualità internazionali Direzione - Redazione - Ammln. R. Castelleone 2 - Capodistria tei. 170 ANNO IV. No. 184 Capodistria. Mercoledì, 4 aprile 1951 3 Din. - 15 LIR ABBONAMENTI: T.L.T. Zona Jugoslava e nella R. F. P. J. Anno din. 150.—. sem. din. 75 — DALLA 1 ASSEMBLEA ANNUALE DELL'UNIONE DEGLI ITALIANI DEL CIRCONDARIO DELL' ISTRI A £ ß * PROSPETTIVE E COMPITI “ NELLO SVILUPPO della CULTURA SOCIALISTA Il I premio al C. I. C. P. di Buie e la bandierina transitoria a quello di Capodistria I lavori dell' Assemblea Domenica scorsa nel Teatro «Tartini» dj Binano, ,il cui interno presentava un addobbamento degno e decoroso, si sono svolti i (lavori della I’ Assemblea Annuale dell’Unione desìi Italiani. Alla presenza dei delegati eletti da tutti i membri .dei Circoli Italiani di Cultura del Circondario, il compagno Cremini Dante, con brevi parole, ha aperto ii ciclo dei lavori, rivolgendo :äl saluto di benvenuto agli ©spit,; presenti tra i quali i compagni Beltram' Julij e Medica Erminio, il rappresentante della VUJA e dell’A. J. nonché il comp. Pauilinic ed i rapp. delle organizzazioni culturali! slovene e croate i quali, a loro volta, hanno rivolto all’Assemblea parole augurali. Eletta la direzione dei lavori ed approvato l’ordine idei giorno il compagno Sabati ha tenuta la relazione ■politico - organizzativa di cu; un’ampio riassunto è riportato in II. pagina. Numerose sono state, nel corso del lavori, le letture di telegrammi e messaggi pervenuti da enti ed organizzazioni, quali il C. I. C. P. di Pola, l’Acquedotto e bonifiche di Capodis-tria e .la Coop. «I. Maggio» di Buie. Fra Tentasi asma ,generale è stato letto anche il messaggio di augurio dei giovani della Casa dello Studente italiano dij Pira.no che hanno inviato una delegazione. Il C. I. C. P di Capo- d:istria, contraddistinguendosi come al solito per le sue inizi,aihive, ha inviato il suo auguri io .portato d;a una staffetta di sportivi che, sotto la pioggia, hanno raggiunto dia Capodistria il Teatro Tartini. Il comp. prof. Cennobori ha trattato sullo sviluppo culturale in generale, soffermandosi particolarmente sulla necessità di una maggiore attività degli insegnanti per la diffusione della cultura tra le più larghe masse. Il comp. Scher ha trattato il pro-flema dell’attiviità delle nostre filodrammatiche, nel mentre il compagno ' Martinci ha toccato lo scottante problema delT'eiduicazione cinematografica, tanto necessaria. Egli ha pure criticato e segnato la v,ia da seguire nell’attività filodrammatica. Notevole l’intervento del compagno Battelli Ettore sulla pace, intervento che ha messo a nudo le mire imperialiste delTRSS. L’oratore ha sotto-lineato come inoi italiani del Circondario, uniti al popoli fratelli slavi, siamo decisi a difendere le nostre conquiste. Sulle nostre tradizioni folcloristiche che devono seguire una giusta via di sviluppo, è intervenuta la compagina Agarinis, nel mentre il compagno Grassi Luigi ha esaltato iì contributo degli, italiani dell’Istria nella Lotta di Liberazione. Sulla attività cominfor- misba miei campo internazionale, è intervenuto il compagno Laurenzi che ha dato inoltre uno sguardo panoramico alERl' ultimi avvenimenti politici. Circa l’attività filodrammatica anche il compagno Posar Silvano h.a sostenuto che ,la scelta del materiale deve esser fatta con criterio che si adegui alla nostra realtà sociale. Un episodio interessante, che ha commesso T Assemblea, è stata la premiazione dei 2 migliori Circoli del Circondario. Il C. I. C. P. di Buie ha ricevuto il primo premio delTUnione, consistente in una radio, per la sua attività rivolta all’aumento dei numero dei soci ed alla qualità culturale svolta. La campagna che ha ricevuto il dono nelle sue mani ha informato l’Assemblea che la radio sarà donata al C. I. C. P. di S. Lucia che ne è sprovvisto. Il C. I. C. P. dj Capodistria, tra gli applausi, dei presentii, ha ricevuto la bandierina transitoria come migliore Circolo per la sua instancabile e multiforme attività ed il II. premio, consistente in urna serie di volumi, per i suoi successi culturali. La serie di volumi è stata donata dal ricevente, al C. I. C. P. di Grisi-gnana come sprone per l’uOteriore lavoro e come segno di solidarietà. Distribuite le schede elettorali, ed ultimate celermente le operazioni dt voto, l’Assemblea approvò quindi la risoluzione organizzativa e quella politica che riportiamo a parte. Lo risoluzione approvato La prima assemblea annuale dell’U-raìome degli italiani del circondario dellTstria, sentite le relazioni del comitato esecutivo e la discussione che è seguita, allo scopo di riassumere i compiti politici e di delineare chiaramente le posizioni degli italiani del circondàrio istriano nei .confronti dei problemi attuali p.iu importanti, adotta la seguente RISOLUZIONE I Con la lotta di liberazione, alla quale hanno partecipato numerosi, al fi-a.nco*di tutti i popoli della Jugosla- II Fedeli ai postulati ed alle conquiste della rivoluzione popolare, fedeli ai principi universali del 'marxismo-leninismo, giu,sitamente .interpretati ed applicati dal slavo con alla testa il compagno TITO, principi sulla base dei quali anche noi italiani, liberi costruttori idei ' socialismo, siamo stati educati e ci educhiamo giornalmente, proseguiamo nella lotta contro ogni forma di imperialismo ed in particolare contro le .manovre imperialistiche ed aggressive della casta burocratica delTUnio-ne Sovietica, capeggiata da Stalin. II nuovo Comitato Esecutivo I Crollini Dante 2. Bonetti Romano 3. Venturini prof. Domenico 4. Fusilli Leo 5. Bevilacqua Giuseppe 6. Sabaz Clemente 7. Ferfoglia dott. Luciano 8. Gorian Antonio 9. Borisi Giuseppe 10. Ernestini Cario j 11. Fonda Attilio 12. Bussani Ida 13. Agarinis Nazario 14. Chicco Nicolò 15. Fonda Angelo 16. Benussi Romano [ 17. Radin Guido 18. Parovel Luciano 1S. Rossetti Bruno 20. Lanza Francesco 21. Gailuzzi Aldo 22. Laurenzi Franco 23. Depangher Antonio 24. Bevilacqua Luigi 25. Scher Dario 26. Battelli Ettore 27. Vascotto Liliana 28. Micheli Maria 29. Fusari Costanzo 30. Destradi Maria 31. Grassi Luigi 32,. Orlando Olindo 33. Cuzzi Egidio 34. Destradi Ernesto 35. Posar Silvano COMMISSIONE DI CONTROLLO l.Tomasin Plinio 2., Benčič Maria 3. Norbedo Nazario 4. Jukič Loredana 5. Pozzecco Remigio via, anche gli italiani del circondario istriano, sono state cementate dall sangue versato in comune liuinione e la fratellanza delle nazionalità conviventi nel nostro circondario ed è stato creato il potere popolare, strumento del popolo lavoratore’per la creazione di una vita migliore, di una nuova società e della democrazia socialista. Grazie a queste conquiste, anche gli italiani del nostro cincondario, guidati dagli insegnamenti del Partito Comunista iugoslavo, sono passati di vittoria in vittoria in ogni campo della vita politica, economica e sociale. L’oppressione nazionale e la snazionalizzazione, nonché la distruzione di molte nazionalità non grandi — russe, lo sfruttamento dei lavoratori a favore di una numerosa casta di burocrati .insaziabili, il terrore poliziesco elevato a sistema di governo, la divisione del mondo in sfere di influenza, lo sfruttamento e V oppress ione dei popoli dell’Europa Orientale — i cui paesi sono statj trasformati in go.vorinato,rati russi la. confusione ed il disorientamento nei movimenti operai nazionali, trasformati in quinte colonne al servizio dell’espansionismo del Cremlino, lo sfrutta,men,to dej movimenti di liberazione nazionale dei popoli coloniali e semi-coloniali per i propri fimi ege-monistici, la vendita della Carlnzia, le continua provocazioni idi una nuova La. difesa della pace nel mondo contro la minaccia degli esponenti della casta burocratica moscovita e dei loro satelliti, è pertanto oggi il problema più attuale e compito più importante di tutta l’umanità progressista. Noi siamo fieri dii essere uniti in questa lotta ai popoli amianti della pace, siamo fieri di essere al fianco dei lavoratori della Jugoslavia Che .si trovano all’ava,nghardia delle masse lavoratrici per ila salvaguardia della pace nel mondo, per il trionfo della verità, per l’indipendenza ed il progresso dei popoli. Ili , NelTambito del nostro territorio, compito specifico dell’Unione degli italiani del circondario istriana è di smascherare e combattere tutte le manovre degli scioviinisti degli irredentisti e comlnformisti di oltre linea Morgan, che agiscano, rispettivamente, al servizio dei circoli imperialistici italiani e degli imperialisti del Cremlino. La risma fascista degli strilloni di Roma e di Trieste, capeggia*:; questi ultimi diali ben noto CLN, organizzata a sostegno di una soluzione antistorica ed unilaterale del probleme di Trieste, il rispol,veramente della famosa dichiarazione Tripartita già condannata dalla storia, la messa in scena del cominf ormista Gromiko alla conferenza dei quattro Sostituti a Parigi, sono manovre ohe non scuotono i nervi dei nostri lavoratori, i quali conoscono molto bene la strada da essi stessi scelta. L’assemblea annuale dell’Unione degli italiani, interprete dei sentimenti di tutti gli italiani democratici del circondario Istriano, riafferma che nessuno potrà decidere democraticamente del futuro del nostro territorio, senza tenere nel debito (tonto le aspirazioni della popolazione del territorio stesso. Noi siamo padroni della terra e delle fabbriche, creiamo i presupposti per una vita migliore, basata sulTwnità e sulla fratellanza delle varie nazionalità qui conviventi, e deve pertanto essere chiaro per tutti che nel nostro circondario mai permetteremo che tornino a spadroneggiare gli imperialisti italiani. La soluzione della questione di Trieste può essere raggiunta unicamente nel quadro di accordi diretti tra 1 popoli della Jugoslavia e il popolo italiano e sulla base della volontà e delle aspirazioni dei popoli che qui convivano. Gli .italiani del circondario dell’Is-tria si propongono di intensificare con .tutte le loro forze, a fianco dei fratelli sloven; e croati, la lotta per la realizzazione del piano economico ammusile, per il raggliuneimento degli obbiettivi in ogni settore della vita Il telegramma al comp. Tito Caro compagno Tito! Noi delegati all’Assemblea annuale dell’Unione degli Italiani del Circondario dellTstria, esaminato il lavoro svolto dalla nostra organizzazione dopo un anno della sua costituzione, inviamo a Te compagno Tito, primo combattente per la Libertà e. l’indipendenza dei popoli, per la purezza della scienza del Marxismo-Leninismo, calorosi e fraterni saluti! La nostra Assemblea non ba solamente il carattere di analisi del lavoro svolto in questo suo primo anno di vita, ma essa sopratutto sta a dimostrare le immense possibilità di sviluppo che noi italiani del Circondario dellTstria abbiamo grazie proprio a quelle conquiste della Lotta Popolare di Liberazione alla quale anche noi siamo orgogliosi di aver partecipato e che così saggiamente è stata guidata dal Partito Comunista del quale tu, nostro compagno Tito, stai a capo. Nessuna mena degli sciovinisti italiani e dei cominformisti potrà influire sulla nostra volontà di vivere uniti ai popoli delia Jugoslavia socialista, nella quale vediamo Tunica garanzia, non soltanto del nostro sviluppo culturale, ma anche di ogni nostra conquista sociale. Rendendoci interpreti dei sentimenti di tutti gli italiani democratici del nostro Circondario, Ti manifestiamo la nostra riconoscenza per aver sempre proposto la migliore soluzione del problema della nòstra appartenenza statale. Compagno Tito, ancora una volta t; assicuriamo che la soluzione da te proposta, quella cioè dii un accordo a tempo opportuno fra i popoli Jugoslavi ed il popolo Italiano, corrisponde esattamente ai nostri desideri, poiché tale soluzione dovrà tenere indubbiamente conto della nostra volontà di proseguire il cammino intrapreso verso il socialismo, uniti ai popoli Jugoslavi e sotto la tua sicura guida. I DELEGATI DELLA I. ASSEMBLEA BELL’UNIONE DEGLI ITALIANI DEL CIRCONDARIO DELLTSTRIA. Pirano, 1 Aprile 1951 .limili economico sociale. Si • prefiggono altresì d; sviluppare più intensamente l’attività politico .ideologica, di intensificare la lotta contro gli algenti dell’irredentismo fascista e del comin-formismo. L’Unione degli Italiani, che è .parte integrante del Fronte Popolare, si propone .inoltre 'dii rafforzare Tumità morale e politica degli italiani del* Circondario e di rafforzare ulteriormente la fratellanza e riunione dei popol; conviventi nel Circondario stesso. E’ .unicamente nella Jugoslavia Socialista che no; vediamo la più sicura garanzia del mantenimento e dell’ulteriore sviluppo di queste nostre conquiste socialiste. " iug.ii U col. Stamatovió nuovo comandante dello VUJA L’Ufficio Informazioni della VUJA in Capodistria ha emesso il seguente comunicato: «Il col. Starnatovi Miloš, nuovo comandante della VUJA per la zona jugoslava del T. L. T., giunto a Capodistria il 28 marzo ha ricevuto il giorno 29 marzp u. s. j rappresentanti del Potere popolare. Al ricevimento hanno presenziato I compagni Beltram Julij, presidente del Comitato Popolare Circondariale per l’istria, Prijon Carlo e Koslovič Celestino, rispettivamente presidente e segretario del Comitato Popolare distrettuale di Capodistria. Gorian Antonio e Medica Erminio, rispettivamente presidente e segretario del Comitato Popolare distrettuale di Buie. Al ricevimento hantìo presenziato anche il col. Lenac Mirko ed il consigliere della VUJA, Perovšek France. Il qol. Miloš Stamatović si è intrattenuto in cordiale colloquio con i rappresentanti del Potere popolare. Dinanzi alTAssoiciazione Combattenti del nostro circondario stanno oggi grandi ed importanti compiti. L’organizzazione, Che raggruppa i partigiani ed attivisti, combattenti e collaborato, rj della lotta di liberazione, cioè tutti coloro che hanno combattuto contro il fascismo e l'occupatore, assume oggi, nel fomento in cui le forze aggressive del despotismo sovietico minacciano l’aggressione contro i pacifici popoli jugoslavi, un significato del tutto particolare. Nello stesso tempo incombe sull’orga-nizzaziond una grande responsabilità nella preparazione del nostro popolo, particolarmente della gioventù — peč la difesa contro qualsiasi aggressione. I combattenti e gli attivisti che hanno lottato nelle file partigiane e che sono rimasti alia testa delle masse, popolari nei momenti più difficili della loro storia, hanno le qualità più indicate per assumere nuovamente un posto direttivo nella difesa dei nostri popoli, minacciati da una nuova schiavitù da parte degli aggressori sovietici. H Comitato Circondariale dell’Unione Combattenti per risina si rende perfettamente conto di questi suoi compiti e responsabilità, perciò ha già preso dei provvedimenti. Esso ha organizzato dei corsi per i propri membri, ha allargato l’organizzazione con nuovi membri, poiché finora in essa erano inclusi in genere soltanto i partigiani, ha organizzato alcune marce .partigiane. Esso porge il suo aiuto all’organizzazione dei gruppi di tiro a segno e sviluppa ie gloriose tradizioni dei nostri combattenti ed eroi. Tuttavia in ciò sì sono fatti appena i primi passi. Il fatto che specialmente la gioventù si include con un grande interessamento e con coscienza nei gruppi di tiro a segno, che colla-bora aìl’istruzione e si prepara, impone Ia necessità per l’organizzazione dell’Unione Combattenti di prestare alia gioventù un’attenzione ancor maggiore. Le gloriose tradizioni e l’eroismo dei migliori figli dei nostri popoli, che dimostrarono il loro patriottismo durante la lotta di liberazione, facendo olocausto di se per la libertà e l’indipendenza del proprio popolo, devono essere tramandate in par-(Continua in IV pagina) LA GIOVENTÙ' E’ UN FATTORE DETERMINANTE DELLA NOSTRA REALTA' SOCIALE RICERCARE favorendo LE FORME PIU ADATTE ogni buona iniziativa La IV. Conferenza Circondariale dell'U.G.A. - I risultati ottenuti ed i compiti futuri Si è svolta domenica scorsa a Capodistria la IV. Conferenza Circondariale dell’U. G. A. Era presente il compagno Franc Perovšek, in rappresentanza della VUJA. La conferenza è stata salutata dal rappresentante della G. P. J. dell’A. J., dal comp. Caharija Leopoldo, combattente di Spagna, a nome del Comitato Circondariale de] Partito Comunista e dalla comp. Potočar Rosetta, rappresentante del Comitato Cittadino dell’UGA dj Trieste. Dopo le formalità d’uso e l’elezione delie varie commissioni, la compagna Beltram živa ha letto la relazione politica. E’ seguita la relazione organizzativa del compagno Vuk Mario. II compagno Bogdan, rappresentante del C. C. del G. P. della Slovenia, ha portato i saluti della gioventù della Slovenia, augurando i migliori successi e promettendo il massimo aiuto nella lotta comune per l’annessione della nostra zona alla Jugoslavia socialista, patria dei popoli liberi ed indipendenti. Le discussioni, seguite alle relazioni, hanno toccato svariati problemi dell’organizzazione. La Conferenza ha eletto pure il nuovo Comitato Circondariale e la commissione di controllo, mentre ha delegato il nuovo comitato a prendere le decisioni sul lavoro futuro. LA RELAZIONE DELLA COMP. BELTRAM ŽIVA LA PRESIDENZA DEI LAVORI DELL’ASSEMBLEA ANNUALE La campagna Beltram Ziva ha messo in rilievo innanzi tutto come il compito fondamentale dell’UGA sia quello di educare la gioventù. Ven-nerado poi a parlare della situazione politica nel mondo', l’or atri eie ha siig-matizzatoi la politica espansionistica deU’URSS, fatta di intrighi e speculazioni a danno degli altri popoli, in contrapposto alla conseguente politica di difesa delTinidipendienza e della pace della Jugoslavia, Analizzando il lavoro finora svolto daU’UGA in. seno alle masse giovanili, le relatrice ha mosso delle critiche sull’attività dell’organ'izzazione nel passato, constatando cerne troppa libertà sia stata lasciata ai nemici del popolo di lavorare fra i giovani. Soffermandosi in particolare sulla gioventù delle scuole, la comp. Beltram, ha detto a questo riguardo: «.Esaminiamo uno degli esempi dell’attività .nemica nascosta dietro una barriera che da soli abbiamo eretto: il Liceo Classico di Capodistria. Questo è oggi una scuola di tipo aristocratico- somigliante piU ad un monastero che non ad una scuola vera e propria. Infatti nei componimenti svolti degli allievi non rileviamo segno alcuno che rifletta la realtà della nostra vita sociale; nelTinsegna-rnento pel c’è di; tutto fuorché del-I*obiettività e del sapere. E proprio querta scuola alla chiusura del I. semestre, ha dümestnato fra tutte il peggiore prefitto; che in qualche classe h-> registrato fino al 70 % di voti retativi. Di simili scuole non abbiamo bisogno! Dagli organ’ scolastici preposti attendiamo che essi facciano ordine, mentre TUGA, dai canto suo, deve fare di tutto per valorizzare fra i giovani, che in una scuo- la simile sii stanno .rovinando', tutte le doti positive soffocate dall’attuale metodo educativo». Analizzando questo eid altri dati di fatto, la compagna ribadisce la necessità di interessare maggiormente ia gioventù ai suoi problems e di at-trarla all’UGA con un lavoro piU largo ed intenso, sviluppando al massimo ogni iniziativa della base, onde rendere possibile la partecipazione piU larga dei giovani alle varie attività. Particolare possibilità offrono lo sport, la tecnica popolare, l’attività artistico culturale ed uno svago sano ed istruttivo. Proseguendo ,la relatrice ha detto: «Il nostro lavoro sarà proficuo se a-vrà come origine le .esigenze essenziali della nostra edificazione socialista e dei nostri fimi educativi. Tendendo a ciò, esso deve essere il piU vario possibile, adatto in particolare alle necessità ed all’interessamento di ogni gruppo di giovami.» Concludendo la sua relazione, la comp. Beltram ha messo in risalto come i risultati ottenuti finora dalla nostra gioventù siano una garanzia per l’avveni.re ed indichino successi sempre maggiori nel lavoro futuro. RELAZIONE ORGANIZZATIVA Il comp. Vuk Mario, leggendo la relazione organizzativa, ha messo in evidenza come, parallela/mente allo sviluppo delTedificazicne socialista, TUGa abbia rafforzato la sua unità poiliMca organizzativa, includendo nel-Torgan.izzazionie l.e pili larghe masse giovanili. Infatti solamente nella pre-parazione alle recenti .elezioni dei-l’UGA ben 3.900 sono 1 giovani nuovi ìscriti e con ciò T82 c/o della gioventù del Circondario viene in pra- tica aid esser inclusa nella .grande battaglia per i.l socialismo. Risultati notevoli in tal senso sono ’Stati raggiunti specialmente nelle cittadine, ove è stata creata una base abbastanza solida per l’educazione politico ideologica e .per la partecipazione delle larghe masse dii giovani alle varie attività. A questo punta il comp. Vuk ha richiamato l’attenzione dei delegati ad evitare un lavoro direttivo ma a porre di fronte agli attivi giovanili compiti concreti per attivizzare 1 ’ org an iz z az ì one. Il .relatore ha sotto-lineato coirne i comitati distrettuali e cittadini dell’UGA, debbano prestare un’aiuto piiU efficace agli attivi base nelle cittadine, com la prospettiva di renderli sempre piU autonomi e svilupparne T,iniziativa, dì modo che gli attivi dell’UGA siano veramente dei collettivi di giovami irt lotta per il socialismo. Continuando, il com.p. Vuk ha ribadito come un compito sempre attuale dell’UGA sia quello di allargare Torganizzazione, includendo tutti i giovami onesti che ancora non ne fanno parte e differenziando da essi i nemici, agenti del CLN e del Comi,nform. Trattando della gioventù lavoratrice, il comp. Vuk ha dimostrato la necessita di far comprendere ai giovani che i problemi della produzione sono un compito specifico dell’onga-nizzaziione giovanile. Cura particolare dovrà essere dedicata a,i giovani apprendisti. Parlando sulle organizzazioni dell’UGA nelle scuole, il relatore ha citato i successi ottenuti in luzionario* 1 * Ili. Accennando alle deficen-ze in questo campo ,11 comp. Vuk ha detto ohe le ragioni .della passività di alcune organizzazioni nei paesi, prevalentemente nelle località più lontane ed in quelle lungo j confini, vano® .ricercate nelll’insuffìicenite aiuto prestato da parte dei comitati distrettuali dell’UGA a queste organizzazioni .ed ha prospettato la necessità di' un maggiore sviluppo deLl’atti-vità culturale fra i .giovani contadini. Ili comp. Vuk hia esaminato poi alcuni problemi organizzativi alla base ed il lavoro dei comitati distrettuali, indicando i mezzi per superare1 le de-ficeinze finora riscontrate e per introdurre un lavoro sistematico e pianificato. Parlando della mote di lavoro svolto -nei vari rami dell’attività dalTU-GA, l’oratore la sottolineato come la gioventù abbia dato per la reali'zza-Izioine del 'piano economico annuale 422.340 ore di lavoro volontario, mentre 1582 sono stati 'i giovani che hanno partecipato alle varie brigate giovanili, tra cui 135 si sono meritati il titolo di lavoratore d’assalto. Il .relatore ha ribadito come anche per l’avveniire la partecipazione dei gio-vani alla realizzazione del piano, debba essere uno dei compiti più importanti dell’UGA. Anche quest’anno 4 brigate giovanili parteciperanno ad azioni di lavoro ;n Jugoslavia. Le due prime parti ranno alla volta ideila ferrovia Doboij—Banjaluka il I. maggio p. v., dove, unite alla Gioventù Popolare Jugoslava, .rafforzeranno ancora più gli inscindibili legami dj fratellanza fra i nostri popoli. IL NUOVO COMITATO CIRCONDARIALE UGA BEI12AN Rafael, NOVAK Rugerij, POTLECA Urbano, KRIŽMAN Milan, VUtT Mario ŽIVEC Žarko, BARTOLE Ferruccio, CIGUJ Stelio, MILEVOJ Aurelia, CUK Dušan, PROTIVA Frane, PETRONIO Aido, SALVESTRINI Armando, BASSANESE Gioacchino, MARUŠIČ Marjan, KOSANC Slava, FRA-GIACOMO Umberto, KRMAC Cvetko, KRMAC Argio, MUŽENIČ Jordan, DEBERNAHD'I Giuseppe, GRASSI Luigi, HORVAT Nicolò, PLAINO Aldo, UM/ER Ignacij, POCEKO Dica, OZEBEK Klavdij, PRASELJ Valerij, DEVETAK Rudi, DUBAC Zlatka, BURLINI, Francesco, HRVATIN Milan, D ER IN Petar*. LA COMMISSIONE DI CONTROLLO ZACCHIGNA Mario, CUZZI Egidio, TEDESCO Lucjan, SOSSA Evelina, KOZLOVIČ Bruno. questo campo, rilevando poi come malto, resti ancora da fare, specialmente fra i giovani studenti italiani nelle cui scuole dovrà essere costituita Tcrg.anizzazic.ne giovanile in collabo-razione con le autorità culturali onde assicurare urTeducàzione veramente popolare, sana e progressiva. Venendo poi a trattare i problemi defila gioventù agricola, il relatore ha rilevato ìnnazitutto come la gioventù contadina, abbia saputo dimostrare in ognj occasione il suo spirito rivo- li compagno Vuk ha così concluso: «Rafforziamo l’unità e la fratellanza delle nostre masse giovanili nel consol idaim.emito diel Potere Popolare, quale conquista più preziosa della Lotta di Liberazione. Diurno tutte le nostre forze per l’edificazione del socialismo, base di una vita felice e prosperosa per la .gioventù. Questo sia il .nostro contributo alia lotta per l’uguaglianza tra i popoli e per una vera pace nel mondo contro ogni politica di aggressione.» In tutto ilCircondario la classe lavoratrice compiei atto rivoluzionario IIL CONSIGLIO OPERAIO dell’Edilif - Istra ha preso in consegna la direzione dell’impresa Si costituiscono i Comitati Coordinatori per i festeqqiamenti del I. Maaaio TRACCIATO A PIPANO il programma di lavoro Nelle basi dell'UAIS si svolgono regolarmente le riunioni • Nella cittadina messi all'indice i co m i nf o r m i st •. - Necessita un’ulteriore sviluppo del lavoro volontaiio La cerimonia, dei passaggio della .unzione al Consìglio Operaio ì%m PRIMI RISULTATI RAGGIUNTI ALL’ELTE Mtm una formalità ma organo cfiréltivo il Consiglio degli operai I riunione deliberata l'elettrificazione dei paesi ÄJB iè'b »ilia •ISiOÒK di S, Lucia, Fieroga e Malio .J sporsa settimana si "l’El.TK ' la prima riuriioj è tenuta al-prima riunione del consiglio operaio per ascoltare la relazione !f '’•’•tìt'tfa 'ilirézione deti'impresa e per ÈJÈau'C ^-rii ìapa e iA' piatsatlj ri: de .11 'imi;'fesa' 'ofct'stèssa nelle mani del consiglio direttivo. . ,, .Instale, riunione . il. direttorei -com- ■ pagno Pahor, ita tornito solamente un resoconto finanziario, preparato d Slid;’* meeire la, 'relazione gène-e no:! è;stata fatta. Nella discussione, susseguita, il con-: . steli©.; operaio non ha accettato tale ìv r ■■ •-raSo-ranto deliberando, fra l’altro, che -si -poaiìa, pròssima riunione il direttore -■joo,- ipxapari un’esauri,ènte relazione sulla attuale situazione dell’impresa, li Consiglio ha deliberato inoltre di \ effèuSuàre con il lavoro volontario l’e-‘‘‘i*' iifeaztórjs.e dei paesi di S. Lucia, '7 ***Nella; stessa rie, ione iì Cct.isi'gUo ha esaminato la poss.bi-■ ' lita di mijflio, are il lavoro delta Im- presa, adottando misure concrete a - ì ■ tate scopo. I. collettivo ;ieioqs,“..dire)itäVO' jhftnwQ. influito: negativamen--t f.i 1e, snè làvoroi.. dei-VUmpne, parti-colar-rv' -mente sulla spj-uziicne dei vari problemi e -s-uitViindin:zzo deij’attività so-cia-, - le l e sue c om.petenzc. : son-o - st at e spes-iy -j .. ,so;'derogate al Cqmitaf-o;-.Esecutivo. Uguali-, sebbene in, miimoir .misura, i/M-sono-le deficenze nel lavoro del Comitato Esecutivo, Una -particolare de-ficéoza del Conni-tato Esecutivo e del--oukt siila Segreteria è dov-uta al fatto che ■ jilòs ; non- hanno mobilitato -attorno a se un ...-i, -i.e-fij'fficen+e numero di attivisti e colilo-. .laboratorij cadendo così neM’errore di - accentrare treirmà -parie del lavoro e .4.1*.«,-,, .dan-adiito allo svilupparsi del «ett’r’s-: ino-, 'dielì-a fonmialiità e -della staticità del lavoro orga-nizzativo. ■ * ^ Doibtiìamo rilevare inoltre che tali ì deficienze orgia-niiizzative -sono state spassi»"'greggi-orate da quelite esistenti in alcuni Circo!i italiani dii cultura. Lie defice-nae menzionate si " potranno elim,in®re, non solo rafforzando .rato- d-tti,gente rlett’Unione. ma hS 4arda.-aiiie riun-ion.; l’imm-ortam-za,. đ - ,- vciìger-e lo sguardo anchè al lavoro svolto dalTUn-i-cinie " heigili altri settori noi -ccm- - èri >v -tetrir.- à'»’'- L’Unione ha affrontato alcuni altri problemi connessi alio sviluppo culturale ed ideologico " de; -nostro popolo, con riS1-,"Iteti mi-* -, - scemiti e comoreti. Qualche piccoli passi è stato già corre i to •* n j-o vaste e promettono buòni frutti dì creazione socialista e progressivà. ■Insite n,n" ■ . i i ->- , o qualità indetto ito Mi di bellezza, di fecondità creativa delirante, nella letteratura -e ,-neil lavo o. doti che - ‘e- m rito tempo, non abbiamo curiato, commettendo Terrore- Imperdonabile, di non1 subito ,sv-iill'Tria i- a un terreno concreto di produzione. N-e; de-c-c iso mino laSu, \'y io i: ha rivolto 1-e is'-e erre a.tt"- -s-ir-i-i—- tt'ìte br.ti fiiguratiive, ih iparticoillair modo 'della pittura. Sono state- organizzate 5 Mostre personali ed uria collettiva. Un nuovo tradimento ai danni del proletariato italiano TOGLIATTI di RITORNO da MOSCA SI r INUTILMENTE APPELLATO AL POPOLO dl P.C.I. ritirerà la sua opposizione ad un Governo che faccia una politica estera diversa dalla attualei - è la nuova tesi cominformista in Italia della stessa — alcuni dei Ai Milana, in occasione del settimo congresso provinciale della! locale Federazione del Partito Comunista Italiano, il Capo dell’Agenzia italiana dei Cominfoinm, Paimiro Togliatti, ha (tenuto il suo primo discorso, dopo il ritorno in Italia dalle vacanze moscovite. Come già. In altri, discorsi, cercheremo invano, neirintervento di Togliatti al Congresso Cominformista milanese, una qualsiasi seria analisi delle condizioni nelle quali è oggi costretto a lottare il proletariato .italiano o una qualsiasi indicazione delle prospettive concrete che sono di fronte alla classe lavoratrice della vicina penisola per la soluzione dei suoi molteplici problemi. Tutto quanto Togliatti ha saputo dire, della situazione .italiana, è che questa è caratterizzata da un sempre maggior contrasto tra il Paese e il Governo, e che tale contrasto è dovuto alla politica estera seguita dai governanti, che hanno legato la Nazione economicamente e militarmente al (blocco occidentale. Più di questo era infatti difficile attendersi da un uomo che, come Togliatti, è uso guardare le cose italiane con il paraocchi impostogli (dai suoi padroni del Cremlino. Le condizioni di vita della classe lavoratrice italiana, la precarietà della posizione di decine di migliaia dii operai provincia d'i Milano qùali erano certamente presenti al congresso del Teatro Lirico — la difesa delle posizioni raggiunte dal p-oletariato italiano con la guerra di Liberazione, tutto ciò non interessa minimamente i burocrati del Cremlino. iraè i dirigenti della loro agenzia italiana. Se di tutto questo fosse stata necessaria una prova, essa è stata fornita dallo stesso discorso di Togliatti, e meglio ancora dalla parte centrale di tale discorso, là dove il segretario generale del P. C. I. ha dichiarato che .il suo Partito è pronto a ritirare la sua opposizione ad un Qoverno che faccia una politica estera diversa dall’attuale. Nessuna condizione nel campo della politica interna è stata posta da Togliatti al ritiro dell’attuale opposizione al Governo De Gasperi. In altre parole, è come se Togliatti avesse detto: «Cambi il Governo la sua politica estera, si ritiri dal campo degli Occidentali, entri possibilmente nel blocco dei Paesi comvnfor-misti e noi rinuncieremo alla nostra opposizione e contribuiremo ad accantonare tutti gli attuali motivi d: dissenso dalla classe lavoratrice con il Governo,» Quanto tutto ciò corrisponda as*' interessi della classe operaia italiana, può essere facilmente giudicato da tutti i lavoratori italiani, ed in modo particolare dia tutti coloro, e sono centinaia di migliaia’che nella vicina Penisola debbono risolvere pressoché. ogni giorno il grave problema del pane. La nuova posizione, o meglio il nuovo tema propagandistico ‘dei co-minformisti Italiani, che costituirà, corre ha annunciato Togliatti stesso, il motivo centrale del prossimo Congresso Nazionale del Partito Comunista italiano, deriverebbe dalla esigenza più immediata, e cioè quella di saivaivnardrpe la pace. Per chiunque non si sia 'perduto nel vicolo cieco dei revKonipmo stalinista, per chiunque presupponga che lo sviluppo di una linea politica socialista debba fondo^Si sui principi universali 'del marxismo rivoluzionaria, per cniun-que intenda rimanere fedele agli interessi della classe operaia del proprio paese, è chiaro che la lotta per la pace costituisce una parte inscin- 11 socialismo e per la democrazia. Subordinare l’allev.iamehto delle miserie, la riparazione delle ingiustizie, la lotta per le più che giuste rivendicazioni sociali, alla campagna propagand stica dell’Orgainizzaiziane Co-minformistà dei cosidetti Partigiani della Pace, è un grave errore ideologico', del quale Ü " là^bèafìjfi1, italiani si renderanno certamente conto, Tale errore è .voi ut ament e commesso, in quanto la politica Che ne deriva risponde esclusivamente alle attuali é-sigenze della diplomala ? di Mosca, della quale j vari capi dei Partiti Cominf ormisti sono i fedeli Servitori. E’ proprio su questo problema che un numero sempre più grande di lavoratori e di militanti operai d’avanguardia rompe con il Partito Ctìrhu-nista Italiano, ed è proprio per tale motivo che i dirigenti ccminformistl tentano con tutti i mezzi di minimizzare le manifestazioni di crisi che si verificano nelle varie città italiane. Lo stesso caso di Cucchi e Ma- gnani, che Togliatti ha tentato di ridurre ad un semplice episodio della lotta condotta dagli imperialisti contro l’Unicne Sovietica, è ai contrario una evidente man,if esitazione 'della condanna emessa dal proletariato italiano nei confronti della politica dell’attuale direzione del Partito Comunista .italiano. Naturalmente questo non potrà mai essere riconosciuto dai cominformisti della vicina Penisola, in quanto tale riconoscimento comporta necessariamente la condanna della politica sin qui seguita agli ordini dii Mosca. Compito del Partito Comunista 'italiano sarebbe dunque, secondo Togliatti, esclusivamente quello di difendere la pace. Ma di quale pace si tratta? Non della pace ohe tutti- i popoli del mondo desiderano raggiungere, per poter tranquillamente risolvere 1' -rispetti problemi interni dei vari Paesi, non della pace per la qua'e si battono coerentemente tutti coloro che non intendono legarsi alla polì- tica di un blocco o dell’altro e che presuppone il rispetto dei diritti e dell’indipendenza di tutti i popoli. La pace dii cui parla ' Togliatti, e per la quale dovrebbe battersi li popolo italiano, è quella di Mosca, la pace cioè dell’aggressore allo stato potenziale, la pace di uno stato imperialista che. dà ogni giorhb sèmpre Maggior j prove della brutale involuzione interna del regime creato con il sangue del proletariato russo, e nello stesso tempo della sua azione aggressiva, attraverso la pressione militare esercitata lungo ,i confimi Orientali della Jugoslavia, di un piccolo Paese la cui aspirazione mom può che essere quella di contribuire al mantenimento della scurezza internazionale e della pace, per potersi dedicare tranquillamente alla grande o-pera di edificazione del socialismo. Per tale pace dii Mosca il popolo italiano non si batterà mai. Renzo Franchi Una nuova grande campagna ”patti Tasta,, viene dali*oriente "La prossima guerra sara latile per eoi., è lo slogan del cominformismo Da Mosca a Praia, da Bucarest a Budapest la parola d'ordine é stali’ripetuta centinaia di valle dalla radia, dalla stampa a dai generali Una nuova grande campagna in favore delia pace è stata scatenata. Questo nuovo,' iingannp al mondo è stato annunciato dagli oratori del «Congresso Mondiale della Pace» che ha tenuto le sue,, assise nel Eiettore orientale di Berlino e, contemporaneamente, da altri portavoce del meccanismo di propaganda cominf ormi sta dall’alto di diverse tribune. — Dalla tribuna di Berlino l’annuncio è stato lanciato in maniera indiretta, poiché gli oratori si sono limitati a ripetere che tale campagna dovrebbe essere condotta al più presto. Da altre tribune invece -l’annuncio è stato dato direttamente e senza sottintesi. La parola d’ordiine principale non è stata però esplicitamente formulata dagli oratori, che hanno espresso chiaramente quello òhe, volevano dire, lasciando però al loro uditorio la cura di trarre urna precisa conclusione. lE ila conclusione era dappertutto la seguente: «Noi non abbiamo paura di entrare in guerra. Per noi la guerra sarà facile». Questa singolare «propaganda di pa-ce» è stata iniziata precisamente nel Giorno dell’Armata Rossa. La Radio di Mosca ha dato il tono diffondendo un articolo in onore dell’Anniversa- rio, ma dedicato in ultima analisi alla Jugoslavia. L’arttcolo ih guestip u- parla di «certe persone!'), evase dalla Jugoslavia in Romania, ohe , avrebbero dichiarato ohe, in caso, di, guerra, «l’Armata Jugoslava rivòlgerebbe le proprie armi contro .la cricca di Tito». Lo strano in tutto questo è che le suddette «certe persone» hariino fatto una dichiarazione a>naloga al luogo-nenfe generale bulgaro A. W.lhài'ov. Infatti, nel discorso da lui pronunciato nel meidiesimo giorno a Sofia, il generale ha uiguailmente affermato al suo .uditorio bulgaro che, In caso 'di guerra, i soldati iugoslavi «rivolgerebbero Je armi contro la cricca di Tito.» Dato ohe tutte le stazióni della propaganda cornimi ormista avévanò' ricevuto il 'medesimo ordine in quello stesso giorno si ebbe la sorpresa di ascoltare la medesima frase pure nel-.l’-emmiiEsii orile delle 23,15 diffusa -d» Radio Praga. oi.r-rii d’ordine è stata lanciata ail popolo ungherese solamente tre giorni più tardi, in occasione dei Congresso del Partito de] ilavoratori.; A questo Congresso la parte del generale, bulgaro Mihailov è stata assunta-pure da un generale e precisamente, dal. ministro ungherese della Difesa Nazionale, colon-nelilo-genierale Mihail Farkach. La propaganda iin favore della pace, da parte di quesFultimo («pacifista», è stata sottolineata da questa constatartene: «l’Unione Sovietica possiede attualmente il più forte esercito del mondo.» Da ciò egli è passato rapidamente alla Jugoslavia. Dopo aver accennato alla pace, i,l generale ha proclamato ad alta voce: «Noi vogliamo la race ed è perciò che noi la difenderemo con tutte le nostre fo ze!» Qivridi immediatamente ha concluso il suo pensiero dicendo: .. . «L’Armata Jugoslava è malamente ed insufficen temente equipaggiata». Infine l’oratore ha 'narrato una storia analoga a quella diffusa da Radio Mosca e cioè che alla frontiera ungherese, come alia frontiera rumena, «un iugoslavo» ha dichiarato al guardia frontiera il quale gli domandava la siua opinione sui dirigènti jugoslavi — che: «noi non gli sopporteremo più a lungo.» Oltre a cioè il generale Farkach non* (si è scordato che gli obiettivi in una prossima eventuale guerra non s; sarebbero illimitati alla Jugoslavia ed è p assato all’Italia dicendo che: «Eisenhower ha dichiarato apertamente al imiiniistrò italiano della guerra Pac-ciar-di che il livello dell’esercì to italiano ncn era sufficente, nè dal punto di vista de,l suo valore, nè da quello degl) effettivi. Questo fatto, ha precisato il generale nella sua foga, è stato preso in considerazione sia dal governo uri-hereme che dal Partito.» Come conseguenza .naturale della constatazione della debolezza dell’eserciito italiano e della «presa in considerazione» di questo fatto dal governo ungherese e 'dal Partito, il generale Farkach ha comcl’iuso: «Ecco perchè 11 nostro esercito deve essere equipaggiato con un moderino armamento». „ Queste sono le muove «parole di pace» lanciate da Mosca, da Soft da ta la stampa del Cominform ha riservato a questi slogans un benvenuto entusiastico. Ed è altresì vero ch'e questa stessa stampa qualificherà come «odiato calunniatore» chiunque si azzardi ad iinsihiuane che questa niuova propaganda in favore della pace non si distingue per nulla da un incitamento alla guerra. Il pensiero di un nostro lavoratore sui Consigli Operai „li parola padrone noi 1 rivolgendoci ad on a a diremo più liro uomo“ Questo grande avvenimento, non. so per quali ragioni recondite, mi fa }?3ie".are dinpanzi -agli occhi la vistone, chiara, lucida dj un quadro che nella lontana infanzia avevo ai piceli del letto. . ■ Ulna colonna quadrata di primo piano e sopra, monumentale, il busto di un. uomo 1 II (Ferri, diceva mio padre); una donna formosa appoggiatavi, raffigurante TItalia e runa grande band e-ra rossa che I’avvLluppava e Terma quadrata e l’Italia, li busto di Ferri sovrapposto pianavia la proteggesse. In secondo piano a sinistra, una teoria di croci, laamdalatari, ricchezze, guerre e sangue; tanto sangue, a desi. a: fabbr.che, teleferiche, ferrovie, attrezzi ed urna moltitudine di operai esultanti: l’ape terni del lavoro. Il tutto su uno sfondo che, dal rosa pallido, andava concentrandosi nel rossiccio del sole nascente. Compagni, quesup era il sogno di un artista di decine d’anni fa. «E’ pazzo», dùceva la gente dj quel tempo. «Era pazzo», dice una parte di quella igeate'oggi iin .-Staat*; «No, non era pazzo», diciamo noi di questo paese. Era una sensibile anima d a. u à cne precorreva V tempii. Quanti idealisti hanno sognato, quanti filosofi hanno proclamato al vento la verità, quante vane illusióni, quanto carcere sofferto, quanti esseri umani: domine avvilite, bambini macilenti e uomini estenuati dal lavoro hanno invocato, quasi prodigio, questo mese di manzo 1951. Poi noi è arrivato, e grande è il prodigio: Slam padroni dei nostro lavoro. E cosi come ogni teoria filosofica, ogni religione, ogni assestamento sociale ha avuto una data ed un luogo di nascita, anche questo grande avvenimento ha la sua data ed il suo luogo di nascita. Per .noi la data è marzo 1951 e dalla culla jugoslava, .noi popolo di questo picctìTó lembo di terra ancora conteso, abbiamo fatto nostra una parte della buona sermento. Se quel pittore di decine djannj fa potesse rivivere in questo preciso momento diverrebbe pazzo sul serio, pensando ad un miraggio. Compagni esultate, non esiste limite all’entiuisiiasmo sin questo momento. Miriate come la fortuna assiste la nostra generazione: Luglio 1943, è caduto il fascismo — gnida, >aanti di giubilo si sono uditi quella notte. Maggio 1945, ila guerra è finita — lacrime di gioia, urla convulse1 ed isteriche. — Era la fine di un incubo. ■Marzo 1951. — Le fabbriche sono nostre — compagni, le parole vengono a manicare. — Il cuore si arresta, rimaniamo attoniti. — Ma è vero? Non « un sogno forse? è nostro. La parola «padrone» non la prdgnineeremo più rivolgendoci ad un1 altro, uomo. . : ; Gbiitipafd; miìgliaìa,' milioni di es-' se; j «mani h amino' tribolato, soffe to per 'darci le premésse onde arrivare a questo. ■ ' V Rvolgaino uh pensiero riverente ai nostri martiri, ai nostri grandi ed Inalziamo un evviva potente ed altissimo. Che questo nostro evviva salga e si propaghi in tutto il mondo affinchè tutti i 'nostri compagini sentano in esso il segniate che Ila battalgia è incominciata e si rendano conto chp la si può vincere. Marzo 1951 dovrà restare un ricordo per tutta la nostra vita e per tutte le generazioni future. Questa è era atomica, si dice. Compagni, questa è l’era dei lavoratori. Da questo momento il lavoro non è più shiavitù, non è più umili azione. Cerchiamo di renderci conto però che tutto questo è un’eredità che di generazione In generazione è arriva- ta fino a noi. Cigni generazione ha dato il suo contributo perchè a boi arrivaee sempre più cospicua. Noi- siamo i depositari di questa eredità e la dobbiamo ritrasmettere Integra e pura, vieppiù maggiorata ai nostri figli ed al figli dei nostri flg’i. E’ una responsabi/lità somma la destra. Marzo 1951. D,a Oriente e da Occidente soffia vento di bufera. Trasformerà gli uomini e le cose, ma non preva rà su ciò che abbiamo .raggiunto. Per questo bisognerà consolidare .le posizioni. Lavoriamo con fede. Diamo tutto di noi stessi. Chi più sa più Insegni, chi meno sa più impari, ognuno con passione. Dobbiamo accenderla bene questa ipiccota brace nel graindie focolare del mando sicché, imperversando la buf». ■ra, sia favilla dalla quale divampi Tin-cartolo. Una immensa responsabilità dt franto al futuro ci ha portato questo Marzo 1951. Salvador. D all* Assemblea dell* Unione degl* Italiani I COMPITI FUTURI La I assemblea annuale deU’Unioine degli Italiani del Circondario dellTs-tria, dopo aver approvata all’unanimità la relazione del lavoro svolto nell’anno 1950, approva la seguente RISOLUZIONE ,i delegati della I .assemblea annuale dell’Unione degli Italiani del circondario deli’Istria —1 esaminata la situazione politica internazionale ed interna, constatato l’aiuto dato dal Potere Popolare e dall’Amministrazione militare dell’Armata Jugoslava per lo sviluppo dalla propria cultura .nazionale — affermano la loro volontà di proseguire i fianco dei popoli Jugoslavi e sotto ila guida del compagno Tito ,la lotta per la edificazione del socialismo. Fieri del contributo dato alla rivoluzione popolare e fieri dei suoi lavoratori d’assalto, cooperatori e razio-nalizzaitori, rilevano ancora una volja come gli italiani godano, assieme al popolo sloveno e croato del circondario, piena libertà e parità di diritti. L’Unione degli Italiani si impegnerà a fondo per rafforzare la fratellanza con } popoli conviventi, per migliorare il proprio lavoro', eliminando le de-dicienze già rii scontrate onde sviluppare ancor di più la cultura nazionale. L’Assemblea approva i seguenti indirizzi per .il lavoro futuro dell’Unione degli Italiani: No, compagni, è la verità. Sono nostre, idi ,noj lavoratori. Il loro frutto 1- Promuovere ed intensificare il la- voro ideologico fr.a i tlavoratori italiani, curando in parti colar modo Difendiamo le .l’approfondimento degli attuati problemi politici alla luce della BALENE filili scienza marxista leninista. 2. In tutte le forme d’attività culturale ed artistica, l’Unione degli Italians, attraverso j propri Circoli, lotterà controre tendenze decadentistiche della cultura nazionale, contro il misticismo e contro , tutte le altre, tendenze negative in contrasto con la realtà sociale esistente. Lotterà contro le man iif est azioni sciovinistiche nel campo culturale e contro i singoili elementi che le professano, basando la propria attività nello sviluppo della cultura sama e pro-gressista, nazionale per forma e socialista per contenuto. . Dedicare cura particolare al rafforzamento organizzativo dell’unione e dei ‘Circoli di Cultura rafforzando le Comimlisskwi'i 'idei rami fondamentali delil'’attività te* formandone - nuove. Costituire sale dì lettura nel centri minori dove vivono italiani. . Unitamente al petere popolare, contribuire alla lotta per l'elevamento culturale delle masse, orga- I mari dell’Antartide dopo la guerra hanno visto nuovamente numerose navi dirette alla caccia delle balene. La caccia si svolge dalla fine di dicembre al mese di marzo, e vi prendono parte cacciatori di vani paesi (Giappone, Olanda, Russia, USA, ecc.j. Gli americani inviano alla caccia dei cetacei delle piccole flotte (12 navi) con varie centinaia di persone; ed din una recente spedizione hanno potuto raccogliere sino a 25.000 torni, di alio. II pericolo della totale distruzione delle balene diventa ungente. Si è tentato scongiurarlo', regolamentando la caccia: a partire ' dai 1949 il numero delle balene catturate ogni anno non può superare 1 16.000 esemplari. E’ una bella cifra. Ogni settimana rair.mont.are delle prede è segnalato ad un centro internazionale posto in Norvegia. Questo centro presiede alla concessione dèi permessi di caccia, il cui numero dovrà probabilmente venire di molto ridotto. IMPORTANTE ATTO D’ACCUSA coufro um POLITICA AGGRESSIVA IL LIBRO BIANCO JUGOSLAVO Il «Libro bianco» jugoslavo, contenente i documenti sulla politica d’aggressione dell’Uniane Sovietica e del suol satelliti nei confronti della Jugoslavia socialista, pubblicato .dj recente dal governo di Belgrado, ha destato viva attenzione in tutta T opinione pubblica ed è stato oggetto di favore-veli commenti da parte del pubblico prògress'sta del mondo intero, in quanto eSSo, con la forza inoppuigna-. bile dei '‘documénti esposti, pone in chiara luce ed indica al mondo intero la fonte principale della tensione, non soltanto nei Balcani e nell’Europa orientale; ma anche in tutto il mondo. Lia pubblicazione del libro è un avvenimento che, per la sua portata, si inquadra nei problema generale della lotta delil'umanità in difesa della pace. Desidera il governo dell’Unione Sovietica, intendono i governi dell’Oriente europeo desistere dall’ulteriore a-zione di minaccia aggressiva contro la Jugoslavia? Intendono il governo deirUnione Sovietica e i governi dei paesi satelliti rinunciare ad ingerirsi negli affari interrai della Jugoslavia? Intendono por termine al blocco economico contro la Jugoslavia? Intendono por fine aU'iulteriore inasprimento dei loro rapporti con la Jugoslavia? Desiderano questi governi mantenere rapporti reciproci e concreti con la Jugoslavia? Queste sono le domande che il governo della Jugoslavia ■ pone nel suo «Libro Bianco» le cui 400 e più pagine sono dense di parlano delle forme politiche della pressione aggressiva, deliTaggressìone economica, dell’azione terroristica e dii spionaggio, nonché dell’uso della forza militare alle frontiere jugoslave dà parte dei’ governi del blocco sovietico ad infine degli sfarzi del governo jugoslavo Intesi ad una soluzione onorevole e pacifica del conflitto. Apparso in un momento particolare di tensione .internazionale e in un paese che è l’obiettivo particolare della pressione aggressiva di un blocco intero, il «Libro Bianca» del Ministero. degli Esteri jugoslavo ha destato grarade interesse all’estero. Un giornale straniero, accentuando proprio quella parte del «.Libro Bianco» contenente i documenti su tutte le offerte dii pacificazione fatte dalla Jugoslavia ai satelliti dell’Uniane Sovietica, ha definito il volume del Ministero degl; Esteri jugoslavo una mano tesa alla pace. E questo possiamo dirlo liberamente, è il pensiero deM’oipinione pubblica progressista. Da parte cominformhsta il primo a parlare è stato l’organo francese «U-maniliè». Il «Libro Bianco» è una nuova provocazione bellica jugoslava scrisse il libello oominformista francese prima ancora di essere riuscito a conoscere il contenuto di quella pubblicazione. Tuttavia, anche quanto scritto da'U’Umanitè dimostra che jl «Libro Bianca» non può esser ignorato. Gli interrogativi che in essi vengono posti, attendono una risposta. Ogni si, corredato da fatti concreti, re-ricor- guardia della pace in Europa, più convincente di tutte le vuote dichiarazioni dei congressini cominformisti della pace. Ogni no, significherebbe uno smascheramento definitivo ed1 inoppugnabile del proprio volto di aggressore. Seguire urna terza via, quella delle calunnie nella speranza di po’er, senza ,un no esplicito, passar oltre allTatteiggiamentp risoluta del governo jugoslavo, significa in realtà la stessa cosa, una conferma cioè dell’assenza di volontà di pace in coloro che oggi per la pace e per la collaborazione Internazionale sono soltanto a parale. La prima parte del «Libro Bianco» del Ministero degli affari 'esteri della Jugoslavia, che conta circa 200 pagine, è dedicata alle forme della pressione aggressiva dei governi dell’Unione Sovietica e dell’Or lente europeo rei confronti della Jugoslavia. In questa prima parte troviamo j documenti suiU’arbitirario ritiro dei consiglieri nrt'tari sovietici e degli esperti civili dalia Jugoslavia che, secondo .l’opinione del governo sovietico, avrebbero dovuto avere una posizione privilegiata, in un certo senso la posizione di cosiddetti occupatoci socialisti. Segue quindi il materiale sulTopinio-ne del governo dell’Unione Sovietica, secando il quale il suo ambasciatore avrebbe il diritto di ingerirsi negli affari interni dello stato socialista in cui è accreditato è sui costanti sforzi di far ottenere ai rappresentanti sovietici in Jugoslavia il diritto—di- rizzando corsi dì cultura generale, di lingua croata e slovena ed operando per l’ieliminazione dej stl daU’analfiabetismo, triste ' do del passato. 5. Affiancare il Potere popolare nella soluzione dèi problèmi delia scuola, orientando i circoli italiani dj cultura', prestando aiuto agli insegnanti e sopratutto a; consigli dei genitori. 6. Sviluppare più intensamente l’attività artistico culturale, rafforzando j complessi esistenti e creandone dej .nuovi in ispecie: to) gruppi filodrammatici, a) complessi corali, e) complessi orchestrali, bande musicali, orchestre a piet.ro, gruppi fisarmonicisti e gruppi strumentali, d) balletti e gruppi folcloristici, e) gruppi di amatori delle arti figurative, letterari, dlel teatro, ecc. Per realizzare ciò l’Unione dovrà dedicare cure particolari allo sviluppo dei quadri dirigenti dell’at-tiviità artistico culturale. 7. Con l’aiuto del Teatro del Popolo di Fiume, con attori professionali e semlprofessionali, scegliendo i migliori che defouttano nelle varie filodrammatiche esistenti, formar« una compagnia stabile. 8. Organizzare un corso di educazione d’airte filodrammatica. 9. Organizzare conferenze e discussioni sui lavori filodrammatici ■ ein emait «gräflich 10. Nell’ambito delle possibilità J’U-nicinie degli Italiani si Interesserà dj procurare dei film scientifici per le università popolari e per gli alunni delle nostre scuole. 11. Per sopperire alle esigenze di una attività artistico-culturale corrispondente al nostro sviluppo economico sociale, indire del concorsi permanenti. In questa attività 1 circoli maggiori dovranno affiancarsi all’Unione, prestandole un forte aiuto. 12. Curare la sistemazione e l’allar-gamento delle biblioteche, il loro migli or amento e la diffusione del patrimonio letteraria, diffondendo parimenti la nostra stampa. 13 Organizzare ,1-a Rassegna Culturale deill’Uinione degl Italiani, elevandone 11 livello qualitativo, aiutando nel contempo ogni Circolo ad organizzare la propria Rassegna locale. 14. Aiutare i Circoli Italiani di cultura ad una più larga attività escursionistica allo scopo dj allargare la conoscenza delle vittori* nella edificazione Aspe‘aliata delia Jugoslavia e la conoscenza delle bellezze e ricchezze naturali etsi-senti organizzando gite ricreativa ed istruttive. 15. Per lo scambio delle esperienze acquisite dai nostri lavoratori nel-l’edificami one socialista e neld’at-tiv’tà culturale educativa verranno organizzate consultazioni di lavoratori d’assa'to, di contadini cooperatori ed Insegnanti Italiani. 16. L’Ur' one degli Italiani per giovarsi delie esperienze acquisite dall’Unione degli Italiani dèli’Istria e di Fiume e dai Circoli Italiani d'i cultura, rafforzerà 1 contatiti e gli scambi di vedute con queste organizzazioni. 17. Per realizzare * compiti suesposti, FUci'cioe elaborerà, entro il 15 a-prile 1951, il piano indicativo di lavoro. Gli Italiani del Circondario dell’Is-tria si prefiggono la realizzazione dii questi compiti fondamentali, con la certezza di dare il loro contributo fattivo — mediante il proprio elevamento ideologico culturale ed artistico — riTedficazione della nostra nuova società chie vittoriosamente edifichi - imo assieme ai popoli delia Jugoslavia con la guida del nastro compagno Tito. I delegati della I Assemblea annuale dell’Unione degli Italiani. Leggete e diffondete LA NOSTRA LOTTA INAUDITO ANTISPORTIVO GESTO DELL’U.C.I. catastrofica sconfitta dei triestini Preclusa la futura attività della sezione ciclismo deiru.C.E.F.. Rodoni e Binda, influenzati dai dirigenti dell' U.V.I. regionale, si sono fatti paladini di una causa che essi sanno falsa ed ipocrita. Arrigoni - S. Giusto 10:1 CONTINUAZIONI Le masse sportive amanti del ciclismo sono rimaste alquanto sorprese dell’inaudito provvedimento preso dall’U. C. I. nei confront,; della sezione ciclistica dell’U. C. E. F„ provvedimento che oltre l’UCEF, colpisce direttamente la stragrande maggioranza! dei ciclisti del mostro Territorio, i quali, in questo modo s,; vedono preclusa la via ed una più larga partecipazione alle corse di portata internazionale, che in seno aU’UVI resteranno soltanto un pio desiderio. , Quando mai il nostro Territorio ha potuto vantare una così numerosa serie di corse ciclistiche, molte delle quali di rango internazionale? Quando jl nome del nostro Territorio è apparso sulle colonne dei giornali sportivi, se non nel periodo in cui l’UCEF* ha diretto fattività? La risposta è una sola: mai. Ora*, per decisione del supremo consesso internazionale ciclistico', tutta questa attività verrà a mancare. Non vi saranno più giri del Territorio, non vi saranno più gare internazionali, non vedremo più sfrecciare per la nostre strade le bicicletta dei corridori Francesi, Austriaci, Lussemburghesi e Jugoslav^ Di tutto ciò gli sportivi dovranno ringraziare le figure degli pseudo-sportivi dell’UVI, Rodoni e Binda, i quali, influenzati dai mestatori .politici dei circoli irredentisti e comin-fonmist.j di Trieste, si sono fatti paladini d.i una causa che essi stessi sanino falsa e ipocrita, mettendosi — dopo aver dimenticato e rinnegato il proprio passato sportivo — contro gli interessi dello sport ciclistico. Essi, invece di dare il proprio riconoscimento agli instancabili diri- genti dell’UCEF e idi approvare la collaborazione fra le due Federazioni, hanno accreditato le imanapgine degli inetti, dirigenti dell’UVI regionale, i quali, .resi' furiasi dei propri insuccessi nel campo delilo sport, hanno poco .onestamente — cosa del resto usuale per loro — approfittato del ruolo che Binda e Rodoni ricoprono! in seno ail’UCI, per far troncare la grande attività ciclistica nel nostro .territorio. Con ciò oltre Rodoni e Binda, pure l’UCI ha accolto e 'convalidato un provvedimento che suona offesa a tutti gli onesti sportivi. I corridori del nostro Circondario e tutti gS sportivi protestano unani-mamente contro questo inqualificabile provvedimento antiisiportivo fi .condannano l’operato idi Rodlqini e Binda, come pure quello dei dirigenti dei-TUCI. Per continuare inelle gloriosi tradizioni sportive nostrane pure nel campo .internazionale e ben sapendo d’;iriecwitrare da piena comprensione, i nostri organi sportivi si .rivolgeranno alla Federazione jugoslava, la quale, siamo certi, gli accoglierà nelle sue file, concedendo loro ogni appoggio per l’incremento .dello sport ciclistico nella nastra zona, dove filivi non potrà più intromettersi, perché questo è il desiderio di tutti gli sportivi, come è la volontà della nostra popolazione ohe ha lottato e lotterà per la definitiva annessione alla Jugoslavia socialista dove lo sport — grazie al grande aiuto che riceve — è in continuo 'sviluppo e sta gra- datamente imponendosi pure in scala internazionale. LO SPORTIVO Sul campo sportivo di Opicina ha avuto luogo domenica scorsa l’incontro di finale tra la forte compagine dell’Arrisomi di Isola e la squadra del San Giusto dii Trieste, valevole' per il massima campionato calcistico del territorio di Trieste, Fin dai primi minuti di gioco, si è avuta uria netta prevalenza degli ospiti isolani, i quali, coni ràpide azioni iben congegnate ed intelligentem,ente condotte, hanno posto a dura prova il terzetto arretrato nero-azzurro, il cui merito maggiore è consistito inel fare il possibile per arginare e continui e reiterati attacchi avversari. Qualche azione sanigiiustina, condotta con una certa pericolosità, è stata magnificamente troncata dai terzini, isolani, che hanno posto una barriera invaricabile dinanzi alla rete custodita dal bravo Pugliese. Dopo aver chiuso il primo tempo con quattro reti in proprio favore, gli isolani hanno imbrigliato nella ripresa il gioco avversario pervenendo ad ulteriori sei marcature. Ha diritto l’incontro l’arbitro Cra-vagina. MARCATORI: al 17’ Deipase, al 20’ Bologna, al 36’ e 39’ Marchesan del primo tempo, all’ll’ ed al 18’ Chel- leri, al 16’ ed al 37’ (su rigore) De-pase, al 20’ Orlimi, al 26’ Urbani (S. G.) su 'rigore, al 44 Marchesan della ripresa. [ ARRIGONI: Pugliese, Combatto,, Ul-cigrai, Costanzo, Delise, Sorgo, Chel-leri, Bologna, Marchesan, Depase, Orlini. SAN GIUSTO: Favaran, Blason, Geriti, Urbani, Granieri, Cialdella, Felici!, Perini, Caputi, Villatore, Pertot. eSMPIONMO MtCAltìO ZunJi to VIII/a giornata del girone di ritorno del campionato calcistico di Zona Istria Distrétto di Capodistria A Strugnano: Strugnano - Pirano Edi-lit noni disputata A Capodistria: Aurora b - Ampelea 2—1 Ad Ancarano: Stella Rossa e Saline l—ì Ad Isola: Arrigoni b batte Nardone 4—1 A Capodistria: Medusa b batte Partizan 3—1 LA CLASSIFICA: Nardone punti 29, Stelìa Rossa 23, Arrigoni b, Aurora b e Medusa b 22, Saline 17, Partizan 11, Ampelea 6, Strugnano 3, Pirano Edi-lii 0. PIRANO 3 MONTEBELLO 1 0-0) Vittoria ineccepibile e punteggio giusto, che rispecchia l’esatto valore delle compagini in campo, ove il Piran si è dimostrato più a suo agio perché ha saputo subito adattarsi alle pessime condizioni del campo di gioco, benché mancasse dei fere titolari: Grigio, Venier e Diebenedetti, che, con il loro rientro, previsto per domenica, nell’inconitro con l’Arrigo-ni, rinforzeranno ancor di più la compagine ohe ha dimostrato d; essere una seria aspirante al titolo di campi oine. Il Pirano è indubbiamente una bella squadra omogenea, senza punti deboli, in cui fa spicco, per ila mole di gioco e l’intelligenza di centro mediano, Ker'ié, vera colonna della squadra e, domenica, senza dubbio, il migliore uomo iin campo. Bella pure la prestazione di Remor e Dapretto V. che, con le loro veloci discese, hanno messo a dura prova, la pur forte difesa del Montebello., che è stata però .fatta saltare per ben 3 volte dai due brillanti attaccanti ipiranesi, bene coadiuvati, del resto, dai loro compagni di, squadra. I giocatori del Montebello si sono comportati senza Infamia e senza lode, tranne ila mezzala ,Covacci che abbandonava inaspettatamente e spontaneamente i,l campo al 23’ del secondo tempo a seguito di, una discus- ria illudile del Pirano siane con l’arbitro, .danneggiando cosi volontariamente la propria squadra, che avrebbe forse potuto .contenere il punteggio nei limiti concessi. Subito all’iin.izio, idopo una discesa di assaggio dei triestini, il Pirano si parta al,l’attacco e consegue la prima rete già al 4’ di gioco per merito del centroattacco Remor, che, ricevuta, la sfera da, Dapretto, tirava in porta, da una decima di metri. Il portiere piazzato sembrava poter raccogliere facilmente, ma la palla, bagnata e viscida, sfuggiva alla presa e finiva in rete fra l’entusiasmo dei tifosi locali e la costernazione degli ospiti che certamente non si aspettavano simile beffa. Nella ripresa, il Montebello si portava decisamente all’attacco, tentando il tutto per tutto, pur di raggiungere l’agognato pareggio e già a,l 2’ sciupava una facilissima occasione con la mezzala destra Felluga che non sapeva approfittare dell’occasione capitatagli, dando modo così a Ker.ic di initerveminea salvare In extremis una situazione disperata. A,1 18’ essi ottenevano la seconda rete con Krisman,, che concludeva dì testa una brillante azione scaturita da Keric e proseguita dall’ala destra Dapretto ehe, con una perfetta scelta di tempo,, passava a Krisman il quale segnava alla sinistra del portiere che non tentava neppure la parata. I piranesi nella susseguente azione di contropiede segnano il loro terzo ed ultimo punto con Remor, che, dopo una fuga solitaria, ai presentava solo dinanzi ,a,l portiere e, con perfetta scelta di tempo, lo batteva imparabilmente. Ormai paghi 'del successo raggiunto,, i rossi, non insistevano! più allatta,eco, dando meda così al Mointebllo di tentare almeno di salvare la bandiera, ciò riusciva loro al 41’ pu calcio, d’angolo, poiché la sfera battuta; dall’ala, veniva, raccolta da Scaramelli, che, di testa, la girava In irete. FORMAZIONE DELLE SQUADRE PIRANO: Dapretto I., Rosso, Stocca, Contento,, Keric, Argentin, Dapret-to II., Tagliapietra, Remor, Fiumi, Krisman. MONTEBELLO: Fisch tutta,, Manteria,, .Scaramelli, Carini, Treibìz, Sterle, Felluga, Morselli, Covaceli, Mitri, Žiberna. ARBITRO: Blason di Trieste. SPETTATORI: 2000 circa. CAMPIONATO FEDE&ÄLE II LEGA IL II CRITERIUM CICLISTICO DI ISOLA____ Tamaro in volaia batte Stroligo Lonzaric si piazza al terzo posto Apollonio con una condotta errata di gara pregiudica le sue possibilità di vittoria Il II criterium ciclistico, sveltosi domenica, scorsa ad Isola, ha visto la brillante sepipur inattesa affermazione di Tamaro Lorenzo del Proleter di Capodistria, che, insieme a Stroligo di Fiume, è riuscito a staccare, magari di poco, il rimanente lotto di concorrenti che sono giunti al traguardò intervallati dia distacchi minimi. La vittoria di Tamare ,è stata però meritata, poiché egli ha condotto una gara giudiziosa, seguendo una tattica temporeggiatrice fino al 25 giro, quando, con uno scatto repentino, sì provò a saggiare Ig, forze degli avversari, i quali, tranne il brillante Stroligo di Fiume che si è agganciato alla ruota, del fuggitivo, cedettero senza tentare la minima reazione, lasciando via libera iai due, che, con un perfetto accordo, proseguirono soli sino al traguardo, dove Tamaro 'si impose di prepotenza sul fiumano, meno veloce nello scatto finale. Una citazione a parte, oltre ai due summen,zio,nati, merita il bravo Lonzaric di UmaigO', il quale, benché attardato 5 vòlte, per lievi i,nei,dehti di-màcchina, è sempre ‘riuscito, con dei rabbiosi, inseguimenti, a portarsi nelle prime posizioni, .piazzandosi al terzo posto, a soli 33’’ dal vincitore, dando così prova di quel coraggio e spirito, agonistico che manca a certi «Campioni», .( quali da Lonzaric possono trarre esempio. Di piu ci aspettavamo da Apollonio, il quale era tra i favoriti della gara, . che ha banalmente compromesso ile sue passibilità di vittoria, tenendo una condotta dii g,ara errata, causa la quale è stato costretto al ritiro ,al 23 giro, essendogli venute meno ,le forze. Apollonio, infatti, ha sopravalutata l,e proprie forze e si è ,incapo,niito a tirare in testa per quasi tutta la corsa cedendo nel finale. CLASSIFICA FINALE 1. Tamaro, Lorenzo del Proleter di Ca-pedistria eie compie i 30 giri 'del percorso .pari a Km. 54 in 1 ora 42 primi e 15 secondi, media oraria 32.150 Km. 2. Stroligo Attilio C. C. Fiume a 4 secondi. 3. Lonzaric Pietro Proleter a 33 secondi. 4. Perone Nevio Proleter a 42 secondi. 5. Grlo Alcino Proleter a 1 primo SPETTATORI; 4000 circa. ARBITRO: Kos di Lubiana. 6 calci d’angolo per la Dinamo, 5 per la Quarneiro. La partita ha superato ogni previsione. Il proh,ostico nò® andava più in là di. 2—0 ,o al massimo 2—1 e qualcuno scommetteva per u,n pareggio, invece maj; come oggi; i tifosi fiumani hanno visio ,giocare la Quar-n,ero in. una forma così smagliante; anche se il risultato è alto! Ciò non significa che gli atleti della Dinamo non abbiano cercato, non solo di difendere ilaj propria rete, ma di minacciare anche quella dei fiumani. Infatti il rappòrto dei calci d’angolo parla chiaro. Nel primo tempo la Quarnero si è dimostrata leggermente superiore agli .ospiti, imbastendo ottime azioni di sottoporta. L’apice dei-rincontro lo si aveva nella prima mezz’eira deli secondo tempo, quando, i locali, entusiasmati, dalla rete segnata da: Chinch ella,, partivamo decisamente .all’attacco fi, nel giro di paoli minuti, portavamo ,il risultato a 4—1. Inutile commentare le altre (reti che sono piovute nella rete degli ospiti come .la pioggia 'insistente di quella giornata su Fiume. Non si possono elogiare singolarmente gli atleti fiumani perchè Ognuno ha dato (il massimo della sua possibilità. La Dinamo ha dimostrato di essere una squadra battagliera, ma ha masso in luce vaste lacune nel suo reparto di punta. PALLACANESTRO fi,P. tele-Polet 56-38 Micol (10), Peselli, (2), Brus (4), Konic (13), Vallon, Frizzati, Miam (13), Bosco (13) e Claver (1). POLET DI MARIBOR: Janzekanc, Kamdem (4), Vončina (19), Bračun (1), Bajec (2), Kovačič, (2), Brumen (5), Pavlovič (5), Küster e Ubelejs. ARBITRI: Scorie e Olivieri. L’inclemenza del tempo -non ha permesso il completo svolgimento del torneo di pallacanestro,, indetto ,dal-l’UCEF per lTstrla in occasione della inaugurazione del ruovo campo dii palilacme&tro dii Strada Eugenia. Infatti solo una partita è stata disputata ,ed è stata, quella ch,e in effetti rivestiva il maggior interesse della giornata. Però intonata; alla giornata, la partita frq il Club Pallila,canestro Trieste e la squadra del Polet di Maribor, ossia grigia e noiosa. Partita giocata senza eccessivi en-, tusiasmi e senza soverchio interesse. La fisonomia ce la mastra già il risultato del primo tempo e quello finale. I primi diec.i minuti equilibrati giaco apparentemente ,più convincente da parte dei triestini, lentezza degli ospiti a ritrovarsi, e scarsa segnatura dovuta alla imprecisione di cui facevano sfoggio ,gl,i atleti nei -due campi. Poi è .calato! dì tono il Maribor, più che altro perché invischiato dal gioco dei, triestini, ed è allora venuta fuori la squadra triestina. Senza iste affare, con un gioco, piuttosto modesto, ma con: maggiore incisività, dovuta particolarmente ai singoli. -Per cui non siamo rimasti soddisfatti: nè dell’una, inè dell’altra squadra. Il Polet è mancato in pieno come squadra. 'Notevolmente meno la squadra triestina dalla quale però era doveroso attendere qualcosa di più del semplice risultato positivo, che nessuno, d’altra parte, poneva inj dubbio, Si attendeva cioè il bel gioco, e questo, salvo rari sprazzi, non ,lo abbiamo mai. visto. La squadra jugoslava ha messo in mostra Vončina, realizzatore di: 19 punti, che, attualmente senza dubbio rappresenta lai punta di diamante della .«tomipagine. Paulovic e Brumen non attraversano il loro miglior -.periodo di forma, tuttavia a tratti hanno messo fuori le .unghie. Continuo il lavoro di Kamidem, troppo impreciso nel tiro però e buone, individualmente parlando, le prestazioni di. Kovačič, Bajič e Biračm. Per il Club Triestina cj vorrebbe un lungo discorso. Meritano comunque un, segno di citazione e di lode Konic, Miam e Bosco,, autori di 13 punti ciascuno. Sugli scudi Micol, con i suoi 10 punti tondi realizzati Brus- Peselli e Vallon. — D.i ordinaria amministrazione l’operato arbitrale di Scorie e Olivieri, peraltro non messi alla prova da particolari difficoltà. ullllllillill^IIlllIllIll■IlliilllllllillllllllllllllIlnIllllllilllllIil^IHIIllll!lllIlllHlIlIlllMlllllilUllllMlnlllllllllHlmlllllIllllllllllll!lIlllIi^IlllllHìllIlllIlit!IllIllllllIll!tlI^llIlilii:!lè;!Hllllllllll!tllllIll!lllllIllIlllllllllil^llllllll■lliImlllllll1llllllllll>■l>ll>iill■■llll>>llilllll>lli■l>l'llllil,>IIM,l|!■llilllllllllllll>llllllll, ATTUALITÀ INTERNAZIONALI GIOCO PERICOLOSO PER L'ALBANIA ai danni del popolo Setto il titolo «Gioco pericoloso per l’Albania», il compagno Vladimir Dedijer, in un suo articolo pubblicato recentemente sulla «Borba», condanna le speculazioni condotte .dai dirigenti del Cremlino verso l’Albania, come pure le .mire aggressive -che /conducono certi circclj reazionari stranieri, verso questo piccolo paese. «L’indebolimento del regime di Enver Hedja — iscrive l’articcilista — avviene contemporaneamente all’a-c-centuarsi dell’attività -dei -circoli emigrati albanesi, diretti dai quislings DJ ater Dea e Iamail Vertaci i qual! godono -:a Italia il massimo credito o fruiscalo dì generosi aiuti, -ohe permettono loro di condurre la lotta in Albania. Con il -con-corso di aerei, gli agenti reazionari sorvolano più volte le città allaneai e pure la regione del Kcs-sovo e Metohlrj-a, lanciando manifestini e opuscoli, indicizzati al popolo albanese, al quale premette,no la re-o.a ira?.ic-n-e de! vecchio petere del heg. Altri gruppi idi diversione, conducono sabotaggi ed azioni armate un pč dappertutto, nell’interno dell’Albania. Analoghe tendenze, seppure manifestate in altra forma, vengono condotte da certi circoli greci. Tutte queste azioni — prosegue il compagno Dedijer — favoriscono le mire «segrete» del governo sovietico versò l’Albania. I dirigenti di Mosca, Pacsan00 aa sfruttando queste folli tendenze dei reazionari albanesi, e gli attacchi, diretti verso .l’indipendenza albanese da parte di questi, trovana cosi la miglior scusa alla laro politica d.i aggressione e di sottomissione dei piccoli popoli. La propaga,rida sovietica di questi ultimi mesi ne dà ampia dimostrazione. L’Izvestja, organo ufficiale del governo sovietico, in un articolo pubblicato in questi giorni, ha accennato ai preparativi di. aggressione verso l’Albania, accusando, come era da aspettarsi, di essere la Jugoslavia uno dei fattori principali dì questa aggressione. Con la comoda scusa «della difesa del’ir,dipendenza albanese», il governo sovietico, 'conduce d,ppp,;o gioco ai danni del popolo e della nazione albanese, gioco che ;si presta magnificamente per convalidare ,la politica di aggressione dei dirigenti Cell'URS.S, eppure eventualmente per concludere accordi .in danno dell’Albania. Questa politica infame trova ma grande opposizione nel popolo albanese e spe-cialmiante Sj manifesta nelle. file dol P. C. Albanese e nei suoi organi dirigenti. Per porre u,n freno a questa ondata di sdegno popolare ed evitare la sollevazione generale, Enver Hoxa ed i sovietici conducono giornalmente a-ziqnl di rappresaglia in tutta l’Alba- nia. Mehmed .Shehu, il ministro degli interini, dirige personalmente le esecuzioni di lavoratori, centinaia sono ì giusiiiziiati appesi aigli alberi ed ai pai; della luce per terrorizzare la popolazione (evidentemente Shehu ha fatta scucia presso le SS dj famigerata memoria}, Migliaia di arresti sono Stati operati a Tirana, Bere,ne, Scutari, Duraiztzo eoe. Di ausilio ai vari Koxa ed iShehu, seno i 5000 agenti della NKVD e della MVD che operano quali specialisti, sovietici in Albania. Nelle file del P. C. A. vengano condotte epurazioni In serie; dal 1948 sino ad oggi, ben 15 membri del Comitato centrale del P. C. A. scino stati giustiziati od incarcerati. Il neo-eletto C.C, ha già .perduto quattro nuovi membri, vittime dell’ira sovietica. Con lo smascheramento della speculazione sovietica e la condanna della agg. essieme dei 'reazionari albanesi, emigrati in Italia ed altrove — il Dedijer, conclude auspicando che — ,i.l popolo albanese e tutte le forze diamo-pratiche riescano, in questo duro momento per l’Albania, a trovare ila giusta strada, per edificare la vera libertà od indipendenza dell’Albania, Come nella lotta, così c,g£il. la Jugoslavia era ed è la più sincera tapic® della indipendenza e della libertà dell’Albania.» Cantiere di Lussino L.USSINPICCOLO — Da quando è stato eletto i,i Consiglio Operaio del Cantiere Navale di Lussinpiccolo. tutti 1 lavoratori di questo collettivo lavorano a 'norima e tono Aniciusi in 45 brigate di cui 23 lavorano per una più alita ,produttività. Fra le migliori brigate di questo collettivo che maggiormente si distingue bel ilavoro per una ipiù alta produttività. citeremo la brigata — guidata dail compagno Giovanni Morin, 5 volte la voratore d’assalto — che supera la inarima del 130 Il Morin oltre a essere uin ottimo membro dej Comitato sindacale e del Frante popolane, è stato insignito dell’ordine del lavoro di III classe. La 'brigata del ccmipasno Renato Damiani realizza in media la norma giornalménte dal 120 etì egli stesso è statò '.jràci,iam,ato lavoratore d’assalto per la quinta volta. Josip Turčič, pure lui 5 vòlte lavoratore 0’assal.to, capo della brigata ;carpentìeri n. 5, realizza in madia la norma del 118 %. Il compagno Turčič è uno dèi migliori bri-Bad'eTi de,L Cantiere eid è stato Insignito dèlia Medaglia del lavoro. Infime citi.amo il compagno Ottavio Sofi c-!ič — sostituto del compagno Tur-eie — e L. W.eter, capo dei’,’.a Irrigata Fittori, entrambi 5 volte lavoratori d’.jäsarto ie primi combattenti per una più ,alta iprodiutiUvità del Cantiere, i quali superano la norma del 200 %. Il collettivo di questo laborioso Cantiere, oltre agli impegni, presi in prodi, t i'cme, ha assunto pure due’Il dii costruire su base volontaria un cutter ria regat,•, del tipo intemazionale R. 6, e di iniziare quanto prima 1 lavori per la costruzione deü’bangar del Club Nautico della Teenies dal Popolo, Assemblea dell' U. d. I. Sintesi del lavoro dei C.LC.P. (Continuazione dalla II pagina) con 7 artisti italiani del luogo in occasione della Rassegna. Le opere e-spostè in numero di oltre 400 hanno dimostrato le enormi possibilità di sviluppo di questi artisti .italiani. Anche nella letteratura, campo vitale per il progresso, TUniane ha iniziato iil suo lavoro ma can risultati non, soddisfacenti e meno ancora consoni alle reali pcisSibiiilltà. Certamente la manicata collaborazione dì alcuni intellettuali, — derivante dail’ostraj-zioniismo servile e sciovinista del CLN, e della reazione triestina, — influisce negativaimieinte sullo .sviluppo della produzione letteraria del Circondario. La nostra opera costante ed assidua deve .essere rivolta a tutti gli onesti intellettuali Che amano il proprio popolo e sano parte integrante di esso, nonché a | a parte 'migliore della nostra gante, affinchè sorgano e fioriscano sempre più nuove Iniziative ed o-ipere atte a dare espressione letteraria aille conquiste del nostro lavoro, alla lotta del popolo lavo,ratare, alTedlfi-cazianie socialista. E’ inutile dire che l’Un,ione dovrà dare suggerimenti e mezzi concreti affinchè questa attività prenda forma e dia risultati. Analoghi impegni TUnicine deve assolvere contribuendo alle scuole italiane, alila stampa ira lingua italiana e pure alle radiotrasmissioni in lingua italiana. >. Un ultimo iproblemia che, aggiunto ai citati, costituisce una grande mole di lavoro da .risolvere quanto prima, è quello delle biblioteche. Ecco ,comipagnii, questa è per grandi linee la realizzazione dei compiti della nostra Unione nel 1950. Possiamo affermare che sono stati ottenuti grandi risultati in tale perioda dalla nostra giovane organizzazione. Però nuovi e ben più grandi compiti fJerivantii dallo sviluppo economica sociale, inalila aditile,azione del socialismo ci stanno dinanzi.» R ISULTATI RADIO TRIESTE ZONA JUGOSLAVA DEL TLT Lunghezza d’onda m 212 Notiziario ogni giorno alle ore 6.45 (la domenica alle 7.'l5), 12.45, 19.15 e 23.00. GIOVEDÌ’ 5. IV. 1951 13.45 La donna; 17.40 Canzoni popo-lar.j italiane; 18.00 Medicina per tutti; 19.45 Melodie gradite; 21.15 Mendelssohn: Concerto per pianoforte in Si minore e «Sogno d’una notte d’estate»; 22.00 Vita jugoslava: I popoli jugoslavi sono .pronti a difendere la Idrici patria. VENERDÌ’ 6. IV. 1951 13.15 Concerto del violoncellista C. Šedlbauer; 18.00 Parla lo sport; 18.15 Canti corali di. vari papoli; 19.45 Panorami sindacali; 20.00 Indovinelli m,u.sfeaM; 2.0.30 II nòstro scenario: Annunci matrimoniali di Peter Kiolcsi-mo e «Domanda di matrimonio» di A. Cehov; 22.15 P. I. Čajkovski: Sinfonia No. 2. SABATO 7. IV. 1951 13.45 Panorami culturali: Poeti di Macedonia,; 17.30 Rassegna economica; 18.00 II teatro dei ,piccoli: Il vasetto di smeraldo — Fratelli Grimm; 18.30 Duetti dalle opere di Donizetti; 19.45 Melodie parti,giane; 22.00 Attualità jugoslave. DOMENICA 8. IV. ISSI 9.30 Mezz’ora tra i camp'. 10.00 Danze e canti di vari popoli; 14.00 irirrpcssibUe avventura: radiefuga di Poter Kolcsimo: 14.45 Musica per voi; 20.10 Brahms: Concerto per violino e orchestra, in Do maggiore; 20.45 Rassegna politica; 22.00 Notizie sportive. !.. ------ ------- --- - - Il libro bianco Jugoslavo (Continuazione dalla HI pag.) conoscere i segreti di stato jugoslavi e per, di più all’insaputa del governo jugoslavo. Allo stesso livello di bassezza morale trovasi anche la concezione per cui il governo dell’Unione Sovietica avrebbe ,il diritto di organizzare ,un proprio servizio di spionaggio in un altro paese soci,aliata. Nella seconda parte del «Libro Bianco» si paria delle violazioni del trattati di .pace, delle dichiarazioni di alleanza e degli accordi da parte dei governi dell’Unione Sovietica, dell’Ungheria, della Romania e della Bulgaria ai danni della Jugoslavia e delle sue ' minoranze. Nove documenti trattano dello,rganizzaziane dj gruppi ,di disertori terroristi jugoslavi nell’Unione Sovietica e nei paesi dell’Oriente europeo al fine di minare la sicurezza interna della Jugoslavia. Il quinto capitolo è dedicato ai processi inscenati nei paesi dell’Euroipa orientale al fine di fabbricare dei pretesi documenti su una 'altrettanto pretesa mancanza di lealtà da iparte della Jugoslavia come alleato. Segue poi tutto .il materiale sull’azione ostile alla Jugoslavia 'svolta dall’Unione Sovietica in seno all’ONU e che ebbe a manifestarsi .particolarmente neH’opposizioine all’elezione della Jugoslavia in seno 'al consiglio di sicurezza. Il «Libro Bianco» parla poi dei maltrattamenti e delle offese subite dai rappresentanti diplomatici jugoslavi nell’Unione Sovietica e nei paesi satelliti. Circa 30 pagine trattano delle dichiarazioni, dei più rospo,nsabiili dirigenti statali e del partito nell’Uniome Sovietica e nei paesi dell’Europa orientale contro il governo e i popoli della Jugoslavia. Vi troviamo i nomi di Molotov, Vo-rošilov, Bulganjin, Bjerut, Slanski, Gotvald, Zapotocki, Anna Pauker, Enver Hodža ed. altri. Seguono poi documenti sulla propaganda guerrafondaia organizzata d'ai governo dell’Unione Sovietica. Si tratta di emissioni di Radio Mosca e di articoli della stamp,a sovietica e dj quella dei paesi satelliti. (Segue ai prossimo numero) SUCCUBI AL CREMLINO JUGOSLAVO Stella Rossa batte Vojvodina 6:0 Partizan batte Borac 1 ;D Dinamo batte Lokomotiva 4:1 Hajduk batte Sarajevo 4:1 Sport club Belgradol batte Napredak 2:1! Spartak batte Mačva 3:1 Dopo questa terza giornata di gare io Stella Rossa si trova in testa alla classifica con 6 punti. Ai secondo posto la Dinamo di Zagabria, terzo l’Haj-duk di Spalato e al quarto il Partizan. A Belgrado la rappresentativa; nazionale giovanile di calcio, rientrata recentemente in Patria reduce dal torneo internazionale di Cannes, ha disputato un incontro amichevole con una rappresentativa giovanile di Belgrado, terminando la gara alla pari 2:2. (Continuazione dalla I paggina) ticolare a coloro che vissero le gran-gi giornate della liberazione nella loro fanciullezza. I nostri combattenti compiranno oggi il loro dovere nella misura in cui prepareranno le masse e le renderanno capaci alla ditesa, elevandole politicamente e moralmente. Nessuno oggi deve vivere più di illusioni nei riguardi dell’aggressività sovietica. Più noi saremo pfèpiar:\i alla difesa, meno possibilità avrà il nemico di aggredirci. Ciò sarà anche il ciost.ro contributo concreto alia difesa delia pace nell’interesse dei nostri popoli e deU’umanità intera. In relazione alia sempre maggiore attività dell’Unione dei Combattenti da noi — che ha come meta Io sviluppo delle gloriose tradizioni della lotta di liberazione e la preparazione alla difesa nel caso di aggressione, ciò che in definitiva è in armonia con la lotta dell’umanità progressista per la pace — la reazione sciovinista e comin-formista ha sollevato molto rumore su una presunta educazione premilitare obbligatoria della gioventù nel circondario deli’Istria. E’ compressile che non si tratta di alcuna educazione premilitare obbligatoria, ma noi affermiamo che si tratta di un dovere morale di ogni singolo cittadino del circondario istriano e non soltanto nel circondario istriano, che deve essere preparato ad arrestare la marcia dell’aggressore. La stampa irredentista e sciovinista: il «Messaggero Veneto,’ «l’Unità», «Il Giornale dj Trieste», seinza voler menzionare gii «eroi» del CLN dell’I-stria, si sforza di dimostrare l’attività dell’Unione Combattenti come qualcosa di contrario agli obblighi internazionali. Essi vorrebbero allarmare l’o.pinlo-ne pubblica mondiale ed aggiungere alle altre notizie false già diffuse sul conto della nostra popolazione ancora una calunnia, che trova sempre meno seguaci. Con questi attacchi e scritti falsi vorrebbero farci assopire onde poter così più facilmente riuscire nella loro aggressività da una parte, e dail’altra per poter appoggiare l’aggressore quale quinta colonna del governo aggressivo — imperialista del-l’URSS, facilitandogli il bottino. I nemici della pace che si nascondo, no dietro ai vari comitati per la pace e coloro j quali organizzano le manifestazioni scioviniste, non potranno far , si che i nostri lavoratori trascurino per un solo momento la necessità di difendere la libertà ed indipendenza, di lottare costantemente per la difesa delle libertà democratiche e dj essere icmpre punti di contro ad ogni tentativo del nemico di far assopire le nostre masse o di minacciare le nostre conquiste. Altrettanto ridicolo è i) gracchiare suiie capacità e sulle qualità morali dell’Armata Jugoslava, che più volte si riieva nella sopradetta stampa, spe- Rin graziassi ento La famiglia Fonda, e 'Congiunti, protona,ameni e co,immessi per le solenni onoranze rese a: GRAZZIETTA ZACCHIN FONDA ringraziano la popolazione di S. Lucia e particolarmente ii dipendenti del C. P. L. e della Cooperativa per le ghirlande inviate. S. Lucia marzo 1951 —Smarrimenti _ Davanzo Arrigo di Antonio, abitante a Pirano via P- Caldana 31, ha smarrito la sua carta d’identità il 29. III. 1951. T- Detta carta non è valida se non restituita al suo intestata,rio, Provedel Giuseppe da Pirano, via G. Verdi 1025, ha smarrito 5 mesi fa, viaggiando da Trieste a Pirano, il pcrtafoglio contenente 2000 lire e la sua ,car,ta. d’identità. rjale carta non è valida se non consegnata al suo tatestatario, culazioni che tendono a diminuire il significato della capacità difensiva dell’Armata Jugoslava. Caratteristico è jl fatto che di ciò scrivono coloro i quali non hanno certamente le migliori esperienze del recente passato e nemmeno le migliori prerogative in merito. Non solo per ciò che riguarda le capacità morali e combattive, ma anche la fermezza ed il carattere. Questi circoli, che rinfocolano gli appetiti imperialistici deU’im.pero mus-soiiniano e ehe sono avvezzi a vincere al tavolo verde, tentano sempre ed ovunque di mettere al secondo posto gli interessi generali a favore dei propri, anche se si tratta di pugnalare alla schiena vigliaccamente come è avvenuto, e non per la prima volta, ii Id giugno 1940. Non pretendiamo con ciò scoprire nulia di nuovo, poiché tuttociò è arcinoto tuttavia essi, che portano oggi una si grande responsabilità di fronte all’umanità amante della pace, dovrebbero dimostrare di aver rotto con la politica subdola ed aggressiva ed impedire di nuocere a quegli elementi che frenano le forze pacifiche nel mondo per allontanare la minaccia di guerra. A ch5 servono gli attacchi ininterrotti e la campagna calunniosa contro la nostra popolazione ed i provvedimenti dei suo potere? A chi servono ì travisamenti pubblicati dalla stampa precitata? Soltanto alla politica aggressiva del governo sovietico. Trascurando il fatto che tale propa. ganda calunniosa e bugiarda non ci distoglierà minimamente dai nostri sforzi per fare di tutto nell’interesse del po. poli o deU’umanità intera nel moimento attuale per la difesa della pace, l'attività dell’Unione Combattenti del circondario istriano è un atto concreto negli sforzj per la conservazione della pace. Senza riguardo al fatto che da noi non è prescritta una educazione premilitare obbligatoria, insisteremo sul principio di rendere conscio ognuno dei suoi d'averi morali nei rafforzamento vo-iontario dell’unità morale e' politica dei nostri lavoratori, nella sua prepa. razione alla difesa contro l’aggressione in modo che nessuno rimanga impreparato nei caso di un eventuale attac. Co. Preciso dovere dell’Uninone Combattenti è quello di rendere edotto ognuno sull’attuale situazione politica nel inondo, dj chiarire ad ognuno da che 1 parte si trovino le forze dell’aggressione e chi minaccia la pace, di prendere tutto quelle misure necessarie acche gli ex combattenti, che già furono alla testa dei nostri popoli nei duri giorni delia lotta, prendano conoscen. za di tutte le armi e della moderna tecnica militare, onde poter difendere la propria patria se è necessario é di attirare la gioventù, che, per la sua giovane età, non partecipò alla lotta. Non permetteremo ai nemico di far assopire la nostra gente per renderla sua facile preda, senza riguardo alla loro stampa ed alle loro calunnie. La nostra popolazione deve sapere che i tempi sono criticjj e che l’unico mezzo veramente efficace per la difesa delia nostra patria socialista è la preparazione di ogni singoio, ciò che farà lifiettere l’aggressore prima che esso asi intraprendere ia via faliimontare dell’aggressione. Non nasconderemo mai il nòstro atteggiamento ed il nostro lavoro, se esso è nell’interesse della pace nel mondo, della libertà e deii’indipendenza. Coloro che permettono alle forze aggressive ed alle quinte colonne di ostacolare le forze pacifiche nella grande missione di sbarrare la strada all’aggressore e conservare la pace, sconteranno soli la propria, imprudenza. Nei circondario deli’Istria l’Unione dei Combattenti farà in modo che i nemici dei|a nace non riescano, ad ingannare nè a turlupinare la nostra gente. Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodlstrla Pubblicazione autorizzata